Peroni Diego U.O. di Pediatria Università di Pisa - Infezioni respiratorie ricorrenti: Federazione Italiana Medici Pediatri

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Peroni Diego U.O. di Pediatria Università di Pisa - Infezioni respiratorie ricorrenti: Federazione Italiana Medici Pediatri
Infezioni respiratorie ricorrenti:
   nuove evidenze e bandierine rosse per
   la prevenzione nella pratica quotidiana

Peroni Diego               IRR ..
U.O. di Pediatria          Le bandierine rosse
Università di Pisa         Immunomodulanti e IRR
                           IRR ma non solo ..
                           Le novità ..
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Immunomodulanti oggi…
         Novità ?
   IN LETTERATURA NON ESISTE

UNA DEFINIZIONE UNIVOCA DELLE IRR

    - Alte e/o basse vie respiratorie?
    - Forme febbrili e non?
    - Il wheezing va considerato?
    - Limiti di età?
    - Forme virali e/o batteriche?

                             Clin Rev Allergy Immunol 2002. Ballow
                             Pediatr Infect Dis J 2004. Griffin
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Le Infezioni Respiratorie Ricorrenti

          IN LETTERATURA NON ESISTE

    UNA DEFINIZIONE UNIVOCA DELLE IRR

    Immunology Study Group of the Italian Pediatric Society
                     6 o più infezioni per anno
   1 o più infezioni respiratorie al mese tra Settembre e Aprile
     3 o più infezioni delle vie respiratorie inferiori per anno

  Criterio Numerico diventa il parametro Ottimale
                                       Pediatric Allergy Immunol 2007. De Martino
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Chi è il bambino con infezioni respiratorie ricorrenti?
                                       my child is
                                       always sick

Criteri per definire il bambino affetto da Infezioni Respiratorie Ricorrenti (IRR) in età
pediatrica :
 1-3 anni: 6 o più infezioni delle vie respiratorie superiori (o una o più al mese da
ottobre a marzo) in un anno e/o 2 infezioni delle vie respiratorie inferiori (polmonite
confermata da criteri clinici e/o radiologici) in un anno
3-6 anni: 5 o più infezioni delle vie respiratorie superiori (o una o più al mese da
ottobre a marzo) in un anno e/o 2 infezioni delle vie respiratorie inferiori (polmonite
    …
confermata da criteri clinici e/o radiologici) in un anno
6 anni fino a 10 anni***: 3 o più infezioni delle vie respiratorie superiori (o una o più
al mese da ottobre a marzo) in un anno e/o 2 infezioni delle vie respiratorie inferiori
(polmonite confermata da criteri clinici e/o radiologici) in un anno
*** Limite di età oltre il quale la WHO definisce l’adolescente

proposta dal Prof. Maurizio de Martino
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Costi sanitari
Se proviamo a considerare il punto di vista della famiglia che si
trova a dover affrontare un numero di 10-12 episodi infettivi
concentrati di solito nel periodo settembre/aprile alcune delle
nostre convinzioni sulla banalità del problema vacillano.

                    COSTI DIRETTI E INDIRETTI DELLE IRR

          Durata media di ogni infezione respiratoria: 10,4 giorni
          46,7 visite mediche/100 episodi
          19,7 cicli di antibioticoterapia/100 episodi
          2,2 ricoveri ogni 100 episodi
          11,7 ore utilizzate per accudire il bambino/episodio

                                                    (Terracciano L. RIAP 2008;2:12)
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Fattori di rischio individuali

 Fattori anatomici individuali

 Immaturità immunologica

 Immunodepressione postinfettiva

     (convalescenza)

 Atopia
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IRR : fattori di rischio individuali

Fisiologica immaturità
   immunologica del
       bambino !

