Prevenire l'ictus cerebrale - riconoscere i sintomi - Fondazione Svizzera di Cardiologia
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Fondazione Svizzera di Cardiologia Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Prevenire l’ictus cerebrale – riconoscere i sintomi
Sommario Prefazione 3 L’encefalo: una cosa meravigliosa 4 Cos’è l’ictus cerebrale? 5 Le diverse forme di ictus cerebrale 6 Conoscere e prevenire i rischi 8 Segni premonitori di un ictus cerebrale imminente 18 Esami in presenza di segni premonitori 19 Sintomi dell’ictus cerebrale 20 Modo di comportarsi in caso di emergenza 21 Esami e terapie nell’ictus cerebrale 22 Vivere dopo l’ictus cerebrale 25 Indirizzi utili 26 Editrice: Fondazione Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30 Casella postale 3000 Berna 14 Telefono 031 388 80 80 info@swissheart.ch www.swissheart.ch www.ictuscerebrale.ch Conto per offerte CP 69-65432-3 IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3 Il genere maschile vale anche per quello femminile. © Fondazione Svizzera di Cardiologia 9a edizione, maggio 2020
Prefazione L’ictus cerebrale («colpo apoplettico») è una malattia drammatica: in pochi minuti può cambiare profondamente la vita degli interessati e delle loro famiglie e metterla a dura prova. Può colpire chiunque, anche per- sone giovani. In Svizzera, in un anno, circa 16 000 persone subiscono un ictus cerebrale. Quindi, dopo le cardiopatie ed il cancro, esso è al terzo posto fra le cause di morte e contemporaneamente il motivo più fre- quente di invalidità precoce. Spesso si paragona l’ictus cerebrale ad un fulmine a ciel sereno. Contra- riamente ad un’errata credenza molto diffusa non si tratta però di un evento a cui siamo esposti senza alcuna possibilità di difesa. Molti ictus cerebrali e le loro tragiche conseguenze si potrebbero infatti evitare con una miglior prevenzione, sapendone riconoscere con sicurezza i segni premonitori e agendo rapidamente e nel modo giusto in caso di emer- genza. Studi ed inchieste dimostrano che la popolazione è troppo poco informata in merito ai fattori di rischio, che i segni premonitori ed i sintomi non sono abbastanza conosciuti e che spesso le persone colpite arrivano all’ospedale troppo tardi. Per salvare la vita a un maggior numero di persone e per evi- tare gravi disabilità in seguito a ictus cerebrale è indispensabile prevenire i rischi, riconoscere i sintomi e, in caso d’emergenza agire correttamente. Prevenire i rischi signific soprattutto preparare bene il terreno per uno stile di vita sano. Poiché, pur essendo stati fatti dei progressi nella terapia dell’ictus cerebrale, dopo un tale evento non c’è nessuna garanzia di continuare a vivere senza menomazioni. La prevenzione è una sfida Accettiamola. Ci si può solo guadagnare! La vostra Fondazione Svizzera di Cardiologia 3
L’encefalo: una cosa meravigliosa Col midollo spinale l’encefalo forma il sistema nervoso centrale. È l’organo che regola tutte le funzioni del nostro organismo, come ad esempio muoversi, parlare, sentire o vedere. Ogni parte dell’encefalo è specializzata in determi- Pensiero figu ato / spaziale nati compiti. In caso di lesione encefalica la funzione della (emisfero cerebrale destro) parte colpita viene a mancare. Nell’encefalo si possono distinguere diverse parti princi- pali: il cervello, il cervelletto e il tronco cerebrale, che serve da «posto di comando» e continua nel midollo spi- nale. L’encefalo è circondato dalle meningi e racchiuso nella scatola cranica. Nell’essere umano la «centrale» dell’encefalo è costituita dal cervello, particolarmente sviluppato e diviso da una profonda fessura in due emisferi con dei solchi. La metà Pensiero legato all’espressione sinistra è responsabile del pensiero legato all’espressione verbale (emisfero cerebrale sini- verbale, quella destra del pensiero figu ato. È interessante stro) constatare che la metà destra del corpo obbedisce a ordini che partono dall’emisfero cerebrale sinistro, mentre la muscolatura della metà sinistra del corpo riceve i suoi impulsi dall’emisfero cerebrale destro. Le due metà del cervelletto hanno funzioni di coordina- mento. Regolano l’equilibrio, lo svolgimento dei movimenti e il tono muscolare (stato di tensione dei muscoli). Cervello Il tronco cerebrale è costituito dal mesencefalo, dal ponte Tronco cerebrale e dal midollo allungato. Tra l’altro è il centro responsabile Cervelletto della circolazione e della respirazione. Il diencefalo con l’i- pofisi importante ghiandola produttrice di ormoni, regola Immagine di un encefalo sano dei processi metabolici. 4
Cos’è l’ictus cerebrale? Affinch il cervello possa svolgere le sue funzioni gli occorre molta energia. Ciononostante, proprio il cervello è l’organo del nostro corpo meno in grado di «immagazzi- nare» energia. Perciò dipende dal continuo apporto di ossi- Corpo geno e sostanze nutritive (zucchero) mediante il sangue, Mani Gambe Braccia che il cuore pompa attraverso le arterie in tutte le parti Viso dell’organismo. Benché l’encefalo sia relativamente pic- colo rispetto ad altre parti del corpo, ha bisogno di quasi un quarto della quantità di sangue messa in circolo dal cuore in condizioni di riposo! Si verific un ictus cerebrale quando l’apporto di sangue in una parte del cervello viene interrotto. Le cellule nervose Parlare della zona colpita non ricevono a sufficienz o non rice- Udire vono del tutto ossigeno