A.U.O. Maggiore della Carità - Novara - Dr .Emanuela Terazzi Clinica Neurologica - Regione Piemonte

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Dr .Emanuela Terazzi Clinica Neurologica
    A.U.O. Maggiore della Carità - Novara
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Definizione di “demenza”
                SINDROME CLINICA
 Disturbo neurocognitivo che include deficit di memoria o
 almeno uno dei seguenti disturbi cognitivi: afasia,
 aprassia, agnosia, deficit del pensiero astratto e della
 capacità critica.

 I deficit cognitivi devono essere tali da interferire con il
 lavoro e le attività sociali del paziente, inoltre devono
 rappresentare un deterioramento rispetto ad un
 precedente livello di funzionamento.

 I deficit cognitivi non compaiono esclusivamente nel
 contesto di un delirio e non sono meglio spiegati da un
 altro disturbo mentale
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Domini neurocognitivi
•   Attenzione
      (sostenuta,divisa,selettiva,velocità di elaborazione)

•   Funzioni esecutive
       (pianificazione processi decisionali, memoria di lavoro, correzione di errori, flessibilità mentale)

•   Apprendimento/memoria
       (rievocazione libera,guidata, a lungo termine, semantica, autobiografica)

•   Linguaggio
      ( espressivo e comprensione)

•   Percettivo visivo, visuo-costruttivo, prassico

•   Cognizione sociale
       ( riconoscimento di emozioni, capacità di considerare lo stato mentale di altre persone)
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Funzioni mnesiche
                       fasi iniziali
           Deficit mnesico soprattutto per gli eventi recenti
( non ricordare date, stagione, conversazioni o avvenimenti del
 giorno, ripetere la stessa domanda, perdere oggetti familiari )
                       fasi avanzate
 Il deficit mnesico risulta globale (non riconoscere persone o
 cose familiari)

Memoria episodica (preciso contesto
spazio-temporale)
  “      semantica
  “      procedurale
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Agnosia
                  AGNOSIA

Incapacità a riconoscere e identificare forme,
oggetti o persone

Segni grafici convenzionali   (Alessia agnosica)

Oggetti comuni                (Agnosia visiva)

Volti familiari               (Prosopoagnosia)
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Funzioni linguistiche
                       Afasia
“deterioramento delle funzioni del linguaggio”
 Afasia sensoriale disturbo prevalente della comprensione
 Afasia motoria disturbo prevalente dell’espressione
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Caso clinico
Un paziente, nelle fasi iniziali dell’AD, parlando del suo
lavoro, voleva dire quanto fosse bravo come dattilografo e
si esprimeva così:

«Non per vantarmi, ma io, quando cosavo con la... con la...
cosa, la...[fa il gesto di scrivere a macchina], sì,
insomma... ero molto veloce e cosavo senza guardare [fa
il gesto di battere sulla tastiera guardando da un’altra
parte] e non facevo errori!»
Alla domanda «Dove lavorava?» rispondeva «Io lavoravo
al coso..., ero impiegato al coso... al... sì, dove c’è il
sindaco... Al comune, ecco!... lavoravo in comune!».
FunzioniPRASSICHE
             FUNZIONI   prassiche
Aprassia incapacità ad eseguire gesti e comportamenti
motori complessi, pur essendo intatte le funzioni motorie,
sensoriali e la comprensione della prova richiesta
ideomotoria (impaccio nell’uso di strumenti quotidiani)
ideativa (più tardiva, deficit per condotte domestiche complesse,
come l’uso degli strumenti di igiene personale)

costruttiva (deficit delle funzioni visuo-spaziali )
aprassia dell’abbigliamento
aprassia della marcia
aprassia bucco facciale
Funzioni esecutive
Sindrome disesecutiva causata da alterazione dei circuiti
frontali:
Corteccia prefrontale dorsolaterale : facile distraibilità,
tendenza ad orientare attenzione verso stimoli non rilevanti,
ridotta capacità di giudizio e di valutazione delle circostanze,
scarsa flessibilità cognitiva e comportamento caotico,
perseverativo, deficit della working memory
Corteccia prefrontale orbito laterale : alterata regolazione
comportamenti sociali adattivi, ipomaniacalità, moria
Corteccia cingolato anteriore : mancanza di iniziativa,
apatia,abulia, incapacità a controllare interferenze di stimoli
esterni
Sintomi
           SINTOMInon
                   NONcognitivi (BPSD)
                        COGNITIVI
                    CLASSE                          TIPO
                             • Depressione
Disturbi dell’umore
                             • Euforia
                             • Labilità
                             • Deliri
Sintomi psicotici
                             • Allucinazioni
                             • Apatia
Disturbi di personalità      • Irritabilità
                             • Disinibizione

