Camminare Insieme - PARROCCHIA S.G. BENEDETTO COTTOLENGO OPERA DON ORIONE - Pweb
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PARROCCHIA S.G. BENEDETTO COTTOLENGO OPERA DON ORIONE VIA CELLINI 26 GENOVA – TEL. 010-515252 – E-MAIL PARSGBCOTT @TISCALI.IT WWW.PARROCCHIASANGIUSEPPECOTTOLENGO .IT Camminare Insieme
Carissimi Il mese di giugno ci introduce nei desiderati mesi estivi durante i quali la vita della parrocchia rallenta il suo rit- mo, molte attività si interrompono e le Sante Messe festive si fanno meno frequentate. Concludendosi l’anno pastorale ripenso a quanto ab- biamo vissuto in questo secondo anno caratterizzato dal Covid, con l’aiuto del Signore e con la giusta prudenza, la parrocchia ha portato a compimento tutte le attività pro- grammate dal calendario stilato ad inizio anno: il catechi- smo dei fanciulli, gli incontri formativi dei giovani, le riu- nioni dei gruppi famiglia, la preziosa attività della “caritas” e del Centro di ascolto, la ce- lebrazione delle prime comunioni e delle cresime dei ragazzi così ben partecipate, la bella iniziativa del rosario comunitario nei quattro giovedì del mese di maggio. Di tutto rendo grazie al Signore e contemporaneamente a tutta la comunità parrocchiale. Dopo un anno di lavoro, di gioie ma anche di preoccupazioni, di prove e paure dovute alla presenza della pandemia, un periodo di riposo, di distacco dall’ordinaria vita quoti- diana appare alquanto necessaria. Molte famiglie si preparano a trascorrere periodi fuori città, al mare, ai monti, in campagna o in tranquilli soggiorni nei paesi di origine. Vorrei che questo tempo di riposo non fosse solo del corpo, ma soprattutto psicologico che ci aiuti a ricostruire l’uomo che è in noi, a prendere coscienza di chi siamo e dove stiamo andando. Anche Dio si dice che “il settimo giorno riposò” ed aveva osservato che tutto, e spe- cialmente la creazione dell’uomo era cosa molto buona. Anche per noi questo tempo dovrebbe servire per ritrovare la cosa molto buona, il senso del nostro essere. A prima- vera inoltrata sono aumentati i segnali di un ritor- no alla normalità della vita, ma usciamo da un evolversi di eventi dovuti alla pandemia che han- no frastornato la sensibilità umana, condizionato le relazioni, creato insicurezze economiche; la confusione è grande e la preoccupazione del futu- ro e anche del presente, ci preoccupa. Abbiamo bisogno di un tempo per ritrovarci e riprendere in mano il nostro protagonismo nella PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 2
costruzione della storia, di questa storia fatta di tempo e spazio nel quale siamo chiamati a vivere la novità dell’oggi. Le nostre responsabilità, che portiamo avanti con tanta fatica, ci impongono una re- visione sulle diverse modalità dell’agire, sul loro senso e soprattutto sul contributo che devono portare nella realizzazione di relazioni umane capaci di costruire un mondo mi- gliore, una premessa più confortante anche per le nuove generazioni. Il silenzio, che riesce a percepire la voce del creato, è la prima esigenza. Un silenzio che non è solo dell’udito e della bocca, ma soprattutto della mente e del cuore. Il silenzio capace di scendere nel profondo di noi stessi per sco- prire le meraviglie nascoste che spesso il quotidiano smarrisce o non considera perché sopraffatti dalle no- tizie, spesso inquietanti del nostro mondo. La scoperta della nostra coscienza che, come dice- va san Paolo VI “ è il luogo della presenza di Dio nell’uomo” è fondamentale, anche per un discernimen- to ed una valutazione del nostro e dell’altrui operare. Il santo vescovo Anselmo d’Aosta, grande mistico dell’undicesimo secolo, monaco benedettino, insigne studioso e maestro di vita contemplativa nella sua ope- ra il “Monologion” fa una proposta ancora attuale: “Orsù, misero mortale, abbandona per breve tempo le tue preoccupazioni, lascia per un po’ i tuoi tumultuosi pensieri. In questo momento non preoccuparti dei tuoi gravi affanni e delle tue faticose occupazioni. Rivolgi un po’ di tempo a Dio e riposa un po’ in Lui!”. Queste parole scritte a distanza di secoli sono sempre attuali e sempre nobilissimamente vere. Bisogna acquista- re lo spirito di meditazione e di contemplazione, perché solo questo può distoglierci dalle preoccupazioni del momento e darci un po’ di sollievo. Dobbiamo mettere tutto nelle mani del Signore e solo così sentiremo la pace nel cuore. A tutti vada il mio augurio di serene giornate, di tranquillo riposo. Il mio pensiero corre anche ai non pochi nostri parrocchiani che invece trascorreranno l’estate in città, resa più tranquilla e vivibile per l’assenza del traffico. Anche ad essi va il mio fraterno augurio di serenità e di bene. Vi invito a rimanere uniti nel ricordo, nella preghiera e nel vincolo della fraternità. Chiedo al Signore che doni a tutti salute al corpo e serenità all’anima. Vi saluto con affetto e vi benedico. PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 3
