Il Programma di prevenzione in Italia: stato dell'arte - DOTT.SSA MARIA TERESA MENZANO - SIFO

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Il Programma di prevenzione in Italia: stato dell'arte - DOTT.SSA MARIA TERESA MENZANO - SIFO
Il Programma di prevenzione in Italia:
           stato dell’arte

      DOTT.SSA MARIA TERESA MENZANO
Il Programma di prevenzione in Italia: stato dell'arte - DOTT.SSA MARIA TERESA MENZANO - SIFO
SALUTE E BENESSERE DELLA POPOLAZIONE
La salute della popolazione è un fattore riconosciuto della crescita
 economica: la popolazione sana lavora, produce ed ha una minore richiesta
 di assistenza sanitaria
 favorire il mantenimento di un buono stato di salute lungo tutto il corso
 dell’esistenza produce benefici importanti:

                     migliora la qualità di vita
  contribuisce al mantenimento dell’autosufficienza in età più
                                avanzata
 riduce il carico di malattie e/o ritardare la comparsa di malattie
             favorisce la produttività in età lavorativa
                   riduce i costi della collettività
 contribuisce a mantenere la sostenibilità dei sistemi sanitari e
                                 sociali
Il Programma di prevenzione in Italia: stato dell'arte - DOTT.SSA MARIA TERESA MENZANO - SIFO
INVESTIRE SULLA PROMOZIONE DELLA
              SALUTE E LA PREVENZIONE E’
                    FONDAMENTALE
                        PERCHE’

    L’ATTUALE QUADRO                 LA CRISI ECONOMICA
    EPIDEMIOLOGICO È                            E
  CARATTERIZZATO DALLA               L' INVECCHIAMENTO
    PREVALENZA DELLE                         DELLA
   MALATTIE CRONICO-                     POPOLAZIONE:
       DEGENERATIVE                       acuiscono le
    altamente invalidanti e che          problematiche
 richiedono un’assistenza a lungo           esistenti
termine, con gravi e sottovalutati
       effetti socio-economici
                                            (MCNT)
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NEL 2013 NELL'UE CIRCA 555 000 PERSONE (TRA I 25 E 64 anni) MORTE PER
                      MALATTIE CRONICHE NON TRASMISSIBILI
          (malattie cardiovascolari , tumori, malattie respiratorie, diabete)

- PERDITA DI CIRCA 3,4 MILIONI DI
POTENZIALI ANNI DI VITA PRODUTTIVA                  LE CONSEGUENZE NEGATIVE DEL
(partendo dal presupposto che queste persone             MERCATO DEL LAVORO
avrebbe avuto lo stesso tasso di occupazione     CONTRIBUISCONO AD ESACERBARE LE
del resto della popolazione)                            DISUGUAGLIANZE SOCIALI
                                                (maggiore prevalenza di queste malattie
                                                 croniche e comportamenti non salutari
- PERDITA DI 115 MILIARDI DI EURO OGNI            tra le persone con meno istruzione e
ANNO (0,8% DEL PIL DELL'UE).                         basso status socio-economico)

TASSO DI OCCUPAZIONE DELLE PERSONE
TRA 50-59 CHE HANNO UNA O PIÙ
MALATTIE CRONICHE È INFERIORE A
QUELLA DI COLORO CHE NON HANNO
ALCUNA
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Malattie croniche: un allarme mondiale
                          56 milioni di morti nel 2012

                          38 milioni (68%) per MCNT

                          Circa il 42% premature (sotto i 70 anni)

 il 70-80% delle          malattie cardiovascolari (46, 2%)
  risorse sanitarie a
  livello mondiale è       tumori (21,7%)                              83,1%
  speso per la gestione    malattie respiratorie croniche (10,7%)
  delle malattie
  croniche;                diabete (4%)
 nel 2020 tali
  patologie                     IL NUMERO ANNUO TOTALE DEI DECESSI PER
  rappresenteranno                        MCNT È DESTINATO
  l’80% di tutte le             AD AUMENTARE A 52 MILIONI ENTRO IL 2030
  patologie nel mondo

