MOVIMENTO 5 STELLE SAN GIMIGNANO - PROGRAMMA ELETTORALE SAN GIMIGNANO 2014-2019 - LA POLITICA AI CITTADINI PER SAN GIMIGNANO A 5 STELLE

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MOVIMENTO 5 STELLE SAN GIMIGNANO - PROGRAMMA ELETTORALE SAN GIMIGNANO 2014-2019 - LA POLITICA AI CITTADINI PER SAN GIMIGNANO A 5 STELLE
MoVimento 5 Stelle
    San Gimignano

         Programma elettorale
     San Gimignano 2014-2019

La politica ai Cittadini per San Gimignano a 5 Stelle
INDICE

− Il nostro metodo di lavoro.................................................. Pag. 2
− Premessa...........................................................................Pag. 2
− I candidati...........................................................................Pag. 3
− Cultura................................................................................Pag. 3
− Agricoltura..........................................................................Pag. 5
− Ambiente e rifiuti................................................................Pag. 6
− Trasparenza.......................................................................Pag. 8
− Connettività........................................................................Pag. 10
− Energie rinnovabili.............................................................Pag. 11
− Acqua bene comune..........................................................Pag. 12
− Politiche giovanili...............................................................Pag. 12
− Scuola................................................................................Pag. 13
− Educazione civica..............................................................Pag. 14
− Politiche sociali..................................................................Pag. 15
− Turismo..............................................................................Pag. 18
− Commercio........................................................................Pag. 19
− Patrimonio, urbanistica......................................................Pag. 20

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IL NOSTRO METODO DI LAVORO
Come nascono le nostre proposte?
Siamo un Movimento che nasce dal basso e proprio per questa nostra caratteristica il primo passo
per noi è stato quello di confrontarci con i nostri concittadini.
L’ascolto è una delle fasi che caratterizzano il nostro percorso di formulazione delle proposte.
Ci sono tante diverse realtà che formano la nostra società, ognuna degna di nota. Ciascuna di
queste realtà ha i suoi problemi e i suoi desideri per il migliore funzionamento della comunità. Noi
vogliamo raccogliere la voce di tutti, confrontarci con loro, siano essi singoli individui oppure riuniti
in associazioni, gruppi, comitati.
Nessuna verità calata dall’alto, ma una puntuale raccolta di quello che ci suggerisce chi ci sostiene
e chi ci critica, perché spesso è proprio dalle critiche che si cresce.
Abbiamo costituito gruppi di studio per approfondire ogni situazione, vagliando pregi e difetti delle
varie soluzioni normative e cercando di formulare le nostre proposte il più possibile aderenti alle
necessità della popolazione.
La nostra è una Rivoluzione Culturale che deve portare tutti ad una maggiore consapevolezza dei
propri diritti e doveri all’interno di una Democrazia evoluta.
L’ascolto è una delle fasi che caratterizzano il nostro percorso di formulazione delle proposte.
Tutti i suggerimenti, le proposte e le richieste che ci sono venute dai cittadini sono state inserite in
vario modo nel nostro programma, a conferma del fatto che il nostro è realmente un Programma
scritto dai cittadini per i cittadini.

PREMESSA
Studi sociologici e una parte significativa delle accademie politiche ed economiche, evidenziano un
aspetto determinante sulla percezione della democrazia rappresentativa, che ha man mano
estromesso dal processo decisionale i cittadini.
Riteniamo sia necessario avviare processi deliberativi popolari, per aiutare gli amministratori nel
prendere decisioni più equilibrate.
Si tratta di norme in linea col principio elementare della democrazia, idonee per introdurre equità e
giustizia sociale al fine di consentire ai cittadini di decidere, dove e come destinare risorse della
comunità.
Ad esempio le democrazie svizzere e brasiliane influenzano numerose comunità, dagli USA fino in
Europa e ben 400 amministrazioni locali hanno la consuetudine di avvalersi della democrazia
partecipata per deliberare.
Molti studi affermano che una componente importante della felicità delle comunità passa attraverso
la partecipazione popolare diretta.

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La partecipazione non filtrata dal potere, consente infatti di concorrere concretamente alla gestione
della cosa pubblica, aumentando il senso di consapevolezza dei cittadini, anche attraverso
percorsi formativi di educazione civica.
In ambito locale le norme (art. 8 supplemento ordinario N.162 del D.Lgs. 267 del 18 agosto 2000)
prevedono l’introduzione di strumenti di democrazia diretta, ma raramente gli Statuti degli Enti
locali sono stati aggiornati e spesso gli amministratori scoraggiano la partecipazione popolare.

I CANDIDATI
I nostri candidato sono:
- incensurati;
- non hanno tessere di partito;
- non fanno politica di professione;
- non sono mai stati eletti prima da nessuna parte;
- faranno massimo due mandati in politica in tutta la loro vita.
I candidati si impegnano a:
• Rispettare i principi generali del Movimento e non cambiare MAI schieramento.
• Rifiutare qualsiasi rimborso elettorale o finanziamento occulto delle spese.
• Rendicontare pubblicamente l’uso di qualsiasi fondo pubblico avuto per svolgere l’incarico
ricoperto.
• Dedicare all’incarico il tempo necessario per essere presente con regolarità.
• Rifiutare doppi incarichi elettivi.
• Applicare gli strumenti di partecipazione, anche online, per consultare i cittadini.
• L’eletto rappresenta gli elettori non sé stesso.