e sostanze nutritive. Sono danneg- Comprendere quanto giate e si atrofizzan se l‘irrorazione sanguigna non viene vien detto Vedere ripristinata entro pochi minuti. Ogni parte del cervello è specializzata in determinati Il tipo di funzioni organiche che restano compromesse compiti dopo un ictus cerebrale e la gravità delle sue conseguenze dipendono dall’estensione e dalla localizzazione della zona colpita: dei circa 16 000 ictus che si verifican in Svizzera. in un anno, uno su cinque è letale. Dato che le cellule cere- brali non possono rinnovarsi, dopo un ictus molti pazienti (circa uno su tre) restano gravemente menomati e non sono più in grado di condurre una vita autonoma. Interruzione dell’apporto di sangue per occlusione di un’arteria cerebrale, con con- seguente mancanza di irrora- zione sanguigna e soppres- sione delle funzioni della zona di cervello situata a valle (di color grigio) 5
Le diverse forme di ictus cerebrale A seconda della causa e della localizzazione si distinguono diversi tipi di ictus cerebrale: Infarto cerebrale ischemico Questo tipo di ictus cerebrale è provocato da una trombosi o da un‘embolia. Costituisce il gruppo principale dei cosid- detti «infarti cerebrali ischemici» (ischemia = irrorazione Trombosi: un coagulo di sanguigna insufficiente) sangue occlude un’arteria e interrompe così il passaggio Si parla di trombosi cerebrale quando un coagulo di san- del sangue (trombo) gue, un cosiddetto «trombo», blocca il passaggio del san- gue in un’arteria cerebrale. Questi coaguli si formano soprattutto in vasi sanguigni il cui lume è ristretto dalla presenza di depositi arteriosclerotici. Le zone del cervello situate oltre l’occlusione del vaso sanguigno non sono più irrorate o lo sono solo in misura insufficient . Questo pro- cesso può svolgersi in pochi minuti o in alcune ore. Al secondo posto per frequenza come causa di un infarto cerebrale ischemico c’è l’embolia. Spesso l’embolia cere- brale è dovuta a disturbi del ritmo cardiaco con polso irre- golare come per esempio fibrillazion atriale. La fibrill - zione atriale ha per conseguenza che l’espulsione del sangue dall’atrio è difettosa. Il sangue «rimasto» può rag- grumarsi e formare un coagulo che si stacca, «migra» col sangue nel cervello (embolia) e vi occlude un vaso sangui- gno. Il coagulo di sangue può però avere origine anche Embolia: una parte di un assai più in alto, per esempio in un‘arteria del collo coagulo di sangue si stacca ristretta («stenosata») e staccarsi da lì. e va ad occludere un vaso sanguigno di minor calibro situato altrove 6
Le diverse forme di ictus cerebrale Emorragia cerebrale sangue Nettamente più rara dell’infarto ischemico come causa di un ictus è l’emorragia cerebrale. Si parla di emorragia cerebrale quando un vaso sanguigno cerebrale si rompe con fuoruscita di sangue nel cervello. Ne consegue un danno locale alla sostanza cerebrale. All’origine di un’emorragia cerebrale ci sono soprattutto modificazion arteriosclerotiche dei vasi sanguigni, diverse malattie del sangue, terapie con medicamenti anticoagulanti, tumori Emorragia cerebrale: emorragia nel tessuto cere- o lesioni craniche. brale con conseguente danno Emorragia subaracnoidea Anche un’emorragia subaracnoidea può essere causa di un ictus cerebrale. In questo caso un vaso sanguigno che porta al cervello si spezza e il sangue fuoriesce nello spa- zio riempito di liquido cerebrospinale compreso tra la meninge intermedia (chiamata aracnoide) e quella interna (pia madre), ma non nel cervello stesso. La causa più fre- sangue quente di emorragie nello spazio subaracnoideo sono delle dilatazioni a forma di sacco delle pareti arteriose, i cosid- Emorragia subaracnoidea: emorragia tra la meninge detti aneurismi. intermedia (aracnoide) e quella interna Rottura di un aneurisma, causa più frequente di un’emorragia subaracnoidea 7
Conoscere e prevenire i rischi Ecco una buona notizia: contrariamente a quel che spesso si pensa, l’ictus cerebrale non è una sventura di cui siamo indifesi in balìa. Si sa che circa metà degli ictus si potreb- bero evitare conducendo una vita sana. Chi vuol proteg- gersi dall’ictus cerebrale deve perciò conoscere i fattori di rischio. Con adeguati cambiamenti del comportamento e dello stile di vita o con una cura medica, la maggior parte di essi si possono eliminare o per lo meno vi si può eserci- tare un influss favorevole. Ci sono però anche dei fattori Depositi arteriosclerotici (vio- su cui non possiamo influir . letti) restringono il lume di un vaso sanguigno e costituis- cono la base delle trombosi e I due fattori di rischio su cui non si può influir delle embolie Età Teoricamente chiunque può subire un ictus cerebrale, dal lattante alla persona molto anziana, perché non si tratta di una vera e propria «malattia dell’età». È invece vero che la probabilità di ictus aumenta nettamente coll’età, in dipen- denza del processo d’invecchiamento dei vasi sanguigni e del crescente pericolo di disturbi dell’irrorazione sangui- gna che esso comporta. Purtroppo, contro il trascorrere degli anni non c’è una «fonte di giovinezza». Però, con uno stile di vita sano possiamo fare in modo che i vasi sangui- gni e l’organismo restino giovani e in forma il più a lungo possibile. Predisposizione ereditaria Anche sulla predisposizione ereditaria non si può influir . Generalmente è presente quando diversi parenti con- sanguinei hanno subito un ictus cerebrale o un infarto cardiaco, specie se è successo prima dei 65 anni nelle donne e prima dei 55 anni negli uomini. Per le persone con una predisposizione ereditaria è particolarmente importante aver cura di uno stile di vita sano ed evitare tutti i fattori su cui si può influir . 8
