NOTIZIE DA CASE E CAMPI - FOGLIO UFFICIALE DEL CONSORZIO CASE E CAMPI Settembre - Ottobre 2019

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NOTIZIE DA CASE E CAMPI - FOGLIO UFFICIALE DEL CONSORZIO CASE E CAMPI Settembre - Ottobre 2019
NOTIZIE DA CASE E CAMPI
 FOGLIO UFFICIALE DEL CONSORZIO CASE E CAMPI
             Settembre – Ottobre 2019

 Cosa hanno portato di bello i mesi di settembre e ottobre?
NOTIZIE DA CASE E CAMPI - FOGLIO UFFICIALE DEL CONSORZIO CASE E CAMPI Settembre - Ottobre 2019
Di bello nulla. Di cattive sorprese qualcuna.

Vero è che se ci fossero solo buone nuove sarebbe difficile scrivere un giornalino accattivante,
ma non vorrei si cominciasse a esagerare. Il danno causato da beghe e ripicche ricadrebbe su tutti
noi.
Ho cercato in questi anni di aiutare a creare una comunità coesa. L’ho fatto sforzandomi di
garantire, con i mezzi a disposizione, un ambiente vivibile e diverso dalla città che ci circonda. Se la
misura del successo della mio lavorare si potesse misurare con la costante diminuzione dei
morosi residenti, direi che l’obbiettivo è quasi raggiunto. Fatto è che non è dato sapere se chi ha
pagato i suoi obblighi arretrati lo abbia fatto perché convinto dell’utilità di avere un ente che
provvede alla manutenzione dei siti e alla sicurezza, oppure abbia pagato solo per l’azione
giudiziaria intrapresa.
Se però dovessimo prendere in considerazione la riduzione costante del numero dei morosi, dal
2007 al 2019, ritenendo contrari solo gli ultimi residenti che, pervicacemente non pagano,
potremmo affermare che si è ben lavorato.
1.     Ionel ringrazia

                      Ionel, il nostro manutentore che per motivi di salute ci ha lasciato dopo circa
                      10 anni di permanenza al consorzio, mi ha pregato d’inviare, tramite il
                      giornalino, i suoi più vivi e commossi ringraziamenti, a tutti i consorziati che,
                      aderendo al mio invito apparso sul numero scorso, hanno deciso di provare
                      tangibilmente al dipendente il loro apprezzamento. Gli importi che molti di voi
hanno versato sull’IBAN che avevo indicato serviranno a Ionel per affrontare più serenamente i costi
delle cure che lo aspettano.
Dal canto mio sono felice e commosso dalla reazione della nostra comunità.

2.   Mirandolina torna alla carica

             “Oh! non ho altro di buono,
                       che la sincerità.”

Mirandolina imperversa ancora. Questa volta se la prende con gli handicappati.

L’Amministratore del civico 45 di via Serotini aveva chiesto al Consorzio di posizionare dei
parapedonali davanti allo scivolo che il condominio ha creato per gli invalidi, dove, con la solita
inciviltà qualche visitatore o condomino parcheggiava l’auto impedendo il passaggio delle carrozzine.
Richiesta subito esaudita.
A seguito del posizionamento degli interdittori di parcheggio ecco cosa scrive Mirandolina su
Watsapp al passato Presidente del Consorzio che, tra l’altro, non teneva i rapporti con i consorziati
delegati dal Consiglio allo scrivente. Mirandolina questo lo sa bene ma, come una fastidiosa zanzara,
deve punzecchiare a destra e a manca.

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Mirandolina:

Volevo solo sapere se i parapedonali su via Serotini fronte civico di strada n. 45 acquisita dal Comune nel 2018, sono
stati messi e pagati con i fondi del Consorzio e se è stata prevista da parte del condominio de quo, idonea
documentazione per avere dd d’assenso da parte dell’ufficio tecnico. Grazie.
(Minacciosa conclude) ma forse e meglio che chieda ufficialmente, grazie lo stesso.

Rispondo da queste pagine alla servetta pettegola:

Ma tu, piccola intrigante, a che titolo chiedi informazioni su un impianto teso a tutelare chi, per sua sfortuna, deve
muoversi in carrozzina? E perché lo chiedi? Smettila finché sei in tempo. Le tue aspirazioni politiche mal si conciliano
con azioni che potrebbero portar danno solo a degli esseri sfortunati.
Se poi, come ultimamente hai dichiarato a chi cercava di farti rinsavire, sei pronto alla guerra, a solo titolo
informativo, t’informo che in quarant’anni di carriera di battaglie ne ho sostenute molte e……… non ne ho mai persa
una.

