DOCUMENTO INFORMATIVO DEL WWF SUL TURISMO - WWF International Giugno 2001
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DOCUMENTO INFORMATIVO DEL WWF SUL TURISMO WWF International Giugno 2001
DOCUMENTO INFORMATIVO DEL WWF SUL TURISMO VISIONE D’INSIEME Il Turismo nell’Economia Globale I viaggi ed il turismo comprendono ‘le attività di persone che viaggiano o soggior- nano in luoghi al di fuori del loro ambiente abituale, non oltre un anno consecuti- vo, per piacere, per affari o per altri motivi' (WTO, WTTC, Earth Council). Su queste basi, nel 2000, gli arrivi del turismo internazionale hanno raggiunto i 698 milioni e gli introiti derivanti dal turismo internazionale sono aumentati del 4.5% fino a raggiungere i 476 miliardi di dollari. Attraverso l’economia globale, i viaggi ed il tu- rismo hanno rappresentato per circa l’1% del prodotto globale annuo, e oltre il 1- 0% di tutta la forza lavoro (WTO). Il World Tourism Organisation (Organizzazione per il turismo Mondiale) prevede un incremento del numero dei turisti entro il 202- 0 fino ad 1.6 miliardi. Ad un livello macro-economico, il turismo è stato sostenuto sia dalle istituzioni in- ternazionali che dai governi nazionali come la panacea per lo sviluppo sostenibile, un’alternativa all’erosione delle risorse naturali da parte di altre attività commer- ciali come l’estrazione mineraria e la deforestazione. Molti paesi in via di sviluppo stanno guardando al turismo come ad un percorso che garantisce prosperità eco- nomica e come mezzo per attrarre gli investimenti dall’estero. Comunque, a di- spetto del suo potenziale di sviluppo, raramente il turismo è all’altezza delle sue aspettative di sostenibilità. Gli impatti negativi includono l’uso eccessivo e non e- quo delle risorse, la frammentazione e la distruzione dell’habitat, l’omologazione e la commercializzazione sociale e culturale, l’esclusione economica. Sviluppo e Pratica Il turismo può essere diviso in due tipologie di attività: lo sviluppo e la pratica. Il WWF si occupa di entrambe. Nella prospettiva dello sviluppo, il turismo spesso è l’elemento trainante che sta dietro alla significativa crescita di infrastrutture in molti dei paesi in cui il WWF so- stiene la conservazione della biodiversità. Dato che le regioni ecologicamente fra- gili, come quelle che includono zone costiere o barriere coralline, spesso sono at- traenti come destinazioni turistiche, uno sviluppo inappropriato o non programma- to può essere disastroso in termini di degrado dell’habitat e perdita di biodiversità, e può risolversi in un cattivo uso di risorse naturali quali acqua dolce, foreste e barriere coralline. Anche dal punto di vista della pratica, il turismo può avere un’influenza negativa sull’ambiente se l’impatto dei turisti, in gruppi sia piccoli che grandi, non viene ge- stito in modo efficace. Per esempio, in un certo numero di zone, lo sviluppo del tu- rismo ha comportato una carenza d’acqua che ha inciso sulle comunità locali e sulla stessa industria del turismo. In altre aree, sono state impoverite le foreste per la raccolta di legname come combustibile, e le barriere coralline sono state danneggiate da diverse attività antropiche incontrollate.
