Non solo un appartamento di sgancio - Marco Tuggia ...

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Non solo un
appartamento
di sgancio
                                  Uno spazio diffuso
                                  per la ricerca di autonomia
                                  dei neomaggiorenni

di                                A crescere in autonomia durante
Michela Gallineri
William Naldo                     l’adolescenza si apprende facendone
Marco Tuggia                      esperienza, esercitandola in una pluralità
                                  di luoghi sociali ed educativi. Dunque
                                  entrando e uscendo da ruoli e compiti
                                  diversificati dove poter tessere nuovi
                                  legami, individuare nuove parole,
                                  esprimere il proprio potere, apprendere
                                  da successi e insuccessi. Questo è vero,
                                  in modo particolare, con neomaggiorenni
                                  usciti da comunità educative che non
                                  intendono o non possono tornare in
                                  famiglia, ma fanno anche fatica a gestirsi
                                  in proprio. Può essere fecondo per loro
                                  utilizzare uno spazio leggero, diffuso,
                                  partecipato tra pari a cui fare riferimento
                                  nel dare forma a percorsi autonomi.
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U
         na cooperativa sociale apre un co-                 li dei Comuni con i quali collaboriamo.
         siddetto «appartamento di sgan-                    Innanzitutto, l’anomalia di alcune di que-
         cio» o di «semi-autonomia» per                     ste richieste riguardava l’inserimento di
rispondere all’esigenza di neomaggioren-                    ragazzi che, provenendo da comunità di
ni che, concluso il periodo di accoglienza                  accoglienza gestite da altre cooperative o
in comunità, non essendoci le condizioni                    direttamente dalla famiglia, avremmo do-
per un rientro in famiglia hanno necessità                  vuto accogliere senza averne una conoscen-
di un accompagnamento graduale verso                        za diretta. Ma le richieste che più ci hanno
l’autonomia personale e sociale.                            sorpreso riguardavano ragazzi minorenni,
Niente di nuovo. Si tratta di un servizio                   tra i 16-17 anni, per i quali non aveva più
diffuso attraverso cui le realtà del Terzo                  senso un inserimento «classico» in una co-
settore che si occupano di adolescenti                      munità di accoglienza sia per l’età che per
allontanati dalla famiglia hanno cerca-                     la situazione personale e familiare.
to di coprire, spesso con proprie risorse                   Perché ci veniva chiesto di inserire dei
e volontariamente, il vuoto legislativo e                   minorenni in un servizio dedicato ai mag-
istituzionale riguardante i ragazzi diven-                  giorenni? I servizi sociali non stavano ri-
tati maggiorenni che, perdendo le tutele                    spettando la nostra specificità o ci stavano
fino a quel momento garantite dallo Stato,                  chiedendo qualcosa di diverso?
dovrebbero arrangiarsi a trovare un loro
posto nel mondo senza il sostegno dei ser-                  Un’insoddisfazione
vizi e, spesso, della propria famiglia.                     per gli esiti di alcuni percorsi
Detto questo, ci sembra tuttavia interes-                   La seconda sollecitazione proveniva da
sante condividere con i lettori della rivista               dentro di noi e riguardava una certa in-
alcuni passaggi stimolanti della nostra sto-                soddisfazione rispetto agli esiti di alcuni
ria negli ultimi due anni.                                  progetti che stavamo seguendo. Il nostro
                                                            doveva essere un appartamento che pre-
La sensazione                                               parava all’autonomia personale, sociale,
che qualcosa non torni                                      lavorativa, economica, ecc. Nella realtà,
                                                            diversi ragazzi da noi accompagnati con-
Nel 2016 la nostra équipe educativa (due
                                                            tinuavano a faticare nel trovare una strada
educatori a part-time) ha dedicato diversi
                                                            al momento dell’uscita dall’appartamento:
momenti di supervisione a riflettere sull’e-
                                                            magari sapevano prepararsi da mangiare
sperienza che stavamo facendo a partire da                  o farsi una lavatrice, ma non riuscivano a
alcune sollecitazioni.                                      trovare o a mantenere un lavoro, a ottenere
                                                            la patente di guida o a trovarsi un apparta-
Cosa cercano da noi                                         mento dove vivere.
i servizi sociali del territorio?                           Qualcosa non tornava e, al contempo,
La prima, proveniente dall’esterno, riguar-                 avevamo la sensazione che non stavamo
dava richieste «anomale» di inserimento                     valorizzando al massimo e al meglio le po-
nell’appartamento fatte dai servizi socia-

* La cronaca riflessiva nelle pagine che seguono è frutto   l’appartamento «Mañana» con neomaggiorenni al
del lavoro tra Marco Tuggia, supervisore educativo,         termine dell’esperienza in comunità educative e lo
e gli educatori della cooperativa Carovana di San           hanno aiutato a evolversi sotto la spinta di nuove
Martino di Lupari (Pd) che nel 2003 hanno avviato           urgenze sul territorio.