 3.                         il Giudice Penale di Pace adito da ……..                                      Cavallino
      Baio!!!

Ma sì cari amici lettori è proprio lui! Cavallino Baio che rientra al trotto nell’agone consortile! Non
proprio un trotto da Lipizzano, ma bisogna contentarsi. Questo passa il mercato.

Mi ha denunciato perché, secondo lui, nel corso dell’Assemblea del 2016 gli avrei urlato “vieni fuori
che ti faccio un cu…. così”. Il tutto suffragato, a suo dire, da due testimoni:

Culatta di Cannone,                         altro personaggio storico del mio giornalino, e una new entry:

'O Barboncino                                       che da tempo, per sua e nostra fortuna ha lasciato il

Consorzio
Il PM mi ha incriminato e rinviato a giudizio per aver minacciato Cavallino di un “danno ingiusto”.
Così recita la citazione.

Mah! ……. Che dire …. Che il reclamato danno sia ingiusto andrebbe provato, ma dubito che il
giudice si avvii verso una siffatta indagine. Ciò detto proverò in giudizio che l’affermazione di
Cavallino è falsa e calunniosa. Tra l’altro: a voi non appare strano che un fatto accaduto il 13
marzo venga denunciato solo nel giugno successivo? Misteri equini! O più banalmente una
ritorsione per essere stato, l’esemplare equino, da me denunciato nel mese di marzo dello
stesso anno per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Quella, sì, seria e provata.
Ah …. dimenticavo. Cavallino ha chiesto 3.000,00 euro di danni. Strano che si valuti così poco.

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Quanto ai due testimoni, caso bizzarro, sono stati entrambi destinatari di Decreti Ingiuntivi da parte
del Consorzio e dunque mia, considerato che li chiedo io in nome e per conto dell’ente.

‘O Barboncino che si era opposto al decreto, perdendo il giudizio, ha sborsato un bel po’ di
spese legali.
Culatta ha un giudizio in corso che si chiuderà come al solito con una debacle e un po’ di spese
da regalare ai legali. Per lui s’intende.

Ditemi: si fa peccato a pensar male sulla opportunità della loro testimonianza?

Ma tu guarda cosa deve capitare a chi gestisce un consorzio cercando di farlo al meglio delle proprie
capacità! Vi terrò aggiornati sull’evolversi del giudizio.

 4. Ma i miei guai giudiziari potrebbero non finire qui…….

                        L’episodio non è recente. Risale a un paio di giorni dopo l’installazione
                        dei parapedonali su via Serotini, di fronte al civico 45. Se ben ricordo, prima
                        della scorsa estate.
                        Gli interdittori di parcheggio si erano resi necessari a causa dei visitatori
                        dell’asilo e della palestra che si affacciano sulla strada, di per sé stretta, che
                        non esitavano, molto civilmente, a parcheggiare sul marciapiede.

Il giorno stesso della fine dei lavori, nel mentre rientravo a casa, vedo il solito maleducato, rivelatasi
poi una maleducata, che aveva parcheggiato l’auto sul marciapiede dopo la fine dei parapedonali.

Mi sono fermato e ho invitato la signora, che accompagnava qualcuno in palestra, a rimuovere l’auto.
Mi ha risposto che si trattava di qualche minuto. Ho insistito e la gentildonna ha pensato bene di
mandarmi, con un gesto della mano, dove credo abbia l’abitudine di mandare ogni giorno il
pover’uomo che l’ha sposata.

Sono sceso dall’auto e gli ho chiesto ancora una volta, con qualche decibel in più, di rimuovere l’auto.
Alle sue arroganti risposte, le ho detto che era il tipico esempio degli appartenenti al mai estinto
generone romano.

La signora, il cui casato, ho poi appreso, è omonimo di quello di una attempata presentatrice
televisiva con cui sembra aver in comune anche la stazza e la non più giovane età, ha chiamato la
polizia perché, a dir suo, l’avevo minacciata.

Ora, a parte il fatto che definire qualcuno un appartenente al generone romano non è una minaccia
né un’ingiuria, ciò che più mi ha più colpito è stato il comportamento dei due giovani poliziotti che
accorsi, in verità dopo parecchio tempo, ma con l’auto della signora sempre in bellavista sul
marciapiede, non hanno rilevato il comportamento della signora sanzionabile con un’ammenda
per violazione del codice della strada, ma hanno identificato me prestando orecchio ed evidente
comprensione alle farloccate che diceva la simil- presentatrice.

