Report Dal rischio climatico alla sostenibilità. Un fattore strategico per la creazione di valore

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Settembre 2018

Report
Dal rischio climatico
alla sostenibilità.
Un fattore strategico per
la creazione di valore
Fabio Moliterni, Fondazione Eni Enrico Mattei
Filippo Amone, Fondazione Eni Enrico Mattei

Abstract
La firma degli accordi di Parigi del 2015 rappresenta un punto di svolta nel contrasto
ai cambiamenti climatici, fondato sulla consapevolezza che gli impatti fisici delle
alterazioni climatiche sono tali da compromettere l’attività delle imprese e lo sviluppo
economico. L’azione della policy in questo senso e nel promuovere la sostenibilità, ha
accelerato il processo di transizione a un modello di sviluppo sostenibile e a basse
emissioni. La transizione comporta rischi e opportunità a seconda della capacità delle
organizzazioni di adattarsi, ripensando il proprio modello di business e il proprio ruolo
all’interno della società. Lo scopo di questo report è spiegare il crescente interesse
da parte di imprese e del mondo finanziario per i temi del clima e, in generale, della
sostenibilità, ormai considerata una prerogativa per la creazione di valore.
Introduzione

Il cambiamento climatico chiama le imprese a         Questo report illustra i processi e le
sviluppare adeguate misure di adattamento.           conseguenze che caratterizzano il processo
Da un lato, esse sono soggette agli impatti          di transizione verso un modello economico
fisici dovuti all’accresciuta frequenza degli        sostenibile. Il primo paragrafo illustra i rischi
eventi climatici estremi, all’aumento della          ambientali del cambiamento climatico e gli
temperatura media e alla diversa distribuzione       impatti fisici per le imprese che ne derivano.
delle precipitazioni che, oltre ad alterare          Il secondo introduce le conseguenze del
la funzionalità degli ecosistemi, hanno              processo di transizione dell’economia a
effetti rilevanti sulla continuità dell’attività     un modello di sviluppo a basse emissioni
industriale, sulla funzionalità di impianti e        derivante dall’emergere di azioni concrete per
reti, nonché sul loro valore, e sulle scelte dei     la lotta al cambiamento climatico sul piano
consumatori. Dall’altro lato, le imprese sono        di policy. Il terzo paragrafo descrive come la
interessate dalla transizione in atto verso un       transizione economica in corso comporti rischi
sistema economico low-carbon, che comporta           materiali per le imprese, soprattutto per quelle
modificazioni nella domanda e nell’offerta di        operanti nel settore fossile, e potenzialmente
beni e servizi; modificazioni che a loro volta       per l’intero sistema economico e finanziario.
si riflettono su ricavi, costi, valore degli asset   Di conseguenza, il settore finanziario gioca
industriali, dinamica degli investimenti, accesso    un ruolo cruciale nell’orientare la condotta
al credito, apprezzamento degli investitori.         delle imprese e cresce la domanda da parte
In sintesi, le modificazioni strutturali indotte     degli investitori di informazione circa le
dal cambiamento climatico e dalle misure             gestione dei rischi climatici da parte delle
di mitigazione influenzano inevitabilmente           imprese. Il quarto paragrafo analizza come
la marginalità e più ancora la sostenibilità         le trasformazioni economiche causate dal
nel medio-lungo termine degli attuali modelli        cambiamento climatico siano paradigmatiche
di business. Tali trasformazioni inducono            di una trasformazione più ampia del sistema
le imprese e gli investitori, nel tentativo di       verso un modello di sviluppo sostenibile,
minimizzare i rischi e allineare le proprie          che trova concretezza nella formulazione
strategie alle aspettative dei policy-maker, a       dell’Agenda 2030 da parte delle Nazioni Unite.
riconsiderare il proprio approccio alla creazione    Il quinto paragrafo indaga come le rilevanti
di valore. In questo contesto, una precisa e         trasformazioni del sistema si traducono nella
trasparente rendicontazione degli impatti            necessità per le imprese di evolvere i propri
finanziari derivati dal cambiamento climatico        modelli di business non limitandosi alla
stimola la revisione delle strutture aziendali e     gestione dei rischi climatici, bensì adottando un
di governance, che a sua volta consente una          approccio concreto verso la creazione di valore
visione integrata della creazione di valore di       in grado di rispondere alle esigenze di tutti gli
lungo periodo e risponde efficacemente alla          stakeholder.
domanda dei mercati per informazione su tali
trasformazioni.

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01
Cambiamento climatico e impatti fisici

È “altamente probabile” che l’aumento delle          l’attività umana e lo sviluppo economico,
temperature medie osservato dalla seconda            specialmente nelle aree più povere e calde del
metà del ventesimo secolo sia causato dalla          pianeta (M. Burke, 2015). Secondo il rapporto
concentrazione di gas serra nell’atmosfera,          Lancet (2018), nel 2016 ben 797 disastri
prodotti dall’attività umana: è quanto stabilisce    climatici hanno provocato circa 129 miliardi di
il quinto rapporto dell’IPCC (International Panel    danni economici (limitando la stima agli asset
on Climate Change, 2014) con il supporto di          fisici). Tra il 2010 e il 2016 il numero di eventi
solide evidenze scientifiche, accreditate dal        catastrofici è in media di settecento all’anno,
97% degli scienziati (The Guardian, 2013). La        per una perdita di valore degli asset stimata in
crescita economica e demografica registrata          127 miliardi di dollari.
nel secolo scorso a livello mondiale, con la
correlata emissione di gas serra, è considerata      Le conseguenze delle alterazioni climatiche
la causa principale del surriscaldamento             sono sempre più evidenti anche per le imprese,
dell’atmosfera e degli oceani (+0,85°C tra il        le quali subiscono impatti diretti sull’attività
1880 e il 2012), del cambiamento del ciclo           produttiva, considerando sia le conseguenze
globale dell’acqua, della riduzione delle nevi       degli eventi estremi (rischi acuti), sia le
e dei ghiacci e dell’innalzamento dei mari. I        trasformazioni di lungo periodo sugli ecosistemi
modelli climatici forniti dall’IPCC analizzano       e sulla disponibilità di risorse (rischi cronici). Tali
diversi scenari di emissioni di gas serra            fenomeni hanno ripercussioni sulla sicurezza
(RCP2.6, RCP4.5, RCP6.0 e RCP8.5) e stimano          del personale, sul valore e il funzionamento
un aumento delle temperature entro il 2100           di impianti e infrastrutture, sulla continuità
compreso tra 0,3°C e 4,8°C rispetto alla media       produttiva e sulla capacità di far fronte a
osservata nel periodo 1986-2005. Tre scenari         mutate condizioni nella domanda e nell’offerta
su quattro stimano un aumento superiore a            di beni e servizi. La ricerca del progetto
1,5°C.                                               DeRisk-CO di Fondazione Eni Enrico Mattei
                                                     ha indagato questi temi in modo approfondito
L’incremento delle temperature medie ha              su un campione di aziende italiane, operanti
impatti fisici notevoli, quali l’aumento delle       nei settori più sensibili, fornendo evidenza
giornate estremamente calde rispetto a quelle        delle modalità di individuazione, gestione,
fredde nell’arco dell’anno, maggiore frequenza       mitigazione e disclosure dei rischi climatici
di precipitazioni intense nelle regioni tropicali,   (Pareglio, 2017). Dalla ricerca risulta che, nel
siccità, inondazioni. Tali fenomeni hanno            settore energetico, ad esempio, alterazioni
conseguenze sugli ecosistemi e sull’aumento          di temperatura, ventosità, idraulicità e
di frequenza e intensità di eventi estremi           irraggiamento hanno conseguenze dirette sulla
e irreversibili che, a loro volta, influenzano       produttività degli impianti e sulla continuità

