Economia delle decisioni - Argomenti della lezione 5/8/18
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5/8/18 Economia delle decisioni Introduzione Argomenti della lezione • Struttura del corso • Valutazione finale • Cosa si studia in Economia delle Decisioni • Cenni metodologici 2 1
5/8/18 Struttura del corso Sessioni e calendario 18 sessioni da 90 minuti Settimana Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 1 (07/05) 16-18 16-18 16-18 14-16 2 (14/05) 16-18 16-18 3 (21/05) 16-18 16-18 16-18 14-16 4 (28/5) 16-18 16-18 16-18 14-16 5 (04/06) 16-18 16-18 16-18 14-16 Tutte le sessioni in Aula 11 Alcune sessioni pratiche in cui applicheremo i concetti teorici sviluppati durante il corso 3 Struttura del corso Argomenti principali 1. Introduzione alla teoria della scelta 2. Scelta in condizioni di ignoranza 3. Scelta in condizioni di rischio: probabilità 4. Scelta in condizioni di rischio: utilità 5. Teoria dei giochi Approccio Gli argomenti saranno affrontati partendo dalla teoria base (principalmente la teoria dell’utilità attesa) Ci confronteremo con sviluppi recenti, concentrandoci sugli aspetti comportamentali delle decisioni 4 2
5/8/18 Struttura del corso Letture Per la maggior parte degli argomenti, le diapositive verranno pubblicate online dopo le lezioni Le diapositive contengono sufficienti dettagli per coprire adeguatamente gli argomenti principali del corso Per approfondimenti, si consigliano i testi: • Teoria standard: Michael D. Resnik (1987). Choices: An Introduction to Decision Theory. University of Minnesota Press • Sviluppi comportamentali: Nick Wilkinson and Matthias Klaes (2012). An Introduction to Behavioral Economics. Palgrave Macmillan 5 Valutazione finale La valutazione avviene tramite esame scritto Struttura dell’esame • 4 domande, da 8 punti ciascuna • 2 domande in stile pratico (esercizi analoghi a quelli svolti nelle sessioni pratiche) • 2 domande a risposta aperta sugli argomenti teorici (da una lista di 4) Prossime date 22 giugno ore 15:00 27 luglio ore 15:00 6 3
5/8/18 Cosa si studia in Economia delle Decisioni La maggior parte dell’economia si occupa di decisioni Spesso queste riguardano l’allocazione ottimale di risorse scarse Esempi • Comportamento del consumatore: come scegliere il paniere ottimale dati i prezzi dei beni disponibili e il reddito a disposizione • Scelta in condizioni di rischio o incertezza: scegliere l’opzione con l’utilità attesa più elevata • Produzione: massimizzare il profitto data la domanda e i prezzi dei fattori di produzione • Interazione strategica (teoria dei giochi): scegliere la migliore strategia dato che gli altri agenti fanno lo stesso 7 Cosa si studia in Economia delle Decisioni L’approccio standard caratterizza il comportamento in termini di razionalità I modelli che ne risultano intendono essere contemporaneamente: • Descrittivi: forniscono un’adeguata spiegazione di come gli agenti economici si comportano in realtà • Normativi (o prescrittivi): forniscono raccomandazioni su come gli agenti economici dovrebbero comportarsi per essere razionali L’aspetto normativo è particolarmente importante per le sue implicazioni pratiche – gli economisti sono fieri delle raccomandazioni che derivano dalle loro analisi L’aspetto descrittivo spesso mette in dubbio i precetti derivanti dalla teoria standard, ed è stato il fulcro del recente interesse per l’approccio comportamentale 8 4
5/8/18 Cosa si studia in Economia delle Decisioni Cosa si intenda esattamente per razionalità dipende dalle circostanze Di solito si parte da una serie di assiomi – proprietà delle preferenze degli agenti economici che si assumono vere senza bisogno di dimostrazione Come vedremo, le più basilari sono: • Completezza • Transitività Spesso si aggiungono: • Monotonicità (nella scelta del consumatore, nota come ‘non sazietà’) • Convessità (opzioni intermedie preferite ad opzioni estreme) Esempio Assunzioni di questo tipo ci consentono di descrivere le decisioni di un consumatore usando curve di indifferenza 9 Cosa si studia in Economia delle Decisioni A seconda delle situazioni occorrono ulteriori assiomi Scelta in condizioni di rischio e incertezza Per derivare la teoria dell’utilità attesa occorrono assunzioni quali: • L’assioma dell’indipendenza (implica linearità rispetto alla probabilità) • Le probabilità sono trattate nel rispetto delle leggi del calcolo delle probabilità Scelta intertemporale • Occorre stabilire come gli agenti trattano conseguenze che si verificano in tempi diversi Interazione strategica • La razionalità individuale non è sufficiente • Occorre assumere che tutti gli agenti siano razionali e che tutti sappiano che tutti sono razionali (‘common knowledge of rationality’) • Occorre decidere come vengono trattate le conseguenze per gli altri agenti (autointeresse) 10 5
