LE REGOLE PER VIVERE: la divertente commedia da domani - a MONFALCONE,PALMANOVA e SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Il Discorso

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LE REGOLE PER VIVERE: la divertente commedia da domani - a MONFALCONE,PALMANOVA e SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Il Discorso
LE REGOLE PER VIVERE: la
divertente commedia da domani
a MONFALCONE,PALMANOVA e SAN
VITO AL TAGLIAMENTO
I principi della psicoterapia cognitivo-comportamentale
arrivano sul palcoscenico grazie a Le regole per vivere. Lo
spettacolo, scritto dall’inglese Sam Holcroft e andato in
scena per la prima volta al National Theater di Londra nel
marzo del 2015, arriva per quattro serate nel Circuito ERT. La
commedia, tradotta da Fausto Paravidino e diretta da Antonio
Zavatteri, sarà giovedì 30 e venerdì 31 gennaio al Teatro
Comunale di Monfalcone, per poi spostarsi sabato 1. febbraio
al Teatro Modena di Palmanova e concludere la tournée domenica
2 febbraio all’Auditorium Centro Civico di San Vito al
Tagliamento. Il sipario si alzerà sempre alle 20.45. Sui
palchi regionali saliranno Lisa Galatini, Alberto Giusta,
Davide Lorino, Orietta Notari, Roberto Serpi, Mariella
Speranza e Caterina Tieghi.

La psicoterapia cognitivo comportamentale è una forma di
terapia psicologica che si basa sul presupposto che vi sia una
stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. In
sostanza, tutti noi per sopravvivere e superare determinate
situazioni mettiamo in moto una serie di comportamenti in modo
inconsapevole.

Questo avviene anche durante il pranzo di Natale di una
famiglia particolarmente logorata: genitori anziani ormai
incrostati di manie e di abitudini, figli non più giovanissimi
gonfi di rancore nei confronti di papà e mamma, incastrati in
relazioni di coppia a dir poco complicate e frustrati da vite
professionali che non hanno avuto il fulgore previsto in
gioventù. Tutti i personaggi dello spettacolo sono fortemente
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caratterizzati da modalità di comportamento che fanno di loro
delle ‘maschere’ profondamente umane e in cui è molto facile
riconoscersi. L’autrice/scienziata Sam Holcroft riesce a
costruire un’impressionante e originale macchina teatrale
mettendo gli spettatori in una condizione di gioco attivo
comunicando, con scritte e cartelli, determinate
caratteristiche dei personaggi legate a tic e nevrosi che li
determinano. Una sorta di dissezione dei comportamenti e delle
relazioni, che produce un’architettura comica di incredibile
efficacia.

Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it o chiamando il
Teatro Comunale di Monfalcone (0481 494664) e il Teatro Modena
di Palmanova (0432 924148) e il Punto IAT di San Vito al
Tagliamento (0434 80251).

E.L.

Pistoia – Dialoghi sull’uomo:
il    primo    incontro    in
preparazione alla XI edizione
è con Adriano Favole
L’antropologo Adriano Favole introduce il tema

della XI edizione del festival Pistoia – Dialoghi sull’uomo

nell’incontro “Dire e fare il mondo: tra antropologia e
linguistica”

martedì 4 febbraio alle ore 11 al Teatro Manzoni di Pistoia
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La XI edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo è in programma
dal 22 al 24 maggio 2020 e, come ogni anno, il festival di
antropologia del contemporaneo è introdotto da incontri ideati
dalla direttrice della manifestazione, Giulia Cogoli, e
promossi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e
Pescia.

Le conferenze per le scuole – che hanno introdotto il tema
della manifestazione ai ragazzi fin dal 2010, anno di nascita
del festival – hanno riscosso un successo tale che
l’organizzazione ha deciso di aprirli anche al pubblico adulto
(ingresso libero previa prenotazione: Martina Meloni |
dialoghi@comune.pistoia.it | tel. 0573 371 611) e di renderli
disponibili in streaming.