Il Boom e il Fallimento Il turismo dipende dal desiderio dei turisti di visitare una certa meta. Questa vo- lontà viene modellata sulla base di vari fattori, inclusa la soddisfazione del visita- tore e l’attrattiva delle destinazioni. Alla base, comunque, c’è il mantenimento di un ambiente intatto ed attraente. Di conseguenza, l’industria del turismo ha biso- gno di investire in una corretta gestione dell’ambiente. Storicamente il turismo ha cercato di massimizzare la capacità ricettiva del luogo di soggiorno senza il dovuto riguardo per l’ambiente. Come risultato, queste mete spesso passano attraverso un ciclo di improvviso successo e conseguente fallimento. Mancando un approccio di lungo-termine e di “lealtà” verso la zona, e guidata da vantaggi finanziari a bre- ve termine, dalle mode e da margini di scarso profitto, l’industria del turismo si sposta verso una meta ancora intatta. La dispersione Dove si importa il cibo per i turisti, gli hotel di lusso appartengono a stranieri e le vacanze sono pagate secondo la formula del “tutto compreso”, il paese di origine, le comunità e le imprese locali non ne beneficiano e restano esclusi dalla catena dell’offerta. Il reddito da turismo non li raggiunge.Questo fenomeno è conosciuto come ‘dispersione’, e talvolta appena il 10% di tutto ciò che spende il turista rag- giunge la destinazione e la comunità che ospita. Il risultato è che la gente del luo- go è poco incentivata a mantenere l’ambiente dal quale dipende l’afflusso turisti- co. Perciò lo sviluppo del turismo ad un macro livello ha conseguenze negative se non vengono creati benefici a un micro-livello. Persino dove il turismo coinvolge la comunità locale e la sostiene, è meglio che sia integrato in un’economia locale di- versificata. La promozione del turismo a scapito di altre attività economiche e- spone una comunità o un paese all’instabilità del mercato turistico internazionale. Lo Sviluppo Sostenibile Il turismo può essere una componente importante nello sviluppo sostenibile di molte comunità locali, a patto che la comunità sia attivamente coinvolta in esso, che i benefici economici siano equamente distribuiti, che sia parte di un’economia locale diversificata, che non mini la cultura locale e l’attività economica sostenibi- le esistente. Il turismo può anche arricchire la cultura e le tradizioni storiche che contribuiscono alla conservazione e alla gestione sostenibile delle risorse naturali. Chi è responsabile per il turismo responsabile? Il turismo è un settore complesso e lo sviluppo turistico è il risultato di una combi- nazione di decisioni prese da molti diversi soggetti compresi i tour operator, i go- verni, le comunità, le autorità nei luoghi di destinazione e le agenzie internazionali. Il WWF crede che tutte le parti coinvolte siano responsabili. Nei luoghi di destina- zione, gran parte della responsabilità potrebbe essere dei governi nazionali e delle autorità locali, invece nei paesi che generano turismo potrebbe essere dei tour operator e degli agenti di viaggio. I grandi tour operator che mettono in movimento milioni di turisti ogni anno, per esempio, sono il collegamento commerciale fra le mete e chi fa le vacanze, ed hanno un margine di influenza sia su come si svilup- pa una meta sia sul genere di vacanza che la gente acquista. Dove i grandi tour
operator sono “verticalmente integrati” (per esempio possedendo una linea aerea o degli alberghi), c’è su di essi una responsabilità anche maggiore ad incoraggiare ed implementare il turismo responsabile. Inoltre, i turisti hanno il dovere di com- portarsi in modo da rispettare sia l’ambiente che la cultura che visitano, così co- me di cercare di sostenere le imprese, gli affari e la conservazione della natura della comunità locale. La risposta politica Internazionale A livello internazionale, di “turismo sostenibile” si è parlato in vari forum per un certo numero di anni¹. I più recenti meeting di alto livello sul turismo sono stati la “ Commissione sullo sviluppo sostenibile” ( Commission on Sustainable Develo- pment - CSD) nel 1999 e la “Convenzione sulla diversità biologica” ( Convention on Biological Diversity -CBD) nel 2000. Il CSD ha preso una risoluzione che tratteg- gia un programma di lavoro sul turismo da attuare per preparare il terreno a Rio+10 e che è applicabile a tutti gli attori del settore turistico. Al CBD è stato as- segnato il compito di sviluppare le linee guida per il turismo nelle aree ecologica- mente fragili. In più le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2002 Anno Internazionale delle Montagne e dell’Ecoturismo. Il WWF sostiene tutte queste decisioni, ma cre- de fermamente che ogni iniziativa che sia da esse sollevata dovrebbe trarre inse- gnamento e tener conto delle numerose esperienze di turismo e degli impatti ne- gativi sino ad ora riscontrati. L’APPROCCIO DEL WWF Il Global 200 e la conservazione delle ecoregioni Il WWF ha sviluppato un approccio chiamato “conservazione delle ecoregioni” che cerca di conciliare le necessità di sviluppo umano con quelle della conservazione della biodiversità all’interno di macro aree. Il WWF ha identificato circa 240 regioni nel mondo che sono uniche in termini di biodiversità. Le ha chiamate “ecoregioni” e ha sviluppato una carta chiamata “Global 200” che mostra dove si trovano e perché sono importanti. L’Italia è rappresentata in due ecoregioni: Alpi e Mediter- raneo. Questo approccio implica che il WWF ha bisogno di impegnarsi con le po- tenze che influenzano il modo in cui l’ambiente e le risorse naturali vengono usate e trasformate dalla gente. Particolarmente importante tra queste “forze“ sono il commercio e l’industria. Dove il turismo rappresenta la principale attività in un’ecoregione, è importante che la visione di conservazione e la strategia per l’ecoregione tengano presenti i rischi e le opportunità del turismo. Sviluppo di un turismo adattabile Il WWF ritiene che lo sviluppo turistico dovrebbe essere affrontato con cautela da tutte le parti e che al contempo si dovrebbero considerare altre alternative e stra- tegie di sviluppo complementari. ¹ UNED-UK’s Roadmap to Rio+10 offre una lista dei più significativi accordi e decisioni sul turismo che sono state prese prima e dopo il 1992 - http://www.earthsummit2002.org/roadmap/tourism.htm.
