Mutui ipotecari trasformati in titoli: chi rischia?
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Mutui ipotecari trasformati in titoli: chi rischia? Bruno Codenotti Introduzione Nel 2008 è scoppiata la crisi dei mercati finanziari, che è stata innescata dallo shock verificatosi poco prima nel mercato dei mutui ipotecari negli Stati Uniti. Un elemento importante che ha caratterizzato questa crisi è da ricercarsi nel radicale mutamento avvenuto a partire dagli anni ottanta nella funzione delle banche. In un articolo apparso sul Corriere della Sera il 12 Febbraio 2009, l’allora ministro dell’economia Tremonti scriveva il seguente commento: Per secoli i banchieri hanno raccolto denaro sulla fiducia e prestato dena- ro a proprio rischio, valutando propriamente il rischio che cosı̀ si assumevano. La nuova tecnica della finanza ha invece consentito, a chi raccoglie il denaro, di liberarsi dal rischio e di farlo con una tecnica per cui si vende a terzi il rischio, incorporandolo in nuovi prodotti finanziari. Cosı̀ che meno rischi e più guadagni. È cosı̀ che il rischio ha cominciato a circolare. In questo articolo, presentiamo la procedura di cartolarizzazione dei mu- tui, una tecnica grazie alla quale il rischio circola e si propaga velocemente. Nel prossimo numero vedremo come CDO (uno dei prodotti derivati dalla cartolarizzazione) e CDS (che abbiamo introdotto nel numero di Giugno) siano stati al centro della bufera finanziaria del 2008. Cartolarizzazione dei mutui A partire dagli anni 80, le banche degli Stati Uniti iniziarono a rivendere e a cartolarizzare i mutui, un’operazione che consiste nel trasformare crediti non negoziabili quali sono i mutui in titoli cedibili sul mercato. Questa innovazio- ne finanziaria portò ad un radicale cambiamento nelle funzioni delle banche, che da origine e detenzione dei prestiti passarono a origine e distribuzione dei prestiti stessi. 1
Cerchiamo di esemplificare questa procedura attraverso la (immaginaria, ma piuttosto realistica) vicenda del signor Rossi e delle banche Piccoli e Paperoni. In una cittadina della Florida c’è una villetta chiusa da tempo, pare se ne occupi una banca londinese, ma nessuno sa chi sia il proprietario. Vediamo come siamo arrivati ad una situazione del genere. Il signor Rossi ha contratto un mutuo ipotecario con la banca Piccoli, da cui ha cosı̀ ricevuto una somma di denaro, in cambio della quale ha promesso di versare mensilmente una quota fissa. Il signor Rossi ha corononato il suo sogno ed ha acquistato una bella villetta. Col suo lavoro, non è un grosso problema provvedere al versamento mensile. Nel frattempo, la banca Piccoli ha deciso di vendere il flusso di pagamenti in arrivo dal signor Rossi e da altri suoi mutuatari alla banca d’investimen- to Paperoni, ricevendo da questa una somma approssimativamente pari al prestito concesso a Rossi e agli altri. Da questo momento in poi, la banca Piccoli agisce solo da intermediario tra la Banca Paperoni e il signor Rossi e trae un profitto dalle commissioni. La banca Paperoni non ha alcun interesse a tenersi il rischio, ma vuole utilizzare il flusso di pagamenti in arrivo come un’opportunità di investi- mento. Pertanto intraprende un’operazione che ha lo scopo di trasformare i mutui in titoli finanziari negoziabili sul mercato. Vediamo di cosa si tratta. Il mutuo del signor Rossi viene combinato con migliaia di mutui simili, fino a formare un pool, ossia un aggregato di molti mutui. Questo titolo frutta un rendimento che viene finanziato con il pagamento degli interessi da parte dei mutuatari. A titolo di esempio, possiamo immaginare che vengano aggregati dieci- mila mutui, da cui ci si aspettano versamenti mensili pari a 10 milioni di dollari. Questi versamenti sono il totale dei pagamenti delle rate da parte di tutti quelli che hanno contratto un mutuo che è entrato nell’operazione di cartolarizzazione. L’agglomerato di mutui ha un prezzo complessivo, determinato da quan- to il mercato è disposto a pagare per il corrispondente flusso di pagamenti in arrivo, tenuto conto dei relativi rischi. Il pool viene suddiviso in un gran numero di tranche. Nel nostro esempio, supponiamo che ci siano mille di queste tranche. Ciascuna di esse può essere acquistata e venduta separatamente. L’acquirente di una delle mille tranche riceve un millesimo dei pagamenti che fluiscono nel pool. Il prezzo delle tranche dipende dalla percezione del grado di rischio associato con i pagamenti in arrivo. 2