5/8/18 Cosa si studia in Economia delle Decisioni Un modo conciso di catturare queste assunzioni è attraverso il modello economico standard - max & ) .* ) 1 2* 3( 56 * |2* ) $% ∈(% *+, /& ∈0& A parole, il modello rappresenta il fatto che un agente razionale: • è motivato dalla massimizzazione dell’utilità attesa • Non ha diretto interesse per l’utilità degli altri agenti • Utilizza le probabilità secondo le leggi del calcolo delle probabilità • Sconta le conseguenze future in maniera esponenziale 11 Cosa si studia in Economia delle Decisioni Esempio Cosa bere prima della lezione di Economia delle Decisioni? oppure Interessante (p = 0.8) Noiosa (p = 0.2) Caffè 10 2 Birra 6 4 EU(Caffè) = 10x0.8 + 2x0.2 = 8.4 EU(Birra) = 6x0.8 + 4x0.2 = 5.6 Perciò, per ottenere massimo giovamento dalla lezione conviene bere caffè! 12 6
5/8/18 Cosa si studia in Economia delle Decisioni Applicabilità Il modello economico standard è estremamente generale Può essere applicato alle decisioni più disparate Non solo quelle che possono sembrare ovviamente economiche, ma anche decisioni come: • La ricerca di un partner • La scelta di guardare un documentario in TV anzichè fare qualcos’altro • Fare una donazione • … Questo illustra che il dominio di applicabilità del modello – l’insieme dei fenomeni per i quali puo’ essere utilizzato – è estremamente ampio Ma il suo dominio di validità – l’insieme dei fenomeni per i quali le previsioni sono accurate – è ugualmente ampio? Incontreremo vari casi in cui la validità a descrittiva del modello è messa in dubbio dall’evidenza empirica 13 Cosa si studia in Economia delle Decisioni Esempi 1. Gli scommettitori fanno puntate molto più rischiose alla fine della giornata rispetto a quelle che fanno all’inizio 2. Gli stessi individui mostrano avversione al rischio assicurandosi, e allo stesso tempo propensione al rischio giocando d’azzardo o scommettendo 3. Il differenziale di rendimento tra azioni e titoli di stato è di gran lunga superiore a quello che ci si può attendere sulla base di ragionevoli livelli di avversione al rischio (equity premium puzzle) 4. Molti individui si recano spesso al bancomat ritirando meno del massimo che possono ritirare in una volta sola 5. Molti individui preferiscono posticipare un’esperienza positiva piuttosto che farla immediatamente 6. Un aumento di salario del 10% rende le persone felici, ma non se il loro collega riceve un aumento del 15% 14 7
5/8/18 Cosa si studia in Economia delle Decisioni Per spiegare violazioni sistematiche della teoria standard come quelle menzionate negli esempi precedenti, dobbiamo andare oltre l’approccio standard L’approccio comportamentale è uno dei modi di farlo Utilizzando idee da altre discipline come psicologia cognitiva, psicologia evolutiva, biologia evolutiva, neuroscienze cognitive, ..., si cerca di arrivare ad una descrizione piu’ accurata del comportamento umano Questo richiede varie iterazioni tra teoria ed evidenza (l’evidenza richiede cambiamenti teorici, le nuove teorie vengono testate, le teorie revisionate, testate, ...) 15 Cenni metodologici L’economia spiega il comportamento economico usando teorie e modelli Una teoria è un apparato di proposizioni astratte volte a spiegare un fenomeno o una serie di fenomeni La maggior parte delle teorie sono basate su assunzioni, che vengono usate per derivare predizioni circa i fenomeni di interesse In economia le teorie vengono presentate utilizzando dei modelli Un modello è una rappresentazione semplificata di entità reali, e ha l’obiettivo di isolare gli effetti delle variabili di interesse, trascurando altri fattori (Nota: tutti i modelli sono necessariamente ‘falsi’: ‘Essentially, all models are wrong, but some are useful’ – George Box) I modelli spesso consentono di derivare predizioni testabili riguardo le variabili di interesse 16 8