Adriano Favole, antropologo e consulente al programma del
festival, martedì 4 febbraio alle ore 11 al Teatro Manzoni di
Pistoia rifletterà su: “Dire e fare il mondo: tra antropologia
e linguistica”.

Che relazione c’è tra la lingua e la cultura di una società? È
la lingua oppure il contesto socio-culturale a determinare la
nostra visione e, insieme, la costruzione del mondo? Favole si
concentrerà principalmente sul rapporto tra società, lingua e
cultura e sulla diversità linguistica e culturale tra gli
esseri umani, fornendo diversi spunti etnografici.

In antropologia si sono alternati due principali modelli
teorici per spiegare il rapporto tra lingua e cultura. Da un
lato la teoria che sostiene che la lingua che usiamo influenza
pesantemente la nostra costruzione del mondo; dall’altro, un
secondo modello teorico dà molta importanza al contesto
sociale e culturale nel quale la lingua prende forma.
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Adriano Favole_Dialoghi 2018

Per lo più, gli antropologi ritengono che si possa fare
ricorso a entrambi i modelli: le lingue condizionano il
pensiero e l’agire sociale e, viceversa, il contesto sociale
modella le lingue. Attraverso la lingua si veicolano rapporti
gerarchici e di potere. La lingua trasmette diseguaglianze,
oltre che informazioni e sapere.

«Come abbiamo constatato anche negli ultimi tempi – afferma
Favole – la lingua può esprimere odio in senso profondo, ma è
anche uno dei pochi strumenti di condivisione tra gli esseri
umani».

Gli antropologi hanno lavorato molto sul modo in cui il
contatto culturale cambia i sistemi linguistici. Perché alcune
lingue divengono egemoniche? Perché in alcuni contesti si sono
formate lingue creole? Esistono lingue globali? I nuovi media
sono un pericolo per la diversità linguistica, oppure possono
favorire l’uso scritto di alcune lingue a tradizione
orale? Come possiamo costruire insieme il mondo del futuro
senza perdere    l’incredibile     ricchezza   della   diversità
linguistica?

Adriano Favole insegna Antropologia culturale e Cultura e
Potere all’Università di Torino. Ha insegnato in precedenza
presso le Università di Milano, Genova e Bologna ed è stato
Visiting Professor in Nuova Caledonia e a La Réunion (Oceano
Indiano). Ha viaggiato e compiuto ricerche a Futuna (Polinesia
occidentale), in Nuova Caledonia, a Vanuatu, in Australia, a
La Réunion e in Guyana Francese. I suoi ambiti di ricerca
principali sono l’antropologia politica, l’antropologia del
corpo e l’antropologia del patrimonio. Collabora con La
Lettura del Corriere della Sera. È autore di: La palma del
potere (Il Segnalibro, 2000); Isole nella corrente (La ricerca
folklorica, Grafo, 2007); per Editori Laterza Resti di
umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte (2003), Oceania.
Isole di creatività culturale (2010) e          La bussola
dell’antropologo (2015); Vie di fuga. Otto passi per uscire
dalla propria cultura (UTET, Dialoghi sull’Uomo, 2018).

L’incontro   è   visibile   in   diretta   streaming   sul   sito
www.dialoghisulluomo.it. Le classi collegate in streaming
potranno inoltre dialogare o porre domande attraverso Twitter
usando l’hashtag #DialoghiPistoia.

Martedì 10 marzo, alle ore 11, al Teatro Manzoni, il linguista
Federico Faloppa terrà la seconda lezione preparatoria ai
Dialoghi, dal titolo “Il linguaggio: questo sconosciuto?”.

Info: www.dialoghisulluomo.it
10° anniversario CALICANTO
BAND Domenica 2 febbraio ore
11:00
Tra   le   tante   attività   della   Calicanto   Onlus   votate
all’inclusività sociale, da 10 anni esiste la Calicanto Band,
un ensemble di musicisti diretti dal maestro Fabio Clary che
suonano e cantano in maniera integrata. Fra i componenti della
band ci sono ragazzi abili e diversamente abili che durante
tutto l’anno scolastico si ritrovano per provare insieme i
diversi brani in allegria.

