Passi itinerari per famiglie in Valtellina e Valchiavenna - quarantaquattro - Lyasis ...
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LUCA ARZUFFI quarantaquattro passi itinerari per famiglie in Valtellina e Valchiavenna LYASIS EDIZIONI
LUCA ARZUFFI quarantaquattro passi itinerari per famiglie in Valtellina e Valchiavenna LYASIS EDIZIONI
Questo libro è stato pubblicato grazie al contributo di: Provincia di Sondrio Fondazione Luigi Bombardieri Unione dei Comuni della Valmalenco
Camminare... ...educando, camminare imparando, camminare vivendo. Sono i primi tre elementi che evoca la lettura di questo libro e la visione delle immagini scelte a corredarlo. Vedere bambini, tanti, sorridenti e scanzonati, in movimento su sentieri di montagna, rilancia il bisogno, quasi la necessità di ossigeno, di silenzio, di purezza, di una sana e propedeutica fatica. Nulla di stoico o masochistico, nessuna “lotta con l’alpe”, ma solo il naturale modo di relazionarsi con la natura e noi stessi. Camminare per riscoprire un modo di vivere in un mondo da vivere. Nell’era in cui ci siamo ridotti a comprare dei file musicali che riproducono lo scroscio dell’acqua, il cinguettio degli uccelli e il rumore di un bosco, c’è ancora lo spazio e la forte necessità di rilanciare questi elementi nella loro gratuita essenza. A un mondo sempre più indoor abbiamo provato a replicare con la moda solo ostentata di vivere outdoor, non avendo capito che la differenza tra questi due mondi non è solo essere dentro o fuori dalla porta di un edificio e nemmeno indossare abbigliamento e scarpe tecniche. Vivere outdoor significa spogliarsi di tutto ciò che ci ha apparentemente civilizzato, che ci ha viziato, per ritornare a vivere con ritmi, suoni e sapori che seguono regole e dinamiche non manipolate e create da noi. Le vacanze, come gli altri svaghi famigliari, spesso ormai le decidono i figli, e i genitori vanno dove i figli vogliono: far conoscere invece ai bimbi e ai ragazzi il piacere di divertirsi, di gioire, di godere e di esplorare andando in montagna, potrebbe essere anche il modo per farlo riscoprire ai loro genitori e a tutti quegli adulti che hanno perso il gusto di ritornare semplici, di spogliarsi di tutto ciò che è divenuto complicato, preorganizzato, standard. Un altro concetto da rivedere, o per lo meno da rivalutare e approfondire, è l’equazione che una cosa più è lontana e costosa e più è bella: la crisi economica e l’indigestione di viaggi oltreoceano dovrebbero ridare voglia di scoprire ciò che è a portata di gambe e non di portafoglio. In montagna la gente è sempre nata ed è sempre vissuta. Le voci ed i rumori sono scivolati troppo spesso a valle, come le economie e le mode. Ora è da valle che si deve ripartire e tornare in quota per riportare ordine nell’anima e nel corpo: questo volume può senz’altro essere la bussola che suggerisce una rotta, percorsa la quale basterà voltare pagina e proseguire il cammino, sapendo che non esiste una meta troppo lontana che non valga la pena essere raggiunta. Simone Moro
Il volume che avete in mano, Quarantaquattro passi – itinerari per famiglie in Valtellina e Valchiavenna, è il primo di una fortunata collana di guide escursionistiche rivolte soprattutto alle famiglie, in particolare - ma non solo - quelle con bambini. Il progetto editoriale nasce nel 2012 da due considerazioni: la pri- ma è che nonostante l’assalto dei centri commerciali, dei canali digi- tali, delle playstation, sempre più famiglie vogliono avvicinarsi alla montagna, alla natura, all’ambiente delle nostre Alpi; la seconda, che speriamo di condividere con voi, è che si può recuperare e diffondere una passione della montagna solo (ri)partendo dalle giovani generazioni. Il successo della collana 44 passi, giunta al suo quinto volume, è segno che l’intuizione era corretta, e oggi forse ancora più di ieri la riscoperta di un turismo di prossimità spinge sempre più persone e famiglie a esplorare mete a portata di… piede. Ma perché un libro? È vero che ormai, nell’era digitale, se qualcuno vuole informazioni su un luogo, un’escursione o un rifugio, sul web trova tutto, ma trova anche di tutto… e non sempre ciò che si trova in rete è valido e affidabile. Soprattutto, spesso c’è pur sempre biso- gno di una ispirazione, di un punto di partenza. 6
