Prevenire l'ictus cerebrale - riconoscere i sintomi - Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Fondazione Svizzera
                       di Cardiologia
              Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Prevenire l’ictus cerebrale –
riconoscere i sintomi
Sommario

   Prefazione                                                                   3

   L’encefalo: una cosa meravigliosa                                            4

   Cos’è l’ictus cerebrale?                                                     5

   Le diverse forme di ictus cerebrale                                          6

   Conoscere e prevenire i rischi                                               8

   Segni premonitori di un ictus cerebrale imminente                          18

   Esami in presenza di segni premonitori                                     19

   Sintomi dell’ictus cerebrale                                               20

   Modo di comportarsi in caso di emergenza                                   21

   Esami e terapie nell’ictus cerebrale                                       22

   Vivere dopo l’ictus cerebrale                                              25

   Indirizzi utili                                                            26

                                               Editrice:
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                                               9a edizione, maggio 2020
Prefazione

L’ictus cerebrale («colpo apoplettico») è una malattia drammatica: in
pochi minuti può cambiare profondamente la vita degli interessati e delle
loro famiglie e metterla a dura prova. Può colpire chiunque, anche per-
sone giovani. In Svizzera, in un anno, circa 16 000 persone subiscono un
ictus cerebrale. Quindi, dopo le cardiopatie ed il cancro, esso è al terzo
posto fra le cause di morte e contemporaneamente il motivo più fre-
quente di invalidità precoce.

Spesso si paragona l’ictus cerebrale ad un fulmine a ciel sereno. Contra-
riamente ad un’errata credenza molto diffusa non si tratta però di un
evento a cui siamo esposti senza alcuna possibilità di difesa. Molti ictus
cerebrali e le loro tragiche conseguenze si potrebbero infatti evitare con
una miglior prevenzione, sapendone riconoscere con sicurezza i segni
premonitori e agendo rapidamente e nel modo giusto in caso di emer-
genza.

Studi ed inchieste dimostrano che la popolazione è troppo poco informata
in merito ai fattori di rischio, che i segni premonitori ed i sintomi non sono
abbastanza conosciuti e che spesso le persone colpite arrivano all’ospedale
troppo tardi. Per salvare la vita a un maggior numero di persone e per evi-
tare gravi disabilità in seguito a ictus cerebrale è indispensabile prevenire i
rischi, riconoscere i sintomi e, in caso d’emergenza agire correttamente.

Prevenire i rischi signific soprattutto preparare bene il terreno per uno
stile di vita sano. Poiché, pur essendo stati fatti dei progressi nella terapia
dell’ictus cerebrale, dopo un tale evento non c’è nessuna garanzia di
continuare a vivere senza menomazioni. La prevenzione è una sfida
Accettiamola. Ci si può solo guadagnare!

La vostra Fondazione Svizzera di Cardiologia

                                                                   3
L’encefalo: una cosa meravigliosa

                                    Col midollo spinale l’encefalo forma il sistema nervoso
                                    centrale. È l’organo che regola tutte le funzioni del nostro
                                    organismo, come ad esempio muoversi, parlare, sentire o
                                    vedere. Ogni parte dell’encefalo è specializzata in determi-
Pensiero figu ato / spaziale        nati compiti. In caso di lesione encefalica la funzione della
(emisfero cerebrale destro)         parte colpita viene a mancare.

                                    Nell’encefalo si possono distinguere diverse parti princi-
                                    pali: il cervello, il cervelletto e il tronco cerebrale, che
                                    serve da «posto di comando» e continua nel midollo spi-
                                    nale. L’encefalo è circondato dalle meningi e racchiuso
                                    nella scatola cranica.

                                    Nell’essere umano la «centrale» dell’encefalo è costituita
                                    dal cervello, particolarmente sviluppato e diviso da una
                                    profonda fessura in due emisferi con dei solchi. La metà
Pensiero legato all’espressione     sinistra è responsabile del pensiero legato all’espressione
verbale (emisfero cerebrale sini-
                                    verbale, quella destra del pensiero figu ato. È interessante
stro)
                                    constatare che la metà destra del corpo obbedisce a ordini
                                    che partono dall’emisfero cerebrale sinistro, mentre la
                                    muscolatura della metà sinistra del corpo riceve i suoi
                                    impulsi dall’emisfero cerebrale destro.

                                    Le due metà del cervelletto hanno funzioni di coordina-
                                    mento. Regolano l’equilibrio, lo svolgimento dei movimenti
                                    e il tono muscolare (stato di tensione dei muscoli).

             Cervello
                                    Il tronco cerebrale è costituito dal mesencefalo, dal ponte
          Tronco cerebrale          e dal midollo allungato. Tra l’altro è il centro responsabile
     Cervelletto                    della circolazione e della respirazione. Il diencefalo con l’i-
                                    pofisi importante ghiandola produttrice di ormoni, regola
Immagine di un encefalo sano        dei processi metabolici.

                               4
Cos’è l’ictus cerebrale?

Affinch il cervello possa svolgere le sue funzioni gli
occorre molta energia. Ciononostante, proprio il cervello è
l’organo del nostro corpo meno in grado di «immagazzi-
nare» energia. Perciò dipende dal continuo apporto di ossi-
                                                                                     Corpo
geno e sostanze nutritive (zucchero) mediante il sangue,            Mani
                                                                                         Gambe
                                                                               Braccia
che il cuore pompa attraverso le arterie in tutte le parti      Viso
dell’organismo. Benché l’encefalo sia relativamente pic-
colo rispetto ad altre parti del corpo, ha bisogno di quasi
un quarto della quantità di sangue messa in circolo dal
cuore in condizioni di riposo!

Si verific un ictus cerebrale quando l’apporto di sangue in
una parte del cervello viene interrotto. Le cellule nervose                Parlare
della zona colpita non ricevono a sufficienz o non rice-
                                                                                Udire
vono del tutto ossigeno e sostanze nutritive. Sono danneg-
                                                                           Comprendere quanto
giate e si atrofizzan se l‘irrorazione sanguigna non viene                 vien detto       Vedere
ripristinata entro pochi minuti.
                                                                Ogni parte del cervello è
                                                                specializzata in determinati
Il tipo di funzioni organiche che restano compromesse           compiti
dopo un ictus cerebrale e la gravità delle sue conseguenze
dipendono dall’estensione e dalla localizzazione della zona
colpita: dei circa 16 000 ictus che si verifican in Svizzera.
in un anno, uno su cinque è letale. Dato che le cellule cere-
brali non possono rinnovarsi, dopo un ictus molti pazienti
(circa uno su tre) restano gravemente menomati e non
sono più in grado di condurre una vita autonoma.