CULTURA
A San Gimignano più che ogni altro luogo la cultura è sinonimo di identità collettiva.
La densità di opere d’arte e la loro disseminazione all’interno del centro storico e per tutto il
territorio comunale impongono il confronto continuo con questa eredità ormai millenaria.
Vivere a San Gimignano vuol dire vivere la cultura. Non solo eredità del passato ma soprattutto
cultura attiva. Progettare lo sviluppo urbanistico oppure dedicarsi all’agricoltura a San Gimignano
vuol dire fare cultura. Far crescere San Gimignano vuol dire far crescere la cultura. Non
esisterebbe turismo se San Gimignano non fosse cultura. Se a volte i giovani a San Gimignano
mostrano di aver smarrito la propria identità potranno forse ritrovarla grazie alla rinascita culturale
della città, se questa potrà condurre alla maturazione di spiriti liberi e consapevoli.
La parola cultura rappresenta per noi il centro di tutto.
Come cultura intendiamo, tutela e valorizzazione di:
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• Patrimonio artistico;
• Patrimonio ambientale e territoriale;
• Produzioni agricole di qualità e loro elaborazione (enogastronomia, coltivazioni tipiche
ecc.);
• Produzioni artigianali di qualità e incentivazione degli antichi saperi perduti (anche edili).
• Cultura e spettacolo (Teatro, Opera ecc.);
• Centralità della ricerca e contatti con gli enti preposti (università in primis).
La situazione attuale è caratterizzata dalla rinuncia del Comune a gestire la propria identità
culturale:
Delegando la gestione dei musei ad un soggetto privato che persegue scopi di lucro, con mostre
preconfezionate senza legame con il territorio, con spettacolarizzazione dell'arte fine a sé stessa in
cui San Gimignano è sfruttato solo come vetrina.
Senza coinvolgimento degli enti di ricerca scientifica o con eventi preconfezionati in cui il
Comune svolge solo funzioni di logistica.
Anche l'associazione Unesco è una mera associazione di comuni, tramite la quale non si
tutela la conservazione del patrimonio artistico locale, non si coinvolgono risorse umane
competenti mentre il tutto si sostanzia in una mera operazione di facciata.
Il calendario degli eventi è ristretto alla sola stagione estiva e a volte mette a repentaglio la
conservazione dei luoghi (es. Concerti pop in Piazza del Duomo). Anche quelli che una volta erano
fiori all'occhiello (es. Stagione lirica), si sono ridotti ad eventi seriali di scarsa qualità.
Contro questa riduzione della città a museo- spettacolo, proponiamo un radicale cambio di rotta:
Il Comune deve farsi promotore di una politica culturale che abbia come obiettivo principale il
recupero e la conservazione dell’identità storica, culturale, artistica e sociale di San Gimignano.
Lo strumento principe per questa operazione di recupero è la promozione attiva di contatti con gli
enti di ricerca scientifica, in primo luogo le Università italiane e straniere, al fine di coinvolgere nella
riconversione culturale della città non solo personalità di solida cultura scientifica ma anche di
reperire canali di finanziamento per la realizzazione di progetti ed eventi in linea con la specifica
identità di San Gimignano.
Un elenco parziale delle attività da realizzare e promuovere sono (a titolo esemplificativo):
• Recupero e rilancio dei musei cittadini, spostando il comune verso una nuova sede,
• Realizzazione di spazi appositi (nel lungo periodo) presso il carcere, spostamento della
Spezieria e della Collezione Pacchiani presso l’ospedale di Santa Fina con l'obiettivo finale
di allargare la fruibilità culturale della città e costituendo 3 poli di attrazione.
Palazzo del Comune
Spazi ricavati nell'ex carcere
Santa Fina, San Jacopo, le Fonti

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• I musei cittadini andranno indirizzati verso un potenziamento dell'offerta culturale rivolta alla
storia cittadina e pienamente conformi alla propria identità, con eventi di ampio respiro
culturale, prodotti con sistemi e materiali aggiornati, con il coinvolgimento della popolazione
locale, senza deleghe in bianco a entità che sfruttano l'immagine della città solo come
vetrina per fare profitti.
• Il calendario di eventi va diluito in tutto l'anno per evitare che nella stagione invernale la
San Gimignano si riduca a una città fantasma.
• Vanno evitati eventi una tantum, privi di legame identitario con il luogo e incapaci di
generare reali benefici di lungo termine.

AGRICOLTURA
Le nostre proposte:
• Sostenere e diffondere l’agricoltura biologica, sinonimo di qualità del cibo.
• Salvaguardia e incremento della policoltura e della biodiversità e salvaguardia delle tradizioni e
dei saperi locali.
• Censimento delle terre Incolte (pubbliche e private) e sostegno economico alle nuove imprese
agricole giovanili.
• Corsi di formazione teorico / pratici gratuiti ( finanziati dal Comune ), nelle aziende del territorio .
• Integrazione città /campagna : promuovere la filiera corta e il cibo a Km0 a San Gimignano;
mercati contadini, spacci di vendita diretta, gruppi d’acquisto solidale.
• Sostegno concreto al neonato BIODISTRETTO di San Gimignano (nei cui scopi e progetti ci
riconosciamo pienamente).
• Creazione di una “banca dei semi“ ed una rete di “agricoltori custodi“, per il recupero, la
salvaguardia e la divulgazione delle varietà antiche dei semi (di cereali, legumi, ortaggi, piante da
frutto, ecc.)
• Rivalutare la SPEZIERIA DI SANTA FINA e la tradizione erboristica antica toscana, sia come
offerta turistica che per la popolazione locale.

L’obiettivo che abbiamo deciso di perseguire per quanto riguarda il settore dell’agricoltura è quello
di promuovere la preservazione del territorio. Vogliamo quindi salvaguardare i nostri produttori e i
nostri consumatori promuovendo l’agricoltura biologica. I nostri prodotti sono unici ed inimitabili;
favorire il consumo di beni locali va a favore sia dell’economia locale sia della tutela ambientale.
Vogliamo promuovere mercati ed eventi che permettano di dare visibilità ai nostri produttori locali.
Accrescere l’aspetto culturale delle persone, può rappresentare un importante passo avanti nella
salute della popolazione. Affidandoci molto all’economia locale risentiremmo anche meno delle
oscillazioni del mercato inteso in senso ampio.

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Vogliamo inoltre promuovere e sostenere le aziende condotte da giovani e donne per i quali il
settore agricolo rappresenta la principale forma di guadagno. Interessante sarebbe anche
individuare terreni adatti all’agricoltura e destinarli ad orti sociali. Altro aspetto da trattare è quello
di promuovere corsi di formazione gratuiti aperti a tutti per affrontare un tema importante per noi e
per i nostri figli: l’educazione alimentare. Questo tema è importantissimo per insegnare a tutti come
fare una buona spesa risparmiando soldi ricorrendo a prodotti che la stagione offre.
Proponiamo infine la promozione dei Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S), I G.A.S. nascono dal
desiderio di costruire dal basso un'economia sana, in cui l'eticità valga più del profitto e la qualità
sia più importante della quantità: una società in cui le persone possano ritrovare il tempo per
incontrarsi ed instaurare con il prossimo rapporti più umani.
Altro aspetto importante è la promozione di feste come la vendemmia, la raccolta delle olive,
feste dedicati alla produzione di pecorini locali, la festa dello zafferano. Sarebbe interessante
qui collegare questi eventi alla scuole, per insegnare ai nostri figli come nascono i nostri
prodotti; collegare gli eventi ai turisti, facendoli diventare parte attiva dei raccolti.
L’agricoltura per noi è vita.

