CUMò: una visione aperta per la Carnia di domani - CUMò
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
CUMò: una visione aperta per la Carnia di domani Con questo documento intendiamo porre sulla scrivania dell'amministrazione della Comunità di Montagna alcuni spunti che crediamo possano essere utili al fine di una pianificazione degli interventi che l’ente sovracomunale sarà chiamato ad attuare. Pensiamo che sia necessario agire in maniera molto incisiva, verso una politica di rilancio del nostro territorio, con specifico riferimento alle azioni riguardanti l’esistente, per evitare di cadere nel comune errore che spesso ha portato a disperdere grosse energie nella redazione di piani e programmi astratti. Manifesti sbiaditi di proposte non realizzate, utili solo a qualche studioso del futuro incuriosito dal voler trovare le cause della loro mancata realizzazione, e forse agli amministratori di turno per ottenere un po’ di visibilità, benché effimera e temporanea. Questo elaborato, lo specifichiamo, non ha la pretesa di essere la migliore ricetta per il benessere e il rilancio della Carnia, ma vuole essere sintesi delle varie sensibilità dei giovani che vi hanno apportato il proprio contributo e che sentono il bisogno di cambiare, con un rinnovato ottimismo verso il futuro. Si tratta di un documento aperto, poiché siamo pronti a ricevere stimoli e contaminazioni da parte di coloro che hanno qualcosa da dire e che sinora non han trovato il modo e il luogo per esprimersi. In primis infatti pensiamo che sia necessario un dialogo costruttivo da realizzare assieme a chi abbia qualche apporto utile, tuttavia riteniamo che sia di primaria importanza giungere a un punto di arrivo, un approdo di sintesi concreto che rappresenti il nostro volere. Non possiamo permetterci di essere gli scrittori e disegnatori di un manifesto destinato, ancora una volta, solo ad essere bruciato dal sole. 1
Indice 1. AREA FUTURO 4 1.1. ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO 5 1.2. LE PROPOSTE 5 1.2.1. Sviluppo di una pianificazione urbanistica territoriale sovracomunale 5 1.2.2. Nuovi stimoli per lo sviluppo e la promozione locale 5 1.2.3. Parco Naturale della Carnia 6 1.2.4. Contratto di fiume per l’alto bacino del Tagliamento e i suoi torrenti affluenti 6 1.2.5. Partecipazione condivisa a progetti europei con fondi a Gestione diretta 6 1.2.6. Rilancio dell’attrattività del territorio e promozione 6 1.2.7. Processi decisionali partecipativi 7 2. AREA CONCRETEZZA 8 2.1. ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO 8 2.2. LE PROPOSTE 2.2.1. Aiuti concreti alle attività produttive 9 2.2.2. Un piano di sviluppo della connettività 9 2.2.3. Un rinnovato sostegno alla filiera corta per riavvicinare produttore e consumatore 9 2.2.4. “Marchio Carnia” per una concreta politica di caratterizzazione dei nostri prodotti 10 2.2.5. Laboratori pubblici di vallata per il settore ortofrutticolo 10 2.2.6. Aziende agricole locali multifunzionali 10 2.2.7. Artigianato come veicolo di promozione territoriale 10 2.2.8. Ripensare il turismo in chiave lenta e sostenibile con più sinergia tra le realtà territoriali 10 2.2.9. App della Carnia e Card per promuoversi e coordinarsi 11 2.2.10.Una programmazione lungimirante in tema di viabilità 11 2.2.11.Potenziamento della rete ciclo pedonale 11 2.2.12.Una migliore organizzazione della filiera del legno e della viabilità forestale 12 3. AREA BENESSERE 13 3.1. ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO 13 3.2. LE PROPOSTE 14 3.2.1. Ripensare la sanità locale con un potenziamento dei servizi di prossimità 14 3.2.2. Rafforzamento dei servizi per il sostegno psicologico 14 3.2.3. Una rete di condivisione tra professionisti del settore sanitario 14 3.2.4. Una nuova educazione al benessere e alla salute 14 3.2.5. Migliorare l’organizzazione complessiva dell’offerta sportiva 15 3.2.6. Potenziare l’attività all’aria aperta 15 3.2.7. Incentivare l’attività motoria per la terza età e per i diversamente abili 15 3.2.8. Incentivi per le nuove assunzioni e per la residenzialità 15 3.2.9. Corsi di formazione digitale 16 3.2.10.Un piano per lo smart working 16 3.2.11.Puntare al rafforzamento dell’offerta lavorativa nell’ambito turistico 16 3.2.12.Una politica che guardi alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare 16 3.2.13.Potenziamento delle politiche di sostegno alla natalità 17 4. AREA ARMONIA 18 4.1. ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO 18 4.1.1. Cultura e spettacolo 18 4.1.2. Scuola e formazione 18 2
4.1.3. Aggregazione 18 4.2. LE PROPOSTE 19 4.2.1. Conferenza Intercomunale della Cultura 19 4.2.2. Promozione del patrimonio culturale come Museo Diffuso 19 4.2.3. Professionalizzazione di figure per la valorizzazione dei percorsi culturali 19 4.2.4. Una rete culturale tra passato e presente 19 4.2.5. Teatro nei e dei luoghi 20 4.2.6. Scuole speciali per contesti precari 20 4.2.7. Un ponte tra scuola e tessuto produttivo locale 20 4.2.8. Scuole del nuovo millennio 20 4.2.9. Un istituto secondario di secondo grado ad indirizzo turistico 21 4.2.10.Un piano contro la fuga extraterritoriale 21 4.2.11.Una sede universitaria della Montagna 21 4.2.12.Luoghi di aggregazione giovanile 21 4.2.13.Gemellaggi con altre comunità montane 22 4.2.14.Un percorso partecipativo per analizzare il territorio e una migliore comunicazione 22 3
1 AREA FUTURO TEMI DEL DIPARTIMENTO: Sviluppo territoriale, pianificazione urbanistica, tutela del territorio, ambiente, Europa, partecipazione 1.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO Negli ultimi anni l’attività dell’UTI della Carnia e in generale anche delle amministrazioni locali ha compiuto alcuni passi indietro nella condivisione di progettualità comuni. Nella sostanza l’UTI ha svolto il ruolo di erogatrice di servizi (probabilmente anche perché su questo si concentrava la LR 10/2016 sugli enti locali). A livello comunale, con la fine delle associazioni intercomunali, è terminata anche l’esperienza della condivisione di uffici e di servizi, con solo rare eccezioni come ad esempio quella della Conca tolmezzina. L’esperienza della Comunità Montana della Carnia che, pur con tutti i suoi limiti, aveva prodotto alcuni investimenti patrimoniali allora strategici (ad esempio inerentemente a centraline e capannoni) e aveva avviato alcuni progetti tuttora esistenti (come CarniaMusei) di fatto non ha avuto seguito. Basti pensare all’offerta e alla promozione turistica, all’offerta scolastica, alla pianificazione urbanistica, alla viabilità strategica, all’organizzazione e alla pianificazione dei principali eventi di richiamo per comprendere come manchi una regia sovraterritoriale, tanto inesistente quanto necessaria. Inoltre, per i comuni periferici, la Comunità ha sostenuto storicamente una funzione di contraltare alla “legge del mercato” che ha spinto la popolazione, il lavoro e i servizi verso il fondovalle. Questo