MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA

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MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
#InFormadaCasa

MIGRAZIONI
E DIRITTO
ALLA SALUTE
MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
NON
                                                                                    Non Dalla Guerra
                                                                                Educazione Alla Pace
                                                                   Associazione di Promozione Sociale

                                                                        Vicenza, Viale G. Carducci 13

DALLA
                                                                                  CF: 95130920242
                                                                               www.nondallaguerra.it
                                                                              info@nondallaguerra.it

GUERRA
         Non Dalla Guerra è un’associazione giovanile indipendente con sede a Vicenza.

         Organizziamo campi di volontariato in Medio Oriente, promuoviamo percorsi
         di sensibilizzazione nelle scuole sui temi delle guerre e delle migrazioni.
         Sosteniamo le comunità più bisognose in Giordania con progetti di scolarizzazione
         e di aiuto umanitario.

         Siamo convinti che il dialogo e l’incontro con l’altro siano l’unica vera risposta alle
         violenze e agli estremismi. Crediamo nell’educazione alla pace che parte dal basso,
         dalla società civile e dal mondo della scuola. Un’educazione alla pace che parte da
         giovani come noi che hanno deciso di non lasciare posto all’indifferenza, mettendosi
         in gioco in prima persona.

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MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
Report informativo “MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE”

                                                                                                                                                                        Indice
#InFormadaCasa
#InFormadacasa è un progetto promosso da Non Dalla Guerra. È un percorso formativo a più tappe sul tema delle migrazioni.

Il diritto alla salute dei migranti nei campi profughi, la legislazione italiana in materia di immigrazione e la grande questione dei confini

sono le tre macro-aree approfondite in un lavoro di ricerca realizzato con la collaborazione di esperti e professionisti di altre associazioni.

Un lavoro di ricerca che - per ogni macro-area analizzata - si è concretizzato nella redazione di un report dettagliato.

                                                                                                                                                  IL DIRITTO ALLA SALUTE							6
Redatto da:
Luca Benetti, Monica Cocco, Alberto Maruzzo, Eugenia Mantovani, Giulia Crosara,

Raffaella Colletti, Matteo Mabilia, Anna Calafati, Marco Chiarenza, Maria Todesco,                                                                LA SALUTE MATERNO-INFANTILE 					8
Ilaria Moro, Giulio Vialetto, Anna Baron
                                                                                                                                                  La donna migrante		 						9
Responsabili progetto:                                                                                                                            La gravidanza nelle donne migranti in Europa 				              10
Anna Baron I anna@nondallaguerra.it

Anna Piazza I annap@nondallaguerra.it                                                                                                             Essere madri in un luogo di conflitto 					                    12
                                                                                                                                                  Essere madri in un campo profughi 					                        14
Progetto grafico di:
Lorenza Zago I ufficiostampa@nondallaguerra.it

                                                                                                                                                  LA VIOLENZA SESSUALE NEI CONFLITTI ARMATI E NELLE MIGRAZIONI   16
Note:
Il presente documento è stato elaborato nell’ambito di un progetto formativo

promosso da Non Dalla Guerra e realizzato dai soci dell’associazione.

La divulgazione del materiale è libera e a titolo gratuito.                                                                                       LA SALUTE MENTALE DEI MIGRANTI          				20
I soggetti ritratti nelle fotografie non sono in alcun

modo legati alle informazioni presenti nel testo.
                                                                                                                                                  Traumi sviluppati nei migranti adulti e bambini 			            24
                                                                                                                                                  L’aiuto e il supporto offerto ai migranti 					                30
                                                                                                                                                  Focus sui campi rifugiati in Grecia 						                     34

                                                                                                                                                  CONCLUSIONI 									37

                                                                                                                                                  BIBLIOGRAFIA 									38
MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
IL DIRITTO ALLA SALUTE
        Un po’ di storia...
    Il diritto alla salute è uno dei diritti imprescindibili   Tuttavia, nonostante l’importanza mondiale della              Diversamente dalla Dichiarazione, uno Stato che firma       Nel caso specifico di persone a cui viene riconosciuta
    ed inalienabili di ogni essere umano. Già nella            stesura di questo documento e di quanto riportato             il Patto e lo ratifica (ossia riceve l’approvazione dal     la condizione di rifugiato, la Convenzione di Ginevra
    Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del             al suo interno, la Dichiarazione non ha valore legale.        Parlamento) ha degli obblighi verso i propri cittadini.     del 1951 sullo Status di Rifugiato crea un collegamento
    1948, all’indomani della sanguinosa Seconda Guerra         Una Dichiarazione infatti non può essere firmata              Infatti uno Stato può essere portato a processo nel         tra il diritto alla salute (in realtà nella Convenzione si
    Mondiale e la successiva creazione delle Nazioni Unite,    e ratificata dai Parlamenti degli Stati; ciò significa        caso in cui esso non rispetti quanto riportato nel          fa riferimento alla “sicurezza sociale”) dei cittadini di
    alla salute venne data importanza fondamentale,            che questi ultimi non hanno obblighi legali riguardo il       Patto, il quale, di conseguenza, ha validità legale. La     uno Stato firmatario della Convenzione, e la necessità
    tanto da rientrare in un articolo della Dichiarazione;     rispetto dei diritti contenuti all’interno di essa.           lista dei Paesi che hanno ratificato il Patto e di quelli   che questo diritto venga riconosciuto anche ai rifugiati
    la quale fu scritta essenzialmente per risollevare la                                                                    che, per il momento, l’hanno solamente firmato, può         registrati in quello Stato.
    popolazione mondiale e per tenere lontano il rischio       Nel 1966 le Nazioni Unite emanarono due differenti            essere consultata al link: indicators.ohchr.org             L’articolo 24 della Convenzione recita:
    di una guerra cruenta come quella da poco terminata.       Patti; essi riportavano i diritti umani già contenuti nella

                                                                                                                                                                                              “
    L’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei           Dichiarazione, precisandone l’area di applicazione e          Un aspetto interessante di questo Patto sono

    “
    Diritti dell’Uomo riporta le seguenti parole:              gli obblighi che gli Stati firmatari avrebbero avuto          tre obblighi principali che gli Stati sono tenuti a
                                                               verso i propri cittadini.                                     considerare.
                                                               Il diritto alla salute venne incluso nel Patto                Uno Stato deve: rispettare, proteggere ed adempiere
                                                               Internazionale sui diritti economici, sociali e               il diritto in questione (respect, protect and fufil).
                                                                                                                                                                                                Gli Stati Contraenti concedono ai rifugiati
                                                               culturali il cui articolo 12 afferma:                         Il fatto di rispettare un diritto significa che lo Stato
                                                                                                                                                                                                     che risiedono regolarmente sul loro
                                                                                                                             deve attenersi a quanto riportato nel Patto, senza
                                                                                                                                                                                                 territorio lo stesso trattamento concesso
      Ogni individuo ha diritto ad un tenore di
                                                               1. Gli Stati parti del Patto riconoscono il diritto di        quindi violare tale diritto. Inoltre, tale Stato deve
                                                                                                                                                                                                  ai loro cittadini, per ciò che concerne la
      vita sufficiente a garantire la salute e il
                                                                  ogni individuo a godere delle migliori condizioni          impegnarsi a proteggere il diritto in questione
                                                                                                                                                                                                 sicurezza sociale (le disposizioni legali in
    benessere proprio e della sua famiglia, con
                                                                  di salute fisica e mentale che sia in grado di             dalle possibili sue violazioni derivanti da terze parti
                                                                                                                                                                                                materia di infortuni dei lavoro, di malattie
      particolare riguardo all'alimentazione, al
                                                                  conseguire.                                                (gruppi o attori non legati allo Stato), ed infine deve
                                                                                                                                                                                                  professionali, di maternità, di malattie,
    vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche
                                                               2. Le misure che gli Stati parti del Patto dovranno           adempiere al pieno godimento del diritto da parte
                                                                                                                                                                                                   d’invalidità, di vecchiaia e di morte, di
     e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto
                                                                  prendere per assicurare la piena attuazione di             dei suoi cittadini impegnandosi a fornire tutte le
                                                                                                                                                                                                 disoccupazione, di oneri familiari, nonché
      alla sicurezza in caso di disoccupazione,
                                                                  tale diritto comprenderanno quelle necessarie a                                                                                 quelle relative a tutti gli altri rischi che,
     malattia, invalidità̀ , vedovanza, vecchiaia                                                                            condizioni necessarie perché questo avvenga.
                                                                  diminuire il numero dei nati-morti infantile e il sano                                                                        conformemente alla legislazione nazionale,
         o in altro caso di perdita di mezzi di

