FONDAZIONE INARCASSA - ROMA WEBINAR 22 GENNAIO 2020

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FONDAZIONE INARCASSA - ROMA WEBINAR 22 GENNAIO 2020
FONDAZIONE INARCASSA - ROMA

         WEBINAR

      22 GENNAIO 2020
FONDAZIONE INARCASSA - ROMA WEBINAR 22 GENNAIO 2020
ORARIO:         14:00 – 16:00

ARGOMENTO: MAROCCO
           PRESENTAZIONE DEL PAESE

RELATORE:   Prof. Arch. Walter Gaj Tripiano
            Myafricancompetition – Greenville Group (Casablanca)
            UIR Université Internationale de Rabat - Ecole d'Architecture
FONDAZIONE INARCASSA - ROMA WEBINAR 22 GENNAIO 2020
PARTE 1.
SETTORE DELLE COSTRUZIONI E DELLE
        INFRASTRUTTURE
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Il settore delle costruzioni edili rappresenta un elemento cardine della politica socioeconomica
del Marocco. La rilevanza di questo settore si manifesta sia per il suo contributo al PIL nazionale
(oltre il 6%), sia nell’attrazione di investimenti stranieri soprattutto quelli dei marocchini residenti
all’estero, che nella creazione di posti di lavoro.
Questo settore impiega, secondo i dati HCP (Alto Commissariato al Piano) del 2014, circa 1,02
milioni di lavoratori, pari al 10% della popolazione attiva totale.
Le imprese di costruzioni locali, pari a circa 52.000 società, sono concentrate principalmente nelle
grandi città e distribuite geograficamente come segue:
40% a Casablanca;
18% a Rabat e Sale;
8% a Marrakech;
8% ad Agadir;
Fes 6%;Tanger 3%; Settat 3%; El Ayoun 2%;
Altro 12%.
Si tratta di una filiera che ha adottato vari programmi e piani di sviluppo per far fronte sia al
bisogno crescente di abitazioni, uffici ed impianti turistici che alla ristrutturazione e
           riqualificazione delle zone insalubri e di natura non regolamentare.
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Dopo una fase di crescita conclusasi nel 2011, il settore delle costruzioni residenziali nel Paese
registra ancora un periodo di stasi, confermato dall’andamento dei consumi di cemento.
Secondo la Federazione Nazionale delle Costruzioni e dei Lavori Pubblici – FNBTP, dalla fine del
2015 si è registrata una leggera ripresa delle attività, che hanno stabilizzato il consumo del
cemento, attraverso sia grandi progetti infrastrutturali che immobiliari.
In modo particolare, grazie allo sblocco di finanziamenti per i lavori di ristrutturazione ed alle
facilitazioni per il rilascio permessi di lavori di auto – costruzione, avviati dai Marocchini residenti
all’estero.
Alla luce della congiuntura sfavorevole, il Ministero dell’Habitat ha firmato un accordo
“Contrat-Programme” congiuntamente con le relative associazioni professionali di riferimento, per
elaborare una visione strategica di un piano “Marocco Costruzioni 2030”.

Questo piano ha l’obiettivo di aumentare il Pil del settore del 37% entro il 2020, attraverso 2
pilastri strategici:
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1- Riqualificazione del settore:
aggiornamento del quadro normativo;
ottimizzazione del processo amministrativo;
sviluppo delle competenze;
miglioramento dell’attrattività e della competitività.

2- Internazionalizzazione ed eccellenza:
valorizzare la cultura dell’eccellenza e dell’innovazione;
favorire campioni edili nazionali;
sviluppare il partenariato pubblico-privato;
promuovere il rispetto per l’ambiente e l’accompagnamento all’internazionalizzazione dei
costruttori.
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Filiera habitat sociale
L’edilizia sociale è una politica adottata già dal 2003 per far fronte al fabbisogno locale di abitazioni
economiche destinate alle famiglie disagiate, nel quadro del programma “Villes sans Bidonvilles”,
che mira all’assorbimento delle baraccopoli delle periferie ed alla modernizzazione dei centri urbani
A dicembre del 2007, benefici fiscali sono stati introdotti dalle disposizione della legge finanziaria a
favore degli investitori immobiliari per la costruzione di alloggi sociali al prezzo max di 240.000 dhs
( circa 23.000 euro ). Inoltre il Marocco, applicando agevolazioni e sgravi fiscali, ha voluto
incoraggiare la popolazione il cui reddito mensile è attorno al salario minimo (290 euro circa), ad
acquistare alloggi di basso costo.
Negli ultimi anni, si è verificato un calo delle transazioni causato da un eccesso di offerta e da una
scelta dei siti di costruzione non oculata, con conseguente flessione dei prezzi di vendita.
Visto il decremento della domanda di immobili, le banche hanno progressivamente diminuito i
flussi di finanziamento ai nuovi progetti, determinando il calo della liquidità nel comparto (il credito
agli investitori immobiliari è sceso del 3,8 % nel corso dei primi quattro mesi del 2015). Dal 2017,
anno in cui lo stock di immobili invenduti ha iniziato ad essere assorbito, la situazione di stasi è
andata a migliorare progressivamente. Infatti, in base ai dati diramati dal Ministero dell'Habitat
Marocchino nel 2015, esistevano 5,8 milioni di alloggi sociali nei centri urbani, di cui il 9%
          risultavano non occupate.
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Filiera Materiali da Costruzioni:
Il settore dei materiali da costruzione occupa un posto fondamentale, vista la sua interdipendenza con
diverse attività economiche. Da segnalare che l’industria marocchina dei materiali da costruzione è
insufficiente a coprire il fabbisogno locale, sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo. La
Federazione dei Materiali da Costruzione (FMC) ha creato, in un quadro di collaborazione con associazioni e
dipartimenti di riferimento, il Centro Tecnico per i materiali da costruzione “CETEMCO”, per sostenere la
produttività, rafforzare la competitività e sviluppare la qualità dei prodotti, contribuendo al contempo allo
spirito imprenditoriale, focalizzato sull'innovazione e sulla ricerca.
Il mercato del Cemento:
un indicatore rilevante dell'evoluzione del settore e l’andamento del cemento riflette lo stato delle
costruzioni nel Paese. Dopo una crescita media eccezionale di quasi l'11%. tra il 2005 e il 2010, è stata
osservata la stagnazione del settore dall'inizio del 2011, a causa della crisi economica internazionale e
dell’eccesso dell’offerta locale e la diminuzione dei flussi di finanziamenti per i nuovi progetti. A fine 2014, il
mercato del cemento è diminuito del 5,4 %, registrando cosi' il terzo anno consecutivo di calo della domanda,
dopo il 2013 (-6,3%) ed il 2012 (-1,6 %). Tuttavia, il consumo del cemento ha registrato nel mese di novembre
2015 un aumento con un tasso di crescita delle vendite del 15,6% rispetto allo stesso mese dell’anno
precedente, ed il trend positivo si è assestato sino ad oggi.
In Marocco, vi sono 4 fabbriche di cemento che producono 11 tonnellate all’anno e che coprono tutto il
t territorio nazionale. Queste aziende sono: Lafarge Maroc, Ciments du Maroc/(ex Italcementi), Holcim
               e Asment Temara.
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Programmi di Sviluppo
Negli ultimi anni, l'attività si è concentrata sulla costruzione di nuove abitazioni nonché sulla
ristrutturazione e sullo smaltimento delle baraccopoli esistenti nel Paese. Alcuni programmi sono :
- Programma “Villes sans bidonvilles”: questo piano creato dal governo che cofinanzia progetti di
costruzione edilizia sociale, nel quadro della lotta contro le baraccopoli e gli alloggi inadeguati. Le
principali imprese operanti nel settore sono: Addoha, Al Omrane e la CDG (Cassa di Deposito e di
Gestione).
-Programma “Nuove Città” : che prevede la creazione di
15 nuove città satellite a Marrakech, Rabat,
Casablanca, Tangeri, Agadir e ad Essaouira. L’obiettivo è quello di
assorbire il deficit abitativo e di ridurre la
saturazione e laconcentrazione di abitanti nelle
principali città in piena evoluzione e crescita
demografica. Due nuove città pilota sono state
realizzate a Tamansourt (Marrakech) e a Tamesna (Rabat), mentre una terza è in costruzione a
  Zenata (Casablanca).
-Programma “Plan Azur” : Sono in previsione progetti
di costruzione zone e strutture turistiche nel quadro del
programma “Plan Azur”. La SMIT
(http://www.smit.gov.ma/), Società pubblica Marocchina
di Ingegneria Turistica, ha Registrato un volume di
investimenti di circa 19 miliardi di dirham (pari a circa1,7
miliardi di euro) in edilizia alberghiera nel solo anno 2014,
con un incremento di 28.000 posti letto.