Disturbi d’ansia             • Ansia

                             • Fisica
Agitazione
                             • Verbale
                             •   Vagabondaggio
                             •   Frugare continuo
Attività motoria aberrante
                             •   Stereotipie
                             •   Carfologia
                             • Sonno
Disturbi neurovegetativi     • Appetito
                             • Comportamento sessuale
Diagnosisindromica
  Diagnosi  sindromica    clinica
                     clinica

                        SINTOMI
                    NEUROPSICOLOGICI

                                                      Funzioni esecutive
Amnesia    Afasia              Agnosia     Aprassia

             SINTOMI NON COGNITIVI

     SINTOMI                            SINTOMI
 COMPORTAMENTALI                 PSICOLOGICI/PSICHIATRICI

                                         Forma lieve = deficit IADL
               STATO FUNZIONALE          Moderata = “ ADL
                                         Grave = completa non
                                                  autosufficienza
DSM5- A new lexicon
• A) Evidenza di moderato/rilevante declino cognitivo da un precedente
     livello di prestazioni in uno o più domini cognitivi basata su :
               1. preoccupazione del soggetto, di un informante o del medico
                E
             2. deterioramento cognitivo lieve/rilevante evidenziato clinica
                mente e/o con test neuropsicologici

• B) I deficit cognitivi possono interferire con la vita quotidiana

• C) I deficit cognitivi non compaiono esclusivamente nel contesto di un
     delirio

• D) I deficit cognitivi non sono meglio spiegati da un altro disturbo
     mentale
Eziologia dei NCDs minori
e maggiori (DSM-5)
• Alzheimer‘s disease
• Frontotemporal lobar degeneration
• Lewy body disease
• Vascular disease
• Traumatici brain injury
• Substance/medication-induced
• HIV infection
• Prion disease
• Parkinson’ disease
• Huntington’s disease
• Another medical condition
• Multiple etiologies
• Unspecified
Differenti malattie e
       fenotipi di demenza
 Cenni storici

 Epidemiologia

 Definizione generale

 Malattia di Alzheimer

 Altre forme
Cenni storici 1

1797    Pinel         Introduzione del termine di demenza

1838    Esquirol      Definizione clinica di demenza senile

1892   Marinesco        Descrizione delle placche senili

1892     Pick            Descrizione delle atrofie senili
                                  circoscritte

1898   Binswanger          Introduzione del concetto di
                               demenza presenile

1905     Reich          Definizione della sindrome alogica
Cenni storici 2
1906   Alzheimer - Perusini     Descrizione della malattia
                                          omonima

1961        Kiloh              Introduzione del concetto di
                                     pseudodemenza

1962        Kral              Definizione della smemoratezza
                                        senile benigna

1965      Gajdusek               Introduzione del termine
                                   demenza trasmissibile

1965       Adams                 Descrizione dell’idrocefalo
                                         normoteso

1974      Hachinsky                Definizione di demenza
                                        multinfartuale
“Auguste D.. Donna di 51 anni che come
                             primo sintomo presenta un     delirio di
                             gelosia nei confronti del marito; indi
                             un’ingravescente perdita di memoria,
                             disorientamento, paura di essere uccisa “

                           “.. Durante il ricovero ebbe seri disturbi
                            dispercettivi e stato confusionale. Nel
                           corso della malattia comparvero disturbi
                           motori focali ..”.

“.. Alla fine apatia, perdita completa della iniziativa motoria,
        incontinenza, decubiti Dopo circa 4 anni e mezzo, exitus ..”.
Rilievi autoptici
- “.. Cervello atrofico ..”

