La comunicazione nel governo dell'impresa: dalle politiche agli strumenti - Coris
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La comunicazione d’impresa: una definizione “Disciplina manageriale di governo dell’insieme dei processi relazionali che l’impresa sviluppa per influenzare positivamente l’ambiente, nel perseguimento dei suoi obiettivi” effetti: a breve vs lungo termine intenzionali vs non nell’ambiente economico vs sociale su atteggiamenti vs comportamenti su interlocutori vs organizzazione! Pagina 2
I trend evolutivi Accessorio → Habitus Tattica → Strategia Mercati di sbocco → Ambiente Informazione → Comunicazione Immagine → Reputazione Risorsa di potere → Risorsa «diffusa» Pagina 3
La comunicazione nel governo dell’impresa Nella vita delle organizzazioni, la comunicazione costituisce una funzione tutt’altro che accessoria: costituisce il vettore delle relazioni che connettono l’organizzazione nel suo interno e al circostante ambiente (“economico” e “sociale”), consentendo ad essa di sopravvivere e svilupparsi; nel tempo concorre alla formazione di un capitale intangibile (competenze + relazioni), in grado di creare valore sia per l’organizzazione che per i suoi interlocutori. Pagina 5
Non solo “target”, ma “stakeholders” Strategia relazionale, rivolta ai “portatori di interesse” (= chiunque può influenzare e/o essere influenzato dalle decisioni che l’organizzazione assume nel perseguimento dei suoi obiettivi): detenzione di risorse e, dunque, di un diritto di relazione; influenza reciproca fra i “partner” della relazione; organizzazione quale “rete di relazioni” nell’ambiente economico e sociale. Pagina 6
Il governo delle relazioni Relazioni di business Relazioni di Governo Relazioni mercato dell’impresa interne Relazioni sociali e istituzionali Pagina 7 Fonte: A. Pastore, M. Vernuccio, 2008, p. 12.
Stakeholders “primari” e “secondari” Fonte: A. Pastore, M. Vernuccio, 2008, p. 7. Pagina 8
Dalla «mappa degli stakeholders» alla «segmentazione dei “pubblici» Pubblici strategici Stakeholders (gruppi sociali variamente coinvolti (categorie generali, in una relazione con che identificano i segmentazione l’organizzazione) soggetti detentori di un potenziale “diritto di “attivisti” relazione” con l’organizzazione) attivi passivi/latenti non pubblici (“audience”) Es.: Dipendenti dopo l’annuncio di licenziamenti Pagina 9 Es.: Studenti all’annuncio di un innalzamento delle tasse
Fonti dell’“agire comunicativo d’impresa” = insieme “cumulato” delle forme e degli strumenti di comunicazione (pianificati e non) a sostegno dell’impresa: Fonte: A. Pastore, M. Vernuccio, 2008, p. 25. Pagina 10
Leve della comunicazione d’impresa Comportamenti (behavioural relationships) Segni (symbolic relationships) Reti di relazioni (reputational Organizzazione relationships) Fonte: Nostra elaborazione da A. Mazzei, 2004; 2015; Balmer & Gray, 1999.
• Comportamenti dell’organizzazione e dei suoi membri (ivi incluso il prodotto): costituiscono la base della credibilità e, dunque, della reputazione • Messaggi pianificati (verbali e non): se coerenti con i comportamenti, possono rafforzare la reputazione di un’organizzazione • Reti (sociali e mediali): fonti indipendenti dall’organizzazione, potenzialmente molto influenti sulla sua reputazione Pagina 12 Fonte: Mazzei, 2004; 2015.
b. Le macro-aree della comunicazione Pagina 13
Il modello tradizionale: comunicazione “interna” vs “esterna” Tende oggi a essere superata l’elementare articolazione della comunicazione aziendale basata sul dualismo fra pubblici “interni” ed “esterni”. Tra i fattori che favoriscono il venir meno dei confini organizzativi: pluralità dei ruoli che un medesimo stakeholder riveste nei confronti di una stessa organizzazione; terziarizzazione dell’offerta commerciale (e, dunque, crescente contenuto di “servizio” incorporato nei prodotti); outsourcing (esternalizzazioni e partnership) e lavoro flessibile; pervasività delle tecnologie di comunicazione. Pagina 14 Es.: dipendente = azionista = consumatore = testimonial etc.
Macro-aree della comunicazione Pur emergendo un approccio sempre più unitario alla comunicazione, è tradizionalmente possibile distinguere fra: 1. Comunicazione gestionale (“interna”) “esterna” 2. Comunicazione istituzionale 3. Comunicazione di marketing 4. Comunicazione economico-finanziaria Pagina 15 Fiocca, 1993; Guatri, Vicari, Fiocca, 1999.
Comunicazione Comunicazione gestionale istituzionale Comunicazione integrata Comunicazione Comunicazione economico- di marketing finanziaria Pagina 16 Fiocca, 1993; Guatri, Vicari, Fiocca, 1999.
