INNOVAZIONE PER LA VITA - 15 MARZO 2018 - Ipsos

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INNOVAZIONE PER LA VITA

                                 15 MARZO 2018

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BENVENUTO NELL’ER A
DELL A MEDICINA DIGITALE
SHAFI AHMED, MD, PHD, THE ROYAL LONDON AND ST BARTHOLOMEW’S HOSPITALS; CO-FOUNDER, MEDICAL REALITIES

“Non abbiamo mai avuto così               dobbiamo essere sicuri che abbiano
tante tecnologie che migliorano la        le competenze per sopravvivere
medicina e l’assistenza sanitaria”.       al futuro”. L’educazione, però,
Parole e musica di Shafi Ahmed,           la possibilità di accedere a una
medico al Royal London and                formazione di alto livello, “dipende
St. Bartholomew’s Hospitals e             dal luogo in cui si vive e dalle risorse
fondatore di Medical Realities. Ma        che si hanno a disposizione”.
soprattutto il primo chirurgo ad aver     Ma la tecnologia consente di
trasmesso live un’operazione su           superare questi limiti.
Snapchat.
                                          Ecco perché Ahmed è entrato
È stato lui ad aprire la prima edizione   in sala operatoria indossando
di Wired Health. “Siamo abituati”,        gli Spectacles, gli smartglass di
ha spiegato, “a una relazione             Snapchat. “In questo modo sono
medico-paziente legata al tocco           riuscito a tenere una lezione a
umano, al contatto visivo. Ma la          14mila persone in tutto il mondo,
tecnologia evolve e noi dobbiamo          in tempo reale”. Il meccanismo vale
utilizzarla per sfidare il dogma e la     però anche al contrario: “Possiamo
tradizione”. L’alternativa è quella di    avere virtualmente con noi, mentre
“accettare la mediocrità”.                operiamo, anche chirurghi che vivono
                                          in altre parti del mondo”. Il tutto a
Questo cambiamento inizia dalla           beneficio del paziente, protagonista
formazione. Alla scuola di medicina       di un uso dei social network che va
della Barts, a Londra, “gli studenti      oltre “la condivisione delle foto del
vanno a lezione da sviluppatori,          nostro cane o del nostro pranzo”.
pubblicitari, venture capitalist:

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I GENI DEL FUTURO
GIUSEPPE TESTA,
DIRETTORE LABORATORIO DI EPIGENETICA DELLE CELLULE STAMINALI, ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA

“Portare il corpo fuori dal corpo”.       Detto più compiutamente, si tratta di                           umana, “grazie a questo paradosso
Detto più chiaramente, “possiamo          “avere, per ogni paziente, dei tessuti                          legislativo, quando gli esperimenti
prendere una cellula della pelle          in vitro grazie ai quali si possa                               saranno più maturi l’Italia sarà un
e riprogrammarla perché origini           sperimentalmente capire quale                                   avamposto”.
tessuto cerebrale. Lo facciamo in         tipo di farmaco possa avere più
laboratorio per studiare l’autismo”.      successo. E somministrarlo”.
A portare la tecnica del cell fate plug   In questo senso, la strategia oggi
and play sul palco di Wired Health        più compiuta è una tecnica di editing
è stato Giuseppe Testa, direttore         genetico chiamata Crispr-Cas9.
del laboratorio di Epigenetica delle      E l’Italia potrebbe essere
cellule staminali all’Istituto europeo    all’avanguardia.
di oncologia.
                                          Motivo? Un bug nella legge 40
Appunto, qual è la relazione con il       sulla procreazione medicalmente
cancro? “I farmaci oncologici messi       assistita. “La norma”, ha spiegato
in commercio tra il 2009 e il 2013        Testa, “dice che è vietato ogni
non hanno avuto alcun impatto. Né         intervento genetico su un embrione
sulla sopravvivenza, né sulla qualità     a meno che non sia nell’interesse di
della vita dei pazienti”. Anche il        quest’ultimo. Ma noi oggi abbiamo
tentativo di affrontare la malattia dal   un meccanismo che consente di
punto di vista genomico, associando       correggere un errore genetico a
lo stesso farmaco al medesimo             livello embrionale”. E se molti paesi
difetto genetico, non ha dato grandi      stanno lavorando a delle leggi che
risultati. “Ecco allora l’importanza di   consentano la sperimentazione
portare il corpo fuori dal corpo”.        in vitro, ma proibiscano l’editing
                                          genetico per la riproduzione

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L’IMMAGINE
DELL’INTELLIGENZ A ARTIFICIALE
ARTURO CHITI,                            RESPONSABILE MEDICINA NUCLEARE HUMANITAS; DOCENTE, HUMANITAS UNIVERSITY

“Sostanzialmente, un radiologo              se vogliamo che l’intelligenza
riconosce delle forme. Questo               artificiale diventi un ottimo
è un compito che possiamo far               radiologo dobbiamo fornirle una
svolgere anche a degli algoritmi.           conoscenza corretta. Produrre cioè
A patto, certo, che li abbiamo              le informazioni che consentano alle
addestrati correttamente”. Questa           macchine di effettuare una diagnosi
la sfida secondo Arturo Chiti,              adeguata”.
responsabile della Medicina
nucleare all’Humanitas e docente            L’obiettivo finale è quello di avere un
all’Humanitas University.                   algoritmo in grado di riconoscere,
                                            per esempio, quelle lesioni che
“Il meccanismo con cui il cervello          indicano la presenza di un tumore.
riconosce le forme è simile a               Integrando anche informazioni che
quello grazie al quale diamo un             arrivano dalle Tac, dalle immagini
nome alle cose. In radiologia”,             post-operatorie, dai dati clinici e
ha spiegato dal palco di Wired              dalla storia del paziente. “Di fatto
Health, “questo riconoscimento è            possono aiutarci a essere più veloci
legato non solo alle forme e alle           nelle diagnosi. Questo significa avere
caratteristiche biologiche. Ma anche        una migliore terapia, una minore
alle informazioni ottenute parlando         ospedalizzazione e quindi una
con gli altri medici e leggendo i dati      riduzione dei costi per la società”.
clinici del paziente”.                      Il tutto grazie alla collaborazione
                                            tra l’intelligenza artificiale e quella
È esattamente questo che devono             dell’équipe medica.
imparare a fare gli algoritmi. “Così
come avviene con gli studenti,

