Outlook 2019: Crescita globale addio - Investment Strategy mensile - blog-axa-im
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Destinato esclusivamente a clienti professionali Novembre 2018 Research & Strategy Insights Outlook 2019: Crescita globale addio Investment Strategy mensile Le ultime battute del ciclo In primo piano Con l’approssimarsi della fine del 2018, in questa Investment Strategy mensile • Nel 2019 gli Stati Uniti illustriamo le nostre previsioni per il 2019. E siccome i mercati guardano al futuro entreranno in una fase di (con qualche limitazione, secondo alcuni), presentiamo le nostre stime rallentamento ciclico, mentre la macroeconomiche per i prossimi due anni. Federal Reserve chiuderà il ciclo di rialzo dei tassi al 3%-3,25% Gli Stati Uniti nel 2018 dovrebbero riportare una crescita del 2,9%, il risultato • L’Eurozona sta già rallentando e si migliore dal 2006. Questo andamento, favorito da una straordinaria espansione intensificano i rischi per la politica fiscale pro-ciclica, dovrebbe continuare per un po’ di tempo. Iniziamo però a europea. La BCE manterrà la intravedere qualche ostacolo: stanno svanendo gli effetti delle riforme fiscali, le prudenza e non interverrà sui politiche commerciali si fanno restrittive e, fattore più importante secondo noi, tassi almeno fino a settembre assistiamo a una contrazione delle condizioni finanziarie, per citarne solo alcuni. • Le prospettive ci sembrano meno Queste dinamiche dovrebbero provocare un classico rallentamento ciclico al 2,3% positive per gli strumenti più nel 2019. Per il 2020, le stime di consensus, e anche quelle del Federal Open Market esposti al rischio e, nel corso del Committee, sono per un soft landing, ma sulla base dei dati storici, a nostro avviso, 2019, abbiamo intenzione di sono più probabili delle brusche frenate. Generalmente, le economie in riportare le azioni a una posizione decelerazione entrano in un circolo vizioso caratterizzato dal calo della fiducia, dalla neutrale flessione della spesa e degli investimenti e dalla riduzione delle scorte. È estremamente difficile prevedere con precisione le tempistiche di una recessione, • I rendimenti dei Bund dovrebbero restare entro una banda di ma per il 2020 ci aspettiamo, negli Stati Uniti, una crescita inferiore alle medie dell’1,4%. oscillazione nel 2019, e rileviamo valore nei Treasury oltre la soglia In questo aggiornamento più ciclico, abbiamo modificato la nostra previsione sui del 3,25% rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Crediamo che a fine 2019 si attesteranno intorno al 3%-3,25%, dopo un intervento ampiamente previsto a dicembre e altri tre rialzi il prossimo anno. A fine 2020 ci aspettiamo un’inversione di tendenza con l’avvio di una fase di allentamento. L’Europa rallenta ancora e deve affrontare l’impasse politica In ritardo di quasi due anni in questa espansione ciclica, principalmente a causa degli errori politici, anche l’Eurozona sfortunatamente sta già rallentando. Dopo un anno incredibilmente deludente, nel 2018, con una crescita che si attesterà probabilmente all’1,9% rispetto al 2,5% del 2017, sebbene gli indicatori delle imprese prevedessero un’accelerazione un anno fa, ci aspettiamo che la crescita dell’Eurozona scenderà ancora all’1,4% nel 2019 e poi all’1,2% nel 2020. Mentre consumi e costruzioni dovrebbero restare abbastanza stabili, gli investimenti da parte delle imprese verosimilmente rallenteranno con il calo di fiducia (la domanda di credito delle imprese è sui minimi da inizio 2014) e la flessione della redditività. Fattore più importante, gli scambi commerciali netti graveranno probabilmente sulla crescita, con il rallentamento della domanda esterna, principalmente da Stati Uniti e Cina, e con il calo di competitività a fronte di un volume di importazioni piuttosto robusto. 1
Questa fase di stallo potrebbe spingere la Banca centrale europea (BCE) a portare il tasso sui depositi allo 0% entro la primavera del 2020. Sebbene l’inflazione sia vicinissima all’obiettivo, tale intervento sarà presentato come una fase di normalizzazione più che come una stretta, evidenziando il fatto che le ripercussioni della politica caratterizzata dai tassi di interesse negativi stanno superando progressivamente i suoi vantaggi. Nel primo semestre del prossimo anno ci aspettiamo qualche operazione mirata di rifinanziamento a più lungo termine. In un contesto già poco promettente, si intensificano i rischi per la politica europea. Innanzitutto, c’è la saga sul bilancio in Italia e il potenziale rischio di un contagio finanziario. Come previsto, la Commissione Europea ha aperto la procedura per eccesso di indebitamento. Se le nostre previsioni macroeconomiche sono corrette, le agenzie di credito potrebbero rivedere le loro valutazioni al ribasso