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Apprendo solo ora che la signora mi ha querelato per minacce e, nonostante il PM ne avesse chiesto
l’archiviazione, si è opposta alla saggia decisone. Vedremo l’esito.

Per quanto mi riguarda sono sempre fedele a quanto qualcuno prima di me ebbe ad affermare: molti
nemici, molto onore! Se non altro vuol dire che lavoro e agisco senza riguardi per nessuno.
Converrete con me, però, che viviamo in un mondo alla rovescia. Ma fino a quando potrà durare?

 5. Sì. Esistono veramente!

            Vedo già la faccia disgustata di qualche mio detrattore per l’immagine utilizzata.

Voi cari lettori, che siete dalla parte giusta, non offendetevi. Leggete e constaterete se chi ha fatto
quanto sto per raccontarvi è, o non è, la peggiore merdaccia fantozziana.

Qualche mese fa ricevetti la gradita vista dell’Ispettorato del Lavoro allertato da un esposto che
lamentava la mancanza del decreto, da parte di questo ente, per l’installazione delle telecamere. Del
fatto vi avevo messo al corrente in un mio precedente giornalino.

Il decreto c’era, ma l’Ispettorato, di fronte all’esposto, non aveva potuto esimersi dall’avviare
un’ispezione sulla nostra gestione risultata, poi, assolutamente regolare.

Circostanza rimarcata con una apprezzabile nota ufficiale dell’Ispettorato.

Pensavo che la cosa fosse finita lì, anche se, discretamente, avevo indagato per capire chi fosse il
coglionazzo, sempre fantozziano,                       che avrebbe potuto mettere in pratica una
mascalzonata del genere.

Ai primi di novembre il mistero è                       stato svelato.

Ricevo dal Garante della Privacy una richiesta di documenti a chiarimento dell’iter seguito per
installare il nostro impianto di video sorveglianza. La richiesta prende le mosse da un esposto,
rigorosamente anonimo, inviato nel mese di marzo all’Ispettorato del Lavoro e alla Guardia di
Finanza.

L’Ispettorato aveva reagito rapidamente con l’ispezione che vi dicevo, mentre la Guardia di Finanza
aveva trasmesso, in aprile, la segnalazione al Garante della Privacy che si è attivato solo ora.

Nella pagina seguente troverete la fotocopia dell’esposto che commento subito dopo.

                                             4
Il

                                                                      Ispettorato Nazionale del Lavoro
                                                                                  Servizio Segnalazfonl
     A       Guardia dl FIJJam.a                                               Via Maria Brighenti, 23
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         PROT. 0147854/2019
         DEL     26/03/2019                                                                         e.p.c.

                                                                                  Guardia di Finanza
                                                                         Comando Provinciale di Roma
                                                                                Servizio Segnalazioni
                                                                                Via Nomentana, 591
                                                                                   o                         o

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OGGffiO: ESEROZIO DI DIRITTI IN MATERIA DI PROTEZIONE DEl DATI PERSONAU
(artt. 15~22 del Regolamento (UE} 2016/679)

 Con la presente vogliamo scgna~re l'installazione di un sistema di videosorveglianza in tutta l'area
 Case e Campi sita in Roma, non regolare secondo nostro avviso.
 Facciamo questa affermazione poiché nessun ente avrebbe data l'autorizzazione all'installazione
 per il controllo di strade comunali e il controllo dei dipendenti mentre lavorano.
 Il consorzio ha quindi instaJlato 42 telecamere in totale, senza procedere alle pratiche
 amministrative dettate dalla legge. Avendo loro dei dipendenti, ci risulta che non hanno fatto
 nessuna segnalazione all'ITL, ne tantomeno al comune di Roma, essendo alcune telecamere
 installate nelle vie pubbliche.
 Sul loro sito è pubblicato l'informativa sulla videosorveglianza, che sembra ben fatta e strutturata
 secondo i canoni del GDPR.
 Di seguito qualche considerazione:

    •     al punto 3 si fa riferimento a un DPO ma non ci sono i suoi dati di contatto, aspetto
          fondamentale
     •    per le basi giuridiche, dato che sono citati gli interessi legittimi, occorrerebbe definire
          "quali"
     •    vista la situazione e l'eventuale utilizzo di tecnologie innovative, potrebbe essere condotta
          una DPIA, ovvero una valutazione di impatto sulla protezione dci dati personali. In questo
          senso faccia riferimento all'elenco dci trattamenti individuati dal Garante

