PARTE B Trasporto Intermodale delle merci - TECNICA DEI TRASPORTI TERRESTRI, MARITTIMI E AEREI - Ing.Unipi.It
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Scuola di Ingegneria - Università di Pisa Anno Accademico: 2020/21 Insegnamento di TECNICA DEI TRASPORTI TERRESTRI, MARITTIMI E AEREI Docente: Marino Lupi Trasporto Intermodale delle merci PARTE B
• Anno Accademico: 2020/21 • Insegnamento di • TECNICA DEI TRASPORTI TERRESTRI, MARITTIMI E AEREI I PORTI Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 2
Definizione di porto I porti sono punti nodali di convergenza di traffici del modo marittimo e dei modi terrestri (stradali e ferroviari, ma anche vie d’acqua interne). In un porto si può distinguere: il waterside e il landside • Per quanto riguarda il waterside, il porto deve essere: facilmente accessibile , con facilità di manovra ed ancoraggio delle navi, con adeguati fondali, con banchine di adeguate lunghezza e con appropriate attrezzature per il carico e lo scarico delle navi. s/default/files/styles/por_is_content_image/ Fonte:https://www.portofrotterdam.com/site Maasvlakte in public/maasvlakte2-prinses-amaliahaven- Rotterdam, the slufter-yangtzekanaal-aeroview- Netherlands 2018.jpg?itok=tLXFQ918 3
• Per quanto riguarda il landside. Il porto deve essere adeguatamente collegato con il suo hinterland (bacino di traffico): attraverso infrastrutture stradali e ferroviarie ( e vie d’acqua interne). Port of Hamburg The Container Rail Terminal Alte Süderelbe (Photo: Port of Hamburg) http://www.marinelink.com/news/sea borne-slightly-hamburg413964 Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 4
● Attività di tipo commerciale . In un porto si svolgono le attività di carico, scarico, consolidamento, deconsolidamento, magazzinaggio, raccolta e distribuzione delle merci. ● Attività di tipo industriale . In un porto, oltre alle attività commerciali, si possono svolgere attività di tipo industriale. Fonte: https://www.illawarramercury.com.au/story/608141/port-kembla- drives-bluescopes-600-million-profit/ Acciaierie, raffinerie, centrali di produzione dell’energia trovano in un porto una localizzazione ottimale che permette di approvvigionarsi di materie prime a bassi costi di trasporto. Inoltre trovano in un porto la loro naturale An overview of BlueScope Steel's operation at Port Kembla. collocazione, anche: cantieri Port Kembla, New South Wales, navali, riparazioni navali. Australia.
In un porto si svolgono tutta una serie di attività di supporto a quelle precedentemente viste. Innanzitutto abbiamo dei servizi strettamente nautici come: il pilotaggio, l’ormeggio e il rimorchio. Poi servizi più generali come la fornitura di elettricità, acqua, gas. Servizi di trasporto stradale e ferroviario. Poi abbiamo servizi più “immateriali”: di intermediazione commerciale, finanziaria, doganale. In particolare, nelle città portuali, in zone spesso a ridosso di quelle portuali, trovano luogo attività direttamente indotte dalla presenza del porto, per esempio: case di spedizioni, agenzie marittime, fornitori di materiali di bordo. Ancora più ampio è l ’ arco delle attività, che pure esistendo indipendentemente dal porto, ricevono grazie ad esso un notevole beneficio e mole di lavoro: banche, assicurazioni, studi legali, società di trasporto e di manovra ferroviaria, autotrasportatori, società di logistica ecc. 6
I soggetti pubblici che si occupano, in maniera specifica, di attività portuale sono: • L’Autorità Portuale • L’Autorità Marittima • L’Agenzia delle Dogane • L’Autorità Portuale L’Autorità Portuale è stata istituita in Italia dalla legge n.84 del 1994: la sua istituzione ha rappresentato una svolta nella gestione della portualità in Italia. L’Autorità Portuale svolge compiti di indirizzo, programmazione, promozione e controllo dell’attività portuale. Questa attività viene svolta, specificamente, attraverso la redazione del Piano Regolatore Portuale (PRP) e del Piano Operativo Triennale (POT). Essa inoltre è responsabile della manutenzione, ordinaria e straordinaria, per assicurare l’attività di navigazione in porto, in particolare della manutenzione dei fondali del porto. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 7
All ’ Autorità Portuale sono affidati alcuni compiti che precedentemente erano affidate alle Autorità Marittime: l’assegnazione in concessione di aree demaniali per lo svolgimento delle attività portuali, il controllo delle attività portuali . http://www.corriere.it/economia/15_ottobre_01/auto chi-genova- rita-portuali-riforma-pronta-chi-va-chi Le palermo-ff2ebfaa-685e-11e5-8caa- nuove Autorità 10c7357f56e4.shtml Portuali Fonte: Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 8
