N 75 - Orticoltura a Fiano e Susa Incontro a Cannara Mantenimento fascie erbose - Noi e il cavallo

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N 75 - Orticoltura a Fiano e Susa Incontro a Cannara Mantenimento fascie erbose - Noi e il cavallo
NOI E IL CAVALLO                                                            n°75
 GRUPPO RICERCA E SVILUPPO                                       AUTUNNO-INVERNO 2019

                             esperienze con la trazione animale

• Orticoltura a Fiano e Susa
• Incontro a Cannara
• Mantenimento fascie erbose
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Con i
    migliori auguri
                 di
     Buone Feste
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Orticoltura a Fiano e
 a Susa

Due incontri per provare nuove attrezzature, a
Susa e a Fiano (TO)

  L
       a tarda primavera è senz’altro
       la stagione che più si presta alle
       attività in orticoltura. Oltre alla
  necessità di eseguire le semine e i
  trapianti, questa stagione è di stimolo
  anche per le attività con la trazione
  animale, la temperatura è ancora
  buona, non troppo elevata, le giorna-
  te sono lunghe e il tempo abbastanza
  stabile. Quindi, ottime per le prove in
  campo di nuove attrezzature.

  Così è stato anche quest’anno in
  Piemonte. Conosciamo già Andrea
  Perotto, abbiamo già parlato di lui
  nelle scorse edizioni di questa pubbli-
  cazione. Agricoltore della Val di Susa,
  lavora con il cavallo nelle operazioni
  di esbosco ed è produttore di patate
  su una superficie di circa 3 ettari.
  Aveva già partecipato l’anno scorso
  in Val di Gresta, alla presentazione di
  una nuova seminatrice da patate che
  Paul Schmit ha progettato e costruito
  in Lussemburgo.

  Attualmente Andrea semina le patate
  con una macchina da applicare al
  trattore, ma sarebbe propenso a
  compiere questa lavorazione in
  futuro solo con il cavallo, consideran-

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do il fatto che anche le operazioni di     proprietà dei fabbricati e dei terreni.     una leggera pendenza trasversale
sarchiatura e rincalzatura le esegue       La via che porta in Valle Stretta offre     verso valle.
con la trazione animale.                   panorami molto belli e le Alpi pro-
                                           pongono scorci deliziosi e i pensieri si    La macchina
Paul, propose perciò, di organizzare       spingono a quei tempi in cui queste
una giornata in cui avremmo potuto         zone erano coltivate per l’autosuf-         Il prototipo è stato studiato per avere
provare la nuova macchina ed era           ficienza famigliare e tutto veniva          una versione a trazione animale della
disponibile a compiere questo lungo        eseguito con i ritmi della montagna e       semina-patate, ricavandola da una
viaggio, dal Lussemburgo all’Italia        non con quelli della modernità.             macchina prodotta dalla Ditta Spedo
per un test su terreni diversi dalla                                                   di Castagnaro (VR) che la costruisce
pianura.                                   Dopo aver scaricato la macchina             per l’utilizzo con i piccoli trattori.
                                           abbiamo visionato i terreni, due ap-
Il Luogo                                   pezzamenti diversi tra loro. Il primo       le modifiche, come si può immagi-
                                           si presentava con una superficie            nare sono state sostanziali, e stata
L’idea di Andrea era di provare la         grossolana e parecchi residui vegetali      mantenuta solamente la tramoggia
macchina in montagna dove possiede         si trovavano ancora in superficie. Il       e il gruppo dischi di copertura. Si è
un appezzamento di circa 2500 m a          secondo era maggiormente affinato,          studiato un nuovo telaio, una nuova
seminativo in Valle Stretta.               ambedue su un falsopiano, avevano           trasmissione, grandi ruote per facili-
Il luogo, “Le Grange”si trova nei pressi
di Bardonecchia ad un’altitudine di        Foto sotto: Le Alpi francesi fanno da cornice a “Le Grange”, il gruppo di case
1800 m, fino a prima della seconda         alla fine della Valle Stretta. Preparazione della macchina per le prove sul primo
guerra mondiale era territorio italia-     appezzamento, il terreno si presentava con parecchie zolle e residui vegetali in
no, ora è territorio francese, anche       superficie, inusuale per noi ma normale per il metodo di lavorazione che utilizza
se gli italiani hanno mantenuto le         Andrea, non affinando eccessivamente il letto di semina.