Ecco allora che Quarantaquattro passi – questo libro così come anche tutta la collana, che vi invitiamo a scoprire e usare – vuole essere proprio questo punto di partenza, per tutti quelli che, so- prattutto con famiglia al seguito, vogliono scoprire alcune tra le più belle passeggiate, note e meno note, di quell’angolo di Alpi racchiuso nella provincia di Sondrio, con qualche piccola incursione nei territori circostanti. Cosa distingue allora questa guida rispetto a qualunque altra? Tutti gli itinerari che trovate in questo libro sono stati provati, percorsi, testati davvero con la nostra famiglia, con i miei bambini: non si tratta quindi di una guida “compilata” ma di un’esperienza vissuta in tutte le stagioni dell’anno. Le 44 escursioni che proponiamo - in fila per sei col resto di due - spaziano dalle mete “classiche” alle valli più sconosciute, seguendo il filo rosso dell’accessibilità, della fattibilità per tutti, della leggerezza, suggerita dal titolo un po’ spiritoso, anche se non manca qualche sfida più “ardita” per i più volenterosi e allenati… Vi troverete una certa varietà: abbiamo voluto comprendere un ter- ritorio vasto, con caratteristiche molto diversificate, proprio perchè ciascuno potesse poi approfondirne la conoscenza, lasciandosi affa- scinare da una valle, da un paesaggio… gli itinerari scelti vogliono essere infatti prima di tutto un’ispirazione, offrire ulteriori spunti di visita, idee per nuove escursioni, per un’esperienza di montagna sempre nuova da costruire con la propria famiglia. Buon viaggio! 7
Guida alla lettura Schede All’inizio di ciascun itinerario troverete una scheda che ne riassume alcune caratteristiche; tra di esse, abbiamo inserito una classificazione per età, che si riferisce all’età minima perché il bambino possa affrontare quell’itinerario in autonomia, camminando da solo e apprezzandone le caratteristiche; si tratta di un dato utile, ma estremamente indicativo e generale: le proposte di visita più culturali sono ovviamente alla portata di qualunque età, ma magari per i bambini più piccoli dovremo trovare altri stimoli al di fuori della storia o dell’arte… Alcuni itinerari sono percorribili con il passeggino, anche se la possibilità di utilizzarlo, per i percorsi escursionistici, si riferisce esclusivamente a quei modelli di passeggino esplicitamente pensati per un utilizzo “off-road”. Abbiamo dato un’indicazione anche sui tempi, che sono uno degli aspetti più critici: per le escursioni, in generale, occorre calcolare almeno una volta e mezza i tempi indicati per gli adulti, ma il consiglio è che per andare in montagna con i bambini, soprattutto i più piccoli, occorre lasciare Partenza: Località Barchi, a casa l’orologio; prendetevi m 1698 il tempo necessario anche Arrivo: Lago Palù, m 1921 per una sosta in più, una Dislivello: 220 m merenda, uno sguardo al (430 da San Giuseppe) paesaggio, che possono Tempo: meno di un’ora rappresentare un diversivo (1,30 da San Giuseppe) utile a spezzare la fatica. Difficoltà: mulattiera Stesso discorso anche per e sentiero facile la difficoltà dell’itinerario, Età: 3+ dove abbiamo cercato di riassumere l’impegno e lo Stagione consigliata: sforzo fisico richiesto per ogni escursione. 8
