LA LEADERSHIP La leadership è azione, non posizione - Barbara Nazzecone Martina Beccerica Silvia Pieroni Valentina D'Agostino

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LA LEADERSHIP La leadership è azione, non posizione - Barbara Nazzecone Martina Beccerica Silvia Pieroni Valentina D'Agostino
LA LEADERSHIP
                            La leadership è azione, non posizione

                                                                    Barbara Nazzecone
Prof.ssa Maria Zifaro                                               Martina Beccerica
                                                                    Silvia Pieroni
                                                                    Valentina D’Agostino
Comportamento manageriale            Anno accademico 2017/2018
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L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI LEADERSHIP

                        Esistono diversi studiosi che si sono concentrati sul concetto di leadership:

         MAX WEBER                                     PLATONE                                    MACHIAVELLI

Si appassionò dell’aspetto carismatico     Affermò il principio della leadership,          Considerava il leader come colui che
di alcuni leader definendo il concetto     sostenendo che vi è chi, essendo nato              deve raggiungere un obiettivo
di carisma come “l’attribuzione a una       e formato per ciò, deve comandare,             esercitando potere ed autorità, e nel
 persona, da parte di una collettività      governare, e guidare gli altri con un            caso in cui non venga raggiunto si
   di qualità ritenute eccezionali per     criterio comunitario, collettivo, verso il      mostrerebbe debole e non all’altezza
 realizzare una missione collettiva di      quale è responsabile direttamente.                           del compito.
         grande importanza”
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In letteratura si sono sviluppate diverse teorie sulla leadership:

 TEORIE INNATISTE :     i leader possiedono determinati tratti personali che li rendono
                        capaci di suscitare la fedeltà dei followers e grazie ai quali vi si
                        distinguono.

 TEORIE COMPORTAMENTISTE: lo stile di leadership è influenzato dal comportamento
                            del gruppo che il capo è chiamato a dirigere; queste
                            teorie osservano il leader sia in relazione ai suoi
                            comportamenti, sia agli effetti che questi producono
                            sul gruppo in termini di soddisfazione e di
                            risultati conseguiti.

 TEORIE RELATIVISTE: si fondano sull’idea che non esiste uno stile di
                       leadership unico e migliore degli altri sempre ed in ogni
                       situazione
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DEFINIZIONE DI LEADERSHIP

                         In linea generale

    Rappresenta la capacità di motivare le persone a realizzare un
  obbiettivo comune, da non confondere con il management che invece
consiste nell’organizzazione appropriata del tempo e delle risorse utili a
                      raggiungere questo obbiettivo.
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Questa definizione però, non è sufficiente per poter spiegare in modo preciso
gli aspetti e le variabili per la creazione e il mantenimento della leadership.

Quindi esistono delle teorie che cercano di analizzare questo concetto in modo
dettagliato. Queste teorie possono essere raggruppate in 4 categorie:
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Le teorie dei tratti   gli studiosi ipotizzano che la leadership si
                        basa su caratteristiche personali di singoli
                        individui inseriti in un gruppo (carisma,
                        responsabilità, capacità di comunicare e
                        relazionarsi con gli altri);

Le teorie degli stili   non esiste un solo tipo di leadership, ma
                        diversi stili con i quali si può condurre un
                        gruppo; non si tratta di caratteristiche o
                        tratti di personalità, ma di comportamenti
                        tipici che concorrono nel creare uno stile
                        codificato con cui guidare i propri
                        seguaci;
chi sostiene queste teorie trova il motore
                              della leadership nel contesto in cui il
    Le teorie situazionali    gruppo – e il leader – si muove e opera;
                              non esiste quindi un unico profilo
                              psicologico, ma diversi tipi che cambiano
                              a seconda del contesto in cui agiscono;
                              questo contesto può riguardare sia le
                              caratteristiche del gruppo, sia di (tipo di
                              azienda, luogo, epoca, aspetti culturali);

                              questo tipo di approccio si basa su un
Le teorie della contingenza   amalgama dei tre gruppi di teorie
                              precedenti; i leader efficaci dovrebbero
                              possedere caratteristiche innate ed
                              essere flessibili, in modo da poter
                              scegliere uno diverso a seconda del
                              contesto;
Più specificamente

la parola leadership deriva dal verbo inglese « to lead » che significa
dirigere; perciò questo termine fa riferimento alla capacità di un individuo di
saper guidare un gruppo di persone;
Ed inoltre in ambito lavorativo

è colui che conduce una squadra al raggiungimento di determinati obiettivi:
combina l’abilità a comprendere quali siano gli obiettivi raggiungibili con la
capacità di motivare gli altri.
Esistono altri inquadramenti definitori di leadership:

 la leadership è l’attività volta ad influenzare le persone che si impegnano
volontariamente su obbiettivi di gruppo;

 l’influenza interpersonale esercitata da un principe in una determinata situazione e rivolta
in direzione del perseguimento di uno o più obbiettivi specifici;

 il processo volto ad influenzare le attività di un individuo o di un gruppo che si impegna
per il conseguimento di obbiettivi in una determinata situazione;

 la complessità dei processi psicologici che caratterizzano l’esercizio delle funzioni di
potere e di influenzamento dei gruppi;
 il termine leader si riferisce alla persona che è stata eletta o incaricata o che è
  emersa dal gruppo per dirigere e coordinare gli sforzi dei membri del gruppo
  stesso in direzione di un dato scopo