L’attività musicale si inserisce nell’ampio quadro di
iniziative che Calicanto Onlus porta avanti durante tutto
l’anno con gli incontri di pallavolo, pallacanestro, nuoto,
calcio, danza, vela, i camp invernali sulla neve ed estivi per
bambini e ragazzi e per festeggiare questo anniversario
l’associazione ha pensato a una grande matinée di musica che
verrà ospitata al Cinema Ariston in viale Romolo Gessi a
Trieste domenica 2 febbraio alle ore 11:00.

Oltre all’esibizione della Calicanto Band ci saranno anche dei
graditissimi ospiti: la Bill Lee Band guidata dal bassista
inglese Kevin Reginald Cook con una selezione pop-jazz.

Ad aiutare la buona riuscita dell’eventci saranno anche questa
volta i ragazzi del progetto Alternanza Scuola-Lavoro
dell’Istituto Da Vinci-Carli-Sandrinelli di Trieste.
La Siena templare di san
Galgano:     viaggio     alla
scoperta di simboli e misteri
1 FEBBRAIO

Giulia Ercole, storico dell’arte e ricercatore, parlerà delle
origini della cavalleria templare, del suo simbolismo e dei
rapporti del famoso Ordine con la città toscana

Con un viaggio alla scoperta della Siena medievale che fu
precoce insediamento della cavalleria templare prosegue “Siena
Audace”, il ciclo di incontri che propone una lettura
singolare della città attraverso l’analisi di alcuni
particolari momenti storici e di una serie di personaggi
fondamentali per la cultura senese.

È dedicata alla figura di san Galgano, fedele monaco-
guerriero, vero e proprio modello di riferimento per il
cavaliere medievale la conferenza – ad ingresso gratuito – che
sabato 1 febbraio avrà luogo presso la sede dell’Associazione
Archeosofica di Siena (via Banchi di Sopra 72 – inizio ore
17.30) a cura di Giulia Ercole.

Fiumi di inchiostro sono stati versati nell’impresa di gettare
luce sulla storia di questo antico e ancora oggi misterioso
ordine militare e religioso. Le fonti vorrebbero che i
Templari siano stati costituiti in Palestina nell’anno 1118
con l’obiettivo di difendere i luoghi Santi dalla cristianità
e i pellegrini che vi si recavano, ma di fatto sulle loro
origini ancora il dibattito è   aperto. Sarà poi nel concilio di
Troyes del 1129 che grazie      a San Bernardo di Chiaravalle
l’ordine riceverà la propria    regola. I “Cavalieri del Tempio
di Gerusalemme” sacerdoti ma    anche guerrieri, in appena due
secoli si diffusero in tutta Europa diventandone il fuoco e
l’epicentro della rinascita spirituale e culturale.

Siena accolse il messaggio di questa nuova cavalleria in
maniera inaspettatamente precoce, tant’è che il primo
insediamento dei Templari nella città del Palio è del1148.

Addirittura Siena, prima città ghibellina d’Italia, vedrà il
fiorire di un ordine monaco-cavalleresco autoctono, i monaci-
cavalieri di san Galgano, che tanto contribuirono alla
grandezza della città ed alla sua identità, forgiando quel
carattere audace che caratterizza i suoi figli.

Il ciclo di incontri dedicati a “Siena Audace” proseguirà poi
sabato 8 febbraio con “L’Allegra Brigata: la Siena di santa
Caterina” nella presentazione di Giulia Ercole e Chiara Gelli.

Ultimo appuntamento è sabato 15 febbraio con “Siena e i suoi
geni: Ambrogio Lorenzetti Fedele d’Amore” sempre a cura di
Giulia Ercole.