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operativa, nonché sulla domanda di elettricità                           sull’attività ordinaria delle imprese assicurative
e di calore. Nel settore agroalimentare, i rischi                        (Figura 1) e impone l’evoluzione dei modelli
climatici riguardano essenzialmente la quantità                          di valutazione catastrofali per garantire
e la qualità degli approvvigionamenti, essendo                           un’adeguata assunzione e riassicurazione dei
le produzioni agrarie interessate sia da eventi                          rischi connessi al clima. Allo stesso tempo, le
estremi, sia dalle graduali modificazioni                                imprese di assicurazione adottano politiche
bio-fisico-chimiche del suolo e del rapporto                             di investimento sempre più attente alle
tra suolo e clima. Nel settore assicurativo,                             tematiche della responsabilità sociale e della
l’emergere di nuovi fenomeni e l’accresciuta                             transizione energetica, con approcci prevalenti
frequenza degli eventi climatici estremi incide                          di esclusione.

                                                                                               Weather-related losses US$ billions
300

200

100

    0
           1980            84            88           92            96           2000        04           08            12
                    82            86           90            94            98           02          06           10           14

                                n Overall losses (in 2014 values) (a) n Insured losses (in 2014 values) (a)

a) Valori 2014 aggiustati all’inflazione in base all’indice dei prezzi al consumo.
Figura 1. Perdite causate da disastri climatici (assicurate e non), a livello globale (1980 - 2014). Fonte: PRA(2015) e Munich RE

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02
Cambiamento climatico e impatti di transizione

Gli impatti fisici dei cambiamenti climatici, che    da Mark Carney, Governatore della Banca
non esauriscono certo i motivi di attenzione         d’Inghilterra e Presidente della Financial
al tema, sembrano talora sottovalutati. La           Stability Board, nel settembre del 2015,
dimensione globale e l’orizzonte temporale           nel quale egli ha definito il cambiamento
esteso in cui essi si manifestano inducono           climatico come una “tragedia dell’orizzonte”: un
infatti molte imprese a percepirli come un           fenomeno che si rivelerebbe catastrofico per le
problema futuro e dunque di secondo piano            generazioni future, in assenza di alcuna azione
rispetto a decisioni di breve e medio periodo. A     risolutiva e di cooperazione internazionale nel
ciò contribuiscono le difficoltà che si incontrano   breve termine.
nel prevedere la dinamica futura del clima e
correlativamente a stimare gli effetti concreti      In questa prospettiva, si comprende la portata
delle mutazioni previste.                            storica dell’Accordo di Parigi del dicembre
                                                     2015, nel quale 195 paesi hanno concordato il
Tale incertezza ha impedito, fino a tempi            proprio impegno nel ridurre le emissioni di gas
molto recenti, di maturare una visione reale         serra per “mantenere l’aumento medio della
del problema e, di conseguenza, ha rallentato        temperatura mondiale ben al di sotto di 2°C
l’assunzione di adeguate strategie sia di            rispetto ai livelli pre-industriali come obiettivo
mitigazione, sia di adattamento. Questo              a lungo termine” (FCCC/CP/2015/10/Add.1, p.
“disallineamento temporale” tra percezione,          22). Tale impegno implica la determinazione
azione e impatti ha rischi concreti, non solo        di un limite critico alle emissioni di gas serra –
per l’equilibrio ambientale e per la vita della      compatibile con un aumento delle temperature
popolazione sul pianeta, ma anche per le             medie entro i 2°C -, un vero e proprio budget
economie e i mercati globali. Negli ultimi anni,     di carbonio (carbon budget, Figura 2) da
le evidenze scientifiche sono riuscite finalmente    gestire con attenzione per garantire il rispetto
a destare l’attenzione di una moltitudine di         dei target. A questo scopo, l’accordo di Parigi
attori internazionali che, a partire dai policy-     impegna legalmente gli stati partecipanti a
maker, si sta impegnando per accrescere la           prendere misure volontarie a livello nazionale
consapevolezza comune della materialità dei          (Nationally Determined Contributions, NDCs),
rischi ai quali siamo esposti e che possono          e suggerisce la necessità di ambiziose
provocare impatti rilevanti in assenza di            ipotesi di intervento a livello internazionale.
risposte o politiche adeguate.                       Tra queste rientra l’attribuzione di un prezzo
                                                     globale alle emissioni di carbonio, ritenuta
Emblematico di questa nuova attenzione               tra le soluzioni più efficaci per far fronte
agli impatti del cambiamento climatico per il        a un problema di azione collettiva come il
sistema economico è il noto discorso tenuto          cambiamento climatico, tale da richiedere la

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riforma di sistemi fiscali nazionali per adeguarli                       del Carbon Pricing Panel, un’alleanza di governi
     a un modello economico a basso contenuto                                 e altri attori, come ad esempio Banca Mondiale,
     carbonico (IMF, 2016). La promozione di tale                             Fondo Monetario Internazionale e OCSE.
     ipotesi di intervento ha portato alla costituzione

     40                                                                                                                              100%
Gt

     32                                                                                                                              80%

     24                                                                                                                              60%

     16                                                                                                                              40%

         8                                                                                                                           20%

         1890           1910            1930             1950             1970             1990             2010                2040
                               n Energy-related emissions       n Remaining global carbon budget (right axis)

                                  a) Valori 2014 aggiustati all’inflazione in base all’indice dei prezzi al consumo.

     Figura 2. Confronto tra carbon budget ed emissioni di CO2. Fonte: IEA (2015). Emissioni di CO2 a livello globale, tratte dagli impegni
     nazionali prese presso il UNFCC, confrontate con il carbon budget rimanente in uno scenario con meno del 50% di probabilità di
     mantenere l’aumento di temperatura entro i 2°C.