AMBIENTE E RIFIUTI
Uno degli obiettivi che ci siamo prefissati e che per noi rappresenta una parte fondamentale del
programma, è quello di rivoluzionare la gestione dei rifiuti partendo dalla parola “prevenzione”. Per
noi non basta più trovare soluzioni per smaltire i rifiuti che produciamo ogni giorno, perché prima
della raccolta differenziata, prima dello smaltimento vero e proprio, ognuno di noi deve impegnarsi
a fare una cosa molto importante, ognuno di noi deve fare prevenzione. Far prevenzione vuol dire
afferrare il problema dei rifiuti dalla radice cercando di sradicarlo il più possibile.
Dobbiamo impegnarci tutti a fare delle scelte ben precise per cercare di produrre meno rifiuti
possibili. Il nostro compito sarà quello di insegnare ai nostri figli il significato della parola
prevenzione, e per far questo noi abbiamo il dovere di dare il buon esempio. Tale percorso
rappresentato è sinteticamente indicato come “la strategia Rifiuti Zero”. Noi vogliamo:
• Proteggere l'ambiente e la salute umana eliminando il ricorso alla combustione ed
incenerimento dei rifiuti e le connesse emissioni nocive nel rispetto dei principi contenuti nel
d.lgs. 13 agosto 2010 n. 155 in materia di qualità dell’aria ambiente, nella consapevolezza
che non è possibile separare la salute dagli altri obiettivi; contrastare il ricorso crescente
alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive di materiali preziosi, che smaltiti non in
sicurezza o inceneriti determinano il rilascio di sostanze inquinanti dannose per l'ambiente
e per la salute;
• Rafforzare la prevenzione primaria, come accennato prima, puntando a strategie incentrate
sul risparmio dei materiali, sulla riduzione dei rifiuti, sul riuso dei beni a fine vita e sul riciclo,
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minimizzando sino ad annullare il ricorso allo smaltimento;
• Assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e
rifiuti affinché i cittadini siano messi in grado di controllare la promozione della salute
stessa e di partecipare alla formazione delle decisioni istituzionali per la gestione dei rischi
ambientali e sanitari in tutte le fasi connesse al ciclo dei rifiuti (Convenzione di Aarhus
26.6.1998, Direttiva 2003/35/CE, Direttiva “2008/98/CE); eventualmente anche il
riconoscimento da parte delle istituzioni dei “Comitati dei Garanti” nominati anche dalle
comunità, che collaborino con le istituzioni nella valutazione e gestione dei
Piani Regionali dei rifiuti e nella verifica del loro impatto ambientale e sanitario;
• Applicare il Sesto Programma di Azione per l’ambiente della CE, ovvero la riduzione della
produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
• Mettere al primo posto la preparazione per il riutilizzo, il riciclo o ogni altra operazione di
recupero di materia rispetto all'uso dei rifiuti come fonte di energia;
• Recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della
gestione dei servizi pubblici locali nonché della sentenza della Corte Costituzionale n. 199
del 2012, che esclude l’obbligo dell’assegnazione del servizio tramite gara, ma permette
l’affidamento diretto a proprie società interamente pubbliche, così come previsto dalla
legislazione europea.
• Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale per il
reato di danno ambientale per chi inquina l’ambiente, con particolare attenzione ai reati
commessi da soggetti industriali;
• Promuovere la raccolta porta a porta;
• Introdurre obbligo separazione rifiuti nei mercati e nelle feste cittadine oltre che in tutti gli
uffici pubblici.
• Obbligo di acquisti VERDI per le amministrazioni comunali e le scuole (cioè acquisto di
prodotti riciclabili o provenienti da materiale riciclato).
• Recepire e applicare appieno la nuova direttiva quadro sui rifiuti prevista per il 2014, in
particolare laddove dice, nel punto 33: “invita la Commissione a razionalizzare l'acquisto in
materia di rifiuti, tenendo conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre i rifiuti
residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero; chiede pertanto alla Commissione di
presentare proposte entro il 2014, allo scopo di introdurre gradualmente un divieto generale
dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente, entro la fine
di questo decennio, l'incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili; ritiene che queste
iniziative debbano essere accompagnate da idonee misure transitorie, tra cui l'ulteriore
sviluppo di norme comuni basate sul concetto di ciclo di vita; invita la Commissione a
rivedere gli obiettivi per il riciclaggio per il 2020 della direttiva quadro sui rifiuti ”.
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Inoltre per concludere precisiamo che siamo contrari ad impianti di combustione a biogas e
biomasse.
L’autorizzazione a impianti di incenerimento di rifiuti ed ad impianti di combustione di
biomasse e biogas e la relativa emissione di particolato atmosferico, anche se di composizione
molto diversa, appare in contrasto con le norme previste nei principi contenuti nel Decreto
Legislativo 13 agosto 2010 n. 155 in materia di tutela della qualità dell’aria, in recepimento della
direttiva europea 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in
Europa.
Occorre anche ricordare che gli impianti industriali di incenerimento di rifiuti e gli impianti di
combustione di biomasse e biogas, che producono entrambi particolato atmosferico tossico anche
se di composizione diversa, hanno necessità di elevati investimenti di capitali e parimenti di elevati
periodi di ammortamento del capitale in genere previsti entro i quindici anni di vita dell’impianto
stesso. Tali piani di ammortamento sono garantiti dalla sottoscrizione di un contratto di fornitura di
materiali in ingresso a carico delle amministrazioni comunali conferenti, che prefigura il deleterio
meccanismo del “vuoto per pieno”, ossia l’obbligo a pagare comunque sulla base del tonnellaggio
garantito contrastando, di fatto, l’avanzata della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti,
che rappresenta oggi (sulla base delle prescrizioni del Parlamento Europeo) una vera e propria
ipoteca ed un ostacolo insormontabile al rispetto degli obiettivi comunitari presenti e futuri.