 una forma particolare di influenza: una persona (il leader), influenza un altro
  o tante altre persone (i seguaci) disposti ad accettarne gli scopi;

 la leadership può riferirsi alla relazione che intercorre tra un individuo e un
  gruppo costituito intorno ad un interesse comune, e che induce a comportarsi
  secondo modalità dirette o determinate dall’individuo medesimo;
Inoltre, negli anni 60, Likert, ha individuato 4 stili di leadership:

l’autoritario minaccioso che prende tutte le decisioni autonomamente per quanto
riguarda gli scopi, modalità di attuazione e tempi, per poi comunicarle al gruppo;

 il consultativo che aumenta la partecipazione del gruppo grazie ad una
comunicazione bidirezionale;

 l’autoritario benevolente che incoraggia il gruppo attraverso ricompense e lo
coinvolge nel processo decisionale, anche se spetta a lui l’ultima parola;

 il partecipativo che si avvale di una rete di comunicazione efficace che si basa sulla
collaborazione e sul prendere le decisioni in maniera democratica;
Da un punto di vista imprenditoriale, l’impresa è costretta, costantemente, a
 cambiare ed ad adattarsi alle trasformazioni del mercato, anche se ad oggi sono
   poche le persone che sono in grado di modificare in modo rilevante l’impresa;
        queste persone possono essere definite utilizzando l’espressione di

                                  leadership aziendale

Infatti ogni nuova idea, nasce dal pensiero di un uomo, ed è per questo che la
leadership assume un ruolo ancora più importante che nel passato; perciò il leader,
deve avere una visione del mondo, tale, che gli consenta di vedere più avanti degli altri e
di conseguenza di agire in anticipo sui tempi.
Ogni impresa mira al raggiungimento di un ruolo di preminenza nei rami di attività in cui
opera; pertanto alla leadership spetta il compito di stimolare, sostenere, conquistare
questo obbiettivo.

Perciò, per il conseguimento di questo target, la leadership deve mantenere una serie di
«valori»:

 possedere la vision che mira al successo dell’azienda;
 essere d’esempio per i collaboratori;
 essere creativa;
 essere in gradi di determinare processi di cambiamento nell’impresa finalizzati al
coinvolgimento degli stakeholders;
 riuscire a creare valore per l’impresa;
 essere in grado di valutare lo stato di salute dell’impresa, non tanto con gli indicatori
economici-finanziari, ma da indicatori (intangibili) che provengono dal mercato e
dall’impresa;
Infine possiamo avere alcuni consigli al fine di ottenere una leadership ideale, in quanto
non esiste una figura di leader ideale che si adatta alla realtà nella quale si trova:

 fissare una direzione strategica, chiara a tutti i membri del gruppo;
 incoraggiare le idee innovative e concordare tempi e modalità di lavoro con i
dipendenti;
 sostenere e sviluppare le capacità dei dipendenti;
 costruire un team coeso che sia in grado di affrontare conflitti;
 delegare quanto possibile per creare un clima di fiducia e per responsabilizzare;
 elogiare i dipendenti per la qualità del loro operato;
 fornire reali opportunità di carriera;
LEADERSHIP CARISMATICA

                    Max Weber     Anni ’20

“Una certa qualità della personalità di un individuo, in virtù della quale
egli si eleva dagli uomini comuni ed è trattato come uno dotato di poteri
   o qualità soprannaturali, sovrumane, o quanto meno specificamente
 eccezionali. Questi requisiti sono tali in quanto non sono accessibili alle
  persone normali, ma sono considerati di origine divina o esemplari, e
    sulla loro base l’individuo in questione è trattato come un leader.”
Il leader carismatico è in grado di convincere e influenzare una persona o un
gruppo di persone, persuadendo chiunque che la sua parola è quella giusta da
seguire.

La caratteristica fondamentale di un leader carismatico è la capacità di
sviluppare un interesse per i membri del proprio team.

Un buon leader carismatico deve essere sempre attento ai cambiamenti del
proprio contesto, conoscere il proprio ambiente nei minimi dettagli, imparare ad
interpretare i segnali di avvertimento che il contesto emana e permette di
individuare le aree su cui vale la pena concentrarsi per raggiungere l’obiettivo.
Un’altra qualità che non può mancare ad un leader carismatico è la
CURIOSITA’, porta ad essere un passo avanti rispetto ai membri del
proprio team.

I leader deve prendersi le responsabilità delle proprie azioni anche
quando non sono positive e deve riuscire a porre rimedio agli sbagli
dell’intero gruppo, senza colpevolizzare il singolo.
Un leader carismatico deve :

                                                              Credere nella meta che
Capire cosa vuole la                                        propone e non dubitarne mai
       gente

                                                              Avere la capacità di stabilire un
     Avere un intuito strategico, che                       rapporto affettivo con i componenti
    permette di vincere situazioni che                                  del gruppo
     possono portare a commettere
                  errori

                                         Essere abile a comunicare attraverso
                                         parole, inventando simboli istruzioni e
                                                        altro…
Per diventare un leader carismatico si deve cercare di :

  Gestire i nervi                 Ascoltare con attenzione

                                             Parlare delle sue passioni
    Usare un linguaggio chiaro,
      che tutti comprendono
                                           Avere un senso dell’umorismo
           Essere curioso
                                   Mostrare un reale interesse
Punti di forza:                Punti di debolezza:

 Comporta livelli forti e        Basso livello di
  incontestati di obbedienza       delegazione

 Utile in circostanze            Gente che possiede questi
  difficoltose                     requisiti è molto rara

 Può risultare molto efficace    Tendenza al narcisismo,
  se la vision è giusta            perdita della realtà

 Energetica, visionaria.
Esempi di persone carismatiche
Celebrità: Coco Chanel, Julia Roberts, Bill Gates, Steve Jobs
Personaggi dalla storia: Napoleone, Lenin, Stalin
Politici: George Washington, Donald Trump, Vladimir Putin
Dirigenti religiosi: Buddha, Cristo, Mohammed
LEADERSHIP TRASFORMAZIONALE

Downton Anni ’80                             “nuova leadership”

          Processo che cambia e trasforma gli individui

Concentrata sull’impegno e le capacità dei componenti dell’organizzazione
Distinzione:

      Leadership                              Leadership
   trasformazionale                         transazionale

     Cambia il contesto                     Interesse dei followers
concentrato sull’interesse dei
         followers
Leadership transazionale

Ogni individuo si pone degli obiettivi e per fare in modo che vengono raggiunti
metterà in atto dei comportamenti

I collaboratori cercano di ripetere tutte quelle azioni che hanno portato a
dei benefici e delle ricompense, sia personali sia di gruppo
Il leader transazionale deve possedere dei requisiti:

-   deve essere in grado di valutare le buone performance ed il
    raggiungimento di un obiettivo in modo da distribuire delle ricompense

-   deve essere in grado di capire i segnali di una performance negativa in
    modo da anticiparla, e in caso possibile intervenire.

-   deve assumere un comportamento permissivo nei confronti dei collaboratori.
    Quindi il leader deve concedere molta autonomia e non opprimere i suoi
    collaboratori dando degli ordini, ma deve lasciarli liberi di esprimere le
    loro potenzialità.
Il leader trasformazionale basa i propri poteri sui principi dell’autostima,
della fiducia e sull’impatto motivazionale ad avere una performance
sopra la media.

il gruppo ha come obiettivo primario obbedire alle istruzioni ed ai
comandi del leader
I collaboratori non sono incoraggiati ad essere creativi, ma tendono a
svolgere al meglio la loro mansione che gli è stata affidata, seguendo le
istruzioni del leader

Per questo motivo, questo tipo di leadership non è adatta a situazioni di
imprevisti o di cambi di programma, ma si può attuare solo situazioni in cui
i problemi sono semplici, prevedibili e ben definiti
LEADERSHIP TRASFORMAZIONALE

Evolve gli interessi e le motivazioni degli individui, li coinvolge
portandoli a raggiungere degli obiettivi che vanno oltre ciò che ci
si aspetta da loro

                      Leader coinvolto
I leader spingono i collaboratori ad andare oltre gli interessi
personali per il bene dell’organizzazione

Le imprese con leader trasformazionali mostrano maggiore accordo tra
i top manager sugli obiettivi dell’organizzazione e questo comporta
una prestazione organizzativa di livello superiore
I leader hanno la capacità di responsabilizzare i collaboratori,
aumentando la loro autoefficacia e facendo nascere nel gruppo uno
spirito risoluto. Così facendo i collaboratori hanno maggior
probabilità di raggiungere obiettivi ambiziosi, di essere d’accordo su
obiettivi strategici dell’organizzazione e di credere che gli obiettivi
che stanno cercando di raggiungere sono importanti dal punto di
vista personale.
La leadership trasformazionale non ha la stessa efficacia in tutte le situazioni:

Ha un maggiore impatto sui risultati di gestione ed economici in un’azienda
di piccole dimensioni, a conduzione familiare rispetto ad un’azienda con
un’ organizzazione più grande e più complessa

È più efficace quando il leader interagisce direttamente con la forza lavoro
per prendere decisioni e meno quando le decisioni vengono prese da un
consiglio d’amministrazione, quindi in una struttura complessa
LAISSEZ-FAIRE: abdica alle responsabilità ed
                                                                          evita di prendere le decisioni, comportamento
                                                                          inefficace;
                                                                          MANAGER PER ECCEZIONI: passivo, quando
                                                                          l’intervento non è immediato ma solo di fronte
                                                                          a dei problemi, attivo, se i seguaci vengono
                                                                          osservati e corretti direttamente.
                                                                          Comportamento inefficace;
                                                                          RICOMPENSA CONTINGENTE: vengono stretti
                                                                          degli accordi con i collaboratori, in cambio di
                                                                          una ricompensa. Comportamento efficace ma i
                                                                          dipendenti non vanno oltre i propri doveri.