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                                                   piano piano hanno permesso di immagina-
                                                   re scenari diversi e divergenti e di rivederne
                          esso
       Il darsi il paererm
                         con
                                                   i presupposti teorici e metodologici. Sono
       di osservcoraggio                           nate nuove idee, nuove ipotesi e nuove
                d i
        un po’ si sta                              aperture. Mancava l’ultimo passaggio: il
        quel che ei servizi                        coraggio di provarci.
        facendo npposto                            Il darsi il permesso di osservare con un po’
        è il presu inciare                         di coraggio quel che si sta facendo all’in-
         per ricomare con                          terno dei servizi è il presupposto fonda-
         ad ascolt interesse                       mentale per ricominciare ad ascoltare con
         rinnovato i bisogni
         e stupore one.                            rinnovato interesse e stupore i bisogni delle
          delle pers                               persone.
                                                   Per raccontare cosa siamo diventati, dob-
                                                   biamo prima fare spazio alle storie di chi
                                                   ci ha spinto a diventare quel che siamo.
   tenzialità di questo servizio. La sensazione    Le presentiamo quindi come una sorta di
   di fondo, che però non riuscivamo a dirci       raffigurazione di quei principi teorici e me-
   in maniera chiara, era che l’appartamento       todologici che ci stanno orientando.
   era stato costruito con le medesime logiche
   della comunità residenziale: rischiava di es-
   sere un modo per prolungare nel tempo           Le attese portano a
   la permanenza dei ragazzi in un contesto        inedite sperimentazioni
   protetto, senza riuscire a proporre qual-       Samir ha 16 anni ed ha appena concluso la
   cosa di diverso e, soprattutto, in linea con    seconda media, dopo essere stato bocciato
   i loro bisogni.                                 una volta nella scuola primaria e tre volte
                                                   in prima media. La scuola media, con il
   Le domande che hanno aperto                     compimento del sedicesimo anno, rifiuta
   a nuovi scenari d’azione                        l’iscrizione e lo indirizza alla scuola serale
   Nel corso degli incontri di supervisione,       per adulti.
   alcune domande si sono sempre più libe-         Il nucleo famigliare è già conosciuto dal
   ramente affacciate minando alla base il         servizio sociale per precedenti di alcolismo
   progetto.                                       e maltrattamento del padre verso la moglie.
   Se accogliessimo dei minorenni, avrebbe         Questa, dopo la denuncia delle violenze,
   ancora senso continuare a definirlo un          è stata costretta a traslocare prima in una
   appartamento per neomaggiorenni? Se             casa rifugio, poi in una comunità mamma-
   accogliessimo persone che non devono            bambino, infine in una casa popolare dove
   «sganciarsi» da niente e da nessuno, perché     attualmente vive anche con il marito che,
   dovremmo ancora parlare di appartamento         dopo un periodo di carcere e disintossica-
   di sgancio? Se accogliessimo ragazzi che        zione, è stato riaccolto nel nucleo.
   non hanno bisogno di un appartamento            Samir ha un fratello più piccolo che fre-
   in cui vivere, che cosa ne dovremmo fare        quenta con successo la seconda elementa-
   dell’appartamento?                              re. La mamma, dopo alcuni anni, riprende i
   Domande che scardinavano il senso per cui       contatti con il servizio sociale per chiedere
   era stato avviato questo servizio, ma che       aiuto: non avendo l’automobile, non può
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accompagnare Samir alla scuola serale che                  • acquisizione del diploma di terza media
dista circa 15 km dalla loro abitazione.                   come privatista in collaborazione con il
                                                           Cpia (1) e, in caso di successo, riconoscimen-
Un’inusuale richiesta                                      to di Samir come scrutinabile nel percorso
scatena ragionamenti e proposte                            dell’Enaip, con la possibilità di accesso al
Il servizio sociale contatta la nostra coope-              secondo anno dell’indirizzo elettricisti;
rativa rivolgendoci una strana richiesta: la               • frequenza diurna presso l’appartamento
disponibilità ad attivare un trasporto per                 di sgancio per quattro giorni la settimana;
portare Samir a scuola o, in alternativa, a                • partecipazione ad attività integrative or-
inserirlo nella nostra comunità diurna con                 ganizzate dal Cpia per il sostegno scolastico
l’obiettivo di aiutarlo a conseguire il diplo-             specifico all’esame di terza media;
ma di terza media come privatista.                         • partecipazione al nostro «spazio adole-
Consapevoli che il nostro lavoro non preve-                scenti».
