PRESENTATA STAGIONE 2020-2021 DEL TEATRO STABILE DEL FVG - Il Discorso
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
PRESENTATA LA STAGIONE 2020-2021 DEL TEATRO STABILE DEL FVG “ 28 spettacoli fra ottobre e gennaio: poi un “secondo atto” che si conoscerà a fine anno. La Stagione 2020-2021 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – sottolineano il Presidente Francesco Granbassi e il Direttore Franco Però – mantiene il livello degli anni passati e se l’emergenza COVID limita la capienza in sala, non fa altrettanto con la fantasia e la qualità artistica delle proposte “E quindi uscimmo a riveder le stelle”: il verso dantesco accompagna la Stagione 2020-2021 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ed oltre a fare omaggio al poeta – di cui ricorrerà l’anniversario della morte – sottolinea come, dopo un periodo difficile, sia giunta l’ora di ritornare , sicuri, sotto le stelle del Politeama Rossetti, ad applaudire le tante “stelle” protagoniste del nuovo cartellone. La Stagione 2020-2021/“atto primo” è stata presentata in conferenza stampa al Politeama Rossetti mercoledì 9 settembre alle ore 10, dal Presidente dello Stabile regionale Francesco Granbassi e dal Direttore Franco Però, dopo il saluto delle autorità presenti. La Stagione si inaugura il 6 ottobre, con il debutto nazionale de “La pazza di Chaillot”, produzione firmata da Franco Però e interpretata da Manuela Mandracchia, Giovanni Crippa, e dagli attori della Compagnia Stabile con alcuni nuovi apporti: Filippo Borghi, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Mauro Malinverno, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos, Zoe Pernici,
Miriam Podgornik. La commedia poetica e premonitrice di Jean Giraudoux è un capolavoro del teatro del Novecento che nell’intrigante adattamento di Letizia Russo affronta temi, di capitale importanza, capaci di sollecitare l’impegno civile e politico dei giovani d’oggi: la fragilità dell’ambiente, l’avidità degli speculatori. Ma le sfide civili ed etiche che riverberano potentemente nel mondo attuale, percorrono tutta la proposta di Prosa: a partire dal “Peachum” che Fausto Pravidino, un altro interessante autore contemporaneo, trae dall’“Opera da tre soldi” di Brecht e affida a un protagonista come Rocco Papaleo, per parlare di corruzione e ingiustizia. Poi “Scintille” con Laura Curino diretta da Laura Sicignano, ottimo esempio di teatro civile che invita a riflettere sul diritto alla sicurezza e alla dignità nel mondo del lavoro. Più interiore ed etica è la sfida che lo scrittore inglese Steven Knight racconta in “Locke” che Filippo Dini dirige e interpreta: un viaggio nella notte vissuto dal pubblico “in tempo reale” con il protagonista, che prende alcune coraggiose e traumatiche decisioni esistenziali. Lo spettacolo è coprodotto dallo Stabile regionale con il Teatro Franco Parenti e lo Stabile di Torino. Sensibilità contemporanea anche ne “Il delirio del particolare” di Vitaliano Trevisan in cui Giorgio Sangati dirige la bravissima Maria Paiato assieme a Carlo Valli e Alessandro Mor in una struggente riflessione sull’arte e sulla vita. Non mancano i classici e i collegamenti al mondo della letteratura: colta ed esilarante sarà la messinscena di Valter Malosti del capolavoro goldoniano “I due gemelli veneziani”, Fabrizio Falco – pluripremiato interprete e regista – firmerà un’edizione coinvolgente ed essenziale de “Il Misantropo” di Molière, mentre dal romanzo di Giovanni Verga, Michela Miano elabora per la scena “Mastro Don Gesualdo” con Enrico Guarneri diretto da Guglielmo Ferro.
