Cinque falsi miti sul Cloud computing - Cloud computing: cosa significa veramente?
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Business white paper Cinque falsi miti sul Cloud computing Cloud computing: cosa significa veramente?
Business white paper | Cloud computing Cloud computing: cosa significa veramente? Sommario Come molti altri settori, anche il settore dell'IT tende 3 Mito #1: Il cloud pubblico è il modo più ad affezionarsi ai termini di moda, applicandoli poi a tutto. economico di acquistare servizi IT 4 Mito #2: La virtualizzazione a step Il termine “cloud” certamente non fa eccezione. E come altri incrementali è l'unica strada che porta al cloud termini simili, viene usato in molti modi diversi e talvolta 5 Mito #3: Le applicazioni critiche non possono in modo inaccurato. Vorremmo iniziare la nostra discussione risiedere nel cloud 6 Mito #4: Tutti i requisiti di sicurezza del cloud citando la definizione di cloud computing data dal National sono creati uguali Institute of Standards and Technology (NIST), e pubblicata 7 Mito #5: C'è solo un modo di fare cloud dall'istituto stesso, a settembre 2011: computing 8 Il cloud: sei pronto? “Il cloud computing è un modello che consente un accesso alla rete in modo onnipresente, pratico e on-demand a un numero condiviso di risorse di elaborazione configurabili (ad es. reti, server, storage, applicazioni e servizi) che possono essere rapidamente rese disponibili e distribuite con necessità minime di gestione o di interazione con il fornitore del servizio.”1 Quando questa definizione venne pubblicata, la parola “cloud” era già entrata nel gergo del settore e cominciava ad affondare le sue radici nel lessico comune. Inoltre, la spesa globale delle aziende per le infrastrutture e i servizi legati al cloud aveva raggiunto i 78 miliardi di dollari. Quest'anno, la spesa per il cloud raggiungerà la cifra stimata di 174 miliardi di dollari e si prevede che salirà a 235 miliardi entro il 2017.2 Inevitabilmente, con sempre più aziende IT e consumatori che si avvicineranno al cloud nei prossimi anni, continueremo ad assistere ad un'eccezionale crescita dei prodotti IT in alcune aree e alla significativa riduzione di prodotti in altre aree e al conseguente cambiamento dell'intero settore.3 Come è già successo per altre grandi trasformazioni dell'IT negli ultimi 40 anni, le nuove tecnologie possono essere inizialmente percepite come una minaccia, ed essere accompagnate da voci infondate che si diffondono alla velocità della luce. Ma quando finalmente si comprende la tecnologia, i suoi benefici diventano presto più importanti degli svantaggi inizialmente percepiti. Poiché il concetto di cloud può avere significati diversi per diverse persone, analizzeremo cinque falsi miti del cloud computing, per riuscire a distinguere la realtà dalla finzione. 1 http://csrc.nist.gov/publications/ nistpubs/800-145/SP800-145.pdf. 2 IHS, su http://www.cloudcomputing-news. net/news/2014/apr/08/why-cloud-services- spending-will-exceed-174b-in-2014/. 3 Amy Schurr, “Keep an eye on Cloud Computing”, Network World, 8 luglio 2008, cita una relazione Gartner Group “Cloud Computing Confusion Leads to Opportunity”. 2
Business white paper | Cloud computing Mito #1: Il cloud pubblico è il modo più economico di acquistare servizi IT Una caratteristica del cloud pubblico è l'essere basato su un modello “pay-as-you-use” (paga per quello che consumi), relativamente economico. Ad esempio, a giugno 2014, il prezzo di partenza per le richieste standard on-demand con il servizio Web Amazon EC2 era meno di dieci centesimi di dollaro all'ora, basato sulla dimensione del sistema, sul sistema operativo e la località. È facile capire perché sia così diffusa la convinzione che tutto ciò che proviene dal cloud pubblico sia più economico di quello che proviene dall'IT interno. Tuttavia, ad un'osservazione più attenta, le cose appaiono ben diverse. Per le risorse di cui si ha costante necessità, le imprese possono ridurre i costi sfruttando altri modelli di cloud, come ad esempio, risorse condivise erogate tramite un cloud privato. In casi come questo, il cloud privato è effettivamente più conveniente anche del modello di cloud pubblico pay-as-you-use.4 Si può fare un parallelo con la decisione di noleggiare o acquistare un'auto. Per un utilizzo a breve termine, il noleggio dell'auto è più conveniente perché si paga in base a quanto si consuma. Tuttavia, se l'auto si utilizza frequentemente e per periodi di tempo più lunghi, il possesso del veicolo rappresenta