-Piano “RENOVOTEL” : è un fondo per finanziare
programmi di ristrutturazione di strutture alberghiere.
Si tratta di un fondo condiviso tra la CDG e
Dar Al Damane.
Principali Cantieri in progettazione e/o corso di realizzazione :
Pur in un quadro congiunturale in stasi, sono in corso di
realizzazione alcuni importanti progetti, finanziati dal settore
pubblico o investitori privati. Uno dei settori ritenuti interessanti
e’ quello dell’edilizia di lusso, considerando che solo a Casablanca
 si contano almeno 200.000 famiglie dotate di rilevanti possibilita’
economiche che potrebbero essere interessate a questa tipologia
di prodotto. Su questo specifico settore, si rivela che lo standard
locale delle rifiniture e’ molto piu’ basso rispetto a quello italiano
e pertanto il “Made in Italy” puo’ riscuotere un notevole appeal
nel mercato.Tra i grandi progetti residenziali di pregio in corso di
costruzione, si ricorda “Casa Green Town”, nella cittadina di
Bouskoura, a circa 20 chilometri da Casablanca, che si estende su
una superficie di 356 ettari, con 820 ville e 370 appartamenti.
Tale cantiere coinvolge ben 100 imprese e 6.000 addetti,
impegnati in 40 milioni di ore di lavoro.
Nel settore dell’edilizia residenziale di
alta gamma, sono certamente da citare
le “torri vegetali”, che sono state completate
Nel 2019 da parte del gruppo Yasmine
Immobilier nel prestigioso quartiere Anfa a
Casablanca. Si tratta di 3 edifici residenziali di
16 piani con 384 appartamenti e 6 attici.
Le tre torri saranno quasi
Interamente rivestite di
bouganville bianche
(150 piante per torre), la cui
irrigazione sarà garantita da un
sistema “goccia a goccia”.
Un altro importante e significativo progetto
In via di ultimazione è il nuovo
 “quartiere della marina” a Casablanca, che
Comprende residenze, uffici, centri commerciali
e servizi ( tra cui un acquario ).
Il suddetto intervento è in corso di realizzazione ed è chiamato piano Wessal Casablanca-Port, ed è
finalizzato alla riconversione dell'area portuale di Casablanca in un polo turistico e culturale, su di
un'area totale di 12 ettari. Tale progetto, il cui stanziamento complessivo si aggira intorno ai 6
miliardi di dirham (pari ad oltre 532 milioni di euro), comprenderà la creazione di una marina
turistica, il potenziamento del terminal delle crociere, un nuovo porto per la pesca ed il
trasferimento degli attuali cantieri navali in un'altra area. L'obiettivo del progetto è di creare un polo
turistico integrato che includerà la grande Moschea Hassan II, l'antica medina (opportunamente
restaurata) ed il terminal delle crociere, che vede già sbarcare molti turisti americani, attratti dalle
atmosfere del famoso film Casablanca del 1942, con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Infatti, il
celebre Rick's Café, che riproduce le scene più note di tale film, si inserirà pienamente nel nuovo
polo turistico integrato, il cui completamento è previsto entro il 2021. Il progetto include anche una
città della scienza su di un'area di 14.000 metri quadri con cinque sale di esposizione permanente
(dedicate all'astronomia, l'informatica, le telecomunicazioni), una biblioteca scientifica di 5.000
metri quadri ed una struttura destinata all'insegnamento delle scienze ai bambini tra i 4 ed i 12 anni.
Il nuovo polo si completerà con la costruzione di circa 53.000 metri quadri destinati ad uffici,
Attività commerciali ed alberghi.
La società Al Manar Development Company, filiale della CDG (istituzione finanziaria pubblica, simile
alla nostra Cassa Depositi e Prestiti), ha presentato a gennaio 2015 il plastico relativo al nuovo
acquario di Casablanca, la cui inaugurazione è prevista in questo anno. L'acquario, del costo
preventivato di 250 milioni di dirham (pari a quasi 23 milioni di euro),è stato costruito nella zona
della marina di Casablanca e si sviluppa su di una superficie di 10.000 metri quadrati, cui si
aggiungono altri 5.000 metri quadri di spazi verdi ed esercizi commerciali.
Il progetto è ispirato all'acquario di Valencia in Spagna (secondo acquario europeo e quarto nel
mondo) che attrae oltre 1,5 milioni di visitatori ogni anno, generando ricavi di 35 milioni di euro
annui. L'acquario di Casablanca è stato realizzato a cura dell'architetto spagnolo José Maria Tomas
Llavador, che ha dichiarato che l'investimento sarà ammortizzato nell'arco di 6-7 anni, trascorsi i
quali la struttura inizierà a generare profitti grazie alla vendita dei biglietti, agli spettacoli nel
delfinario, all'affitto delle sale per eventi, oltre ad altre attività commerciali e di ristorazione.
L'acquario si compone di grandi vasche che riproducono gli ecosistemi tropicale, mediterraneo e
oceanico, oltre alla vasca degli squali, che include un tunnel percorribile di 22 metri di lunghezza.
La vasca più grande ha una capacità di 3.500 metri cubi, mentre il delfinario è dotato di spalti
per accogliere 1.500 spettatori.
Nella “valle del Bouregreg” a Rabat è in corso un importante intervento urbano ( tassello del
progetto di sviluppo integrato 2014-2018 chiamato “Rabat città della luce Capitale culturale del
Marocco su una superficie complessiva di 110 ha ed un investimento complessivo di 584 milioni di
Euro) che comprende, tra l’altro, la realizzazione del grattacielo più alto d’Africa (250 m e 55 piani), in
costruzione da fine 2018 (impresa cinese), il Gran Teatro di Rabat progettato dall’archi. Zaha Hadid in
fase di ultimazione, la
Casa dell’Arte e della
Cultura, gli Archivi
Nazionali del Regno
del Marocco e il
Museo Archeologico.
Nel comparto dell’edilizia eco-compatibile, da ricordare il progetto in corso di realizzazione della città
verde di Benguérir, situata a 30 minuti da Marrakech, che si estende su 1.000 ettari e accoglierà, una
volta terminato, una popolazione di 100.000 abitanti. Si tratta di un progetto d’avanguardia, in cui i
servizi urbanistici saranno improntati alla valorizzazione dell’ambiente e alla tutela degli spazi naturali
(gestione ottimale delle risorse idriche, ricilaggio, autobus elettrici, produzione di energia da fonti
rinnovabili, piste ciclabili). L’obiettivo della città verde di Benguérir, intitolata al Re Mohammed VI,
sarà quello di ottenere la cerificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design,
standard USA per l’edilizia ecocompatibile). La città di Benguérir è una città universitaria nel cui polo è
inserito anche il Politecnico Mohammed VI progettato dall’arch. Ricardo Bofill.
Il settore del turismo: per dare impulso al settore del Turismo, il governo ha lanciato questo programma qui
consiste la costruzione di 7 nuovi stazioni balneari. Il finanziamento di questi progetti provviene principalmente
dallo Stato, dal Fondo Hassan II, dalla CDG e dai Promotori e Costruttori di fama internazionale. In particolare,
la realizzazione di progetti turistici ad alto valore aggiunto, nelle aree considerate emergenti in Marocco per
tale comparto, rientra tra gli obiettivi da conseguire nell'ambito della strategia governativa di sviluppo turistico,
denominata Vision 2020, che si prefigge di ampliare la capacità alberghiera totale a 375.000 posti letto e di
creare 17.000 nuovi posti di lavoro nel comparto. Il piano strategico si propone di attrarre in Marocco almeno
20 milioni di visitatori esteri entro il 2020 e di collocare il Paese tra le prime 20 destinazioni turistiche mondiali.
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha sottoscritto nel 2016 un accordo con il gruppo
immobiliare marocchino Alliances Hospitality, per la concessione di un prestito di 10 milioni di euro, destinati a
confluire in un piano di investimento alberghiero dal valore complessivo di 50 milioni di euro. Tale progetto
sarà coordinato da un'apposita società mista creata nell'ambito dell'accordo (denominata Alliances Hotel
Investment) controllata al 60 % da Alliances Hospitality, mentre la restante quota del 40 % sarà detenuta dalla
BERS. Il piano di investimento prevede la costruzione di 4 alberghi di categoria 3 e 4 stelle, di cui due a
Casablanca e due a Marrakech. I primi due hotel, da costruirsi nell'ambito del progetto immobiliare
Sindibad Beach Resort a Casablanca, saranno posizionati a poca distanza dalla spiaggia, dal parco a tema
Sindibad e dal Morocco Mall. I due nuovi alberghi della capitale economica marocchina potranno cosi'
    attrarre una clientela sia turistica che d'affari.
Il gruppo Aksal ( http://www.groupeaksal.com/ ), operante nel settore franchising e distributore in
Marocco di una trentina di marchi prestigiosi (tra cui Fendi, Ralph Lauren, Galeries Lafayette, FNAC,
Gap), ha sottoscritto a marzo 2015 un accordo con il fondo d'investimento Wessal Capital per la
costruzione di un nuovo mega mall nella capitale marocchina Rabat. Wessal Capital, che creerà
un'apposita joint venture con Aksal per la costruzione e gestione del mall, è un gruppo finanziario
che ricomprende 5 fondi sovrani, tra cui quello del Marocco e dei Paesi del Golfo. A seguito del
successo registrato con il Morocco Mall di Casablanca ( www.moroccomall.net ), il piu' grande centro
commerciale di lusso in Africa (200.000 metri quadri di spazi espositivi) inaugurato nel dicembre
2011, Aksal e Wessal intendono riprodurre tale modello distributivo a Rabat.
Il Morocco Mall di Rabat, che sarà progettato dallo stesso studio di architettura che ha realizzato
quello di Casablanca, si estenderà su di un'area di 6 ettari ed accoglierà oltre 200 punti vendita, oltre
a ristoranti e servizi per l'intrattenimento, tra cui un cinema.
Saranno significativi i benefici anche dal punto di vista occupazionale, in quanto il nuovo mall di Rabat
creerà 3.000 posti di lavoro diretti ed indiretti.
A Casablanca è stato annunciato nel 2016 un articolato “Piano di Rilancio” della capitale economica
marocchina, che prevede uno stanziamento complessivo di 2,82 miliardi di dirham, pari a circa 249
milioni di euro. Il piano include numerose attività volte a migliorare i servizi basilari della città, come
l'illuminazione, l'acqua potabile, l'elettricità, la rete fognaria e, in generale, la qualità della vita dei
residenti di Casablanca. In particolare, circa 42 milioni di euro saranno investiti nel miglioramento
della raccolta dei rifiuti, mentre 32 milioni di euro saranno dedicati alla rete stradale (per la
ristrutturazione di 19 grandi viali e 13 importanti crocevia per il traffico automobilistico cittadino). Da
ricordare i lavori in corso del gran teatro di Casablanca, dal costo di 125 milioni di euro, la cui
inaugurazione è prevista in questi mesi.
Sulle prospettive future di Casablanca, da sottolineare che la nota società di revisione e consulenza
Price Waterhouse Coopers ( http://www.pwc.com/ ) ha diramato nel 2016 la prima edizione dello
studio “Into Africa: The Continent's Cities of opportunities”, che stila la graduatoria delle città africane
con il piu' elevato potenziale di sviluppo nel prossimo futuro. Attraverso tale analisi, PWC si propone
di agevolare le decisioni degli investitori internazionali e delle istituzioni governative. Lo studio ha
analizzato le 20 aree urbane piu' dinamiche in Africa, valutate su 4 indicatori: l'andamento
dell'economia, la dotazione di capitale umano, le infrastrutture e la dinamica demografica.
Le prime 5 città in tale speciale graduatoria sono: Il Cairo, Tunisi, Johannesburg, Casablanca ed
Algeri. La capitale economica marocchina è risultata la prima nella valutazione economica, in
considerazione dell'ampio numero di aziende presenti, il valido sistema finanziario ed il buon livello
del PIL procapite. In termini di infrastrutture, Casablanca si posiziona al primo posto continentale
riguardo ai trasporti, detenendo la terza posizione nel parametro del collegamento con l'aeroporto
internazionale e quarto in quello relativo alla sicurezza sulle strade. Il primo posto di Casablanca nelle
infrastrutture è da attribuirsi anche al nuovo collegamento ferroviario ad alta velocità con Tangeri e
Rabat, alla nuova marina in corso di costruzione ed alla rete di tram che verrà ampliata di 80
chilometri nel prossimo futuro. Le criticità di Casablanca sono invece indicate nelle basse posizioni in
graduatoria relative ai rischi connessi all'approvvigionamento idrico (16°) e all'andamento
demografico (19°).
A Marrakech, celebre località turistica marocchina, è in corso da parte della municipalità la
riconversione di ben 38 ettari di area urbana da destinarsi a spazi verdi e ricreativi, con la doppia
finalità di elevare la qualità della città per i residenti e visitatori e di decongestionare il traffico in
alcune aree della città in cui è divenuto ormai caotico. L'area, situata nel quartiere Bab Doukkala,
era precedentemente occupata da un grande mercato all'ingrosso e da una stazione di pullman. Il
progetto di riconversione, dal costo previsto di oltre 46 milioni di euro in finanziamento misto
pubblico - privato, prevede la realizzazione di un grande parco con ampi percorsi pedonali, ispirati
alle ramblas di Barcellona. Tali spazi verdi, oltre a svolgere funzione ricreativa e di aggregazione
sociale, saranno collocati tra la vecchia medina e la città nuova di Marrakech. Il progetto prevede la
costruzione di idonee aree di parcheggio e l'organizzazione di un servizio di trasporto pubblico a
zero impatto ambientale. Il trasferimento del mercato all'ingrosso e della stazione di pullman verso
una zona periferica permetterà il decongestionamento del traffico dai mezzi pesanti che
precedentemente attraversavano il centro storico di Marrakech.
A Tangeri, è in corso di attuazione dal 2016 un piano di rilancio infrastrutturale e turistico per un
valore complessivo di 7,67 miliardi di dirham (pari a 680 milioni di euro). Il piano strategico si pone
come obiettivi lo sviluppo economico, il miglioramento dell'ambiente culturale e l'inclusione sociale
nella città. Tra le opere previste nel progetto, c'e' il Centro delle Arti e della Cultura, che sorgerà al
centro della baia di Tangeri, sarà dotato di un teatro con 1.500 posti ed una scuola di recitazione,
includerà due sale di prova per musica, danza ed arti figurative, oltre a delle sale di incisione. Il costo
stimato dell'opera è pari a 8,8 milioni di euro.
Per debellare l'analfabetismo e potenziare l'offerta didattica della città, sono in attuazione
programmi per la costruzione di 27 strutture scolastiche, con un investimento programmato di 33
milioni di euro. Tra le opere infrastrutturali in corso, da ricordare la nuova stazione per TIR, corrieri
locali ed autobus, che si sviluppa su 4,6 ettari ed è attrezzata con 50 banchine di parcheggio per
autocarri, oltre a sale d'attesa e ristoro ed aree per uffici ed esercizi commerciali. Altre infrastrutture
programmate per favorire lo sviluppo economico di Tangeri sono il mercato all'ingrosso di frutta e
verdura (costo 7 milioni di euro) e il nuovo mattatoio (6 milioni di euro). Infine, con l'obiettivo di
incrementare il potenziale turistico della Città, sono previste delle opere di restauro delle famose
Grotte d'Ercole, principale attrattiva naturalistica della città.
Sempre a Tangeri è in costruzione la città dello sport, il cui costo complessivo è stimato in 600
milioni di dirham (pari a 53 milioni di euro), frutto di una partnership pubblico - privata, che vede
coinvolti i Ministeri dell'Interno, della Gioventu' e dello Sport, dell'Economia, dell'Istruzione, la Cassa
Depositi e il Comune di Tangeri, oltre ad investitori privati. La struttura comprende un complesso
dedicato al tennis con campo centrale, gradinate per 3.500 spettatori, sale conferenze, spogliatoi ed
infermeria, oltre a 17 altri campi di allenamento ed un club. Sono previsti anche una piscina
olimpionica (50 x 25 metri), con gradinate per 2.000 spettatori, sala stampa, palestre e spogliatoi. Il
campo da calcio sarà in erba sintetica ed avrà gradinate per 4.000 appassionati, oltre alle strutture
necessarie per gli atleti e gli arbitri. La città dello sport di Tangeri, costruito secondo i più elevati
standard internazionali, si completerà con campi da pallacanestro e pallavolo, un albergo, una clinica
dedicata alla medicina dello sport ed un centro commerciale.

