CUMò: una visione aperta per la Carnia di domani - CUMò

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CUMò: una visione aperta per la Carnia di domani - CUMò
CUMò: una visione aperta per la Carnia di domani

Con questo documento intendiamo porre sulla scrivania dell'amministrazione della
Comunità di Montagna alcuni spunti che crediamo possano essere utili al fine di una
pianificazione degli interventi che l’ente sovracomunale sarà chiamato ad attuare.
Pensiamo che sia necessario agire in maniera molto incisiva, verso una politica di
rilancio del nostro territorio, con specifico riferimento alle azioni riguardanti l’esistente,
per evitare di cadere nel comune errore che spesso ha portato a disperdere grosse
energie nella redazione di piani e programmi astratti. Manifesti sbiaditi di proposte non
realizzate, utili solo a qualche studioso del futuro incuriosito dal voler trovare le cause della
loro mancata realizzazione, e forse agli amministratori di turno per ottenere un po’ di
visibilità, benché effimera e temporanea. Questo elaborato, lo specifichiamo, non ha la
pretesa di essere la migliore ricetta per il benessere e il rilancio della Carnia, ma vuole
essere sintesi delle varie sensibilità dei giovani che vi hanno apportato il proprio
contributo e che sentono il bisogno di cambiare, con un rinnovato ottimismo verso il
futuro.

Si tratta di un documento aperto, poiché siamo pronti a ricevere stimoli e contaminazioni
da parte di coloro che hanno qualcosa da dire e che sinora non han trovato il modo e il
luogo per esprimersi. In primis infatti pensiamo che sia necessario un dialogo costruttivo
da realizzare assieme a chi abbia qualche apporto utile, tuttavia riteniamo che sia di
primaria importanza giungere a un punto di arrivo, un approdo di sintesi concreto che
rappresenti il nostro volere. Non possiamo permetterci di essere gli scrittori e disegnatori
di un manifesto destinato, ancora una volta, solo ad essere bruciato dal sole.

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Indice

1.       AREA FUTURO                                                                        4
1.1.     ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO                                   5
1.2.     LE PROPOSTE                                                                        5
1.2.1.   Sviluppo di una pianificazione urbanistica territoriale sovracomunale              5
1.2.2.   Nuovi stimoli per lo sviluppo e la promozione locale                               5
1.2.3.   Parco Naturale della Carnia                                                        6
1.2.4.   Contratto di fiume per l’alto bacino del Tagliamento e i suoi torrenti affluenti   6
1.2.5.   Partecipazione condivisa a progetti europei con fondi a Gestione diretta           6
1.2.6.   Rilancio dell’attrattività del territorio e promozione                             6
1.2.7.   Processi decisionali partecipativi                                                 7

2.       AREA CONCRETEZZA                                                                  8
2.1. ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO                                      8
2.2. LE PROPOSTE
2.2.1. Aiuti concreti alle attività produttive                                             9
2.2.2. Un piano di sviluppo della connettività                                             9
2.2.3. Un rinnovato sostegno alla filiera corta per riavvicinare produttore e consumatore 9
2.2.4. “Marchio Carnia” per una concreta politica di caratterizzazione dei nostri prodotti 10
2.2.5. Laboratori pubblici di vallata per il settore ortofrutticolo                        10
2.2.6. Aziende agricole locali multifunzionali                                             10
2.2.7. Artigianato come veicolo di promozione territoriale                                 10
2.2.8. Ripensare il turismo in chiave lenta e sostenibile con più sinergia tra le realtà
territoriali                                                                               10
2.2.9. App della Carnia e Card per promuoversi e coordinarsi                               11
2.2.10.Una programmazione lungimirante in tema di viabilità                                11
2.2.11.Potenziamento della rete ciclo pedonale                                             11
2.2.12.Una migliore organizzazione della filiera del legno e della viabilità forestale     12

3.     AREA BENESSERE                                                                       13
3.1. ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO                                       13
3.2. LE PROPOSTE                                                                            14
3.2.1. Ripensare la sanità locale con un potenziamento dei servizi di prossimità            14
3.2.2. Rafforzamento dei servizi per il sostegno psicologico                                14
3.2.3. Una rete di condivisione tra professionisti del settore sanitario                    14
3.2.4. Una nuova educazione al benessere e alla salute                                      14
3.2.5. Migliorare l’organizzazione complessiva dell’offerta sportiva                        15
3.2.6. Potenziare l’attività all’aria aperta                                                15
3.2.7. Incentivare l’attività motoria per la terza età e per i diversamente abili           15
3.2.8. Incentivi per le nuove assunzioni e per la residenzialità                            15
3.2.9. Corsi di formazione digitale                                                         16
3.2.10.Un piano per lo smart working                                                        16
3.2.11.Puntare al rafforzamento dell’offerta lavorativa nell’ambito turistico               16
3.2.12.Una politica che guardi alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare             16
3.2.13.Potenziamento delle politiche di sostegno alla natalità                              17

4.       AREA ARMONIA                                                                       18
4.1.     ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO                                   18
4.1.1.   Cultura e spettacolo                                                               18
4.1.2.   Scuola e formazione                                                                18
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4.1.3. Aggregazione                                                                   18
4.2. LE PROPOSTE                                                                      19
4.2.1. Conferenza Intercomunale della Cultura                                         19
4.2.2. Promozione del patrimonio culturale come Museo Diffuso                         19
4.2.3. Professionalizzazione di figure per la valorizzazione dei percorsi culturali   19
4.2.4. Una rete culturale tra passato e presente                                      19
4.2.5. Teatro nei e dei luoghi                                                        20
4.2.6. Scuole speciali per contesti precari                                           20
4.2.7. Un ponte tra scuola e tessuto produttivo locale                                20
4.2.8. Scuole del nuovo millennio                                                     20
4.2.9. Un istituto secondario di secondo grado ad indirizzo turistico                 21
4.2.10.Un piano contro la fuga extraterritoriale                                      21
4.2.11.Una sede universitaria della Montagna                                          21
4.2.12.Luoghi di aggregazione giovanile                                               21
4.2.13.Gemellaggi con altre comunità montane                                          22
4.2.14.Un percorso partecipativo per analizzare il territorio e una migliore
comunicazione                                                                         22

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1 AREA FUTURO

TEMI DEL DIPARTIMENTO: Sviluppo territoriale, pianificazione urbanistica, tutela del
territorio, ambiente, Europa, partecipazione