     Secondo il Comitato Europeo per il Rischio                               tecnologie e di comportamenti dei consumatori,
     Sistemico (2016), maggiore la tempestività                               volti a mitigare l’emissione di gas serra e a
     con cui saranno intraprese azioni di policy                              favorire la transizione verso un modello di
     e di sviluppo tecnologico per mantenere le                               sviluppo a basso contenuto di carbonio, al
     emissioni entro il limite stabilito dal carbon                           fine di contenere la portata del cambiamento
     budget, minore sarà lo shock derivante da un                             climatico.
     cambio di rotta repentino. Infatti, quando il
     budget di emissioni a disposizione sarà vicino                           Solo una trasformazione radicale del modello
     al limite, saranno necessarie riduzioni ben                              di sviluppo può consentire il raggiungimento
     più severe e traumatiche delle emissioni (è il                           di adeguati livelli di decarbonizzazione: ciò
     cosiddetto scenario di “hard landing”) rispetto                          amplifica la platea dei soggetti coinvolti, non
     allo scenario più auspicabile di un graduale                             più circoscritta ai settori produttivi più esposti,
     “soft-landing”. Proprio questa consapevolezza                            ma estesa all’intero sistema economico.
     da parte dei policy-maker mette in luce quanto                           Nei fatti, la prospettiva della (necessaria)
     sia concreta, ancorché non perfettamente                                 transizione economica muta la percezione del
     prevedibile, l’esistenza di rischi economici e                           rischio associato al cambiamento climatico,
     finanziari sia diretti, connessi a impatti fisici                        da rischio meramente fisico e di lungo periodo,
     ancora sottostimati, sia indiretti, connessi                             a rischio di portata più ampia e per il quale è
     all’insorgere di policy, oltre che all’affermarsi di                     necessario intraprendere azioni immediate.

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Secondo Michael Bloomberg «per le imprese                      Initiative, 2011). Perseguire gli obiettivi
e per i mercati finanziari il riscaldamento                    dell’Accordo di Parigi e rispettare il carbon
del pianeta è un problema serio, reale e già                   budget implica, in primo luogo, contenere
presente, che richiede una risposta tempestiva                 lo sfruttamento di riserve di combustibili
volta a porre le basi per un’economia globale                  fossili rispetto alla dotazione potenzialmente
più forte, resiliente e sostenibile. Gli effetti               utilizzabile dalle imprese energetiche, causando
dei cambiamenti climatici, comprese le                         quindi una consistente svalutazione di tali
misure che ne derivano, devono, già ora,                       risorse. Un articolo pubblicato su Nature stima
essere considerati nelle decisioni industriali                 l’ampiezza degli asset a rischio deprezzamento
e di investimento» (TCFD, 2017). I rischi                      in circa 82% delle riserve di carbone, 49%
di tale transizione derivano dunque dalla                      delle riserve di gas e 33% di quelle di petrolio
capacità delle imprese di adattare il proprio                  (McGlade & Ekins, 2015). Ciò avrebbe
modello di business e la propria strategia                     conseguenze economiche destabilizzanti per le
agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ciò implica             imprese del settore energetico. Infatti, Carbon
trarre vantaggio competitivo dalle innovazioni                 Tracker (2018) stima in circa 1500 miliardi
tecnologiche minimizzando la perdita di valore                 la perdita potenziale delle spese in conto
dei propri asset, dai cambiamenti di policy                    capitale di società energetiche dal 2018 al
(che spingono le imprese ad “internalizzare”                   2025 in uno scenario coerente con l’aumento
i costi esterni delle loro emissioni), dai                     delle temperature di 2,7 gradi rispetto a uno
cambiamenti legali (che impongono nuovi                        scenario in cui le politiche impongano un
livelli di compliance) e dall’evoluzione dei                   limite di 1,75 gradi all’aumento di temperatura
mercati. L’ottenimento di una buona posizione                  media. Malgrado questa differenza non abbia
competitiva implicherebbe anche la riduzione                   un impatto materiale nel breve periodo, nel
del rischio reputazionale, che da tempo (con                   quale di norma sono calcolati i flussi di cassa
l’avvento della Corporate Social Responsibility)               o valutate le imprese, potrebbe rilevarsi
associa la performance ambientale e sociale                    determinante qualora nel medio-lungo termine
a quella operativa e finanziaria delle imprese.                la domanda di carbone dovesse diminuire.
La combinazione di questi rischi si traduce –                  Secondo le stime di Kepler Cheuvreux (2014),
in modi e tempi diversi, in ragione del settore                nei prossimi vent’anni, la riduzione di vendite
industriale interessato – sulla struttura dei                  conseguente a politiche di mitigazione climatica
ricavi, dei costi industriali, sulla dinamica degli            potrebbe causare una perdita di introiti per
investimenti, sull’accesso al credito, sul valore              le società nel settore dell’energia fossile di
patrimoniale dell’impresa e, in ultima analisi,                28 mila miliardi e del 22% dei ricavi solo nel
sull’apprezzamento degli investitori.                          settore petrolifero. Non è un caso che, come
                                                               riporta l’Economist1, l’agenzia di rating Moody’s
L’esempio più noto in tal senso è la cosiddetta                abbia tagliato in media il rating delle società
carbon bubble, messo in luce da Carbon                         energetiche di tre punti tra il 2009 e il 2015, il
Tracker, noto think tank britannico che da                     che è un esplicito segnale che i rischi climatici
anni studia queste tematiche (Carbon Tracker                   sono ormai una priorità.

1   https://www.economist.com/finance-and-economics/2018/05/24/markets-may-be-underpricing-climate-related-risk

7   | FEEM REPORT
Per quanto il settore fossile sia particolarmente   shock nei prezzi energetici di proporzioni
esposto ai rischi climatici (il tema della bolla    marginali possono avere conseguenze rilevanti
testé accennato lo rende evidente), sarebbe         sull’intero ciclo economico, con effetti recessivi
errato ritenere che sia l’unico settore al quale    (Kilian & Vigfusson, 2014). Tali shock sono
essi siano circoscritti. In uno scenario di         tanto più evidenti per i paesi esportatori di
“hard-landing”, la rapida riduzione di fornitura    risorse fossili, perché subirebbero la duplice
energetica comporterebbe un brusco rialzo nei       conseguenza di aumento dei prezzi dell’energia
prezzi dell’energia, con conseguenze per tutta      e la riduzione delle esportazioni. Tuttavia,
l’economia, specialmente per società in settori     il rischio paese causato dai cambiamenti
ad alto consumo energetico come trasporti,          climatici è di portata globale. Da un lato, infatti,
agricoltura, manifattura e immobiliare. Infatti,    uno studio di Standard&Poor’s (2014) sostiene
l’attività di tali imprese dipende dagli asset      che i paesi in via di sviluppo e le economie
fisici di lunga durata, la cui efficienza sarebbe   a trazione agricola sono maggiormente
compromessa dal drastico aumento nel                interessati dalle conseguenze fisiche del
costo di approvvigionamento energetico, con         cambiamento climatico; dall’altro, il Comitato
conseguente riduzione dei margini operativi.        Europeo per il Rischio Sistemico (2016) rileva
Ciò causerebbe un rapido deprezzamento              come ciò esponga a rischio il settore finanziario
del capitale, la cui tecnologia risulterebbe        anche di paesi sviluppati, meno vulnerabili dal
obsoleta per far fronte a nuovi scenari di prezzi   punto di vista fisico. Ed è forse proprio il settore
energetici, e dunque del valore delle società,      finanziario a percepire con maggiore chiarezza
che si rifletterebbe in un crollo dei maggiori      i rischi di una transizione verso un modello di
indici di borsa di circa 15-20% (Cambridge          sviluppo a basse emissioni discussi in questo
Institute for Sustainability Leadership, 2015).     paragrafo.
D’altro canto, vi è evidenza che anche degli

