Pareti interne mobili - capitolato speciale d'appalto - assUfficio
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Pareti interne mobili capitolato speciale d’appalto per gli aspetti tecnici e qualitativi della fornitura assUfficio Associazione nazionale delle industrie dei mobili con il contributo tecnico e degli elementi d’arredo per l’ufficio di Federlegno-Arredo
Si ringrazia l’Arch. Mauro Monesi per il supporto tecnico professionale dato alla realizzazione della prima stesura di questo lavoro.
INDICE pagina Premesse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Capitolo I Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell’appalto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Capitolo Il Requisiti che connotano la fornitura, prestazioni richieste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Capitolo IlI Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Capitolo IV Qualità, provenienza e ordine d'esecuzione . . . . . . . . . . . . . . 37 Allegato 1 Norme di riferimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 Allegato 2 Condizioni generali per la fornitura e la posa di pareti interne mobili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
Assufficio per dar voce alla necessità delle aziende di proporsi e proporre il proprio prodotto nella maniera più corretta, ha pubblicato nel 1993 il Disciplinare per il Capitolato speciale di fornitura e installazione di partizioni interne e nel 1997 la prima edizione del presente Capitolato. Questi documenti sono stati un'utile raccolta per far fronte al crescente numero di bandi di gara dai contenuti contraddittori, ai quali le imprese dovevano adeguare la propria offerta, rendendola in molti casi addirittura antieconomica. Ora con il Capitolato speciale d’appalto per gli aspetti tecnici e qualitativi della fornitu- ra si è giunti a fomire uno strumento di lavoro esauriente sia per gli aspetti relativi all'affida- mento e allo sviluppo progettuale dell'appalto, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici e pre- stazionali in relazione alle condizioni di impiego e in conformità alle attuali normative. In pratica il Capitolato si configura attraverso schede ad hoc di richiesta di requisiti, il cui sem- plice completamento con i livelli prestazionali indicati dall'utenza permetterebbe l'automatica predisposizione dei contenuti di gara. Il vero obiettivo è quindi "fare cultura" presso gli operatori del settore, affinchè utilizzino in modo veramente operativo questo importante strumento di lavoro per continuare il processo di “miglioramento della qualità" sia della domanda che dell'offerta. Il lavoro di preparazione del Capitolato, che fa riferimento alle più recenti normative in mate- ria, è stato complesso: Assufficio ha deciso di lavorare per migliorare chiarezza e trasparen- za sul mercato e avviare un Capitolato prestazionale secondo le più attuali evoluzioni inter- nazionali, e non meramente descrittivo come succedeva in passato. L'auspicio è che l'utenza, pubblica e privata, ne colga lo spirito e lo utilizzi quotidianamente. Assufficio si propone inoltre, al fine di rendere questo strumento il più dinamico e diffuso pos- sibile, di rendere disponibile il capitolato sul proprio sito internet, prevedendo un aggiorna- mento periodico, riferito alle future normative, via via che entreranno in vigore. assUfficio assufficio Dicembre 2000
PARETI INTERNE MOBILI Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto CAPITOLO I OGGETTO, CRITERI DI AFFIDAMENTO1 E SVILUPPO PROGETTUALE DELL'APPALTO Art. 1 - Oggetto dell'appalto. L’appalto ha per oggetto la fornitura in opera di pareti interne mobili 2 al fine di suddividere spazi o per configurare ambienti all'interno dell'involucro edilizio mediante l'impiego di elementi di varie tipologie quali ad esempio: cieche, vetrate, parzialmente vetrate o a contenitore, comprese le parti a contatto con le strutture edilizie d'ambito (connessioni e rivestimento a parete). 3 ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................ Art. 2 - Criteri di affidamento (aggiudicazione)4 dell'opera La fornitura oggetto del presente capitolato può essere affidata ad incanto a licitazione privata a tratta- tiva privata con appalto concorso con soluzione tecnica o con altro metodo, purché non eluda le pre- stazioni richieste. 1): i criteri di partecipazione alle gare, per gli appalti pubblici, fanno riferimento alle leggi vigenti. 2): per pareti interne mobili si vogliono intendere quegli strumenti tecnici di partizione dello spazio interno meglio definite al successivo punto. 3): spazio dedicato a tutte quelle indicazioni indispensabili per una corretta valutazione della fornitura come: la localizzazione. 4): per gli appalti pubblici i criteri di aggiudicazione sono espressi dalle leggi vigenti. 5
Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto PARETI INTERNE MOBILI Art. 3 - Descrizione sommaria della fornitura La fornitura, oggetto dei presente capitolato è relativa alla creazione di partizioni interne realizzate con pareti interne mobili non portanti5, definite come appresso: 1 Terminologia e classificazione delle pareti interne mobili (vedi UNI 10700 - Partizioni interne - pareti interne mobili - terminologia e classificazione). 1.1 Pareti interne mobili: pareti interne non portanti con funzione di separazione fra ambienti con- tigui, costituite da elementi prefabbricati, interamente finiti prima della posa, intercambiabili senza degrado, con elementi della medesima dimensione ma con tipologie differenti (pannelli opachi, pannelli vetrati, passacarte, porte ) con o senza capacità di contenimento, con o senza predisposizione per attrezzature. La parete interna mobile si intende interamente smontabile e rimontabile in altri luoghi, aventi le medesime dimensioni del luogo di origine, senza degrado dei componenti e senza necessità di modifica degli stessi. 1.1.1 Parete interna mobile: come definita in 1.1, con sola funzione separante. 1.1.1.1 Parete interna mobile attrezzata: parete interna mobile, come definita in 1.1.1. predisposta a contenere nel tempo cablaggi ed altri accessori di impianti elettrici, telefonici, informatici ed eventualmente tubazioni di altri impianti, compatibile con equipaggiamenti di servizio appesi e/o accostati. l requisiti della attrezzabilità possono essere soddisfatti indifferentemente nelle due tipologie di mercato più ricorrenti, quella con pannelli di tamponamento su struttura di sup- porto e quella monoblocco. 1.1.2 Parete interna mobile a contenitore: parete interna mobile, come definita in 1.1, con capacità di contenimento al proprio interno, utilizzando opportunamente le strutture di sostegno e di assemblaggio. 1.1.2.1 Parete interna mobile a contenitore attrezzata: parete interna mobile che assomma le caratte- ristiche proprie della parete interna mobile a contenitore, come definita in 1.1.2 e della parete interna mobile attrezzata, definita in 1.1.1.1. 1.2 Elemento: parametro dimensionale predeterminato con multipli e sottomultipli. 2 Tipologia dell'elemento La tipologia che segue è preminentemente descrittiva dei componenti in relazione a loro carat- teristiche (funzionali, dimensionali, costruttive, ecc...) o in base alle loro capacità di comporsi in pareti o loro parti significative. 5): non rientrano nelle pareti interne mobili le seguenti partizioni: partizione fissa; partizione a leganti umidi; partizioni amovibili, partizioni scorre- voli; partizioni girevoli o ribaltabili; partizioni ripiegabili: partizioni a canocchiale, schermi divisori. Per questi ultimi vedere Capitolato mobili per ufficio parte 3a: schermi divisori. 6
