Profughi sul Pianeta - dossier

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Profughi sul Pianeta - dossier
dossier

Profughi sul Pianeta
Quali sono gli effetti del global warming sui fenomeni migratori?
       E quali risposte dare ai bisogni di giustizia globale?
       Un confronto fra scienza, sociologia, diritti umani.
        Aspettando il nuovo rapporto dell’Ipcc sul clima
                                            A cura di
                               Tiziana Finelli e Marco Fratoddi

                                          Interventi di
   Valerio Calzolaio, Stefano Caserini, Tiziana Finelli, Maurizio Gubbiotti, Marco Omizzolo

                                          Interviste a
                              Cristopher Hein e Stefano Masini

                                       Con un reportage di
                                    Alessandro Grassani

                                       Hanno collaborato
                          Eleonora Porcacchia e Michele D’Amico

                                                                              febbraio 2014 / La nuova ecologia   47
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dossier Profughi sul Pianeta

     Migrazioni forzate
     Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti.
     Ma fino a che punto lo spostamento dei popoli ne rappresenta
     una conseguenza? La scienza s’interroga

     di Stefano Caserini

                        cambiamenti del clima da sempre

           I
                        hanno avuto un impatto sui flussi
                        migratori degli esseri umani, in
                        quanto la prima e più facile rispo-
                        sta di adattamento a condizioni
                        difficili create da variazioni clima-
     tiche è quella di spostarsi, abbandonando alcuni ter-
     ritori e colonizzandone altri. Tuttavia, l’entità di tali
     flussi, sia interni alle nazioni che transfrontalieri,
     è destinato ad aumentare notevolmente a causa del
     cambiamento climatico accelerato e accentuato che
     le attività umane stanno causando, che porterà im-
     patti senza precedenti sulle condizioni di sussistenza      l’autore
     di miliardi di esseri umani. Le cause che possono           Stefano Caserini,
     portare a migrazioni indotte dal clima sono princi-         ingegnere,
     palmente gli “eventi estremi”, catastrofi improvvise        è docente di
     come tempeste e inondazioni o siccità prolungate;           “Mitigazione dei
     oppure disastri che si manifestano progressivamen-          cambiamenti
     te, come l’innalzamento del livello del mare e una          climatici” al
     maggiore salinizzazione delle fonti di acqua dolce.         Politecnico di
     Senza dimenticare i disordini e i conf litti, anche         Milano. È autore
     armati, derivanti dal depauperamento delle risorse          di numerose
     naturali come l’acqua potabile e il cibo.                   pubblicazioni
                                                                 scientifiche e
     La comunità scientifica, impegnata da decenni ai            divulgative, fra
     massimi livelli sulla grande questione del riscal-          cui “A qualcuno
     damento globale, ha sfornato a ripetizione lavori           piace caldo”
     di grandissimo spessore che tolgono i dubbi residui         (2008), “Guida
     sulla realtà del riscaldamento in atto, sulla determi-      alle leggende sul
     nante influenza umana e sulla pericolosità dei danni        clima che cambia”
     attesi nei prossimi decenni. Ormai gli studiosi del         (2009), “Imparare
     clima discutono sui dettagli e forniscono un quadro         dalle catastrofi”
     sempre più preoccupante. Molti di questi studi sono         (2012) e il più
     quasi brutali in alcuni passaggi in cui mostrano            recente “Aria
     come per molti aspetti la realtà stia seguendo le           Pulita“. Coordina
     previsioni più pessimistiche del passato, ad esempio        la testata          ghiaccio marino artico. Pur se la realtà del riscal-
     sull’andamento delle emissioni o la scomparsa del           climalteranti.it    damento globale è ormai evidente e sempre meno
                                                                                     oggi viene messa in discussione, maggiori margini
                                                                                     di incertezza ci sono sulla gravità dei possibili im-
                                                                                     patti derivanti dal riscaldamento futuro, sulle con-
         ‘A differenza dei rifugiati politici,                                       seguenze su scala locale del surriscaldamento del
                                                                                     pianeta: incertezze inevitabili per valutazioni di tale
         i “profughi del clima” non ricevono                                         complessità e riguardanti il futuro.
         protezione legale e le agenzie Onu non
                                                                                     Innanzitutto, l’entità del riscaldamento futuro dipen-
         hanno un chiaro compito per assisterli’                                     derà da quanto gli essere umani riusciranno, nei
                                                                                     prossimi decenni, a controllare le loro emissioni. Im-

48   La nuova ecologia / febbraio 2014
Profughi sul Pianeta - dossier
Erdene Tuya,
                                                                                                                   29 anni, traina
                                                                                                                   una pecora
                                                                                                                   morta a causa
                                                                                                                   dello “dzud”,
                                                                                                                   termine
                                                                                                                   mongolo per
                                                                                                                   indicare un
                                                                                                                   inverno molto
                                                                                                                   nevoso. Solo
                                                                                                                   nel 2010,
                                                                                                                   durante uno
                                                                                                                   dei dzuds più
                                                                                                                   severi, più di
                                                                                                                   otto milioni
                                                                                                                   di pecore,
                                                                                                                   mucche,
                                                                                                                   cavalli e
                                                                                                                   cammelli
                                                                                                                   sono morti
                                                                                                                   in Mongolia.
                                                                                                                   Migliaia di
                                                                                                                   pastori non
                                                                                                                   avevano altra
                                                                                                                   scelta che
                                                                                                                   migrare verso
                                                                                                                   Ulan Bator

pegni decisi e immediati potrebbero permettere di           ipcc a rapporto
limitare il riscaldamento a meno di 2°C rispetto ai                Dal 25 al 29 marzo a Yokohama (Giappone), sarà presentata la
livelli preindustriali. Se si farà poco o nulla, con alta
probabilità nei prossimi secoli le temperature medie
                                                            n      seconda parte del Quinto rapporto dell’Ipcc sul clima (la prima
                                                            è uscita a settembre) dedicata alle conseguenze socio-economiche
del pianeta potrebbero essere più elevate di 4-5°C,         e naturali del global warming. Alcune dati però sono già trapelati: le
con conseguenze devastanti per la vita di miliardi di       emissioni di CO2 aumentano «in media del 2,2% all’anno tra il 2000
persone, per gli ecosistemi e per le attività agricole.     e il 2010, rispetto all’1,3% l’anno dal 1970-2000». Per contenere
Al di là delle incertezze nella proiezione e quanti-        entro 2 gradi l’aumento della temperatura bisognerebbe ridurre entro il
ficazione su scala locale dei diversi tipi di impatti,      2050 le emissioni del 40%-70% rispetto ai livelli del 2010. A Berlino
a livello globale è ormai evidente che le variazioni        in aprile sarà presentato il lavoro del working group sull’adattamento e
climatiche attese per i prossimi decenni non hanno          infine a Copenhagen, in ottobre, la sintesi.
paragoni col passato, per la loro rapidità, la loro en-     info www.ipcc.ch

                                                                                                     febbraio 2014 / La nuova ecologia   49
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dossier Profughi sul Pianeta