Il cartellone dei Passages impreziosisce la proposta di Prosa, permettendo al pubblico di confrontarsi con scritture attuali, contaminazioni di linguaggi, visioni e sperimentazioni. Ecco allora il ritorno del linguaggio provocatorio di Carrozzeria Orfeo che con il suo spettacolo più politico e critico, “Miracoli Metropolitani” obbliga a immaginare le inquietanti prospettive di un futuro ormai prossimo, ecco la scrittura pinteriana spiazzante di “Tradimenti” nella sobria messinscena di Michele Sinisi. Spazio poi alle contaminazioni musicali: quelle nitide e colte di “Ludwig” con Alessio Boni che fa omaggio a Beethoven nel 250° della nascita, e quelle modulate sul cabaret, utili a Raffaele Braia e Valerio Tambone per denunciare l’ingiustizia in “Sacco e Vanzetti” di Michele Santeramo. E poi la ricerca che lo Stabile traduce in insoliti e avvincenti progetti di produzione: “Le eccellenti” per parlare di scienza e discriminazione femminile nello spettacolo che Marcela Serli ha creato in seno ad ESOF2020 e che sgorga da una coraggiosa koinée di recitazione, coreografia, musica, storie vere restituite da attrici e scienziate… Il tema della scienza percorre anche due produzioni applaudite lo scorso anno, che nell’ambito delle tournée nazionali faranno nuovamente tappa alla Sala Bartoli, offrendo l’opportunità di rivederle: si tratta de “L’infinito tra parentesi” di Marco Malvaldi con Maddalena e Giovanni Crippa e “Valzer per un mentalista” di Calabrese e Vagnarelli, con Vanni De Luca e Andrea Germani diretti da Marco Lorenzi. Infine “Tu che mi fai” nell’espressività irruente dei “matt- attori” dell’Accademia della Follia diretti da Francesca Varsori Barbazza: un omaggio a Claudio Misculin. Star dei palcoscenici di Broadway e del West End, e punte di diamante del panorama europeo ed italiano, sono i protagonisti del cartellone “Le stelle del Musical”.
MUSICAL: DANIEL KOEK E KERRY ELLIS Daniel Koek & Kerry Ellis, Earl Carpenter, Thomas Borchert… gli appassionati si spostano a Londra, in Germania, a New York per ammirarli dal vivo. Programmare i loro concerti in questa stagione, è occasione di vero orgoglio per lo Stabile regionale che – in un periodo in cui non sarebbe possibile immaginare in scena grandi ensemble – fa questa scelta, nel segno della qualità. Cinque concerti di raffinato appeal sono i momenti attraverso cui si sviluppa questo percorso: un viaggio sonoro che con “West End Session” ci porta sui leggendari palcoscenici londinesi con Daniel Koek e Kerry Ellis. Lui il più giovane (e impeccabile) Jean Valjean di “Les Misèrables” del West End, lei magnetica interprete di “Wicked”, “Miss Saigon”, “We Will Rock You” e di indimenticabili performance con Brian May, il chitarrista dei Queen. Attraversano fra duetti e assoli le più belle arie del musical. Propone un concerto dal titolo “A Touch of West End” ma la stella di Earl Carpenter splende anche a Broadway: è fra i miglior Javert della storia di “Les Misèrables” e uno dei più rinomati interpreti del “Fantasma dell’Opera” (ha preso parte ai Galà per il 25° anniversario di entrambi i musical) e dal suo sterminato repertorio esegue brani di rara emozione, accompagnato dalla violoncellista Yvonne Marie Parsons. Ci si addentra nel vecchio continente con Thomas Borchert: non