deva un servizio di trasporto e rifiutandoci
di pensare che il semplice collocamento in                 L’andare avanti è possibile
comunità diurna potesse essere la soluzio-                 solo attivando partnership
ne a un problema di trasporto, cerchiamo                   Pur in difficoltà nel comprendere fino in
di capire qualcosa di più e dal confronto                  fondo la proposta, il servizio la accetta.
con gli operatori emerge che Samir, per                    Il progetto però, per essere realizzato, ri-
struttura fisica e maturazione cognitiva, è                chiede una forte partnership tra i soggetti
ancora per molti aspetti infantile.                        coinvolti. Abbiamo così avviato una serie
L’ipotesi di inserirlo in un gruppo classe di              di contatti con le organizzazioni coinvolte,
adulti non rappresenta a nostro avviso una                 per spiegare il progetto e chiedere la loro
scelta adeguata, con il rischio di provoca-                collaborazione.
re un nuovo fallimento scolastico. Emerge                  Raggiunta la sicurezza di avere tutte le di-
che Samir ha espresso interesse per alcuni                 sponibilità, abbiamo incontrato Samir e i
percorsi formativi professionalizzanti che                 genitori per presentare l’idea, condivide-
ha avuto modo di conoscere partecipan-                     re la prospettiva e l’impegno che tutti ci
do a un’attività di orientamento scolastico                andavamo ad assumere. Abbiamo trovato
nell’anno precedente. Intuiamo anche altre                 grande disponibilità e quindi abbiamo
tre cose importanti: ha bisogno di acquisire               potuto procedere alla stesura di un con-
il diploma di terza media per concludere                   tratto firmato da tutti, che stabiliva tempi,
il percorso della scuola dell’obbligo, di vi-              obiettivi, azioni, verifiche. Il contratto è
vere esperienze di successo scolastico e di                diventato per noi strumento funzionale e
confrontarsi con ragazzi della sua età.                    strategico per l’avvio del progetto, tappa
Dopo un tempo di riflessione, incontriamo                  fondamentale per poi concordare un piano
i servizi e facciamo una proposta:                         d’intervento avvalendoci della tecnica della
• inserimento di Samir come uditore nella                  «micro-progettazione» (2).
classe prima di un centro di formazione                    Per rendere visibile il lavoro di tessitura,
professionale, indirizzo elettricisti, propo-              presentiamo una mappa della rete che
sto dall’Enaip;                                            siamo riusciti a costruire.

1 | Centro provinciale per l’istruzione degli adulti.      e strumenti di intervento con le famiglie vulnerabili,
2 | Serbati S., Milani P., La tutela dei bambini. Teorie   Carocci, Roma 2014, p. 182.
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       È interessante mettere in luce che, per                                           Una personale visione
       rendere ufficiale la partnership, l’istitu-                                       del farsi adulto
       to comprensivo frequentato da Samir, il
       Cpia, il centro di formazione professionale                                       Paolo era stato inserito presso la comunità
       dell’Enaip, il Comune, il servizio per l’età                                      diurna della cooperativa nel 2013, insieme
       evolutiva e il nostro servizio hanno firmato                                      alla sorella. Il progetto, che nel suo caso
       un protocollo d’intesa per sperimentare un                                        prevedeva il conseguimento del diploma
       intervento che consentisse agli studenti in                                       di terza media come privatista (a seguito
       difficoltà di elaborare un percorso educa-                                        di quattro bocciature) si è concluso posi-
       tivo-didattico che fosse anche un «progetto                                       tivamente, ma non essendo emersi signi-
       di vita».                                                                         ficativi cambiamenti da parte del nucleo
       Il protocollo è stato applicato da tutta la                                       famigliare, il servizio sociale decide di chiu-
       rete in forma sperimentale con la possibili-                                      dere il progetto e di segnalare la situazione
       tà, verificata l’efficacia, di renderlo utilizza-                                 al Tribunale per i minori. La risposta del
       bile per altre situazioni (vedi grafico sotto).                                   Tribunale arriva a ottobre del 2015 e pre-
       Nell’arco di quattro mesi, le azioni previste                                     vede il collocamento di entrambi i fratelli
       nel progetto sono state realizzate. Samir ha                                      in comunità residenziale.