                                   De Palma A, et al 2004
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IRR : fattori di rischio individuali

      L’immunodeficienza “fisiologica” si traduce in…

    difficoltà nella produzione anticorpale, soprattutto verso
antigeni polisaccaridici nei primi 3 anni di vita

 la scarsa efficienza delle risposte anticorpali è responsabile anche
di una difettiva memoria immunologica con rischio di recidività
della stessa infezione

 alterazione della clearance con conseguente prolungamento della
permanenza dei patogeni nelle mucose nasali e faringee

                                                         De Palma A, et al 2004
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IRR : fattori di rischio individuali

    Azione immunodepressiva delle infezioni virali

    riduzione del numero di linfociti CD4+ circolanti
     alterata risposta citochinica (ridotta, switch Th1>Th2)
     riduzione della fagocitosi macrofagica
     riduzione della chemiotassi dei neutrofili
     deficit parziale di IgA o delle sottoclassi di IgG

  Inoltre il danno causato dai virus alle cellule epiteliali delle vie
aeree puo favorire l’adesione batterica e portare a superinfezione

                                    Cardinale F Pediatr Allergy
                                    Immunol 2001
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IRR : fattori di rischio individuali

                        Deficit di IgA
 Studio svedese ha identificato 2508 individui con Deficit di IgA

         Maggior numero di vari tipi di infezione (PR 2.4)

Significativa associazione con infezioni respiratorie (17.8% vs 6.3%)
           ma anche gastrointestinali,urinarie,cutanee,sepsi

                                          Ludvigsson JF et al J Clin
                                                Immunol 2016
IRR : fattori di rischio individuali

                  Presenza di Atopia

 persistente flogosi delle vie aeree
 rinosinusite ricorrente nel 25-70 % dei pazienti
 batteri colonizzatori patogeni del microbioma
 possibilità di inizio precoce di IRR
 disfunzione immunologica nel 13.2% dei casi
                                       Delle Piane RM Pediatr Med Chir 2009
                                       Ciprandi G PAI 2006
                                       Chicoulaa B Int J Gen Med 2017
IRR : fattori di rischio individuali

                   Basso peso alla nascita

   Maggiore frequenza di problemi respiratori all’età di 6-7 anni
   Maggiore numero di episodi di wheezing
   Maggior numero di diagnosi di asma
   Ridotti parametri spirometrici rispetto ai soggetti di pari età

                                                Kwinta P Ital J Pediatr
                                                2013
Fattori di rischio ambientali

 Il fumo passivo, (ma tutti giurano di fumare
                           fuori al balcone)

 La socializzazione precoce (... sa, la nonna
                                 non ce lo tiene)

 La presenza di fratelli (beati i primi...)

 Livello socioeconomico basso (?)

non solo i maschi si ammalano di più rispetto alle
femmine (62% vs. 38%), ma i maschi sono più atopici
delle femmine (67% vs. 33%).
Quali Fattori predisponenti
                            determinano una IRR?

                                 Vivere in comunità
             Esposizione a fumo passivo
              Inquinamento ambientale/domestico
Fattori di                    Allattamento artificiale
 Rischio      Precoce socializzazione con frequenza in asili nido
ambientali     Basso livello socio-economico e scarsa igiene

                          Malnutrizione
                                  Stato vaccinale
                   Stato della vitamina D
IRR : fattori di rischio ambientali
                 Vivere in comunità

        Fattore di rischio preponderante

 nei mesi invernali in ambienti chiusi e affollati
 trasmissione attraverso le goccioline aerosolizzate
 contatto diretto con secrezioni contaminate
 invasione negli occhi
 invasione nell’apparato respiratorio

                                          De Hoog ML BMC Med 2014
IRR : fattori di rischio ambientali
                  Esposizione a fumo passivo

      irritazione della mucosa
      aumentata permeabilità mucosale
      ridotta migrazione di macrofagi e neutrofili
      aumento delle IgE totali sieriche
      aumentato rischio di sensibilizzazione ad allergeni
      soppressione delle difese antibatteriche
Evitare il fumo passivo rappresenta un’efficace misura preventiva

                                         Goldstein AO . Ann Fam Med 2015
                                         Walker N. Nicotine Tob Res. 2015
                                         Cardinale F PAI 2001
IRR : fattori di rischio ambientali
                        Inquinamento ambientale
Non è facile definire i termini di esposizione individuale

                    iper-reattività bronchiale
           consequenziale incremento di infezioni respiratorie
                                                   Darrow LA Am J Epidemiol 2014
                                                   Liu HA J Allergy Clin Immunol 2015
     Inquinamento domestico                        Trandafir LM EHB 2017

