LE REGOLE PER VIVERE: la divertente commedia da domani - a MONFALCONE,PALMANOVA e SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Il Discorso
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LE REGOLE PER VIVERE: la divertente commedia da domani a MONFALCONE,PALMANOVA e SAN VITO AL TAGLIAMENTO I principi della psicoterapia cognitivo-comportamentale arrivano sul palcoscenico grazie a Le regole per vivere. Lo spettacolo, scritto dall’inglese Sam Holcroft e andato in scena per la prima volta al National Theater di Londra nel marzo del 2015, arriva per quattro serate nel Circuito ERT. La commedia, tradotta da Fausto Paravidino e diretta da Antonio Zavatteri, sarà giovedì 30 e venerdì 31 gennaio al Teatro Comunale di Monfalcone, per poi spostarsi sabato 1. febbraio al Teatro Modena di Palmanova e concludere la tournée domenica 2 febbraio all’Auditorium Centro Civico di San Vito al Tagliamento. Il sipario si alzerà sempre alle 20.45. Sui palchi regionali saliranno Lisa Galatini, Alberto Giusta, Davide Lorino, Orietta Notari, Roberto Serpi, Mariella Speranza e Caterina Tieghi. La psicoterapia cognitivo comportamentale è una forma di terapia psicologica che si basa sul presupposto che vi sia una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. In sostanza, tutti noi per sopravvivere e superare determinate situazioni mettiamo in moto una serie di comportamenti in modo inconsapevole. Questo avviene anche durante il pranzo di Natale di una famiglia particolarmente logorata: genitori anziani ormai incrostati di manie e di abitudini, figli non più giovanissimi gonfi di rancore nei confronti di papà e mamma, incastrati in relazioni di coppia a dir poco complicate e frustrati da vite professionali che non hanno avuto il fulgore previsto in gioventù. Tutti i personaggi dello spettacolo sono fortemente
caratterizzati da modalità di comportamento che fanno di loro delle ‘maschere’ profondamente umane e in cui è molto facile riconoscersi. L’autrice/scienziata Sam Holcroft riesce a costruire un’impressionante e originale macchina teatrale mettendo gli spettatori in una condizione di gioco attivo comunicando, con scritte e cartelli, determinate caratteristiche dei personaggi legate a tic e nevrosi che li determinano. Una sorta di dissezione dei comportamenti e delle relazioni, che produce un’architettura comica di incredibile efficacia. Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it o chiamando il Teatro Comunale di Monfalcone (0481 494664) e il Teatro Modena di Palmanova (0432 924148) e il Punto IAT di San Vito al Tagliamento (0434 80251). E.L. Pistoia – Dialoghi sull’uomo: il primo incontro in preparazione alla XI edizione è con Adriano Favole L’antropologo Adriano Favole introduce il tema della XI edizione del festival Pistoia – Dialoghi sull’uomo nell’incontro “Dire e fare il mondo: tra antropologia e linguistica” martedì 4 febbraio alle ore 11 al Teatro Manzoni di Pistoia
La XI edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo è in programma dal 22 al 24 maggio 2020 e, come ogni anno, il festival di antropologia del contemporaneo è introdotto da incontri ideati dalla direttrice della manifestazione, Giulia Cogoli, e promossi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Le conferenze per le scuole – che hanno introdotto il tema della manifestazione ai ragazzi fin dal 2010, anno di nascita del festival – hanno riscosso un successo tale che l’organizzazione ha deciso di aprirli anche al pubblico adulto (ingresso libero previa prenotazione: Martina Meloni | dialoghi@comune.pistoia.it | tel. 0573 371 611) e di renderli disponibili in streaming. Adriano Favole, antropologo e consulente al programma del festival, martedì 4 febbraio alle ore 11 al Teatro Manzoni di Pistoia rifletterà su: “Dire e fare il mondo: tra antropologia e linguistica”. Che relazione c’è tra la lingua e la cultura di una società? È la lingua oppure il contesto socio-culturale a determinare la nostra visione e, insieme, la costruzione del mondo? Favole si concentrerà principalmente sul rapporto tra società, lingua e cultura e sulla diversità linguistica e culturale tra gli esseri umani, fornendo diversi spunti etnografici. In antropologia si sono alternati due principali modelli teorici per spiegare il rapporto tra lingua e cultura. Da un lato la teoria che sostiene che la lingua che usiamo influenza pesantemente la nostra costruzione del mondo; dall’altro, un secondo modello teorico dà molta importanza al contesto sociale e culturale nel quale la lingua prende forma.
