Propedeutica sportiva e del movimento - Dr. Nicola Lamberti

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Propedeutica sportiva e del movimento - Dr. Nicola Lamberti
Propedeutica sportiva
  e del movimento
      Dr. Nicola Lamberti

    nicola.lamberti@unife.it
Propedeutica sportiva e del movimento - Dr. Nicola Lamberti
Scheda del corso e materiale didattico

     Scheda del corso e materiale didattico (slides)

 http://www.unife.it/medicina/scienzemotorie/minisiti-
       LT/propedeutica-sportiva-e-del-movimento

Altri riferimenti bibliografici:
Hoffman Shirl J. - Introduction to kinesiology (Edizione 2)
- Human Kinetics - 2005
Casolo Francesco – Lineamenti di teoria e metodologia
del movimento umano. Vita e Pensiero editore

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Propedeutica sportiva e del movimento - Dr. Nicola Lamberti
Lezioni
                    Aula 2 fiera

Martedì 24 Settembre                      13.30 – 17.30
Martedì 01 Ottobre                        13.30 – 17.30
Martedì 08 Ottobre                        13.30 – 17.30
Martedì 15 Ottobre                        13.30 – 17.30
Martedì 22 Ottobre                        13.30 – 17.30
Martedì 29 Ottobre                        13.30 – 17.30
Martedì 05 Novembre                       13.30 – 17.30
Martedì 12 Novembre                       13.30 – 17.30

Più una Lezione Pratica (palestra 3 CUS)

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Propedeutica sportiva e del movimento - Dr. Nicola Lamberti
Lezione pratica
       (Palestre 3 CUS – Via Gramicia 35)

Divisi in 10 gruppi (da max 72 persone l’uno)

Martedì 19 Novembre                   12-14 & 14-16
Martedì 26 Novembre                   12-14 & 14-16
Giovedì 28 Novembre                   12-14 & 14-16
Martedì 03 Dicembre                   12-14 & 14-16
Venerdì 06 Dicembre                   12-14 & 14-16

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Propedeutica sportiva e del movimento - Dr. Nicola Lamberti
Lezione pratica
                      (Palestre 3 CUS)

      Divisi in 10 gruppi (da max 72 persone l’uno)

Per ragioni di sicurezza (capienza della palestra) si può
partecipare ad UNA SOLA lezione pratica.

NECESSARIO iscriversi sulle liste che ho predisposto e
che ho qui con me. Nella pausa sarà possibile venire ad
iscriversi. Anche alle successive lezioni. Non mandate
mail al docente!!!

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Prima di partire

                      Domande sulla lezione precedente?

                              Le informazioni contenute in queste slide sono tratte da:
Tanga M, Gori M – Linee storiografiche sul corpo e su alcune pratiche motorie. 2005 Casa Editrice Ambrosiana, Milano
                                                 ISBN: 88-408-1319-5

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Il corso

          Propedeutica sportiva e del movimento

                  Propedeutica sportiva

Mi dispiace ma dobbiamo fare un po’ di ripasso della storia!

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Lo sport

La definizione di sport viene formulata nell’età moderna.

       Prima si utilizza sempre il termine: GIOCO.

        Vale la pena approfondire questo termine.

            Da quanto tempo si parla di gioco?
        Cosa intendiamo effettivamente per gioco?
La definizione di gioco è sempre stata la stessa o è variata
                   nel corso della storia?

 Sono tutte domande alle quali proveremo di rispondere,
             fino ad arrivare ai giorni nostri

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Il gioco

                      Nell’antichità.

Imperatore Huang-Ti (2000 a.C.) circa introdusse un gioco
           con la palla da colpire con i piedi

 Manoscritti del 500 a.C. che descrivono un gioco con una
            palla composta di capelli femminili

Gli indiani del sud-America colpivano la palla con una sorta
            di racchetta fatta con corde vegetali.

Il gioco esiste da praticamente sempre, e la sua importante
            è cruciale per lo sviluppo del bambino.

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Il gioco

                     Periodo ellenico

Nel VI e VIII libro dell’Odissea Omero cita ripetutamente
               dei giochi con una palla rossa.

Galeno: «penso che le migliori forme di esercizio ginnico
 siano quelle che non solo sono in grado di esercitare il
        corpo, ma anche di dilettare lo spirito».

 Tanti manoscritti di giochi risalenti al III-II secolo a.C.

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Il gioco

                     Periodo ellenico

       Il gioco dell’Episciro (molto in voga a Sparta).
Campo molto lungo diviso a metà dalla linea (Scyro) sulla
               quale era posizionata una palla.
Campo lunghissimo, due squadre una per lato, i giocatori
 dovevano prendere la palla e lanciarla oltre la linea di
                     fondo degli avversari.
 Il lanciatore non poteva muoversi con la palla in mano.