PARETI INTERNE MOBILI Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto 2.1 Schema chiave di suddivisione usuale dell'elemento. L’elemento può essere frazionato lungo la sua altezza in più parti che, possono o meno, esse- re distinte tra loro secondo lo schema 1 Schema 1 E - elemento di parete interna mobile H - altezza totale H3 - parte superiore H2 - parte intermedia H1 - parte inferiore - frazionamenti fondamentali - frazionamenti sottomultipli 2.1.1 Esempi di tipologie dell'elemento A - elemento cieco (totalmente cieco sull'altezza H) B - elemento con parte inferiore e superiore cieca (parte inferiore/intermedia [H1+H2] cieca e superiore [H3] cieca). C - elemento completamente vetrato (totalmente vetrato sull'altezza H). D - elemento parzialmente vetrato con parte inferiore cieca e superiore vetrata (parte inferio- re/intermedia [H1+H2] cieca e parte superiore [H3] vetrata). 7
Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto PARETI INTERNE MOBILI E - elemento parzialmente vetrato con parte intermedia vetrata e parte inferiore e superiore cieca (parte inferiore [H1] e parte superiore [H3] cieca e parte intermedia [H2] vetrata). F - elemento parzialmente vetrato con parte inferiore vetrato e superiore cieca (parte inferio- re/intermedia [H1+H2] vetrata e parte superiore [H3] cieca). G - elemento parzialmente vetrato con parte inferiore cieca e superiore vetrata (parte inferio- re [H1] cieca e parte intermedia/superiore [H2+H3] vetrata) H - elemento con porta cieca e parte superiore cieca (porta cieca, in corrispondenza della parte inferiore/intermedia [H1+H2] e parte superiore [H3] cieca). I - elemento con porta vetrata e parte superiore cieca (porta vetrata, in corrispondenza della parte inferiore/intermedia [H1+H2] e parte superiore [H3] cieca). L - elemento con porta cieca e parte superiore vetrata (porta cieca, in corrispondenza della parte inferiore/intermedia [H1+H2] e parte superiore [H3] vetrata). M - elemento con porta vetrata e parte superiore vetrata (porta cieca, in corrispondenza della parte inferiore/intermedia [H1+H2] e parte superiore [H3] vetrata). 2.1.2 Esempi di parti complementari alle pareti interne mobili a contenitore (vani a doppia anta). A - ante a tutta altezza (parti apribili sull'altezza H) B - vano inferiore ad ante e superiore cieco (parte inferiore/intermedia [H1+H2] ad ante e parte superiore [H3] cieca o a giorno). C - vano inferiore ad ante e superiore cieco (parte inferiore [H1] ad ante e parte superiore [H1+H2] cieca o a giorno). D - vano superiore ad ante ed inferiore cieco (parte superiore [H3] ad ante e parte inferiore [H1+H2] cieca o a giorno). E - vano intermedio ad ante, superiore ed inferiore cieco (parte intermedia [H2] ad ante parte superiore ed inferiore [H1-H3] cieca o a giorno). 2.1.3 Esempi di parti complementari alle pareti interne mobili a contenitore (vani ad anta singola). A - anta a tutta altezza (parte apribile sull'altezza H). B - vano inferiore ad anta superiore cieco (parte inferiore/intermedia [H1+H2] ad anta e parte superiore [H3] cieca o a giorno). C - vano inferiore ad anta e superiore cieco (parte inferiore [H1] ad anta e parte superiore [H2+H3] cieca o a giorno). D - vano superiore ad ante ed inferiore cieco (parte superiore [H3) ad anta e parte inferiore [H1+H2] cieca o a giorno). E - vano intermedio ad anta, superiore ed inferiore cieco (parte intermedia [H2] ad anta parte superiore ed inferiore [H1-H3] cieca o a giorno). 8
PARETI INTERNE MOBILI Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto 2.1.4 Parti accessorie e/o complementari per i vari elementi. A - passa voce, passa carte B - griglie per areazione C - parte di elemento a servizio degli impianti D - appendiabiti E - telai fissi e/o mobili per cartelle sospese e tabulati F - cassettiere (accessorio inserito, nell'elemento, nella parte inferiore [H1]). G - ripiani mobili per parti di elemento (H1-H2-H3). 3 Stima sommaria per famiglie tipologiche prevedibili nella fornitura oggetto del presente capitolato. N denominazione rifer. mq. 1 parete interna mobile con funzione separante 1.1.1 ” 2 parete interna mobile con funzione separante attrezzata 1.1.1.1 ” 3 parete interna mobile a contenitore 1.1.2 ” 4 parete interna mobile a contenitore attrezzata 1.1.2.1 ” 4 Prospetti di orientamento per tipologie di elemento Parete interna mobile con sola funzione separante rif. 1.1.1 Prospetto 1 n° tipologia di elemento quantità piano di rif. mq. allestimento 2.1.1 elemento cieco totalmente cieco ” A 2.1.1 elemento cieco B parte inferiore e superiore cieca ” 2.1.1 elemento vetrato C totalmente vetrato ” 2.1.1 porta cieca con parte superiore cieca ” H Il prospetto va considerato come esempio da amministrare. 9
Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto PARETI INTERNE MOBILI Parete interna mobile con sola funzione separante attrezzata rif. 1.1.1.1 Prospetto 2 n° tipologia di elemento quantità piano di rif. mq. allestimento 2.1.1 elemento cieco A totalmente cieco ” 2.1.1 elemento cieco B parte inferiore e superiore cieca ” 2.1.1 elemento vetrato C totalmente vetrato ” 2.1.1 porta cieca con parte superiore cieca ” H Il prospetto va considerato come esempio da amministrare. Parete interna mobile a contenitore rif. 1.1.2 Prospetto 3 n° tipologia di elemento quantità piano rif. mq. 2.1.1 A doppia anta a tutta altezza ” 2.1.2 A 2.1.1 B doppia anta ad altezza porta ” 2.1.2 B 2.1.1 B doppia anta parte superiore vano a giorno parte inferiore 2.1.2 D (H1+H2) ” 2.1.1 H porta cieca con parte superiore cieca ” Trattandosi di partizioni con doppia faccia è indispensabile indicare per entrambe la tipologia di riferimento. 10