       Allergeni domestici, muffe
             Eccessiva umidità
             Ridotta aerazione
Scarsa pulizia degli impianti di ventilazione

     Infezioni respiratorie e patologiche allergiche               Smith KR et al. Thorax
                                                                    2000
IRR : fattori di rischio ambientali
                        Allattamento artificiale
 Diversi studi hanno dimostrato l’importanza dell’allattamento al seno
                       nella riduzione delle IRR
                                  Karmaus W J Asthma 2008; Sniders BEP J Pediatr 2007

               Precoce socializzazione con frequenza in asilo nido
Studio register-based su 138.821 ricoveri ospedalieri per ARTI in una
coorte di bb Danesi 0-5 aa : 3.982.925 anni/persona di follow-up
Bb < 12 mesi, primi 6 mesi di day-care associati a +69% rischio di
                               ricovero
 Riduzione rischio ricovero a 47%, 41% e 8%,in bb di età 1,2 e 3aa
 Dopo 12 mesi di frequenza day-care e in bb > 3 aa rischio uguale
agli home-care

 Rischio di ricovero >4 volte per bb età 0-2 aa senza fratelli

                                            Kamper-Jorgensen,Pediatrics 2006
IRR : fattori di rischio ambientali
                 Basso livello socio-economico e scarsa igiene

 In uno studio è stato dimostrato che con il solo lavaggio delle mani:
 • bambini< 5 anni:riduzione del 50% di polmoniti rispetto ai controlli
 • bambini < 15 anni: riduzione percentuale di tosse, dispnea e rinite
                                                            Luby SP Lancet 2005

                              Malnutrizione
  Costituisce un importante fattore di rischio anche se non è facile
stimare con esattezza l’associazione tra IRR e grado di malnutrizione
                                                  Black RE Lancet 2008
                                                  Schmidt WP J Health Popul Nutr 2011

                               Stato vaccinale
     Le vaccinazioni anti-pneumococcica e anti-influenzale possono
    rappresentare un possibile fattore di protezione contro le IRR

                                          Estrada J Pediatr Infect Dis J 2016
IRR : fattori di rischio ambientali
                       Stato della vitamina D

Diversi studi hanno dimostrato che la vitamina D può interferire sulla
funzione di un grosso numero di immunociti con
• accentuazione dei meccanismi innati di difesa immune
• inibizione degli effetti antinfiammatori
            Deficit di Vitamina D= più elevato numero di IRR
Una meta-analisi pubblicata quest’anno conferma
    la supplementazione di vitamina D come
                  prevenzione
           di IRR nei bambini inoltre:
• il beneficio è maggiore se la supplementazione
             è giornaliera o settimanale     Martineau AR Health Technol
      • il benefico è maggiore nei soggetti Assess 2019
                                             Martineau AR, BMJ 2017
          con bassi livelli di vitamina D    Muehleisen A JACI 2013
                                                Camargo CA Pediatrics 2011
                                                Camargo CA Pediatrics 2012
Infezioni respiratorie ricorrenti:
   nuove evidenze e bandierine rosse per
   la prevenzione nella pratica quotidiana

Peroni Diego               IRR ..
U.O. di Pediatria          Le bandierine rosse
Università di Pisa         Immunomodulanti e IRR
                           IRR ma non solo ..
                           Le novità ..
Infezioni respiratorie ricorrenti:
    approfondimento diagnostico

 Anamnesi – Esame obiettivo

 Esame emocromocitometrico

 Immunoglobuline sieriche
Fattori costituzionali
Fattori costituzionali
                         140

                         120

                         100

           IgM (mg/dl)
                         80

                         60

                         40

                         20

                          0
                               1-3 mesi 4-6 mesi   7-12   13-24 2-3 anni 4-5 anni 6-8 anni   9-11   12-16
                                                   mesi   mesi                               anni    anni
                                                                       età

               Adeguata risposta a stimoli
                proteici
               Deficitaria risposta a stimoli
                polisaccaridici
               IgA secretorie: produzione
                                 dai 3 mesi e lento incremento
Infezioni respiratorie ricorrenti:
  approfondimento diagnostico II livello

 Anamnesi
 Esame obiettivo
 Accertamenti immunologici:
    - Esame emocromocitometrico
    - Immunoglobuline sieriche
    - Sottopopolazioni linfocitarie
       (CD3, CD4, CD8, CD19, DR, CD16)
    - Ab anti-Tetano, Ab anti-epatite
    - Ig E totali
I 10 warning signs della Jeffrey Modell Foundation
Le due componenti dell'immunità

             INNATA                             ADATTATIVA
Risposta immediata e generalizzata.   Risposta tardiva e specifica.

