FONDAZIONE INARCASSA - ROMA WEBINAR 22 GENNAIO 2020
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ORARIO: 14:00 – 16:00 ARGOMENTO: MAROCCO PRESENTAZIONE DEL PAESE RELATORE: Prof. Arch. Walter Gaj Tripiano Myafricancompetition – Greenville Group (Casablanca) UIR Université Internationale de Rabat - Ecole d'Architecture
Il settore delle costruzioni edili rappresenta un elemento cardine della politica socioeconomica del Marocco. La rilevanza di questo settore si manifesta sia per il suo contributo al PIL nazionale (oltre il 6%), sia nell’attrazione di investimenti stranieri soprattutto quelli dei marocchini residenti all’estero, che nella creazione di posti di lavoro. Questo settore impiega, secondo i dati HCP (Alto Commissariato al Piano) del 2014, circa 1,02 milioni di lavoratori, pari al 10% della popolazione attiva totale. Le imprese di costruzioni locali, pari a circa 52.000 società, sono concentrate principalmente nelle grandi città e distribuite geograficamente come segue: 40% a Casablanca; 18% a Rabat e Sale; 8% a Marrakech; 8% ad Agadir; Fes 6%;Tanger 3%; Settat 3%; El Ayoun 2%; Altro 12%. Si tratta di una filiera che ha adottato vari programmi e piani di sviluppo per far fronte sia al bisogno crescente di abitazioni, uffici ed impianti turistici che alla ristrutturazione e riqualificazione delle zone insalubri e di natura non regolamentare.
Dopo una fase di crescita conclusasi nel 2011, il settore delle costruzioni residenziali nel Paese registra ancora un periodo di stasi, confermato dall’andamento dei consumi di cemento. Secondo la Federazione Nazionale delle Costruzioni e dei Lavori Pubblici – FNBTP, dalla fine del 2015 si è registrata una leggera ripresa delle attività, che hanno stabilizzato il consumo del cemento, attraverso sia grandi progetti infrastrutturali che immobiliari. In modo particolare, grazie allo sblocco di finanziamenti per i lavori di ristrutturazione ed alle facilitazioni per il rilascio permessi di lavori di auto – costruzione, avviati dai Marocchini residenti all’estero. Alla luce della congiuntura sfavorevole, il Ministero dell’Habitat ha firmato un accordo “Contrat-Programme” congiuntamente con le relative associazioni professionali di riferimento, per elaborare una visione strategica di un piano “Marocco Costruzioni 2030”. Questo piano ha l’obiettivo di aumentare il Pil del settore del 37% entro il 2020, attraverso 2 pilastri strategici:
1- Riqualificazione del settore: aggiornamento del quadro normativo; ottimizzazione del processo amministrativo; sviluppo delle competenze; miglioramento dell’attrattività e della competitività. 2- Internazionalizzazione ed eccellenza: valorizzare la cultura dell’eccellenza e dell’innovazione; favorire campioni edili nazionali; sviluppare il partenariato pubblico-privato; promuovere il rispetto per l’ambiente e l’accompagnamento all’internazionalizzazione dei costruttori.
Filiera habitat sociale L’edilizia sociale è una politica adottata già dal 2003 per far fronte al fabbisogno locale di abitazioni economiche destinate alle famiglie disagiate, nel quadro del programma “Villes sans Bidonvilles”, che mira all’assorbimento delle baraccopoli delle periferie ed alla modernizzazione dei centri urbani A dicembre del 2007, benefici fiscali sono stati introdotti dalle disposizione della legge finanziaria a favore degli investitori immobiliari per la costruzione di alloggi sociali al prezzo max di 240.000 dhs ( circa 23.000 euro ). Inoltre il Marocco, applicando agevolazioni e sgravi fiscali, ha voluto incoraggiare la popolazione il cui reddito mensile è attorno al salario minimo (290 euro circa), ad acquistare alloggi di basso costo. Negli ultimi anni, si è verificato un calo delle transazioni causato da un eccesso di offerta e da una scelta dei siti di costruzione non oculata, con conseguente flessione dei prezzi di vendita. Visto il decremento della domanda di immobili, le banche hanno progressivamente diminuito i flussi di finanziamento ai nuovi progetti, determinando il calo della liquidità nel comparto (il credito agli investitori immobiliari è sceso del 3,8 % nel corso dei primi quattro mesi del 2015). Dal 2017, anno in cui lo stock di immobili invenduti ha iniziato ad essere assorbito, la situazione di stasi è andata a migliorare progressivamente. Infatti, in base ai dati diramati dal Ministero dell'Habitat Marocchino nel 2015, esistevano 5,8 milioni di alloggi sociali nei centri urbani, di cui il 9% risultavano non occupate.