                                                           Fonte: OMS
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Malattie croniche In Italia
Le malattie croniche non trasmissibili si confermano
principali cause di morte:
                              Malattie cardiovascolari:
La domanda di servizi         • 41% delle morti
 sanitari per soggetti
anziani con patologie           Tumori:
 croniche è diventata           • seconda causa di morte (30% dei
   sempre più alta              decessi)
                                     Malattie respiratorie croniche:
                                     terza causa di morte
                                     prevalenza destinata ad
      è cresciuto                     aumentare (invecchiamento)
 l’ammontare delle
   risorse sanitarie                  Diabete:
 destinate a anziani                   3.000.000 di malati (5% della
     con patologie                      popolazione)
       croniche.                       circa un milione di persone non
                                        ancora consapevoli
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ISTAT 2015 13,4 MILIONI DI ULTRASESSANTACINQUENNI ( 22% DEL TOTALE)
            NEL 2032 RAGGIUNGERÀ IL 27,6%
            (CIRCA 17.600.000 ANZIANI IN VALORE ASSOLUTO)
                                  CONSEGUENZE:
           COMORBOSITÀ PIÙ FREQUENTE CON IL PROGREDIRE DELL’ETÀ
   AUMENTO DELLA DISABILITÀ LEGATA A MALATTIE CRONICHE NON TRASMISSIBILI
  (soggetti con ridotta autonomia, scarsa inclusione sociale e minore partecipazione
                                   alla vita attiva)

 IL PAZIENTE È                            LA PRESENZA DI PLURIPATOLOGIE RICHIEDE:
  UNA PERSONA ANZIANA                     INTERVENTO DI DIVERSE FIGURE
  AFFETTA DA PIÙ PATOLOGIE                   PROFESSIONALI
     CRONICHE CONTEMPORANEAMENTE           TRATTAMENTI FARMACOLOGICI MULTIPLI DI
     (COMORBIDITÀ O MULTIMORBIDITÀ)           LUNGA DURATA
  CON ESIGENZE ASSISTENZIALI              SCHEMI TERAPEUTICI COMPLESSI E DI
     DETERMINATE DA CONDIZIONI                DIFFICILE GESTIONE
     CLINICHE E ALTRI DETERMINANTI        (possibile riduzione compliance, aumento del
 (status socio-familiare, ambientale,     rischio di prescrizioni inappropriate, interazioni
 accessibilità alle cure ecc.).           farmacologiche e reazioni avverse)
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PASSI d’Argento 2012-2013                                   IPERTENSIONE
                                                            ARTERIOSA NEL 60%
                                                            DELLA POPOLAZIONE
                                                            ULTRA64ENNE
                                                             Più frequente:
                                                             nelle donne e nell’età
                                                               più avanzata
                                                             nelle persone con
                                                               basso livello di
                                                               istruzione
                                                             maggiori difficoltà
                                                               economiche
                                                             livelli pressori più
il 33% riferisce almeno 1 patologia cronica                    elevati per
                                                               sovrappeso/ obese
il 19% due,
                                                               rispetto alle normo/
 l’8% tre,                                                     sottopeso e le
il 4% quattro                                                  persone con basso
1% cinque o più                                                livello di attività
Le patologie più frequenti sono le malattie cardiovascolari    fisica
(32,8%)
LE CAUSE DELLE MCNT

Nel determinismo delle malattie cronico-degenerative assumono un ruolo
importante numerosi fattori, fra i quali quelli comportamentali o stili di
vita, fortemente influenzati dall’ambiente di vita e di lavoro delle persone
LA SORVEGLIANZA PASSI 2012-2015- Fattori rischio

 4 ADULTI SU 10 IN ECCESSO PONDERALE
 1 ADULTO SU 10 OBESO
 PIÙ FREQUENTE
  AL CRESCERE DELL'ETÀ
  FRA GLI UOMINI
  MOLTE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE
  BASSO LIVELLO DI ISTRUZIONE

 LE PERSONE IN SOVRAPPESO O OBESE POCO
 CONSAPEVOLI DEL LORO STATO DI ECCESSO
 PONDERALE

 BASSA E IN RIDUZIONE L'ATTENZIONE DEGLI OPERATORI
 SANITARI AL PROBLEMA:
  solo metà degli intervistati in eccesso ponderale
    riferisce di aver ricevuto il consiglio di seguire una dieta
    per perdere peso
  attenzione degli operatori è più scarsa proprio dove ce
    ne sarebbe più bisogno(Regioni meridionali)
  meno frequente il consiglio di praticare attività fisica
    alle persone in eccesso ponderale
LA SORVEGLIANZA PASSI 2012-2015
 Fattori rischio

 LA SEDENTARIETÀ È ASSOCIATA:

  ALL'AVANZARE DELL'ETÀ

  AL GENERE FEMMINILE

  ALLE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE

  AL BASSO LIVELLO DI ISTRUZIONE

  MAGGIORE NEL SUD ITALIA

 1 ADULTO SU 2 FRA I PARZIALMENTE ATTIVI
 E 1 SU 5 FRA I SEDENTARI PERCEPISCONO
 COME SUFFICIENTE IL PROPRIO IMPEGNO
 NEL PRATICARE ATTIVITÀ FISICA
PASSI 2012-2015 - Fattori rischio
Scarsa attività fisica
                                              L'ATTENZIONE DEGLI OPERATORI
                                               SANITARI AL PROBLEMA DELLA
                                               SCARSA ATTIVITÀ FISICA E’ BASSA
             Italia                           (E SENZA ALCUN SEGNO DI
             n =146283
                                               INCREMENTO NEL TEMPO)
 Attività
 fisica
             %       IC95% inf   IC95% sup
                                              SOLO UN TERZO DEGLI INTERVISTATI
Attivo       32,8
                     32.5        33.1          RIFERISCE DI AVER RICEVUTO IL
                                               CONSIGLIO DA UN OPERATORE
                                               SANITARIO DI FARE REGOLARE
Parzialmente         34.9        35.6
attivo
             35.2                              ATTIVITÀ FISICA

                                             ANCHE IN CASO DI ECCESSO PONDERALE
                     31.7        32.3
Sedentario   32.0                            O AVESSERO PATOLOGIE CRONICHE
LA SORVEGLIANZA PASSI 2012-2015
 Fattori rischio
CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA
5 ADULTI SU 10 CONSUMANO NON PIÙ DI 2
4 SU 10 NE CONSUMANO 3-4
SOLO 1 SU 10 NE CONSUMA 5

IL CONSUMO DI 5 PORZIONI DI FRUTTA E VERDURA
AL GIORNO È PIÙ FREQUENTE:
• CON L'AVANZARE DELL'ETÀ
• FRA LE DONNE
• FRA LE PERSONE SENZA DIFFICOLTÀ
    ECONOMICHE

CHIARO GRADIENTE GEOGRAFICO:
ADESIONE AL FIVE A DAY SCENDE NELLE REGIONI
CENTRALI E MERIDIONALI

LIEVE MA SIGNIFICATIVA RIDUZIONE A LIVELLO
NAZIONALE
Sistema di sorveglianza su stato ponderale e stili di vita dei
bambini delle scuole primarie
(8-9 anni) -2014

                                                            Sovrappeso:  20,9%
                                                            Obesità: 7,6%
                                                            Obesità severa: 2,2%

                                             %
Il sovrappeso e l’obesità nelle quattro rilevazioni di
                   OKkio alla SALUTE
                       sovrappeso    obesità

         25

               23,2    23,0
         20                         22,2
                                               20,9

         15
     %

         10    12,0    11,2         10,6
                                               9,8
          5

          0
              2008/9   2010         2012       2014

 Dal 2008 ad oggi si assiste ad una leggera e progressiva
  diminuzione dell’eccesso ponderale
Malattie croniche : i pregiudizi
                                                                     Vero    Falso
                 Le malattie croniche sono un
                  problema degli anziani
                                                                             
                                                                      Vero   Falso
                  Le malattie croniche sono
                  esclusivamente il risultato di                             
                  comportamenti non salutari
 Le responsabilità del singolo possono essere chiamate in causa solo
  quando esiste la possibilità di accedere a stili di vita sani e di godere di
  aiuto nelle scelte di salute

 I governi hanno un ruolo determinante nel migliorare la salute e il
  benessere delle persone e nel sostenere i gruppi più a rischio (bambini,
  anziani, poveri)
Fonte: WHO
Malattie Croniche non trasmissibili: due ordini di problemi
1. Conseguenze sullo stato di salute della popolazione:
     progressivo aumento dei pazienti affetti da patologie
croniche
2. Conseguenze sul bilancio statale:
     - DIRETTE legate ai costi dell’assistenza sanitari
     - INDIRETTE legate alla riduzione della produttività e del
reddito (invalidità, assenze dal lavoro per malattia ecc)