I quattro incontri saranno arricchiti da una serie di visite
guidate che prenderanno il via il 23 febbraio dalla Pinacoteca
di Siena (con inizio alle ore 10.15)

Per informazioni: 3661897344; info.siena@boxletter.net

NAPOLI Nuovo Teatro Sanità.
“BI storie di Obaba”
 Lo spettacolo è ispirato al racconto ‘Due fratelli’ di
Bernardo Atxaga, adattato da Mario Gelardi, diretto da
Emanuele Valenti.
Energica e delicata la regia,
                             con capitoli di pura bellezza si
                             racconta la storia di Paolo e
                             Daniele con    stile capace di
                             stagliare i tanti aspetti di una
                             narrazione a tratti onirica.

È difficile parlare di disabilità senza fare i conti col
superfluo, invece Carlo Gertrude e Salvatore Nicolella sono
attori che antepongono l’umanità al virtuosismo. Bravi, nella
loro relazione, negli equilibri delle proprie corporeità.
Profondi, nello studio di sentimenti che ne allungano le
figure ed avvolgono le vite fuori e dentro la scena.

Degne compagne di palco, le splendide Arianna Cozzi e
Alessandra Mantice, vere tigri da palcoscenico, ci mostrano il
villaggio e gli ambienti con linguaggio diretto e personaggi
precisi. L’ atmosfera fa pensare a Dogville, il film di Lars
von Trier, ma l’ originalità della performance non lascia
dubbi. In scena dal 23/01/2020 al 25/01/2020, si continua a
parlare di Daniele e suo fratello a spettacolo finito, e si
impara a rifugiarsi nel mondo degli scoiattoli proprio come i
nostri amati personaggi della comunità di Obaba….

               Anita Laudando
A Venezia la 4a edizione
della  Rassegna   di  Nuova
Musica      Svizzera,     5
appuntamenti tra gennaio e
aprile 2020

                         NEW ECHOES

       Rassegna di Nuova Musica Svizzera a Venezia

                        4a edizione

Giunge alla sua quarta stagione “New Echoes – Rassegna di
Nuova Musica Svizzera”, progetto che sin dall’inizio si è
posto l’obiettivo di portare all’attenzione del pubblico
italiano alcune delle più emozionanti e innovative realtà
musicali che vengono dalla Svizzera, in particolare quelle che
si muovono attorno ai linguaggi contemporanei del jazz, della
ricerca multidisciplinare, dell’indie-rock e dell’elettronica.
La nuova edizione di “New Echoes” si articola in 5
appuntamenti tra gennaio e aprile 2020, e avrà il suo punto
centrale nel consolidato Palazzo Trevisan degli Ulivi, ma
coinvolgendo anche il Palazzo Grassi – Punta della Dogana,
ormai immancabile partner della manifestazione insieme alla
rassegna Jazz Area Metropolitana, e, per la prima volta,
l’associazione V.E.R-V. (Venice Electroacoustic Rendez-Vous),
in un’ottica di rinnovata condivisione e apertura verso
pubblici ed esperienze diverse.

Tra le caratteristiche del programma di questa nuova edizione,
oltre alle ormai avviate declinazioni sul superamento dei
confini dei linguaggi musicali e sulla fertile capacità della
scena elvetica di sintetizzare bisogni e intuizioni di respiro
globale, spicca certamente la ricerca di esperienze che
mettano in discussione i luoghi comuni della contemporaneità.

Ecco quindi l’apertura, in collaborazione con Cully Jazz
Festival, affidata al violino ed elettronica di Tobias
Preisig, le traiettorie imprevedibili del pianoforte di Yves
Theiler, l’electro-pop contagioso di LIUN + The Science
Fiction Band (con la voce della strepitosa Lucia Cadotsch), il
groove-jazz dei giovani Ikarus – che saranno a Dolo per Jazz
Area Metropolitana in una serata doppia con il trio di Aruán
Ortiz – e, per concludere, con la sperimentazione dei We
Spoke, che proporranno un programma dedicato all’esplorazione
dei dialoghi e delle connessioni tra la musica attuale e le
altre forme d’arte, la tecnologia e la scienza, anticipato da
un workshop aperto a studenti del Conservatorio, in
collaborazione con V.E.R-V.