c’è ruolo da protagonista nelle più prestigiose produzioni del mondo tedesco ed europeo che non abbia sostenuto in modo ineccepibile, da “Jeckyll&Hyde a Vienna a Krolck ne “La danza dei vampiri”, a der Tod in “Elisabeth”. Nel suo concerto attraversa anche hit del pop, colonne sonore e canzoni di cui è autore. Gettano un ponte con l’Italia i cinque i protagonisti de “La fuga delle voci” che riflette sui talenti italiani che fanno carriera all’estero. Al Politeama Rossetti sono passati molti di questi artisti, fra cui Filippo Strocchi, Gian Marco Schiaretti e Veronica Appeddu, Laura Panzeri, Gianluca Sticotti. Davide Calabrese tesse le fila della serata, accompagnandoli fra arie e duetti dai musical che hanno interpretato sui nostri palcoscenici e in cui brillano su quelli internazionali. Con “Music All” ritorna al Politeama Giò Di Tonno, reduce dai successi di “Notre Dame De Paris”. In concerto sfodera il suo eclettismo, il suo rigore, l’intensità espressiva ispirandosi in particolare alle colonne sonore più amate. Infine – a dicembre – il tradizionale “Galà dell’operetta e del musical” organizzato con l’Associazione Internazionale dell’Operetta, in cui la FVG Orchestra diretta dal Maestro Romolo Gessi affronterà partiture da Franz Lèhar a Leonard Bernstein. Altri spettacoli completano questa già ricca proposta: nel cartellone Danza, Musical & Eventi si potrà scegliere fra la serata del pianista Remo Anzovino, il concerto “Rock Opera”, il balletto contemporaneo “Blu Infinito” dell’Evolution Dance Theatre, l’ormai tradizionale appuntamento con il repertorio romantico del Russian Classical Ballet ne “Lo Schiaccianoci” e “Il Lago dei Cigni” e il sorprendente “Machine du Cirque”. Particolarmente intrigante la novità degli Oblivion, “Oblivion Rhapsody” per la regia di Giorgio Gallione: si tratta di un excursus nella loro opera omnia per festeggiare i primi 10 anni insieme, fra battute, classici della letteratura
riassunti in pochi minuti, note prese a cazzotti e tanto, tantissimo talento. Sono inoltre stati anticipati alcuni dei titoli in programma nell’“atto secondo” della Stagione 2020-2021, a partire da febbraio: fra le novità la coproduzione “Piazza degli Eroi” in cui lo Stabile collabora con il Teatro di Napoli e Fondazione Teatro della Toscana per portare in scena il capolavoro di Thomas Bernhard, diretto da Roberto Andò con protagonista Renato Carpentieri. Sarà una coproduzione con il Teatro Nazionale Croato Ivan Zajc di Fiume e la Golden Show “L’Alfa Romeo Jankovits” di Laura Marchig con la regia di Tommaso Tuzzoli che è stato applaudito in forma di lettura fra gli eventi legati a ESOF2020. Proseguirà il filone che lega teatro e narrativa con “Orgoglio e pregiudizio” do Jane Austen nella regia di Arturo Cirillo. E poi gli spettacoli che dopo la sospensione della scorsa stagione hanno ritrovato una programmazione al Rossetti: “Arsenico e vecchi merletti” con Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, “Slava’s Snowshow” e “Tango Fatal” di Guillermo Berzins. Continueranno le iniziative collaterali agli spettacoli, che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia propone gratuitamente: letture, incontri, momenti di approfondimento, spesso in collaborazione con partner come i Civici Musei di Storia e Arte o la British School del Friuli Venezia Giulia, il cui direttore Peter Brown cura e conduce appuntamenti molto seguiti. Si ricorda che tutte le informazioni su spettacoli, prezzi, modalità di registrazione e abbonamento sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it, da cui si accede direttamente all’acquisto e alla prenotazione. Per motivi legati all’emergenza COVID-19 l’accesso alla biglietteria sarà contingentato e sarà necessario garantire il distanziamento nelle sale che avranno capienza ridotta: gli abbonati a turno fisso dovranno perciò scegliere un nuovo