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UN ROBO T IN CAPSULE
PIETRO VALDASTRI,
DOCENTE DI ROBOTICS & AUTONOMOUS SYSTEMS E DIRETTORE DELL’INSTITUTE OF ROBOTICS, AUTONOMOUS SYSTEMS AND
SENSING, UNIVERSITÀ DI LEEDS; DIRETTORE, STORM LAB UK

Sono più di dieci anni che i robot        Dopodiché, si lavorerà su quella
sono entrati in sala operatoria.          che viene definita task autonomy.
Oggi, però, “la chirurgia robotica        “Si tratta di realizzare dei compiti
sta affrontando un processo simile        ripetitivi, come per esempio
a quello che vive l’automotive con        realizzare una sutura. Ovviamente
la nascita delle self driving cars”,      sempre sotto la supervisione di
ha affermato a Wired Health Pietro        un chirurgo”. In questo caso, il
Valdastri, docente di Robotics &          paragone è con le vetture che si
Autonomous Systems all’Università         parcheggiano da sole. Non starà
di Leeds e direttore dello Storm Lab      insomma cercando quella assoluta,
Uk.                                       ma anche la chirurgia robotica lavora
                                          per l’autonomia.
In altre parole, “il tentativo è quello
di dotare di intelligenza i robot
chirurghi”. Beninteso, il medico
sarà sempre presente, “non credo
che le macchine saranno in grado
di operare in autonomia”. Ci sono
però alcuni compiti che potranno
eseguire. “Il primo passo è quello di
creare delle barriere per evitare che
il robot interagisca con delle parti
sensibili dell’organismo umano”. Un
po’ come avviene con i sistemi di
frenata d’emergenza autonoma nelle
auto.

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OSPEDALI CY BERSICURI
ATHANASIOS DROUGKAS,
OFFICER IN NETWORK AND INFORMATION SECURITY, EUROPEAN UNION AGENCY FOR NETWORK
AND INFORMATION SECURITY (ENISA)

La cybersecurity è un tema del             Il tema, però, è dirimente. Perché
quale gli ospedali dovrebbero              l’introduzione del digitale nei presidi
preoccuparsi? Oggi gli istituti            ospedalieri permette innanzitutto
sanitari sono vulnerabili ad attacchi      di ridurre i costi, quindi di fornire
di questa natura? “Le risposte a           servizi più efficienti. Quando non
queste domande sono sì e molto”.           addirittura del tutto inediti. La sfida
Parola di Athanasios Drougkas,             di Enisa è quindi quella di aiutare chi
officer in Network and Information         dirige gli ospedali a comprendere
security all’agenzia europea Enisa.        che “la cybersecurity non è altro che
                                           un abilitatore e dovrebbe essere
Non si tratta esclusivamente di            trattata come una priorità”.
proteggere i dati dei pazienti. “Più
gli ospedali diventano dipendenti
dal digitale, più una compromissione
di queste infrastrutture rende
impossibile erogare i servizi sanitari”.
Gli ospedali sono le principali vittime
dei ransomware. E gli attacchi agli
istituti sanitari sono cresciuti del
63% nel 2016. Ciononostante, “la
cybersecurity non è una priorità per
gli ospedali”. E questo sia dal punto
di vista della consapevolezza che, di
conseguenza, degli investimenti in
questo senso.

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RIVOLUZIONE CHATBOT
ILARIA CATALANO,
EXECUTIVE DIRECTOR BUSINESS OPERATIONS & DIGITAL STRATEGY, MSD ITALIA

“Si basa sulla conversazione, che         “È rivolta a coloro che manifestano
è la fondamentale interazione tra         i primi sintomi della malattia”.
pari. In più è veloce ed è un canale      L’intelligenza artificiale raccoglie
innovativo”. Queste le ragioni,           tutte le informazioni relative a
secondo la Executive director             queste persone, anche dalle pagine
Business operations & Digital             social. E utilizza queste informazioni
strategy di Msd Italia Ilaria Catalano,   per colmare i vuoti di memoria che si
alla base della nascita di Msd Salute.    accompagnano a questa patologia.
Si tratta di un chatbot dedicato ad       “Rispondendo alle domande del
alcune patologie, aperto inizialmente     paziente, gli ricordano dove abitano,
ai medici ma ora anche ai pazienti.       chi sono i loro familiari, se assumono
                                          dei farmaci. Il chatbot è in grado
“Utilizziamo l’interfaccia di una chat    di agire anche attraverso notifiche
e l’intelligenza artificiale, che legge   push”. Migliorando, così, la qualità
il linguaggio naturale e fornisce         della vita di chi è affetto da questa
delle risposte. Ovviamente, 24            malattia.
ore su 24”, ha spiegato dal palco
di Wired Health. I medici possono
utilizzare questo strumento per
avere informazioni e aggiornamenti
su temi come l’immuno-oncologia,
gli antibiotici, i vaccini contro
il Papillomavirus, il diabete e
l’Alzheimer. E proprio questa ultima
chat è stata aperta anche ai pazienti.