                                                                Interruzione dell’apporto di
                                                                sangue per occlusione di
                                                                un’arteria cerebrale, con con-
                                                                seguente mancanza di irrora-
                                                                zione sanguigna e soppres-
                                                                sione delle funzioni della zona
                                                                di cervello situata a valle (di
                                                                color grigio)

                                                                5
Le diverse forme di ictus cerebrale

                                   A seconda della causa e della localizzazione si distinguono
                                   diversi tipi di ictus cerebrale:

                                   Infarto cerebrale ischemico

                                   Questo tipo di ictus cerebrale è provocato da una trombosi
                                   o da un‘embolia. Costituisce il gruppo principale dei cosid-
                                   detti «infarti cerebrali ischemici» (ischemia = irrorazione
Trombosi: un coagulo di            sanguigna insufficiente)
sangue occlude un’arteria e
interrompe così il passaggio       Si parla di trombosi cerebrale quando un coagulo di san-
del sangue (trombo)
                                   gue, un cosiddetto «trombo», blocca il passaggio del san-
                                   gue in un’arteria cerebrale. Questi coaguli si formano
                                   soprattutto in vasi sanguigni il cui lume è ristretto dalla
                                   presenza di depositi arteriosclerotici. Le zone del cervello
                                   situate oltre l’occlusione del vaso sanguigno non sono più
                                   irrorate o lo sono solo in misura insufficient . Questo pro-
                                   cesso può svolgersi in pochi minuti o in alcune ore.

                                   Al secondo posto per frequenza come causa di un infarto
                                   cerebrale ischemico c’è l’embolia. Spesso l’embolia cere-
                                   brale è dovuta a disturbi del ritmo cardiaco con polso irre-
                                   golare come per esempio fibrillazion atriale. La fibrill -
                                   zione atriale ha per conseguenza che l’espulsione del
                                   sangue dall’atrio è difettosa. Il sangue «rimasto» può rag-
                                   grumarsi e formare un coagulo che si stacca, «migra» col
                                   sangue nel cervello (embolia) e vi occlude un vaso sangui-
                                   gno. Il coagulo di sangue può però avere origine anche
Embolia: una parte di un           assai più in alto, per esempio in un‘arteria del collo
coagulo di sangue si stacca        ristretta («stenosata») e staccarsi da lì.
e va ad occludere un vaso
sanguigno di minor calibro
situato altrove

                               6
Le diverse forme di ictus cerebrale

Emorragia cerebrale                                                                  sangue

Nettamente più rara dell’infarto ischemico come causa
di un ictus è l’emorragia cerebrale. Si parla di emorragia
cerebrale quando un vaso sanguigno cerebrale si rompe
con fuoruscita di sangue nel cervello. Ne consegue
un danno locale alla sostanza cerebrale. All’origine di
un’emorragia cerebrale ci sono soprattutto modificazion
arteriosclerotiche dei vasi sanguigni, diverse malattie del
sangue, terapie con medicamenti anticoagulanti, tumori          Emorragia cerebrale:
                                                                emorragia nel tessuto cere-
o lesioni craniche.
                                                                brale con conseguente danno

Emorragia subaracnoidea

Anche un’emorragia subaracnoidea può essere causa di
un ictus cerebrale. In questo caso un vaso sanguigno che
porta al cervello si spezza e il sangue fuoriesce nello spa-
zio riempito di liquido cerebrospinale compreso tra la
meninge intermedia (chiamata aracnoide) e quella interna
(pia madre), ma non nel cervello stesso. La causa più fre-                 sangue
quente di emorragie nello spazio subaracnoideo sono delle
dilatazioni a forma di sacco delle pareti arteriose, i cosid-   Emorragia subaracnoidea:
                                                                emorragia tra la meninge
detti aneurismi.
                                                                intermedia (aracnoide) e
                                                                quella interna

                                                                Rottura di un aneurisma,
                                                                causa più frequente di
                                                                un’emorragia subaracnoidea
                                                                7
Conoscere e prevenire i rischi

                                       Ecco una buona notizia: contrariamente a quel che spesso
                                       si pensa, l’ictus cerebrale non è una sventura di cui siamo
                                       indifesi in balìa. Si sa che circa metà degli ictus si potreb-
                                       bero evitare conducendo una vita sana. Chi vuol proteg-
                                       gersi dall’ictus cerebrale deve perciò conoscere i fattori
                                       di rischio. Con adeguati cambiamenti del comportamento
                                       e dello stile di vita o con una cura medica, la maggior parte
                                       di essi si possono eliminare o per lo meno vi si può eserci-
                                       tare un influss favorevole. Ci sono però anche dei fattori
Depositi arteriosclerotici (vio-       su cui non possiamo influir .
letti) restringono il lume di un
vaso sanguigno e costituis-
cono la base delle trombosi e
                                       I due fattori di rischio su cui non si può influir
delle embolie

                                       Età
                                       Teoricamente chiunque può subire un ictus cerebrale, dal
                                       lattante alla persona molto anziana, perché non si tratta di
                                       una vera e propria «malattia dell’età». È invece vero che la
                                       probabilità di ictus aumenta nettamente coll’età, in dipen-
                                       denza del processo d’invecchiamento dei vasi sanguigni e
                                       del crescente pericolo di disturbi dell’irrorazione sangui-
                                       gna che esso comporta. Purtroppo, contro il trascorrere
                                       degli anni non c’è una «fonte di giovinezza». Però, con uno
                                       stile di vita sano possiamo fare in modo che i vasi sangui-
                                       gni e l’organismo restino giovani e in forma il più a lungo
                                       possibile.

