Gestione dei DPI e rischio chimico - Rimini, 10 novembre 2016 Fizzano Maria Rosaria

Pagina creata da Eleonora Cortese
 
CONTINUA A LEGGERE
Gestione dei DPI e rischio chimico - Rimini, 10 novembre 2016 Fizzano Maria Rosaria
Rimini, 10 novembre 2016

Fizzano Maria Rosaria

Gestione dei DPI e rischio chimico
Gestione dei DPI e rischio chimico - Rimini, 10 novembre 2016 Fizzano Maria Rosaria
LEGENDA DEI SIMBOLI

                    D.Lgs. 81/2008

                    Regolamento UE n. 2016/425

Sgsl                Linee guida di indirizzo-R
                                             UNI EN 529:2006
                                             Dispositivi di protezione delle vie
Norme               Norme tecniche           Respiratorie. Raccomandazioni per
                                             la selezione, l’uso, la cura e la
                                             manutenzione.
                                             Documento guida
                                             CEN/TR 15419:2006
                                             Protective clothing – guideline
                                             for selection, use, care and
                                             maintenance of chemical
                                             protective clothing.
        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
Gestione dei DPI e rischio chimico - Rimini, 10 novembre 2016 Fizzano Maria Rosaria
DPI
Definizione

Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e
tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro
 uno o più rischi suscettibili di minacciarne la salute e
      la sicurezza durante il lavoro nonché ogni
  complemento o accessorio destinato a tale scopo.

                                             D.Lgs. 81/2008 art. 74

        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
Gestione dei DPI e rischio chimico - Rimini, 10 novembre 2016 Fizzano Maria Rosaria
REGOLAMENTO EUROPEO 425/2016

     Riguarda la progettazione, costruzione,
            immissione sul mercato dei DPI.
                 Abroga la direttiva 89/689/CEE.

Data                   di
31/3/2016              Pubblicazione in GUEU   Reg. 425/2016
20/4/2016              Entrata in vigore
21/4/2018              Applicazione

 Riguarda i fabbricanti e coloro che immettono DPI sul mercato
 ma ha alcune ripercussioni sulla “gestione” dei DPI in azienda.

        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
Gestione dei DPI e rischio chimico - Rimini, 10 novembre 2016 Fizzano Maria Rosaria
IN AZIENDA…                                             Sgsl

Garantire la disponibilità dei DPI significa definire i
criteri per:
1. l’identificazione e la scelta dei DPI

2. la gestione dei DPI (approvvigionamento,
  conservazione, dotazione, manutenzione, uso e corretto
  utilizzo, registrazione, riconsegna e gestione al termine
  dell’utilizzo)

3. informazione, formazione e addestramento dei
  lavoratori sull’uso delle dotazioni assegnate.

         GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

La scelta del DPI dipende dagli esiti della valutazione
    dei rischi ed è ultima misura da considerare.

                            Eliminazione del rischio

               Misure di controllo sulla sorgente

                    Modifiche al modo di lavorare

              Dispositivi di protezione collettiva

                                            DPI

       GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI
Criteri di utilizzo dei DPI vie respiratorie ex 529:2006
I dispositivi di protezione delle vie respiratorie dovrebbero
essere utilizzati solo in presenza di una o più delle seguenti condizioni:
a) esistenza di misure protettive e sussistenza di un rischio di
esposizione inaccettabile per inalazione;
b) esposizioni superiori al valore limite di esposizione professionale e
misure correttive in corso di attuazione;
c) lavoro di emergenza che non può attendere che altre misure
protettive alla sorgente siano messe in opera;
d) esposizioni poco frequenti e di breve durata per cui l'installazione
permanente di altre misure protettive non è consigliabile;
e) di fuga in condizioni di emergenza;
f) di salvataggio in caso di emergenza

                                                                    Norme

           GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

      GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

I DPI inoltre devono:
• essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare
  un rischio maggiore
• essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro
• tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del
  lavoratore
• poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue
  necessità
• essere compatibili tra di loro in caso di rischi multipli

                                              D.Lgs. 81/2008 - art. 76 c.2 e 3

         GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

      GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI
                                                       Sgsl

L’identificazione dei DPI deve essere effettuata attraverso
un’analisi sistematica di:

• tipologia dei rischi ed eventuali effetti sinergici tra i
  diversi fattori
• comunicazione e condivisione delle informazioni
• eventuali prescrizioni particolari del medico competente
• misure di prevenzione e protezione adottate
• caratteristiche tecniche ed aspetti ergonomici dei DPI
  presenti sul mercato
• informazioni da letteratura tecnica.