posto che il Teatro farà il possibile per garantire simile a quello della passata stagione. Questa operazione si potrà fare fino a sabato 19 settembre. Dal 21 settembre i posti liberi saranno assegnati a nuovi abbonati. Appena l’emergenza sanitaria cesserà e non si sarà tenuti al distanziamento, gli abbonati potranno ritornare alla vecchia sistemazione dei posti. La campagna abbonamenti sarà aperta da giovedì 10 settembre, giorno in cui ci si potrà rivolgere per informazioni, acquisti e prenotazioni in tutti i punti vendita dello Stabile regionale. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511. Primo concerto attività Artistica Autunno 2020 Teatro Verdi Trieste Domenica 13 settembre, con inizio alle ore 18, si apre a Trieste l’annunciata Attività Artistica Autunno 2020 con un evento irrinunciabile per gli amanti della lirica: saranno infatti di straordinaria caratura gli artisti impegnati nel concerto assieme all’Orchestra e al Coro della Fondazione (M° del Coro Francesca Tosi). Marcelo Álvarez, a casa nei più importanti teatri del mondo (non si contano, tra i tanti, le sue presenze al Metropolitan Opera House di New York, al Royal Opera
House di Londra, l’Opéra National de Paris, la Staatsoper di Vienna, il Teatro Real di GianlucaDArgerio Madrid, il Teatro Colon di Buenos Aires e il Teatro alla Scala di Milano), ha al suo attivo un repertorio davvero imponente costruito con rigore a partire dal belcanto, cui sono seguiti il repertorio francese, lirico e verista. Vincitrice nel 2017 dell’Oscar della Lirica quale Miglior Soprano, Maria José Siri possiede una “vocalità d’acciaio unita a lirismo e pathos” (The Financial Times), è “capace di un totale abbandono”, e vanta “acuti brillanti” (Neue Zürcher Zeitung). Fra i maggiori soprani di oggi, conta un repertorio notevolissimo: molte tra le protagoniste verdiane e pucciniane e i più importanti ruoli veristi interpretati trionfalmente in teatri quali La Scala di Milano, la Staatsoper di Vienna, la Bayerische Staatsoper di Monaco e la Deutsche Oper di Berlino. Entrambi sono già stati acclamati ospiti di questo Teatro.
Marcelo Álvarez Per Marcelo Álvarez alcuni ruoli interpretati a Trieste sono stati particolarmente significativi nella sua carriera successiva: oltre a essere stato, nel 1996, il Duca di Mantova in Rigoletto e Sir Edgardo di Ravenswood in Lucia di Lammermoor nel 1999 con Stefania Bonfadelli, diretti dal M° Daniel Oren e la regia di Giulio Ciabatti, ebbe qui il suo debutto nel Werther nel 2002, ruolo che portò poi nei maggiori teatri del mondo. Dal canto suo, Maria José Siri, fu ammirata Lucrezia Contarini nel 2011 al Verdi di Trieste ne I due Foscari. Recentemente i due grandi artisti hanno cantato assieme: lo scorso agosto nel Puccini Gala all’Arena di Verona, in Manon Lescaut nel 2019 alla Scala di Milano, diretti dal M° Riccardo Chailly e, nel 2017, in Andrea Chénier alla Deutsche Oper di Berlino (M° Ivan Repusic). Sarà davvero interessante ascoltarli, con l’Orchestra e il Coro della Fondazione, diretti dal M° Francesco Ivan Ciampa, artista emergente, per
la prima volta al Verdi. Già assistente dei Maestri Antonio Pappano e Daniel Oren, ha diretto ed è regolarmente invitato a dirigere presso i teatri più importanti del mondo come il Covent Garden – Royal Opera House di Londra, la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Deutsche Oper di Berlino, l’Arena di Verona, la Staatsoper di Amburgo, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Regio di Parma, La Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Torino, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e molti altri. In turno unico