- “.. Perdita grave di neuroni specie negli
    strati più superficiali dove si trovano
    numerosi fori a forma di chicchi di
    miglio, più evidenti se colorati, rappre
    sentanti una particolare colorazione
    della corteccia cerebrale ..”

- “.. Alterazioni molto caratteristiche delle
    neurofibrille (accentuata impregnazione
    alla colorazione argentica di Bielschowsky) ..”.
    .. Numerose aree di addensamento negli strati
    cellulari più superficiali della corteccia .. deter-
    minati dall’immagazzinamento di materiale
    peculiare ..”
 Cenni storici

 Epidemiologia

 Definizione generale

 Malattia di Alzheimer

 Altre forme
L’invecchiamento della popolazione:
         una sfida per la salute pubblica

 In Italia e Grecia 23% di anziani

 nel 2020, I Paesi “più vecchi”:
  Giappone (31%), Italia e Grecia (28%)

 nel 2020, la percentuale di "oldest old"
  (80 anni e più) sarà il 22% in Italia e in
  Grecia
Demenze: un problema emergente nei
      Paesi in via di sviluppo
                           Ad oggi a livello
                           mondiale
                           si calcolano circa 24
                           milioni di pz dementi

                           Ogni 7 secondi una
                           persona si ammala

                           In Cina nel 2040 si
                           potranno avere 42
                           milioni di pazienti
DISABILITA' E DEMENZA NEGLI ANZIANI
                      DATI PERCENTUALI

La demenza è la causa di circa la metà dei casi di disabilità
nell’anziano

             DISABILITA'            DEMENZA
                                                                              47,2

                                                                               24,1
                                                         21,5
                                    13,8
  6,5          8,9                                         6,7
                                    3,3
 0,5            1,1

60-64         65-69               70-74                  75-79                  80 +
                                   ETA'

                      FONTE: Indagine multiscopo sulle famiglie (Italia 1987-91) e studio Aquila
Impatto della demenza a livello individuale

Durata della vita   la demenza aumenta 2-3 volte il rischio di morte
Sopravvivenza       dopo 5 anni: deceduti il 70% dei pz dementi
Qualità di vita     deterioramento progressivo con declino
                    cognitivo annuale dal 2,7 al 4,5 al MMSE e
                    funzionale dopo 3 anni del 54%
 Cenni storici

 Epidemiologia

 Definizione generale

 Malattia di Alzheimer

 Altre forme
DEMENZA

       DIAGNOSI SINDROMICA

DIAGNOSI EZIOPATOGENETICA
Diagnosi differenziali
DEMENZA

                1) PSEUDODEMENZA

                2) DELIRIUM
Pseudodemenza

* DEPRESSIONE
* STATI IPOMANIACALI
* SCHIZOFRENIA
* PARANOIA
* ISTERIA
* STATI OSSESSIVI-COMPULSIVI
* NEVROSI
* PSICOSI EPILETTICHE
* SDR. DA INDENIZZO - SIMULAZIONE
* ABUSO E DIPENDENZA DA FARMACI

 MOD. DA C. D. MARSDEN: HANDBOOK OF NEUROLOGY VOL. 46
Panza et al. AmJ.Geriatr.Psychiatry 2010 18;98-116
Delirium
Sindrome mentale organica acuta
transitoria caratterizzata da :

Compromissione globale delle funzioni
cognitive

Ridotto livello di coscienza

Anormalità nell’indirizzare, mantenere,
cambiare obiettivi per l’attenzione

Attività psicomotoria aumentata o ridotta
Alterazioni del ciclo sonno - veglia
Delirium verso demenza
DELIRIUM stato acuto: precisa data d’esordio, durata
breve (da qualche giorno a qualche settimana). Tipiche
fluttuazioni (da qualche minuto a diverse ore) Il livello di
coscienza di solito è alterato.
DEMENZA stato cronico: esordio subdolo con data
d’inizio incerta. Il decorso è lentamente ingravescente,
con alternanza di giorni con performance migliori e giorni
con performance peggiori. Il livello di coscienza è
normale, ma viene compromessa tipicamente la memoria
a breve termine
   Il delirium si presenta 4-5 volte più frequentemente in
   pazienti con sottostante quadro di demenza.
Cause di demenza organica
 Diagnosi neuropatologica in 400 pazienti
        Studio longitudinale di Lund (1992)