8   | FEEM REPORT
03
Materialità dei rischi climatici e ruolo della disclosure
per il funzionamento dei mercati finanziari

Un noto studio della Green European                                    elevati rispetto ad altri settori, a riconferma del
Foundation, supportato dal Parlamento                                  potenziale impatto sul sistema finanziario di
Europeo (Weyzig, Kuepper, van Gelder, &                                una svalutazione degli asset a causa della bolla
van Tilburg, 2014), stima l’esposizione dei                            di carbonio (European Systemic Risk Board,
43 principali investitori istituzionali europei                        2016). Tali considerazioni non escludono che gli
(compagnie di assicurazione, fondi pensione,                           impatti finanziari della transizione economica
banche) alla bolla di carbonio in oltre mille                          siano solamente legati al settore fossile. Un
miliardi di euro di asset, di cui il 38% equity e                      recente studio pubblicato su Nature Climate
il 62% forme di debito (obbligazioni e prestiti).                      Change (Battiston, Mandel, Monasterolo,
Una dimensione tale da interessare non                                 Schütze, & Visentin, 2017) stima l’esposizione
solo gli investitori direttamente coinvolti, ma                        diretta alla bolla di carbonio in 3-12% degli
più in generale l’intero sistema economico                             asset finanziari globali, complessivamente tale
mondiale, al quale rischia di propagarsi. È                            da non destare particolari preoccupazioni per
esemplificativa, in questo senso, la lettera                           il sistema. Tuttavia, la ricerca evidenzia come
pubblicata sul Financial Times2 da un gruppo                           gli impatti climatici siano ben più rilevanti
di 60 tra i maggiori investitori al mondo rivolta                      (40-54% degli asset finanziari globali) ove si
alle società operanti nel settore Oil&Gas.                             estenda l’analisi dei rischi di transizione ai
Un documento in cui gli investitori, che                               settori più esposti alle politiche climatiche3 e
rappresentano complessivamente oltre 10,4                              si consideri l’effetto contagio. In altri termini,
mila miliardi, esortano tali compagnie a un                            tenendo in debito conto le interconnessioni tra
concreto e massiccio impegno nel ridurre                               istituzioni finanziarie, l’impatto delle politiche
le proprie emissioni e a rendere esplicite le                          di mitigazione climatica si amplifica al punto
misure che intendono adottare per perseguire                           da costituire un potenziale rischio per l’intero
gli obiettivi di Parigi: una presa di posizione                        sistema finanziario ed economico. Gli autori
emblematica. D’altro canto, stando alle stime                          dello studio sottolineano infatti come una
di Bloomberg New Energy Finance (2014), le                             porzione rilevante degli asset delle istituzioni
imprese del settore fossile rappresentano una                          finanziarie sia costituita da titoli emessi da
delle maggiori categorie di asset finanziari, con                      altre istituzioni finanziarie. Tali interconnessioni
un valore di quasi 5 mila miliardi di dollari e                        consentono anche a crisi di liquidità trascurabili
ciò aiuta a spiegare le ragioni di tali iniziative.                    di generare effetti a catena con ripercussioni
Inoltre, queste società presentano livelli di                          sistemiche (European Systemic Risk Board,
indebitamento nei mercati particolarmente                              2016).
2   https://www.ft.com/content/fda63c26-5906-11e8-b8b2-d6ceb45fa9d0

3   Si fa riferimento ai settori che in base alle statistiche Eurostat producono maggiori emissioni dirette di gas serra e sono più
    sensibili all’introduzione di misure di carbon pricing: utilities, trasporti, agricoltura, edilizia

9   | FEEM REPORT
La portata del rischio di transizione dunque è     generale, sui presidi extra-finanziari, in quanto
tale per cui non è possibile, per chi detiene i    ritenuti indicativi della capacità strategica delle
capitali, aggirare il problema semplicemente       imprese di adattarsi e di gestire i rischi e le
disinvestendo dai settori più esposti: se la       opportunità in un contesto in rapida evoluzione.
transizione riguarda l’economia in generale, il    Solo un’adeguata informazione, infatti,
settore finanziario sarà in ogni caso coinvolto    può consentire il funzionamento efficiente
e chiamato a contribuire a essa. Secondo           dei mercati e un’allocazione di capitali
Mark Carney, la velocità con cui avviene il        coerente con i ritorni futuri degli investimenti,
riprezzamento degli asset a causa dei rischi       minimizzando l’esposizione al rischio degli
climatici è «tuttora incerta e potrebbe essere     investitori per assicurare la stabilità economica.
decisiva per la stabilità finanziaria» (Carney,    In altre parole, la rendicontazione dei rischi
2015). I rischi legati alla decarbonizzazione      climatici consente ai mercati di riconoscere
economica possono però essere minimizzati          che la velocità con cui le imprese possono
se la transizione inizia rapidamente e se segue    evolversi è determinata dai loro modelli di
un percorso graduale e prevedibile, che aiuti      business, da capacità, disponibilità di asset e
i mercati ad anticipare la realtà dei due gradi    sviluppo tecnologico. In quest’ottica, appare
centigradi: un richiamo alla prudenza tipica       chiaro perché sia stato proprio un organismo
delle misure di politica monetaria, che hanno      di vigilanza macro prudenziale come il
ricadute sull’intero sistema finanziario. In       Financial Stability Board (FSB) ad assumere
generale, il cambiamento climatico rappresenta     un’iniziativa volta a dare risposta all’esigenza
una significativa incognita per la stabilità       degli investitori di disporre di informazioni
dei mercati e un rischio materiale per gli         sulla gestione delle opportunità e dei rischi
investitori. Per evitare una riduzione della       climatici da parte delle imprese. Nel 2016,
marginalità e del valore delle imprese, esse       infatti, il FSB (su richiesta dei ministri delle
sono chiamate ad adottare misure efficaci per      finanze dei governatori delle banche centrali
incrementare la propria resilienza nel processo    del G20) ha istituito un gruppo di esperti,
di decarbonizzazione dell’economia globale. Ciò    guidato da Michael Bloomberg, con l’obiettivo
richiede un rapido adeguamento dei modelli         di predisporre una serie di raccomandazioni
di business, un radicale ripensamento delle        per un framework di voluntary disclosure. La
strutture di governance e, come specificato in     Task Force on Climate-Related Disclosures
seguito, un diverso approccio alla creazione di    (TCFD), supportata da oltre 290 organizzazioni
valore. Cambiamenti profondi che vanno ben         internazionali, ha rilasciato queste
oltre la gestione dei rischi climatici ma che si   raccomandazioni in forma definitiva nel giugno
estendono a una più generale integrazione          2017: accolte con grande interesse, esse già
sulla sostenibilità nella gestione aziendale,      rappresentano uno standard di riferimento per
come strategia vincente per cogliere le            istituzioni, organizzazioni e imprese. Grazie alla
opportunità del cambiamento.                       loro semplicità e chiarezza hanno incoraggiato
                                                   infatti diversi policy-maker a considerarle punti
Per queste ragioni, si osserva una crescente       chiave delle principali linee guida nazionali
domanda di informazioni da parte degli             e internazionali: negli “Orientamenti sulla
investitori sulla performance ambientale e, in     comunicazione di informazioni di carattere non