  Tobias Preisig (©Jean Marc Guelat)

Orgogliosamente all’insegna dello spiazzante contrasto tra i
luoghi comuni e gli archetipi che accompagnano sempre “l’idea
di Svizzera”, cinque traiettorie sonore tutte da vivere con
curiosità e in prima persona; un modo conviviale e unico di
fare esperienza di una creatività che, come abbiamo già detto
negli anni precedenti, nasce nel cuore di un’Europa bisognosa
di ripensarsi e che può farlo attraverso l’arte, tra
tradizione e cambiamento, paesaggi obliqui e felici
spaesamenti.

Enrico Bettinello (direttore artistico New Echoes)

                         IL PROGRAMMA

               Venerdì 31 gennaio 2020, ore 21

            Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia

                 TOBIAS PREISIG (avant/jazz)

               Tobias Preisig (violino, synth)

            in partnership con Cully Jazz Festival

Blu notte. Sfumature. Tensione. Movimento perpetuo in ogni
direzione nello stesso momento. Squarcio di luce. Rifrazione.
Spazio alieno. Volo. Libertà. Una discesa nelle profondità
sconfinate di un oceano di suono.

Queste sono solo alcune delle possibili sensazioni evocate dal
violino di Tobias Preisig, artista talentuoso sempre in bilico
tra i generi, sia che suoni da solo che con il potente duo
elettronico Egopusher.

Per aprire New Echoes 2020 – in una serata speciale curata in
collaborazione con il prestigioso Cully Jazz Festival –
lasciarsi sommergere dalla magia della sua musica è la parola
d’ordine.

               Venerdì 28 febbraio 2020, ore 21

            Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia

                     YVES THEILER (jazz)
Yves Theiler (pianoforte)

Jazzista tra i più acclamati tra quelli delle nuove
generazioni, Yves Theiler ha deciso di rielaborare il proprio
repertorio di composizioni in piano solo.

Dopo essersi dedicato per molto tempo – e ottenendo grande
successo – al proprio trio, è pronto ora a condividere, nella
magia intima di Palazzo Trevisan, le mille rifrazioni dei
dettagli della sua musica e la sua capacità – come è stato
detto in modo evocativo – di far sì che “non ci siano orecchie
chiuse durante le performance”.

Artista versatile, in grado di comporre musica minimalista e
di riarrangiare composizioni classiche, arriva a Venezia per
regalarci il suo lato più intimo ed emozionante.

                Venerdì 13 marzo 2020, ore 21

             Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia

        LIUN + THE SCIENCE FICTION BAND (electro-pop)

                    Lucia Cadotsch (voce)

                   Dan Nicholls (tastiere)

                 Wanja Slavin (dax, tastiere)

                    Lukas König (batteria)

  in collaborazione con Palazzo Grassi – Punta della Dogana

 Una delle band più innovative e acclamate arriva al Teatrino
                      di Palazzo Grassi.

LIUN – The Science Fiction Band è l’incontro creativo tra
Lucia Cadotsch e Wanja Slavin, è il punto dove il mondo
analogico si incontra/scontra con quello digitale, esplodendo
in mille schegge colorate di suono.
Il risultato è un universo fantasmagorico che riflette le
contraddizioni del nostro tempo, con fragili melodie che
emergono da un magma di beats scuri e potenti, che raccontano
in modo tagliente e creativo le trasformazioni della
femminilità e dell’identità.

Anticipato dal disco “Time Rewind”, il tour primaverile che si
apre proprio a Venezia – in una formazione allargata – è una
porta aperta su mondi sonori nuovi e incantati.

                Venerdì 27 marzo 2020, ore 21

               Cinema Teatro Italia, Dolo (Ve)

                        IKARUS (jazz)

              Anna Hirsch, Andras Lareida (voce)

                     Lucca Fries (piano)

                   Mo Meyer (contrabbasso)

           Ramón Oliveras (batteria, composizioni)

             Doppio concerto con ARUAN ORTIZ TRIO

             (biglietto intero 12€ / ridotto 10€)

        in collaborazione con Jazz Area Metropolitana

In un doppio concerto imperdibile assieme al trio del pianista
Aruán Ortiz nell’ambito di Jazz Area Metropolitana, il giovane
 quintetto Ikarus sarà una coloratissima sorpresa per tutti.