1.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO
Negli ultimi anni l’attività dell’UTI della Carnia e in generale anche delle amministrazioni
locali ha compiuto alcuni passi indietro nella condivisione di progettualità comuni. Nella
sostanza l’UTI ha svolto il ruolo di erogatrice di servizi (probabilmente anche perché
su questo si concentrava la LR 10/2016 sugli enti locali). A livello comunale, con la fine
delle associazioni intercomunali, è terminata anche l’esperienza della condivisione di uffici
e di servizi, con solo rare eccezioni come ad esempio quella della Conca tolmezzina.
L’esperienza della Comunità Montana della Carnia che, pur con tutti i suoi limiti, aveva
prodotto alcuni investimenti patrimoniali allora strategici (ad esempio inerentemente a
centraline e capannoni) e aveva avviato alcuni progetti tuttora esistenti (come
CarniaMusei) di fatto non ha avuto seguito.
Basti pensare all’offerta e alla promozione turistica, all’offerta scolastica, alla
pianificazione urbanistica, alla viabilità strategica, all’organizzazione e alla
pianificazione dei principali eventi di richiamo per comprendere come manchi una regia
sovraterritoriale, tanto inesistente quanto necessaria.
Inoltre, per i comuni periferici, la Comunità ha sostenuto storicamente una funzione di
contraltare alla “legge del mercato” che ha spinto la popolazione, il lavoro e i servizi verso
il fondovalle. Questo ha permesso al centro di avere una sua periferia, che oggi non esiste
più, tant’è vero che anche il centro non riesce a combattere il fenomeno dello
spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione. In sostanza, è diventato a sua
volta periferia di altri territori. Su questo tema in particolare è necessario mettere assieme i
dati e gli studi svolti nell’ultimo decennio sulla Carnia e sulla sua popolazione per costruire
politiche mirate.
Per quanto riguarda la tutela del territorio, anche in una chiave di valorizzazione, varie
progettualità negli anni hanno cercato di avviare uno sguardo sovraterritoriale, forse
senza trovare il dovuto appoggio a livello amministrativo. Certo è che il valore naturalistico
della Carnia avrebbe bisogno di un abbraccio ampio affinché ne sia garantita la tutela, a
nome dei suoi abitanti e di tutti i fruitori del territorio.
L’Europa nei suoi programmi settennali individua sfide per tutti i suoi territori e offre risorse
dirette che risultano accessibili attraverso la candidatura di progetti. Tali progetti non sono
tanto di ampliamento strutturale o di generazione di economie, quanto invece vettori per lo
scambio di conoscenze e di buone pratiche e per l’avvio di sperimentazioni innovative. Si
tratta d’altronde di bandi complessi che richiedono partenariati forti e buona capacità
amministrativa: per questo motivo è difficile che i singoli Comuni siano in grado, ad oggi, di
accedere a questi fondi e di gestirli.
L’approccio partecipativo dovrebbe essere la chiave di volta non solo dei processi di
consultazione (vedi attività per il PPR o, in passato, per i servizi territoriali socio-sanitari),
ma soprattutto una modalità per aumentare l’inclusione e riuscire ad attuare
progettualità e azioni che rispondano e siano sostenute dall’interesse e dai bisogni reali
dei cittadini della Carnia. In una terra fortemente individualista come la nostra, dove
ognuno cura il suo piccolo orto (sia a livello amministrativo comunale, sia a livello
imprenditoriale) è assolutamente imprescindibile, senza tra l’altro perdere autonomia a
livello locale.

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1.2 LE PROPOSTE

Pianificazione urbanistica

1.2.1 Sviluppo di una pianificazione urbanistica territoriale sovracomunale
Negli ultimi decenni si è assistito ad un fenomeno particolare: svuotamento delle abitazioni
nei comuni periferici e ampliamento delle zone residenziali dei comuni di fondovalle. Allo
stesso modo si sono sviluppate zone artigianali nei comuni periferici, spesso anche
prossime a quelle di comuni limitrofi, che in molti casi non sono completamente occupate.
É necessario un patto territoriale per una pianificazione che vada oltre l’interesse
particolare e che sia funzionale ad un utilizzo sostenibile del territorio. Gli strumenti da
utilizzare possono essere in prima battuta mappe di comunità che disegnino valori e
disvalori del territorio, immobili residenziali e produttivi non utilizzati, servizi (mancanze o
doppioni), spazi inutilizzati e ad alto utilizzo, aree turistiche, aree di pregio naturalistico,
posti letto, ecc. comune per comune. In seconda battuta si potrebbe proseguire
elaborando uno strumento più tecnico funzionale all’adozione dei necessari atti
amministrativi di livello comunale per una riconversione del territorio. Nella prima fase è
indispensabile un coinvolgimento il più ampio possibile, in cui siano le amministrazioni, la
popolazione, le associazioni, le associazioni di categoria, gli studenti, i lavoratori a
partecipare per far emergere le criticità e le potenzialità del territorio – sostanzialmente
nella fase di ricerca.

Sviluppo locale

1.2.2      Nuovi     stimoli     per      lo     sviluppo     e    la   promozione        locale
È necessario un forte coordinamento da parte della Comunità per lo sviluppo del territorio
nelle questioni che non possono essere lasciate ai singoli comuni, principalmente per due
motivi: interesse particolare e incapacità (tecnica, non solo “politica”) di intervento. Questo
principio deve valere per tutti i settori e a titolo di esempio poniamo due casi:
1. attività produttive: il coordinamento delle attività produttive presenti, il sostegno
tecnologico, l’attrazione di nuove imprese (che non devono essere necessariamente mega
capannoni ma possono essere anche piccole start-up) non possono essere questioni
lasciate ai singoli, proprio perché di interesse generale. In questo la Comunità dovrebbe
produrre lo stimolo e avviare un percorso assieme al Carnia Industrial Park per una
strategia produttiva, anche mettendo in campo proprie risorse economiche per sostenere
queste iniziative.
2. organizzazione eventi: non esiste una regia dell’animazione in Carnia. Molte iniziative
locali hanno raggiunto un livello alto grazie alla capacità di singole associazioni e
amministrazioni, tanto da potersi considerare veri eventi del territorio e non solo di un
singolo comune. La pianificazione ha portato altre zone montane a superare la Carnia in
visibilità e promozione (vedi Tarvisiano); questo anche a causa della fine dell’unico
Consorzio che aggregava tutto il territorio (Carnia Welcome) e quindi è viva la necessità
di un nuovo soggetto che metta insieme gli operatori e che sostenga il settore nella
promozione.
I due esempi vogliono essere chiarificatori dell’esigenza di una progettazione
sovracomunale, anche, ad esempio, in tema di infrastrutture.

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Ambiente e tutela del territorio

1.2.3 Parco Naturale della Carnia
Esiste una progettualità abbastanza datata (fine anni ‘90), intorno all’idea di un Parco
Naturale per la Carnia Centrale. Tale percorso, che pure aveva visto affidamento di
incarichi per lo studio e la progettazione, è stato vanificato da alcuni gruppi di pressione
locali o comunque da una poca energia da parte della classe politica. Riteniamo opportuno
ripescare questi percorsi e riprendere in considerazione questa strada. Tutta la retorica
della “wilderness”, cavalcata dal linguaggio turistico, sarà fuoco fatuo se non valorizzata
da un tragitto volto alla tutela ambientale – che già doveva essere avviato e la cui
necessità è dunque impellente. Il Parco Naturale può essere una concreta opportunità
per la tutela e il rilancio del territorio carnico, partendo anche dal lavoro già esistente
del Geoparco Transfrontaliero delle Alpi Carniche.