       superato l’esame di terza media come pri-
       vatista in una sezione intermedia in quanto                                       L’insufficienza
       aveva raggiunto gli obiettivi minimi previ-                                       di proposte standardizzate
       sti e superato le prove di simulazione.                                           Per la sorella di Paolo si procede all’inseri-
       Questo ha reso possibile la conclusione                                           mento in una comunità, mentre la situazio-
       del percorso con il Cpia anticipatamente                                          ne di Paolo risulta ben diversa: mancano
       e la possibilità di concentrare le risorse sul                                    sei mesi al compimento del diciottesimo
       sostegno alla frequenza del corso di forma-                                       anno di età e quindi la scelta di inserirlo in
       zione professionale dell’Enaip che tuttora                                        comunità residenziale appare inadeguata.
       sta frequentando.                                                                 Il servizio discute di questo con i genitori,
                                                                                         proponendo di inserire Paolo nel nostro ap-
                                                                                         partamento di sgancio durante il giorno con
                        SERVIZIO SOCIALE
                  Verifica mensile del progetto          CPIA                            il duplice obiettivo di sostenerlo scolastica-
                                         Un pomeriggio alla sett. + Simulazioni          mente (in quanto stava ripetendo il primo
   PRESIDE SCUOLA MEDIA                     Sostegno Matematica     - Inglese
 Coordinamento del protocollo                                                            anno della scuola professionale dell’Enaip
             d’intesa                                                ENAIP
                                                             Frequenza mattina           con scarsi risultati) e di aiutarlo a costruirsi
                                                                 1° Elettricisti         una rete di relazioni sociali positive visto
 SPAZIO ADOLESCENTI                LA RETE
Un incontro settimanale            SOCIALE                   VOLONTARIO COOP.            che, date le sue frequentazioni, risultava a
      di confronto                 DI SAMIR
   con altri coetanei
                                                       E VOLONTARIO DEL COMUNE
                                                            Trasporti fino al CPIA
                                                                                         rischio devianza. I genitori danno il consen-
                                                  STUDENTE VOLONTARIO DELLA              so al progetto, soprattutto il padre che nel
TUTOR ENAIP, REFERENTE CPIA,
   EDUCATORE REFERENTE
                                                               COMUNITA’                 frattempo ha fatto un percorso per disin-
                                                    Un pomeriggio alla settimana
     Un Incontro mensile                        Scrittura creativa per la preparazione   tossicarsi dall’alcol e riconosce le difficoltà
       di monitoraggio                                     al tema di italiano
      e organizzazione                       FAMIGLIA                                    familiari e i bisogni dei figli.
    delle attività di studio       Incontri periodici di sostegno
                                         alla genitorialità
                                                                                         Come in altre situazioni, gli adulti si sono
               EDUCATORE REFERENTE
               Preparazione tesina orale                                                 attivati ma, al momento della presentazione
              Stesura micro-progettazione
          Coordinamento delle varie azioni
                                                                                         del progetto, Paolo annuncia in maniera ca-
        Verifica mensile con servizi e famiglia                                          tegorica che vuole ritirarsi da scuola. Lascia
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aperto uno spiraglio dichiarando che avreb-     toscrivono il contratto e si impegnano a
be aderito a una proposta diversa.              perseguirlo.
                                                Prima dell’avvio operativo del progetto
Un percorso breve per cercare                   sono stati realizzati alcuni incontri con le
risposte a esigenze «miste»                     figure che sarebbero state coinvolte per
Decidiamo di incontrare Paolo da solo per       la realizzazione delle azioni previste. In
cercare di capire meglio ciò di cui ha bi-      particolare, abbiamo realizzato prima un
sogno. Pensiamo di utilizzare una nostra        incontro di presentazione del progetto alla
scheda di autovalutazione che chiediamo         responsabile del gruppo terapeutico e poi
di compilare sia all’assistente sociale sia a   un incontro con un operaio manutentore
lui. Dal loro confronto emerge il suo de-       della nostra cooperativa per stabilire le mo-
siderio di riuscire in qualcosa e la sua vo-    dalità di lavoro che permettessero a Paolo
glia di autonomia dalla famiglia. Desidera      di fare una piccola esperienza di lavoro
anche essere sostenuto nella ricerca e          protetto;
nell’inserimento nel mondo del lavoro.          Due mesi dopo l’avvio del progetto, si
Nel confronto con i genitori si chiarisce       sono presi contatti con il centro per l’im-
che la ritrovata sobrietà ha permesso al        piego, con l’assessore al sociale del Comu-
padre di essere più obiettivo e consapevole     ne di residenza, con le agenzie interinali
dei bisogni dei figli, ma va sostenuto nella    del territorio, con alcune aziende con cui
gestione della quotidianità. Per quanto         collaboriamo e con i sindacati. Tutte que-
riguarda la mamma, che presenta proble-         ste figure sono state fondamentali per la
matiche di tipo psichiatrico, è necessario      realizzazione del progetto.