nei prossimi mesi, mentre il rallentamento della crescita farà risalire il debito pubblico. In secondo luogo, mentre il Primo Ministro Theresa May il 14 novembre ha perfezionato l’accordo con la Commissione Europea per l’uscita del Regno Unito dall’unione, i sostenitori della Brexit, il Partito Unionista Democratico dell’Irlanda del Nord e i Laburisti hanno manifestato la loro opposizione e c’è il rischio che il Parlamento britannico respinga la proposta a dicembre. L’incertezza politica resta chiaramente alta nel Regno Unito e siamo consapevoli che c’è la possibilità concreta che si arrivi a marzo con un “no deal”. Infine, l’amministrazione americana ha alleggerito le pressioni protezionistiche contro la Cina, ma l’imposizione dei dazi nel settore automobilistico dell’Unione Europea resta possibile nel corso del 2019. Asset Allocation: un piede sul freno Il 2018 è stato un anno di frustrazioni per gli investitori. Nonostante un contesto economico abbastanza positivo e un’ottima crescita degli utili nella maggior parte delle regioni, i mercati globali hanno realizzato scarse performance. Nel momento in cui scriviamo, tutte le principali categorie di investimento liquide hanno riportato un rendimento complessivo negativo da inizio anno. Nell’Outlook 2018 avevamo ipotizzato che la chiusura del Quantitative Easing avrebbe potuto avere qualche conseguenza negativa, facendo scendere i prezzi degli strumenti finanziari e aumentare le correlazioni. Dalla seconda metà del 2018, il volume dei titoli detenuti dalle banche centrali globali è calato, con l’avvio di un processo di disinvestimento che potrebbe durare diversi anni. Se questa previsione si rivelasse corretta, il 2019 potrebbe essere difficile come il 2018. È per questo che vogliamo essere più prudenti nell’asset allocation. Le prospettive ci sembrano meno positive per gli strumenti più esposti al rischio e prevediamo di riportare le azioni a una posizione neutrale nel corso del prossimo anno. Conserviamo inoltre una posizione sottopesata nel credito, e neutrale in liquidità e titoli di Stato. L’orientamento prudente della BCE, l’inflazione che continua a deludere (breakeven stabile) e l’intensificarsi del rischio politico in Italia dovrebbero mantenere i rendimenti dei Bund entro una banda di oscillazione tra lo 0,2% e lo 0,7%. La situazione in Italia si è deteriorata e ci aspettiamo un rialzo dei rendimenti dei bond decennali, che potrebbero superare il 4%. Negli Stati Uniti, c’è valore nei Treasury oltre la soglia del 3,25%, soprattutto come fattore di differenziazione nel caso di un rallentamento macroeconomico più pronunciato. Gli spread di credito resteranno probabilmente sotto pressione nel 2019 a causa di una serie di fattori macroeconomici e di uno scenario tecnico meno vantaggioso. In particolare, siamo preoccupati per la percentuale record di titoli di credito con rating BBB nel segmento investment grade, poiché questo alimenta il rischio che confluiscano nell’high yield. Tornando alle azioni, il nostro scenario di base di una decelerazione dell’attività economica potrebbe gravare sulla crescita dei ricavi mentre si intensificano anche le pressioni sugli utili. La crescita degli utili per azione dovrebbe attestarsi intorno al 7% per le azioni globali. Ciononostante, il calo della liquidità in eccesso e l’aumento dei tassi di interesse a breve termine negli Stati Uniti, oltre a un eventuale aumento dei premi per il rischio azionario determinato da un incremento della volatilità e dall’indebolimento della fiducia degli investitori, indicano che c’è poco spazio per un’espansione dei multipli. Scarica tutta la documentazione del nostro Investment Strategy di novembre 2
Previsioni macroeconomiche 2019* 2020* Crescita del Pil reale (%) 2018* AXA IM Consensus AXA IM Consensus Mondo 3,8 3,6 3,5 Economie consolidate 2,4 2,0 1,5 Stati Uniti 2,9 2,3 2,6 1,4 1,9 Eurozona 1,6 1,4 1,7 1,2 1,5 Germania 1,5 1,4 1,7 1,2 1,5 Francia 1,6 1,4 1,7 1,3 1,6 Italia 1,0 0,6 1,0 0,5 0,9 Spagna 2,5 2,2 2,3 1,7 1,9 Giappone 0,9 0,9 1,1 0,5 0,6 Regno Unito 1,3 1,8 1,5 2,0 1,6 Svizzera 3,0 1,7 1,7 1,5 1,7 Economie emergenti 4,7 4,6 4,7 Asia 6,3 6,1 6,1 Cina 6,6 6,1 6,2 6,1 6,0 Corea del Sud 2,8 2,6 2,5 2,5 Altri Paesi emergenti in Asia 6,1 6,1 6,1 America latina 1,2 2,1 2,2 Brasile 1,5 2,5 2,3 2,5 2,6 Messico 2,2 2,2 2,1 2,0 2,4 Emergenti Europa 3,2 2,2 2,6 Russia 1,9 1,8 1,5 1,8 1,7 Polonia 5,2 3,5 3,6 3,0 3,1 Turchia 3,5 0,5 0,8 2,5 3,0 Altri Paesi emergenti 2,9 3,2 3,4 Fonte Bloomberg, FMI e Ricerca AXA IM − al 23 novembre 2018 2019* 2020* Inflazione CPI (%) 2018* AXA IM Consensus AXA IM Consensus Economie consolidate 2,0 2,0 2,0 Stati Uniti 2,0 2,0 2,3 2,0 2,2 Eurozona 1,8 1,7 1,7 1,4 1,7 Giappone 1,2 1,0 1,9 0,0 1,7 Regno Unito 2,5 2,0 1,7 2,3 1,5 Svizzera 0,6 0,6 1,4 0,0 1,3 Altre economie consolidate 1,8 1,9 2,0 Fonte: Bloomberg, FMI e Ricerca AXA IM − al 23 novembre 2018 Queste stime non sono necessariamente un indicatore affidabile dei risultati futuri. 3