Conoscere e prevenire i rischi I dieci fattori di rischio più importanti su cui si Endotelio (rivestimento di può influir cellule a uno strato) Il motivo della maggior parte dei disturbi dell’irrorazione sanguigna si chiama arteriosclerosi (detta anche atero- sclerosi). Questo processo subdolo, di cui non ci si accorge, si protrae per anni e decenni. Favoriti da diversi Cellule fattori, sullo e nello strato interno di cellule appiattite delle muscolari lisce arterie (endotelio) si formano dei depositi di sostanze grasse. Concrescendo, cellule del sangue, di tessuto con- Arteria normale senza depositi nettivo e muscolari li trasformano in cosiddette «placche» arteriosclerotici che restringono il lume dei vasi sanguigni e ostacolano la circolazione. Se in uno di questi restringimenti («stenosi») si fiss un coagulo di sangue l’irrorazione sanguigna a valle si blocca totalmente, con minacciose conseguenze: un Sostanze grasse accumulate ictus cerebrale se si tratta di un’arteria cerebrale, un infarto cardiaco se è occlusa una coronaria. È anche possi- bile che le placche si lacerino e un coagulo di sangue si formi sul posto, con le stesse gravi ripercussioni. Nell’insorgenza dell’arteriosclerosi hanno importanza i fat- tori descritti nelle pagine che seguono. Con un comporta- mento adeguato possiamo esercitare su di essi un influss favorevole o almeno ridurli in parte. Arteriosclerosi incipiente con accumulo di sostanze grasse che possono trasformarsi in placche Placche I dieci fattori di rischio • Ipertensione arteriosa • Diabete • Fibrillazione atriale • Sindrome dell’apnea nel sonno • Fumo • Sovrappeso • Iperlipidemie • Alcool Arteria ristretta con gravi • Sedentarietà placche arteriosclerotiche • Stress 9
Conoscere e prevenire i rischi Ipertensione arteriosa Si parla di ipertensione quando, con ripetute misurazioni, il valore superiore (sistolico) della pressione arteriosa è di 140 mm Hg o più e/o quello inferiore (diastolico) è di 90 mm Hg o più (mm Hg = millimetri della colonnina di mercurio). L’ipertensione è il fattore di rischio più impor- tante per l’ictus cerebrale. Se il fluss sanguigno esercita continuamente un’elevata pressione sulle pareti delle arterie esse si induriscono e si ispessiscono. Sostanze grasse vi si depositano e l’arteriosclerosi avanza. Inoltre può succedere che lo strato interno delle arterie (endote- lio) subisca delle lesioni, oppure che una parete vasale lesa si laceri per effetto della pressione, con conseguente emorragia. Cosa si può fare: Gli adulti dovrebbero misurare la pressione almeno una volta all’anno per poter scoprire un’eventuale iperten- sione: infatti, di questa malattia non ci si accorge. Le gestanti e le donne che prendono la «pillola» contraccet- tiva devono farsi misurare la pressione regolarmente. Se si constata un’ipertensione di lieve entità, talora la si può già normalizzare eliminando il sovrappeso. Anche ridurre il consumo del sale a meno di 5 g/giorno contri- buisce alla diminuzione della pressione del sangue. In cucina, come condimento preferisca le erbe aromatiche e le spezie al sale e ai mix di spezie salate. Eviti gli ali- menti ad alto contenuto di sale, come gli snack, le sal- sicce, i piatti pronti e le conserve. Anche un’attività fisic regolare e momenti di disten- sione hanno un influss positivo sulla pressione sanguigna. Però in alcuni casi questi cambiamenti dello stile di vita non bastano. Allora, per riportare la pressione a valori normali occorre l’ assunzione regolare di un medica- mento antiipertensivo. 10
Conoscere e prevenire i rischi Diabete (soprattutto diabete mellito di tipo II) Il diabete mellito è dovuto a mancanza o a un disturbo dell’utilizzazione dell’ormone insulina, necessario affinch uno zucchero (il glucosio) possa passare dal sangue alle cellule dell’organismo. In un certo senso, l’insulina è la chiave che permette al glucosio l’accesso alla cellula. In caso di mancanza di insulina il tasso sanguigno del gluco- sio («glicemia») sale (diabete di tipo I). Anche i disturbi dell’utilizzazione dell’insulina, a lungo andare, provocano lesioni dei vasi sanguigni e disturbi del metabolismo dei grassi. Questo diabete di tipo II o «diabete dell’anziano» può già colpire persone di mezza età; a rischio sono soprattutto quelle in sovrappeso. Cosa si può fare: Per prevenire o curare il diabete di tipo II il medico consiglierà di modificare l’alimentazion , tenere sotto controllo (se necessario ridurre) il peso e svolgere rego- larmente attività fisica In certi casi sono necessari dei medicamenti. Fibrillazione atriale La fibrillazione atriale è un’aritmia frequente che comport un elevato rischio di ictus cerebrale. Ne sono colpite so-prattutto le persone anziane. La fibrillazione atriale si f sentire per lo più sotto forma di tachicardia, palpitazioni e polso irregolare. I disturbi possono manifestarsi occasio- nalmente o costantemente. Alcuni pazienti non hanno disturbi, ragion per cui il problema rimane nascosto molto a lungo. Nella fibrillazione atrial , gli atri del cuore non battono più in modo regolare, ma battono troppo velocemente, in modo irregolare e non coordinato. Il flusso sanguigno viene pertanto molto rallentato, ragion per cui il sangue può addensarsi e formare un coagulo. Se il coagulo, partendo 11