Anche la città di Salè ha in corso un piano di rilancio urbanistico, per un importo di quasi 90 milioni di
euro, che prevede il restauro della antica medina, la ristrutturazione del lungomare, la manutenzione
di momumenti ed edifici storici.
Da segnalare infine il progetto di rilancio metropolitano della città di Tétouan (collocata sulla costa
mediterranea), avviato nel quinquennio 2014 – 2018 con uno stanziamento di 5,5 miliardi di dirham
(circa 485 milioni di euro). Tale piano di ristrutturazione urbana di Tétouan (che segue analoghi
programmi avviati per le città di Casablanca, Tangeri e Marrakech) prevede l'ampliamento e la
modernizzazione della rete viaria, lo sviluppo della zona industriale, la creazione di un polo per le
attività artigianali, la costruzione di un mercato all'ingrosso per i prodotti ittici e per l'ortofrutta, un
mattatoio con annesso mercato delle carni.
Il settore delle infrastrutture presenta indubbiamente importanti opportunità nei prossimi anni: il
Ministero competente ha diramato il piano di potenziamento da attuare entro il 2035 (i bandi di
gara sono disponibili a pag. http://www.equipement.gov.ma/Appels-doffres/ ). Tale programma di
lungo periodo si articola sulle infrastrutture da realizzare nei prossimi vent'anni in ambito stradale,
ferroviario, portuale ed aeroportuale.
Per quanto riguarda il settore stradale, il Piano «Routes 2035» Prevede
la realizzazione e la ristrutturazione di 7.000 km di strade statali,
1.273 km di autostrade e 24.000 km di strade rurali, oltre ad un
programma di manutenzione di oltre 2.000 km di strade ogni anno.
Nel dettaglio, il piano del Ministero prevede la creazione di una rete
autostradale che collegherà
i principali centri urbani del
Paese, ogni regione ed i
porti ed aeroporti, oltre
alla realizzazione di uno studio
per collegare la città di Guelmim
alla frontiera con la Mauritania.                                           Principale committente
             di queste opere è «Autoroutes du Maroc» ( www.adm.co.ma ).
Nel settore ferroviario, il programma comprende progetti di linee
normali (2.743 km) e di linee ad alta velocità (1.500 km), oltre al
potenziamento della rete ferroviaria regionale di Casablanca. In
merito agli investimenti nel settore aeroportuale, la nuova strategia
include la realizzazione del nuovo terminal di Marrakech e di
Casablanca, nonché ampliamenti degli aeroporti già presenti sul
territorio, al fine di incrementare la loro capacità.

