Pizzeria - Ristorante "La Giulia" 1960 - 2010 50 anni della nostra storia...
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La storia della famiglia Bernardi comincia tra Parma e Sesta Godano. E’ lì, infatti, che erano nati rispettivamente papà Carlo e mamma Eu- genia. E a Torrile di Parma erano nati Giulia, la primogenita (“una bel- la famiglia comincia con una figlia…”), seguita da Giulio. Nel 1936 la famiglia Bernardi decide di trasferirsi a Scernio. Ed è qui che nasce Pietro. Ma è qui, anche, che nasce la storia della mitica pizzeria-risto- rante “Giulia”. Finisce la guerra e i piccoli Bernardi crescono. Papà Carlo non c’è più e bisogna darsi da fare: Giulio fa il muratore, Giulia e Pietro i came- rieri, rispettivamente a Bonassola e nel Golfo del Tigullio. Il boom economico non è ancora cominciato e il turismo è solo agli albori. E, comunque, i villeggianti arrivano solo durante l’estate. Dall’altra parte della strada che scende dalla “gira” di Bonassola, sul versante che si af- faccia su Levanto, c’è un bel terreno, tutto olivi e campi di patate. La fa- miglia decide di fare uno sforzo e di acquistarlo per costruirci una casa. A realizzarla ci pensano Giulio e mam- ma Eugenia, il sabato e la domenica. E’ il 1957 e una foto in bianco e nero e un po’ sfocata ritrae i due “capi- mastri” in piedi sulla prima soletta di cemento, orgogliosi e sorridenti. Tutta la famiglia si trasferisce lì. 1957 Giulio Eugenia posa del primo mattone E’ una sera dell’estate 1959 che Giulia, ritornata esausta – a piedi, ovvio – a casa da Bonassola dopo una faticosa giornata di lavoro, ha un’idea. “Ma dobbiamo restare sempre dipendenti e continuare a lavo- rare per gli altri?”, dice. L’idea convince e la casa viene subito trasfor- mata: al piano di sopra abitazione, a quello di sotto viene aperta una piccola trattoria con bar. E’ il 23 aprile del 1960, cinquant’anni fa.
In cucina c’è mamma Eugenia e i piatti sono quelli semplici ma gu- stosi della cucina ligure: vengono a mangiare gli operai e cominciano i primi turisti. La Fiat sta motorizzando l’Italia e la gente scopre il mare e le vacanze: la riviera ligure è un mito ancora a buon mercato. Il nome del locale viene scelto senza fatica: “Abbiamo una sorella sola – dice Giulio – si chiama Giulia e il nome della trattoria deve essere questo”. Detto fatto: nel 1960 na- sce “la Giulia” (l’articolo davanti è d’obbligo, alla milanese, perché tutti ormai la chiamano così). 1965 Ma in quello stesso anno Pietro compie vent’anni e lo Stato ita- liano si ricorda di lui: lo manda a militare in Marina, a Taranto. Tra marce, esercitazioni, nostalgia di casa e degli amici (e amiche…), il giovane Pietro Bernardi da Scer- nio di Bonassola – che non è an- cora diventato “Peter” – nelle sere 1960 Il primo Bar di libera uscita ha occasione di scoprire però il mondo e la cultura della pizza, che nel settentrione ancora non esistono. Già: non è cosa risaputa, ma il mito della “Giulia” e delle sue favolose pizze ha la sua origine proprio in Puglia. Ne parla in casa e a fine militare (all’epoca la ferma nei “solini blu” era di ben due anni) con il fratello Giulio costruiscono il primo forno a legna: esattamente dov’è ancora oggi, rifatto più volte, ma sempre nello stesso punto del locale. Pietro impara presto a fare le pizze e gli amici della sua compagnia – i fratelli Mazzantini in prima fila, i ce- lebri “Motor Brothers”, tutti meccanici – lo ribattezzano “Peter”: è il nome che lo accompagnerà per sempre.