                                                                                                                                                                                                                               ”
                                                                  sviluppo dei fanciulli; il miglioramento dell’igiene                                                                            sono coperti da un sistema di sicurezza
      sussistenza per circostanze indipendenti

                                            ”
                                                                  ambientale e industriale; la profilassi, la cura e                                                                                                sociale).
                   dalla sua volontà.”
                                                                  il controllo delle malattie epidemiche, endemiche,
                                                                  professionali e altro genere; la creazione di
                                                                  condizioni che assicurino a tutti servizi medici e
                                                                  assistenza medica in caso di malattia.

6                                                                                                                                                                                                                                                     7
MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
LA SALUTE MATERNO-INFANTILE
       Introduzione                                                                                                             La donna migrante
     Nell’immaginario comune si identifica la gravidanza         Ed è proprio di queste culture che fanno parte la           Quando parliamo di donne migranti, intendiamo               La donna migrante è inoltre portatrice di un bagaglio
     e il post parto come il periodo di massima sensibilità      maggioranza delle donne che devono affrontare un            donne che, con mezzi di fortuna, partono da una             culturale legato alle sue tradizioni, al basso livello di
     della donna. In effetti, portare in grembo un altro         viaggio migratorio. (1)                                     situazione di pericolo (nel caso di rifugiate di guerra)    scolarizzazione ed informazione sulla salute, che la
     essere umano implica cambiamenti degni di nota,             Ciò che unisce la maggior parte delle donne migranti        o di instabilità e inospitalità della terra di origine, e   rendono ancora più suscettibile ad una serie di rischi
     sia a livello fisico che psicologico. Creare uno spazio     è la loro relazione con la maternità; è molto difficile     cercano di raggiungere un luogo dove sia possibile          per la sua gravidanza e per la salute del nascituro.
     mentale, oltre a quello fisico per ospitare e accogliere    discutere della loro condizione senza esaminare questo      ricostruire una vita degna di essere vissuta o              Lo stress cronico relativo alle esperienze di
     un bambino è un compito tanto naturale quanto               aspetto centrale della loro vita. Si tratta di un aspetto   dove almeno la loro sopravvivenza sia garantita.            migrazione, alle procedure di richieste d’asilo e alle
     complesso, per questo motivo in quei nove mesi, alla        che non ha solo radici culturali, ma che dipende anche      Questo tipo di progetto migratorio implica una sfida        precarie condizioni di vita è dimostrato essere un
     donna è riservato un occhio di riguardo da tutti quelli     da specifiche ragioni economiche e sanitarie. (2)           rilevante, che comporta grandi rischi. È ormai noto         fattore lesivo per la salute materno infantile.
     che le stanno intorno.                                      Dare alla luce molti figli rappresenta in molti Paesi a     che durante il viaggio c’è un’alta probabilità che la

                                                                                                                                                                                            “
                                                                 basso reddito in cui mancano solidi, sistemi sanitari       donna sia oggetto di violenze fisiche e psicologiche,
     È universalmente riconosciuta l’importanza della            e di welfare, l’unico modo di tessere una rete sociale      che assista a torture e uccisioni, insomma che viva
     gravidanza, tanto che è da sempre collegata al sacro.       capace di fornire risorse economiche, dare assistenza       una serie di esperienze traumatiche(4). In questo
     Essa viene declinata in molteplici modi all’interno delle   agli anziani e ai componenti più deboli della famiglia      contesto, la gravidanza della donna migrante può                  Molte ci rispondono che non hanno rapporti
     culture e molto spesso viene considerata un evento          tra le generazioni. In questa ottica, l’infertilità può     essere considerata una sfida nella sfida.                             sessuali, che il loro marito è morto in
     non solo personale e familiare, ma anche e soprattutto      diventare una tragedia familiare: il divorzio e la                                                                             guerra o che sono divorziate... Noi diciamo
     comunitario. Questo è vero soprattutto nelle culture        poligamia derivano spesso dalla necessità di procreare                                                                        che è per la loro sicurezza, perché viaggiano
     cosiddette collettiviste, in cui la nascita di un nuovo     o incrementare il numero di figli (3).                      Spesso quando si visitano donne che devono                        sole e la nostra esperienza ci dice che fanno

                                                                                                                                                                                                                                             ”
     membro della comunità viene vissuto insieme.                                                                            continuare il loro viaggio, si cerca di metterle in                  parte di una categoria ad alto rischio.
                                                                                                                             guardia sui possibili rischi che correranno e sui
                                                                                                                             metodi anticoncezionali che potrebbero utilizzare,
                                                                                                                             scontrandosi con le barriere culturali che spesso
                                                                                                                             non ne prevedono l’utilizzo, o addirittura l’esistenza
                                                                                                                             (5). Tra i più utilizzati c’è l’impianto contraccettivo
                                                                                                                             ormonale sottocutaneo, inserito nella zona interna
                                                                                                                             della parte superiore del braccio, tutela la donna
                                                                                                                             durante il viaggio che dovrà percorrere.

©8 Getty Images                                                                                                                                                                                                                                      9
MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
La gravidanza nelle donne migranti in Europa:
      un rapporto dell’OMS

     Nel 2018 l’OMS ha pubblicato un rapporto sulla salute         Infatti, se si confronta l’accesso alle prestazioni in
     di migranti e rifugiati nella regione europea. Dai dati       gravidanza tra donne italiane e straniere, emerge che
     raccolti sulla salute materno- infantile emerge che           queste ultime effettuano in media un minor numero di
     la salute della madre e del nascituro è peggiore              visite, comprese di ecografie, e una minor percentuale
     nelle donne migranti e rifugiate rispetto a quelle delle      di indagini invasive come l’amniocentesi, un esame che
     donne autoctone. In particolare, si sottolinea una            permette di ottenere campioni biologici utili al fine di
     maggiore probabilità di aborti pre- e perinatali, parti       effettuare una diagnosi prenatale, utile soprattutto
     cesarei, complicazioni durante il parto, morte della          dopo i 35 anni, quando la probabilità di malformazioni
     madre. Emerge inoltre, un più basso peso alla nascita         fetali aumenta. Inoltre, le donne straniere effettuano
     (1).                                                          la prima visita dopo le 12 settimane in percentuale
                                                                   maggiore rispetto alle donne italiane.
     È indubbio che sono da considerare variabili quali la         In generale questi dati convergono sull’evidenza
     storia personale, lo status socio economico, il livello di    che le donne migranti in media accedono ai servizi
     educazione della donna e le caratteristiche del paese         sanitari dedicati in percentuale minore rispetto alle
     ospitante, soprattutto le politiche di integrazione.          donne italiane quando in gravidanza.
     La storia migratoria inoltre, rappresenta un fattore
     di rischio per lo sviluppo di problemi mentali durante
     o dopo la gravidanza, in particolar modo della
     depressione post – partum.