TRASPARENZA
Negli ultimi anni abbiamo assistito al distacco sempre più accentuato dei cittadini dalla politica.
Una delle cause di questo dannoso distacco, è sicuramente l’indebolimento della comunicazione
politica. Ma cosa è la comunicazione? Quella politica consiste nella trasmissione di informazioni
ritenute rilevanti; per informazioni rilevanti non ci si riferisce solo ad argomenti concreti relativi ad
accadimenti, ma anche a valori, idee e comportamenti. Riteniamo che la nostra società non debba
operare in un vuoto di valori e che anzi essa stessa sia il prodotto di valori ben determinati. Senza
una comunicazione trasparente e chiara l’opinione pubblica e la coscienza civile non possono
esistere. Noi vogliamo mettere l’opinione pubblica al centro della nostra sfera di azione, purché
informata e consapevole. Un obiettivo che ci vogliamo prefissare è quello di mettere al primo posto
le parole “chiarezza” e “trasparenza”. La trasparenza, criterio fondamentale cui deve essere
ispirata l’attività amministrativa, consiste nell’attribuzione ai cittadini del potere di esercitare un
controllo democratico sull’operato dei soggetti pubblici, questo per verificare la conformità agli
interessi sociali e soprattutto ai precetti costituzionali. La nostra azione si concentrerà in particolare
sui seguenti aspetti:
• Modificare lo Statuto comunale e strumenti d’iniziativa popolare: il referendum deliberativo
propositivo senza quorum e il bilancio partecipativo deliberativo.
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Entrambi gli strumenti non saranno consultivi, ma vincolanti per il Consiglio Comunale.
Per l’iniziativa referendaria, analogamente alle altre iniziative, sarà necessaria la raccolta firme, ma
non il quorum di validità: il quorum scoraggia la democrazia e contraddice il principio democratico
per il quale “chi partecipa decide”. Durante un periodo dell’anno i cittadini proporranno e
discuteranno, mentre in un altro sceglieranno col voto le proposte emerse (priorità). Una volta
raccolte le idee più votate una delegazione popolare, insieme ad un Ufficio del Gabinetto del
Sindaco, valuterà l’introduzione delle priorità emerse dal basso e le introdurrà nel piano dei lavori
pubblici e dei servizi.
La delegazione popolare avrà il compito di controllare il processo, avrà accesso a tutti
gli atti e riferirà l’andamento dei lavori, nelle assemblee popolari.
• Consentire ai cittadini di proporre una delibera redatta correttamente in articoli e votarla (come
avviene in Svizzera) e dare la possibilità ai cittadini di individuare delle priorità, che saranno
inserite nel piano triennale dei lavori pubblici (come avviene in Brasile).
• Introdurre un Ufficio della Trasparenza, ove il cittadino possa accedere a qualsiasi documento
e ne possa avere copia.
• Sperimentare i Town Meeting (incontri di ascolto dei cittadini) col fine di stimolare la
partecipazione dal basso e raccogliere le proposte popolari per farne argomento di discussione
anche nel Consiglio Comunale.
• L’Amministrazione Comunale di San Gimignano già trasmette su internet la diretta streaming
del Consiglio Comunale; oltre a questo proponiamo la trasmissione in diretta streaming di tutti
gli incontri delle commissioni, con possibilità da parte dei consiglieri e del pubblico di registrare
e trasmettere proprie riprese.
• Realizzare un notiziario/newsletter di zona (sia cartaceo che e-mail) che permetta ai cittadini
interessati di essere avvisati per tempo, delle attività comunali (ad es.cantieri) e delle
discussioni in corso che riguardano la specifica zona in cui abitano, vivono, lavorano.
• Creazione di un registro on-line in cui vengono raccolte le istanze (tutte) inviate alla pubblica
amministrazione e dove si possono consultare le risposte ricevute.
• Provvederemo inoltre a caricare sul sito del comune l’elenco completo di tutti i prodotti e servizi
di cui l’amministrazione usufruisce; sarà pubblicato anche l’elenco di tutti fornitori indicando le
relative spese e accordi presi. In una pagina del sito saranno elencate quindi tutte le entrate e
tutte le uscite sostenute e relativi bilanci. Altro obiettivo sarà quello di razionalizzare il più
possibile le consulenze esterne (che sono numerose) per cercare di contenere il più possibile
le spese. Gli eventuali risparmi saranno reinvestiti in corsi di formazione per l‘accrescimento
professionale del personale comunale, elemento fondamentale per il perfetto funzionamento
della struttura amministrativa.

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L’opinione per noi consiste nei contenuti di coscienza di una persona; essa però non è un’unica
entità, ogni singola opinione è diversa dall’altra.
Se accade che l’opinione su determinati argomenti possa essere unanime, spesso non lo è su altri.
La mancanza di coscienza e di informazione porta a nutrire sempre di più la folta schiera di
cittadini indecisi, inconsapevoli e infine indifferenti.
Spesso alcune persone semplicemente non hanno nessuna opinione, e così la percentuale dei
“non so” cresce sempre più. Noi vogliamo informare il più possibile sul nostro operato, e vogliamo
che i cittadini del nostro Comune possano sfruttare tutte gli strumenti in loro possesso per vigilare
ed eventualmente intervenire sulla nostra azione di governo della città. Per noi è fondamentale la
collaborazione attiva dei cittadini con le istituzioni pubbliche. La strada che verrà adottata sarà
quindi promuovere l’applicazione del DLgs 267/2000, ovvero il ricorso al referendum locale. Il
referendum è un mezzo a disposizione degli enti locali che pochissimi comuni adottano. Vorremmo
inoltre che l’esito dell’eventuale referendum non fosse legato al quorum. Ci impegniamo inoltre a
promuovere le forme di consultazione della popolazione previste dall’art. 8 del T.U. degli Enti
Locali, ovvero il ricorso a istanze, petizioni e proposte.
Queste, consultabili on-line, saranno tutte esaminate, studiate e ridiscusse con i cittadini per poi
essere eventualmente applicate.
Altro nodo da sciogliere sul quale vogliamo intervenire è quello che concerne le società
partecipate. La società partecipata è un tipo di società nella quale una quota di capitale sociale è di
proprietà di un ente pubblico. Una società controllata invece, è una società dove l’ente pubblico
detiene la maggioranza assoluta delle quote societarie. Il nostro obiettivo è dare maggior chiarezza
su un argomento complesso come quello delle società partecipate, e questo è già possibile
applicando il Decreto legislativo del 14 marzo 2013 n.33 e attraverso la tempestiva pubblicazione
delle notizie sui siti istituzionali delle amministrazioni medesime. Nel caso in cui sia stata omessa
la loro pubblicazione, è previsto il diritto di chiunque di richiedere documenti, informazioni o dati.
Tale richiesta di accesso (definito civico – art, 5) non è sottoposta ad alcuna limitazione; quanto
alla legittimazione soggettiva del richiedente,non deve essere motivata, è gratuita e va presentata
al responsabile della trasparenza dell'amministrazione obbligata alla pubblicazione. Nel sito web
saranno pubblicati anche i relativi bilanci e conti consuntivi, affinché, da scatole opache, le
partecipate si trasformino in gestori trasparenti di servizi, mettendo in condizione la cittadinanza di
giudicarne l’operato e di definire coscientemente il ruolo del Comune al loro interno.

CONNETTIVITA’
La parola “connettività” negli ultimi anni ha acquistato un’importanza sempre più grande. La
copertura della rete è fondamentale poiché essa viene utilizzata per vari motivi, come ad esempio
per lavorare, comunicare, informarsi. Quest’ultimo punto, come abbiamo già ribadito nella sezione
“trasparenza”, è determinante poiché incrementa la trasparenza dell’Amministrazione.
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Un aspetto che ci interessa molto è quello riguardante il dovere dell’amministrazione comunale di
tutelare i cittadini per quello che riguarda l’installazione di antenne ad alta potenza.
Il pericolo si potrebbe verificare purtroppo da un momento all’altro vista la determinazione delle
compagnie
telefoniche a massimizzare i profitti. Tenere sotto controllo l’inquinamento elettromagnetico è
nostra specifica responsabilità. A tale proposito riteniamo indispensabile attivare il percorso di
accentramento di tutti i ripetitori, sia radio-televisivi, sia radiofonici, in luoghi distanti dalle abitazioni
e a basso impatto ambientale.
E’ nostra intenzione liberare dalle antenne la frazione di Santa Maria-Villa Castelli, le torri del
centro storico, nonché ogni frazione o nucleo abitato, ove tale prossimità possa anche solo far
sospettare un rischio per la salute dei cittadini.
Diffusione di punti Wi-Fi nel territorio del Comune per una massima copertura, in particolare nelle
aree periferiche attualmente scoperte.
Investire in professionalità, risparmiando in licenze. Introducendo software open source (gratuito)
nella pubblica amministrazione, semplicemente sostituendo i sistemi operativi proprietari, si
andrebbero a risparmiare risorse da investire in posti di lavoro e non in licenze d’uso.
Già altre città d’Italia hanno adottato questa soluzione, con risparmi di centinaia di migliaia di euro
ogni anno.

