Pirotecnica Chimica e fisica
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Pirotecnica FWA e FWB Pirotecnica Chimica e fisica Versione: 05.06.2020 pj/rd Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica Indice 1. La combustione in generale e la combustione di un composto pirotecnico ...2 2. Il composto pirotecnico .......................................................................................3 2.1 Comburenti (contengono ossigeno) ..............................................................3 2.2 Combustibili ..................................................................................................3 2.3 Coadiuvanti ...................................................................................................3 2.3.1 Esempio: composto di polvere nera .............................................................. 4 3. L'innesco ..............................................................................................................4 4. Luce e fiamme colorate .......................................................................................5 5. Luce e scintille .....................................................................................................5 6. Scoppio .................................................................................................................5 7. Fischi e sibili ........................................................................................................6 8. Fumo e nebbia ......................................................................................................6 8.1 Fumo bianco .................................................................................................6 8.2 Fumo colorato ...............................................................................................6 8.3 Nebbia bianca ...............................................................................................7 8.3.1 Metodo del ghiaccio secco/ CO2.................................................................... 7 8.3.2 Nebbia fluida .................................................................................................. 7 9. Fuoco senza fumo................................................................................................7 10. Fuochi da palcoscenico.......................................................................................8 11. Movimento ............................................................................................................8 12. Avvertenze di sicurezza .......................................................................................9 13. Aspetti legali.........................................................................................................9 14. Fonti letterarie e internet .....................................................................................9 Nota: Il testo in corsivo rappresenta un approfondimento del tema. Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 1
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica 1. La combustione in generale e la combustione di un composto pirotecnico A tutti è chiaro che per la combustione c'è bisogno d'aria, in particolare dell'ossigeno in essa contenuto. Una volta accesa, l'elemento infiammabile, ad es. legno, carbone, olio combustibile, gas naturale, ecc. si combina con l'ossido o gli ossidi. Il chimico parla pertanto di ossidazione. Uno dei prodotti dell'ossidazione maggiormente conosciuti è il noto biossido di carbonio (CO2). (In chimica la combustione viene definita una ossidoriduzione o redox. Questo significa: un componente, il comburente, si ossida mentre l'altro, la sostanza che brucia, si riduce. Il fatto che in questo caso si tratti di una reazione con trasferimento di elettroni, possibile non soltanto con l'ossigeno, non viene spiegato in questo contesto ma resta un tema per chi fosse interessato ad approfondire). Come brucia però un fuoco d'artificio, ad es. un vulcano, che funziona anche senza apporto d'aria, persino sott'acqua? Trovare una risposta a questa domanda è stato in assoluto il punto fondamentale dell'intera storia dello sviluppo della pirotecnica. Si doveva trovare una materia che contenesse di per sé ossigeno, in un certo senso ossigeno sotto forma di polvere. E questa materia esisteva per davvero. La prima materia di questo tipo fu il "salnitro" (potassio o nitrato di potassio), ossia sali presenti in natura o che potevano