Adriano Favole_Dialoghi 2018 Per lo più, gli antropologi ritengono che si possa fare ricorso a entrambi i modelli: le lingue condizionano il pensiero e l’agire sociale e, viceversa, il contesto sociale modella le lingue. Attraverso la lingua si veicolano rapporti gerarchici e di potere. La lingua trasmette diseguaglianze, oltre che informazioni e sapere. «Come abbiamo constatato anche negli ultimi tempi – afferma Favole – la lingua può esprimere odio in senso profondo, ma è anche uno dei pochi strumenti di condivisione tra gli esseri umani». Gli antropologi hanno lavorato molto sul modo in cui il contatto culturale cambia i sistemi linguistici. Perché alcune lingue divengono egemoniche? Perché in alcuni contesti si sono formate lingue creole? Esistono lingue globali? I nuovi media sono un pericolo per la diversità linguistica, oppure possono favorire l’uso scritto di alcune lingue a tradizione orale? Come possiamo costruire insieme il mondo del futuro
senza perdere l’incredibile ricchezza della diversità linguistica? Adriano Favole insegna Antropologia culturale e Cultura e Potere all’Università di Torino. Ha insegnato in precedenza presso le Università di Milano, Genova e Bologna ed è stato Visiting Professor in Nuova Caledonia e a La Réunion (Oceano Indiano). Ha viaggiato e compiuto ricerche a Futuna (Polinesia occidentale), in Nuova Caledonia, a Vanuatu, in Australia, a La Réunion e in Guyana Francese. I suoi ambiti di ricerca principali sono l’antropologia politica, l’antropologia del corpo e l’antropologia del patrimonio. Collabora con La Lettura del Corriere della Sera. È autore di: La palma del potere (Il Segnalibro, 2000); Isole nella corrente (La ricerca folklorica, Grafo, 2007); per Editori Laterza Resti di umanità. Vita sociale del corpo dopo la morte (2003), Oceania. Isole di creatività culturale (2010) e La bussola dell’antropologo (2015); Vie di fuga. Otto passi per uscire dalla propria cultura (UTET, Dialoghi sull’Uomo, 2018). L’incontro è visibile in diretta streaming sul sito www.dialoghisulluomo.it. Le classi collegate in streaming potranno inoltre dialogare o porre domande attraverso Twitter usando l’hashtag #DialoghiPistoia. Martedì 10 marzo, alle ore 11, al Teatro Manzoni, il linguista Federico Faloppa terrà la seconda lezione preparatoria ai Dialoghi, dal titolo “Il linguaggio: questo sconosciuto?”. Info: www.dialoghisulluomo.it
10° anniversario CALICANTO BAND Domenica 2 febbraio ore 11:00 Tra le tante attività della Calicanto Onlus votate all’inclusività sociale, da 10 anni esiste la Calicanto Band, un ensemble di musicisti diretti dal maestro Fabio Clary che suonano e cantano in maniera integrata. Fra i componenti della band ci sono ragazzi abili e diversamente abili che durante tutto l’anno scolastico si ritrovano per provare insieme i diversi brani in allegria. L’attività musicale si inserisce nell’ampio quadro di iniziative che Calicanto Onlus porta avanti durante tutto l’anno con gli incontri di pallavolo, pallacanestro, nuoto, calcio, danza, vela, i camp invernali sulla neve ed estivi per bambini e ragazzi e per festeggiare questo anniversario l’associazione ha pensato a una grande matinée di musica che verrà ospitata al Cinema Ariston in viale Romolo Gessi a Trieste domenica 2 febbraio alle ore 11:00. Oltre all’esibizione della Calicanto Band ci saranno anche dei graditissimi ospiti: la Bill Lee Band guidata dal bassista inglese Kevin Reginald Cook con una selezione pop-jazz. Ad aiutare la buona riuscita dell’eventci saranno anche questa volta i ragazzi del progetto Alternanza Scuola-Lavoro dell’Istituto Da Vinci-Carli-Sandrinelli di Trieste.