ENERGIE RINNOVABILI
In un periodo di crisi, con ancora più attenzione, ci si deve sforzare di guardare i cambiamenti in
corso nel territorio. Le fonti rinnovabili sono da questo punto di vista uno straordinario indicatore
perché stanno contribuendo a ridefinire lo scenario energetico con velocità e caratteri del tutto
nuovi.
Attraverso la creazione di un Piano Energetico Comunale (PEC) vogliamo prendere parte attiva nel
processo di cambiamento più ampio e articolato che riguarda tutti i principali settori dell’economia
italiana grazie alle fonti naturali gratuite d’energia come il sole, il vento, la terra.
L’obiettivo del PEC (obbligatorio per i Comuni con oltre 50 000 abitanti) è l’integrazione del fattore
“energia” nella pianificazione del territorio individuando le scelte strategiche, migliorare lo stato
ambientale del comune e promuovere l’uso razionale delle risorse nella direzione di uno Sviluppo
Sostenibile.
Il PEC prevede:
• l’obbligo di costruire abitazioni ad alta efficienza energetica redigendo una classificazione
delle abitazioni in base al livello di risparmio energetico;
• la riduzione drastica dei consumi energetici dell’Amministrazione Comunale tramite un
preciso piano d’investimento ottenendo un minore prelievo fiscale;

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• la creazione di un percorso assistito per la realizzazione di impianti fotovoltaici (purché di
basso impatto ambientale) attraverso il Comune (o una società di servizi) che acquista i
pannelli grazie al finanziamento di una banca locale rimanendo beneficiario dell’elettricità
prodotta (il sole a costo zero);
• la riqualificazione energetica degli edifici comunali e privati tramite l’applicazione delle
tecniche d’intervento adeguate a vincoli storici, artistici, urbanistici, ecc.
• l’illuminazione pubblica a LED che permette alla luce di essere direzionata con estrema
precisione, senza inutili dispersioni, in linea con le recenti normative in materia di riduzione
dei consumi e dell’inquinamento luminoso;
• l’apertura di uno Sportello Verde dove i cittadini potranno avere informazioni e
documentazione su acquisti verdi, risparmio energetico e su tutte le iniziative che
riguardano la gestione di un comune Ecosostenibile: il nostro.

ACQUA BENE COMUNE
L’acqua deve essere gestita in modo totalmente pubblico, senza logiche di profitto, con la
maggiore trasparenza e partecipazione possibile. Nel mese di giugno del 2011 i cittadini di San
Gimignano hanno scelto di mettere l’acqua fuori dal mercato e di togliere i profitti dall’acqua. I
referendum, però, non sono stati applicati. Il Movimento 5 Stelle San Gimignano invita i cittadini ad
aderire alla campagna di Obbedienza Civile per il rispetto del voto referendario.
Occorre lottare insieme per la reintroduzione, mediante legge dello Stato, dell'Azienda
municipalizzata.

POLITICHE GIOVANILI
Una delle tante cose che va a differenziare il nostro programma e che rappresenta un nostro punto
di forza, è aver introdotto un obiettivo ben preciso nel settore dei servizi sociali e nel settore dei
servizi alla persona e alla comunità, quello di rendere i nostri giovani parte attiva della politica
locale e non attenti spettatori. Per questo abbiamo pensato, per iniziare, ad un Consiglio dei
Giovani.
Il nostro obiettivo è quello di responsabilizzarli lasciando loro un ampio margine di decisione;
quanto detto sarà reso possibile con l’autogestione. I ragazzi saranno liberi di organizzare progetti,
eventi e quant’altro possa contribuire alla responsabilizzazione a alla socializzazione; saranno loro
stessi ad assicurare il buon mantenimento dell’area fornitagli.
Tra i nostri giovani sarà eletto un rappresentate che funge da portavoce per tutti. Il rappresentate
potrà recarsi direttamente presso le istituzioni comunali per presentare eventuali progetti. Che
richiedano l’appoggio e/o il contributo delle istituzioni locali. Tali progetti potranno essere attuati
tramite premi e incentivi concessi dal Comune.

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Saranno quindi previsti premi e incentivi qualora una buona autogestione da parte dei nostri
ragazzi sia frutto di elementi importanti come l’autodisciplina, la condivisione, la
responsabilizzazione. L’autogestione costruttiva sarà verificata personalmente da una figura
appartenete alle nostre istituzioni locali.
Vogliamo far capire ai giovani che le istituzioni locali sono vicine a loro, che se sono pronte ad
ascoltare le loro proposte, le loro esigenze, i loro dubbi, le loro critiche. Noi siamo del parere che
chi compone le istituzioni locali non debba essere un politico, ma una persona sensibile, capace di
ascoltare senza giudicare, una persona capace di immedesimarsi e farsi portavoce di tutto ciò che
assorbe dalla cittadinanza.
Inoltre, data la scarsità di spazi aggregativi per i giovani del paese, crediamo che il Comune
dovrebbe impegnarsi nella realizzazione di un vero e proprio Centro Giovani: uno spazio
sufficientemente grande e attrezzato da permettere lo svolgimento, al proprio interno, di iniziative
di tipo culturale, ludico o educativo. La gestione del Centro Giovani dovrebbe essere affidata ad
educatori professionali.
Un altro progetto che vorremmo portare avanti è quello della realizzazione di un portale per i
giovani, il SANGIGIOVANI, suddiviso per argomenti e all’interno del quale si possano condividere
idee, esperienze, richieste e quant’altro.

SCUOLA
Questo argomento presenta diversi problemi purtroppo a livello nazionale. Come è noto il
problema della sicurezza nelle scuole non rappresenta certo un punto di forza per la nostra
Nazione, e la situazione nel nostro Comune non è certo da dieci e lode.
Vorremmo rivedere la struttura della scuola elementare cercando di aumentare il livello di
sicurezza e di aumentare
anche il risparmio energetico. E’ presente al momento un impianto a biomasse non perfettamente
efficiente. Pur mandando l’impianto a pieno regime, questo non sarebbe in grado di garantire un
risparmio ed una efficienza tale da collocarsi sullo stesso piano delle nuove fonti rinnovabili oggi
esistenti. Un nostro obiettivo è quello di promuovere il ricorso alle fonti rinnovabili per ottenere un
notevole risparmio sulle bollette della struttura. Vogliamo trasformare il vecchio edificio scolastico
in un edificio passivo aumentando la sicurezza e riducendo i costi fissi. Andrà rivisto anche
l’impianto elettrico e l’impianto antincendio.
Un importante obiettivo è quello di promuovere attraverso la mensa scolastica l’utilizzo di prodotti
di stagione e legati al territorio. Quest’ultimo aspetto è importante anche per mandare ai nostri figli
un corretto messaggio riguardante l’educazione alimentare: “mangia ciò che la natura di offre
seguendo le sue stagioni”. Andrà rivisto poi con i cittadini il servizio del pullman scolastico
cercando con loro di aumentare l’efficienza del servizio.

