MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
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NON Non Dalla Guerra Educazione Alla Pace Associazione di Promozione Sociale Vicenza, Viale G. Carducci 13 DALLA CF: 95130920242 www.nondallaguerra.it info@nondallaguerra.it GUERRA Non Dalla Guerra è un’associazione giovanile indipendente con sede a Vicenza. Organizziamo campi di volontariato in Medio Oriente, promuoviamo percorsi di sensibilizzazione nelle scuole sui temi delle guerre e delle migrazioni. Sosteniamo le comunità più bisognose in Giordania con progetti di scolarizzazione e di aiuto umanitario. Siamo convinti che il dialogo e l’incontro con l’altro siano l’unica vera risposta alle violenze e agli estremismi. Crediamo nell’educazione alla pace che parte dal basso, dalla società civile e dal mondo della scuola. Un’educazione alla pace che parte da giovani come noi che hanno deciso di non lasciare posto all’indifferenza, mettendosi in gioco in prima persona. 2
Report informativo “MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE” Indice #InFormadaCasa #InFormadacasa è un progetto promosso da Non Dalla Guerra. È un percorso formativo a più tappe sul tema delle migrazioni. Il diritto alla salute dei migranti nei campi profughi, la legislazione italiana in materia di immigrazione e la grande questione dei confini sono le tre macro-aree approfondite in un lavoro di ricerca realizzato con la collaborazione di esperti e professionisti di altre associazioni. Un lavoro di ricerca che - per ogni macro-area analizzata - si è concretizzato nella redazione di un report dettagliato. IL DIRITTO ALLA SALUTE 6 Redatto da: Luca Benetti, Monica Cocco, Alberto Maruzzo, Eugenia Mantovani, Giulia Crosara, Raffaella Colletti, Matteo Mabilia, Anna Calafati, Marco Chiarenza, Maria Todesco, LA SALUTE MATERNO-INFANTILE 8 Ilaria Moro, Giulio Vialetto, Anna Baron La donna migrante 9 Responsabili progetto: La gravidanza nelle donne migranti in Europa 10 Anna Baron I anna@nondallaguerra.it Anna Piazza I annap@nondallaguerra.it Essere madri in un luogo di conflitto 12 Essere madri in un campo profughi 14 Progetto grafico di: Lorenza Zago I ufficiostampa@nondallaguerra.it LA VIOLENZA SESSUALE NEI CONFLITTI ARMATI E NELLE MIGRAZIONI 16 Note: Il presente documento è stato elaborato nell’ambito di un progetto formativo promosso da Non Dalla Guerra e realizzato dai soci dell’associazione. La divulgazione del materiale è libera e a titolo gratuito. LA SALUTE MENTALE DEI MIGRANTI 20 I soggetti ritratti nelle fotografie non sono in alcun modo legati alle informazioni presenti nel testo. Traumi sviluppati nei migranti adulti e bambini 24 L’aiuto e il supporto offerto ai migranti 30 Focus sui campi rifugiati in Grecia 34 CONCLUSIONI 37 BIBLIOGRAFIA 38
IL DIRITTO ALLA SALUTE Un po’ di storia... Il diritto alla salute è uno dei diritti imprescindibili Tuttavia, nonostante l’importanza mondiale della Diversamente dalla Dichiarazione, uno Stato che firma Nel caso specifico di persone a cui viene riconosciuta ed inalienabili di ogni essere umano. Già nella stesura di questo documento e di quanto riportato il Patto e lo ratifica (ossia riceve l’approvazione dal la condizione di rifugiato, la Convenzione di Ginevra Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del al suo interno, la Dichiarazione non ha valore legale. Parlamento) ha degli obblighi verso i propri cittadini. del 1951 sullo Status di Rifugiato crea un collegamento 1948, all’indomani della sanguinosa Seconda Guerra Una Dichiarazione infatti non può essere firmata Infatti uno Stato può essere portato a processo nel tra il diritto alla salute (in realtà nella Convenzione si Mondiale e la successiva creazione delle Nazioni Unite, e ratificata dai Parlamenti degli Stati; ciò significa caso in cui esso non rispetti quanto riportato nel fa riferimento alla “sicurezza sociale”) dei cittadini di alla salute venne data importanza fondamentale, che questi ultimi non hanno obblighi legali riguardo il Patto, il quale, di conseguenza, ha validità legale. La uno Stato firmatario della Convenzione, e la necessità tanto da rientrare in un articolo della Dichiarazione; rispetto dei diritti contenuti all’interno di essa. lista dei Paesi che hanno ratificato il Patto e di quelli che questo diritto venga riconosciuto anche ai rifugiati la quale fu scritta essenzialmente per risollevare la che, per il momento, l’hanno solamente firmato, può registrati in quello Stato. popolazione mondiale e per tenere lontano il rischio Nel 1966 le Nazioni Unite emanarono due differenti essere consultata al link: indicators.ohchr.org L’articolo 24 della Convenzione recita: di una guerra cruenta come quella da poco terminata. Patti; essi riportavano i diritti umani già contenuti nella “ L’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Dichiarazione, precisandone l’area di applicazione e Un aspetto interessante di questo Patto sono “ Diritti dell’Uomo riporta le seguenti parole: gli obblighi che gli Stati firmatari avrebbero avuto tre obblighi principali che gli Stati sono tenuti a verso i propri cittadini. considerare. Il diritto alla salute venne incluso nel Patto Uno Stato deve: rispettare, proteggere ed adempiere Internazionale sui diritti economici, sociali e il diritto in questione (respect, protect and fufil). Gli Stati Contraenti concedono ai rifugiati culturali il cui articolo 12 afferma: Il fatto di rispettare un diritto significa che lo Stato che risiedono regolarmente sul loro deve attenersi a quanto riportato nel Patto, senza territorio lo stesso trattamento concesso Ogni individuo ha diritto ad un tenore di 1. Gli Stati parti del Patto riconoscono il diritto di quindi violare tale diritto. Inoltre, tale Stato deve ai loro cittadini, per ciò che concerne la vita sufficiente a garantire la salute e il ogni individuo a godere delle migliori condizioni impegnarsi a proteggere il diritto in questione sicurezza sociale (le disposizioni legali in benessere proprio e della sua famiglia, con di salute fisica e mentale che sia in grado di dalle possibili sue violazioni derivanti da terze parti materia di infortuni dei lavoro, di malattie particolare riguardo all'alimentazione, al conseguire. (gruppi o attori non legati allo Stato), ed infine deve professionali, di maternità, di malattie, vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche 2. Le misure che gli Stati parti del Patto dovranno adempiere al pieno godimento del diritto da parte d’invalidità, di vecchiaia e di morte, di e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto prendere per assicurare la piena attuazione di dei suoi cittadini impegnandosi a fornire tutte le disoccupazione, di oneri familiari, nonché alla sicurezza in caso di disoccupazione, tale diritto comprenderanno quelle necessarie a quelle relative a tutti gli altri rischi che, malattia, invalidità̀ , vedovanza, vecchiaia condizioni necessarie perché questo avvenga. diminuire il numero dei nati-morti infantile e il sano conformemente alla legislazione nazionale, o in altro caso di perdita di mezzi di ” sviluppo dei fanciulli; il miglioramento dell’igiene sono coperti da un sistema di sicurezza sussistenza per circostanze indipendenti ” ambientale e industriale; la profilassi, la cura e sociale). dalla sua volontà.” il controllo delle malattie epidemiche, endemiche, professionali e altro genere; la creazione di condizioni che assicurino a tutti servizi medici e assistenza medica in caso di malattia. 6 7