  Luciano (opera Anacarsi): non stupirsi se allo stadio si
vedranno i rivali gettarsi addosso alla palla uno sull’altro,
  percuotersi, tanto da uscire dalla mischia tutti pesti e
   sanguinanti. Praticato anche dalle fanciulle a Sparta
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Il gioco

                      Periodo ellenico

           776 a.C. la nascita dei giochi Olimpici.

   Nascita viene legata alla vicenda di Ifito. Condottiero
greco incapace di concludere una lunghissima guerra con il
re di Sparta (Licurgo). Ifito si reca dall’oracolo di Delfi per
                  chiedere come vincere.
L’oracolo indica come preferibile una tregua sacra per far
misurare i giovani dei due eserciti in competizioni sportive.
L’idea piacque anche a Licurgo e nel IX secolo si assistette
         a questo primo confronto (circa 850 a.C.)

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Il gioco

                      Periodo ellenico

           776 a.C. la nascita dei giochi Olimpici.

Ogni 4 anni dal 12 al 16 luglio (o agosto) le attività belliche
   veniva interrotte da tregue sacre, per essere sostituite
                dalle competizioni di Olimpia.
  Il gioco assuma funzione di incontro fra le comunità per
 mezzo degli atleti che venivano mantenuti dallo stato in
 ragione delle loro performance, ed elevati quasi al rango
                degli déi per le loro imprese.
Nascono i professionisti e i primi gradi impianti per le gare.
      Stadion: misura di lunghezza (circa 600 piedi) che
       corrispondeva al lato lungo dell’impianto di gare
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Il gioco

                    Periodo ellenico

   Il gioco nel tempo assume sempre più i contorni di
               un’attività istituzionalizzata.

   Platone intuisce il valore educativo e sacro del gioco
«l’uomo doveva vivere giocando, cantando e ballando per
            propiziarsi gli déi» (Leggi, Libro IV)

 Però in particolare come forma di apprendimento per i
bambini, in quanto definiva i giochi degli adulti «indegni
                degli uomini liberi e civili»

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Il gioco

                      Periodo romano

 Anche nel periodo romano i giochi con la palla venivano
   praticati a tutte le età nelle terme e per le strade

      Variante romana dell’Episciro era l’Harpastum
pulverulentum (giocato dai gladiatori con palla più piccola)

  Soprattutto i giochi di lotta derivanti dalla decadente
 cultura olimpica greca, si affermavano progressivamente
         nelle arene, dando luogo ai ludi circensi

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Il gioco

                     Periodo romano

  Corse delle bighe al Circo Massimo (200.000 persone),
  Colosseo (60.000 persone) organizzati gratuitamente.

Presero sempre più piede i sistemi di controllo politico dei
     giochi in epoca Cesariana (panem et circenses).

L’affermazione del cristianesimo creò una atmosfera ostile
 ai giochi (molto violenti) che cessarono però solo quando
 vennero a mancare i contributi economici per sostenerli,
     ovvero alla caduta dell’Impero Romano (476 d.C.)

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Il gioco

                    Periodo medievale

 La Chiesa accettò il gioco con la palla (Diritto Canonico
1147 viene inserito come lascito ai vari parroci 7 palloni di
           cuoio per far giocare i parrocchiani)

  Petrarca «se il gioco si ricerca per esercizio, è spesso
troppo agitato, scomposto e clamoroso, tanto che non si
può fare nulla di bene […] si tolleri dunque il gioco, ma si
   faccia composto e tranquillo, come ad un ingegno
          conviene» (XXV dialogo De Pilae ludo)

  Compaiono molti tipi di gioco, spesso brutali, e spesso
        proibiti dai vari governi (o dalla Chiesa)
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Il gioco

                    Periodo umanistico

  Alla fine del 1400 in Italia si praticava la pallacorda (la
palla veniva lanciata al di sopra di una corda tesa in mezzo
      al campo, bisognava lanciare la palla nel campo
   dell’avversario senza che questo potesse ribatterla).

     Altri precursori di cricket, golf, calcio e biliardo
         cominciano a comparire in questa epoca

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Il gioco

                   Periodo umanistico

   Di questo periodo è anche il primo trattato tecnico-
 sportivo, composto nel 1550 circa da Antonio Scaino per
  Alfonso d’Este (duca di Ferrara, Mo-Re) in cui venivano
              teorizzati 6 giochi con la palla

Che era attrezzo di «vilissimo prezzo» e quindi accessibile
                           a tutti.
  La palla era «soda» (pelle di capra riempita con lana)
  «vento» (pelle di capra riempita con una rudimentale
          pompa ad aria), detta anche «pallone»

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Il gioco

                    Periodo umanistico

Di questo periodo è anche il gioco, tuttora tramandatosi,
del Calcio Fiorentino, un gioco con il pallone effettuato in
               Piazza Santa Croce a Firenze.