     Come precedentemente evidenziato, la mancanza
     di supporto sociale ed emozionale, le barriere
     sociali, linguistiche e culturali, e la perdita di identità
     che spesso caratterizza il migrante in generale,
     rappresentano variabili molto importanti per tentare
     di spiegare le difficoltà di queste donne e dei loro
     bambini.
     In Italia, l’Istituto Nazionale per la promozione della
     salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto
     delle Malattie e della Povertà evidenzia che i migranti
     sono maggiormente esposti a disuguaglianza e
     vulnerabilità rispetto alle cure sanitarie.

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                                                                                                                              © La Presse
                                                                                                                                     11
MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
Essere madri in un luogo di conflitto

     Il rapporto di Emergency sul Centro di maternità            Non da ultimo, nelle comunità rurali ci sono levatrici o
     di Anabath (Afghanistan) (3) racconta come le               donne con qualche formazione sanitaria che assistono
     donne continuino ad essere una delle categorie più          i parti in casa: sono donne della comunità, il cui
     vulnerabili della società afgana. La distribuzione del      servizio permette di mantenere il parto nell’intimità
     tasso di mortalità adulta per sesso è sconvolgente:         domestica, e questo spesso basta per affidare loro
     in età riproduttiva (tra i 15 e i 49 anni), il tasso di     con fiducia la nascita dei figli.
     mortalità femminile è più alto del 50% rispetto al
     tasso di mortalità maschile.                                La gravidanza, con tutte le implicazioni che ha nella
                                                                 “tenuta sociale” della società afgana, è di fatto una
     Tra gli ostacoli all’accesso alle strutture sanitarie       nuova e ghiotta frontiera di mercato. Sempre più donne
     per le donne afghane, i principali sono: la mancanza        sono sottoposte a tagli cesarei. Mentre nelle zone
     di sicurezza (40%), l’opinione della famiglia e le          rurali parti cesarei sicuri sono raramente disponibili,
                                                                                                                                                                                                                      © Zita Merenyi
     questioni culturali (31%), la distanza (10%) e i costi      nei principali centri urbani la frequenza di questa
     (8%).                                                       pratica sta raggiungendo livelli allarmanti. I parti
                                                                 cesarei possono essere pericolosi e sono da praticarsi

                                                                                                                                                                                      “
     Le pratiche tradizionali e i bassi livelli socioeconomici   solo se strettamente necessari: una cicatrice sull’utero
     mantengono la gravidanza spesso un affare privato           può mettere a rischio le successive gravidanze.
     e domestico, in cui a decidere è la famiglia. In            Succede inoltre che alcune donne che hanno avuto un
     particolare, sono le donne delle zone rurali, meno          parto cesareo nascondano questa informazione nelle         Anche ottenere informazioni su gravidanze e parti            Abbiamo ricevuto una paziente in shock,
     istruite e più povere, che mostrano una maggiore            successive gravidanze: la nascita è ancora considerata     precedenti può essere un esercizio lungo e difficile,         sanguinava: l’abbiamo portata di corsa
     propensione a partorire in casa.                            dalla maggior parte delle persone un evento naturale,      con la storia che può cambiare versione più volte            in sala operatoria e abbiamo trovato una
                                                                 e la paura di dover tornare in sala operatoria spinge      durante il ricovero. Le donne affette da malattie              rottura dell’utero e il bambino morto.
     La differenza tra le aree rurali e urbane non dipende       alcune donne a celare informazioni o addirittura a non     croniche spesso non hanno referti medici e ignorano           Non è stato possibile riparare l’utero, e
     soltanto dal livello d’istruzione e di consapevolezza:      andare in ospedale per i parti successivi. Molte donne     il nome delle medicine che assumono; non è raro che        l’ho dovuto rimuovere. Appena si è rimessa
     nelle aree remote raggiungere una struttura                 si presentano alle visite prenatali durante l’ultima       sospendano di propria iniziativa le terapie quando        completamente, ci ha detto che aveva avuto
     medica può essere molto difficile a causa della             fase della gravidanza: in questi casi, fare prevenzione    rimangono incinte, per paura di potenziali danni per         un parto cesareo durante una gravidanza
     mancanza di mezzi di trasporto, dei costi e dei             e diagnosi precoce di molte malattie è impossibile.        il neonato. Datare la gravidanza è spesso difficile,      precedente. Aveva cominciato a sentire forti
     problemi di sicurezza. Nella maggior parte delle            Ciononostante, la visita offre almeno un’occasione per     se non impossibile: molte donne non ricordano il             dolori e a perdere sangue, ma la suocera
     strutture pubbliche, le pazienti devono pagare, e           sedersi con la donna e farle domande sulla sua salute      tempo dell’ultima mestruazione e fanno la prima                per ore le aveva negato il permesso di
     spesso attrezzature e personale non sono adeguati.          e le gravidanze precedenti.                                visita prenatale troppo tardi. Gli esami più comuni         andare in ospedale: la famiglia voleva che
     Non solo: una precedente esperienza negativa in una         Indipendentemente dal momento in cui una donna             in Paesi con maggiori risorse non sono disponibili          partorisse naturalmente, e avevano quindi
     clinica o in un ospedale spesso scoraggia pazienti e        decide di farsi visitare, alcune informazioni sono         in Afghanistan ed è difficile stimare l’età del feto, o      paura dell’ospedale. Nonostante tutto la
     familiari dall’intraprendere, pur in caso di bisogno, un    difficili da ottenere: spesso le donne non conoscono la    riconoscere malformazioni o malattie congenite. Non        paziente era contenta, poiché aveva capito
     viaggio lungo e complicato, salvo farlo poi quando le       propria età, specialmente quelle provenienti da zone       è raro che una madre scopra di portare in grembo dei                che avrebbe potuto morire.
     condizioni della donna precipitano.                         rurali.                                                    gemelli in sala parto.

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MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
Essere madri in un campo profughi
                                                                                                                                                                                      “Queste malattie complicano l’allattamento
                                                                                                                                                                                        al seno. Masuma, per esempio, ha dovuto
                                                                                                                                                                                            interrompere l’allattamento al seno
                                                                                                                                                                                           per un’infezione. Okoba afferma che:
                                                                                                                                                                                         «l’alternativa di utilizzare il biberon nei
                                                                                                                                                                                                campi non è sicura a causa
                                                                                                                                                                                                delle condizioni igieniche».
                                                                                                                                                                                       Questa giovane afgana, che ha partorito da
                                                                                                                                                                                        undici mesi, ha la spalla ancora dolorante
                                                                                                                                                                                         non avendo dormito su un materasso da
                                                                                                                                                                                       quando è arrivata in Grecia. Infatti, cinque
                                                                                                                                                                                         giorni dopo il suo cesareo, è tornata alla
                                                                                                                                                                                          cruda realtà del campo dove riposare è
                                                                                                                                                                                          un lusso che molti hanno dimenticato.
                                                                                                                                                                                           L’ostetrica che lavora con gli sfollati
                                                                                                                                                                                      denuncia questa situazione: «avere un posto
                                                                                                                                                                                      per rilassarsi e sentirsi comodi dopo il parto
                                                                                                                                                                                       è vitale, ma nella maggior parte dei casi le

                                                                                                                                                                                                                             ”
                                                                                                                                                                                            donne non hanno neanche questo».