                                              Alzheimer
                    9%     3%                Miste (DAT + demenza
 26%                             8%          vascolare)
                                              Demenza vascolare

                                              Degenerazioni fronto-
                                              tempora li non-DAT (incl.
                                              morbo di Pick 1%)

                                              Encefaliti (incl. morbo di
12%                                           Creutzfeldt-Jacob)
                                              Altre demenze
                           42%                (incl. Tumori 1%)

                          McKeith et al, Neurology 1996; 47: 1113-24
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA DELLE
            DEMENZE

    Demenze primarie o degenerative:

                forme corticali
                sottocorticali

          Demenze secondarie
             reversibili- trattabili
             non reversibili
Demenze corticali              Demenze sotto-corticali

   Disturbo della memoria        Disturbo della memoria
                                   variabile
   Disturbo del linguaggio       Lentezza processi mentali
   Difficoltà nei calcoli
   Disturbo nella                Ridotta iniziativa
    programmazione del gesto
   Disturbo nell’astrazione      Depressione

   Disturbi motori tardivi       Disturbi motori importanti
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA DELLE DEMENZE
        Demenze primarie o degenerative

A) Demenze corticali
    1) demenza di Alzheimer (taupatia)
    2) demenze fronto-temporali (forme tau neg e m. di
       Pick tau+ )

B) Demenze sottocorticali
    1) Parkinson-demenza
    2) Demenza con corpi di Lewy           sinucleopatie
    3) Atrofia multisistemica
    4) Paralisi sopranucleare progressiva (taupatia)
    5) Degenerazione cortico-basale (taupatia)
    5) Malattia di Huntington (dominante ,cromosoma4)
Forme secondarie potenzialmente reversibili

                              Stati deficitari            Intossicazione da metalli
Patologie intracraniche                                   pesanti
•Meningiomi                   •Carenza vit. B12
                                                          Mercurio, Arsenico,Tallio
•Ematomi subdurali            •Pellagra
•Idrocefalo normoteso         •Carenza ac. Folico         Intossicazioni da farmaci
•Epilessia                                                Aloperidolo,Clonidina,
•Sclerosi multipla                                        Barbiturici,
•M. di Wilson                                             Litio,atropina

Malattie sistemiche           Malattie endocrinologiche   Infezioni
•Insufficienza respiratoria   •M. di Addison              •Meningiti croniche
•Aritmie cardiache            •Panipopituitarismo         •Ascessi cerebrali
•Anemia severa                •Mixedema                   •Lue (paralisi progressiva)
•Policitemia vera             •Ipertiroidismo             •AIDS dementia complex
•Uremia                       •Ipoparatiroidismo
•Encefalopatia epatica        •Iperparatiroidismo
•Porfiria                     •M. di Cushing
Una diagnosi accurata è importante

Per determinare demenze potenzialmente reversibili

Per fornire una standardizzazione per studi epidemiologici e trials
terapeutici

Per permettere alla famiglia di organizzarsi
Iter diagnostico
   Anamnesi ed obiettività generale e neurologica
   Indagini di laboratorio
   Altre indagini (test HIV, radiografia del torace, esame urine,
                screening tossicologico)

   Test neuropsicologici (test di screening, batterie estese),
    valutazione psico-comportamentale, valutazione dello stato
    funzionale

   Stadiazione di gravità della demenza (CDR)

   Neuroimaging

   Puntura lombare

   Indagini specifiche : SPECT/PET

   Test genetici
Esame obiettivo

   Stato nutrizionale
   Deficit dell’udito o della vista
   Valutazione di eventuali patologie cardiovascolari
   Segni di alcolismo, disturbi endocrini, abuso di droghe

   Segni neurologici focali: deficit di forza, alterazioni
    sensoriali, afasia
   Movimento e marcia: parkinsonismo, atassia della
    marcia, mioclono
   Segni di abuso fisico
Mini-Mental State Examination (MMSE)