Freschi del nuovo disco, “Mosaismic” e forti di una coppia di
cantanti assortita e imprevedibile, gli Ikarus invitano ad
avventurarsi dentro un mosaico sempre in trasformazione,
caratterizzato da poliritmi in perenne mutamento, groove
fluttuanti e avvincente improvvisazione, una musica che
oscilla tra l’oscurità dei paesi del nord e un’eccitazione
tropicale, tra l’ipnosi di Morton Feldman e Steve Reich e la
fisicità dei ritmi dell’Africa Occidentale. Il futuro è qui!

                  Venerdì 17 aprile 2020, ore 21

            Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia

                     WE SPOKE (experimental)

    Gwen Rouger, Julien Annoni, Hannah Walter (performer)

                    Jan Gubser (audio design)

   Comosizioni di Hanna Hartman, Chloé Bieri, Serge Vuille,
           Brigitta Muntendorf, Barblina Meierhans

in collaborazione con V.E.R-V. (Venice Electroacoustic Rendez-
                               Vous)

Provocatorio e innovativo, l’ensemble We Spoke presenta un
vivace programma con il meglio del loro più recente
repertorio. L’interesse per la ricerca sonora è ben
rappresentato da “Termite Territories” della compositrice
Hannah Walter, in cui con solo delle tavolette di legno e del
cartone viene costruita una coreografia sonora affascinante
nei gesti e nell’esito musicale. E che dire di una partita di
scacchi che racconta la teoria del caos, così come di
un’eroina della chitarra e di un fantastico batterista? Uno
degli appuntamenti più imprevedibili dell’anno.

Tutti i concerti (tranne Ikarus) sono a ingresso libero fino a
esaurimento posti.

Palazzo Trevisan degli Ulivi

Campo S. Agnese, Dorsoduro 810 – 30123 Venezia

T. 041 241 1810

eventisvizzeri@palazzotrevisan.it

palazzotrevisan.wordpress.com
facebook: Palazzo Trevisan degli Ulivi

twitter: @pal_trevisan – instagram: @pal_trevisan

Francesco Granbassi è il
nuovo Presidente del Teatro
Stabile del Friuli Venezia
Giulia. Rinnovato anche il
Consiglio d’Amministrazione”.
L’Assemblea dei Soci del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia, ha nominato il nuovo Presidente: la carica va a
Francesco Granbassi. Qualificato professionista nel campo
della comunicazione, con particolare esperienza nell’ambito
istituzionale, nel settore terziario, dei servizi, della
cultura e del turismo, Francesco Granbassi ha realizzato con
la sua agenzia più di seimila progetti, dedicando minuziosa
cura sia al lavoro con le grandi multinazionali o con i grandi
brand, sia con le piccole o medie realtà. Suo il progetto del
volume di presentazione della candidatura di Trieste ad Esof
2020. È presidente del Rotary Club Trieste nell’annata
2019/2020 ed è stato presidente dell’Associazione pubblicitari
professionisti del Friuli Venezia Giulia. Appassionato di
fotografia, di teatro in tutte le sue forme, di arte
figurativa e di storia, Granbassi ha ricoperto importanti
ruoli anche nel mondo dello sport di cui è appassionato
(Azzurro d’Italia e arbitro internazionale di scherma).

Rinnovato anche il Consiglio di Amministrazione dello Stabile
regionale che ora è composto da: Piero Geremia
(Vicepresidente), Nicole Matteoni, Federico Pastor, Tiziana
Sandrinelli (Consiglieri).

I Soci hanno voluto esprimere un sentito ringraziamento al
Consiglio d’Amministrazione uscente, in particolare al
presidente Sergio Pacor e alla vicepresidente Chiara Valenti
Omero.