ha permesso al centro di avere una sua periferia, che oggi non esiste più, tant’è vero che anche il centro non riesce a combattere il fenomeno dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione. In sostanza, è diventato a sua volta periferia di altri territori. Su questo tema in particolare è necessario mettere assieme i dati e gli studi svolti nell’ultimo decennio sulla Carnia e sulla sua popolazione per costruire politiche mirate. Per quanto riguarda la tutela del territorio, anche in una chiave di valorizzazione, varie progettualità negli anni hanno cercato di avviare uno sguardo sovraterritoriale, forse senza trovare il dovuto appoggio a livello amministrativo. Certo è che il valore naturalistico della Carnia avrebbe bisogno di un abbraccio ampio affinché ne sia garantita la tutela, a nome dei suoi abitanti e di tutti i fruitori del territorio. L’Europa nei suoi programmi settennali individua sfide per tutti i suoi territori e offre risorse dirette che risultano accessibili attraverso la candidatura di progetti. Tali progetti non sono tanto di ampliamento strutturale o di generazione di economie, quanto invece vettori per lo scambio di conoscenze e di buone pratiche e per l’avvio di sperimentazioni innovative. Si tratta d’altronde di bandi complessi che richiedono partenariati forti e buona capacità amministrativa: per questo motivo è difficile che i singoli Comuni siano in grado, ad oggi, di accedere a questi fondi e di gestirli. L’approccio partecipativo dovrebbe essere la chiave di volta non solo dei processi di consultazione (vedi attività per il PPR o, in passato, per i servizi territoriali socio-sanitari), ma soprattutto una modalità per aumentare l’inclusione e riuscire ad attuare progettualità e azioni che rispondano e siano sostenute dall’interesse e dai bisogni reali dei cittadini della Carnia. In una terra fortemente individualista come la nostra, dove ognuno cura il suo piccolo orto (sia a livello amministrativo comunale, sia a livello imprenditoriale) è assolutamente imprescindibile, senza tra l’altro perdere autonomia a livello locale. 4
1.2 LE PROPOSTE Pianificazione urbanistica 1.2.1 Sviluppo di una pianificazione urbanistica territoriale sovracomunale Negli ultimi decenni si è assistito ad un fenomeno particolare: svuotamento delle abitazioni nei comuni periferici e ampliamento delle zone residenziali dei comuni di fondovalle. Allo stesso modo si sono sviluppate zone artigianali nei comuni periferici, spesso anche prossime a quelle di comuni limitrofi, che in molti casi non sono completamente occupate. É necessario un patto territoriale per una pianificazione che vada oltre l’interesse particolare e che sia funzionale ad un utilizzo sostenibile del territorio. Gli strumenti da utilizzare possono essere in prima battuta mappe di comunità che disegnino valori e disvalori del territorio, immobili residenziali e produttivi non utilizzati, servizi (mancanze o doppioni), spazi inutilizzati e ad alto utilizzo, aree turistiche, aree di pregio naturalistico, posti letto, ecc. comune per comune. In seconda battuta si potrebbe proseguire elaborando uno strumento più tecnico funzionale all’adozione dei necessari atti amministrativi di livello comunale per una riconversione del territorio. Nella prima fase è indispensabile un coinvolgimento il più ampio possibile, in cui siano le amministrazioni, la popolazione, le associazioni, le associazioni di categoria, gli studenti, i lavoratori a partecipare per far emergere le criticità e le potenzialità del territorio – sostanzialmente nella fase di ricerca. Sviluppo locale 1.2.2 Nuovi stimoli per lo sviluppo e la promozione locale È necessario un forte coordinamento da parte della Comunità per lo sviluppo del territorio nelle questioni che non possono essere lasciate ai singoli comuni, principalmente per due motivi: interesse particolare e incapacità (tecnica, non solo “politica”) di intervento. Questo principio deve valere per tutti i settori e a titolo di esempio poniamo due casi: 1. attività produttive: il coordinamento delle attività produttive presenti, il sostegno tecnologico, l’attrazione di nuove imprese (che non devono essere necessariamente mega capannoni ma possono essere anche piccole start-up) non possono essere questioni lasciate ai singoli, proprio perché di interesse generale. In questo la Comunità dovrebbe produrre lo stimolo e avviare un percorso assieme al Carnia Industrial Park per una strategia produttiva, anche mettendo in campo proprie risorse economiche per sostenere queste iniziative. 2. organizzazione eventi: non esiste una regia dell’animazione in Carnia. Molte iniziative locali hanno raggiunto un livello alto grazie alla capacità di singole associazioni e amministrazioni, tanto da potersi considerare veri eventi del territorio e non solo di un singolo comune. La pianificazione ha portato altre zone montane a superare la Carnia in visibilità e promozione (vedi Tarvisiano); questo anche a causa della fine dell’unico Consorzio che aggregava tutto il territorio (Carnia Welcome) e quindi è viva la necessità di un nuovo soggetto che metta insieme gli operatori e che sostenga il settore nella promozione. I due esempi vogliono essere chiarificatori dell’esigenza di una progettazione sovracomunale, anche, ad esempio, in tema di infrastrutture. 5
Ambiente e tutela del territorio 1.2.3 Parco Naturale della Carnia Esiste una progettualità abbastanza datata (fine anni ‘90), intorno all’idea di un Parco Naturale per la Carnia Centrale. Tale percorso, che pure aveva visto affidamento di incarichi per lo studio e la progettazione, è stato vanificato da alcuni gruppi di pressione locali o comunque da una poca energia da parte della classe politica. Riteniamo opportuno ripescare questi percorsi e riprendere in considerazione questa strada. Tutta la retorica della “wilderness”, cavalcata dal linguaggio turistico, sarà fuoco fatuo se non valorizzata da un tragitto volto alla tutela ambientale – che già doveva essere avviato e la cui necessità è dunque impellente. Il Parco Naturale può essere una concreta opportunità per la tutela e il rilancio del territorio carnico, partendo anche dal lavoro già esistente del Geoparco Transfrontaliero delle Alpi Carniche. 