INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI - Corso di "Introduzione alle Comunicazioni Mobili"
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Corso di “Introduzione alle Comunicazioni Mobili” INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI Prof. Fabrizio Granelli E-mail: granelli@disi.unitn.it
CONTENUTI 1. Introduzione alle comunicazioni mobili (cenni storici) 2. Reti radiomobili: concetti fondamentali 3. Differenze tra reti fisse e reti mobili
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Lo sviluppo dei sistemi di trasmissione radiomobile si articola in tre fasi distinte: – Prima fase (1865-1900): sviluppo dei fondamenti teorici; – Seconda fase (1901-1969): sviluppo di tecniche ed apparati; – Terza fase (1970-in corso): fornitura di servizi radiomobili per utenze di massa.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Prima fase: fondamenti teorici – 1865-1885: equazioni di Maxwell, teoria unificata per campo elettrico e magnetico, concetto di onda elettromagnetica; – 1887: esperimento di H. Hertz: trasmissione e ricezione di onde elettromagnetiche che si propagano nello spazio; – 1897: Ducretet stabilisce il primo collegamento radio a 1Km di distanza.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Seconda fase: sviluppo di tecniche ed apparati – 1901: Guglielmo Marconi trasmette con successo la lettera “S” in alfabeto Morse dall’Inghilterra alla baia di St. John in Canada (3000Km di distanza); – 1904: L. De Forest inventa il triodo, prima valvola amplificatrice, sviluppata a partire dal diodo di Fleming.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Seconda fase: sviluppo di tecniche ed apparati – 1920-1930: teoria della trasmissione analogica: lavori di Carson, Nyquist, Johnson e Hartley. Si diffonde la radiofonia civile; – 1939-1945: Seconda Guerra Mondiale: potente sviluppo delle tecniche di trasmissione analogica in banda VHF per applicazioni radiomobili militari. Concetto di Spread Spectrum.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Seconda fase: sviluppo di tecniche ed apparati – 1947: invenzione del transistor da parte di Bardeen, Brattain e Schokley; – 1948-1950: fondamenti della teoria dell’informazione di C. Shannon. Hamming e Golay gettano le basi per la codifica a correzione di errore. Articolo di A.C. Clarke su comunicazioni satellitari.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Seconda fase: sviluppo di tecniche ed apparati – 1962-1966: trasmissione TV via satellite, sviluppo prototipale di linee di trasmissione PCM ad alta velocità, algoritmo di Viterbi, lavori di Lucky su equalizzazione adattativa; – 1965-1969: la sonda Mariner II trasmette immagini in digitale da Marte. L’uomo sbarca sulla Luna. Nasce Internet.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Terza fase: fornitura di servizi radiomobili ad utenze di massa – 1970-1975: diffusione dei sistemi radio veicolari per polizia, taxi, ambulanze ecc. Primi prototipi di sistemi per la telefonia mobile; – 1976: il lancio dei satelliti MARISAT segna l’inizio del servizio di radiolocalizzazione GPS a copertura globale (al momento per sola utenza militare);
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Terza fase: fornitura di servizi radiomobili ad utenze di massa – 1979: il primo standard di telefonia mobile analogico AMPS (Advanced Mobile Phone Service) entra in funzione negli USA; – 1985: primo standard di telefonia mobile europeo: TACS (analogico). Prima generazione del mobile; – 1990: entra in servizio il GSM, standard europeo per telefonia mobile digitale.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Terza fase: fornitura di servizi radiomobili ad utenze di massa – 1990-2000: seconda generazione delle comunicazioni mobili: esplosione commerciale della telefonia cellulare terrestre e del GPS per usi civili; – 2000 ?-?: terza generazione delle comunicazioni mobili (UMTS): larga banda, multimedialità integrazione con reti satellitari per copertura globale.
INTRODUZIONE ALLE COMUNICAZIONI MOBILI • Statistiche Crescita stimata della domanda per Rate di penetrazione dei servizi i servizi radiomobili in differenti zone (dati del 1998)
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Schema generale di una rete radiomobile
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Concetto di cella di comunicazione – Una rete radiomobile è usualmente divisa in celle di comunicazione; – Ogni cella fa capo ad una stazione radio-base, la quale può essere interfacciata direttamente alle reti terrestri (esempio alla rete telefonica); – La tipica configurazione geometrica della cella è esagonale.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Concetto di canale di comunicazione – Nei vecchi sistemi di tipo FDMA un canale di comunicazione si identificava con una ben determinata slot di frequenza, separata dalle altre ed assegnata ad un singolo utente; – Nei sistemi attuali un canale di comunicazione può essere identificato con una slot di tempo (sistemi TDMA) o con una parola di codice specifica (sistemi CDMA).
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Concetto di accesso multiplo – Il canale di trasmissione è una risorsa condivisa da un gran numero di utenti nei sistemi di trasmissione radiomobile; – L’accesso multiplo nei sistemi di comunicazione multi-utente è un insieme di procedure che consentono di gestire in maniera efficiente la condivisione della risorsa-canale, minimizzando l’interferenza che i vari utenti esercitano reciprocamente.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Metodologie di accesso multiplo: classificazione – Le metodologie di accesso multiplo vengono classificate sulla base di due criteri: • Sulla base del tipo di risorsa fisica allocata ai diversi utenti che accedono al canale; • Sulla base della modalità con cui tale risorsa viene allocata.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Metodologie di accesso multiplo: classificazione in base alla risorsa fisica – FDMA: se ad ogni utente viene assegnata una porzione separata di frequenza per accedere al canale condiviso; – TDMA: se ad ogni utente viene assegnata una ben definita slot temporale per accedere al canale condiviso; – CDMA: se ad ogni utente viene assegnata una specifica parola di codice pseudo-casuale con la quale viene realizzato lo spreading del segnale che porta informazione sul canale condiviso.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Metodologie di accesso multiplo: classificazione in base alla modalità di allocazione delle risorse fisiche – Allocazione statica: si ha quando la risorsa fisica viene allocata in maniera statica, ovvero permanentemente ad una connessione (esempi: divisione di frequenza a slot assegnate in maniera fissa e commutazione di circuito); – Allocazione dinamica: si ha quando la risorsa fisica viene allocata in maniera dinamica e quindi riassegnata a diverse connessioni da un gestore centralizzato o distribuito; – I sistemi di nuova generazione utilizzano metodologie di allocazione dinamica delle risorse di accesso.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Differenze tra reti fisse e reti mobili – Limitazioni nella disponibilità di banda: le reti radiomobili soffrono dei vincoli nell’utilizzo dello spettro RF, imposti dalle normative internazionali. In generale, la disponibilità di banda per la trasmissione mobile è molto inferiore rispetto a quella offerta dalle reti fisse e cablate.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Differenze tra reti fisse e reti mobili – Tempo-varianza della qualità del servizio: in generale le reti fisse e cablate sono caratterizzate da un’elevata qualità del servizio costante nel tempo (vedi Ethernet). Le reti radiomobili sono, invece caratterizzate da mobilità dei terminali e distorsioni tempo-varianti indotte dal canale e quindi la BER è, anch’esso, un parametro tempo -variante.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Differenze tra reti fisse e reti mobili – Gestione dell’handover: nelle reti radiomobili occorre gestire gli spostamenti di un utente da una cella ad un’altra, in maniera trasparente (handover), senza che la comunicazione dell’utente venga interrotta.
RETI RADIOMOBILI: CONCETTI FONDAMENTALI • Bande di frequenza e servizi radiomobili
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