Filiera Materiali da Costruzioni: Il settore dei materiali da costruzione occupa un posto fondamentale, vista la sua interdipendenza con diverse attività economiche. Da segnalare che l’industria marocchina dei materiali da costruzione è insufficiente a coprire il fabbisogno locale, sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo. La Federazione dei Materiali da Costruzione (FMC) ha creato, in un quadro di collaborazione con associazioni e dipartimenti di riferimento, il Centro Tecnico per i materiali da costruzione “CETEMCO”, per sostenere la produttività, rafforzare la competitività e sviluppare la qualità dei prodotti, contribuendo al contempo allo spirito imprenditoriale, focalizzato sull'innovazione e sulla ricerca. Il mercato del Cemento: un indicatore rilevante dell'evoluzione del settore e l’andamento del cemento riflette lo stato delle costruzioni nel Paese. Dopo una crescita media eccezionale di quasi l'11%. tra il 2005 e il 2010, è stata osservata la stagnazione del settore dall'inizio del 2011, a causa della crisi economica internazionale e dell’eccesso dell’offerta locale e la diminuzione dei flussi di finanziamenti per i nuovi progetti. A fine 2014, il mercato del cemento è diminuito del 5,4 %, registrando cosi' il terzo anno consecutivo di calo della domanda, dopo il 2013 (-6,3%) ed il 2012 (-1,6 %). Tuttavia, il consumo del cemento ha registrato nel mese di novembre 2015 un aumento con un tasso di crescita delle vendite del 15,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ed il trend positivo si è assestato sino ad oggi. In Marocco, vi sono 4 fabbriche di cemento che producono 11 tonnellate all’anno e che coprono tutto il t territorio nazionale. Queste aziende sono: Lafarge Maroc, Ciments du Maroc/(ex Italcementi), Holcim e Asment Temara.
Programmi di Sviluppo Negli ultimi anni, l'attività si è concentrata sulla costruzione di nuove abitazioni nonché sulla ristrutturazione e sullo smaltimento delle baraccopoli esistenti nel Paese. Alcuni programmi sono : - Programma “Villes sans bidonvilles”: questo piano creato dal governo che cofinanzia progetti di costruzione edilizia sociale, nel quadro della lotta contro le baraccopoli e gli alloggi inadeguati. Le principali imprese operanti nel settore sono: Addoha, Al Omrane e la CDG (Cassa di Deposito e di Gestione). -Programma “Nuove Città” : che prevede la creazione di 15 nuove città satellite a Marrakech, Rabat, Casablanca, Tangeri, Agadir e ad Essaouira. L’obiettivo è quello di assorbire il deficit abitativo e di ridurre la saturazione e laconcentrazione di abitanti nelle principali città in piena evoluzione e crescita demografica. Due nuove città pilota sono state realizzate a Tamansourt (Marrakech) e a Tamesna (Rabat), mentre una terza è in costruzione a Zenata (Casablanca).
-Programma “Plan Azur” : Sono in previsione progetti di costruzione zone e strutture turistiche nel quadro del programma “Plan Azur”. La SMIT (http://www.smit.gov.ma/), Società pubblica Marocchina di Ingegneria Turistica, ha Registrato un volume di investimenti di circa 19 miliardi di dirham (pari a circa1,7 miliardi di euro) in edilizia alberghiera nel solo anno 2014, con un incremento di 28.000 posti letto. -Piano “RENOVOTEL” : è un fondo per finanziare programmi di ristrutturazione di strutture alberghiere. Si tratta di un fondo condiviso tra la CDG e Dar Al Damane.
Principali Cantieri in progettazione e/o corso di realizzazione : Pur in un quadro congiunturale in stasi, sono in corso di realizzazione alcuni importanti progetti, finanziati dal settore pubblico o investitori privati. Uno dei settori ritenuti interessanti e’ quello dell’edilizia di lusso, considerando che solo a Casablanca si contano almeno 200.000 famiglie dotate di rilevanti possibilita’ economiche che potrebbero essere interessate a questa tipologia di prodotto. Su questo specifico settore, si rivela che lo standard locale delle rifiniture e’ molto piu’ basso rispetto a quello italiano e pertanto il “Made in Italy” puo’ riscuotere un notevole appeal nel mercato.Tra i grandi progetti residenziali di pregio in corso di costruzione, si ricorda “Casa Green Town”, nella cittadina di Bouskoura, a circa 20 chilometri da Casablanca, che si estende su una superficie di 356 ettari, con 820 ville e 370 appartamenti. Tale cantiere coinvolge ben 100 imprese e 6.000 addetti, impegnati in 40 milioni di ore di lavoro.