PARETI INTERNE MOBILI Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto Parete interna mobile a contenitore attrezzata rif. 1.1.2.1 Prospetto 4 n° tipologia di elemento quantità piano rif. mq. 2.1.1 A doppia anta a tutta altezza ” 2.1.2 A 2.1.1 B doppia anta ad altezza porta ” 2.1.2 B 2.1.1 B doppia anta parte superiore vano a giorno parte inferiore 2.1.2 D (H1+H2) ” 2.1.1 H porta cieca con parte superiore cieca ” Trattandosi di partizioni con doppia faccia è indispensabile indicare per entrambe la tipologia di riferimento. 5 Connessioni (parti a contatto con le strutture edilizie d'ambito) Le pareti interne mobili che vanno a contatto con le strutture edilizie siano esse muratura o serramen- ti, non dovranno perdere le loro caratteristiche di prestazione compatibilmente con le condizioni al con- torno. Per questo le connessioni verticali dovranno essere valutate in genere a parte e risultano di due tipi che per la categoria delle pareti risulteranno quattro come appare nello schema seguente: Tip. Denominazione Pareti n° Infissi n° 1.1.1 parete interna mobile separante ” ” 1.1.1.1 parete interna mobile separante attrezz. ” ” 1.1.2 parete interna mobile a contenitore ” ” 1.1.2.1 parete interna mobile a cont. attrezzata ” 6 Rivestimento a parete Al fine di rendere omogeneo l'involucro interno, in talune circostanze è possibile introdurre un rivesti- mento a parete, che nella realtà è interpretabile come una parete mobile interna non portante priva di una faccia di finitura e addossata alla parete di perimetro dell'ambiente edilizio dato. 11
Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto PARETI INTERNE MOBILI Le tipologie più convenienti risultano le seguenti: A - elemento cieco (totalmente cieco sull'altezza H) B - elemento con parte inferiore e superiore cieca (parete inferiore/intermedia [H1+H2] cieca e supe- riore [H3] cieca) Art. 4 - Ammontare dell'appalto L' importo complessivo della fornitura in opera delle pareti interne mobili come classificate all'art. 3 punti 1.1.1 - 1.1.1.1 - 1.1.2 - 1.1.2.1 connessioni - rivestimento a parete, risulta il seguente: Prospetto 5 N. Rif. Denominazione A corpo A misura Totale Tip. Lit. Lit. Lit. 1 1.1.1 parete interna mobile con funzione separante ” ” ” 2 1.1.1.1 parete interna mobile con funzione separante attrezzata ” ” ” 3 1.1.2 parete interna mobile a contenitore ” ” ” 4 1.1.2.1 parete interna mobile a contenitore attrezzata ” ” ” 5 4 connessioni ” ” ” 6 5 rivestimento a parete ” ” ” 7* 8* * altre indicazioni, tipologiche o tecniche, non contenute nelle voci precedenti Le cifre del precedente prospetto indicano gli importi presunti delle diverse categorie di pareti interne mobili e potranno essere incrementate o decrementate per effetto di variazioni delle rispettive quantità, purché restino contenute nei 6/5 dell'importo totale per il quale l'appaltatore non potrà pretendere prez- zi diversi da quelli pattuiti. 12
PARETI INTERNE MOBILI Oggetto, criteri di affidamento e sviluppo progettuale dell'appalto Art. 5 - Sviluppo progettuale Il presente capitolato deve essere completato con lo sviluppo progettuale dell'installazione sulla base della propria produzione industriale, quando questa non sia aderente allo schema progettuale fornito dalla stazione appaltante allegato al presente capitolato. Qualora invece il prodotto della ditta offerente sia aderente o assimilabile allo schema progettuale for- nito dalla stazione appaltante, non è richiesto lo sviluppo progettuale dell'installazione. Resta comunque inteso che il progetto esecutivo, corredato dei necessari dettagli costruttivi verrà ese- guito (a seguito dei rilievi condotti in cantiere) a cura dalla ditta che si aggiudicherà l'appalto, documenti che sottoscritti per accettazione formeranno parte integrante del contratto. L'elaborazione progettuale dovrà essere accompagnata dal catalogo tecnico del prodotto offerto, per poter valutare ed apprezzare: 1 - il coordinamento dimensionale; 2 - le connessioni fra le stesse categorie tipologiche; 3 - le connessioni fra diverse categorie tipologiche; 4 - le connessioni con l'organismo edilizio; 5 - gli eventuali aggiustaggi. Inoltre l'offerta potrà essere completata in fase di selezione, a discrezione della stazione appaltante, con la campionatura di alcuni dettagli tipologici e finiture superficiali che dovranno essere contenute in un involucro di massima dimensione pari a 0.50x0.50x0.50 ml.; anche le finiture dovranno essere conformi alle norme UNI seguenti e ai rispettivi livelli di prestazione richiesti. Dove espressamente richiesto, per la campionatura dovranno essere indicati dimensione e tipologia del campione e luogo di installazione. Il campione verrà pagato al prezzo di listino del produttore. 13
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CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura, prestazione richieste CAPITOLO II REQUISITI CHE CONNOTANO LA FORNITURA, PRESTAZIONI RICHIESTE Art. 6 - Requisiti che connotano la fornitura Nelle diverse classi di prodotto e nelle diverse tipologie di elemento, si devono riscontrare i seguenti requisiti: 6.1 - Resistenza agli urti Gli elementi delle pareti interne mobili devono possedere l'attitudine a resistere alle sollecitazioni pro- dotte, nell'uso normale, per urti accidentali di tipo duro e molle. Sottoposte ad azioni previste nelle prove e variabili a seconda degli spazi (pubblici o privati) le pareti non devono presentare deterioramenti di finitura, fessurazioni, scalfitture, sfaldamenti o deformazioni. Devono inoltre garantire le prestazioni di funzionamento. Metodo di prova secondo la UNI 8201. 6.2 - Resistenza ai carichi sospesi Capacità di sopportare sovraccarichi connessi alla applicazione di contenitori e attrezzature pensili. Devono resistere a forza a strappo orizzontale, forza a strappo in verticale, a un carico eccentrico che agisca parallelamente alla superficie della parete. Metodo di prova secondo la UNI 8326. 6.3 - Comportamento all'incendio 6.3.1 - Reazione al fuoco I materiali componenti gli elementi non devono avere caratteristiche di infiammabilità o meglio devono possedere solo un certo grado di partecipazione alla combustione; in relazione a ciò sono assegnati alle classi 0,1, 2, 3, 4 e 5, con l'aumentare della loro partecipazione alla combustione; quelli di classe 0 non sono combustibili. Metodi di prova secondo le UNI ISO 1182, UNI 8456, UNI 8457, UNI 9174 e UNI 9177. 6.3.2 - Resistenza all'incendio Il requisito è connesso alla proprietà degli elementi di mantenere per un certo periodo di tempo: la sta- bilità della struttura (R), la tenuta al passaggio di fiamme o gas caldi (E), l'isolamento termico (I). Metodo di prova secondo il prEN 1364/1. 15