• L’Autorità Marittima (Capitaneria di Porto) L’Autorità Marittima si occupa di polizia e sicurezza della navigazione, comprendendo in essa la ricerca e soccorso in mare. E’ un ente pubblico che coopera con vari Ministeri: in particolare con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’Autorità Marittima nei porti, non sedi di autorità Portuali, svolge compiti di amministrazione dei beni del demanio marittimo. • L’Agenzia delle Dogane E’ un ente pubblico dipendente dal Ministero delle Finanze: è una delle quattro Agenzie Fiscali del nostro paese (le altre tre sono: l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia del Territorio, l’Agenzia del Demanio). Ha il compito di controllare il traffico delle merci: sia ai fini impositivi (riscossione dell’IVA e dei dazi), sia ai fini di difesa del consumatore (controllo e stato della merce ai fini antifrode). Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 9
Con l’isitituzione delle Autorità Portuali si è affermato in Italia il “modello di governace” dei porti detto: Porto Landlord . • Porto Landlord Il porto Landlord ( che si è affermato in Italia dopo la riforma portuale del 1994) è il modello di governance che si è affermato, negli ultimi anni, nei più importanti porti mondiali. In questo modello ll’Autorità Autorità Portuale è un soggetto regolatore e pianificatore dello sviluppo del porto. Le aree portuali, affidate in concessione ai privati per un lungo periodo di anni, sono gestite, in piena responsabilità ed autonomia, da essi. Le sovrastrutture, in particolare le unità di movimentazione di banchina e di piazzale (ma anche i magazzini e gli uffici ), sono frutto di grandi investimenti privati. I terminalisti privati sono spesso grandi società internazionali con terminali in tutti i porti mondiali . Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 10
In questo modello, che è attualmente largamente prevalente nei più importanti porti del mondo, si attua una netta separazione fra l’ente che indirizza, promuove, controlla e pianifica le attività portuali e le società terminalistiche che gestiscono il lavoro portuale. Le società terminalistiche hanno le aree portuali in concessione per un lungo periodo di tempo e quindi possono realizzare su esse forti investimenti in termini di sovrastrutture: unità di movimentazione di banchina e di piazzale, magazzini, uffici. La manodopera è alle dirette dipendenze dei terminalisti privati: in alcuni porti, per esempio quelli italiani, vi sono delle società di servizi che offrano pool di lavoratori per la gestione dei picchi operativi. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 11
• Anno Accademico: 2020/21 • Insegnamento di • TECNICA DEI TRASPORTI TERRESTRI, MARITTIMI E AEREI GLI INTERPORTI Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 12
INTERPORTI La legge 4 agosto 1990, n. 240 (“Interventi dello Stato per la realizzazione di interporti finalizzati al trasporto merci e in favore dell'intermodalita‘), definiva l’interporto con particolare riguardo alla presenza di uno scalo ferroviario destinato specificatamente a svolgere trasporto intermodale (combinato) La legge dà la definizione di interporto nel modo di seguito riportato. “ Per Interporto si intende un complesso organico di strutture e servizi integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalita' di trasporto, comunque comprendente uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi e in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione.” Secondo la legge italiana è quindi la presenza di un terminale intermodale strada-ferrovia che caratterizza un interporto.
Negli interporti, oltre allo scambio intermodale, sono offerti fondamentalmente tre tipologie di servizi: • Servizi rivolti al trasporto merci (servizi rivolti alle aziende): raccolta, distribuzione, scarico e carico, consolidamento, deconsolidamento, stoccaggio, (in particolare anche di prodotti refrigerati); operazioni doganali per le merci. Ma in un interporto le aziende manifatturiere locali svolgono operazioni: di prima lavorazione, assemblaggio, “ packaging ” (imballaggio e confezionamento). • Servizi per i mezzi di trasporto: manutenzione, riparazione, rifornimento di carburante e pulizia. • Servizi per le persone : bancari, postali, commerciali, di ristorazione e di alloggio. Gueter Verkehrs Zentren (letteralmente “Centri di Trasporto Merci”) Interporto in tedesco
Gueter Verkehrs Zentren (GVZ) in Germania Freight Villages (FV) in United Kingdom Plateformes (Multimodales) Logistiques in Francia Zonas de Activividades Logisticas (ZAL in Spagna) Transport Centres ( in Danimarca) Interporti in Italia Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 15
(“Freight Village”) Fonte: Nobel T., “European freight villages and their success factor”, UNECE (WP24/SC.2), Role of terminals and logistics centers for intermodal transport ,Geneva - 3rd November 2011Dr. Thomas Nobel 16
L’ottimizzazione della Logistica Urbana è un servizio che tende sempre di più a diffondersi in Italia e che dovrebbe sempre di più, in futuro, avere interesse: data la diffusa presenza in Italia di centri storici di particolare pregio ambientale, La cosiddetta “ city logistics ” consiste, fondamentalmente, nell’organizzare in modo razionale il servizio di distribuzione urbana delle merci: raggruppando le consegne dei diversi operatori commerciali ed effettuandole mediante mezzi di trasporto a basso impatto ambientale (elettrici, a metano o a tecnologie ibride). Gli obbiettivi sono quelli di ridurre la congestione e l ’ emissione di inquinanti nelle aree urbane, aumentare la sicurezza stradale, e, in generale, ridurre il consumo energetico e l’emissione di gas ad effetto serra. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 17