                                                                                     Per quanto concerne le
                                                                                     infrastrutture portuali, è
                                                                                     prevista la costruzione di sei
                                                                                     nuovi poli marittimi,
l’espansione di sette strutture e la ristrutturazione di cinque porti già esistenti (tra le opere portuali più
importanti, ricordiamo l’espansione di Tanger Med ed i nuovi grandi porti di Kenitra e Nador). Secondo le stime
del Ministero, tale ambizioso programma di potenziamento infrastrutturale richiederà investimenti per circa 55
miliardi di euro, che dovranno essere reperiti anche a seguito di partenariati pubblico - privati. I principali
committenti sono le Ferrovie dello Stato (www.oncf.ma ), l’ Ufficio nazionale degli Aeroporti ( www.onda.
   ma ), l’Agenzia nazionale dei Porti (www.anp.org.ma ). Molto importante anche il piano di mobilità
     di     Casablanca, con 3 linee di tram di prossima costruzione (http://casatransport.ma/)
Il Marocco ha subito ben 20 periodi di siccità negli ultimi 35 anni,
che hanno causato ingenti danni all'agricoltura e disagi alla
popolazione. Per fronteggiare il crescente fabbisogno idrico del
Marocco, il Governo di Rabat ha elaborato un Piano Nazionale
dell'Acqua (con stanziamenti previsti di 20 miliardi di euro entro
 il 2030) che si propone una gestione più efficiente ed una
distribuzione più estesa di tale risorsa. E‘ prevista la costruzione
di ben 59 nuove dighe, di cui 28 di grande portata, che
consentiranno la disponibilità di ulteriori 2,5 miliardi di metri cubi
d'acqua all'anno. Il governo marocchino ha inoltre annunciato
l'avvio di uno studio per la realizzazione di un'imponente opera idraulica nord - sud, denominata autostrada
dell'acqua, che trasporterà 845 milioni di metri cubi d'acqua dai ricchi bacini idrici del nord verso quelli
più esigui del sud, con l'obiettivo di riequilibrare le dotazioni nel Paese. Nel contesto della rarefazione delle
risorse idriche, la desalinizzazione dell’acqua marina appare come un’alternativa interessante per il Marocco.
E’ in corso di costruzione, da parte di un consorzio formato dalla società marocchina Inframaroc e dalla
spagnola Abengoa, una stazione di dissalazione nella regione di Agadir, del valore di circa 90 milioni di euro. La
nuova stazione di dissalazione avrà una capacità di produzione iniziale di 100 mila metri cubi d'acqua al
giorno, che potrà essere estesa fino a 200 mila metri cubi /giorno a seconda delle esigenze.
    La progettazione e la realizzazione di impianti di trattamento acque reflue rappresentano anch’esse un
             mercato interessante e in espansione.
Sempre in ambito di utilizzo delle fonti rinnovabili, è da segnalare
che il Marocco sta procedendo con la realizzazione di grandi
Impianti nel rispetto del programma governativo denominato
Piano Energia, che prevede entro il 2030 la copertura del 52%
del fabbisogno energetico totale nazionale tramite energia
prodotta da fonti rinnovabili. Per le caratteristiche meteo
particolarmente favorevoli, oltre agli impianti idroelettrici, il
Marocco sta concentrando l’attività sugli impianti ftv ed eolici.
Unica nota importante negativa è rappresentata dal fatto che,
ad oggi, la rete elettrica non è in grado di acquistare energia
prodotta dagli utenti, limitando cosi’ fortemente lo sviluppo
dei piccoli-medi impianti (quelli realizzati sono di fatto tutti impianti a “isola” con o senza accumulo).
                                                                      Esempi significativi sono la nuova Centrale
                                                                      solare a concentrazione (Noor I-II-III) più
                                                                      grande del mondo ( 3000 ha ), inaugurata nel
                                                                      2018 a Ouarzazate, e il nuovo Parco Eolico da
                                                                      850 MW in realizzazione a Boujdour dal
                                                                      consorzio costituito dalla società
                                                                      marocchina Nareva Holding e dall’italiana
                                                                      Enel Green Power.
Per quanto riguarda le forme di collaborazione tra gli Architetti/Ingegneri liberi professionisti italiani e quelli
marocchini, è da segnalare che l’iscrizione agli Ordini professionali dei primi non viene riconosciuta dalla legge
marocchina. In termini pratici cio’ significa che il professionista locale è di fatto l’unico responsabile
dell’incarico mentre il professionista straniero potrà figurare come partner/collaboratore/socio di ATP senza
poter esercitare funzioni dirette nel rapporto professionale con il Committente (diritti/doveri sono cioè
esclusivamente in capo al professionista marocchino).
I contratti siglati tra le parti, seppur con validità dal punto di vista giuridico, tutelano comunque il
professionista marocchino in quanto non possono contenere articoli che esprimano accordi contro legge.
Inoltre, per i motivi sopra esposti, la Direzione dei Lavori puo’ essere svolta esclusivamente dal professionista
marocchino, quindi il partner straniero puo’ eventualmente fungere come supporto ma nulla più. E’ di fatto
molto frequente l’insorgere di problemi in cantiere legati alla complessità dell’opera o agli elaborati
progettuali esecutivi realizzati del professionista straniero, problemi che, per svariati motivi, il professionista
marocchino non è in grado di risolvere.
Diventa quindi fondamentale la scelta del partner locale prima di affrontare qualsiasi prestazione, sia essa
sotto forma di incarico privato, incarico pubblico, concorso di architettura o appalto integrato.
Di norma il consiglio è quello di collaborare con studi professionali marocchini indicati dalle strutture o dalle
istituzioni italiane presenti sul posto, o con realtà già abituate a lavorare con strutture straniere.
Un settore che puo’ essere interessante per un professionista italiano è quello dell’insegnamento o della
    formazione: la preparazione degli architetti e ingegneri italiani è di alto livello e viene riconosciuta e
               apprezzata in Marocco e nel resto del Continente africano.
PARTE 2.
          QUADRO
GENERALE E MACROECONOMICO
Il Marocco e situato a Nord Ovest
dell'Africa e si estende su
710.850 kmq (Italia : 301.336
kmq). Il Paese confina a Nord con
lo Stretto di Gibilterra ed il Mar
Mediterraneo, a Sud con la
Mauritania, ad Est con l'Algeria e
ad Ovest con l'Oceano Atlantico.
Il territorio marocchino dispone di
un ampio accesso al mare, con
3.500 km di coste.
Il territorio è diviso in tre grandi regioni
   naturali :
   ■ Le pianure ed altipiani dell’Atlantico ;
   ■ Le catene montagnose del Rif, del
   medio ed alto Atlante ;
   ■ La regione sahariana e pre-sahariana.