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Foto sopra: In Valle Stretta, prove sul secondo appezzamento, il terreno era soffice e molto più pulito del precedente.
Foto sotto: Durante il lavoro la macchina ha manifestato delle criticità, le grandi ruote che facilitano la trazione, vanno a
discapito del baricentro troppo alto, inoltre la carreggiata ristretta della macchina (75 cm), provoca delle situazioni con ten-
denza al ribaltamento. Anche i dischi si sono rivelati poco atti ad un’ottima copertura delle patate seminate, troppo piccoli
di diametro, necessitano anche di un telaio a parte indipendente da quello della macchina.

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tare l’animale durante l’avanzamento       dei dischi e fissarli su un nuovo telaio,   Un prototipo necessita di continui ag-
e una ruota sterzante anteriore che        indipendenti dalla macchina.                giustamenti, e anche in questo caso
permette di correggere la direzione di                                                 si dovranno rivedere delle soluzioni
lavoro nel caso il cavallo compia degli    Lo scopo della prova era, naturalmen-       tecniche per aumentarne la funziona-
scartamenti laterali. Il mantenimento      te, il test pratico della funzionalità      lità in campo.
di una regolare distanza tra i flilari,    della macchina, ma anche la misura-         Una proposta che è stata fatta è quel-
garantito da un tracciafila laterale,      zione delle forze richieste all’animale     la dell’eliminazione della ruota ante-
agevolerà in seguito le operazioni di      per il traino della macchina in lavoro.     riore. I pareri sono contrastanti, ma
sarchiatura e rincalzatura.                E’ importante definire scientificamen-      anche questa soluzione va testata.
                                           te quanto un animale durante il lavo-       L’eliminazione della ruota anteriore
Sull’asta che comanda la sterzatura        ro deve impegnare le proprie energie,       offrirebbe il vantaggio della dimi-
della ruota anteriore è presente           ciò aiuta a stabilire per quanto tempo      nuzione di peso, di una maggiore
anche una leva freno. Sembrereb-           un animale può lavorare, e di quante        semplicità della macchina, di un col-
be superfluo, ma il piccolo freno a        soste ha bisogno.                           legamento diretto all’animale tramite
disco impedisce, in caso di pendenza                                                   le stanghe.
durante il trasporto o le operazioni a     Durante i test eseguiti è risultato         Gli svantaggi potrebbero essere:
fine campo, che la macchina vada ad        che per il cavallo il lavoro con questa     appunto l’attacco diretto del cavallo
interferire con le zampe posteriori del    macchina in una scala di:                   tramite le stanghe, non permette-
cavallo.                                                                               rebbe una correzione della linea di
                                           lavoro molto leggero                        lavoro in caso il cavallo scartasse,
La prova                                   lavoro leggero                              con la conseguenza di avere, a lavoro
                                           lavoro medio                                finito, la mancata regolare distanza
Le prove eseguite l’anno preceden-         lavoro pesante                              tra le file di patate, complicando le
te in Val di Gresta (TN), avevano          lavoro molto pesante                        lavorazioni successive di sarchiatura e
evidenziato una velocità troppo                                                        rincalzatura.
elevata della catenaria e l’espulsione     è risultato un lavoro pesante.              Inoltre anche l’aggravio di un notevo-
delle patate dalla tramoggia quando        Il 33% della forza totale richiesta è       le peso sul dorso del cavallo andreb-
questa era troppo piena e quando           necessario per spostare l’attrezzo sul      be a creare ulteriori problemi.
il cavallo aumentava la velocità di        terreno lavorato, il 25% è necessario       La macchina ha un peso di 159 kg, le
avanzamento. Questo problema è             per l’apertura del solco e la copertura     patate in tramoggia ammontano a
facilmente risolvibile con l’uso del       dei tuberi, il 40% è necessario per         circa 50 kg. Essendo le ruote montate
trattore, basta agire sull’acceleratore    la catenaria che trasporta i tuberi,        dietro la tramoggia, buona parte di
diminuendo i giri e tutto si risolve. In   mentre solo il 2% è richiesto dalla         questo peso graverebbe sulla schiena
trazione animale le problematiche          trasmissione.                               del cavallo.
sono maggiori e il difetto è stato         Da questi dati, in base alla forza ri-      Ci sarebbe bisogno di una selletta per
risolto modificando i pignoni della        chiesta, possiamo anche immaginare          sopperire a questo carico.
trasmissione.                              che se le ruote non fossero di grande
                                           diametro potrebbero verificarsi an-         Ulteriori test saranno necessari dopo
La prima cosa che apparve chiara           che dei problemi di slittamento delle       l’esecuzione delle modifiche risultate
nell’uso in quelle condizioni, era che     ruote stesse, ad esempio in caso di         necessarie per un corretto funziona-
il baricentro della macchina fosse         condizioni di scarsa aderenza.              mento della macchina.
troppo alto, sopratutto a tramog-
gia piena. La macchina sul terreno
irregolare, accennava al ribaltamen-
to. Le cause erano sostanzialmente
due; le ruote di grande diametro,
bensì avvantaggiassero lo sforzo del
cavallo durante la trazione, alzavano
il baricentro dal terreno, inoltre la
carreggiata della macchina di 75 cm
si rivelò troppo stretta per lavorare in
pendenza.