Cartine Un discorso a parte meritano le cartine: abbiamo preferito inserire delle mappe stilizzate dove troverete un’indicazione del percorso da seguire con disegni e sfondi realizzati dai bambini. Consigliamo sempre di portare una cartina dettagliata e di scaricare sul proprio smartphone o smartwatch la traccia GPX disponibile per ogni itinerario. Traccia GPX Rif. Palù Bocchel del Torno 2203 m A. Roggione Chiareggio 2019 m Barchi Lago Palù 1698 m 1921 m M. Roggione 1490 m 2361 m A. Campolungo 2113 m SAN GIUSEPPE Malga Rundai 1433 m Passo Campolungo 2170 m M. Motta 2336 m Informazioni importanti Nonostante le escursioni che proponiamo in questo libro siano alla portata della maggior parte delle persone, anche bambini, qualunque attività in montagna non è esente da rischi: in particolare, ciascuno deve saper valutare le capacità e lo stato di allenamento sia propri che delle persone affidate, soprattutto se minori. Quanto descritto nella presente guida si riferisce alla situazione aggiornata al 2020: eventuali differenze registrate in termini di viabilità, segnaletica o condizione dei percorsi sono da imputarsi ad eventi occorsi nel frattempo. Raccomandiamo, a maggior ragione in presenza di bambini, la massima prudenza e attenzione: l’autore e l’editore declinano qualunque responsabilità per incidenti, danni e inconvenienti che dovessero verificarsi nello svolgersi delle escursioni descritte in questa guida. 9
il punto di svolta tra lago e montagna! RISTOP BAR allo svincolo di F uentes! Ristorante a buffet - Pizzeria - Ristorante per colazioni e brunch Via Nazionale 1394 - 23010 Piantedo Tel. 0342 68327610- ristop@alice.it
Qualche consiglio in più Per vivere serenamente un’esperienza in montagna con i bambini occorre in generale adattarsi alle loro possibilità e ai loro ritmi: programmate escursioni alla loro portata, magari costruendo un percorso progressivamente più impegnativo nella stagione per dare anche a loro obiettivi a medio termine. Tenete conto che il bambino difficilmente accetta la fatica, se non c’è uno scopo a lui evidente e tangibile (un “bel panorama” non basta…): il rifugio, la cima, una meta precisa, un premio, un amico che ci precede possono essere alcuni tra i tanti “sproni” che gli permetterano di raggiungere risultati sorprendenti. Cercate sempre quanto più possibile di offrire ai bambini un’esperienza completa della montagna e dei territori che visitate. Fate in modo che i bambini siano in compagnia durante le vostre escursioni: se appena potete invitate famiglie di amici, cuginetti, anche amici adulti; la novità dell’amico fa dimenticare loro la fatica e rende più piacevoli le salite. Una proposta r chi Post-it molto interessante, pe a dis po siz ion e, Per rendere più piacevole ha 3 giorni è qu ella di co mp ier e il la lettura abbiamo creato trekking il Rif ug dei 3 rifugi, io Bertacchi dei POST-IT che contengono alcune curiosità che collega con il Rif ug io Ch iav enna e il e informazioni importanti. olo in Rifugio Baita del Capri Va l di Le i 11
INDICE LAGO DI COMO E VALCHIAVENNA 1 PIAN DI SPAGNA 16 2 IL TEMPIETTO DI SAN FEDELINO 20 3 LA VAL BODENGO 23 4 LA VIA SPLUGA 26 5 IL RIFUGIO BERTACCHI 31 6 IL RIFUGIO CHIAVENNA 34 7 LE MARMITTE DEI GIGANTI 38 8 SAVOGNO E L’ACQUAFRAGGIA 42 9 IL PERCORSO DELLA CASTAGNA A BRENTAN 48 10 LA VAL CODERA 52 DA MORBEGNO A SONDRIO 11 I PASSI SAN MARCO E VERROBBIO 56 12 IL PONTE NEL CIELO IN VAL TARTANO 60 13 I BAGNI DEL MASINO 62 14 LA VAL DI MELLO 66 15 IL RIFUGIO PONTI 70 16 IL RIFUGIO ALPE GRANDA 74 17 LE TERRAZZE DEL VINO 76 LA VALMALENCO 18 IL LAGO DI ARCOGLIO 80 19 IL RIFUGIO PORRO 84 20 L’ALPE DELL’ORO 90 21 IL RIFUGIO TARTAGLIONE 94 22 IL RIFUGIO DEL GRANDE 96 12