                            tità e vastità. Ci si attendono pesanti conseguenze                  ampio – includendo anche disastri legati a eventi
                            sulle attività agricole e sulla sovranità alimentare,                estremi – e la migrazione forzata delle persone. Ma
                            e quindi sui flussi migratori su scala globale. Ma                   le cause che portano alla migrazione delle persone
                            il cambiamento climatico può portare a migrazioni                    sono molteplici. Salvo casi estremi, come la devasta-
                            forzate non solo a causa del degrado ambientale che                  zione di un territorio o la sua scomparsa per effetto
                            riduce le risorse esistenti (come quelle alimentari),                dell’aumento del livello del mare, non è facile definire
                                                        ma in quanto può causa-                  in quale misura il cambiamento climatico sia singo-
                                                        re la concorrenza per le                 larmente la causa della migrazione forzata. In altre
         ‘Nel 2080 le                                   risorse rimaste, da cui il
                                                        possibile sviluppo di con-
                                                                                                 parole, mentre un legame c’è, il nesso di causalità
                                                                                                 sui singoli casi è più difficile da valutare.
         variazioni climatiche                          f litti armati, che a loro
                                                        volta spingono le persone                A causa di queste incertezze il tema è stato poco con-
         potrebbero indurre                             alla fuga.                               siderato formalmente nelle decisioni fino ad oggi
         ad emigrare                                   Alcuni studi hanno g ià
                                                                                                 adottate nell’ambito della convenzione Onu sul clima
                                                                                                 (Unfccc), pur se il problema è noto e sono studiati
         fino a 6,7 milioni                            mostrato l’esistenza di un                anche i problemi di tipo geopolitico che potrebbero
                                                       legame fra le variazioni                  derivare dalle migrazioni. A differenza dei rifugiati
         di messicani a causa                          climatiche, le rese agrico-               politici, i “migranti climatici” non ricevono prote-
         della diminuzione                             le e i flussi migratori. Ad
                                                       esempio, alcuni studiosi
                                                                                                 zione legale e le agenzie Onu non hanno un chiaro
                                                                                                 compito per assisterli. Un tema che ha avuto molta
         delle rese agricole’                          (vedi la bibliografia in cal-             copertura mediatica è quello delle piccole isole del
                                                       ce, ndr) hanno trovato un                 pacifico, come Tuvalu, Kiribati o le Isole Marshall
                                                       significativo legame fra                  e le Maldive nell’Oceano Indiano, che corrono il ri-
                            le rese agricole in Messico e i tassi di emigrazione                 schio di diventare praticamente inabitabili perché
                            verso gli Stati Uniti: una riduzione del 10% delle                   sommerse. Ma queste nazioni hanno una popolazio-
                            rese agricole ha comportato un aumento del 2% del                    ne complessiva di circa 500mila persone, mentre i
                            numero di emigranti che hanno tentato di attraver-                   numeri sono molto maggiori in Africa o in Asia.
                            sare la frontiera con gli Stati Uniti. Sulla base di
                            diversi scenari di riscaldamento globale e di capa-                  Altri studi hanno stimato in almeno 250 milioni le per-
                            cità di adattamento, gli autori hanno stimato per il                 sone in movimento entro la metà del XXI secolo
                            2080 che le variazioni climatiche potrebbero indurre                 per sfuggire agli impatti dei cambiamenti climatici,
                            all’emigrazione da 1,4 a 6,7 milioni di messicani (dal               quali l’innalzamento del livello del mare, le siccità
                            2 al 10% dell’attuale popolazione fra 15 e 65 anni) a                prolungate e la desertificazione, una maggiore fre-
                            causa della diminuzione delle rese agricole.                         quenza e intensità di eventi meteo estremi. L’Africa,
                                                                                                 le aree densamente popolate dei mega delta asiatici
                            Una prima difficoltà su questo tema è che le migra-                  e piccole nazioni insulari sono quelle da cui ci si
                            zioni legate ai cambiamenti climatici non sono facil-                attende il maggior numero di migranti. Ma è un
                            mente e univocamente identificabili. C’è una consoli-                problema che riguarderà anche l’area mediterranea,
                            data letteratura scientifica che evidenzia l’esistenza               che si sta scaldando a una velocità molto superiore
                            di un legame tra il cambiamento climatico in senso                   alla media globale.                                 n
                                                                                                 

                       il libro                                                                         saperne di più
                      Aria pulita                                                                       Feng S., Krueger A.B., Oppenheimer M.
                      Mondadori, Milano 2013, pp. 170, 15 euro                                          (2010) “Linkages among climate change,
                      Polveri fini e blocchi del traffico sono espressioni ormai                        crop yields and Mexico–US cross-border
                      entrate nella nostra quotidianità. Se ne discute da molti anni                    migration”. PNAS, 107, 14257–14262.
                      e ogni volta è “emergenza smog”: ma quello dell’inquinamento                      White G. (2011) “Climate change and
                      è un problema strutturale e non può essere affrontato in modo                     migration: security and borders in a warming
     superficiale e discontinuo. Quali sono le origini del famigerato Pm10 e quali le                   world”. Oxford University Press.
     possibili strategie per ridurne i livelli? Il libro illustra gli effetti degli inquinanti          Myers N. (2002) “Environmental refugees:
     atmosferici più nocivi e soggetti alle norme europee, suggerendo le misure                         a growing phenomenon of the 21st century”
     per contrastarli. Ma spiega anche come, rinnovando e investendo con coraggio                       (2001) Phil. Trans. R. Soc. Lond. 357,
     per modificare il nostro sistema energetico e insediativo, potremo davvero                         609–613.
     raggiungere risultati decisivi, utili anche per un’altra grande questione, quella                  International organization for migration (Iom)
     del riscaldamento globale.                                                                         www.iom.int

50   La nuova ecologia / febbraio 2014
Profughi sul Pianeta - dossier
Illusioni concrete
Il fotografo che ha realizzato gli scatti pubblicati in questo servizio presenta il proprio lavoro. E lancia una proposta…

               rofughi, rifugiati o                                                                                           il reporter