Lo sviluppo del turismo dovrebbe essere definito, analizzando i bisogni di una destinazione e delle comunità locali, e dalle condizioni ambientali e turistiche già esistenti piuttosto che essere predeterminato come una formula fissata. In certe zone che sono particolarmente fragili dal punto di vista ecologico, qualsia- si forma di sviluppo del turismo potrebbe risultare inappropriata. Il turismo è più accettabile, comunque, quando il suo potenziale impatto negativo è ritenuto minore di quello che potrebbe derivare dallo sviluppo di strategie alter- native come l’attività estrattiva o di deforestazione, oppure dove lo sviluppo di una parte di una certa zona per il turismo, consenta la conservazione di tutta la parte restante. Un approccio centrato sul turismo dovrebbe determinare il ruolo del turi- smo entro lo sviluppo sostenibile e la conservazione dell’ecoregione. Soprattutto, lo sviluppo dovrebbe essere guidato da una valutazione in prospettiva ambientale, sociale ed economica. Il turismo potrebbe essere accettabile, persino negli ambienti più sensibili, se con- tribuisce a fornire mezzi di sussistenza sostenibili alla comunità. Strumenti per il Turismo Responsabile Per perseguire la responsabilità nel turismo è necessario adottare diversi stru- menti quali linee di azione e regolamenti, pianificazioni, incentivi, codici di con- dotta e linee guida, schemi di certificazione, formazione e facilitazioni. Per essere efficaci, questi strumenti necessitano di essere combinati ed implementati in un pacchetto o programma integrato. Ad oggi, l’approccio del WWF si è concentrato sulla pianificazione dell’ecoturismo e sui codici di condotta (ossia cosa fare, per esempio il comportamento appropria- to per i turisti) e le linee guida (cioè come fare, per esempio come sviluppare l’ecoturismo basato sulle comunità). Ad esempio, il WWF ha sviluppato delle linee di condotta per il turismo responsabi- le in due zone geografiche, l’Artide e la regione mediterranea, come pure delle li- nee guida generiche per l’ecoturismo basato sulle comunità. Volontariamente a- dottati dall’industria, codici e linee guida possono accrescere la consapevolezza e la responsabilità ambientale di tutte le parti coinvolte nel turismo. In Namibia, per esempio, attraverso dei partner locali in Namibia, il WWF lavora anche per facilita- re l’implementazione del turismo responsabile e fornire supporto tecnico e finan- ziario alle comunità locali ed alle ONG. Il WWF crede che tutte le linee guida ed i codici dovrebbero esigere come condizio- ni essenziali, che il turismo: • sia compatibile con la conservazione della biodiversità e la sostenga, • utilizzi le risorse naturali in modo sostenibile e minimizzi l’inquinamento e gli sprechi, • coinvolga attivamente la popolazione locale e rispetti le culture del posto e i siti storici o scientifici, • apporti benefici alle comunità locali in modo equo, • abbia un valore informativo ed educativo.