Conoscere e prevenire i rischi dall’atrio del cuore, raggiunge il cervello e rimane bloccato in un vaso, l’affluss di sangue si blocca provocando un ictus cerebrale. Cosa si può fare: La misura più efficac per ridurre il rischio di ictus cerebrale in presenza di fibrillazion atriale è costituita dall‘anticoagulazione. Sono disponibili diversi medica- menti efficac in questo senso. Se le è stata diagnosti- cata una fibrillazion atriale, le consigliamo di escludere il più possibile i fattori di rischio e di seguire attenta- mente il trattamento suggerito dal medico. Sindrome dell’apnea nel sonno La sindrome dell’apnea nel sonno, che riguarda soprat- tutto le persone che russano molto, causa parecchie inter- ruzioni della respirazione durante il sonno con diminuzione dell’assorbimento di ossigeno. Un sonno normale e ristora- tore diventa quindi impossibile. Come effetto collaterale c’è un aumento della pressione arteriosa e del rischio di malattie vascolari. Cosa si può fare: La sindrome dell’apnea nel sonno si può accertare con apposite attrezzature in centri di medicina del sonno e curare, di notte, con speciali apparecchi respiratori. Fumo Oltre ad aumentare il rischio di cancro, fumare causa dei danni notevoli anche ai vasi sanguigni. Le sostanze nocive assorbite col fumo riducono l’apporto di ossigeno agli organi ed alle pareti vasali; queste ultime si induriscono e il loro lume si restringe, favorendo l’arteriosclerosi e la formazione di coaguli di sangue e aumentando la pres- sione arteriosa. 12
Grazie alla Sua donazione la Fondazione Svizzera di Cardiologia può • sostenere i ricercatori in Svizzera affinché acquisiscano nuove conoscenze sulle cause delle cardiopatie. • dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi d’esame e di trattamento. • consigliare le persone colpite e i loro familiari e mette a loro disposizione opuscoli informativi sulla patologia, sul trattamento e sulla prevenzione • informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardio- vascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano per il cuore. I nostri servizi per Lei quale sostenitrice/sostenitore: • Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri specialisti (in tedesco o in francese). • Risposta scritta alle Sue domande nella nostra consultazione su www.swissheart.ch/consultazione. • Test del cuore pesonale CardioTest® gratuito (a partire da un contributo di sostenitore di CHF 60.– all’anno). • Rivista «Cuore e ictus cerebrale» (4 volte all’anno). Sì, vorrei diventare sostenitrice / sostenitore! Sì, inviatemi per favore senza impegno, per conoscenza, un esemplare della rivista per i sostenitori «Cuore e Ictus cerebrale»! Fondazione Svizzera La Fondazione Svizzera di Cardiologia di Cardiologia è certificata dalla ZEWO Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale dal 1989.
Conoscere e prevenire i rischi Cosa si può fare: C‘è una sola misura efficace smettere di fumare! La disassuefazione dal fumo ha un aspetto molto inte- ressante: trascorsi da tre a cinque anni senza fumare (a seconda di quanto fumava in precedenza) il suo rischio di ictus cerebrale può ridursi di nuovo al livello di quello dei non fumatori! Per la disassuefazione dal fumo a richiesta troverà aiuto e sostegno da varie parti (alla fin dell’opuscolo indichiamo degli indirizzi utili). Sovrappeso Il sovrappeso affatica la circolazione e aumenta la pres- sione arteriosa. Sono in sovrappeso ? L’unità di misura più usata è l’indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI), che si calcola come segue: peso in chili diviso per la statura in metri al quadrato. Esempio: statura 1,68 m, peso 83 kg dà un BMI di 29, perché 83 : (1,68 x 1,68) = 29 BMI da 20 a 25: peso normale BMI oltre 25, fin a 30: sovrappeso BMI superiore a 30: obesità (adiposità) Non è importante solo il peso, bensì anche la ripartizione dei grassi nel corpo: le cellule di tessuto adiposo superflu nella regione addominale (forma a mela) comportano un rischio maggiore di quelle localizzate sulle anche o le cosce (forma a pera). 13
Conoscere e prevenire i rischi Cosa si può fare: Deve dunque controllare regolarmente la circonferenza addominale, che non dovrebbe superare 102 cm negli uomini e 88 cm nelle donne. Chi vuol diminuire di peso e poi mantenere il peso più basso raggiunto deve puntare sulla combinazione «apporto calorico ridotto – attività fisic regolare» Ridurre l’apporto calorico signific pas- sare gradualmente a un’alimentazione variata, a conte- nuto ridotto di grassi, che prende ad esempio la pira- mide alimentare (vedi pagina 15). Le diete rapide radicali fanno diminuire il peso a beve scadenza, ma quasi mai danno un risultato durevole. Già diminuendo di peso, generalmente le persone in sovrappeso riescono ad abbassare nettamente la pressione. Inoltre si ha un influss positivo sulle lipidemie e si previene il diabete (soprattutto il diabete mellito di tipo II). Iperlipidemie Un tasso sanguigno troppo elevato dei lipidi (iperlipide- mia / ipercolesterolemia) assume grande importanza nell’insorgenza dell’arteriosclerosi. Il colesterolo è una sostanza che partecipa alla produzione di certi ormoni e degli acidi biliari ed è un costituente delle pareti cellulari. Consumando alimenti di origine animale si assume una certa quantità di colesterolo, però la parte di gran lunga maggiore l’organismo la produce da sé, nel fegato e nel tratto digerente. Sfavorevole è soprattutto un tasso ele- vato del «cattivo» colesterolo LDL e dei trigliceridi (grassi neutri), perché essi si depositano nei vasi sanguigni e favo- riscono in misura determinante il processo arteriosclero- tico. Il «buon» colesterolo HDL, invece, ha un effetto pro- tettivo sui vasi sanguigni. 14