        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

Attenzione: è necessaria la valutazione del medico in particolare
nel caso di lavoratori con:

- uso di maschere facciali o di autorespiratori in presenza
problemi respiratori;

- reazione cutanea a guanti, indumenti protettivi, maschere
facciali per potenziali allergie;

- uso di calzature rigide per incompatibilità motoria.

          GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

  I Dpi devono possedere i “Requisiti Essenziali di
                                 Salute e Sicurezza”
               D.Lgs. 81/2008 - art. 76       Reg. 425/2016 - All. II
               (rimanda al D.Lgs. 475/1992)

   Un DPI è considerato conforme ai requisiti di salute e
  sicurezza se è conforme alle norme armonizzate o alle
    parti di esse i cui riferimenti sono stati pubblicati in
                 Gazzetta ufficiale europea.

 Il rispetto dei requisiti essenziali di salute e di sicurezza
      è attestato dalla dichiarazione di conformità.

        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

Marcatura CE
E’ apposta solo su prodotti per i quali è prevista da specifica
normativa comunitaria di armonizzazione; non è apposta su altri
prodotti.
E’ apposta sul DPI prima della sua immissione sul mercato.
Deve essere visibile, leggibile e indelebile.
Per i DPI di III categoria, è seguita dal numero di identificazione
dell'organismo notificato che è intervenuto nella fase di
certificazione.

          GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI
Etichetta DPI III categoria
N° di riconoscimento
dell’organismo notificato
intervenuto per la
certificazione o che
provvede al controllo del
prodotto                                                             Marchio o nome
                                                                     del fabbricante
Marcatura                                          XX YY ZZ
(requisiti essenziali                                    A B C D     Modello

                                                   0000
di salute e sicurezza)
                                                               T 9     Taglia
Pittogramma per
rischi meccanici
                                                                     Pittogramma per
                                                                     microorganismi
Livelli prestazionali per
rischi meccanici                                   2142
                                                                     Pittogramma per
Norma europea                                EN 388:03               rischi chimici
armonizzata di riferimento

              GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

Attestati di certificazione CE
- Fino al 21/4/2023 restano validi attestati e approvazioni
 rilasciate a fronte della DE 89/686/CEE
- gli Stati membri non ostacolano la messa a disposizione
 sul mercato dei prodotti contemplati dalla direttiva
 89/686/CEE conformi a tale direttiva e immessi sul
 mercato anteriormente al 21/4/2019

             Controllare e registrare le scadenze       Sgsl

        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

Nota informativa

rilasciata dal fabbricante, contiene tra l’altro le modalità di
utilizzo, pulizia e manutenzione, gli eventuali accessori e pezzi di
ricambio, le classi di protezione in funzione dei diversi tipi di
rischi e i limiti di utilizzo.

Deve essere redatta in italiano in modo preciso e comprensibile.

Deve essere valutata, giudicata e approvata da un organismo
notificato che interviene nella fase di certificazione CE del DPI
(per DPI di 2^ e 3^ categoria)

(D.Lgs 475/92- allegato II - punto 1.4)

           GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI

I DPI forniti devono essere necessari e idonei.
                                               D.Lgs. 81/2008 - art. 18 c.1 lett.d

Uno dei processi per dimostrare l’idoneità è rappresentato dal
confronto e verifica dei Requisiti Essenziali di Salute e di
Sicurezza (conferiti dal fabbricante) con quelli necessari a
proteggere dai rischi evidenziati dalla valutazione dei rischi.

Nel caso di protezione delle vie respiratorie l’idoneità     sul
lavoratore può essere dimostrata tramite FIT TEST (qualitativo o
quantitativo).

         GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
1. IDENTIFICAZIONE E SCELTA DEI DPI
Protezione vie respiratorie

                                           Norme

      GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI

• approvvigionamento

• conservazione
• dotazione

• manutenzione

• uso e corretto utilizzo
• registrazione

• riconsegna

• gestione al termine dell’utilizzo

          GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2.GESTIONE DEI DPI
Manutenzione
Il datore di lavoro deve:                       D.Lgs. 81/2008 - art. 77 c.a lett.a

- mantenere in efficienza i DPI
- assicurare le condizioni di igiene, mediante manutenzioni,
riparazioni, sostituzioni e secondo le eventuali indicazioni
fornite dal fabbricante

Il   programma di manutenzione dovrebbe comprendere:                                  Sgsl
•    ispezione per l’accertamento di eventuali difetti
•    pulizia e disinfezione
•    condizioni per l’idoneo immagazzinamento.

• sostituzione di parti, se necessaria;
                                                                                Norme
• controllo delle prestazioni.

           GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo
                                                         D.Lgs. 81/2008 - art. 78
I lavoratori:
- utilizzano i DPI conformemente
a informazione, formazione e addestramento ricevuti.

- provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione e non vi
apportano modifiche di propria iniziativa

-segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al
preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi
a loro disposizione
Deve essere costantemente verificato il corretto utilizzo dei
DPI da parte dei lavoratori. La verifica e segnalazione del                   Sgsl
mancato o non corretto utilizzo dei DPI è effettuata tramite
apposita procedura.

          GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo – come si indossa un facciale

                        Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati –
                                            INAIL - ed. 2014

        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo – come si indossa un facciale

                   Il rischio chimico per i lavoratori dei siti contaminati –
                                       INAIL - ed. 2014

        GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo

Alcuni studi evidenziano che nel 50% dei casi il dispositivo
non fornisce il livello di protezione atteso perché non
aderisce in modo corretto al viso*.
I datori di lavoro dovrebbero assicurarsi che il dispositivo
    sia:
- della giusta taglia
                                                                                         Fit test 1930

- indossato correttamente dal lavoratore.

*   Phil Hughes Ferret - Introduction to Haealth and safety at work: for the NEBOSH National General…. –

                 GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo
Esistono due tipi di fit - test:

                QUALITATIVO                      QUANTITATIVO
Risultato       SI/NO                            NUMERO
Tipo di         Facciali filtranti               Facciali filtranti
facciale        Semi maschere                    Semi maschere
                                                 Maschere a pieno facciale
Vantaggi        Economico, di semplice uso,      Il risultato è indipendente dal
                non è richiesta calibrazione,    soggetto
                coinvol-gimento del lavoratore

Svantaggi       Il risultato dipende dalla       Costoso, può essere richiesta
                sensibilità del soggetto         una modifica del facciale

            GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo

Fit test - riferimenti

-   OSHA (Occupational Safety and Health Administration)

    Le linee guida OSHA 29 CFR1910.134

- HSE (Health and safety executive)

    Circolare operativa OC 282/28 (vers. 6 del 30/4/2012)

              GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo – fit test qualitativo
Viene usata una soluzione di prova dal sapore dolce o amaro o di
odore specifico.
Un cappuccino delimita un volume di aria intorno
alla testa del lavoratore in modo da rendere
controllabile la concentrazione di sostanza di prova
respirata.
Viene indossato il DPI e all’interno del cappuccio,
viene spruzzata la soluzione di prova.
Viene chiesto di effettuare alcuni movimenti, ad es.:
ruotare la testa a destra e a sinistra, flettere il capo
in basso e a destra, parlare ad alta voce, piegate il
busto in avanti, respirare normalmente.

         Se la persona avverte l’odore o il sapore il test è fallito.

         GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo – fit test quantitativo
Viene usato uno strumento di conteggio di particelle
dotato di due canali: uno che campiona l’aria all’esterno
del facciale e uno che campiona l’aria all’interno del
facciale.

Lo strumento fornisce il rapporto tra il numero particelle
presenti all’esterno del facciale e quello all’interno del
facciale.

Il test può essere condotto sfruttando le particelle
presenti nell’ambiente o quelle generate da un
opportuno emettitore.

            GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo – fit factor
Il risultato del test è un numero, il “fit- factor”

                                        Fit Factor = Co / Ci
Co = Concentrazione all’esterno del facciale durante la prova (fit- test)

Ci = Concentrazione all’interno del facciale durante la prova (fit- test)

Es: fit factor = 500 significa che l'aria all'interno del respiratore è 500
volte più pulita dell'aria esterna al respiratore durante il fit test.

                          I VALORI DI FIT FACTOR NON VANNO CONFUSI
                          CON I FATTORI DI PROTEZIONE DATI DALLE
                          NORME (NOMINALI) O LINEE GUIDA (OPERATIVI).

           GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Uso e corretto utilizzo – fit test e sconto INAIL 2017
L’Inail concede (su richiesta) uno sconto sul tasso di premio (cd.
OT24) nel caso di interventi per la protezione delle vie respiratorie:

In particolare è riconosciuto, ai fini dello sconto, l’esecuzione di “Fit
test” sui DPI per la protezione delle vie respiratorie prima della loro
adozione.

                                                                 PUNTEGGI
                                                           20        30     40

                                                 SETTORI
                                                                    GG1
                                                           GG2              GG3
Settori (Dm 12/12/2000)                                             GG4
                                                           GG5              GG9
                                                                    GG7
                                                           GG6              GG0
e punteggi                                                          GG8

            GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
2. GESTIONE DEI DPI
Registrazione
 Esempi di registrazione:                                                            Sgsl
 Catalogo dei DPI;

 Consegna dei DPI ai lavoratori

 DPI adottati per le diverse mansioni e reparti e loro caratteristiche tecniche;

 Approvvigionamento, deposito, sostituzione, lavaggio/pulizia e manutenzione dei DPI;

 Contratti con ditte esterne e protocollo di pulizia/lavaggio degli Indumenti-DPI adottato

 Conservazione DPI non usa e getta al termine del loro utilizzo e smaltimento;

 La segnalazione difetti/inconvenienti rilevati sui DPI.

 Valutazione di adeguatezza e idoneità del dispositivo,                             Norme
 Riparazioni e manutenzione effettuata sul dispositivo e

 Addestramento fornito ai portatori, ai supervisori e alle persone addette alla manutenzione
 dei dispositivi

           GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
3. INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO

                                                          D.Lgs. 81/2008 - art. 77

     Il datore di lavoro assicura una formazione
      adeguata e organizza, se necessario, uno
 specifico ADDESTRAMENTO circa l’uso corretto e
                                    l’utilizzo pratico.

L’addestramento è indispensabile per:                              Reg. 2016/425
• DPI appartenenti alla 3^ categoria
• DPI di protezione dell’udito (il Reg. 2016/425 posiziona i protettori dell’udito
  in 3^ categoria)

            GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
3. INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO
Nuove categorie
                                                 Reg. 2016/425
La categoria I - rischi minimi:
a) lesioni meccaniche superficiali;
b) contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o
contatto prolungato con l'acqua;
c) contatto con superfici calde che non superino i 50 °C;
d) lesioni oculari dovute all'esposizione alla luce del sole
(diverse dalle lesioni dovute all'osservazione del sole);
e) condizioni atmosferiche di natura non estrema”.

         GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
3. INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO
Nuove categorie
La categoria III - rischi che possono             Reg. 2016/425
causare conseguenze molto gravi
(morte o danni alla salute irreversibili)
a) sostanze e miscele pericolose per la salute;
b) atmosfere con carenza di ossigeno;
c) agenti biologici nocivi;
d) radiazioni ionizzanti;
e) ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a
quelli di una temperatura dell'aria di almeno 100 °C;
f) ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a
quelli di una temperatura dell'aria di – 50 °C o inferiore;

         GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
3. INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO
Nuove categorie
La categoria III - rischi che possono           Reg. 2016/425
causare conseguenze molto gravi
(morte o danni alla salute irreversibili)
g) cadute dall'alto;
h) scosse elettriche e lavoro sotto tensione;
i) annegamento;
j) tagli da seghe a catena portatili;
k) getti ad alta pressione;
l) ferite da proiettile o da coltello;
M) rumore nocivo

         GESTIONE DEI DPI E RISCHIO CHIMICO
Rimini, 10 novembre 2016

Fizzano Maria Rosaria

Gestione dei DPI e rischio chimico
Puoi anche leggere