1.2.4 Contratto di fiume per l’alto bacino del Tagliamento e i suoi torrenti affluenti
La dovuta difesa dei fiumi e dei torrenti dalle prese dell’idroelettrico, che ha impegnato
molti Comuni e comunità negli ultimi anni, ha dimostrato una valida attenzione al tema
della tutela dell’acqua dolce della Carnia, sia per l’impatto paesaggistico e per i prelievi
che comportano, sia per l’approccio privatistico nei confronti della risorsa acqua. È il
momento giusto, considerato anche l’arenarsi di gran parte delle progettualità a fronte
della nuova legislazione in merito, per attivare un percorso che unisca difesa e proposta di
progettualità sul tema. I contratti di fiume, ovvero dei protocolli giuridici per la
rigenerazione ambientale dei bacini idrografici, sono ormai una realtà in molte parti
d’Italia: considerato che il Tagliamento tuttora risulta significativo in Europa per il
mantenimento “naturale” del suo corso, non sarebbe vano intraprendere, attraverso un
coinvolgimento collettivo, la strada del contratto di fiume come modalità partecipata di
gestione del corso d’acqua, basato su una valorizzazione che supera i confini comunali
e presta attenzione al bene acqua secondo un approccio olistico (risorsa paesaggistica,
naturalistica, etc.).
Al tal proposito vecchi progetti come WAREMA, ECOMUSEO AGHE, MEDIO CORSO
TAGLIAMENTO (risalenti anche agli anni ‘80) potrebbero fungere da punto di partenza per
attivare la popolazione e le amministrazioni in merito.

Progetti europei

1.2.5 Partecipazione condivisa a progetti europei con fondi a Gestione diretta
Centrali sono la partecipazione e la proposta di progetti sui fondi europei a Gestione
diretta per facilitare lo scambio di buone pratiche e di sperimentazioni. L’ufficio Affari
europei dovrebbe avere un forte scambio sul territorio, dialogare e progettare assieme alle
amministrazioni locali, sviluppare partnership, aiutare a sviluppare temi da sostenere con
progettualità a lungo termine. In vista della nuova programmazione è necessario
potenziare l’ufficio Affari europei anche in funzione di sostegno agli uffici comunali che,
con buona probabilità, potranno candidarsi a partecipare a qualche progetto singolarmente
o in forma associata.

Promozione e partecipazione

1.2.6 Rilancio dell’attrattività del territorio e promozione
Vanno perseguite iniziative mirate alla valorizzazione del territorio (esempio emblematico
recente è la zipline di Sauris). Bisogna perciò riuscire a promuovere le attività, la fauna, la
flora e la cultura locale non solo in F.V.G. ma anche all’esterno dei confini territoriali.
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Bisogna farsi conoscere! Il vivere in Carnia presenta sicuramente molte difficoltà, ma
troviamo che sia stato fatto un terrorismo eccessivo su questo. Va fatta un’opera di
promozione che metta in luce gli aspetti positivi del scegliere la nostra terra, come il
vivere a stretto contatto con la natura, avere altri spazi rispetto a quelli offerti dalle città.
È necessario un lavoro sinergico e omogeneo nella calendarizzazione e nella messa
in rete delle iniziative e delle opportunità, anche al fine di creare un’offerta territoriale
completa. Vanno pensate pubblicità sostenute a vicenda dai vari settori, creando
connessioni tra i mondi enogastronomico, culturale e sportivo-naturalistico, con offerte e
promozioni condivise. In questo senso è necessario usare più massivamente i canali di
comunicazione social per una pubblicizzazione più marcata, accattivante e attuale del
nostro territorio, cercando anche di attrarre personalità influenti che possano dare visibilità
alla Carnia.
Si può puntare poi alla realizzazione di un grande evento annuale che sia vetrina di tutta la
Carnia e che sia strutturato in maniera plurisettoriale.

1.2.7 Processi decisionali partecipativi
Il ristretto contesto montano può facilitare la proattività delle persone e l’identificazione dei
portatori d’interesse: si possono dunque promuovere conferenze tematiche o forum
dove esprimere la propria opinione sulle decisioni inerenti questioni particolari e dove i
cittadini possano dire la loro in un’ottica di condivisione di determinate scelte. Questi
contenitori possono fungere poi anche da megafono e raccoglitore delle istanze del mondo
associazionistico per ciascuno dei settori coinvolti. In generale, ogni futuro piano
sovracomunale non può che essere progettato con un forte coinvolgimento della
popolazione, attraverso strumenti efficaci di partecipazione attiva e co-progettazione.

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2 AREA CONCRETEZZA
TEMI DEL DIPARTIMENTO: Attività produttive, turismo, connettività, agricoltura,
artigianato, forestazione, viabilità.

2.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO
Concretezza: tre declinazioni per una riflessione sul futuro delle terre di Carnia.

La prima, essenziale, declinazione da cui si dirama tutta la riflessione inerente il futuro
della Carnia è quella della concretezza del volere. Prendiamo atto della situazione
esistente e ipotizziamo idee che, solo se concretizzate insieme con tutti i portatori di
interesse, potranno aiutare a dare una svolta a questa terra. Diamo importanza al nostro
volere concreto di cambiamento, di miglioramento e di sviluppo.

Altro elemento distintivo di questa area tematica è sicuramente la concretezza dei temi,
seconda declinazione del nostro agire. In questo documento evidenziamo analisi, proposte
e idee per un miglioramento degli aspetti più concreti e tangibili della vita di ogni abitante
delle terre alte. Spunti attinenti alle tematiche del lavoro che più rilevano in queste terre, si
pensi per esempio all’agricoltura; settori che abbisognano, per poter produrre in maniera
idonea e concorrenziale, in primissima istanza, di reti e infrastrutture fisiche e virtuali
veloci, capienti, ramificate, diversificate e facilmente accessibili. Tematica che completa
l’area è quella turistico-ricreativa che se intelligentemente strutturata può diventare motivo
di arricchimento e di promozione per tutta la Carnia. Quello della concretezza dunque
diventa un crogiolo di tante attività diversificate che in comune, prima di qualunque altro
aspetto, hanno quello di essere attività economico-lavorativa produttrice di utilità e di
reddito.

La concretezza dell’agire è chiaramente il significato che va a completare per ultimo
questa area tematica perché attiene alla concreta modalità di azione per il raggiungimento
dei fini che ci siamo prefissati. La concretezza dei temi non può che presupporre la
concretezza dell’agire: le tematiche oggetto di questa disamina possono essere attuate
solo e soltanto attraverso un concreto materiale, se vogliamo anche fisico, agire dell’uomo,
dell’amministratore ma non solo. Per dare uno slancio a questi settori è necessaria una
attività che non deve soltanto essere azione prettamente propositiva, pianificatoria e di
concetto ma che richiede soprattutto un agire che metta in pratica in maniera tangibile e
concreta queste nostre idee.