Conoscere e prevenire i rischi La piramide alimentare svizzera illustra la composizione di un‘alimentazione equilibrata Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch Piramide alimentare svizzera entare svizzera Dolci, snack salati e alcolici i e alcolici In piccole quantità. Oli, grassi e frutta oleaginosa Ogni giorno olio e frutta oleaginosa in piccole quantità. Burro / margarina con moderazione. ta oleaginosa in piccole quantità. Burro / margarina con moderazione. Latticini, carne, pesce, uova e tofu esce, uova e tofu Ogni giorno 3 porzioni di latticini e 1 porzione di carne/ pesce/ uova /tofu… i di latticini e 1 porzione di carne/ pesce/ uova /tofu… Cereali, patate e leguminose Ogni giorno 3 porzioni. Fra i cereali privilegiare i prodotti integrali. i. Fra i cereali privilegiare i prodotti integrali. Verdura e frutta Ogni giorno 5 porzioni di diversi colori. i di diversi colori. Bibite Ogni giorno 1–2 litri di bevande non dolcificate; privilegiare l’acqua. i bevande non dolcificate; privilegiare l’acqua. Ogni giorno almeno 30 minuti di movimento e sufficiente rilassamento. 0 minuti di movimento e sufficiente rilassamento. Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch © Società Svizzera di Nutrizione SSN, Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV / 2o11 Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch L’alimentazione sana ha il sapore delle vacanze! Nelle persone che vivono nell’area del Mediterraneo le malattie cardiovascolari sono nettamente meno frequenti che da noi e nelle popolazioni che vivono più a nord. La spiegazione più importante di questa differenza è data dall’alimenta- zione mediterranea. Ne costituisce la base il passaggio da abbondanza di grassi, carne, sale e cibi dolci a un’alimentazione ricca di fibr con molta frutta, insalata, verdura e prodotti a base di cereali integrali. Dare la preferenza agli acidi grassi insaturi (contenuti per esempio nell‘olio di colza e d‘oliva) invece di quelli saturi (contenuti negli alimenti di origine animale), ogni tanto pesce da pesca sosteni- bile e tutti i giorni un bicchiere di vino rosso sono altre caratteristiche di questa cucina particolarmente sana per i vasi sanguigni e oltretutto molto saporita. 15
Conoscere e prevenire i rischi Cosa si può fare: Domandi al medico se i suoi tassi del colesterolo o dei trigliceridi superiori al normale. A partire dai 40 anni è consigliabile farli controllare almeno ogni cinque anni; alle persone con un rischio più elevato si consiglia di determinarle prima e più spesso. Alle persone che oltre all’iperlipidemia non presentano altri disturbi si consiglia di modificar lo stile di vita. Uno stile di vita sano contempla un’alimentazione equilibrata, con un ridotto apporto di grassi e preferendo il consumo di acidi grassi insaturi (p.es. olio di colza e d’oliva) agli acidi grassi saturi negli alimenti di origine animale (sal- sicce, carne, burro, panna). Si raccomanda la dieta medi- terranea e, in caso di valori elevati di trigliceridi, la rinun- cia al consumo di alcol. Anche una regolare attività fisic e, per chi fuma, la disassuefazione dal fumo agiscono positivamente sui lipidi ematici. Ai pazienti affetti da malattie cardiovascolari o con un elevato rischio di tali malattie il medico consiglierà un medicamento che riduca i lipidi ematici, qualora i valori non si normalizzino nonostante la modific dello stile di vita. Alcool Più di due bicchieri di vino o due bottigliette di birra o un bicchierino di superalcolico al giorno (per le donne la metà) hanno un effetto sfavorevole sulla pressione arteriosa. Inoltre l‘alcool apporta molte calorie e quindi contribuisce al sovrappeso. Cosa si può fare: Le donne dovrebbero limitarsi a 10 grammi d’alcool al giorno (corrispondenti a 1 dl di vino o 3 dl di birra) al massimo, gli uomini a 20 grammi (2 dl di vino o 6 dl di birra). 16
Conoscere e prevenire i rischi Sedentarietà È dimostrato che un‘attività fisic regolare aiuta a diminu- ire il rischio di ictus cerebrale, malattia coronarica, diabete mellito di tipo II, cancro del colon ed osteoporosi. Il cuore e la circolazione restano in forma e tutto il metabolismo viene attivato. Cosa si può fare: Almeno 2 ore e mezza di attività fisic di media intensità alla settimana (realizzabile anche in porzioni di 10 minuti di alta intensità) ha effetti favorevoli sulla salute. Il modo più semplice di arrivarci è di integrarlo nella vita quoti- diana, per esempio andando a fare la spesa o recandosi al lavoro (almeno per un certo tratto) a piedi o in bici- cletta, salendo le scale invece di usare la scala mobile o l’ascensore. Anche il giardinaggio e i lavori domestici contribuiscono ad una miglior forma fisica Stress Lo stress si manifesta sotto forma di maggior attitudine all’azione dell’organismo, aumenta la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Oggi sappiamo con certezza che le situazioni di stress, come insoddisfazione sul