            Test a 30 punti per valutare           Punteggio:
            la funzione cognitiva
                                                     Normale > 24
             Orientamento nel
              tempo e nello spazio
                                                       Lieve 20-24
             Memoria (registrazione
              e ricordo)
             Attenzione e capacità di              Moderata 10-19
              calcolo
             Linguaggio                               Grave < 10
             Funzione visuospaziale
               Estratto da Folstein © 1975, 1998 Mini-Mental LLC
Test dell’orologio
Alcuni esempi (11:10):

Punteggio:

       4              2                 2                  1                   2
Definizione del punteggio:
 1 = Disegna un     2 = Disegna       3 = Inserisce i numeri    4 = Inserisce le lancette
 cerchio chiuso     tutti i numeri   nella posizione corretta   nella posizione corretta
Test di laboratorio, imaging
                e di altro tipo
Tutti i pazienti         Maggior parte        Alcuni pazienti
 Emocromo               dei pazienti
 Test di laboratorio:                         VES
  glucosio,               Neuroimaging:       EEG
  elettroliti, calcio,
                            RMN o TC           Puntura
  azotemia,
                                                lombare
  creatinina, enzimi
  epatici                                      HIV
 TSH                                          PET o SPECT
                          Test
 Vitamina B12,            neuropsicologici    RPR/VDRL
  acido folico
Puntura lombare

      La puntura lombare dovrebbe essere eseguita :

- quando sia presente o si sospetti una carcinomatosi meningea,
- infezione del sistema nervoso centrale,
- se la sierologia per LUE positiva,
- nel sospetto di vasculite del sistema nervoso centrale
- in una demenza non usuale o rapidamente progressiva.
- nel sospetto di malattia di Jakob ( proteina 14-3-3)
Liquor diagnostica differenziale
  Patologia                Tau totale           Fosfo-tau              Beta-amiloide(1-42)

Invecchiamento normaleNormale (< 450           Normale (< 60           Normale (> 500
                      pg/ml)                   pg/ml)                  pg/ml)
  Mal. Alzheimer         Moderato-marcato           Moderato-marcato   Moderato-marcato
 Depressione              N                    N                       N
 Mal. Parkinson           N                    N                       N
 Demenza alcoolica        N                    N                       N
 Dem.fronto-temporale     N o       debole     N                       N o debole
 Dem. Corpi Lewy          N o        debole    N           debole          Debole o moderato
 Mal. Creutzfeldt-Jakob
                                              N o lieve               N o      ridotto
 Ictus ischemico                 transitoria   N                       N
 Dem. vascolare           Dati divergenti      N                       N    o        debole

                   Dr Blennow, Clinical Laboratory International, Oct.2001: 8-10
Risonanza magnetica
Nell’AD importante è l’ atrofia
dell’ippocampo,l’ ingrandimento
del corno temporale del
ventricolo laterale.
Misure quantitative per
differenziare da invecchiamento
fisiologico

Diagnosi differenziale per altre
forme di demenza
PET/SPECT
18 fluorodesossoglucosio.
con tracciante PIB (Pittsburg compound) specifico per amiloide

 AD = ipometabolismo parietale ed ippocampale, di solito simmetrico.
 Nel 20% dei casi asimmetrico (> sinistro) In seguito diffusione con relativo risparmio
 corteccia sensitivomotoria e calcarina
 FTD = ipo frontale e temporale con relativo riparmio parieto-occipitale
Lewy = talora ipo prevalente in sede occipitale. Se il quadro è sovrapponibile a quello
di AD usare SPECT con Dat scan che evidenzierà alterazione vie dopaminergiche.
 Cenni storici

 Epidemiologia

 Definizione generale

 Malattia di ALZHEIMER

 Altre forme
Criteri clinici (NINCDS-ADRDA 1984) per la diagnosi di DA
          McKahn, Neurology 1984; 34: 939-44
Patogenesi nella malattia di Alzheimer