PAPA FRANCESCO E I NONNI A partire da quest’anno, la quarta domenica di luglio, in prossimità della FESTA DEI SANTI GIOACCHINO E ANNA, nonni di Gesù, sarà celebrata la I GIORNATA MONDIALE DEI NONNI E DEGLI ANZIANI, istituita da Papa Francesco nell’ambito dell’ Anno “Famiglia Amoris Laetitia”. Già alla GMG di Rio de Janei- Ai nonni, che hanno ricevuto ro (26 luglio 2013), in occasio- la benedizione di vedere i figli ne della festa dei nonni, Papa dei figli (cfr Sal 128,6), è affi- Francesco aveva ricordato dato un compito grande: tra- quanto essi siano importanti Nell’Incontro del Papa con gli smettere l’esperienza della nella vita della famiglia “per anziani (26 settembre 2014) vita, la storia di una famiglia, comunicare quel patrimonio definisce gli anziani come al- di una comunità, di un popolo; di umanità e di fede che è es- beri che continuano a portare condividere con semplicità senziale per ogni società” e frutto. una saggezza, e la stessa fede: come sia importante l'incon- l’eredità più preziosa! La vecchiaia, in modo partico- tro e il dialogo tra le genera- lare, è un tempo di grazia, nel zioni, il quale è un tesoro da quale il Signore ci rinnova la conservare e alimentare so- sua chiamata: ci chiama a cu- prattutto all'interno della fa- stodire e trasmettere la fede, miglia. «I bambini e gli anziani Noi cristiani, insieme a tutti ci chiama a pregare, special- costruiscono il futuro dei po- mente a intercedere; ci chia- gli uomini di buona volontà, poli; i bambini perché porte- ma ad essere vicino a chi ha siamo chiamati a costruire con ranno avanti la storia, gli an- pazienza una società diversa, bisogno… Gli anziani, i nonni ziani perché trasmettono l'e- più accogliente, più umana, hanno una capacità di capire sperienza e la saggezza della più inclusiva, che non ha biso- le situazioni più difficili: ...E loro vita» (Documento di Apa- gno di scartare chi è debole quando pregano per queste recida del 2007) . nel corpo e nella mente, anzi, situazioni, la loro preghiera è forte, è potente! una società che misura il pro- prio “passo” proprio su queste Avevo sempre sentito questa frase: "ai nipoti si vuole più bene che ai figli!". persone. Come cristiani e co- Non mi sento di condividerla del tutto perché ritengo che il bene sia grande allo me cittadini, siamo chiamati a stesso modo, ma espresso in forma diversa. immaginare, con fantasia e Con l‘avanzare dell’età si diventa più pazienti, più permissivi e l’esperienza ci sapienza, le strade per affron- permette di non commettere gli stessi errori. tare questa sfida. Quando sono diventata nonna la prima volta è stato come fare un tuffo nel Un popolo che non custodisce passato e lo stesso si è magicamente ripetuto altre due volte. Sono proprio in- i nonni e non li tratta bene è namorata delle mie tre nipotine che mi riempiono di gioia e danno la forza di un popolo che non ha futuro! guardare al futuro con serenità nonostante il periodo non troppo bello che Perché non ha futuro? Perché stiamo passando. perde la memoria, e si strap- Ho cercato di imparare ad essere nonna dall’esempio delle due meravigliose pa dalle proprie radici. donne, mia nonna e mia mamma, che mi hanno fatto crescere circondandomi di un amore profondo , nel rispetto del prossimo, che spero di riuscire a tra- smettere alle mie tre splendide creature. Nonni Gabriella e Franco PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 4
Abbiamo iniziato a sentirci “nonni” quando una sera dopo cena nostro fi- Papa Francesco esorta i nonni impariamo a trattare bene gli glio Daniele è venuto e ci ha detto “Ci ad avere “la responsabilità di anziani, così tratteranno noi”. sono novità…”. tenere vive queste radici (…) Pensiamo che, tra le tante cose, essere con la preghiera, la lettura Poeti della preghiera; cora- nonni porti serenità ai figli (perché del Vangelo, le opere di mise- le permanente di un gran- sanno che possono sempre contare su ricordia. Così rimaniamo co- de santuario spirituale di noi), un affetto particolare ai nipoti me alberi vivi, non smettono (che possiamo anche un po’ viziare), di portare frutto. Una delle Nell’Udienza Generale dell’11 