PROTEZIONE CIVILE, FACCIAMO SISTEMA - Arpae
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 PROTEZIONE CIVILE, FACCIAMO SISTEMA Angelo Borrelli • Capo Dipartimento della protezione civile S olo qualche settimana fa abbiamo anni, raccogliendo ottimi frutti, e standard con le associazioni di categoria celebrato l’anniversario del tragico partendo proprio da esperienze positive, degli albergatori, per far sì che il costo terremoto di Ischia, la prima come la vostra, vogliamo lavorare – massimo per ogni ospite accolto durante emergenza che ho gestito nel ruolo di insieme all’Anci, alle Regioni e ai nostri la fase emergenziale sia concordato Capo Dipartimento della protezione centri di competenza – per arrivare ad un preventivamente, regione per regione. civile. Nel corso di quest’ultimo anno sistema che parli a tutti i cittadini con lo La priorità è dare risposte rapide ai cittadini il paese ha purtroppo vissuto altre stesso linguaggio, da nord a sud, evitando e per questo anche nella realizzazione emergenze, dall’alluvione che ha colpito che ogni ente locale sia costretto a dotarsi delle Soluzioni abitative d’emergenza la città di Livorno alla recente piena del di un proprio sistema di allertamento. (Sae) dobbiamo remare tutti dalla stessa Raganello, che ha causato la perdita di Fornendo, così, anche l’Italia di una parte, fare in modo che i pezzi migliori EDITORIALE dieci vite umane in Calabria. Tanto a piattaforma moderna già in uso in tanti del nostro paese lavorino assieme. Tutte Livorno quanto a Cosenza il Sistema altri paesi del mondo. le aziende, impegnate nella realizzazione nazionale di protezione civile ha risposto Non sarà semplice ma certamente delle Sae, anche quelle subappaltatrici in modo egregio ma questi episodi sarà stimolante e proprio per questo dovranno essere individuate, “radiografate” drammatici hanno evidenziato l’urgente vogliamo iniziare a lavorarci da subito. e bollinate anticipatamente. E soprattutto necessità di dotare il paese di un migliore Nelle scorse settimane ho avuto modo dovranno garantire personale sufficiente sistema di allertamento per i cittadini. di confrontarmi, su questo tema, con gli per coprire tre turni, perché in emergenza è Il nostro Sistema di protezione civile, assessori regionali di Protezione civile, indispensabile lavorare 24 ore su 24. apprezzato in tutto il mondo, ha raggiunto raccogliendo un grande interesse. Il Per seguire da vicino tutta la fase della livelli di efficienza così alti perché è stato prossimo 25 settembre, con loro e con realizzazione delle “casette” immagino, in grado di migliorarsi, di crescere dopo tutti gli altri attori in campo, ci riuniremo invece, una task force formata dalle ogni emergenza. Per questo motivo, dal a Roma – nella sede del Dipartimento – strutture operative del Sistema nazionale. momento in cui il presidente del Consiglio per gli Stati generali dell’allertamento. Sarà Gli aspetti amministrativi, ad esempio, Giuseppe Conte ha deciso di confermarmi l’occasione per un confronto importante, potrebbero essere seguiti direttamente a capo del Dipartimento, ho scelto di porre per riflettere, insieme, su quali saranno i della Guardia di Finanza, mentre la in cima alle priorità del mio mandato la primi passi da compiere per raggiungere lavorazione nei cantieri potrebbero realizzazione di una piattaforma nazionale questo importante risultato. essere coordinati dai militari del Genio, per l’allertamento, che accrescerà la Un altro fronte su cui mi piacerebbe affiancando le Regioni e i Comuni, già sicurezza dei cittadini e contribuirà al intervenire è quello della cosiddetta duramente provati dall’emergenza. miglioramento del nostro sistema. La seconda fase dell’emergenza. La fase La storia del Sistema nazionale di tecnologia, ormai, ci permette di realizzare immediatamente successiva al soccorso protezione civile, se pur breve, ci ha una piattaforma nazionale che metta a e alla primissima assistenza alla consentito di raggiungere i risultati che sistema i piani di protezione civile e la popolazione, quella fase che apre le porte conosciamo, ma abbiamo tutti il dovere, nostra capacità di prevenzione e previsione. al rientro alla normalità. È necessario, per e io ancor di più, di lavorare affinché la La realizzazione di un simile intervento iniziare, velocizzare le verifiche di agibilità, nostra efficacia ed efficienza, al servizio del rappresenterebbe, inoltre, un’utile occasione avvalendoci anche di professionisti a cittadino, raggiunga risultati sempre più alti. per rivedere e aggiornare i piani comunali supporto dei tanti volontari impiegati, Quando è necessario stringere i tempi, di protezione civile e renderne più agevole stabilendo un doveroso rimborso spese. il modo migliore per farlo è dividersi i la consultazione da parte dei cittadini. Allo stesso modo, sempre nell’ottica compiti, poggiarsi sulle tante eccellenti Sul tema dell’allertamento l’Emilia- della riduzione dei tempi, sarebbe strutture del nostro stato: questo è fare Romagna ha lavorato tanto in questi importante stipulare appositi contratti sistema, questo è protezione civile in Italia. FOTO: DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE 3
EMERGENZE, ALLERTE E PREVENZIONE Dalle previsioni alla comunicazione, l’impegno per cittadini più pronti L a cultura del rischio e della di intervento (sia a livello di prevenzione non è ancora prevenzione, sia per le attività in un patrimonio comune in emergenza) sul territorio nazionale. Italia, nonostante il paese conviva, Il nuovo Codice riconosce oltre che con il rischio derivante ufficialmente anche l’importante dalle attività umane, con un’elevata ruolo del Sistema nazionale di vulnerabilità a fenomeni naturali protezione dell’ambiente nella potenzialmente catastrofici (rischio complessiva organizzazione della sismico e idrogeologico in primis). protezione civile. L’estate 2018 ha mostrato in più occasioni, con eventi tragici di Un ruolo chiave nei sistemi di varia natura, che se da un lato il allerta è quello giocato dalla Sistema di protezione civile può comunicazione del rischio, essere considerato in grado di spesso sottovalutata e tenuta in affrontare le emergenze, dall’altro considerazione solo tardivamente. risulta assolutamente necessario Avere un sistema efficace per potenziare l’efficienza dei sistemi diffondere e ricevere tutte le di allertamento e le attività di informazioni necessarie in prevenzione in genere, con una tempo utile, sapere interpretare migliore integrazione tra i diversi correttamente le comunicazioni soggetti (istituzionali e non) di allerta, essere preparati coinvolti nelle varie fasi. ad affrontare le situazioni di emergenza: sono questi gli Nel 2018 è entrato in vigore il obiettivi che si dovrebbero nuovo Codice della protezione raggiungere per l’intera civile, che dovrebbe contribuire a cittadinanza – con la più ampia garantire una migliore risposta del partecipazione – e a cui un Sistema sistema e una omogeneizzazione di protezione civile che funzioni delle procedure e dei livelli alla perfezione deve tendere. (SF)