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SE A RISPONDERE È UNA MACCHINA
FULVIO MARCHETTI, PARTNER, LAIFE REPLY
PAOLO POGGI, RESPONSABILE SERVIZIO CENTRALE DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
ICS MAUGERI SPA SB – IRCCS, ISTITUTO SCIENTIFICO DI PAVIA

Permettere una cura personalizzata       responsabile del servizio centrale
per il singolo paziente. Fornire ai      di Diagnostica per immagini alla
medici dati che aiutino a prendere       Ics Maugeri. “Credo che a essere
decisioni. Queste, secondo               vincente sia una combinazione
Fulvio Marchetti di Laife Reply,         dell’intelligenza artificiale con quella
le applicazioni dell’intelligenza        umana. Parafrasando Bertalan
artificiale in campo medico.             Meskò, il radiologo che utilizzerà
                                         l’Ai rimpiazzerà quello che non la
“La profilazione di un paziente con      utilizza”.
dati che provengano dalle cartelle
cliniche, così come dalla sensoristica   Poggi sta lavorando a un progetto
indossabile e ambientale, consente       dedicato allo screening per il cancro
l’elaborazione di una cura               alla mammella. “Le macchine ci
personalizzata”, ha spiegato a Wired     aiutano nell’identificazione di lesioni
Health, “riducendo anche il rischio      precancerose, stanno cominciando
clinico e l’impiego di risorse non       a fornirci delle informazioni”, ha
necessarie”. Non solo.                   aggiunto, “lavoriamo a un modello
“I dati possono essere utilizzati        di training incrementale, ricorsivo
anche per un’analisi prospettiva,        e basato sull’autoapprendimento”.
il machine learning consente di          Dove i radiologi lavorano insieme agli
conoscere meglio una popolazione         sviluppatori per “affinare il processo
e supporta il medico nella fase          di valutazione”. Con l’obiettivo di
decisionale”.                            individuare, grazie all’intelligenza
                                         artificiale, “delle lesioni che
Insieme a lui, sul palco allestito a     altrimenti ci potrebbero sfuggire”.
Base Milano, anche Paolo Poggi,

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UNA CUR A FAT TA APPOS TA PER TE
ARMANDO SANTORO, RESPONSABILE HUMANITAS CANCER CENTER; DOCENTE, HUMANITAS UNIVERSITY
GIANCARLO PRUNERI, DIRETTORE, ANATOMIA PATOLOGICA,
FONDAZIONE IRCCS – ISTITUTO NAZIONALE TUMORI, MILANO

Il futuro dell’oncologia è legato ai big   per vedere come evolve la malattia e
data? “Diciamo che è uno dei futuri”,      personalizzare la terapia”.
la risposta di Armando Santoro,
responsabile dell’Humanitas Cancer         Qualche esempio? Intanto, il tumore
center e docente alla Humanitas            del polmone. “È una delle patologie
University. “Non credo”, ha aggiunto,      in cui diventa sempre più importante
“che arriveremo a trattare tutti i         la profilazione genomica. Siamo
pazienti con una terapia a bersaglio       passati da una fase in cui la diagnosi
molecolare, ci sono altre opzioni          istologica era tutto a una in cui
terapeutiche che restano valide.           conta di più identificare il tipo di
Diciamo però che i dati hanno              mutazione” alla base della patologia.
cambiato l’approccio culturale ai          Non solo. “La metà delle donne
malati oncologici”.                        affette da tumore alla mammella
                                           è trattata con terapie mirate con
Cosa questo significhi lo ha               target molecolari”, ha aggiunto
spiegato Giancarlo Pruneri, direttore      Santoro, “lo stesso vale per chi è
dell’Anatomia patologica della             colpito da melanoma. Ed è probabile
Fondazione Irccs - Istituto nazionale      che in breve tempo aumenterà
tumori di Milano, salito insieme a         la percentuale dei pazienti che
Santoro a Wired Health. “Fino a oggi       beneficerà di queste terapie”.
i dati erano generati dagli studi di
popolazione. La rivoluzione è che
siamo passati al single patient trial”.
In altre parole, “possiamo avere
numerose osservazioni del singolo
paziente. E questo è fondamentale

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SUPERBIONICS
SAMANTHA PAYNE,
CHIEF OPERATING OFFICER, OPEN BIONICS

Una protesi che riproduce la mano         da essere perfettamente indossabili.
di Iron Man. Un’altra ispirata a          E consentono, una volta indossate,
Frozen. Un’altra ancora dedicata a        anche la motricità fine delle dita.
Star Wars, con una luce che cambia        Per esempio, stringere una biglia
colore dall’azzurro della lightsaber di   tra indice e pollice. “Subito dopo
Luke Skywalker al verde di Yoda, al       averla provata, una nostra piccola
viola di Mace Windu. Le ha realizzate     paziente si toccava i capelli. Quindi
l’azienda inglese Open Bionics,           camminava tenendosi il braccio con
unendo la funzionalità al design.         la protesi dietro la schiena. Crediamo
                                          lo facesse perché l’ha sentita da
L’idea di fondo, ha spiegato a            subito come una parte del suo
Wired Health la Chief operating           corpo”.
officer Samantha Payne, era quella
di “trasformare le disabilità in
superpoteri”. Le protesi tradizionali
“finivano per far sentire le persone
ancora più disabili”. E quindi hanno
chiesto ai pazienti di disegnare la
loro mano ideale. “Le risposte sono
state sorprendenti”. È da qui, infatti,
che sono nate quelle ispirate a
fumetti, cartoni e film.