rivivere il nostro essere stati bambini cose più belle della vita di (quando i nipoti ti chiedono “nonna mi famiglia, ... è accarezzare un marzo 2015, il Santo Padre racconti cosa combinavi da piccola”…). bambino e lasciarsi accarez- invita i nonni a diventare un Certo la vita è più piena ed impegnata zare da un nonno e da una po’ “poeti della preghiera: ... e noi non abbiamo “l’energia” di una nonna”. riappropriamoci di quello che volta ma è comunque un vero gioioso ci insegna la Parola di Dio. La piacere. Nonni Elena e Bruno preghiera degli anziani e dei nonni è un dono per la Chiesa! Una grande iniezione di sag- gezza anche per l’intera società umana: soprat- tutto per quel- la che è troppo indaffarata, trop- po presa, troppo di- stratta. Qualcuno deve pur cantare, anche per loro. Dove non c’è onore per gli I nonni e le nonne formano la anziani, non c’è futuro per i “corale” permanente di un giovani! grande santuario spirituale, dove la preghiera di supplica e Nell’Udienza Generale del 4 il canto di lode sostengono la marzo 2015, si è soffermato comunità che lavora e lotta ancora sulla società contem- nel campo della vita…. com’è poranea, in cui prevale la cul- bello l’incoraggiamento che Papa Francesco esorta i nonni tura del profitto che fa appari- l’anziano riesce a trasmettere a parlare con i nipotini: “Parla- re i vecchi come un peso, una al giovane in cerca del senso te. Lasciate che loro vi faccia- zavorra, uno “scarto”, in cui la della fede e della vita! ...Come no domande. Sono di una pe- gratuità e l’affetto senza con- vorrei una Chiesa che sfida la culiarità diversa dalla nostra, tropartita vanno scomparen- cultura dello scarto con la fanno altre cose, a loro piac- do. “L’anziano non è un alie- gioia traboccante di un nuovo ciono altre musiche, ma han- no. L’anziano siamo noi: fra abbraccio tra i giovani e gli no bisogno degli anziani, di poco, fra molto, inevitabil- anziani!” questo parlare continuo”. mente comunque, anche se non ci pensiamo. E se noi non PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 5
Il Santo Padre ha voluto omaggiare la figura dei nonni, dedicando una giornata tutta per loro.I figli per una coppia sono un dono di Dio, i genitori si impegnano molto nel farli crescere, dare loro una buona educazione, accompagnarli nelle scelte della loro vita. Ma essere nonni è una grazia, perché i nipoti sono la gioia più grande che si possa avere dalla vita. I nonni servono per coccolare, viziare, amare incondizionatamente i nipoti. Essi sono la luce dei nostri occhi e sono coloro che sulla strada della nostra vecchiaia, ci aiutano, ci sostengono, ma soprattutto ci donano tutto il loro amore e la loro riconoscenza. In questo brutto periodo di pandemia, che stiamo vivendo, è grazie a loro se riusciamo a vincere la solitudine, la tristezza e lo stato di abbandono. Di questo noi ne possiamo dare testimonianza, perché le nostre cinque meravigliose ragazze ci sono vicine, anche se virtualmente, con tutto il loro affetto. Nonni Annalisa e Luigi. Memoria spirituale del po- polo e testimoni della cul- tura della vita “Quanti nonni si prendono cu- ra dei nipoti, trasmettendo con semplicità ai più piccoli l’esperienza della vita, i valori spirituali e culturali di una comunità e di un popolo! “Gli anziani hanno la missio- ne di testimoniare i valori che contano, … perché sono in- scritti nel cuore di ogni essere umano e garantiti dalla Paro- la di Dio” e che “ogni stagio- O Dio, Padre di bontà e di tenerezza, ne dell’esistenza è un dono di ti prego per i nonni: Dio e ha una sua bellezza e una sua importanza, anche se mi vogliono bene segnate da fragilità” si prendono cura di me, vegliano sui miei passi, Concludiamo con le parole del con amore e pazienza, Papa: “Cari nonni e care non- e hanno tempo per me. ne grazie per l’esempio che offrite di amore, di dedizione Grazie, Signore, per i nonni e di saggezza. … Non manchi- che mi hai messo accanto. no alla società il vostro sorriso Proteggili sempre. e la bella luminosità dei vostri Dona loro salute e vita. occhi”. (Nonni Giovanna e Pie- ro) Riempi il loro cuore di gioia. Ascolta le loro preghiere. Sono rinati a vita nuova Accompagnali con la tua benedizione. e consacrati “Tempio di Dio”: Signore, fa’ che insieme a papà e mamma i nonni mi aiutino a parlare con Te FAVALI LINDA e a “sentire” quanto tu sei buono e amabile. Amen GANDOLFI GIORGIO PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 6