e senza intervallo saranno proposte alcune tra le più belle pagine operistiche create tra Ottocento e Novecento dai maggiori compositori dell’epoca, in un’elegante alternanza tra arie, sinfonie e brani corali 1° Concerto Domenica 13 settembre 2020 Direttore: Ivan Ciampa Soprano: Maria José Siri Tenore: Marcelo Álvarez Maestro del Coro: Francesca Tosi La biglietteria del Teatro Verdi è aperta da martedì a venerdì con orario 9-13 e 15.30- 19, il sabato 9-16 e la domenica da un’ora prima dell’inizio del concerto. I biglietti sono acquistabili anche tramite il circuito Vivaticket. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito web www.teatroverdi-trieste.com
IN FVG UNA NUOVA SCUOLA DI TEATRO A FIRMA ANÀ-THEMA L’offerta formativa in ambito teatrale in Friuli Venezia Giulia si arricchisce da oggi di un’opportunità in più. Anà-Thema Teatro, infatti, apre a Udine la sua prima scuola di teatro, un percorso intensivo tenuto dai docenti delle diverse discipline. Ma non solo, perché per chi non volesse intraprendere la carriera di attore, ma volesse comunque cimentarsi con gli strumenti della scena teatrale e scoprire come sviluppare la propria comunicazione ed espressività, sono in partenza i laboratori teatrali per ragazzi e adulti. «Oltre a proseguire la nostra normale attività, che spazia dal cartellone del Teatro di Osoppo ai nostri spettacoli, dalle cene con delitto agli spettacoli itineranti fino alle tante proposte per il giovane pubblico – commenta soddisfatto l’attore, regista e direttore artistico della compagnia, Luca Ferri – abbiamo
Luca Ferri – Foto Elia Falaschi/Phocus Agency © 2016 pensato di mettere a disposizione un percorso formativo dedicato a tutti coloro che vogliono avvicinarsi, professionalmente e non, al mondo del teatro. Crediamo fermamente – prosegue – che la cultura abbia bisogno di sempre nuova linfa, ma soprattutto è necessario avvicinarsi al teatro con preparazione e professionalità, oltre che ovviamente con dedizione. Questi – conclude – sono i valori che vogliamo trasmettere ai nostri allievi». Per quanto riguarda la scuola di teatro, la classe sarà composta da massimo 10 allievi e l’iscrizione sarà determinata da un colloquio preliminare. Gli allievi dovranno avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, non sono richieste esperienze teatrali, ma una buona motivazione al percorso di formazione attorale. Le lezioni, che si terranno nel nuovo Atelier Teatrale in viale Ledra 70 a Udine, partiranno il 7 ottobre e si svolgeranno da ottobre a maggio per due volte a settimana in orario serale. Tra le materie che saranno oggetto di studio ci saranno tecniche di recitazione, canto, voce,
dizione, movimento, storia del teatro, trucco e costume e altre ancora. I colloqui di selezione si svolgeranno nella seconda metà di settembre e il termine ultimo per iscriversi è fissato al 15 settembre 2020. I laboratori di recitazione, come ricordato, si rivolgono invece a coloro che vogliono cimentarsi con gli strumenti della scena teatrale e scoprire come sviluppare la propria comunicazione ed espressività, il tutto in modo divertente. I percorsi, infatti, avranno un approccio ludico e verteranno sulle tecniche essenziali della pratica attorale, dal linguaggio del corpo all’improvvisazione di scene e situazioni singole e di gruppo, dall’uso consapevole dello spazio scenico allo studio del monologo. Le lezioni si svolgeranno una volta alla settimana e i partecipanti affronteranno un percorso creativo che andrà da ottobre 2020 a maggio 2021 con un saggio finale. Le lezioni saranno condotte dagli attori professionisti di Anà-Thema Teatro e non è necessario aver maturato delle esperienze teatrali per partecipare al corso. I laboratori per ragazzi e bambini inizieranno il 5 ottobre, mentre quelli per adulti il 7 dello stesso mese. Anche in questo caso si terranno nell’Atelier di Anà-Thema in viale Ledra 70 a Udine e le classi verranno chiuse al raggiungimento massimo d’iscrizioni dei partecipanti. Per informazioni ed iscrizioni è possibile telefonare al 3453146797 o inviare una email all’indirizzo info@anathemateatro.com
