Report Dal rischio climatico alla sostenibilità. Un fattore strategico per la creazione di valore
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Settembre 2018 Report Dal rischio climatico alla sostenibilità. Un fattore strategico per la creazione di valore Fabio Moliterni, Fondazione Eni Enrico Mattei Filippo Amone, Fondazione Eni Enrico Mattei Abstract La firma degli accordi di Parigi del 2015 rappresenta un punto di svolta nel contrasto ai cambiamenti climatici, fondato sulla consapevolezza che gli impatti fisici delle alterazioni climatiche sono tali da compromettere l’attività delle imprese e lo sviluppo economico. L’azione della policy in questo senso e nel promuovere la sostenibilità, ha accelerato il processo di transizione a un modello di sviluppo sostenibile e a basse emissioni. La transizione comporta rischi e opportunità a seconda della capacità delle organizzazioni di adattarsi, ripensando il proprio modello di business e il proprio ruolo all’interno della società. Lo scopo di questo report è spiegare il crescente interesse da parte di imprese e del mondo finanziario per i temi del clima e, in generale, della sostenibilità, ormai considerata una prerogativa per la creazione di valore.
Introduzione Il cambiamento climatico chiama le imprese a Questo report illustra i processi e le sviluppare adeguate misure di adattamento. conseguenze che caratterizzano il processo Da un lato, esse sono soggette agli impatti di transizione verso un modello economico fisici dovuti all’accresciuta frequenza degli sostenibile. Il primo paragrafo illustra i rischi eventi climatici estremi, all’aumento della ambientali del cambiamento climatico e gli temperatura media e alla diversa distribuzione impatti fisici per le imprese che ne derivano. delle precipitazioni che, oltre ad alterare Il secondo introduce le conseguenze del la funzionalità degli ecosistemi, hanno processo di transizione dell’economia a effetti rilevanti sulla continuità dell’attività un modello di sviluppo a basse emissioni industriale, sulla funzionalità di impianti e derivante dall’emergere di azioni concrete per reti, nonché sul loro valore, e sulle scelte dei la lotta al cambiamento climatico sul piano consumatori. Dall’altro lato, le imprese sono di policy. Il terzo paragrafo descrive come la interessate dalla transizione in atto verso un transizione economica in corso comporti rischi sistema economico low-carbon, che comporta materiali per le imprese, soprattutto per quelle modificazioni nella domanda e nell’offerta di operanti nel settore fossile, e potenzialmente beni e servizi; modificazioni che a loro volta per l’intero sistema economico e finanziario. si riflettono su ricavi, costi, valore degli asset Di conseguenza, il settore finanziario gioca industriali, dinamica degli investimenti, accesso un ruolo cruciale nell’orientare la condotta al credito, apprezzamento degli investitori. delle imprese e cresce la domanda da parte In sintesi, le modificazioni strutturali indotte degli investitori di informazione circa le dal cambiamento climatico e dalle misure gestione dei rischi climatici da parte delle di mitigazione influenzano inevitabilmente imprese. Il quarto paragrafo analizza come la marginalità e più ancora la sostenibilità le trasformazioni economiche causate dal nel medio-lungo termine degli attuali modelli cambiamento climatico siano paradigmatiche di business. Tali trasformazioni inducono di una trasformazione più ampia del sistema le imprese e gli investitori, nel tentativo di verso un modello di sviluppo sostenibile, minimizzare i rischi e allineare le proprie che trova concretezza nella formulazione strategie alle aspettative dei policy-maker, a dell’Agenda 2030 da parte delle Nazioni Unite. riconsiderare il proprio approccio alla creazione Il quinto paragrafo indaga come le rilevanti di valore. In questo contesto, una precisa e trasformazioni del sistema si traducono nella trasparente rendicontazione degli impatti necessità per le imprese di evolvere i propri finanziari derivati dal cambiamento climatico modelli di business non limitandosi alla stimola la revisione delle strutture aziendali e gestione dei rischi climatici, bensì adottando un di governance, che a sua volta consente una approccio concreto verso la creazione di valore visione integrata della creazione di valore di in grado di rispondere alle esigenze di tutti gli lungo periodo e risponde efficacemente alla stakeholder. domanda dei mercati per informazione su tali trasformazioni. 2 | FEEM REPORT
01 Cambiamento climatico e impatti fisici È “altamente probabile” che l’aumento delle l’attività umana e lo sviluppo economico, temperature medie osservato dalla seconda specialmente nelle aree più povere e calde del metà del ventesimo secolo sia causato dalla pianeta (M. Burke, 2015). Secondo il rapporto concentrazione di gas serra nell’atmosfera, Lancet (2018), nel 2016 ben 797 disastri prodotti dall’attività umana: è quanto stabilisce climatici hanno provocato circa 129 miliardi di il quinto rapporto dell’IPCC (International Panel danni economici (limitando la stima agli asset on Climate Change, 2014) con il supporto di fisici). Tra il 2010 e il 2016 il numero di eventi solide evidenze scientifiche, accreditate dal catastrofici è in media di settecento all’anno, 97% degli scienziati (The Guardian, 2013). La per una perdita di valore degli asset stimata in crescita economica e demografica registrata 127 miliardi di dollari. nel secolo scorso a livello mondiale, con la correlata emissione di gas serra, è considerata Le conseguenze delle alterazioni climatiche la causa principale del surriscaldamento sono sempre più evidenti anche per le imprese, dell’atmosfera e degli oceani (+0,85°C tra il le quali subiscono impatti diretti sull’attività 1880 e il 2012), del cambiamento del ciclo produttiva, considerando sia le conseguenze globale dell’acqua, della riduzione delle nevi degli eventi estremi (rischi acuti), sia le e dei ghiacci e dell’innalzamento dei mari. I trasformazioni di lungo periodo sugli ecosistemi modelli climatici forniti dall’IPCC analizzano e sulla disponibilità di risorse (rischi cronici). Tali diversi scenari di emissioni di gas serra fenomeni hanno ripercussioni sulla sicurezza (RCP2.6, RCP4.5, RCP6.0 e RCP8.5) e stimano del personale, sul valore e il funzionamento un aumento delle temperature entro il 2100 di impianti e infrastrutture, sulla continuità compreso tra 0,3°C e 4,8°C rispetto alla media produttiva e sulla capacità di far fronte a osservata nel periodo 1986-2005. Tre scenari mutate condizioni nella domanda e nell’offerta su quattro