                                       Predisposizione ereditaria
                                       Anche sulla predisposizione ereditaria non si può influir .
                                       Generalmente è presente quando diversi parenti con-
                                       sanguinei hanno subito un ictus cerebrale o un infarto
                                       cardiaco, specie se è successo prima dei 65 anni nelle
                                       donne e prima dei 55 anni negli uomini. Per le persone
                                       con una predisposizione ereditaria è particolarmente
                                       importante aver cura di uno stile di vita sano ed evitare
                                       tutti i fattori su cui si può influir .

                                   8
Conoscere e prevenire i rischi

I dieci fattori di rischio più importanti su cui si                     Endotelio (rivestimento di
può influir                                                             cellule a uno strato)

Il motivo della maggior parte dei disturbi dell’irrorazione
sanguigna si chiama arteriosclerosi (detta anche atero-
sclerosi). Questo processo subdolo, di cui non ci si
accorge, si protrae per anni e decenni. Favoriti da diversi
                                                                                            Cellule
fattori, sullo e nello strato interno di cellule appiattite delle                           muscolari lisce
arterie (endotelio) si formano dei depositi di sostanze
grasse. Concrescendo, cellule del sangue, di tessuto con-           Arteria normale senza depositi
nettivo e muscolari li trasformano in cosiddette «placche»          arteriosclerotici

che restringono il lume dei vasi sanguigni e ostacolano la
circolazione. Se in uno di questi restringimenti («stenosi»)
si fiss un coagulo di sangue l’irrorazione sanguigna a valle
si blocca totalmente, con minacciose conseguenze: un                      Sostanze grasse
                                                                          accumulate
ictus cerebrale se si tratta di un’arteria cerebrale, un
infarto cardiaco se è occlusa una coronaria. È anche possi-
bile che le placche si lacerino e un coagulo di sangue si
formi sul posto, con le stesse gravi ripercussioni.

Nell’insorgenza dell’arteriosclerosi hanno importanza i fat-
tori descritti nelle pagine che seguono. Con un comporta-
mento adeguato possiamo esercitare su di essi un influss
favorevole o almeno ridurli in parte.                               Arteriosclerosi incipiente con
                                                                    accumulo di sostanze grasse
                                                                    che possono trasformarsi in
                                                                    placche

                                                                                  Placche
I dieci fattori di rischio
• Ipertensione arteriosa
• Diabete
• Fibrillazione atriale
• Sindrome dell’apnea nel sonno
• Fumo
• Sovrappeso
• Iperlipidemie
• Alcool
                                                                    Arteria ristretta con gravi
• Sedentarietà
                                                                    placche arteriosclerotiche
• Stress
                                                                    9
Conoscere e prevenire i rischi

                         Ipertensione arteriosa
                         Si parla di ipertensione quando, con ripetute misurazioni,
                         il valore superiore (sistolico) della pressione arteriosa è
                         di 140 mm Hg o più e/o quello inferiore (diastolico) è di
                         90 mm Hg o più (mm Hg = millimetri della colonnina di
                         mercurio). L’ipertensione è il fattore di rischio più impor-
                         tante per l’ictus cerebrale. Se il fluss sanguigno esercita
                         continuamente un’elevata pressione sulle pareti delle
                         arterie esse si induriscono e si ispessiscono. Sostanze
                         grasse vi si depositano e l’arteriosclerosi avanza. Inoltre
                         può succedere che lo strato interno delle arterie (endote-
                         lio) subisca delle lesioni, oppure che una parete vasale
                         lesa si laceri per effetto della pressione, con conseguente
                         emorragia.

                           Cosa si può fare:
                           Gli adulti dovrebbero misurare la pressione almeno una
                           volta all’anno per poter scoprire un’eventuale iperten-
                           sione: infatti, di questa malattia non ci si accorge. Le
                           gestanti e le donne che prendono la «pillola» contraccet-
                           tiva devono farsi misurare la pressione regolarmente.

                           Se si constata un’ipertensione di lieve entità, talora la si
                           può già normalizzare eliminando il sovrappeso. Anche
                           ridurre il consumo del sale a meno di 5 g/giorno contri-
                           buisce alla diminuzione della pressione del sangue. In
                           cucina, come condimento preferisca le erbe aromatiche
                           e le spezie al sale e ai mix di spezie salate. Eviti gli ali-
                           menti ad alto contenuto di sale, come gli snack, le sal-
                           sicce, i piatti pronti e le conserve.

                           Anche un’attività fisic regolare e momenti di disten-
                           sione hanno un influss positivo sulla pressione
                           sanguigna.

                           Però in alcuni casi questi cambiamenti dello stile di vita
                           non bastano. Allora, per riportare la pressione a valori
                           normali occorre l’ assunzione regolare di un medica-
                           mento antiipertensivo.

                    10
Conoscere e prevenire i rischi

Diabete (soprattutto diabete mellito di tipo II)
Il diabete mellito è dovuto a mancanza o a un disturbo
dell’utilizzazione dell’ormone insulina, necessario affinch
uno zucchero (il glucosio) possa passare dal sangue alle
cellule dell’organismo. In un certo senso, l’insulina è la
chiave che permette al glucosio l’accesso alla cellula. In
caso di mancanza di insulina il tasso sanguigno del gluco-
sio («glicemia») sale (diabete di tipo I). Anche i disturbi
dell’utilizzazione dell’insulina, a lungo andare, provocano
lesioni dei vasi sanguigni e disturbi del metabolismo dei
grassi. Questo diabete di tipo II o «diabete dell’anziano»
può già colpire persone di mezza età; a rischio sono
soprattutto quelle in sovrappeso.

  Cosa si può fare:
  Per prevenire o curare il diabete di tipo II il medico
  consiglierà di modificare l’alimentazion , tenere sotto
  controllo (se necessario ridurre) il peso e svolgere rego-
  larmente attività fisica In certi casi sono necessari dei
  medicamenti.

Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è un’aritmia frequente che comport
un elevato rischio di ictus cerebrale. Ne sono colpite
so-prattutto le persone anziane. La fibrillazione atriale si f
sentire per lo più sotto forma di tachicardia, palpitazioni e
polso irregolare. I disturbi possono manifestarsi occasio-
nalmente o costantemente. Alcuni pazienti non hanno
disturbi, ragion per cui il problema rimane nascosto molto
a lungo.