Anche i dischi non garantivano una
regolare copertura delle patate. Il
loro diametro si rivelò insufficiente.
Inoltre i due bracci su cui erano fis-
sati, solidali al telaio della macchina,
non permettevano di fare le adegua-
te regolazioni.
Si concluse che sarebbe stato neces-
sario in futuro aumentare il diametro

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Foto: Dopo la Valle stretta con la macchina per la semina delle patate, ci siamo spostati a Susa, in un appezzamento dove
Andrea aveva piantato delle altre patate. Sono stati eseguiti, con buoni risultatitest di strigliatura per l’eliminazione delle
giovani infestanti.
Foto sotto: A seguire la strigliatura il rincalzo delle colmature con il Multi-V e i dischi a baulare.

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Prove a Fiano                               Una sarchiatrice di precisione come         Sarchio e Multi-V.04
                                            il Multi-R.02, è munita di stegole di
La seconda fase di test ci portava a        comando e le proprie ruote sono             La giornata è continuata con le
Fiano (TO), presso l’azienda agricola       sterzanti. L’operatore tramite le           lavorazioni su un appezzamento di
di Gianfranco e Agnese.                     stegole deve poter seguire la fila della    patate. Le piante si presentavano già
L’azienda produce per la maggior par-       coltura in atto eseguendo dolci corre-      in stato avanzato di sviluppo, il terre-
te ortaggi, ma sono presenti anche          zioni di direzione per permettere alle      no, dopo le piogge dei giorni prece-
capre, mucche e un cavallo da tiro.         zappette di avvicinarsi il più possibile    denti aveva una crosta superficile e le
                                            alle piantine.                              infestanti iniziavano a svilupparsi.
Multi-R.02
                                            Sebbene il tiro del cavallo fosse libe-     Si è iniziato con un passaggio del
Il Multi-R.02 è un prototipo di una         ro, cioè non influenzava direttamente       Multi-V.04 e lo strigliatore per
nuova sarchiatrice multifila, già pro-      la direzione della macchina, si è           sradicare le infestanti ai primi stadi
vata l’anno precedente in Lussembur-        notato che non era possibile direzio-       di sviluppo e per rompere la crosta
go. In tale prova si erano riscontrate      nare l’attrezzo perchè, pur essendo le      superficiale del terreno.
deficienze strutturali che in questo        ruote posteriori collegate allo sterzo,     La parte vegetativa aerea delle
prototipo, assieme ad altri accorgi-        quella anteriore, sia, lasciata pivot-      patate, al passaggio dello strigliatore
menti, sono state adeguatamente             tante che bloccata, non concedeva la        veniva leggermente e parzialmente
risolte.                                    sterzatura regolare.                        abbattuta ma non danneggiata, si
A disposizione per la prova era             Si è giunti alla conclusione che le tre     sarebbe perfettamente rialzata già
disponibile un piccolo appezzamento         ruote dovrebbero essere tutte colle-        dopo qualche ora. Le lunghe molle
trattato precedentemente con un             gate, e sterzare assieme, per ottenere      si spostano agevolmente all’incontro
estirpatore a trattore. Erano ancora        un buon risultato. Questo è ciò che         della pianta madre e lavorando sola-
presenti in superficie residui colturali    si è stabilito in fase di prova, e tali     mente sul terreno nudo.
della vegetazione precedente.               saranno le modifiche da apportare in        Questa operazione di rompicrosta era
Non erano le condizioni ideali per          seguito.                                    necessaria prima di procedere alla
una sarchiatrice ma abbiamo provato         Probabilmente nuove prove saranno           rincalzatura che sarebbe avvenuta
sopratutto le possibilità di governare      organizzate la prossima primavera a         con i dischi.
la macchina durante il lavoro.              Verona.