Certo, non c’è solo il design. Le
protesi sono realizzate a partire da
una scansione 3D del paziente, così

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MEDICINA PERSONALIZ Z ATA ,
DALL’ONCOLOGIA ALL’IOT
NICOLA BOTTONE, PARTNER, HEALTHY REPLY
ROBERTO SCALAMOGNA, MANAGING DIRECTOR, ROCHE FOUNDATION MEDICINE, MEDICAL AFFAIRS

Come in molti altri settori della         “La partnership con il sistema
vita umana, anche nella medicina          sanitario nazionale è fondamentale
l’impatto della rivoluzione digitale è    per rendere le nuove tecnologie
importante. “In questo momento è          accessibili a tutti”, ha aggiunto
uno dei temi fondamentali, specie         Roberto Scalamogna, managing
per quanto riguarda la medicina           director della Roche Foundation
personalizzata”, ha confermato            Medicine, “insieme a quello
dal palco di Wired Health Nicola          statunitense, il sistema italiano
Bottone di Healthy Reply, azienda         è uno dei più interessanti sotto
che si occupa di tecnologie per la        questo profilo. Certo, deve essere in
sanità digitale.                          grado di stare al passo con i tempi”.
                                          La frammentazione porta con sé
“In questo momento”, ha                   anche un risvolto positivo: “Stiamo
aggiunto, “stiamo lavorando su            lavorando con le regioni che sono
due livelli. Da un lato realizziamo       più avanti. Diciamo che ci sono
progetti e cerchiamo di spingere          delle barriere che in qualche modo
sull’innovazione tecnologica. Quindi      dovranno rompersi, in futuro servirà
c’è la presa in carico, una nuova         sempre maggiore integrazione”.
organizzazione per il paziente affetto
da una patologia cronica”. Il guaio è
che in Italia la spinta all’innovazione
si scontra con il sistema sanitario
nazionale. Che, ancora peggio, è
costituito da venti diversi sistemi
regionali.

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#HE ALTHCHANGE:
IL CA MBIO DI PAR ADIGMA
MARCO ANNONI, RICERCATORE IN BIOETICA, FONDAZIONE UMBERTO VERONESI
EUGENIO SANTORO, DIRETTORE DIPARTIMENTO INFORMATICA MEDICA, ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRI
CRISTINA LE GRAZIE, DIRETTORE MEDICO, GILEAD SCIENCES ITALIA
Rivoluzione digitale, innovazione       ricerche farmacologiche Mario Negri.                            medici sulla base dell’esperienza
tecnologica: il cambiamento che         Il motivo? “Una scarsa dimostrazione                            della malattia. Pensiamo, in questo
sta investendo la medicina non si       della loro utilità nell’assistenza                              modo, di realizzare qualcosa di
limita a questi aspetti. Ci sono, per   sanitaria”. La conclusione è che                                valore che vada al di là della ricerca
esempio, quelli legati alla bioetica.   anche in questo settore occorre                                 farmacologica per vivere a pieno la
“In passato, prima si introduceva       introdurre un approccio                                         rivoluzione legata alle tecnologie
una tecnologia e poi si facevano i      evidence-based, “un metodo                                      digitali”.
conti con le conseguenze. Oggi la       rigoroso che permetta di stabilire
ricerca è lunga, ci vogliono dieci      l’efficacia di un intervento
anni per portare un’innovazione sul     tecnologico”.
mercato. Ecco allora che la bioetica
deve accompagnare tutti i passaggi”.    In una direzione analoga si muove
A dirlo, dal palco di Wired Health,     il programma Digital Aid lanciato
Marco Annoni, ricercatore in bioetica   da Gilead Sciences Italia. “Si tratta
alla Fondazione Umberto Veronesi.       di uno strumento che viene messo
                                        a disposizione sia del medico che
La tecnologia, poi, non può essere      del paziente. L’obiettivo è quello
fine a sé stessa. “Esiste un’ampia      di migliorare la qualità della vita di
offerta di app in ambito sanitario,     quest’ultimo”, ha spiegato Cristina Le
che però vengono scaricate sempre       Grazie, direttrice medica per l’Italia
meno”, ha illustrato Eugenio            della multinazionale biofarmaceutica.
Santoro, direttore del dipartimento     “Abbiamo finanziato”, ha aggiunto,
di Informatica medica all’Istituto di   “dei progetti ideati da pazienti e

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IL CA PITALE UM A NO: L A SALUTE TR A
MERCAT O E PERFORMANCE
DIANA SARACENI, CO-FOUNDER E MANAGING PARTNER, PANAKÈS SGR
GRETA NASI, DIRETTORE DELLA RICERCA PER IL SETTORE PUBBLICO, SDA BOCCONI SCHOOL OF MANAGEMENT;
PROFESSORESSA DI MANAGEMENT PUBBLICO, UNIVERSITÀ BOCCONI