10   | FEEM REPORT
finanziario” della Commissione Europea (2017),          si sofferma solo sui rischi ma dà altrettanta
in framework domestici europei, in iniziative           enfasi alle opportunità legate alla transizione
indipendenti di reporting e rendicontazione             energetica, che le imprese di qualsiasi settore
(Carbon Disclosure Project, Transition Pathway          (finanziario o meno) potrebbero cogliere
Initiative), nonché da attori privati.                  nel contrastare il cambiamento climatico.
                                                        Prima fra tutte, lo sviluppo di tecnologie per
Le raccomandazioni della TCFD vertono su                l’efficienza energetica come sistemi in grado
quattro pilastri dell’attività aziendale verso          di conservare energia o prodotti e servizi che
gli impatti climatici, quali la governance,             ne richiedono una quantità sempre minore
la strategia, la gestione del rischio e le              e che consentono di far fronte ai mutamenti
varie metriche e obiettivi interni fissati per          previsti nei mercati energetici. Le batterie,
l’ottenimento di una maggiore resilienza (TCFD,         come quelle presenti nei veicoli elettrici,
2017). Per quanto riguarda la governance,               diventeranno parte integrante dei sistemi di
le imprese sono chiamate a indicare come e              stoccaggio di energia di imprese e abitazioni,
con quale frequenza il management affronta              rendendo queste ultime sempre più protette
i temi climatici e quali comitati interni               da picchi di prezzo e volatilità. La diffusione
hanno l’incarico di monitorarlo. Rispetto alla          di tali tecnologie avrà dunque impatti sulla
strategia, le raccomandazioni consigliano               domanda di elettricità e sulle emissioni,
di individuare i rischi e i potenziali impatti          che si sommeranno a quelli derivanti dalla
previsti nel breve, medio e lungo termine sulla         diffusione di energia da fonti rinnovabili.
pianificazione finanziaria, nonché le strategie         Infatti, il rapido sviluppo di tecnologie per la
e le opportunità che possono emergere in                produzione di rinnovabili è risultato in un crollo
differenti scenari di transizione (includendo           dei prezzi medi per la produzione di energia
lo scenario dei 2°C). Le raccomandazioni                elettrica, di cui le imprese energetiche italiane
inerenti alla gestione del rischio prevedono            hanno beneficiato dal 2010 a oggi (IRENA,
l’identificazione e la valutazione dei rischi, un       2018). L’aumento del costo delle emissioni,
piano per la loro gestione e una descrizione            ottenuto attraverso il mercato dei permessi o
di come tali rischi sono integrati nell’attività di     con l’introduzione di una tassa sul carbonio,
risk management. Infine, le raccomandazioni             incentiverebbe ulteriormente investimenti verso
richiedono che l’impresa espliciti gli obiettivi e      le rinnovabili, che risulterebbero backstop
le metriche utilizzate per le analisi sopracitate,      technologies – tecnologie che all’aumentare
includendo anche informazioni dettagliate sulla         del costo di alternative diventano più attraenti.
metodologia di calcolo delle emissioni di gas           L’eventuale aumento del costo delle emissioni
serra.                                                  incentiverebbe oltretutto lo sviluppo di sistemi
                                                        per la cattura e lo stoccaggio del carbone, in
In generale, le informazioni richieste dalla            grado di ridurre le emissioni “effettive” delle
TCFD offrono agli investitori la possibilità            imprese e di abbassarne dunque il costo
di comprendere l’impegno dell’impresa                   totale. Che si tratti di efficienza o transizione
nell’affrontare i rischi climatici e la resilienza ai   energetica, gli impatti finanziari di cui le
profondi cambiamenti legati a un processo di            imprese beneficerebbero tramite le opportunità
decarbonizzazione. Tuttavia, la Task Force non          appena illustrate sarebbero principalmente

11   | FEEM REPORT
rappresentati da riduzioni di costi operativi, da     a “nuovi mercati finanziari”: infatti, con il
parziale rivalutazione degli asset già esistenti e    raggiungimento di nuove frontiere, le imprese
da una mitigazione dei rischi legati al mercato       possono entrare in contatto con finanziatori
energetico. Tuttavia, le opportunità aperte           esteri (come fondi governativi o banche di
alle aziende non si limitano allo sviluppo            sviluppo), diversificando così la tipologia
tecnologico, bensì ne esistono numerose               di asset finanziari presenti nei propri stati
altre, quali la realizzazione di prodotti e servizi   patrimoniali. Questi meccanismi stimolerebbero
che gli stakeholder percepiscono ormai come           interessanti opportunità di crescita di valore,
alternativa sostenibile ad altri presenti sul         sia finanziario che reale. Stringere relazioni
mercato. I clienti, infatti, sono sempre più          con nuovi fornitori implicherebbe invece
sensibili alla tematica dell’uso sostenibile          un rinnovamento della catena di fornitura,
delle risorse, al punto da essere disposti            incentivando così lo sviluppo di nuove potenziali
a pagare un sovrapprezzo per i prodotti a             sinergie e la diffusione di pratiche per favorire
minor impatto ambientale o sociale. Inoltre,          maggiore stabilità nell’accesso alle materie
lo sviluppo di prodotti e servizi sostenibili         prime, oggi sempre più volatili a causa di
dà luogo alla nascita di nuovi mercati e al           eventi climatici estremi. L’insieme di queste
contempo di nuovi fornitori (WEF and Oliver           opportunità potrebbe impattare positivamente
Wyman, 2016). L’apertura a nuovi mercati              il lato finanziario di un’impresa e al contempo
permette alle aziende di raggiungere nuovi            beneficiare quello reputazionale, dimostrando
clienti, aumentando la propria competitività          agli stakeholder la propria flessibilità e
a livello internazionale. L’espansione a              adattabilità a un contesto in continua
“nuovi mercati” potrebbe poi aprire le porte          evoluzione.