una scelta economicamente più vantaggiosa (ci sono, ovviamente, altre questioni da tenere in considerazione oltre al prezzo, come ad esempio le prestazioni, la sicurezza, la conformità, gli accordi di servizio e la disponibilità, senza contare se le soluzioni scelte soddisfano o meno le esigenze del tuo business e se ti garantiscono i risultati desiderati). L'importanza di una strategia cloud Alla base del cloud computing—sia che tu stia usando un servizio di cloud pubblico, sia che tu stia costruendo il tuo cloud privato o scegliendo un approccio di utilizzo ibrido —c'è l'esigenza di incorporare i tuoi bisogni specifici in una strategia cloud ben formulata. Creare questa strategia è un esercizio tutt'altro che semplice, poiché deve includere ogni aspetto delle tue esigenze in fatto di prestazioni, sicurezza, controllo e disponibilità. Nel suo articolo dal titolo “Public Cloud vs. Private Cloud: Why Not Both?” (Cloud pubblico contro cloud privato: perché non entrambi?), Beth Schultz osserva che molte organizzazioni oggi si spostano prima verso una soluzione di cloud privato, per poterlo capire entro i confini dei propri firewall. Schultz sostiene che oggi gli esperti ritengono che basare la propria decisione sul tipo di utilizzo del cloud, sull'analisi delle proprie applicazioni, sia un'opzione valida. Consiglia alle organizzazioni di "valutare le specifiche applicazioni, considerando gli aspetti di sicurezza e conformità, e poi decidere quali applicazioni siano più adatte per un cloud privato e quali applicazioni possano invece essere immediatamente trasferite ad un cloud pubblico.”5 Per aiutare i clienti a capire come il cloud possa consentire l'attuazione dei loro programmi e aiutarli a sviluppare la loro strategia, abbiamo organizzato il workshop HP Cloud, una giornata in cui i clienti possono lavorare con i consulenti HP per: • Sviluppare la comprensione, il consenso e la visione del cloud • Capire perché il cloud rappresenta un nuovo stile di tecnologia aziendale e come può aiutarli a realizzare la loro visione di business • Comprendere le caratteristiche fondamentali del cloud e i fattori chiave del suo successo • Creare un piano di azione per fare del cloud una realtà capace di sviluppare e far avanzare i loro programmi aziendali 4 Joe Weinman, “10 Laws of Cloudonomics”, Cloudonomics.com blog, www.cloudonomics.com. 5 Beth Schultz, “Public Cloud vs. Private Cloud: Why Not Both?”, PC World, 4 aprile 2011. 3
Business white paper | Cloud computing Mito #2: La virtualizzazione a step incrementali è l'unica strada che porta al cloud Ci sono molti buoni motivi perché un'azienda decida di scegliere la tecnologia di virtualizzazione. Solo per citarne un paio, un utilizzo più efficiente delle risorse di elaborazione esistenti e maggiore flessibilità. Bisogna inoltre ammettere che la virtualizzazione è un passo decisivo per la trasformazione dell'IT. Ma questo è proprio quello che è: un passo. La vera trasformazione arriva quando le organizzazione decidono di abbracciare completamente il cloud computing. Costruire un cloud privato comporta enormi vantaggi: una riduzione delle complessità IT, costi IT notevolmente ridotti e un'erogazione di servizi più agile e flessibile. Ciò non implica, tuttavia, che virtualizzazione e cloud computing si escludano; in realtà, molti tecnologi sono convinti che un'infrastruttura virtualizzata sia un forte catalizzatore per la successiva adozione del cloud computing. Ma i cloud privati possono offrire molto di più: automatizzando la disponibilità dell'infrastruttura e delle applicazioni, rappresentano per gli end user un modo pratico per richiedere i servizi IT. L'estensione, la rigidità, la complessità e i costi dei data center sono tutti motivi per cui i tradizionali silo IT non soddisfano le crescenti esigenze delle aziende. Un cloud privato basato su un numero condiviso di risorse—risorse a cui si può automaticamente attingere per soddisfare le esigenze di business—può aiutare l'IT a stare al passo con queste esigenze. Un cloud privato permette ai manager IT di avere un controllo completo di tutte le risorse disponibili, soddisfacendo gli standard di sicurezza previsti sia all'interno del cloud che del data center. Il cloud assicura l'agilità necessaria per automatizzare i flussi di lavoro e per ridurre il coinvolgimento umano in attività necessarie ma che richiedono molto tempo, come ad esempio, rendere disponibili le applicazioni. Dove per alcune aziende ci vogliono da tre a sei mesi (o anche di più) per rendere disponibili