   Il Marocco conta 32,6 milioni di abitanti
   ed ha triplicato la sua popolazione in
   cinquanta anni ; il 55 % della popolazione
   marocchina ha meno di 30 anni.
Evoluzione della popolazione per gruppi d'età
            1960 1982 1994 2015
0-14 anni 44,4% 42,2% 37,0% 32,2%
15-59 anni 48,4% 51,5% 55,9% 56,6%
60 anni e + 7,2% 6,3% 7,1% 11,2%
La densita della popolazione in Marocco e di 45,8 abitanti per chilometro quadrato (202
ab./kmq in Italia). Questa cifra non illustra la ripartizione disomogenea dei Marocchini nel
loro territorio. I litorali e le colline pre-riffane raggruppano la maggior parte della popolazione
L’esodo rurale massiccio rafforza, inoltre, il processo d’urbanizzazione lungo gli assi stradali
L’arabo letterario e l'amazigh (lingua berbera) sono le due lingue ufficiali, ma la
maggioranza dei Marocchini parla la darija (arabo dialettale). Il Francese rimane a tutt’oggi
la lingua straniera di predilezione, particolarmente nella popolazione istruita, agiata, cosi
come nelle generazioni piu’ mature che hanno conosciuto il protettorato francese. Inoltre il
Francese e la lingua degli affari. L’uso dello Spagnolo e principalmente localizzato nel
Nord del Paese, legato al protettorato della Spagna ed alla sua prossimità geografia. Infine,
l’Inglese e il Tedesco sono utilizzati piu di rado, ad eccezione delle regioni turistiche come
Marrakech o Agadir. In questi ultimi anni, per effetto del rientro di marocchini emigrati in
Italia negli anni passati, è possibile incontrare piu’ facilmente persone che parlano l’italiano.
Il livello d’istruzione della forza lavoro rimane relativamente basso, visto che circa 50 % dei
lavoratori non possedevano, nel 2013, alcun diploma.
D’altronde, il Marocco soffre di un tasso d’analfabetismo ancora elevato, pari al 39,5%
(circa 10 milioni d'individui) nel 2013.
Istituzioni ed organizzazioni amministrative