   P           migranti ambientali.
               Non hanno un vero
               nome e per il diritto
                                                                                                                              Alessandro
                                                                                                                              Grassani ha
                                                                                                                              raccontato
internazionale nemmeno uno                                                                                                    grandi eventi
status. Sembrano invisibili eppure                                                                                            internazionali di
nel 2050 raggiungeranno i 200                                                                                                 attualità ma con
milioni. Inseguendo la speranza                                                                                               il tempo la sua
di un futuro migliore nelle città,                                                                                            attenzione si è
si trovano spesso davanti alla                                                                                                spostata verso le
loro “ultima illusione”. Sono un                                                                                              tematiche sociali
fotografo documentarista, il mio                                                                                              viaggiando per
lavoro è sempre teso alla ricerca                                                                                             oltre 30 paesi
di storie poco conosciute o nuovi                                                                                             e pubblicando i
punti di vista. Da tre anni seguo i                                                                                           suoi reportage
migranti ambientali per accendere                                                                                             su testate come
i riflettori sulla loro situazione                                                                                            “The New York
prima che diventi una catastrofe                                                                                              Times”, “National
conclamata: nel mio progetto cerco                                                                                            Geographic” e
di raccontare la loro vita attraverso         ‘Insieme possiamo essere testimoni dei cambiamenti                              “Sunday Times”.
foto, video e interviste.                     in corso nel nostro mondo. E dar voce a quelle persone                          I suoi lavori sono
                                              che altrimenti non sarebbero nemmeno sentite’                                   stati esposti in
I migranti ambientali sono persone                                                                                            Italia, Londra,
che non possono più vivere nei                                                                                                Madrid, Tokyo,
loro villaggi – resi inabitabili dai       portato a termine ed è in via di        Le metropoli crescono sempre più           New York, Parigi,
cambiamenti climatici – e sono             pubblicazione, ndr).                    per l’arrivo dei profughi climatici.       Los Angeles e ai
costrette a emigrare. In alcuni casi       In ogni paese utilizzo lo stesso        Io ho iniziato a documentare               Recontres
i cambiamenti climatici hanno              schema narrativo: racconto le           il fenomeno delle migrazioni               d’Arles. Sono
letteralmente cancellato le loro           storie di chi combatte contro           ambientali e vorrei continuare a           stati premiati
terre, in altri le hanno rese invivibili   i cambiamenti climatici nelle           farlo, ma ho bisogno dell’aiuto            al Sony world
e a loro non resta che scappare,           campagne e poi cerco i profughi         concreto di tutti. Perché oggi,            photography
perché lì non avrebbero nessun             climatici che sono emigrati in          solo noi tutti insieme possiamo            awards,
futuro! Spesso poverissimi, non            città e racconto la loro storia.        continuare a essere testimoni              Days Japan
hanno risorse per cercare fortuna          Il titolo del progetto L’ultima         dei grandi cambiamenti in corso            international
nelle società occidentalizzate             illusione si riferisce alla speranza    nel nostro mondo e dar voce a              awards, PX3
e quindi si fermano nelle aree             dei migranti ambientali di trovare      quelle persone che altrimenti non          international
urbane dei loro paesi d’origine (già       una vita migliore nelle città;          sarebbero nemmeno “sentite”.               awards,
sovraffollate) con conseguenze             tuttavia, una volta arrivati, a causa                                              International
sociali e igieniche disastrose.            della loro mancanza di risorse                                                     photography
                                           e di opportunità, il loro sogno         Per sostenere il progetto di               awards, Memorial
Dopo essermi chiesto chi fossero           di un futuro diverso e migliore         Alessandro Grassani scrivete a             Mario Giacomelli
i migranti ambientali, ho cercato          si trasforma nella loro “ultima         info@alessandrograssani.com                e premio Fnac.
di capire da dove arrivano e dove          illusione”. La scelta di questi tre     indicando come oggetto “Donazione
vanno: ho deciso di percorrere             luoghi è stata dettata dalla volontà    migranti ambientali”, vi saranno
il loro cammino e raccontare le            di rappresentare le diverse tipologie   inviate le modalità per contribuire
loro storie e di documentare la            di cambiamenti climatici che            e come ringraziamento riceverete
migrazione più devastante causata          provocano le migrazioni ambientali      una stampa a edizione limitata e
dai cambiamenti climatici: quella          verso le metropoli: dall’estremo        autografata, a vostra scelta, tratta
rurale/urbana. Il mio progetto             freddo della Mongolia al processo       dal reportage.
Migranti ambientali: l’ultima              di desertificazione in Kenya,
illusione include tre capitoli:            passando per inondazioni, cicloni e     info www.alessandrograssani.com
Mongolia, Bangladesh e infine              innalzamento del livello del mare in         www.facebook.com/
Kenya (quest’ultimo è stato appena         Bangladesh.                                  environmentalmigrants

                                                                                                                febbraio 2014 / La nuova ecologia   51
Profughi sul Pianeta - dossier
dossier Profughi sul Pianeta
                                            Nel Delta
                                            del Gange
                                            contadini
                                            tagliano
                                            l’erba per
                                            il bestiame
                                            su quella
                                            che era una
                                            volta un’isola
                                            abbandonata,
                                            l’isola di
                                            Gazura, ora
                                            sommersa dal
                                            fiume Meghna,
                                            in Bangladesh

            Ad Ulan
            Bator, in
     Mongolia, una
      donna fuori
           dalla sua
         Gher (casa
      tradizionale
          mongola).
             Proprio
       sullo sfondo
        si stagliano
           gli edifici
     moderni della
                città

52      La nuova ecologia / febbraio 2014
Profughi sul Pianeta - dossier
Rimozione globale
                    Entro il 2050, anche nello scenario migliore, almeno 200 milioni di donne e uomini potrebbero essere
                    costretti a lasciare le proprie terre. Così i migranti diventano profughi

                    di Valerio Calzolaio

                                      ll’interno della storia e della geogra-   zione, la fuga diventano forzate e inevitabili, talora

                       A
                                      fia delle migrazioni sono emerse          repentine. La storia e la geografia delle migrazioni
                                      innumerevoli variabili di gruppi,         segnalano disastri cosmici (eruzioni, terremoti), di-
                                      di abbandoni, di motivi. Prendendo        sastri climatici (inondazioni e siccità innanzitutto,
                                      in considerazione i soggetti che mi-      uragani, cicloni, tifoni, tempeste di polveri e di sab-
                                      grano, è stato proposto di definire       bie), disastri insediativi agricoli e industriali diretti
                    propriamente “migrante ambientale” chi non riesce           (frane, valanghe, inquinamenti) e indiretti (incendi,
                    più a garantirsi sostentamento nella terra d’origine        incidenti).
                    a causa principalmente di fattori ambientali. Per il
                    deterioramento dell’ambiente e non per i caratteri          Da qualche decennio assistiamo a due fenomeni pa-
                    dell’ecosistema, per l’impoverimento della comunità         ralleli: l’aumento dei “disastri” provocati dall’uomo
                    e non per la povertà originaria, per un impatto sul         e l’aumento del numero di persone coinvolte (dovuto
                    luogo di residenza e non per una localizzazione sba-        alla loro intensità e all’aumento della popolazione,
                    gliata. Tali fattori possono essere distinti per fat-       in particolare urbana). I cambiamenti climatici ne
                    tore o ecosistema che va in crisi (acqua dolce, aria,       sono una rilevante origine. All’attenzione dell’o-
                    suolo, bosco, mare), per cause umane vicine (defore-        pinione pubblica si è imposta la più complessiva
                    stazione, inquinamento del suolo o di risorse come          questione del nesso fra migrazioni e cambiamenti
                    l’acqua, crescita demografica, infrastrutturazione)         climatici. Gli scienziati osservano un aumento delle
                    e lontane (effetti delle moderne siccità e desertifi-       emissioni antropiche di anidride carbonica rispetto
                    cazione, fenomeni climatici estremi). Oppure per la         a un paio di secoli fa e uno squilibrio nel ciclo bioge-
                    destinazione scelta, interna (lo stesso Stato, dalla        ochimico del carbonio rispetto a circa mezzo secolo
                    campagna alla città, dall’in-                                                       fa: è aumentata la concentra-
l’autore            terno al mare), vicina (Stati                                                       zione atmosferica di anidride
Valerio Calzolaio
è stato eletto
                    limitrofi più ricchi), lontana
                    (un altro Stato, addirittura
                                                            ‘Da qualche                                 carbonica, in modo sempre più
                                                                                                        veloce, prima aumentava poi è
deputato dal        un altro continente).                   decennio assistiamo                         diminuita (per il concomitan-
1992 al 2001                                                                                            te riscaldamento climatico)
nel gruppo DS,      I migranti ambientali sarebbero         a due fenomeni                              la capacità di assorbimento
dal 1996 al
2001 è stato
                    divenuti, diventano, possono
                    divenire profughi ambientali
                                                            paralleli: l’aumento                        di anidride carbonica da par-
                                                                                                        te degli ecosistemi, aumenta
sottosegretario     secondo il grado di forzatura           dei “disastri”                              così ancor più velocemente la
                    all’abbandono (a parte chi                                                          concentrazione di anidride
al ministero
dell’Ambiente.      vuole e programma di an-                provocati dall’uomo                         carbonica atmosferica, si ac-
È stato
consulente Onu,
                    darsene): chi potrebbe anche
                    restare ma decide comunque
                                                            e quello del numero                         centua l’effetto serra (anche
                                                                                                        per l’aumento di altri gas).
del segretariato    di andarsene, chi è obbligato e         di persone coinvolte’
della Convenzione   deve andarsene. La massima                                                         Ecco i grandi cambiamenti
per la lotta alla   forza dell’obbligo consente di                                                     climatici antropici globali: la
siccità e alla      utilizzare il concetto di “disastro”: vi sono moltissi-     temperatura media globale della Terra aumenta,
desertificazione    mi colpiti, morti e feriti, emergenza e aiuto esterno,      cresce il numero e l’intensità di fenomeni estremi,
(Unccd) nel         comunque la residenza delle vittime in quei luoghi          cambiano significativamente la distribuzione del-
2002 e dal          è manomessa per un poco o a lungo. Le questioni             le precipitazioni e i fenomeni collegati (alluvioni e
2006 al 2009.       si spostano sull’intensità e prevedibilità di eventi        siccità innanzitutto), s’innalza il livello medio del
Ha pubblicato       improvvisi (soprattutto quelli meteorologici estremi)       mare, si sciolgono ghiacciai. Ecco i grandi effetti
diversi saggi e     o sulla progressione e inesorabilità di alcuni eventi       dannosi dei cambiamenti, con il rischio di reazioni
volumi, fra cui     lenti (erosione, desertificazione, innalzamento del         a catena: più e più intensi disastri naturali, acidifi-
“Ecoprofughi”       mare), che rendono alla fine obbligatorio l’abban-          cazione degli oceani, desertificazione, diffusione di
(2011).             dono delle case e dei luoghi di residenza. La migra-        malattie e indebolimenti di costellazioni geniche,