12   | FEEM REPORT
04
La mitigazione climatica come paradigma di un
modello di sviluppo sostenibile

Il crescente interesse del settore finanziario        una crescita economica sostenibile, in grado
per le tematiche ambientali e sociali,                di ridurre gli squilibri ambientali e sociali e di
tradizionalmente associate a una dimensione           tenere in conto rischi e opportunità di lungo
etica, reputazionale e filantropica delle             termine.
imprese, evidenzia, come detto, il rilievo che
queste variabili e le correlate informazioni          Secondo l’UNEP (2015), è in corso una
hanno assunto nel giudizio espresso da                “rivoluzione silenziosa”, rappresentata da
dipendenti, clienti, fornitori, prestatori e          un numero crescente di iniziative nazionali e
investitori in ordine alla capacità dell’impresa      internazionali, sia da parte dei paesi sviluppati
di generare valore nel tempo. Tale evidenza           sia da parte delle economie emergenti, volte a
ha, oggettivamente, una portata storica e             promuovere un nuovo approccio alla gestione
rappresenta un’occasione significativa per            del rischio, una maggiore efficienza dei
indirizzare il modello di sviluppo su un sentiero     mercati e una superiore stabilità del sistema
di effettiva sostenibilità ambientale e sociale, in   economico e finanziario, in cui si innestano
quanto attribuisce un nuovo ruolo alle imprese        le misure per favorire uno sviluppo basato
nella società contemporanea. Un ruolo che,            su inclusione sociale e riduzione dell’impatto
senza rinnegare la rilevanza delle performance        ambientale, reindirizzando i flussi di capitali
finanziare, si oppone allo short-termism esito        a favore di obiettivi di sviluppo sostenibile
dell’eccessiva deregolamentazione della               come quelli delineati dall’Agenda 2030
finanza e dell’esacerbata propensione al rischio      delle Nazioni Unite nel 2015. Quest’ultima,
che ne è derivata e che ha causato, o quanto          nello specifico, include 17 macro obiettivi
meno amplificato, la crisi finanziaria sistemica      (Sustainable Development Goals, SDGs), con
del 2007 (Rodrik, 2015). Proprio la crisi vissuta     169 target specifici il cui raggiungimento non
negli ultimi anni dalle società può essere vista      può prescindere dal contributo di imprese e
come l’innesco che ha portato a rivedere              investitori. In altre parole, stiamo vivendo una
paradigmi che parevano consolidati, senza             fase favorevole alla diffusione di principi e
essere stati peraltro sufficientemente discussi       strumenti finanziari per lo sviluppo sostenibile
o testati (Douglas & Rajan, 2009). Nel periodo        (G20, 2017) e per la “conversione sostenibile”
successivo alla crisi, infatti, molte voci si sono    delle attività economiche, che va ben oltre i
levate per invocare una riforma del sistema           pur sfidanti obiettivi di mitigazione climatica
finanziario atta a conferirgli maggiore stabilità     fin qui trattati. Dunque, se la finanza è stata
(Davis, 2011). In questo processo di riforma,         una delle cause più rilevanti della recente
le autorità hanno individuato il potenziale per       crisi, la capacità di istituzioni, organizzazioni,
allineare gli obiettivi della finanza con quelli di   governi, di mettere in discussione il modello di

13   | FEEM REPORT
progresso umano che intendiamo conseguire, e                           ambientale, società inclusiva ed economia
gli orizzonti dell’azione economica, fa sì che la                      resiliente. Una transizione che richiederà ingenti
finanza stessa possa essere parte sostanziale                          investimenti, per i quali è indispensabile il
di un cambiamento radicale. Ne è esempio il                            contributo del settore privato. È per questo che
piano d’azione sulla finanza sostenibile della                         il Piano d’Azione prevede diverse misure, anche
Commissione Europea (Action Plan: Financing                            legalmente vincolanti, al fine di riorientare i
Sustainable Growth), presentato a marzo                                flussi di capitali verso investimenti per una
2018 e consolidato a fine maggio 2018, volto                           crescita inclusiva e sostenibile, incoraggiare le
a “sfruttare appieno l’influenza del settore                           imprese a gestire i rischi climatici e ambientali,
finanziario per contrastare i cambiamenti                              favorire la rendicontazione non-finanziaria e un
climatici4” e favorire il contributo della finanza a                   approccio di lungo periodo nella gestione delle
obiettivi di sviluppo sostenibile. A fondamento                        attività finanziarie. La Commissione Europea
dell’impegno della Commissione vi è la                                 (2016) stima un divario di 180 miliardi di euro
consapevolezza che, attraverso gli accordi                             all’anno da colmare nel periodo 2021 – 2030
di Parigi e l’Agenda 2030, i governi a livello                         solo nei settori del trasporto e dell’energia
globale abbiano scelto di intraprendere un                             (Figura 3).
sentiero di crescita fondato su stabilità, tutela

                                                                                                            n Required     n Current
120
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    80
                                         70
    60                                                                                    40                      40
                18
    40                                                            12

    20
     0
               Upgrading                  Energy                  Power                Modernising                Ensuring
                gas and                 savings in             generation,               urban                    sufficient
               electricity             bulding and              including               trasport                  capacity
               networks                  industry              renewables
                                        Energy                                                       Transport

Figura 3. Investimenti necessari nei settori energetico e trasporti nell’Unione Europea (miliardi di euro). Fonte:ec.europa.eu/epsc/
publications/strategic-notes/financing-sustainability_en

Secondo le più recenti stime dell’International                        rinnovabili e tecnologie low-carbon entro
Energy Agency e dell’International Renewable                           il 2050. Investimenti che contribuirebbero
Energy Agency (IEA & IRENA, 2017),                                     a un aumento del PIL globale per 19.000
la transizione verso un’economia low-                                  miliardi e alla creazione di 6 milioni di posti
carbon richiederà investimenti nel settore                             di lavoro solo nel settore dell’energia pulita.
energetico per circa 3.500 miliardi di dollari                         La Business and Sustainable Development
all’anno, più ulteriori 29.000 miliardi in                             Commission ha invece recentemente stimato