Il Marocco è una monarchia costituzionale. Il Re è capo dello Stato. E’ l’uomo chiave del
sistema politico marocchino. Oltre al suo ruolo politico preminente, è anche detentore del
potere spirituale, in quanto figura principale dei credenti.
Fino all’inizio del 2011 Sua Maestà Mohammed VI, Re del Marocco dal 1999, sceglieva il
Primo ministro tenendo conto della maggioranza in parlamento. A seguito dei movimenti
popolari della Primavera Araba e al fine di limitare i rischi di sommosse in Marocco, il Re
Mohammed VI ha annunciato il 9 marzo 2011 una riforma della Costituzione, con
l’obiettivo di potenziare il pluralismo, i diritti dell'uomo e le libertà individuali, e a ridurre i
propri poteri a favore di un Capo del governo eletto dal Parlamento. Questa riforma è stata
convalidata con il referendum del 1° luglio 2011.
Il potere legislativo, bicamerale, è esercitato dalla Camera dei Rappresentanti, composta
da 395 membri eletti ogni cinque anni a suffragio universale diretto, e la Camera dei
Consiglieri, composta da 120 membri eletti per sei anni a suffragio universale indiretto.
Il territorio nazionale e diviso in 16 regioni (le wilaya), 26 prefetture e 45 province.
Il Marocco sta attuando un processo di decentramento, finalizzato allo sviluppo locale.
Gli sforzi di decentramento proseguono con la Carta sulla sistemazione del territorio del
2005.
Nel 2010 una proposta di quadro legale e di modello di regionalizzazione avanzata è stata
presentata da una commissione consultiva dando ampie prerogative alle regioni. Queste
prerogative sono state riprese nella riforma della costituzione del 2011. La nuova
suddivisione si presenta come segue : 12 regioni, 75 province e 1.503 comuni.

Multipartitismo

Esistono una quarantina di partiti politici in Marocco. Tra i più importanti, si puo’ citare il
Partito Giustizia e Sviluppo (PJD) (islamista moderato), il partito dell’Istiqlal (nazionalista),
il Partito Autenticità e Modernità (PAM), il Movimento Popolare (MP), il Raggruppamento
Nazionale degli Indipendenti (RNI), l’Unione Socialista delle Forze Popolari (USFP) e
l’Unione Costituzionale (UC). Il Partito dell’Istiqlal è il piu antico del Marocco.
Apertura internazionale
Il Marocco è membro delle principali organizzazioni internazionali come l'OMC (1995),
l'ONU (1956), il FMI e la Banca Mondiale. Ha ratificato il protocollo di Kyoto nell’ambito
della convenzione-quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Il Marocco è a
pieno titolo membro dell’Ufficio del Centro di sviluppo dell’OCSE dal 2009, ma non è
ancora Paese membro dell'OCSE.
Il Marocco è membro fondatore dell'Unione per il Mediterraneo (UPM), costituita a Parigi il
31 luglio 2008. Beneficia inoltre, dall’ottobre 2008, dello "statuto avanzato" implicante un
rafforzamento delle relazioni con l'Unione Europea in ambito politico, nel quadro dell'accordo
di libero-scambio con l'Unione europea.
Nel triennio 2011 - 2013, il Marocco ha beneficiato di doni dall'Unione Europea, nell'ambito
della PEV (Politica Europea di Vicinato) per un importo complessivo di 580,5 milioni di
euro, di cui 335 milioni solo nello scorso anno. Per il 2014, sono state stanziate ulteriori
sovvenzioni al Marocco per un importo complessivo di 250 milioni di euro, finalizzati alla
cooperazione plurisettoriale. I fondi UE vanno a sostegno di varie politiche volte allo
sviluppo socio - economico del Marocco, tra cui la formazione (89,9 milioni di euro nel
  2014), l'agricoltura (60 milioni), la sanità (50 milioni).
L'Unione Europea è il piu' importante partner commerciale del Marocco e sono già vigenti
accordi di liberalizzazione degli scambi nei comparti dei prodotti industriali e dell'agricoltura,
che hanno eliminato i dazi doganali in numerosi settori merceologici. Il Marocco esporta
verso la UE principalmente abbigliamento, prodotti agricoli, parti meccaniche e componenti
per mezzi di trasporto.
La cooperazione tra l’Unione europea ed il Marocco nell’ambito delle organizzazioni
internazionali, in particolare il Consiglio dei diritti Umani delle Nazioni Unite, si è ampliata
anche grazie all’elezione del Marocco come membro non permanente del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite per il periodo 2012 - 2013.
Nel contesto della "primavera araba", il Marocco ha partecipato attivamente al gruppo di
contatto delle Nazioni Unite per la risoluzione del conflitto in Libia ed ha cooperato
strettamente con l’Unione Europea a proposito del rispetto dei diritti dell’uomo in Siria.
Il Marocco ha sviluppato i contatti con il Consiglio dell’Europa nel campo dei diritti umani e
delle libertà fondamentali. Ha ottenuto lo statuto di "Partner per la democrazia" presso
l’Assemblea parlamentare del Consiglio dell’Europa, ed è in corso una cooperazione
tripartita Marocco/Consiglio dell’Europa/UE.
Dati e tendenza dell’economia