Schema di City Logistics Fonte : Di Bugno M.,Guerra S., Ambrosino G.,Boero M.,Liberato A., “A Centre for Eco-Friendly City Freight Distribution: Urban Logistics Innovation in a Mid-size Historical City in Italy Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 18
Fonte : Cityporto Padova, “La mobilità delle merci nelle aree urbane – Un modello di successo. Nel caso di esistenza di un interporto vicino alla città il centro di distribuzione tende ad essere localizzato nell’interporto Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 19
Fonte: indagine Censis-Uir, 2007 Fonte: CENSIS, Unione Interporti Riuniti, ”Il Il Disegno dell dell’Interportualità Italiana – Fattori di crescita, sviluppo della logistica e dinamiche territoriali, Franco Angeli 2009. 20
Dimensioni di un Interporto (ordine di grandezza) Min: 500.000 – 600.000 mq Max: 4- 5 milioni di mq Tipicamente interporti importanti in Italia sono sui 200 ettari (2.000.000 mq) Verona, superfici complessiva di circa 2,5 milioni di mq (con previsione di altri 2 milioni di mq) Padova, superfici complessiva di circa 2 milioni di mq Bologna, superfici complessiva 2,3 milioni di mq (con previsione di arrivare fino a 4 milioni di mq). Interporto Toscano Amerigo Vespucci, superfici complessiva di circa 2,8 milioni di mq. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 21
Schema interporto di Verona Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 22
Fonte : http://www.quadranteeuropa.it/ Interporto di Verona Quadrante Europa (in primo piano il Terminale Intermodale) Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 23
Schema interporto di Bologna 2019 L’analisi dei flussi di merce per modalità di trasporto vede entrare all’Interporto su gomma 5,2 milioni di tonnellate e uscirne 5,5 milioni corrispondenti a circa l’80% del totale delle merci in ingresso ed uscita . Fonte: “Il trasporto merci in interporto di Bologna – Indagine annuale 2019”, dicembre 2019 pag.2,Interporto Bologna, https://www.interporto.it/data/upload/summary-2019.pdf, (accesso dicembre 2020) Circa l’80% delle merci è stata movimentata nel 2017 esclusivamente su Oltre l’ 83% delle merci, su un totale gomma per un totale di 12.3 milioni di di 10,8 milioni, è stata movimentata , tonnellate . nel 2016, esclusivamente su gomma. Fonte: “Il trasporto Camionistico di Merci in Interporto Dati di Fonte: “Il trasporto Camionistico di Merci in Interporto Bologna - - Bologna - - Indagine annuale 2017”, Marzo Indagine annuale 2016”,Interporto Bologna, http://www.interporto.it/imgup/Summary(7).pdf, (accesso 2018,pag.3,Interporto Bologna, http://www.interporto.it/imgup/Summary(6).pdf, (accesso traffico dicembre 2017) dicembre 2018) Tonnellate/Anni 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Trasporto su gomma 2.400.000 2.300.000 2.570.000 2.600.000 2.600.000 2.280.000 2.550.000 Trasporto ferroviario 1.979.171 2.208.225 2.432.000 2.225.000 1.974.091 1.310.564 1.382.421 Totale Fonte: Interporto Bologna 4.379.171 4.508.225 5.002.000 4.825.000 4.574.091 3.590.564 3.932.421
Schema interporto di Padova Fonte:http://www.interportopd.it/chi_siamo/interporto_oggi Lupi M., "Tecnica "TrasportiedTerrestri, Economia Marittimi dei Trasporti" e Aerei", , Scuola ScuoladidiIngegneria, Ingegneria,Univ. Univ.didiPisa Pisa,- A.A. A.A. 2013-14 2020-21 25 25
Fonte: http://www.interportotoscano.com 2.800.000 Superficie mq Interporto Toscano Magazzini 324.500 mq Amerigo Vespucci Piazzali 696.000 mq Terminal ferroviario 126.000 mq Servizi generali 142.000 mq Strade interne 15.000 ml Aree verdi di riequilibrio 736.80026mq 26 Aree verdi di compensazione 285.000 mq
Terminali intermodali negli interporti: 6-18% della superficie (ordine di grandezza). Verona, area ferroviaria : 300.000 mq ( ≈ 13% della superficie). Vi sono tre terminal intermodali: ” Terminal Trasporti Combinati ” (136.000 mq): + “Compact Terminal” (50.000 mq)+ “Interterminal” (60.000 mq) + un raccordo ferroviario. Questo ultimo, oltre a svolgere la funzione di presa e consegna per i terminali intermodali, fa movimentazione carri di tipo “tradizionale”. E’ previsto un ulteriore ampliamento dell’area ferroviaria. Padova, area ferroviaria: 350.000 mq ( ≈ 17,5% della superficie). Sono presenti: due terminal intermodali + una stazione merci. Bologna, terminale intermodale: 550.000 mq (≈ 24 % della superficie). Sono presenti due terminal intermodali. Livorno (Interporto Toscano Amerigo Vespucci), terminale intermodale: 126.000 mq (≈ 4,5 % della superficie). Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 27
-corsie di scorrimento Schema di un terminale -corsie di carico/scarico -rotaia del “trastainer” intermodale strada-rotaia. - vie di stoccaggio Tre binari operativi Schema di un terminale strada-rotaia: fascio di presa e consegna; due moduli gru (con tre gru a portale ciascuno) con tre binari operativi ciascuno, fascio di appoggio per l’attesa dei treni arrivati che devono essere scaricati o che caricati sono in attesa di partire.