   Macrofagi                             Linfociti
   Granulociti                           Linfociti B
      Neutrofili                          Immunità Umorale
      Basofili                           Linfociti T
      Eosinofili                          Immunità Cellula-Mediata
   Natural Killers

             Macrofagi e Neutrofili sono le classiche
                    “cellule infiammatorie.”
Classificazione delle
        Immunodeficienze primitive

• Immunodeficienze umorali (50%)

• Immunodeficienze combinate (30%)

• Immunodeficienze da difetto dei fagociti (10%)

• Immunodeficienze da deficit Complemento (2%)

• Immunodeficienze associate a Sindromi (8%)
Ipotesi diagnostiche suggerite dai livelli
           di immunoglobuline sieriche

IgG     IgA   IgM   IgE   Diagnosi suggerita        Esami utili per la diagnosi
                                                    differenziale

↓↓      ↓↓    ↓↓    ↓↓    XLA, CVID, SCID,          Linfociti T – B, SIgA, risposta
                          Ipogammaglobulinemia      anticorpale, isoemoagglutinine
                          transitoria
↓↓      ↓↓    N/↑   ↓↓    HIGM                      Linfociti B con IgM-IgD di
                                                    membrana

                          CVID                      Linfociti B con Ig di membrana
                                                    di tutti gli isotipi

N       ↓↓    N     ↓N↑   Deficit IgA               SIgA, sottoclassi IgG
                          Atassia-teleangectasia
N↓      N↓    N ↓   N     Deficit sottoclassi IgG   Deficit di 1 o più sottoclassi

N↓      N↓    N     N     Deficit anticorpale in    Sottoclassi normali
                          normogammaglobulinemia

N       N     N     ↑↑    Sindr. con iper-IgE
                          Sindr. Wiskott-Aldrich    Piastrinopenia
Valori normali delle Immunoglobuline
         in rapporto all’età

    Età          IgG (mg/dl)     IgA (mg/dl)    IgM (mg/dl)

  Cordone      1112 (862-1434)   Non dosabili     9 (5-14)
 ombelicale
 1 - 3 mesi     468 (231-495)     24 (8-74)     74 (26-210)

 4 - 6 mesi     434 (222-846)     20 (6-60)      62 (28-39)

 7 - 12 mesi    569 (351-919)     29 (10-85)    89 (38-204)

13 - 24 mesi   801 (264-1509)    54 (17-178)    128 (48-337)

 2 - 3 anni    889 (462-1710)    68 (27-173)    126 (62-257)

 4 - 5 anni    1117 (528-1959)   98 (37-257)    119 (49-292)

 6 - 8 anni    1164 (633-1016)   113 (41-315)   121 (56-261)

 9 - 11 anni   1164 (707-1919)   127 (60-270)   129 (61-276)

12 - 16 anni   1105 (604-1909)   136 (61-301)   132 (59-297)
DEFICIT DI IgA:
                  Definizione

Condizione caratterizzata da bassi livelli sierici di IgA
con livelli sierici di IgG e IgM normali e senza
alterazioni dell’immunità cellulo-mediata.

Frequenza: 1/200 – 1/1000

Deficit assoluto: la presenza di livelli di IgA < 5 mg/dl;
assenza di Ig secretorie;
Deficit parziale: la presenza di livelli di IgA > 5 mg/dl,
ma inferiori ai livelli normali per l’età, Ig secretorie
presenti.
DEFICIT ASSOLUTO DI IgA:
                Clinica

         Molti soggetti sono asintomatici!