CONSIDERAZIONE INDIVIDUALIZZATA: si riferisce alla comunicazione                            Sono definite le
personalizzata e si indirizza verso l’obiettivo di crescita;                                “Quattro I”, che
STIMOLAZIONE INTELLETTUALE: è la capacità di sollecitare l’innovazione e la                 generano maggiore
creatività, mettendo in discussione le credenze e le abitudini;                             produttività, morale e
MOTIVAZIONE ISPIRAZIONALE: si riferisce ad un comportamento di definizione                  soddisfazione più
delle sfide per il futuro e obiettivi da raggiungere. Vengono coinvolti i                   elevata, minore
collaboratori per immaginare sfidanti ed attraenti futuri;                                  tuornover ed efficacia
INFLUENZA IDEALIZZATA: il comportamento del leader è coerente e dimostra che                organizzativa più
non viene usato il potere per interessi personali                                           elevata
LEADERSHIP AUTENTICA

Il leader è in grado di non separare la propria identità professionale
con quella personale

L’autenticità si deve riflettere sia in ambito professionale sia nella vita
privata del leader, quindi, la sua condotta deve essere caratterizzata da
trasparenza, correttezza, autostima e consapevolezza di sé in tutti gli
ambiti
I leader autentici condividono le informazioni, incoraggiano la comunicazione
e non tradiscono i propri ideali. Quindi cosi facendo le persone si fidano di
loro, infatti, la fiducia risulta essere la qualità principale che viene prodotta
all’interno di questa leadership.
Relazione tra etica e leadership

1.   La prima potrebbe essere rappresentata dalla crescita di interesse
     dell’etica nel campo del management

2.   La seconda, potrebbe essere dovuta al fatto che molti leader del
     passato, ad esempio Martin Luther King o John Fitzgerald Kennedy,
     avevano dei punti deboli sotto il punto di vista etico

3.   La terza, invece, risale alla sequenza di crisi di istituzioni finanziarie
     occidentali (2007)

4.   la quarta ragione, potrebbe risultare nella crescente consapevolezza
     che, molte iniziative finalizzate ad incrementare il comportamento etico
     organizzativo si concentrano sui leader
Una caratteristica che i leader autentici mostrano è l’umiltà

I leader che sono considerati altamente etici, tendono ad avere i
collaboratori che si impegnano maggiormente, e hanno l’interesse di
riferire eventuali problemi al leader

Uno studio fatto, è emerso che la leadership etica riduce i conflitti
interpersonali
LEADERSHIP                                 HEADSHIP
                                   

Leader guida i seguaci in nome         Il capo guida i subordinati in virtù
dell’autorità che gli stessi gli       dell’autorità che ha ricevuto ad
hanno conferito.                       un’autorità superiore.
• LA LEADERSHIP È, QUINDI, LA CAPACITÀ DI INFLUENZARE UN GRUPPO AI FINI DEL RAGGIUNGIMENTO DI UN’IDEA, DI
  UNA VISIONE O DI UN INSIEME DI OBIETTIVI.

• LA FONTE DI QUESTA INFLUENZA PUÒ ESSERE: FORMALE (NEL CASO IN CUI IL LEADER È AL VERTICE DI UNA STRUTTURA
  GERARCHICA) O INFORMALE (NEL CASO IN CUI IL LEADER È ALL’INTERNO DEL GRUPPO, ANZICHÉ AL VERTICE).

• SCOPO DEL LEADER: RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CHE LA SUA ORGANIZZAZIONE SI È PREFISSATA ATTRAVERSO L’USO
  DELLE SUE ELEVATE CAPACITÀ IN GESTIONE DELLE RISORSE UMANE TALI DA APPORTARE UN CONTINUO
  MIGLIORAMENTO ALLE PERFORMANCES DEI SUOI FOLLOWERS (COLLABORATORI).

• QUINDI IL LEADER È COLUI CHE ISPIRA GLI ALTRI ALL’AZIONE DANDO LORO UNO SCOPO ED UN SENSO DI
  APPARTENENZA.
LEADER
                    deve:

Diffondere una   Fungere da   Aumentare il valore
visione          esempio      dell’impresa
Qualità e competenze del leader:

   Ispirazione  Leader inspira gli altri stimolandoli al cambiamento ed al miglioramento

       Autorevolezza  Leader deve essere autorevole, cioè credibile agli occhi degli altri e capace di creare
       fiducia nei followers

          Apprendimento  Leader deve avere una capacità superiore di apprendimento e deve anche
          stimolare gli altri a farlo in quanto l’apprendimento stesso è la chiave per il cambiamento e lo sviluppo

           Coinvolgimento  Leader coinvolge i suoi followers comunicando loro la vision, i valori , gli obiettivi
           e le strategie aziendali

          Delega      Leader deve sapere delegare tanto le mansioni da svolgere quanto la libertà di prendere
          decisioni in relazione alle attività che gli stessi collaboratori sono chiamati ad effettuare

        Equilibrio      Leader deve mantenere un atteggiamento equilibrato e pacato anche nelle avversità

   Supporto Leader deve supportare la valorizzazione e la visibilità del suo team
QUESTE COMPETENZE SONO TALI DA POTER ESSERE APPRESE SOLO UNA VOLTA CHE SI CAPISCE IL REALE
SUCCESSO DI UN’AZIENDA, OVVERO QUANDO SI CAPISCE L’ENORME IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA E
      DELLA MOTIVAZIONE DELLE RISORSE UMANE PRESENTI NELLA PROPRIA ORGANIZZAZIONE.