Nel settore dell’edilizia residenziale di alta gamma, sono certamente da citare le “torri vegetali”, che sono state completate Nel 2019 da parte del gruppo Yasmine Immobilier nel prestigioso quartiere Anfa a Casablanca. Si tratta di 3 edifici residenziali di 16 piani con 384 appartamenti e 6 attici. Le tre torri saranno quasi Interamente rivestite di bouganville bianche (150 piante per torre), la cui irrigazione sarà garantita da un sistema “goccia a goccia”.
Un altro importante e significativo progetto In via di ultimazione è il nuovo “quartiere della marina” a Casablanca, che Comprende residenze, uffici, centri commerciali e servizi ( tra cui un acquario ).
Il suddetto intervento è in corso di realizzazione ed è chiamato piano Wessal Casablanca-Port, ed è finalizzato alla riconversione dell'area portuale di Casablanca in un polo turistico e culturale, su di un'area totale di 12 ettari. Tale progetto, il cui stanziamento complessivo si aggira intorno ai 6 miliardi di dirham (pari ad oltre 532 milioni di euro), comprenderà la creazione di una marina turistica, il potenziamento del terminal delle crociere, un nuovo porto per la pesca ed il trasferimento degli attuali cantieri navali in un'altra area. L'obiettivo del progetto è di creare un polo turistico integrato che includerà la grande Moschea Hassan II, l'antica medina (opportunamente restaurata) ed il terminal delle crociere, che vede già sbarcare molti turisti americani, attratti dalle atmosfere del famoso film Casablanca del 1942, con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Infatti, il celebre Rick's Café, che riproduce le scene più note di tale film, si inserirà pienamente nel nuovo polo turistico integrato, il cui completamento è previsto entro il 2021. Il progetto include anche una città della scienza su di un'area di 14.000 metri quadri con cinque sale di esposizione permanente (dedicate all'astronomia, l'informatica, le telecomunicazioni), una biblioteca scientifica di 5.000 metri quadri ed una struttura destinata all'insegnamento delle scienze ai bambini tra i 4 ed i 12 anni. Il nuovo polo si completerà con la costruzione di circa 53.000 metri quadri destinati ad uffici, Attività commerciali ed alberghi.
La società Al Manar Development Company, filiale della CDG (istituzione finanziaria pubblica, simile alla nostra Cassa Depositi e Prestiti), ha presentato a gennaio 2015 il plastico relativo al nuovo acquario di Casablanca, la cui inaugurazione è prevista in questo anno. L'acquario, del costo preventivato di 250 milioni di dirham (pari a quasi 23 milioni di euro),è stato costruito nella zona della marina di Casablanca e si sviluppa su di una superficie di 10.000 metri quadrati, cui si aggiungono altri 5.000 metri quadri di spazi verdi ed esercizi commerciali. Il progetto è ispirato all'acquario di Valencia in Spagna (secondo acquario europeo e quarto nel mondo) che attrae oltre 1,5 milioni di visitatori ogni anno, generando ricavi di 35 milioni di euro annui. L'acquario di Casablanca è stato realizzato a cura dell'architetto spagnolo José Maria Tomas Llavador, che ha dichiarato che l'investimento sarà ammortizzato nell'arco di 6-7 anni, trascorsi i quali la struttura inizierà a generare profitti grazie alla vendita dei biglietti, agli spettacoli nel delfinario, all'affitto delle sale per eventi, oltre ad altre attività commerciali e di ristorazione. L'acquario si compone di grandi vasche che riproducono gli ecosistemi tropicale, mediterraneo e oceanico, oltre alla vasca degli squali, che include un tunnel percorribile di 22 metri di lunghezza. La vasca più grande ha una capacità di 3.500 metri cubi, mentre il delfinario è dotato di spalti per accogliere 1.500 spettatori.
Nella “valle del Bouregreg” a Rabat è in corso un importante intervento urbano ( tassello del progetto di sviluppo integrato 2014-2018 chiamato “Rabat città della luce Capitale culturale del Marocco su una superficie complessiva di 110 ha ed un investimento complessivo di 584 milioni di Euro) che comprende, tra l’altro, la realizzazione del grattacielo più alto d’Africa (250 m e 55 piani), in costruzione da fine 2018 (impresa cinese), il Gran Teatro di Rabat progettato dall’archi. Zaha Hadid in fase di ultimazione, la Casa dell’Arte e della Cultura, gli Archivi Nazionali del Regno del Marocco e il Museo Archeologico.
Nel comparto dell’edilizia eco-compatibile, da ricordare il progetto in corso di realizzazione della città verde di Benguérir, situata a 30 minuti da Marrakech, che si estende su 1.000 ettari e accoglierà, una volta terminato, una popolazione di 100.000 abitanti. Si tratta di un progetto d’avanguardia, in cui i servizi urbanistici saranno improntati alla valorizzazione dell’ambiente e alla tutela degli spazi naturali (gestione ottimale delle risorse idriche, ricilaggio, autobus elettrici, produzione di energia da fonti rinnovabili, piste ciclabili). L’obiettivo della città verde di Benguérir, intitolata al Re Mohammed VI, sarà quello di ottenere la cerificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design, standard USA per l’edilizia ecocompatibile). La città di Benguérir è una città universitaria nel cui polo è inserito anche il Politecnico Mohammed VI progettato dall’arch. Ricardo Bofill.