E’ subito successo, soprattutto tra i giovani: la pizza entusiasma, costa poco e si mangia volentieri in compagnia. E poi è buonissima, cot- ta com’è nel forno a legna. E con un piccolo accorgimento, rima- sto invariato dopo mezzo secolo: conservare un pezzo dell’impa- sto avanzato dal giorno prima da unire a quello nuovo. E’ il lievi- to-madre, in dialetto “levou”: è quello che garantisce friabilità e Peter le prime pizze digeribilità. Siamo nella prima metà degli anni Sessanta e “la Giulia” comincia a conoscere successo e tanta gente viene a gustare le pizze inimitabi- li di Peter, servite su caratteristici ceppi di legno d’olivo. O i piatti di mamma Eugenia. 1967 Peter Il piccolo locale non bastava più a contenere i clien- ti in costante aumento: la famiglia decide di allar- garsi e di costruire un terrazzo. E’ ancora quello di oggi, poi ampliato a più riprese negli anni, fino alle dimensioni attuali. Sono gli anni 1964 e 1965 e il “capomastro” è sempre Giulio, con l’aiuto di fratelli e mamma. Gli spaghetti di Eugenia 1975
Nasce la vista mare sul promontorio del Mesco e anche lo slogan, rimasto invariato in cinquant’an- ni: “La Giulia, il più bel balcone sul golfo di Levanto”. Ed è vero. Estate 1965 la terrazza Tutto questo, però, solo in esta- te: d’inverno il lavoro è poco e la famiglia si dà da fare con al- tri lavori, dove capita. Giulio si sposa, nascono Carlo, Marco e Valeria, e continua fare il mu- ratore. Peter va a navigare sulle grandi navi da crociera, dove ha modo di affinare quelle basi del- 1967 la terrazza l’accoglienza turistica che aveva già avuto modo di apprendere facendo il cameriere. A mandare avanti l’attività pensano Giulia insieme alla mamma Eugenia. Finché anche la primogenita dei Bernardi si sposa, nel 1967. E indovinate come si chiama il marito? Giulio, ovviamente… Che dopo este- nuanti giornate di lavoro in cava, alla sera dà una mano alla famiglia diventan- do barista. Un anno dopo nasce Enrico. E tutti abitano nella casa di Scernio. 1967 Giulio e Giulia
Che nel frattempo assiste a una nuova modifica edilizia: al pia- no terra viene infatti aperta una taverna-sala da ballo. Capodanno 1972 All’arredamento pensa Peter, rea- lizzando tavolini e sedie dalla mo- difica di piccole botti. Si improv- visa anche disc-jockey, mettendo sul giradischi vinili a 45 giri dei “favolosi anni Sessanta” (sul ter- razzo superiore intanto aveva fat- to la sua comparsa un juke-box) e invitando a fare serate anche Capodanno 1971 complessi musicali della zona. Nasceva la musica beat ma i balli “lenti” erano d’obbligo: nascevano cotte e amori (tanti poi finiti davanti all’altare) e per scambiarsi qualche bacio più appassionato c’erano i cam- pi subito fuori… Si balla con il Juke box
Il successo, il nome della “Giulia” e la cliente- la crescono di pari passo. Ma nel 1972 Giulio ha un gravissimo incidente sul lavoro, i suoi fi- gli vengono a vivere con gli zii per buona par- te dell’anno e aiutano chi facendo il cameriere chi l’aiuto cuoco. 1980 Zia Anna e suoi nipoti L’anno dopo Pietro “Peter” sposa Anna e dopo qualche anno nasce Peter (stavolta si chiama proprio così al- l’anagrafe). Capodanno 1972 Anna La pizza della Giulia resta su- per, anche se ormai le pizzerie sono diffusissime dappertutto. 1978 Anna Peter al bar
A metà degli anni Settanta la svolta: viene chiuso il terrazzo con maxi- vetrate, 1976 la veranda 1976 la veranda Peter è sempre alle pizze e incomincia ad aiutare anche il piccolo Enrico, Giulio è diventato un ottimo barista e in più si oc- cupa di coltivare l’orto di famiglia, che a tutt’oggi fornisce ottime verdure e frutta, ancora utilizzati nel locale per la loro ge- nuinità. 1978 Peter Enrico e le pizze sui ceppi Mamma Eugenia la- scia il posto ai fornelli alla nuora Anna, che dopo l’arrivo del pic- 1975 Giulio al Bar colo Peter si trasferi- sce dalla sala alla cucina, dove ancora oggi aiuta il figlio. Giulia fa la cameriera in sala e, soprattutto, sta alla cassa: diventa un mito tra i clienti, ormai tantissimi, che il venerdì sera magari arrivano da 1975 Giulia alla cassa Milano apposta in tempo per una pizzetta o una focaccina.