Sezione trasversale di un terminale con tre binari operativi. Quattro corsie di stoccaggio. Corsie di scorrimento scarico/carico carico/scarico e di scorrimento esterne alle rotaie della gru. stoccaggio 29
Il terminale intermodale di Verona “Quadrante Europa” è stato ampliato con il “Compact Terminal” Fonte:http://www.quadran Terminale intermodale di Verona “Quadrante Europa”. teeuropa.it/ Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 30
VERONA QUADRANTE EUROPA Dati di traffico stradale 2020 Dati aggiornati al 01/10/20 Stima tonnellatte annue al 31/12: 18.485.794,80 t Fonte: http://www.quadranteeuropa.it/it/interporto/dati-di-traffico-ferroviario.html (accesso novembre_2020)
ferroviaria.htmldestinazione-ferroviaria.html (accesso dicembre 2018) 2018 http://www.quadranteeuropa.it/it/interporto/destinazione- Fonte: http://www.quadranteeuropa.it/it/interporto/destinazione Numero Numero ferroviaria.htmldestinazione Lo “split” delle destinazioni ferroviarie mette in evidenza come Verona Quadrante Europa sia una nodo fondamentale per i traffici con la Germania. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 32
Il sistema “gateway” in Ferrovia, (Sarebbe più corretto parlare di sistema “hub-and- spoke” per analogia con il sistema aereo). Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 33
Linea di confine Terminale “gateway” (porta: sia in ingresso, sia in uscita). Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 34
Ci può essere un terminal “gateway anche in destinazione. Si ha una situazione analoga a quella del “transhipment” nel trasporto marittimo (e all’ ”hub.-and-spoke” nel trasporto aereo) . Terminale “gateway” Linea di confine Terminale “gateway” Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 35
Superficie complessiva magazzini coperti: 5-15% della superficie (ordine di grandezza) Verona, magazzini : 500.000 mq (≈ 20 % della superficie) Padova, magazzini : 250.000 mq (≈ 8,5 % della superficie) Bologna, magazzini : 300.000 mq (≈ 13 % della superficie) Livorno, magazzini : 324.500 mq (≈ 12 % della superficie) Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 36
Operazioni importanti che vengono eseguite negli interporti sono il consolidamento e il deconsolidamento delle unità di carico (container, casse mobili) Consolidamento (groupage)- Il termine ben si identifica con l'idea del "raggruppare". La spedizione consolidata consiste infatti nel mettere insieme tante spedizioni provenienti da più mittenti aventi in comune lo stesso nodo infrastrutturale dove verranno esportate (ma non necessariamente la stessa destinazione finale). (Fonte: Glossario di logistica economica: http://www.glossari.it/glossariologistica.html) Deconsolidamento(degroupage) è l ’ operazione inversa del consolidamento: separazione di una spedizione consolidata ricostruendo le singole partite iniziali. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 37
(Fonte: http://www.horizonmoving.co.uk/moving-abroad.html Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 38
Fonte:http://www.interportoprato.it/ Interporto della Toscana Centrale (Interporto di Prato) Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 39
L’interporto di Prato costituisce un esempio di quello che può essere definito un interporto di II livello (per dimensioni, non per importanza…). Questo tipo di interporto ha una dimensione più contenuta dei precedenti, ma è importante per sviluppare una rete nazionale di interporti da collegare fra loro e con i porti. Tale rete, diffusa nel territorio, dovrebbe aumentare la percentuale di traffico merci che va per ferrovia. Prato, superfici complessiva di circa: 700.000 mq (ampliamento previsto di 300.000 mq). Prato, terminale intermodale: 83.000 mq ( ≈ 12 % della superficie) Prato, magazzini : 91.000 mq ( ≈ 13 % della superficie) Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 40
corridoio Prato: sua Scandinavo- posizione sul Interporto di Mediterraneo Fonte:http://www.interportodellatoscana.com/cms/cu stom/files/100055/ct50012_id135919_t3/Pannello_E uropa.pdf
Fonte: Ferrovie dello Stato italiane- Piano Industriale 2014-2017 (http://www.fsitaliane.it/cms- file/allegati/fsitaliane/25_03_2014_Piano_industriale.pdf ) 42
L’Interporto di Novara è invece quasi completamente costituito dal solo centro intermodale (comunque ci sono aree destinate a tre magazzini). Esso è quello che, attualmente, viene definito un “inland port” in quanto è collegato in modo efficiente, via ferrovia, con i porti. In particolare è collegato con i porti del Northern Range. L’interporto di Novara è costituito da due terminal intermodali: il Terminal 1 CIM (170.000 mq) e il terminal 2 Boschetto. I due terminali hanno movimentato, nel 2013, 185458 UTI (331970 TEUs considerando un UTI=1,79 TEU). (Fonte: Comoli M, Assemblea Soci 2014, CIN spa Interporto Novara) Il dato è stato confermato (all’incirca) nel 2021 Coppie di treni a settimana con origine e destinazione il Terminale CIM. Fonte: Rapporto UIR -Il sistema degli Interporti italiani nel 2011, Unione Interporti Riuniti, dicembre 2012.,pag.38. Nell’ambito dell’Interporto lavorano oggi oltre 770 persone di cui 440 come dipendenti diretti e 330 come collaboratori, personale di cooperative, consulenti e indotto (Fonte: “Novara: dimissioni dalla carica di Presidente del CdA di CIM S.p.A. da parte del Prof. Comoli”, ferpress, 43 27 ottobre 2017)
Il terminale è dotato di 12 “gru semoventi” (“reach staker”). Fonte: Internet. Terminale CIM di Novara TERMINAL 1 C.I.M. Lunedì – Venerdì H24 Collegamenti Sabato fino alle 12,30 Ferroviari Eurogateway gestisce settimanalmente 148 coppie di treni (fonte: : http://www.eurogateway.it/azienda.html (accesso dicembre 2018)) Nel 2019 risultavano gestiti 24 coppie di treni al giorno (fonte: https://www.cimspa.it/terminal(accesso 44 dicembre 2019)).