4    http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-3729_it.htm

14   | FEEM REPORT
che il perseguimento degli obiettivi dell’Agenda   operano, le imprese beneficiano di una visione
2030 rappresenterebbe opportunità potenziali       coerente e strutturata che guidi a comprendere
per 12.000 miliardi annui entro il 2030            la direzione in cui evolvere i propri modelli di
(10% del PIL globale stimato per il 2030),         business. Inoltre, gli SDGs sono l’esito di un
limitando l’analisi ai settori alimentare,         processo di negoziazione che ha coinvolto, tra
urbano, energetico, materie prime, salute e        gli altri, anche il settore privato e che, pur non
benessere (AlphaBeta; UN-BSDC, 2017). In           essendo legalmente vincolanti, rappresentano
termini occupazionali, ciò si tradurrebbe nella    una forma di regolazione di fatto, in quanto
generazione di quasi 380 milioni di nuovi          criteri adottati per l’implementazione di
posti di lavoro entro il 2030. Queste cifre        politiche e regolamentazioni a livello nazionale.
dimostrano come l’Agenda 2030 rappresenti          Di conseguenza, l’inerzia delle imprese
un punto di svolta nell’orientamento delle         rispetto all’adozione di una visione del valore
imprese per lo sviluppo sostenibile. Infatti,      coerente con gli SDGs non può che condurre
come sottolinea il rapporto, se gli Obiettivi      a effetti indesiderati, amplificando gli impatti
del Millennio delle Nazioni Unite (stipulati       economici di dinamiche sociali e ambientali non
nel 2000 e da raggiungere entro il 2015)           sostenibili, nonché costringendo l’introduzione
erano prevalentemente rivolti ai paesi in via      di misure più stringenti da parte dei governi.
di sviluppo, gli obiettivi posti nel 2015 hanno    D’altro canto, evoluzioni regolatorie, creazione
una portata globale, uno spettro di azione         e crescita di nuovi mercati e lo stimolo
decisamente più ampio e orientato a guidare        all’adozione di modelli di produzione circolari
una difficile quanto radicale transizione a        ed efficienti costituiscono opportunità rilevanti
un modello di sviluppo sostenibile. Secondo        per le imprese. Pertanto, l’allineamento delle
un rapporto di PwC (2015), quest’ultimo            strategie delle imprese con le priorità nazionali
aspetto contribuirebbe a spiegare perché,          garantisce resilienza dei modelli di business,
fino a tempi recenti, la sostenibilità fosse       dal punto di vista della compliance normativa
concepita dalle imprese come una questione         e della legittimazione a operare da parte di
marginale, per lo più legata alla riduzione del    governi e cittadini. Dunque, se questo è il futuro
proprio impatto ambientale, mentre oggi la         che si prospetta, le imprese sono chiamate
visione sia notevolmente cambiata. Infatti,        ad aggiornare i propri modelli di business
in un momento storico caratterizzato da            integrando efficacemente la dimensione
importanti cambiamenti sul piano economico,        ambientale e la dimensione sociale quali
tecnologico e sociale, causa di incertezza         variabili strategiche per la generazione di
riguardo all’evoluzione del contesto in cui        valore, anche nel lungo termine.

15   | FEEM REPORT
05
Visione integrata della generazione di valore

Come anticipato, benché i rischi climatici                                         2018), sviluppa una specifica metodologia
costituiscano un motivo rilevante per invocare                                     per misurare il potenziale contributo di
urgenti azioni di contrasto, le aspettative degli                                  un’impresa al raggiungimento degli obiettivi
stakeholder, a partire dagli investitori, nei                                      di sviluppo sostenibile e conclude che molti
confronti delle imprese riguardano in modo più                                     SDG beneficerebbero notevolmente del
esteso la capacità di contribuire alla creazione                                   contributo di singoli settori. In altre parole,
di valore stabile nel tempo in modo coerente                                       che il rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030
con le prospettate evoluzioni di policy. I mercati                                 sarebbe strettamente legato all’impegno
danno sempre più rilevanza all’informazione di                                     da parte del settore privato. A questo
carattere sociale, ambientale e di governance                                      proposito è interessante riportare quanto
(ESG) e il concetto di materialità è ritenuto                                      indagato nel sondaggio condotto da PwC
centrale non solo per quanto riguarda                                              (2015) “SDG Engagement Survey” a ridosso
la mitigazione climatica ma anche nel                                              dell’approvazione dell’Agenda 2030, dal quale
connettere le performance ESG delle imprese                                        risulta che il goal 13, riguardante la lotta al
al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo                                      cambiamento climatico, è ritenuto il secondo
sostenibile.                                                                       goal su cui le imprese ritengono di avere
                                                                                   maggiore impatto, dopo quello su “lavoro
Un articolo pubblicato su MIT Sloan                                                dignitoso e crescita economica”, e il terzo per
Management Review (Consolandi & Eccles,                                            potenziali opportunità economiche (Figura 4).

 Q. Please rank the five SDGs where you believe your business (and your value chain) has the greatest impact (mean index score).
 Q. Please rank the five SDGs that could represent a business opportunity for your company in the future (mean index score).

         45

         40                                                                                                        Decent work and economic growth

         35

         30                                                                              Climate action
                                                                                           Responsable
         25
Impact

                                                          Quality education                consumption         Industry, innovation and infrastructure
                                                                                           and production
                                                Gender equality                 Good health
         20                                                                     and well-being
                                                                                                Affordable and clean energy
         15                           Life on land        Clean water and sanitation
                                      Zero Hunger
               Peace and justice Strong institutions                 Sustainable cittes and communities
         10                     No Poverty           Partnerships for the goals
                                     Reduced inequalities
           5
                               Life below water
           0
               0              5              10             15                20         25               30             35             40               45
                                                                               Opportunity

Figura 4. Impatto e opportunità rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Fonte: PwC SDG Engagement Survey 2015. Campione:
rappresentanti di 986 imprese.

16       | FEEM REPORT
È da rilevare che, secondo il sondaggio,            giustificato, almeno in una fase iniziale, se non
l’interesse concreto delle compagnie per la         ritenuto essenziale per rispondere a pressioni
sostenibilità sembri essere inevitabilmente         esterne e obblighi più o meno vincolanti. Nel
legato all’impatto e alle opportunità derivanti     contesto europeo, per esempio, la direttiva UE
dal perseguimento di singoli SDGs. Tuttavia,        95/2014 sulla rendicontazione non-finanziaria
l’Agenda 2030 è concepita come un framework         ha proprio l’obiettivo di favorire pratiche di
da leggere in ottica integrata. Uno studio del      reporting adeguate a rappresentare come le
Dipartimento di Affari Economici e Sociali          imprese si posizionino rispetto a tematiche
delle Nazioni Unite (Le Blanc, 2015) dimostra       ESG, ovvero quale sia il proprio contributo
che il network di obiettivi e target dell’Agenda    alla generazione di valore economico, ma
2030 fornisce una visione efficacemente             anche sociale e ambientale; aspetti che non
integrata delle priorità di produzione e            possono prescindere da determinati criteri di
consumo, a differenza dei precedenti piani          gestione aziendale. Questa e altre numerose
programmatici delle Nazioni Unite. Attraverso       misure analoghe proposte a livello nazionale,
tecniche di analisi di network, lo studio rivela    rappresentano la risposta della policy alle
numerose interconnessioni tra i vari goal e in      esigenze di investitori e cittadini-consumatori di
particolare del goal 12 (“consumo e produzione      informazioni circa la capacità delle imprese di
sostenibile”) con ben 14 altri obiettivi, mentre    muoversi nel contesto in rapida evoluzione fin
il goal sulla lotta al cambiamento climatico        qui descritto. Un sondaggio di CFA condotto nel
risulta legato direttamente ad altri 6 obiettivi.   2017 rivela che il 65% degli investitori utilizza
Lo studio sostiene che la consapevolezza            le informazioni ESG per individuare i rischi a cui
della comunità internazionale delle relazioni       è potenzialmente esposta una società, e che il
tra obiettivi e dell’importanza di adottare una     41% utilizza queste informazioni come criterio
visione sistemica di obiettivi in precedenza        indicativo di una buona gestione aziendale
sconnessi tra loro è il maggior elemento di         (CFA Institute, 2017). L’analisi delle dimensioni
novità dell’Agenda 2030 rispetto a precedenti       ESG consente, infatti, una valutazione più
piani programmatici delle Nazioni Unite. D’altro    completa e consapevole degli investimenti,
canto, il processo di transizione in corso          oltre a facilitare il dialogo tra impresa e
riguarda l’intera società, nei suoi molteplici      finanziatore per la creazione di valore nel
aspetti.                                            medio-lungo periodo (UN-PRI, UNEP-FI, UNEP-
                                                    Inquiry, UN-Global Compact, 2015). In altri
Questa consapevolezza si riflette nell’evidenza     termini, la transizione a un modello di sviluppo
che in tempi recenti le imprese hanno               sostenibile richiede un aggiornamento delle
moltiplicato gli sforzi per trasformare le          strutture aziendali, dei processi decisionali e
proprie pratiche di rendicontazione in modo         una visione integrata della creazione di valore
idoneo a rappresentare il proprio contributo        e le imprese che riescono a evolversi in questa
alla creazione di valore per la società nella       direzione e a comunicarlo efficacemente
transizione a un nuovo modello di sviluppo.         danno un segnale di concreto impegno e
Si tratta di un processo oneroso per le             capacità di crescita nel medio-lungo periodo.
organizzazioni, sia in termini economici            Ciò spiega l’emergere di numerose linee
sia in termini di tempo e che non sarebbe           guida che estendono le tematiche affrontate