Associazioni cliniche:   Infezioni
                         Allergopatie
                         Enteropatie
                         Malattie autoimmuni
                         Celiachia (5% dei celiaci)
                         Tumori
DEFICIT ASSOLUTO DI IgA:
                 Prognosi
 Per i bambini con infezioni respiratorie recidivanti e
severe:
        - Antibioticoprofilassi
        - Fisiokinesiterapia respiratoria

 Per i bambini con patologie associate:

        -la normale terapia specifica

 La prognosi è nel complesso molto buona.
 Deficit parziali 50% di risoluzione entro i 14 anni.

              Predisposizione a sviluppare
          Immunodeficienza Comune Variabile.
ELEMENTI CLINICI CARATTERISTICI

 Elementi clinici caratteristici                      Forma
 Infezioni batteriche politopiche dopo i 6 mesi       Deficit anticorpali
 di vita

 Infezioni severe batteriche, virali, fungine, e da   Immunodeficienze combinate
 opportunisti sin dai primi mesi di vita, diarrea
 cronica, arresto di crescita, rash cutaneo,
 alopecia

 Infezioni cutanee, polmonari e linfonodali da        Deficit dei fagociti
 batteri o funghi (nel deficit proteine di
 adesione: ascessi cutanei freddi)

 Meningiti batteriche (deficit fattori tardivi)       Deficit del complemento
 Malattie autoimmuni (deficit fattori precoci)

 Piastrinopenia, eczema, infezioni ricorrenti,        Sindrome di Wiskott-Aldrich
 autoimmunità

 Infezioni stafilococciche, lineamenti grossolani,    Sindrome da iper-IgE
 ritardo caduta denti decidui
Infezioni respiratorie ricorrenti:
   nuove evidenze e bandierine rosse per
   la prevenzione nella pratica quotidiana

Peroni Diego             IRR ..
U.O. di Pediatria        Le bandierine rosse
Università di Pisa       Immunomodulanti e IRR
                              I meccanismi
                         IRR ma non solo ..
                         Le novità ..
Come gestire le IRR ?
          Gli Immunomodulanti
Immunostimulators are substances that interact
with the immune system and modulate its
function by stimulating a more rapid and effective
immune response

                                     Allergy Asthma Proc 30:S21–S31, 2009
S Esposito, COACI, 2018

The gut–lung immune axis illustrating points of immunomodulator activity
in RTI prophylaxis
S Esposito, COACI, 2018

Antigen sampling by M cells and dendritic cells resident in the Peyer’s
patches of the gut-associated lymphoid tissue leads to maturation of
dendritic cells into an antigen-presenting cell phenotype.
The subsequent dendritic cell-initiated immune cascade involves
homing of cells from both innate and adaptive branches of the
immune system to the mucosal-associated lymphoid tissue of the lungs
and subsequent antibody production.

They can also act to aid maturation of the immune system in children,
correcting T helper cell (Th) Th1/Th2 imbalance through activation
of T regulatory (Treg) cells.

The correction of this Th2-oriented imbalance and other anti-
inflammatory activities may reduce atopic responses related to
wheezing and asthma.
OM-85 is the product of alkaline
lysis of 21 strains of common
bacterial respiratory tract
pathogens .

The active ingredients of OM-85
are resistant to gastric transit and
cause maturation of mucosal
dendritic cells in gastrointestinal
Peyer’s patches, a key step in
orally induced respiratory
immunity.

OM-85-induced dendritic cell
activation occurs in a modulated
manner, resulting in a putative
prealert antiinfective state in the
mucosal immune system
Induced dendritic cells release chemokines
that act on monocytes and natural killer
(NK) cells, as well as prophagocytic
chemokines which induce
polymorphonuclear neutrophil migration.

The downstream effects on OM-85 on the
innate immune system include the release
of antimicrobial peptides and the
activation of macrophages resulting in
expression of proinflammatory and
antiviral cytokines.

OM-85 reduced rhinovirus infection of
lung epithelial cells and cell death in vitro.

Data also suggest that OM-85 causes
more rapid neutrophil recruitment in
response to viral infection, reducing viral
load.
OM-85 modulates rhinovirus docking proteins on human airway
 epithelial cells via Erk1/2 mitogen activated protein kinase and
 cAMP.                   Roth M, PLoS ONE 2017; 12(11): e0188010.

Representative IF
images for RV
infection (green) in
primary BEC; nuclei
were stained for cell
counting by EVOS live
cell staining kit.