stimano un aumento superiore a di beni e servizi. La ricerca del progetto 1,5°C. DeRisk-CO di Fondazione Eni Enrico Mattei ha indagato questi temi in modo approfondito L’incremento delle temperature medie ha su un campione di aziende italiane, operanti impatti fisici notevoli, quali l’aumento delle nei settori più sensibili, fornendo evidenza giornate estremamente calde rispetto a quelle delle modalità di individuazione, gestione, fredde nell’arco dell’anno, maggiore frequenza mitigazione e disclosure dei rischi climatici di precipitazioni intense nelle regioni tropicali, (Pareglio, 2017). Dalla ricerca risulta che, nel siccità, inondazioni. Tali fenomeni hanno settore energetico, ad esempio, alterazioni conseguenze sugli ecosistemi e sull’aumento di temperatura, ventosità, idraulicità e di frequenza e intensità di eventi estremi irraggiamento hanno conseguenze dirette sulla e irreversibili che, a loro volta, influenzano produttività degli impianti e sulla continuità 3 | FEEM REPORT
operativa, nonché sulla domanda di elettricità sull’attività ordinaria delle imprese assicurative e di calore. Nel settore agroalimentare, i rischi (Figura 1) e impone l’evoluzione dei modelli climatici riguardano essenzialmente la quantità di valutazione catastrofali per garantire e la qualità degli approvvigionamenti, essendo un’adeguata assunzione e riassicurazione dei le produzioni agrarie interessate sia da eventi rischi connessi al clima. Allo stesso tempo, le estremi, sia dalle graduali modificazioni imprese di assicurazione adottano politiche bio-fisico-chimiche del suolo e del rapporto di investimento sempre più attente alle tra suolo e clima. Nel settore assicurativo, tematiche della responsabilità sociale e della l’emergere di nuovi fenomeni e l’accresciuta transizione energetica, con approcci prevalenti frequenza degli eventi climatici estremi incide di esclusione. Weather-related losses US$ billions 300 200 100 0 1980 84 88 92 96 2000 04 08 12 82 86 90 94 98 02 06 10 14 n Overall losses (in 2014 values) (a) n Insured losses (in 2014 values) (a) a) Valori 2014 aggiustati all’inflazione in base all’indice dei prezzi al consumo. Figura 1. Perdite causate da disastri climatici (assicurate e non), a livello globale (1980 - 2014). Fonte: PRA(2015) e Munich RE 4 | FEEM REPORT
02 Cambiamento climatico e impatti di transizione Gli impatti fisici dei cambiamenti climatici, che da Mark Carney, Governatore della Banca non esauriscono certo i motivi di attenzione d’Inghilterra e Presidente della Financial al tema, sembrano talora sottovalutati. La Stability Board, nel settembre del 2015, dimensione globale e l’orizzonte temporale nel quale egli ha definito il cambiamento esteso in cui essi si manifestano inducono climatico come una “tragedia dell’orizzonte”: un infatti molte imprese a percepirli come un fenomeno che si rivelerebbe catastrofico per le problema futuro e dunque di secondo piano generazioni future, in assenza di alcuna azione rispetto a decisioni di breve e medio periodo. A risolutiva e di cooperazione internazionale nel ciò contribuiscono le difficoltà che si incontrano breve termine. nel prevedere la dinamica futura del clima e correlativamente a stimare gli effetti concreti In questa prospettiva, si comprende la portata delle mutazioni previste. storica dell’Accordo di Parigi del dicembre 2015, nel quale 195 paesi hanno concordato il Tale incertezza ha impedito, fino a tempi proprio impegno nel ridurre le emissioni di gas molto recenti, di maturare una visione reale serra per “mantenere l’aumento medio della del problema e, di conseguenza, ha rallentato temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C l’assunzione di adeguate strategie sia di rispetto ai livelli pre-industriali come obiettivo mitigazione, sia di adattamento. Questo a lungo termine” (FCCC/CP/2015/10/Add.1, p. “disallineamento temporale” tra percezione, 22). Tale impegno implica la determinazione azione e impatti ha rischi concreti, non solo di un limite critico alle emissioni di gas serra – per l’equilibrio ambientale e per la vita della compatibile con un aumento delle temperature popolazione sul pianeta, ma anche per le medie entro i 2°C -, un vero e proprio budget economie e i mercati globali. Negli ultimi anni, di carbonio (carbon budget, Figura 2) da le evidenze scientifiche sono riuscite finalmente gestire con attenzione per garantire il rispetto a destare l’attenzione di una moltitudine di dei target. A questo scopo, l’accordo di Parigi attori internazionali che, a partire dai policy- impegna legalmente gli stati partecipanti a maker, si sta impegnando per accrescere la prendere misure volontarie a livello nazionale consapevolezza comune della materialità dei (Nationally Determined Contributions, NDCs), rischi ai quali siamo esposti e che possono e suggerisce la necessità di ambiziose provocare impatti rilevanti in assenza di ipotesi di intervento a livello internazionale. risposte o politiche adeguate. Tra queste rientra l’attribuzione di un prezzo globale alle emissioni di carbonio, ritenuta Emblematico di questa nuova attenzione tra le soluzioni più efficaci per far fronte agli impatti del cambiamento climatico per il a un problema di azione collettiva come il sistema economico è il noto discorso tenuto cambiamento climatico, tale da richiedere la 5 | FEEM REPORT
riforma di sistemi fiscali nazionali per adeguarli del Carbon Pricing Panel, un’alleanza di governi a un modello economico a basso contenuto e altri attori, come ad esempio Banca Mondiale, carbonico (IMF, 2016). La promozione di tale Fondo Monetario Internazionale e OCSE. ipotesi di intervento ha portato alla costituzione 40 100% Gt 32 80% 24 60% 16 40% 8 20% 1890 1910 1930 1950 1970 1990 2010 2040 n Energy-related emissions n Remaining global carbon budget (right axis) a) Valori 2014 aggiustati all’inflazione in base all’indice dei prezzi al consumo. Figura 2. Confronto tra carbon budget ed emissioni di CO2. Fonte: IEA (2015). Emissioni di CO2 a livello globale, tratte dagli impegni nazionali prese presso il UNFCC, confrontate con il carbon budget rimanente in uno scenario con meno del 50% di probabilità di mantenere l’aumento di temperatura entro i 2°C. Secondo il Comitato Europeo per il Rischio tecnologie e di comportamenti dei consumatori, Sistemico (2016), maggiore la tempestività volti a mitigare l’emissione di gas serra e a con cui saranno intraprese azioni di policy favorire la transizione verso un modello di e di sviluppo tecnologico per mantenere le sviluppo a basso contenuto di carbonio, al emissioni entro il limite stabilito dal carbon fine di contenere