 Di seguito il giornalino del consorzio dove, oltre la mappa dettagliata, il vice presidente Massimo
 Pacilio, ammeUc l'installazione del sistema, ma ribadiamo senza nessuna autorÌT.I'.azione da
 parte degli enti preposti.
 facciamo aeQello al vostro buon senso affinché questa situazione venga veriflcata

                                                                              f residenti di Case e Campi
                                                                            l dipendenti di Case e Campi
Come potrete notare il briccone, poiché nonostante la generica firma di uno si tratta, menziona una
serie di falsità contraddette da tutta la necessaria attività svolta dal Consorzio, attraverso l’assistenza
di uno studio legale specializzato, per attuare la normativa prevista dalla legge sulla privacy. Del
quacquaracquà conosco il nome che, al momento, sottaccio.

Incautamente il tristissimo uomo minacciò, qualche giorno prima che l’anonimo libello fosse
ricevuto dagli enti cui era indirizzato, l’allora Presidente Alessandro Monteleone, d’inviare un
esposto al Garante della Privacy per l’impianto in corso d’installazione.

L’essere vermifero non abita nel Consorzio, non è Consorziato e non ha alcun interesse legittimo a
compiere un’azione che, conoscendo i rappresentanti della nostra burocrazia, potrebbe mettere in
pericolo la sicurezza di circa duemila anime, nonostante il corretto iter seguito dal Consorzio. Cosa
dunque può averlo spinto a tanto se non l’essere l’essenza della clipart che ho utilizzato per definirlo?

Qui mi fermo! Ho già dedicato troppo tempo a un figuro che se non fosse tragico potrebbe apparire
comico. Le poche volte che ho avuto la sventura d’incontrarlo, chissà perché, mi ha sempre ricordato
il protagonista della famosa canzone:

     “Ma Pippo, Pippo non lo sa
che quando passa ride tutta la città.
Si crede bello come un Apollo
e saltella come un pollo”.

Il mio inconscio accostamento nasce, credo, dalla sua modesta statura fisica che fa il paio con quella
morale.

Sappia però il novello Pippo-Pollo che da oggi dovrà guardarsi sempre, in ogni momento, le terga.
Gli ultimi anni della mia vita saranno spesi, in buona parte, per arrivare alla sua distruzione. Morale
s’intende!

Mi sento poi di ringraziare, da queste pagine, il Presidente Monteleone, che ha lasciato la funzione a
fine settembre per altri e impegnativi incarichi, per aver fattivamente collaborato all’epoca affinché
il sistema di video sorveglianza rispondesse a tutti i criteri richiesti dalla normativa.

 6. E vediamo se così perdono il vizietto di non pagare!

                             Non mi è piaciuto, per i consorziati residenti, inviare, se pur nei modi
                             previsti dalla legge, la lista dei morosi e dei ritardatari.

No! Non mi è piaciuto per niente! Non mi è piaciuto soprattutto ricorrere alla gogna mediatica se
pur limitata a quelli cui la normativa mi dà il permesso di comunicarlo. Non siamo ai tempi
dell’Aronne del Marchese del Grillo! Al contempo mi chiedo cosa spinga una persona a sottarsi al
pagamento delle spese comuni di un condominio o di un consorzio che fornisce servizi irrinunciabili.
Di approfittare pensando: vabbé tanto pagano gli altri!

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Di più. Mi è capitato di constatare come vi sia gente in questo consorzio che per sottarsi ai fornitori,
non per bisogno ma per perversa abitudine mentale, hanno fatto in modo di spossessarsi di tutto.
Vivono da fantasmi. Non posseggono un conto corrente, intestano beni e proprietà a destra e a manca
non risultano lavoratori in proprio o dipendenti. Alcuni sono fittiziamente residenti all’estero. Per
un paio di loro mi è toccato indagare tramite le ambasciate fino, poi, a inchiodarli.
Alla fine, e mi rivolgo a Questi Fantasmi, che però di quelli di Eduardo De Filippo hanno molto poco,
ma non vi fate ‘nu pucurille schifo da soli? E ancora: ma è proprio colpa vostra o degli
insegnamenti ricevuti da bambini dai vostri genitori?

Stessa forma di intolleranza nutro per coloro che ritardano il pagamento anche dopo due o tre
solleciti o, addirittura, dopo le telefonate che sono costretto a fare.