Freight Village (GVZ) Bremen Fonte: Nobel T., “European freight villages and their success factor”, UNECE (WP24/SC.2), Role of terminals and logistics centers for intermodal transport ,Geneva - 3rd November 2011Dr. Thomas Nobel Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 45
Fonte: Nobel T., “European freight villages and their success factor”, UNECE (WP24/SC.2), Role of terminals and logistics centers for intermodal transport ,Geneva - 3rd November 2011Dr. Thomas Nobel 46
Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 Interporto di Brema: Intermodal Terminal “Roland Umschlag” Fonte: Nobel T., “European freight villages and their success factor”, UNECE (WP24/SC.2), Role of terminals and logistics centers for intermodal transport ,Geneva - 3rd November 2011Dr. Thomas Nobel 47
Gli interporti italiani offrono delle performance riconosciute a livello internazionale European Freight Village Ranking 2015 L’associazione degli Interporti 1 (accesso febbraio 2016 Tedeschi DGG (Deutsche GVZ Gesellschaft mbH ) ha svolto un’analisi sulla efficienza degli interporti in Europa. Fonte: http://gvz-org.de/index.php?id=190&L=1 48
A proposito degli interporti italiani lo studio riporta: Fonte: “Positioning and Establishment of the Freight Villages (FV) in Europe 2015”, Deutsche GVZ-Gesellschaft mbH, Bremen, Deutschland, and Institute of Shipping Economics and Logistics , Bremen, Deutscland, 25 November 2015 Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 49
Ranking 2020 de/de/leistungen/gvz-ranking-2020/ (accesso dicembre 2020) L’interporto di Verona figura al 2° posto, ma comunque 4 interporti italiani figurano fra i primi dieci. Fonte https://www.gvz-org.de/de/leistungen/gvz
Vi sono anche grossi ed importanti terminali intermodali che non fanno parte di interporti. Schema iniziale del terminale intermodale Hupac a Busto Arsizio. Gru a portale (di “appoggio”) Fascio di appoggio con ruote in gomma. modulo gru, con due gru a modulo gru, con due gru a portale su portale su rotaia, due binari rotaia, tre binari operativi, 1 corsia di operativi, 1 corsia di carico/scarico, 1 corsia di carico/scarico, 1 corsia di circolazione, 2 corsie di stoccaggio. circolazione, 3 corsie di 51 stoccaggio.
Il terminal Hupac di Busto Arsizio è stato raddoppiato: è stato costruito un nuovo terminale nelle vicinanze di quello precedente http://www.hupac.com/IT/Terminal-Busto-Arsizio-Gallarate-85593e00 (accesso 2018) Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 52
Terminale di Gallarate Due moduli gru (A e B). Ciascuno con: due gru a portale su rotaia, tre binari operativi (710 –760 m), 1 corsia di carico/scarico, 1 corsia di circolazione, 4 corsie di stoccaggio. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 53
Fonte: https://intermodale24-rail.net/orari_TCNA.html Terminale di Gallarate Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 54
Il terminale Hupac di Busto Arzio – Gallarate ha una Fonte:http://www.hupac.ch/imgcache/97_85b5b9c3c4a/1028_1549_2362_1e8ff45104.jpeg capacità di circa 455 UTI/anno Volume di traffico (2016): 428000 UTI/anno Fonte: Dallari F. , “La Regione Logistica Milanese – Infrastrutture Imprese e Flussi Merci”, Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori, 2017. 55
Principali caratteristiche del terminale Hupac di Busto Arsizio- Gallarate al 2018
Fonte: Lupi M.; Pratelli A., Giachetti A.,Farina A.,” Rail freight transport in Italy: an analysis of combined transport connections”, Ingegneria Ferroviaria, n3., 2018, pp 209-245. ferroviari settimanali. intermodale italiano per primo centro collegamenti collegamenti Gallarate, nel Busto Arsizio- 2015, è risultato il 57 schedulati: con 361
Fonte: Creazza, Curi, Dallari, Il Sistema logistico in Lombardia : Infrastrutture e Nell’area di Milano si ha accessibilità, Liuc Papers n. 252, Serie Tecnologia 20, ottobre 2012. un traffico di circa 1.029.000 UTI per anno 58 Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 58
Fonte: Gruppo Hupac. We shape the future of intermodal transport, https://www.hupac.com/IT/We-shape-the-future-of-intermodal-transport- 81efa400(accesso dicembre_2019) Busto Arsizio è il principale Rete Hupac, Shuttle centro intermodale della Net, Europa società Svizzera Hupac che ha una estesa rete di servizi ferroviari intermodali in Europa. Il punto forte della rete è costituito dai collegamenti ad alta frequenza sulle principali tratte europee, con partenze da 3 a 5 volte per giorno e per direzione. •Paesi Bassi ↔ Italia •Belgio ↔ Italia •Köln ↔ Italia •Ludwigshafen ↔ Italia •Singen ↔ Italia Fonte: http://www.hupac.ch/index.php?node=290&lng=1&rif =cd7181eca5 (accesso dicembre_2016)
Gli svizzeri stanno fortemente curando i collegamenti ferroviari fra sud e nord Europa che passano per il loro territorio. Fonte: internet. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 60