la portata del cambiamento budget, minore sarà lo shock derivante da un climatico. cambio di rotta repentino. Infatti, quando il budget di emissioni a disposizione sarà vicino Solo una trasformazione radicale del modello al limite, saranno necessarie riduzioni ben di sviluppo può consentire il raggiungimento più severe e traumatiche delle emissioni (è il di adeguati livelli di decarbonizzazione: ciò cosiddetto scenario di “hard landing”) rispetto amplifica la platea dei soggetti coinvolti, non allo scenario più auspicabile di un graduale più circoscritta ai settori produttivi più esposti, “soft-landing”. Proprio questa consapevolezza ma estesa all’intero sistema economico. da parte dei policy-maker mette in luce quanto Nei fatti, la prospettiva della (necessaria) sia concreta, ancorché non perfettamente transizione economica muta la percezione del prevedibile, l’esistenza di rischi economici e rischio associato al cambiamento climatico, finanziari sia diretti, connessi a impatti fisici da rischio meramente fisico e di lungo periodo, ancora sottostimati, sia indiretti, connessi a rischio di portata più ampia e per il quale è all’insorgere di policy, oltre che all’affermarsi di necessario intraprendere azioni immediate. 6 | FEEM REPORT
Secondo Michael Bloomberg «per le imprese Initiative, 2011). Perseguire gli obiettivi e per i mercati finanziari il riscaldamento dell’Accordo di Parigi e rispettare il carbon del pianeta è un problema serio, reale e già budget implica, in primo luogo, contenere presente, che richiede una risposta tempestiva lo sfruttamento di riserve di combustibili volta a porre le basi per un’economia globale fossili rispetto alla dotazione potenzialmente più forte, resiliente e sostenibile. Gli effetti utilizzabile dalle imprese energetiche, causando dei cambiamenti climatici, comprese le quindi una consistente svalutazione di tali misure che ne derivano, devono, già ora, risorse. Un articolo pubblicato su Nature stima essere considerati nelle decisioni industriali l’ampiezza degli asset a rischio deprezzamento e di investimento» (TCFD, 2017). I rischi in circa 82% delle riserve di carbone, 49% di tale transizione derivano dunque dalla delle riserve di gas e 33% di quelle di petrolio capacità delle imprese di adattare il proprio (McGlade & Ekins, 2015). Ciò avrebbe modello di business e la propria strategia conseguenze economiche destabilizzanti per le agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ciò implica imprese del settore energetico. Infatti, Carbon trarre vantaggio competitivo dalle innovazioni Tracker (2018) stima in circa 1500 miliardi tecnologiche minimizzando la perdita di valore la perdita potenziale delle spese in conto dei propri asset, dai cambiamenti di policy capitale di società energetiche dal 2018 al (che spingono le imprese ad “internalizzare” 2025 in uno scenario coerente con l’aumento i costi esterni delle loro emissioni), dai delle temperature di 2,7 gradi rispetto a uno cambiamenti legali (che impongono nuovi scenario in cui le politiche impongano un livelli di compliance) e dall’evoluzione dei limite di 1,75 gradi all’aumento di temperatura mercati. L’ottenimento di una buona posizione media. Malgrado questa differenza non abbia competitiva implicherebbe anche la riduzione un impatto materiale nel breve periodo, nel del rischio reputazionale, che da tempo (con quale di norma sono calcolati i flussi di cassa l’avvento della Corporate Social Responsibility) o valutate le imprese, potrebbe rilevarsi associa la performance ambientale e sociale determinante qualora nel medio-lungo termine a quella operativa e finanziaria delle imprese. la domanda di carbone dovesse diminuire. La combinazione di questi rischi si traduce – Secondo le stime di Kepler Cheuvreux (2014), in modi e tempi diversi, in ragione del settore nei prossimi vent’anni, la riduzione di vendite industriale interessato – sulla struttura dei conseguente a politiche di mitigazione climatica ricavi, dei costi industriali, sulla dinamica degli potrebbe causare una perdita di introiti per investimenti, sull’accesso al credito, sul valore le società nel settore dell’energia fossile di patrimoniale dell’impresa e, in ultima analisi, 28 mila miliardi e del 22% dei ricavi solo nel sull’apprezzamento degli investitori. settore petrolifero. Non è un caso che, come riporta l’Economist1, l’agenzia di rating Moody’s L’esempio più noto in tal senso è la cosiddetta abbia tagliato in media il rating delle società carbon bubble, messo in luce da Carbon energetiche di tre punti tra il 2009 e il 2015, il Tracker, noto think tank britannico che da che è un esplicito segnale che i rischi climatici anni studia queste tematiche (Carbon Tracker sono ormai una priorità. 1 https://www.economist.com/finance-and-economics/2018/05/24/markets-may-be-underpricing-climate-related-risk 7 | FEEM REPORT
Per quanto il settore fossile sia particolarmente shock nei prezzi energetici di proporzioni esposto ai rischi climatici (il tema della bolla marginali possono avere conseguenze rilevanti testé accennato lo rende evidente), sarebbe sull’intero ciclo economico, con effetti recessivi errato ritenere che sia l’unico settore al quale (Kilian & Vigfusson, 2014). Tali shock sono essi siano circoscritti. In uno scenario di tanto più evidenti per i paesi esportatori di “hard-landing”, la rapida riduzione di fornitura risorse fossili, perché subirebbero la duplice energetica comporterebbe un brusco rialzo nei conseguenza di aumento dei prezzi dell’energia prezzi dell’energia, con conseguenze per tutta e la riduzione delle esportazioni. Tuttavia, l’economia, specialmente per società in settori il rischio paese causato dai cambiamenti ad alto consumo energetico come trasporti, climatici è di portata globale. Da un lato, infatti, agricoltura, manifattura e immobiliare. Infatti, uno studio di Standard&Poor’s (2014) sostiene l’attività di tali imprese dipende dagli asset che i paesi in via di sviluppo e le economie fisici di lunga durata, la cui efficienza sarebbe a trazione agricola sono maggiormente compromessa dal drastico aumento nel interessati dalle conseguenze fisiche del costo di approvvigionamento energetico, con cambiamento climatico; dall’altro, il Comitato conseguente riduzione dei margini operativi. Europeo per il Rischio Sistemico (2016) rileva Ciò causerebbe un rapido deprezzamento come ciò esponga a rischio il settore finanziario del capitale, la cui tecnologia risulterebbe anche di paesi sviluppati, meno vulnerabili dal obsoleta per far fronte a nuovi scenari di prezzi punto di vista fisico. Ed è forse proprio il settore energetici, e dunque del valore delle società, finanziario a percepire con maggiore chiarezza che si rifletterebbe in un crollo dei maggiori i rischi di una transizione verso un modello di indici di borsa di circa 15-20% (Cambridge sviluppo a basse emissioni discussi in questo Institute for Sustainability Leadership, 2015). paragrafo. D’altro canto, vi è evidenza che anche degli 8 | FEEM REPORT