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 IL SUPPORTO SNPA AL SISTEMA EMERGENZE, ALLERTE E PREVENZIONE DI ALLERTAMENTO NAZIONALE IL SUPPORTO TECNICO-SCIENTIFICO DEL SISTEMA NAZIONALE DI PROTEZIONE DELL’AMBIENTE ASSUME UN RUOLO STRATEGICO ALL’INTERNO DELLA PIANIFICAZIONE DEL MECCANISMO DI PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE, CON LA DEFINIZIONE DEGLI SCENARI DI RISCHIO AMBIENTALE. L’EMERGENZA TIANGONG-1 NE È UN CASO ESEMPLIFICATIVO FOTO: PROTEZIONE CIVILE REGIONE ER C on il decreto legislativo n. 1 sorveglianza in tempo reale degli eventi fattore di rischio, il “rischio ambientale”, del 2 gennaio 2018 sono state e della conseguente evoluzione degli prerogativa esclusiva del Snpa. disciplinate le finalità, le attività, scenari di rischio. I sistemi classici di la composizione e l’organizzazione del allertamento che il Snpa può mettere Sistema nazionale di protezione civile (Snpc), del quale fa parte, con compiti di a disposizione del Snpc discendono L’esperienza Tiangong 1 dalla capacità di analisi dei dati delle Struttura operativa, il Sistema nazionale reti di monitoraggio in tempo reale. Esempio recente di allertamento del di protezione dell’ambiente (Snpa). Allo stato attuale, sono vigenti sistemi Snpc è stato il rientro incontrollato in Sono attività di protezione civile quelle di allertamento per il rischio meteo- atmosfera della stazione spaziale cinese volte alla previsione, prevenzione e idrogeologico e idraulico, attraverso la Tiangong 1. Il Snpa era rappresentato mitigazione dei rischi, alla gestione delle rete dei Centri funzionali: centrale, presso e coordinato dal Centro nazionale crisi emergenze e al loro superamento. il Dipartimento della protezione civile ed emergenze e danno ambientale di La previsione consiste nell’insieme delle (Dpc) dove opera Ispra, e decentrati, Ispra al Tavolo tecnico istituito presso il attività dirette all’identificazione e allo presso le Regioni e le Province autonome, Dpc per seguire l’evoluzione del rientro studio degli scenari di rischio possibili, presso le quali operano le Agenzie incontrollato e pianificare l’eventuale per le esigenze di allertamento, ove ambientali. fase di emergenza, in costante contatto possibile, e di pianificazione di protezione Presso le Regioni sono attivate anche con la Rete operativa dei referenti per le civile. le reti regionali di sorveglianza della emergenze ambientali. Tutte le regioni La prevenzione consiste nell’insieme radioattività ambientale, pianificate e italiane, dall’Emilia-Romagna in giù, delle attività, di natura strutturale e non gestite dalle Agenzie ambientali. erano coinvolte dal possibile impatto strutturale, dirette a evitare o a ridurre Più recentemente è stato istituito il Siam, di frammenti provenienti dal rientro la possibilità che si verifichino danni Sistema di allertamento nazionale per i incontrollato della stazione spaziale e conseguenti a eventi calamitosi anche maremoti generati da terremoti nel mar questo rappresentava il primo caso in cui sulla base delle conoscenze acquisite per Mediterraneo, sotto il coordinamento del l’intero Snpa, dalla sua istituzione, veniva effetto delle attività di previsione. Dpc, al quale Ispra contribuisce con i dati coinvolto in un evento di protezione Tra le attività di prevenzione non mareografici. Se le attività di previsione civile di portata nazionale. strutturale, un ruolo fondamentale gioca basate sulla capacità di analisi dei dati delle Dopo un’analisi dei dati iniziali, forniti l’allertamento che è articolato in attività reti è rilevante, altrettanto si può definire dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), i di preannuncio in termini probabilistici, il sistema di allertamento basato sulla rappresentanti Ispra al Tavolo tecnico ove possibile e sulla base delle conoscenze capacità del Sistema a rete di determinare hanno illustrato ai partecipanti il “rischio disponibili, di monitoraggio e di dall’ambiente degradato un nuovo ambientale”, inteso come tipologia 6
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 di rischio determinato dall’ambiente Agenzie per le emergenze ambientali, si anche per l’eventuale fase di gestione degradato – a seguito di eventi di origine è immediatamente attivato per fornire, dell’emergenza. naturale, antropica o di situazioni operando in una logica di sistema a rete, L’esperienza “Tiangong-1” ci insegna che endemiche – quale sorgente di pericolo il supporto richiesto al Tavolo tecnico. il rischio ambientale deve essere inteso dalla quale può derivare, anche nel tempo Si è così tempestivamente realizzato uno tanto quale “componente” presente in differito, un danno per l’uomo, i beni e strumento informatico che, analizzando tutte le tipologie di rischio (sia di origine l’ambiente stesso. le traiettorie di caduta e le relative fasce naturale che antropica), quanto come Al Tavolo tecnico sono quindi stati di frammentazione, ha fornito, in tempo uno specifico “rischio” quando è lo stesso presentati e collettivamente valutati i reale, numero, tipologia, vulnerabilità ambiente, degradato a causa dell’evento, supporti informativi elaborati da Snpa (capacità o meno di resistere all’eventuale a divenire sorgente di pericolosità e ci dà circa gli effetti diretti dell’eventuale impatto con un frammento, stimato la misura di quanto il Snpa possa fornire, rientro sul territorio nazionale, incluse dall’Asi in circa 600 kg con velocità in termini di supporto, al Snpc. Per le acque superficiali e i mari, di rottami di circa 200 km/h) e pericolosità delle questo, occorre migliorare metodologie e quali i serbatoi di propellente contenenti installazioni coinvolte dalla singola strumenti di allertamento. monometil-idrazina; la fuoriuscita di traiettoria fornita da Asi. In futuro, dunque, il Snpa dovrà diventare questo combustibile avrebbe potuto dare Le informazioni fornite da Snpa al Dpc sempre più il punto di riferimento del luogo alla contaminazione di luoghi, hanno anche consentito l’allertamento Snpc, sia a livello locale che a livello oggetti e persone, all’innesco immediato dei gestori di siti sensibili “minacciati”, nazionale, per i meccanismi di allerta e a contatto con l’atmosfera, a una nube quali installazioni nucleari e grandi pianificazione di emergenza per quel che tossica con successiva ricaduta di dighe e la predisposizione di misure e concerne gli impatti derivanti dal “rischio inquinante al suolo. interventi da mettere in atto qualora ambientale”. Si comprende, dunque, la Il Sistema nazionale a rete ha considerato masse cospicue fossero affondate nelle necessità di rivisitare gli scenari di rischio anche gli effetti che le masse di residui acque di interesse nazionale. Oltre alla ambientale connessi ad altre tipologie in grado di attraversare l’atmosfera fase di supporto per l’allertamento, di rischio (naturale e/o antropico), allo avrebbero potuto produrre cadendo, individuate le caratteristiche chimico- scopo di proporne l’inserimento nella con notevole rilascio di energia cinetica fisiche della monometil-idrazina nonché pianificazione di protezione civile, su aree e