La Siena templare di san Galgano: viaggio alla scoperta di simboli e misteri 1 FEBBRAIO Giulia Ercole, storico dell’arte e ricercatore, parlerà delle origini della cavalleria templare, del suo simbolismo e dei rapporti del famoso Ordine con la città toscana Con un viaggio alla scoperta della Siena medievale che fu precoce insediamento della cavalleria templare prosegue “Siena Audace”, il ciclo di incontri che propone una lettura singolare della città attraverso l’analisi di alcuni particolari momenti storici e di una serie di personaggi fondamentali per la cultura senese. È dedicata alla figura di san Galgano, fedele monaco- guerriero, vero e proprio modello di riferimento per il cavaliere medievale la conferenza – ad ingresso gratuito – che sabato 1 febbraio avrà luogo presso la sede dell’Associazione Archeosofica di Siena (via Banchi di Sopra 72 – inizio ore 17.30) a cura di Giulia Ercole. Fiumi di inchiostro sono stati versati nell’impresa di gettare luce sulla storia di questo antico e ancora oggi misterioso ordine militare e religioso. Le fonti vorrebbero che i Templari siano stati costituiti in Palestina nell’anno 1118 con l’obiettivo di difendere i luoghi Santi dalla cristianità e i pellegrini che vi si recavano, ma di fatto sulle loro origini ancora il dibattito è aperto. Sarà poi nel concilio di Troyes del 1129 che grazie a San Bernardo di Chiaravalle l’ordine riceverà la propria regola. I “Cavalieri del Tempio di Gerusalemme” sacerdoti ma anche guerrieri, in appena due
secoli si diffusero in tutta Europa diventandone il fuoco e l’epicentro della rinascita spirituale e culturale. Siena accolse il messaggio di questa nuova cavalleria in maniera inaspettatamente precoce, tant’è che il primo insediamento dei Templari nella città del Palio è del1148. Addirittura Siena, prima città ghibellina d’Italia, vedrà il fiorire di un ordine monaco-cavalleresco autoctono, i monaci- cavalieri di san Galgano, che tanto contribuirono alla grandezza della città ed alla sua identità, forgiando quel carattere audace che caratterizza i suoi figli. Il ciclo di incontri dedicati a “Siena Audace” proseguirà poi sabato 8 febbraio con “L’Allegra Brigata: la Siena di santa Caterina” nella presentazione di Giulia Ercole e Chiara Gelli. Ultimo appuntamento è sabato 15 febbraio con “Siena e i suoi geni: Ambrogio Lorenzetti Fedele d’Amore” sempre a cura di Giulia Ercole. I quattro incontri saranno arricchiti da una serie di visite guidate che prenderanno il via il 23 febbraio dalla Pinacoteca di Siena (con inizio alle ore 10.15) Per informazioni: 3661897344; info.siena@boxletter.net NAPOLI Nuovo Teatro Sanità. “BI storie di Obaba” Lo spettacolo è ispirato al racconto ‘Due fratelli’ di Bernardo Atxaga, adattato da Mario Gelardi, diretto da Emanuele Valenti.
Energica e delicata la regia, con capitoli di pura bellezza si racconta la storia di Paolo e Daniele con stile capace di stagliare i tanti aspetti di una narrazione a tratti onirica. È difficile parlare di disabilità senza fare i conti col superfluo, invece Carlo Gertrude e Salvatore Nicolella sono attori che antepongono l’umanità al virtuosismo. Bravi, nella loro relazione, negli equilibri delle proprie corporeità. Profondi, nello studio di sentimenti che ne allungano le figure ed avvolgono le vite fuori e dentro la scena. Degne compagne di palco, le splendide Arianna Cozzi e Alessandra Mantice, vere tigri da palcoscenico, ci mostrano il villaggio e gli ambienti con linguaggio diretto e personaggi precisi. L’ atmosfera fa pensare a Dogville, il film di Lars von Trier, ma l’ originalità della performance non lascia dubbi. In scena dal 23/01/2020 al 25/01/2020, si continua a parlare di Daniele e suo fratello a spettacolo finito, e si impara a rifugiarsi nel mondo degli scoiattoli proprio come i nostri amati personaggi della comunità di Obaba…. Anita Laudando
A Venezia la 4a edizione della Rassegna di Nuova Musica Svizzera, 5 appuntamenti tra gennaio e aprile 2020 NEW ECHOES Rassegna di Nuova Musica Svizzera a Venezia 4a edizione Giunge alla sua quarta stagione “New Echoes – Rassegna di Nuova Musica Svizzera”, progetto che sin dall’inizio si è posto l’obiettivo di portare all’attenzione del pubblico italiano alcune delle più emozionanti e innovative realtà musicali che vengono dalla Svizzera, in particolare quelle che si muovono attorno ai linguaggi contemporanei del jazz, della ricerca multidisciplinare, dell’indie-rock e dell’elettronica.