Bisogna che ognuno si renda conto che il personale e i contributi sociali vanno pagati ogni mese e
che i fornitori hanno tolleranza fino a un certo punto. E se colui che mantiene il depuratore sospende
le operazioni per tenere l’impianto a norma di legge, scatta il codice penale per il rappresentante del
Consorzio, il quale, ovvero il sottoscritto, non esiterebbe a consegnare all’autorità giudiziaria la lista
di coloro che non hanno pagato impedendo la regolare manutenzione del depuratore.

Discorso a parte, ben oltre il pericolo di attirarsi una denuncia per diffamazione, si dovrebbe fare per
i costruttori imprenditori. Pardon ……. prenditori. Non tutti neh, ma vi assicuro che quelli corretti si
contano sulla punta delle dita. Ma, appunto, non sapendo più come definirli senza violare il codice
penale, con loro mi fermo qui.

In verità però vi sono a monte altri due colpevoli. Sia che si tratti dei morosi residenti che dei morosi
…… prenditori.

Nell’ordine:
Il penultimo colpevole: la magistratura e in particolare il Giudice di Pace, spesso, troppo spesso,
punto più carente nell’apparato che dovrebbe ristabilire giustizia ed equità.
Alle loro lungaggini, spesso si affianca, a via Teulada, una stramba conoscenza della normativa
quando non è la stessa normativa a creare ritardi intollerabili. In presenza di un’opposizione a
Decreto Ingiuntivo non concesso, Dio solo sa perché, con la provvisoria esecuzione, la sentenza può
farsi attendere tre, quattro, cinque anni. E badate che la provvisoria esecuzione è obbligatoria
nella normativa dei condomini ai quali il consorzio è assimilato.

In Germania trentacinque, dico trentacinque, sono i giorni che passano dal momento della richiesta
al momento dell’emissione del titolo che ti permette di recuperare subito il danaro che ti devono.

Ma c’è di più. Supponete di vincere l’opposizione e di riuscire a pignorare il conto corrente del
moroso presso la banca dell’individuo. L’uomo di media intelligenza pensa subito: è fatta! Mi pagano.
Illuso!!! La banca può trasferire i fondi pignorati solo in presenza di un’ordinanza di altro apposito
giudice: quello dell’assegnazione. Che cosa costui debba fare, se non limitarsi ad autorizzare la banca
a pagare, lo sa solo il buon Dio considerato che il magistrato addetto non può più giudicare nel
merito. Per emettere la sospirata ordinanza di pagare a volte prende fino a ……. un anno. Sì avete
capito bene: dodici lunghi mesi.

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Ma così molte aziende chiudono i battenti! Molta gente è portata alla disperazione! E chi se ne frega,
risponde il collaudato e immutabile sistema giudiziario.

L’ultimo colpevole: la nostra ineffabile classe politica.
Nessuna forza politica, a qualsiasi schieramento appartenga, ha voluto, nel corso degli anni porre
mano a questo scandalo e ricondurre il sedicente potere giudiziario a ciò che in effetti è: un ordine.

I motivi li conosciamo e cerchiamo sempre, senza per altro riuscirci, di mandare a rappresentarci
gente che promette di farlo, ma che, una volta giunta al potere, o se ne dimentica o fa ciò che nella
nostra città si chiama, appunto, una romanella. Tant’è che le squinternate e parziali riforme
partorite nel corso delle ultime legislature, monche e malfatte per non scontentare nessuno, hanno
vieppiù ingarbugliato il sistema.

Ma io continuo a sperare e a lottare. Chissà che il buon Dio, o chi per esso, non ci mandi alla fine
qualche illuminato che rimetta in sesto questo maltrattato Bel Paese.

Sta di fatto, che nell’attesa sono stato costretto ad annunciare una rata straordinaria.

In 12 anni di gestione del Consorzio, dando fondo a tutte le mie conoscenze professionali, non avevo
mai accettato di prestarmi all’emissione di una rata straordinaria, opponendomi anche al parere
del Consiglio. Mi ripugnava di praticare ciò che ritengo un’iniquità nei confronti delle persone che
pagano. Credetemi, ora, non ho potuto farne a meno. Mi consola solo la reazione dei paganti che, a
parte un paio d’incomprensibili telefonate, dopo aver letto la comunicazione hanno accettato di
buon grado di assistermi in questo frangente. Da quelli non paganti ho ricevuto solo una
censurabile reazione epistolar-mail alla quale ho risposto come rispondo di solito quando mi
fanno incaxxare.

Al prossimo numero

Massimo Pacilio
Questo numero del giornalino è stato pubblicato a colori sul sito www.consorziocaseecampi.it il
13 Novembre 2019
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