LA SALUTE MATERNO-INFANTILE Introduzione La donna migrante Nell’immaginario comune si identifica la gravidanza Ed è proprio di queste culture che fanno parte la Quando parliamo di donne migranti, intendiamo La donna migrante è inoltre portatrice di un bagaglio e il post parto come il periodo di massima sensibilità maggioranza delle donne che devono affrontare un donne che, con mezzi di fortuna, partono da una culturale legato alle sue tradizioni, al basso livello di della donna. In effetti, portare in grembo un altro viaggio migratorio. (1) situazione di pericolo (nel caso di rifugiate di guerra) scolarizzazione ed informazione sulla salute, che la essere umano implica cambiamenti degni di nota, Ciò che unisce la maggior parte delle donne migranti o di instabilità e inospitalità della terra di origine, e rendono ancora più suscettibile ad una serie di rischi sia a livello fisico che psicologico. Creare uno spazio è la loro relazione con la maternità; è molto difficile cercano di raggiungere un luogo dove sia possibile per la sua gravidanza e per la salute del nascituro. mentale, oltre a quello fisico per ospitare e accogliere discutere della loro condizione senza esaminare questo ricostruire una vita degna di essere vissuta o Lo stress cronico relativo alle esperienze di un bambino è un compito tanto naturale quanto aspetto centrale della loro vita. Si tratta di un aspetto dove almeno la loro sopravvivenza sia garantita. migrazione, alle procedure di richieste d’asilo e alle complesso, per questo motivo in quei nove mesi, alla che non ha solo radici culturali, ma che dipende anche Questo tipo di progetto migratorio implica una sfida precarie condizioni di vita è dimostrato essere un donna è riservato un occhio di riguardo da tutti quelli da specifiche ragioni economiche e sanitarie. (2) rilevante, che comporta grandi rischi. È ormai noto fattore lesivo per la salute materno infantile. che le stanno intorno. Dare alla luce molti figli rappresenta in molti Paesi a che durante il viaggio c’è un’alta probabilità che la “ basso reddito in cui mancano solidi, sistemi sanitari donna sia oggetto di violenze fisiche e psicologiche, È universalmente riconosciuta l’importanza della e di welfare, l’unico modo di tessere una rete sociale che assista a torture e uccisioni, insomma che viva gravidanza, tanto che è da sempre collegata al sacro. capace di fornire risorse economiche, dare assistenza una serie di esperienze traumatiche(4). In questo Essa viene declinata in molteplici modi all’interno delle agli anziani e ai componenti più deboli della famiglia contesto, la gravidanza della donna migrante può Molte ci rispondono che non hanno rapporti culture e molto spesso viene considerata un evento tra le generazioni. In questa ottica, l’infertilità può essere considerata una sfida nella sfida. sessuali, che il loro marito è morto in non solo personale e familiare, ma anche e soprattutto diventare una tragedia familiare: il divorzio e la guerra o che sono divorziate... Noi diciamo comunitario. Questo è vero soprattutto nelle culture poligamia derivano spesso dalla necessità di procreare che è per la loro sicurezza, perché viaggiano cosiddette collettiviste, in cui la nascita di un nuovo o incrementare il numero di figli (3). Spesso quando si visitano donne che devono sole e la nostra esperienza ci dice che fanno ” membro della comunità viene vissuto insieme. continuare il loro viaggio, si cerca di metterle in parte di una categoria ad alto rischio. guardia sui possibili rischi che correranno e sui metodi anticoncezionali che potrebbero utilizzare, scontrandosi con le barriere culturali che spesso non ne prevedono l’utilizzo, o addirittura l’esistenza (5). Tra i più utilizzati c’è l’impianto contraccettivo ormonale sottocutaneo, inserito nella zona interna della parte superiore del braccio, tutela la donna durante il viaggio che dovrà percorrere. ©8 Getty Images 9
La gravidanza nelle donne migranti in Europa: un rapporto dell’OMS Nel 2018 l’OMS ha pubblicato un rapporto sulla salute Infatti, se si confronta l’accesso alle prestazioni in di migranti e rifugiati nella regione europea. Dai dati gravidanza tra donne italiane e straniere, emerge che raccolti sulla salute materno- infantile emerge che queste ultime effettuano in media un minor numero di la salute della madre e del nascituro è peggiore visite, comprese di ecografie, e una minor percentuale nelle donne migranti e rifugiate rispetto a quelle delle di indagini invasive come l’amniocentesi, un esame che donne autoctone. In particolare, si sottolinea una permette di ottenere campioni biologici utili al fine di maggiore probabilità di aborti pre- e perinatali, parti effettuare una diagnosi prenatale, utile soprattutto cesarei, complicazioni durante il parto, morte della dopo i 35 anni, quando la probabilità di malformazioni madre. Emerge inoltre, un più basso peso alla nascita fetali aumenta. Inoltre, le donne straniere effettuano (1). la prima visita dopo le 12 settimane in percentuale maggiore rispetto alle donne italiane. È indubbio che sono da considerare variabili quali la In generale questi dati convergono sull’evidenza storia personale, lo status socio economico, il livello di che le donne migranti in media accedono ai servizi educazione della donna e le caratteristiche del paese sanitari dedicati in percentuale minore rispetto alle ospitante, soprattutto le politiche di integrazione. donne italiane quando in gravidanza. La storia migratoria inoltre, rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di problemi mentali durante o dopo la gravidanza, in particolar modo della depressione post – partum. Come precedentemente evidenziato, la mancanza di supporto sociale ed emozionale, le barriere sociali, linguistiche e culturali, e la perdita di identità che spesso caratterizza il migrante in generale, rappresentano variabili molto importanti per tentare di spiegare le difficoltà di queste donne e dei loro bambini. In Italia, l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle Malattie e della Povertà evidenzia che i migranti sono maggiormente esposti a disuguaglianza e vulnerabilità rispetto alle cure sanitarie. 10 © La Presse 11