                                                                                                           febbraio 2014 / La nuova ecologia   53
Profughi sul Pianeta - dossier
dossier Profughi sul Pianeta

                                                              «Anche l’Italia rischia»
     migrazioni di specie e mutamenti genetici negli eco-     Le conseguenze per l’agricoltura secondo Stefano Masini,
     sistemi, migrazioni umane forzate da habitat dove        responsabile ambiente di Coldiretti
     non è più possibile sopravvivere.
                                                                             uello della migrazione    Quali pratiche si potrebbero
     Gli impatti da prendere in esame sono molteplici, non
     tutti sono globali, non tutti sono univoci, non tut-
     ti sono certi. Ci continueranno a essere migranti
                                                                 Q           climatica è un
                                                                             fenomeno complesso
                                                                             che coinvolge anche
                                                                                                       adottare per arginare il fenomeno?
                                                                                                       Innanzitutto l’agricoltura può
                                                                                                       contribuire a ridurre le emissioni
     (anche profughi, cioè forzati a migrare) per ragioni     l’Italia. E che mette a rischio, in      di CO2 e di altri gas serra fornendo
     ambientali che non possono oggi essere oggetto di        diverse maniere, le nostre colture       biomassa per finalità energetiche,
     norme internazionali (pur se meritano ovviamente         e l’identità stessa dell’agricoltura     in sostituzione delle fonti fossili.
     attenzione, cooperazione e aiuto internazionale, as-     italiana. A sottolinearlo è Stefano      Inoltre nell’adozione di pratiche
     sistenza concreta). Concentriamo e sperimentiamo         Masini, responsabile ambiente di         agricole che favoriscano il
     norme generali e astratte di aiuto e assistenza solo     Coldiretti.                              sequestro del carbonio nella
     verso i profughi climatici. Un primo accordo fra sin-                                             biomassa nel caso di coltivazioni
     goli governi risale a una decina di anni fa, Tuvalu      I cambiamenti
     e Nuova Zelanda, quest’ultima tuttavia ha respinto       climatici sono
     qualche mese fa la prima richiesta di “rifugiato cli-    un pericolo per                          ‘I fenomeni violenti,
     matico” avanzata da un cittadino di Kiribati.            il nostro settore                        oltre a procurare danni
                                                              agroalimentare?                          permanenti alle aziende,
     Complessivamente, al 2050 il rischio di divenire         Gli effetti si fanno                     spezzano i legami identitari
     profughi climatici, anche nello scenario migliore,       sentire sulle attività                   con le produzioni locali’
     riguarda almeno 200 milioni di persone. Per assi-        agricole attraverso
     stere profughi climatici deve esistere la minaccia       variazioni qualitative
     fondata di un obbligo immediato o prevedibile di         e quantitative delle produzioni,         arboree e nei suoli nel caso delle
     emigrare. La tempistica, la durata e la destinazio-      alterando gli stadi fenologici del       colture erbacee. Per quanto
     ne dell’emigrazione devono avere aspetti concertati      sistema fitopatologico e le esigenze     riguarda le tecniche agronomiche,
     (più che volontari), all’interno di attività attuative   irrigue e di lavorazione. Un’ulteriore   incoraggio l’introduzione
                                                              conseguenza è lo spostamento             di appropriate successioni
                                                              degli areali produttivi e la modifica    colturali, l’utilizzo di cover crops,
                                                              di alcune vocazionalità d’area,          l’introduzione di particolari tecniche
         ‘Gli impatti da prendere                             con il rischio di vanificare ingenti     di lavorazione, coltivazione e
         in considerazione non sono                           investimenti da parte delle imprese      gestione degli interfilari.
                                                              agricole.                                Quali politiche suggerisce
         univoci. Sperimentiamo                               C’è una relazione fra dissesto           Coldiretti?
         norme generali di aiuto                              idrogeologico, cambiamenti
                                                              climatici e abbandono dei campi?
                                                                                                       La riforma della Pac ha sancito
                                                                                                       il ruolo “multifunzionale”
         e assistenza solo verso                              L’abbandono dell’attività                dell’agricoltura, servono dunque
                                                              agricola, specie in aree interne         politiche di sostegno alla capacità
         i profughi ambientali’                               e di montagna, attualmente è             del settore di fornire servizi, non
                                                              più legato a difficoltà di tipo          solo semplice produzione di generi
                                                              economico o reddituale e semmai          alimentari. Questo processo,
     di un obiettivo Onu. Negli ultimi anni la questio-       costituisce una concausa dei             in realtà, si configura come
     ne dei rifugiati ambientali è diventata prioritaria      fenomeni di dissesto, a fronte           una vera e propria rivoluzione
     nell’agenda internazionale, nello scorso decennio        di una carenza manutentiva del           culturale che dovrebbe essere
     molto ne ha discusso anche l’Unhcr, poi è stato cre-     territorio, esercitata storicamente      accompagnata da politiche chiare,
     ato il segretariato speciale per i Disaster induced      dagli agricoltori. Tuttavia, con         lungimiranti e coerenti, con la
     cross-border displacement, la Nansen initiative          l’intensificarsi dei fenomeni violenti   consapevolezza che investire su
     (www.nanseninitiative.org). Da qualche anno l’Or-        e dei disastri, che oltre a procurare    chi presidia il territorio significa
     ganizzazione mondale per le migrazioni e l’istituto      danni permanenti alle strutture          anche risparmiare, ad esempio, sui
     francese SciencesPo pubblicano i volumi State of the     aziendali sono sempre più in grado       costi delle emergenze alluvionali
     environmental migration. Anche la Un-university          di alterare le caratteristiche di un     e dei dissesti idrogeologici.
     di Bonn ha un dipartimento che si occupa di Envi-        territorio, spezzandone il legame        Con interventi economici e
     ronmental migration, social vulnerability & adapta-      identitario con le produzioni locali,    normativi programmati, attività
     tion e ha prodotto diversi documenti. Tra i rapporti     cominciano a delinearsi anche            di monitoraggio e prevenzione
     più citati sul tema, infine, c’è il Foresight Report     fenomeni di abbandono dell’attività      che agiscano sulle cause di
     del Regno Unito, a conferma che questo fenomeno è        agricola causati dal cambiamento         vulnerabilità, oltre che sugli effetti.
     ormai nel vivo del dibattito sul clima.          n      climatico.                                                (Michele D’Amico)