L'11 maggio la presentazione del Motu Proprio con cui Francesco stabilisce che anche chi prepara ai sacramenti in parrocchia svolge un compito ufficiale. Il Papa: essere catechisti è una vocazione. Significativo il videomessaggio inviato da Francesco il 22 settembre 2018 al convegno internazionale: “Il catechista, testimone del mistero” in cui veniva evidenziato il compito di «primo annuncio» affidato a chi è chiamato più che a insegnare, a comunicare e te- stimoniare la fede. E primo annuncio vuol dire «sottolineare che Gesù Cristo morto e ri- sorto per amore del Padre, dona il suo perdono a tutti senza distinzione di persone, se solo aprono il loro cuore a lasciarsi convertire!». Una trasmissione, anche, di freschezza e gioia, espressione di una fede «che accende i cuori, perché immette il desiderio di in- Nasce il ministero del catechi- contrare Cristo». E che guardando a lui, valorizza, nel solco del Concilio il ruolo dei laici, i sta. Chiamato non solo a svol- loro talenti. Un impegno peraltro la cui portata già oggi viene evidenziata in molte dioce- gere un compito ma a rispon- si attraverso il cosiddetto mandato al catechista. A documentare che non di azione per- dere a una precisa chiamata. Cioè, per utilizzare le parole del sonale si tratta ma di un cammino inserito in una dimensione comunitaria. Papa, a «essere» catechista, non a vivere questa dimensio- ne come se fosse un lavoro. Si- gnifica preparazione, servizio alla Parola di Dio, testimonian- za di fede. Un perimetro d’azione che ora trova espres- sione nella Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Anti- quum ministerium” presentata l’11 maggio da monsignor Rino Fisichella, presidente del Ponti- «Questo – disse il Papa ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio catechisti- ficio Consiglio per la promozio- co nazionale della Cei – è il tempo di comunità missionarie, libere e disinteressate ne della nuova evangelizzazio- che percorrano i sentieri della gente del nostro tempo, chinandosi su chi è al mar- ne e da monsignor Franz-Peter gine». Comunità capaci di ascoltare i giovani delusi, di accogliere i rifugiati, di dare Tebartz-van Elst, delegato per speranza agli sfiduciati, di dialogare «con chi ha idee diverse». Nel segno di un rin- la catechesi presso lo stesso novamento capace di interloquire con l’oggi ma senza annacquare le proprie radici, dicastero. Concretamente do- nella piena fedeltà al Vangelo. «Come nel dopo-Concilio la Chiesa italiana è stata vrebbe voler dire che, come pronta e capace nell’accogliere i segni e la sensibilità dei tempi – aggiunse il Ponte- accade ad esempio per accoli- fice –, così anche oggi è chiamata ad offrire una catechesi rinnovata, che ispiri ogni tato e lettorato (ministeri isti- ambito della pastorale: carità, liturgia, famiglia, cultura, vita sociale, economia». La tuiti), anche chi è chiamato alla catechesi come servizio alla Parola, dunque, come testimonianza dell’amore del preparazione dei sacramenti in Cristo vivente, come artigianato di fraternità, che trova linfa vitale nella liturgia e parrocchia, avrà un compito nei sacramenti. Come vocazione. Come ministero. ufficiale. PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 7
FATE GRANDI SOGNI E’ TEMPO DI SCELTE FORTI! Omelia di Papa Francesco in occasione della S. Messa per il passaggio della croce della G.M.G. Basilica di San Pietro, Altare della Cattedra Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo Domenica, 22 novembre 2020 Non vivacchiate, scegliere Dio rende felici LE DOMANDE ESSENZIALI IlPapa pone degli interrogativi: Faccio qualcosa per chi ha bisogno? O compio del bene solo per le persone care e per gli amici? Aiuto qualcuno che non può restituirmi? Sono amico di una persona povera? E così via, tante domande che possia- mo farci. “Io sono lì”, ti dice Gesù, “ti aspetto lì, dove non immagini e dove magari non vorresti nemmeno guardare, lì nei poveri”. Io sono lì, dove il pensiero dominante, secondo cui la vita va bene se va bene a me, non è interessato. Io sono lì, dice Gesù anche a te, giovane che cerchi di rea- lizzare i sogni della vita. L’INVITO A NON RESTARE PARCHEGGIATI AI LATI DELLA VITA Cari giovani, non rinunciamo ai grandi sogni. Non accontentiamoci del dovuto. Il Signore non vuole che restringiamo gli orizzonti, non ci vuole parcheggiati ai lati della vita, ma in corsa verso traguardi alti, con gioia e con audacia. Non siamo fatti per sognare le vacanze o il fine settimana, ma per realizzare i sogni di Dio in questo mondo. Egli ci ha reso capaci di sognare per abbracciare la bellezza della vita. E le opere di miseri- cordia sono le opere più belle