L’economia marocchina si caratterizza per una crescita costante (+ 4 % nel 2013),
bassa inflazione (2,5 % nel 2013), costo del lavoro contenuto (il salario minimo è
pari a circa 300 € al mese) ed un ampio grado di apertura agli scambi internazionali
(accordo di libero scambio con gli USA nel 2005 ed accordi di liberalizzazione dei
prodotti industriali ed agricoli con l’UE nel 2008, oltre a FTA con Emirati Arabi, Turchia,
Tunisia,Egitto, Giordania).
La Banca Mondiale prevedeva per il Marocco una crescita del Prodotto Interno Lordo
del 3,6 % nel 2014 (inferiore alle stime del governo, collocate al 4,2 %). Le previsioni per
gli anni successivi sono state ancora più positive: 4,4 % nel 2015 e 4,7 % nel 2016. Tali
incoraggianti prospettivedi crescita, confermate nel corso degli anni, rendono l'economia
marocchina come una delle più solide e stabili nell'area MEDA,attraversata da profonde
crisi politiche e socio-economiche.
L'UNCTAD ha rilevato che, mentre tutto il Nord Africa vede complessivamente una
diminuzione dell'1,8 % nell'afflusso di investimenti diretti esteri, il Marocco nel 2013 ha
ricevuto IDE per un importo di 3,5 miliardi di dollari, mantentendo il primato nell’area,
con un incremento del 24 % rispetto all'anno precedente.
L'Unione Europea è il piu' importante partner commerciale del Marocco e sono già vigenti
accordi di liberalizzazione degli scambi nei comparti dei prodotti industriali e dell'agricoltura,
che hanno eliminato i dazi doganali in numerosi settori merceologici.
Il Marocco esporta verso la UE principalmente abbigliamento, prodotti agricoli, parti
meccaniche e componenti per mezzi di trasporto.
E’ in corso di negoziazione tra UE e Marocco l’ Accordo di Libero Scambio Completo ed
Approfondito (ALECA) che permetterà di portare a termine il processo di liberalizzazione
già in atto ed innalzare il livello di interscambio UE - Marocco, favorendo anche la
competitività dei prodotti marocchini sul mercato europeo. Secondo la Commissione
Europea, l’ALECA apporterà all’UE ulteriori benefici stimati in 1,4 miliardi di euro, con un
impatto positivo sui flussi commerciali.
Il governo marocchino ha approvato dei programmi di investimento nei principali
settori economici nazionali che, grazie ad importanti stanziamenti, puntano allo sviluppo
del Paese, con conseguenti benefici di carattere socio-economico.
               SETTORE                     PIANO                                         OBIETTIVO
                                                                     Sviluppo delle 7 specializzazioni mondiali del
                                                                     Marocco (offshoring, automobile, elettronica,
                         Patto Nazionale per l'Emergenza industriale
 Industria                                                           prodotti del mare, aeronautica, tessile e
                         (PNEI)
                                                                     cuoio,agroalimentare) e approntamento di 22
                                                                     Piattaforme industriali integrate
                                                                     Sviluppo d'una agricoltura moderna e
 Agricoltura             Piano Verde
                                                                     competitiva
                                                                     Potenziamento alberghiero di numerose zone
 Turismo                 Piano Azzurro
                                                                     balneari / Promozione dello sviluppo sostenibile
 Commercio               Rawaj                                       Sviluppo di moderni canali di distribuzione
                                                                     Valorizzazione dei prodotti della pesca e
 Pesca                   Halieutis
                                                                     ammodernamento delle unità produttive
                                                                     Rendere dinamiche le tecnologie
 Nuove Tecnologie        Maroc Numéric 2013
                                                                     dell'informazione e della comunicazione
 Logistica               Strategia Logistica                         Realizzazione delle zone logistiche multi flusso
                                                                     Promozione delle energie rinnovabili e
 Energia                 Piano Energia
                                                                     dell'efficacia energetica
Tali politiche di sviluppo hanno certamente favorito l’afflusso di investimenti diretti
esteri (IDE) in Marocco, aumentati del 24% durante il 2013. L'UNCTAD ha rilevato che,
mentre tutto il Nord Africa vede complessivamente una diminuzione dell'1,8 % nell'afflusso
di investimenti diretti esteri, il Marocco nel 2013 ha ricevuto IDE per un importo di 2,5
miliardi di euro, mantenendo il primato nell’area. Gli investimenti Italiani in Marocco
rappresentano il 2,57% del totale degli IDE 2013. In base alla banca dati Reprint, sono
circa 120 le imprese italiane stabilite in Marocco, operanti nei settori tessile, dell’acciaio,
dei servizi.
PAESE   AMMONTARE (ML €)   QUOTA IN %
Francia                       839,34          33,30%
Emirati Arabi Uniti           439,11          17,44%
Arabia Saudita                156,65          6,20%
Spagna                        151,84          6,03%
Belgio                        119,03          4,73%
Svizzera                      116,69          4,67%
Gran Bretagna                 116,18          4,61%
Stati Uniti                   110,59          4,39%
Italia                         64,72          2,57%
Altri Paesi                   404,25          16,06%
TOTALE                       2.517,03        100,00%
Di seguito sono riportati i logo di alcuni importanti multinazionali che hanno attività
industriali in Marocco.
La tabella seguente indica in maniera sintetica i vantaggi e le criticità del Marocco, che un
potenziale investitore deve valuare con attenzione.

VANTAGGI
• Stabilità politica
• Prossimità geografica
• Tolleranza religiosa e culturale
• Crescita economica
• Bassa inflazione
• Costi del lavoro contenuti
• Apertura agli scambi ed investimenti internazionali
• Sistema logistico ed infrastrutturale in miglioramento
• Valido sistema bancario
• Buone reti di telecomunicazioni
• Piani di investimento nei settori chiave
CRITICITA’

• Povertà
• Analfabetismo
• Disoccupazione
• Potere d’acquisto moderato
• Assenza di materie prime energetiche
• Sanità pubblica carente
• Sistema burocratico complesso
• Corruzione
Il Marocco ha dato prova di stabilità, nonostante la crisi economica e finanziaria mondiale
e le rivolte arabe. Ciononostante, la situazione delle finanze pubbliche resta non del tutto
consolidata, in particolare dal punto di vista del saldo del budget e del livello d’indebitamento
Il deficit budgetario si e deteriorato nel 2013, attestandosi al 7,3% del PIL. Le stime del
Fondo Monetario Internazionale (a seguito di una missione di esperti tenutasi nel
novembre 2014), indica un contenimento del deficit al 6 %. Le concessioni realizzate per
placare le tensioni sociali, (creazione di posti di lavoro di funzionari e di numerosi organi
nell'amministrazione pubblica), il peso crescente della cassa di compensazione che
sovvenziona i prodotti di prima necessita (grano, zucchero), e petroliferi (carburante, gas),
ed il deterioramento progressivo della bilancia commerciale, rendono delicata qualsiasi
manovra finanziaria per il governo. L’esecutivo negli ultimi anni ha effettuato una riforma
della cassa di compensazione che progressivamente ha allegerito i carichi sul budget dello
Stato. Nel 2010 il Marocco ha ottenuto l'Investment grade di Standard & Poors. A dicembre
2014, l'agenzia ha mantenuto il rating sul debito sovrano del Paese a BBB-/A, con
prospettiva “stabile”, grazie al favorevole ciclo macroeconomico e la buona gestione dei
“deficit gemelli”.
Standard & Poors ha inoltre apprezzato le buone performance delle esportazioni ed il
fatto che il Regno del Marocco non sia stato coinvolto nella turbolenta fase della
“primavera araba”.
A fine 2013, il Marocco ha realizzato un anno record in materia di raccolta di fondi a
livello mondiale. Infatti, ha superato l’insieme dei Paesi della zona MENA (0,01%) con un
tasso di penetrazione del Capitale d’Investimento del 0,08%.
Nell’ambito di un’analisi del tasso di cambio, la previsione della sua evoluzione rimane
stabile. Il Marocco è in questi ultimi anni in un regime di tassi di cambio sostanzialmente
fissi. Il valore del dirham e ancorato su un paniere di valute che comprendono
principalmente l’euro ed il dollaro.