Light microscopic
images are depicted
for the effect of OM-
85 and RV infection on
BEC phenotype. (B-D)

Quantitation of RV
infection of BEC by
IF.

BEC were pretreated
for 24 or 48 hrs with
OM-85 (10 μg/ml).
OM-85 modulates rhinovirus docking proteins on human airway
epithelial cells via Erk1/2 mitogen activated protein kinase and
cAMP.                   Roth M, PLoS ONE 2017; 12(11): e0188010.

RV induced
expression of
ICAM-1 on BEC
is prevented by
OM-85 through
cAMP and Erk1/2
MAPK.

Increased
expression of
ICAM-1 by
RV and its
inhibition by
OM-85 pre-
incubation (24
hrs).
Infezioni respiratorie ricorrenti:
   nuove evidenze e bandierine rosse per
   la prevenzione nella pratica quotidiana

Peroni Diego             IRR ..
U.O. di Pediatria        Le bandierine rosse
Università di Pisa       Immunomodulanti e IRR
                              L’efficacia
                         IRR ma non solo ..
                         Le novità ..
EFFICACY OF IMMUNOMODULATORS IN CHILDREN WITH
              RESPIRATORY TRACT INFECTION

OM-85 reduced the duration of infections in children with a history of
RRTI compared with placebo and versus probiotic therapy.

In a study of children with recurrent tonsillitis, OM-85 prophylaxis
improved outcomes in the majority of patients and, importantly,
removed the need for surgery in a significant proportion of those
treated [Bitar MA, 2013].

In children with subacute sinusitis, OM-85 prophylaxis sped recovery
and reduced infections [Gomez Barreto D, 1998],

whereas children with chronic rhinosinusitis had a reduced symptom
burden and a lower incidence of attacks [Chen J, 2017].

Reductions in antibiotic and drug treatment following prophylactic
therapy with OM-85 have also been demonstrated in children with a
history of RRTI, subacute.

OM-85 therapy reduced school absenteeism in children
EFFICACY OF IMMUNOMODULATORS IN CHILDREN WITH
            RESPIRATORY TRACT INFECTION

OM-85 reduced the duration of infections in children with a history of
RRTI compared with placebo and versus probiotic therapy.

In a study of children with recurrent tonsillitis, OM-85 prophylaxis
improved outcomes in the majority of patients and, importantly,
removed the need for surgery in a significant proportion of those
treated [Bitar MA, 2013].
             Gli effetti indesiderati con l’uso di
In children with subacute sinusitis, OM-85 prophylaxis sped recovery
                 OM-85 sono lievi e transitori.
and reduced infections [Gomez Barreto D, 1998],
                 Questo profilo di sicurezza è
whereas children with chronic rhinosinusitis had a reduced symptom
              stabile
burden and a lower      ancheof se
                   incidence       utilizzato
                                attacks [Chen J,a2017].
                                                   lungo
Reductions in antibiotic and drug treatment following prophylactic
therapy with OM-85 have also been demonstrated in children with a
history of RRTI, subacute.
OM-85 therapy reduced school absenteeism in children
OM-85 in pediatric recurrent respiratory tract infections: A
systematic review and meta-analysis. YIN J, Intern Immunopham 2018; 54,198

  53 RCTs
  involving 4851
  pediatric
  patients were
  included in this
  meta-analysis.

   Frequency of
   RTIs in OM-85
   and control group
OM-85 in pediatric recurrent respiratory tract infections: A
systematic review and meta-analysis. YIN J, Intern Immunopham 2018; 54,198

53 RCTs
involving 4851
pediatric
patients were
included in this
meta-analysis.

Cough length and
frequency of
wheezing in OM-
85 and control
group
Impact of OM-85 Given during Two Consecutive Years to Children with
  a History of Recurrent Respiratory Tract Infections: A Retrospective
  Study. Esposito, Int. J. Environ. Res. Public Health 2019, 16, 1065;

200 children aged three to
six years

history of recurrent RTIs,
defined as at least six
documented episodes of
acute RTI in a single year,

received OM-85 for two
consecutive years (3.5 mg
once a day for 10 days for
3 months of each year)

were selected and matched
based on age, sex, and
period of evaluation with
children
with recurrent RTIs who did
not receive OM-85.
EFFICACY OF IMMUNOMODULATORS IN
CHILDREN WITH RESPIRATORY TRACT INFECTION

Pidotimod prophylaxis also results in less antibiotic use [Namazova
LS, 2014],

Less hospitalization and paediatric visits and school absenteeism
[Caramia G, 2008]

Where reported, adverse events were infrequent, mild and transient.