della vita. Le opere di misericordia vanno proprio al centro dei nostri sogni grandi. Se hai sogni di vera gloria, non della gloria del mondo che viene e va, ma della gloria di Dio, questa è la strada. GRANDI SCELTE PER GRANDI SOGNI Ma da dove si parte per realizzare grandi sogni? Dalle grandi scelte. La vita, allora, è il tempo delle scelte forti, decisive, eterne. Scelte banali portano a una vita banale, scelte grandi rendono grande la vita. Noi, infatti, diven- tiamo quello che scegliamo, nel bene e nel male. Se scegliamo di rubare diventiamo ladri, se sce- gliamo di pensare a noi stessi di- ventiamo egoisti, se scegliamo di odiare diventiamo arrabbiati, se scegliamo di passare ore davanti al cellulare diventiamo dipenden- ti. Ma se scegliamo Dio diventia- mo ogni giorno più amati e se scegliamo di amare diventiamo felici. PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 8
NON RESTARE APPESI AI PERCHÉ DELLA VITA La bellezza delle scelte dipende dall’amore: non dimenti- care questo. Gesù sa che se viviamo chiusi e indifferenti restiamo paralizzati, ma se ci spendiamo per gli altri di- ventiamo liberi. Il Signore della vita ci vuole pieni di vita e ci dà il segreto della vita: la si possiede solo donandola. E questa è una regola di vita: la vita si possiede, adesso e eternamente, solo donandola. È vero che ci sono degli ostacoli che rendono ardue le scelte: spesso il timore, l’insicurezza, i perché senza risposta, tanti perché. L’amore, però, chiede di andare oltre, di non restare ap- pesi ai perché della vita aspettando che dal Cielo arrivi una risposta. La risposta è arrivata: è lo sguardo del Padre che ci ama e ci ha inviato il Figlio. No, l’amore spinge a passare dai perché al per chi, dal perché vivo al per chi vivo, dal perché mi capita questo al per chi posso fare del bene. Per chi? Non solo per me: la vita è già piena di scelte che fac- ciamo per noi stessi, per avere un titolo di studio, degli amici, una casa, per soddisfare i propri inte- ressi, i propri hobby. Ma rischiamo di passare anni a LA FEBBRE DEI CONSUMI E L’OSSESSIONE DEL DIVERTIMENTO pensare a noi stessi senza cominciare ad amare. Ma non ci sono solo i dubbi e i perché a insidiare le grandi scelte generose, ci sono tanti altri ostacoli, tutti i giorni. C’è la febbre dei consumi, che narcotizza il cuore di cose superflue. C’è l’ossessione del divertimento, che sembra l’unica via per evadere dai problemi e invece è solo un rimandare il problema. C’è il fissarsi sui propri diritti da reclamare, dimenticando il dovere di aiuta- re. E poi c’è la grande illusione sull’amore, che sembra qualcosa da vivere a colpi di emozioni, men- tre amare è soprattutto dono, scelta e sacrificio. DIFENDERE L’ORIGINALITÀ CONTRO LA MENTALITÀ DELL’USA-E-GETTA E DEL TUTTO-E-SUBITO Scegliere, soprattutto oggi, è non farsi addomesticare dall’omologazione, è non lasciarsi anestetizza- re dai meccanismi dei consumi che disattivano l’originalità, è saper rinunciare alle apparenze e all’apparire. Scegliere la vita è lottare contro la mentalità dell’usa-e-getta e del tutto-e-subito, per pi- lotare l’esistenza verso il traguardo del Cielo, verso i sogni di Dio. Scegliere la vita è vivere, e noi siamo nati per vivere, non per vivacchiare. Questo lo ha detto un giovane come voi [il Beato Pier Giorgio Frassati]: “Io voglio vivere, non vivacchiare”. Ogni giorno, tante scelte si affacciano sul cuo- re. Vorrei darvi un ultimo consiglio per allenarsi a scegliere bene. Se ci guardiamo dentro, vediamo che in noi sorgono spesso due doman- de diverse. Una è: che cosa mi va di fare? È una domanda che spes- so inganna, perché insinua che l’importante è pensare a sé stessi e assecondare tutte le voglie e le pulsioni che vengono. Ma la do- manda che lo Spirito Santo suggerisce al cuore è un’altra: non che cosa ti va? ma che cosa ti fa bene? Qui sta la scelta quotidiana, che cosa mi va di fare o che cosa mi fa bene? Da questa ricerca interiore possono nascere scelte banali o scelte di vita, dipende da noi. Guar- diamo a Gesù, chiediamogli il coraggio di scegliere quello che ci fa bene, per camminare dietro a Lui, nella via dell’amore. E trovare la gioia. Per vivere, e non vivacchiare. PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 9