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EDUCAZIONE CIVICA
L’educazione civica è il pilastro portante perché sia possibile la piena realizzazione del programma
del Movimento 5 Stelle. Infatti il cittadino informato che partecipa attivamente alla vita politica della
sua città, regione e stato, è l’anticorpo che protegge la società da derive quali quelle che
attualmente stiamo vedendo, non solo in Italia, ma in molte parti del mondo.
La competenza sui processi democratici, sul funzionamento dello Stato e, non ultimi, sui propri
diritti e doveri, deve
essere il primo obiettivo che uno stato deve porsi nella gestione della cosa pubblica.
Primo in ordine temporale, cioè un’acquisizione che inizia dalla primissima infanzia; primo in ordine
di importanza perché ritenuto garanzia di tenuta democratica della società.
I bambini sono il punto di partenza per ricostruire le competenze “civiche” che sono state sottratte
al cittadino medio.
Agendo sulla loro educazione non si pone solo la base di una migliore società futura, ma si agisce
indirettamente sui genitori stessi. E‘ sicuramente chiaro a tutti coloro che hanno figli, come questi
ultimi mal sopportino l’ignoranza dei propri genitori su questioni che toccano il loro futuro e come il
rapporto con i figli, stimoli spesso i genitori ad interessarsi ad argomenti “tralasciati”.
La scuola è il naturale veicolo per l’apprendimento, ma il comune stesso deve essere la palestra
dove esercitare quanto si apprende.
I docenti e gli alunni devono avere nel comune un interlocutore, non solo per vedere risolte le
proprie problematiche, ma soprattutto per avere la possibilità di partecipare alla vita pubblica come
primi attori.
Se il giovane acquisisce come normale il frequentare, per esempio, il consiglio comunale, sarà un
adulto competente ed interessato a quanto avviene nel suo comune.
Contemporaneamente chi gestisce la macchina comunale, si trova a rispondere del suo operato
oltre che ad elettori veri e propri, anche ad elettori in erba.
Le reti sociali sono la prova del nove della buona amministrazione di una città. La loro numerosità
è indice del grado di partecipazione della cittadinanza. La loro propositività misura la
maturità politica dei cittadini ed il loro coinvolgimento nella gestione del comune, oltre alla capacità
di ascolto e autocritica degli amministratori del comune.Se le reti sociali ottengono risultati,
motivano alla partecipazione i cittadini che cominceranno a trovare utile il trovarsi a discutere dei
beni comuni, dal momento che sanno di essere ascoltati da chi può dare seguito alle loro istanze.
Le reti sociali devono essere conosciute e riconosciute dal comune che deve agevolare l’incontro
tra i cittadini (messa a disposizione di luoghi attrezzati) e riconoscerle come interlocutori
eticamente cogenti nelle decisioni da prendere.

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La competenza sui processi democratici, sul funzionamento dello Stato e, non ultimi, sui propri
diritti e doveri, deve essere il primo obiettivo che uno stato deve porsi nella gestione della cosa
pubblica.
Se le reti sociali ottengono risultati, motivano alla partecipazione i cittadini che cominceranno a
trovare utile il trovarsi a discutere dei beni comuni, dal momento che sanno di essere ascoltati da
chi può dare seguito alle loro istanze.
Istituzione nelle biblioteche comunali di un punto di partecipazione dal basso, dove i cittadini
possano trovare informazioni sui temi in discussione in Consiglio Comunale, partecipare ed essere
consultati. I Punti di Partecipazione come luogo dove il singolo cittadino, potrà dare suggerimenti e
fare segnalazioni all’amministrazione comunale.
Ampliamento dei momenti destinati all'educazione civica nell'ambito scolastico, attraverso
l’introduzione di corsi di educazione e formazione del buon cittadino, in convenzione con il
provveditorato agli studi. Corsi integrati con attività concrete sul territorio di appartenenza
(quartieri). Tali spazi educativi dovranno avere la finalità di abituare il bambino alla vita di
comunità, introducendolo ai vari temi di rilevanza civile, come il rispetto dell'ambiente, la sana
alimentazione, la tolleranza reciproca e la lotta ai fenomeni di bullismo.
Promozione del rapporto con le istituzioni e della partecipazione alla discussione politica educando
i giovani a interessarsi della cosa pubblica, coinvolgendo periodicamente le classi nei consigli
comunali, chidendo loro di elaborare richieste, che verranno poi discusse dal consiglio stesso.
Organizzazione ad intervalli regolari di una consultazione generale dei giovani della città per
chiedere a loro quali sono le esigenze, le necessità e le priorità della città.
Promozione di iniziative di formazione dei cittadini adulti al funzionamento della res publica che
aumentino la capacità, oltre che la voglia, di partecipazione; anche con intense campagne di
sensibilizzazione al rispetto reciproco ed alla cura dei luoghi pubblici e condivisi dalla collettività.
Istituzione nelle biblioteche comunali di un punto di partecipazione dal basso, dove i cittadini
possano trovare informazioni sui temi in discussione in Consiglio Comunale, partecipare ed essere
consultati. I Punti di Partecipazione come luogo dove il singolo cittadino, potrà dare suggerimenti e
fare segnalazioni all’amministrazione comunale.
Realizzazione e pubblicizzazione di punti di aggregazione di quartiere per favorire lo stare insieme,
anche attraverso l’utilizzo dei locali dei Quartieri, la cui funzione istituzionale è stata di recente
interrotta da leggi nazionali .
Incentivare l'associazionismo per la raccolta delle eccedenze di cibo dalle mense aziendali e
scolastiche per rifornire gratuitamente mense per persone e famiglie bisognose.