nuove applicazioni, grazie al cloud queste stesse applicazioni possono essere disponibili in poche ore. Grazie al patching e all'aggiornamento del sistema operativo tramite cloud, le applicazioni o i database possono essere automatizzati riducendo notevolmente il tempo che gli amministratori IT dedicano alla manutenzione delle applicazioni. L'approccio all-in-one può portare al cloud privato Allora perché le aziende ritardano l'adozione di un cloud privato? Detto in una parola: cambiamento. Il cambiamento può essere difficile in ogni organizzazione, ma alcuni dirigenti potrebbero pensare che il lavoro necessario per automatizzare il proprio ambiente possa offuscare i vantaggi ottenibili con l'automazione. O potrebbero credere che sia necessario standardizzare ulteriormente il loro ambiente attuale per poter trarre pieno vantaggio dall'automazione. In verità, lo sforzo necessario per arrivare al cloud è decisamente minore rispetto al passato. Sono stati fatti grandi passi in avanti nella costruzione degli strumenti per l'automazione e l'integrazione necessari per il rapido sviluppo di un cloud privato. Se un'organizzazione ha già adottato una tecnologia di virtualizzazione, si troverà in una posizione di netto vantaggio nel passare a un sistema di cloud computing interno. Ma, usando una metafora, oggi non c'è più bisogno di prendere le scale per arrivare al cloud, adottando prima la virtualizzazione, poi sviluppandola e spostandosi infine a un ambiente cloud. Oggi si può scegliere di prendere l'ascensore. Consideriamo ad esempio, HP CloudSystem. I clienti che acquistano HP CloudSystem possono normalmente implementare un cloud privato entro 30 giorni dall'installazione, collegandolo alle soluzioni entry-level HP Helion Professional Services. Queste soluzioni low-cost permettono ai clienti HP CloudSystem di lavorare fianco a fianco con i nostri consulenti esperti—sia prima che durante i processi di implementazione—per implementare rapidamente funzionalità quali la disponibilità automatica, la gestione delle configurazioni base, la protezione di base tramite le dotazioni lockdown e la reportistica basata sui consumi ad uso showback. Questo modello e le soluzioni HP Helion Professional assicurano un livello di soddisfazione dei clienti molto più elevato—sia che stiano iniziando il loro percorso verso il cloud con l'acquisto e l'implementazione di HP Helion CloudSystem, o che si stiano avvicinando al cloud tramite un approccio strategico che contempli un progetto di trasformazione più ampio e preveda il coinvolgimento dei professionisti HP Professional Services. 4
Business white paper | Cloud computing Mito #3: Le applicazioni critiche non possono risiedere nel cloud Una cosa è utilizzare un'infrastruttura basata sul cloud per eseguire operazioni di test sul funzionamento dei server e job di sviluppo. Un'altra è rendere disponibili in modo rapido ed efficiente le applicazioni di business. Ed è questo il punto più importante per le organizzazioni IT. Oggi, i responsabili IT subiscono un'enorme pressione per: • Tagliare i costi delle infrastrutture • Adattare i livelli di servizio alle necessità in evoluzione • Rendere disponibili le applicazioni sempre più velocemente Il cloud computing è ovviamente molto interessante per i professionisti IT, perché li aiuta a rispondere a tutte queste tre richieste. Ma quando i CEO e gli amministratori guardano alle applicazioni critiche per il business, come SAP®, Oracle e Microsoft®, iniziano ad avere qualche dubbio. Come possono gli IT implementare queste suite, spesso complesse e tradizionalmente legate all'hardware, su qualcosa che sembra così transitorio come il cloud? E come è possibile che il cloud sia configurato per far funzionare queste applicazioni velocemente, in sicurezza e in modo protetto—senza troppo dispendio di tempo ed energia da parte del dipartimento IT? In breve, il cloud computing è adatto per le applicazioni che sono critiche per il business? Per rispondere a tutte queste domande, HP ha sviluppato Cloud Maps, dei template di applicazioni preconfezionate che racchiudono decenni di competenze di HP e di terze parti. Con HP Cloud Maps, puoi costruire velocemente un catalogo completo di applicazioni implementabili tramite HP CloudSystem e HP Cloud Service Automation. Non solo contribuiscono ad offrire livelli di prestazioni e di servizio ottimizzati per gli ambienti cloud, ma aiutano anche a ridurre i tempi entro cui si rendono disponibili le nuove applicazioni, da settimane o mesi, a meno di un'ora. 5