54   La nuova ecologia / febbraio 2014
Profughi sul Pianeta - dossier
A causa del
                                    ciclone Aila
                                    che ha colpito
                                    il Bangladesh
                                    nel maggio
                                    del 2009,
                                    migliaia di
                                    persone sono
                                    ancora senza
                                    casa e lavoro
                                    nel distretto
                                    Dacope.
                                    L’intera area,
                                    un tempo
                                    terreno
                                    agricolo, è ora
                                    interamente
                                    prosciugata
                                    a causa delle
                                    infiltrazioni di
                                    acqua di mare
                                    provocate dal
                                    ciclone

  Una donna
      porta in
       braccio
  il figlio nel
     villaggio
 inondato di
  Debnagar,
             in
Bangladesh.
Sullo sfondo
        la casa
      allagata

                  febbraio 2014 / La nuova ecologia    55
Profughi sul Pianeta - dossier
dossier Profughi sul Pianeta

     Convivenza verde
     Favorire processi di pace rimuovendo le cause ambientali dei
     conflitti. E abbattere l’impronta ecologica delle missioni Onu.
     La prospettiva dell’environmental peacekeeping

     di Marco Omizzolo

                        Il peacekeeping verde o environmen-

           I
                        tal peacekeeping rappresenta la
                        prospettiva più avanzata delle Na-
                        zioni Unite sul fronte della lotta
                        globale ai cambiamenti climatici e
                        ai conflitti ambientali. Si tratta di
     una forza d’intervento (Caschi verdi) sotto il diretto
     controllo del Consiglio di sicurezza dell’Onu, capace
     di operare sul terreno quale elemento d’interposizio-
     ne tra le parti in guerra, con funzioni di monitorag-
     gio dei processi di pace nelle aree post-conflitto e as-
     sistenza dei principali attori politici nell’applicazione
     degli accordi sottoscritti. La sua specificità consiste
     in un’originale capacità d’intervento sulle emergenze
     ambientali oggetto del conflitto, nei disastri naturali
     la cui rilevanza genera la reale compromissione della
     tenuta istituzionale del paese e sui relativi profughi      l’autore
     ambientali, grazie a un’esplicita competenza tecnico-       Marco Omizzolo
     scientifica e operativa.                                    coordina
                                                                 Legambiente
     Con il peacekeeping verde si afferma una nuova con-         per la provincia
     sapevolezza globale sulle questioni ambientali che          di Latina ed è
     può condurre a una reale svolta ambientalista in            presidente del
     seno alle Nazioni Unite. Lo stesso Segretario ge-           circolo Larus
     nerale, Ban Ki-moon, nel 2011 definisce il cambia-          di Sabaudia, ha
     mento climatico una miscela diabolica che potreb-           conseguito un
     be creare pericolosi vuoti di sicurezza, capace di          Phd in Sociologia,
     esacerbare le minacce già presenti e minaccia essa          un master in
     stessa alla pace e alla sicurezza internazionale.           Cooperazione
     Una dichiarazione che ha condizionato gli equili-           a Bruxelles e in
     bri geopolitici internazionali. Il peacekeeping verde       Peacekeeping
     non è ancora operativo a causa della resistenza di          internazionale
     paesi come la Cina, gli Stati Uniti e la Germania,          presso
                                                                 l’università Roma
                                                                 3. Dirige la casa
         ‘I piccoli Stati insulari                               editrice Istisss
                                                                 Editore. Ha
                                                                                      intenzionati a non dilatare ulteriormente le “in-
                                                                                      gombranti” competenze del Consiglio di sicurezza.
         del Pacifico, minacciati                                pubblicato “La       Il timore riguarda l’organizzare una nuova com-
         dall’innalzamento dei                                   globalizzazione
                                                                 delle campagne”
                                                                                      pagnia specializzata di Caschi Blu, raddoppiando
                                                                                      costi e impegni. Un’obiezione che in realtà nasconde
         mari, ritengono la lotta                                (2013), in           la volontà delle grandi lobby (in particolare del pe-
                                                                 preparazione         trolio, del nucleare e dei beni naturali privatizzati)
         per il controllo delle risorse                          “Mutamenti           d’impedire una svolta ambientalista globale. I paesi
         una minaccia paragonabile                               climatici
                                                                 e profughi
                                                                                      che, invece, sostengono il peacekeeping verde sono
                                                                                      quelli che più degli altri hanno avuto esperienza di-
         al terrorismo’                                          ambientali nella     retta dei disastri naturali e dei conflitti ambientali.
                                                                 società globale”.    Tra questi, i piccoli Stati insulari sparsi nell’O-

56   La nuova ecologia / febbraio 2014
Folla e
                                                                                                                         ingorghi sono
                                                                                                                         la cartolina
                                                                                                                         di Dhaka,
                                                                                                                         considerata
                                                                                                                         la città che
                                                                                                                         cresce più
                                                                                                                         velocemente
                                                                                                                         al mondo. La
                                                                                                                         capitale del
                                                                                                                         Bangladesh
                                                                                                                         ha una
                                                                                                                         popolazione di
                                                                                                                         14 milioni che
                                                                                                                         aumenterà
                                                                                                                         secondo le
                                                                                                                         previsioni a 50
                                                                                                                         milioni entro
                                                                                                                         il 2050. Dhaka
                                                                                                                         ha oltre
                                                                                                                         300mila nuovi
                                                                                                                         immigrati
                                                                                                                         all’anno

ceano Pacifico e in quello Indiano, costantemente          Il peacekeeping verde rimodula in chiave ambienta-
minacciati dall’innalzamento del livello dei mari          lista anche le operazioni di peacekeeping tradizio-
causato dal global warming, che ritengono la lotta         nali. Il Programma ambientale della Nazioni Unite
per il controllo delle risorse ambientali una minac-       (Unep) ha lanciato, in occasione del ventesimo anni-
cia alla sicurezza paragonabile alla proliferazione        versario della Giornata internazionale della pace, un
nucleare o al terrorismo. Considerando i drammi            progetto formativo per 16 missioni di peacekeeping
di milioni di uomini e donne costrette a fuggire           con il compito d’integrare la gestione dell’ambiente e
dai loro paesi per la concomitanza di disastri am-         delle risorse naturali nella loro pianificazione. Fino
bientali e conflitti armati, diventa difficile dare loro   a dicembre 2011, sotto la direzione del Dipartimento
torto. L’Europa resta alla finestra. Non si esprime,       per le operazioni di peacekeeping (Dpko), per quelle
se non con una timidezza che non fa onore al Vec-          16 missioni (15 di peacekeeping più la spedizione
chio Continente.                                           in Afghanistan) erano impegnati 121.591 effettivi,