La nuova edizione di “New Echoes” si articola in 5 appuntamenti tra gennaio e aprile 2020, e avrà il suo punto centrale nel consolidato Palazzo Trevisan degli Ulivi, ma coinvolgendo anche il Palazzo Grassi – Punta della Dogana, ormai immancabile partner della manifestazione insieme alla rassegna Jazz Area Metropolitana, e, per la prima volta, l’associazione V.E.R-V. (Venice Electroacoustic Rendez-Vous), in un’ottica di rinnovata condivisione e apertura verso pubblici ed esperienze diverse. Tra le caratteristiche del programma di questa nuova edizione, oltre alle ormai avviate declinazioni sul superamento dei confini dei linguaggi musicali e sulla fertile capacità della scena elvetica di sintetizzare bisogni e intuizioni di respiro globale, spicca certamente la ricerca di esperienze che mettano in discussione i luoghi comuni della contemporaneità. Ecco quindi l’apertura, in collaborazione con Cully Jazz Festival, affidata al violino ed elettronica di Tobias Preisig, le traiettorie imprevedibili del pianoforte di Yves Theiler, l’electro-pop contagioso di LIUN + The Science Fiction Band (con la voce della strepitosa Lucia Cadotsch), il groove-jazz dei giovani Ikarus – che saranno a Dolo per Jazz Area Metropolitana in una serata doppia con il trio di Aruán Ortiz – e, per concludere, con la sperimentazione dei We Spoke, che proporranno un programma dedicato all’esplorazione dei dialoghi e delle connessioni tra la musica attuale e le altre forme d’arte, la tecnologia e la scienza, anticipato da un workshop aperto a studenti del Conservatorio, in collaborazione con V.E.R-V. Tobias Preisig (©Jean Marc Guelat) Orgogliosamente all’insegna dello spiazzante contrasto tra i luoghi comuni e gli archetipi che accompagnano sempre “l’idea di Svizzera”, cinque traiettorie sonore tutte da vivere con
curiosità e in prima persona; un modo conviviale e unico di fare esperienza di una creatività che, come abbiamo già detto negli anni precedenti, nasce nel cuore di un’Europa bisognosa di ripensarsi e che può farlo attraverso l’arte, tra tradizione e cambiamento, paesaggi obliqui e felici spaesamenti. Enrico Bettinello (direttore artistico New Echoes) IL PROGRAMMA Venerdì 31 gennaio 2020, ore 21 Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia TOBIAS PREISIG (avant/jazz) Tobias Preisig (violino, synth) in partnership con Cully Jazz Festival Blu notte. Sfumature. Tensione. Movimento perpetuo in ogni direzione nello stesso momento. Squarcio di luce. Rifrazione. Spazio alieno. Volo. Libertà. Una discesa nelle profondità sconfinate di un oceano di suono. Queste sono solo alcune delle possibili sensazioni evocate dal violino di Tobias Preisig, artista talentuoso sempre in bilico tra i generi, sia che suoni da solo che con il potente duo elettronico Egopusher. Per aprire New Echoes 2020 – in una serata speciale curata in collaborazione con il prestigioso Cully Jazz Festival – lasciarsi sommergere dalla magia della sua musica è la parola d’ordine. Venerdì 28 febbraio 2020, ore 21 Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia YVES THEILER (jazz)
Yves Theiler (pianoforte) Jazzista tra i più acclamati tra quelli delle nuove generazioni, Yves Theiler ha deciso di rielaborare il proprio repertorio di composizioni in piano solo. Dopo essersi dedicato per molto tempo – e ottenendo grande successo – al proprio trio, è pronto ora a condividere, nella magia intima di Palazzo Trevisan, le mille rifrazioni dei dettagli della sua musica e la sua capacità – come è stato detto in modo evocativo – di far sì che “non ci siano orecchie chiuse durante le performance”. Artista versatile, in grado di comporre musica minimalista e di riarrangiare composizioni classiche, arriva a Venezia per regalarci il suo lato più intimo ed emozionante. Venerdì 13 marzo 2020, ore 21 Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia LIUN + THE SCIENCE FICTION BAND (electro-pop) Lucia Cadotsch (voce) Dan Nicholls (tastiere) Wanja Slavin (dax, tastiere) Lukas König (batteria) in collaborazione con Palazzo Grassi – Punta della Dogana Una delle band più innovative e acclamate arriva al Teatrino di Palazzo Grassi. LIUN – The Science Fiction Band è l’incontro creativo tra Lucia Cadotsch e Wanja Slavin, è il punto dove il mondo analogico si incontra/scontra con quello digitale, esplodendo in mille schegge colorate di suono.