nascere dalla decomposizione di sostanze organiche che contenevano azoto (ad es. escrementi). Una volta scaldati, questi si scomponevano e liberavano una quantità d'aria relativamente grande. Nel caso del nitrato di potassio, il componente principale della polvere nera, si tratta almeno del 40 percento del peso. E' tuttavia per caso che si scoprì che questa sostanza era in grado di intensificare il fuoco, gettandola nella brace. Il salnitro e altri nitrati vengono definiti comburenti. Attualmente esistono diversi comburenti. Tutti hanno lo scopo di apportare ossigeno alla miscela pirotecnica o, per essere più precisi, al composto pirotecnico. La combustione di un composto pirotecnico può avvenire a diverse velocità. Da una parte questa dipende dal tipo e dalla composizione della formula, dall'altra come è stato lavorato il composto all'interno del corpo del fuoco d'artificio, se questo è sciolto all'interno di una camera oppure ad es. è compresso. La velocità di combustione può variare da pochi mm/sec. (ad es. bengala) fino a raggiungere oltre mille m/sec. (ad es. composti esplosivi). In tutti i casi l'energia viene liberata sotto forma di calore. I chimici la chiamano reazione esotermica. (Per velocità fino a 1500 m/sec. si parla di una deflagrazione, oltre queste velocità di una detonazione. Nel caso di quest'ultima, per alcuni esplosivi si sono misurate velocità superiori agli 8000 m/sec.) Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 2
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica 2. Il composto pirotecnico Con "composto pirotecnico" si intende un miscuglio di materie, che in caso di combustione, emette energia producendo l'effetto desiderato. Possono essere effetti luminosi, scintille, fischi, scoppi, fumo, pressione o un movimento. Nel corpo del fuoco d'artificio possono essere utilizzati vari composti pirotecnici che provocano diversi effetti. Gli elementi principali di un composto sono: Comburenti (contengono ossigeno) Se scaldati rilasciano ossigeno, necessario per la combustione in assenza d'aria. I principali comburenti sono: - nitrati: (salnitro) nitrato di potassio, nitrato di sodio, nitrato di stronzio, nitrato di bario e nitrato d'ammonio. - clorati: clorato di potassio, clorato di bario - perclorati: perclorato di potassio, perclorato d'ammonio - ossidi: ossido ferrico, ossido rameico, minio, diossido di manganese - perossidi: clorato di potassio) Combustibili Questi apportano energia, producono calore, luce e gas I principali combustibili sono: - non-metalli: carbone di legna, zolfo, silicio, boro, - composti organici: zucchero, amido, resina naturale, sali dell'acido benzoico, resina artificiale, salicilato, ecc. - metalli: magnesio, alluminio, leghe di alluminio e magnesio ("Magnalium"), titanio, ferro, zinco, zirconio, ecc. - solfuri metallici: solfuro di antimonio) Coadiuvanti - agglutinanti: la resina naturale e quella artificiale trasformano il composto di polvere in un corpo solido. Esempio d'applicazione: testa del fiammifero, cometa, stella, ecc. Classi di sostanze utilizzate: amido, gomma arabica, gomma acaroide, colofonia, scialacca, gelatina Polimeri: epossidico, poliuretano e altre resine artificiali - coloranti: miscelando i seguenti elementi la fiamma si colora come indicato di seguito: Sodio Na dà una colorazione gialla Calcio Ca dà una colorazione arancione Stronzio Sr dà una colorazione rossa Bario Ba dà una colorazione verde Rame Cu dà una colorazione blu Mescolando questi elementi è possibile creare anche tonalità intermedie come il viola, verde acqua, turchese, verde-giallo, ecc. Per le miscele si utilizzano principalmente carbonati, nitrati, ossalati e solfati. I nitrati e i clorati hanno allo stesso tempo un effetto ossidante e colorante. Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 3