POLITICHE SOCIALI:
SPORTELLO “SOSTIENIMI”
Si tratta di uno sportello che sia di aiuto a tutti i cittadini per sostenerli in diversi servizi e
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problematiche. Presso questo sportello collaboreranno dipendenti del Comune, volontari, nonché
figure professionali altamente qualificate a sostegno dei cittadini.
Uno dei servizi erogati dallo sportello sarà quello di mettere a disposizione una vettura guidata da
volontari per accompagnare anziani e disabili a sostenere visite mediche, qualora non abbiano
nessuno che li accompagni.
Altro servizio che lo sportello potrà offrire sarà quello della consulenza psicologica: il servizio è
rivolto a tutti coloro che necessitino di aiuto da parte di un professionista riguardo situazioni difficili
che stanno vivendo e che non riescono a superare senza un sostegno esterno. Il servizio sarà
fornito previo appuntamento da prendere presso lo sportello.
Un consulente legale, inoltre, sarà a disposizione di cittadini con redditi molto bassi e lavoratori
precari per offrire pareri legali (affidamento di minori, testamenti, successioni, sfratti, riconoscimenti
di indennità, ecc.).
Patto di cittadinanza: questo servizio, peraltro già sperimentato in altri comuni, prevede la
disponibilità da parte del Comune di aiutare i cittadini pagando le loro bollette. Nasce così un patto
tra il Comune e la cittadinanza con cui il cittadino che riceve aiuto si impegna a fare qualcosa per il
Comune; quest’ultimo se lo ritiene necessario andrà a dirottare tale impegno sulla Banca del
Tempo; quest’ultima avrà uno sportello a parte accanto allo sportello “sostienimi”. Prima di
passare alla banca del tempo e alla sua funzione, è per noi importante spendere due parole sulla
volontà per il Movimento cinque stelle di San Gimignano di sviluppare, in base a quanto riportato
poco fa, un welfare generativo. Attualmente il nostro sistema di protezione sociale è basato sulla
solidarietà fiscale, sulla solidarietà dei lavoratori, sulle imposte ecc. Il punto cruciale, in un
momento come questo, non è dove e come disinvestire, togliendo aiuti preziosi, bensì come far sì
che il capitale investito in questa direzione possa fruttare delle risorse importanti, trasformando un
costo, in investimento, trasformando un diritto anche in un dovere: “se ricevo aiuto, allora posso io
a mia volta aiutare chi ha bisogno”. In questo modo si trasformano gli ammortizzatori sociali in
volontariato.
Per darvi qualche numero, i Comuni spendono un terzo della spesa per fronteggiare il
disagio economico delle famiglie (12 euro per abitante circa nel 2009). Impiegare le risorse e farle
rigenerare rappresenta per noi una sfida importante!
Altro nodo da affrontare è quello di rivedere gli accordi con la Fondazione “Territori Sociali
Altavaldelsa”; la fondazione ricopre un ruolo molto importante poiché si occupa di servizi per la
famiglia, servizi a favore di persone diversamente abili, di servizi agli anziani, servizi rivolti a
persone dipendenti da sostanze. Il nostro obiettivo è quello di rivedere gli accordi cercando di
renderli ancora più efficienti. Migliorare sempre di più i servizi è un obiettivo per noi fondamentale
poiché, come sottoscritto nell’accordo, i Fondatori ( quindi anche il nostro Comune) hanno il dovere
di monitorare e controllare l’esecuzione del servizio affidato (art. 9 – art.15 dell’atto).

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LA BANCA DEL TEMPO
Partendo dall'analisi del contesto che viviamo tutti i giorni, caratterizzato dalla frammentazione dei
servizi sociali sul territorio, dall'incremento delle disuguaglianze sociali, così come dei costi di
formazione e non ultimo dalla diminuzione degli incontri "reali" tra le persone, che sempre più
spesso preferiscono le interazioni "virtuali" offerte dall'utilizzo dei social network, ci siamo detti che
è necessario aprire uno sportello della banca del tempo. La “regola di fondo che vige in tutte le
Banche del tempo. è lo scambio. Di conseguenza, diversamente che nel Volontariato (che si regge
sul dono di aiuto ai bisognosi di assistenza), la solidarietà che circola nelle banche del tempo non
è a senso unico. È reciproca e alla pari. Il tempo scambiato è misurato in ore e l’ora è di 60 minuti
per tutti, indipendentemente dalla professione, dalla classe sociale di appartenenza o dalle
condizioni economiche delle singole persone. In questo senso, le banche del tempo realizzano un
egualitarismo pressoché perfetto. Le banche, infatti, sono luoghi di socializzazione, che
favoriscono anche la messa in comune di saperi e conoscenze. L’elenco degli aiuti che vengono
scambiati e misurati in ore è molto lungo. Può essere suddiviso in due grandi aree: la prima, la
prevalente, è composta dalle prestazioni minute che riguardano lo svolgimento della vita
quotidiana (la spesa, la cucina, la lavanderia, le relazioni con gli enti pubblici, i bambini, gli anziani,
il tempo libero in compagnia…); la seconda, molto diffusa anche perché favorisce la
socializzazione, riguarda lo scambio dei saperi. Cioè, il baratto delle conoscenze che le singole
persone possiedono. Questo secondo tipo di scambi mette sullo stesso piano saperi esistenti sul
mercato (computer, lingue, pittura, fotografia…) e saperi “fuori mercato”, nel senso che ad essi non
è attribuito valore economico.
Nella Banca del Tempo il valore delle attività scambiate corrisponde unicamente alle ore impiegate
per realizzarle e la regola è coniugare l’utilità con il piacere. Chiunque può aderire ad una banca
del tempo, poiché ognuno è potenzialmente in grado di offrire qualcosa di utile ad altri e tutti hanno
bisogno di qualcosa.
In linea di massima le finalità per cui si organizzano le banche del tempo possono essere così
sintetizzate:
• promuovere scambi di prestazioni finalizzati alla soddisfazione sia di esigenze pratiche, sia
di bisogni di arricchimento culturale e di allargamento delle relazioni sociali;
• facilitare la conciliazione dei tempi del lavoro retribuito con quelli del lavoro di cura
familiare,
• valorizzare competenze e vocazioni che altrimenti rischierebbero di rimanere inespresse
sostenendo così percorsi di rafforzamento dell’autostima personale;
• organizzare momenti e spazi di incontro, di comunicazione, di scambio intergenerazionale
e interculturale;
• contribuire al superamento di condizioni di isolamento, solitudine, emarginazione culturale
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e sociale. Ci allacciamo ora proprio al tema della cultura, un tema meraviglioso di cui
nessuno può far a meno.