strutture sensibili, creando l’impatto potenziale del prodotto in attraverso il ricorso a protocolli operativi. così situazioni di emergenza indotte, di matrici ambientali, il Snpa ha valutato le magnitudo pari o superiore all’effetto conseguenze di una rottura catastrofica diretto stesso. Il Snpa, avvalendosi sia al suolo, come le conseguenze della Claudio Numa, Ezio Amato delle competenze delle strutture Ispra, caduta in mare di un serbatoio del Centro nazionale per le crisi e le emergenze sia della Rete operativa dei referenti delle combustibile, fornendo elementi utili ambientali e il danno, Ispra RAPPORTO ISPRA DISSESTO IDROGEOLOGICO IN ITALIA, PERICOLOSITÀ E INDICATORI DI RISCHIO. L’EDIZIONE 2018 DEL RAPPORTO ISPRA Esiste, ed è stata idrogeologico) e più di 6 in zone a pericolosità idraulica aggiornata dall’Ispra, nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si la mappa nazionale del verificano in media ogni 100-200 anni). dissesto idrogeologico Nove le regioni con il 100% di comuni a rischio idrogeologico: sulla base dei dati forniti Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, dalle Autorità di bacino Marche, Molise, Basilicata e Calabria; a queste si aggiungono distrettuali e disponibile l’Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la solo in formato elettronico. Provincia di Trento con percentuali tra il 90% e il 100%. L’Istituto la descrive Il 91% dei comuni italiani e oltre 3 milioni di nuclei familiari all’interno dell’omonimo vivono in territori classificati ad alta pericolosità. La superficie rapporto pubblicato potenzialmente soggetta a frane supera l’8% del territorio di recente, fornendo il nazionale (+2,9% rispetto al 2015) e quella potenzialmente quadro di riferimento alluvionabile nello scenario medio sfiora i 25.400 km2 (+4%). sulla pericolosità per Complessivamente 16,6% del territorio nazionale è mappato frane e alluvioni dell’intero nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni territorio nazionale e sugli (50 mila km2). indicatori di rischio relativi Ancora, quasi il4 % degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova a popolazione, famiglie, in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del edifici, imprese e beni 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili nello scenario medio. culturali. La frana che Mappato anche il patrimonio culturale:i dati dell’Ispra in settembre ha coinvolto il costone retrostante la spiaggia individuano nelle aree franabili quasi 38 mila beni, dei quali di Marianello nel comune di Licata (AG) e le frane di luglio oltre 11 mila ubicati in zone a pericolosità da frana elevata e e agosto che hanno interessato le località balneari dello molto elevata, mentre sfiorano i 40 mila i monumenti a rischio Zingarello ad Agrigento, di Chiaia a Procida e Chiaia di Luna inondazione nello scenario a scarsa probabilità di accadimento a Ponza, ricadono proprio nelle aree a pericolosità per frane o relativo a eventi estremi; di questi più di 31 mila si trovano in indicate nella mappa nazionale. zone potenzialmente allagabili anche nello scenario a media Secondo il rapporto, oltre 7 milioni di persone risiedono in probabilità. territori vulnerabili, più di 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (Pai, Piani di assetto Il rapporto è disponibile su www.isprambiente.gov.it 7
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 PROTEZIONE CIVILE-AMBIENTALE, EMERGENZE, ALLERTE E PREVENZIONE UN’INTEGRAZIONE NECESSARIA IL SISTEMA NAZIONALE DI PROTEZIONE DELL’AMBIENTE PARTECIPA AL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE CON ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E CONTROLLI A TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE UMANA. L’INCIDENTE SULL’AUTOSTRADA DI BOLOGNA DI AGOSTO 2018 HA MOSTRATO L’IMPORTANZA DELLA COLLABORAZIONE TRA I DIVERSI ENTI IMPEGNATI NELL’EMERGENZA. I ntegrazione: è questa la parola chiave della Polizia municipale, 26 ambulanze, che deve caratterizzare l’azione dei 3 auto mediche, un elicottero del 118 sistemi di protezione civile e di con un totale di 75 operatori sanitari protezione ambientale, per garantire direttamente coinvolti nei primi soccorsi, una risposta efficace ed esaustiva alle 25 volontari più numerosi operatori di emergenze di qualunque tipo. Protezione civile. E a tutti questi vanno Il nuovo Codice della protezione civile aggiunti,tra gli altri, anche gli operatori (Dlgs 1/2018) ha sancito ufficialmente di Arpae Emilia-Romagna, intervenuti che il Sistema nazionale di protezione da subito per i controlli ambientali. dell’ambiente (Snpa) entra a far parte del Nello specifico, il Servizio Sistema nazionale di protezione civile, IdroMeteoClima di Arpae ha fornito, confermando una collaborazione che già durante tutta la durata dell’emergenza, 1 nei fatti era attiva a livello delle singole informazioni sulle condizioni meteo e in componenti del Snpa. particolare su direzione e intensità del – soprattutto nei primi istanti dopo Dalla prevenzione (analisi di rischio, vento. I tecnici Arpae hanno effettuato l’esplosione –, si è preso cura dei feriti sistema di allertamento tramite i Centri misure puntuali dello stato di qualità e ha permesso, nei tempi strettamente funzionali ecc.) all’operatività durante le dell’aria in vari punti, sia nell’immediato, necessari, di far rientrare in sicurezza emergenze (monitoraggio e controllo sul sia nei giorni successivi, con un piano nelle loro case le persone evacuate e a campo) fino alle verifiche post-emergenza condiviso con il Dipartimento di sanità imprese e negozi di dedicarsi al ripristino (risultati delle analisi sul campo, verifica pubblica dell’Ausl, oltre a una verifica delle loro attività. A tutti vogliamo dire: di eventuali contaminazioni, indicazioni dei dati provenienti dalle stazioni fisse ‘Grazie’. Il nostro è il grazie di tutta la per il ripristino ambientale), l’attività di monitoraggio più prossime. Inoltre società regionale, di tutti gli emiliano- delle Agenzie ambientali, di concerto hanno avvisato il gestore del servizio romagnoli, di fronte a un lavoro di con le altre istituzioni coinvolte, di depurazione dell’arrivo di possibili squadra che, come è stato riconosciuto riveste un’importanza centrale per la carichi inquinanti derivanti dallo in tutto il paese, è stato esemplare e che sorveglianza a tutela dell’ambiente e della spegnimento dell’incendio ed effettuato ancora una volta, pur in una circostanza salute umana. campionamenti di terreno in alcune che mai avremmo voluto vivere, ci ha aree verdi pubbliche per la ricerca delle fatto essere comunità”. Un esempio dell’importanza diossine. dell’integrazione e della cooperazione Al di là dei risultati delle analisi Questa preziosa collaborazione deve tra gli enti coinvolti in un’emergenza è dell’evento specifico (che hanno caratterizzare l’attività del Sistema stato evidenziato in occasione del grave escluso contaminazioni significative), nazionale di protezione dell’ambiente, incidente sull’autostrada A1 a Bologna- il coinvolgimento di Arpae in questa che con la professionalità dei propri