Nella fibrillazione atrial , gli atri del cuore non battono più
in modo regolare, ma battono troppo velocemente, in
modo irregolare e non coordinato. Il flusso sanguigno viene
pertanto molto rallentato, ragion per cui il sangue può
addensarsi e formare un coagulo. Se il coagulo, partendo

                                                                  11
Conoscere e prevenire i rischi

                         dall’atrio del cuore, raggiunge il cervello e rimane bloccato
                         in un vaso, l’affluss di sangue si blocca provocando un
                         ictus cerebrale.

                           Cosa si può fare:
                           La misura più efficac per ridurre il rischio di ictus
                           cerebrale in presenza di fibrillazion atriale è costituita
                           dall‘anticoagulazione. Sono disponibili diversi medica-
                           menti efficac in questo senso. Se le è stata diagnosti-
                           cata una fibrillazion atriale, le consigliamo di escludere
                           il più possibile i fattori di rischio e di seguire attenta-
                           mente il trattamento suggerito dal medico.

                         Sindrome dell’apnea nel sonno
                         La sindrome dell’apnea nel sonno, che riguarda soprat-
                         tutto le persone che russano molto, causa parecchie inter-
                         ruzioni della respirazione durante il sonno con diminuzione
                         dell’assorbimento di ossigeno. Un sonno normale e ristora-
                         tore diventa quindi impossibile. Come effetto collaterale
                         c’è un aumento della pressione arteriosa e del rischio di
                         malattie vascolari.

                           Cosa si può fare:
                           La sindrome dell’apnea nel sonno si può accertare con
                           apposite attrezzature in centri di medicina del sonno e
                           curare, di notte, con speciali apparecchi respiratori.

                         Fumo
                         Oltre ad aumentare il rischio di cancro, fumare causa dei
                         danni notevoli anche ai vasi sanguigni. Le sostanze nocive
                         assorbite col fumo riducono l’apporto di ossigeno agli
                         organi ed alle pareti vasali; queste ultime si induriscono
                         e il loro lume si restringe, favorendo l’arteriosclerosi e la
                         formazione di coaguli di sangue e aumentando la pres-
                         sione arteriosa.

                    12
Grazie alla Sua donazione la Fondazione Svizzera di Cardiologia può
•       sostenere i ricercatori in Svizzera affinché acquisiscano nuove conoscenze
        sulle cause delle cardiopatie.
•       dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi
        d’esame e di trattamento.
•       consigliare le persone colpite e i loro familiari e mette a loro disposizione
        opuscoli informativi sulla patologia, sul trattamento e sulla prevenzione
•       informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardio-
        vascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano
        per il cuore.

    I nostri servizi per Lei quale sostenitrice/sostenitore:
    •     Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri
          specialisti (in tedesco o in francese).
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          di sostenitore di CHF 60.– all’anno).
    •     Rivista «Cuore e ictus cerebrale» (4 volte all’anno).

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         Fondazione Svizzera                                       La Fondazione Svizzera
         di Cardiologia                                            di Cardiologia è
                                                                   certificata dalla ZEWO
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
                                                                   dal 1989.
Conoscere e prevenire i rischi

  Cosa si può fare:
  C‘è una sola misura efficace smettere di fumare! La
  disassuefazione dal fumo ha un aspetto molto inte-
  ressante: trascorsi da tre a cinque anni senza fumare
  (a seconda di quanto fumava in precedenza) il suo
  rischio di ictus cerebrale può ridursi di nuovo al livello
  di quello dei non fumatori! Per la disassuefazione dal
  fumo a richiesta troverà aiuto e sostegno da varie parti
  (alla fin dell’opuscolo indichiamo degli indirizzi utili).

Sovrappeso
Il sovrappeso affatica la circolazione e aumenta la pres-
sione arteriosa.

Sono in sovrappeso ?
L’unità di misura più usata è l’indice di massa corporea
(Body Mass Index, BMI), che si calcola come segue:
peso in chili diviso per la statura in metri al quadrato.
Esempio: statura 1,68 m, peso 83 kg dà un BMI di 29,
perché 83 : (1,68 x 1,68) = 29

BMI da 20 a 25:           peso normale
BMI oltre 25, fin a 30:   sovrappeso
BMI superiore a 30:       obesità (adiposità)

Non è importante solo il peso, bensì anche la ripartizione
dei grassi nel corpo: le cellule di tessuto adiposo superflu
nella regione addominale (forma a mela) comportano
un rischio maggiore di quelle localizzate sulle anche o le
cosce (forma a pera).

                                                                13
Conoscere e prevenire i rischi

                           Cosa si può fare:
                           Deve dunque controllare regolarmente la circonferenza
                           addominale, che non dovrebbe superare 102 cm negli
                           uomini e 88 cm nelle donne. Chi vuol diminuire di peso e
                           poi mantenere il peso più basso raggiunto deve puntare
                           sulla combinazione «apporto calorico ridotto – attività
                           fisic regolare» Ridurre l’apporto calorico signific pas-
                           sare gradualmente a un’alimentazione variata, a conte-
                           nuto ridotto di grassi, che prende ad esempio la pira-
                           mide alimentare (vedi pagina 15). Le diete rapide radicali
                           fanno diminuire il peso a beve scadenza, ma quasi mai
                           danno un risultato durevole. Già diminuendo di peso,
                           generalmente le persone in sovrappeso riescono ad
                           abbassare nettamente la pressione. Inoltre si ha un
                           influss positivo sulle lipidemie e si previene il diabete
                           (soprattutto il diabete mellito di tipo II).

                         Iperlipidemie
                         Un tasso sanguigno troppo elevato dei lipidi (iperlipide-
                         mia / ipercolesterolemia) assume grande importanza
                         nell’insorgenza dell’arteriosclerosi. Il colesterolo è una
                         sostanza che partecipa alla produzione di certi ormoni e
                         degli acidi biliari ed è un costituente delle pareti cellulari.

                         Consumando alimenti di origine animale si assume una
                         certa quantità di colesterolo, però la parte di gran lunga
                         maggiore l’organismo la produce da sé, nel fegato e nel
                         tratto digerente. Sfavorevole è soprattutto un tasso ele-
                         vato del «cattivo» colesterolo LDL e dei trigliceridi (grassi
                         neutri), perché essi si depositano nei vasi sanguigni e favo-
                         riscono in misura determinante il processo arteriosclero-
                         tico. Il «buon» colesterolo HDL, invece, ha un effetto pro-
                         tettivo sui vasi sanguigni.