 Fattori genetici
 • mutazioni APP     (21)
 • presenilina 1 & 2 ( 14,1)
 •Trasmissione dominante
                                                     Neuropatologia:
 Fattori di rischio non modificabili                    Depositi di beta-amiloide
 • età                                                   extracellulari (placche senili)
 • livello di educazione                                Depositi di tau fosforilata
 • sesso                                                 intracellulari (gomitoli
 • ApoE4                                                 neurofibrillari)
 • familiarità                                          Perdita neuronale
                                                        Perdita di sinapsi
Fattori biochimici
• infiammazione
• radicali liberi                                Conseguenze neuropatologiche
• deficit di fattore di crescita nervoso (NGF)   • deficit colinergico
• deficit di estrogeni                           • deficit noradrenergico
                                                 • deficit serotoninergico
Nella m di Alzheimer si riscontrano alterazioni neuropatologiche iniziali nella regione
entorinale, nelle porzioni anteriori del giro paraippocampale del lobo temporale
numerosi anni prima che siano evidenti i disturbi mnesici.

         periodo
         asintomatico

        Fase preclinica
Progressione di m Alzheimer
Stadi preclinici della m di Alzheimer
Mild Cognitive Impairment
Possibile fase di transizione tra l’invecchiamento normale e la
demenza di Alzheimer in cui i soggetti mostrano disturbi di
memoria o deficit in altre funzioni cognitive senza impatto sulle
funzioni strumentali né di base

  Soggetti con deficit isolato di memoria (MCI amnesico)
  Soggetti con deficit di una o più funzioni cognitive senza
disturbo di memoria (MCI-non amnesico)
  Soggetti con lieve deficit di memoria e deficit in più aree
cognitive
Variabilità delle presentazioni cliniche nel declino
      cognitivo lieve e possibili multiple eziologie

                                         Eziologie possibili

Presentazioni cliniche                      Degenerativa

MCI                                          Vascolare
Amnesico
                                             Metabolica
MCI
Multidominio                                 Traumatica

MCI                                         Psichiatrica
a dominio singolo
non mnesico                                     Altre
The conceptual shift
                                         alzheimer’s disease

     1984
    NINCDS-ADRDA
                        CLINICAL   MCI               dementia
                                                     probable/possible
clinical pathological
                        POST-MORTEM        neuropathology
        entity

                                         alzheimer’s disease

     2007
        IWG
                        CLINICAL            typical / atypical
clinical biological
       entity           BIOLOGICAL
                                            Biomarkers
Research criteria for the diagnosis of Alzheimer’s disease: revising
                   the NINCDS-ADRDA criteria
                                                             Dubois et al., Lancet Neurol., 2007

                                1 major clinical criterion

  Amnestic syndrome of the ‘hippocampal type’ (that can be isolated or
  associated to other cognitive / behavioral changes)

                             + 1 or more biomarker present
  Structural: atrophy of medial temporal lobe (MRI)
  Biological: changes in biomarkers (CSF)
  Metabolic neuroimaging: regional hypometabolism on PET
  Molecular neuroimaging: amyloid ligand retention on PET
The new lexicon
1) AD: starts with the first specific symptoms and encompasses both the prodromal and
    dementia phases
2) AD dementia: phase of AD with an impact on ADL
3) Prodromal AD: the early symptomatic, predementia phase of AD
4) Typical AD: common clinical phenotype of AD, characterized by an early amnestic
    syndrome of the hippocampal type
5) Atypical AD: less common but well characterized clinical phenotype logopenic aphasia,
    posterior cortical atrophy, frontal variant of AD The diagnosis of AD needs in vivo evidence
    of pathophysiological markers
6) Mixed AD: patients who fulfill the criteria for AD with clinical and biomarkers evidence of
    other co-morbid disorders
7) Asymptomatic at risk: cognitively normal individual with in vivo pathophysiological
    biomarkers of AD
8) Presymptomatic AD: cognitively normal individuals with a proven autosomal dominant
    mutation
9) Alzheimer’s pathology: neurobiological changes responsible for AD
10) MCI: patients for whom there is no disease clearly identified
                                                     (Dubois et al, Lancet Neurology 2010)
La progressione dei disturbi
                        neuropsicologici
MMSE
   30
                             Disturbo di Memoria

   25                                  Disturbo di Attenzione

                                               Disturbo di Visuo-Spaziali
   20
                                                   Disturbo di Astrazione
   15
                                                    Disturbo di Linguaggio