occasione ha mostrato la capacità tecnici sul territorio, degli addetti dei Borgo Panigale, il 6 agosto 2018, quando laboratori, del personale delle sale il tamponamento di un tir da parte di di intervenire in tempi rapidi, che operative meteo – con una continutià un’autocisterna che trasportava gpl ha rappresenta un tassello fondamentale che va al di là della normale operatività provocato un’esplosione, causando anche nel quadro della gestione di interventi quotidiana – è chiamato a fornire un il crollo parziale del ponte autostradale complessi di protezione civile servizio fondamentale al paese e alla sopra la via Emilia. sicurezza dei territori e dei cittadini. Un evento tragico (che ha causato la Il coordinamento efficace di tutti i morte di 2 persone, il ferimento di altre soggetti impegnati nell’emergenza 145 e gravi danni all’infrastruttura viaria è stato riconosciuto da Regione Giuseppe Bortone e ad abitazioni e attività produttive e Emilia-Romagna, Prefettura e Città Direttore generale, Arpae Emilia-Romagna commerciali adiacenti), il cui bilancio metropolitana di Bologna nel corso di sarebbe però potuto essere molto più una cerimonia pubblica, durante la quale grave se non si fosse immediatamente il presidente della Regione, Stefano mobilitato l’intero sistema di soccorsi e Bonaccini, ha voluto così esprimere controlli: vigili del fuoco (un centinaio il ringraziamento a tutti gli operatori 1 Un momento della cerimonia di quelli complessivamente impegnati), coinvolti: “Ognuno mettendo in campo ringraziamento ai soccorritori di Borgo carabinieri, agenti della Polizia stradale e professionalità, senso civico e coraggio Panigale (Bologna, 4 settembre 2018). 8
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 ALLERTA METEO, L’ESPERIENZA DI UN PORTALE UNICO IN ITALIA IL SITO ATTIVATO IN EMILIA-ROMAGNA È A PIENO REGIME DA GENNAIO. FLESSIBILE E INTEGRATO CON I SOCIAL MEDIA, ASSICURA PROCEDURE PIÙ SNELLE, GRANDE RAPIDITÀ NEL RAGGIUNGERE TUTTI I DESTINATARI DELLE COMUNICAZIONI E I SOGGETTI COMPETENTI A INTERVENIRE. LA REGIONE METTE A DISPOSIZIONE DEL PAESE IL PATRIMONIO SPERIMENTATO. Q uasi 376 mila “click”, 880 mila pagine visitate, 351 mila messaggi di posta elettronica con cui sono state trasmesse in modo rapido e immediato a circa 1.800 operatori del sistema le 195 allerte di protezione civile emesse dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile a partire dall’attivazione del portale allertameteo.regione.emilia-romagna.it, il FIG. 1 1° maggio 2017. PORTALE Sono i numeri che testimoniano il ALLERTA METEO successo del sito voluto dalla Regione per abbattere i confini della comunicazione Home page delle allerte e raggiungere direttamente, del 31 agosto 2018 con grande velocità, tutti i destinatari Fonte: Arpae. delle comunicazioni, coloro che sono chiamati ad agire e ad assumersi qualità come quello di Arpae-Servizio A fronte di cambiamenti climatici rapidi, responsabilità in caso di emergenza. IdroMeteoClima. i canali di comunicazione devono essere Il nuovo strumento web si inserisce in un Con il sito si è detto definitivamente plurimi, veloci e selettivi. progetto nato all’indomani dell’alluvione addio ai fax: le allerte sono inoltrate Il bilancio, a poco più di un anno di Parma, nell’ottobre 2014, perché il attraverso un semplice “click”. Aggiornato dall’attivazione del sito, è dunque cambiamento climatico impone di fare quotidianamente, 24 ore su 24, riporta assolutamente positivo. Per questo tesoro di quanto insegna ogni emergenza, inoltre la cartografia aggiornata dei l’Emilia-Romagna mette a disposizione per fare sempre meglio. Si articola in Pai, i contenuti dei Piani di protezione dell’intero paese il patrimonio di una pluralità di azioni, tutte inserite a civile comunali e consente di accedere in esperienze e buone prassi costruito e pieno titolo nella strategia regionale di tempo reale a previsioni meteorologiche, sperimentato. L’ho scritto nel mese di adattamento e mitigazione al clima che dati di monitoraggio, mappe di rischio luglio al capo del Dipartimento Angelo cambia, di cui il sistema di allertamento e ai contenuti dei piani di protezione Borrelli, evidenziando gli elementi di rappresenta un tassello fondamentale. civile delle singole amministrazioni valore emersi dal progetto avviato, vero Prima di tutto si sono aggiornate le locali. Proprio per i sindaci prevede un motivo di orgoglio per la nostra Regione. procedure, per renderle più snelle e ruolo attivo: sono i destinatari prioritari Con molta umiltà, e nello spirito di performanti. Si è inoltre puntato al delle comunicazioni, ma hanno anche contribuire a costruire il bene comune, dimezzamento dei tempi di lettura della l’opportunità di servirsi di questo possono costituire un punto di partenza strumento per informare e aggiornare importante e aperto a miglioramenti rete pluviometrica, per disporre in ogni con tempestività i cittadini sulle allerte ulteriori, per un sistema di allertamento momento di una fotografia aggiornata emesse, sull’evolversi dei fenomeni e sui capace di rendere sempre più resiliente delle condizioni del territorio: è in corso comportamenti di autoprotezione da anche l’intera comunità nazionale. un importante intervento da circa 700 mila euro che permetterà di ridurli a mettere in campo. Il tutto attraverso la 15 minuti – anziché 30 – in tutta la stipula di una convenzione con l’Agenzia Paola Gazzolo regione. E, dal primo gennaio scorso, è regionale per il pieno utilizzo delle Assessora alla difesa del suolo e della costa, diventato operativo al 100% il Portale potenzialità di AllertaMeteo. A oggi sono protezione civile e politiche ambientali e della Allertameteo, dopo un periodo iniziale già 82 i Comuni che l’hanno già siglata, montagna Regione Emilia-Romagna di sperimentazione. Si tratta del punto di il 25% del totale dei 331 enti locali riferimento unico e ufficiale della regione emiliano-romagnoli. per tutte le comunicazioni sulla sicurezza E ancora: il sito è flessibile, pienamente del territorio e delle popolazioni, uno integrato anche con i social strumento unico nel panorama nazionale, media. La relativa pagina Twitter anche perché conta su un sistema (@ AllertameteoRER) è seguita da 3.158 previsionale meteo-idro di grande followers (v. anche articoli pagg. 25-27). 9