Essere madri in un luogo di conflitto Il rapporto di Emergency sul Centro di maternità Non da ultimo, nelle comunità rurali ci sono levatrici o di Anabath (Afghanistan) (3) racconta come le donne con qualche formazione sanitaria che assistono donne continuino ad essere una delle categorie più i parti in casa: sono donne della comunità, il cui vulnerabili della società afgana. La distribuzione del servizio permette di mantenere il parto nell’intimità tasso di mortalità adulta per sesso è sconvolgente: domestica, e questo spesso basta per affidare loro in età riproduttiva (tra i 15 e i 49 anni), il tasso di con fiducia la nascita dei figli. mortalità femminile è più alto del 50% rispetto al tasso di mortalità maschile. La gravidanza, con tutte le implicazioni che ha nella “tenuta sociale” della società afgana, è di fatto una Tra gli ostacoli all’accesso alle strutture sanitarie nuova e ghiotta frontiera di mercato. Sempre più donne per le donne afghane, i principali sono: la mancanza sono sottoposte a tagli cesarei. Mentre nelle zone di sicurezza (40%), l’opinione della famiglia e le rurali parti cesarei sicuri sono raramente disponibili, © Zita Merenyi questioni culturali (31%), la distanza (10%) e i costi nei principali centri urbani la frequenza di questa (8%). pratica sta raggiungendo livelli allarmanti. I parti cesarei possono essere pericolosi e sono da praticarsi “ Le pratiche tradizionali e i bassi livelli socioeconomici solo se strettamente necessari: una cicatrice sull’utero mantengono la gravidanza spesso un affare privato può mettere a rischio le successive gravidanze. e domestico, in cui a decidere è la famiglia. In Succede inoltre che alcune donne che hanno avuto un particolare, sono le donne delle zone rurali, meno parto cesareo nascondano questa informazione nelle Anche ottenere informazioni su gravidanze e parti Abbiamo ricevuto una paziente in shock, istruite e più povere, che mostrano una maggiore successive gravidanze: la nascita è ancora considerata precedenti può essere un esercizio lungo e difficile, sanguinava: l’abbiamo portata di corsa propensione a partorire in casa. dalla maggior parte delle persone un evento naturale, con la storia che può cambiare versione più volte in sala operatoria e abbiamo trovato una e la paura di dover tornare in sala operatoria spinge durante il ricovero. Le donne affette da malattie rottura dell’utero e il bambino morto. La differenza tra le aree rurali e urbane non dipende alcune donne a celare informazioni o addirittura a non croniche spesso non hanno referti medici e ignorano Non è stato possibile riparare l’utero, e soltanto dal livello d’istruzione e di consapevolezza: andare in ospedale per i parti successivi. Molte donne il nome delle medicine che assumono; non è raro che l’ho dovuto rimuovere. Appena si è rimessa nelle aree remote raggiungere una struttura si presentano alle visite prenatali durante l’ultima sospendano di propria iniziativa le terapie quando completamente, ci ha detto che aveva avuto medica può essere molto difficile a causa della fase della gravidanza: in questi casi, fare prevenzione rimangono incinte, per paura di potenziali danni per un parto cesareo durante una gravidanza mancanza di mezzi di trasporto, dei costi e dei e diagnosi precoce di molte malattie è impossibile. il neonato. Datare la gravidanza è spesso difficile, precedente. Aveva cominciato a sentire forti problemi di sicurezza. Nella maggior parte delle Ciononostante, la visita offre almeno un’occasione per se non impossibile: molte donne non ricordano il dolori e a perdere sangue, ma la suocera strutture pubbliche, le pazienti devono pagare, e sedersi con la donna e farle domande sulla sua salute tempo dell’ultima mestruazione e fanno la prima per ore le aveva negato il permesso di spesso attrezzature e personale non sono adeguati. e le gravidanze precedenti. visita prenatale troppo tardi. Gli esami più comuni andare in ospedale: la famiglia voleva che Non solo: una precedente esperienza negativa in una Indipendentemente dal momento in cui una donna in Paesi con maggiori risorse non sono disponibili partorisse naturalmente, e avevano quindi clinica o in un ospedale spesso scoraggia pazienti e decide di farsi visitare, alcune informazioni sono in Afghanistan ed è difficile stimare l’età del feto, o paura dell’ospedale. Nonostante tutto la familiari dall’intraprendere, pur in caso di bisogno, un difficili da ottenere: spesso le donne non conoscono la riconoscere malformazioni o malattie congenite. Non paziente era contenta, poiché aveva capito viaggio lungo e complicato, salvo farlo poi quando le propria età, specialmente quelle provenienti da zone è raro che una madre scopra di portare in grembo dei che avrebbe potuto morire. condizioni della donna precipitano. rurali. gemelli in sala parto. 12 13
Essere madri in un campo profughi “Queste malattie complicano l’allattamento al seno. Masuma, per esempio, ha dovuto interrompere l’allattamento al seno per un’infezione. Okoba afferma che: «l’alternativa di utilizzare il biberon nei campi non è sicura a causa delle condizioni igieniche». Questa giovane afgana, che ha partorito da undici mesi, ha la spalla ancora dolorante non avendo dormito su un materasso da quando è arrivata in Grecia. Infatti, cinque giorni dopo il suo cesareo, è tornata alla cruda realtà del campo dove riposare è un lusso che molti hanno dimenticato. L’ostetrica che lavora con gli sfollati denuncia questa situazione: «avere un posto per rilassarsi e sentirsi comodi dopo il parto è vitale, ma nella maggior parte dei casi le ” donne non hanno neanche questo». © Epa kay Nietfeld La guerra in Siria ha ucciso quasi 400.000 persone, È ormai noto, infatti, che il numero di donne e bambini sociale fondamentale per una neo mamma. alcune sono riuscite a scappare nei paesi limitrofi e rifugiati sia di gran lunga maggiore di quello degli I vissuti di solitudine, la situazione precaria, la maggior parte di queste sono state accolte nello uomini. Un dato che fa riflettere sul fatto che molte l’incertezza del futuro, i lutti che implicano una guerra Za’atari Camp, in Giordania, dove operano numerose donne si ritrovano sole durante la gravidanza e il e la perdita dell’identità sono fattori di grande rischio organizzazioni internazionali (6). Più di 10.000 puerperio, o ancora, siano costrette ad affrontare per la salute materno-infantile da ogni punto di vista bambini sono nati all’interno di questo campo, in cui la nascita di un nuovo figlio avendo già a carico altri e non è difficile immaginare quali altre problematiche le condizioni igienico-sanitarie possono dirsi precarie. figli, con conseguenti difficoltà nella gestione del possono innescarsi per le donne e i loro bambini. È intuibile che la nascita di un bambino all’interno di quotidiano e del loro essere madri. un campo profughi possa essere un indice di speranza È innegabile, inoltre, che chi fugge dalla guerra in una situazione molto critica ma si deve anche e dai conflitti, è costretto la lasciare familiari considerare la portata di sofferenza che spesso le e tutta la comunità perdendo in qusto modo madri devono sostenere. anche una gran parte del sostegno sostegno 14 15