1. Comunicazione gestionale (“interna”) E’ lo strumento di governo delle relazioni con le «risorse umane» e i soggetti indirettamente coinvolti nella gestione dell’organizzazione («struttura ampliata»), avente come fine ultimo il consolidamento e lo sviluppo della cultura organizzativa e, dunque, l’orientamento dei comportamenti individuali verso finalità condivise. Destinatari: dipendenti, management, collaboratori e volontari, partner (consulenti, fornitori, distributori etc.), famiglie, ex dipendenti, sindacati, mercato del lavoro Obiettivo: sostenere lo sviluppo delle risorse di competenza e di fiducia attraverso la condivisione di strategie e obiettivi, al fine di mantenere a un tempo l’equilibrio organizzativo e la motivazione dei singoli Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione HR Strumenti caratterizzanti: strumenti informativi/formativi, RP (relazioni interne) Pagina 17
Ambiti applicativi Comunicazione operativa e di ruolo (→ condivisione di processi e compiti organizzativi) Comunicazione strategico-istituzionale (→ condivisione di obiettivi, valori e strategie) Comunicazione per l’apprendimento organizzativo (→ formazione e aggiornamento di competenze) Pagina 18
2. Comunicazione istituzionale E’ l’espressione di sintesi e, al contempo, il sostegno dell’identità dell’organizzazione (Corporate Identity), ovvero dell’orientamento strategico e relazionale complessivo perseguito nel tempo, dal quale scaturisce la formazione della “reputazione” aziendale (Corporate Reputation). Destinatari: tutti gli stakeholders dell’impresa Obiettivo: qualificare l’impresa come “istituzione” nell’ambiente di riferimento e sociale, per ottenere legittimazione e consenso in condizioni sia ordinarie che di crisi Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione Relazioni Esterne/staff dell’Alta Direzione Strumenti caratterizzanti: RP e pubblicità Pagina 19
Identità, immagine & reputazione Identità => auto-percezione dell’impresa nel tempo, in base ai valori della cultura aziendale, sedimentati nella sua storia e incorporati nei comportamenti (corporate personality), e alla strategia identitaria esplicita (mission e vision) Immagine => identità “percepita” dagli stakeholders Reputazione => insieme delle opinioni degli stakeholders, basate sulla loro esperienza (diretta o indiretta) dei comportamenti dell’impresa nel tempo Pagina 20
Il governo della corporate identity Analisi di fonti storiche e documenti interni Osservazioni dirette Interviste e focus group Mission Vision Fonte: A. Pastore, M. Vernuccio, 2008, p. 29. Pagina 21
La “coltivazione” della corporate reputation Rispetto Carattere Product Credibilità offering Fiducia Proposta di valore Stima Comportamenti «Alleanza» Fonte: Nostra rielaborazione da Pastore, Vernuccio, 2008, p. 56. Pagina 22
Ambiti applicativi Public affairs e lobbying Crisis communication Comunicazione sociale Comunicazione ambientale Comunicazione culturale Pagina 23
3. Comunicazione di marketing E’ lo strumento di governo delle relazioni con il mercato (B-to-C o B-to-B), aventi come fine ultimo la soddisfazione della clientela. Destinatari: clienti finali (acquirenti vs consumatori) e intermedi (es. distributori); influenzatori di mercato Obiettivo: sostenere lo sviluppo dell’attività commerciale (obiettivo economico), rendendo percepibile al mercato i valori – tangibili e intangibili – dell’offerta (prodotto/brand) e, dunque, il suo posizionamento distintivo (obiettivo comunicazionale) Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione Commerciale-Marketing Strumenti caratterizzanti: PUBBLICITA’, PROMOZIONI, DIRECT MARKETING, PUNTO VENDITA, PACKAGING etc. Pagina 24
Ambiti applicativi Customer relationship management (CRM) Marketing internazionale e globale Pagina 25
4. Comunicazione economico-finanziaria E’ l’insieme delle informazioni (“informativa societaria”) e delle comunicazioni relative agli aspetti economici, finanziari e patrimoniali dell’impresa, diffuse su base volontaria e/o per obbligo di legge. Destinatari: portatori di capitale di rischio (azionisti e soci) e di credito (istituti di credito, risparmiatori e obbligazionisti); consulenti; analisti finanziari e società di rating; organismi di vigilanza; stakeholders non finanziari (media specializzati, dipendenti, partners, fornitori, clienti, collettività in genere); Obiettivo: migliorare le opportunità finanziarie e di business sulla base della reputazione economica dell’impresa; Presidio organizzativo caratterizzante: Direzione Finanziaria Pagina 26
Comunicazione economico-finanziaria: principali strumenti Sistema di bilancio (d’esercizio, «sociale», «integrato» etc.) Relazioni periodiche e lettere agli azionisti Pubblicità finanziaria Relazioni con i media Pubblicazioni tecnico-economiche Incontri formali «allargati» (Assemblea degli Azionisti, conferenze e videoconferenze, investor day etc.) Investor relator Pagina 27
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