5/8/18 Cenni metodologici Che significa testare una teoria? Secondo l’approccio standard, ciò che conta è che una teoria abbia predizioni accurate, a prescindere dalla plausibilità delle assunzioni Questo posizione metodologica è spesso attribuita al premio Nobel Milton Friedman e chiamata ‘as if modelling’ (modellizzazione ipotetica) Ciò che conta è il comportamento osservato, non il processo cognitivo che genera la decisione (Estremizzando, si può essere soddisfatti di fare la predizione giusta per le ragioni sbagliate) Nell’approccio comportamentale, si ritiene che le singole assunzioni possano essere sottoposte a esame Molti modelli comportamentali procedono rimpiazzando le assunzioni standard con assunzioni derivate dall’evidenza sulla psicologia umana Spesso questo risulta in modelli procedurali (‘process models’), in cui il come si arriva alla decisione è importante quanto il risultato della stessa 17 Cenni metodologici Criteri per la valutazione di una teoria 1. Congruenza con la realtà (realismo) – una buona teoria deve essere testabile compatibile con l’evidenza empirica 2. Generalità – a parità di altre condizioni (ceteris paribus) una teoria è preferibile se è applicabile ad un’ampia selezione di fenomeni 3. Trattabilità – ceteris paribus, una teoria è preferibile se è facile da applicare a nuove situazioni (il che spesso dipende dalla sua formulazione matematica e dal numero di parametri) 4. Parsimonia – ceteris paribus, una teoria è preferibile se richiede il minimo numero di assunzioni necessarie per spiegare i fenomeni di interesse (il ‘rasoio di Occam’: ‘a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire’ – nella versione attribuita ad Einstein: ‘Everything should be made as simple as possible, but not simpler’) 18 9
5/8/18 Cenni metodologici L’approccio comportamentale aggiunge: 5. Precisione – ceteris paribus, una teoria che fa predizioni numeriche più accurate o seleziona un numero inferiore di possibili soluzioni è preferibile 6. Plausibilità psicologica – ceteris paribus, una teoria basata su assunzioni compatibili con ciò che è noto sulla psicologia umana è preferibile Ci sono chiaramente trade-offs tra questi criteri Modelli con più parametri (meno parsimoniosi) spiegano meglio l’evidenza (hanno maggiore realismo) Modelli più generali sono contraddetti dall’evidenza più facilmente Ma attenzione che aggiungere parametri per spiegare ogni dettaglio dell’evidenza disponibile può limitare l’abiltà di spiegare nuova evidenza (over-fitting) 19 Cenni metodologici Fonti di evidenza empirica Studi sul campo Gli agenti economici vengono osservati nel loro ambiente naturale, prendendo decisioni che hanno conseguenze reali Alta validità ecologica, ma molteplici fattori all’opera simultaneamente (‘confounds’), e conseguente limitazioni nelle inferenze causali Esperimenti di laboratorio Il comportamento è studiato in condizioni controllate (di solito in laboratorio) Alta validità interna (solide inferenze causali), ma difficoltà con la validità esterna (anche legate all’artificialità) Esperimenti sul campo Una via di mezzo tra gli studi sul campo e gli esperimenti di laboratorio, con virtù e limitazioni intermedie Particolarmente in voga al momento 20 10
5/8/18 Cenni metodologici In economia, gli studi sul campo sono stati preferiti tradizionalmente, perchè: • L’interesse sul cosa l’agente fa supera l’interesse sul perchè lo faccia • L’informazione ha le caratteristiche di preferenza rivelata – comportamento effettivo con reali conseguenze economiche (‘put your money where your mouth is’) • Le difficoltà nel condurre esperimenti efficaci (artificialità, questioni etiche, …) • L’interesse nel comportamento aggregato, in particolare nei mercati (l’irrazionalità individuale non è un grosso problema se i soggetti irrazionali vengono eliminati dal mercato) Negli ultimi decenni il metodo sperimentale ha preso piede in economia, usando convenzioni frequenti quali: • Gli incentivi reali (principalmente finanziari) • Il bando dell’inganno (‘deception’) dei soggetti sperimentali • La descrizione astratta dell’ambiente sperimentale • La replicazione stazionaria per facilitare la convergenza del comportamento • La libera condivisione di dati e materiali per facilitare la replicazione 21 Cenni metodologici Recentemente si è diffuso l’uso di evidenza neuroscientifica nel testare ipotesi economiche, ma il suo utilizzo è ancora piuttosto controverso 22 11
5/8/18 Letture • Wilkinson and Klaes (2012), capitolo 1 23 12
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