Requisiti che connotano la fornitura, prestazione richieste CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI 6.4 - Sicurezza in uso I componenti tecnici non devono, a seguito del loro utilizzo, presentare rischi dovuti alla rottura delle parti vetrate per le quali si richiede l'applicazione di vetri di sicurezza scelti secondo la UNI 7697, e conformemente alle disposizioni del Decreto Legislativo 626/94 e successive modifiche1). 6.4.1 - Sicurezza elettrica Predisposizione alla capacità di disperdere, senza danni per l'utilizzatore, scariche elettriche acciden- tali in accordo alle norme CEI 64-8 e CEI 64-11 e secondo la norma UNI 10817. L’attrezzabilità con impianti elettrici o con equipaggiamenti di servizio dovrà essere garantita secondo le norme UNI 10815 e 10816. 6.4.2 - Atossicità I materiali costituenti le pareti interne mobili ai fini della tossicità devono essere conformi alle normati- ve vigenti, es: formaldeide: secondo UNI EN 120, UNI EN 717/2 e legislazione vigente2). amianto: secondo la legislazione vigente3). 6.5 - Isolamento acustico Gli elementi tecnici devono fornire un potere fono isolante Rw determinato secondo le UNI EN ISO 140/3 e UNI EN ISO 717/1/2 6.6 - Coordinamento dimensionale dell'elemento (elemento di base) Requisito definito da un parametro dimensionale (modulo base) predeterminato e coordinato al fine di chiudere con multipli e sottomultipii il vano utile costituito dalle pareti d'ambito, dal soffitto e dal pavi- mento rispettivamente finiti. 6.7 - Flessibilità all'impiego Capacità delle pareti interne mobili di adattarsi anche nel tempo a configurazioni spaziali tipologiche diverse da quella originaria. 6.7.1 - Intercambiabilità degli elementi Proprietà che consente lo scambio fra gli elementi anche con tipologia diverse costituenti la stessa parete successivamente alla posa originaria, in qualunque momento della vita utile della parete, senza che ciò comporti danneggiamento o degrado ai componenti smontati e a quelli ad essi adiacenti, con reimpiego del sistema di fissaggio originario. 6.7.2 - Sostituibilità Proprietà che consente la sostituzione di uno o più elementi di una parete esistente, nelle varie tipolo- gie rappresentate, con altri di nuova fornitura che conservano le medesime caratteristiche tipologiche, dimensionali e costruttive originarie dell'elemento/i sostituito/ì, successivamente alla posa originaria, in qualunque momento della vita utile della parete, senza che ciò comporti danneggiamento o degrado dell'elemento/i sostituito/i e di quelli ad esso/i adiacente/i con reimpiego del sistema di fissaggio origi- nario. 1) Il DLGS 626/94 riguarda il prodotto parete interna mobile per quanto concerne l'utilizzo delle superfici vetrate. Viene prescritto l'obbligo di impie- go di vetri di sicurezza (come definiti dalla norma UNI 7697: vetri temprati o vetri stratificati o vetri uniti al perimetro). 2) C.M. SANITÀ n. 67 del 22 Giugno 1983. 3) C.M. SANITÀ n. 45 del 10 Luglio 1988 Direttiva CEE 19 Settembre; D.P.R. del 24 Maggio 1988 n. 203 16
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura, prestazione richieste 6.7.3 - Adattabilità dimensionale della parete a contatto con il luogo fisico di destinazione Le pareti interne mobili devono consentire l'assorbimento delle differenze dimensionali, angolari e di forma del luogo fisico di destinazione (solaio o pavimento sopraelevato, soffitto o controsoffitto, pareti esterne, pareti interne fisse, pilastri e setti portanti) nei limiti nelle tolleranze come riportato nel cap. III art. 10. L’adattabilità dimensionale deve potere essere attuata mediante elementi appartenenti al sistema o speciali, progettualmente predeterminati (aggiustaggi) o con elementi dimensionalmente flessibili (tele- scopici). 6.7.4 - Variabilità tipologica La tipologia di riferimento degli elementi che costituiscono la parete interna mobile per soddisfare le esi- genze di utilizzo sono le seguenti: - elemento cieco; - elemento completamente vetrato; - elemento parzialmente vetrato; - elemento porta - ........ - ........ 6.7.5 - Componibilità Versatilità di accostamento (abbinamento) di elementi di diversa dimensione e tipologia (ciechi, vetrati, porte, contenitori) per soddisfare schemi distributivi e compositivi richiesti, con sistema di giunzione atto a consentire la stabile e solida connessione degli elementi costituenti la parete, garantendone il man- tenimento delle prestazioni. Le principali configurazioni di riferimento delle connessioni sono le seguenti: - in linea (ad una via); - ad “L” (a due vie); - a “T” (a tre vie); - a “X” (a quattro vie). Eseguibili ad angolo retto e/o ad angolo variabile. 6.7.6 - Ricollocabilità e recuperabilità Proprietà che consente lo smontaggio ed il recupero dei vari elementi, anche di diversa tipologia, di pareti interne mobili i e del loro rimontaggio, utilizzando lo stesso sistema di fissaggio originario, in luo- ghi diversi da quello della posa iniziale, purché questi ultimi posseggano le medesime caratteristiche dimensionali del luogo di origine. 6.8 - Manutenibilità La parete mobile, in relazione alla sua collocazione e funzione nell'edificio, deve permettere interventi atti a ristabilire il soddisfacimento dei requisiti considerati nella presente norma. Il presente requisito può essere suddiviso nei sub - requisiti: - pulibilità: possibilità di asportare dalla parete, con mezzi di normale uso, depositi di varia natura senza modificare le altre prestazioni (utilizzando superfici che siano conformi alla norma UNI 9300); - ripristinabilità: possibilità di essere facilmente ripristinata nel suo stato originale quando abbia subito danno o per normale usura o per uso non accorto. Per esempio attraverso una forma di riparazione. - sostituibilità: vale quanto prescritto in 1.7.2 17