La nuova galleria di base del San Gottardo è stata inaugurata il 1° giugno 2016 Con i suoi 57,1 km è la galleria ferroviaria più lunga del mondo E’ stata costruita in 17 anni (inizio lavori Confronto altimetrico tra il vecchio tracciato (in nero) e il nuovo tracciato (rosso) 1999). Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Galleria_di_bas e_del_San_Gottardo In pratica (quando sarà finita: Ceneri e Zimmerberg) si avrà una linea ferroviaria di “pianura” che attraversa le Alpi. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 61
Fonte: Gruppo Hupac. We shape the future of intermodal transport, https://www.hupac.com/IT/We-shape-the-future-of-intermodal-transport- 81efa400(accesso dicembre_2019) Inoltre Hupac, insieme ad altre compagnie ferroviarie, sta sviluppando una rete di trasporto ferroviaria, a scala intercontinetale, che collega l’Europa-all’Estremo Oriente. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 62
Fonte: Hupac, Solution for Intermodal Terminal. Questa cartina, seppure non recente, dà un idea dei tempi sulle relazioni intercontinentali I tempi stanno diminuendo Fonte: Gruppo Hupac. We shape the future of intermodal transport, https://www.hupac.com/IT/We-shape-the- future-of-intermodal-transport- 81efa400(accesso dicembre_2019) 63
Anche altri stanno sviluppando il trasporto ferroviario intercontinentale: per esempio DB Schenker Rail (compagnia formata dal settore merci delle ferrovie tedesche, Deutsche Bahn DB Cargo, con la “addizione” di vari compagnie ferroviarie di trasporto merci europee). Fonte: Get your business rolling with innovative rail logistics solutions between China and Europe., DB Schenker,, https://www.dbschenker.com/resource/blob/489132/e3caffd7ced19e657ea7f60be0823f9b/china-rail-data.pdf , 2013) 64
Analisi- Confronto, su tempi e costi, fra: trasporto marittimo e trasporto ferroviario, sulla relazione Europa-Asia. Azienda con sede a Ravenna destinazione finale della merce: Shanghai. Servizio diretto Trieste - Shanghai TRASPORTO MARITTIMO Servizio in Transhipment (via Pireo) TRASPORTO MONOMODALE FERROVIARIO Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 65
CONFRONTO RIASSUNTIVO DELLE TEMPISTICHE PER SINGOLA SPEDIZIONE: CONFRONTO RIASSUNTIVO DEI COSTI PER SINGOLA SPEDIZIONE: Fonte: Simone Piermatteo, “ Il trasporto merce containerizzata di lunga distanza: analisi di fattibilità tecnico economica dell’alternativa ferroviaria al trasporto marittimo negli scambi con la Cina, Tesi Master in Gestione dei Sistemi Logistici, A.A. 2013/14. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 66
• Anno Accademico: 2020/21 • Insegnamento di • TECNICA DEI TRASPORTI TERRESTRI, MARITTIMI E AEREI LA “REGIONALIZZAZIONE” DEI PORTI Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 67
Evoluzione storica dei porti: l’ “Anyport Model “di Bird (1960) Il modello, basato sullo studio dell’evoluzione dei porti inglesi, distingue tre fasi principali nello sviluppo di un porto: • Setting • Expansion • Specialization Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 68
The Evolution of a Port (The Anyport Model) Fonte : Jean-Paul Rodrigue , The Geography of Transport Systems, Third Edition, Routledge, New York, 2013, Chapter 4° , Transportation Terminals. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 69
Fase detta del “Setting”. Come si sviluppa un porto: la scelta del sito • Il porto si sviluppa con la costruzione di banchine adiacenti al centro storico della città. La scelta del sito del porto dipende soprattutto da situazione geografiche (disponibilità di fondali, vicinanza a vie d’acqua interne) che permettono un più facile collegamento con l’entroterra. Come “partono” i porti • Quasi sempre i porti partono come porti di pescatori e con attività di costruzioni navali. Per molti porti spesso la struttura è rimasta molto contenuta fino al periodo della rivoluzione industriale. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 70
Fase detta dell’ “Expansion”. Il punto di svolta: la rivoluzione industriale • La rivoluzione industriale rimane il punto di svolta: si sviluppano i traffici e i sistemi di movimentazione, si costruiscono moli per l’attracco di navi sempre più grosse, si sviluppano i cantieri navali. I porti sedi di impianti industriali • Spesso i porti diventano anche sede di impianti industriali. Le nuove strutture: industrie, terminali, poiché necessitavano di fondali profondi, vengono costruiti verso valle (verso la foce del fiume nel caso in figura) L’espansione delle ferrovie • L’ espansione delle ferrovie permette l’accesso delle merci ad hinterland sempre più estesi: La dimensione dell’hinterland, in precedenza, dipendeva da un trasporto terrestre con caratteristiche piuttosto limitate, oppure dalla presenza di vie d’acqua interne. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 71