Il risultato è un universo fantasmagorico che riflette le contraddizioni del nostro tempo, con fragili melodie che emergono da un magma di beats scuri e potenti, che raccontano in modo tagliente e creativo le trasformazioni della femminilità e dell’identità. Anticipato dal disco “Time Rewind”, il tour primaverile che si apre proprio a Venezia – in una formazione allargata – è una porta aperta su mondi sonori nuovi e incantati. Venerdì 27 marzo 2020, ore 21 Cinema Teatro Italia, Dolo (Ve) IKARUS (jazz) Anna Hirsch, Andras Lareida (voce) Lucca Fries (piano) Mo Meyer (contrabbasso) Ramón Oliveras (batteria, composizioni) Doppio concerto con ARUAN ORTIZ TRIO (biglietto intero 12€ / ridotto 10€) in collaborazione con Jazz Area Metropolitana In un doppio concerto imperdibile assieme al trio del pianista Aruán Ortiz nell’ambito di Jazz Area Metropolitana, il giovane quintetto Ikarus sarà una coloratissima sorpresa per tutti. Freschi del nuovo disco, “Mosaismic” e forti di una coppia di cantanti assortita e imprevedibile, gli Ikarus invitano ad avventurarsi dentro un mosaico sempre in trasformazione, caratterizzato da poliritmi in perenne mutamento, groove fluttuanti e avvincente improvvisazione, una musica che oscilla tra l’oscurità dei paesi del nord e un’eccitazione tropicale, tra l’ipnosi di Morton Feldman e Steve Reich e la
fisicità dei ritmi dell’Africa Occidentale. Il futuro è qui! Venerdì 17 aprile 2020, ore 21 Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia WE SPOKE (experimental) Gwen Rouger, Julien Annoni, Hannah Walter (performer) Jan Gubser (audio design) Comosizioni di Hanna Hartman, Chloé Bieri, Serge Vuille, Brigitta Muntendorf, Barblina Meierhans in collaborazione con V.E.R-V. (Venice Electroacoustic Rendez- Vous) Provocatorio e innovativo, l’ensemble We Spoke presenta un vivace programma con il meglio del loro più recente repertorio. L’interesse per la ricerca sonora è ben rappresentato da “Termite Territories” della compositrice Hannah Walter, in cui con solo delle tavolette di legno e del cartone viene costruita una coreografia sonora affascinante nei gesti e nell’esito musicale. E che dire di una partita di scacchi che racconta la teoria del caos, così come di un’eroina della chitarra e di un fantastico batterista? Uno degli appuntamenti più imprevedibili dell’anno. Tutti i concerti (tranne Ikarus) sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Palazzo Trevisan degli Ulivi Campo S. Agnese, Dorsoduro 810 – 30123 Venezia T. 041 241 1810 eventisvizzeri@palazzotrevisan.it palazzotrevisan.wordpress.com
facebook: Palazzo Trevisan degli Ulivi twitter: @pal_trevisan – instagram: @pal_trevisan Francesco Granbassi è il nuovo Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Rinnovato anche il Consiglio d’Amministrazione”. L’Assemblea dei Soci del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ha nominato il nuovo Presidente: la carica va a Francesco Granbassi. Qualificato professionista nel campo della comunicazione, con particolare esperienza nell’ambito istituzionale, nel settore terziario, dei servizi, della cultura e del turismo, Francesco Granbassi ha