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 ALLERTE METEO, RISCHIO EMERGENZE, ALLERTE E PREVENZIONE E CULTURA DELLA PREVENZIONE QUANDO SI AFFRONTA IL TEMA DELLE ALLERTE METEO, OCCORRE CAPIRE COME FUNZIONANO LE PREVISIONI, QUALI CRITERI VENGONO ADOTTATI PER LA SUDDIVISIONE IN ZONE, QUALI FATTORI CONTRIBUISCONO A DETERMINARE IL RISCHIO. IL NUMERO DI ALLERTE È QUINDI UN INDICATORE DI SCARSA IMPORTANZA. DI FATTO, NON ESISTE UNA “ALLERTA SBAGLIATA”. D ire quante allerte meteo sono state emanate in un anno è un esercizio matematico utile per le statistiche, ma dallo scarso valore aggiunto rispetto all’importanza del sistema in sé. Bisognerebbe impostare le regole del conteggio (l’intera regione? per tutta la giornata? o basta solo una parte? e quando è un po’ di un colore e un po’ dell’altro? l’allerta per pioggia vale come quella per temporali? e a livello nazionale come si fa?) e cercare di non perdersi nelle peculiarità delle 20 regioni italiane. Molto più semplice indicare quante sono le allerte meteo sbagliate in un anno: 0. Come le previsioni meteo e idro – quando effettuate con tutti i rigori scientifici disponibili – non “azzeccano” il tempo, ma indicano una più o meno alta probabilità che si verifichino certi fenomeni, allo stesso modo le allerte non a casaccio, come qualcuno talvolta come una centrale termoelettrica o una si sbagliano, ma sono diramate quando obietta. Per ognuna, abbiamo soglie di grande via di trasporto). si prefigurano le condizioni favorevoli al riferimento di pericolosità, a cui associare E bisogna prestare attenzione all’innesco verificarsi di effetti al suolo, con il giusto valutazione del rischio e su cui attivare le delle frane: 172 le principali “venute giù” anticipo (solitamente 12-24 ore) e solo fasi operative (ma questa è un’altra storia: in Italia nel 2017, la punta più recente dagli enti preposti (Regioni e Province attenzione, pre-allarme e allarme sono di un iceberg da 620.808 fenomeni autonome, sulla base delle criticità gli stati in cui le singole amministrazioni archiviati da Snpa (il Sistema nazionale segnalate dai Centri funzionali). si pongono per prepararsi a gestire, in per la protezione dell’ambiente) nell’Iffi, caso di necessità, le criticità sul proprio l’Inventario dei fenomeni franosi in Ma procediamo con ordine, partendo territorio). Italia. Le frane occupano già il 7,9% del dalle zone di allerta. In Italia sono 158, Sul concetto di rischio la faccenda inizia territorio nazionale. distribuite per lo più in proporzione a farsi complicata, anche senza numeri. Va peggio guardando alla superficie al territorio. Trento e Bolzano ne Perché il rischio è una cosa seria, complessiva di aree soggette a pericolosità hanno una soltanto, mentre in Toscana dipendente da mille fattori, inclusi i da frana, circa 60mila kmq, quasi il 20% sono addirittura 26 (sovente, per via comportamenti delle amministrazioni della superficie nazionale; oltre 25mila dell’incertezza insita nella previsione, e dei singoli individui, che spesso sono kmq sono a maggiore pericolosità, con allertate a blocchi, riducendone nei fatti ancora più imprevedibili del tempo restrittivi vincoli di utilizzo del territorio. sia la quantità sia l’illusione del dettaglio). meteorologico. Il sistema di allertamento Partendo da questa fotografia, diventa Le zone, tranne rarissimi casi, non meteo-idro è stato costruito negli anni intuitivo capire come 100 mm di pioggia seguono confini amministrativi – perchè per abbassare il rischio corso dalle in 3 ore possano avere un certo tipo di i fenomeni meteo e le loro conseguenze persone, in primis con alluvioni e frane: effetto marginale o trascurabile su un al suolo hanno la brutta abitudine di l’allerta non è per la pioggia, ma per le suolo non franoso, mentre se cadono non fermarsi passando da una provincia conseguenze che causa al suolo. su un territorio a maggior vulnerabilità all’altra – ma sono state individuate Vengono costantemente aggiornate le possono avere conseguenze catastrofiche. studiando il territorio. Per dirla in soglie idrometriche (corrispondenti, ad La stessa pericolosità data dalla quantità maniera più tecnica, “... seguendo criteri esempio, al “piene rive”; o all’esondazione, d’acqua nel tempo implica rischi diversi di zonazione fisiografica, che rispetta sia gli magari proprio nel punto dove è a terra, con differenti scenari di criticità ambiti territoriali di bacino idrografico sia i posizionato l’idrometro, oppure più a e relative misure a contrasto del rischio criteri di congruenza meteorologica”. valle; o a quando il livello dell’acqua (che può essere solo ridotto, e mai Insomma, non sono state tracciate interessa qualche infrastruttura sensibile, annullato completamente). 10
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 Anche le classi di bacini (piccoli – con che nessuno può determinare il giorno Emilia-Romagna, estesa oltre 4 volte una superficie di poche decine di kmq, prima. Ma nemmeno con sei ore di e con 8 zone di allerta. Nel 2017, un grandi – superiori a diverse centinaia di anticipo, o tre. E nei casi più difficili, i più anno particolarmente secco, in Liguria kmq, e medi – che stanno nel mezzo), per impattanti, neppure un’ora prima. sono stati individuati 7 eventi meteo loro stessa natura, reagiscono in maniera L’allerta specifica per temporali segue che hanno portato all’emanazione di 2 differente. Quelli grandi subiscono regole differenti da quella idrologica allerte rosse e 5 allerte arancioni, a cui piogge anche non particolarmente per piogge diffuse: scatta sulla base di aggiungere altre 11 allerte gialle (che intense, ma prolungate su periodi più probabilità di accadimento e, poichè il salgono a un totale di 25 considerando lunghi di molte ore o giorni. Invece i fenomeno interessa piccolissime porzioni anche la neve). Consultando il portale nubifragi – precipitazioni molto intense di territorio, ha solo due livelli, giallo e dedicato, si vede che in Emilia-Romagna, da oltre 50 mm/ora – mandano in arancione (fa eccezione la Toscana, dove inclusi gli allertamenti per altri fenomeni sofferenza i bacini piccoli, e lo fanno con è presente anche la rossa). La sola allerta meteo come vento e mare, le allerte tempi rapidissimi; in presenza di suolo per temporali, soprattutto in primavera totali sono state 145. Insensato mettere già saturo, bastano addirittura poche ed estate, può vedere splendere il sole su sullo stesso piatto della bilancia territori decine di minuti. parte del territorio allertato, ma avvisa diversi, con vulnerabilità peculiari e Le gole del Raganello, per citare il più su possibili flash floods, fra gli eventi forzanti meteo differenti: dimentichiamo recente caso occorso in Calabria, si meteo con il maggior numero di vittime. la classifica regionale delle allerte. estendono su circa 16 kmq, e si sono Restando sui colori, è vero che arancione Solo partendo dalla condivisione di trasformate in una trappola mortale per e rosso sono diversi, principalmente questi concetti, piuttosto che dei numeri, 10 persone, le più sfortunate fra oltre per il numero di zone potenzialmente riusciremo a uscire dalle polemiche, 30 incauti escursionisti che lo scorso interessate e per le contromisure che le spesso frutto di una scarsa conoscenza 20 agosto si sono avventurati, nel bel amministrazioni devono attuare. Ma per della materia, per arrivare a una maggiore mezzo di un’allerta gialla per temporali, la singola persona, con arancione o rosso consapevolezza dei rischi che corriamo. su un percorso il cui rischio è aumentato (e in casi molto particolari anche giallo) “Al lupo al lupo”, gridano sirene più o esponenzialmente per le precipitazioni a il rischio corso è praticamente lo stesso, meno disinteressate, che distraggono alla monte. così come l’attenzione da porre in essere. pari di allarmismi lanciati una settimana prima o di ingannevole precisione Con il