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Il gioco

Periodo umanistico

Ho un video per voi

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Il gioco

                   Periodo umanistico

  Nelle isole britanniche si sviluppa il gioco dell’Hurling
   - In presenza di un campo: spingere la palla oltre il
                confine del campo avversario
- In assenza di un campo: recuperare la palla dal villaggio
     adiacente e portarla nel proprio villaggio / scuola /
                       parrocchia, ecc.

 Era particolarmente violento, permessi colpi con mani e
      piedi, ed avvenivano spesso incidenti mortali.

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Il gioco

                  Periodo umanistico

In questo periodo il gioco comincia ad essere oggetto di
    studi sempre più sistematici da parte di filosofi,
            pedagogisti, ma anche di religiosi

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Il gioco

                   Periodo rinascimentale

  Il Rinascimento produsse una svolta culturale che dette
forte impulso allo sviluppo delle arti, delle attività ludiche,
          che furono funzionali ad una vita serena.

   Nelle corti e nelle signorie di tutta Europa i giochi
acquisiscono un intrinseco ruolo sociale, che è parte di un
               progetto educativo generale

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Il gioco

                  Periodo rinascimentale

 Erasmo da Rotterdam (1466-1536): «un soggetto godrà di
buona salute se eserciterà nella sua natura la sua persona,
con attività piacevoli e che lo divertono, e nel contempo,
    ne attivino le energie fisiche e ne ritemprino quelle
                          spirituali»
Giacomo I re d’Inghilterra (-1625): «ciò che vi raccomando
  è correre, saltare, lottare, danzare, tirar d’armi, tirare
  con l’arco, giocare alla pallacorda ed andare a cavallo»
Nascono i collegi dei Gesuiti, dove l’educazione scolastica
veniva associata durante la giornata alle attività ginniche.

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Il gioco

                    Periodo illuminista

 JJ Rousseau (1712-1778): Nell’opera Emile egli attribuisce
ai giochi del bambino un’importanza nuova per quell’epoca
           nell’intimo legame con Madre Natura.
     Anticipa la relazione funzionale fra percezione del
  contesto, valutazione delle opportunità di intervento ed
                    attuazione dell’azione

  Il gioco diventa un’attività educativa in relazione alla
       valutazione del contesto di azione (ambiente)

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Il gioco

                    Periodo romantico

Federico Fröebel (1782-1852): Il gioco è estrinsecazione di
  stati d’animo, sentimenti, bisogni […] ed è il momento
 creativo più importante della persona, nonché l’attività
   che favorisce al meglio lo sviluppo della personalità.
   Nei suoi kindergarten inserisce la pedagogia del dono
 (regala ai suoi discepoli 6 giocattoli: palla, sfera, cubo,
         cilindro, cubi e parallelepipedi composti)

San Don Giovanni Bosco (1815-1888): il gioco è palestra di
          vita. «giocate, correte, ricreatevi».

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Il gioco

                     Periodo moderno

Nel 1900 quasi tutti gli autori sono concordi nell’affermare
 che il gioco assume un ruolo importante nell’educazione.

   Robert Stephenson Smyth Baden-Powell (1857-1941)

                   Qualcuno lo conosce?

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Il gioco

                     Periodo moderno

 Criticando le scuole, perché incapaci di formare i futuri
 uomini in quanto si limitavano ad istruire, organizzò un
 metodo per il quale l’uomo doveva tendere attivamente
    alla felicità in ossequio a Dio ed alle sue creature

                    Nasce lo Scoutismo
Dove i giochi hanno un ruolo rilevante per l’educazione dei
     bambini, dei fanciulli, dei ragazzi e degli adulti

«quando i giochi sono usati con precisi scopi, equivalgono a
             ore passate sui banchi di scuola»

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Il gioco

                     Periodo moderno

«la vita è il più grande di tutti i giochi, ma c’è il pericolo
            di trattarla come un gioco da nulla»

            Metodo scout si caratterizza per :
                    - Autoeducazione
        - Interdipendenza fra pensiero ed azione
       - Vita di gruppo e dimensione comunitaria
                     - Coeducazione
                       - servizio

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Il gioco

                         XX secolo

Il gioco viene messo in relazione con gli aspetti psicologici
   e comportamentali. Grandi attori di questi studi sono:
   - Sigmund Freud (gioco come funzione compensatrice
     delle esperienze quotidiane; ignora il principio della
         realtà e risponde solo alle regole del piacere)
    - Melanie Klein (il gioco è valvola di sfogo di vissuti
                           angosciosi)
- John Dewey (il gioco consente un’attività libera in cui il
      fanciullo esprime i propri potenziali di sviluppo che
   ripropongono le occupazioni, i ruoli e le mansioni sociali
                        - Jean Piaget