Cari bambini, care bambine, Sabato 8 Maggio vi vedo qui vestiti con le tuni- che bianche: questo è un se- gno importante e bello, per- ché siete vestiti a festa. La Prima Comunione è in- nanzi tutto una festa, in cui celebriamo Gesù che ha volu- to rimanere sempre al nostro fianco e che non si separerà mai da noi. Festa che è stata possibile grazie ai nostri padri, ai no- stri nonni, alle nostre fami- glie, alle nostre comunità che ci hanno aiutato a crescere nella fede. Ilenia, Leonardo, Lucia, Miriam, Rishon, Samuele Sofia La nostra carta d’identità è questa: Dio è nostro Padre, Gesù è nostro Fratello, la Chiesa è la nostra famiglia, noi siamo fratelli, la nostra legge è l’amore. Domenica 9 Maggio Fare la Prima Comunione significa voler essere ogni giorno più uniti a Gesù, crescere nell’amicizia con Lui e desiderare che an- che altri possano godere la gioia che ci vuole dona- re. Il Signore ha bisogno di voi per poter realizzare il miracolo di raggiungere con la sua gioia molti dei vostri amici e familiari. Alexandra, Anita, PARROCCHIA DennisB. Pietro, S. GIUSEPPE Francesco, COTTOLENGO Mirko – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 10
State vivendo davvero una giornata in spirito di amicizia, spirito di gioia e fraternità, spirito di comunione tra di voi e con tutta la Chiesa che, specialmente nell’Eucaristia, esprime la comunione fraterna. tra tutti i suoi membri. Sabato 15 Maggio Qualcuno di voi po- trebbe chiedermi: ma come possiamo incontrare Gesù, che è vissuto tanti anni fa e poi è morto ed è stato messo nella tomba? È vero: Gesù ha fatto un atto immenso di amore per salvare l’umanità di tutti i tempi. È rimasto nel- la tomba tre giorni, Alessia, Alessio, Anna, Edoardo, Giulia, Guglielmo, Michele ma noi sappiamo – ce lo hanno assicura- E ora Gesù è vivo, è qui con noi, to gli Apostoli e mol- perciò oggi lo possiamo incontrare nell’Eucaristia. ti altri testimoni che Non lo vediamo con questi occhi, lo hanno visto – che ma lo vediamo con gli occhi della fede. Dio Padre suo e Pa- dre nostro, lo ha ri- suscitato. Desidero incoraggiarvi a pregare sempre con quell’entusiasmo e quella gioia che avete oggi. E ri- cordate che questo è il sacramento della Prima Co- munione, ma non dell’ultima Comunione. Oggi ricor- datevi che Gesù vi aspetta sempre. Perciò, vi auguro che oggi sia l’inizio di molte comunioni, perché il vo- stro cuore sia sempre come oggi, in festa, pieno di gioia e soprattutto di gratitudine. Papa Francesco – Bulgaria 5/7 Maggio 2019 PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 11
Sabato 12 Giugno Sara, Silvia, Martina, Valentino, Gianluca, Amal, Valentina, Klein, Lorenzo, Camilla, Ludovica, Edoardo Rinascere alla vita divina nel Battesimo è il primo passo; occorre poi comportarsi da figli di Dio, ossia conformarsi al Cristo che opera nella santa Chiesa, lasciandosi coinvolgere nella sua missione nel mondo. A ciò provvede l’unzione dello Spirito Santo: «senza la sua forza, nulla è nell’uomo». Senza la forza dello Spirito Santo non possiamo fare nulla: è lo Spirito che ci dà la forza per andare avanti. Come tutta la vita di Gesù fu animata dallo Spirito, così pure la vita della Chiesa e di ogni suo membro sta sotto la guida del medesimo Spirito. S. Cresime Se nel Battesimo è lo Spirito Santo a immergerci in Cristo, nella Confermazione è il Cristo a colmarci del suo Spirito, consacrandoci suoi testimoni, partecipi del medesimo principio di vita e di missione, secondo il disegno del Padre ce- leste. La testimonianza resa dai confermati manifesta la ricezione dello Spirito Santo e la docilità alla sua ispirazio- ne creativa. Io mi domando: come si vede che abbiamo ricevuto il Dono dello Spirito? Se compiamo le opere dello Spirito, se pronunciamo parole insegnate dallo Spirito (cfr 1 Cor 2,13). La testimonianza cristiana consiste nel fare solo e tutto quello che lo Spirito di Cristo ci chiede, concedendoci la forza di compierlo. Domenica 13 Giugno Eleonora, Mario, PARROCCHIA Martina, S. GIUSEPPE Alessia, Arianna, B. COTTOLENGO Irene,DON – OPERA Matteo, Marco, ORIONE Gabriele, – ESTATE 2021Federico, Federica 12
NON POTREMO DIMENTICARE Riflessioni di Don Paolo Clerici (Terza parte) era bisognoso (cfr. At 2,42-47; 4,32-34). Erano davvero una comunità di “fratelli e sorelle” quella di un coinvolgimento e tali si sentivano per la fede Sentirsi comunita’ totale e definitivo nelle rela- in Gesù, il Signore di tutti. Se nell’appartenenza al- zioni: si mantengono le di- dunque a questa esperienza di la chiesa stanze, ci si riserva il diritto di comunione aspira ogni cuore Il secondo appello che provare e di cambiare, si vive umano, potremmo dire, usan- ci giunge dall’esperienza vis- come costantemente sospesi. do la celebre espressione di suta nei giorni dolorosi Il fenomeno ha un suo risvolto san Paolo VI, che la Chiesa è dell’epidemia