La famiglia s’è ingrandita e tutti i ragazzi di casa fanno la scuola al- berghiera e via via entrano “in produzione” nell’azienda di famiglia. Salvo poi aprire attività proprie, com’è il caso di Carlo e Marco: ma sempre nel campo della ristorazione, e di alta qualità. Una tradizione di famiglia, insomma. A metà degli anni Ottanta comin- cia ad aiutare anche il piccolo Peter, come prima di lui già avevano fatto Enrico e gli altri ragazzi di casa: qui è una tradizione iniziare a capire fin da piccoli l’importanza dei valori del lavoro in un settore così importante ma, insieme, così “delicato” come quello della ristorazione e dell’acco- 1985 Peter e Peter Jr. glienza turistica. Il 1992 è l’anno della più grande ristrutturazione subita dal locale, che gli fa fare un balzo in avanti, in termini di qualità, portando de- finitivamente la “Giulia” nell’era moderna. Ovviamente gli uomini di casa non stanno a guardare e si rimboccano le maniche lavo- rando assieme agli operai per tutto l’inverno. Finiscono i tempi delle auto parcheggiate in lunghe file sulla strada e dell’uscita 1993 la veranda del locale diretta- mente sulla carreggiata, che qualche proble- ma di sicurezza poteva causare a chi aveva ecceduto con il vino bianco locale. Gennaio 1993 la grande ristrutturazione
A seguire la costruzione del giardino al- l’aperto, anche qui “fatto in casa”, i gio- vani Enrico e Peter jr. sono guidati nella posa delle pietre dai più esperti genitori Giulio e Pietro-Peter. Marzo 1995 Peter, Giulio, Enrico, Peter Jr., costruzione giardino Dopo pochi anni, il giardino all’ester- no del locale viene trasformato in uno splendido terrazzo, rinverdendo il mito di quella terrazza che negli anni Ses- santa e Settanta aveva fatto sognare le giovani coppie di allora. Estate 1997 Eugenia e Giulia, il giardino Viene inaugurato nel 1999 con il matrimo- nio di Enrico che sposa Barbara: anche lei entra in azienda, occupandosi della sala con il marito. Inverno 1998-99 costruzione terrazza Intanto se n’è andata mamma Eugenia, che fino all’ultimo ha sempre dato il suo contributo a figli e nipoti. 2001 la terrazza In cucina, con la mamma Anna, c’è ora Pe- ter jr.: cuoco diplomato, porta professiona- lità e nuove idee. Tanto che oggi ristoran- te e pizzeria si dividono a metà ap- prezzamenti Febbraio 2005 Peter Jr. e clienti. Marzo 2006 Peter Jr. Anna Peter
Tra i tavoli ci sono Enrico e Bar- bara, coppia affiatata tanto nella vita quanto nel lavoro. 2002 Giulio e Giulia Al bar c’è ancora Giulio, ora aiu- tato dalla moglie Giulia, e al for- no c’è sempre Peter. 2002 Barbara Giulio Peter Intanto comincia a farsi vedere an- che il giovanissimo Rodolfo, 10 anni, figlio di Enrico e Barbara, che porta così a quattro le genera- zioni della famiglia impegnate alla “Giulia”. Enrico e Barbara Così come quattro sono le genera- zioni che sono passate tra i tanti ta- voli disposti sul “più bel balcone sul golfo di Levanto”, a gustare quella pizza che resta super. Ancora oggi, cinquant’anni dopo. 2007 Rodolfo, Barbara, Giulia
Vogliamo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato lavorando con noi in tutti questi anni, dando il loro importante contributo per migliorarci, ed in particolar modo i nostri clienti che ci hanno permesso questo lungo cammino. Grazie… Pizzeria - Ristorante “La Giulia” Via Amm. Serra, 96 - 19011 Bonassola (SP) Tel 0187/813742 www.ristorantelagiulia.it info.lagiulia@hotmail.it
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