1.2.4 Contratto di fiume per l’alto bacino del Tagliamento e i suoi torrenti affluenti La dovuta difesa dei fiumi e dei torrenti dalle prese dell’idroelettrico, che ha impegnato molti Comuni e comunità negli ultimi anni, ha dimostrato una valida attenzione al tema della tutela dell’acqua dolce della Carnia, sia per l’impatto paesaggistico e per i prelievi che comportano, sia per l’approccio privatistico nei confronti della risorsa acqua. È il momento giusto, considerato anche l’arenarsi di gran parte delle progettualità a fronte della nuova legislazione in merito, per attivare un percorso che unisca difesa e proposta di progettualità sul tema. I contratti di fiume, ovvero dei protocolli giuridici per la rigenerazione ambientale dei bacini idrografici, sono ormai una realtà in molte parti d’Italia: considerato che il Tagliamento tuttora risulta significativo in Europa per il mantenimento “naturale” del suo corso, non sarebbe vano intraprendere, attraverso un coinvolgimento collettivo, la strada del contratto di fiume come modalità partecipata di gestione del corso d’acqua, basato su una valorizzazione che supera i confini comunali e presta attenzione al bene acqua secondo un approccio olistico (risorsa paesaggistica, naturalistica, etc.). Al tal proposito vecchi progetti come WAREMA, ECOMUSEO AGHE, MEDIO CORSO TAGLIAMENTO (risalenti anche agli anni ‘80) potrebbero fungere da punto di partenza per attivare la popolazione e le amministrazioni in merito. Progetti europei 1.2.5 Partecipazione condivisa a progetti europei con fondi a Gestione diretta Centrali sono la partecipazione e la proposta di progetti sui fondi europei a Gestione diretta per facilitare lo scambio di buone pratiche e di sperimentazioni. L’ufficio Affari europei dovrebbe avere un forte scambio sul territorio, dialogare e progettare assieme alle amministrazioni locali, sviluppare partnership, aiutare a sviluppare temi da sostenere con progettualità a lungo termine. In vista della nuova programmazione è necessario potenziare l’ufficio Affari europei anche in funzione di sostegno agli uffici comunali che, con buona probabilità, potranno candidarsi a partecipare a qualche progetto singolarmente o in forma associata. Promozione e partecipazione 1.2.6 Rilancio dell’attrattività del territorio e promozione Vanno perseguite iniziative mirate alla valorizzazione del territorio (esempio emblematico recente è la zipline di Sauris). Bisogna perciò riuscire a promuovere le attività, la fauna, la flora e la cultura locale non solo in F.V.G. ma anche all’esterno dei confini territoriali. 6
Bisogna farsi conoscere! Il vivere in Carnia presenta sicuramente molte difficoltà, ma troviamo che sia stato fatto un terrorismo eccessivo su questo. Va fatta un’opera di promozione che metta in luce gli aspetti positivi del scegliere la nostra terra, come il vivere a stretto contatto con la natura, avere altri spazi rispetto a quelli offerti dalle città. È necessario un lavoro sinergico e omogeneo nella calendarizzazione e nella messa in rete delle iniziative e delle opportunità, anche al fine di creare un’offerta territoriale completa. Vanno pensate pubblicità sostenute a vicenda dai vari settori, creando connessioni tra i mondi enogastronomico, culturale e sportivo-naturalistico, con offerte e promozioni condivise. In questo senso è necessario usare più massivamente i canali di comunicazione social per una pubblicizzazione più marcata, accattivante e attuale del nostro territorio, cercando anche di attrarre personalità influenti che possano dare visibilità alla Carnia. Si può puntare poi alla realizzazione di un grande evento annuale che sia vetrina di tutta la Carnia e che sia strutturato in maniera plurisettoriale. 1.2.7 Processi decisionali partecipativi Il ristretto contesto montano può facilitare la proattività delle persone e l’identificazione dei portatori d’interesse: si possono dunque promuovere conferenze tematiche o forum dove esprimere la propria opinione sulle decisioni inerenti questioni particolari e dove i cittadini possano dire la loro in un’ottica di condivisione di determinate scelte. Questi contenitori possono fungere poi anche da megafono e raccoglitore delle istanze del mondo associazionistico per ciascuno dei settori coinvolti. In generale, ogni futuro piano sovracomunale non può che essere progettato con un forte coinvolgimento della popolazione, attraverso strumenti efficaci di partecipazione attiva e co-progettazione. 7
2 AREA CONCRETEZZA TEMI DEL DIPARTIMENTO: Attività produttive, turismo, connettività, agricoltura, artigianato, forestazione, viabilità. 2.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO Concretezza: tre declinazioni per una riflessione sul futuro delle terre di Carnia. La prima, essenziale, declinazione da cui si dirama tutta la riflessione inerente il futuro della Carnia è quella della concretezza del volere. Prendiamo atto della situazione esistente e ipotizziamo idee che, solo se concretizzate insieme con tutti i portatori di interesse, potranno aiutare a dare una svolta a questa terra. Diamo importanza al nostro volere concreto di cambiamento, di miglioramento e di sviluppo. Altro elemento distintivo di questa area tematica è sicuramente la concretezza dei temi, seconda declinazione del nostro agire. In questo documento evidenziamo analisi, proposte e idee per un miglioramento degli aspetti più concreti e tangibili della vita di ogni abitante delle terre alte. Spunti attinenti alle tematiche del lavoro che più rilevano in queste terre, si pensi per esempio all’agricoltura; settori che abbisognano, per poter produrre in maniera idonea e concorrenziale, in primissima istanza, di reti e infrastrutture fisiche e virtuali veloci, capienti, ramificate, diversificate e facilmente accessibili. Tematica che completa l’area è quella turistico-ricreativa che se intelligentemente strutturata può diventare motivo di arricchimento e di promozione per tutta la Carnia. Quello della concretezza dunque diventa un crogiolo di tante attività diversificate che in comune, prima di qualunque altro aspetto, hanno quello di essere attività economico-lavorativa produttrice di utilità e di reddito. La concretezza dell’agire è chiaramente il significato che va a completare per ultimo questa area tematica perché attiene alla concreta modalità di azione per il raggiungimento dei fini che ci siamo prefissati. La concretezza dei temi non può che presupporre la concretezza dell’agire: le tematiche oggetto di questa disamina possono essere attuate solo e soltanto attraverso un concreto materiale, se vogliamo anche fisico, agire dell’uomo, dell’amministratore ma non solo. Per dare uno slancio a questi settori è necessaria una attività che non deve soltanto essere azione prettamente propositiva, pianificatoria e di concetto ma che richiede soprattutto un agire che metta in pratica in maniera tangibile e concreta queste nostre idee. 2.2 LE PROPOSTE Attività produttive 2.2.1 Aiuti concreti alle attività produttive Bloccare la migrazione verso il fondovalle, la cui funzione di “argine” si è rilevata negli scorsi anni utile ma decisamente insufficiente, dev’essere un obiettivo primario per la Comunità di Montagna e proprio per questo è fondamentale mantenere efficienti e redditizie le piccole realtà rimaste tra le montagne e programmare un recupero di tutte quelle attività che hanno chiuso i battenti nel recente passato. Il termine programmare diviene qui centrale, perché segna il desiderio di svolta rispetto un’azione finora portata avanti principalmente con interventi una tantum: la normalità dovrebbe essere caratterizzata da una serie di incentivi e sgravi ben determinati, adatti alla nostra realtà fatta di molte attività produttive di piccole dimensioni diramate in un territorio vasto, e 8