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Il gioco

                        XX secolo

- Jerome S. Bruner (il gioco permette di apprendere una
        situazione meno rischiosa per tentare nuove
    combinazioni comportamentali che non potrebbero
               altrimenti essere sperimentate)
   - Roger Caillois (il gioco dev’essere definito come
      un’attività libera e volontaria, fonte di gioia e
  divertimento. Si gioca solo se si vuole, quando si vuole,
      per il tempo che si vuole. Caillois propone una
        classificazione dei giochi che è interessante

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Il gioco

                            AGON

       Gruppo di giochi che ha le caratteristiche della
    competizione, dove l’uguaglianza delle probabilità di
successo viene creata artificialmente perché gli antagonisti
si affrontino in condizioni ideali, tali da poter attribuire un
  valore preciso ed incontestabile al trionfo del vincitore.

Agon è la forma pura del merito personale, e serve quindi
                     a manifestarlo

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Il gioco

                            ALEA

                Parola latina che significa (?)
Tutti quei giochi che, contrariamente all’agon, si basano su
 una decisione che non dipende dal giocatore e sulla quale
 egli non può far presa. Sono i giochi nei quali non si vince
         contro un avversario, ma contro il destino.
  Il giocatore è passivo e deve aspettare il verdetto della
                            sorte.

  Nell’alea il giocatore conta su tutto, tranne che su se
                           stesso

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Il gioco

            MIMICRY (mimetismo, simulacro)

 Ogni gioco che presuppone la temporanea accettazione
     dell’illusione (in-lusio) o di un universo chiuso,
convenzionale o fittizio. Sono una serie di manifestazioni
   dove il soggetto gioca a credere di essere un altro.
  (carnevale, rappresentazioni teatrali, ma sono molto
         importanti nello sviluppo del bambino)

  Grandi manifestazioni sportive diventano oggetto di
mimicry (la squadra vince, lo spettatore esce dal campo
               dicendo: «abbiamo vinto»)

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Il gioco

                 ILINX (inlingos, vertigine)

Basati sulla ricerca della vertigine, tentativo di distruggere
 per un attimo la stabilità della percezione e di far subire
   alla coscienza, lucida, una sorta di voluttuoso panico

               Bungee jumping, rollercoaster

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Il gioco
                       Forme culturali che   Forme istituzionali           Degenerazione
                       restano in margine al integrate alla vita
                       meccanismo sociale sociale
AGON (competizione) Sport                           Concorrenza in         Violenza, volontà di
                                                    campo commerciale.     potenza, inganno,
                                                    Esami e concorsi       doping
ALEA (fortuna, caso)   Lotterie, casinò,            Speculazione in borsa Superstizione,
                       ippodromi                                          astrologia,

MIMICRY (simulacro)    Carnevale, teatro,     Uniforme, etichetta,         Alienazione,
                       cinema, mito divistico cerimonie,                   sdoppiamento della
                                              professioni                  personalità
                                              rappresentative
ILINX (vertigine)      Alpinismo, sci, alta         Tutte le professioni   Alcolismo, droghe
                       acrobazia                    con il «brivido»

                                           NICOLA LAMBERTI                              37
Lo sport e le gare nella storia

Abbiamo già detto come le prime gare della storia fossero
rappresentate dalle Olimpiadi, la cui prima edizione risale
   al 776 a.C. nella città di Olimpia, regione dell’Elide.

   Per oltre 50 anni, in queste manifestazioni vennero
           disputate solamente la gare di corsa,
 La prima era lunga esattamente 600 piedi (un stadion),
         corrispondenti agli attuali 196,27 metri.

La pista era di sabbia, e potevano gareggiare 20 atleti per
                            volta

                          NICOLA LAMBERTI               38
Lo sport e le gare nella storia

Alla XIV olimpiade (724 a.C.) oltre alla corsa dello stadion,
       si organizzò quella del doppio stadion (diaulo)

 Alla XV olimpiade (720 a.C.) per la prima volta gli atleti
    gareggiano nudi (per evitare intrusioni femminili).

 Dalla XVII olimpiade (712 a.C.) si disputano per la prima
 volta tre gare di lotta (limitate solo al combattimento in
   piedi, dove vinceva chi prima atterrava l’avversario)
     Ed il pentathlon: corsa (chi scattava prima veniva
bastonato) salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del
                         disco, lotta

                           NICOLA LAMBERTI               39
Lo sport e le gare nella storia

 Alla XXIII olimpiade (688 a.C.) viene aggiunto il pugilato

    Alla XXXIII olimpiade (648 a.C.) vengono introdotte
discipline legate alle gare militari come la corsa dei cavalli
  adulti ed il pancrazio (lotta nella quale erano permessi
       calci nello stomaco, morsi e strangolamento).