                    14
Conoscere e prevenire i rischi

                         La piramide alimentare svizzera illustra la composizione di un‘alimentazione
                         equilibrata      Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch
                                                                                 Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch

                          Piramide alimentare svizzera
entare svizzera
                           Dolci, snack salati e alcolici
i e alcolici              In piccole quantità.

                           Oli, grassi e frutta oleaginosa
                          Ogni giorno olio e frutta oleaginosa in piccole quantità. Burro / margarina con moderazione.
ta oleaginosa in piccole quantità. Burro / margarina con moderazione.
                           Latticini, carne, pesce, uova e tofu
esce, uova e tofu         Ogni giorno 3 porzioni di latticini e 1 porzione di carne/ pesce/ uova /tofu…
i di latticini e 1 porzione di carne/ pesce/ uova /tofu…
                           Cereali, patate e leguminose
                          Ogni giorno 3 porzioni. Fra i cereali privilegiare i prodotti integrali.
i. Fra i cereali privilegiare i prodotti integrali.
                           Verdura e frutta
                          Ogni giorno 5 porzioni di diversi colori.
i di diversi colori.
                           Bibite
                          Ogni giorno 1–2 litri di bevande non dolcificate; privilegiare l’acqua.
i bevande non dolcificate; privilegiare l’acqua.

                          Ogni giorno almeno 30 minuti di movimento e sufficiente rilassamento.
0 minuti di movimento e sufficiente rilassamento.

                                                                                                             Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch
                                                                           Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch

                                                      © Società Svizzera di Nutrizione SSN, Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV / 2o11

                                                                                                                                                                                     Ben informati, ben nutriti. sge-ssn.ch

                                       L’alimentazione sana ha il sapore delle vacanze!
                                       Nelle persone che vivono nell’area del Mediterraneo le malattie cardiovascolari
                                       sono nettamente meno frequenti che da noi e nelle popolazioni che vivono più a
                                       nord. La spiegazione più importante di questa differenza è data dall’alimenta-
                                       zione mediterranea. Ne costituisce la base il passaggio da abbondanza di grassi,
                                       carne, sale e cibi dolci a un’alimentazione ricca di fibr con molta frutta, insalata,
                                       verdura e prodotti a base di cereali integrali. Dare la preferenza agli acidi grassi
                                       insaturi (contenuti per esempio nell‘olio di colza e d‘oliva) invece di quelli saturi
                                       (contenuti negli alimenti di origine animale), ogni tanto pesce da pesca sosteni-
                                       bile e tutti i giorni un bicchiere di vino rosso sono altre caratteristiche di questa
                                       cucina particolarmente sana per i vasi sanguigni e oltretutto molto saporita.

                                                                                                                                                                               15
Conoscere e prevenire i rischi

                           Cosa si può fare:
                           Domandi al medico se i suoi tassi del colesterolo o dei
                           trigliceridi superiori al normale. A partire dai 40 anni è
                           consigliabile farli controllare almeno ogni cinque anni;
                           alle persone con un rischio più elevato si consiglia di
                           determinarle prima e più spesso.

                           Alle persone che oltre all’iperlipidemia non presentano
                           altri disturbi si consiglia di modificar lo stile di vita. Uno
                           stile di vita sano contempla un’alimentazione equilibrata,
                           con un ridotto apporto di grassi e preferendo il consumo
                           di acidi grassi insaturi (p.es. olio di colza e d’oliva) agli
                           acidi grassi saturi negli alimenti di origine animale (sal-
                           sicce, carne, burro, panna). Si raccomanda la dieta medi-
                           terranea e, in caso di valori elevati di trigliceridi, la rinun-
                           cia al consumo di alcol. Anche una regolare attività fisic
                           e, per chi fuma, la disassuefazione dal fumo agiscono
                           positivamente sui lipidi ematici.

                           Ai pazienti affetti da malattie cardiovascolari o con un
                           elevato rischio di tali malattie il medico consiglierà un
                           medicamento che riduca i lipidi ematici, qualora i valori
                           non si normalizzino nonostante la modific dello stile di
                           vita.

                         Alcool
                         Più di due bicchieri di vino o due bottigliette di birra o un
                         bicchierino di superalcolico al giorno (per le donne la metà)
                         hanno un effetto sfavorevole sulla pressione arteriosa.
                         Inoltre l‘alcool apporta molte calorie e quindi contribuisce
                         al sovrappeso.

                           Cosa si può fare:
                           Le donne dovrebbero limitarsi a 10 grammi d’alcool al
                           giorno (corrispondenti a 1 dl di vino o 3 dl di birra) al
                           massimo, gli uomini a 20 grammi (2 dl di vino o 6 dl di
                           birra).

                    16
Conoscere e prevenire i rischi

Sedentarietà
È dimostrato che un‘attività fisic regolare aiuta a diminu-
ire il rischio di ictus cerebrale, malattia coronarica, diabete
mellito di tipo II, cancro del colon ed osteoporosi. Il cuore e
la circolazione restano in forma e tutto il metabolismo
viene attivato.

  Cosa si può fare:
  Almeno 2 ore e mezza di attività fisic di media intensità
  alla settimana (realizzabile anche in porzioni di 10 minuti
  di alta intensità) ha effetti favorevoli sulla salute. Il modo
  più semplice di arrivarci è di integrarlo nella vita quoti-
  diana, per esempio andando a fare la spesa o recandosi
  al lavoro (almeno per un certo tratto) a piedi o in bici-
  cletta, salendo le scale invece di usare la scala mobile o
  l’ascensore. Anche il giardinaggio e i lavori domestici
  contribuiscono ad una miglior forma fisica

Stress
Lo stress si manifesta sotto forma di maggior attitudine
all’azione dell’organismo, aumenta la pressione arteriosa
e la frequenza cardiaca. Oggi sappiamo con certezza che
le situazioni di stress, come insoddisfazione sul lavoro,
limitazioni della libertà personale e altre difficolt sociali,
costituiscono di per sé un fattore di rischio per le malattie
vascolari e favoriscono altri fattori di rischio già menzionati
quali il fumo, l’ipertensione e il sovrappeso.