Anche se si occupano di salute, per       non sufficiente. “Le startup”, ha
le startup medicali valgono le regole     aggiunto Greta Nasi, direttrice della
dell’ecosistema. Una delle quali          ricerca per il settore pubblico alla
afferma che il venture capital è uno      Sda Bocconi School of management
degli strumenti di finanziamento          e docente di Management
principali. In questo settore agisce      all’Università Bocconi, “devono
per esempio Panakès Sgr, la cui           essere in grado di sviluppare una
managing partner Diana Saraceni           massa critica per fare la differenza
ha preso parte a Wired Health. “Da        e garantire la scalabilità”. Magari
noi, oltre agli investitori finanziari,   concentrandosi su settori di mercato
ci sono 4 corporate di settore.           ancora scoperti. “La sanità va
Crediamo che questa formula sia           verso un modello di cura al di fuori
ideale: da un lato come independent       dell’ospedale. L’aspetto interessante
partner siamo veloci nel prendere le      è che manca una gestione dei
decisioni, dall’altro le aziende, oltre   sistemi informativi per questo
al capitale, garantiscono l’accesso       percorso assistenziale”. Il consiglio
a conoscenze e personale”. Il fondo       per attirare investimenti, insomma,
fa al massimo quattro investimenti        è quello di concentrarsi sull’outdoor
l’anno. Il problema principale?           health.
“Mancano le startup. È difficile
trovare team di alto livello, in grado
di proporre un business model solido
e convincente”.
Caratteristica fondamentale, ma

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NUOVE TECNICHE
DIAGNOS TICHE
ALESSANDRO REPICI,                                    RESPONSABILE ENDOSCOPIA HUMANITAS; DOCENTE, HUMANITAS UNIVERSITY

“Vogliamo portare l’intelligenza        “Su 100 colonscopie condotte, tra
artificiale a svolgere le colonscopie   il 10 e il 18% non individuano polipi
entro il primo trimestre del 2019”.     presenti nel paziente”. La soluzione?
A fissare questo termine, dal palco     L’intelligenza artificiale. “Vogliamo
di Wired Health, è stato Alessandro     aumentare il livello della diagnosi,
Repici, responsabile dell’Endoscopia    ridurre a zero la quantità di polipi che
all’Humanitas e docente                 non riusciamo a individuare”.
all’Humanitas University.
                                        “Ci sono almeno una dozzina di
La questione va ben oltre il mero       startup che lavorano sul tema”,
aspetto di conquista tecnologica.       ha aggiunto Repici, “esiste già
“Lo screening per il cancro del colon   una letteratura che afferma che
è, insieme a quello della mammella,     l’intelligenza artificiale può arrivare
il programma di prevenzione più         a un tasso di caratterizzazione
importante al mondo”.                   delle lesioni precancerose del
Questa patologia è, per esempio,        100%”. Tra i programmi anche
“la seconda causa di morte negli        quello dell’Humanitas: “Lo studio di
Stati Uniti”. Ora, attraverso una       validazione clinica è in corso. Entro
colonscopia è possibile individuare     i primi mesi del 2019 svolgeremo
i cosiddetti polipi, precursori         delle colonscopie con il supporto
del cancro. Dopodiché basta             dell’intelligenza artificiale”.
un’operazione in endoscopia per
scongiurare l’insorgere del tumore.

Il problema è che la colonscopia è
un esame operatore dipendente.

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L’OSPEDALE DEL FUTURO,
DAL M ANAGEMENT AL CLOUD
GIORGIA ZUNINO, STRATEGIC PROJECT MANAGER, ASL ROMA 1; DIRETTORE SCIENTIFICO, HEDUX.ORG
ANDREA SILENZI, MEMBRO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL CENTRO DI RICERCA E STUDI SULLA LEADERSHIP
IN MEDICINA, UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE; VICEPRESIDENTE, SOCIETÀ ITALIANA MEDICI MANAGER

MARCO PENNAROLA, RESPONSABILE MARKETING ENTERPRISE, FASTWEB

“In Corea del Sud stanno investendo       la forma mentis, intercettare in
sulla medicina di precisione e            anticipo i trend che sono in atto”, ha
personalizzata. Negli Usa, al Mount       spiegato a Wired Health, “i medici
Sinai, si curano i pazienti a casa        dovranno avere delle competenze di
monitorizzandoli da remoto”. Un           organizzazione e gestione, essere in
buon modo per capire come sarà            grado di lavorare sulla prevenzione”.
l’ospedale del futuro, sembra
suggerire Giorgia Zunino, strategic       Certo è che l’ospedale del futuro
project manager dell’Asl Roma 1 e         dovrà essere sempre più connesso.
direttrice scientifica di Hedux.org, è    “Nel futuro sarà l’ospedale ad andare
quello di guardare a come lo stanno       dal paziente, anche i data center
realizzando all’estero.                   saranno virtualizzati”, ha sottolineato
                                          Marco Pennarola, responsabile
E che si debba allargare gli orizzonti,   marketing enterprise di Fastweb.
non necessariamente dal punto di          Un grosso ruolo lo giocherà la
vista geografico, è d’accordo anche       tecnologia 5G. “È particolarmente
Andrea Silenzi, membro del consiglio      indicato per il settore medico perché
direttivo del centro di ricerca e         ha un meccanismo di network
studi sulla leadership in medicina        slicing che consente di riservare una
dell’Università Cattolica di Milano e     parte della rete alle app medicali
vicepresidente della Società italiana     che richiedono massima sicurezza
medici manager. “Occorre cambiare         affidabilità”.