 L’inserimento del pancrazio contribuì alla formazione di
  una fanteria bene preparata che riuscì a sconfiggere le
                     armate persiane

Alla XCVIII olimpiade (388 a.C.) primo caso di corruzione:
Eupolos di Tessaglia vince il pugilato dopo aver pagato gli
               avversari per lasciarlo vincere.
                           NICOLA LAMBERTI                40
Lo sport e le gare nella storia

 Per gli Etruschi le manifestazioni atletiche si svolgevano
nelle zone rurali accanto alle città in strutture temporanee

                 Le gare più diffuse erano:
                     - Salto con l’asta
                    - Corsa coi bastoni
                      - Salto in lungo
            - Lancio del giavellotto e del disco
                - Lotta (simile alla Greca)
                        - Pancrazio

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Lo sport e le gare nella storia

 Per gli Etruschi le manifestazioni atletiche si svolgevano
nelle zone rurali accanto alle città in strutture temporanee

                 Le gare più diffuse erano:
                     - Salto con l’asta
                    - Corsa coi bastoni
                      - Salto in lungo
            - Lancio del giavellotto e del disco
                - Lotta (simile alla Greca)
                        - Pancrazio

           Poi i Romani con panem et circenses

                          NICOLA LAMBERTI               42
Lo sport nell’età moderna

Nel medioevo si hanno manifestazioni che, entro contesti
che privilegiano il mantenimento della forza dei militari,
   prevedono gare: lotta, scherma, equitazione, tiro.

Le giostre ed i tornei cavallereschi ne sono un esempio.

 Molti giochi tradizionali vengono ripresi, e leggermente
  modificati per adattarli ai nuovi oggetti e materiali
                        disponibili.

                         NICOLA LAMBERTI               43
Lo sport nell’età moderna

Nel 1617 il re Giacomo I promulgò la declaration of sports
  che concedeva l’autorizzazione al popolo di praticare
                  alcune attività fisiche.

 Lord Derby nel 1780 istituite la gara ippiche che porta
               ancora oggi il suo nome.

 Il calcio continua ad essere praticato ma è riservato ai
 membri dei colleges universitari (Oxford su tutti), e si
struttura sempre più verso le regole del calcio moderno.

                         NICOLA LAMBERTI               44
Lo sport nell’età moderna

Se da un lato la rivoluzione francese e le teorie illuministe
  modificarono le condizioni socioeconomiche degli stati
     monarchici orientandoli verso le future forme di
                        democrazia,

Dall’altro lato la rivoluzione industriale fra il 1780 e il 1840
 modificò l’agire sociale ed individuale, determinando le
  condizioni culturali e di vita da cui trarranno origine le
 concezioni dell’educazione fisica e dello sport moderni.

                            NICOLA LAMBERTI                 45
Lo sport nell’età moderna

  La rivoluzione industriale fu la culla della nascita dello
                        sport moderno.
In particolare si svilupparono due ceti sociali: la borghesia
                      ed il proletariato.

 In particolare l’uomo operaio subordinato all’utilizzo di
 una macchina, creerò delle condizioni di vita alienanti e
tese al modellamento delle prestazioni di vita lavorativa e
non lavorative secondo il principio del miglior rendimento

   Anche il tempo libero diviene quindi un tempo dove
   sviluppare un contesto di vera e propria prestazione

                           NICOLA LAMBERTI                46
Lo sport nell’età moderna

  Progressivamente si strutturano le condizioni sociali ed
     istituzionali per una canalizzazione delle energie
disponibili addestrandole alle esigenze del nuovo «mercato
        del tempo libero», ovvero quello dello sport.

 Quest’ultimo rappresentò il mezzo idoneo ad una nuova
forma di controllo sociale mediato dalla gerarchizzazione
          delle prestazioni, e dunque dei corpi

         (e adesso cosa vi chiedono in palestra?)

                         NICOLA LAMBERTI              47
Lo sport nell’età moderna

Il proletario operaio è parte organizzata di una catena di
  montaggio che produce dei pezzi, senza mai vedere il
                      prodotto finito.

 Il ritmo di lavoro si fa sempre più intenso, cottimizzato,
              con ritmi di produttività elevati.

 Anche il più povero dei proletari cerca quindi attività da
  svolgere durante il riposo, da scegliere come motivo di
ricerca della propria identità (distrutta dalle condizioni di
                           lavoro)

                           NICOLA LAMBERTI                48
Lo sport nell’età moderna

  Il dilettantismo sportivo però era riservato a chi poteva
 dedicarcisi per lunghi periodi di tempo, come i borghesi,
      mentre ai popolani restavano gli sport più cruenti
(pugilato) ed il guardare e l’ammirare coloro che potevano
          praticare lo sport d’elite, come i borghesi.

   In questa fase della storia comincia la tendenza alla
 specializzazione, già presente nel mondo lavorativo (un
              operaio faceva un solo pezzo).