capire meglio quale sia il livello anche mi-    Anche in questo caso, offriamo una rap-
nimo di un possibile coinvolgimento nel         presentazione grafica dei soggetti coinvolti
progetto e nella vita del figlio.               (qui sotto) con una breve descrizione delle
Con queste informazioni, ridefiniamo un         azioni svolte.
progetto. Proponiamo un progetto «misto»        Il percorso, durato sei mesi, si è concluso
che cerca di tenere insieme sia le richieste    con il raggiungimento degli obiettivi pre-
di Paolo sia i bisogni educativi condivisi      visti. In questo periodo è stato possibile
con i genitori. La proposta assume questa       avviare uno stage lavorativo che si è poi
articolazione: un sostegno mirato all’inse-
                                                                                           FAMIGLIA
rimento lavorativo attraverso azioni spe-                                    Un incontro settimanale di sostegno
cifiche e graduali; un sostegno alla genito-                                           alla genitorialità
                                                          SERVIZIO SOCIALE
rialità, attraverso un incontro domiciliare         Verifica mensile del progetto                     OPERAIO MANUTENTORE
                                                                                                            DELLA COOP
settimanale con i genitori; un intervento                                                           Esperienza lavorativa protetta
centrato sulla costruzione dell’identità di                                                                 per due mesi
                                                 EDUCATORE REFERENTE            LA RETE                Incontri di monitoraggio
Paolo, attraverso la partecipazione a un         Incontri di monitoraggio       SOCIALE
                                                  mensili con il servizio                              GRUPPO TERAPEUTICO
gruppo di sostegno terapeutico gestito da        Sostegno all’esperienza
                                                                                DI PAOLO                  PER ADOLESCENTI
                                                                                                      Una volta alla settimana
uno psicoterapeuta con cui collaboriamo.                 lavorativa
                                                   Micro-progettazione                                rielaborazione dei vissuti
                                                Coordinamento della rete e                                  adolescenziali
                                                   delle azioni previste
La mobilitazione della rete sociale                                                                       SINDACATI
                                                                                             Incontri di formazione sul mondo
a sostegno dell’autonomia                            ASSESSORE AL SOCIALE
                                                                                                           del lavoro
Il servizio, i genitori e soprattutto Paolo               DEL COMUNE            AZIENDA DEL TERRITORIO
                                                       Ricerca dello stage     Stage della durata di 6 mesi
accettano la proposta e quindi tutti sot-                 nel territorio   Incontri periodici di verifica con il tutor
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   trasformato in contratto lavorativo.                   ragazzo dove lo accogliete?», non sempre
   Intanto il lavoro educativo fatto con il papà          siamo in grado di rispondere. Oppure le
   ha rinforzato il rapporto tra padre e figlio           risposte sono inconsuete: al bar, al centro
   individuando nel lavoro un ambito di con-              per l’impiego, in biblioteca, in piazza,
   divisione e di supporto da parte del padre             all’immobiliare, all’autoscuola, a casa sua...
   che, nonostante le sue difficoltà, è sempre
   stato un bravo lavoratore. Si è poi ritenuto           Il riconoscimento dell’intreccio
   opportuno proseguire l’intervento per altri            tra vincoli e possibilità
   sei mesi con l’obiettivo di monitorare e con-          Di conseguenza non accogliamo più, o
   solidare gli obiettivi raggiunti.                      non solo, dei ragazzi nell’appartamento,
                                                          ma accogliamo dei bisogni che ci guidano
                                                          nella costruzione di percorsi educativi (3)
   Cambiamenti dei                                        personalizzati. Questo richiede una grande
   presupposti nel lavoro                                 capacità di ascolto di quel che i ragazzi e
   Esperienze di questo tipo non solo ac-                 le famiglie chiedono, ma anche di lasciare
   cadono perché si è cambiati, ma perché                 al centro i loro bisogni e non quelli che un
   ti cambiano mentre si vivono. Così oggi                servizio educativo come il nostro pensa che
   possiamo riconoscerci cambiati e ricono-               essi dovrebbero avere.