                                                                                                                                                             © Epa kay Nietfeld

     La guerra in Siria ha ucciso quasi 400.000 persone,        È ormai noto, infatti, che il numero di donne e bambini   sociale fondamentale per una neo mamma.
     alcune sono riuscite a scappare nei paesi limitrofi e      rifugiati sia di gran lunga maggiore di quello degli      I vissuti di solitudine, la situazione precaria,
     la maggior parte di queste sono state accolte nello        uomini. Un dato che fa riflettere sul fatto che molte     l’incertezza del futuro, i lutti che implicano una guerra
     Za’atari Camp, in Giordania, dove operano numerose         donne si ritrovano sole durante la gravidanza e il        e la perdita dell’identità sono fattori di grande rischio
     organizzazioni internazionali (6). Più di 10.000           puerperio, o ancora, siano costrette ad affrontare        per la salute materno-infantile da ogni punto di vista
     bambini sono nati all’interno di questo campo, in cui      la nascita di un nuovo figlio avendo già a carico altri   e non è difficile immaginare quali altre problematiche
     le condizioni igienico-sanitarie possono dirsi precarie.   figli, con conseguenti difficoltà nella gestione del      possono innescarsi per le donne e i loro bambini.
     È intuibile che la nascita di un bambino all’interno di    quotidiano e del loro essere madri.
     un campo profughi possa essere un indice di speranza       È innegabile, inoltre, che chi fugge dalla guerra
     in una situazione molto critica ma si deve anche           e dai conflitti, è costretto la lasciare familiari
     considerare la portata di sofferenza che spesso le         e tutta la comunità perdendo in qusto modo
     madri devono sostenere.                                    anche una gran parte del sostegno sostegno

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MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
LA VIOLENZA SESSUALE NEI CONFLITTI ARMATI                                    Le violenze sulle donne, nei campi di

                                                                E NELLE MIGRAZIONI                                               concentramento libici sono difficili di
                                                                                                                                  raccontare, come mi spiega un’altra
                                                                                                                              giovane, che chiamerò Kibra, proveniente
                                                                                                                             dall’ Eritrea, mentre raccolgo la sua storia.
     La violenza sessuale, definizione che include non solo      Nonostante ciò possa avvenire nel corso di tutta la rotta    «Avevo una gamba rotta, avevo la febbre
     lo stupro, ma più in generale qualsiasi atto sessuale       migratoria, la maggior parte dei casi è riconducibile         a causa della frattura e delle ferite, ma
     o tentativo di ottenere un atto sessuale senza il           ai conflitti presenti nelle nazioni di origine. Le crisi       mi violentavano lo stesso. Anche nelle
     consenso della vittima o perpetrato nei confronti           umanitarie che scatenano rendono difficile stimare la           condizioni precarie in cui mi trovavo,
     di chi non può accettare o rifiutare tale atto, è           prevalenza di questa forma di violenza, non essendoci        ferita e sporca, dopo mesi senza potermi
     considerata una delle forme di violenza più comuni          adeguate risorse sanitarie e possibilità di farla              lavare. Ci stupravano davanti ai nostri
     nei confronti dei rifugiati. Le principali vittime di       emergere in tali contesti. Sono inoltre situazioni che       figli piccoli e loro non potevano neanche
     tali violenze sono le donne, anche se non dobbiamo          portano con sé un forte stigma sociale nei confronti           piangere l’orrore di cui erano vittime.
     dimenticare che anche i bambini, gli adolescenti e gli      della donna da parte della famiglia e della comunità,         Ci terrorizzavano sempre e ci dicevano
     uomini stessi sono coinvolti.                               per non parlare delle minacce che subiscono o della            che se non riuscissimo a far smettere
                                                                 eventualità che loro stesse vengano additate come              di piangere i bambini loro li avrebbero
     Tra i vari studi lo stupro è sicuramente la forma di        colpevoli. Tenendo conto di questi limiti una recente           ammazzati». In tutti i racconti delle
     violenza maggiormente riportata, ma non bisogna             review stima una prevalenza del 21.4%, anche se               profughe, in particolare quelle che sono
     tralasciare le altre: gli abusi da parte del coniuge, gli   molti studi riportano cifre più alte, in particolare          passate dalla Libia, la violenza sessuale
     abusi sui minori, la prostituzione forzata, mutilazioni     se riguardanti l’ambito africano. Chi sono i soggetti         su donne e bambini è la solita costante.
     genitali e il matrimonio forzato (1).                       che esercitano queste violenze? Sono soprattutto le           Mai un briciolo di pietà. Mai un ricordo
                                                                 persone più vicine, i coniugi, i partner.                     di umana compassione. «I carcerieri ci
     Durante i conflitti queste azioni vengono esercitate                                                                    picchiavano con una tale brutalità, a volte
     come una forma di controllo e di repressione, come                                                                       fino a quando non avevano più la forza di
     vera e propria tattica di guerra.                           A causa dell’insicurezza economica, dei contrasti             farlo. Dentro la prigione non potevamo
                                                                 sociali e della rivendicazione di diritti che si possono         parlare, a volte neanche muovere le
     Questo è stato ampiamente documentato in molte              riscontrare nel corso di guerre e conflitti armati, la      labbra senza pronunciare parole. Di giorno
     situazioni diverse e in contesti diversi: nel genocidio     violenza sessuale viene utilizzata dagli uomini come             ci picchiavano e di notte venivano a
     ruandese, nella guerra civile in Sierra Leone, nella        forma di controllo sociale, di mantenimento dei             violentarci. Non eravamo più persone. Non
     repubblica Democratica del Congo, ma anche in               rapporti di forza nei confronti della donna. Tuttavia         eravamo niente ai loro occhi. Ci davano
     Palestina, nella guerra in Iraq e nella guerra civile       ciò avviene anche in luoghi dove le vittime dovrebbero                   scariche elettriche»
     siriana, solo per citarne alcune (2).                       essere considerate al sicuro e protette, infatti                     (Cristiana, 29 Agosto 2018)
                                                                 spesso i violentatori sono rappresentati da coloro
                                                                 che dovrebbero garantire la sicurezza dei migranti:
                                                                 polizia, guardie e soldati (3).