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica - catalizzatori: grazie a questi è possibile rallentare o accelerare la velocità di combustione di un composto. Esempio: Il fuoco del bengala viene ad esempio rallentato con un catalizzatore mentre per un composto di scoppio con lampo viene accelerato. 2.3.1 Esempio: composto di polvere nera L'esempio più noto di composto pirotecnico è sicuramente la polvere nera, che deve essere giustamente descritta come l'avo e la "regina" dei composti pirotecnici. Già migliaia di anni fa (!), questa materia veniva prodotta nello stesso modo di oggi o quasi. E ancora oggi la pirotecnica non esisterebbe senza la polvere nera. Esempi di utilizzo al giorno d'oggi: • esplosioni controllate nelle cave di pietra • riempimento di micce • composti propulsivi per razzi pirotecnici • cariche di lancio per vasi, tubi di lancio comete, candele romane e bombe pirotecniche • di ogni tipo. • componente per il riempimento di vulcani, stelle, comete, ecc. • accensione di articoli pirotecnici di ogni tipo • polvere da sparo in occasione di riproduzioni storiche • carica di percussione nella carica propellente da artiglieria Tradizionali composti di polvere da sparo: nitrato di potassio 75 % comburente carbone di legna 15 % combustibile zolfo 10 % combustibile Miscelando i singoli elementi sopra menzionati si resterebbe delusi rispetto agli amati effetti della polvere. Infatti, solo la mescolanza più intima e la concentrazione attraverso speciali macine per polvere e infine la granulazione permettono di avere una polvere nera di qualità. Le interessanti proprietà tecniche della polvere da sparo sono: un'ottima infiammabilità, un'ottima capacità di conservazione per decenni, una produzione di gas media e buone caratteristiche di combustione. (Sotto pressione la velocità di combustione aumenta solo relativamente - al contrario della nitrocellulosa senza fumo). 3. L'innesco La combustione inizia in seguito all'innesco. Necessita di un apporto di energia dall'esterno per avviare la reazione chimica della combustione. Il chimico parla di energia di attivazione. Questo apporto può derivare dal calore (innesco elettrico, un fiammifero, ecc.) dallo sfregamento o dalla percussione. Senza l'influenza esteriore i composti pirotecnici chimici stabili non sono soggetti ad autocombustione. Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 4
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica 4. Luce e fiamme colorate La luce e il colore sono il risultato di processi fisici. Lo possiamo vedere con l'esempio di una tradizionale lampada a incandescenza con possibilità di dimmerizzazione. Accendendo il regolatore al minimo viene introdotta nella spirale poca corrente (= poca energia). Il filamento della lampadina si scalda poco e diventa rosso (ca. 800 °C). Se si aumenta l'apporto d'energia, questo si scalda e il colore diventa prima arancione, poi giallo fino a diventare bianco (ca. 2800°C). La luce neutra bianca è formata dall'unione (addizione) di tutti i colori dello spettro nell'intervallo di lunghezza d'onda visibile. Questo comprende l'intervallo da 380 nm (viola) a 780 nm (rosso). Per quanto riguarda la luce dei fuochi d'artificio, il processo fisico di produzione di luce è simile. Al posto della corrente è necessaria l'energia di attivazione derivante dal riscaldamento di particelle solide. In condizioni di temperatura relativamente bassa, le fiamme che si creano sono rosso-arancione fino a gialle come ad esempio per il fuoco, fiaccole, bracieri, comete dorate, palme dorate, bombe kamuro, ecc. Man mano che la temperatura aumenta, cosa che nella pirotecnica presuppone la presenza di metalli, la luce emessa sarà più intensa e sempre più bianca. Se si utilizza il metallo magnesio con i comburenti adatti si raggiungono temperature oltre i 3000°C. Certi elementi chimici, soprattutto i metalli o le loro leghe, hanno la capacità, in presenza di alte temperature, di emettere una parte dell'apporto di energia sotto forma di luce. Se si scelgono le giuste condizioni di reazione si ottiene una luce colorata. Nel capitolo 2.3 sono menzionati gli elementi in questione. Il processo fisico di emissione di luce avviene negli elettroni del guscio esterno dell'involucro atomico. In presenza di un forte calore gli elettroni saltano temporaneamente dal guscio inferiore a quello superiore successivo ma ricadono immediatamente. Durante la ricaduta emettono l'energia che hanno precedentemente accumulato sotto forma di quanti di luce (fotoni). 