armonizzati con le agevolazioni messe in campo da enti di livello superiore, ai quali affiancare eventuali misure aggiuntive per situazioni specifiche. Senza un lavoro e senza nemmeno la possibilità di creare lavoro, il futuro dei paesi più reconditi sarà quello di diventare paesi fantasma. Connettività 2.2.2 Un piano di sviluppo della connettività La connettività è sinonimo di sviluppo e attrattività di impresa. Quando si parla della Carnia di domani ci si deve imporre un assunto di base: nessuno deve rimanere senza la possibilità di informazione, istruzione e lavoro. Abbiamo visto come la pandemia da Covid-19 abbia posto pesanti limiti allo sviluppo culturale ed innovativo della nostra popolazione ed è per questo che vogliamo sottolineare l’importanza di una Carnia connessa ed organizzata. È necessario proseguire nella creazione di una “connessione sociale” ampliata a tutto il territorio montano, che possa offrire stabilità a tutti coloro i quali necessitano di una connessione internet per poter avere accesso al mondo del lavoro ed a quello dell’istruzione. Se davvero si vuole investire in questi ultimi due settori è necessario in primis risolvere le annose problematiche inerenti le carenze strutturali in tema di connettività, a partire dai costanti disagi dettati dalle falle nelle coperture delle reti mobili. A tal proposito si evidenziano le numerosissime zone della nostra montagna scoperte addirittura da un segnale che permetta almeno l’indispensabile e basilare collegamento telefonico e la scarsa capacità di utilizzo dei mezzi di comunicazione già esistenti da parte di larga fetta della popolazione. Se nessuno deve rimanere indietro è proprio da qui che si deve partire: un’azione coordinata per garantire la connessione a tutti gli utenti e una corretta educazione all’utilizzo delle tecnologie esistenti da parte di qualsivoglia categoria di fruitore, prestando un occhio di riguardo agli adolescenti e alle persone più anziane della nostra società. Agricoltura e artigianato 2.2.3 Un rinnovato sostegno alla filiera corta per riavvicinare produttore e consumatore È necessario riaccendere il sostegno della filiera corta, che in un territorio storicamente supportato da piccoli allevatori e agricoltori deve essere perseguita come un interesse pubblico. La diffusione della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) ha eroso quote di mercato in maniera sempre maggiore al piccolo rivenditore e di conseguenza al piccolo produttore, poiché la maggior parte delle derrate alimentari vendute dalla GDO non proviene dal territorio montano. Una filiera sostenibile deve far leva su l'accorciamento della distanza produttore-consumatore, sulla freschezza del prodotto, sulla convenienza e sulla qualità/conoscenza diretta della materia prima. In questo senso è fondamentale sostenere e agevolare la messa in rete e l’aggregazione delle aziende agricole locali. A tale scopo possono rivelarsi utili anche delle iniziative quali gli abbonamenti spesa, la vendita a domicilio e i GAS (Gruppi d'Acquisto Solidale) che puntano sul rapporto di fiducia e prossimità con l'allevatore e che risultano essere ancora marginali. 2.2.4 “Marchio Carnia” per una concreta politica di caratterizzazione dei nostri prodotti Nell’ottica di salvaguardare le piccole realtà e valorizzarne una loro azione coesa, è consigliabile incentivare, a stretto contatto con Ersa e Università, la caratterizzazione di 9
alcuni prodotti dell’agroalimentare in modo tale da renderli competitivi e chiaramente riconoscibili sul mercato della qualità. Questo principio si può applicare sia ai prodotti dell’allevamento (sulla falsariga di quanto già fatto in altre realtà con la razza piemontese) sia ai prodotti dell'agricoltura, tramite una politica di concreta reintroduzione di colture tradizionali che sarebbe sinonimo diretto di qualità anche per i prodotti naturalmente derivabili (es. mosto) e garanzia per la tutela di antichi mestieri e tradizioni. Conseguenza naturale della caratterizzazione dei prodotti è la creazione di un “Marchio Carnia”, che promuova i prodotti riconoscendone varianti zonali e peculiarità, che sia più a misura delle realtà locali rispetto al neonato e cervellotico “Io Sono FVG” e che venga accompagnato da una vetrina sia fisica sia virtuale, capace di raccogliere, promuovere e commercializzare tutti i prodotti recanti il marchio. 2.2.5 Laboratori pubblici di vallata per il settore ortofrutticolo Un obiettivo è la creazione di laboratori pubblici di vallata per la produzione di trasformati ortofrutticoli, usufruibili da tutti coloro i quali ne sono sprovvisti e non hanno la capacità economica necessaria per affrontare un investimento di tale portata, ma anche a servizio degli istituti scolastici e degli enti del terzo settore, per la formazione degli utenti e l’inserimento (o il reinserimento) nel mondo del lavoro. 2.2.6 Aziende agricole locali multifunzionali La multifunzionalità delle aziende agricole è una strategia importante, soprattutto per la dimensione ristretta delle imprese carniche: per multifunzionalità si intende la possibilità di attivare servizi che vanno dalla gestione paesaggistica-ambientale del territorio, su affidamento degli enti pubblici, alla diversificazione in chiave turistica, sociale e didattica. Questo approccio potrebbe essere favorito stimolando convenzioni e accordi che permettano alle aziende di attivare nuovi contesti di operatività. 2.2.7 Artigianato come veicolo di promozione territoriale Il settore dell’artigianato ha sofferto fortemente l’incapacità di adattarsi ai rapidi cambiamenti globali. In questo caso l’intervento che questo organo può e deve imporsi di fare, se vuole salvaguardare le filiere di maggiore pregio, è ancora più urgente. L’azione va messa in atto sempre con la doppia ottica di mantenere le tradizioni e guardare al futuro, sfruttando possibilità quali il commercio turistico. La Carnia non ha, se non in qualche caso estremamente locale, un prodotto commerciale che la rappresenti e che sia un vero e proprio souvenir identificativo del territorio che il turista riporta a casa dalla sua vacanza come ricordo indelebile della nostra zona. Allo stesso modo si può pensare a delle produzioni mirate ad innalzare l’immagine della ristorazione e dei pubblici esercizi, delle feste e degli eventi, così da creare anche nuovi posti di lavoro, specialmente nelle zone più periferiche. Turismo 2.2.8 Ripensare il turismo in chiave lenta e sostenibile con più sinergia tra le realtà territoriali La Carnia non si presta a strutture turistiche imponenti, il turismo delle nostre terre deve rispettare il vissuto di questi luoghi discostandosi dal tradizionale turismo di massa, ma anche dal classico turismo di montagna, quale quello sostenuto in Trentino Alto Adige. In altri termini l’unico turismo che è compatibile con questa terra è quello caratterizzato da eco-sostenibilità e naturalità; un turismo che esalti l'offerta dell’esistente (borghi, montagne, fiumi, laghi) permettendo al turista "un’esperienza di montagna” autentica ed esclusiva, dal profilo ambientale a quello culturale. 10