2.2 LE PROPOSTE
Attività produttive
2.2.1 Aiuti concreti alle attività produttive
Bloccare la migrazione verso il fondovalle, la cui funzione di “argine” si è rilevata negli
scorsi anni utile ma decisamente insufficiente, dev’essere un obiettivo primario per la
Comunità di Montagna e proprio per questo è fondamentale mantenere efficienti e
redditizie le piccole realtà rimaste tra le montagne e programmare un recupero di tutte
quelle attività che hanno chiuso i battenti nel recente passato. Il termine programmare
diviene qui centrale, perché segna il desiderio di svolta rispetto un’azione finora portata
avanti principalmente con interventi una tantum: la normalità dovrebbe essere
caratterizzata da una serie di incentivi e sgravi ben determinati, adatti alla nostra realtà
fatta di molte attività produttive di piccole dimensioni diramate in un territorio vasto, e
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armonizzati con le agevolazioni messe in campo da enti di livello superiore, ai quali
affiancare eventuali misure aggiuntive per situazioni specifiche.
Senza un lavoro e senza nemmeno la possibilità di creare lavoro, il futuro dei paesi più
reconditi sarà quello di diventare paesi fantasma.

Connettività

2.2.2 Un piano di sviluppo della connettività
La connettività è sinonimo di sviluppo e attrattività di impresa. Quando si parla della Carnia
di domani ci si deve imporre un assunto di base: nessuno deve rimanere senza la
possibilità di informazione, istruzione e lavoro.
Abbiamo visto come la pandemia da Covid-19 abbia posto pesanti limiti allo sviluppo
culturale ed innovativo della nostra popolazione ed è per questo che vogliamo sottolineare
l’importanza di una Carnia connessa ed organizzata. È necessario proseguire nella
creazione di una “connessione sociale” ampliata a tutto il territorio montano, che possa
offrire stabilità a tutti coloro i quali necessitano di una connessione internet per poter avere
accesso al mondo del lavoro ed a quello dell’istruzione.
Se davvero si vuole investire in questi ultimi due settori è necessario in primis risolvere le
annose problematiche inerenti le carenze strutturali in tema di connettività, a partire
dai costanti disagi dettati dalle falle nelle coperture delle reti mobili. A tal proposito si
evidenziano le numerosissime zone della nostra montagna scoperte addirittura da un
segnale che permetta almeno l’indispensabile e basilare collegamento telefonico e la
scarsa capacità di utilizzo dei mezzi di comunicazione già esistenti da parte di larga fetta
della popolazione. Se nessuno deve rimanere indietro è proprio da qui che si deve partire:
un’azione coordinata per garantire la connessione a tutti gli utenti e una corretta
educazione all’utilizzo delle tecnologie esistenti da parte di qualsivoglia categoria di
fruitore, prestando un occhio di riguardo agli adolescenti e alle persone più anziane della
nostra società.

Agricoltura e artigianato

2.2.3 Un rinnovato sostegno alla filiera corta per riavvicinare produttore e
consumatore
È necessario riaccendere il sostegno della filiera corta, che in un territorio storicamente
supportato da piccoli allevatori e agricoltori deve essere perseguita come un interesse
pubblico. La diffusione della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) ha eroso quote di
mercato in maniera sempre maggiore al piccolo rivenditore e di conseguenza al piccolo
produttore, poiché la maggior parte delle derrate alimentari vendute dalla GDO non
proviene dal territorio montano. Una filiera sostenibile deve far leva su l'accorciamento
della distanza produttore-consumatore, sulla freschezza del prodotto, sulla
convenienza e sulla qualità/conoscenza diretta della materia prima. In questo senso è
fondamentale sostenere e agevolare la messa in rete e l’aggregazione delle aziende
agricole locali. A tale scopo possono rivelarsi utili anche delle iniziative quali gli
abbonamenti spesa, la vendita a domicilio e i GAS (Gruppi d'Acquisto Solidale) che
puntano sul rapporto di fiducia e prossimità con l'allevatore e che risultano essere ancora
marginali.

2.2.4 “Marchio Carnia” per una concreta politica di caratterizzazione dei nostri
prodotti
Nell’ottica di salvaguardare le piccole realtà e valorizzarne una loro azione coesa, è
consigliabile incentivare, a stretto contatto con Ersa e Università, la caratterizzazione di
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alcuni prodotti dell’agroalimentare in modo tale da renderli competitivi e chiaramente
riconoscibili sul mercato della qualità. Questo principio si può applicare sia ai prodotti
dell’allevamento (sulla falsariga di quanto già fatto in altre realtà con la razza piemontese)
sia ai prodotti dell'agricoltura, tramite una politica di concreta reintroduzione di colture
tradizionali che sarebbe sinonimo diretto di qualità anche per i prodotti naturalmente
derivabili (es. mosto) e garanzia per la tutela di antichi mestieri e tradizioni.
Conseguenza naturale della caratterizzazione dei prodotti è la creazione di un “Marchio
Carnia”, che promuova i prodotti riconoscendone varianti zonali e peculiarità, che sia più
a misura delle realtà locali rispetto al neonato e cervellotico “Io Sono FVG” e che venga
accompagnato da una vetrina sia fisica sia virtuale, capace di raccogliere, promuovere e
commercializzare tutti i prodotti recanti il marchio.

2.2.5 Laboratori pubblici di vallata per il settore ortofrutticolo
Un obiettivo è la creazione di laboratori pubblici di vallata per la produzione di trasformati
ortofrutticoli, usufruibili da tutti coloro i quali ne sono sprovvisti e non hanno la capacità
economica necessaria per affrontare un investimento di tale portata, ma anche a servizio
degli istituti scolastici e degli enti del terzo settore, per la formazione degli utenti e
l’inserimento (o il reinserimento) nel mondo del lavoro.

2.2.6 Aziende agricole locali multifunzionali
La multifunzionalità delle aziende agricole è una strategia importante, soprattutto per la
dimensione ristretta delle imprese carniche: per multifunzionalità si intende la possibilità di
attivare servizi che vanno dalla gestione paesaggistica-ambientale del territorio, su
affidamento degli enti pubblici, alla diversificazione in chiave turistica, sociale e didattica.
Questo approccio potrebbe essere favorito stimolando convenzioni e accordi che
permettano alle aziende di attivare nuovi contesti di operatività.

2.2.7 Artigianato come veicolo di promozione territoriale
Il settore dell’artigianato ha sofferto fortemente l’incapacità di adattarsi ai rapidi
cambiamenti globali. In questo caso l’intervento che questo organo può e deve imporsi di
fare, se vuole salvaguardare le filiere di maggiore pregio, è ancora più urgente. L’azione
va messa in atto sempre con la doppia ottica di mantenere le tradizioni e guardare al
futuro, sfruttando possibilità quali il commercio turistico. La Carnia non ha, se non in
qualche caso estremamente locale, un prodotto commerciale che la rappresenti e che sia
un vero e proprio souvenir identificativo del territorio che il turista riporta a casa dalla
sua vacanza come ricordo indelebile della nostra zona.
Allo stesso modo si può pensare a delle produzioni mirate ad innalzare l’immagine
della ristorazione e dei pubblici esercizi, delle feste e degli eventi, così da creare anche
nuovi posti di lavoro, specialmente nelle zone più periferiche.