5. Luce e scintille I composti pirotecnici che contengono particelle fini di metalli come il magnesio, l'alluminio, il titanio e altre leghe vengono utilizzati per produrre luce sotto forma di stelle chiare, granate stordenti e polvere flash. Scintille, come quelle delle comete, stelle filanti, candele scintillanti, fontane, bombe crisantemo, cascate Niagara ecc., sono prodotte principalmente da particelle di metallo più grosse oppure da speciali tipi di carbone di legna. I composti pirotecnici che emettono scintille a lungo hanno un effetto supplementare. Le singole particelle, siano esse metalli o carbone di legna, durante la combustione del composto si scaldano e i gas caldi le soffiano via per poter attingere all'ossigeno necessario contenuto nell'aria e poter così continuare la combustione. In questo modo è possibile ottenere piogge d'oro o d'argento di lunga durata e comete dalle lunghe code. 6. Scoppio Grazie a composti ad alta energia, a base di polvere fine di metallo (combustibile), che bruciano molto velocemente, e i comburenti adatti è possibile produrre degli scoppi. A seconda della formula del composto, della tipologia di isolamento e della quantità impiegata è possibile adeguare la tipologia di suono e l'intensità allo scopo d'utilizzo. Lo scoppio è il risultato della variazione improvvisa e violenta di densità dell'aria prodotta tra l'altro da un'esplosione. L'onda d'urto viene percepita come scoppio. Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 5
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica 7. Fischi e sibili Un effetto molto particolare è prodotto dai fuochi d'artificio fischianti e sibilanti. L'effetto è prodotto dal fatto che il composto fischiante posto all'interno di un tubo di cartone o di plastica lo riempie solo a metà oppure è meno pressato. La combustione avviene ad intermittenza (bruscamente), a intervalli di tempo ridotti. In questo modo si provocano delle onde d'urto nella colonna d'aria presente sopra il composto che vengono percepite come dischi o sibili. Attraverso lo spazio d'aria al di sopra del composto, che durante la combustione diventa sempre più grande, si modica la lunghezza del suono in profondità. In questo modo si crea il tipico fischio e sibilo dei "fischi pirotecnici" (sirene). 8. Fumo e nebbia La maggior parte delle reazioni pirotecniche producono fumo e nebbia, sia che lo si voglia o no. Innanzitutto chiariamo la differenza tra fumo e nebbia. Il fumo è formato dalla dispersione di piccolissime particelle solide nell'aria (polveri sottili). Si tratta di prodotti solidi generati durante la reazione di combustione. Nel caso dei fumogeni questi prodotti della reazione vengono generati intenzionalmente. La nebbia è formata dalla dispersione di piccolissime particelle liquide (generalmente acqua) nell'aria. La nebbia si forma quando l'umidità relativa dell'aria supera il 100%, provocando la condensazione delle goccioline. Anche le materie con elevate proprietà di assorbimento dell'acqua, se disperse nell'aria molto fini e se in quel momento contengono umidità naturale sufficiente, possono contribuire alla formazione di nebbia. Questo aspetto viene sfruttato nei composti pirotecnici che producono nebbia. Fumo bianco Per l'utilizzo all'aperto Il fumo per l'utilizzo all'aperto è composto generalmente da una combinazione di fumi e speciali generatori di nebbia. Questo fumo è irritante e dannoso per la salute. Evitare di inalarlo. Inoltre attacca il metallo provocando danni da corrosione. Questo tipo di fumo viene utilizzato negli effetti speciali di film o spettacoli teatrali all'aperto e durante la formazione per fuochisti. In questi casi viene indossata una protezione delle vie respiratorie. Anche le granate fumogene militari si basano sullo stesso principio. Fumo colorato Per l'utilizzo all'aperto Nel caso del fumo colorato si tratta di una fine dispersione nell'aria di sostanze coloranti, organiche, solide. In pratica avviene all'incirca quanto segue. Ad un composto pirotecnico che brucia a temperature relativamente basse (composto di zolfo) viene aggiunto un pigmento colorato organico sintetico. Durante la combustione sublima e genera immediatamente un fumo colorato fitto formato da pigmenti finissimi. Questo fumo, poiché formato da materie solide, si deposita da qualche parte. Sussiste pertanto il pericolo che la zona circostante il luogo della combustione venga contaminata. Questo aspetto ne limita pertanto l'ambito d'utilizzo pratico. E' quindi sconsigliato un utilizzo all'interno. Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 6