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A SA LVAGUARDIA DEI TUOI DATI,
BLOCKCHAIN E SMART CONTR AC T
MIRKO DE MALDÈ, CHIEF OPERATING OFFICER, LYNKEUS

La medicina è sempre di più una         farmaci e terapie”. Inoltre, “in ogni
disciplina data driven. Un vantaggio    momento è possibile conoscere lo
sotto tanti profili, a cominciare da    stato del network”.
quello diagnostico. Ma anche un
rischio. Meglio, tanti: “Abbiamo        Certo, non mancano i problemi.
un problema di accessibilità dei        “La blockchain è una tecnologia
dati, di loro sicurezza e anche di      ancora immatura, con una serie
valorizzazione non solo economica,      di questioni ancora aperte, dal
ma per il miglioramento di diagnosi e   consumo di risorse energetiche alla
terapia”. A elencarli, partecipando a   Gdpr compliance”. Ma al momento
Wired Health, Mirko De Maldè, chief     è la soluzione più promettente al
operating officer di Lynkeus.           problema della sicurezza dei dati
                                        sanitari.
E ora all’orizzonte c’è la nuova
direttiva europea Gdpr sul
trattamento dei dati. Le sfide,
dunque, non mancano. Ma la
soluzione? “La blockchain”, ha
affermato De Maldè. “Si tratta di
una tecnologia che permette di
accedere ai dati in maniera sicura,
rendendone possibile lo scambio
in modo tracciabile e intuitivo sia
per i medici, che per i pazienti, che
per eventuali operatori esterni che
li utilizzeranno per sviluppare nuovi

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PEOPLE FIRS T, COME ME T TERE
A L CENTRO LE PERSONE
SILVIA CIVARDI, GENERAL MANAGER, FRESENIUS MEDICAL CARE
MARCO MAZZUCCO, DIRETTORE DISTRIBUZIONE MARKETING E BRAND DI GRUPPO, REALE MUTUA
NICOLA DE CESARE, COMMERCIAL & BUSINESS DEVELOPMENT DIRECTOR DIGITAL SOLUTIONS, TECHNOGYM
Per quanto tecnologica, per quanto       vita di una persona”, ha aggiunto
data driven, la medicina non             Nicola De Cesare, Commercial &
può dimenticare la necessità di          Business development director
mettere al centro le persone. “Noi       digital solutions di Technogym.
cominciamo dall’ascolto del paziente,
il primo tema è quello di mantenere      Una prevenzione che passa anche
la sua percezione di un’esperienza di    sul piano assicurativo. “Una realtà
salute”, ha spiegato a Wired Health      come la nostra è un elemento
Silvia Civardi, general manager di       sistemico che mette a fattor comune
Fresenius medical care, realtà che       le innovazioni tecnologiche per chi
si occupa della gestione di pazienti     si occupa della parte preventiva e di
cronici. “Sappiamo che è meglio          quella curativa”, il parere di Marco
quando riusciamo a seguirli a casa e     Mazzucco, direttore distribuzione
non in ospedale”.                        marketing & brand di gruppo di
                                         Reale Mutua. La sfida è quella di
Poi c’è il discorso della prevenzione,   “imparare ad arrivare prima con i
che passa anche attraverso stili         servizi e la prevenzione, lavorando
di vita corretti. “Non si tratta più     per migliorare innanzitutto sotto il
di andare in palestra tre volte la       profilo comunicativo”.
settimana. Oggi la sfida è portare il
wellness in tutti i touch point della

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IL CIBO CHE FA BENE
LUCA SEBASTIANI, DIRETTORE ISTITUTO DI SCIENZE DELLA VITA, SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA DI PISA
VINCENZO LIONETTI, DOCENTE DI ANESTESIOLOGIA E COORDINATORE DELL’UNITÀ DI RICERCA DI MEDICINA
CRITICA TRASLAZIONALE, ISTITUTO DI SCIENZE DELLA VITA, SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA DI PISA

Il neologismo è di origine americana     che il betaglucano d’orzo agisce
e indica quegli alimenti che, oltre a    sul colesterolo, riducendone i livelli
svolgere la loro funzione essenziale     totali. Assumerlo in presenza di
di nutrire l’organismo, hanno anche      una dieta ad alto contenuto di
un apporto benefico sulla salute         grassi saturi rende l’organismo
umana. Il problema è che questi          meno intollerante al glucosio e
alimenti possono avere un aspetto,       meno disposto all’insorgenza del
o un gusto, poco gradevole. E allora,    diabete”, il racconto di Vincenzo
che si fa?                               Lionetti, docente di Anestesiologia
                                         e coordinatore dell’Unità di ricerca
“Creiamo qualcosa che non esiste”,       di medicina critica traslazionale
ha affermato a Wired Health Luca         all’Istituto di scienze per la vita della
Sebastiani, direttore dell’Istituto      scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
di scienze della vita della scuola       Non solo. “Il betaglucano stimola la
superiore Sant’Anna di Pisa. È qui       formazione di bypass endogeni sul
che sono stati creati “il pomodoro       cuore”. Inserirlo nella pasta la rende
nero, la pasta arricchita con            così un alimento che nutre e cura.
betaglucano d’orzo e la toscolata”.
Ovvero “una cioccolata arricchita
con composti polifenolici che si
aggiungono a quelli del cacao”. Tutti,
appunto, alimenti nutraceutici.