STAGIONI CONSIGLIATE PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO INVERNO POSSIBILE CON PASSEGGINO 23 IL LAGO PALÙ 100 24 L’ALPE PONTE 106 25 IL RIFUGIO MARINELLI 108 26 IL RIFUGIO BIGNAMI 114 27 L’ALPE PRABELLO 118 DA SONDRIO A TIRANO 28 LA VAL D’ARIGNA 122 29 TRA I MELI IN FIORE 125 30 PIAN GEMBRO 128 31 PRATO VALENTINO 131 32 I PASSI BERNINA E MALOJA 134 33 IL TRENINO ROSSO DEL BERNINA 138 ALTA VALTELLINA 34 LE INCISIONI RUPESTRI DI GROSIO 142 35 IL RIFUGIO FALCK 145 36 LA VAL DI REZZALO 148 37 IL SENTIERO DELLA SFORZELLINA 151 38 TRA I FORNI E LA VAL CEDEC 154 39 IL RIFUGIO QUINTO ALPINI 159 40 SULLA NEVE A SANTA CATERINA 164 41 IL MONTE SCORLUZZO 167 42 IL LAGO DEL MONTE 170 43 IN VALLE DELLE MINE 172 44 IN VALLE ALPISELLA 175 13
CARTINA GENERALE 5 4 6 9 25 8 20 21 23 3 7 22 19 24 10 14 13 2 15 18 16 1 17 12 11 14
44 41 42 39 43 38 40 35 36 37 26 34 27 32 33 29 31 30 28 15
1 La Riserva Naturale Pian di Spagna Questo libro vuole essere un viaggio in Valtellina e Valchiavenna, com- piuto risalendo idealmente il corso del fiume Adda, dalla sua immissione nel Lago di Como alle sue sorgenti in Alta Valtellina…Ecco che allora il viaggio non poteva che iniziare da quello splendido gioiello naturalistico che è la Riserva Naturale Regionale Pian di Spagna - Lago di Mezzola. Posta alla confluenza di Valtellina e Valchiavenna, la Riserva Naturale Pian di Spagna - Lago di Mezzola è un’area pianeggiante di 1500 ettari, formatasi per l’accumulo in tempi geologicamente “recenti” di depositi alluvionali dell’Adda, che hanno provocato lo sbarramento delle acque del fiume Mera, che formano il Lago di Mezzola e che sono “spinte”, come si vede bene presso il Ponte del Passo, contro il fianco destro della valle. Questa zona, un tempo paludosa, poi par- 16
Partenza: diversi percorsi: da SS 36 dello Spluga, dalla località Fabbrichetta presso il Ponte del Passo, da la Punta Dislivello: 0 m Tempo: dai 30 minuti a 2 ore Difficoltà: strade sterrate, mulattiere Età: 0+ Stagione consigliata: Un consiglio: scegliete una stagione intermedia (primavera o autunno) e portate un binocolo! @: www.piandispagna.it zialmente bonificata dagli austriaci nel XIX secolo, è di straordinaria valenza naturalistica: si tratta infatti di una zona umida di interesse in- ternazionale, crocevia di rotte migratorie e scrigno di una rara ricchez- za biologica: qui si fermano per riposare le moltissime specie migra- torie che si spostano dal nord al sud delle Alpi, lungo la Valchiavenna e il Lago di Como, per poi dirigersi ancora più a sud, fino all’Africa. Si presta quindi ad una visita per tutti coloro che vogliono immergersi nella natura e nel paesaggio, osservando - e magari fotografando - la vegetazione e la fauna locale e di passaggio, che davvero non sarà difficile riconoscere anche grazie ai punti di osservazione e ai pannelli presenti lungo i percorsi. Per questo motivo - rara eccezione in questo libro - non proponia- mo un itinerario vero e proprio, ma piuttosto suggeriamo una vi- 17
La g o d i Me zzo la CHIAVENNA Poncetta ra Me SORICO F. 213 m Ponte del Passo Fabbrichetta Boschetti NUOVA OLONIO 201 m Traccia GPX Lago d i Co m o F. A d d a Trivio di Fuentes COLICO SONDRIO 210 m PIANTEDO 215 m LECCO sita variegata, lungo i percorsi segnalati dal Parco, per osservare i diversi ambienti presenti in questo angolo forse un po’ sconosciuto di Lombardia. Il paesaggio è pianeggiante (siamo a circa 200 metri di quota, per cui la visita è possibile tutto l’anno), circondato da splen- dide montagne, dalle pendici boscose del Monte Berlinghera a ovest, all’inconfondibile profilo del Sasso Manduino e delle montagne della bassa Valchiavenna, al vicino e imponente Monte Legnone. In un ambiente non selvaggio (la presenza antropica è forte, pur essendo in una riserva naturale), troviamo tuttavia una notevole varietà di ha- bitat, di ambienti naturali: dal fiume, al lago, al canale, dal prato al canneto, dal boschetto alla siepe e al filare, ciascuno caratterizzato da specie vegetali tipiche e abitato da ani- mali caratteristici. Con estrema facilità si potranno fare in- contri “comuni” come quelli con cigni, gabbiani e germani, ma con un pizzico di attenzione in più non sarà difficile av- vistare anche svassi, cormorani, gallinel- le d’acqua, aironi, beccaccini, ballerine e moltissime altre specie che popolano la Riserva Naturale. 18
