Omeopatia del quotidiano - Dott. Claudio De Santi Medico Omeopata - OMEOPATIA e dintorni
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[Digitare il testo] Omeopatia del quotidiano Dott. Claudio De Santi Medico Omeopata
SOMMARIO Che cos’è l’Omeopatia.................................................................................3 Ipotesi di spiegazione del meccanismo d’azione dell’Omeopatia.........................6 Febbre.......................................................................................................7 Mal di gola.................................................................................................8 Influenza...................................................................................................9 Raffreddore..............................................................................................10 Raffreddore allergico..................................................................................11 Tosse......................................................................................................12 Otite acuta...............................................................................................13 Traumi e contusioni...................................................................................14 Ferite......................................................................................................15 Punture d’insetto.......................................................................................16 Emoraggie................................................................................................16 Disturbi digestivi.......................................................................................17 Aerofagia e meteorismo.............................................................................17 Colite e diarrea acuta.................................................................................18 Stipsi.......................................................................................................19 Herpes labiale...........................................................................................20 Mal di testa..............................................................................................20 Reumatismo e artrosi................................................................................22 Colpo della strega e colpo di frusta..............................................................23 Copyright Claudio De Santi Pag. 1
Torcicollo.................................................................................................23 Scottature................................................................................................24 Ansia e stress...........................................................................................24 Mestruazioni dolorose................................................................................25 Indicazioni per farmaco omeopatico.............................................................26 L’origine dei farmaci omeopatici menzionati..................................................34 Bibliografia...............................................................................................46 Copyright Claudio De Santi Pag. 2
COS’È L’OMEOPATIA. Dove nasce l’omeopatia? Contrariamente a quanti molti credono, che l’omeopatia sia una medicina orientale, essa nasce in Germania con Cristiano Federico Samuele Hahnemann, dottore in medicina, nato il 10 Aprile 1755 a Meissen. Si rese conto che la terapia doveva essenzialmente tendere a conservare le forze del malato piuttosto che indebolirlo. Due episodi determinarono la sua crisi verso la medicina del tempo: la morte di un suo caro amico e la malattia di alcuni dei suoi figli a cui egli come medico non riuscì ad apportare alcun aiuto, ma anzi a determinare un peggioramento delle loro condizioni. Hahnemann sperimentò su di sé, in condizioni di salute, la china (o Cincona) e gli effetti che gli produsse vennero annotati e raccolti con minuzia: manifestò un quadro caratteristico del tutto simile a quello che presentavano alcune forme di febbre in cui proprio la china risultava efficacemente curativa. Assieme ai suoi collaboratori egli iniziò a sperimentare numerose sostanze: zolfo, mercurio, belladonna, digitale, ipecacuana, il platino, l’oro, il lycopodio, il cloruro di sodio. Le sostanze omeopatiche sono a base di erbe? Non esclusivamente; infatti oltre che a provenire dal regno vegetale, provengono anche dal regno minerale e da quello animale. Tali sostanze sono opportunamente preparate fino a produrre una Tintura Madre per una pianta o una Triturazione per un minerale. Con questa tintura e con successive diluizioni in acqua o alcool s’impregnano i granuli o i globuli omeopatici. Cosa significa la dicitura CH, K e LM sulle confezioni omeopatiche? Si riferisce al tipo di diluizione e dinamizzazione usata per preparare il rimedio omeopatico. CH significa diluizione centesimale Hahnemanniana; K significa diluizione Korsokoviana (Korsokov era un medico che seguiva le armate napoleoniche in guerra e trovò un metodo più facile per preparare i rimedi, da cui il nome); LM significa diluizione Cinquanta millesimale. Copyright Claudio De Santi Pag. 3