Ma funzionano? “Sappiamo tutti
che mangiare pochi grassi è
meglio. Ma abbiamo dimostrato

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IL PA ZIENTE NELL A CONNEC TED HE ALTH
NICOLA NERI, CEO, IPSOS
CLAUDIA BALLERINI, HEAD OF IPSOS IMQ

“Stiamo assistendo alla ricerca di         istituzioni e aziende, “usare tutti i                           la sicurezza dei dati”. Sono queste
una nuova relazione tra medico e           canali di comunicazione in maniera                              le sfide da vincere per conquistare
paziente. Quest’ultimo cerca una           sinergica, veicolando messaggi in                               un mercato che si annuncia
relazione di fiducia, ma vuole allo        maniera chiara, semplice e coerente”.                           promettente.
stesso tempo essere compartecipe
della gestione della propria salute.       Sta tutta qui la sfida dell’era della
Tanto che quattro italiani su dieci        connected health. Una sfida anche
cercano informazioni in maniera            economica. “Oggi gli strumenti come
autonoma”. A dirlo, intervenendo a         le app dedicate alla salute sono
Wired Health, Claudia Ballerini, head      usate solo dal 12% della popolazione
of Ipsos Imq.                              italiana. Inoltre c’è un ulteriore 12%
                                           che le ha usate in passato ma ha
Il risultato è che “il paziente si trova   smesso. E questo è ovviamente un
in una posizione di forza. Oggi            punto di attenzione”. A snocciolare
si sente legittimato a mettere in          le cifre è stato Nicola Neri, Ceo di
discussione le scelte del medico”.         Ipsos. Non è tutto. “Il 68% degli
Una consapevolezza che porta con           italiani utilizzerebbe la connected
sé anche il rovescio della medaglia:       health se lo consigliasse il medico.
“In un contesto di sovrabbondanza          Cosa che ha fatto il 60% dei medici”.
delle informazioni il paziente può
non essere in grado di metterle            E allora perché queste app sono
in connessione, costruire una              usate solo da un italiano su otto?
visione globale e comprenderne             “Per i più giovani il problema è il
la veridicità”. Per questo il medico       prezzo, per i più anziani la scarsa
“deve instaurare una relazione             digitalizzazione. Mentre per la fascia
forte con il paziente”. E, insieme a       tra i 25 e i 44 anni il timore riguarda

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COME L A TECNOLOGIA ENTR A
NEL SIS TEM A SANITARIO NA ZIONALE
MARCO MARCHETTI, DIRETTORE CENTRO NAZIONALE HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ

Rappresenta allo stesso tempo una          Piccoli passi, anche se gli elementi                            l’ammontare del budget è stato
grande opportunità e un grande             più interessanti “sono quelli che                               il ministero dell’Economia. Non è
limite per l’innovazione nel campo         ancora non sono usciti. Stiamo                                  mai stata fatta una valutazione del
della salute. È il Sistema sanitario       cercando di ridisegnare l’intera                                fabbisogno, che è quello che stiamo
nazionale. E per capire quanto sia         governance del sistema pur restando                             facendo anche tenendo conto
in grado di accogliere l’innovazione,      all’interno delle normative vigenti”. È                         dell’innovazione. Per questo motivo,
a Wired Health è stato invitato            inoltre fondamentale stabilire regole                           però, occorre fare un discorso su un
Marco Marchetti, direttore del             chiare e trasparenti per l’accesso                              orizzonte temporale lungo”.
centro nazionale health technology         al sistema, “così da favorire gli
assessment dell’Istituto superiore di      investimenti da parte delle aziende”
sanità.                                    in nuovi farmaci e nuove tecnologie.

“Questo tipo di innovazioni                E sul fronte della digitalizzazione?
modificano le modalità organizzative       “Non siamo messi malissimo.
standard dei servizi”, ha spiegato,        Abbiamo alcune realtà che sanno
“non è pertanto sufficiente                usare le tecnologie, altre no. Noi
introdurre nuove soluzioni. Va             dobbiamo garantire una diversità
cambiato il sistema”. Qualcosa sta         di accesso razionalizzando il tutto
cominciando a muoversi. “Stiamo            e senza dimenticare che dobbiamo
lavorando per non parlare più di           mettere intorno a un tavolo 20
costo di un farmaco, ma di impatto         regioni”.
complessivo di un paziente. E
sembra quasi condivisa l’idea che si       Sullo sfondo rimane la questione
debba parlare di budget della sanità       decisiva della sostenibilità
e che ci sia una mobilità all’interno di   economica del Sistema sanitario
questo budget”.                            nazionale. “Fino a oggi a definire

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CONNEC TED CARE E DIGITALIZ Z A ZIONE:
LE SFIDE CHE CI AT TENDONO
GIANLUIGI REDOLFINI, HEALTH SYSTEMS MARKETING LEADER, PHILIPS ITALY, ISRAEL & GREECE

“In Italia ci sono grandi aspettative     nelle incubatrici delle terapie
nei confronti della connected care.       intensive neonatali e di parlare loro
E questa è una sfida sia per i medici     anche da remoto. Tutti prodotti
che per le aziende che forniscono         con i quali Philips sta aggredendo il
le tecnologie abilitanti. Che devono      mercato della connected care.
essere in grado di occuparsi di
prevenzione, diagnosi, trattamento
e follow up”. A descrivere il quadro,
dal palco di Wired Health, è stato
Gianluigi Redolfini, Health systems
marketing leader per Philips Italy,
Israel & Greece.