                                                                                                                                                         © Francesco Pistilli
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MIGRAZIONI E DIRITTO ALLA SALUTE - #INFORMADACASA - NON DALLA GUERRA
Infine, non vanno tralasciate le conseguenze:
     gravidanze non volute, malattie sessualmente
     trasmissibili (HIV), aborti in condizioni igieniche e
                                                              Capita spesso che le donne vengano stuprate prima o
                                                              durante il viaggio migratorio. La gravidanza a seguito
                                                              di questi episodi è una conseguenza molto dolorosa,
                                                                                                                          Accade molto spesso, infatti, che queste donne
                                                                                                                          nascondano le loro gravidanze e come si può
                                                                                                                          intuire non abbiano l’opportunità di essere
                                                                                                                                                                             “   Mi racconta Enana Damlash, una rifugiata
                                                                                                                                                                                   etiope in Italia, che la sera prima che la
                                                                                                                                                                                 imbarcassero su un gommone malandato
                                                                                                                                                                                a Tripoli (era stata incarcerata in Libia con
     sanitarie precarie, malattie mentali. Tali condizioni    oltre agli altri traumi che la violenza sessuale implica,   seguite adeguatamente dagli operatori sanitari.
                                                                                                                                                                                la figlia neonata per tre lunghi anni), i libici
     non solo mettono a repentaglio la vita delle vittime,    e molto spesso questa viene vissuta con vergogna.           Le conseguenze iatrogene sono molteplici,
                                                                                                                                                                              erano entrati nel magazzino dove i prigionieri
     ma rappresentano anche un fardello che pesa per                                                                      dall’abbandono dei figli al rischio di mettere a
                                                                                                                                                                                 erano stati stipati come animali e avevano
     anni su di loro. Le adolescenti in contesti umanitari    Esemplificativo è il caso delle profughe Rohingya,          repentaglio la vita dei nuovi nati e delle donne
                                                                                                                                                                                deciso di portare via con loro una bambina
     sperimentano una maggiore esposizione al matrimonio      minoranza birmana di credo musumano, scappate               stesse, a causa della mancanza di cure idonee.
                                                                                                                                                                                   di sei anni, strappandola alla madre che
     precoce e forzato, allo stupro e alla gravidanza,        dal paese durante un’operazione di pulizia etnica,
                                                                                                                                                                                  implorava pietà supplicando loro che non
     nonché ad un aumento di rischi associati ai ruoli di     prima stuprate da membri dell’esercito birmano.
                                                                                                                                                                                             gliela portassero via.
     genere negli ambienti familiari. Le ragazze nei campi
                                                                                                                                                                                    Per tutta la notte la piccola era stata
     profughi sono anche vulnerabili allo sfruttamento        Questi fatti vengono denunciati nel 2018 dagli
                                                                                                                                                                                  violentata dai carcerieri e quando è stata
     sessuale e alla tratta. Infatti, in alcuni campi, sono   operatori umanitari di Save The Children che operano
                                                                                                                                                                             restituita alla madre era ormai irriconoscibile:
     stati rilevati tassi di infezione vaginali nelle donne   nel campo profughi di Cox’s Bazar nello stato del
                                                                                                                                                                                 «Aveva gli occhi bianchi, senza colore, era
     paragonabili a quelli di prostitute (4).                 Bangladesh (5).
                                                                                                                                                                                  priva di coscienza, piena di lividi, ferita e
                                                                                                                                                                                                  sanguinante».
                                                                                                                                                                                Racconta allora la giovane che lei e le altre
                                                                                                                                                                                  prigioniere avevano ripulito il corpo della
                                                                                                                                                                              piccola con i propri vestiti e, strappandosi un
                                                                                                                                                                               pezzo di stoffa ciascuna, l’avevano rivestita.
                                                                                                                                                                               «La bambina sembrava morta, ma respirava
                                                                                                                                                                               piano. Sua madre era ormai completamente
                                                                                                                                                                                 impazzita e dalla disperazione si graffiava
                                                                                                                                                                                   il proprio volto e il corpo, piangeva e si
                                                                                                                                                                             strappava i capelli. Provavamo tanta pietà per
                                                                                                                                                                             lei, che era riuscita quasi fino alla fine di quell’
                                                                                                                                                                               inferno a proteggere la bimba dalle violenze
                                                                                                                                                                               sessuali in Libia, subendole lei al suo posto.
                                                                                                                                                                               Durante il viaggio la madre della piccola si è
                                                                                                                                                                               lasciata cadere in mare ed è scomparsa tra
                                                                                                                                                                               le onde. La bambina l’avevamo adagiata sul
                                                                                                                                                                              gommone. Abbiamo custodito noi il suo corpo
                                                                                                                                                                               esanime per tutto il viaggio e quando siamo
                                                                                                                                                                                  stati salvati in mare da una nave italiana,
                                                                                                                                                                              dopo tre giorni alla deriva, ci hanno portato a
                                                                                                                                                                               Lampedusa e lei è stata soccorsa per prima.
                                                                                                                                                                              Ci hanno soltanto detto che era ancora viva e
                                                                                                                                                                              ho pianto di gioia. Non so dove hanno portata
                                                                                                                                                                             la bimba, ma sono sicura che qualcuno si sarà
                                                                                                                                                                                               preso cura di lei».

18                                                                                                                                                © Francesco Pistilli                                                              19
Fuga dalle violenze (Fonte: Ismu, L’albero della vita / elaborazione grafica: Internazionale)
                                                                                                                                  Gli abusi denunciati dalle donne migranti, in percentuale

                                                                                                                                      Italia		Francia		Regno Unito		Svezia

                                                                                                                                                                                    20
                                                                                                                                                                                    77
                                                                                                                                             MUTILAZIONI GENITALI                   39
                                                                                                                                                                                    27

     Secondo un’indagine effettuata dalle fondazioni                L’UNHCR accoglie favorevolmente le misure varate
                                                                                                                                                                                    24
     L’albero della vita e Iniziative e studi sulla multietnicità   dal governo che puntano a ridurre il rischio di violenza                                                        75
     (ISMU) nei centri di accoglienza in Italia, Francia,           sessuale e di genere. Ciononostante, è necessario                           MATRIMONI FORZATI                   36
                                                                                                                                                                                    46
     Regno Unito, Svezia e Romania, è molto alta la                 intraprendere ulteriori azioni di vitale importanza.
     percentuale di violenze multiple subite dalle donne            Tra queste:                                                                                                     37
     migranti (6). Il rapporto mette in luce che quasi                                                                                                  ABUSI VERBALI
                                                                                                                                                                                    53
                                                                                                                                                                                    70
     tutte le donne intervistate hanno subìto violenze              •   un’adeguata distribuzione degli alloggi per far sì                                                          71

     sia nel paese di origine sia durante il viaggio: abusi             che le donne non siano costrette a condividere
     fisici e psicologici sono riferiti dalla maggior parte             l’alloggio con uomini sconosciuti;                                                                          38
                                                                                                                                                                                    49
     delle donne, abusi sessuali e stupri da più del 50%.           •   assicurare la separazione di genere, la sicurezza                                        TORTURE            27

     Molte donne sono vittime di violenza anche una volta               e l’illuminazione delle zone dedicate ai servizi                                                            15

     arrivate in europa, ma quasi mai denunciano gli abusi              igienici;
                                                                                                                                                                                    51
     per vergogna e per mancanza di fiducia nelle autorità.         •   migliorare le condizioni e i servizi, incluso il                                                            78
                                                                                                                                                 ABUSI PSICOLOGICI
     Significativo è oggi il caso delle nigeriane, che da               supporto medico e psicosociale, e la mediazione                                                             73
                                                                                                                                                                                    73
     anni sono la comunità più ampia di richiedenti asilo               culturale:
     in Italia. Nel 2016 sono state 7670 le richieste               •   aumentare la presenza delle pattuglie di polizia e                                                          56
     d’asilo di nigeriane nel nostro Paese (2005 quelle                 la presenza di poliziotte:                                                    ABUSI SESSUALI
                                                                                                                                                                                    85
                                                                                                                                                                                    61
     delle eritree). Secondo le stime dell’Oim, circa l’80%         •   aumentare l’illuminazione nelle aree pubbliche                                                              67

     delle donne nigeriane arrivate in italia nel 2016, sono        •   ridurre il sovraffollamento, soprattutto attraverso
     state verosimilmente vittime di trafficking per lo                 maggiori e più continui trasferimenti verso la                                                              57
                                                                                                                                                                                    78
     sfruttamento sessuale nel nostro paese o in altri paesi            terraferma:                                                                         ABUSI FISICI            68
                                                                                                                                                                                    94
     europei, di violenze e stupri nei campi di raccolta in         •   designare ulteriori persone dedicate alla
     Libia e durante l’attraversamento del mediterraneo.                risoluzione del problema della violenza sessuale
     L’Europa e l’Italia potrebbero rappresentare un porto              e di genere;
     sicuro. Potrebbero. (7)                                        •   Migliorare le attività di sensibilizzazione.           Negli ultimi anni sono nati diversi progetti di UNHCR e                        capacità degli operatori con l’obiettivo di identificare
                                                                                                                               di Oim Protect con l’obiettivo di prevenire la violenza                        e affrontare più efficacemente i bisogni delle vittime
                                                                                                                               sessuale e di genere contro i migranti, potenziando le                         e delle potenziali vittime di SGBV e rafforzando ed
                                                                                                                               attività di supporto delle vittime (8).                                        informando le comunità di rifugiati e migranti e
                                                                                                                                                                                                              richiedenti asilo sulla SGBV e la sua prevenzione
                                                                                                                               Questi progetti mirano a rafforzare il coordinamento                           attraverso campagne di sensibilizzazione (9).
                                                                                                                               degli esistenti servizi nazionali e regionali di
                                                                                                                               supporto alle vittime di violenza sessuale e di
                                                                                                                               genere (SGBV) per renderli accessibili ai rifugiati,
                                                                                                                               ai migranti e ai richiedenti asilo; sviluppando la