Studies on pidotimod in particular lacked reporting of safety, control
groups or information on the definition of RRTI, particularly in foreign
language abstract-only publications.
Metabolomic profile of children with recurrent respiratory infections.
Bozzetto S Pharmacol Res 2017;115:162

                                              L’analisi metabolomica ha riscontrato
                                              138 metaboliti urinari diversi tra i
                                              bambini con IRR e i controlli sani.
                                              Dopo trattamento con Pidotimod la
                                              differenza si è ridotta a 34
L’analisi metabolomica ha evidenziato         metaboliti.
differenze sostanziali tra il profilo
metabolico dei bambini con infezioni
respiratorie ricorrenti (IRR) e i controlli
2011 Issue 6 CD004974

TUTTI gli immunostimolanti studiati (estratti batterici, pidotimod)
riducono di circa il 40% il numero delle infezioni respiratorie,
rispetto al placebo.
2011 Issue 6 CD004974

TUTTI gli immunostimolanti studiati (estratti batterici, pidotimod)
riducono di circa il 40% il numero delle infezioni respiratorie,
rispetto al placebo.
Infezioni respiratorie ricorrenti:
   nuove evidenze e bandierine rosse per
   la prevenzione nella pratica quotidiana

Peroni Diego               IRR ..
U.O. di Pediatria          Le bandierine rosse
Università di Pisa         Immunomodulanti e IRR
                           IRR ma non solo ..
                           Le novità ..
EFFICACY OF IMMUNOMODULATORS IN
                   WHEEZING AND ASTHMA

OM-85 prophylaxis reduced the duration and incidence of
wheezing/asthma exacerbations in children with a history
or recurrent wheezing or asthma [Lu Y, 2015, Razi C,
2010], as well as hospitalizations related to asthma [Chen
ZG; 2009].

The reductions in exacerbations appear to be related to
reduced incidence of RTIs.

Safety data and its addition to corticosteroid therapy
caused no apparent issues.
EFFICACY OF IMMUNOMODULATORS IN
                WHEEZING AND ASTHMA

The two studies investigating pidotimod in asthma
and the related condition obstructive syndrome did
not report data on asthma exacerbations; however,
there were reductions in the incidence of RTI in both
studies [Lokshina EE, 2011].

RTI duration was also reduced in children with allergic
rhinitis and asthma [Vargas Correa, 2002].
The immunostimulant OM-85 BV prevents wheezing
attacks in preschool children.   Razi JACI, 2010;126:763

75 children with recurrent wheezing who were 1 to 6 years old.
Participants were randomly assigned to groups given either OM-85 or a placebo (1 cps
per day for 10 days each month for 3 consecutive months) at the start of the trial.
Participants were followed for 12 months
The immunostimulant OM-85 BV prevents wheezing attacks in
preschool children.              Razi JACI, 2010;126:763

 75 children with recurrent wheezing who were 1 to 6 years old.
 Participants were randomly assigned to groups given either OM-85 or a placebo (1 cps
 per day for 10 days each month for 3 consecutive months) at the start of the trial.
 Participants were followed for 12 months
Can we prevent exacerbations of asthma caused by common cold
viruses?            Weinberger M JACI, 2010 Oct;126(4):770