Sono diversi i device che la
multinazionale olandese ha
immesso sul mercato. Diamond
clean smart, uno spazzolino da
denti che fornisce al dentista una
panoramica dello stato di salute
della bocca del paziente. Ugrow,
un’app che raccoglie dati sulla
crescita dei neonati e li trasmette
al pediatra. Lumify, invece, è un
ecografo portabile. Screen to screen
un’applicazione che permette ai
genitori di vedere i bambini ricoverati

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OSSERVATORIO SALUTE
PAOLO LOCATELLI, RESPONSABILE SCIENTIFICO OSSERVATORIO INNOVAZIONE DIGITALE IN SANITÀ, POLITECNICO DI MILANO
ROBERTO VALENTE, DIRETTORE, COSMOFARMA
MARIA LUIGIA INVERNIZZI, VICEPRESIDENTE, ASSOBIOMEDICA

“La domanda di servizi sanitari           vicepresidentessa di Assobiomedica,                             sono pazienti sempre più informati
digitali da parte dei cittadini è molto   “questo comporta una richiesta                                  che devono districarsi tra il vero
alta. La barriera è rappresentata         importante per quanto riguarda                                  e il falso”. Ed è a necessità come
dalla capacità di incrociarla con         l’accessibilità di questi prodotti.                             questa che possono dare risposta i
l’offerta”. Così, intervenendo a Wired    Ma negli ultimi anni la crisi e la                              farmacisti.
Health, Paolo Locatelli, responsabile     spending review hanno rallentato il
scientifico dell’Osservatorio             rinnovamento”. Poi c’è un ulteriore
sull’innovazione digitale in sanità del   problema: “Servono regole precise.
Politecnico di Milano. “In oltre dieci    Finché non è chiaro cosa bisogna
anni di monitoraggio”, ha aggiunto,       fare per accedere al mercato, le
“abbiamo visto consolidarsi alcune        aziende non investono”.
tendenze relative al digitale, che
viene usato per la raccolta di            E le farmacie? Non temono la
parametri vitali all’interno degli        concorrenza di Amazon e della sua
ospedali, l’organizzazione interna        linea di farmaci da banco? “In Europa
e la telemedicina. La parte relativa      il commercio on line di farmaci
alle app, invece, è ancora la meno        vale circa 3 miliardi. Quello delle
presente”.                                farmacie italiane vale invece, da
                                          solo, 25 miliardi. E rappresentiamo
Detto del software, c’è un problema       appena il 3% di questi 3 miliardi”,
legato all’hardware. “Il ciclo di vita    ha sottolineato il direttore di
medio dei prodotti è di tre anni,         Cosmofarma Roberto Valente.
quindi il nostro è un settore che         Non si tratta di ignorare il settore,
affronta un’innovazione continua”,        certo, ma nemmeno di “dimenticare
ha ricordato Maria Luigia Invernizzi,     il rapporto umano, il fatto che ci

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IL BENE SSERE PASSA
DAL RUBINE T T O DI CASA TUA
ALESSANDRO RUSSO, PRESIDENTE, GRUPPO CAP
ANDREA BARCHIESI, CEO, REPUTATION MANAGER

Più della metà degli italiani beve      qualità dell’acqua che offriamo”,
acqua del rubinetto. Anche se           ha spiegato Alessandro Russo,
l’Italia rimane il terzo consumatore    presidente del gruppo Cap,
mondiale di acqua in bottiglie di       società che gestisce le reti idriche
plastica. Ma perché si sceglie          di diversi comuni del milanese.
l’acqua ‘del sindaco’? “Il 54% lo fa    È anche appena stata rilasciata
perché è salutare. Il 25% per motivi    una nuova versione di Acca2O,
ambientali, il 16% per questioni di     un’app che permette, tramite la
risparmio economico. Solo il 5%         geolocalizzazione nel territorio
per il gusto. Chi non lo fa, invece,    servito dall’azienda, di avere accesso
nell’87% dei casi ha paura della        alle analisi sulla qualità dell’acqua del
presenza di calcare o di residui        pozzo più vicino. Così che l’antidoto
chimici industriali”. A tracciare il    alle fake news si trova nelle tasche
quadro, a Wired Health, è stato         degli utenti.
Andrea Barchiesi, Ceo di Reputation
manager.

L’utilizzo dell’acqua del rubinetto,
però, risente della diffusione di
bufale sulla sua qualità. Un tema
che le aziende che gestiscono gli
acquedotti stanno provando ad
affrontare. “Noi siamo partiti usando
i canali del web per raccontare la

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WE A R ABLE DE VICE S
PER IL POTENZIAMENTO COGNITIVO
MICHELA BALCONI, DOCENTE DI NEUROPSICOLOGIA E NEUROSCIENZE,
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO E BRESCIA

Le neuroscienze definiscono              Il risultato è che “questi ausili
potenziamento neurocognitivo             tecnologici hanno permesso
quell’insieme di tecniche che            un potenziamento di queste
consentono di sfruttare al massimo       competenze, riducendo i livelli di
le potenzialità del cervello umano.      ansia e stress e aumentando il vigore
Tradizionalmente, vengono attivate       e l’energia mentale”. Un risultato
tramite il ricorso a farmaci, alla       reso possibile anche dal fatto che
stimolazione, all’allenamento della      gli smartglasses “offrono al cervello
plasticità corticale, a pratiche di      immediatamente un feedback che
mental training. Ma ora è possibile      rinforza quelle competenze che
farlo anche con degli smartglasses.      stiamo allenando. Si entra così in
                                         un circolo virtuoso per cui vediamo
A questa conclusione è giunto un         l’efficacia di ciò che stiamo facendo
team guidato da Michela Balconi,         e il nostro cervello si autopotenzia”.
docente di Neuropsicologia e
neuroscienze all’Università Cattolica
di Milano e Brescia. “Abbiamo
utilizzato degli smartglasses che,
attraverso un’app, coinvolgono i
soggetti in pratiche di mindfulness.
Si tratta di device che consentono
uno sviluppo di queste competenze
in tempi ridotti e con un approccio
più agile”, ha spiegato rivolgendosi
alla platea di Wired Health.

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