  Questo aspetto abbatte il concetto di multisportività e
   focalizza una filosofia dello sport legata alla ricerca
          esasperata dalla migliore prestazione.

                          NICOLA LAMBERTI               49
Lo sport nell’età moderna

  A seguito dell’inizio delle lotte interne proletarie per
     ottenere migliori condizioni sociali e di lavoro,

Anche lo sport viene ad essere maggiormente codificato,
      vengono imposte regole, vincoli per renderlo
maggiormente universale possibile, in linea con la cultura
 imperialista che andava sviluppandosi a metà dell’800.

                          NICOLA LAMBERTI                50
Lo sport nell’età moderna

Da allora, fino a giorni nostri, lo sport diviene un tentativo,
  messo in atto dalla classe borghese dell’epoca, di creare
 una sorta di «camera di decompressione» delle tensioni di
        classe create dall’organizzazione del lavoro.

  In altre parole è un meccanismo ben congeniato su due
                           livelli:
                      - Pratica diretta
                        - Spettacolo
   Entrambi in grado di assorbire sia la frustrazione fisica
 generata dalla società industriale per elevare la capacità
     produttiva individuale, sia quella di classe dovuta
   all’espropriazione della forza lavoro del proletariato.

                            NICOLA LAMBERTI                51
Lo sport nell’età moderna

Ma questo ancora non basta perché nel suo nascere lo sport
moderno ha bisogno di un’adeguata impalcatura ideologica
e di una codificazione internazionale che lo generalizzi e lo
           renda universalmente comprensibile.

            Il padre dell’idea sportiva moderna

                    Pierre De Coubertin
                     (barone francese)

   Che si ispirò alle idee di Thomas Arnold (padre della
      riforma scolastica inglese, collegio di Rugby)

                           NICOLA LAMBERTI                 52
Lo sport nell’età moderna

De Coubertin parlava di «oggettività dello sport», ovvero la
    sua capacità di presentarsi come momento neutrale
   rispetto alle contraddizioni della società, vera area di
sfogo che non avendo implicazioni di carattere politico è in
     grado di assorbire tensioni individuali e collettive.

                          NICOLA LAMBERTI               53
Lo sport come forma di controllo delle masse

  Ciò che distingue lo sport moderno dal gioco è proprio la
    predominanza della ricerca prestativa sulla gratuità
                           dell’atto.
 Lo sport, attività indirizzata alla comparazione diretta ed
indiretta di risultati misurabili, istituzionalizza i contesti di
   performance con regole, e costituisce le premesse del
            confronto competitivo fra gli uomini.

   I giochi tradizionali per anni, millenni, non avevano
 conosciuto regole universalmente codificate, che veniva
             adattate ai diversi contesti storici

                            NICOLA LAMBERTI                  54
Lo sport come forma di controllo delle masse

La borghesia piegò tali manifestazioni popolari ai processi
    produttivi, rendendoli funzionali all’efficienza ed
                  all’accumulo di capitali

 Il gioco popolare venne codificato, facendosi mezzo di
       concorrenza fra le genti, attraverso forme di
        organizzazione analoghe a quelle del lavoro

 Attraverso disciplina e rendimento, lo sport diventa un
                    simbolo del lavoro

                          NICOLA LAMBERTI               55
Lo sport come forma di controllo delle masse

    De Coubertin eleva lo sport sopra le parti sociali,
sostenendo che tutti potessero essere competitivi contro
                          tutti

                             Ma

Attribuiva importanza alla pratica ed alla partecipazione
  alle competizioni indipendentemente dalla vittoria,
  ritenendo che la disciplina autoimposta fosse il vero
      risultato dello sport dal punto di vista sociale

              L’importante è partecipare

                         NICOLA LAMBERTI              56
Lo sport come forma di controllo delle masse

Ed evidentemente De Coubertin fu ascoltato perché dopo il
congresso internazionale degli sport atletici di Parigi 1894,
    due anni dopo e 15 secoli dopo l’ultima (392 d.C.)
            rinascono le olimpiadi «moderne»

                        Atene 1896

                  Partecipano 13 nazioni

                           NICOLA LAMBERTI               57
Lo sport come forma di controllo delle masse

Il sistema educativo basato sulla pratica degli sport prende
 definitivamente piede a partire dalla scuole inglesi, fino a
                       tutta Europa.

De Coubertin in Francia fu il primo a cercare nello sport la
 principale forza motrice dell’educazione virile, ed indicò
    nello sport lo strumento più efficace e sicuro per il
     perfezionamento fisico e spirituale del fanciullo.

     Il modello di De Coubertin però ha un problema…

                           NICOLA LAMBERTI               58
Lo sport come forma di controllo delle masse

Ipoteticamente lo sport consentendo a tutti di partecipare
  è in grado di rimuovere i conflitti fra le classi. Ma siamo
                            sicuri?