Bisogna agire dunque in una più stretta collaborazione tra le amministrazioni, i privati e le realtà che offrono servizi turistici (in primis Promoturismo FVG). Mappe geografiche, sia virtuali che cartacee, che mettano in luce percorsi ciclabili e pedonali, servizi di guide naturalistiche, turistiche e alpine, eco bus turistici, offerte outdoor, pubblici esercizi a disposizione, storia e valorizzazione dei prodotti locali, eventi e mostre, creazione di itinerari e percorsi tematici, possono essere un vero incentivo alla scoperta di tutto il territorio montano. Fondamentale a questo proposito è anche la manutenzione costante dei sentieri e la dotazione di una più dettagliata cartellonistica, anche rafforzando la collaborazione con le sezioni del CAI. 2.2.9 App della Carnia e Card per promuoversi e coordinarsi Il coordinamento e la promozione dell’offerta turistica sarebbe più semplice ed efficace tramite la creazione di un’App “Carnia”, dove enti pubblici e aziende possano pubblicare e tenere aggiornati i contenuti, coordinati da un unico soggetto che conosca l’intera realtà (rifacendosi anche al progetto Carnia App di Euroleader di alcuni anni fa). Per sviluppare un’idea di turismo diffuso lo strumento più idoneo è certamente quello delle “card” che offrono convenzioni con musei, noleggi, ristorazione, servizi vari. È necessaria dunque una rete di informazione turistica fisica e virtuale, accessibile in ogni luogo, che sia in grado di pubblicizzare il settore in modo globale e informare il turista dell’esistenza delle singole offerte. Il modello dell’albergo diffuso è stato precursore in questo e ancora oggi, dove gestito come sistema integrato locale, è riconosciuto e porta evidenti benefici all’economia locale, oltre ad essere stato utile strumento di riqualificazione urbana. Viabilità 2.2.10 Una programmazione lungimirante in tema di viabilità Se sulle grandi opere, come i grandi collegamenti tra valli e fondovalle, che sono certamente necessarie anche in un’ottica di insediamenti produttivi, la Comunità potrà avere solo una voce “politica”- per quanto da esercitare in maniera convinta - ci sono altre situazioni sulle quali l’ente sovracomunale potrà intervenire con maggiore peso e ottenere risultati più immediati. Essenziale in questo senso è la risoluzione dei disagi che sono nati dalla diminuzione delle corse offerte dal trasporto pubblico locale e che si sono palesati in questi mesi sia per via della pandemia, sia delle abbondanti nevicate. La soluzione qui può essere, oltre all’ottenimento di una maggiore incidenza sulle scelte operate da chi offre questo servizio, la creazione di un servizio di trasporto alternativo che colleghi Tolmezzo alle località turistiche durante i periodi di maggior richiamo, per evitare lunghe code sulle nostre strade non adatte ad un turismo di massa (specialmente d’inverno). 2.2.11 Potenziamento della rete ciclo pedonale Un altro tema centrale è quello relativo alle forme di viabilità alternativa. In questo senso non servono a nostro avviso soluzioni avveniristiche, ma va assolutamente accelerato il processo di completamento della rete ciclo pedonale con l’obiettivo di collegare tutte le valli senza lasciare tratti scoperti o comunque di difficile agibilità, che rendono zoppa l’infrastruttura. Le potenzialità sono alte, sia in ottica di un turismo lento che di un cambio di paradigma negli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, il tempo però stringe. 11
Forestazione 2.2.12 Una migliore organizzazione della filiera del legno e della viabilità forestale La storia della Carnia parla chiaro: le risorse del bosco sono state per secoli uno degli elementi di maggior pregio della nostra terra, ma al tempo stesso sono state quasi sempre depredate. Un coordinamento dall’ente sovracomunale - assieme ai soggetti presenti sul territorio che si occupano di foresta - per promuovere il completamento della filiera del legno e delle sue fasi di trasformazione, si rivela fondamentale e più adatto dei soli incentivi alle aziende che lavorano nelle sole fasi iniziali. La materia prima esiste ed è abbondante ma è necessario incentivare tutto il settore che concerne la lavorazione della stessa, al fine di creare maggiore valore aggiunto, promuovendo l’insediamento dell’intera filiera della lavorazione del legno nella nostra terra. Legata alle fasi della raccolta è la delicata questione delle viabilità forestali. Su di queste va fatto un ragionamento più strutturato di quello messo in atto finora, in modo tale da disincentivare cattedrali nel deserto, ma promuovendo al tempo stesso l’utilizzazione dei boschi che offrono legname di pregio. Completamento della filiera, utilizzazione del legname di pregio e riordino dei fondi incolti limitrofi ai paesi attraverso la promozione delle modalità e dei sistemi legislativi per il riordino fondiario sono le basi di partenza per la creazione di un utilizzo del bosco ordinato e omogeneo che consenta alla Carnia di accrescere l’importantissima vocazione della lavorazione del legno, attività che dovrebbe caratterizzare ogni solida economia delle terre alte. 12
3 AREA BENESSERE TEMI DEL DIPARTIMENTO: Sanità, assistenza, welfare, sport, servizi al cittadino, politiche del lavoro e occupazione, politiche abitative 3.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO In quest’area vengono analizzate e studiate tutte le tematiche volte a creare il benessere sociale dei cittadini del territorio montano. La nostra intenzione è affrontarle in maniera tale da incentivare il ripopolamento della Carnia attraverso il potenziamento di quei servizi essenziali che migliorano la qualità della vita. Negli ultimi anni si è visto un impoverimento dei servizi sanitari specialmente nei territori periferici, l’età media degli abitanti delle nostre terre sta aumentando sempre di più e questo richiede un maggiore sostegno e un’assistenza mirata. Riteniamo fondamentale affrontare questa tematica coinvolgendo le istituzioni e i cittadini per capire le problematiche e gli elementi carenti relativamente all’assistenza domiciliare nel territorio, al fine di migliorare l’offerta dei servizi di domiciliarità. Vogliamo anche coinvolgere la popolazione locale nella costruzione del proprio benessere psicofisico e nel rafforzamento del capitale sociale ("welfare generativo"), attraverso dei percorsi educativi sulla corretta alimentazione e il giusto movimento fisico. L’attuale situazione dell’occupazione lavorativa fa ben sperare, il nostro territorio ha un tasso di disoccupazione al di sotto della media del