LA VIOLENZA SESSUALE NEI CONFLITTI ARMATI Le violenze sulle donne, nei campi di E NELLE MIGRAZIONI concentramento libici sono difficili di raccontare, come mi spiega un’altra giovane, che chiamerò Kibra, proveniente dall’ Eritrea, mentre raccolgo la sua storia. La violenza sessuale, definizione che include non solo Nonostante ciò possa avvenire nel corso di tutta la rotta «Avevo una gamba rotta, avevo la febbre lo stupro, ma più in generale qualsiasi atto sessuale migratoria, la maggior parte dei casi è riconducibile a causa della frattura e delle ferite, ma o tentativo di ottenere un atto sessuale senza il ai conflitti presenti nelle nazioni di origine. Le crisi mi violentavano lo stesso. Anche nelle consenso della vittima o perpetrato nei confronti umanitarie che scatenano rendono difficile stimare la condizioni precarie in cui mi trovavo, di chi non può accettare o rifiutare tale atto, è prevalenza di questa forma di violenza, non essendoci ferita e sporca, dopo mesi senza potermi considerata una delle forme di violenza più comuni adeguate risorse sanitarie e possibilità di farla lavare. Ci stupravano davanti ai nostri nei confronti dei rifugiati. Le principali vittime di emergere in tali contesti. Sono inoltre situazioni che figli piccoli e loro non potevano neanche tali violenze sono le donne, anche se non dobbiamo portano con sé un forte stigma sociale nei confronti piangere l’orrore di cui erano vittime. dimenticare che anche i bambini, gli adolescenti e gli della donna da parte della famiglia e della comunità, Ci terrorizzavano sempre e ci dicevano uomini stessi sono coinvolti. per non parlare delle minacce che subiscono o della che se non riuscissimo a far smettere eventualità che loro stesse vengano additate come di piangere i bambini loro li avrebbero Tra i vari studi lo stupro è sicuramente la forma di colpevoli. Tenendo conto di questi limiti una recente ammazzati». In tutti i racconti delle violenza maggiormente riportata, ma non bisogna review stima una prevalenza del 21.4%, anche se profughe, in particolare quelle che sono tralasciare le altre: gli abusi da parte del coniuge, gli molti studi riportano cifre più alte, in particolare passate dalla Libia, la violenza sessuale abusi sui minori, la prostituzione forzata, mutilazioni se riguardanti l’ambito africano. Chi sono i soggetti su donne e bambini è la solita costante. genitali e il matrimonio forzato (1). che esercitano queste violenze? Sono soprattutto le Mai un briciolo di pietà. Mai un ricordo persone più vicine, i coniugi, i partner. di umana compassione. «I carcerieri ci Durante i conflitti queste azioni vengono esercitate picchiavano con una tale brutalità, a volte come una forma di controllo e di repressione, come fino a quando non avevano più la forza di vera e propria tattica di guerra. A causa dell’insicurezza economica, dei contrasti farlo. Dentro la prigione non potevamo sociali e della rivendicazione di diritti che si possono parlare, a volte neanche muovere le Questo è stato ampiamente documentato in molte riscontrare nel corso di guerre e conflitti armati, la labbra senza pronunciare parole. Di giorno situazioni diverse e in contesti diversi: nel genocidio violenza sessuale viene utilizzata dagli uomini come ci picchiavano e di notte venivano a ruandese, nella guerra civile in Sierra Leone, nella forma di controllo sociale, di mantenimento dei violentarci. Non eravamo più persone. Non repubblica Democratica del Congo, ma anche in rapporti di forza nei confronti della donna. Tuttavia eravamo niente ai loro occhi. Ci davano Palestina, nella guerra in Iraq e nella guerra civile ciò avviene anche in luoghi dove le vittime dovrebbero scariche elettriche» siriana, solo per citarne alcune (2). essere considerate al sicuro e protette, infatti (Cristiana, 29 Agosto 2018) spesso i violentatori sono rappresentati da coloro che dovrebbero garantire la sicurezza dei migranti: polizia, guardie e soldati (3). © Francesco Pistilli 16 17
Infine, non vanno tralasciate le conseguenze: gravidanze non volute, malattie sessualmente trasmissibili (HIV), aborti in condizioni igieniche e Capita spesso che le donne vengano stuprate prima o durante il viaggio migratorio. La gravidanza a seguito di questi episodi è una conseguenza molto dolorosa, Accade molto spesso, infatti, che queste donne nascondano le loro gravidanze e come si può intuire non abbiano l’opportunità di essere “ Mi racconta Enana Damlash, una rifugiata etiope in Italia, che la sera prima che la imbarcassero su un gommone malandato a Tripoli (era stata incarcerata in Libia con sanitarie precarie, malattie mentali. Tali condizioni oltre agli altri traumi che la violenza sessuale implica, seguite adeguatamente dagli operatori sanitari. la figlia neonata per tre lunghi anni), i libici non solo mettono a repentaglio la vita delle vittime, e molto spesso questa viene vissuta con vergogna. Le conseguenze iatrogene sono molteplici, erano entrati nel magazzino dove i prigionieri ma rappresentano anche un fardello che pesa per dall’abbandono dei figli al rischio di mettere a erano stati stipati come animali e avevano anni su di loro. Le adolescenti in contesti umanitari Esemplificativo è il caso delle profughe Rohingya, repentaglio la vita dei nuovi nati e delle donne deciso di portare via con loro una bambina sperimentano una maggiore esposizione al matrimonio minoranza birmana di credo musumano, scappate stesse, a causa della mancanza di cure idonee. di sei anni, strappandola alla madre che precoce e forzato, allo stupro e alla gravidanza, dal paese durante un’operazione di pulizia etnica, implorava pietà supplicando loro che non nonché ad un aumento di rischi associati ai ruoli di prima stuprate da membri dell’esercito birmano. gliela portassero via. genere negli ambienti familiari. Le ragazze nei campi Per tutta la notte la piccola era stata profughi sono anche vulnerabili allo sfruttamento Questi fatti vengono denunciati nel 2018 dagli violentata dai carcerieri e quando è stata sessuale e alla tratta. Infatti, in alcuni campi, sono operatori umanitari di Save The Children che operano restituita alla madre era ormai