Foto sotto: Il Multi-R.02 testato a Fiano

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Foto: Prove in campo libero del Multi-R.02 hanno evidenziato la necessità di apportare modifiche al prototipo. Il ruotino
anteriore aveva la necessitaà di essere direzionato assieme alle ruote posteriori per eseguire correttamente le correzioni di
direzione.
Foto sotto: Test della strigliatura delle patate con Multi-V.04. La vegetazione delle piante delle patate era già molto svilup-
pata, ma non veniva danneggiata dalle lunghe molle dello strigliatore che si spostavano agendo solo sul terreno nudo.

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Foto: Ancora un passaggio con il Multi-R.02 in pieno campo.
Foto sotto: Rincalzatura delle patate con il Multi-V.04 e il gruppo dischi a baulare. Con questi dischi abbiamo fatto due test,
rincalzare dove si era in precedenza lavorato con il sarchio e dove si era usato solo lo strigliatore. Nel primo caso il fondo del
solco era più morbido e perciò i dischi raccoglievano maggior quantità di terreno per rincalzare le patate, nel secondo caso
il terreno a volte risultava insufficiente per una buona copertura.

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Foto: Sarchiatura del solco con il “Sarchio-SM”. Il fondo del solco risultava compatto, anche a causa delle precedenti pioggie
e la sarchiatrice ha permesso di smuovere per bene il terreno, preparandolo alla successiva lavorazione di rincalzatura con
i dischi.

Osservando le condizioni del terreno,        il risultato finale sulle due parcelle
leggermente compattato, si decise di         fosse stato uguale.
dividere l’appezzamento in due parti,        Come si prevedeva, la parcella su cui
nella prima saremmo passati con la           era stata eseguita anche la sarchia-
sarchiatrice per smuovere il fondo del       tura, le patate risultavano maggior-
solco, nella seconda, direttamente           mente coperte di terra e anche in
con i dischi.                                modo più regolare e più fine. Infatti,
                                             i dischi trovavano maggior quantità
La sarchiatrice regolabile “Sarchio-         di terreno da raccogliere, sollevare e
SM” era munita di cinque ancore fles-        scaricate a fianco delle piante delle
sibili con vomerino e la profonità di        patate.
lavoro sarebbe stata solo superficiale,      Al contrario, nella parte dove la
qualche centimetro. La sarchiatura           sarchiatura non era stata eseguita,
in orticoltura è un’operazione molto         essendo il terreno ancora abbastanza
importante, oltre ad eliminare le            compatto in superficie, i dischi non
infestanti in fase di sviluppo, rompe        riuscivano a penetrare bene e quindi
la crosta superficiale, e se si utilizzano   la terra disponibile per la rincalzatura
organi flessibili compie anche un’azio-      era poca e molto spesso insufficiente
ne vibrante sul terreno smuovendolo          per un buon risultato finale, oltre che
maggiormente.                                presentarsi maggiormente zollosa.

Un vecchio detto dice: una zappa-            La giornata si è conclusa con un
tura equivale ad un’innaffiatura.            incontro tra i partecipanti e discus-
Smuovere il terreno nelle colture, ne        sione sulle lavorazioni effettuate.
favorisce l’arieggiamento e la vitalità,     Questi incontri sono molto importan-
un’azione che da un vantaggio alle           ti per capire le esigenze di chi lavora
colture anche in momenti con scarsi-         sul campo e poter quindi migliorare
tà d’acqua.                                  continuamente le attrezzature.
                                                                                         ♦
Giunto il tempo della rincalzatura con                                                   A.M.
i dischi, si ebbe modo di verificare se

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Di Filippo, cantina aperta
alla trazione animale

A Cannara (PG), la cantina Di Filippo apre a una
giornata sulla trazione animale in vigna.