Paese e un’offerta di posti lavorativi ricercati e specializzati per ogni grado di studi. Ci sono realtà industriali ben consolidate che danno lavoro a molte persone e ogni giorno nelle aziende del Carnia Industrial Park arrivano circa 900 lavoratori pendolari dalla pianura. Quello che chiediamo venga affrontato ed esaminato dalla Comunità di Montagna è uno studio sul perché questi lavoratori non decidano anche di viverci. L’attuale situazione però risulta carente sugli spazi e gli incentivi per le nuove professionalità legate al turismo, al marketing e alla promozione. Insufficiente risulta anche la possibilità di accedere alle nuove modalità di lavoro: a seguito dell’emergenza sanitaria tante aziende hanno incentivato il telelavoro che ha provocato delle sostanziali variazioni nelle abitudini lavorative, tanti dipendenti si sono trovati a poter svolgere la loro attività a distanza, da casa o da uno spazio diverso da quello aziendale; questo deve essere visto come un’opportunità per il nostro territorio ed è per questo che chiediamo che tutte le nostre aree dal fondo valle alle terre alte vengano potenziate da una rete Internet veloce e stabile. Per quanto riguarda lo sviluppo degli sport, l’attuale situazione premia principalmente il calcio giovanile e la pratica invernale dello sci alpino, le varie istituzioni promuovono con ingenti somme queste due attività, che però non devono essere le uniche a ricevere attenzione. Crediamo che il nostro territorio abbia anche molte altre attività sportive (trekking, bike, arrampicata, sci nordico, sci alpinismo…) che andrebbero potenziate e promosse sia per i nostri cittadini che per attirare presenze da fuori; queste non richiederebbero investimenti in grandi opere ma in cura e potenziamento dell’esistente (piste ciclabili, rete sentieristica, pareti di arrampicata…) e in un’adeguata promozione turistica. 13
3.2 LE PROPOSTE Sanità, assistenza e welfare 3.2.1 Ripensare la sanità locale con un potenziamento dei servizi di prossimità La pandemia ha messo a nudo le criticità di un sistema sanitario che negli ultimi decenni, nonostante i proclami, si è basato sulla centralizzazione del servizio, in linea con tutti gli altri settori. Se questa emergenza sanitaria ci ha insegnato qualcosa, è che anche in sanità e assistenza, è fondamentale evitare l’accentramento, mantenendo il più possibile il servizio sul territorio. In questo senso va rinnovata la partecipazione e il rapporto tra Comuni e Servizio Sociale, coinvolgendo gli stessi in progetti condivisi per costruire piani assistenziali ad hoc sulla persona e per rafforzare la chiarezza e l’informazione per i cittadini, anche attraverso l’apertura di sportelli sul territorio. In quest’ottica il ruolo di mediazione va svolto dall’ente di area vasta, assieme ad una maggiore condivisione e pianificazione tra la Comunità di Montagna e l’Azienda Sanitaria per potenziare il servizio territoriale: pensiamo ad infermieri e fisioterapisti di Comunità che hanno in gestione un determinato territorio, che siano in contatto tra loro e con medici di base e che possano attivare i vari servizi per le cure primarie verso persone con cronicità, senza necessità di prescrizioni specialistiche e difficoltà burocratiche. Questo può avvenire anche attraverso lo sviluppo della domiciliarità innovativa per anziani non autosufficienti o disabili con parziale autonomia seguiti dai vari servizi sociali. La Carnia può diventare un laboratorio di nuove pratiche, ma alla base devono esistere una forte convinzione e un valido supporto. 3.2.2 Rafforzamento dei servizi per il sostegno psicologico Assieme a questo vanno potenziati i servizi di sostegno psicologico nel servizio pubblico e va incentivata una maggior comunicazione negli ospedali e nelle strutture per anziani con i familiari degli assistiti. Solo con il distacco obbligato tra degenti e familiari in questi mesi abbiamo capito quanto sia centrale il tema psicologico e affettivo nella cura del malato o dell’anziano. 3.2.3 Una rete di condivisione tra professionisti del settore sanitario Sulla base di quanto progettato con Aree Interne, si può migliorare ulteriormente la rete di collegamento e gli spazi condivisi tra professionisti sanitari quali medici di base, pediatri di famiglia, assistenti sanitari, etc. per garantire una maggiore continuità del servizio e favorire aggiornamento e condivisione di esperienze tra professionisti. 3.2.4 Una nuova educazione al benessere e alla salute Assieme alle attività strettamente sanitarie e assistenziali, riteniamo fondamentale la promozione di una nuova educazione al benessere, alla salute (tramite professionisti esterni su temi quali educazione nutrizionale, sessuale, ambientale o uso di sostanze stupefacenti) e sportiva a partire dalle scuole del territorio. In questo settore, quindi il ruolo della Comunità di montagna è duplice: da un lato è fondamentale il lavoro di coordinamento e organizzazione territoriale, assieme all’Azienda Sanitaria, promuovendo forme di collaborazione e partecipazione fondate sull’alleanza tra comuni, azienda sanitaria, autonomie scolastiche, famiglie, civismo attivo e terzo settore, istituzioni culturali e mondo produttivo; dall’altro vanno individuati alcuni progetti da finanziare o di cui incentivare la realizzazione, a fronte di impegni da parte degli Enti Locali o altri enti, con l’obiettivo di ampliare i territori di realizzazione dei diversi modelli proposti: Case della Salute, Consultori, Pediatria di gruppo, Ridefinizione dei sistemi integrati per gravidanze e neonati a rischio, servizi di neuropsichiatria infantile, 14
programmi di sostegno alla genitorialità integrati nei percorsi nascita. Questi sono poi da accompagnare con un robusto framework di monitoraggio e valutazione, compresi i costi e l’impatto. La regia di tali progetti, multicentrici per definizione, può essere di volta in volta affidata a un ente territoriale competente (Regione, Azienda, Comune), includendo il Terzo settore, mentre la valutazione andrebbe affidata ad un ente esterno. Sport 3.2.5 Migliorare l’organizzazione complessiva dell’offerta sportiva Il settore sportivo caratterizza fortemente le comunità locali con una massiccia presenza di associazioni sportive praticamente in tutti i comuni. Questa presenza è però rivolta in gran parte all’attività agonistica giovanile, mentre viene posta poca attenzione a tutto ciò che può ruotare attorno al mondo dello sport, sia in tema di sviluppo turistico sia in tema di generale benessere della persona. Sarà determinante quindi mettere in rete e promuovere l’offerta sportiva, sia per i residenti locali, sia per i turisti. L’assenza di grandi impianti o grandi strutture non è necessariamente un limite ma può essere una ricchezza se le strutture di piccole e medie dimensioni vengono viste ed utilizzate in un unico contesto territoriale. La Carnia è poi ricca di strutture e impianti che sono poco utilizzati. Queste strutture - come ad esempio nei casi delle piscine comunali e degli impianti di sci di fondo - non sono di semplice gestione, sia per i costi sia per la complessità, sono però una ricchezza enorme e siamo convinti che si debbano mettere in campo azioni utili al loro utilizzo, in primis da parte della cittadinanza, anche nell’ottica della promozione di uno stile di vita sano e salubre, sfruttando ciò di cui già, ad oggi, il nostro territorio dispone. 