20                                                                                                                                                                                                                                                                       21
LA SALUTE MENTALE DEI MIGRANTI
       Introduzione
     L’esperienza della migrazione può essere altamente             relativi alla salute mentale non vengono offerti gli
     stressante e inevitabilmente legata al processo di             appositi servizi. Questo accade per varie ragioni. In
     lasciare la propria casa e adattarsi ad un contesto            primo luogo, i disturbi mentali sono per natura meno
     spesso profondamente differente da quello a cui si è           evidenti rispetto ai problemi di salute fisica e dunque
     abituati. Inoltre, i migranti attraversano varie fasi del      vengono spesso ignorati o messi in secondo piano
     percorso migratorio e dunque sono influenzati da una           rispetto a necessità più immediate quali l’accesso
     serie di eventi che avvengono prima della partenza,            all’acqua, al cibo, ad un riparo e alla sanità. Altri
     durante il viaggio e il transito, e infine dopo l’arrivo. Di   impedimenti relativi all’appropriata provvisione di
     conseguenza, i disturbi mentali sono spesso comuni             supporto alla salute mentale includono la scarsità e
     tra rifugiati e migranti nonostante la loro prevalenza         la distribuzione ineguale di servizi, la difficoltà nel
     sia molto variabile tra studi differenti e gruppi di           coordinamento di sforzi nazionali e internazionali,
     popolazione. Secondo l’Organizzazione Mondiale per             barriere nell’accesso all’assistenza nonostante questa
     la Sanità (OMS), una maggiore prevalenza di disturbi           sia disponibile e infine il persistente stigma associato
     mentali nei rifugiati di lunga durata è associata alla         con l’essere sia un rifugiato e che psicologicamente
     mancanza di integrazione sociale e in particolare              disturbato. Vista dunque la gravità del problema e
     alla disoccupazione. Sebbene la prevalenza di disturbi         l’inappropriata risposta della comunità internazionale,
     mentali sia un fattore importante da considerare,              questo documento si pone il duplice obbiettivo di
     il numero totale di rifugiati e migranti in un paese           esaminare quali sono i trami maggiormente sviluppati
     è ugualmente critico. Difatti, laddove il numero               nei migranti e quali servizi sono presenti per la loro
     totale è molto alto, vi sono elevate probabilità che           assistenza.
     si manifestino molti casi di disturbi mentali. È anche
     questo numero assoluto che pone sfide ai sistemi
     sanitari, in quanto i diversi paesi possono essere
     più o meno in grado di adattarsi a seconda della
     loro capacità di base. Infatti, purtroppo, si stima
     che alla maggior parte dei migranti con problemi

22                                                                                                                             © Francesco Pistilli
                                                                                                                                            23
Traumi sviluppati nei migranti adulti e bambini

     La quasi totalità della classe migrante in seguito          le norme nazionali e internazionali. Vivono nel timore
     all’ abbandono della propria terra per fuggire da           di non essere riconosciuti, di essere rimpatriati, di non
     situazioni di guerre, conflitti e catastrofi subisce un     ottenere l’asilo politico; con la paura di non riuscire a
     processo traumatico, che va ad inserirsi poi in tutte le    integrarsi nel paese che li accoglie per le difficoltà
     condizioni di maggiore vulnerabilità dell’individuo. Il     linguistiche, per il colore della pelle; vivono all’interno
     termine “vulnerabile” deriva dalla parola latina vulnus     di centri di accoglienza costretti a condividere i propri
     che letteralmente significa: ferita o lesione. Essa può     spazi con altri stranieri con le loro stesse difficoltà
     essere fisica, psicologica e per estensione anche di        ma spesso con abitudini diverse.
     un diritto. L’essere vulnerabile non rappresenta uno        Si affronta il tema della perdita che non riguarda
     stato ma la possibilità di essere potenzialmente ferito     solo gli aspetti sopra menzionati, ma è una perdita
     e non chi lo è.                                             più profonda, di una parte di sé. Dal punto di vista
                                                                 psicopatologico essi rispondono, pertanto, ai criteri
     I rifugiati politici, i richiedenti protezione              diagnostici del Disturbo Post-Traumatico da Stress
     internazionale rappresentano quella classe di               (Post-Traumatic Stress Disorder - PTSD).
     migranti che “necessariamente” devono lasciare la
     loro patria e i loro affetti con il timore di non potervi   La migrazione di per sé è un evento complesso che
     più far ritorno; sono coloro che non hanno alternative      può essere vissuto in maniera traumatica. Tuttavia,
     di scelta o meglio l’alternativa li condurrebbe a           in psicotraumatologia quando si parla di traumi, o
     torture, a gravi sofferenze e il più delle volte a morte    meglio di eventi potenzialmente traumatici, è d’uso
     sicura. Nella condizione di rifugiato è implicita la        riferirsi a quegli eventi che la persona subisce
     nozione dell’essere vulnerabile: “il senso di non           direttamente o di cui è testimone, o di cui viene a
     appartenenza, in cui la persona si trova, lo espone a       conoscenza se riguarda persone della sua stretta
     un rischio di disagio psicologico legato alla difficoltà    cerchia, caratterizzati da «morte reale o minaccia
     di riconoscersi e di essere riconosciuto”. Gran parte       di morte, grave lesione, oppure violenza sessuale».
     del loro malessere e disagio nasce dalla difficoltà ad      In questi casi la migrazione può costituire un evento
     adattarsi ai nuovi luoghi e alle nuove situazioni e molto   ritraumatizzante. Maggiore è il numero di traumi
     spesso la maggior parte di loro evidenzia un’alta           subiti, maggiore è il rischio relativo di sviluppare un
     vulnerabilità nel funzionamento psichico proprio a          PTSD.
     causa di questi cambiamenti aggravati da tutto quello
     che è il percorso che sono tenuti a compiere attraverso

24                                                                                                                             © Francesco Pistilli
                                                                                                                                               25
La natura di tali traumi, legata alla ferocia e alla        dalle stesse sulla salute mentale degli immigrati (e di
     volontarietà delle azioni di violenza, provoca effetti      conseguenza sulle possibilità di integrazione sociale
     più gravi e rende le vittime più vulnerabili. Questo        e sui comportamenti a rischio), è da sottolineare
     ci introduce al concetto di traumatizzazione                l’importanza di incidere subito sulle politiche di
     secondaria, con il quale si intende la riattivazione        accoglienza, per diminuire i fattori di rischio e la
     dell’esperienza traumatica attraverso nuovi eventi.         possibile traumatizzazione secondaria. Il quadro
     In effetti, questo è un dato ricorrente nell’esperienza     clinico che la psichiatria identifica come specifico
     degli immigrati traumatizzati: essi non solo hanno          delle vittime esposte a un trauma è, come abbiamo
     dovuto subire esperienze traumatiche gravi prima            visto, il Disturbo da Stress Post-Traumatico.
     della partenza e/o durante il viaggio, ma dopo l’arrivo
     in Europa la loro condizione di vulnerabilità li espone a   Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei
     ulteriori ritraumatizzazioni, sia per la non sufficiente    disturbi mentali DSM-5 la reazione psicotraumatica
     tutela di alcune parti del sistema di accoglienza,          è caratterizzata da un certo numero dei seguenti
     sia per le situazioni traumatiche legate alle nuove         sintomi:
     barriere interne, sia perché una parte delle persone
     esce dal circuito dell’accoglienza.                         •   Ricordi dolorosi, intrusivi, involontari e ricorrenti
                                                                     dell’evento traumatico. La persona può apparire a
     Questi eventi, oltre ad avere un possibile effetto              volte come assorta, mentre al suo interno vi è una
     psicotraumatico intrinseco per la loro gravità spesso           lotta tra pensieri e ricordi disturbanti e lo sforzo
     sono patogeni perché riattivano il vissuto traumatico           attivo e spesso inefficace di respingerli.
     originario al quale vengono associati (ad esempio           •   Alterazione della coscienza, con vere e proprie
     la riattivazione traumatica del torturato che ha un             reazioni dissociative (come i flashback) in cui
     iperarousal – ovvero l’iperattivazione del sistema              l’individuo sente o agisce come se l’evento
     nervoso simpatico e di conseguenza di tutta una                 traumatico si stesse ripetendo. Dal punto di vista
     serie di ormoni dello stress – quando deve andare in            di chi osserva, in casi di questo tipo si vede la
     questura, perché i poliziotti in uniforme gli ricordano         persona che si blocca, come se non fosse più in
     i perpetratori del trauma).                                     contatto con l’ambiente circostante, occupato
                                                                     da immagini o suoni, vividi o sfumati, in cui il
     A queste esperienze potenzialmente ritraumatizzanti,            vissuto traumatico si ripropone in tutta la sua
     si associano poi altre difficoltà vitali post-migratorie        drammaticità e con il corrispondente vissuto
     (noia, discriminazione, scarso accesso ai servizi,              affettivo.
     pratiche burocratiche, preoccupazioni per la propria        •   Incapacità di ricordare aspetti importanti
     vita e per quella dei familiari, paura dell’espulsione,         dell’evento traumatico (fenomeno che rientra
     povertà) che nell’insieme vanno a completare il quadro          anch’esso nelle alterazioni dissociative dello
     delle PMLD (Post- Migration Living Difficulties).               stato di coscienza, in questo caso per un’amnesia
     Vista la loro alta frequenza e l’impatto esercitato             dissociativa).