Di Roberto Libralato                       20 persone che hanno ricevuto,              amatoriale.
                                           nel capannone adibito a deposito            Entrambi le esposizioni hanno stimo-

N
                                           attrezzatura e finimenti, i saluti di       lato nei partecipanti l’interesse ad
          ella splendida campagna di       benvenuti del proprietario Roberto          alcune domande e la richiesta di utili
          Cannara (PG) di fronte ad        Di Filippo, il quale ha raccontato una      informazioni sugli argomenti trattati.
          Assisi ed il monte Subasio,      breve cronistoria del suo interesse         Verso le ore 11 siamo usciti nel piaz-
sabato13 aprile la Cantina Di Filippo      per la trazione equina, che iniziato        zale antistante il capannone, dove
ha promosso una giornata aperta a          attorno al 2009 è continuato fino ad        con la presenza di una coppia di ca-
visitatori, appassionati e operatori       oggi con determinazione e che con           valle TPR (Londra e Lima) e un’altra di
degli attacchi da lavoro con i cavalli     molteplici sforzi vede ora in azienda       cavalli Comptois (Diamante e Bebè)
da tiro.                                   l’utilizzo dei cavalli da lavoro (sono 9    l’operatore e addestratore Daniele
I fratelli Roberto ed Emma Di Filippo,     capi di razze diverse) in pieno regime      Cardullo, coadiuvato dalla collabora-
proprietari della cantina e dei vigneti,   ed efficienza in alcune importanti          trice Chiara Chiucchiu, hanno bardato
contando sul loro team di lavoro gui-      operazioni colturali nei circa 20 ettari    i 4 cavalli e ci hanno parlato, stimolati
dato dall’addestratore Daniele Car-        su 30 di vigneto dislocati in diversi       dalla curiosità dei presenti, della loro
dullo e le due giovani collaboratrici      appezzamenti sparsi nella zona.             viva ed appassionante esperienza di
Chiara Chiucchiu e Consuelo Cassicci       A seguire, il dott. Giuseppe Pigozzi,       addestramento e lavoro con i 9 cavalli
hanno organizzato una riuscita gior-       direttore dell’Associazione Cavallo         dell’azienda Di Filippo. Qui si è avuto
nata di interesse pratico sull’utilizzo    Agricolo Italiano da Tiro Pesante Ra-       un proficuo scambio di utili informa-
dei cavalli da tiro in alcune operazioni   pido, di cui due bei soggetti sono qui      zioni e di esperienze fra i presenti
colturali in vigna.                        presenti nell’allevamento Di Filippo e      riguardo al mondo dei cavalli da
Questa iniziativa era sponsorizzata        altri allevati da qualche partecipante      lavoro, alla loro cura, all’esercizio per
anche dall’Associazione Nazionale          qui presente, ha tenuto una interes-        un ottimale rendimento nel lavoro.
Allevatori Cavallo Agricolo Italiano       sante relazione sulla razza in que-         Si è mostrato come bardare i cavalli
da Tiro Pesante Rapido (ANACAIT-           stione, fornendo alcuni dati storici        utilizzando sia finimenti a pettorale di
PR) rappresentata dal suo direttore        sull’evoluzione, sulla popolazione          fattura romena che a collare di prove-
Giuseppe Pigozzi, La giornata si è         attualmente presente in Italia, sugli       nienza Usa, delucidando i vantaggi di
aperta verso le 9.30 con un bel sole       standard di razza e sugli obbiettivi        quest’ultimi sui primi.
splendente dopo le piogge dei giorni       attuali di selezione verso l’attitudine     Sul piazzale antistante il capannone e
precedenti, alla presenza di circa         al tiro sia da lavoro che da attacco        di lato alla Cantina Di Filippo abbiamo

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Foto: Daniele Cardullo, addestratore e operatore, spiega ai presenti le lavorazioni in vigna con le diverse tipologie di attrez-
zature, la loro funzione e il loro scopo.
Foto sotto: Un altro momento teorico, prima delle prove in campo , una preparazione sui finimenti e la vestizione del cavallo,
argomento base nella trazione animale.

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Foto sopra: Chiara Chiucchiu esegue una dimostrazione pratica della scalzatura della vigna.

Foto sotto: Particolare dettagliato dell’aratro scavallatore in fase di lavoro.