Business white paper | Cloud computing Mito #4: Tutti i requisiti di sicurezza del coud sono creati uguali L'uso di un servizio pubblico di cloud può alleggerire gli investimenti per l'hardware e il software, poiché si paga solo per l'erogazione del servizio. Oggi, i servizi cloud sono spesso usufruiti da varie aree dell'azienda, il che significa che l'IT deve gestire i livelli di servizio. Ma molti dirigenti IT non sono favorevoli alla creazione di un sistema in cui i loro dati risiedono fuori dal loro controllo. Molte aziende, a causa dei regolamenti sulla governance, sul rischio e sulla conformità, sono sottoposte a regole severe sulla gestione e l'archiviazione dei dati sensibili. Le preoccupazioni più diffuse in fatto di sicurezza6 come citati dal Cloud Security Alliance sono: • Violazione dei dati • Perdita dei dati • Furto dell'account • API non sicuri • Negazione del servizio • Malicious insiders • Abuso e utilizzo efferato • Insufficiente due diligence • Problemi shared technology Temendo la costante crescita e la sempre maggiore sofisticazione delle metodologie di attacco, i dirigenti IT arrivano a credere che il cloud privato sia la risposta giusta poiché mantiene le infrastrutture cloud in sede, protette dai firewall aziendali e sotto il diretto controllo del gruppo IT. Questi dirigenti pensano che se la sicurezza delle loro reti tradizionali è abbastanza forte e affidabile, allora, per associazione, i loro modelli di cloud privati garantiranno lo stesso livello di protezione. Ma il modello di cloud privato è davvero sicuro? La risposta in breve è: no. In presenza di una connessione Internet sussisterà sempre un certo grado di vulnerabilità, che richiede alle aziende di ogni dimensione e complessità di analizzare, comprendere e affrontare i problemi relativi alla sicurezza nello stesso modo in cui si affrontano con un l'IT tradizionale. Ma oltre a questo, rimane sempre la minaccia di un attacco interno e del furto di dati da parte di personale interno. Per mettere in sicurezza il cloud bisogna ricorrere a veri specialisti. Per affrontare le sfide della sicurezza, bisogna prima di tutto iniziare da un'analisi completa dei rischi, insieme alla creazione di un programma per la governance, il rischio e la conformità a misura di cloud. Sarebbe inoltre opportuno delineare un'architettura di sicurezza di alto livello per i tuoi servizi basati su cloud. In aggiunta, si dovrebbero determinare i controlli di sicurezza aggiuntivi necessari per proteggere le informazioni in diversi tipi di ambienti cloud. Gli attuali investimenti nella sicurezza dovranno essere mantenuti, conformandosi al contempo alle regole del settore, senza incidere sulle prestazioni e sulla disponibilità. Il programma e i servizi di consulenza HP Cloud Protection possono aiutarti a predisporre i necessari controlli e principi di sicurezza all'interno dell'ambiente cloud ibrido della tua azienda e offrono strategie di mitigazione del rischio contro le minacce definite dalla Cloud Security Alliance. 6 “The Notorious Nine: Cloud Computing Top Threats in 2013”, come citato su: https://cloudsecurityalliance.org/media/news/ ca-warns-providers-of-the-notorious-nine- cloud-computing-top-threats-in-2013/. 6
Business white paper | Cloud computing Mito #5: C'è solo un modo di fare cloud computing Come hai potuto constatare, ci sono diversi modelli di utilizzo del cloud. In questo documento abbiamo trattato i diversi modelli, così come il ruolo dei cloud pubblici e privati. Oltre ai cloud pubblici e privati, esiste anche una terza opzione: l'utilizzo ibrido. Come suggerisce il nome, l'utilizzo ibrido è l'utilizzo di due o più cloud (privato, di una community o pubblico). Questi cloud rimangono entità separate ma sono collegate da una tecnologia standardizzata che permette la portabilità dei dati e delle applicazioni (ad esempio, il cloud bursting per equilibrare i carichi tra i cloud). In un articolo pubblicato nel marzo 2014 per Inc. magazine intitolato “How to Choose the Right Cloud Services” (come scegliere i giusti servizi cloud), l'autore Tony DiBenedetto suggeriva saggiamente che "è l'applicazione stessa a determinare dove deve risiedere, a seconda delle esigenze dell'organizzazione, il che significa che i cloud pubblici e privati devono coesistere in un modello ibrido.” Arrivava perciò alla conclusione che "le organizzazioni devono rivolgersi ai rivenditori e ai partner tecnologici perché li aiutino a sviluppare un modello ibrido che sfrutti il meglio dei cloud pubblici e privati, così come