                                                                                                       febbraio 2014 / La nuova ecologia   57
dossier Profughi sul Pianeta

                                                                Figli del disastro umano
     tra militari e civili. L’iniziativa è la conseguenza       Responsabilità antropiche e calamità naturali. Parla Cristopher
     del dettagliato rapporto Greening the blue helmets         Hein, fondatore del Centro italiano per i rifugiati
     dell’Unep, che ha esaminato l’impatto ambienta-
     le delle diverse missioni di pace, dimostrando la                        a Convenzione di          nel proprio ordinamento normativo:
     possibilità di migliorarne in modo significativo la
     sostenibilità ambientale. Se da un lato le missioni
     di peacekeeping svolgono un ruolo fondamentale
                                                                    L         Ginevra definisce
                                                                              dal 1951 rifugiato
                                                                              colui che “temendo
                                                                                                        Finlandia e Svezia. Nel resto del
                                                                                                        mondo si sta ancora riflettendo.
                                                                                                        L’Onu non è molto favorevole
     per la stabilità dei paesi reduci da conflitti armati,     a ragione di essere perseguitato        alla modifica della Convenzione
     dall’altro costituiscono un’ipoteca seria per le risorse   per motivi di razza, religione,         di Ginevra, perché porterebbe
     naturali. Esse rappresentano la componente più ri-         nazionalità, appartenenza a un          confusione nelle varie nazioni.
     levante nel calcolo delle emissioni di anidride carbo-     determinato gruppo sociale o per        Chi si trova oggi nella condizione di
     nica dell’intero sistema delle Nazioni Unite. Secondo      le sue opinioni politiche, si trova     rifugiato ambientale?
     un’analisi del Gruppo per la gestione dell’ambiente        fuori del paese di cui è cittadino      Parliamo di coloro che subiscono
     (Emg) del 2008, le operazioni di mantenimento del-         e non può o non vuole, a causa          le conseguenze dei cambiamenti
     la pace da sole rappresentano oltre il 56% dell’im-        di questo timore, avvalersi della       climatici. La grande inondazione
     pronta di carbonio dell’Onu; ciò equivale a circa          protezione di questo paese; oppure      in Pakistan dello scorso agosto,
     1,75 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, pari al        che, non avendo cittadinanza e          anche se non nettamente
     complesso delle emissioni della città di Londra.           trovandosi fuori del paese in cui       collegabile al riscaldamento
                                                                aveva residenza abituale a seguito      globale. Parliamo degli abitanti
     Per rendere minimo l’impatto ecologico il Dpko, in         di tali avvenimenti, non può o non      di piccole isole nel nord del
     collaborazione con il Dipartimento di assistenza sul       vuole tornarvi per il timore di cui     Pacifico che rischiamo di sparire
     campo (Dfs), ha definito nel giugno 2009 un indirizzo      sopra”. Non è però contemplata          per effetto dell’aumento del livello
     strategico in materia di rispetto dell’ambiente che        la fattispecie del “rifugiato           del mare. Molto più esteso poi il
     stabilisce alcune linee guida e obiettivi precisi su       ambientale”. Ne abbiamo parlato         fenomeno dell’avanzamento del
     temi come acqua ed energia, insieme a misure di            con Cristopher Hein, fondatore          deserto nella regione africana del
     controllo in ogni fase delle missioni. Lo scopo è di ri-   e direttore dal 1990 del Centro         Sahel, iniziato intorno agli anni
     durre il consumo di risorse naturali e la produzione       italiano per i rifugiati (Cir), già     Settanta. Le ripercussioni per le
     di rifiuti, salvaguardare l’ambiente e la salute della     funzionario dell’agenzia delle          zone abbandonate sono devastanti:
     popolazione. Il rapporto dell’Unep ha fatto il punto       Nazioni Unite per i rifugiati           si crea una spirale per cui minor
     sull’avanzamento di questo programma, individuan-          (Unhcr) fino al 1989.
     do nella spedizione Unifil in Libano il case d’eccellen-
     za per i progressi conseguiti dall’introduzione di buo-    Da quando si è diffusa la                       ‘Occorre un’assunzione
     ne pratiche green. È stato ad esempio introdotto l’uso     definizione di “rifugiato                       di responsabilità
     di auto elettriche, come nel caso della Un Interim         ambientale”?                                    a livello globale.
     Force in Libano nella sede della missione (Naqoura),       Tradizionalmente si                             Ma esiste la volontà
     insieme a un impianto di riciclaggio utilizzato dalla      distingue fra disastri                          politica di farlo?’
     comunità locale, l’impiego di generatori di energia        causati dall’essere umano
     ad elevata efficienza, l’utilizzo di pannelli solari e     o dalla natura. I rifugiati
     la creazione di impianti di riciclaggio per bottiglie      sono figli unicamente della prima       popolazione significa meno cura e
     di plastica, lattine e vetro. Tuttavia, malgrado i suc-    categoria. Con il protocollo di         di conseguenza, più vulnerabilità
     cessi, restano alcuni limiti alla diffusione di questa     Kyoto si è cominciato a valutare        per il territorio.
     nuova politica, da un sistema generale incapace di         la situazione di coloro che             Quali sono le responsabilità
     verificare l’attuazione del programma, dall’insuffi-       devono fuggire perché la propria        dei cosiddetti paesi sviluppati
     ciente condivisione delle migliori esperienze, dalla       sopravvivenza è messa a rischio da      nell’aggravamento delle condizioni
     carenza nella diffusione di tecnologie più efficienti      calamità naturali, ma ci troviamo       climatiche? E crede che gli stessi
     e da una cultura ambientalista che fatica ad affer-        in una zona grigia. Bisogna             Stati dovrebbero farsi carico di
     marsi.                                                     chiedersi se il termine “rifugiato”     accogliere i rifugiati?
                                                                sia appropriato. D’altra parte          Ormai il peso della mano umana
     I cambiamenti climatici contribuiscono, senza dubbio,      parlare di migranti implicherebbe       è un’evidenza scientifica ed è
     a generare conflitti armati nel mondo e alla viola-        una volontarietà di coloro che          necessaria un’assunzione di
     zione sistematica di diritti umani. Il peacekeeping        si spostano, così come i termini        responsabilità a livello mondiale,
     verde potrebbe fornire un contributo sostanziale           “sfollati” o “espulsi” risulterebbero   anche da parte di quei paesi che
     alla costruzione della pace, al suo mantenimento,          riduttivi.                              non sono direttamente coinvolti
     alla lotta ai cambiamenti climatici, ai suoi effetti su    Com’è stata accolta a livello           o toccati dalle emergenze. Il
     milioni di persone e sugli ecosistemi naturali. Su-        internazionale questa figura?           problema è se esiste o meno la
     perpotenze, lobby e tentennamenti incomprensibili          Soltanto due paesi hanno                volontà politica di farlo.        n
     permettendo.                                               contemplato il rifugiato ambientale               (Eleonora Porcacchia)

58   La nuova ecologia / febbraio 2014
Popoli che resistono
Sono i gruppi più deboli, dalle piccole isole del Pacifico all’Alaska, a subire le conseguenze più gravi
dei cambiamenti climatici. Ecco come stanno tentando di difendersi

               e isole Carteret in         La consapevolezza di avere margini        Ninglick accanto al mare di Bering.