             COME AFFRONTARE LA SFIDA?
EVITARE POLITICHE E INTERVENTI SETTORIALI E FRAMMENTARI

        ADOTTARE POLITICHE E STRATEGIE INTEGRATE

COINVOLGERE AMPI SETTORI DELLA SOCIETÀ E VARI AMBITI DI
                     INTERVENTO
La strategia italiana per la prevenzione delle MCNT
 approccio innovativo alla “salute”:
    non più responsabilità solo del Sistema Sanitario,
    ma obiettivo prioritario per tutti i settori del Paese

 approccio “multistakeholder” con coinvolgimento di altri soggetti
  istituzionali e della società civile

  Dal “Welfare State”:                   Alla
                                         “Welfare Community”:
  • orientato all’assistenza
                                          tutti contribuiscono alla
                                           conquista e al
  • salute come “bene”                     mantenimento del
   “distribuito”dallo Stato                “bene” salute
La strategia italiana
Obiettivi
   Conoscere, monitorare, valutare fenomeni e processi
   Promuovere stili di vita salutari a partire dai primi anni di vita
    e ancor prima della gravidanza
   Promuovere ambienti più salutari di vita e lavoro (a partire
    dalla scuola)
   Facilitare comportamenti e scelte salutari
   «Empowerment» dei cittadini e degli stakeholder

  Ruolo di leadership e di advocacy del sistema salute
Programma

          EMPOWERMENT COME PAROLA CHIAVE
  DEI CITTADINI       DI ISTITUZIONI E STAKEHOLDER

   Educazione                       Accordi
  Informazione                      Alleanze
 Comunicazione                        Reti

     CREARE                        CREARE CONTESTI
                                   FAVOREVOLI ALLA
 CONSAPEVOLEZZA                        SALUTE
                     Ridurre le
                  disuguaglianze
La strategia italiana
 Piano Nazionale
della Prevenzione

                                                         Attività fisica
                                         Alimentazione

       ATTIVARE AZIONI INTERSETTORIALI A       Alcol           Fumo
        LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE
     PER PROMUOVERE STILI DI VITA SALUTARI
                               CONTRASTARE I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
    MODIFICARE L’AMBIENTE DI VITA E LAVORO
       FACILITARE COMPORTAMENTI E SCELTE
                   SALUTARI
   LA STRATEGIA È CONDIVISA CON LE REGIONI E CON I SERVIZI SANITARI
                                LOCALI
È SOSTENUTA DAL CCM ATTRAVERSO UNA SERIE DI PROGETTI COERENTI CON
                        LE AREE DI INTERVENTO
Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2020
DOCUMENTO PROGRAMMATICO CONDIVISO TRA STATO E REGIONI
 (coinvolge tutte le Regioni italiane per implementare programmi di
prevenzione rivolti alla popolazione)

DELINEA UN SISTEMA DI AZIONI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE E DI
  PREVENZIONE
  (in tutte le fasi della vita, nei luoghi di vita e di lavoro anche ai fini
dell’invecchiamento attivo)

PONE ATTENZIONE ANCHE AI DETERMINANTI AMBIENTALI, SOCIALI ED
 ECONOMICI DELLA SALUTE

MIRA A RIDURRE IL CARICO PREVENIBILE ED EVITABILE DI MORBOSITÀ,
 MORTALITÀ E DISABILITÀ DELLE MALATTIE CRONICHE NON TRASMISSIBILI
Il PNP 2014-2020
Vision, Principi e Priorità
Afferma il ruolo cruciale della promozione della salute e della
  prevenzione come fattori di sviluppo della società
Recepisce gli obiettivi sottoscritti a livello internazionale
Mira a ridurre il carico di malattia, garantire equità e contrasto
  alle diseguaglianze e rafforzare l’attenzione ai gruppi fragili
Definisce un numero limitato di (macro) obiettivi comuni prioritari
 misurabili e i relativi indicatori
Promuove una sistematica attenzione alla intersettorialità e alla
 trasversalità degli interventi
Investe sul benessere dei giovani in un approccio dal forte
 contenuto formativo e di empowerment
Considerare l’individuo e le popolazioni in rapporto al proprio
 ambiente
La struttura
                                                                                  Obiettivi   Indicatori
                            Macro obiettivi                                       centrali     centrali
          Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e
MO1
          disabilità delle malattie non trasmissibili                               15           26
MO2       Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali                      2            2
          Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e
MO3
          giovani                                                                    2            2
MO4       Prevenire le dipendenze da sostanze                                        1            1
MO5       Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti       3            4
MO6      Prevenire gli incidenti domestici                                           5            6
MO7      Prevenire gli infortuni e le malattie professionali                         8            6
          Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la
MO8
          salute                                                                    12           16
MO9       Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie          13           14
          Attuare il Piano Nazionale Integrato dei Controlli per la prevenzione
MO10
          in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria                     18           36