Requisiti che connotano la fornitura, prestazione richieste CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI 6.9 - Resistenza delle superfici agli agenti esterni Le superfici delle pareti interne mobili devono resistere agli agenti esterni che potrebbero entrare a con- tatto o durante il normale uso o durante le operazioni di pulizia. A tale scopo sono stati predisposti i seguenti prospetti. Prospetto 6 Prospetto delle finiture delle superfici verticali a contatto d'uso e relativo livello di prestazione. Parte A Rif Titolo della norma Livello/Valore/Classe Norme Richiesta Offerta UNI comportamento delle 9115 superfici all'usura da abrasione UNI determinazione della 9240 adesione delle finiture al supporto UNI determinazione della 9242 resistenza dei bordi al calore UNI tendenza delle superficie 9300 a trattenere lo sporco UNI 9427 resistenza alla luce UNI 9428 resistenza alla graffiatura UNI resistenza delle superfici agli 9429 sbalzi di temperatura Il livello di prestazione è legato alla minore e/o maggiore severità dei tests al riguardo. Si fa preciso riferimento al decreto del Ministero delle Finanze n. 149 del 27.10.95 con il quale si stabilisce al 4° livello la conformità nello specifico essendo il valore prevalente rappresentato da superfici verti- cali. Si ritiene conforme anche il 3° livello di prestazione, tenendo conto che alcune finiture delle superfici a contatto d'uso non possono raggiun- gere tale livello (es. finiture a poro aperto o a microsfere). Parte B Rif Titolo della norma Livello/Valore/Classe Norme Richiesta Offerta UNI EN Mobili - Valutazione della 12720 resistenza delle superfici ai liquidi freddi UNI EN Mobili - Valutazione della 12721 resistenza delle superfici al calore umido UNI EN Mobili - Valutazione della 12722 resistenza delle superfici al calore secco Le norme indicate nel prospetto 6 parte B si riferiscono a tutti i mobili. Data la specificità d'uso delle pareti interne mobili, è sufficiente considerare i successivi quadri A, B, C. 18
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura, prestazione richieste Quadro A LIVELLI FREDDI (UNI EN 12720) SUPERFICI VERTICALI D E F t. ap. val. t. ap. val. t. ap. val. acqua distillata deionizzata 1h 5 1h 5 1h 5 alcool etilico (48% v/v) 10 4 - - - - min ammoniaca (10% m/m) 1h 4 10 1h 10 4 min min min tè 1h 5 1h 5 - - caffè 1h 5 1h 4 - - Quadro B CALORE UMIDO (UNI EN 12721) SUPERFICI VERTICALI Temperatura di prova D E F 55° C 5 4 4 70° C 4 4 - 85° C - - - 100° C - - - Quadro C CALORE SECCO (UNI EN 12722) SUPERFICI VERTICALI Temperatura di prova D E F 70° C 4 4 - 85° C 4 - - 120° C - - - 180° C - - - 19
Requisiti che connotano la fornitura, prestazione richieste CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Art. 7 - Confronto fra requisiti richiesti (R) e offerti (0) Prospetto 7 Rif. Rif. Requisiti che connotano10 la Parete Parete Parete a Parete a Norme installazione separante separante contenitore contenitore attrezzata attrezzata r o r o r o r o 1.1 UNI resistenza agli urti 8201 1.2 UNI resistenza ai carichi sospesi 8326 1.3.1 UNI classi di reazione fuoco 9177 1.3.2 prEN resistenza all'incendio REI 1364 /l 1.4 UNI sicurezza in uso vetri sicur. 7697 1.4.1 CEI sicurezza elettrica 64-8 1.5 UNI isolamento acustico Rw 8270 /3 Per quanto riguarda la reazione al fuoco su due facce (UNI 8456), su una faccia (UNI 8457), reazione al fuoco al calore radiante (UNI 9174), acc. di reazione al fuoco (UNI 9176), fanno riferimento alla norma UNI 9177. In analogia al prospetto precedente, può essere redatto un prospetto per i requisiti specifici delle pare- ti interne mobili. Prospetto 8 Rif. Requisiti specifici Parete Parete Parete a Parete a separante separante contenitore contenitore attrezzata attrezzata r o r o r o r o 1.6 coordinamento dimensionale dell'elemento 1.7.1 intercambiabilità dell'elemento 1.7.2 sostituibilità 1.7.3 adattabilità dimensionale 1.7.4 variabilità tipologica 1.7.5 componibilità 1.7.6 ricollocabilità e recuperabilità 1.8 manutenibilità 1.9 resistenza delle superfici agli agenti esterni 20
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura, prestazione richieste Confronto fra requisiti richiesti (R) e offerti (O), per le pareti complementari alle pareti interne mobili a contenitore/a contenitore attrezzate. Prospetto 9 Rif. Requisiti che connotano la Parete a Parete a norme installazione contenitore contenitore attrezzata R O R O UNI flessione dei piani D. E 5‰ D. E 5‰ 8601 D. P. 1 ‰ D. P. 1‰ UNI apertura e chiusura con 8602 urto porte Liv. 4° Liv. 4° UNI resistenza supporti dei 8603 piani mobili Liv. 3°/4° Liv. 3°/4° UNI 8604 durata guide dei cassetti Liv. 4° Liv. 4° UNI 8607 durata delle porte Liv. 4° Liv. 4° UNI resistenza delle porte al 9081 carico verticale Liv. 5° Liv. 5° UNI 9087 resistenza fine corsa dei cassetti Liv. 4° Liv. 4° I precedenti prospetti 7, 8 e 9 possono essere utilizzati per la richiesta da parte della stazione appaltante e per l'offerta del partecipante alla gara. Nelle caselle devono essere riportati i valori, appunto richiesti o offerti. 21
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CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari CAPITOLO III REQUISITI CHE CONNOTANO LA FORNITURA DI PARETI MOBILI PER DESTINAZIONI D'USO PARTICOLARI Alcune pareti mobili per la diversa destinazione d'uso possono richiedere prestazioni particolari, che vanno a suggestionare la relativa quotazione e/o modificare i requisiti specifici dei prodotto indicati nei prospetti precedenti. Le schede con i requisiti più significativi che alleghiamo sono: REAZIONE AL FUOCO: caratteristica richiesta per ambienti soggetti a normative antincendio cogenti o per esplicita prescrizione da parte dei vigili del fuoco. RESISTENZA AL FUOCO: caratteristica richiesta per isolare ambienti a rischio specifico soggetti a nor- mative antincendio cogenti o per esplicita prescrizione da parte dei vigili del fuoco. La parete che ottem- pera al requisito di resistenza al fuoco richiede interventi di isolamento e fissaggio del manufatto che modificano le sue caratteristiche di flessibilità, sostituibilità e ricollocabilità. ISOLAMENTO ACUSTICO: tale requisito è richiesto per ottenere un grado di confort acustico in base alle esigenze degli utilizzatori degli spazi che si realizzano con le pareti. Evidenziamo come i dati otte- nuti nei laboratori di prova, in condizioni ambientali standard, non siano riproducibili nei locali in uso. RESISTENZA AGLI URTI: requisito relativo agli urti a cui una parete è sottoposta in relazione alla desti- nazione d'uso dell'edificio. MANUTENIBILITÀ: caratteristica della parete di rispondere alle esigenze di pulibilità, ripristinabilità, sostituibilità, riparabilità necessarie alla conservazione del sistema. 23
Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI SCHEDA REQUISITO: REAZIONE AL FUOCO Descrizione del requisito I materiali costituenti lo strato di rivestimento esterno delle pareti interne devono limitare il contributo all'insorgere e allo sviluppo dell'incendio in rapporto alla loro combustibilità e al grado di infiammabilità. Modalità di espressione Classe di reazione al fuoco dei materiali da costruzione e dei rivestimenti, in particolare in rapporto alla loro ubicazione e al tipo di edificio. Condizioni di impiego/classi di condizioni di impiego Specificare le condizioni di impiego secondo i seguenti criteri: - edifici di civile abitazione - edifici che ospitano attività a rischio - aree a rischio specifico (autorimesse, centrali termiche, ecc.) Specifica di prestazione/classi prestazionali Le classi di reazione al fuoco previste dalla normativa sono: classe 0 materiale incombustibile classe 1 materiale non infiammabile classe 2 materiale difficilmente infiammabile classe 3 materiale mediamente infiammabile classe 4 materiale facilmente infiammabile classe 5 materiale altamente infiammabile Correlazioni fra classi di condizioni di impiego/prestazioni Indicare il livello prestazionale in funzione delle condizioni di impiego secondo quanto di seguito indicato: - vani scala, androni e passaggi comuni di edifici residenziali: rivestimenti esterni delle pareti in materiale di classe non superiore ad 1. - edifici che ospitano attività a rischio: vedi normativa citata. - aree a rischio specifico (centrale termica, autorimesse, ecc.): vedi normativa citata. 24