Nella Riserva sono presenti alcuni per- corsi, perlopiù strade sterrate e mulattie- Un’utile indicazione: nelle re, percorribili liberamente, mentre altri immediate vicinanze sentieri sono riservati alle visite guidate del Ponte del Passo è (suggeriamo di informarsi su eventuali presente una bella area escursioni guidate presso la sede di Sorico o sul sito www.piandispagna.it). picnic con giochi Proponiamo di iniziare la visita dalla per i bimbi, una fontana, SS36 dello Spluga: in prossimità del Pon- un gazebo con tavolo e te sull’Adda, si stacca una strada sterrata alcune panchine in direzione ovest; lasciata l’auto all’inizio di questa strada, presso una cava di sabbia e ghiaia, la si percorre a piedi costeggiando l’ultimo tratto del Fiume Adda fino alla sua foce, dove esso sbocca nel Lago di Como, circondati da suggestivi ambienti di prato, che diventa canneto verso la riva del lago stesso. In prossi- mità della foce, un ampio capanno di avvistamento, con utili pannelli illustrati, facilita il compito di osservare e riconoscere le specie anima- li presenti nella vicina zona umida. Una strada sterrata attraversa anche l’intero Pian di Spagna fino nei pressi del Ponte del Passo: avendo lasciato però l’auto alla cava, si può tornare indietro e raggiungere in auto la località Fabbrichetta, dove una strada bianca si inoltra tra filari e boschetti sempre verso la foce dell’Adda e la zona dei Boschetti. Dai pressi del Ponte del Passo è anche possibile imboccare, sempre in auto, la via Boschetto (cartelli indicatori lago - La Punta) e portarsi, costeggiando il fiume Mera nel suo ultimo tratto, fino a La Punta, dove ci si può inoltrare nelle zone boschive circostanti. Infine, sempre muovendosi dal Ponte del Passo in direzione di Nuova Olonio, dalla strada principale si staccano alcune stradine secondarie che si inoltrano in direzione dell’ampia zona umida che caratterizza la sponda sud del Lago di Mezzola. 19
2 Il tempietto di San Fedelino Partenza: Casenda (frazione di Samolaco), m 210 Arrivo: Tempietto di San Il millenario tempietto di Fedelino, m 205 San Fedelino si trova in Dislivello: pochi metri una splendida posizione (saliscendi), 3,5 km appartata, sulla riva destra del fiume Mera, al margine Tempo: 2 ore circa, altrettanto del Lago di Novate Mezzola. per il ritorno È incredibile pensare come Difficoltà: mulattiera, sentiero in realtà sia distante solo 500 facile metri dalla trafficata Strada Statale dello Spluga, e poco Età: 3+ più dalle case di Novate, ma Stagione consigliata: il suo isolamento è garantito proprio dalla sua posizione, sulle rive del fiume, che qui diventa lago. La piccola chiesa fu costruita poco prima dell’anno Mille sul luogo dove era stato ritrovato il sepolcro del santo martire Fedele; soldato e cortigiano dell’imperatore Massimiano, si convertì nel III secolo d.C. al cristianesimo e subì uno dei primi editti di persecuzione: Fedele riuscì però a fuggire da Como e risalì il lago fino alle estreme sponde settentrionali, ma i soldati lo inseguirono e lo catturarono nei pressi di un villaggio di pescatori; non avendo rinnegato la sua fede, fu qui decapitato. Si ricorda in testi dei secoli successivi che la tomba del santo era “su un breve lembo di terra tra il lago e i dirupi