   scere che abbiamo modificato alcuni dei                Siamo così «costretti» a condividere con i
   presupposti che fino a poco tempo fa ci                ragazzi delle priorità e ad accettare di la-
   guidavano nel nostro lavoro.                           sciare sullo sfondo aspetti che invece, in
                                                          una impostazione educativa classica, par-
   L’appartamento come spazio diffuso                     rebbero più importanti e, soprattutto, es-
   per molteplici incontri e attività                     senziali. L’accettazione che il nostro inter-
   Il nostro servizio non coincide più con un             vento sia limitato nasce da un pragmatico
   appartamento dove si accolgono un certo                riconoscimento dei vincoli in termini di ri-
   numero di ragazzi in base al numero dei                sorse sia di tempo che economiche. Questo
   letti a disposizione: l’appartamento è di-             ci sta mettendo in pace con le «ansie salvifi-
   ventato uno degli spazi dove si svolge la              che» di cui a volte siamo preda. Lavoriamo
   nostra attività con i ragazzi, accanto a molti         su pochi obiettivi, ben definiti nei tempi,
   altri che sono presenti nel territorio.                nelle azioni e nelle responsabilità.
   Il che vuol dire che, accanto a ragazzi che
   risiedono nell’appartamento, ve ne sono                Un compito di facilitazione
   altri che lo frequentano in alcuni momenti             di relazioni, reti, opportunità
   della giornata per svolgere attività previste          Abbiamo così cambiato profondamente
   dal loro progetto.                                     anche il nostro modo di essere educatori.
   L’esistenza di uno «spazio diffuso» in cui si          Non è più così centrale per noi impegna-
   svolgono le attività del nostro servizio sta           re molte energie nella costruzione di una
   provocando qualche disorientamento da                  relazione «significativa» con i ragazzi che
   parte degli operatori sociali con cui col-             rischiava di farci dimenticare «che essa
   laboriamo perché alla domanda: «Ma, il                 si esprime all’interno di una più ampia

   3 | Tuggia M., Alle comunità educative bastano tre
   mura, in «Animazione Sociale», 285, 2014, pp. 82-91.
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situazione sociale, culturale e politica»(4);            l’autonomia sociale e relazionale. Per cui:
né essere protagonisti in prima persona di               • ricerca lavorativa e abitativa;
tutte le azioni che li riguardano. Ci sentia-            • sostegno scolastico o formativo anche
mo più un mezzo che un fine. Ci viviamo                  attraverso la ricerca di percorsi formativi
più come facilitatori di processi; creatori              alternativi;
di reti, legami e connessioni; ricercatori di            • orientamento lavorativo attraverso per-
risorse e opportunità; esploratori di ter-               corsi formativi ad hoc sul mondo del la-
ritori sconosciuti; inventori di strategie e             voro, attivazione di tirocini interventi alla
soluzioni in grado di superare i possibili               cooperativa, ricerca di stage aziendali;
ostacoli che si possono presentare.                      • inserimento socio-territoriale in base agli
Il nostro è diventato uno sguardo ecologi-               interessi e ai bisogni;
co (5): non è più solo importante quel che               • sostegno alle pratiche amministrative
accade tra noi e i ragazzi e come i ragazzi              (permessi di soggiorno, richiesta di inva-
si muovono nell’appartamento. Siamo più                  lidità, ecc.).
attenti a scorgere quello di cui avranno bi-
sogno quando non ci saremo più e allora                  Un supporto
dovranno vivere il meglio possibile entro                alle relazioni famigliari
il loro ambiente: qui dovranno riuscire a                Offriamo un supporto alle relazioni fami-
trovare quello di cui avranno bisogno e qui              gliari attraverso interventi domiciliari e/o
dovranno vivere la loro umanità.                         gruppi di sostegno alla genitorialità, ossia:
                                                         • sostegno educativo individualizzato del
                                                         genitore in tutti quegli aspetti della vita
Il nuovo volto                                           quotidiana che si trova ad affrontare nella
dell’appartamento                                        relazione con il figlio;
Forse val la pena ricomprendere quel che                 • gruppi di sostegno alla genitorialità in cui
siamo diventati. O meglio, quello che l’ap-              i genitori hanno la possibilità di incontrare
partamento di sgancio è diventato.Il ser-                altre persone che vivono situazioni simili,
vizio è rivolto a giovani dai 16 ai 21 anni,             per confrontarsi su tematiche connesse
maschi e femmine, in situazione di svan-                 all’educazione e alla crescita dei figli.