         >
                                     (HENRY MINTZBERG)
DANIEL GOLEMAN INDIVIDUA 6 TIPI DI LEADER:
1.   LEADER VISIONARIO CONDIVIDE CON I FOLLOWERS LA MISSION E LA VISION AZIENDALE IN UN CLIMA PARTICOLARMENTE POSITIVO.
                          QUESTO STILE È ADATTO AI MOMENTI DI CAMBIAMENTO;

2.   LEADER COACH  CREA UNA CONNESSIONE TRA LA MISSION AZIENDALE E I BISOGNI E VALORI DEL SINGOLO LAVORATORE.
                     QUESTO STILE RAFFORZA LA QUALITÀ E L’EFFICIENZA DEL LAVORO DEI FOLLOWERS NELL’IMPRESA;
3.   LEADER DEMOCRATICO  VALORIZZA OGNI DIPENDENTE, NE CERCA L’APPOGGIO O IL CONSIGLIO PRIMA DI PRENDERE DECISIONI.
                             QUESTO STILE AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ E PERMETTE AL LEADER DI OTTENERE DEI FEEDBACK;
4.   LEADER SOCIALE  CREA ARMONIA NEI RAPPORTI ALL’INTERNO DEL TEAM.
                      QUESTO STILE APPORTA COESIONE E COMPATTEZZA IN AZIENDA;
5.   LEADER BATTISTRADA  TRASCINA IL GRUPPO ED È FOCALIZZATO ALL’OBIETTIVO. IL LEADER PUÒ ESSERE VISTO COME DETERMINATO E POCO
                           EMPATICO: SE QUESTO STILE È ECCESSIVO, EGLI INCUTERÀ ANSIA NEI DIPENDENTI.
                           QUESTO STILE È OTTIMO PER AFFACCIARSI IN NUOVI MERCATI, MA SE VIENE USATO COSTANTEMENTE MINA A
                           MINACCIARE L’ESSENZA DEL TEAM WORKING;
6.   LEADER AUTORITARIO  ESSO IMPONE LA VISION E CREA DELLE RELAZIONI ASIMMETRICHE NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. MOTIVA IL
                           PERSONALE IN MODO COERCITIVO CREANDO UN CLIMA AZIENDALE TESO E DI PAURA.
                           QUESTO STILE È CONSIGLIATO SOLO IN CASI DI EMERGENZA E DI CRISI FINANZIARIA.
Leadership           Leader migliora le
 efficace              prestazioni di
                     un’organizzazione

     - Formare e sviluppare la
             leadership;
      - Selezionare personale
     qualificato attraverso test
WWW.UMANIVERSITAS.IT                                 TEST DI LEADERSHIP

TALE TEST È COMPOSTO DA 50 QUESITI VOLTI A VALUTARE QUESTI 5 ASPETTI DELLA PERSONALITÀ:
ORGANIZZAZIONE             RESPONSABILITA’           VISIONE E                   ASSERTIVITA’             INTRAPRENDENZA E
                                                     TRASFORMAZIONE                                       RESILIENZA
Implica chiarezza di       Implica importanza        Implica il saper ispirare   Implica l’avere          Implica l’affrontare con
idee e pianificazione      delle cose e delle        e motivare dipendenti e     fermezza nelle proprie   coraggio e
delle operazioni.          persone,                  collaboratori.              convinzioni ed il far    determinazione le
Valutata da quesiti        determinazione e          Valutata da quesiti         valere le proprie        svolte cruciali.
come:                      costanza nel perseguire   come:                       posizioni senza          Valutata da quesiti
• Aspetto che siano        un progetto.              • Aspetto che siano gli     arroganza.               come:
   gli altri a tracciare   Valutata da quesiti           altri a tracciare la    Valutata da quesiti      • Posso rompere le
   la direzione da         come:                         direzione da            come:                       regole;
   seguire;                • So riconoscere i miei       seguire;                • Mi piace schiacciare   • Trovo naturale
• Mi serve molto              errori;                • So come coinvolgere          l’interlocutore;         spingermi oltre
   tempo per fare le       • Prendo di petto i           le persone.             • Sfido il punto di
   cose.                      problemi .                                            vista comune.
                                                     La risposta ad ogni quesito andava scelta tra le alternative:
                                                     COMPLETAMENTE FALSO, FALSO, NE’ VERO NE’ FALSO, VERO,
                                                     COMPLETAMENTE VERO
Test Leadership
120%

100%

80%

60%

40%

20%

 0%
       Assertività   Intrapendenza e resilienza                  Organizzazione               Responsabilità   Visione e trasformazione

                                                  Barbara     Martina    Silvia   Valentina
LEADER     VS IMPRENDITORE
• IMPRENDITORE È COLUI CHE COMANDA DATO CHE HA MESSO INSIEME I FATTORI PRODUTTIVI E LI
  COORDINA PER ARRIVARE ALLA VISION DA LUI STESSO DECISA. L’IMPRENDITORE PUÒ ESSERE O NON
  ESSERE LEADER;
• IMPRENDITORIALITÀ E LEADERSHIP HANNO IN COMUNE LO SPIRITO AL CAMBIAMENTO. MA
  NELL’IMPRENDITORIALITÀ IL CAMBIAMENTO È TIPICAMENTE GESTITO CON PROCEDIMENTI DI
  PIANIFICAZIONE E BUDGETING; NELLA LEADERSHIP ATTRAVERSO LA PRESA DI COSCIENZA
  DELL’IMPORTANZA DELLE RISORSE UMANE, INFLUENZANDO E MOTIVANDO I FOLLOWERS AL
  PERSEGUIMENTO DELLO SCOPO DELL’AZIENDA.

