QUADERNO TECNICO IL MERCATO DEI MUTUIE L'ATTUAZIONE DEL PLAFOND CASSA DEPOSITI E PRESTITI - GR Centro Studi Acen

Pagina creata da Claudia Di Benedetto
 
CONTINUA A LEGGERE
QUADERNO TECNICO

               IL MERCATO DEI MUTUI E
        L’ATTUAZIONE DEL PLAFOND CASSA
                  DEPOSITI E PRESTITI
                         7 maggio 2014

GR   Centro Studi Acen
G. R.                                        Centro Studi Acen

Il tema dei mutui alle famiglie è essenziale nel sistema delle costruzioni
perché esse rappresentano i clienti delle imprese edili che realizzano e
collocano immobili sul mercato. Questo sub-settore dell’economia delle
costruzioni ha un peso molto rilevante sul nostro territorio.
L’edilizia privata infatti (considerata sia nella componente residenziale che
non residenziale, sia di nuova produzione che di recupero), pur avendo un
peso inferiore a quello nazionale, in Campania vale tuttavia il 64% d e
nella Provincia di Napoli il 68%. (cfr Figura sottostante - fonte Cresme
2012)

Tale segmento produttivo ha attraversato un periodo di crisi
profondissima ascrivibile a più fattori concorrenti: da una parte la crisi
economica che non ha stimolato la domanda stessa di finanziamenti e
dall’altra la riduzione fortissima di credito bancario sia a sostegno
dell’acquisto immobiliare sia a sostegno di investimenti in edilizia.

                                                                                2
G. R.                                        Centro Studi Acen

In Campania le banche hanno operato infatti un forte razionamento dei
finanziamenti nei confronti delle costruzioni, sia nel comparto residenziale
che non residenziale. Dal 2007 al 2013 i finanziamenti per investimenti in
edilizia residenziale sono diminuiti del 69% circa, mentre quelli per
investimenti in edilizia non residenziale si sono ridotti addirittura del 75%.

Si è altresì registrato dal 2007 al 2013 un crollo del 67% del flusso di nuovi
mutui per l’acquisto della casa, similmente a quanto accaduto a livello
nazionale. Ciò, tradotto in termini monetari, vuole dire 6,7 miliardi di
finanziamenti in meno rispetto agli anni della massima espansione.

Ne è disceso un crollo delle transazioni immobiliari residenziali, diminuite
dal 2007 al 2013 in Campania di circa il 37% e in Provincia di Napoli di
circa il 30%, come rappresentato dalla tabella seguente.

                                                                                 3
G. R.                                                         Centro Studi Acen

Finalmente nel primo trimestre 2014 si stanno intravedendo primi segnali
di ripresa. Le analisi di Crif1 rilevano infatti un incremento di domanda di
mutui delle famiglie del 9,6% rispetto al primo trimestre dell’anno
precedente e forniscono indicazioni sulle fasce d’importo richiesto, sull’età
del richiedente e sulla durata del finanziamento rappresentate nella pagina
seguente.

1
 Società internazionale specializzata nei sistemi di informazioni creditizie, di business information e di
supporto decisionale per banche, società finanziarie, confidi, assicurazionie imprese.

                                                                                                             4
G. R.   Centro Studi Acen

                            5
G. R.                                        Centro Studi Acen

A livello nazionale, si registrano i primi segnali di ripresa nel mercato dei
mutui alle famiglie: in base ai dati pubblicati il 1°maggio 2014 nel
Rapporto sulla Stabilità Finanziaria di Banca d’Italia infatti le erogazioni
relative al trimestre gennaio-marzo 2014 indicano un primo segno positivo
(+9,3%) rispetto all’analogo trimestre 2013.

Dunque da una parte si registra una ripresa della domanda, che ancorché
molto lontana dai periodi pre-crisi, è comunque espressiva di un mutato
atteggiamento, di una tendenza a nuovi progetti, a investire piuttosto che a
conservare. Una domanda che, conoscendo gli elevati fabbisogni abitativi
della Regione Campania, stimati dal Cresme al 2012 in 56000 unità, è
stata bloccata per troppo tempo nella sua soddisfazione e che sta venendo
fuori seppure ancora con prudenza ed attenzione.
La prudenza si manifesta con scelte di finanziamenti che sono di più lunga
durata e di minore impatto sul reddito e l’attenzione con la pratica,
introdotta dalla legge Bersani del 2007, della surroga per sostituire i propri
mutui con quelli più vantaggiosi erogati da altre Banche.