irriconoscibile: stati rilevati tassi di infezione vaginali nelle donne nel campo profughi di Cox’s Bazar nello stato del «Aveva gli occhi bianchi, senza colore, era paragonabili a quelli di prostitute (4). Bangladesh (5). priva di coscienza, piena di lividi, ferita e sanguinante». Racconta allora la giovane che lei e le altre prigioniere avevano ripulito il corpo della piccola con i propri vestiti e, strappandosi un pezzo di stoffa ciascuna, l’avevano rivestita. «La bambina sembrava morta, ma respirava piano. Sua madre era ormai completamente impazzita e dalla disperazione si graffiava il proprio volto e il corpo, piangeva e si strappava i capelli. Provavamo tanta pietà per lei, che era riuscita quasi fino alla fine di quell’ inferno a proteggere la bimba dalle violenze sessuali in Libia, subendole lei al suo posto. Durante il viaggio la madre della piccola si è lasciata cadere in mare ed è scomparsa tra le onde. La bambina l’avevamo adagiata sul gommone. Abbiamo custodito noi il suo corpo esanime per tutto il viaggio e quando siamo stati salvati in mare da una nave italiana, dopo tre giorni alla deriva, ci hanno portato a Lampedusa e lei è stata soccorsa per prima. Ci hanno soltanto detto che era ancora viva e ho pianto di gioia. Non so dove hanno portata la bimba, ma sono sicura che qualcuno si sarà preso cura di lei». 18 © Francesco Pistilli 19
Fuga dalle violenze (Fonte: Ismu, L’albero della vita / elaborazione grafica: Internazionale) Gli abusi denunciati dalle donne migranti, in percentuale Italia Francia Regno Unito Svezia 20 77 MUTILAZIONI GENITALI 39 27 Secondo un’indagine effettuata dalle fondazioni L’UNHCR accoglie favorevolmente le misure varate 24 L’albero della vita e Iniziative e studi sulla multietnicità dal governo che puntano a ridurre il rischio di violenza 75 (ISMU) nei centri di accoglienza in Italia, Francia, sessuale e di genere. Ciononostante, è necessario MATRIMONI FORZATI 36 46 Regno Unito, Svezia e Romania, è molto alta la intraprendere ulteriori azioni di vitale importanza. percentuale di violenze multiple subite dalle donne Tra queste: 37 migranti (6). Il rapporto mette in luce che quasi ABUSI VERBALI 53 70 tutte le donne intervistate hanno subìto violenze • un’adeguata distribuzione degli alloggi per far sì 71 sia nel paese di origine sia durante il viaggio: abusi che le donne non siano costrette a condividere fisici e psicologici sono riferiti dalla maggior parte l’alloggio con uomini sconosciuti; 38 49 delle donne, abusi sessuali e stupri da più del 50%. • assicurare la separazione di genere, la sicurezza TORTURE 27 Molte donne sono vittime di violenza anche una volta e l’illuminazione delle zone dedicate ai servizi 15 arrivate in europa, ma quasi mai denunciano gli abusi igienici; 51 per vergogna e per mancanza di fiducia nelle autorità. • migliorare le condizioni e i servizi, incluso il 78 ABUSI PSICOLOGICI Significativo è oggi il caso delle nigeriane, che da supporto medico e psicosociale, e la mediazione 73 73 anni sono la comunità più ampia di richiedenti asilo culturale: in Italia. Nel 2016 sono state 7670 le richieste • aumentare la presenza delle pattuglie di polizia e 56 d’asilo di nigeriane nel nostro Paese (2005 quelle la presenza di poliziotte: ABUSI SESSUALI 85 61 delle eritree). Secondo le stime dell’Oim, circa l’80% • aumentare l’illuminazione nelle aree pubbliche 67 delle donne nigeriane arrivate in italia nel 2016, sono • ridurre il sovraffollamento, soprattutto attraverso state verosimilmente vittime di trafficking per lo maggiori e più continui trasferimenti verso la 57 78 sfruttamento sessuale nel nostro paese o in altri paesi terraferma: ABUSI FISICI 68 94 europei, di violenze e stupri nei campi di raccolta in • designare ulteriori persone dedicate alla Libia e durante l’attraversamento del mediterraneo. risoluzione del problema della violenza sessuale L’Europa e l’Italia potrebbero rappresentare un porto e di genere; sicuro. Potrebbero. (7) • Migliorare le attività di sensibilizzazione. Negli ultimi anni sono nati diversi progetti di UNHCR e capacità degli operatori con l’obiettivo di identificare di Oim Protect con l’obiettivo di prevenire la violenza e affrontare più efficacemente i bisogni delle vittime sessuale e di genere contro i migranti, potenziando le e delle potenziali vittime di SGBV e rafforzando ed attività di supporto delle vittime (8). informando le comunità di rifugiati e migranti e richiedenti asilo sulla SGBV e la sua prevenzione Questi progetti mirano a rafforzare il coordinamento attraverso campagne di sensibilizzazione (9). degli esistenti servizi nazionali e regionali di supporto alle vittime di violenza sessuale e di genere (SGBV) per renderli accessibili ai rifugiati, ai migranti e ai richiedenti asilo; sviluppando la 20 21
LA SALUTE MENTALE DEI MIGRANTI Introduzione L’esperienza della migrazione può essere altamente relativi alla salute mentale non vengono offerti gli stressante e inevitabilmente legata al processo di appositi servizi. Questo accade per varie ragioni. In lasciare la propria casa e adattarsi ad un contesto primo luogo, i disturbi mentali sono per natura meno spesso profondamente differente da quello a cui si è evidenti rispetto ai problemi di salute fisica e dunque abituati. Inoltre, i migranti attraversano varie fasi del vengono spesso ignorati o messi in secondo piano percorso migratorio e dunque sono influenzati da una rispetto a necessità più immediate quali l’accesso serie di eventi che avvengono prima della partenza, all’acqua, al cibo, ad un riparo e alla sanità. Altri durante il viaggio e il transito, e infine dopo l’arrivo. Di impedimenti relativi all’appropriata provvisione di conseguenza, i disturbi mentali sono spesso comuni supporto alla salute mentale includono la scarsità e tra rifugiati e migranti nonostante la loro prevalenza la distribuzione ineguale di servizi, la difficoltà nel sia molto variabile tra studi differenti e gruppi di coordinamento di sforzi nazionali e internazionali, popolazione. Secondo l’Organizzazione Mondiale per barriere nell’accesso all’assistenza nonostante questa la Sanità (OMS), una maggiore prevalenza di disturbi sia disponibile e infine il persistente stigma associato mentali nei rifugiati di lunga durata è associata alla con l’essere sia un rifugiato e che psicologicamente mancanza di integrazione sociale e in particolare disturbato. Vista dunque la gravità del problema e alla disoccupazione. Sebbene la prevalenza di disturbi l’inappropriata risposta della comunità internazionale, mentali sia un fattore importante da considerare, questo documento si pone il duplice obbiettivo di il numero totale di rifugiati e migranti in un paese esaminare quali sono i trami maggiormente sviluppati è ugualmente critico. Difatti, laddove il numero nei migranti e quali servizi sono presenti per la loro totale è molto alto, vi sono elevate probabilità che assistenza. si manifestino molti casi di disturbi mentali. È anche questo numero assoluto che pone sfide ai sistemi sanitari, in quanto i diversi paesi possono essere più o meno in grado di adattarsi a seconda della loro capacità di base. Infatti, purtroppo, si stima che alla maggior parte dei migranti con problemi 22 © Francesco Pistilli 23