TURISMO
Il turismo è un argomento che coinvolge non solo gli operatori del settore ma tutta la cittadinanza.
Inutile negare che il turismo è una risorsa economica fondamentale per questo Comune ma
riteniamo che né la cittadinanza né gli stessi operatori siano soddisfatti della qualità dei flussi
turistici che caratterizza l’attuale modello di sviluppo turistico. L’assenza di una cabina di regia che
compia scelte strategiche e orienti i flussi turistici ha compromesso gravemente l’immagine della
città con conseguenti ricadute sul benessere della comunità.
Le linee programmatiche che proponiamo alla cittadinanza si fondano su un'analisi dello stato
attuale del turismo da cui si possono rilevare diversi punti critici:
• La gestione dei flussi turistici è compiuta in conformità alle richieste di tour operator
soprattutto stranieri, con una visione esclusivamente quantitativa.
• La mancanza di una visione di sistema contribuisce a diminuire la permanenza media dei
turisti sul territorio.
• Commercianti ed artigiani costretti a lavorare in modo tale da dover sostenere costi elevati
e ad adeguarsi alle esigenze di una clientela di massa sempre più attratta da prodotti che
non rappresentano il territorio.
• Solo la Pro Loco svolge l'attività di promozione e informazione turistica.
Questo quadro va radicalmente mutato: occorre in primo luogo che la promozione turistica della
città venga potenziata, coinvolgendo personalità ed enti con competenze tecniche accertate, ma
coordinate e indirizzate dal Comune, per conseguire l'obiettivo di una riqualificazione
dell’immagine complessiva della città (attualmente citata ovunque come esempio negativo) e
quello di una maggiore qualità dei flussi turistici, sia dal punto di vista della domanda che
dell'offerta.
Affinché il turismo non sia vissuto come un peso va coinvolta la popolazione locale. Ognuno deve
infatti essere consapevole che il turismo è la principale risorsa della città nonché uno dei principali
bacini di occupazione, regolarmente assicurato dall'indotto.
A titolo esemplificativo le linee di intervento che proponiamo alla cittadinanza sono:
• Gestione intelligente dell'afflusso turistico nei periodi di punta per fare in modo che il
turismo di massa con autobus non interferisca con il turismo familiare o individuale e che la
città non sia vista solo come luogo di passaggio sulle rotte turistiche Firenze-Siena.
• Armonizzazione dei flussi sia verso la parte nord che verso la parte sud della città
• Allargamento della fruibilità della città, indirizzando il turista non esclusivamente verso le
due vie principali e le piazze.

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• Aumento dell'offerta di eventi/attività in modo da attrarre turismo di qualità e incrementare
la permanenza media del turista in città, con particolare riguardo al periodo invernale.
• Potenziamento dei musei cittadini e delle loro attività con eventi di ampio respiro culturale,
prodotti con sistemi e materiali aggiornati.
• Intrattenimento per ragazzi ed eventi pensati per la migliore fruibilità del patrimonio
culturale e territoriale da parte delle famiglie.
• Promozione delle attività svolte da associazioni e laboratori di mestieri attivi in linea con
l'identità storico-culturale della città.

COMMERCIO
Considerato che la liberalizzazione delle licenze ha prodotto una situazione difficilmente
modificabile dal punto di vista delle politiche di indirizzo e coordinamento da parte del Comune, le
soluzioni prospettate sono rivolte all’offerta di un’alternativa basata sulle motivazioni e sugli effetti
che la crescita culturale di San Gimignano produrrà sul medio e lungo periodo, se la nostra visione
della città verrà condivisa dalla cittadinanza.
Alcuni degli obiettivi e delle linee programmatiche che proponiamo sono:
• Realizzazione strumenti di incentivazione dell'artigianato locale.
• Creazione di offerta formativa para o post universitaria (Master strettamente legati alle
peculiarità locali e con ricadute immediate sulla città).
• Reperimento di fondi in bilancio per offrire contributi in conto canone per l'affitto di fondi
commerciali/artigianali al fine di stimolare la creazione di nuove attività che il Comune abbia
preventivamente identificato e ritenga in linea con le esigenze di conservazione e recupero
della propria identità storica e culturale (ad es. artigianato di qualità, servizi alla
popolazione locale ecc.).
• Aumentare l'offerta di corsi formativi della LUS indirizzati agli operatori commerciali sulla
moderna cultura dell'accoglienza, incluso quelli destinati ad aumentare le conoscenze sulle
risorse in senso lato culturali della città (prodotti enogastronomici, patrimonio storico,
artistico, naturale ecc.).
• Maggiore coinvolgimento degli operatori commerciali e turistici presenti al di fuori delle
mura (agriturismi, cantine, produttori locali), in modo da creare una sinergia con la città
storica. Inserire a sistema queste strutture come punto di contatto del visitatore con la
realtà territoriale per incentivarle a fungere sia come punto informativo (magari anche come
filtro per l'afflusso turistico, cioè primo punto di ristoro o sosta per i visitatori), sia come
supporto a eventi e manifestazioni a sfondo enogastronomico da tenersi in città.

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PATRIMONIO, URBANISTICA
Uno dei principi guida su cui si basa la nostra visione di San Gimignano è quello della
conservazione.
San Gimignano vanta un patrimonio storico, artistico ed architettonico di elevatissimo valore
riconosciuto a livello internazionale, una importantissima risorsa che deve essere tutelata al
massimo. Vari tratti di mura, la sua passeggiata e le fonti medievali, solo a titolo di esempio,
versano in condizioni davvero precarie.
Riteniamo quindi che debba avere la priorità assoluta una corretta manutenzione ordinaria, frutto di
una programmazione seria di lavori con scansione periodica secondo urgenze ed entità e nel
rispetto delle tecniche tradizionali.
Un altro argomento che ci sta particolarmente a cuore è il consumo del suolo.
Il piano strutturale merita una profonda revisione per fermare la cementificazione del territorio. Ci
sono validi motivi per fermare il consumo del territorio: motivi ambientali, per non modificare un
paesaggio che ci invidia tutto il mondo e per non correre il rischio di arrecare danni al sempre più
delicato equilibrio idrogeologico; motivi economici, perché nuove costruzioni vuol dire inflazionare il
valore commerciale dell'edilizia esistente, a scapito dei tanti proprietari privati.
Solo nel centro storico si stimano oltre 800 appartamenti vuoti!
Per una corretta programmazione territoriale è necessario censire gli edifici sfitti inutilizzati e
abbandonati. Servono misure che agevolino l'impiego di tale patrimonio.
Intendiamo quindi incentivare il recupero del patrimonio esistente, ridiscutendo anche la relazione
tra oneri di urbanizzazione e servizi offerti e promuovendo in modo significativo il miglioramento
delle prestazioni energetiche degli edifici. Inoltre, il vincolo del 10% della volumetria dei comparti
oggetto di trasformazione da destinare a servizi di interesse pubblico ha di fatto congelato
qualsiasi iniziativa riducendo se non annullando in termini economici la fattibilità dell'intervento. Il
risultato è sotto gli occhi di tutti: aree ex agricole o ex artigianali/industriali, a volte in stato di grave
degrado e di forte impatto sul paesaggio, non vengono in questo modo né bonificate né
valorizzate.
Il recupero di tali aree può anche costituire un'opportunità se fosse promossa e incentivata una
politica di eco-sostenibilità, perché San Gimignano lanci un modello virtuoso del vivere sostenibile
di ampia risonanza.
Proponiamo lo spostamento e l’accorpamento degli uffici comunali al Santa Chiara e conseguente
dirottamento del museo, dando una risposta significativa ai cittadini sulla fruibilità dei servizi e loro
accessibilità.
In generale crediamo che vadano verificate le barriere architettoniche e studiato un
loro abbattimento limitatamente alle caratteristiche del luogo.
Per quanto riguarda il Santa Fina diciamo no all'ampliamento della riabilitazione, che significa
oltretutto nuova edificazione dentro le mura del nostro borgo medievale con tutti i disagi
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