termine temporali si indicano Ancora così importante sapere quante promessa da soggetti non competenti genericamente una serie di fenomeni allerte si danno? Prendiamo l’esempio e non responsabili in cerca di facile meteo molto variegati, alcuni innocui della Liguria, regione piccola con 5 zone visibilità. Sarebbe il preludio a quella e passeggeri, altri violenti e persistenti di allerta, che per posizione geografica cultura della prevenzione che è fra le più (forti, organizzati e stazionari alcuni e conformazione del territorio subisce efficaci misure possibili di abbattimento degli aggettivi a cui prestare la massima alcune delle precipitazioni più intense del rischio. attenzione); spesso sono repentini e (Genova detiene i poco invidiabili impossibili da prevedere con la precisione record italiani sulle 24 ore – 948 mm l’8 Federico Grasso che tutti vorremmo. Si sviluppano ottobre 1970 – e sulla singola ora – 181 Arpa Liguria su pochi chilometri quadrati con mm il 4 novembre 2011 – entrambe localizzazione, intensità e tempistiche situazioni alluvionali), e la confinante LE LINEE GUIDA SNPA SULLA COMUNICAZIONE DELLE EMERGENZE, IL SISTEMA DI PROTEZIONE DELL’AMBIENTE PARLERÀ LA STESSA LINGUA Il punto di partenza per le linee guida Snpa sulla fatto così”). L’informazione che i comunicatori della rete comunicazione delle emergenze non è unico. Fra i tanti Snpa danno deve essere chiara, trasparente, precisa, figlia inizi possibili, tre sono quelli principali: la costituzione delle della fondamentale collaborazione tra i tecnici esperti sul Arpa/Appa/Ispra in tutta Italia a seguito del referendum campo e gli esperti della comunicazione, parti diverse dello popolare del 1993, dove gli italiani hanno votato per stesso sistema. Questo approccio porta a un’autorevolezza separare salute e ambiente e affidare i controlli ambientali riconosciuta come fonte primaria di informazione. E quindi di ad agenzie dedicate; l’istituzione del Sistema nazionale per credibilità per tutto Snpa. la protezione dell’ambiente (Snpa) con la legge 132 del 2016; Se è impossibile contrastare del tutto fake news, commenti o le innumerevoli emergenze ambientali naturali e antropiche post di esperti improvvisati, è doveroso, possibile e importante che quotidianamente l’Italia è costretta ad affrontare. Punti che sulle emergenze Snpa abbia delle linee condivise di di partenza diversi confluiti in un unico percorso: predisporre comunicazione, per dare risposte concrete, immediate e passi condivisi per fasi sì che Snpa gestisca le emergenze autorevoli a chi sta subendo – o percependo – un’emergenza. anche dal punto di vista comunicativo. Le linee guida, predisposte da Arpa Liguria e Arpa Piemonte, saranno visionate dalle altre componenti del Sistema, prima I social network, grandi protagonisti di questo momento dell’ufficializzazione in Consiglio. E a cominciare dalle comunicativo, i cittadini e i media in generale, percepiscono emergenze, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, Snpa parlerà con la le emergenze ambientali per la gravità che tecnicamente stessa lingua. realmente hanno? Non sempre. Un problema ambientale può sembrare molto grave (brucia un piccolo deposito di rifiuti, Federico Grasso1, Loredana Lattuca2 “moriremo tutti”), o ignorato anche se l’impatto sulla natura 1. Arpa Liguria è importante (“cambiamenti climatici? Ma se ha sempre 2. Arpa Piemonte 11
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 IMPARARE A GESTIRE EMERGENZE, ALLERTE E PREVENZIONE UN RISCHIO TOLLERABILE NON SI PUÒ PRETENDERE DALLA SCIENZA E DALLA TECNICA IL “RISCHIO ZERO”. L’ANALISI DELL’ACCETTABILITÀ DEL RISCHIO RESIDUO DIPENDE DA UN ESAME COMPLESSO DI FATTORI DI DIVERSA NATURA. LA VALUTAZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO RICHIEDONO PROCESSI E DECISIONI DIFFERENZIATI CHE DEVONO COINVOLGERE L’INTERA COMUNITÀ. E siste un rischio accettabile? FOTO: DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE Bella domanda. Per molti, in Italia, la risposta è semplicemente “no”. Schiavi di una mentalità magica dura ad estinguersi e di una secolare difficoltà a comprendere il metodo, la forza e i limiti della scienza, vorremmo annullare – meglio, esorcizzare – la presenza del rischio nella nostra vita individuale e collettiva. Pretendiamo dalla scienza e dalla tecnica il “rischio zero”, convinti in questo modo di tendere al nostro interesse e a quello della comunità in cui viviamo. Tanto siamo tolleranti verso gli incidenti causati da errore umano (ad esempio, il guidatore assonnato), quanto non concepiamo la possibilità dell’errore tecnologico (ad esempio, l’errore dell’algoritmo che governa un’auto autonoma, per restare in tema). Il risultato pratico – non voluto, ma inevitabile – di questo atteggiamento antiscientifico è la rinuncia a gestire il rischio nel migliore dei modi possibili. dipendere da un esame complessivo di quattro diversi fattori: Gestire un “rischio tollerabile” Rovesciare questa consolidata abitudine - i correnti valori della società in Da quanto esposto emergono due non è semplice. Occorre superare questione (e in questo ambito si dovrà tener presente anche la tradizione conseguenze importanti. l’annoso dualismo fra cultura umanistica e cultura scientifica. Occorre far sì che culturale di una comunità) La prima consiste nel fatto che il rischio coloro che devono decidere o giudicare - la ricerca di un equilibrio ottimale fra (tollerabile) va adeguatamente gestito. conoscano le basi del metodo scientifico. l’ideale di assoluta sicurezza e ciò che è Una volta ridotto il rischio a un livello Occorre abituare la pubblica opinione a concretamente raggiungibile (“achievable”) accettabile, peraltro, è più efficiente una discussione collettiva sui rischi e sulla - i requisiti che devono essere rispettati investire le risorse disponibili in efficaci loro gestione. da un prodotto o da un sistema, sulla piani di emergenza e in formazione Partiamo allora dai fondamentali. Nel base della normativa vigente o delle linee delle persone che potrebbero rimanere 2014 è stata pubblicata la Guida Iso/Iec guida tecniche applicabili coinvolte, piuttosto che insistere in n. 51, “Safety aspects – Guidelines for their - altri fattori come l’idoneità allo scopo improbabili, costosi e poco efficaci sforzi inclusion in standards”. Si tratta di una di un prodotto o servizio e la sostenibilità per ridurre ulteriormente il rischio. linea guida trasversale, che disciplina le economica (“cost effectiveness”) delle La seconda conseguenza riguarda la modalità per la trattazione dei profili di misure necessarie e opportune per ridurre natura dinamica, non statica, della rischio e di sicurezza in qualunque tipo di il rischio. nozione di “rischio tollerabile”. Ne norma tecnica, quale che ne sia l’oggetto Non molto diversa è l’impostazione consegue la necessità di rivedere, in ogni principale. seguita dalla norma Bs Ohsas ambito, la “misura” della tollerabilità del La Guida Iso/Iec n. 51 tratta in modo 18001:2007 (Occupational Health and rischio, ogni volta che un nuovo sviluppo diffuso e abbastanza approfondito la Safety Assessment Series) che considera tecnologico e della conoscenza si rende tematica del rischio accettabile. In sintesi, “Rischio accettabile” quel rischio “che è stato disponibile e concretamente utilizzabile. premesso che tutti i prodotti e sistemi ridotto ad un livello che può essere tollerato Naturalmente, nel definire il includono un certo livello di rischio dall’Organizzazione, con riguardo alle rischio tollerabile, occorrerà tenere residuo, la possibilità di considerare tale proprie obbligazioni di carattere legale ed specificamente conto degli utenti rischio accettabile (“tolerable”) viene fatta alla propria Politica”. maggiormente vulnerabili, i quali 12