Traumi sviluppati nei migranti adulti e bambini La quasi totalità della classe migrante in seguito le norme nazionali e internazionali. Vivono nel timore all’ abbandono della propria terra per fuggire da di non essere riconosciuti, di essere rimpatriati, di non situazioni di guerre, conflitti e catastrofi subisce un ottenere l’asilo politico; con la paura di non riuscire a processo traumatico, che va ad inserirsi poi in tutte le integrarsi nel paese che li accoglie per le difficoltà condizioni di maggiore vulnerabilità dell’individuo. Il linguistiche, per il colore della pelle; vivono all’interno termine “vulnerabile” deriva dalla parola latina vulnus di centri di accoglienza costretti a condividere i propri che letteralmente significa: ferita o lesione. Essa può spazi con altri stranieri con le loro stesse difficoltà essere fisica, psicologica e per estensione anche di ma spesso con abitudini diverse. un diritto. L’essere vulnerabile non rappresenta uno Si affronta il tema della perdita che non riguarda stato ma la possibilità di essere potenzialmente ferito solo gli aspetti sopra menzionati, ma è una perdita e non chi lo è. più profonda, di una parte di sé. Dal punto di vista psicopatologico essi rispondono, pertanto, ai criteri I rifugiati politici, i richiedenti protezione diagnostici del Disturbo Post-Traumatico da Stress internazionale rappresentano quella classe di (Post-Traumatic Stress Disorder - PTSD). migranti che “necessariamente” devono lasciare la loro patria e i loro affetti con il timore di non potervi La migrazione di per sé è un evento complesso che più far ritorno; sono coloro che non hanno alternative può essere vissuto in maniera traumatica. Tuttavia, di scelta o meglio l’alternativa li condurrebbe a in psicotraumatologia quando si parla di traumi, o torture, a gravi sofferenze e il più delle volte a morte meglio di eventi potenzialmente traumatici, è d’uso sicura. Nella condizione di rifugiato è implicita la riferirsi a quegli eventi che la persona subisce nozione dell’essere vulnerabile: “il senso di non direttamente o di cui è testimone, o di cui viene a appartenenza, in cui la persona si trova, lo espone a conoscenza se riguarda persone della sua stretta un rischio di disagio psicologico legato alla difficoltà cerchia, caratterizzati da «morte reale o minaccia di riconoscersi e di essere riconosciuto”. Gran parte di morte, grave lesione, oppure violenza sessuale». del loro malessere e disagio nasce dalla difficoltà ad In questi casi la migrazione può costituire un evento adattarsi ai nuovi luoghi e alle nuove situazioni e molto ritraumatizzante. Maggiore è il numero di traumi spesso la maggior parte di loro evidenzia un’alta subiti, maggiore è il rischio relativo di sviluppare un vulnerabilità nel funzionamento psichico proprio a PTSD. causa di questi cambiamenti aggravati da tutto quello che è il percorso che sono tenuti a compiere attraverso 24 © Francesco Pistilli 25
La natura di tali traumi, legata alla ferocia e alla dalle stesse sulla salute mentale degli immigrati (e di volontarietà delle azioni di violenza, provoca effetti conseguenza sulle possibilità di integrazione sociale più gravi e rende le vittime più vulnerabili. Questo e sui comportamenti a rischio), è da sottolineare ci introduce al concetto di traumatizzazione l’importanza di incidere subito sulle politiche di secondaria, con il quale si intende la riattivazione accoglienza, per diminuire i fattori di rischio e la dell’esperienza traumatica attraverso nuovi eventi. possibile traumatizzazione secondaria. Il quadro In effetti, questo è un dato ricorrente nell’esperienza clinico che la psichiatria identifica come specifico degli immigrati traumatizzati: essi non solo hanno delle vittime esposte a un trauma è, come abbiamo dovuto subire esperienze traumatiche gravi prima visto, il Disturbo da Stress Post-Traumatico. della partenza e/o durante il viaggio, ma dopo l’arrivo in Europa la loro condizione di vulnerabilità li espone a Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei ulteriori ritraumatizzazioni, sia per la non sufficiente disturbi mentali DSM-5 la reazione psicotraumatica tutela di alcune parti del sistema di accoglienza, è caratterizzata da un certo numero dei seguenti sia per le situazioni traumatiche legate alle nuove sintomi: barriere interne, sia perché una parte delle persone esce dal circuito dell’accoglienza. • Ricordi dolorosi, intrusivi, involontari e ricorrenti dell’evento traumatico. La persona può apparire a Questi eventi, oltre ad avere un possibile effetto volte come assorta, mentre al suo interno vi è una psicotraumatico intrinseco per la loro gravità spesso lotta tra pensieri e ricordi disturbanti e lo sforzo sono patogeni perché riattivano il vissuto traumatico attivo e spesso inefficace di respingerli. originario al quale vengono associati (ad esempio • Alterazione della coscienza, con vere e proprie la riattivazione traumatica del torturato che ha un reazioni dissociative (come i flashback) in cui iperarousal – ovvero l’iperattivazione del sistema l’individuo sente o agisce come se l’evento nervoso simpatico e di conseguenza di tutta una traumatico si stesse ripetendo. Dal punto di vista serie di ormoni dello stress – quando deve andare in di chi osserva, in casi di questo tipo si vede la questura, perché i poliziotti in uniforme gli ricordano persona che si blocca, come se non fosse più in i perpetratori del trauma). contatto con l’ambiente circostante, occupato da immagini o suoni, vividi o sfumati, in cui il A queste esperienze potenzialmente ritraumatizzanti, vissuto traumatico si ripropone in tutta la sua si associano poi altre difficoltà vitali post-migratorie drammaticità e con il corrispondente vissuto (noia, discriminazione, scarso accesso ai servizi, affettivo. pratiche burocratiche, preoccupazioni per la propria • Incapacità di ricordare aspetti importanti vita e per quella dei familiari, paura dell’espulsione, dell’evento traumatico (fenomeno che rientra povertà) che nell’insieme vanno a completare il quadro anch’esso nelle alterazioni dissociative dello delle PMLD (Post- Migration Living Difficulties). stato di coscienza, in questo caso per un’amnesia Vista la loro alta frequenza e l’impatto esercitato dissociativa). © Francesco Pistilli 26 27