 In realtà no, perché gli sport di squadra, dove giocavano
     contemporaneamente borghesi e proletari, erano
 comunque governati dalla forza borghese (capitani delle
squadre) che in una sorta di «finta democrazia» lasciavano
  intendere a proletari di competere al loro livello, ma in
     realtà esercitavano un controllo sociale su di essi.

                           NICOLA LAMBERTI               59
Lo sport come forma di controllo delle masse

Inoltre De Coubertin trasferì sul piano internazionale i suoi
                          concetti.
 Se i primi giochi olimpici furono vissuti soprattutto come
  educazione della borghesia, quando le masse entrarono
 nella vita politica (dopo WWI) essi ricevettero una forma
                           rituale.

  Vennero concepiti come istituzioni educative per i ceti
    inferiori, con lo scopo di manipolare le coscienze e
  integrarle alla logica capitalistica (vedi Berlino 1936).

                           NICOLA LAMBERTI               60
Ma perché lo sport «funziona»?

Lo sport subisce in epoca post-moderna un’esponenziale
                    crescita dovuta a:

1) Lo sport è uno dei principali veicoli per la generazione
                 di un eccitamento gradevole
  2) Lo sport ha cominciato a funzionale come uno dei
      principali strumenti di identificazione collettiva
 3) Lo sport è diventato per molta gente una delle fonti
      chiave che conferiscono significato all’esistenza

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Ma perché lo sport «funziona»?

          Secondo Bouet lo sport funziona perché:
    1) Bisogno di movimento inteso come esistenza di
     dispensare energia, sia come espressione di sé nello
                            spazio
 2) Affermazione di sé come tendenza a provare il senso
                    della propria esistenza
   3) Compensazione di eventuali handicap psico-fisico
   4) Manifestazione dell’aggressività in forma positiva
5) Affiliazione sociale come ricerca del contatto umano e
   del desiderio di diventare parte integrante di un gruppo

                         NICOLA LAMBERTI               62
E adesso, che cos’è lo sport?

Figlio dell’evoluzione di tutti questi concetti.

                    NICOLA LAMBERTI                63
E adesso, che cos’è lo sport?

Lo sport internazionale è governato da chi?

           IOC (CIO in italiano)

     International Olympic Committee
    (Comitato olimpico internazionale)

                  NICOLA LAMBERTI             64
Il CIO

 Il Comitato Olimpico Internazionale, noto anche come CIO
      (dalle iniziali del nome originale francese: Comité
      International Olympique), è un'organizzazione non
 governativa creata da Pierre de Coubertin nel 1894 per far
rinascere i Giochi olimpici della Grecia antica attraverso un
 evento sportivo quadriennale dove gli atleti di tutti i paesi
                 potessero competere fra loro.

     Dal 2013 è presieduto dal tedesco Thomas Bach.

        È il massimo organismo sportivo mondiale.

                           NICOLA LAMBERTI                65
Il CIO

La missione del CIO è promuovere l'olimpismo nel mondo e
    guidare il Movimento Olimpico. Il ruolo del CIO è:

   Incoraggiare e supportare la promozione dell'etica nello
  sport così come l'educazione dei giovani con lo sport e
dedicare i suoi sforzi affinché sia assicurato nello sport che
        il fair play prevalga e la violenza sia bandita
    Incoraggiare e supportare l'organizzazione, sviluppo e
  coordinazione dello sport e delle competizioni sportive
    Assicurare la regolare celebrazione dei Giochi Olimpici
      Cooperare con organizzazioni pubbliche o private e
autorità per sviluppare lo sport per creare luoghi sportivi e
                      promuovervi la pace

                           NICOLA LAMBERTI                66
Il CIO

La missione del CIO è promuovere l'olimpismo nel mondo e
    guidare il Movimento Olimpico. Il ruolo del CIO è:

Muoversi per rinforzare l'unità e proteggere l'indipendenza
                 del movimento olimpico
  Agire contro ogni forma di discriminazione che riguardi il
                    movimento Olimpico
     Incoraggiare e supportare la promozione dello sport
femminile a tutti i livelli e in tutte le strutture nell'ottica
                del principio di uguaglianza
               Combattere il doping nello sport
   Incoraggiare e sviluppare provvedimenti che difendano
                    la salute dell'atleta

                           NICOLA LAMBERTI                 67
Il CIO

La missione del CIO è promuovere l'olimpismo nel mondo e
    guidare il Movimento Olimpico. Il ruolo del CIO è:

Opporsi a qualunque abuso politico e commerciale degli
                    atleti e dello sport
  Incoraggiare e supportare gli sforzi delle organizzazioni
sportive e autorità pubbliche per fornire futuro sociale e
                 professionale agli atleti
    Incoraggiare e supportare lo sviluppo dello sport per
                            tutti