Fase detta della “Specialization” Le aree dei porti (i terminali diremmo oggi) si specializzano PER CATEGORIA DI MERCE . • La terza fase, nel modello anyport di Bird, riguarda lo sviluppo, della movimentazione e stoccaggio, differenziato per categoria di merce: petrolio grezzo, carbone, metalli ferrosi, cereali e poi container. L’aumento delle dimensioni delle navi, prima petroliere e grosse navi per dry bulk, poi fenomeno del “gigantismo navale” nel settore delle navi portacontenitori, richiede la costruzione di moli sempre più lunghi e con fondali maggiori. In particolare con l’espansione del trasporto di contenitori sono richiesti spazi sempre maggiori per la movimentazione e lo stoccaggio. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 72
Il porto si “sposta” • Questi fenomeni, conseguenti all’aumento dei traffici, inducono a spostare le aree portuali lontano dai porti originali, adiacenti ai centri storici delle città. Le aree portuali originali vengono riconvertite a vari usi: residenziali, commerciali, parchi “waterfront”. Il modello Anyport di Bird come schema generale • Il modello Anyport di Bird, che “spiega” l’evoluzione dei porti, è stato osservato essersi verificato in numerosi situazioni reali: naturalmente deve essere inteso come uno schema generale, in cui inquadrare l’evoluzione dei porti, che, nel particolare, differisce sempre da un caso all’altro. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 73
Evoluzion Maasvlakte e storica del porto di Rotterdam Europoort Botlek Waalhaven Maasvlakte II Fonte:Internet Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 74
In una prima fase il porto di Rotterdam si sviluppa vicino al centro storico. Poi inizia ad espandersi verso valle (downstream ossia verso la foce del fiume) nel secolo diciannovesimo, in concomitanza con lo sviluppo del suo hinterland, specificamente del bacino industriale della Ruhr. Dopo la guerra il porto si espande verso il mare, sulla riva sud del fiume, nella zona di Botlek. Poi il porto si sviluppa fortemente nel settore delle rinfuse liquide, specificamente della loro raffinazione. L’ “Europort” diventa il cuore dell’industria petrolchimica europea. Di seguito si ha l’avvento della containerizzazione. Per i terminal container sono prima utilizzate delle aree riconvertite di Waalhaven e Botlek, questo negli anni 70’, e poi è costruita la nuova area di Maasvlatke. Attualmente è in corso di realizzazione la vasta espansione del porto verso il mare : Maasvlakte II. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 75
Euromax (5 m TEU; 2m TEU in first phase) Delta (Maasvlakte I) Maasvlakte II Fonte: Notteboom Theo E. , “Container shipping and new port hierarchies in Europe: an update”, IAME Melbourne, July 12, 2006. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 76
Container Exchange Route (CER) Rotterdam 2020 Fonte: https://ajot.com/news/port-of-rotterdam-authority-decides-to-hold-rft-for-transport-service-along-container- exchange-route 77
Vediamo delle definizioni fondamentali a proposito dei porti . Per potere trattare la quarta IV fase dello sviluppo di un porto che è la “Regionalizzazione di un porto” Hinterland (detto anche “The natural hinterland”) di un porto: E’ l’area geografica per la quale il commercio marittimo, avente in essa origine o destinazione, passa per il dato porto. Si distinguono due parti all’interno dell’Hinterland (“natural hinterland”): - Hinterland fondamentale (“Main Hinterland”) - “The competition margin” Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 78
Hinterland fondamentale (“Main Hinterland”) • L’hinterland fondamentale (main hinterland) rappresenta un’area sulla quale il porto ha una funzione dominante , se non esclusiva. E’ il “core market” di un porto: a cui è collegato strettamente ( anche per la vicinanza). “The competition margin” • “The competition margin” rappresenta un’area in cui il porto in questione è in competizione con altri porti. La competizione avviene sulla base dei costi: sia marittimi: costi del viaggio, costi del terminale; sia terrestri, costo del trasporto stradale o ferroviario. La competizione avviene sulla base: dell’accessibilità marittima; dell’ accessibilità ferroviaria e stradale (o per vie d’acqua interne ); del livello di servizio offerto, in termini anche di affidabilità ed in particolare di facilità di svolgimento delle pratiche doganali . Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 79
Fonte : Jean-Paul Rodrigue , The Geography of Transport Systems, Third Edition, Routledge, New York, 2013, Chapter 4° , Transportation Terminals. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 80