03 Materialità dei rischi climatici e ruolo della disclosure per il funzionamento dei mercati finanziari Un noto studio della Green European elevati rispetto ad altri settori, a riconferma del Foundation, supportato dal Parlamento potenziale impatto sul sistema finanziario di Europeo (Weyzig, Kuepper, van Gelder, & una svalutazione degli asset a causa della bolla van Tilburg, 2014), stima l’esposizione dei di carbonio (European Systemic Risk Board, 43 principali investitori istituzionali europei 2016). Tali considerazioni non escludono che gli (compagnie di assicurazione, fondi pensione, impatti finanziari della transizione economica banche) alla bolla di carbonio in oltre mille siano solamente legati al settore fossile. Un miliardi di euro di asset, di cui il 38% equity e recente studio pubblicato su Nature Climate il 62% forme di debito (obbligazioni e prestiti). Change (Battiston, Mandel, Monasterolo, Una dimensione tale da interessare non Schütze, & Visentin, 2017) stima l’esposizione solo gli investitori direttamente coinvolti, ma diretta alla bolla di carbonio in 3-12% degli più in generale l’intero sistema economico asset finanziari globali, complessivamente tale mondiale, al quale rischia di propagarsi. È da non destare particolari preoccupazioni per esemplificativa, in questo senso, la lettera il sistema. Tuttavia, la ricerca evidenzia come pubblicata sul Financial Times2 da un gruppo gli impatti climatici siano ben più rilevanti di 60 tra i maggiori investitori al mondo rivolta (40-54% degli asset finanziari globali) ove si alle società operanti nel settore Oil&Gas. estenda l’analisi dei rischi di transizione ai Un documento in cui gli investitori, che settori più esposti alle politiche climatiche3 e rappresentano complessivamente oltre 10,4 si consideri l’effetto contagio. In altri termini, mila miliardi, esortano tali compagnie a un tenendo in debito conto le interconnessioni tra concreto e massiccio impegno nel ridurre istituzioni finanziarie, l’impatto delle politiche le proprie emissioni e a rendere esplicite le di mitigazione climatica si amplifica al punto misure che intendono adottare per perseguire da costituire un potenziale rischio per l’intero gli obiettivi di Parigi: una presa di posizione sistema finanziario ed economico. Gli autori emblematica. D’altro canto, stando alle stime dello studio sottolineano infatti come una di Bloomberg New Energy Finance (2014), le porzione rilevante degli asset delle istituzioni imprese del settore fossile rappresentano una finanziarie sia costituita da titoli emessi da delle maggiori categorie di asset finanziari, con altre istituzioni finanziarie. Tali interconnessioni un valore di quasi 5 mila miliardi di dollari e consentono anche a crisi di liquidità trascurabili ciò aiuta a spiegare le ragioni di tali iniziative. di generare effetti a catena con ripercussioni Inoltre, queste società presentano livelli di sistemiche (European Systemic Risk Board, indebitamento nei mercati particolarmente 2016). 2 https://www.ft.com/content/fda63c26-5906-11e8-b8b2-d6ceb45fa9d0 3 Si fa riferimento ai settori che in base alle statistiche Eurostat producono maggiori emissioni dirette di gas serra e sono più sensibili all’introduzione di misure di carbon pricing: utilities, trasporti, agricoltura, edilizia 9 | FEEM REPORT
La portata del rischio di transizione dunque è generale, sui presidi extra-finanziari, in quanto tale per cui non è possibile, per chi detiene i ritenuti indicativi della capacità strategica delle capitali, aggirare il problema semplicemente imprese di adattarsi e di gestire i rischi e le disinvestendo dai settori più esposti: se la opportunità in un contesto in rapida evoluzione. transizione riguarda l’economia in generale, il Solo un’adeguata informazione, infatti, settore finanziario sarà in ogni caso coinvolto può consentire il funzionamento efficiente e chiamato a contribuire a essa. Secondo dei mercati e un’allocazione di capitali Mark Carney, la velocità con cui avviene il coerente con i ritorni futuri degli investimenti, riprezzamento degli asset a causa dei rischi minimizzando l’esposizione al rischio degli climatici è «tuttora incerta e potrebbe essere investitori per assicurare la stabilità economica. decisiva per la stabilità finanziaria» (Carney, In altre parole, la rendicontazione dei rischi 2015). I rischi legati alla decarbonizzazione climatici consente ai mercati di riconoscere economica possono però essere minimizzati che la velocità con cui le imprese possono se la transizione inizia rapidamente e se segue evolversi è determinata dai loro modelli di un percorso graduale e prevedibile, che aiuti business, da capacità, disponibilità di asset e i mercati ad anticipare la realtà dei due gradi sviluppo tecnologico. In quest’ottica, appare centigradi: un richiamo alla prudenza tipica chiaro perché sia stato proprio un organismo delle misure di politica monetaria, che hanno di vigilanza macro prudenziale come il ricadute sull’intero sistema finanziario. In Financial Stability Board (FSB) ad assumere generale, il cambiamento climatico rappresenta un’iniziativa volta a dare risposta all’esigenza una significativa incognita per la stabilità degli investitori di disporre di informazioni dei mercati e un rischio materiale per gli sulla gestione delle opportunità e dei rischi investitori. Per evitare una riduzione della climatici da parte delle imprese. Nel 2016, marginalità e del valore delle imprese, esse infatti, il FSB (su richiesta dei ministri delle sono chiamate ad adottare misure efficaci per finanze dei governatori delle banche centrali incrementare la propria resilienza nel processo del G20) ha istituito un gruppo di esperti, di decarbonizzazione dell’economia globale. Ciò guidato da Michael Bloomberg, con l’obiettivo richiede un rapido adeguamento dei modelli di predisporre una serie di raccomandazioni di business, un radicale ripensamento delle per un framework di voluntary disclosure. La strutture di governance e, come specificato in Task Force on Climate-Related Disclosures seguito, un diverso approccio alla creazione di (TCFD), supportata da oltre 290 organizzazioni valore. Cambiamenti profondi che vanno ben internazionali, ha rilasciato queste oltre la gestione dei rischi climatici ma che si raccomandazioni in forma definitiva nel giugno estendono a una più generale integrazione 2017: accolte con grande interesse, esse già sulla sostenibilità nella gestione aziendale, rappresentano uno standard di riferimento per come strategia vincente per cogliere le istituzioni, organizzazioni e imprese. Grazie alla opportunità del cambiamento. loro semplicità e chiarezza hanno incoraggiato infatti diversi policy-maker a considerarle punti Per queste ragioni, si osserva una crescente chiave delle principali linee guida nazionali domanda di informazioni da parte degli e internazionali: negli “Orientamenti sulla investitori sulla performance ambientale e, in comunicazione di informazioni di carattere non 10 | FEEM REPORT