TOTALE                                       10                                     79         113
Il Macro Obiettivo 1 Ridurre il carico prevenibile ed
                                                                                       AMPIA
evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle
                                                                                     ESTENSIONE
malattie non trasmissibili
Macro-obiettivo 1
1. Stesura e realizzazione di un piano di azione intersettoriale di promozione
                                                                                 PER LE TEMATICHE DI
della salute nei diversi ambiti, con definizione di accordi e condivisione di    MORBOSITÀ,
indirizzi con i settori della pianificazione territoriale                        MORTALITÀ E
2. Aumentare i bambini in allattamento materno esclusivo fino al sesto mese
(180 giorni di vita)                                                             DISABILITÀ AD ESSO
3. Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills,           AFFERENTI
empowerment) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività
fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta
4. Ridurre il numero dei fumatori
5. Estendere la tutela dal fumo passivo
6. Ridurre il consumo di alcol a rischio
7. Aumentare il consumo di frutta e verdura
8. Ridurre il consumo eccessivo di sale                                          PER LE STRATEGIE
9. Aumentare l’attività fisica delle persone
10. Aumentare l'offerta di approccio comportamentale o farmacologico per le
                                                                                 PREVENTIVE SOTTESE :
persone con fattori di rischio per MCNT                                          STRATEGIE DI
11. Sviluppare programmi per promuovere e diffondere la pratica dell’esercizio   COMUNITÀ e BASATE
fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche
12. Aumentare l’estensione reale dei programmi di screening alla popolazione     SULL'INDIVIDUO
target (per ognuno dei 3 tumori oggetto di screening)
13. Aumentare i soggetti a rischio sottoposti a screening oncologico
14. Riorientare/avviare i programmi di screening per il cancro della cervice
uterina introducendo il test HPV-DNA
15. Identificare precocemente i soggetti a rischio eredo-familiare per tumore
della mammella
PERSONE IN CONDIZIONI DI RISCHIO   La strategia prevede:
AUMENTATO PER MCNT                  L’IDENTIFICAZIONE PRECOCE E LA
                                      VALUTAZIONE INTEGRATA DEL SOGGETTO A
                                      RISCHIO

                                    UN’ADEGUATA PRESA IN CARICO SISTEMICA
                                     IN GRADO DI POTENZIARE LE RISORSE
NELLA FASCIA DI ETÀ 45-60
                                     PERSONALI (EMPOWERMENT INDIVIDUALE)
ANNI: È NECESSARIO
FOCALIZZARE L’ATTENZIONE
                                    ATTIVAZIONE DI PROCEDURE E PERCORSI
SULLE PATOLOGIE PIÙ
                                     TERAPEUTICO-ASSISTENZIALI SE NECESSARI
FREQUENTI (quali quelle
cardiovascolari)
                                    L’OFFERTA DI CONSIGLIO BREVE IN CONTESTI
                                     SANITARI OPPORTUNISTICI

                                    L’OFFERTA DI PROGRAMMI/INTERVENTI
                                     COERENTI ALLE STRATEGIE DEL PIANO E
                                     FINALIZZATI ALLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
                                     ES. INCREMENTARE LA QUOTA DI SOGGETTI
                                     FISICAMENTI ATTIVI TRA GLI IPERTESI
ELEMENTI FONDAMENTALI PER LA REALIZZAZIONE DELLE
STRATEGIE DI PREVENZIONE NEL PNP

    ACCORDI A SUPPORTO DELL'INTERSETTORIALITÀ DELLE AZIONI

 LA SALUTE IN TUTTE LE POLITICHE

 FORMAZIONE

 LA COMUNICAZIONE

 APPROCCIO LIFE COURSE E PER SETTING
ACCORDI A SUPPORTO DELL'INTERSETTORIALITÀ DELLE AZIONI

    RICHIEDONO LO SVILUPPO DI RETI E ALLEANZE INTERSETTORIALI

Fondamentale: è la definizione a livello locale di accordi
intersettoriali e interistituzionali con:

Enti Locali, associazioni sportive e del volontariato per costruire
 maggiori opportunità di attività fisica per tutti;

mondo dell'urbanistica, della pianificazione territoriale e dei
 trasporti per contribuire a creare ambienti di vita più salubri e in
 grado di favorire stili di vita più sani

associazioni di categoria (panificatori, ristorazione collettiva, ecc)
LA SALUTE IN TUTTE LE POLITICHE

 una politica delle alleanze per coinvolgere tutti i settori della politica a
  supporto dell’attuazione dei Piani

 la necessità di una condivisione di obiettivi di salute da parte degli attori
  coinvolti (amministrazioni centrali e regionali, Enti Locali, istituzioni, settori privati e no
   profit)

 la definizione di reciproche responsabilità al fine di rendere facili per i cittadini le
   scelte di salute realizzando e rendendo accessibili ambienti e contesti a ciò favorevoli

 meccanismi di raccordo, condivisione e programmazione unitaria tra i diversi
   livelli e dipartimenti e/o assessorati

 Il ri-orientamento dei servizi sanitari
 (indispensabile per rispondere ai nuovi bisogni di salute della popolazione, per offrire azioni
preventive, programmi di popolazione e modalità di presa in carico delle patologie più
diffuse e per ridurre le criticità conseguenti alla gestione delle patologie croniche)
IL RI-ORIENTAMENTO DEI SERVIZI SANITARI
LE FARMACIE SONO CHIAMATE A SVOLGERE
UN RUOLO ATTIVO PERCHÉ:
                                            IL FARMACISTA:
 HANNO TUTTE LE POTENZIALITÀ PER
                                           UN IMPORTANTE
  RIVESTIRE RUOLI AVANZATI
                                               ANELLO DI
  (che portano risparmio al SSN)
                                           CONGIUNZIONE
                                             TRA I DIVERSI
 SVOLGONO FUNZIONI DI SUPPORTO,
                                          STAKEHOLDER NEL
  ASSISTENZA, VIGILANZA CON FINALITÀ DI
                                          PERCORSO DI CURA
  MONITORAGGIO DEI PAZIENTI NEI LORO
                                                 PER IL
  PERCORSI DI CURA
                                          RAGGIUNGIMENTO
                                           DEGLI OBIETTIVI
 LA RETE DELLE FARMACIE DIVENTA UNO
                                                COMUNI
  STRUMENTO DI AMPLIFICAZIONE E DI
  ORIENTAMENTO DELL’INFORMAZIONE
RUOLO ATTIVO DELLE FARMACIE
 COSTITUIRE UN PUNTO DI ORIENTAMENTO DEL PAZIENTE CRONICO NEI BISOGNI
  DELL’ASSISTENZA SANITARIA E SOCIO-SANITARIA

 EROGARE PRESTAZIONI NELL’AMBITO DEI SERVIZI PREVISTI DAL D.LGS 153/2009
  (analisi di prima istanza, telemedicina, prestazioni infermieristiche e fisioterapiche
   mediante le specifiche figure professionali)

 POSSONO IDENTIFICARE PRECOCEMENTE LE PERSONE PIÙ A RISCHIO PERMETTENDO
  DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE

 ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA GESTIONE DEL MONITORAGGIO DELLE
  TERAPIE (controllo dell’aderenza del paziente alle terapie e controllo e registrazione dei
  consumi di farmaci)

 FORMARE I CITTADINI AL CORRETTO UTILIZZO DEI FARMACI E DEI PRESIDI DIAGNOSTICI

 INFORMARE ED EDUCARE I CITTADINI SULL’IMPORTANZA DI STILI DI VITA SALUTARI E
  PROMUOVERE E SUPPORTARE CAMPAGNE DI INFORMAZIONE PER FAVORIRE IL
  CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI
FORMAZIONE                   UNO STRUMENTO ESSENZIALE E’:
                 LA FORMAZIONE A SUPPORTO DEI CAMBIAMENTI DI STILE DI VITA

          L'ATTIVITÀ FORMATIVA HA UN RUOLO CRUCIALE

                                                per determinare un cambio culturale
 per accrescere le competenze                 degli stessi operatori e della popolazione
    degli operatori sanitari                                   generale
                                              (rispetto al modo di concepire la prevenzione e
                                                         la promozione della salute)
                    è un “fattore di efficacia” per gli interventi
           Es. efficacia degli interventi per la cessazione dal fumo condotti da
         operatori formati rispetto a quelli condotti da operatori che non hanno
                     ricevuto una formazione ed un training specifico
  continuare ad investire
   sulla formazione e                               PER AFFRONTARE CON PIENA
   sull’aggiornamento degli                      AUTOREVOLEZZA LE COMPLESSITÀ
   operatori della sanità                       DEI TEMI DELLA PROMOZIONE DELLA
  costruzione solide                                         SALUTE
   competenze per tutti gli                            E DELLA PREVENZIONE
   operatori coinvolti
FORMAZIONE Obiettivo: dotare i professionisti del settore sanitario di
                        conoscenze e strumenti per promuovere i sani stili di vita
                        attraverso il colloquio motivazionale breve
L’ACQUISIZIONE:

 DI COMPETENZE DI COUNSELING                      per promuovere il rinforzo o l’adozione
  MOTIVAZIONALE BREVE                                       di sani stili di vita

 DI CONOSCENZE SULL’IMPORTANZA
  DEI SANI STILI DI VITA
 Il Counseling Motivazionale Breve (CMB) come strumento operativo per la promozione di
 sani stili di vita :
  fornire e far acquisire capacità e abilità comunicative finalizzate a promuovere
     cambiamenti nello stile di vita
  rendere omogenee le modalità di approccio ed i contenuti sul territorio regionale

                          I TARGET SONO TUTTI GLI OPERATORI SANITARI
                  (MMG, PLS, farmacisti ed operatori sanitari e socio sanitari impegnati
                   in contesti sanitari opportunistici es. farmacie, ambulatori vaccinali,
                                                 consultori
LA COMUNICAZIONE
                                   Gli strumenti della comunicazione usati
UNA ATTIVITÀ TRASVERSALE            per veicolare messaggi e promuovere le
                                    iniziative pianificate devono essere
                                    coerenti con gli obiettivi ed i target
FONDAMENTALE:                       individuati (Strumenti diversi per setting
per creare una nuova               diversi)
  cultura della salute e
  consapevolezza da parte di  Comunicazione, informazione e
  tutti i cittadini riguardo il   formazione devono essere rivolte anche
                                  e soprattutto agli amministratori, i
  proprio stato di salute         “policy makers” (oltre che alla
per sensibilizzare sui temi      popolazione)
  della prevenzione e della
  promozione degli stili di      Utilizzo di modalità comunicative social
  vita corretti                   e di applicazioni informatiche per
                                  innovare le modalità di approccio ai temi
per favorire l’adesione a        della prevenzione e della comunicazione
  programmi di prevenzione        (accanto ai tradizionali strumenti
                                     informativi es. materiale informativo
                                     cartaceo, campagne radiofoniche e
                                     televisive ecc)
Approccio life course

e per «SETTING» specifici
SETTING SANITARIO
IL SSR HA UN RUOLO FONDAMENTALE NEL FAVORIRE L’EMPOWERMENT ATTRAVERSO:

 l’organizzazione di programmi proattivi che rendano accessibili a tutti
  interventi efficaci
 la promozione della salute orientando le persone verso comportamenti e
  pratiche di prevenzione
 l’assicurazione di livelli di qualità e sicurezza delle cure
                                DUE LINEE DI LAVORO

favorire un processo di empowerment sui         sviluppare interventi nel contesto
  singoli e nelle comunità per facilitare   assistenziale per migliorare la qualità e la
   l’adozione diffusa di comportamenti          sicurezza delle prestazioni fornite
                  salutari                           (programmi di screening )

 coinvolgimento diretto e qualificato contributo degli operatori sanitari e dei
                    vari Servizi Ospedalieri e territoriali
Conclusioni
L’attuale quadro epidemiologico e l’invecchiamento della popolazione
 evidenziano l’importanza di investire sulla prevenzione e sulla
 promozione della salute

Per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili è
 necessario affrontare tutti i determinanti socio-culturali, ambientali,
 relazionali ed emotivi che influenzano lo stile di vita e l’insorgenza
 della malattia

E’ necessaria un’ottica intersettoriale, con il coinvolgimento di tutti gli
 ambiti di competenza: l’approccio multistakeholder è la strategia più
 efficace per assicurare a tutti un futuro all’insegna di uno sviluppo in
 salute e più sostenibile

Nell’approccio individuale «prevenzione», «presa in carico»,
 «gestione» non devono essere considerate strategie distinte, ma
 occorre integrare promozione della salute, inquadramento diagnostico
 e intervento clinico-riabilitativo
Grazie a tutti
                      per
                 l’attenzione

e soprattutto
la pazienza!
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