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica Nebbia bianca Per l'utilizzo su palchi e all'interno Esistono due diversi metodi per produrre nebbia bianca. Entrambi si basano sulla formazione di particelle liquide (nebbia). 8.3.1 Metodo del ghiaccio secco/ CO2 Il ghiaccio secco è formato da biossido di carbonio ghiacciato ad una temperatura di meno 78°C. Per produrre la nebbia con il ghiaccio secco, questo viene immerso nell'acqua calda e genera immediatamente una nebbia fredda di gas arricchito di biossido di carbonio. Poiché l'intero mix è freddo e la CO2 è un gas più pesante dell'aria, questa nebbia si espande lungo il pavimento. Avvertenza: gli attori presenti sul palcoscenico possono immergere la testa in questa nebbia di ghiaccio freddo solo per un breve momento. La nebbia non è velenosa però allontana l'ossigeno dal pavimento. Per questo motivo sussiste il pericolo di soffocamento. Prestare particolare attenzione a questo fenomeno nel caso vi sia una fossa dell'orchestra o una platea molto bassa! 8.3.2 Nebbia fluida Al giorno d'oggi al chiuso e sui palchi viene utilizzata principalmente la tecnica della nebbia fluida. Il principio è il seguente: nelle macchine elettriche che producono nebbia viene messa una miscela di acqua demineralizzata e ad es. glicole propilenico, la quale viene scaldata, attraverso uno scaldaacqua istantaneo, a una temperatura di ca. 290°C e poi soffiata fuori attraverso un piccolo ugello. Non appena il caldo vapore entra in contatto con l'aria fredda si crea un aerosol di microgoccioline che formano la nebbia. Il glicole propilenico ha la funzione di creare dei nuclei di condensazione. La nebbia che si crea non è velenosa, non è corrosiva e non forma residui. 9. Fuoco senza fumo A base di nitrocellulosa (NC) Negli ambiti in cui il fumo è assolutamente indesiderato, vengono utilizzati generalmente prodotti pirotecnici a base di nitrocellulosa. La nitrocellulosa è una cellulosa naturale (cotone) trattata chimicamente con acido nitrico e solforico concentrati (nitrazione). Dopo questo trattamento assume caratteristiche completamente nuove. La combustione avviene quasi completamente senza fumo con una fiamma gialla chiara. A seconda del grado di nitrazione, la NC viene utilizzata per il fulmicotone, le corde e la carta. La nitrocellulosa trova altri impieghi anche nelle stelle fantastiche, nelle colonne di fuoco e nelle cariche di lancio delle bombe da tavolo. Oltre al vantaggio di una combustione senza fumo, la nitrocellulosa ha una proprietà che per la pirotecnica è problematica: la velocità di combustione aumenta esponenzialmente in caso di aumento della pressione. Nel caso vi sia un tappo o ve ne sia grande quantità può provocare velocemente un'esplosione incontrollata. Per questo motivo quando si usa la nitrocellulosa è necessario prestare particolare attenzione. Al contrario di un composto pirotecnico, che è formato da un miscuglio di comburenti e un combustibile, la nitrocellulosa è un'unica materia. In questo caso, l'ossigeno necessario per la combustione è incorporato chimicamente nelle molecole. Al momento della combustione (risp. una esplosione) avviene una reazione redox intramolecolare. Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 7
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica 10. Fuochi da palcoscenico Gli effetti elencati di seguito vengono utilizzati principalmente sui palchi e non sono disciplinati dalla Legge sugli esplosivi. Fuochi da palcoscenico (fuoco tradizionale) Il fuoco da palcoscenico si crea bruciando una pasta combustibile sicura. Si tratta generalmente di una miscela densa a base d'alcol che produce una fiamma naturale gialla senza o con poco fumo. La combustione avviene principalmente in bracieri di metallo. Fuoco da palcoscenico colorato Si tratta principalmente di alcol metilico (velenoso!) arricchito con sostanze coloranti. Per quanto riguarda le ultime, si tratta più o meno degli stessi elementi e loro agglutinanti enunciati nel capitolo 2.2 (fiamme colorate). Avvertenza: a causa della velenosità di questi prodotti, in caso di utilizzo in spazi chiusi è necessario provvedere a una buona aerazione. Se si impiegano grandi quantità si consiglia agli operatori di indossare una maschera ai carboni attivi. I gas di combustione con cui viene a contatto il pubblico sono invece innocui. Palle di fuoco a base di licopodio Si tratta delle spore del licopodio, una pianta che cresce nelle zone subartiche temperate. Le spore hanno la proprietà di bruciare bene nell'aria allo stadio polveroso. Questa caratteristica viene sfruttata utilizzando un'apparecchiatura ad aria compressa che soffia la polvere di licopodio attraverso una fiamma pilota. Questa si infiamma e crea una palla di fuoco. In principio si tratta di un'esplosione di polvere controllata con effetti spettacolari. Lancia gas/ lancia fiamme (Gas) I lanciafiamme utilizzano principalmente gas propano liquido o butangas. Sono utilizzate anche delle miscele. Attraverso la pressione naturale della bombola o della cartuccia, il gas liquido viene spruzzato nell'aria in modo fine attraverso un ugello sfiorando una fiamma pilota. Il gas, scorrendole accanto si infiamma. Poiché il combustibile non si distribuisce in modo omogeneo nell'aria circostante (ossigeno) provoca una fiamma gialla ben visibile. Lavorare con i lanciafiamme presuppone l'utilizzo di un'apparecchiatura collaudata e moltissima attenzione durante l'installazione, l'utilizzo e lo smontaggio. Con un comando moderno e più bruciatori è possibile realizzare magnifici effetti coreografici. 