      ‘‘We can put a man on the moon, so why can’t we cure the
      common cold?’’ This colloquial question is certainly not trivial
      to those of us that care for asthma, especially asthma in the
      preschool-age child.
      The common cold, caused by rhinovirus and other viral
      respiratory infections, a nuisance illness to most,
      is the major cause of serious asthma exacerbations. Viral
      respiratory infections are the major cause of asthma
      exacerbations at all ages 1-3 and appear to be the major risk
      factor
      Becausefor  the
                the    large increase
                    current           in clinical
                             controlled  hospitaltrial
                                                  admissions  for
                                                       was registered
      asthma   that occurs in
      in ClinicalTrials.gov every autumn.
                               2008 as a phase IV study, is there
      any realistic expectation that these questions are likely to
      addressed? If they are not, is there any realistic likelihood
      that US Food and Drug Administration approval for
      marketing in the United States is likely to occur within the
      foreseeable future? These are, of course, rhetorical
      questions.
Infezioni respiratorie ricorrenti:
   nuove evidenze e bandierine rosse per
   la prevenzione nella pratica quotidiana

Peroni Diego               IRR ..
U.O. di Pediatria          Le bandierine rosse
Università di Pisa         Immunomodulanti e IRR
                           IRR ma non solo ..
                           Le novità ..
Early Origins of Asthma: Role of Microbial Dysbiosis and Metabolic Dysfunction
                                                      F. Martinez, AJRCCM 2017
Holt PG. Prevention – what is the most promising approach?
              Pediatr Allergy Immunol 2014;25:12-4.

And wheezing.. The next future

The ORal Bacterial EXtracts for the prevention of wheezing lower
respiratory tract illness (ORBEX) trial represents a step change in
immunomodulatory research.

This large, multicentre, NIH-funded RCT (NCT02148796) will enrol
upwards of 1000 infants at high asthma risk due to having atopic
eczema and/or parents or siblings with asthma.

https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02148796.
Early Origins of Asthma: Role of Microbial Dysbiosis and Metabolic Dysfunction
                                                      F. Martinez, AJRCCM 2017

And wheezing.. The next future
Participants will receive long-term OM-85 prophylaxis (3.5 mg/day
for 10 days/month for 2 years).

The primary outcome will be time to first wheezing episode in the
third observational year when children are not receiving prophylaxis.

Preliminary results of the ORBEX trial are expected by December
2022.

https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02148796.
The ORBEX trial

This is a 36 month parallel arm, double-blind, placebo-controlled trial for
the prevention of WLRI into the third to fifth year of life (30 to 54
mo. inclusive) in young children (6-18 months old) at increased risk for
asthma.

The trial will be divided into 2 periods.

During the initial treatment period (first and second years in the study)
participants will receive OM-85 (3.5 mg) or placebo for ten days each
month for two consecutive years. This period will allow the observation
of key secondary outcomes while participants are receiving therapy.

https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02148796.
The ORBEX trial

This is a 36 month parallel arm, double-blind, placebo-controlled trial for
the prevention of WLRI into the third to fifth year of life (30 to 54
mo. inclusive) in young children (6-18 months old) at increased risk for
asthma.

The trial will be divided into 2 periods.

The second period (third year in the study) will be a one year
observation of the time to occurrence of the first WLRI episode
(primary outcome) while off study drug along with the secondary
outcomes noted above.

https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02148796.
The Orbex trial

Primary Outcome Measures :

 The time to the occurrence of the first WLRI episode in the third observation year while
  not receiving study drug

Secondary Outcome Measures :

 The time to first WLRI during the two treatment years while receiving study drug
 The annualized rate of WLRI episodes during the two years while receiving study drug
 The annualized rate of WLRI episodes during the third observation year while not
  receiving study drug
 The annualized rate of severe wheezing respiratory tract illness (SWLRI) episodes during
  the two treatment years while receiving study drug.

 The annualized rate of severe wheezing respiratory tract illness (SWLRI) episodes during
  the third observation year while not receiving study drug.

 Number of participants with adverse events

 Safety and tolerability of OM-85 while receiving study drug during the two year
  treatment period

 Number of participants with adverse events
Treatment of pregnant mice with a
defined, clinically approved immune
modulator was shown to markedly reduce
susceptibility of their offspring to
development of the hallmark clinical
features of allergic airway inflammatory
disease

                              We provide evidence that the principal target for maternal
                              treatment effects was the fetal dendritic cell progenitor
                              compartment, equipping the offspring for accelerated functional
                              maturation of the airway mucosal dendritic cell network following
                              birth.
                              These data provide proof of concept supporting the rationale for
                              developing transplacental immune reprogramming approaches for
                              primary disease prevention.
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