3.2.6 Potenziare l’attività all’aria aperta Tema dibattuto e discusso, sul quale molta opinione si muove, è quello del cicloturismo, che va promosso e sviluppato, assieme però a tutta l’attività outdoor che il nostro territorio può offrire, dal trekking all’arrampicata, al canyoning, pensando anche a nuove, mirate, strutture che possano completare l’offerta del territorio, inserendo e permettendo di avviare quelle discipline che ancora non hanno gli impianti necessari. 3.2.7 Incentivare l’attività motoria per la terza età e per i diversamente abili L’attività motoria e sportiva risulta fondamentale anche per l’anziano; oltre a rappresentare un beneficio in termini di salute fisica, esso può essere anche un’opportunità di socializzazione. Riteniamo opportuno sperimentare e avviare progetti di motricità con gli anziani, anche attraverso figure professionali in accordo con l’azienda sanitaria e con piccoli investimenti sugli impianti e sulle strutture necessarie per l’AFA (attività fisica adattata in base alle patologie). Al pari, è necessario verificare l’offerta sportiva per disabili e incentivarne l’attività, creando, se necessario, strutture polifunzionali adatte anche alle disabilità. Politiche del lavoro e occupazione 3.2.8 Incentivi per le nuove assunzioni e per la residenzialità Proponiamo di porre in atto una politica che preveda forme di sostegno e agevolazione per tutte le attività che si impegnano ad assumere personale giovane e residente, o che si impegni a trasferire la residenza, nel territorio carnico. Inoltre, come è vero che esistono dei pendolari che si spostano dalla Carnia per lavoro, è vero anche che esistono coloro che si spostano in Carnia per lavoro. La pandemia ha poi portato alcuni nuovi abitanti nei nostri Comuni che si sono spostati alla ricerca di maggiori 15
spazi. Riteniamo sia utile favorire le nuove residenze, anche attraverso la promozione di una qualità di vita maggiore. Siamo portati alla ricerca e allo studio dei fenomeni e crediamo che un primo passo sia un’indagine territoriale, utile a conoscere i motivi di emigrazione così come quelli (ancora pochi) di immigrazione, oltre che sul pendolarismo e sui rischi o vantaggi che esso comporta. A fianco a questo si può pensare ad incentivi e sgravi fiscali, coordinati con le amministrazioni comunali, per abbattere i costi d’affitto a favore di giovani coppie che scelgono di vivere in Carnia. 3.2.9 Corsi di formazione digitale Nell’epoca della digitalizzazione e in una fase di necessario adeguamento delle infrastrutture informatiche, non si può prescindere da una preparazione e da una conoscenza dei mezzi a disposizione. Per questo vanno promossi, assieme agli enti del settore, corsi di formazione per la digitalizzazione finalizzati all’accrescimento delle conoscenze per le aziende e per i privati cittadini. Il limite infrastrutturale esiste e va colmato, ma la stessa attenzione va dedicata al saper usare gli strumenti digitali, anche per agevolare i rapporti tra aziende o privati e la pubblica amministrazione. 3.2.10 Un piano per lo smart working Il lavoro agile, o smart working, è sempre più centrale nelle dinamiche moderne. Va studiato un serio piano per la creazione dei coworking, spazi di lavoro condivisi nelle varie vallate e nel capoluogo. Luoghi attrezzati digitalmente ma anche luoghi dove condividere valori, esperienze, idee e risorse, per liberi professionisti o professionisti che normalmente lavorano da casa e che genericamente non sono impiegati nella medesima organizzazione o per chiunque lavori da casa e non possegga tutti gli strumenti idonei. Per la loro creazione si può pensare a investimenti su spazi e locali vuoti o sfitti da comprare e riqualificare/ristrutturare mettendoli a servizio di questa finalità o alla riqualificazione di immobili pubblici. Questo può procedere di pari passo ad una politica che incentivi chi sceglie di restare nel nostro territorio lavorando per aziende con sede all’esterno. Inoltre si può pensare a fornire strutture adeguatamente attrezzate per favorire l’afflusso di ricercatori legati ai temi naturalistici della nostra terra. 3.2.11 Puntare al rafforzamento dell’offerta lavorativa nell’ambito turistico Sempre trattando il tema della potenziale nuova occupazione, un ampio spazio è concesso dalle professioni turistiche. Senza voler entrare nelle aggregazioni di imprese, al pari dei sostegni regionali, vanno incentivate e sostenute quelle forme aggregative che si occupano di organizzazione dell’offerta turistica, dell’animazione territoriale e della promozione turistica. Esse presentano la possibilità di nuovi occupati in un settore strategico dell’economia montana. Di pari passo è necessario sollecitare la Regione Friuli Venezia Giulia per l’organizzazione dei corsi abilitanti alle professioni turistiche previste dalla Legge regionale 2/2002 in luoghi di facile accesso per i residenti dei Comuni della Carnia. Il tema delle guide abilitate è fondamentale per la costruzione dell’offerta e il nostro territorio ne è assolutamente carente. Politiche abitative 3.2.12 Una politica che guardi alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare In tema di politiche abitative è necessario intervenire su una pianificazione strategica di area vasta. Il forte e continuo calo demografico ha provocato anche un notevole depauperamento del patrimonio immobiliare che si presenterà come un problema evidente 16
per le amministrazioni locali che dovranno affrontarlo nei prossimi anni, anche come un tema legato alla sicurezza e alla pubblica incolumità. In questo senso risulta necessario supportare il cittadino rispetto all’informazione delle agevolazioni per la ristrutturazione (detrazioni e contributi), che non sempre sono di facile comprensione. Va quindi favorita la ristrutturazione del patrimonio immobiliare residenziale, anche in accordo con la Regione e con l’Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale, ai fini di regolamentare o agevolare la residenzialità anche nelle zone periferiche. 3.2.13 Potenziamento delle politiche di sostegno alla natalità Alcuni Comuni maggiormente virtuosi in questo campo, hanno messo in atto dei sostegni per le nuove famiglie e dei bonus nascita. Siamo convinti che siano esperienze positive, che, stante la libertà delle singole amministrazioni comunali di poter disporre le proprie politiche, andrebbero potenziate, promosse e uniformate anche in funzione della marginalità del territorio. 17