PAOLO HENDEL in scena a SAN
DANIELE (venerdì) e ZOPPOLA
(sabato):La    giovinezza è
sopravvalutata
– La comicità irriverente di Paolo Hendel fa tappa per due
serate nel Circuito ERT. L’artista toscano sarà ospite con La
giovinezza è sopravvalutata venerdì 31 gennaio all’Auditorium
Alla Fratta di San Daniele del Friuli e sabato 1. febbraio
all’Auditorium Comunale di Zoppola. Entrambe le serate
inizieranno alle 20.45. Lo spettacolo è scritto da Paolo
Hendel con lo storico co-autore Marco Vicari e si avvale della
regia di Gioele Dix.

“Tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mia madre
novantenne dalla nuova geriatra. In sala d’attesa la mamma si
fa portare in bagno dalla badante. Un attimo dopo la geriatra
apre la porta del suo studio, mi vede e mi fa: ‘Prego, sta a
lei…’.”

Grazie a quell’incontro Paolo Hendel si rende conto che si sta
“pericolosamente” avvicinando alla stagione della terza età e
che è venuto il momento di fare i conti con quella che Giacomo
Leopardi definisce “la detestata soglia di vecchiezza”. Lo fa
a suo modo, in una sorta di confessione autoironica sugli anni
che passano, con tutto ciò che questo comporta: ansie,
ipocondria, visite dall’urologo, la moda dei ritocchini
estetici e le inevitabili riflessioni, sia di ordine
filosofico che pratico, sulla “dipartita”.

Le paure, le debolezze, gli errori di gioventù sommati agli
“errori di maturità” sono una continua occasione di gioco nel
quale è impossibile non rispecchiarsi, ciascuno con la propria
vita, la propria esperienza e la propria sensibilità, in una
risata liberatoria.

Utilizzando il linguaggio dello stand up comedy Paolo Hendel
racconta con una sincerità disarmante non solo sé stesso ma
anche il nostro Paese.

La giovinezza è sopravvalutata. Istruzioni per una vecchiaia
felice è anche un libro, edito da Rizzoli, scritto da Paolo
Hendel e Marco Vicari con il contributo scientifico della
geriatra Maria Chiara Cavallini.

Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it e chiamando le
Biblioteca Guarneriana di San Daniele (0432 946567) e la
Biblioteca di Zoppola (0434 979947).

E.L.
Premiazioni    del  concorso
artistico_QUESTA VOLTA METTI
IN SCENA… LA MERAVIGLIA DI
ALICE_Venerdì 31 gennaio ore
11.30 Teatro Miela Trieste
Le premiazioni del concorso artistico dedicato ai giovani
delle    scuole    superiori    della    regione    promosso
dall’Associazione culturale Opera Viva nell’ambito del
progetto “Questa volta metti in scena… La meraviglia di Alice”
si terranno venerdì 31 gennaio, alle ore 11.30, al Teatro
Miela.
“Dopo le mostre scientifica e artistica di autori
professionisti – afferma l’artista Lorena Matic, che ha ideato
e diretto il progetto – “è seguita una ricca attività
didattica, con stage, master classe e conferenze, per fornire
agli studenti, in regione e all’estero, ulteriori punti di
vista per la partecipazione al concorso artistico delle arti
visive, che li vede protagonisti, nell’interpretare il tema
del progetto con diverse tecniche: dal video alla fotografia,
dal disegno all’illustrazione, dal collage alla pittura,
all’arte del tessile, al mixed media, alla nuova categoria
coniata quest’anno dell’interactive, cioè quei progetti –
spiega Lorena Matic – che prevedono la partecipazione attiva
di chi guarda, per “entrare” nell’opera. Complessivamente 12
sono le scuole superiori della regione con oltre 200 studenti
che hanno partecipato al concorso, compreso il Collegio del
Mondo Unito, le scuole del litorale sloveno e il liceo
Freudenberg di Zurigo, che consolida la partecipazione”.
Il programma della premiazione prevede in apertura la
proiezione de “Il viaggio nella Meraviglia” prodotto dalla
scuola primaria di Premariacco I. Nievo; la classe seconda,
coordinata dalle maestre Giuliana Fedele e Marika Fagotto, ci
mostrerà cos’è “la meraviglia” per i più piccoli.
La giuria era composta oltre che dall’ideatrice Lorena Matic,
da Paolo Ferluga, artista e visiting professor a uno degli
stage formativi di questa edizione, Ana Papež Križaj,
curatrice delle Obalne Galerije, Capodistria, Slovenia,
Sabrina Zannier, direttore artistico del Festival
Maravee, Fulvia Zudič, artista e curatrice del programma
culturale della CAN, Pirano, Slovenia.
Oltre ai primi tre classificati di ogni categoria, la giuria
ha deciso di assegnare due ulteriori premi, all’opera che
meglio ha evidenziato la meraviglia generata dagli studi
Leonardeschi con la meraviglia subita da Alice e l’opera che
in assoluto, interpreta al meglio il concetto di meraviglia.
I premi sono gentilmente offerti, tra gli altri, dal Teatro
Rossetti, Teatro Sloveno, Illycaffè, Erpac, Comune di Duino
Aurisina, Museo Revoltella, Nuova Edilcolor e dalla Film
Commission FVG.
Tutte le opere saranno esposte in mostra al Teatro Miela,
visitabile fino al 10 febbraio, negli orari di apertura per
poi proseguire in itinere al Palazzo Pretorio di Capodistria
dal 13 febbraio, data in cui si inaugurerà anche la mostra
TERRA E UOMO alla Galleria Medusa di Capodistria con le opere
pittoriche di Paolo Ferluga e le fotografie scientifiche
dell’OGS Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale.