   L           Papua Nuova Guinea
               sono diventate il primo
               sito al mondo in cui
                                           di azione molto limitati ha spinto
                                           i governi delle piccole isole del
                                           Pacifico ad assumere negli ultimi
                                                                                     Il fiume Ninglick gira intorno al
                                                                                     villaggio su tre lati prima della foce.
                                                                                     Negli anni il fiume ha costantemente
si sono dovuto spostare tutti i            anni un ruolo attivo nella ricerca        eroso il terreno con un ritmo senza
residenti a causa del cambiamento          di soluzioni: in primo luogo hanno        precedenti e a velocità insolita a
climatico. Sebbene le comunità locali      cercato di stipulare accordi bilaterali   causa del cambiamento climatico. Un
abbiano combattuto una battaglia           con i paesi confinanti circa la           rapporto della sezione dell’esercito        l’autrice
ventennale, costruendo muraglie e          sistemazione dei propri migranti;         statunitense specializzata in               Tiziana Finelli
piantando mangrovie, già nel 2005 la       poi hanno portato al centro del           ingegneria e progettazione (Usace)          è laureata
maggior parte delle isole è diventata      dibattito dell’Onu la questione           ha previsto che il punto più alto del       in Scienze
inabitabile, con enormi maree che          del cambiamento climatico.                villaggio potrebbe essere sott’acqua        internazionali
hanno lavato via interi raccolti e         Durante la conferenza di Doha nel         entro il 2017. Dopo una serie di            e diplomatiche
avvelenato quello che rimaneva             dicembre 2012, in occasione del           incontri pubblici e indagini che            presso
con il sale. Il governo si è trovato       rapporto Unep intitolato The Pacific      coprono quasi due decenni, i residenti      l’università
costretto a pianificare l’evacuazione      environment and climate change            hanno deciso nel 2007 di trasferire         di Bologna,
totale delle isole. Trasferimento che      outlook, i leader della Alleanza dei      l’intero villaggio su un pendio erboso      collabora dal
non si sta dimostrando semplice                                                                    su Nelson Island, nove        2008 con
sia perché mancano i fondi utili a                                                                 miglia a monte. La            Legambiente
ricollocare le famiglie, sia perché                                                                costruzione di un nuovo       occupandosi
parte della popolazione lo rifiuta.                                                                villaggio è l’unica maniera   di educazione
Dicono che lì sono nati e cresciuti, lì                                                            per la comunità di restare    allo sviluppo
hanno trascorso la loro vita e vogliono                                                            insieme.                      e cooperazione
rimanerci. Anche a costo di finire                                                        FOTO: planet prepare                   internazionale.
sott’acqua.                                                                                    Nonostante questi                 Dal 2009
                                                                                               sforzi, non esiste una            segue per
Quello delle Carteret non è destinato                                                          pianificazione statale            l’associazione il
a rimanere un caso isolato. Tutte                                                              per il trasferimento delle        dossier “Profughi
le piccole isole del Pacifico                                                                  popolazioni. Proprio              ambientali:
affronteranno a breve questo stesso            ‘Dicono che lì sono nati e cresciuti,           questa incertezza ha              cambiamento
tipo di problemi. Con i suoi 33 atolli         lì hanno trascorso la loro vita e               spinto gli Inuit a dare           climatico e
e isole che sporgono dall’acqua per            vogliono rimanerci. Anche a costo               risonanza internazionale          migrazioni
pochi metri e si estendono per 5.000           di finire sott’acqua’                           alle problematiche che            forzate”, che
chilometri lungo l’Oceano, le isole                                                            mettono a rischio la loro         offre una
Kiribati sono da anni minacciate                                                               stessa sopravvivenza. Nel         panoramica
dall’innalzamento del mare e da            piccoli Stati insulari (Aosis) hanno   2005, l’Inuit circumpolar conference           sull’emergenza
tempeste sempre più intense. La            ribadito come i cambiamenti climatici  (Icc), una ong che rappresenta circa           umanitaria
maggior parte degli atolli sono molto      stiano generando eventi estremi più    155mila persone di Canada, Usa,                dei migranti
bassi e Tarawa, l’isola principale, è      frequenti e intensi con conseguenze    Groenlandia e Russia, ha presentato            ambientali.
oramai pericolosamente sovraffollata       gravi per l’intero pianeta.            una petizione all’Inter american
a causa del numero sempre maggiore                                                commission on human rights (Iachr)
di persone provenienti dalle isole         Paese diverso ma stesso destino        per denunciare la violazione dei diritti
esterne. Vari sono stati i tentativi da    per gli eskimesi dell’Alaska che       umani risultante dal cambiamento
parte del presidente Anote Tong di         hanno resistito per migliaia di anni   climatico provocato dalle azioni e
porre all’attenzione internazionale la     in condizioni climatiche tra le più    dalle omissioni degli Stati Uniti.
situazione. Nel 2012 ha ipotizzato         difficili al mondo, ma adesso un       La vicenda legale non è ancora
di costruire isole artificiali, sul tipo   nuovo nemico li sta costringendo ad    terminata ed è contornata da tante
delle piattaforme petrolifere, per         abbandonare i villaggi: le inondazioni insidie, ma è servita per porre
farci vivere il suo piccolo popolo. Ha     causate dal riscaldamento globale      all’attenzione di tutti questa terribile
inoltre avviato trattative con il regime   che fa sciogliere i ghiacci costieri e tragedia che il popolo eskimese sta
militare delle Fiji per acquistare circa   il sottoterra normalmente gelato che   vivendo ma che potrebbe coinvolgere
5.000 acri di terra libera presso          si trasforma in pantano. Newtok è      molti altri popoli nel futuro.
l’isola Vanua Levu.                        un villaggio Yupik situato sul fiume   	                      (TIZIANA FINELLI)

                                                                                                                   febbraio 2014 / La nuova ecologia   59
dossier Profughi sul Pianeta

     Risposta resiliente
     Coordinare gli interventi della cooperazione internazionale per l’adattamento e promuovere
     l’economia low carbon. Come affrontare un’emergenza sempre più evidente

     di Maurizio Gubbiotti

                        dati dell’ormai imminente quinto         zionale poiché la figura del “profugo ambientale” non