da coronavirus anche sul versante educativo: “esperta in umanità”. La Chie- mi sembra riguardi la Chiesa il mondo adulto appare debo- sa, infatti, sa che cos’è una ve- nella sua dimensione di co- le, e in diversi casi latitante ra comunità. munità. Lo esprimerei così: nel rapporto con le nuove ge- siamo chiamati a sentirci co- nerazioni sempre più disorien- munità nell’appartenenza alla tate. Eppure in tutti è oggi più Chiesa, a vivere cioè nella vivo che mai il bisogno di non Chiesa il calore delle relazioni essere abbandonati a se stes- sane e intense di cui il cuore si, di trovare un contesto rela- sente il bisogno. Se l’amore zionale caldo e sincero in cui costituisce l’essenza stessa del sentirsi a casa. Non una rela- vivere, la Chiesa può offrire al zionalità di compromesso, mondo la testimonianza umile semplicemente funzionale, e potente di una solidarietà ma qualcosa che alla fine me- edificata nell’amore, in grado riti il nome nobile di comuni- Nessuno tuttavia si di superare l’individualismo, di tà: una socialità fatta da acco- illuda. L’esperienza di comu- contrastare le spinte che divi- glienza, simpatia, amicizia, fi- nione che è proprio della dono e di riscattare dalla soli- ducia, aiuto reciproco. Chiesa viene dall’alto. Solo tudine. l’apertura all’azione dello Spi- La Chiesa è per defini- rito santo e una profonda La gioia di non zione tutto questo, a partire conversione del cuore la ren- sentirsi soli dal mistero che l’ha generata. dono possibile. E’ dal mistero Ci guardiamo intorno La sua prima testimonianza è di Cristo che sorge la Chiesa e e ci rendiamo conto di quanto quella di una socialità reden- solo attingendovi costante- sia forte il bisogno di non sen- ta, calda e accogliente, che as- mente essa non si corrompe. tiorsi soli. Nel mondo in cui somigli a quella della prima Lo dice bene la lettera agli viviamo i legami sono diventa- comunità di Gerusalemme. Di Efesini: “Tutto infatti egli ha ti deboli. La globalizzazione ha questa comunità il Libro degli messo sotto i suoi piedi [ di creato una maggiore indipen- Atti degli Apostoli racconta Cristo] e lo ha dato alla Chiesa denza, ma non una maggiore che godeva la simpatia di tut- come capo su tutte le cose: unità tra le persone. Più che di to il popolo, perché tutti quelli essa è il corpo di lui, la pienez- legami l’esperienza che vivia- che ne facevano parte stavano za di colui che è il perfetto mo è piena di contatti, per lo- insieme in gioia e letizia, ave- compimento di tutte le cose. ro stessa natura veloci e pre- vano un cuor solo e un’anima Anche tutti noi un tempo sia- cari. Il contesto generale spin- sola e si aiutavano a vicenda, mo vissuti nelle nostre passio- ge nella direzione opposta a di modo che nessuno tra loro ni carnali seguendo le voglie PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 13
della carne e dei pensieri cat- gli altri se qualcuno avesse cdi tivi: eravamo per natura meri- che lamentarsi nei riguardi di tevoli d’ira, come gli altri. Ma un altro. Come il Signore vi ha Dio, ricco di misericordia, per il perdonato, così fate anche grande amore con il quale ci voi” (Col 3,12-13). ha amato, da morti che era- vamo per le colpe, ci ha fatto Essere Chiesa come rivivere con Cristo: per grazia popolo in cammino siete salvati” (Ef 1,22-2,2-5). Ogni epoca della sto- ria ha le sue caratteristiche e La grazia accolta con fede anche la comunione nella nuove, responsabilità condivi- consente alla Chiesa di essere Chiesa è chiamata a tenerne se: questo ci aspetta guardan- e rimanere se stessa, vigile e conto. Sono convinto che la do avanti, nel rispetto della forte nel sostenere l’attacco situazione attuale inviti le no- natura apostolica della Chiesa. costante di una mondanità stre comunità cristiane a pen- Infine la pluralità di etnie e che tende a corromperla. sarsi tali e a vivere concreta- culture: la comunione nella mente la comunione che vie- Chiesa domanda oggi la valo- E’ assolutamente im- ne dal vangelo avendo a cuore rizzazione delle identità cultu- portante che la Chiesa oggi si tre aspetti fondamentali, che rali. Molti cristiani cattolici di presenti così, cioè come co- in sintesi indicherei così: la si- altre nazionalità sono qui con munità di redenti, soprattutto nodalità, la ministerialità, e noi e vanno ormai considerati alle nuove generazioni. Lo ha la multiculturalità. a pieno titolo parte della no- detto bene il cardinale Spid- La sinodalità lo ab- stra comunità parrocchiale. lìk:” Oggi il mondo aspetta la biamo più volte sottolineato- Quando penso