finanziario” della Commissione Europea (2017), si sofferma solo sui rischi ma dà altrettanta in framework domestici europei, in iniziative enfasi alle opportunità legate alla transizione indipendenti di reporting e rendicontazione energetica, che le imprese di qualsiasi settore (Carbon Disclosure Project, Transition Pathway (finanziario o meno) potrebbero cogliere Initiative), nonché da attori privati. nel contrastare il cambiamento climatico. Prima fra tutte, lo sviluppo di tecnologie per Le raccomandazioni della TCFD vertono su l’efficienza energetica come sistemi in grado quattro pilastri dell’attività aziendale verso di conservare energia o prodotti e servizi che gli impatti climatici, quali la governance, ne richiedono una quantità sempre minore la strategia, la gestione del rischio e le e che consentono di far fronte ai mutamenti varie metriche e obiettivi interni fissati per previsti nei mercati energetici. Le batterie, l’ottenimento di una maggiore resilienza (TCFD, come quelle presenti nei veicoli elettrici, 2017). Per quanto riguarda la governance, diventeranno parte integrante dei sistemi di le imprese sono chiamate a indicare come e stoccaggio di energia di imprese e abitazioni, con quale frequenza il management affronta rendendo queste ultime sempre più protette i temi climatici e quali comitati interni da picchi di prezzo e volatilità. La diffusione hanno l’incarico di monitorarlo. Rispetto alla di tali tecnologie avrà dunque impatti sulla strategia, le raccomandazioni consigliano domanda di elettricità e sulle emissioni, di individuare i rischi e i potenziali impatti che si sommeranno a quelli derivanti dalla previsti nel breve, medio e lungo termine sulla diffusione di energia da fonti rinnovabili. pianificazione finanziaria, nonché le strategie Infatti, il rapido sviluppo di tecnologie per la e le opportunità che possono emergere in produzione di rinnovabili è risultato in un crollo differenti scenari di transizione (includendo dei prezzi medi per la produzione di energia lo scenario dei 2°C). Le raccomandazioni elettrica, di cui le imprese energetiche italiane inerenti alla gestione del rischio prevedono hanno beneficiato dal 2010 a oggi (IRENA, l’identificazione e la valutazione dei rischi, un 2018). L’aumento del costo delle emissioni, piano per la loro gestione e una descrizione ottenuto attraverso il mercato dei permessi o di come tali rischi sono integrati nell’attività di con l’introduzione di una tassa sul carbonio, risk management. Infine, le raccomandazioni incentiverebbe ulteriormente investimenti verso richiedono che l’impresa espliciti gli obiettivi e le rinnovabili, che risulterebbero backstop le metriche utilizzate per le analisi sopracitate, technologies – tecnologie che all’aumentare includendo anche informazioni dettagliate sulla del costo di alternative diventano più attraenti. metodologia di calcolo delle emissioni di gas L’eventuale aumento del costo delle emissioni serra. incentiverebbe oltretutto lo sviluppo di sistemi per la cattura e lo stoccaggio del carbone, in In generale, le informazioni richieste dalla grado di ridurre le emissioni “effettive” delle TCFD offrono agli investitori la possibilità imprese e di abbassarne dunque il costo di comprendere l’impegno dell’impresa totale. Che si tratti di efficienza o transizione nell’affrontare i rischi climatici e la resilienza ai energetica, gli impatti finanziari di cui le profondi cambiamenti legati a un processo di imprese beneficerebbero tramite le opportunità decarbonizzazione. Tuttavia, la Task Force non appena illustrate sarebbero principalmente 11 | FEEM REPORT
rappresentati da riduzioni di costi operativi, da a “nuovi mercati finanziari”: infatti, con il parziale rivalutazione degli asset già esistenti e raggiungimento di nuove frontiere, le imprese da una mitigazione dei rischi legati al mercato possono entrare in contatto con finanziatori energetico. Tuttavia, le opportunità aperte esteri (come fondi governativi o banche di alle aziende non si limitano allo sviluppo sviluppo), diversificando così la tipologia tecnologico, bensì ne esistono numerose di asset finanziari presenti nei propri stati altre, quali la realizzazione di prodotti e servizi patrimoniali. Questi meccanismi stimolerebbero che gli stakeholder percepiscono ormai come interessanti opportunità di crescita di valore, alternativa sostenibile ad altri presenti sul sia finanziario che reale. Stringere relazioni mercato. I clienti, infatti, sono sempre più con nuovi fornitori implicherebbe invece sensibili alla tematica dell’uso sostenibile un rinnovamento della catena di fornitura, delle risorse, al punto da essere disposti incentivando così lo sviluppo di nuove potenziali a pagare un sovrapprezzo per i prodotti a sinergie e la diffusione di pratiche per favorire minor impatto ambientale o sociale. Inoltre, maggiore stabilità nell’accesso alle materie lo sviluppo di prodotti e servizi sostenibili prime, oggi sempre più volatili a causa di dà luogo alla nascita di nuovi mercati e al eventi climatici estremi. L’insieme di queste contempo di nuovi fornitori (WEF and Oliver opportunità potrebbe impattare positivamente Wyman, 2016). L’apertura a nuovi mercati il lato finanziario di un’impresa e al contempo permette alle aziende di raggiungere nuovi beneficiare quello reputazionale, dimostrando clienti, aumentando la propria competitività agli stakeholder la propria flessibilità e a livello internazionale. L’espansione a adattabilità a un contesto in continua “nuovi mercati” potrebbe poi aprire le porte evoluzione. 12 | FEEM REPORT