• Sofferenza fisica e/o psicologica dinanzi a del tutto pericoloso», «Il mio sistema nervoso è stimoli che simbolizzano o richiamano l’evento rovinato per sempre»). A volte questi pensieri traumatico o un suo aspetto. È spesso fonte di distorti riguardano le cause e le conseguenze ritraumatizzazioni secondarie. Ciò fa sì che la dell’evento traumatico e conducono la persona persona cerchi di sottrarsi a questa sofferenza a incolpare se stesso o gli altri (ad esempio i sforzandosi di evitare quegli elementi esterni pazienti possono sentirsi in colpa di essere gli (persone, posti, conversazioni, attività, oggetti, unici sopravvissuti, oppure per essere stati la situazioni) che possano rievocare e attivare causa, magari con il proprio impegno politico, ricordi, pensieri o sentimenti associati all’evento delle sofferenze occorse ai propri familiari). traumatico. Ad esempio, per una persona torturata • Stati emotivi persistentemente negativi (per dai militari in centri di detenzione uno stimolo esempio: orrore, rabbia, colpa, vergogna); marcata scatenante può essere il trovarsi di fronte a forze diminuzione nell’interesse o nel piacere di fare le dell’ordine o a personale in divisa, in situazioni cose; sentimenti di distacco o di estraneità nei in cui la persona deve rispondere a domande o confronti degli altri; persistente incapacità a © Francesco Pistilli a un interrogatorio, il che la riporta a rivivere sperimentare emozioni positive. esperienze del passato. Ciò comporta a volte • Iperarousal, che fa parte di una reazione normale difficoltà impreviste nel normale espletamento di ed evolutivamente sana in situazioni di pericolo intrusivi disturbano i processi cognitivi. di sintomi di tipo somatico, cognitivo, affettivo, pratiche necessarie per un richiedente protezione: reale, e che diventa patologica nel momento in cui Non bisogna però ritenere che il PTSD esaurisca la comportamentale e relazionale. In questo caso si persone che non riescono ad andare nella stazione il sistema continua ad essere attivato nonostante psicotraumatologia clinica. Esistono infatti altre osservano disturbi somatoformi particolarmente di polizia per avviare la pratica; altre che si la situazione di pericolo non sia più presente. modalità con cui la sofferenza si può manifestare, intensi, fenomeni dissociativi marcati, reazioni bloccano durante l’audizione in commissione In un più generale quadro di iperattivazione si con sintomatologie parziali, non tali cioè da depressive intense e prolungate, sfiducia e perché si sentono sotto interrogatorio. inscrivono vari sintomi post-traumatici come il configurare l’intero quadro clinico del PTSD, o con sospettosità nelle relazioni interpersonali e • Disturbo del sonno, con difficoltà a iniziarlo o comportamento irritabile e gli scoppi d’ira, alcuni sintomi che possono apparire isolati, ad esempio scompaginamento dell’identità personale. a mantenerlo, o quasi totale assenza di sonno, comportamenti a rischio o autodistruttivi, la atteggiamenti di ritiro sociale e isola-mento; a causa di rimugino o pensieri intrusivi, senza continua ipervigilanza con eccessive risposte di crisi di paura e di ansia, o di aggressività e/o riuscire a rilassarsi. Quando alla fine, stremati, allarme (le persone che ‘scattano’ improvvisamente autoaggressività; disturbi della concentrazione, ci riescono, dopo poco arrivano incubi ricorrenti. a un banale rumore). Occorre notare che gli scoppi del pensiero o della memoria (che possono essere Gli incubi post-traumatici sono caratteristici, d’ira apparentemente immotivati sono spesso una sospettati ad esempio in presenza di una difficoltà perché il contenuto e/o l’affetto del sogno manifestazione che provoca allarme e che spesso ad apprendere la lingua della terra d’asilo); sono direttamente legati all’evento traumatico. non viene riconosciuta come possibile espressione sindromi depressive che a volte culminano in Alla fine, questi disturbi del sonno riducono le di una sofferenza post-traumatica. tentativi di suicidio; disturbi somatoformi, cioè energie della persona, con importanti ricadute nel • Difficoltà di concentrazione: un sintomo molto sintomi fisici aspecifici e migranti dell’organismo; funzionamento diurno. importante perché influenza in modo negativo atteggiamenti paranoidei. Il PTSD Complesso, • Credenze o aspettative negative circa se stessi, il percorso di integrazione, dovuta sia alla invece, si osserva in particolare in presenza di gli altri o il mondo (per es. «Io sono cattivo», «Non sonnolenza conseguente all’insonnia di cui violenza intenzionale e in condizioni di prolungata mi posso fidare di nessuno», «Il mondo è un posto si diceva sopra, sia al fatto che i pensieri coercizione, ed è caratterizzato da una molteplicità 28 29
L’aiuto e il supporto offerto ai migranti Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità le Grazie ad un finanziamento dell’Agenzia Italiana per la aree e i modelli di intervento per promuovere la salute Cooperazione allo Sviluppo (AICS), nell’ambito della mentale e fornire una buona assistenza mentale ai strategia concordata con la Direzione Generale della migranti dovrebbero includere l’integrazione sociale, Sanità del Governatorato di Dhuok (DGoH), AISPO, la facilitazione all’accesso alle cure, favorire il con un team di esperti italiani coordinati dalla prof. coinvolgimento con l’assistenza fornita e la cura dei ssa Giovanna Pelamatti dell’Università di Trieste, ha pazienti con disturbi manifesti. implementato il progetto Mental Health for children Dal 1998, Medici Senza Frontiere riconosce gli and adolescents con lo scopo di migliorare i servizi di interventi di salute mentale come parte integrante supporto psicosociale per bambini e adolescenti fino della risposta fornita in caso di emergenze. a poco tempo fa seguiti nel dipartimento di psichiatria © Zita Merenyi per adulti. Sono stati presi in carico adolescenti L’approccio utilizzato può variare in base ai sintomi e bambini con problemi psichiatrici, disabilità e alla gravità dei disturbi riportati e può prevedere intellettive, problemi emozionali e di relazione sociale, strutture sanitarie pubbliche ai rifugiati siriani, agli Per quanto riguarda invece il contesto nazionale, a sessioni individuali o di gruppo. L’approccio soprattutto in conseguenza dei traumi subiti. sfollati interni e alla comunità ospitante di Duhok. seguito dell’incremento degli sbarchi e all’evidenza comunitario risulta particolarmente adatto in contesti di numeri significativi di persone traumatizzate in cui il trauma è un’esperienza collettiva. Questo I minori sono stati principalmente testimoni di Grazie a 2 progetti finanziati dall’Agenzia italiana per psichicamente, il 24 aprile 2017 è stato