  Cosa si può fare:
  Anzitutto riflett a quello che le pesa di più. Poi cerchi di
  rimediarvi riesaminando a fondo il suo stile di vita, inse-
  rendo di proposito delle pause di distensione nella sua
  vita di tutti i giorni e cercando di aumentare i contatti e
  la conversazione con le persone con cui si sente a pro-
  prio agio. Inoltre cerchi una compensazione alla routine
  quotidiana con l‘attività fisic o con lo sport. Utili per eli-
  minare lo stress possono essere anche dei metodi di
  rilassamento come lo yoga, il training autogeno, miglio-
  rare la tecnica della respirazione o un rilassamento
  muscolare progressivo.                                           17
Segni premonitori di un ictus cerebrale
imminente

                 È raro che un ictus cerebrale arrivi come un fulmine a ciel
                 sereno. Molti ictus sono preceduti da segni premonitori,
                 costituiti da «mini-ictus» chiamati attacchi ischemici tran-
                 sitori, abbreviato a livello internazionale in «TIA» (attacchi
                 passeggeri di carente irrorazione sanguigna). La causa di
                 questi segni premonitori è un disturbo circolatorio dovuto
                 alla presenza di un coagulo di sangue in una arteria cere-
                 brale che riduce temporaneamente l’apporto di sangue
                 e viene poi trascinato via dalla corrente sanguigna o si
                 disgrega spontaneamente. Anche l’occlusione di un picco-
                 lissimo vaso sanguigno può provocare un TIA.

                 Il TIA causa sintomi di ictus cerebrale che, a differenza di
                 quanto accade nel «vero» ictus, durano solo alcuni minuti.
                 Sintomi tipici sono per esempio:

                 •   fugace paralisi o disturbo della sensibilità del volto, di
                     un braccio, di una mano o di una gamba

                 •    disturbo passeggero del linguaggio

                 •    disturbo passeggero della vista, come visione doppia
                      o cecità (spesso solo un occhio)

                 •    improvvise vertigini

                 Poiché i sintomi di un TIA durano poco tempo, spesso que-
                 sti non vengono considerati segni premonitori e quindi non
                 sono presi sul serio.

                 Se constata dei sintomi di questo genere su se stesso o in
                 una persona che le è vicina vada senza indugio dal medico
                 o in un ospedale. Ora c‘è ancora la probabilità di prevenire
                 un ictus cerebrale! Nella maggior parte dei casi un accer-
                 tamento d‘urgenza permette di porre una diagnosi, di tro-
                 vare la/le causa/e, di prendere tempestivamente dei prov-
                 vedimenti preventivi e di decidere se è necessario il
                 ricovero in ospedale.

            18
Esami in presenza di segni premonitori

Dopo un «TIA» il medico accerterà anzitutto quali fattori di
rischio ci sono e, con esami di laboratorio, cercherà even-
tuali malattie concomitanti o disturbi metabolici (come per
esempio il diabete).

Una tomografi per risonanza magnetica (MRI) o una tomo-
grafi assiale computerizzata (TAC), unitamente all‘interro-
gazione mirata del paziente, chiarisce se la diagnosi di TIA
è giusta. A seconda del caso si possono poi fare ulteriori
esami destinati a valutare lo stato dei vasi sanguigni e la
circolazione, come pure ad evidenziare eventuali disfun-
zioni cerebrali e cardiache. Menzioniamo ad esempio la
sonografi Doppler dei vasi sanguigni del collo e del cer-
vello, l‘angiografi MRI e l‘angiografi TAC (esami non inva-
sivi per visualizzare le arterie del collo e del cervello), l’e-
                                                                    Tomografi
cocardiografi (esame del cuore con gli ultrasuoni) o
l’elettrocardiogramma (ECG), compreso l‘ECG di 24 ore.

In base alla causa del TIA si inizia una terapia per prevenire
l’ictus cerebrale. In caso di fibrillazion atriale, di certe
malattie delle valvole cardiache o di altre malattie rare il
medico prescriverà dei medicamenti che agiscono sulla
coagulazione del sangue (anticoagulanti). Agli altri pazienti
si somministrano generalmente dei farmaci che inibiscono
l‘aggregazione delle piastrine del sangue (antiaggreganti),
come p.es. l‘acido acetilsalicilico (Aspirina®) o il clopidogrel.
In molti pazienti possono essere utili i medicamenti ipolipi-
demizzanti.

In determinati casi, come misura preventiva è opportuno
liberare chirurgicamente da depositi di grasso e di sali di
calcio la parete interna stenosata di una carotide (arteria
del collo che porta al cervello). Questo intervento, chia-
mato endoarteriectomia della carotide, è eseguito da
chirurghi dei vasi sanguigni o da neurochirurghi. Come
alternativa entra in considerazione anche una dilatazione
col palloncino.

                                                                    19
Sintomi dell’ictus cerebrale

                 Se malgrado le precauzioni citate o senza alcun segno pre-
                 monitore si verific un ictus cerebrale il quadro clinico non
                 è uniforme. Cioè: non tutti gli ictus si manifestano allo
                 stesso modo. Tipici sono uno o più dei sintomi seguenti:

                 Paralisi
                 Paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza,
                 per lo più soltanto a un lato del corpo (volto, braccio o
                 gamba)

                 Disturbi della vista
                 Cecità improvvisa (spesso solo un occhio) o visione doppia

                 Anomalie del linguaggio
                 Anomalie del linguaggio o difficolt di capire quanto viene
                 detto

                 Vertigine
                 Forte vertigine con incapacità di camminare

                 Mal di testa
                 Mal di testa improvviso, insolito, fortissimo

                 In presenza di questi sintomi è necessario il ricovero
                 immediato in ospedale, anche se le persone colpite non
                 percepiscono i loro sintomi e non valutano correttamente
                 la situazione.

                 Se si manifestasse uno di questi sintomi, chiami subito il
                 numero d’emergenza 144 e richieda il ricovero nel più
                 vicino ospedale dotato di Stroke Center o Stroke Unit,
                 specializzato nel trattamento di pazienti colpiti da ictus
                 cerebrale.