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari Metodi di verifica Prove di laboratorio I metodi di prova ammessi per la determinazione della classe di reazione al fuoco dei materiali sono esclusivamente i seguenti: - ISO/DIS 1182.2 - Materiali da costruzione. Prova di non combustibilità. - CSE RF 2/75/A - Reazione al fuoco dei materiali che possono essere investiti da una piccola fiamma su una sola faccia. - CSE RF 3/77 - Reazione al fuoco dei materiali sottoposti all'azione di una fiamma di innesco in pre- senza di calore radiante. Il Centro studi ed esperienze del Ministero dell'Interno ed i laboratori legalmente riconosciuti dal Ministero stesso sono gli unici enti che possono certificare la classe di reazione al fuoco di un mate- riale. Viene attribuita la classe 0 (zero), senza l'esecuzione della prova di non combustibilità ISO/DIS 1182.2 ai seguenti materiali: - materiali da costruzione, compatti o espansi a base di ossidi metallici (ossido di calcio, magnesio, sili- cio, alluminio e altri) o composti inorganici (carbonati, solfatilicati di calcio e altri) privi di legamenti organici; - materiali costituiti da metalli con o senza finitura superficiale a base inorganica. Riferimenti normativi - D.M. 30.11.1983 (termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi); - D.M. 26.6.1984 (classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della pre- venzione incendi); - D.M. 14.1.1985 (attribuzione ad alcuni materiali della classe di reazione al fuoco 0 (zero) prevista all'allegato 1 del decreto ministeriale 26.6.1984); - D.M. 16.5.1987 (norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione); - UNI 8456 (equivalente al metodo CSE RF 1/75/A), - UNI 8457 (equivalente al metodo CSE RF 2/75/A); - UNI 9174 (equivalente al metodo CSE RF 3/77); - UNI 9177; - UNI ISO 1182. 25
Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI SCHEDA REQUISITO: RESISTENZA AL FUOCO Descrizione del requisito In presenza di fiamme e forti innalzamenti della temperatura dovuti a incendio, le partizioni interne mobili verticali dei vani scala, dei filtri a prova di fumo e di separazione fra comparti antincendio, devo- no conservare resistenza meccanica e funzione di schermo alla fiamma e ai fumi, nonché isolamento termico, per un tempo stabilito. Modalità di espressione Il parametro attraverso il quale si esprime la prestazione è il periodo di tempo durante il quale la parti- zione resiste conservando la stabilità la tenuta e l'isolamento termico dei suoi elementi costituenti. Condizioni di impiego/Classi di condizioni di implego Specificare le condizioni di impiego secondo i seguenti criteri: Le condizioni di impiego delle partizioni interne verticali sono determinate: - dalla destinazione d'uso dell'edificio; - dal livello dei piani dell'edificio in relazione alla raggiungibilità rispetto ad un piano stradale o pedo- nale. Destinazione d'uso dell'edificio - edilizia residenziale - edilizia frequentata dal pubblico Livello dei piani - altezza antincendio fino a 12 m - altezza antincendio compresa tra 12 e 32 m - altezza antincendio compresa tra 32 e 80 m - altezza antincendio oltre 80 m Specifica di prestazione/Classi prestazionali La partizione non deve favorire, durante la fase di accensione, l'estendersi all'interno di un locale del fenomeno di infiammazione e l'evoluzione verso il flashover, non deve favorire la propagazione dell'in- cendio e quindi l'estendersi a diversi locali dello stesso piano. In base al tempo di resistenza al fuoco entro il quale si conservano la stabilità, la tenuta e l'isolamento termico ad un componente è attribuibile la classe: REI 15 se il tempo di resistenza è pari a 15 minuti; REI 30 se il tempo di resistenza è pari a 30 minuti; REI 45 se il tempo di resistenza è pari a 45 minuti; REI 60 se il tempo di resistenza è pari a 60 minuti; REI 90 se il tempo di resistenza è pari a 90 minuti; REI 120 se il tempo di resistenza è pari a 120 minuti; REI 180 se il tempo di resistenza è pari a 180 minuti. 26
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari Correlazioni fra classi di condizioni di impiego/prestazioni Indicare il livello prestazionale in funzione delle condizioni d'impiego secondo quanto di seguito indicato: Destinazione d'uso Residenziale* Pubblico* Altezza Classe di Classe di antincendio resistenza al fuoco resistenza al fuoco 0÷12 REI 60 REI 90 112÷32 REI 60 REI 120 32÷80 REI 90 REI 120 >80 REI 120 REI 180 * vani scala, filtri a prova di fumo, compartimentazioni antincendio La suddetta resistenza al fuoco deve essere assicurata dalla partizione nel suo complesso, anche in presenza di tamponamenti trasparenti o traslucidi. Le partizioni di aree a rischio specifico pertinenti l'edificio (autorimesse, locali di esposizione e vendita, depositi di materiali combustibili, centrale termica, etc.) devono inoltre rispettare le specifiche disposi- zioni normative in vigore per tali attività. Metodi di verifica Prove di laboratorio - Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco delle partizioni interne devono essere effettuate, in apposito forno antincendio, seguendo la metodologia indicata nell'appen- dice alla circ. Ministero dell'Interno 14.09.1961 n.91. Il centro Studi ed Esperienze del Ministero dell'Interno ed i Laboratori legalmente riconosciuti dal Ministero stesso, sono gli unici enti che possono certificare le caratteristiche di resistenza al fuoco di un materiale e/o di un componente. Verifiche in opera - Si verifica che le partizioni interne verticali, per le quali è richiesta una prefissata resistenza al fuoco, siano state poste in opera secondo le prescrizioni e le modalità indicate nel relati- vo certificato di omologazione rilasciato dal Ministero dell'Interno o da un laboratorio legalmente auto- rizzato dal Ministero stesso. Riferimenti normativi - D.M. 30.11.1983 (termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi); - D.M. 16.05.1987 (norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione); - UNI 7678; - UNI FA 100/83; - C.M. Interno 14.09.1961 n.91 (Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati in acciaio destinati ad uso civile). 27
Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI SCHEDA REQUISITO: RESISTENZA AGLI URTI DI SICUREZZA Descrizione del requisito Le partizioni interne mobili verticali devono resistere, senza pericolo per gli utenti e senza conseguen- ze per il mantenimento dell'integrità strutturale, all’azione di urti di sicurezza provocati su entrambe le facce. Modalità di espressione La prestazione è caratterizzata dall'espressione qualitativa e quantitativa degli urti di sicurezza ai quali la partizione è sottoposta e ai quali resiste senza alcun deterioramento funzionale. Condizioni di impiego/Classi di condizioni di impiego Specificare le condizioni di impiego secondo i seguenti criteri: Le condizioni di impiego della partizione sono determinate dal grado di esposizione agli urti (intensità degli urti) in funzione della destinazione d'uso dell'edificio. Si distinguono le seguenti destinazioni d'uso: D1 = edilizia residenziale D2 = edilizia per il terziario/amministrativo D3 = edilizia per l'istruzione D4 = edilizia sanitaria D5 = edilizia per il commercio D6 = edilizia industriale/produttiva Specifica di prestazione/Classi prestazionali Per quanto riguarda le condizioni di sicurezza, le partizioni interne verticali devono conservare la loro integrità strutturale, non devono essere attraversate dal corpo d'urto (nel caso di urto con corpo molle), non devono fuoriuscire dalla loro cornice e non devono provocare cadute di frammenti o di elementi che possono causare ferite accidentali a persone in presenza di sollecitazioni d'urto provocate dai seguen- ti corpi: corpo d'urto massa del corpo (kg) duro 1 molle 50 28
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari In relazione alle condizioni di impiego le partizioni interne verticali devono resistere all'energia d'urto come segue: Destinazione d'uso Altezza di caduta Altezza di caduta Corpo duro (1 Kg) Corpo molle (50 Kg) D1 50 mm 50 mm D2 100 mm 100 mm D3 150 mm 150 mm D4 300 mm 200 mm D5 300 mm 250 mm D6 300 mm 300 mm Metodi di verifica Prove di laboratorio - La prova, da eseguire secondo le modalità riportate nella norma UNI ISO 7892, consiste nel sottoporre entrambe le facce della partizione all’azione di urti da corpi molli e da corpi duri. Riferimenti normativi - UNI 8201; - UNI 10879; - UNI 10880; - UNI ISO 7892. 29
Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI SCHEDE REQUISITO: ISOLAMENTO ACUSTICO Al RUMORI AEREI (tra spazi interni) Descrizione del requisito In relazione alle condizioni di rumore interne all'edificio, la partizione interna verticale, di separazione fra locali a diverse condizioni di rumore, deve isolare acusticamente dai rumori aerei, al fine di contri- buire ad assicurare all'interno di ogni locale un livello di pressione sonora indotto conforme al tipo di attività svolto e alle esigenze degli utenti. Modalità di espressione Il parametro attraverso il quale si esprime la prestazione fa riferimento all’indice di valutazione del pote- re fonoisolante Rw espresso in dB. Condizioni di impiego/Classi di condizioni di impiego Specificare le condizioni di impiego secondo i seguenti criteri: Le condizioni di impiego sono determinate dalla destinazione d'uso dei locali disturbati e dalla loro vici- nanza/adiacenza con i locali disturbanti: tipo di locale (ricevente-disturbato/disturbante): 1. spazi destinati al riposo e sonno/spazi comuni dell'organismo abitativo, camera d'ospedale e ambu- latori/percorsi comuni, camera d'ospedale/camera d'ospedale, sale per conferenze, biblioteche/per- corsi comuni; 2. spazi destinati al riposo e sonno/soggiorno di altro alloggio; aule scolastiche/percorsi comuni; aule scolastiche/aule scolastiche; 3 uffici singoli/percorsi comuni; 4. uffici singoli/uffici singoli. Specifica di prestazione/Classi prestazionali In rapporto ad ogni progetto la specifica di prestazione riferita alle partizioni interne verficali impone che il potere fonoisolante delle stesse, espresso mediante l'indice di valutazione Rw, debba concorrere a realizzare un isolamento acustico fra due spazi, espresso mediante l'indice di valutazione dell'isola- mento acustico standardizzato DnTw, idoneo ad assicurare la protezione dal rumore richiesta per ogni locale in rapporto alle attività cui sono destinati il locale disturbato e l'ambiente disturbante ad esso con- tiguo. 30
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari In assenza di specifici limiti normativi sull'isolamento ai rumori aerei interni che deve essere assicura- to, si può fare riferimento ai valori di DnTw per tipo di locale riportati di seguito: Tipo di locale DnTw (dB) 1 >=50 2 >=45 3 >=40 4 >=35 Con riferimento alle modalità di prova e ai criteri indicati dalla norma UNI EN ISO 140/3 e UNI 8438 alle partizioni interne sono attribuibili le classi: R0 se l'indice di valutazione dei potere fonoisolante è compreso tra 35 e 40 dB R1 se l'indice di valutazione dei potere fonoisolante è compreso tra 40 e 47 dB R2 se l'indice di valutazione dei potere fonoisolante è compreso tra 47 e 55 dB R3 se l’indice di valutazione dei potere fonoisolante è superiore a 55 dB. Correlazioni fra classi di condizioni di impiego/Prestazioni In relazione alle condizioni di impiego e alle classi prestazionali le partizioni interne verticali devono essere di classe pari almeno a quella indicata di seguito: TIPO DI LOCALE 1 2 3 4 CLASSE DI ISOLAMENTO R3 R2 R1/R2 R0/R1 Metodi di verifica Prove di laboratorio - Le prove per la determinazione del potere fonoisolante di una partizione interna verticale devono essere effettuate in laboratorio avente i requisiti di cui alla norma UNI 8270/1, secon- do le modalità indicate nella norma UNI EN ISO 140/3. Verifiche in opera - La verifica in opera permette di valutare l'isolamento DnTw della partizione interna verticale di separazione tra due ambienti. La verifica consiste nel misurare i livelli sonori L1 e L2 dei due ambienti (disturbato e disturbante), procedendo secondo le indicazioni e con la strumentazione di cui alla norma UNI 8270/4 utilizzando una sorgente di riferimento posta nell'ambiente disturbante. 31
Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Il valore della differenza L1-L2 è corretto in base al tempo di riverberazione del locale ricevente (ambiente disturbato), o all'area di assorbimento acustico del locale. Verifiche di progetto - La verifica consiste nel valutare, mediante calcolo, i valori di Rw e DnTw della par- tizione interna considerata e nel confrontare tali valori con quelli indicati nella specifica di prestazione. Riferimenti normativi - D.M. 05/07/1975 (modificazioni alle istruzioni ministeriali 20/6/1896 relativamente all'altezza minima ed ai requisiti igienico sanitari principali dei locali di abitazione); - D.M. 18/12/1975 (norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica); - C.M.LL.PP 30/04/1966 n. 1769 (criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici nelle costruzioni edilizie); - UNI 8270; - UNI 8438; - UNI EN ISO 140/3; - PROGETTO DI NORMA 032.02.318.0: Tipologie significative per la determinazione del potere fonoi- solante Nota: Le prove di laboratorio sono eseguite secondo standard fissati dalle norme, sia per quanto riguar- da dimensione e tipologie delle pareti, sia per quanto riguarda le condizioni dell'intorno. Dalle verifiche in opera non ci si può attendere quindi lo stesso risultato ottenuto in laboratorio. 32
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari SCHEDA REQUISITO: MANUTENIBILITÀ Descrizione del requisito Capacità della partizione interna verticale, delle parti e dei componenti che la costituiscono, di rispon- dere alle esigenze di manutenibilità (pulibilità, ripristinabilità, sostituibilità, riparabilità) necessarie alla conservazione del sistema, con riferimento alla brevità dei tempi, al contenimento dei costi e alla faci- lità d'intervento. Modalità di espressione In termini generali i parametri attraverso i quali è possibile esprimere il requisito riguardano congiunta- mente: la periodicità con cui sono programmate le diverse operazioni di manutenzione; il tempo impie- gato per eseguire le operazioni manutentive e i relativi costi diretti e indiretti. Condizioni di implego/Classi di condizioni di impiego Specificare le condizioni di impiego secondo i seguenti criteri: destinazione d'uso dell'edificio - edilizia residenziale (D1) - edilizia per il terziario/amministrativo (D2) - edilizia per l’istruzione (D3) - edilizia sanitari (D4) - edilizia per il commercio (D5) - edilizia industriale/produttiva. (D6) Specifica di prestazione/Classi prestazionali La partizione interna verticale deve essere tale che, durante il periodo di vita utile per l'organismo edi- lizio, non subisca modifiche sostanziali e continui a funzionare ai livelli di prestazione previsti, tenuto conto di un programma di manutenzione. Per quanto riguarda la manutenzione si fa riferimento ai seguenti requisiti: Riparabilità: riparazioni localizzate richieste specialmente da principi di corrosione; Sostituibilità: sostituzione di certi componenti il cui invecchiamento o logorio è inevitabile; in questo caso lo smontaggio e la rimozione dei componenti degradati, come pure il montaggio di quelli nuovi e di facile approvvigionamento, devono essere stati previsti al momento della costruzione e non devono comportare lo smontaggio di altri elementi oltre quelli adiacenti; Ripristinabilità: applicazione di pitture, vernici o resine diverse, e di interi strati di rivestimento esterno; Pulibilità: pulizia degli elementi costituenti la partizione. 33
Requisiti che connotano la fornitura di pareti mobili per destinazioni d'uso particolari CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Queste operazioni devono potersi facilmente eseguire col minimo disturbo per gli utenti, senza richie- dere mezzi o preparazioni onerose e complicate e tenendo conto dei rischi di cantiere. In base alle considerazioni di cui sopra alla partizione nel suo complesso è attribuibile la classe: M1 se l'operazione manutentiva è disagevole, necessita di prodotti e componenti specifici a sistema e richiede tempi lunghi in rapporto all'entità dell'intervento. Si intende per operazione manutentiva disagevole un intervento che necessita lo smontaggio di un notevole numero di elementi del sistema rispetto al punto o alla zona su cui si interviene e che necessita di un'impresa specializzata per l'esecuzione dei lavori. M2 Se l'operazione manutentiva è agevole ma necessita di prodotti o componenti specifici a sistema, dei quali un certo numero viene fornito al momento dei lavori, o se l'operazione manutentiva è disagevole ma può venire effettuata con prodotti disponibili sul mercato e comunque richiede tempi medio-lunghi in rapporto all'entità dell'intervento. M3 Se l'operazione manutentiva può essere effettuata facilmente con prodotti presenti sul mercato e richiede tempi contenuti in rapporto all'entità dell'intervento. 34
CAPITOLATO PARETI INTERNE MOBILI Qualità provenienza e ordine d'esecuzione CAPITOLO IV QUALITÀ PROVENIENZA E ORDINE D'ESECUZIONE Art. 8 - Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori Per gli appalti dipendenti da enti pubblici l'appaltatore svilupperà i lavori nel modo indicato dal pro- gramma lavori redatto a cura della stazione appaltante. Qualora l'impresa ne faccia motivata richiesta, l'amministrazione attraverso il responsabile del procedimento e il coordinatore unico, sentiti il progetti- sta e il direttore dei lavori, potrà modificare tale programma secondo le richieste pervenute senza che ciò causi alcun aggravio economico, ma al solo fine di favorire una ottimizzazione delle risorse econo- miche e sempre osservando le prescrizioni del presente capitolato e del capitolato generale. I lavori non potranno mai sospendersi se non per iniziativa della direzione lavori in accordo con il responsabile del procedimento nei casi previsti dalla legge. Art. 9 - Luogo di stoccaggio dei componenti Secondo il programma prestabilito dal progettista e dal direttore dei lavori i materiali (componenti che verranno utilizzati per gli allestimenti di cui in premessa) dovranno essere ricoverati in ambienti (messi a disposizione dall'ente appaltante e quindi con oneri a suo carico) protetti dalle intemperie (tempera- tura compresa fra i 5° ed i 35° con umidità relativa fra il 40% e il 75% ) e non soggetti a degrado volon- tario e involontario degli operatori. Art. 10 - Le strutture edilizie ospitanti le pareti mobili interne Adattabilità dimensionale delle pareti mobili al luogo fisso di destinazione (solaio finito o pavimento tecni- co, soffitto finito o controsoffitto, pilastri, setti e pareti fisse) secondo la norma UNI 10820 “appendice A”. 1 Sistema di riferimento Si assume a riferimento il sistema cartesiano ortogonale destrorso: gli assi x e y individuano il piano orizzontale di solaio finito o pavimento sopraelevato, soffitto finito o controsoffitto. Gli assi x e z, y e z individuano i piani verticali di pareti, pilastri o setti 2 Tolleranze secondo asse z 2.1 Tolleranze di orizzontalità e di planarità combinate del solaio finito o pavimento tecnico e del soffit- to finito o controsoffitto. 35
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