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 potrebbero trovarsi nella condizione di perché gli scienziati non hanno, in questo principio di precauzione, COM/2000/0001 dover utilizzare un prodotto o usufruire ambito, il monopolio delle competenze. def.), comporta l’adozione, nei confronti di un servizio. Ne occorrono anche altre, di tipo dei rischi identificati e anche in giuridico, economico e di comunicazione condizioni di incertezza scientifica, Per quanto concerne nello specifico i del rischio. Per la gestione del di misure precauzionali rispettose del rischi gestiti nell’ambito del sistema della rischio, dunque, l’opinione degli principio di proporzionalità. protezione civile, enorme importanza scienziati deve essere ascoltata con In definitiva, pertanto, riconoscere assume il profilo della corretta attenzione e ha un ruolo significativo, l’esistenza – e persino la necessità – del comunicazione con il pubblico. Si ma non è necessariamente quella concetto di “rischio accettabile” significa ricorderà del resto come, nel controverso (democraticamente) “giusta”. E non prepararsi nel modo migliore e più caso giudiziario verificatosi dopo il sempre è agevole convincere di questo moderno per ridurlo efficacemente. E terremoto di L’Aquila del 2009, proprio gli scienziati, i quali sbagliano quando per fronteggiare, grazie alla cultura, i questo profilo sia stato della massima pretendono di avere il monopolio delle disagi e i pericoli creati non solo dalla importanza. Occorre allora qui ricordare decisioni (anche) in tema di gestione del nostra imprudenza, ma anche dalla stessa la fondamentale distinzione fra la fase rischio. natura, per gli scherzi del caso o per le di valutazione e quella di gestione del Per esempio, valutare l’efficacia dei regole della necessità (sempre e ancora rischio. vaccini e gli obiettivi di copertura fondamentale, su questi concetti, il Nella prima (valutazione del rischio), rientra nella valutazione del rischio, volume – ripubblicato da Mondadori nel è determinante solo l’opinione che compete esclusivamente alla 2017 – del premio Nobel per la medicina della comunità scientifica. Questa scienza. Decidere invece se sia più Jacques Monod, Il caso e la necessità. affermazione emerge chiaramente dal appropriata la strategia dell’obbligo o Saggio sulla filosofia naturale della biologia nostro ordinamento costituzionale, quella della raccomandazione coinvolge contemporanea). come riconosciuto dalla stessa Corte prevalentemente profili di gestione del Dobbiamo dunque destarci, insegna costituzionale, ad esempio con la rischio, in merito ai quali la comunità Monod, dal nostro “sogno millenario” sentenza n. 116/2006. Non sempre nel suo complesso deve essere coinvolta, di poter vivere da protagonisti al centro il Parlamento è stato rispettoso di attraverso una politica informata e attenta. dell’universo. E dobbiamo invece questa indicazione: non lo è stato, ad prendere atto della complessità e dei esempio, quando – nel caso Stamina – molteplici rischi dell’esistenza, per ha deciso (quasi all’unanimità, peraltro) Rischio e principio di precauzione imparare a gestirli nel modo migliore. l’effettuazione di inutili, costose e pericolose sperimentazioni al di fuori di Tutto ciò è perfettamente compatibile Luciano Butti qualsiasi criterio di correttezza scientifica. con la rigorosa applicazione del principio Nella fase di gestione del rischio, invece, di precauzione. Tale principio, infatti, B&P Avvocati Professore a contratto di diritto internazionale sarebbe improprio, per gli scienziati, nella versione di esso sostenuta e dell’ambiente, Università di Padova pretendere di avere il monopolio del promossa dalla Commissione europea potere decisionale. Semplicemente (Comunicazione della Commissione sul FOTO: DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE 13
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 LA TUTELA PENALE DEL EMERGENZE, ALLERTE E PREVENZIONE SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE AL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE SONO APPLICABILI NORME PENALI DESTINATE A TUTELARE INCISIVAMENTE IL SISTEMA DI RISPOSTA ALL’EMERGENZA. LA CORRETTEZZA DEI FLUSSI INFORMATIVI RENDE IN PARTICOLARE NECESSARIO VALUTARE L’APPLICAZIONE DELLA NORMA SUL PROCURATO ALLARME. N ell’interpretare e applicare le FOTO: DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE norme penali è sempre utile porre attenzione a quali siano i beni giuridici protetti, al fine di “dare senso” alla tutela penale. Quest’operazione, applicata alle norme del codice penale, rivela come esse, in molti casi, nonostante l’entrata in vigore risalente al 1930, mostrino una buona capacità di adattamento alle realtà – sociali e di fatto – emerse nel corso del tempo. Un sistema organizzato di risposta all’emergenza necessita di forme incisive ed effettive di tutela, strutturale e funzionale, poiché ogni compromissione di funzionalità sottrae risorse all’intero sistema e di per se stessa comporta la probabilità di ulteriori pregiudizi per la pubblica incolumità, ai cui bisogni si è costretti a rispondere con risorse minori. Questo è senz’altro vero per il Servizio nazionale della protezione civile, disciplinato dal Dlgs 2 gennaio 2018, n. 224 come “il sistema che esercita la funzione di protezione civile costituita dall’insieme rifiuto di atti di ufficio (art. 328 c.p.) o la norma a tutela degli impianti di delle competenze e delle attività volte a l’omissione di soccorso (art. 593 c.p.) pubblica utilità (art. 420 c.p.) in cui il tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, o il rifiuto di prestare la propria opera termine “impianto” indica un insieme di gli insediamenti, gli animali e l’ambiente in occasione di un pubblico infortunio strutture tecniche collegate per garantire dai danni o dal pericolo di danni derivanti (art. 652 c.p.). Quest’ultimo è reato funzioni a servizio della collettività, il cui da eventi calamitosi di origine naturale o comune, che può commettere qualsiasi malfunzionamento o distruzione è idoneo derivanti dall’attività dell’uomo”. cittadino sollecitato a collaborare da a porre in pericolo la sicurezza collettiva; Tra le norme penali applicabili a tutela soggetti pubblici qualificati: la Corte le fattispecie di cui agli artt. 615-ter, strutturale del Servizio, si può citare costituzionale, nel riconoscerne la 615-quater, 615-quinquies, 617-quater l’art. 436 