            20
C om p o r t a m e n t o in caso di emergenza

Un ictus cerebrale è un’emergenza che mette la vita in
                                                               App «Emergenze HELP»
pericolo. Ogni minuto conta! Per praticare certe terapie,
come la trombolisi (dissoluzione di un coagulo mediante        Per sapere cosa fare in
un‘infusione di medicamento e/o cateteri) in caso di ictus     caso di emergenza: l’App
cerebrale ischemico, c’è solo uno spazio di tempo molto        gratuita «Emergenze HELP»
                                                               presenta le misure di salva-
limitato. Perciò è prezioso ogni minuto guadagnato
                                                               taggio da adottare in caso di
nell’arrivare all’ospedale.                                    emergenza cardiovascolare
                                                               e di ictus cerebrale e aiuta a
Se i pazienti che hanno subito un ictus cerebrale vengono      metterle in atto e a rinfrescare
                                                               regolarmente le conoscenze.
portati all’ospedale entro poche ore dall’inizio dei sintomi
(quanto più presto, tanto meglio!) ci sono le massime          Scarichi l’App «Emergenze
probabilità che possano esserne dimessi senza danni            HELP» sul suo smartphone!
permanenti o menomazioni.                                      www.swissheart.ch/app

Il modo giusto di comportarsi

La regola fondamentale in caso di ictus cerebrale è: man-
tenere la calma ma agire rapidamente e con decisione!

• Chiami subito il numero d’emergenza 144 (all’estero il
  numero locale) e richieda il ricovero nel più vicino ospe-
  dale dotato di Stroke Center o Stroke Unit, specializzato
  nel trattamento di pazienti colpiti da ictus cerebrale.
• Comunichi l’indirizzo dove intervenire, il nome e
  cognome e l’età del paziente.
• Adagi il paziente che ha subito un ictus cerebrale sul

                         144
  dorso con il busto piano su una superfici dura o sul
  pavimento (se è privo di conoscenza in posizione late-
  rale).
• Slacci gli indumenti che stringono, la cravatta o il
  reggiseno.
• Non dia farmaci o acqua: c’è il rischio di soffocamento.
• Se è notte illumini l’appartamento, la tromba delle scale
  e la porta di casa. Preghi un vicino di far strada ai soc-
  corritori mentre lei resta con il paziente e lo tranquil-
  lizza.

                                                               21
Esami e terapie nell’ictus cerebrale

                 Esami accurati
                 La terapia immediata ha lo scopo di risolvere una situazione
                 che mette direttamente a repentaglio la vita del paziente
                 e sostenere funzioni vitali come la circolazione e la respi-
                 razione. Anzitutto il medico effettua un esame clinico neu-
                 rologico per confermare il sospetto di ictus cerebrale
                 escludendo altre cause. In base ad una serie di esami quali
                 misurazione della pressione arteriosa, controllo della coa-
                 gulazione del sangue, della glicemia e delle lipidemie si
                 prepara poi la terapia medicamentosa.

                 Con moderne tecniche di rappresentazione per immagini
                 come la tomografi computerizzata e la tomografi per
                 risonanza magnetica si accerta inoltre se si tratta di un
                 infarto cerebrale ischemico, dovuto a occlusione di un
                 vaso sanguigno cerebrale da parte di un coagulo di sangue,
                 oppure di un’emorragia cerebrale. Solo se è esclusa
                 un‘emorragia cerebrale si può iniziare la terapia mirata.

                 Grandi progressi nella terapia
                 Da alcuni anni, per la terapia dell’ictus cerebrale abbiamo
                 a disposizione un metodo promettente: la trombolisi endo-
                 venosa (trombo = coagulo di sangue; lisi = disgregazione)
                 mediante infusione della sostanza rt-PA. Le probabilità del
                 paziente di ristabilirsi completamente e senza menoma-
                 zione permanente sono nettamente maggiori, ma soltanto
                 se si interviene molto rapidamente, cioè entro poche ore
                 dall’inizio dei sintomi. Per disgregare rapidamente il coa-
                 gulo di sangue, nella trombolisi il medicamento si può
                 anche somministrare direttamente in immediata prossi-
                 mità dello stesso, con un catetere, ed eventualmente aspi-
                 rarlo («trombolisi endoarteriosa»). Inoltre in caso di grandi
                 infarti si usa sempre più spesso il cosiddetto stentretriever,
                 strumento che permette di asportare meccanicamente
                 grossi coaguli di sangue.

            22
Esami e terapie nell’ictus cerebrale

Nell‘ictus cerebrale raramente è necessario un intervento
chirurgico d‘urgenza. Generalmente lo diventa solo in caso
di grande emorragia oppure di infarto cerebrale molto
esteso con tumefazione cerebrale, se sono associati ad un
aumento della pressione intracranica.

Per prevenire ulteriori disturbi dell’irrorazione sanguigna
o un secondo ictus generalmente si somministrano al
paziente dei medicamenti anticoagulanti, destinati ad
impedire la formazione di altri grumi di sangue.

Stroke Centers e Stroke Units

Gli ospedali con Stroke Center o Stroke Unit dispongono
di personale con una formazione speciale (Stroke Teams)
e le attrezzature tecniche necessarie per la diagnosi
immediata e l’inizio della terapia adatta in caso di ictus
cerebrale. Inoltre, in questi ospedali si iniziano precoce-
mente le misure di riabilitazione come fisiote apia, logo-
pedia o ergoterapia. Studi in materia dimostrano che
gli Stroke Centers e le Stroke Units, per quanto riguarda
mortalità, autonomia dei pazienti dopo l’ictus e durata
dell’ospedalizzazione, ottengono risultati nettamente
migliori degli ospedali che non ne dispongono.

Un elenco degli ospedali specializzati nel trattamento
dei pazienti con ictus cerebrale dotati di Stroke Center
o Stroke Unit in Svizzera è disponibile sul sito
www.ictuscerebrale.ch.

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Esami e terapie nell’ictus cerebrale

                         Migliori possibilità di sopravvivenza
                         Le statistiche mostrano che un quinto delle vittime di ictus
                         cerebrale muore e circa un terzo rimane disabile. Evitando
                         di perdere tempo, le possibilità dei pazienti di uscire
                         dall’ospedale senza danni permanenti aumentano signi-
                         ficativament .