realizzato con la sua agenzia più di seimila progetti, dedicando minuziosa cura sia al lavoro con le grandi multinazionali o con i grandi brand, sia con le piccole o medie realtà. Suo il progetto del volume di presentazione della candidatura di Trieste ad Esof 2020. È presidente del Rotary Club Trieste nell’annata 2019/2020 ed è stato presidente dell’Associazione pubblicitari professionisti del Friuli Venezia Giulia. Appassionato di fotografia, di teatro in tutte le sue forme, di arte
figurativa e di storia, Granbassi ha ricoperto importanti ruoli anche nel mondo dello sport di cui è appassionato (Azzurro d’Italia e arbitro internazionale di scherma). Rinnovato anche il Consiglio di Amministrazione dello Stabile regionale che ora è composto da: Piero Geremia (Vicepresidente), Nicole Matteoni, Federico Pastor, Tiziana Sandrinelli (Consiglieri). I Soci hanno voluto esprimere un sentito ringraziamento al Consiglio d’Amministrazione uscente, in particolare al presidente Sergio Pacor e alla vicepresidente Chiara Valenti Omero. PAOLO HENDEL in scena a SAN DANIELE (venerdì) e ZOPPOLA (sabato):La giovinezza è sopravvalutata – La comicità irriverente di Paolo Hendel fa tappa per due serate nel Circuito ERT. L’artista toscano sarà ospite con La giovinezza è sopravvalutata venerdì 31 gennaio all’Auditorium Alla Fratta di San Daniele del Friuli e sabato 1. febbraio all’Auditorium Comunale di Zoppola. Entrambe le serate inizieranno alle 20.45. Lo spettacolo è scritto da Paolo Hendel con lo storico co-autore Marco Vicari e si avvale della regia di Gioele Dix. “Tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mia madre novantenne dalla nuova geriatra. In sala d’attesa la mamma si
fa portare in bagno dalla badante. Un attimo dopo la geriatra apre la porta del suo studio, mi vede e mi fa: ‘Prego, sta a lei…’.” Grazie a quell’incontro Paolo Hendel si rende conto che si sta “pericolosamente” avvicinando alla stagione della terza età e che è venuto il momento di fare i conti con quella che Giacomo Leopardi definisce “la detestata soglia di vecchiezza”. Lo fa a suo modo, in una sorta di confessione autoironica sugli anni che passano, con tutto ciò che questo comporta: ansie, ipocondria, visite dall’urologo, la moda dei ritocchini estetici e le inevitabili riflessioni, sia di ordine filosofico che pratico, sulla “dipartita”. Le paure, le debolezze, gli errori di gioventù sommati agli “errori di maturità” sono una continua occasione di gioco nel quale è impossibile non rispecchiarsi, ciascuno con la propria vita, la propria esperienza e la propria sensibilità, in una risata liberatoria. Utilizzando il linguaggio dello stand up comedy Paolo Hendel racconta con una sincerità disarmante non solo sé stesso ma anche il nostro Paese. La giovinezza è sopravvalutata. Istruzioni per una vecchiaia felice è anche un libro, edito da Rizzoli, scritto da Paolo Hendel e Marco Vicari con il contributo scientifico della geriatra Maria Chiara Cavallini. Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it e chiamando le Biblioteca Guarneriana di San Daniele (0432 946567) e la Biblioteca di Zoppola (0434 979947). E.L.