17   | FEEM REPORT
dalla TCFD dal clima a una più ampia analisi            vista interno. Infatti, la rendicontazione
della performance ESG. A tale scopo si basa             comporta un processo di analisi di fattori di
l’istituzione del Sustainability Accounting             rischio e di opportunità per il business che si
Standards Board (SASB), un’organizzazione               estendono oltre orizzonti di breve periodo e
fondata nel 2011 con il compito di delineare            consentono di delineare un indirizzo strategico
standard di rendicontazione per consentire ai           lungimirante. Una prospettiva che, pur
mercati di quantificare la materialità di varie         contrastando le esigenze a breve termine degli
dimensioni della sostenibilità, sviluppando             azionisti, studi empirici dimostrano essere
specifici indicatori di performance relativi a          significativamente favorevole per l’azienda,
ciascuno degli aspetti ESG per diversi settori          sia dal punto di vista dei ritorni economici
e industrie. Più recentemente, nel 2017, il             sia da quello dell’organizzazione aziendale
gruppo London Stock Exchange ha pubblicato              (McKinsey Global Institute, 2017; Eccles,
delle linee guida rivolte alle imprese per dare         Ioannou, & Serafeim, 2014). Piani strategici
una chiara indicazione delle informazioni               che vadano oltre i target trimestrali sono tanto
non-finanziarie ritenute necessarie dagli               più importanti per la resilienza aziendale in
investitori (London Stock Exchange Group,               un contesto caratterizzato da forte incertezza
2017). Per riassumere, l’obiettivo dichiarato           e in rapida evoluzione. In questo senso, la
dei framework di rendicontazione è agevolare            rendicontazione non finanziaria si presenta
le imprese nell’individuazione di tutte le              come uno strumento utile non solo a ottenere
ricadute del proprio operato, positive e                un quadro complessivo della prestazione
negative, nella società e dunque a favorire             della società rispetto a ogni esercizio, ma
scelte responsabili da parte di consumatori             anche a porre le basi di futuri obiettivi. In
sempre più sensibili e allo stesso tempo                altre parole, stiamo assistendo a un cambio
aumentare l’efficienza dei mercati, laddove un          concettuale del reporting, da strumento
nuovo insieme di variabili si rivela decisivo per       tradizionalmente consuntivo a strumento
definire il valore di un asset finanziario. Tuttavia,   preventivo, utile a delineare periodicamente
l’adeguamento delle società alle esigenze               lo stato di avanzamento della società rispetto
esterne di informazione non finanziaria                 a obiettivi di lungo periodo e di ampia
e lo sviluppo di forme di rendicontazione               portata nella società, per pianificare azioni di
allineate agli standard comporta benefici               miglioramento marginale e adeguamento a
per le imprese stesse, anche dal punto di               target internazionali.

18   | FEEM REPORT
06
Conclusioni

Il cambiamento climatico è una delle più difficili   Vi sono varie funzioni utili al raggiungimento
sfide del nostro tempo, che richiederà l’azione      di una strategia sostenibile. Le linee guida
coordinata di tutti gli attori della società. A      principali, fra cui le Raccomandazioni
partire da questa consapevolezza, il report qui      della TCFD ricordano che un’impresa deve
presentato considera i rischi climatici come         innanzitutto formulare degli scenari futuri sia
parte di una sfida più ampia, nel processo di        per la gestione dei rischi fisici che per quelli
transizione a un nuovo modello di sviluppo. Una      di transizione, utilizzando le metodologie e
transizione che punta a trasformare i rischi di      gli strumenti oggi disponibili, come quelli
un sistema economico che si è rivelato instabile     forniti dalla IEA o dall’IPCC. L’utilizzo di tali
e insostenibile in opportunità di crescita           scenari, che comportano ambizioni e gradi di
coerenti con obiettivi di contenimento dei rialzi    impegno diversi, richiede di identificare rischi
delle temperature globali. Per affrontare le         e opportunità che potrebbero materializzarsi
sfide della transizione a un modello economico       nel medio-lungo periodo, definire la strategia
low-carbon e sostenibile, le imprese devono          operativa che meglio li riduca o li capitalizzi,
adeguare le proprie strategie, modificando           considerare come la governance sia in grado
radicalmente la propria visione del valore.          di gestire e affrontarli e, in fine, valutare
Adottare un modello di business sostenibile          come l’applicazione di tali strategie impatti
significa abbracciare una visione strategica di      su EBIT/EBITDA, CAPEX e depreciation.
medio-lungo periodo, sviluppare un approccio         Queste azioni dovrebbero aiutare l’impresa a
integrato, che tenga conto della capacità            sviluppare un modello di business resiliente e
di creazione di valore attraverso diverse            possibilmente una nuova identità aziendale;
forme di capitale (finanziario, manifatturiero,      un passo necessario per l’avvio di un percorso
intellettuale, umano, sociale e naturale),           di sostenibilità che richiede il necessario
rispondere con attenzione alle esigenze di tutti     contributo del settore privato.
gli stakeholder ed effettuare una completa e
affidabile rendicontazione anche di carattere
non-finanziario.

19   | FEEM REPORT
Riferimenti bibliografici

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PRIZE.                                                STAFF WORKING DOCUMENT Accompanying the
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Battiston, S., Mandel, A., Monasterolo, I.,           Energy Efficiency.
Schütze, F., & Visentin, G. (2017). A climate
stress-test of the financial system. Nature Climate   European Commission. (2017). Guidelines on
Change.                                               non-financial reporting (methodology for reporting
                                                      non-financial information).
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