Pordenone Conferenza “La peste a Pordenone” Venerdì 11 settembre alle 20.30 presso la chiesa di San Francesco Venerdì 11 settembre alle 20.30 presso la chiesa di San Francesco in via Cappuccini Angelo Crosato e Walter Arzaretti presentano la conferenza “La Peste a Pordenone”, una serata culturale promossa dal Comitato Beato Marco finalizzato alla sua causa di canonizzazione e un evento che precede il pellegrinaggio impreparatorio della salute al Santuario “Madonna del Monte” a Marsure di Aviano in programma per sabato 12 settembre con inizi delle celebrazioni alle 9.30. La conferenza invita alla riflessione di alcuni episodi della storia cittadina. Non lontano dell’attuale chiesa parrocchiale di San Francesco e dal luogo dei demoliti chiesa di San Gottardo e convento dei Frati Cappuccini, nella cosiddetta “”busa dei morti” sono seppelliti quasi la metà dei pordenonesi deceduti durante la pestilenza del 1631. Marco d’Aviano, il friulano più importante della storia d’Europa, in particolare per la sua “presenza ed azione” in occasione dell’assedio degli Ottomani a Vienna nel 1683, ed oltre alla sua invocazione all’unione fra i popoli d’Europa , e a quella del Friuli Venezia Giulia come regione sintesi dei ceppi linguistici del continente, viene oggi invocato per la cessazione del contagio dal virus. Il suo intervento, infatti, richiesto dalle autorità pubbliche di Gorizia, ottenne nel 1682 la liberazione della città infestata dalla peste, da lui incontrata più volte durante i viaggi missionari e diplomatici alla corte imperiale di Vienna. E anche a lui non fu risparmiata l’esperienza della quarantena. Pordenone 09
Rally San Martino di Castrozza: MANGHEN ANCORA STREGATO PER RAVANELLI Per il terzo anno consecutivo la speciale più lunga del Rally San Martino di Castrozza costa caro al pilota di Bedollo, incappato in una foratura che ha chiuso subito i giochi. Centrale di Bedollo (TN) – Non c’è due senza tre ed a questo punto Devis Ravanelli spera di aver pareggiato definitivamente il conto aperto con la prova speciale “Manghen”, fatale anche quest’anno per il pilota di Bedollo durante le prime battute di un Rally San Martino di Castrozza che si è rivelato, ancora una volta, sfortunato ma solo in parte amaro. Il pilota di Bedollo, affiancato dall’adriese Fabrizio Handel sulla Renault Clio Super 1600 di Erreffe Rally Team, ritornava a calcare le strade di casa, costretto a saltare la scorsa edizione. Uno shakedown non proprio produttivo, un solo passaggio compiuto per vari ritardi ed uscite di strada di altri concorrenti, non abbassava la concentrazione del portacolori di Pintarally Motorsport, deciso a sfruttare al massimo la conoscenza del percorso di gara, nonostante si trattasse del suo esordio sulla grintosa trazione anteriore della casa transalpina. Se nel 2018, ultima apparizione di Ravanelli sugli asfalti trentini, erano stati i freni ad abbandonarlo la sorte quest’anno si è concretizzata in una roccia centrata in piena traiettoria, a pochi chilometri dalla cima del passo, che ha causato una foratura all’anteriore destra.