Previsioni sulla politica monetaria Politica delle banche centrali Date degli incontri e cambiamenti previsti (tassi in p.b. / QE in mld) Corrente Fine 2018 Q1 - 19 Q2 - 19 Q3 - 19 Q4 - 19 29-30 gen 30-1 apr/mag 30-31 lug 29-30 ott Date 18-19 dic Stati Uniti - Fed 2,00 - 2,25 19-20 mar 18-19 giu 17-18 set 10-11 dic Tassi +0,25 (2,25-50) +0,25 (2,5-75) +0,25 (2,75-3,00) inv. (2,75-3,00) +0,25 (3,00-25) 24 gen 10 apr 25 lug 24 ott Date 13 dic Eurozona - BCE -0,40 7 mar 6 giu 12 set 12 dic Tassi inv. (-0,40) inv. (-0,40) inv. (-0,40) +0,15 (-0,25) inv. (-0,25) 22-23 gen 24-25 apr 29-30 lug 30-31 ott Date 19-20 dic -0,1/¥42 14-15 mar 19-20 giu 18-19 set 18-19 dic Giappone - BoJ mila mld net QQE net QQE Tassi /QE inv./taper inv./taper inv./taper ¥40mila mld ¥30mila mld 7 feb 2 mag 1 ago 7 nov Regno Unito - Date 20 dic 0,75 21 mar 20 giu 19 set 19 dic BoE Tassi inv. (0,75%) inv. (0,75%) +0,25% (1,00%) inv. (1,00%) +0,25% (1,25%) Fonte: Datastream, elaborazioni R&IS AXA IM - al 23 novembre 2018) Queste stime non sono necessariamente un indicatore affidabile dei risultati futuri. 4
Destinato esclusivamente a clienti professionali Novembre 2018 Research & Strategy Insights La ricerca è consultabile online all’indirizzo: http://www.axa-im.com/en/insights DISCLAIMER This document is for informational purposes only and does not constitute investment research or financial analysis relating to transactions in financial instruments as per MIF Directive (2014/65/EU), nor does it constitute on the part of AXA Investment Managers or its affiliated companies an offer to buy or sell any investments, products or services, and should not be considered as solicitation or investment, legal or tax advice, a recommendation for an investment strategy or a personalized recommendation to buy or sell securities. It has been established on the basis of data, projections, forecasts, anticipations and hypothesis which are subjective. Its analysis and conclusions are the expression of an opinion, based on available data at a specific date. All information in this document is established on data made public by official providers of economic and market statistics. AXA Investment Managers disclaims any and all liability relating to a decision based on or for reliance on this document. All exhibits included in this document, unless stated otherwise, are as of the publication date of this document. Furthermore, due to the subjective nature of these opinions and analysis, these data, projections, forecasts, anticipations, hypothesis, etc. are not necessary used or followed by AXA IM’s portfolio management teams or its affiliates, who may act based on their own opinions. Any reproduction of this information, in whole or in part is, unless otherwise authorised by AXA IM, prohibited. Neither MSCI nor any other party involved in or related to compiling, computing or creating the MSCI data makes any express or implied warranties or representations with respect to such data (or the results to be obtained by the use thereof), and all such parties hereby expressly disclaim all warranties of originality, accuracy, completeness, merchantability or fitness for a particular purpose with respect to any of such data. Without limiting any of the foregoing, in no event shall MSCI, any of its affiliates or any third party involved in or related to compiling, computing or creating the data have any liability for any direct, indirect, special, punitive, consequential or any other damages (including lost profits) even if notified of the possibility of such damages. No further distribution or dissemination of the MSCI data is permitted without MSCI’s express written consent. This document has been edited by AXA INVESTMENT MANAGERS SA, a company incorporated under the laws of France, having its registered office located at Tour Majunga, 6 place de la Pyramide, 92800 Puteaux, registered with the Nanterre Trade and Companies Register under number 393 051 826. In other jurisdictions, this document is issued by AXA Investment Managers SA’s affiliates in those countries. In the UK, this document is intended exclusively for professional investors, as defined in Annex II to the Markets in Financial Instruments Directive 2014/65/EU (“MiFID”). Circulation must be restricted accordingly. © AXA Investment Managers 2018. All rights reserved AXA Investment Managers SA Tour Majunga – La Défense 9 – 6 place de la Pyramide 92800 Puteaux – France Registred with the Nanterre Trade and Companies Register under number 393 051 826 www.axa-im.com
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