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potuto esaminare il nutrito parco di
attrezzature autocostruite e messe
a punto con ammirevole sforzo e
diverse prove in campo, in grado di
soddisfare le basilari operazioni di
coltivazione dei vigneti con il metodo
biologico-biodinamico: scalzatura e
rincalzatura, coltivazione dei fila-
ri alterni per preparare la semina
dei sovesci, semina, trinciatura del
sovescio con motore supplementa-
re, erpicatura a dischi (frangizolle o
morgano), distribuzione dei preparati
Biodinamici.
Abbiamo potuto vedere al lavoro al-
cune di queste attrezzature attaccate
a una coppia di cavalli nel piccolo
                                           Nelle tre immagini: Alcuni momenti della giornata, presentazione della razza
vigneto di fronte alla Cantina Di Fi-
                                           TPR, il parco macchine e erpice a dischi in vigna.
lippo. In particolare abbiamo potuto
constatare la precisione al lavoro
dell’aratro scavallatore (suslikov)
portato posteriormente sul lato de-
stro di un avantreno sul quale siede
l’operatore. Esso serve a scalzare
l’erba lungo la fila tra pianta e pianta
di vite. Richiede una andatura dei
cavalli controllata, costante e precisa
e la massima attenzione dell’operato-
re alla guida.
Buona anche la dimostrazione di
lavorazione del filare con erpice a
dischi dentati montato in due sezioni
perpendicolari al senso di marcia e
sotto al posto guida; entrambi solu-
zioni adatte ed efficaci per lavorare
terreni argillosi come quelli di gran
parte dei vigneti Di Filippo.

In finale abbiamo visto agli attacchi
di una carrozza, anche la coppia di
cavalle Percheron (Dalila e Venus)
utilizzate in azienda per i tours con
i visitatori e turisti presenti nei vari
eventi a calendario durante l’anno
organizzati dalla Cantina Di Filippo
per promuovere e far degustare l’ap-
prezzata qualità dei loro vini bio.

La giornata si è conclusa in maniera
conviviale con una nutrita merenda e
degustazione dei vini, offerta gentil-
mente dall’organizzazione aziendale
e con lo scambio di reciproci contatti
fra i partecipanti. Merita ringraziare
l’organizzazione e lo staff per averci
regalato una simile giornata, la cui
utilità non mancherà di portare buoni
frutti fra gli interessati al settore
attacchi da lavoro.
                   ♦
                     Roberto Libralato

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Mantenimento
delle
fascie
erbose

La necessità di mantenere il terreno coperto sti-
mola nuovi sistemi di coltivazione.

U
          n’esigenza primaria che negli      In un certo tipo di agricoltura, si sta     - nel caso vengano interrati, garan-
          ultimi anni si è riscontata è      prendendo atto di queste problema-          tiscono un’ottima e abbondante
          il rispetto e il mantenimento      tiche e si cerca di avere un maggiore       concimazione organica.
dell’ambiente, il ripristino della biodi-    rispetto verso la Vita, dell’uomo, degli
versità e l’uso sempre più sostenuto         animali, delle piante.                      Non tutti i sovesci vengono interrati,
dei sovesci in agricoltura.                  Forse le risposte sono tardive ma il        a volte, come nei vigneti o nei frut-
Il degrado dell’ambiente è dovuto a          solo fatto di aver recepito che questo      teti, si desidera mantenere sempre
molti fattori, e non possiamo negare         è un problema, è un piccolo passo           il terreno inerbito tra i filari e, nello
che anche l’agricoltura abbia le sue         avanti.                                     stesso tempo mettere a disposizione
profonde responsabilità.                                                                 degli insetti fioriture, magari a scala-
Visto come un sopporto da cui rica-          I sovesci                                   re, in modo che possano trovare per
vare il massimo reddito, il terreno                                                      lungo tempo alimento.
sta manifestando un degrado che ha           I sovesci sono senz’altro una risposta
raggiunto valori importanti.                 dell’agricoltura, i vantaggi che offrono    Le fascie erbose fiorite
Dal degrado e dall’impoverimento             sono molteplici;
del terreno hanno inizio una serie di        - offrono un’ottima copertura del           Le fascie erbose con fioriture a scala-
problematiche che non riguardano             terreno proteggendolo da eccessive          re sono una realtà in molte aziende
solo l’agricoltura, ma la vita dell’uo-      temperature, mantenendone quindi            biologiche. Dove si vuole far riposare
mo stesso. L’ambiente agricolo non è         l’umidità.                                  un terreno, o nel caso di piccoli ap-
più adatto allo sviluppo di una lunga        - le radici delle essenze seminate, la-     pezzamenti scomodi alla coltivazione,
lista di insetti, comprese le api, i quali   vorano il terreno in profondità, come       possono essere seminati con miscugli
non trovano le condizioni per poter          nessun attrezzo potrebbe fare.              floreali che fioriscono da Marzo ad
sopravvivere secondo la loro specie.         - garantiscono un diserbo meccanico         Ottobre. A fine stagione la vegeta-
La monocoltura, l’uso di prodotti            soffocando alcune infestanti.               zione verrà trinciata o abbattuta con
chimici, la mancanza di fascie natu-         - offrono ambienti favorevoli per lo        un rullo e lasciata a terra in attesa
rali, l’inquinamento da rifiuti tossici      sviluppo di insetti utili.                  della prossima stagione, quando le
industriali, ha reso impossibile l’equi-     - inoltre non possiamo negare che           sementi cadute a terra daranno vita a
librio naturale delle cose, creando          offrono anche all’occhio dell’uomo un       una nuova vegetazione che rinfolte-
problematiche nuove di cui è difficile       piacevole paesaggio quando sono in          rà la precedente creando un nuovo
immaginare anche la soluzione.               fioritura.                                  ambiente fiorito.