al nostro manifestazione della Chiesa è lo stile con cui nelle comuni- cammino come popolo di Dio nella maniera in cui negli ulti- tà cristiane si esercita il com- e guardo al momento presen- mi secoli era vissuta da una pito dell’autorità a servizio te, non riesco a immaginarlo minoranza silenziosa(…). Oggi della comunione. E’ nella si- senza queste quattro atten- non interessano più a nessuno nodalità che si arriva a decide- zioni specifiche. Lo Spirito le opere, fossero pure geniali, re ciò che la situazione richie- Santo ci aiuti a coltivarle con grandiose, ma fatte in modo de: non con ordini dall’alto ma sapienza ed efficacia. individualistico. Oggi la gente attraverso un discernimento è interessata a quell’opera condiviso, in ascolto dello Spi- che fa vedere belle le persone rito. Il rinnovo del Consiglio perché sono persone che si Pastorale Parrocchiale è stata amano”. Non dunque la Chie- considerata un’occasione sa dei protagonismi, ma la estremamente importante per Chiesa della comunione pa- crescere in questa direzione. ziente, che mi sembra sia ben Un secondo aspetto descritta in queste parole del- dell’esperienza di comunità la Lettera ai Colossesi: ”Scelti propria della Chiesa di oggi è da Dio, santi ed amati, rivesti- la ministerialità. Il futuro del- tevi dunque di sentimenti di le nostre comunità parroc- tenerezza, di bontà, di umiltà, chiali è affidato a tutti coloro di mansuetudine, di magna- che le compongono e ognuno nimità, sopportandovi a vi- è chiamato a dare il suo con- cenda e perdonandovi gli uni tributo. Carismi diversi, figure PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 14
La nostra Caritas Parrocchiale effettua due volte al mese una distribuzione di generi alimentari alle famiglie indigenti, residenti nel nostro Vicariato e quindi del nostro quartiere. La distribuzione continuerà per tutta l'estate anche a luglio e ad agosto. Si può aiutare la nostra Caritas Parrocchiale con: - la spesa di generi alimentari e non solo... portandola direttamente in parrocchia. - un'offerta (iban: IT 78 X 05034 01422 000000011051 - Causale: Offerta per Caritas Parrocchiale) GRAZIE! “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se è morto vivrà” (Gv 1,25) Dio Padre ha accolto nel suo Amore senza fine: Botto Giovanna – Pozzo Marcello – Danelli Roberto – Gianoli Ersilia VANNA BOTTO 30/04/1949 ~ 26/04/2021 Il ricordo del tuo “essere” sarà nutrimento per i nostri cuori. Lì dove resterai per sempre. Tuo marito Franco, Gianni, Lella e fam. PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 15
11 Aprile DOMENICA della DIVINA MISERICORDIA Non rimaniamo indifferenti. Non viviamo una fede a metà, che ri- ceve ma non dà, che accoglie il dono ma non si fa dono (Papa Francesco) 17 Aprile RITIRO PRIME COMUNIONI 25 Aprile GIORNATA MONDIALE delle VOCAZIONI San Giuseppe: il sogno della vocazione San Giuseppe ci suggeri- sce tre parole-chiave per la vocazione di ciascuno. La prima è so- gno. La seconda parola segna l’itinerario di San Giuseppe e della vocazione: servizio. Un terzo aspetto che attraversa la vita di San Giuseppe e la vocazione cristiana, scandendone la quotidianità: la fedeltà. 30 Aprile SAN GIUSEPPE BENEDETTO COTTOLENGO Il Santo della Provvidenza, Patrono della nostra Parrocchia 1 Maggio S. GIUSEPPE LAVORATORE – INIZIO MESE MARIANO Giovedì 6 – 13 – 20 – 27 Maggio ROSARIO COMUNITARIO 8 – 9 – 15 Maggio PRIME COMUNIONI 11 Maggio Motu Proprio ANTIQUUM MINISTERIUM Nasce il ministero del catechista. Chiamato non solo a svolgere un compito, ma a rispondere a una precisa chiamata. 16 Maggio ASCENSIONE del SIGNORE – FESTA SAN LUIGI ORIONE Il 16 maggio del 2004, Giovanni Paolo II, canonizzava ufficialmente SAN LUIGI ORIONE 20 Maggio GIORNATA della SANTIFICAZIONE del CLERO 23 Maggio PENTECOSTE 30 Maggio SS. TRINITA’ – PRIMA RICONCILIAZIONE 5 Giugno RITIRO CRESIME 6 Giugno CORPUS DOMINI 12 - 13 Giugno S. CRESIME (il 12 giugno celebrata dall’Arcivescovo Marco Tasca) 19 Giugno INCONTRO dell’ARCIVESCOVO MARCO TASCA con i RAGAZZI della CRE- SIMA 30 Giugno GIORNATA per la CARITÀ del PAPA 25 Luglio - I GIORNATA MONDIALE DEI NONNI E DEGLI ANZIANI Si terrà, a partire da quest’anno, la quarta domenica di luglio in prossi- mità della festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. La Gior- nata permetterà di celebrare il dono della vecchiaia e di ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede. Buona Estate! PARROCCHIA S. GIUSEPPE B. COTTOLENGO – OPERA DON ORIONE – ESTATE 2021 16
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