Torniamo adesso al signor Rossi e alla villetta in Florida. Perso il la- voro, il signor Rossi ad un certo punto non fu più in grado di effettuare i pagamenti mensili. Dopo un po’, perse quindi anche la casa, che la banca Piccoli provvedette a far chiudere. Da quel momento in poi, della villetta si sarebbe dovuta occupare una banca londinese a cui la banca Paperoni aveva venduto i titoli ottenuti dalla cartolarizzazione del pool di mutui a cui apparteneva anche il mutuo del signor Rossi. Tuttavia nel frattempo la banca londinese in questione era sull’orlo del fallimento perché i prezzi delle case erano improvvisamente crollati e, allo stesso tempo, molti altri, oltre al signor Rossi, non riuscivano a continuare a pagare la rata del mutuo. Dato che ogni proprietario di una tranche del titolo creato dalla banca Paperoni è in parte proprietario della casa che era del signor Rossi, diventa ancora più difficile capire chi sia adesso il proprietario. Per queste ragioni nessuno sa cosa accadrà alla villetta in Florida... CDO e i mutui subprime I titoli frutto della cartolarizzazione sono garantiti da un collateral, che è costituito da determinate attività di riferimento. Possiamo distinguere le Mortgage Based Securities (MBS), i cui collateral sono mutui ipotecari, e le Collaterized Debt Obligations (CDO), che sono titoli aventi come collateral un portafoglio di altri titoli. In altre parole, i CDO sono titoli ottenu- ti impacchettando un certo numero di altre obbligazioni e sono garantiti esclusivamente dalla bontà dei titoli sottostanti. Spesso le banche di investimento mettono nei CDO titoli ad alto rischio, rendendo alta la probabilità di default ed il conseguente mancato rimbor- so del capitale all’investitore. Ancor più a rischio sono i cosiddetti CDO “sintetici”, che vengono creati impacchettando contratti derivati e garantiti da CDS1 . Nei CDO sintetici non vi sono dunque obbligazioni, ma piuttosto rischi di credito derivanti da CDS. Inizialmente la cartolarizzazione riguardò solo i mutui più sicuri. A par- tire dagli anni 90, negli Stati Uniti la concessione dei mutui venne estesa anche a fasce di popolazione che ne erano in precedenza escluse. Questo ha dato origine al mercato dei mutui subprime, che a partire dal 2000 entrarono a loro volta nel processo di cartolarizzazione. 1 Come abbiamo visto nell’articolo apparso nel precedente numero di Sapere, i CDS sono titoli che svolgono una funzione assicurativa rispetto a determinate obbligazioni sottostanti e che si prestano ad un utilizzo di carattere speculativo. 3
I mutui vengono impacchettati e fluiscono in un pool, che viene poi sud- diviso in tranche, che non sono tutte uguali tra loro. Infatti i titoli frutto della cartolarizzazione sono in genere organizzati in tre tipi di tranche, dette senior, mezzanine e junior. Le tranche senior corrispondono ai primi paga- menti mensili e sono le più sicure (e meno redditizie); le tranche junior danno diritto solo agli ultimi pagamenti e sono cosı̀ le più rischiose. Naturalmente queste ultime sono allettanti per gli investitori disposti a rischiare. Nella cartolarizzazione hanno un ruolo fondamentale le agenzie di rating, che hanno il compito di valutare e classificare il rischio a cui sono soggetti i titoli, attribuendo loro “etichette” che vanno da AAA (estrema solidità) a AA, A, BBB, eccetera, fino a unrated. In genere le tranche senior ricevono l’etichetta AAA, le tranche mezzanine un valore compreso tra AA e BB, mentre per la tranche junior si va da BB in giù. Nella figura qui sotto vediamo come, a partire dalle tranche più rischiose di MBS (spesso dette tranche spazzatura o tranche tossiche), possa essere creato un CDO. Questo genere di procedura è stata messa in atto da diverse istituzioni finanziarie. La maggior parte di questi CDO, pur provenendo da titoli ad altissimo rischio, sono stati classificati AAA! 4
Flussi di Pagamenti da Mutui POOL Titoli Titoli Titoli Titoli Titoli mortage mortage mortage mortage mortage backed backed backed backed backed TRANCHE AAA AA BB CDO AAA TRANCE di CDO AA BB La creazione di CDO nell’ambito della cartolarizzazione dei mutui subprime 5
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