taggio sociale dovuto a fragilità familiari,
precedenti allontanamenti dai nuclei fami-               Uno spazio adolescenti
liari, difficoltà ad orientare e stabilizzare i          con piccoli gruppi
propri progetti di vita.                                 Si tratta di uno spazio di crescita, un’op-
Il servizio si avvale di differenti interventi           portunità di confronto con adulti e tra co-
che, a seconda della situazione, possono                 etanei su temi importanti, che permette di
essere attivati singolarmente o integrati.               promuovere il confronto tra gli adolescenti,
                                                         ricercando attraverso la vicinanza con i co-
Un servizio di tutoring                                  etanei esperienze simili alle proprie e spazi
individualizzato                                         in cui sperimentare il senso di appartenenza
Siamo anzitutto un servizio di tutoring in-              e la condivisione dei propri vissuti.
dividualizzato, finalizzato a promuovere                 È un viaggio dentro la loro età e le sue
4 | Milani L., Collettiva-Mente. Competenze e pratiche   no, in «Animazione Sociale», 297, 2016, pp. 77-85;
per le équipe educative, Sei, Torino 2013, p. 24.        Bronfenbrenner U., Ecologia dello sviluppo umano,
5 | Tuggia M., L’educatore come geografo dell’uma-       il Mulino, Bologna 1986.
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    caratteristiche. Gli adolescenti vengono ac-           problemi che accompagnano la condizio-
    compagnati in un percorso alla scoperta di             ne giovanile, specie quella che appare più
    se stessi e delle molte sfide che dovranno             «disagiata», accrescendo via via il nostro
    affrontare e vincere in questa fase della loro         bagaglio di etichette con cui la descriviamo,
    esistenza per diventare «grandi».                      la valutiamo e la categorizziamo.
    Situazioni nuove e complesse, che hanno a              Questo nostro sapere, in cui il professiona-
    che fare con i cambiamenti corporei, con il            le a volte si confonde con le sirene del pen-
    bisogno di nuove relazioni, con le emozioni            siero mediatico prevalente in quel momen-
    associate al desiderio di costruire il proprio         to, non ci sembra aver accresciuto la nostra
    progetto di vita dando maggiore spazio a               capacità d’incontro con gli adolescenti: è
    scelte più consapevoli, costruttive, libere            come se non riuscissimo a guardarli come
    e responsabili. Con un obiettivo: generare             essi sono realmente, se non tramite queste
    pensieri.                                              nostre categorie.
                                                           In realtà, realizzare incontri che sciolgano e
    Appartamento                                           alleggeriscano le comprensibili resistenze,
    di autonomia                                           rendendoli realmente protagonisti della
    Proponiamo percorsi di accompagnamen-                  loro possibile storia, offre delle sorprese
    to graduale verso l’autonomia personale e              sulle loro potenzialità e risorse, ma anche
    sociale per quei ragazzi che necessitano di            e soprattutto sulla forza propulsiva dei loro
    allontanarsi dal proprio nucleo familiare              desideri, una volta che l’operatore sociale
    o di una soluzione abitativa temporanea.               ne riconosce finalmente la piena dignità.
                                                           La chiave di volta ci sembra sia quella di
    La «filigrana»                                         avviare percorsi e utilizzare strumenti che
    pedagogica del viaggio                                 diano loro parola fino in fondo e con co-
    Il coraggio di misurarsi con domande in-               raggio, permettendo l’emergere del loro
    quietanti o «impertinenti» (6) e l’ascolto rin-        punto di vista su di sé, sulle loro relazioni
    novato dei bisogni dei ragazzi, sottendono             e sul loro futuro.