                         Con i metodi terapeutici moderni le prospettive di ritornare
                         a vivere senza menomazioni sono aumentate. Ma non c’è
                         nessuna garanzia. Perciò chi vuol risparmiarsi sofferenze e
                         menomazioni dovrebbe ridurre il rischio di ictus cerebrale
                         con una prevenzione attiva. La ricetta è:

                         Prevenire i rischi,

                         riconoscere i sintomi,

                         in caso di emergenza agire tempestivamente e correttamente!

                    24
Vivere d o p o l ’ i c t u s c e r e b r a l e

Già nella fase acuta della malattia si mettono in atto delle
misure per prevenire un ulteriore Ictus (prevenzione
secondaria). Si cercano e si eliminano i fattori di rischio.
Un’ipertensione prima ignorata, un’ierlipidemia, un diabete
e la fibrillazion atriale si possono curare in modo mirato.
Inoltre al paziente vengono somministrati dei medicamenti
che aiutano ad impedire un nuovo ictus. Con lo stesso
intento, cioè ridurre i fattori di rischio, gli si consiglia anche
di cambiare lo stile di vita.

Dopo la fase critica incomincia la riabilitazione: i pazienti
imparano a ricuperare le funzioni perse. Secondo i casi di
tratta di reimparare a respirare, parlare, mangiare, bere,
riposare, dormire, fare i propri bisogni, muoversi, provve-
dere all’igiene personale, vestirsi e svestirsi, comunicare
ed affrontare e vincere la paura, il dolore e l’afflizion .
È un impegno gravoso sia per i famigliari e gli amici che
per i medici e altri operatori del settore sanitario, come
infermieri, fisiote apisti, ergoterapisti, logopedisti e psico-
terapeuti. Infatti un ictus cerebrale cambia anche il mondo
affettivo del paziente e non di rado può causare depres-
sioni.

La riabilitazione può durare dei mesi o anche degli anni.
Però la forza di volontà e la perseveranza nell’esercitarsi
sono sempre paganti!

Nell‘opuscolo della Fondazione Svizzera di Cardiologia
«Vivere dopo l‘ictus cerebrale» (utilizzare il talloncino d‘or-
dinazione a metà di questo opuscolo) gli interessati
apprendono come può svolgersi il ritorno alla vita di tutti
i giorni, quali specialisti li accompagnano e quali mezzi
ausiliari sono disponibili. Ampie informazioni sulle possibi-
lità di consulenza e di sostegno incoraggiano ad affrontare
attivamente il periodo della vita successivo all‘ictus
cerebrale.

                                                                     25
I ndirizzi utili

                                Le seguenti organizzazioni possono esserle d’aiuto
                                in singoli settori nella prevenzione dell’ictus cerebrale:

Disassuefazione dal fumo        Associazione Svizzera per la prevenzione del tabagismo
                                Haslerstrasse 30, 3008 Berna
                                Tel. 031 599 10 20
                                Linea stop tabacco 0848 000 181
                                info@at-schweiz.ch

                                Siti Internet con informazioni e programmi per la disassuefazione:
                                www.stopsmoking.ch
                                www.at-schweiz.ch
                                www.stop-tabacco.ch
                                www.vivere-senza-fumare.ch

Alimentazione                   Società Svizzera di Nutrizione SSN
                                Eigerplatz 5, 3007 Berna
                                Tel. 031 385 00 00
                                www.sge-ssn.ch / info@sge-ssn.ch

Diabete                         Associazione Ticinese per i Diabetici
                                Via al Ticino 30A, 6514 Sementina
                                Tel. 091 826 26 78
                                www.diabeteticino.ch / info@diabeteticino.ch

Attività fisic                  Pro Senectute Svizzera
                                Lavaterstrasse 60, Casella postale, 8027 Zurigo
                                Tel. 044 283 89 89
                                www.prosenectute.ch / info@prosenectute.ch

                                Siti Internet con informazioni e programmi per l‘attività fisica
                                www.zurichpercorsovita.ch
                                www.allezhop.ch
                                www.schweizmobil.ch

Problemi d’alcool               AA Alcolisti Anonimi Regione della Svizzera Italiana
                                c/o Comunità Familiare, Viale Stazione 2
                                6500 Bellinzona
                                Tel. 0848 848 846
                                www.aasri.org / svizzera.italiana@aasri.org

                                INGRADO Servizi per le dipendenze
                                Via Trevano 6, casella postale 4044, 6904 Lugano
                                Tel. 091 922 60 06
                                www.ingrado.ch / direzione@stca.ch

                                Dipendenze Svizzera
                                Av. Louis-Ruchonnet 14, 1001 Lausanne
                                Tel. 021 321 29 11
                                www.dipendenzesvizzera.ch / info@dipendenzesvizzera.ch
                           26
La Fondazione Svizzera di Cardiologia: con impegno
contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

La Fondazione Svizzera di Cardiologia, promuovendo la
ricerca e con una vasta opera di informazione, si impegna
affinch un minor numero di persone soffra di malattie
cardiovascolari o subisca un ictus cerebrale, si evitino le
menomazioni e le morti premature a causa di una malattia
cardiovascolare e per le persone colpite la vita resti degna
di essere vissuta. La Fondazione Svizzera di Cardiologia,
fondata nel 1967, è un‘organizzazione di pubblica utilità,
indipendente e certificat dalla fondazione ZEWO, e si
finanzi principalmente attraverso le donazioni.

                         LOGO AVEC SLOGAN

                                  La vostra donazione
                                  in buone mani.
Fondazione Svizzera
          di Cardiologia
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzera di Cardiologia
Dufourstrasse 30
Casella postale
3000 Berna 14
Telefono 031 388 80 80
info@swissheart.ch
www.swissheart.ch
www.ictuscerebrale.ch

Conto per offerte CP 69-65432-3
IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3

Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei
nostri medici specialisti (in tedesco: ogni mercoledì dalle 17 alle 19,
                                                                                          © Fondazione Svizzera di Cardiologia, maggio 2020

in francese: ogni martedì dalle 17 alle 19)

Risposta scritta alle sue domande nella nostra consultazione su
www.swissheart.ch/consultazione o per lettera

Ringraziamo la Società Cerebrovascolare Svizzera (SCS) per la consulenza specialistica.

              Società Cerebrovascolare Svizzera (SCS)
              neurovasc.ch
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