4 AREA ARMONIA TEMI DEL DIPARTIMENTO: TEMI DEL DIPARTIMENTO: cultura e beni archeologici, spettacolo, scuola e formazione, associazionismo, aggregazione. 4.1 ANALISI DEL CONTESTO E SPUNTI PER IL CAMBIAMENTO 4.1.1 Cultura e spettacolo Il territorio carnico presenta una notevole vivacità e delle evidenti potenzialità in termini di sviluppo e offerta culturale. Molte sono le realtà attive nel settore e molte le offerte pensate e realizzate localmente, così come varie sono le bellezze e peculiarità del territorio che rappresentano un importante patrimonio. Ciò che si evidenzia come carente è un lavoro effettivo di messa in rete, uno sguardo di prospettiva e completezza, che coordini queste realtà in maniera armonica e concreta, esaltando specificità e punti di forza e trovando le giuste sinergie, attraverso un respiro ampio. La futura Comunità di Montagna può assumere questo ruolo centrale di coordinamento, rafforzando il lavoro già fatto in questi anni da reti come CarniaMusei e il Geoparco delle Alpi Carniche, o dalla sinergia tra comuni nel Sistema Bibliotecario della Carnia, e lavorando nella scia di progetti di successo come Carniarmonie e Leggimontagna. Anche dal punto di vista dello spettacolo l’offerta è discretamente variegata, con eccellenze quali la Stagione di Prosa della Carnia e varie esperienze teatrali locali, tuttavia riscontriamo anche in questo caso la necessità di una maggiore valorizzazione e il bisogno di collegare anche questo settore con la promozione della nostra terra e la riscoperta dei luoghi. 4.1.2 Scuola e formazione Il tema va letto in chiave territoriale e non più comunale. Dal punto di vista dell’istruzione il territorio carnico presenta un’offerta scolastica strutturata, con un centro studi - per quanto riguarda le secondarie di secondo grado - sviluppato su più indirizzi, dove però si nota la mancanza di un indirizzo legato alla specificità montana che possa poi essere prodromico all’insediamento di una sede universitaria locale. Prendendo spunto anche dall’analisi realizzata dalla Consulta Giovani di Tolmezzo, ciò che ravvisiamo è una sorta di pregiudizio che talvolta esiste verso le scuole locali, il quale ci porta alla necessità di creare un’immagine maggiormente positiva dei nostri istituti e una loro promozione più efficace. E’ infatti presente una quota di ragazzi, pur non allarmante, che sceglie di frequentare istituti esterni al nostro territorio, vanno dunque create le condizioni per arginare questa forma di “dispersione”. Nel contesto locale poi si ravvisa la necessità che gli istituti vengano concepiti come una rete aperta in costante collegamento con la realtà circostante. Per quanto riguarda invece il mondo delle scuole primarie ravvisiamo la difficoltà delle piccole scuole di paese e pensiamo vadano favoriti studi e percorsi specializzanti per differenziare l’offerta. 4.1.3 Aggregazione La partecipazione e la capacità di creare aggregazione devono partire in primis dal mondo giovanile dove si riscontrano delle carenze strutturali, sopperite parzialmente dal grande lavoro del mondo associazionistico. Riteniamo vadano incentivati luoghi dove gli incontri e la socialità possano essere favoriti, stimolando anche al contempo buone pratiche di cittadinanza e pensiero rivolto al futuro. 18
Allo stesso modo crediamo che vadano strutturate le connessioni e l’armonizzazione tra le tante realtà associazionistiche del territorio e vadano anche favoriti processi di partecipazione dei cittadini, ora in parte carenti, alla vita pubblica della Comunità. Il processo decisionale è certamente demandato nella logica democratica agli organismi politici, ma riteniamo che si possano incentivare anche maggiori forme di coinvolgimento attivo del tessuto sociale del territorio. 4.2 LE PROPOSTE Cultura, tradizione e spettacolo 4.2.1 Conferenza Intercomunale della Cultura Partendo dal fatto che un vero e proprio coordinamento strutturato attualmente esiste di fatto solo nell’ambito bibliotecario, traendone ispirazione per un ampliamento della buona funzionalità, si pensa alla creazione di un coordinamento sovracomunale delle realtà culturali. Questo al fine di favorire una programmazione condivisa e scambiarsi le best practices in una logica di sviluppo territoriale. Un “luogo” permanente dove gli esponenti e i portatori d’interesse possano raccordarsi - anche in una forma multilivello - assieme agli amministratori locali, superando la frammentarietà dell’offerta. Con l’intento inoltre di armonizzare la promozione a livello comprensoriale sia dei beni sia degli eventi legati al mondo culturale, mirando inoltre a potenziare i servizi informativi, anche in accordo con gli uffici turistici. 4.2.2 Promozione del patrimonio culturale come Museo Diffuso Pensiamo ad un rafforzamento della rete di CarniaMusei implementando il lavoro di collegamento tra le varie realtà museali, con un rafforzamento della parte promozionale, tramite modalità innovative che si ricolleghino anche al digitale, con l’offerta di pacchetti comprensivi di un’offerta multisettoriale e la creazione di itinerari tematici. L’obiettivo è quello di arrivare ad un concetto di “Museo Diffuso”, dove la rete venga fruita nella sua pienezza con un percorso coerente e completo, e dove i siti d’interesse divengano maggiormente accessibili e vengano compresi in un percorso alla scoperta della bellezza e della storia carnica. Va inoltre promossa una mappatura del patrimonio e delle potenzialità esistenti per capire quali siti rivitalizzare e rilanciare. 4.2.3 Professionalizzazione di figure per la valorizzazione dei percorsi culturali Favorire la formazione e l’assunzione di professionalità del settore che conoscano la storia e la cultura locale e le bellezze del nostro territorio. Ciò al fine di potenziare l’apertura di musei e siti d’interesse e luoghi della tradizione, tramite figure che sappiano fare uno storytelling che coinvolga i visitatori in veri viaggi alla scoperta della Carnia. In questo senso si può puntare anche all’inserimento di studenti in alternanza scuola - lavoro e neolaureati che possono figurare come guide turistiche nel periodo estivo e nei periodi maggiormente turistici, e come operatori didattici, che raccontino e connettano gli studenti col territorio, nel periodo invernale o comunque nei periodi di minor afflusso. Si può pensare anche a incentivi che favoriscano la creazione di una start up o cooperativa volta alla formazione professionale del personale necessario. 4.2.4 Una rete culturale tra passato e presente Favorire la creazione di percorsi culturali multidisciplinari (storia, arte, cinematografia, letteratura, musica, archeologia..) che si intrecciano formando uno spettro completo delle potenzialità artistico-culturali del nostro territorio, con progettualità che uniscono le diverse realtà comunali. Si può partire da un festival della cultura carnica, intesa in tutte le sue 19
Puoi anche leggere