                         NICOLA LAMBERTI                68
Il CIO

La missione del CIO è promuovere l'olimpismo nel mondo e
    guidare il Movimento Olimpico. Il ruolo del CIO è:

Incoraggiare e supportare un comportamento sostenibile
   dal punto di vista ambientale, per promuovere uno
 sviluppo sostenibile dello sport e chiedere che i Giochi
        Olimpici siano organizzati di conseguenza
   Promuovere positivi rapporti dai Giochi Olimpici dalle
            città ospitanti e nazioni ospitanti
    Incoraggiare e supportare iniziative che coinvolgano
           cultura ed educazione con lo sport
   Incoraggiare e supportare attività per la International
Olympic Academy (IOA) e altre istituzioni che si dedicano
                 all'educazione olimpica
                         NICOLA LAMBERTI               69
Il CIO
Consiglio esecutivo + diverse commissioni

                 NICOLA LAMBERTI            70
Il CIO

    Ma c’è un problema. Guardiamo gli sponsor
    E’ davvero un’associazione non governativa?
•   Coca-Cola
•   Atos
•   Bridgestone
•   Dow Chemical Company
•   General Electric
•   McDonald's
•   Omega SA (In precedenza The Swatch Group, la sua società madre)
•   Panasonic
•   Procter & Gamble
•   Samsung
•   Toyota
•   Visa Inc.
•   Acer Group (In precedenza IBM, poi più tardi Lenovo)

                                NICOLA LAMBERTI                       71
Il CIO

NICOLA LAMBERTI   72
Il CIO

Organizza i giochi Olimpici

          NICOLA LAMBERTI     73
Il CIO

 Alle ultime olimpiadi estive di Rio 2016

            Hanno partecipato

               11326 atleti
              di 207 nazioni

Per un totale di 306 eventi sportivi diversi

                   NICOLA LAMBERTI             74
Il CIO

A Rio erano presenti le seguenti discipline sportive

                       NICOLA LAMBERTI           75
Il CIO

A Rio erano presenti le seguenti discipline sportive

                       NICOLA LAMBERTI           76
Il CIO

A Rio erano presenti le seguenti discipline sportive

                       NICOLA LAMBERTI           77
Il CIO

Alle ultime olimpiadi invernali di Pyeongchang
                     2018

              Hanno partecipato

                  2833 atleti
                 di 92 nazioni

  Per un totale di 102 eventi sportivi diversi

                     NICOLA LAMBERTI             78
Il CIO

A Pyeongchang erano presenti le seguenti
          discipline sportive

                 NICOLA LAMBERTI           79
Il CIO

 Ogni disciplina sportiva è governata da una
Federazione Olimpica Internazionale, che può
          essere Estiva o Invernale

                   NICOLA LAMBERTI         80
Il CIO

 Ogni disciplina sportiva è governata da una
Federazione Olimpica Internazionale, che può
          essere Estiva o Invernale

                   NICOLA LAMBERTI         81
Il CIO

A livello nazionale, esiste un organo deputato al
          controllo dello sport nazionale.

                      CONI

                     NICOLA LAMBERTI           82
Il CIO

CONI annovera al suo interno diverse federazioni
sportive nazionali, che traggono i loro programmi
dalle linee guida delle Federazioni internazionali

                      NICOLA LAMBERTI          83
Il CPI

In parallelo allo sport olimpico, prende sempre più
piede il mondo dello sport paralimpico, che, come
   lo sport olimpico, è governato da un organo di
                    gestione, il CPI

                      NICOLA LAMBERTI           84
Il CPI

 Prime paralimpiadi estive furono disputate nel
 1960 a Roma, in concomitanza con le olimpiadi
                    estive.

Le prime paralimpiadi invernali furono disputate a
              Stoccolma, nel 1976.

Dal 2001 per effetto di un regolamento congiunto
 CIO CPI chi ospita le olimpiadi, ospita anche le
      paralimpiadi, sia estive che invernali

                      NICOLA LAMBERTI          85
Le olimpiadi

        Negli anni le olimpiadi sono state
strumentalizzate, hanno causato grossi disagi dal
punto di vista economico-finanziario, ma restano
  ancora un evento di attrazione mondiale delle
                      masse.

Appuntamento a Tokyo 2020 (25 Luglio – 09 Agosto)

                     NICOLA LAMBERTI           86
Le olimpiadi

   A Tokyo verranno aggiunti 5 sport rispetto al
                programma di Rio

             - Arrampicata sportiva
               - Baseball/softball
                 - Rollersports
                    - Karate
                   - Bowling

    Saliranno quindi a 33 le discipline sportive
rappresentate. Golf e Rugby a 7, già presenti a Rio
            2016, saranno confermate
                      NICOLA LAMBERTI              87
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