pubblicato il approccio aiuta a rafforzare le capacità di auto-aiuto violenza, di bombardamenti, di attacchi, e si la cooperazione allo sviluppo, per un importo totale di decreto del Ministero della Salute sulle “Linee guida della comunità, spingendo gli individui a trovare sono trovati sradicati e proiettati in un contesto 1.000.000 di euro, in sinergia con un altro progetto per l’assistenza ai rifugiati vittime di torture, stupri o dentro di sé le risorse necessarie e a sviluppare un sconosciuto dove hanno poi mostrato disturbi da sulla salute mentale finanziato dall’Organizzazione altre forme gravi di violenza” con i relativi schemi per forte senso di solidarietà, nei modi culturalmente stress post-traumatico e disturbi dell’adattamento. Il Mondiale della Sanità, gli esperti AISPO hanno dato i vari interventi sanitari da compiere. più consoni. Le attività vengono spesso affidate progetto ha contribuito su più fronti al miglioramento assistenza a oltre 3.000 bambini e adolescenti. Le attività finalizzate a favorire l’individuazione a assistenti psicosociali locali opportunamente delle condizioni psicologiche dei minori: in primis in Secondo la professoressa Pelamatti i ragazzi devono precoce dovrebbero iniziare, compatibilmente con formati e supervisionati da uno psicologo. Medici termini di formazione ha migliorato le competenze innanzitutto ricominciare a sentire il proprio corpo, i diversi contesti di arrivo, il prima possibile con Senza Frontiere coadiuva poi le terapie psicosociali psicologiche dello staff, nella diagnosi e trattamento irrigidito da quanto hanno passato, facendo esercizi di il coinvolgimento degli operatori non sanitari (1° con visite individuali e con consulenze psichiatriche dei bambini e adolescenti. I cooperanti hanno equilibrio su una tavola basculante per esempio. livello) e con un colloquio con il personale medico- qualora se ne ravvisi la necessità. lavorato anche al miglioramento degli ambienti Per rieducarli alla socialità vengono messi accanto a psicologico della struttura ospitante (2° livello). Ogni del Child and Adolescent Mental Health Centre per un compagno, schiena contro schiena, per recuperare persona individuata dal 2° livello come probabile Un interessante caso studio di supporto psicosociale incoraggiare la socializzazione dei piccoli pazienti la sensazione del contatto, dell’esistenza dell’altro. vittima di tortura o violenza estrema, sarà segnalata per migranti si può riscontrare nella provincia con bambini e adolescenti del quartiere e per lavorare Si fanno inoltre molti esercizi di respirazione per e indirizzata, per un’accurata valutazione clinico- di Duhok nel Kurdistan Iracheno che si trova ad al raggiungimento di obiettivi psicomotori tramite il creare un contatto più profondo. Con i bambini si diagnostica e per una eventuale presa in carico, ai affrontare una condizione di post emergenza bellica e gioco. Per gestire l’emergenza al campo di Bardarash lavora attraverso il corpo, importantissimo veicolo dei servizi del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) con una nuova emergenza riguardante i bisogni di bambini hanno attivato un presidio per supportare i bambini sintomi traumatici. Inoltre vi è un’artista curda che li competenze specialistiche (3° livello), o ad altre e adolescenti rifugiati siriani accolti nel campo di profughi siriani traumatizzati dalla guerra. I servizi aiuta a raffigurare le emozioni con il disegno, con i strutture, da esso riconosciute, con esperienza nel Bardarash. psicosociali sono forniti gratuitamente in tutte le suoni e con i gesti. campo delle patologie post-traumatiche. 30 31
Schematicamente, la pratica clinica si articola Nella relazione clinica bisogna rispettare i tempi del generalmente in tre fasi: paziente, non entrare subito nel racconto dei traumi subiti se il paziente non lo desidera e se i tempi per • Comprensione e superamento dei sintomi la certificazione lo consentono. Per quanto riguarda maggiormente invalidanti: disturbi del sonno, l’offerta di assistenza, essa vede al momento i servizi condotte di “evitamento”, sintomi somatici e psichiatrici in difficoltà, per ragioni organizzative dissociativi. e clinico-operative. Un primo problema è che le • Lavoro sulle memorie traumatiche: ricostruzione caratteristiche dell’utenza fanno sì che la necessità dettagliata attraverso la libera narrazione degli di traduttori competenti si sia fatta particolarmente eventi traumatici in ambiente protetto. Questa elevata e difficile da soddisfare, perché servono con fase mette la vittima in condizione di elaborare grande frequenza mediatori in lingue africane poco il vissuto e di integrarlo costruttivamente diffuse e conosciute. Inoltre, nel setting psichiatrico nella propria identità. Può avere una funzione e psicologico il mediatore ha un ruolo chiave molto preparatoria per l’audizione. particolare, per cui servono competenze che vanno al • Ricostruzione dei legami: migliorare le capacità di là dell’abilità linguistica, per le quali i mediatori relazionali e facilitare la possibilità di accedere devono ricevere adeguata formazione. Infine, in a nuove esperienze interpersonali. Le prime due molte aziende sanitarie ancora mancano convenzioni azioni generalmente avvengono nelle fasi iniziali, chiare che rendano la chiamata del mediatore un atto entro il primo anno dall’arrivo nel paese di fluido, per cui a volte i clinici si sentono impotenti accoglienza. di fronte alle barriere linguistico-culturali. Occorre sottolineare che spesso la mancanza dei mediatori ha Il processo terapeutico viene facilitato da tutte conseguenze gravi sulle modalità di assistenza, a parità le operazioni che permettano di aumentare di patologia e gravità del caso, per cui è inevitabile l’empowerment dei pazienti, ad es. corsi di lingua, che queste resistenze debbano essere superate. Un informazioni sui diritti, sui servizi e su come secondo problema è che i servizi psichiatrici, già in usufruirne. Bisogna considerare che parte integrante molte aree del Paese sotto pressione per la scarsità di della stabilizzazione è un buon processo di accoglienza personale, oltre a essere sottodimensionati soffrono a volte della mancanza di competenze specifiche, sia e orientamento ai servizi per la persona e per il per quanto riguarda la psicotraumatologia da violenza riconoscimento giuridico della sua condizione. Ogni intenzionale sia per la capacità di intervenire in modo processo terapeutico deve prevedere prima fase di culturalmente sensibile. stabilizzazione rispetto ai sintomi più disturbanti con l’ausilio di farmaci, qualora necessario, e di tecniche di respirazione, di rilassamento, quando utili. 32 © Cecilia Fasciani 33
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