inaccessibili del monte che si perdono fra le nubi”. Il primo piccolo mausoleo andò poi in rovina, ma dopo il ritrovamento delle reliquie nel 964, si costruì al suo posto quel gioiello architettonico che è il tempietto di San Fedelino. Proponiamo qui l’itinerario più breve e semplice per arrivarci, un percorso pressochè pianeggiante di circa 3,5 km, partendo dalla frazione Casenda di Samolaco: è possibile tuttavia raggiungerlo anche da Dascio, frazione di Sorico, a cui si arriva dal Ponte del Passo girando nella stradina accanto al fiume; quest’ultimo percorso è un po’ più lungo e con un dislivello di circa 350 metri, poiché il sentiero risale sul versante per poi scendere a San Fedelino. 20
La chiesa è visitabile dietro il modesto biglietto pagamento di un di ingr esso , saba to domenica e festivi da aprile a ottobre, . dalle 14 alle 17, o su prenotazione Consorzio Per info Promozione Turistica Valchiavenna CASENDA Tel. 0343 37485 consorzioturistico@valchiavenna.com Chiesa di S. Giovanni SP29 SS36 CHIAVENNA NOVATE MEZZOLA 212 m Traccia GPX S. Fedelino COLICO Lago di Mezzola 21
Casenda è raggiungibile da Novate Mezzola salendo lungo la SS36 dello Spluga; si gira a sinistra in uno stretto sottopasso della ferrovia e si imbocca la via Trivulzia che si inoltra nella piana di Chiavenna; ignorando piccoli bivi a destra e a sinistra, dopo circa 3 km si arriva ad un bivio più importante, dove si prende a sinistra imboccando subito un ponte sul Fiume Mera, per girare subito ancora a sinistra in direzione della frazione di Casenda: giunti tra le case, si tiene la sinistra (piccoli cartelli indicatori per San Giovanni) e si esce di nuovo dal paese. Poco dopo si imbocca a sinistra una stradina sterrata che si inoltra nel bosco (cartello San Giovanni/San Fedelino) per giungere in breve ai resti dell’antica Chiesa di San Giovanni all’Archetto, nei cui pressi si può lasciare l’auto (area picnic). Un sentiero ben indicato parte di fronte alla chiesa e, attraversato un ponticello, prosegue pianeggiante tra il bosco e i campi coltivati per raggiungere le rive del fiume Mera, che scorre ampio e pianeggiante, e seguirne quindi il corso. Info sul trasporto Si lascia a destra il bivio per l’Alpe Teolo e barca: in si prosegue a sinistra lungo il sentiero più signor Romano basso; più avanti, si supera un affioramen- Tel 389 3438863 to roccioso con una scala di metallo, per poi scendere di nuovo al livello del fiume, e si arriva ben presto allo spiazzo erboso dove sorge la chiesetta di San Fedelino. Posto in un ambiente tranquillo, sulla riva del fiume, l’oratorio è a pianta quasi quadrata con abside semicircolare; l’interno presenta una volta a crociera, le cui quattro vele erano originariamente deco- rate con affreschi, come le pareti, su cui ne rimangono tracce. Nella zona absidale, meglio conservata, è raffigurato Cristo pantocratore, con ai lati due angeli in adorazione; nella fascia sottostante si intra- vedono le figure degli apostoli; i dipinti sono attribuiti a un anonimo pittore lombardo dell’XI secolo. Continuando poche centinaia di metri oltre la chiesa si arriva ad un’an- sa molto suggestiva del Lago di Novate dove la vista spazia sulle in- combenti pareti rocciose della riva del lago e sul Monte Legnone; qui si trova anche il piccolo pontile dove viene effettuato su richiesta il trasporto con la barca, che può essere una simpatica variante per il ritorno (anche se qualcuno dovrà tornare a piedi per recuperare l’auto). Le montagne nel cuore... Chiavenna - Via Consoli 10 Tel. 0343 34619 info@f3sport.com - www.f3sport.com 22