Turismo

2.2.8 Ripensare il turismo in chiave lenta e sostenibile con più sinergia tra le realtà
territoriali
La Carnia non si presta a strutture turistiche imponenti, il turismo delle nostre terre deve
rispettare il vissuto di questi luoghi discostandosi dal tradizionale turismo di massa, ma
anche dal classico turismo di montagna, quale quello sostenuto in Trentino Alto Adige. In
altri termini l’unico turismo che è compatibile con questa terra è quello caratterizzato da
eco-sostenibilità e naturalità; un turismo che esalti l'offerta dell’esistente (borghi,
montagne, fiumi, laghi) permettendo al turista "un’esperienza di montagna” autentica
ed esclusiva, dal profilo ambientale a quello culturale.
                                              10
Bisogna agire dunque in una più stretta collaborazione tra le amministrazioni, i privati e le
realtà che offrono servizi turistici (in primis Promoturismo FVG). Mappe geografiche, sia
virtuali che cartacee, che mettano in luce percorsi ciclabili e pedonali, servizi di guide
naturalistiche, turistiche e alpine, eco bus turistici, offerte outdoor, pubblici esercizi a
disposizione, storia e valorizzazione dei prodotti locali, eventi e mostre, creazione di
itinerari e percorsi tematici, possono essere un vero incentivo alla scoperta di tutto il
territorio montano. Fondamentale a questo proposito è anche la manutenzione costante
dei sentieri e la dotazione di una più dettagliata cartellonistica, anche rafforzando la
collaborazione con le sezioni del CAI.

2.2.9 App della Carnia e Card per promuoversi e coordinarsi
Il coordinamento e la promozione dell’offerta turistica sarebbe più semplice ed efficace
tramite la creazione di un’App “Carnia”, dove enti pubblici e aziende possano pubblicare
e tenere aggiornati i contenuti, coordinati da un unico soggetto che conosca l’intera realtà
(rifacendosi anche al progetto Carnia App di Euroleader di alcuni anni fa). Per sviluppare
un’idea di turismo diffuso lo strumento più idoneo è certamente quello delle “card” che
offrono convenzioni con musei, noleggi, ristorazione, servizi vari. È necessaria dunque
una rete di informazione turistica fisica e virtuale, accessibile in ogni luogo, che sia in
grado di pubblicizzare il settore in modo globale e informare il turista dell’esistenza delle
singole offerte.
Il modello dell’albergo diffuso è stato precursore in questo e ancora oggi, dove gestito
come sistema integrato locale, è riconosciuto e porta evidenti benefici all’economia locale,
oltre ad essere stato utile strumento di riqualificazione urbana.

Viabilità

2.2.10 Una programmazione lungimirante in tema di viabilità
Se sulle grandi opere, come i grandi collegamenti tra valli e fondovalle, che sono
certamente necessarie anche in un’ottica di insediamenti produttivi, la Comunità potrà
avere solo una voce “politica”- per quanto da esercitare in maniera convinta - ci sono altre
situazioni sulle quali l’ente sovracomunale potrà intervenire con maggiore peso e ottenere
risultati più immediati. Essenziale in questo senso è la risoluzione dei disagi che sono
nati dalla diminuzione delle corse offerte dal trasporto pubblico locale e che si sono
palesati in questi mesi sia per via della pandemia, sia delle abbondanti nevicate. La
soluzione qui può essere, oltre all’ottenimento di una maggiore incidenza sulle scelte
operate da chi offre questo servizio, la creazione di un servizio di trasporto alternativo
che colleghi Tolmezzo alle località turistiche durante i periodi di maggior richiamo, per
evitare lunghe code sulle nostre strade non adatte ad un turismo di massa (specialmente
d’inverno).

2.2.11 Potenziamento della rete ciclo pedonale
Un altro tema centrale è quello relativo alle forme di viabilità alternativa. In questo senso
non servono a nostro avviso soluzioni avveniristiche, ma va assolutamente accelerato il
processo di completamento della rete ciclo pedonale con l’obiettivo di collegare tutte le
valli senza lasciare tratti scoperti o comunque di difficile agibilità, che rendono zoppa
l’infrastruttura. Le potenzialità sono alte, sia in ottica di un turismo lento che di un cambio
di paradigma negli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, il tempo però stringe.

                                              11
Forestazione

2.2.12 Una migliore organizzazione della filiera del legno e della viabilità forestale
La storia della Carnia parla chiaro: le risorse del bosco sono state per secoli uno degli
elementi di maggior pregio della nostra terra, ma al tempo stesso sono state quasi sempre
depredate. Un coordinamento dall’ente sovracomunale - assieme ai soggetti presenti sul
territorio che si occupano di foresta - per promuovere il completamento della filiera del
legno e delle sue fasi di trasformazione, si rivela fondamentale e più adatto dei soli
incentivi alle aziende che lavorano nelle sole fasi iniziali. La materia prima esiste ed è
abbondante ma è necessario incentivare tutto il settore che concerne la lavorazione
della stessa, al fine di creare maggiore valore aggiunto, promuovendo l’insediamento
dell’intera filiera della lavorazione del legno nella nostra terra.
Legata alle fasi della raccolta è la delicata questione delle viabilità forestali. Su di queste
va fatto un ragionamento più strutturato di quello messo in atto finora, in modo tale da
disincentivare cattedrali nel deserto, ma promuovendo al tempo stesso l’utilizzazione
dei boschi che offrono legname di pregio. Completamento della filiera, utilizzazione del
legname di pregio e riordino dei fondi incolti limitrofi ai paesi attraverso la promozione delle
modalità e dei sistemi legislativi per il riordino fondiario sono le basi di partenza per la
creazione di un utilizzo del bosco ordinato e omogeneo che consenta alla Carnia di
accrescere l’importantissima vocazione della lavorazione del legno, attività che dovrebbe
caratterizzare ogni solida economia delle terre alte.

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3 AREA BENESSERE
TEMI DEL DIPARTIMENTO: Sanità, assistenza, welfare, sport, servizi al cittadino,
politiche del lavoro e occupazione, politiche abitative