04 La mitigazione climatica come paradigma di un modello di sviluppo sostenibile Il crescente interesse del settore finanziario una crescita economica sostenibile, in grado per le tematiche ambientali e sociali, di ridurre gli squilibri ambientali e sociali e di tradizionalmente associate a una dimensione tenere in conto rischi e opportunità di lungo etica, reputazionale e filantropica delle termine. imprese, evidenzia, come detto, il rilievo che queste variabili e le correlate informazioni Secondo l’UNEP (2015), è in corso una hanno assunto nel giudizio espresso da “rivoluzione silenziosa”, rappresentata da dipendenti, clienti, fornitori, prestatori e un numero crescente di iniziative nazionali e investitori in ordine alla capacità dell’impresa internazionali, sia da parte dei paesi sviluppati di generare valore nel tempo. Tale evidenza sia da parte delle economie emergenti, volte a ha, oggettivamente, una portata storica e promuovere un nuovo approccio alla gestione rappresenta un’occasione significativa per del rischio, una maggiore efficienza dei indirizzare il modello di sviluppo su un sentiero mercati e una superiore stabilità del sistema di effettiva sostenibilità ambientale e sociale, in economico e finanziario, in cui si innestano quanto attribuisce un nuovo ruolo alle imprese le misure per favorire uno sviluppo basato nella società contemporanea. Un ruolo che, su inclusione sociale e riduzione dell’impatto senza rinnegare la rilevanza delle performance ambientale, reindirizzando i flussi di capitali finanziare, si oppone allo short-termism esito a favore di obiettivi di sviluppo sostenibile dell’eccessiva deregolamentazione della come quelli delineati dall’Agenda 2030 finanza e dell’esacerbata propensione al rischio delle Nazioni Unite nel 2015. Quest’ultima, che ne è derivata e che ha causato, o quanto nello specifico, include 17 macro obiettivi meno amplificato, la crisi finanziaria sistemica (Sustainable Development Goals, SDGs), con del 2007 (Rodrik, 2015). Proprio la crisi vissuta 169 target specifici il cui raggiungimento non negli ultimi anni dalle società può essere vista può prescindere dal contributo di imprese e come l’innesco che ha portato a rivedere investitori. In altre parole, stiamo vivendo una paradigmi che parevano consolidati, senza fase favorevole alla diffusione di principi e essere stati peraltro sufficientemente discussi strumenti finanziari per lo sviluppo sostenibile o testati (Douglas & Rajan, 2009). Nel periodo (G20, 2017) e per la “conversione sostenibile” successivo alla crisi, infatti, molte voci si sono delle attività economiche, che va ben oltre i levate per invocare una riforma del sistema pur sfidanti obiettivi di mitigazione climatica finanziario atta a conferirgli maggiore stabilità fin qui trattati. Dunque, se la finanza è stata (Davis, 2011). In questo processo di riforma, una delle cause più rilevanti della recente le autorità hanno individuato il potenziale per crisi, la capacità di istituzioni, organizzazioni, allineare gli obiettivi della finanza con quelli di governi, di mettere in discussione il modello di 13 | FEEM REPORT
progresso umano che intendiamo conseguire, e ambientale, società inclusiva ed economia gli orizzonti dell’azione economica, fa sì che la resiliente. Una transizione che richiederà ingenti finanza stessa possa essere parte sostanziale investimenti, per i quali è indispensabile il di un cambiamento radicale. Ne è esempio il contributo del settore privato. È per questo che piano d’azione sulla finanza sostenibile della il Piano d’Azione prevede diverse misure, anche Commissione Europea (Action Plan: Financing legalmente vincolanti, al fine di riorientare i Sustainable Growth), presentato a marzo flussi di capitali verso investimenti per una 2018 e consolidato a fine maggio 2018, volto crescita inclusiva e sostenibile, incoraggiare le a “sfruttare appieno l’influenza del settore imprese a gestire i rischi climatici e ambientali, finanziario per contrastare i cambiamenti favorire la rendicontazione non-finanziaria e un climatici4” e favorire il contributo della finanza a approccio di lungo periodo nella gestione delle obiettivi di sviluppo sostenibile. A fondamento attività finanziarie. La Commissione Europea dell’impegno della Commissione vi è la (2016) stima un divario di 180 miliardi di euro consapevolezza che, attraverso gli accordi all’anno da colmare nel periodo 2021 – 2030 di Parigi e l’Agenda 2030, i governi a livello solo nei settori del trasporto e dell’energia globale abbiano scelto di intraprendere un (Figura 3). sentiero di crescita fondato su stabilità, tutela n Required n Current 120 100 80 70 60 40 40 18 40 12 20 0 Upgrading Energy Power Modernising Ensuring gas and savings in generation, urban sufficient electricity bulding and including trasport capacity networks industry renewables Energy Transport Figura 3. Investimenti necessari nei settori energetico e trasporti nell’Unione Europea (miliardi di euro). Fonte:ec.europa.eu/epsc/ publications/strategic-notes/financing-sustainability_en Secondo le più recenti stime dell’International rinnovabili e tecnologie low-carbon entro Energy Agency e dell’International Renewable il 2050. Investimenti che contribuirebbero Energy Agency (IEA & IRENA, 2017), a un aumento del PIL globale per 19.000 la transizione verso un’economia low- miliardi e alla creazione di 6 milioni di posti carbon richiederà investimenti nel settore di lavoro solo nel settore dell’energia pulita. energetico per circa 3.500 miliardi di dollari La Business and Sustainable Development all’anno, più ulteriori 29.000 miliardi in Commission ha invece recentemente stimato 4 http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-3729_it.htm 14 | FEEM REPORT
che il perseguimento degli obiettivi dell’Agenda operano, le imprese beneficiano di una visione 2030 rappresenterebbe opportunità potenziali coerente e strutturata che guidi a comprendere per 12.000 miliardi annui entro il 2030 la direzione in cui evolvere i propri modelli di (10% del PIL globale stimato per il 2030), business. Inoltre, gli SDGs sono l’esito di un limitando l’analisi ai settori alimentare, processo di negoziazione che ha coinvolto, tra urbano, energetico, materie prime, salute e gli altri, anche il settore privato e che, pur non benessere (AlphaBeta; UN-BSDC, 2017). In essendo legalmente vincolanti, rappresentano termini occupazionali, ciò si tradurrebbe nella una forma di regolazione di fatto, in quanto generazione di quasi 380 milioni di nuovi criteri adottati per l’implementazione di posti di lavoro entro il 2030. Queste cifre politiche e regolamentazioni a livello nazionale. dimostrano come l’Agenda 2030 rappresenti Di conseguenza, l’inerzia delle imprese un punto di svolta nell’orientamento delle rispetto all’adozione di una visione del valore imprese per lo sviluppo