• IMPRENDITORIALITÀ COMPORTAMENTO STATICO MIRANTE ALLA CREAZIONE DI UNA STRUTTURA
  ORGANIZZATIVA ED ALLA DIVISIONE DELLA MANSIONI TALI DA ATTUARE LA VISION AZIENDALE.
  LEADERSHIP  COMPORTAMENTO DINAMICO MIRANTE ALLA CONTINUA INTERAZIONE CON GLI ALTRI
Un imprenditore diventa leader quando egli stesso passerà dalla visione della sua azienda come un organismo
che lavora per appagare il suo personale desiderio alla presa di coscienza di vedere la sua azienda come un
gruppo di collaboratori e colleghi che lavorano insieme per un obiettivo comune.
LEADER       VS MANAGER
• MANAGER È COLUI CHE PIANIFICA E FORMA I BUDGET, ALLOCA LE RISORSE UMANE AI VARI INCARICHI,
  MONITORI I RISULTATI E RISOLVE I PROBLEMI EMERSI DAL DISTACCO TRA GLI OBIETTIVI ED I RISULTATI. E’ UN
  DIPENDENTE STESSO DELL’AZIENDA E HA LA RESPONSABILITÀ DI CONTROLLARE E GESTIRE
  L’ORGANIZZAZIONE. IL MANAGER PUÒ ESSERE O NON ESSERE LEADER;
• > (JOHN KOTTER);
• MANAGEMENT PROCESSO RAZIONALE FATTO DI ATTIVITÀ CONCRETE VOLTE AD OTTENERE RISULTATI
                     IL MANAGER È UN RESPONSABILE MULTITASKING CHE VUOLE MANTENERE EFFICIENZA
                     AZIENDALE.
  LEADERSHIP  CAPACITÀ NATURALE E SPONTANEA DI STIMOLARE I FOLLOWERS VERSO NUOVE
               OPPORTUNITÀ.
                  IL LEADER È UN SOGNATORE CHE VUOLE APPORTARE SUCCESSO AZIENDALE.
Il manager-leader deve generare sinergie positive di modo da far raggiungere massima efficacia ed efficienza
all’azienda. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra questi due ruoli e saper mixare i loro aspetti distintivi.
>
CREDIBILITÀ DEL LEADER SI COSTRUISCE IN 3 FASI:
1. CHIAREZZA IN CIÒ CHE FA;

2. UNITÀ DELLO SCOPO CHE INTENDE RAGGIUNGERE;
3. INTENSITÀ DELLE AZIONI CHE SI METTONO IN ATTO.

LA CREDIBILITÀ DEL LEADER È INSITA NEL RAPPORTO TRA LA STESSA LEADERSHIP ED IL POTERE.

                   IL RAPPORTO TRA QUESTE DUE NOZIONI RISULTA IN PRIMIS INVERSO
LEADERSHIP                                                         POTERE
 COMPATIBILITA’ tra scopo di chi guida e di chi è guidato.     NON COMPATIBILITA’ degli scopi di chi guida e di chi è
                                                                 guidato  Solo gerarchia.

 E’ un processo DISCENDENTE (cioè diretto all’influenza dei    E’ un processo ASCENDENTE (cioè mirato alla sola
  followers).                                                    ubbidienza dei subordinati).

MA… Esso può essere anche correlato dato che un buon leader può usare il potere come mezzo per il raggiungimento
dei suoi obiettivi.
Solo che questo potere è:
• Un potere di posizione  derivante cioè dalla posizione ricoperta all’interno della struttura organizzativa;
• Un potere personale  derivante cioè dalle qualità personali del leader stesso.

L’autorità del leader deve essere sempre e solo usata per influenzare altre persone: è soprattutto il potere personale a
decretare la fiducia dei followers.
LA FIDUCIA DEI FOLLOWERS È UNO DEI FOCUS PRINCIPALI DELLA LEADERSHIP.

                                 E’ FONDAMENTALE LA COMUNICAZIONE.

                                            IL LEADER DOVRÀ:

• INSTAURARE UN RAPPORTO DI FIDUCIA CON I SUOI FOLLOWERS (CAPIRE E AFFRONTARE I LORO SENTIMENTI E
  DESIDERI; INFORMARSI SULLA LORO PERSONALITÀ, SUL LORO CARATTERE E SULLA LORO STORIA PERSONALE);

• MANTENERE TALE RAPPORTO DI FIDUCIA CON I SUOI FOLLOWERS (ATTRAVERSO LA MOTIVAZIONE  SPINTA
  CAPACE DI INFLUENZA IL COMPORTAMENTO DEI FOLLOWERS E SPINGERLI VERSO IL RAGGIUNGIMENTO
  DELL’OBIETTIVO PREFISSATO).
LA LEADERSHIP, QUINDI, DEVE ESSERE EMPOWERING (EMPOWERMENT = SERIE DI COMPORTAMENTI TESI A CONSENTIR
AGLI ALTRI DI AVERE UN CERTO POTERE NECESSARIO PER CONSEGUIRE I RISULTATI PERSONALI E COLLETTIVI), OVVERO
DEVE:

• FARE IN MODO CHE I FOLLOWERS RICEVANO SEMPRE INFORMAZIONI PUNTUALI E CONTINUE;
• FARE IN MODO CHE I FOLLOWERS POSSANO APPRENDERE TUTTE LE CONOSCENZE E COMPETENZE NECESSARIE NEL
  CAMPO DI LAVORO;
• DARE AI FOLLOWERS LA LIBERTÀ DI DECIDERE;

• SOTTOLINEARE AI FOLLOWERS L’IMPORTANZA DEL LAVORO CHE ESSI STESSI SVOLGONO PER L’INTERA
  ORGANIZZAZIONE.
Empowerment   Motivazione
    della     e fiducia dei
 leadership     followers

     Creazione valore
         aggiunto
MENTRE UN TEMPO ERANO LE MACCHINE ED IL CAPITALE A CREARE RICCHEZZA IN AZIENDA, ORA SONO:

                                             LE RISORSE UMANE

SE L’AZIENDA SCORAGGIA GLI INDIVIDUI CHE CI LAVORANO, ESSA NON FA ALTRO CHE CREARE UN DANNO A SÉ STESSA.
LO SVILUPPO E L’INVESTIMENTO NELLE RISORSE UMANE RAPPRESENTA OGGI UN FATTORE DI SUCCESSO: LE HUMAN
RESOURCES (HR) SONO LA CHIAVE PER DIVERSIFICARE UN’AZIENDA DALL’ALTRA.

                                Valorizzazione           Motivazione di
                                    di HR                     HR

                              Creazione                          Aumento
                                valore                        performances di
                              aggiunto                              HR

                                                 Aumento
                                                 fatturato
Leadership femminile

Nel mondo, in Europa e anche in Italia, esiste ancora
una grave disparità di genere nel lavoro e il gap
aumenta se si pensano alle posizioni manageriali

La leadership femminile è ostacolata da un'immagine
stereotipata della donna che dequalifica le sue
specificità, inoltre, le caratteristiche che vengono
associate a una posizione di comando sono quelle
considerate maschili
Quali sono le differenze fra leadership maschile e femminile?
                   DONNE                                                  UOMINI
-   sono maggiormente orientate alle relazioni e           -   sono molto più orientati al risultato e hanno
    all’aiuto                                                  sviluppato la capacità ad avere approcci più
-   Sono più persuasive e maggiormente                         strategici
    pragmatiche                                            -   Sono maggiormente aperti alle nuove idee e si
-   sono maggiormente portate ad organizzare il                assumono più facilmente dei rischi
    lavoro in modo strutturato, ad assicurarsi che il      -   Sono più inclini ad imparare le lezioni dal
    compito venga eseguito e a motivare per la sua             passato e a trovare nuove vie per cambiare il
    corretta esecuzione                                        futuro
-   Hanno maggior capacità di trasmettere                  -   Non sono molto portati al multitasking
    entusiasmo, di coinvolgere gli altri e dimostrano di
    essere maggiormente preoccupate degli altri e
    della loro crescita
-   sono più portate per sviluppare strette relazioni
    lavorative, sono più flessibili e sociali
Paradossalmente

   alcuni dei più importanti leader mondiali (uomini)
   hanno unito a questi skills più maschili, l’empatia,
l’ascolto, la sensibilità e talvolta la vulnerabilità tipica
              dell’atteggiamento femminile.
Come aiutare le donne a raggiungere la parità di genere nei ruoli
                        di leadership?

 La gestione del potere rappresenta per le donne una sfida difficile: in
 Italia il 47,3% della forza lavoro è composto da donne, che però
 occupano solo il 15% delle posizioni manageriali

Le donne devono essere spronate a cambiare le “regole del gioco”, a
non aver paura del potere e della sua gestione, a vincere la tendenza ad
autoescludersi. Le donne devono sviluppare il loro desiderio e la loro
abilità nell’imparare nuove skill per restare al vertice e quindi trarre
vantaggio dal loro ruolo
Le donne, anche perché in forte minoranza e di conseguenza sotto
osservazione speciale, finiscono a volte per assorbire i difetti dei
vertici tradizionali: vengono cooptate nei nuovi ruoli e si uniformano
alla classe dirigente preesistente

Non rompono gli schemi organizzativi, non cambiano il linguaggio,
non innestano un’identità e un’energia proprie

Per essere leader al femminile è necessario valorizzare le competenze
delle donne per arrivare a scegliere e poi comunicare uno stile di
leadership autentico, a partire dal coraggio di poter essere sé stesse
anche in un contesto che spinge ad adottare gabbie di
comportamento stereotipate
Perché una leadership al femminile potrebbe essere più efficace di
                         quella maschile?

non esiste una sola ricetta buona per costruire leader forti, ma in
generale è sicuro che nelle organizzazioni moderne uno stile di
leadership non coercitivo, basato sul lavoro di team e sulla costruzione
di relazioni di solito funziona meglio, occorre quindi, lasciare spazio
alla passione e alla creatività, anche e soprattutto al femminile
Questo stile, detto anche trasformazionale, richiama alcune
caratteristiche considerate femminili e si dice che le donne lo adottino
più spesso degli uomini