3.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO

In quest’area vengono analizzate e studiate tutte le tematiche volte a creare il benessere
sociale dei cittadini del territorio montano. La nostra intenzione è affrontarle in maniera tale
da incentivare il ripopolamento della Carnia attraverso il potenziamento di quei servizi
essenziali che migliorano la qualità della vita.
Negli ultimi anni si è visto un impoverimento dei servizi sanitari specialmente nei territori
periferici, l’età media degli abitanti delle nostre terre sta aumentando sempre di più e
questo richiede un maggiore sostegno e un’assistenza mirata. Riteniamo fondamentale
affrontare questa tematica coinvolgendo le istituzioni e i cittadini per capire le
problematiche e gli elementi carenti relativamente all’assistenza domiciliare nel territorio,
al fine di migliorare l’offerta dei servizi di domiciliarità. Vogliamo anche coinvolgere la
popolazione locale nella costruzione del proprio benessere psicofisico e nel
rafforzamento del capitale sociale ("welfare generativo"), attraverso dei percorsi
educativi sulla corretta alimentazione e il giusto movimento fisico.
L’attuale situazione dell’occupazione lavorativa fa ben sperare, il nostro territorio ha un
tasso di disoccupazione al di sotto della media del Paese e un’offerta di posti lavorativi
ricercati e specializzati per ogni grado di studi. Ci sono realtà industriali ben consolidate
che danno lavoro a molte persone e ogni giorno nelle aziende del Carnia Industrial Park
arrivano circa 900 lavoratori pendolari dalla pianura.
Quello che chiediamo venga affrontato ed esaminato dalla Comunità di Montagna è uno
studio sul perché questi lavoratori non decidano anche di viverci. L’attuale situazione
però risulta carente sugli spazi e gli incentivi per le nuove professionalità legate al turismo,
al marketing e alla promozione. Insufficiente risulta anche la possibilità di accedere alle
nuove modalità di lavoro: a seguito dell’emergenza sanitaria tante aziende hanno
incentivato il telelavoro che ha provocato delle sostanziali variazioni nelle abitudini
lavorative, tanti dipendenti si sono trovati a poter svolgere la loro attività a distanza, da
casa o da uno spazio diverso da quello aziendale; questo deve essere visto come
un’opportunità per il nostro territorio ed è per questo che chiediamo che tutte le nostre
aree dal fondo valle alle terre alte vengano potenziate da una rete Internet veloce e
stabile.
Per quanto riguarda lo sviluppo degli sport, l’attuale situazione premia principalmente il
calcio giovanile e la pratica invernale dello sci alpino, le varie istituzioni promuovono con
ingenti somme queste due attività, che però non devono essere le uniche a ricevere
attenzione. Crediamo che il nostro territorio abbia anche molte altre attività sportive
(trekking, bike, arrampicata, sci nordico, sci alpinismo…) che andrebbero potenziate e
promosse sia per i nostri cittadini che per attirare presenze da fuori; queste non
richiederebbero investimenti in grandi opere ma in cura e potenziamento dell’esistente
(piste ciclabili, rete sentieristica, pareti di arrampicata…) e in un’adeguata promozione
turistica.

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3.2 LE PROPOSTE

Sanità, assistenza e welfare

3.2.1 Ripensare la sanità locale con un potenziamento dei servizi di prossimità
La pandemia ha messo a nudo le criticità di un sistema sanitario che negli ultimi decenni,
nonostante i proclami, si è basato sulla centralizzazione del servizio, in linea con tutti gli
altri settori. Se questa emergenza sanitaria ci ha insegnato qualcosa, è che anche in
sanità e assistenza, è fondamentale evitare l’accentramento, mantenendo il più possibile il
servizio sul territorio. In questo senso va rinnovata la partecipazione e il rapporto tra
Comuni e Servizio Sociale, coinvolgendo gli stessi in progetti condivisi per costruire piani
assistenziali ad hoc sulla persona e per rafforzare la chiarezza e l’informazione per i
cittadini, anche attraverso l’apertura di sportelli sul territorio.
In quest’ottica il ruolo di mediazione va svolto dall’ente di area vasta, assieme ad una
maggiore condivisione e pianificazione tra la Comunità di Montagna e l’Azienda Sanitaria
per potenziare il servizio territoriale: pensiamo ad infermieri e fisioterapisti di Comunità
che hanno in gestione un determinato territorio, che siano in contatto tra loro e con medici
di base e che possano attivare i vari servizi per le cure primarie verso persone con
cronicità, senza necessità di prescrizioni specialistiche e difficoltà burocratiche. Questo
può avvenire anche attraverso lo sviluppo della domiciliarità innovativa per anziani
non autosufficienti o disabili con parziale autonomia seguiti dai vari servizi sociali. La
Carnia può diventare un laboratorio di nuove pratiche, ma alla base devono esistere una
forte convinzione e un valido supporto.

3.2.2 Rafforzamento dei servizi per il sostegno psicologico
Assieme a questo vanno potenziati i servizi di sostegno psicologico nel servizio pubblico e
va incentivata una maggior comunicazione negli ospedali e nelle strutture per anziani con i
familiari degli assistiti. Solo con il distacco obbligato tra degenti e familiari in questi mesi
abbiamo capito quanto sia centrale il tema psicologico e affettivo nella cura del malato o
dell’anziano.

3.2.3 Una rete di condivisione tra professionisti del settore sanitario
Sulla base di quanto progettato con Aree Interne, si può migliorare ulteriormente la rete di
collegamento e gli spazi condivisi tra professionisti sanitari quali medici di base, pediatri di
famiglia, assistenti sanitari, etc. per garantire una maggiore continuità del servizio e
favorire aggiornamento e condivisione di esperienze tra professionisti.

3.2.4 Una nuova educazione al benessere e alla salute
Assieme alle attività strettamente sanitarie e assistenziali, riteniamo fondamentale la
promozione di una nuova educazione al benessere, alla salute (tramite professionisti
esterni su temi quali educazione nutrizionale, sessuale, ambientale o uso di sostanze
stupefacenti) e sportiva a partire dalle scuole del territorio.
In questo settore, quindi il ruolo della Comunità di montagna è duplice: da un lato è
fondamentale il lavoro di coordinamento e organizzazione territoriale, assieme
all’Azienda Sanitaria, promuovendo forme di collaborazione e partecipazione fondate
sull’alleanza tra comuni, azienda sanitaria, autonomie scolastiche, famiglie, civismo attivo
e terzo settore, istituzioni culturali e mondo produttivo; dall’altro vanno individuati alcuni
progetti da finanziare o di cui incentivare la realizzazione, a fronte di impegni da parte
degli Enti Locali o altri enti, con l’obiettivo di ampliare i territori di realizzazione dei diversi
modelli proposti: Case della Salute, Consultori, Pediatria di gruppo, Ridefinizione dei
sistemi integrati per gravidanze e neonati a rischio, servizi di neuropsichiatria infantile,
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programmi di sostegno alla genitorialità integrati nei percorsi nascita. Questi sono poi da
accompagnare con un robusto framework di monitoraggio e valutazione, compresi i costi e
l’impatto. La regia di tali progetti, multicentrici per definizione, può essere di volta in volta
affidata a un ente territoriale competente (Regione, Azienda, Comune), includendo il Terzo
settore, mentre la valutazione andrebbe affidata ad un ente esterno.