Inoltre, le linee guida ed i codici di condotta dovrebbero: • dare il profilo dell’impatto del turismo e di come lo si potrebbe evitare, • cercare un equilibrio tra gli aspetti ambientali, socio-economici e culturali del tu- rismo, • enfatizzare gli aspetti direttamente correlati ai soggetti che si mira a coinvolge- re, • essere positivi, specifici, orientati all’azione, suggerire chiaramente i provvedi- menti che possono essere monitorati, • essere sviluppati da e per tutte le parti coinvolte nel settore turistico, in partico- lare per le autorità e le industrie locali, • essere elaborati attraverso la consultazione e l’associazione, per esempio, dell’industria turistica e delle comunità ospitanti. Il WWF riconosce i limiti di codici e linee guida in assenza del supporto di sistemi di verifica, di facilitazioni e di implementazione. Qui la certificazione può svolgere un ruolo importante. Il WWF è attivamente impegnato nel dibattito sulla certifica- zione internazionale ed è coinvolto nello sviluppo e nel rafforzamento di alcuni schemi. Il WWF riconosce l’importanza degli standard e degli schemi di certificazione co- me strumenti per assicurare che il progresso verso il turismo responsabile sia mi- surabile e monitorato². Esistono già vari schemi di certificazione ed alcuni sono più completi di altri. Il WWF raccomanda l’uso degli schemi di certificazione laddo- ve questi siano giudicati essere a sostegno della conservazione della biodiversità e dell’uso sostenibile. I criteri per rilevare la performance dovrebbero essere basa- ti su processi complementari come il “benchmarking” (stabilire punti di riferimen- to e/o limiti). Un possibile modo per distinguere schemi di azione efficaci e non, potrebbe essere l’istituzione di un’organizzazione di accreditamento neutrale composta da un’ampia schiera di soggetti attivi nel turismo. Il successo della certi- ficazione, comunque, dipenderà in definitiva dalla domanda di turismo responsa- bile da parte del consumatore. I fattori chiave in base ai quali si dovrebbe giudicare la validità di uno schema di certificazione, sono: • accessibilità e possibilità di utilizzo specialmente per le Piccole Medie Imprese; • praticabilità dell’unità di certificazione (vacanza, destinazione o compagnia); • applicabilità a livello locale; • attenzione alla performance così come al processo; • attenzione ai criteri ambientali e socio-culturali, • revisione interattiva dei criteri e progressivo miglioramento degli standard, • input da parte di più soggetti coinvolti, • trasparenza, • verifica di una terza parte indipendente, ²Tourism Certification, WWF-UK (2000)
• presenza sul mercato, • credibilità fra tutti i soggetti coinvolti. Il WWF e l’Industria Per promuovere i suoi scopi di conservazione e trovare soluzioni pratiche ai pro- blemi ambientali che minacciano la natura, il WWF crede che sia essenziale colla- borare con l’industria ed il commercio per dimostrare una direzione ambientale u- nitaria, sviluppare una migliore gestione ambientale, catalizzare cambiamenti a livello politico e di settore,fornire sostegno finanziario alle iniziative congiunte di conservazione. L’industria ed il commercio occupano una posizione particolarmente importante nella piramide della conservazione (vedi illustrazione). Un’efficace conservazione delle specie in pericolo richiede la conservazione dei luoghi in cui esse vivono. Ciò a sua volta richiede un comportamento responsabile da parte della gente e delle industrie che sono attivi in quelle località. L’industria del turismo è la più grande del mondo e perciò le sue attività costituiscono una consistente preoccupazione per il WWF. Una collaborazione di successo con l’industria si applica ad aree come la eco- efficienza e l’innovazione del prodotto, dove si possono fare significativi risparmi e dove si possono creare nuovi mercati. Attraverso l’iniziativa “Climate Savers” per esempio, il WWF lavora con compagnie ed esperti tecnici sull’utilizzo sostenibile dell’energia. Il lavoro in corso con l’ Inter- national Hotels Environment Initiative su uno strumento basato sul web, che defi- nisce dei punti di riferimento per gli alberghi, ideato per misurare la performance ambientale, è un esempio pratico con particolare riferimento al settore turistico, che mostra come il WWF cerchi di migliorare il rendimento commerciale, conser- vando allo stesso tempo l’ambiente. Il WWF utilizza anche tecniche innovative che consentono alle compagnie di ricon- siderare il centro del loro business per renderlo più sostenibile, così come più conveniente. Il WWF perciò ricerca una relazione costruttiva ed attiva con l’’industria del turi- smo per implementare il turismo responsabile. Comunque, il WWF non esiterà a mettere in risalto esempi di cattiva gestione e di degrado ambientale risultante dal turismo non responsabile. Il WWF collaborerà con coloro che, nell’industria del turismo, si impegnano a sostenere il turismo responsabile. L’industria del turismo deve riconoscere le sue responsabilità per la conservazione e la gestione efficace, lavorando entro i limiti dei principi e delle linee guida dello sviluppo sostenibile.