La leadership trasformazionale, attenta al benessere e alla
crescita dei collaboratori, più vicina alle caratteristiche comunali
femminili, può rappresentare il modo per risolvere l’incongruenza
di ruolo tra l’essere leader e l’essere donna
Se da un lato quindi dovremmo essere più capaci di promuovere
noi stesse (inteso come noi donne) e acquistare maggiore sicurezza,
dall'altro la capacità che abbiamo nel reagire agli imprevisti e nel
risolvere i problemi, nel saper "influenzare" gli altri in maniera
positiva, possono risultare caratteristiche intrinseche utili nel creare
la leadership che faccia crescere un team di successo

 Gli esempi di leadership al femminile all’interno delle
 aziende stanno lentamente aumentando in tutto il mondo
Le caratteristiche della leadership al femminile
- non si fa ingabbiare nello stereotipo maschile, ha il coraggio di essere se stessa
- valorizza le differenze (non solo di genere) anziché tentare di appianarle o nasconderle
- empatia: le donne riescono con più facilità ad immedesimarsi negli altri, a saper
comprendere e accettare diversi punti di vista e ad avere cura delle opinioni altrui. Queste
caratteristiche vengono di solito apprezzate molto dal gruppo, in quanto incentivano ogni
membro a comunicare idee e suggerimenti senza il timore di non venire compreso.
- saper costruire delle buone relazioni interpersonali : saper interagire con le persone è
una componente importantissima per ogni stile di leadership. Inoltre, saper gestire i
rapporti all’interno di un gruppo porta ad una maggiore coesione e cooperazione degli
elementi.
- apertura: essere aperti significa riuscire ad incoraggiare un dialogo onesto e rispettoso,
che comprenda anche il lato emotivo di un individuo. Un leader aperto aiuta la propria
squadra a condividere paure, dubbi, incertezze, così da risolvere i problemi prima ancora
che si presentino. Questo approccio inoltre aiuta a far sì che ogni membro si senta libero di
dare il proprio contributo, favorendo così il fervore creativo e la ricerca di soluzioni
innovative
queste caratteristiche portano alla creazione di un gruppo di lavoro
 unito, sereno e capace di sviluppare progetti sia in collaborazione,
                         sia autonomamente

le dimensioni in cui prevalgono le donne sono quelle a più alto
impatto positivo sul lavoro, mentre quelle "maschili" non hanno forti
relazioni con la buona leadership
STRETTA DI MANO

                                        SGUARDO
  SORRISO

                                             TESTA

VOCE

                                     CORPO
            MANI
Le donne leader
                                                                      Margaret Hilda Thatcher
                 Angela Merkel                                 deceduta nel 2013, la Lady di ferro fu
         La leader tedesca, culturalmente                       la prima donna ad aver ricoperto la
        favorevole alle quote riservate alle                   carica di primo ministro nel Regno Unito
         donne nel business e nella politica

                                                               Nilde Iotti
        Laura Boldrini                           la prima donna nella storia d’Italia
nata a Macerata, presidente della                a ricoprire una delle cinque più alte
      Camera dei Deputati                                 cariche dello Stato

                                                                            Miuccia Prada
                   Marina Berlusconi                            ha guidato e trasformato Prada in una
           presidente di Finivest e del gruppo                   delle case di moda più blasonate del
              Arnoldo Mondadori Editore                                 mercato internazionale
Caso studio: Steve Jobs VS Bill Gates

                               Steve Jobs

                                            Il 5 ottobre 2011, all’età di soli 56 anni, Steve
                                            Jobs (1955-2011) muore dopo una lunga
                                            lotta contro il cancro

                                   Aveva spirito di cambiamento, ha rivoluzionato i settori
                                   dell’informatica e della telefonia mobile

si è mostrato tanto leader                                      non è stato il primo a creare PC,
nell’innovazione tecnologica                                    smartphone, lettori mp3 e tablet ma è
                                                                stato in grado di imporre con successo
quanto nella comunicazione e
                                                                nuovi trend.
nelle vendite

                                                             Ha creato gli Apple store, luoghi di
                                                             distribuzione e vendita dei soli prodotti
                                                             Apple
lo scrittore Walter Isaacson                                testo biografico autorizzato

  la leadership vincente di Steve Jobs si fonda su alcuni pilastri quali:
                            semplicità                                                     innovazione
focus                                                    eleganza

                                           vision                              certezza
             autenticità

                               Tenacia                          selettività
  giudizio
                                                                                          collaborazione

        dettagli                           immaginazione
                                                                              Non conformità
Bill Gates

             Bill Gates (1955- ), magnate della Microsoft, si
             presenta anche lui, come il suo coetaneo, un
             vero e proprio leader

       Fin da piccolo era affascinato dai computer anche se
       non è stato un ottimo studente
La sua leadership vincente si fonda sui seguenti pilastri:

 Perseguire ciò che si ama                                   tenacia

               Guardare
                avanti                                                     Cambiamento

         Comportamento                                                 Guida i followers nella
           dinamico                                                       giusta direzione
Punti in comune tra le due leadership:

 looking forward

 la tenacia per raggiungere i propri obiettivi

 una vision

 Propensione al cambiamento ed all’innovazione

 Motivazione dei followers
Differenze tra le due leadership:

× la leadership di Microsoft è sempre stata fondata sul fornire compatibilità del
  prodotto e sulla sincronizzazione universale, mentre la leadership di Apple è sempre
  stata finalizzata a fornire un prodotto “non compatibile” e d’élite.

× Microsoft punta al continuo miglioramento del software, mentre Apple si focalizza sull’
  hardware
Grazie per l’attenzione
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