La 15^edizione di Questa Volta metti in scena…      mette in
stretta relazione la meraviglia – nel senso universale del
termine – generata dagli studi e dal metodo Leonardesco che
portarono alle scoperte, con la meraviglia che incontra la
protagonista del racconto di Lewis Carroll – Alice nel Paese
delle Meraviglie – pseudonimo del matematico Charles Lutwidge
Dodgson, nel suo viaggio.
“Questa volta metti in scena… la Meraviglia di Alice”-
Scoperte Leonardesche tra Cielo e Terra è ideata e diretta da
Lorena Matic, promossa dall’Associazione culturale Opera Viva
e si realizza grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia –
Assessorato alla Cultura, con la collaborazione di Comune di
Trieste; Comune di Monfalcone; Comune di Udine; Comune Città
di Capodistria; Obalne Galerije Piran; CAN Comunità
autogestita della Nazionalità Italiana Pirano; Fondazione
CRTrieste; INAF Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio
Astronomico di Trieste; OGS – Istituto Nazionale di
Oceanografia e di Geofisica Sperimentale; Accademia di Belle
Arti G.B. Tiepolo di Udine; Bonawentura – Teatro Miela;
Cooperativa Sociale Volta.
Media Partner: RTV Slovenija – Radio TV Koper Capodistria.

MIELA BIMBI – TRIESTE                                    Il
teatro con merenda
Nell’anno del  trentennale il Teatro
Miela è orgoglioso di presentare la
rassegna di teatro Miela Bimbi per
bambini dai 3 ai 11 anni.

Perché il teatro per i bambini? Perché fa vivere e rivivere
sogni, emozioni, incantando e coinvolgendo in prima persona.
Perché tiene vive mente e fantasia

Questa rassegna vuole puntare sullo scambio, l’incontro, la
convivialità. Invitare a teatro le famiglie, anche nel senso
più ampio: non solo genitori e figli, ma anche nonni, zii,
amici. Condividere la visione di uno spettacolo, condividere
un’esperienza, per poi poterne parlare, rielaborare, scoprire
i diversi punti di vista. Confrontarsi. Venire a vedere uno
spettacolo e spesso esserne partecipi, parte integrante del
gioco scenico.

Il primo spettacolo CLAP CLAP, andrà in scena domenica 2
febbraio alle 10.30 al teatro Miela
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