Il tempo perso per la sostituzione della gomma ed il treno dei migliori se ne era già andato. “Lo shakedown potevamo fare anche a meno di farlo” – racconta Ravanelli – “perchè siamo riusciti a completare un solo passaggio reale. Tra incidenti, ritardi ed un percorso che poco si rendeva utile per prendere le misure alla Renault Clio Super 1600 questo shakedown è stato per noi inutile. Siamo partiti comunque carichi sulla prima prova ma, in una destra, abbiamo centrato una pietra che spuntava ed abbiamo bucato. Il tempo di trovare lo spazio per fermarsi, sostituire la gomma e ripartire ma ormai la classifica era già compromessa, così come due anni fa. È il terzo anno di fila che il Manghen non mi dà tregua, seppure lo ami come percorso. Quel che è certo è che non abbiamo mollato, decisi a divertirci ed a dare il meglio di noi stessi.” Il secondo round del Campionato Italiano WRC continuava, vedendo un Ravanelli rivitalizzato sul primo passaggio a “Gobbera”, annullata la prima “Val Malene”, in grado di staccare il terzo tempo di classe S1600, a 1”4 da Cocco, escludendo dal confronto il marziano Vescovi. Si ritornava su “Manghen” con il pilota di casa che restava accorto, deciso ad evitare altri inciampi nel proprio cammino, prima di segnare il quinto a “Val Malene”, a otto decimi dal terzo. Sulla conclusiva “Gobbera” un altro terzo parziale per Ravanelli chiudeva un’edizione del San Martino di Castrozza, quella del quarantennale, che poteva valere un potenziale podio di classe e che si è invece conclusa con un amaro quinto finale, incapace di scalfire la gioia del trentino. “Avere l’opportunità di correre con un top team come Erreffe è stata un’esperienza significativa” – conclude Ravanelli – “perchè ci hanno fatto sentire alla pari degli ufficiali. Agostino e tutti i ragazzi sono stati spettacolari. La macchina è stata perfetta, dandomi sensazioni indescrivibili. Vescovi non era alla portata di nessuno, figuriamoci di noi che eravamo alla prima. Grazie a tutti i nostri partners ed alla scuderia Pintarally Motorsport, sempre al nostro
fianco.” Il geniale contrabbasso di Caterina Palazzi aprela quinta edizione di Ibrida Festival La musicista di fama internazionale si esibirà all’Arena San Domenico di Forlì insieme al visual artist Kanaka. In programma, venerdì 11 settembre, anche la presentazione di un’antologia sulla video arte e moltissime opere di video artisti da tutto il mondo, live e online. Jazz, rock psichedelico e musica noise: questi i generi tra cui spazia l’eclettica contrabbassista Caterina Palazzi, che venerdì 11 settembre alle ore 21.30 si esibirà in un live concert all’Arena San Domenico di Forlì insieme al visual artist Kanaka in apertura della quinta edizione di Ibrida – Festival delle Arti Intermediali. «È una live performance musicale e video in cui i due linguaggi creativi interagiscono sulla tematica del nostro alter ego » spiegano i Direttori Artistici Francesca Leoni e Davide Mastrangelo «Il contrabbasso è pensato come strumento orchestrale nonostante sia in solo, le sovraincisioni di bassi creano un’orchestra profonda innescando risonanze ed echi che spostano l’aria intorno alle fonti sonore. Il visual fa uso di tecniche ibride: immagini concrete che diventano digitali e poi di nuovo materiche, in un alternarsi ipnotico di visioni.