c.p., che punisce la condotta legittimità, l’ha collocato nell’ambito e 617-quinquies del codice penale, che di chiunque “sottrae, occulta o rende “di un obbligo di solidarietà sociale e puniscono varie forme di cosiddetta inservibili” mezzi e strumenti destinati precisamente dell’obbligo di prestazione criminalità informatica. all’“opera di difesa o di assistenza” di fronte consistente nel collaborare, in determinate Altre norme penali risultano utilizzabili a un disastro. situazioni di pericolo, all’opera di difesa, di al fine di garantire una tutela funzionale È una norma ad ampio spettro di aiuto e di soccorso” (Corte cost., sentenza del Servizio. efficacia, intesa a scongiurare qualsiasi 9 luglio 1959, n. 49). Così è a dirsi della fattispecie penale forma di sabotaggio di attività a tutela di interruzione di pubblico servizio dell’incolumità pubblica, a prescindere Altre norme incriminatrici sono idonee (art. 340 c.p.) riferibile all’intervento dal fine che l’agente si pone. a garantire la tutela strutturale del invasivo di soggetti terzi sul regolare Le condotte rilevanti ai sensi dell’art. Servizio: la figura del danneggiamento svolgimento delle attività del Servizio. 436 c.p. sono esclusivamente attive; (art. 635 c.p.), costruita con previsione La giurisprudenza ha inteso ricercare un l’omissione d’intervento da parte assai ampia, e quella specifica prevista criterio quantitativo-qualitativo minimo di chi sia tenuto a prestare la sua per il danneggiamento di sistemi per individuare i confini di rilevanza opera in caso di disastro potrà invece informatici e telematici, programmi, penale di condotte incidenti su tale integrare il delitto di omissione o informazioni o dati (art. 635-bis c.p.); regolarità. 14
ECOSCIENZA Numero 4 • Anno 2018 Tra le contravvenzioni concernenti la La natura contravvenzionale della norma del Servizio nazionale, al verificarsi di “polizia di sicurezza” è inserito all’art. fa sì che il reato possa essere integrato emergenze di rilievo nazionale, sulla base 658 c.p., il “procurato allarme”: si tratta oltre che per dolo anche per colpa, delle informazioni acquisite tramite una della condotta di “chiunque, annunziando e quindi ne risponde chi impegna il sala operativa nazionale interforze operante disastri, infortuni o pericoli inesistenti, Servizio comunicando eventi inesistenti a con continuità, allo scopo di assicurare suscita allarme presso l’Autorità, o presso causa di sua leggerezza o scarsa diligenza. l’assistenza e il soccorso alle popolazioni enti o persone che esercitano un pubblico colpite”. servizio”. Nell’attività del Servizio nazionale L’uso corretto dei sistemi di risposta La norma intende in primo luogo della protezione civile è evidente la all’emergenza da parte dei cittadini è evitare che l’attività dei soggetti operanti centralità dei flussi informativi, non un tema sociale di grande rilevanza per il Servizio, nella loro espressione soltanto in applicazione di criteri e attualità; opportunamente il Dlgs organizzata e disciplinata dalla legge, scientifici internazionalmente condivisi 224/2018 promuove “l’adozione di subiscano intralci o ritardi dovendosi nella materia degli eventi maggiori e comportamenti consapevoli e misure di dedicare a processare informazioni delle catastrofi, ma anche per espressa autoprotezione da parte dei cittadini” (art. fuorvianti, senza reale necessità e previsione del dettato normativo. 2, quarto comma, lettera e) nonché “la quindi sottraendo risorse ai reali e coevi Questo si rileva sia nel Capo III (Attività diffusione della conoscenza e della cultura di bisogni; la norma tutela inoltre l’ordine per la previsione e prevenzione dei rischi) protezione civile” (art. 31, primo comma): pubblico, poiché attraverso il procurato che nel Capo IV (Gestione delle emergenze ma dove può non arrivare l’auspicabile (inesistente) allarme potrebbe propagarsi di rilievo nazionale) del Dlgs 224/2018, crescita di coscienza e percezione nella collettività un analogo, amplificato ma costituisce corollario di diverse collettiva degli strumenti di protezione e ingiustificato allarme, a sua volta previsioni: ad esempio, nel già citato art. della popolazione deve intervenire produttivo di un impatto indesiderato sul 2, sesto comma: “la gestione dell’emergenza un’oculata applicazione delle norme Servizio. consiste nell’insieme, integrato e coordinato, penali, rivisitate in sede interpretativa, delle misure e degli interventi diretti ad come è possibile, o – se i decisori politici Il tenore letterale della norma ne rende sapranno farlo con la necessaria qualità assai ampia la portata: infatti “annunciare” assicurare il soccorso e l’assistenza alle tecnica – modificate in maniera mirata è termine comprensivo delle più varie popolazioni colpite dagli eventi calamitosi per la tutela del Servizio nazionale della forme di comunicazione; mentre “disastri, e agli animali e la riduzione del relativo protezione civile. infortuni o pericoli” sono tutte le evenienze impatto, anche mediante la realizzazione per le quali può operare il Servizio. di interventi indifferibili e urgenti ed il Ai fini dell’integrazione del reato, ricorso a procedure semplificate e la relativa Giuseppe Battarino si richiede che l’annuncio o la attività di informazione alla popolazione”; Magistrato comunicazione siano idonei a suscitare nell’art. 8, primo comma, lettera e, in allarme presso i soggetti individuati dalla base al quale il Dipartimento della norma. protezione civile coordina “l’intervento 21-23 NOVEMBRE 2018 A ROMA IL FORUM EUROPEO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DA DISASTRI Dal 21 al 23 novembre 2018 i rappresentanti dei paesi europei, di organizzazioni internazionali, delle Nazioni unite (Unisdr) e diversi stakeholder si riuniranno a Roma per lo European Forum on Disaster Risk Reduction (Efdrr), che sarà presieduto dall'Italia (e in particolare dal Dipartimento di protezione civile). L'Efdrr (istituito nel 2009) è la piattaforma regionale europea dell'Accordo quadro di Sendai per la riduzione del rischio da disastri 2015-2030 e rappresenta un’importante sede di discussione per affrontare le sfide che si pongono su questo tema a livello europeo, mettendo insieme e promuovendo l'integrazione delle competenze internazionali per trovare soluzioni che vadano a vantaggio dei cittadini e dei territori europei, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder interessati. Il forum di quest'anno si baserà sui risultati di quello svoltosi in Turchia nel 2017 e della Piattaforma globale per la riduzione dei rischi da disastro che si è tenuta lo scorso anno in Messico. Obiettivo del forum, che sarà guidato dall'Italia, è risolvere le questioni chiave che possono accelerare l'attuazione dell'Accordo quadro di Sendai, in coerenza con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l'Accordo di Parigi. Il confronto sarà incentrato sulla resilienza a livello locale, sui rischi economici e sul raggiungimento degli obiettivi prioritari per il 2020. Tutte le informazioni su www.unisdr.org/conference/2018/efdrr 15
Puoi anche leggere