Parità in confronto all'Euro ed al Dollaro (Media da Novembre 2014)
                       1 EURO = 10,8 MAD 1 USD = 8,7 MAD
Il governo marocchino nel 2013 ha definito la strategia industriale per il periodo 2014-2020, che
di fatto ha consolidato ed ampliato i positivi risultati registrati durante il precedente decennio nel
settore aerospaziale e automotive. Il piano, che ha creato circa mezzo milione di nuovi posti di
lavoro in tali settori, ha proseguito le politiche adottate nell'ambito del Patto nazionale per
l'Emergenza Industriale, che ha permesso al Paese di favorire l'arrivo di grandi gruppi industriali
come la francese Renault a Tangeri e la canadese Bombardier a Casablanca. Sempre nel 2013 è
stato creato un fondo di 20 miliardi di dirham (1,8 miliardi di euro), destinato ad incentivare le
imprese di nuova installazione in Marocco e che formano il proprio personale. L'obiettivo è stato
quello di ampliare la filiera industriale dei settori areonautici ed automotive in Marocco,
aumentando il numero di produzioni di parti e componenti realizzati nel Paese. Tale strategia ha
creato maggiore valore aggiunto ed un aumentato la capacità competitiva.
Gli altri comparti – obiettivo, oggetto di intervento governativo, sono stati quelli della chimica,
para -chimica e farmaceutica.
Investire in Marocco
Da qualche anno l’interesse delle nostre aziende per il mercato marocchino è sensibilmente
aumentato, con prospettive sempre più numerose di investimento e di partnership con le società
locali. Peraltro, la struttura del sistema economico del Regno (le PMI rappresentano più del 90%
del tessuto economico nazionale e contribuiscono per il 35% al volume delle esportazioni
complessive) è analoga al nostro sistema imprenditoriale.
Il Marocco rientra tra i Paesi beneficiari per interventi agevolati di supporto, assistenza tecnica/
finanziaria e di sviluppo . Ulteriori opportunità sono offerte sia dalla creazione della " Free Zone "
di Tangeri per le operazioni di delocalizzazione di investimenti produttivi sia dal potenziamento
del porto di Tangeri “TANGER MED” e dalla prevista prossima ultimazione dell’ampliamento
dello stesso con il progetto “ TANGER MED II “.
Il Marocco incoraggia gli investimenti esteri, attraverso degli incentivi coordinati dalla Agence
Marocaine de Développement des Investissements AMDI (www.invest.gov.ma/ con sede a
Roma). A livello regionale, sono attivi i Centres Régionaux d'Investissement (es.nella capitale
Rabat www.rabatinvest.ma/ o a Casablanca www.casainvest.ma/), che assistono le aziende
estere interessate a specifiche localizzazioni. La Convenzione contro la doppia imposizione è
stata sottoscritta tra Italia e Marocco nel 1972.
Le società di diritto marocchino posso essere costituite da capitale al 100 % straniero ed i
proventi delle attività delle società estere in Marocco possono essere liberamente trasferiti
all’estero, dopo verifica da parte dell’ Offices de Changes sull’avvenuto pagamento dei crediti a
fornitori e dipendenti locali e delle imposte.
Le aziende italiane interessate a partecipare alle numerose gare d’appalto lanciate dalle autorità
marocchine, possono consultare il sito dedicato www.marchespublics.gov.ma/ e il sito MAE - ICE
http://extender.esteri.it/ .
Costituire una società in Marocco
Le procedure necessarie per la costituzione di una società possono essere svolte direttamente
dall’imprenditore oppure attraverso i Centri Regionali d’Investimento “CRI” presenti in tutte le
Regioni del Regno.
Sono necessari mediamente dieci giorni per la costituzione di una società ( alla “Société
Anonyme, S.A.” corrisponde la nostra S.p.A., alla “Société à Responsabilité Limitée, SARL”,
corrisponde la nostra S.r.l.). Il costo, a titolo orientativo, si aggira tra i 10 mila ed i 15 mila Dirham,
vale a dire tra i 900 e i 1.350 € .
Indipendentemente dall’attività commerciale prescelta, si illustrano di seguito i principali passaggi
obbligatori:
- richiesta di un certificato “certificat negatif“ che autorizza l’utilizzo della denominazione
sociale scelta; la domanda per ottenere tale certificato deve essere inoltrata al Servizio di Registro
Centrale o presso i Centri Regionali di Investimento (CRI);
-la redazione dello Statuto della società, in lingua francese, e la dichiarazione di conformità a cura
 di un notaio;
-registrazione dello statuto presso la Cancelleria del Tribunale commerciale dove ha sede la società
 e pagamento delle imposte sulla società e della tassa di esercizio (licenza );
- versamento e vincolo di un capitale presso una banca locale ( per una S.A. circa il 25% del capitale
versato, per una S.A.R.L. il 100% ) a cura di un avvocato , commercialista o della propria banca;
- trascrizione della costituzione della società, immatricolazione presso il Registro del
Commercio e deposito dei Libri legali;
- iscrizione alla CNSS “Caisse Nationale de Solidarité Sociale” , corrispondente al nostro INPS.
Nel caso di joint-venture, fusioni o partecipazioni in società locali, si suggerisce di consultare
l'ICE - Agenzia per l'internazionalizzazione delle imprese - con sede a Casablanca
Nella stipulazione di contratti con società locali, da non dimenticare di inserire una delle clausole
previste dalla Convenzione Arbitrale ( clausole compromissorie e compromessi arbitrali ) o di
contattare la Camera Arbitrale Nazionale ed Internazionale di Milano, Dipartimento Internazionale.
Aprire un conto bancario
Per l’apertura di un conto bancario intestato ad una società anonima straniera installata nel paese,
sono necessari i seguenti documenti giuridici:
- Statuto aggiornato della società;
-pubblicazione legale relativa alla creazione della società ed eventuali modifiche riguardanti lo
 Statuto;
- relazione sintetica delle attività svolte;
- processi verbali delle delibere delle assemblee generali societarie in cui sono stati nominati gli
amministratori e i membri del Consiglio di Amministrazione;
- i nominativi dei dirigenti e dei mandatari per il funzionamento del conto bancario e copia dei
documenti di identità.
In mancanza degli originali, le fotocopie dei documenti di identità, dello Statuto, dei processi
verbali e dei documenti rilasciati dalle Autorità amministrative, devono essere certificati conformi
all’originale dalle Autorità competenti.
Trattandosi di persone giuridiche aventi sede legale all’estero, i documenti devono essere certificati
conformi all’originale presso i servizi consolari marocchini presenti nei Paesi d’origine o presso le
rappresentanze consolari di questi in Marocco.
Nel caso di documenti redatti in lingue diverse dal Francese o l’Arabo, esse devono essere tradotti
in una di queste due lingue da un traduttore abilitato.
Per l’apertura di un conto corrente bancario da parte di cittadini italiani residenti in Marocco è
invece necessario presentare i seguenti documenti :
- fotocopia della carta di soggiorno ( per l’apertura di un conto in Dirham );
- fotocopia del passaporto ( per l’apertura di un conto in Dirham convertibili ).
                                Politica commerciale e di accesso al mercato
Barriere tariffarie
La politica di smantellamento tariffario (come previsto anche a partire dalla finanziaria 2011)
prosegue , nel complesso, positivamente. Permangono alcuni limiti all’importazione di prodotti
farmaceutici: si segnala, in tale contesto, l’elevato valore dei traffici illegali stimato a circa 1,5
miliardi di Euro. Quanto ai servizi, l’apertura alla concorrenza di settori tradizionalmente affidati ai
monopolisti pubblici avviene con lentezza, ma sembra , tuttavia, registrare importanti progressi.
In particolare, dopo la liberalizzazione del trasporto aereo si è proceduto anche alla
          liberalizzazione dei servizi di telefonia fissa.
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