    l’esistenza di un pensiero pedagogico che
    è presente in filigrana in questo percorso.            Un operatore capace
    Pensiamo sia utile farlo emergere perché,              di togliersi dal centro della scena
    al di là dell’esperienza che abbiamo rac-              Per realizzare questo, è però necessario
    contato, ci sembra si configuri come una               una nuova figura di operatore sociale ca-
    pista che può fornire qualche orientamento             pace di «togliersi dal centro della scena»,
    in questo incerto viaggiare che caratterizza           non solo per lasciare spazio all’emergere
    oggi il lavoro sociale ed educativo.                   del protagonismo dei ragazzi e delle fami-
                                                           glie, ma anche per poter abbracciare con
    Le sorprese sulle potenzialità                         serenità una pedagogia della «parzialità»:
    di ragazzi, famiglie, territorio                       attenta ad accogliere e valorizzare le picco-
    Un primo elemento riguarda la convinzione              le disponibilità al cambiamento, capace di
    che si è parlato molto, forse troppo, dei              accettare l’avvio di brevi e circoscritti per-

    6 | Dovigo F., Manuale per l’osservazione educativa.
    L’approccio qualitativo, Unicopli, Milano 2014.
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corsi di accompagnamento, libera dall’im-        condiviso, sperimentato, deciso e conside-
perativo di dover ristrutturare le vite delle    rato unanimemente valido.
persone a 360°.                                  La rete sociale non può che essere il frut-
Parzialità non significa né superficialità né    to del riconoscimento dell’ineluttabile e
rassegnazione passiva a un abbassamento          «ovvia» necessità di valorizzare le reci-
del tiro: significa, al contrario, cura per i    proche risorse per sostenere i percorsi di
dettagli, ricerca attenta dei percorsi più       cambiamento delle persone.
semplici ma efficaci per raggiungere gli         Anche qui ci appare chiara la trasformazio-
obiettivi, verifica costante delle scelte e      ne della figura dell’operatore sociale che si
delle azioni intraprese, coordinare il pro-      prende cura non solo della nascita, ove non
prio passo con quello delle persone con          già esistenti, ma anche del mantenimento
cui si sta facendo un pezzo di strada, nella     delle reti sociali, aiutando tutti a mantenere
consapevolezza che c’è qualcosa sia prima        al centro i bisogni delle persone, più che il
sia dopo di noi.                                 rispetto di regole, procedure e presupposte
                                                 gerarchie di potere.
La resistenza
all’istituzionalizzazione delle reti             L’incoraggiamento agli operatori
Arriviamo così a un terzo punto.                 nell’andare in mare aperto
Accettare fino in fondo la complessità del       Infine il percorso che abbiamo traccia-
mondo odierno ha, come inevitabile con-          to, racconta anche di organizzazioni del
seguenza, il riconoscimento che non ha più       Terzo settore che, non più ripiegate su se
senso costruire servizi educativi «chiavi in     stesse e sulla fatica della sopravvivenza,
mano», a cui affidare in toto la vita e la       abbandonate le sicurezze dei ruoli, i pe-
risoluzione dei problemi delle persone.          rimetri dei propri spazi e tempi, nonché
L’esigenza di realizzare un lavoro di rete       la presunzione della validità del proprio
e in rete tra diverse organizzazioni non è       operato, incoraggia i propri operatori ad
più rimandabile.                                 andare in mare aperto, a provare altro, a
Ma le fatiche di questi anni per superare        sperimentare nuovi percorsi, ma anche li
tutte le resistenze che s’incontrano nell’a-     sostiene con fiducia e con investimento
gire secondo questa direzione, ci portano        di risorse, a proseguire nella loro ricerca
a concludere che una rete sociale non si         anche quanto il cammino si fa più incerto
costruisce a partire dai protocolli d’intesa     e ti vien da pensare che «stavamo meglio
e dagli accordi di programma per arrivare        quando stavamo peggio».
solo alla fine alle persone, bensì dal suo
esatto contrario.
                                                 Marco Tuggia, pedagogista, è formatore,
Vi sono delle potenzialità impensabili nelle     consulente educativo e membro di LabRief
reti sociali che possono (una volta superata     dell’Università di Padova: marco.tuggia@
l’ansia del controllo reciproco) dispiegarsi     gmail.com
con più fluidità quando si generano a par-       Michela Gallineri, educatrice professionale,
tire dalle persone, dalle loro storie, dalle     è responsabile del progetto dell’appartamen-
                                                 to di sgancio Mañana: michela.gallineri@
loro relazioni, dalle loro esperienze di «fare   gmail.com
delle cose insieme».
                                                 William Naldo è operatore sociale per la co-
Solo dopo e in ultima istanza ci si può oc-      operativa sociale Carovana di San Martino
cupare di istituzionalizzare quanto è stato      di Lupari (Pd): william71.wn@gmail.com
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