3 La Val Bodengo CHIAVENNA Traccia GPX GORDONA Corte Terza 1190 m BODENGO Corte Seconda 1030 m Mera SS36 1390 m Donadivo Fiume Corte Prima 1540 m COLICO Partenza: Bodengo, m 1030 Arrivo: Corte Seconda, m 1390 La Val Bodengo è una splendida valle, un po’ o Corte Prima m 1540 nascosta, nella bassa Val- Dislivello: 360/510m chiavenna: curiosamente Tempo: 1,45 ore in salita, si fronteggia quasi con l’altrettanto bella ma più 1 ora in discesa nota Val Codera, che si Difficoltà: strada sterrata, mulattiera apre sul versante opposto. Età: 3+ Come la Val Codera, an- che la Val Bodengo è stata Stagione consigliata: per secoli isolata, servita Un consiglio: un abbigliamento da millenari sentieri e mu- non troppo sgargiante faciliterà lattiere che conducevano, l’avvistamento di animali non senza qualche rischio, al fondovalle di Gordona. Oggi una strada consor- tile, costruita qualche de- cennio fa, ha permesso alla valle di sopravvivere, pur dovendo pagare il prezzo di una minore wilderness. La strada per accedere alla Val Bodengo, che si imbocca a Gordona, è a pagamento: il pass giornaliero si può acquistare nei bar del paese al costo (2020) di 6 euro. Già la salita in auto merita la visita e invita a qualche sosta (con attenzione dato che la strada è comunque molto stretta); man mano che si sale nel bosco la vista si apre sempre più, 23
fino ad arrivare nei pressi di Donadivo, la prima frazione della valle, dove in alcuni punti si gode di scorci davvero mozzafiato, a picco sul fondovalle sottostante. La strada poi si addentra nella valle, e in di- versi punti si può osservare il fondo del torrente con le sue splendide pozze che ne fanno un paradiso per chi pratica il canyoning. Giunti a Bodengo, m 1030, si lascia l’auto nei parcheggi al di là del torrente che si riattraversa. Una occhiata alla chiesa, con il caratteristi- co campanile pendente e l’adiacente cimitero, e poi ci si incammina sulla strada principale, che supera in breve le belle case del paese, perlopiù ristrutturate, e raggiunge un passaggio sul torrente. La strada prosegue quindi asfaltata per un breve tratto, inoltrandosi nel bosco, per poi passare a sterrata e continuare a salire non ripida in direzione dell’alpeggio di Corte Terza. Vale la pena citare il fatto che il nome delle alpi che costellano la Val Bodengo non nasce come In vista di Corte Terza. 24
numerazione a par- tire dall’alto (Prima, Seconda, Terza) ma come probabile er- rore di trascrizione dei topografi, che riportarono mala- mente il nome ori- ginario che doveva essere “curt’erza”, cioè arsa, riarsa, forse a ricordare i pascoli pietrosi Se visitate la Val Bodengo che circondano l’alpeggio di Corte in una bella giornata estiv a, non dimenticate costume Terza (m 1190, 1 ora da Bodengo), dove si giunge in breve, superato un il : tratto nel bosco umido e una presa lung o l’itin erar io alcu ne dell’acqua. Qui la valle, molto ver- stupende pozze deggiante, si apre: sopra i pascoli nel torrente sono del fondovalle i versanti al sole sal- irresistibili tentazioni! gono ripidi e boscosi per terminare contro imponenti pareti di roccia. Dopo Corte Terza la strada prosegue in forma di mulattiera inoltran- dosi nella valle in piano tra i pascoli, per poi cominciare a risalire rientrando nello splendido bosco: qui, al limitare delle radure, non sarà difficile, prestando attenzione, scorgere anche camosci e altri ani- mali. Si prosegue con qualche tratto più ripido per giungere infine in breve al cancello di legno che chiude Corte Seconda, alpeggio ancora più selvaggio a 1390 m di quota (45 minuti da Corte Terza, 1,45 ore da Bodengo). Qui tra boschi di conifere si apprezza la testata che chiude la valle, al confine con la vicina Svizzera: per chi volesse, è possibile spingersi 150 m ancora più in alto a raggiungere l’ultimo alpeggio, Corte Prima. Discesa per lo stesso itinerario. Una femmina di camoscio con il suo piccolo. 25
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