sostenibile. Infatti, coerente con gli SDGs non può che condurre come sottolinea il rapporto, se gli Obiettivi a effetti indesiderati, amplificando gli impatti del Millennio delle Nazioni Unite (stipulati economici di dinamiche sociali e ambientali non nel 2000 e da raggiungere entro il 2015) sostenibili, nonché costringendo l’introduzione erano prevalentemente rivolti ai paesi in via di misure più stringenti da parte dei governi. di sviluppo, gli obiettivi posti nel 2015 hanno D’altro canto, evoluzioni regolatorie, creazione una portata globale, uno spettro di azione e crescita di nuovi mercati e lo stimolo decisamente più ampio e orientato a guidare all’adozione di modelli di produzione circolari una difficile quanto radicale transizione a ed efficienti costituiscono opportunità rilevanti un modello di sviluppo sostenibile. Secondo per le imprese. Pertanto, l’allineamento delle un rapporto di PwC (2015), quest’ultimo strategie delle imprese con le priorità nazionali aspetto contribuirebbe a spiegare perché, garantisce resilienza dei modelli di business, fino a tempi recenti, la sostenibilità fosse dal punto di vista della compliance normativa concepita dalle imprese come una questione e della legittimazione a operare da parte di marginale, per lo più legata alla riduzione del governi e cittadini. Dunque, se questo è il futuro proprio impatto ambientale, mentre oggi la che si prospetta, le imprese sono chiamate visione sia notevolmente cambiata. Infatti, ad aggiornare i propri modelli di business in un momento storico caratterizzato da integrando efficacemente la dimensione importanti cambiamenti sul piano economico, ambientale e la dimensione sociale quali tecnologico e sociale, causa di incertezza variabili strategiche per la generazione di riguardo all’evoluzione del contesto in cui valore, anche nel lungo termine. 15 | FEEM REPORT
05 Visione integrata della generazione di valore Come anticipato, benché i rischi climatici 2018), sviluppa una specifica metodologia costituiscano un motivo rilevante per invocare per misurare il potenziale contributo di urgenti azioni di contrasto, le aspettative degli un’impresa al raggiungimento degli obiettivi stakeholder, a partire dagli investitori, nei di sviluppo sostenibile e conclude che molti confronti delle imprese riguardano in modo più SDG beneficerebbero notevolmente del esteso la capacità di contribuire alla creazione contributo di singoli settori. In altre parole, di valore stabile nel tempo in modo coerente che il rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 con le prospettate evoluzioni di policy. I mercati sarebbe strettamente legato all’impegno danno sempre più rilevanza all’informazione di da parte del settore privato. A questo carattere sociale, ambientale e di governance proposito è interessante riportare quanto (ESG) e il concetto di materialità è ritenuto indagato nel sondaggio condotto da PwC centrale non solo per quanto riguarda (2015) “SDG Engagement Survey” a ridosso la mitigazione climatica ma anche nel dell’approvazione dell’Agenda 2030, dal quale connettere le performance ESG delle imprese risulta che il goal 13, riguardante la lotta al al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo cambiamento climatico, è ritenuto il secondo sostenibile. goal su cui le imprese ritengono di avere maggiore impatto, dopo quello su “lavoro Un articolo pubblicato su MIT Sloan dignitoso e crescita economica”, e il terzo per Management Review (Consolandi & Eccles, potenziali opportunità economiche (Figura 4). Q. Please rank the five SDGs where you believe your business (and your value chain) has the greatest impact (mean index score). Q. Please rank the five SDGs that could represent a business opportunity for your company in the future (mean index score). 45 40 Decent work and economic growth 35 30 Climate action Responsable 25 Impact Quality education consumption Industry, innovation and infrastructure and production Gender equality Good health 20 and well-being Affordable and clean energy 15 Life on land Clean water and sanitation Zero Hunger Peace and justice Strong institutions Sustainable cittes and communities 10 No Poverty Partnerships for the goals Reduced inequalities 5 Life below water 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Opportunity Figura 4. Impatto e opportunità rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Fonte: PwC SDG Engagement Survey 2015. Campione: rappresentanti di 986 imprese. 16 | FEEM REPORT
È da rilevare che, secondo il sondaggio, giustificato, almeno in una fase iniziale, se non l’interesse concreto delle compagnie per la ritenuto essenziale per rispondere a pressioni sostenibilità sembri essere inevitabilmente esterne e obblighi più o meno vincolanti. Nel legato all’impatto e alle opportunità derivanti contesto europeo, per esempio, la direttiva UE dal perseguimento di singoli SDGs. Tuttavia, 95/2014 sulla rendicontazione non-finanziaria l’Agenda 2030 è concepita come un framework ha proprio l’obiettivo di favorire pratiche di da leggere in ottica integrata. Uno studio del reporting adeguate a rappresentare come le Dipartimento di Affari Economici e Sociali imprese si posizionino rispetto a tematiche delle Nazioni Unite (Le Blanc, 2015) dimostra ESG, ovvero quale sia il proprio contributo che il network di obiettivi e target dell’Agenda alla generazione di valore economico, ma 2030 fornisce una visione efficacemente anche sociale e ambientale; aspetti che non integrata delle priorità di produzione e possono prescindere da determinati criteri di consumo, a differenza dei precedenti piani gestione aziendale. Questa e altre numerose programmatici delle Nazioni Unite. Attraverso misure analoghe proposte a livello nazionale, tecniche di analisi di network, lo studio rivela rappresentano la risposta della policy alle numerose interconnessioni tra i vari goal e in esigenze di investitori e cittadini-consumatori di particolare del goal 12 (“consumo e produzione informazioni circa la capacità delle imprese di sostenibile”) con ben 14 altri obiettivi, mentre muoversi nel contesto in rapida evoluzione fin il goal sulla lotta al cambiamento climatico qui descritto. Un sondaggio di CFA condotto nel risulta legato direttamente ad altri 6 obiettivi. 