le applicazioni legacy che risiedono tradizionalmente sull'hardware a loro dedicato (on-premises) che non possono essere spostate sul cloud. La decisione di dove le applicazione debbano risiedere, dovrebbe dipendere dalle risorse IT esistenti nell'azienda, dal suo business specifico o dai requisiti normativi del settore e dai suoi piani futuri.”7 Chiaramente, le decisioni basate sull'attenta analisi delle applicazioni evidenziano la gamma di possibilità di utilizzo del cloud che sono oggi disponibili per le organizzazioni. Jean Bozman scrittore veterano di tecnologia, in un articolo IDC del 2010 che è ancora valido oggi, sviluppa ulteriormente i benefici sia dei cloud pubblici che privati: "I cloud privati sfruttano la tecnologia cloud, offrendo molti dei vantaggi—come una maggior standardizzazione dell'infrastruttura e dei processi di business—che riducono i costi operativi generali (OPEX) e migliorano l'agilità del business. I cloud pubblici offrono il vantaggio di sfruttare l'infrastruttura di qualcun altro per far gestire carichi di lavori IT su base pay-as- you-go (a consumo), riducendo i costi CAPEX.”8 Una soluzione completa per costruire e gestire i servizi cloud HP CloudSystem è la piattaforma più completa, integrata e aperta disponibile per permettere alle imprese e ai fornitori di servizi di costruire e gestire i servizi in tutti gli ambienti di utilizzo, pubblici, privati e ibridi. Basato sulla comprovata e leader di mercato HP Cloud Service Automation and Converged Infrastructure, HP CloudSystem integra server, storage, reti, sicurezza e gestione per automatizzare il ciclo di vita applicazione-infrastruttura per la gestione dell'utilizzo del servizio ibrido. Il risultato è una soluzione cloud completa che permette alle imprese di guadagnare agilità e velocità e permette ai fornitori dei servizi di aumentare le proprie entrate. HP CloudSystem offre un ampio supporto per le applicazioni e aiuta le aziende a progettare, fornire e gestire servizi cloud, indipendentemente dalle risorse CloudSystem on-premises o dai cloud esterni. Come parte di HP Helion portfolio, le organizzazioni beneficeranno di un'architettura semplificata e integrata che è più semplice da gestire e offre flessibilità e portabilità tra cloud pubblici, privati e gestiti. 7 http://www.inc.com/tony-dibenedetto/how-to- choose-the-right-cloud-services-.html. 8 “Cloud Computing for the Enterprise Steps Forward: Lessons Learned and Key Takeaways”, IDC, 25 giugno 2010. 7
Business white paper | Cloud computing Cloud: sei pronto? Una volta vagliate le voci e le dicerie che circolano sul cloud computing, sarà evidente che il cloud offre benefici reali e tangibili. Abbracciare il cloud in tutti casi in cui risulti vantaggioso per la tua azienda, può accelerare il ritorno dell'investimento e ridurre i costi. Ma abbracciare il cloud significa anche non dare peso alle voci in circolazione e concentrarsi su soluzioni reali. Non importa a che punto del ciclo di adozione del cloud ti trovi, HP ha le persone, i processi e una comprovata esperienza per fare la vera differenza e aiutarti a prendere la strada più diretta verso il cloud. Con HP al tuo fianco, beneficerai immediatamente della gamma più estesa del settore di competenze, prodotti e servizi di cloud computing. Contattaci oggi stesso e scopri tutti i dettagli sulle soluzioni discusse in questo documento, e su come HP può rendere il tuo percorso verso il cloud il più facile possibile. Per saperne di più sul portfolio HP Helion di prodotti e servizi cloud, vai su: HP Helion su hp.com/go/helion HP CloudSystem su hp.com/go/cloudsystem HP Helion Professional Services hp.com/go/cloudprofessionalservices HP Cloud Demos su hp.com/go/cloudsystemdemos Sempre connessi hp.com/go/getconnected Iscriviti per restare aggiornato hp.com/go/getupdated © 2014 Hewlett-Packard Development Company, L.P. Le informazioni qui contenute sono soggette a variazioni senza preavviso. Le uniche garanzie sui prodotti e servizi HP sono esposte nelle dichiarazioni di garanzia esplicite che accompagnano i suddetti prodotti e servizi. Nessuna delle informazioni qui incluse deve essere interpretata come una garanzia aggiuntiva. HP declina ogni responsabilità per errori tecnici o editoriali od omissioni qui contenuti. Microsoft è un marchio registrato del gruppo Microsoft negli Stati Uniti. Oracle è un marchio registrato di Oracle e/o delle sue consociate. 4AA3-4550ITE, Creato a maggio 2011; Aggiornato a agosto 2014, Rev. 3
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