Sport

3.2.5 Migliorare l’organizzazione complessiva dell’offerta sportiva
Il settore sportivo caratterizza fortemente le comunità locali con una massiccia presenza di
associazioni sportive praticamente in tutti i comuni. Questa presenza è però rivolta in gran
parte all’attività agonistica giovanile, mentre viene posta poca attenzione a tutto ciò che
può ruotare attorno al mondo dello sport, sia in tema di sviluppo turistico sia in tema di
generale benessere della persona.
Sarà determinante quindi mettere in rete e promuovere l’offerta sportiva, sia per i
residenti locali, sia per i turisti. L’assenza di grandi impianti o grandi strutture non è
necessariamente un limite ma può essere una ricchezza se le strutture di piccole e medie
dimensioni vengono viste ed utilizzate in un unico contesto territoriale.
La Carnia è poi ricca di strutture e impianti che sono poco utilizzati. Queste strutture -
come ad esempio nei casi delle piscine comunali e degli impianti di sci di fondo - non sono
di semplice gestione, sia per i costi sia per la complessità, sono però una ricchezza
enorme e siamo convinti che si debbano mettere in campo azioni utili al loro utilizzo, in
primis da parte della cittadinanza, anche nell’ottica della promozione di uno stile di vita
sano e salubre, sfruttando ciò di cui già, ad oggi, il nostro territorio dispone.

3.2.6 Potenziare l’attività all’aria aperta
Tema dibattuto e discusso, sul quale molta opinione si muove, è quello del cicloturismo,
che va promosso e sviluppato, assieme però a tutta l’attività outdoor che il nostro territorio
può offrire, dal trekking all’arrampicata, al canyoning, pensando anche a nuove, mirate,
strutture che possano completare l’offerta del territorio, inserendo e permettendo di
avviare quelle discipline che ancora non hanno gli impianti necessari.

3.2.7 Incentivare l’attività motoria per la terza età e per i diversamente abili
L’attività motoria e sportiva risulta fondamentale anche per l’anziano; oltre a rappresentare
un beneficio in termini di salute fisica, esso può essere anche un’opportunità di
socializzazione. Riteniamo opportuno sperimentare e avviare progetti di motricità con
gli anziani, anche attraverso figure professionali in accordo con l’azienda sanitaria e con
piccoli investimenti sugli impianti e sulle strutture necessarie per l’AFA (attività fisica
adattata in base alle patologie).
Al pari, è necessario verificare l’offerta sportiva per disabili e incentivarne l’attività,
creando, se necessario, strutture polifunzionali adatte anche alle disabilità.

Politiche del lavoro e occupazione

3.2.8 Incentivi per le nuove assunzioni e per la residenzialità
Proponiamo di porre in atto una politica che preveda forme di sostegno e agevolazione per
tutte le attività che si impegnano ad assumere personale giovane e residente, o che si
impegni a trasferire la residenza, nel territorio carnico.
Inoltre, come è vero che esistono dei pendolari che si spostano dalla Carnia per lavoro, è
vero anche che esistono coloro che si spostano in Carnia per lavoro. La pandemia ha poi
portato alcuni nuovi abitanti nei nostri Comuni che si sono spostati alla ricerca di maggiori
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spazi. Riteniamo sia utile favorire le nuove residenze, anche attraverso la promozione di
una qualità di vita maggiore. Siamo portati alla ricerca e allo studio dei fenomeni e
crediamo che un primo passo sia un’indagine territoriale, utile a conoscere i motivi di
emigrazione così come quelli (ancora pochi) di immigrazione, oltre che sul pendolarismo e
sui rischi o vantaggi che esso comporta.
A fianco a questo si può pensare ad incentivi e sgravi fiscali, coordinati con le
amministrazioni comunali, per abbattere i costi d’affitto a favore di giovani coppie che
scelgono di vivere in Carnia.

3.2.9 Corsi di formazione digitale
Nell’epoca della digitalizzazione e in una fase di necessario adeguamento delle
infrastrutture informatiche, non si può prescindere da una preparazione e da una
conoscenza dei mezzi a disposizione. Per questo vanno promossi, assieme agli enti del
settore, corsi di formazione per la digitalizzazione finalizzati all’accrescimento delle
conoscenze per le aziende e per i privati cittadini. Il limite infrastrutturale esiste e va
colmato, ma la stessa attenzione va dedicata al saper usare gli strumenti digitali, anche
per agevolare i rapporti tra aziende o privati e la pubblica amministrazione.

3.2.10 Un piano per lo smart working
Il lavoro agile, o smart working, è sempre più centrale nelle dinamiche moderne. Va
studiato un serio piano per la creazione dei coworking, spazi di lavoro condivisi nelle
varie vallate e nel capoluogo. Luoghi attrezzati digitalmente ma anche luoghi dove
condividere valori, esperienze, idee e risorse, per liberi professionisti o professionisti che
normalmente lavorano da casa e che genericamente non sono impiegati nella medesima
organizzazione o per chiunque lavori da casa e non possegga tutti gli strumenti idonei. Per
la loro creazione si può pensare a investimenti su spazi e locali vuoti o sfitti da comprare e
riqualificare/ristrutturare mettendoli a servizio di questa finalità o alla riqualificazione di
immobili pubblici.
 Questo può procedere di pari passo ad una politica che incentivi chi sceglie di restare
 nel nostro territorio lavorando per aziende con sede all’esterno. Inoltre si può
 pensare a fornire strutture adeguatamente attrezzate per favorire l’afflusso di ricercatori
 legati ai temi naturalistici della nostra terra.

3.2.11 Puntare al rafforzamento dell’offerta lavorativa nell’ambito turistico
Sempre trattando il tema della potenziale nuova occupazione, un ampio spazio è
concesso dalle professioni turistiche. Senza voler entrare nelle aggregazioni di imprese, al
pari dei sostegni regionali, vanno incentivate e sostenute quelle forme aggregative che si
occupano di organizzazione dell’offerta turistica, dell’animazione territoriale e della
promozione turistica. Esse presentano la possibilità di nuovi occupati in un settore
strategico dell’economia montana. Di pari passo è necessario sollecitare la Regione Friuli
Venezia Giulia per l’organizzazione dei corsi abilitanti alle professioni turistiche
previste dalla Legge regionale 2/2002 in luoghi di facile accesso per i residenti dei Comuni
della Carnia. Il tema delle guide abilitate è fondamentale per la costruzione dell’offerta e il
nostro territorio ne è assolutamente carente.

Politiche abitative

3.2.12 Una politica che guardi alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare
In tema di politiche abitative è necessario intervenire su una pianificazione strategica di
area vasta. Il forte e continuo calo demografico ha provocato anche un notevole
depauperamento del patrimonio immobiliare che si presenterà come un problema evidente
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per le amministrazioni locali che dovranno affrontarlo nei prossimi anni, anche come un
tema legato alla sicurezza e alla pubblica incolumità. In questo senso risulta necessario
supportare il cittadino rispetto all’informazione delle agevolazioni per la
ristrutturazione (detrazioni e contributi), che non sempre sono di facile comprensione. Va
quindi favorita la ristrutturazione del patrimonio immobiliare residenziale, anche in accordo
con la Regione e con l’Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale, ai fini di
regolamentare o agevolare la residenzialità anche nelle zone periferiche.

3.2.13 Potenziamento delle politiche di sostegno alla natalità
Alcuni Comuni maggiormente virtuosi in questo campo, hanno messo in atto dei sostegni
per le nuove famiglie e dei bonus nascita. Siamo convinti che siano esperienze positive,
che, stante la libertà delle singole amministrazioni comunali di poter disporre le proprie
politiche, andrebbero potenziate, promosse e uniformate anche in funzione della
marginalità del territorio.