lavoro, limitazioni della libertà personale e altre difficolt sociali, costituiscono di per sé un fattore di rischio per le malattie vascolari e favoriscono altri fattori di rischio già menzionati quali il fumo, l’ipertensione e il sovrappeso. Cosa si può fare: Anzitutto riflett a quello che le pesa di più. Poi cerchi di rimediarvi riesaminando a fondo il suo stile di vita, inse- rendo di proposito delle pause di distensione nella sua vita di tutti i giorni e cercando di aumentare i contatti e la conversazione con le persone con cui si sente a pro- prio agio. Inoltre cerchi una compensazione alla routine quotidiana con l‘attività fisic o con lo sport. Utili per eli- minare lo stress possono essere anche dei metodi di rilassamento come lo yoga, il training autogeno, miglio- rare la tecnica della respirazione o un rilassamento muscolare progressivo. 17
Segni premonitori di un ictus cerebrale imminente È raro che un ictus cerebrale arrivi come un fulmine a ciel sereno. Molti ictus sono preceduti da segni premonitori, costituiti da «mini-ictus» chiamati attacchi ischemici tran- sitori, abbreviato a livello internazionale in «TIA» (attacchi passeggeri di carente irrorazione sanguigna). La causa di questi segni premonitori è un disturbo circolatorio dovuto alla presenza di un coagulo di sangue in una arteria cere- brale che riduce temporaneamente l’apporto di sangue e viene poi trascinato via dalla corrente sanguigna o si disgrega spontaneamente. Anche l’occlusione di un picco- lissimo vaso sanguigno può provocare un TIA. Il TIA causa sintomi di ictus cerebrale che, a differenza di quanto accade nel «vero» ictus, durano solo alcuni minuti. Sintomi tipici sono per esempio: • fugace paralisi o disturbo della sensibilità del volto, di un braccio, di una mano o di una gamba • disturbo passeggero del linguaggio • disturbo passeggero della vista, come visione doppia o cecità (spesso solo un occhio) • improvvise vertigini Poiché i sintomi di un TIA durano poco tempo, spesso que- sti non vengono considerati segni premonitori e quindi non sono presi sul serio. Se constata dei sintomi di questo genere su se stesso o in una persona che le è vicina vada senza indugio dal medico o in un ospedale. Ora c‘è ancora la probabilità di prevenire un ictus cerebrale! Nella maggior parte dei casi un accer- tamento d‘urgenza permette di porre una diagnosi, di tro- vare la/le causa/e, di prendere tempestivamente dei prov- vedimenti preventivi e di decidere se è necessario il ricovero in ospedale. 18
Esami in presenza di segni premonitori Dopo un «TIA» il medico accerterà anzitutto quali fattori di rischio ci sono e, con esami di laboratorio, cercherà even- tuali malattie concomitanti o disturbi metabolici (come per esempio il diabete). Una tomografi per risonanza magnetica (MRI) o una tomo- grafi assiale computerizzata (TAC), unitamente all‘interro- gazione mirata del paziente, chiarisce se la diagnosi di TIA è giusta. A seconda del caso si possono poi fare ulteriori esami destinati a valutare lo stato dei vasi sanguigni e la circolazione, come pure ad evidenziare eventuali disfun- zioni cerebrali e cardiache. Menzioniamo ad esempio la sonografi Doppler dei vasi sanguigni del collo e del cer- vello, l‘angiografi MRI e l‘angiografi TAC (esami non inva- sivi per visualizzare le arterie del collo e del cervello), l’e- Tomografi cocardiografi (esame del cuore con gli ultrasuoni) o l’elettrocardiogramma (ECG), compreso l‘ECG di 24 ore. In base alla causa del TIA si inizia una terapia per prevenire l’ictus cerebrale. In caso di fibrillazion atriale, di certe malattie delle valvole cardiache o di altre malattie rare il medico prescriverà dei medicamenti che agiscono sulla coagulazione del sangue (anticoagulanti). Agli altri pazienti si somministrano generalmente dei farmaci che inibiscono l‘aggregazione delle piastrine del sangue (antiaggreganti), come p.es. l‘acido acetilsalicilico (Aspirina®) o il clopidogrel. In molti pazienti possono essere utili i medicamenti ipolipi- demizzanti. In determinati casi, come misura preventiva è opportuno liberare chirurgicamente da depositi di grasso e di sali di calcio la parete interna stenosata di una carotide (arteria del collo che porta al cervello). Questo intervento, chia- mato endoarteriectomia della carotide, è eseguito da chirurghi dei vasi sanguigni o da neurochirurghi. Come alternativa entra in considerazione anche una dilatazione col palloncino. 19
Sintomi dell’ictus cerebrale Se malgrado le precauzioni citate o senza alcun segno pre- monitore si verific un ictus cerebrale il quadro clinico non è uniforme. Cioè: non tutti gli ictus si manifestano allo stesso modo. Tipici sono uno o più dei sintomi seguenti: Paralisi Paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza, per lo più soltanto a un lato del corpo (volto, braccio o gamba) Disturbi della vista Cecità improvvisa (spesso solo un occhio) o visione doppia Anomalie del linguaggio Anomalie del linguaggio o difficolt di capire quanto viene detto Vertigine Forte vertigine con incapacità di camminare Mal di testa Mal di testa improvviso, insolito, fortissimo In presenza di questi sintomi è necessario il ricovero immediato in ospedale, anche se le persone colpite non percepiscono i loro sintomi e non valutano correttamente la situazione. Se si manifestasse uno di questi sintomi, chiami subito il numero d’emergenza 144 e richieda il ricovero nel più vicino ospedale dotato di Stroke Center o Stroke Unit, specializzato nel trattamento di pazienti colpiti da ictus cerebrale. 20