Quale tipo di diluizione è più valida? Sono tutte altrettanto valide, dipende dal tipo di scuola che segue il medico omeopata. In questo corso useremo le CH e le K Vi sono più scuole omeopatiche? Si, la corrente di pensiero in omeopatia si divide in tre principali scuole: 1) l’Omeopatia Unicista, che è quella che è rimasta fedele al pensiero di Hahnemann; tende a curare l’individuo nella sua totalità e prescrive solo un tipo di rimedio alla volta. 2) L’Omeopatia pluralista che utilizza la Fitoterapia, gli Oligoelementi e altre sostanze naturali per drenare l’organismo, rimedi omeopatici per equilibrare il terreno e il rimedio Simillimum per curare l’individuo nella sua totalità. 3) L’Omotossicologia, che deriva dal Complessismo, lavora sulle sindromi e sintomi del paziente. Ad esempio, nella sindrome diarroica si somministra un composto che non è altro che un insieme di rimedi che hanno effetto sulla diarrea; per cui tende a curare il sintomo e non l’uomo affetto dalla malattia. Sono usate basse diluizioni prevalentemente decimali. Esiste pericolo di avvelenamento da rimedio omeopatico? No, poiché superata la 12CH non vi è più traccia della sostanza impiegata nella preparazione (viene superato il limite di Avogadro), ma anche le diluizioni inferiori presentano minime tracce della sostanza di base. Un granulo, tre o settantacinque producono lo stesso effetto curativo; per cui non bisogna essere molto pignoli sulla quantità di rimedio da assumere. Vi sono rimedi o posologie pediatriche e per adulti? No, poiché non si lavora sulla quantità della sostanza, ma sull’informazione trasmessa da ciascun rimedio. Ma se al di sopra della 12 CH non vi è sostanza, come può funzionare l’Omeopatia? Questo è un argomento molto controverso e ha fornito spunti di attacco ai detrattori che sostengono che alla fine il farmaco omeopatico non è altro che acqua, cioè solvente. In realtà questo è vero solo in parte. Quest’affermazione è vera solo se la spiegazione del meccanismo d’azione dell’Omeopatia, resta confinata a un punto di vista farmacologico chimico. Oggi sappiamo che il meccanismo d’azione dell’Omeopatia è spiegato dalla fisica delle particelle e dalla biofisica. Quello che succede quando si prepara un farmaco omeopatico è che il solvente (acqua o alcool) viene informato con la sostanza base, attraverso il Copyright Claudio De Santi Pag. 4
processo della succussione (lo scuotimento della soluzione ogni volta che viene diluita). Questa particolarità, che ha ricevuto in passato il nome di memoria dell’acqua, è stata ulteriormente confermata dalle ricerche del premio Nobel Luc Montagnier, che ha confermato tutto il lavoro di Jacques Benveniste, ma soprattutto dalle nuove ricerche di Gerald H. Pollack, un biologo che ha scoperto la quarta fase dell’acqua, il substrato su cui la memoria viene fissata. In questo modo, l’acqua sottoposta a preparazione omeopatica, veicola una informazione che è indipendente dalla diluizione. O meglio, più la diluizione è bassa, più l’informazione dialoga con la biochimica del corpo, più la diluizione è alta e più l’informazione è in grado di dialogare con i linguaggi più profondi dell’essere umano. Quali malattie può curare l’Omeopatia? L’Omeopatia non cura le malattie, ma il malato affetto da una malattia; vale a dire che non è importante in assoluto il tipo di malattia: è importante il paziente che viene curato. E’ logico dire che non può sostituirsi alla chirurgia, né può offrire risultati nelle malattie che richiedono una terapia sostitutiva (diabete, mancanza dell’ormone della tiroide), o in quelle psichiatriche gravi (schizofrenia, depressione grave). Può essere usata come palliazione e sostegno complementare, nei pazienti con grosse patologie degenerative degli organi o nei pazienti terminali. Come si somministrano i rimedi omeopatici? La migliore via di somministrazione è quella sublinguale: infatti essendo la lingua molto irrorata viene facilitato al massimo l’assorbimento del rimedio. Questa è rimasta la via tradizionale di assunzione anche se, con le nuove conoscenze sul meccanismo d’azione, scoperte dalla fisica delle particelle, ora sappiamo che il semplice contatto con la mucosa trasmette istantaneamente l’informazione a tutto l’organismo. Il rimedio va assunto qualche minuto prima o 20/30 minuti dopo i pasti, per evitare l’interferenza che può provocare la frequenza vibratoria dell’aroma in bocca. Quest’attenzione va aumentata quando si entra in contatto con menta, fumo di sigaretta, dentifrici e altre sostanze che producono forti aromi. Occorre, ancora, avere cura di non toccare i granuli con le dita, poiché essendo impregnati in superficie, si può eliminare il rimedio dal granulo. Per questa ragione, le confezioni di granuli hanno un apposito tappo dosatore che serve allo scopo. Copyright Claudio De Santi Pag. 5