11. Movimento L'energia di combustione di determinati composti che producono gas, viene utilizzata per produrre energia meccanica. Esempio: durante l'esplosione, i gas caldi spaccano la roccia e le pietre volano in aria. Nelle bombe pirotecniche le cariche esplosive distribuiscono le stelle nel cielo notturno. Le cariche di lancio nei mortai trasportano le bombe e le granate in quota. La stessa cosa, in misura ridotta, succede nelle candele romane, nelle mine, nei vasi, ecc., nel fucile, dove la polvere da sparo è contenuta nella cartuccia oppure nelle cariche di polvere nera utilizzate nelle rievocazioni storiche di sparatorie. Vi sono ancora molti esempi in cui le masse vengono mosse dalla potenza del gas. Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 8
Pirotecnica FWA e FWB Chimica e fisica Il missile assume dal principio propulsore una posizione particolare. Esso agisce secondo il principio di azione e reazione formulato del noto fisico inglese Newton. Questo significa che il missile attraverso la reazione viene accelerato in avanti con la stessa forza con cui il mezzo propulsivo ha emesso i gas caldi all'indietro. Il razzo non ha bisogno di alcun mezzo (ad es. pavimento, aria) per respingersi, esso funziona in modo assolutamente autonomo, anche in assenza d'aria. Questo spiega anche perché la propulsione dei missili è l'unica che funziona nello spazio. Le seguenti raffigurazioni mostrano come funziona il principio utilizzato nei missili. Le forze di spinta si distribuiscono Le forze di spinta agiscono in modo in modo uniforme - nessun asimmetrico. movimento Il missile si muove verso sinistra 12. Avvertenze di sicurezza I composti pirotecnici contengono tutti gli elementi reattivi necessari per essere utilizzati. Per il loro azionamento è necessaria la già menzionata energia di attivazione. Questa può essere data non solo da una fiamma o da un innesco, bensì anche ad esempio dal calore, da una percussione o dallo sfregamento. La sensibilità dipende molto dalla composizione del composto pirotecnico. Pertanto tutti i composti pirotecnici e i fuochi d'artificio con essi prodotti devono essere maneggiati con cura, attenendosi alle istruzioni del produttore. I fuochi d'artificio che hanno un composto pressato come i razzi, i fischioni, le fontane, ecc. non devono essere gettati o fatti cadere, poiché potrebbero formarsi delle crepe nel composto o questo potrebbe separarsi dalle pareti del contenitore. Di conseguenza la superficie di combustione si ingrandirebbe e ciò potrebbe provocare un'esplosione spontanea al momento di un successivo utilizzo. I fuochi d'artificio devono essere stoccati in un luogo asciutto! Un'elevata umidità può causare il rigonfiamento del composto e del cartone che lo contiene. Nel momento in cui questi si riseccano possono crearsi delle crepe e anche queste possono essere la causa di esplosioni. Attenzione ai danni provocati dalle scintille! Le scintille dei fuochi d'artificio hanno temperature estremamente elevate. Possono danneggiare persino il vetro (finestre, occhiali ecc.). Determinati prodotti di reazione dei fuochi d'artificio (ad es. cenere) in combinazione con l'umidità hanno un effetto corrosivo sui metalli e su determinate vernici (carrozzerie delle auto). 13. Aspetti legali Per poter produrre i fuochi d'artificio è necessaria un'autorizzazione dell'Ufficio federale di polizia (fedpol). Spazi e impianti adatti rappresentano un presupposto. Inoltre, è necessaria una speciale assicurazione di responsabilità civile. 14. Fonti letterarie e internet www.feuerwerk.de www.skylighter.com Libri: Conkling; Chemistry of Pyrotechnics Takeo Shimizu; Fireworks, The Arts, Science and Technique Copyright © 2020 by ASDAP / PML / FSP / USCF / ASB 9
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