C om p o r t a m e n t o in caso di emergenza Un ictus cerebrale è un’emergenza che mette la vita in App «Emergenze HELP» pericolo. Ogni minuto conta! Per praticare certe terapie, come la trombolisi (dissoluzione di un coagulo mediante Per sapere cosa fare in un‘infusione di medicamento e/o cateteri) in caso di ictus caso di emergenza: l’App cerebrale ischemico, c’è solo uno spazio di tempo molto gratuita «Emergenze HELP» presenta le misure di salva- limitato. Perciò è prezioso ogni minuto guadagnato taggio da adottare in caso di nell’arrivare all’ospedale. emergenza cardiovascolare e di ictus cerebrale e aiuta a Se i pazienti che hanno subito un ictus cerebrale vengono metterle in atto e a rinfrescare regolarmente le conoscenze. portati all’ospedale entro poche ore dall’inizio dei sintomi (quanto più presto, tanto meglio!) ci sono le massime Scarichi l’App «Emergenze probabilità che possano esserne dimessi senza danni HELP» sul suo smartphone! permanenti o menomazioni. www.swissheart.ch/app Il modo giusto di comportarsi La regola fondamentale in caso di ictus cerebrale è: man- tenere la calma ma agire rapidamente e con decisione! • Chiami subito il numero d’emergenza 144 (all’estero il numero locale) e richieda il ricovero nel più vicino ospe- dale dotato di Stroke Center o Stroke Unit, specializzato nel trattamento di pazienti colpiti da ictus cerebrale. • Comunichi l’indirizzo dove intervenire, il nome e cognome e l’età del paziente. • Adagi il paziente che ha subito un ictus cerebrale sul 144 dorso con il busto piano su una superfici dura o sul pavimento (se è privo di conoscenza in posizione late- rale). • Slacci gli indumenti che stringono, la cravatta o il reggiseno. • Non dia farmaci o acqua: c’è il rischio di soffocamento. • Se è notte illumini l’appartamento, la tromba delle scale e la porta di casa. Preghi un vicino di far strada ai soc- corritori mentre lei resta con il paziente e lo tranquil- lizza. 21
Esami e terapie nell’ictus cerebrale Esami accurati La terapia immediata ha lo scopo di risolvere una situazione che mette direttamente a repentaglio la vita del paziente e sostenere funzioni vitali come la circolazione e la respi- razione. Anzitutto il medico effettua un esame clinico neu- rologico per confermare il sospetto di ictus cerebrale escludendo altre cause. In base ad una serie di esami quali misurazione della pressione arteriosa, controllo della coa- gulazione del sangue, della glicemia e delle lipidemie si prepara poi la terapia medicamentosa. Con moderne tecniche di rappresentazione per immagini come la tomografi computerizzata e la tomografi per risonanza magnetica si accerta inoltre se si tratta di un infarto cerebrale ischemico, dovuto a occlusione di un vaso sanguigno cerebrale da parte di un coagulo di sangue, oppure di un’emorragia cerebrale. Solo se è esclusa un‘emorragia cerebrale si può iniziare la terapia mirata. Grandi progressi nella terapia Da alcuni anni, per la terapia dell’ictus cerebrale abbiamo a disposizione un metodo promettente: la trombolisi endo- venosa (trombo = coagulo di sangue; lisi = disgregazione) mediante infusione della sostanza rt-PA. Le probabilità del paziente di ristabilirsi completamente e senza menoma- zione permanente sono nettamente maggiori, ma soltanto se si interviene molto rapidamente, cioè entro poche ore dall’inizio dei sintomi. Per disgregare rapidamente il coa- gulo di sangue, nella trombolisi il medicamento si può anche somministrare direttamente in immediata prossi- mità dello stesso, con un catetere, ed eventualmente aspi- rarlo («trombolisi endoarteriosa»). Inoltre in caso di grandi infarti si usa sempre più spesso il cosiddetto stentretriever, strumento che permette di asportare meccanicamente grossi coaguli di sangue. 22
Esami e terapie nell’ictus cerebrale Nell‘ictus cerebrale raramente è necessario un intervento chirurgico d‘urgenza. Generalmente lo diventa solo in caso di grande emorragia oppure di infarto cerebrale molto esteso con tumefazione cerebrale, se sono associati ad un aumento della pressione intracranica. Per prevenire ulteriori disturbi dell’irrorazione sanguigna o un secondo ictus generalmente si somministrano al paziente dei medicamenti anticoagulanti, destinati ad impedire la formazione di altri grumi di sangue. Stroke Centers e Stroke Units Gli ospedali con Stroke Center o Stroke Unit dispongono di personale con una formazione speciale (Stroke Teams) e le attrezzature tecniche necessarie per la diagnosi immediata e l’inizio della terapia adatta in caso di ictus cerebrale. Inoltre, in questi ospedali si iniziano precoce- mente le misure di riabilitazione come fisiote apia, logo- pedia o ergoterapia. Studi in materia dimostrano che gli Stroke Centers e le Stroke Units, per quanto riguarda mortalità, autonomia dei pazienti dopo l’ictus e durata dell’ospedalizzazione, ottengono risultati nettamente migliori degli ospedali che non ne dispongono. Un elenco degli ospedali specializzati nel trattamento dei pazienti con ictus cerebrale dotati di Stroke Center o Stroke Unit in Svizzera è disponibile sul sito www.ictuscerebrale.ch. 23