2017 rivela che il 65% degli investitori utilizza Lo studio sostiene che la consapevolezza le informazioni ESG per individuare i rischi a cui della comunità internazionale delle relazioni è potenzialmente esposta una società, e che il tra obiettivi e dell’importanza di adottare una 41% utilizza queste informazioni come criterio visione sistemica di obiettivi in precedenza indicativo di una buona gestione aziendale sconnessi tra loro è il maggior elemento di (CFA Institute, 2017). L’analisi delle dimensioni novità dell’Agenda 2030 rispetto a precedenti ESG consente, infatti, una valutazione più piani programmatici delle Nazioni Unite. D’altro completa e consapevole degli investimenti, canto, il processo di transizione in corso oltre a facilitare il dialogo tra impresa e riguarda l’intera società, nei suoi molteplici finanziatore per la creazione di valore nel aspetti. medio-lungo periodo (UN-PRI, UNEP-FI, UNEP- Inquiry, UN-Global Compact, 2015). In altri Questa consapevolezza si riflette nell’evidenza termini, la transizione a un modello di sviluppo che in tempi recenti le imprese hanno sostenibile richiede un aggiornamento delle moltiplicato gli sforzi per trasformare le strutture aziendali, dei processi decisionali e proprie pratiche di rendicontazione in modo una visione integrata della creazione di valore idoneo a rappresentare il proprio contributo e le imprese che riescono a evolversi in questa alla creazione di valore per la società nella direzione e a comunicarlo efficacemente transizione a un nuovo modello di sviluppo. danno un segnale di concreto impegno e Si tratta di un processo oneroso per le capacità di crescita nel medio-lungo periodo. organizzazioni, sia in termini economici Ciò spiega l’emergere di numerose linee sia in termini di tempo e che non sarebbe guida che estendono le tematiche affrontate 17 | FEEM REPORT
dalla TCFD dal clima a una più ampia analisi vista interno. Infatti, la rendicontazione della performance ESG. A tale scopo si basa comporta un processo di analisi di fattori di l’istituzione del Sustainability Accounting rischio e di opportunità per il business che si Standards Board (SASB), un’organizzazione estendono oltre orizzonti di breve periodo e fondata nel 2011 con il compito di delineare consentono di delineare un indirizzo strategico standard di rendicontazione per consentire ai lungimirante. Una prospettiva che, pur mercati di quantificare la materialità di varie contrastando le esigenze a breve termine degli dimensioni della sostenibilità, sviluppando azionisti, studi empirici dimostrano essere specifici indicatori di performance relativi a significativamente favorevole per l’azienda, ciascuno degli aspetti ESG per diversi settori sia dal punto di vista dei ritorni economici e industrie. Più recentemente, nel 2017, il sia da quello dell’organizzazione aziendale gruppo London Stock Exchange ha pubblicato (McKinsey Global Institute, 2017; Eccles, delle linee guida rivolte alle imprese per dare Ioannou, & Serafeim, 2014). Piani strategici una chiara indicazione delle informazioni che vadano oltre i target trimestrali sono tanto non-finanziarie ritenute necessarie dagli più importanti per la resilienza aziendale in investitori (London Stock Exchange Group, un contesto caratterizzato da forte incertezza 2017). Per riassumere, l’obiettivo dichiarato e in rapida evoluzione. In questo senso, la dei framework di rendicontazione è agevolare rendicontazione non finanziaria si presenta le imprese nell’individuazione di tutte le come uno strumento utile non solo a ottenere ricadute del proprio operato, positive e un quadro complessivo della prestazione negative, nella società e dunque a favorire della società rispetto a ogni esercizio, ma scelte responsabili da parte di consumatori anche a porre le basi di futuri obiettivi. In sempre più sensibili e allo stesso tempo altre parole, stiamo assistendo a un cambio aumentare l’efficienza dei mercati, laddove un concettuale del reporting, da strumento nuovo insieme di variabili si rivela decisivo per tradizionalmente consuntivo a strumento definire il valore di un asset finanziario. Tuttavia, preventivo, utile a delineare periodicamente l’adeguamento delle società alle esigenze lo stato di avanzamento della società rispetto esterne di informazione non finanziaria a obiettivi di lungo periodo e di ampia e lo sviluppo di forme di rendicontazione portata nella società, per pianificare azioni di allineate agli standard comporta benefici miglioramento marginale e adeguamento a per le imprese stesse, anche dal punto di target internazionali. 18 | FEEM REPORT
06 Conclusioni Il cambiamento climatico è una delle più difficili Vi sono varie funzioni utili al raggiungimento sfide del nostro tempo, che richiederà l’azione di una strategia sostenibile. Le linee guida coordinata di tutti gli attori della società. A principali, fra cui le Raccomandazioni partire da questa consapevolezza, il report qui della TCFD ricordano che un’impresa deve presentato considera i rischi climatici come innanzitutto formulare degli scenari futuri sia parte di una sfida più ampia, nel processo di per la gestione dei rischi fisici che per quelli transizione a un nuovo modello di sviluppo. Una di transizione, utilizzando le metodologie e transizione che punta a trasformare i rischi di gli strumenti oggi disponibili, come quelli un sistema economico che si è rivelato instabile forniti dalla IEA o dall’IPCC. L’utilizzo di tali e insostenibile in opportunità di crescita scenari, che comportano ambizioni e gradi di coerenti con obiettivi di contenimento dei rialzi impegno diversi, richiede di identificare rischi delle temperature globali. Per affrontare le e opportunità che potrebbero materializzarsi sfide della transizione a un modello economico nel medio-lungo periodo, definire la strategia low-carbon e sostenibile, le imprese devono operativa che meglio li riduca o li capitalizzi, adeguare le proprie strategie, modificando considerare come la governance sia in grado radicalmente la propria visione del valore. di gestire e affrontarli e, in fine, valutare Adottare un modello di business sostenibile come l’applicazione di tali strategie impatti significa abbracciare una visione strategica di su EBIT/EBITDA, CAPEX e depreciation. medio-lungo periodo, sviluppare un approccio Queste azioni dovrebbero aiutare l’impresa a integrato, che tenga conto della capacità sviluppare un modello di business resiliente e di creazione di valore attraverso diverse possibilmente una nuova identità aziendale; forme di capitale (finanziario, manifatturiero, un passo necessario per l’avvio di un percorso intellettuale, umano, sociale e naturale), di sostenibilità che richiede il necessario rispondere con attenzione alle esigenze di tutti contributo del settore privato. gli stakeholder ed effettuare una completa e affidabile rendicontazione anche di carattere non-finanziario. 19 | FEEM REPORT
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