IPOTESI DI SPIEGAZIONE DEL MECCANISMO D’AZIONE DELL’OMEOPATIA SEGNALATORI MOLECOLARI La teoria corrente “accordo strutturale” La teoria proposta “segnali elettromagnetici” Fig. A Fig. B La teoria corrente: “accordo strutturale” (Fig. A) La presente teoria dominante RQAS (Relazione Quantitativa Attività-Struttura) della segnalazione molecolare, afferma che due oggetti molecolari in accordo strutturale scambiano informazioni specifiche attraverso il mero contatto (a volte anche detto modello d’interazione della chiave e della serratura). Interazioni molecolari specifiche succedono in seguito a collisioni casuali tra coppie sulla base della prova ed errore, usando forze elettrostatiche a basso range (due o tre volte la grandezza della molecola). Ma questo tipo d’incontro casuale, ammettendo la massa di molecole che sono estranee a una reazione biochimica data, avrebbe una possibilità statistica piccola di accadere. Quindi, il più semplice evento biologico potrebbe richiedere un tempo molto lungo per accadere. Questo paradosso rimane ancora inspiegato da coloro che sostengono questa teoria. La teoria proposta: “segnali elettromagnetici” (Fig. B) Usando diversi protocolli sperimentali, siamo in grado di attivare specifiche funzioni cellulari con le corrispondenti onde elettromagnetiche a bassa frequenza (
modo simile alla sintonizzazione di un apparecchio radio. E’ importante sottolineare che questi concetti non violano nessun principio base né fisico né biologico. E’ ben documentato che: 1) le molecole emettono specifiche frequenze; 2) un complesso set di onde ad alta frequenza può produrre basse frequenze secondo il fenomeno della “frequenza del battito”; 3) tutte le interazioni biologiche succedono nell’acqua, quindi, in media, ci sono 10.000 molecole di acqua per ogni molecola di proteina. L’elettrodinamica quantistica parla dell’esistenza di un campo elettromagnetico a lungo raggio che può essere trasmesso da larghi domini coerenti – nell’ordine delle centinaia di Angstrom – presenti nell’acqua. (adattato da E. Del Giudice & E. Preparata, 1994, Journal of Biological Physics, vol. 20, p. 105). Questo campo elettromagnetico a lungo raggio sarebbe in grado di trasmettere i messaggi elettromagnetici che provengono dalle molecole generando in questo modo un’attrazione specifica a lunga distanza tra due molecole con spettri uguali escludendo gli eventi non risonanti e quelli casuali non desiderati. Il campo che risulta dall’aggregazione di due molecole risonanti, mostrerà, ovviamente, una frequenza differente che risuonerebbe con la molecola o il gruppo di molecole successive che sono coinvolte nel passo seguente della reazione biochimica, e così via...Il fatto che piccoli cambiamenti nello spettro di una molecola (per esempio l’induzione di un minuscolo cambiamento strutturale) alterano profondamente le sue caratteristiche di risonanza, potrebbe spiegare come minimi cambiamenti (come una fosforilazione, la sostituzione di uno ione con un altro simile, lo scambio di due peptidi) modifichino radicalmente la struttura terziaria della molecola e la sua funzione. Riassumendo: la comune teoria elettrostatica a corto raggio dell’interazione/ reazione casuale delle molecole, non ci aiuta a comprendere come funzionano veramente le reazioni biochimiche. La teoria della chiave/serratura o dell’accordo strutturale sono solo descrizioni fumettistiche dell’estremamente più sofisticato meccanismo che è richiesto per regolare la straordinaria complessità e la rapida cascata di intricate reazioni biochimiche che sostengono la vita. Al contrario, le interazioni elettromagnetiche permesse dalla capacità dell’acqua di sostenere campi elettromagnetici a largo raggio fornisce affascinanti possibilità per comprendere: 1) la specifica e rapida attrazione a lunga distanza delle strutture risonanti; 2) come la formazione di aggregati con frequenze appropriate iniziano il passo successivo delle sequenze biochimiche; 3) come le strutture steriche delle molecole possono essere alterate o stabilizzate da sottili cambiamenti della loro composizione primaria. Copyright Claudio De Santi Pag. 7
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