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Foto sopra: coltura di senape gialla usata nell’orto come copertura e destinata ad essere interrata. Appena dopo la fioritura
la massa vegetale offre un’ottima concimazione , può essere interrata con l’aratro o dopo la trinciatura con vari passaggi di
coltivatore a molle o a dischi.
Foto sotto: Il rullo a coltelli dopo un lavoro eseguito su coltura di avena-pisello-veccia. I coltelli oltre che a tagliare parzial-
mente la vegetazione penetrano anche leggermente nel terreno, lo si nota dai residui accumulati tra i coltelli.

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Foto: alcune immagini delle pubblicazioni riguardanti i costruttori Clemens e Braun, che hanno in catalogo rulli muniti di
lame o coltelli per il contenimento della vegetazione nelle vigne e nei frutteti.

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Foto sotto: coltura di phacelia usata come copertura e destinata ad essere interrata tramite aratura. L’immagine mostra la
coltura al termine della fioritura e lateralmente, la stessa coltura abbattuta e parzialmente sminuzzata, dopo due passaggi
con il rullo a coltelli.
Foto in basso: coltura di phacelia e grano saraceno dopo il primo passaggio con il “Rolcut”, se il tarreno va lasciato coperto,
questo risultato è sufficiente, se si desidera interrare arando o con coltivatori a molle, sarà necessario passare ancora una o
due volte per sminuzzare maggiormente la massa organica.

I rulli

Da anni ormai, in commercio, sono
disponibili specifici rulli muniti di
lame o coltelli, utilizzati in frutteti
o vigneti per il contenimento dello
sviluppo delle essenze erbose appo-
sitamente seminate per la copertura
del terreno.

Al contrario della trincia, che sminuz-
za finemente la vegetazione lascian-
do il terreno molto scoperto, i rulli
abbattono la vegetazione piegandola,
se hanno le lame la tagliano parzial-
mente, ma in pochi giorni la vegeta-
zione ancora radicata si rialzerà e ve-
geterà ancora mantenendo un’ottima
copertura del terreno.

Questi rulli compiono la loro azione
semplicemente rotolando a contatto         con uno stelo abbastanza tenero e il        Un nuovo modo di conservare la qua-
con il terreno, perciò è importante il     rullo riesce a tagliarlo bene. Nel caso     lità e la fertilità del terreno, ambedue
loro peso e a volte anche la velocità      di avena e veccia, essendo molto più        preziose per un’agricoltura viva e
di lavoro.                                 resistenti e tenaci, per ottenere lo        rispettosa dell’ambiente. Non tutti gli
In trazione animale, questi possono        stesso risultato sono necessari più         elementi vitali si possono sostituire
essere due limiti. Ad esempio con          passaggi.                                   con formulati chimici, ci sono aspetti
il nostro “Rolcut” abbiamo fatto           Non è possibile aumentare molto il          che vanno oltre ai risultati chimici
esperienze diverse, lavorando su           peso, per i riguardi verso il cavallo       di laboratorio, e sono quelli che ci
phacelia, grano saraceno, senape,
l’effetto finale è buono, sono essenze
                                           che traina. Problemi che con un trat-
                                           tore non esistono.
                                                                                       garantiscono la qualità del cibo.
                                                                                                                        ♦  A.M.

Autunno-Inverno 2019 N°75
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