           I
                        rapporto dell’Ipcc sul clima, il brac-   è contemplata, non essendo stato riconosciuto come
                        cio scientifico dell’Onu, rischiano      “rifugiato” dalla Convenzione di Ginevra del 1951,
                        di far impallidire quelli diffusi in     né dal protocollo supplementare del 1967. A.F. così
                        precedenza che già addebitavano          ha ripresentato ricorso il 16 ottobre per vedersi ri-
                        all’azione umana gran parte delle        conosciuto il suo diritto di senza terra ma non ha
     responsabilità dei mutamenti climatici. Perché al di        ancora ottenuto risposta. Kiribati è parte dell’arcipe-
     là di quei sei milioni di persone che ogni anno ven-        lago polinesiano, a cui appartengono anche isole fino
     gono riconosciute come profughi ambientali, coloro          a pochi anni fa sconosciute come Tuvalu, assurte
     che perdono tutto a causa delle emergenze naturali          all’onore delle cronache perché si stanno inabissando
     sono davvero tantissimi. Basti dire che secondo l’In-       a causa dei mutamenti climatici.
     ternal displacement monitoring centre di Ginevra lo
     scorso anno sono rimaste senza un tetto 32,4 milioni        D’altronde è almeno dal 2008 che il numero di pro-
     di persone e il 98% di queste (circa 31,75 milioni) è       fughi ambientali ha superato quelli da guerra. In
     stata vittima di eventi legati al clima. Solo le allu-      quell’anno infatti 4,6 milioni sono stati profughi in
     vioni in India hanno distrutto le abitazioni di 6,9         fuga da guerre e violenze, mentre 20 milioni le per-
     milioni di persone, in Nigeria di 6,1 milioni e in Pa-      sone costrette a spostarsi per questioni legate al        l’autore
     kistan, per il terzo anno di fila, di oltre un milione.     cambiamento climatico. Inoltre quando pensiamo            Maurizio
     I disastri naturali colpiscono                                                      a questa particolare figura, la   Gubbiotti è
     di più e con effetti più pesanti                                                    prima cosa che c’immaginia-       responsabile
     le zone in cui il tenore di vita                                                    mo è la grande massa di popo-     del dipartimento
     è più basso e i territori sono          ‘Gli investimenti                           lazione costretta a cercarsi un   internazionale
     più fragili, non a caso il 98%
     di chi ha dovuto lasciare la
                                             saranno inefficaci                          altro posto dove vivere, come
                                                                                         ad esempio le popolazioni co-
                                                                                                                           di Legambiente
                                                                                                                           e coordinatore
     propria abitazione a causa di           se non si                                   stiere spazzate via nel 2004      della Segreteria
     disastri ambientali è nei paesi                                                     dallo Tsunami che devastò il
     più poveri.
                                             coniugheranno con                           Sudest asiatico. Ma non dob-
                                                                                                                           nazionale
                                                                                                                           dell’associazione.
                                             una politica globale                        biamo dimenticare tanti altri     È commissario
     In Africa sono stati costretti a                                                    fenomeni “minori” che hanno       straordinario
     migrare per alluvioni, siccità          rivolta a garantire                         ugualmente forti conseguenze      dell’Ente parco
     e altri eventi meteorologici
     estremi 8,2 milioni di persone,
                                             la partecipazione                           sulle popolazioni dei territori
                                                                                         su cui si sviluppano. Pensia-
                                                                                                                           regionale
                                                                                                                           Roma Natura,
     oltre il quadruplo della media          dei cittadini nelle                         mo a Marocco, Tunisia e Li-       membro del
     dei quattro anni precedenti.                                                        bia, dove ogni anno la deser-     Coordinamento
     Un caso ci sembra emblema-              sfide ambientali’                           tificazione si porta via oltre    nazionale del
     tico, quello raccontato pochi                                                       1.000 km quadrati di terre        Forum del terzo
     mesi fa durante i lavori della                                                      produttive. Oppure all’Egitto,    settore, della
     quindicesima Cop a Varsavia, dal blogger Alberto            dove a mangiarsi la terra è la salinizzazione, men-       Segreteria
     Zoratti: A. F., un cittadino di 37 anni che viveva          tre in Turchia 160.000 km quadrati di terra agrico-       della Rete della
     sull’isola di Kiribati, nel mezzo del Pacifico, ha chie-    la subiscono l’effetto dell’erosione. Il cambiamento      pace. Fa parte
     sto al Tribunale per l’immigrazione di Auckland             climatico, insomma, non è questione di percentuali        del Comitato
     (Nuova Zelanda) lo status di rifugiato climatico.           o di stechiometria, né di banale braccio di ferro po-     esecutivo
     Questi infatti ha deciso di lasciare sei anni fa la         litico o economico. Si tratta della vita quotidiana di    dell’Associazione
     sua terra d’origine, insieme alla famiglia, minac-          milioni di persone e del rischio di vedere comunità       ong italiane e
     ciata dall’innalzamento delle acque. La richiesta è         devastate per un clima che sta cambiando a causa          del Comitato
     stata sempre rifiutata dal Tribunale perché le mo-          di un modello di sviluppo, energetico e di globalizza-    d’indirizzo della
     tivazioni non sarebbero ammissibili a causa della           zione, del tutto insostenibile. È fondamentale quindi     Fondazione con
     crepa su questo tema nell’assetto giuridico interna-        che la politica emergente che promuove l’adattamen-       il Sud.

60   La nuova ecologia / febbraio 2014
Una veduta di
                                                                                                                            Korail, il più
                                                                                                                            grande slum
                                                                                                                            di Dhaka, in
                                                                                                                            Bangladesh.
                                                                                                                            Qui vivono
                                                                                                                            tra le 35mila
                                                                                                                            e le 70mila
                                                                                                                            persone,
                                                                                                                            un numero
                                                                                                                            difficile da
                                                                                                                            determinare
                                                                                                                            esattamente

to ai cambiamenti climatici e a ogni altro tipo di       all’emergenza deve fare i conti con l’aumento della
cambiamento ambientale globale, tenga conto del          frequenza degli eventi ambientali estremi che mi-
ruolo della migrazione, sia come forma che come          nacciano la vita e il sostentamento delle popolazioni.
conseguenza dell’adattamento. Questo non vuol dire       Tali sistemi di allarme devono essere anche coor-
pensare solo a trasferire lontano dalle zone vulnera-    dinati con la valutazione se tali popolazioni siano
bili (anche se questo può a volte essere necessario)     intrappolate in aree vulnerabili, a causa di poten-
individui, comunità e popolazioni. Piuttosto, vuol       ziali conflitti o di tensione. Gli investimenti saranno
dire porre la necessità di cambiare l’idea pervasiva     inefficaci se non si coniugheranno con una politica
che la migrazione rappresenti un problema o solo         globale rivolta a rafforzare la resilienza e a garanti-
una soluzione da “ultima spiaggia” da evitare per        re la partecipazione dei cittadini nel far fronte alle
ragioni politiche.                                       sfide ambientali e della migrazione del futuro. n

Data la migrazione rapida e continua di persone da
molte aree altamente vulnerabili ai cambiamenti             I progetti del cigno
ambientali globali, in particolare nelle zone più po-              Legambiente, in collaborazione con l’organizzazione Centro di
vere delle grandi città costiere, sono fondamentali
politiche di sviluppo sostenibile che sappiano gestire
                                                            n      volontariato internazionale (Cevi), promuove il progetto Profughi
                                                            ambientali: Cambiamento climatico, acqua e migrazioni forzate,
la crescita urbana. Cercando di combattere, ridurre         cofinanziato con i fondi dell’Otto per mille della chiesa Valdese. Il
ed evitare questa vulnerabilità e, allo stesso tempo,       progetto vuole diffondere tra i giovani la cultura dell’accoglienza e
promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso econo-        della solidarietà, consegnare loro strumenti utili alla comprensione
mie low carbon. Il doppio impatto dei cambiamenti           dei motivi che portano sempre più persone ad abbandonare i loro
ambientali e dell’aumento della popolazione segna-          paesi di origine per migrare altrove. Si vuole superare la visione
lano che le sfide urbane richiedono azioni immedia-         del migrante come “invasore” e favorire invece la diffusione tra i
te. La cooperazione internazionale e intersettoriale        giovani di una cultura del rispetto, dell’accoglienza e della solidarietà
sulle decisioni strategiche sono parti essenziali per       e l’adozione di buone pratiche quotidiane per la salvaguardia
le soluzioni a lungo termine, ma servono coerenza           dell’ambiente. Info sul progetto e dossier di Legambiente sui profughi
delle politiche e approcci coordinati. Ad esempio, il       ambientali al link
rafforzamento delle capacità di allarme e di risposta       info http://tinyurl.com/profughiambientali

                                                                                                          febbraio 2014 / La nuova ecologia   61
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