Uno spartito di frame eseguito seguendo le atmosfere sonore, che lascia tuttavia spazio all’improvvisazione, irrompendo con squarci di luce. Un percorso introspettivo e disgregante che condurrà lo spettatore alla conoscenza del suo io più recondito e profondo». La prima giornata di Ibrida Festival 2020 inizierà alle ore 16.30 negli spazi dell’EXATR, dove Piero Deggiovanni presenterà la sua recente Antologia critica della videoarte italiana 2010-2020. Alle ore 20.30 Mara Oscar Cassiani proporrà, in diretta streaming, una performance pensata ad hoc per Ibrida Festival: Airmax, aria al massimo – webcam version 2k20 è il titolo del «techno rituale meditativo» che sarà possibile seguire nella Live Room presente nel sito www.ibridafestival.it Prima dell’evento live di Caterina Palazzi e Kanaka, alle ore 21 all’Arena San Domenico sarà presentata la selezione di videoarte The Best of Ibrida Festival 2016-2019, a cura dei Direttori Artistici Francesca Leoni e Davide Mastrangelo. Sempre all’Arena San Domenico, inoltre, sarà possibile vedere la video installazione multicanale Vanitas vanitatum, et omnia vanitas di Francesca Fini. Infine: nelle tre stanze virtuali (Red, Green e Blue Room) create sul sito www.ibridafestival.itsaranno disponibili gratuitamente per tutto il giorno diverse selezioni di video arte internazionale. Siate curiosi, seguite Ibrida. Ingresso unico ore 21 all’Arena San Domenico: € 6. Accesso alla Live Room per seguire online Ibrida Festival: € 6 per le tre serate (11,12 e 13 settembre).
EXATR si trova in via Ugo Bassi 16 a Forlì. L’Arena San Domenico si trova in piazza Guido da Montefeltro 12 a Forlì. Prenotazione consigliata scrivendo a ibridafestival@gmail.com. Info e programma dettagliato: http://ibridafestival.it/. Michele P. Emma Dante al Palamostre di Udine per Contatto Blossom «Misericordia è una favola contemporanea. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine» così la drammaturga e regista siciliana Emma Dante racconta il suo nuovo spettacolo Misericordia, uno dei più attesi della scorsa Stagione Contatto. Dopo il debutto al Piccolo di Milano, Misericordia approda finalmente in esclusiva regionale, giovedì 10 settembre con doppia replica ore 19 e ore 21.45, al Teatro Palamostre per
Teatr o Contatto Blossoms / Fioriture in collaborazione con Mittelfest.
Emma Dante torna alla sua lingua, al suo stile, al suo universo emotivo e restituisce la voce a creature che, nella società e nella storia, non ne hanno, mettendo in luce l’umanità con tutti i suoi drammi e l’inferno del degrado. Rimanendo fedele a temi a lei cari da sempre come le relazioni e la famiglia, con Misericordia porta in scena un silenzio, quello delle donne. Misericordia, racconta la storia di tre di loro, tre prostitute Anna, Nuzza e Bettina – interpretate da Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, tre presenze storiche della Compagnia Sud Costa Occidentale co produttrice dello spettacolo assieme a il Piccolo Teatro di Milano e al Teatro Biondo di Palermo – che vivono in un tugurio fatiscente con un ragazzo menomato e orfano Arturo, in scena Simone Zambelli. Durante il giorno, le donne lavorano a maglia; al tramonto si mettono sulla soglia di casa e offrono ai passanti i loro corpi cadenti. ‘U picciutteddu si muove frenetico nella stanza, non sta mai fermo, ogni tanto siede davanti alla finestra e parla con lo spigolo del palazzo di fronte. Anna, Nuzza e Bettina l’hanno ereditato da Lucia, ancora in fasce. Lucia partorisce Arturo e poi muore. Anna, Nuzza e Bettina se lo crescono come se fosse figlio loro, in un monovano lercio e miserevole. Ma a un certo punto della storia non se lo possono più tenere. Gli preparano la valigia e lo lasciano andare. Prima, però, gli raccontano la verità; Lucia era zoppa. Teneva i bigodini ‘ncapo perchè voleva assomigliare a “marilin monroy” e aveva una radiolina scassata da dove ascoltava la musica e abballava pi tutti! A 38 anni viene uccisa a calci e pugni dal padre di Arturo. Misericordia, con le luci realizzate da Cristian Zucaro, dà
vita ad una realtà squallida, intrisa di povertà, analfabetismo e provincialismo, per esplorare l’inferno di un degrado terribile, sempre più ignorato dalla società
Puoi anche leggere