Premiazioni del concorso artistico_QUESTA VOLTA METTI IN SCENA… LA MERAVIGLIA DI ALICE_Venerdì 31 gennaio ore 11.30 Teatro Miela Trieste Le premiazioni del concorso artistico dedicato ai giovani delle scuole superiori della regione promosso dall’Associazione culturale Opera Viva nell’ambito del progetto “Questa volta metti in scena… La meraviglia di Alice” si terranno venerdì 31 gennaio, alle ore 11.30, al Teatro Miela. “Dopo le mostre scientifica e artistica di autori professionisti – afferma l’artista Lorena Matic, che ha ideato e diretto il progetto – “è seguita una ricca attività didattica, con stage, master classe e conferenze, per fornire agli studenti, in regione e all’estero, ulteriori punti di vista per la partecipazione al concorso artistico delle arti visive, che li vede protagonisti, nell’interpretare il tema del progetto con diverse tecniche: dal video alla fotografia, dal disegno all’illustrazione, dal collage alla pittura, all’arte del tessile, al mixed media, alla nuova categoria coniata quest’anno dell’interactive, cioè quei progetti – spiega Lorena Matic – che prevedono la partecipazione attiva di chi guarda, per “entrare” nell’opera. Complessivamente 12 sono le scuole superiori della regione con oltre 200 studenti che hanno partecipato al concorso, compreso il Collegio del Mondo Unito, le scuole del litorale sloveno e il liceo Freudenberg di Zurigo, che consolida la partecipazione”. Il programma della premiazione prevede in apertura la
proiezione de “Il viaggio nella Meraviglia” prodotto dalla scuola primaria di Premariacco I. Nievo; la classe seconda, coordinata dalle maestre Giuliana Fedele e Marika Fagotto, ci mostrerà cos’è “la meraviglia” per i più piccoli. La giuria era composta oltre che dall’ideatrice Lorena Matic, da Paolo Ferluga, artista e visiting professor a uno degli stage formativi di questa edizione, Ana Papež Križaj, curatrice delle Obalne Galerije, Capodistria, Slovenia, Sabrina Zannier, direttore artistico del Festival Maravee, Fulvia Zudič, artista e curatrice del programma culturale della CAN, Pirano, Slovenia. Oltre ai primi tre classificati di ogni categoria, la giuria ha deciso di assegnare due ulteriori premi, all’opera che meglio ha evidenziato la meraviglia generata dagli studi Leonardeschi con la meraviglia subita da Alice e l’opera che in assoluto, interpreta al meglio il concetto di meraviglia. I premi sono gentilmente offerti, tra gli altri, dal Teatro Rossetti, Teatro Sloveno, Illycaffè, Erpac, Comune di Duino Aurisina, Museo Revoltella, Nuova Edilcolor e dalla Film Commission FVG. Tutte le opere saranno esposte in mostra al Teatro Miela, visitabile fino al 10 febbraio, negli orari di apertura per poi proseguire in itinere al Palazzo Pretorio di Capodistria dal 13 febbraio, data in cui si inaugurerà anche la mostra TERRA E UOMO alla Galleria Medusa di Capodistria con le opere pittoriche di Paolo Ferluga e le fotografie scientifiche dell’OGS Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. La 15^edizione di Questa Volta metti in scena… mette in stretta relazione la meraviglia – nel senso universale del termine – generata dagli studi e dal metodo Leonardesco che portarono alle scoperte, con la meraviglia che incontra la protagonista del racconto di Lewis Carroll – Alice nel Paese delle Meraviglie – pseudonimo del matematico Charles Lutwidge Dodgson, nel suo viaggio. “Questa volta metti in scena… la Meraviglia di Alice”-
Scoperte Leonardesche tra Cielo e Terra è ideata e diretta da Lorena Matic, promossa dall’Associazione culturale Opera Viva e si realizza grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, con la collaborazione di Comune di Trieste; Comune di Monfalcone; Comune di Udine; Comune Città di Capodistria; Obalne Galerije Piran; CAN Comunità autogestita della Nazionalità Italiana Pirano; Fondazione CRTrieste; INAF Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Trieste; OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale; Accademia di Belle Arti G.B. Tiepolo di Udine; Bonawentura – Teatro Miela; Cooperativa Sociale Volta. Media Partner: RTV Slovenija – Radio TV Koper Capodistria. MIELA BIMBI – TRIESTE Il teatro con merenda Nell’anno del trentennale il Teatro Miela è orgoglioso di presentare la rassegna di teatro Miela Bimbi per bambini dai 3 ai 11 anni. Perché il teatro per i bambini? Perché fa vivere e rivivere sogni, emozioni, incantando e coinvolgendo in prima persona.
Perché tiene vive mente e fantasia Questa rassegna vuole puntare sullo scambio, l’incontro, la convivialità. Invitare a teatro le famiglie, anche nel senso più ampio: non solo genitori e figli, ma anche nonni, zii, amici. Condividere la visione di uno spettacolo, condividere un’esperienza, per poi poterne parlare, rielaborare, scoprire i diversi punti di vista. Confrontarsi. Venire a vedere uno spettacolo e spesso esserne partecipi, parte integrante del gioco scenico. Il primo spettacolo CLAP CLAP, andrà in scena domenica 2 febbraio alle 10.30 al teatro Miela
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