Esami e terapie nell’ictus cerebrale Migliori possibilità di sopravvivenza Le statistiche mostrano che un quinto delle vittime di ictus cerebrale muore e circa un terzo rimane disabile. Evitando di perdere tempo, le possibilità dei pazienti di uscire dall’ospedale senza danni permanenti aumentano signi- ficativament . Con i metodi terapeutici moderni le prospettive di ritornare a vivere senza menomazioni sono aumentate. Ma non c’è nessuna garanzia. Perciò chi vuol risparmiarsi sofferenze e menomazioni dovrebbe ridurre il rischio di ictus cerebrale con una prevenzione attiva. La ricetta è: Prevenire i rischi, riconoscere i sintomi, in caso di emergenza agire tempestivamente e correttamente! 24
Vivere d o p o l ’ i c t u s c e r e b r a l e Già nella fase acuta della malattia si mettono in atto delle misure per prevenire un ulteriore Ictus (prevenzione secondaria). Si cercano e si eliminano i fattori di rischio. Un’ipertensione prima ignorata, un’ierlipidemia, un diabete e la fibrillazion atriale si possono curare in modo mirato. Inoltre al paziente vengono somministrati dei medicamenti che aiutano ad impedire un nuovo ictus. Con lo stesso intento, cioè ridurre i fattori di rischio, gli si consiglia anche di cambiare lo stile di vita. Dopo la fase critica incomincia la riabilitazione: i pazienti imparano a ricuperare le funzioni perse. Secondo i casi di tratta di reimparare a respirare, parlare, mangiare, bere, riposare, dormire, fare i propri bisogni, muoversi, provve- dere all’igiene personale, vestirsi e svestirsi, comunicare ed affrontare e vincere la paura, il dolore e l’afflizion . È un impegno gravoso sia per i famigliari e gli amici che per i medici e altri operatori del settore sanitario, come infermieri, fisiote apisti, ergoterapisti, logopedisti e psico- terapeuti. Infatti un ictus cerebrale cambia anche il mondo affettivo del paziente e non di rado può causare depres- sioni. La riabilitazione può durare dei mesi o anche degli anni. Però la forza di volontà e la perseveranza nell’esercitarsi sono sempre paganti! Nell‘opuscolo della Fondazione Svizzera di Cardiologia «Vivere dopo l‘ictus cerebrale» (utilizzare il talloncino d‘or- dinazione a metà di questo opuscolo) gli interessati apprendono come può svolgersi il ritorno alla vita di tutti i giorni, quali specialisti li accompagnano e quali mezzi ausiliari sono disponibili. Ampie informazioni sulle possibi- lità di consulenza e di sostegno incoraggiano ad affrontare attivamente il periodo della vita successivo all‘ictus cerebrale. 25
I ndirizzi utili Le seguenti organizzazioni possono esserle d’aiuto in singoli settori nella prevenzione dell’ictus cerebrale: Disassuefazione dal fumo Associazione Svizzera per la prevenzione del tabagismo Haslerstrasse 30, 3008 Berna Tel. 031 599 10 20 Linea stop tabacco 0848 000 181 info@at-schweiz.ch Siti Internet con informazioni e programmi per la disassuefazione: www.stopsmoking.ch www.at-schweiz.ch www.stop-tabacco.ch www.vivere-senza-fumare.ch Alimentazione Società Svizzera di Nutrizione SSN Eigerplatz 5, 3007 Berna Tel. 031 385 00 00 www.sge-ssn.ch / info@sge-ssn.ch Diabete Associazione Ticinese per i Diabetici Via al Ticino 30A, 6514 Sementina Tel. 091 826 26 78 www.diabeteticino.ch / info@diabeteticino.ch Attività fisic Pro Senectute Svizzera Lavaterstrasse 60, Casella postale, 8027 Zurigo Tel. 044 283 89 89 www.prosenectute.ch / info@prosenectute.ch Siti Internet con informazioni e programmi per l‘attività fisica www.zurichpercorsovita.ch www.allezhop.ch www.schweizmobil.ch Problemi d’alcool AA Alcolisti Anonimi Regione della Svizzera Italiana c/o Comunità Familiare, Viale Stazione 2 6500 Bellinzona Tel. 0848 848 846 www.aasri.org / svizzera.italiana@aasri.org INGRADO Servizi per le dipendenze Via Trevano 6, casella postale 4044, 6904 Lugano Tel. 091 922 60 06 www.ingrado.ch / direzione@stca.ch Dipendenze Svizzera Av. Louis-Ruchonnet 14, 1001 Lausanne Tel. 021 321 29 11 www.dipendenzesvizzera.ch / info@dipendenzesvizzera.ch 26
La Fondazione Svizzera di Cardiologia: con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale La Fondazione Svizzera di Cardiologia, promuovendo la ricerca e con una vasta opera di informazione, si impegna affinch un minor numero di persone soffra di malattie cardiovascolari o subisca un ictus cerebrale, si evitino le menomazioni e le morti premature a causa di una malattia cardiovascolare e per le persone colpite la vita resti degna di essere vissuta. La Fondazione Svizzera di Cardiologia, fondata nel 1967, è un‘organizzazione di pubblica utilità, indipendente e certificat dalla fondazione ZEWO, e si finanzi principalmente attraverso le donazioni. LOGO AVEC SLOGAN La vostra donazione in buone mani.
Fondazione Svizzera di Cardiologia Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Fondazione Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30 Casella postale 3000 Berna 14 Telefono 031 388 80 80 info@swissheart.ch www.swissheart.ch www.ictuscerebrale.ch Conto per offerte CP 69-65432-3 IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3 Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri medici specialisti (in tedesco: ogni mercoledì dalle 17 alle 19, © Fondazione Svizzera di Cardiologia, maggio 2020 in francese: ogni martedì dalle 17 alle 19) Risposta scritta alle sue domande nella nostra consultazione su www.swissheart.ch/consultazione o per lettera Ringraziamo la Società Cerebrovascolare Svizzera (SCS) per la consulenza specialistica. Società Cerebrovascolare Svizzera (SCS) neurovasc.ch
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