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4 AREA ARMONIA
TEMI DEL DIPARTIMENTO: TEMI DEL DIPARTIMENTO: cultura e beni archeologici,
spettacolo, scuola e formazione, associazionismo, aggregazione.

4.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO

4.1.1 Cultura e spettacolo
Il territorio carnico presenta una notevole vivacità e delle evidenti potenzialità in termini di
sviluppo e offerta culturale. Molte sono le realtà attive nel settore e molte le offerte pensate
e realizzate localmente, così come varie sono le bellezze e peculiarità del territorio che
rappresentano un importante patrimonio. Ciò che si evidenzia come carente è un lavoro
effettivo di messa in rete, uno sguardo di prospettiva e completezza, che coordini queste
realtà in maniera armonica e concreta, esaltando specificità e punti di forza e trovando le
giuste sinergie, attraverso un respiro ampio. La futura Comunità di Montagna può
assumere questo ruolo centrale di coordinamento, rafforzando il lavoro già fatto in
questi anni da reti come CarniaMusei e il Geoparco delle Alpi Carniche, o dalla sinergia tra
comuni nel Sistema Bibliotecario della Carnia, e lavorando nella scia di progetti di
successo come Carniarmonie e Leggimontagna.
Anche dal punto di vista dello spettacolo l’offerta è discretamente variegata, con
eccellenze quali la Stagione di Prosa della Carnia e varie esperienze teatrali locali, tuttavia
riscontriamo anche in questo caso la necessità di una maggiore valorizzazione e il bisogno
di collegare anche questo settore con la promozione della nostra terra e la riscoperta dei
luoghi.

4.1.2 Scuola e formazione
Il tema va letto in chiave territoriale e non più comunale. Dal punto di vista dell’istruzione il
territorio carnico presenta un’offerta scolastica strutturata, con un centro studi - per quanto
riguarda le secondarie di secondo grado - sviluppato su più indirizzi, dove però si nota la
mancanza di un indirizzo legato alla specificità montana che possa poi essere
prodromico all’insediamento di una sede universitaria locale.
Prendendo spunto anche dall’analisi realizzata dalla Consulta Giovani di Tolmezzo, ciò
che ravvisiamo è una sorta di pregiudizio che talvolta esiste verso le scuole locali, il quale
ci porta alla necessità di creare un’immagine maggiormente positiva dei nostri istituti
e una loro promozione più efficace. E’ infatti presente una quota di ragazzi, pur non
allarmante, che sceglie di frequentare istituti esterni al nostro territorio, vanno dunque
create le condizioni per arginare questa forma di “dispersione”. Nel contesto locale poi si
ravvisa la necessità che gli istituti vengano concepiti come una rete aperta in
costante collegamento con la realtà circostante.
Per quanto riguarda invece il mondo delle scuole primarie ravvisiamo la difficoltà delle
piccole scuole di paese e pensiamo vadano favoriti studi e percorsi specializzanti per
differenziare l’offerta.

4.1.3 Aggregazione
La partecipazione e la capacità di creare aggregazione devono partire in primis dal mondo
giovanile dove si riscontrano delle carenze strutturali, sopperite parzialmente dal grande
lavoro del mondo associazionistico. Riteniamo vadano incentivati luoghi dove gli
incontri e la socialità possano essere favoriti, stimolando anche al contempo buone
pratiche di cittadinanza e pensiero rivolto al futuro.

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Allo stesso modo crediamo che vadano strutturate le connessioni e l’armonizzazione tra
le tante realtà associazionistiche del territorio e vadano anche favoriti processi di
partecipazione dei cittadini, ora in parte carenti, alla vita pubblica della Comunità. Il
processo decisionale è certamente demandato nella logica democratica agli organismi
politici, ma riteniamo che si possano incentivare anche maggiori forme di coinvolgimento
attivo del tessuto sociale del territorio.

4.2 LE PROPOSTE

Cultura, tradizione e spettacolo

4.2.1 Conferenza Intercomunale della Cultura
Partendo dal fatto che un vero e proprio coordinamento strutturato attualmente esiste di
fatto solo nell’ambito bibliotecario, traendone ispirazione per un ampliamento della buona
funzionalità, si pensa alla creazione di un coordinamento sovracomunale delle realtà
culturali. Questo al fine di favorire una programmazione condivisa e scambiarsi le best
practices in una logica di sviluppo territoriale. Un “luogo” permanente dove gli esponenti
e i portatori d’interesse possano raccordarsi - anche in una forma multilivello -
assieme agli amministratori locali, superando la frammentarietà dell’offerta. Con l’intento
inoltre di armonizzare la promozione a livello comprensoriale sia dei beni sia degli eventi
legati al mondo culturale, mirando inoltre a potenziare i servizi informativi, anche in
accordo con gli uffici turistici.

4.2.2 Promozione del patrimonio culturale come Museo Diffuso
Pensiamo ad un rafforzamento della rete di CarniaMusei implementando il lavoro di
collegamento tra le varie realtà museali, con un rafforzamento della parte promozionale,
tramite modalità innovative che si ricolleghino anche al digitale, con l’offerta di pacchetti
comprensivi di un’offerta multisettoriale e la creazione di itinerari tematici. L’obiettivo è
quello di arrivare ad un concetto di “Museo Diffuso”, dove la rete venga fruita nella sua
pienezza con un percorso coerente e completo, e dove i siti d’interesse divengano
maggiormente accessibili e vengano compresi in un percorso alla scoperta della
bellezza e della storia carnica. Va inoltre promossa una mappatura del patrimonio e
delle potenzialità esistenti per capire quali siti rivitalizzare e rilanciare.

4.2.3 Professionalizzazione di figure per la valorizzazione dei percorsi culturali
Favorire la formazione e l’assunzione di professionalità del settore che conoscano la storia
e la cultura locale e le bellezze del nostro territorio. Ciò al fine di potenziare l’apertura di
musei e siti d’interesse e luoghi della tradizione, tramite figure che sappiano fare uno
storytelling che coinvolga i visitatori in veri viaggi alla scoperta della Carnia. In
questo senso si può puntare anche all’inserimento di studenti in alternanza scuola - lavoro
e neolaureati che possono figurare come guide turistiche nel periodo estivo e nei periodi
maggiormente turistici, e come operatori didattici, che raccontino e connettano gli studenti
col territorio, nel periodo invernale o comunque nei periodi di minor afflusso. Si può
pensare anche a incentivi che favoriscano la creazione di una start up o cooperativa volta
alla formazione professionale del personale necessario.

4.2.4 Una rete culturale tra passato e presente
Favorire la creazione di percorsi culturali multidisciplinari (storia, arte, cinematografia,
letteratura, musica, archeologia..) che si intrecciano formando uno spettro completo delle
potenzialità artistico-culturali del nostro territorio, con progettualità che uniscono le diverse
realtà comunali. Si può partire da un festival della cultura carnica, intesa in tutte le sue
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