WWF Il network globale per l’ambiente si impegna a: conservare le specie in pericolo proteggere i luoghi in pericolo concentrarsi sulle minacce globali alla natura… …cercando soluzioni a lungo-termine I Tour Operator Fra i numerosi soggetti coinvolti nell’industria del turismo, il WWF sta cercando di lavorare strettamente con alcuni tour operator in particolare. La crescita del turi- smo responsabile dipende, in parte, dalla domanda del consumatore. La domanda può anche essere stimolata da un efficace marketing e dalla presentazione di nuo- ve opzioni per chi va in vacanza. Occupandosi contemporaneamente dei diversi ele- menti di una vacanza, i tour operator rappresentano la faccia pubblica del turismo e giocano un ruolo fondamentale nel processo di marketing. Il WWF sostiene che il turismo responsabile dovrebbe essere un elemento chiave di qualsiasi vacanza di qualità. Il WWF incoraggia i tour operator a considerare i seguenti primi passi per un turi- smo responsabile: • collocare il turismo responsabile alla base delle loro attività; • condividere le procedure delle linee guida e delle certificazioni; • sostenere le campagne del WWF contro il commercio illegale della fauna e della flora selvatiche attraverso campagne di sensibilizzazione verso i loro clienti, che spieghino perché non comprare souvenir fatti con materiali derivanti da specie in pericolo; • incoraggiare gli alberghi di loro proprietà o quelli che utilizzano, a misurare e mi- gliorare la loro performance ambientale usando lo strumento di punti di riferi- mento per gli hotel sviluppato dal WWF e dalla International Hotels Environment Iniziative; • partecipare all’iniziativa Tour Operator UNEP (il Programma Ambiente delle Nazio- ni Unite) per lo sviluppo del turismo sostenibile e sviluppare una visione a lungo termine per la sostenibilità. Il WWF ritiene anche che i tour operator possano agire per migliorare le loro perfor- mance in molte aree, quali :
• rendimento ambientale e miglioramento della conservazione ambientale; • consultazione e promozione di una partecipazione attiva dei rappresentanti delle comunità delle località di destinazione; • disposizione per la spartizione dei benefici con la popolazione locale e loro con- sultazione; • partecipazione collaborativa alla pianificazione a lungo termine delle destinazio- ni; • informazione ai turisti; • marketing di qualità. Il logo del Panda Il WWF ha una politica ben sviluppata riguardo ai tempi e ai modi con cui il suo no- me ed il suo logo possono essere utilizzati da organizzazioni commerciali. Per quan- to riguarda il turismo, il marchio del WWF non sarà utilizzato per certificare le de- stinazioni, i prodotti, i servizi o le imprese collegate al turismo. Qualora il marchio WWF sia utilizzato in una collaborazione fra il WWF stesso e una qualsiasi organiz- zazione commerciale relativa al turismo, deve essere accompagnato da una chiara dichiarazione circa la natura e lo scopo della collaborazione. Comunque, il marchio del WWF sarà utilizzato congiuntamente ai simboli delle organizzazioni partner ogni volta che ciò sarà possibile. Lo sviluppo di rapporti commerciali e l’uso del marchio WWF seguiranno le procedure stabilite dal WWF. Pubblicazioni del WWF sul Turismo • Guidelines for Community-Based Ecotourism, WWF International & WWF-UK, 2001 • Tourism Certification, WWF-UK, 2000 • Tourism & Carnivores, WWF-UK, 2000 • Mediterranean Guidelines for Responsible Tourism, WWF Mediterranean Programme, 1999 • Ten Principles for Responsible Tourism in the Arctic, WWF Arctic Programme, 1998 • Beyond the Green Horizon, WWF-UK & Tourism Concern, 1993 WWF Italia Ufficio Turismo Responsabile Via Orseolo 12— 20144 Milano Tel. +39 02 83133257 Fax +39 02 83133222 e-mail: turismo@wwf.it
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