Quarta fase nella evoluzione dei porti: la Regionalizzazione di un Porto • Nella fase di “Regionalizzazione di un porto” si sviluppa: una forte connessioni fra il porto ed il suo hinterland; una forte integrazione fra il sistema di trasporto marittimo e quelli terrestri (inland transport), in particolare con quello ferroviario e per vie d’acque interne, che sono meno congestionati di quello stradale, che sono a minore impatto ambientale e che offrono economie di scala. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 81
Fonte: Notteboom, T. and J-P Rodrigue (2005) "Port Regionalization: Towards a New Phase in Port Development", Maritime Policy and Management, Vol. 32, No. 3, pp. 297-313. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 82
La regionalizzazione dei porti avviene per diverse ragioni, fra queste le principali possono essere così spiegate: •“Local constraints” • “Global Changes” - “Local constraints”: riguardano la mancanza di spazio per l’ espansione del porto. L’aumento del traffico merci, stradale e ferroviario, da e per le banchine di un porto, entra spesso in conflitto con il trasporto, stradale e ferroviario, che già congestiona le aree urbane e metropolitane di cui il porto fa parte. - Anche fattori ambientali, rappresentano dei “Local constraint”. La regionalizzazione risponde a queste esigenze “esternalizzando”, in parte, il traffico stradale e ferroviario, la manipolazioni delle merci, verso zone interne, meno congestionate e meno delicate da un punto di vista ambientale. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 83
• “Global Changes” - “Global Changes” . La produzione, la distribuzione e il consumo tende sempre più a spargersi nel territorio: questo anche grazie alla capillare accessibilità, al territorio, realizzata dal trasporto stradale . Il porto espande il suo hinterland: inland port - Il porto espande il suo hinterland, generalmente in maniera discontinua, in quanto lo sviluppo avviene attraverso la realizzazione di collegamenti efficienti point to point, di tipo ferroviario, o per via d’acqua interne, verso dei cosiddetti “inland port”. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 84
Fonte: Notteboom T.E. and Rodrigue J..P, “Port regionalization: towards a new phase in port development”, Maritime Policy and Management, Vol. 32, No 3, pp 297-313. 85
Le “island” • Nella figura sono indicate anche le cosiddette “island”. Queste sono zone all’interno dell’hinterland (“competition margin”) di un altro porto che sono servite dal porto in oggetto (dal porto A in figura) e sono nel “competition margin” di B (sono più vicine a B). Le ragioni di questi “rapporti preferenziali” possono essere molteplici: legami storici (o in ogni caso legami commerciali consolidati nel tempo); buona accessibilità, attraverso corridoi ferroviari, stradali (o di vie d’acqua interne); particolari accordi commerciali stabiliti; ma anche semplicemente minore costo: inteso come costo marittimo per arrivare ad A più terrestre da A all’ “island”. Fondamentale può essere comunque l’affidabilità della consegna, in particolare in termini di tempo, e di facilità di svolgere le pratiche doganali, ma comunque anche molto importante è la situazione “waterside” di A. Lupi M., "Trasporti Terrestri, Marittimi e Aerei", Scuola di Ingegneria, Univ. di Pisa, A.A. 2020-21 86
Fonte Notteboom, T., (2012 2012) Dynamics in port competition in Europe: implications for North Italian ports, Workshop “I porti del Nord”, Milano, 18 Aprile 2012. ( e di altri porti del multiport system “Rhine-Scheldt Delta”) Regionalizzazione dei porti di Anversa e Rotteram 87
In Europa si possono individuare 11 “Multi-port gateway regions” Ligurian multi- North Adriatic port multi-port gateway gateway system system Source : Notteboom, “Concentration and the formation of multi-port gateway regions in the European container port system: an 88 update”, Journal of Transport Geography, 18 (2010), 567-583.
La fase di regionalizzazione porta i porti a sviluppare inland port nell’entroterra. Può inoltre portare il porto A a “creare” delle “island formation” nel “natural hinterland” di altri porti (del porto B in figura) . Questi fenomeni, insieme allo sviluppo dei “multi-port gateway system”, ha contribuito a creare una competizione (fra questi sistemi multiporti), in Europa, per acquisire parte dei “natural hinterland” di altri sistemi. Questi hinterland “contendibili” (contestable hinterlands) possono essere anche geograficamente distanti dai sistemi multiporto “vincenti”. 89
Sistema Multiporto Ligure Fonte Notteboom, T., (2012) Dynamics in port competition in Europe: implications (Savona,Genova,La Spezia,Livorno) for North Italian ports, Workshop “I porti del Nord”, Milano, 18 Aprile 2012. ,2019: 5 mio di contenitori Sistema Multiporto Nord Contestable Adriatico (Ravenna, hinterlands Venezia,Trieste) ,2019: 1,6 mio di contenitori + Koper (0,959,2019) e North Adriatic Rijeka Ligurian multi- multi-port gateway (0,305,2019) : 2,9 port gateway system (2,9 mio) mio di contenitori system (5 mio)
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