   10                                                         Aprassia

                                                             Agnosia visiva
   5

        Normale      MCI     CDR 0.5               Demenza di Alzheimer
Storia naturale DA

             Pre-DA          Lieve-Moderata            Intermedia              Grave
       25                                        Sintomi cognitivi

       17
                                            Disturbi del comportamento
              Decadi
                                                            Segni Neurologici
MMSE

       10
                                                      Perdita dell’autosufficienza

        5                                                  Ricovero in strutture sanitarie

                                                                               Morte
        0

                         0              2              4              6              8             10
                                                    Anni
            Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer’s Disease. 1996.
DEMENZA VASCOLARE

1.   Deficit neurocognitivo
                                             Storia instabilità e frequenti
2.    Malattia cerebrovascolare:              cadute spontanee
      Segni focali e neuro-radiologici      Deficit neurologici focali
                                             Paralisi pseudobulbare
3.    Relazione tra demenza e malattia       Segni extrapiramidali
      cerebrovascolare                       Cambiamenti della personalità
      Inizio della demenza entro 3           e dell’umore, abulia,
         mesi dopo uno stroke                 depressione, incontinenza
         riconosciuto                         emotiva, deliri
      Peggioramento improvviso o
         progressione a gradini
Differenziazione della demenza vascolare dalla DA
    Demenza vascolare                                       ALzheimer
   Improvvisa o progressiva; può         Insorgenza       Graduale
    essere correlata all’ictus
   Graduale: improvviso declino         Progressione      Declino cognitivo/funzionale
    cognitivo, fluttuazioni                                 graduale

   Deficit focali comprovati,             Risultati       Subdoli: i segni possono non
    lesioni riscontrate attraverso       Neurologici        essere rilevati
    neuroimaging
   Uno o più infarti nelle aree che Neuroimaging          Può sembrare normale:
    influiscono sulla cognizione                            eventuale atrofia ippocampale

   Precocemente compromessa                               Usualmente normale (precoce)
                                            Marcia

   Anamnesi di attacchi ischemici       Anamnesi CV       Meno comune (ad eccezione
    transitori, ictus remoti o fattori
                                                            della demenza mista)
    di rischio vascolare
DEMENZA A CORPI DI LEWY
   Patologia emergente: sec alcuni AA fino al 15% delle
    demenze degenerative
   Presenza di corpi di Lewy (accumuli fibrillari di sinucleina)
    nei gangli della base ed anche a livello corticale specie
    frontali e parieto-occipitali
       Fluttuazioni dei deficit cognitivi (vigilanza ed
         attenzione); brevi episodi confusionali precoci, diurni e
         notturni; disturbo mnesico costante e grave.
       Frequenti dall’inizio le allucinazioni, specie visive
       Segni extrapiramidali (acinesia ed ipertonia plastica)
       Segnalate: cadute, sincope, perdite di coscienza
         transitorie, sensibilità ai neurolettici, deliri di
         persecuzione, REM behaviour disorder, depressione
DEMENZE FRONTO-TEMPORALI
La variante frontale, è caratterizzata sul piano clinico da precoci
cambiamenti della personalità come: disinibizione, perdita del controllo
sociale, iperoralità, stereotipie ed alterazioni dell’affettività come: apatia,
disinteresse, ipocondria.

L’afasia primaria progressiva con compromissione dell’emisfero sinistro
si esprime clinicamente con disturbi del linguaggio: contrassegnata da
linguaggio povero, anomico, agrammatico, asintattico, ma con una
comprensione preservata.

La demenza semantica si sviluppa se il processo patologico è localizzato
prevalentemente nel lobo temporale. Si presenta con afasia fluente, con
parafasie e perdita del significato delle parole, ed è associata alla
compromissione del riconoscimento di oggetti e facce.
Conclusione

La diagnosi sempre più precoce
permetterà ai pazienti di poter
beneficiare degli auspicabili futuri
progressi farmacologici

E’ importante che tale diagnosi si
inserisca in una riflessione globale ed
etica che prenda in considerazione
“quella particolare”persona malata
nella sua dimensione bio-psico-
sociale e familiare
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