Dall’altra si è innescato un maggiore dinamismo dell’offerta, attuato grazie
a tassi di interesse più accessibili, alla pratica di spread più contenuti e
anche ad una generale riduzione dei prezzi di mercato.
Qui si “inseriscono” gli strumenti attuati dalla Cassa Depositi e Prestiti
che fornisce liquidità a medio-lungo termine alle banche vincolata
all’erogazione di nuovi mutui alle famiglie attraverso due canali:
•      il Plafond Casa di 2 miliardi a cui le Banche possono attingere per
effettuare finanziamenti ai privati;
•      l’acquisto di covered bond oppure di titoli derivanti da operazioni di
cartolarizzazione di mutui esistenti.
Con tali strumenti, si apporta una significativa “provvista di scopo” alle
banche per la concessione di mutui ipotecari su immobili residenziali, che
stanno facendo affluire alle banche liquidità aggiuntiva, per un totale di 5
miliardi di euro, a media-lunga scadenza, rappresentando la nuova linfa
per fare ripartire il mercato dei mutui.
REQUISITI OGGETTIVI E SOGGETTIVI DEI MUTUI

                                                                                 6
G. R.                                         Centro Studi Acen

I mutui concedibili con provvista CDP possono coprire fino al 100% del
valore dell’immobile sul quale è iscritta l’ipoteca, con le seguenti soglie di
importo per tipo di intervento finanziato:
    € 250.000 per gli interventi di acquisto
    € 100.000 per gli interventi di mera ristrutturazione con
     accrescimento dell'efficienza energetica
    € 350.000 per interventi congiunti di acquisto e ristrutturazione.

I Soggetti beneficiari sono persone fisiche con una priorità soggettiva di
esame delle domande, proveniente da:
    giovani coppie: nucleo familiare costituito da coniugi o da
     conviventi more uxorio da almeno 2 anni, in cui almeno uno dei due
     componenti non abbia superato i 35 anni e l’altro non superi i 40
     anni di età
    nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile ai
     sensi della legge 104/1992
    famiglie numerose: nucleo familiare con 3 o più figli

L’utilizzo della provvista del Plafond Casa deve portare a un
miglioramento delle condizioni finanziarie offerte dalle Banche ai
Beneficiari, rispetto a prodotti ordinari. A tal fine, oltre all’indicazione del
costo e della durata della provvista CDP, nel contratto di mutuo deve
essere specificata la riduzione (in p.p. o in bps) del TAN.
La riduzione è calcolata dalle Banche rispetto ai vigenti fogli informativi
standard per prodotti analoghi in termini di natura, finalità, durata e
tipologia di tasso d’interesse (fisso o variabile).

RAPPORTO BANCHE- CASSA DEPOSITI E PRESTITI

                                                                                   7
G. R.                                        Centro Studi Acen

Per aderire allo strumento, le Banche inoltrano a CDP la proposta di
Contratto di Finanziamento, che, successivamente alla stipula, CDP
provvederà a registrare presso l’Ufficio del Registro.
Per attivare gli utilizzi, le Banche formulano a CDP una proposta di
Contratto di Finanziamento Integrativo e una Richiesta di Utilizzo, in vista
della Data di Erogazione prescelta (giorno 5 di ogni mese)
All’atto della concessione del mutuo al Beneficiario, le Banche stipulano,
in proprio e in nome e conto di CDP, un Contratto di Cessione di Crediti
in garanzia, per scrittura privata autenticata e, quindi, acquisiscono
l’accettazione della cessione in garanzia da parte del mutuatario.

Al 5 maggio 2014 sono 43 le banche che hanno completato il
convenzionamento al Plafond Casa di 2 miliardi creato da Cassa Depositi
e Prestiti. Di seguito sono rappresentati i dati dell’l’importo erogato finora
(5 maggio 2014) e delle Banche che hanno richiesto la provvista a Cdp.

La provvista è attribuita alle Banche «a sportello». Per evitare assorbimenti
concentrati, una quota del 30% (600 milioni di euro) è riservata
congiuntamente, fino al 30/09/2014, alle BSCC e alle Banche Piccole e
Minori.
Per garantire un utilizzo diffuso delle risorse, viene posto un limite di
utilizzo mensile di 150 milioni di euro.

                                                                                 8
G. R.                                                    Centro Studi Acen

Di seguito l’elenco delle banche aderenti all’accordo Abi- cdp sottoscritto
a novembre 2013, aggiornato al 5 maggio 2014.2

2
  L’elenco viene aggiornato di giorno in giorno. Non compare nell’elenco delle banche aderenti nè
Monte paschi di Siena né la Banca Nazionale di Lavoro, che, pure stanno aderendo proprio perché, in
fase di ultimazione di questo documento, stavano perfezionando l’atto di adesione.

                                                                                                      9
Puoi anche leggere