                                                                                                                             © Francesco Pistilli
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•   Sofferenza fisica e/o psicologica dinanzi a                 del tutto pericoloso», «Il mio sistema nervoso è
         stimoli che simbolizzano o richiamano l’evento              rovinato per sempre»). A volte questi pensieri
         traumatico o un suo aspetto. È spesso fonte di              distorti riguardano le cause e le conseguenze
         ritraumatizzazioni secondarie. Ciò fa sì che la             dell’evento traumatico e conducono la persona
         persona cerchi di sottrarsi a questa sofferenza             a incolpare se stesso o gli altri (ad esempio i
         sforzandosi di evitare quegli elementi esterni              pazienti possono sentirsi in colpa di essere gli
         (persone, posti, conversazioni, attività, oggetti,          unici sopravvissuti, oppure per essere stati la
         situazioni) che possano rievocare e attivare                causa, magari con il proprio impegno politico,
         ricordi, pensieri o sentimenti associati all’evento         delle sofferenze occorse ai propri familiari).
         traumatico. Ad esempio, per una persona torturata       •   Stati emotivi persistentemente negativi (per
         dai militari in centri di detenzione uno stimolo            esempio: orrore, rabbia, colpa, vergogna); marcata
         scatenante può essere il trovarsi di fronte a forze         diminuzione nell’interesse o nel piacere di fare le
         dell’ordine o a personale in divisa, in situazioni          cose; sentimenti di distacco o di estraneità nei
         in cui la persona deve rispondere a domande o               confronti degli altri; persistente incapacità a
                                                                                                                                                                                                                      © Francesco Pistilli
         a un interrogatorio, il che la riporta a rivivere           sperimentare emozioni positive.
         esperienze del passato. Ciò comporta a volte            •   Iperarousal, che fa parte di una reazione normale
         difficoltà impreviste nel normale espletamento di           ed evolutivamente sana in situazioni di pericolo      intrusivi disturbano i processi cognitivi.             di sintomi di tipo somatico, cognitivo, affettivo,
         pratiche necessarie per un richiedente protezione:          reale, e che diventa patologica nel momento in cui    Non bisogna però ritenere che il PTSD esaurisca la     comportamentale e relazionale. In questo caso si
         persone che non riescono ad andare nella stazione           il sistema continua ad essere attivato nonostante     psicotraumatologia clinica. Esistono infatti altre     osservano disturbi somatoformi particolarmente
         di polizia per avviare la pratica; altre che si             la situazione di pericolo non sia più presente.       modalità con cui la sofferenza si può manifestare,     intensi, fenomeni dissociativi marcati, reazioni
         bloccano durante l’audizione in commissione                 In un più generale quadro di iperattivazione si       con sintomatologie parziali, non tali cioè da          depressive intense e prolungate, sfiducia e
         perché si sentono sotto interrogatorio.                     inscrivono vari sintomi post-traumatici come il       configurare l’intero quadro clinico del PTSD, o con    sospettosità nelle relazioni interpersonali e
     •   Disturbo del sonno, con difficoltà a iniziarlo o            comportamento irritabile e gli scoppi d’ira, alcuni   sintomi che possono apparire isolati, ad esempio       scompaginamento dell’identità personale.
         a mantenerlo, o quasi totale assenza di sonno,              comportamenti a rischio o autodistruttivi, la         atteggiamenti di ritiro sociale e isola-mento;
         a causa di rimugino o pensieri intrusivi, senza             continua ipervigilanza con eccessive risposte di      crisi di paura e di ansia, o di aggressività e/o
         riuscire a rilassarsi. Quando alla fine, stremati,          allarme (le persone che ‘scattano’ improvvisamente    autoaggressività; disturbi della concentrazione,
         ci riescono, dopo poco arrivano incubi ricorrenti.          a un banale rumore). Occorre notare che gli scoppi    del pensiero o della memoria (che possono essere
         Gli incubi post-traumatici sono caratteristici,             d’ira apparentemente immotivati sono spesso una       sospettati ad esempio in presenza di una difficoltà
         perché il contenuto e/o l’affetto del sogno                 manifestazione che provoca allarme e che spesso       ad apprendere la lingua della terra d’asilo);
         sono direttamente legati all’evento traumatico.             non viene riconosciuta come possibile espressione     sindromi depressive che a volte culminano in
         Alla fine, questi disturbi del sonno riducono le            di una sofferenza post-traumatica.                    tentativi di suicidio; disturbi somatoformi, cioè
         energie della persona, con importanti ricadute nel      •   Difficoltà di concentrazione: un sintomo molto        sintomi fisici aspecifici e migranti dell’organismo;
         funzionamento diurno.                                       importante perché influenza in modo negativo          atteggiamenti paranoidei. Il PTSD Complesso,
     •   Credenze o aspettative negative circa se stessi,            il percorso di integrazione, dovuta sia alla          invece, si osserva in particolare in presenza di
         gli altri o il mondo (per es. «Io sono cattivo», «Non       sonnolenza conseguente all’insonnia di cui            violenza intenzionale e in condizioni di prolungata
         mi posso fidare di nessuno», «Il mondo è un posto           si diceva sopra, sia al fatto che i pensieri          coercizione, ed è caratterizzato da una molteplicità

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L’aiuto e il supporto offerto ai migranti

     Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità le        Grazie ad un finanziamento dell’Agenzia Italiana per la
     aree e i modelli di intervento per promuovere la salute   Cooperazione allo Sviluppo (AICS), nell’ambito della
     mentale e fornire una buona assistenza mentale ai         strategia concordata con la Direzione Generale della
     migranti dovrebbero includere l’integrazione sociale,     Sanità del Governatorato di Dhuok (DGoH), AISPO,
     la facilitazione all’accesso alle cure, favorire il       con un team di esperti italiani coordinati dalla prof.
     coinvolgimento con l’assistenza fornita e la cura dei     ssa Giovanna Pelamatti dell’Università di Trieste, ha
     pazienti con disturbi manifesti.                          implementato il progetto Mental Health for children
     Dal 1998, Medici Senza Frontiere riconosce gli            and adolescents con lo scopo di migliorare i servizi di
     interventi di salute mentale come parte integrante        supporto psicosociale per bambini e adolescenti fino
     della risposta fornita in caso di emergenze.              a poco tempo fa seguiti nel dipartimento di psichiatria                                                                                                           © Zita Merenyi
                                                               per adulti. Sono stati presi in carico adolescenti
     L’approccio utilizzato può variare in base ai sintomi     e bambini con problemi psichiatrici, disabilità
     e alla gravità dei disturbi riportati e può prevedere     intellettive, problemi emozionali e di relazione sociale,   strutture sanitarie pubbliche ai rifugiati siriani, agli   Per quanto riguarda invece il contesto nazionale, a
     sessioni individuali o di gruppo. L’approccio             soprattutto in conseguenza dei traumi subiti.               sfollati interni e alla comunità ospitante di Duhok.       seguito dell’incremento degli sbarchi e all’evidenza
     comunitario risulta particolarmente adatto in contesti                                                                                                                           di numeri significativi di persone traumatizzate
     in cui il trauma è un’esperienza collettiva. Questo       I minori sono stati principalmente testimoni di             Grazie a 2 progetti finanziati dall’Agenzia italiana per   psichicamente, il 24 aprile 2017 è stato pubblicato il
     approccio aiuta a rafforzare le capacità di auto-aiuto    violenza, di bombardamenti, di attacchi, e si               la cooperazione allo sviluppo, per un importo totale di    decreto del Ministero della Salute sulle “Linee guida
     della comunità, spingendo gli individui a trovare         sono trovati sradicati e proiettati in un contesto          1.000.000 di euro, in sinergia con un altro progetto       per l’assistenza ai rifugiati vittime di torture, stupri o
     dentro di sé le risorse necessarie e a sviluppare un      sconosciuto dove hanno poi mostrato disturbi da             sulla salute mentale finanziato dall’Organizzazione        altre forme gravi di violenza” con i relativi schemi per
     forte senso di solidarietà, nei modi culturalmente        stress post-traumatico e disturbi dell’adattamento. Il      Mondiale della Sanità, gli esperti AISPO hanno dato        i vari interventi sanitari da compiere.
     più consoni. Le attività vengono spesso affidate          progetto ha contribuito su più fronti al miglioramento      assistenza a oltre 3.000 bambini e adolescenti.            Le attività finalizzate a favorire l’individuazione
     a assistenti psicosociali locali opportunamente           delle condizioni psicologiche dei minori: in primis in      Secondo la professoressa Pelamatti i ragazzi devono        precoce dovrebbero iniziare, compatibilmente con
     formati e supervisionati da uno psicologo. Medici         termini di formazione ha migliorato le competenze           innanzitutto ricominciare a sentire il proprio corpo,      i diversi contesti di arrivo, il prima possibile con
     Senza Frontiere coadiuva poi le terapie psicosociali      psicologiche dello staff, nella diagnosi e trattamento      irrigidito da quanto hanno passato, facendo esercizi di    il coinvolgimento degli operatori non sanitari (1°
     con visite individuali e con consulenze psichiatriche     dei bambini e adolescenti. I cooperanti hanno               equilibrio su una tavola basculante per esempio.           livello) e con un colloquio con il personale medico-
     qualora se ne ravvisi la necessità.                       lavorato anche al miglioramento degli ambienti              Per rieducarli alla socialità vengono messi accanto a      psicologico della struttura ospitante (2° livello). Ogni
                                                               del Child and Adolescent Mental Health Centre per           un compagno, schiena contro schiena, per recuperare        persona individuata dal 2° livello come probabile
     Un interessante caso studio di supporto psicosociale      incoraggiare la socializzazione dei piccoli pazienti        la sensazione del contatto, dell’esistenza dell’altro.     vittima di tortura o violenza estrema, sarà segnalata
     per migranti si può riscontrare nella provincia           con bambini e adolescenti del quartiere e per lavorare      Si fanno inoltre molti esercizi di respirazione per        e indirizzata, per un’accurata valutazione clinico-
     di Duhok nel Kurdistan Iracheno che si trova ad           al raggiungimento di obiettivi psicomotori tramite il       creare un contatto più profondo. Con i bambini si          diagnostica e per una eventuale presa in carico, ai
     affrontare una condizione di post emergenza bellica e     gioco. Per gestire l’emergenza al campo di Bardarash        lavora attraverso il corpo, importantissimo veicolo dei    servizi del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) con
     una nuova emergenza riguardante i bisogni di bambini      hanno attivato un presidio per supportare i bambini         sintomi traumatici. Inoltre vi è un’artista curda che li   competenze specialistiche (3° livello), o ad altre
     e adolescenti rifugiati siriani accolti nel campo di      profughi siriani traumatizzati dalla guerra. I servizi      aiuta a raffigurare le emozioni con il disegno, con i      strutture, da esso riconosciute, con esperienza nel
     Bardarash.                                                psicosociali sono forniti gratuitamente in tutte le         suoni e con i gesti.                                       campo delle patologie post-traumatiche.

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Schematicamente, la pratica clinica si articola           Nella relazione clinica bisogna rispettare i tempi del
     generalmente in tre fasi:                                 paziente, non entrare subito nel racconto dei traumi
                                                               subiti se il paziente non lo desidera e se i tempi per
     •   Comprensione e superamento dei sintomi                la certificazione lo consentono. Per quanto riguarda
         maggiormente invalidanti: disturbi del sonno,         l’offerta di assistenza, essa vede al momento i servizi
         condotte di “evitamento”, sintomi somatici e          psichiatrici in difficoltà, per ragioni organizzative
         dissociativi.                                         e clinico-operative. Un primo problema è che le
     •   Lavoro sulle memorie traumatiche: ricostruzione       caratteristiche dell’utenza fanno sì che la necessità
         dettagliata attraverso la libera narrazione degli     di traduttori competenti si sia fatta particolarmente
         eventi traumatici in ambiente protetto. Questa        elevata e difficile da soddisfare, perché servono con
         fase mette la vittima in condizione di elaborare      grande frequenza mediatori in lingue africane poco
         il vissuto e di integrarlo costruttivamente           diffuse e conosciute. Inoltre, nel setting psichiatrico
         nella propria identità. Può avere una funzione        e psicologico il mediatore ha un ruolo chiave molto
         preparatoria per l’audizione.                         particolare, per cui servono competenze che vanno al
     •   Ricostruzione dei legami: migliorare le capacità      di là dell’abilità linguistica, per le quali i mediatori
         relazionali e facilitare la possibilità di accedere   devono ricevere adeguata formazione. Infine, in
         a nuove esperienze interpersonali. Le prime due       molte aziende sanitarie ancora mancano convenzioni
         azioni generalmente avvengono nelle fasi iniziali,    chiare che rendano la chiamata del mediatore un atto
         entro il primo anno dall’arrivo nel paese di          fluido, per cui a volte i clinici si sentono impotenti
         accoglienza.                                          di fronte alle barriere linguistico-culturali. Occorre
                                                               sottolineare che spesso la mancanza dei mediatori ha
     Il processo terapeutico viene facilitato da tutte         conseguenze gravi sulle modalità di assistenza, a parità
     le operazioni che permettano di aumentare                 di patologia e gravità del caso, per cui è inevitabile
     l’empowerment dei pazienti, ad es. corsi di lingua,       che queste resistenze debbano essere superate. Un
     informazioni sui diritti, sui servizi e su come           secondo problema è che i servizi psichiatrici, già in
     usufruirne. Bisogna considerare che parte integrante      molte aree del Paese sotto pressione per la scarsità di
     della stabilizzazione è un buon processo di accoglienza   personale, oltre a essere sottodimensionati soffrono       a volte della mancanza di competenze specifiche, sia
     e orientamento ai servizi per la persona e per il                                                                    per quanto riguarda la psicotraumatologia da violenza
     riconoscimento giuridico della sua condizione. Ogni                                                                  intenzionale sia per la capacità di intervenire in modo
     processo terapeutico deve prevedere prima fase di                                                                    culturalmente sensibile.
     stabilizzazione rispetto ai sintomi più disturbanti con
     l’ausilio di farmaci, qualora necessario, e di tecniche
     di respirazione, di rilassamento, quando utili.

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                                                                                                                                                                                                   33
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