Il settore del turismo: per dare impulso al settore del Turismo, il governo ha lanciato questo programma qui consiste la costruzione di 7 nuovi stazioni balneari. Il finanziamento di questi progetti provviene principalmente dallo Stato, dal Fondo Hassan II, dalla CDG e dai Promotori e Costruttori di fama internazionale. In particolare, la realizzazione di progetti turistici ad alto valore aggiunto, nelle aree considerate emergenti in Marocco per tale comparto, rientra tra gli obiettivi da conseguire nell'ambito della strategia governativa di sviluppo turistico, denominata Vision 2020, che si prefigge di ampliare la capacità alberghiera totale a 375.000 posti letto e di creare 17.000 nuovi posti di lavoro nel comparto. Il piano strategico si propone di attrarre in Marocco almeno 20 milioni di visitatori esteri entro il 2020 e di collocare il Paese tra le prime 20 destinazioni turistiche mondiali. La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha sottoscritto nel 2016 un accordo con il gruppo immobiliare marocchino Alliances Hospitality, per la concessione di un prestito di 10 milioni di euro, destinati a confluire in un piano di investimento alberghiero dal valore complessivo di 50 milioni di euro. Tale progetto sarà coordinato da un'apposita società mista creata nell'ambito dell'accordo (denominata Alliances Hotel Investment) controllata al 60 % da Alliances Hospitality, mentre la restante quota del 40 % sarà detenuta dalla BERS. Il piano di investimento prevede la costruzione di 4 alberghi di categoria 3 e 4 stelle, di cui due a Casablanca e due a Marrakech. I primi due hotel, da costruirsi nell'ambito del progetto immobiliare Sindibad Beach Resort a Casablanca, saranno posizionati a poca distanza dalla spiaggia, dal parco a tema Sindibad e dal Morocco Mall. I due nuovi alberghi della capitale economica marocchina potranno cosi' attrarre una clientela sia turistica che d'affari.
Il gruppo Aksal ( http://www.groupeaksal.com/ ), operante nel settore franchising e distributore in Marocco di una trentina di marchi prestigiosi (tra cui Fendi, Ralph Lauren, Galeries Lafayette, FNAC, Gap), ha sottoscritto a marzo 2015 un accordo con il fondo d'investimento Wessal Capital per la costruzione di un nuovo mega mall nella capitale marocchina Rabat. Wessal Capital, che creerà un'apposita joint venture con Aksal per la costruzione e gestione del mall, è un gruppo finanziario che ricomprende 5 fondi sovrani, tra cui quello del Marocco e dei Paesi del Golfo. A seguito del successo registrato con il Morocco Mall di Casablanca ( www.moroccomall.net ), il piu' grande centro commerciale di lusso in Africa (200.000 metri quadri di spazi espositivi) inaugurato nel dicembre 2011, Aksal e Wessal intendono riprodurre tale modello distributivo a Rabat. Il Morocco Mall di Rabat, che sarà progettato dallo stesso studio di architettura che ha realizzato quello di Casablanca, si estenderà su di un'area di 6 ettari ed accoglierà oltre 200 punti vendita, oltre a ristoranti e servizi per l'intrattenimento, tra cui un cinema. Saranno significativi i benefici anche dal punto di vista occupazionale, in quanto il nuovo mall di Rabat creerà 3.000 posti di lavoro diretti ed indiretti.
A Casablanca è stato annunciato nel 2016 un articolato “Piano di Rilancio” della capitale economica marocchina, che prevede uno stanziamento complessivo di 2,82 miliardi di dirham, pari a circa 249 milioni di euro. Il piano include numerose attività volte a migliorare i servizi basilari della città, come l'illuminazione, l'acqua potabile, l'elettricità, la rete fognaria e, in generale, la qualità della vita dei residenti di Casablanca. In particolare, circa 42 milioni di euro saranno investiti nel miglioramento della raccolta dei rifiuti, mentre 32 milioni di euro saranno dedicati alla rete stradale (per la ristrutturazione di 19 grandi viali e 13 importanti crocevia per il traffico automobilistico cittadino). Da ricordare i lavori in corso del gran teatro di Casablanca, dal costo di 125 milioni di euro, la cui inaugurazione è prevista in questi mesi. Sulle prospettive future di Casablanca, da sottolineare che la nota società di revisione e consulenza Price Waterhouse Coopers ( http://www.pwc.com/ ) ha diramato nel 2016 la prima edizione dello studio “Into Africa: The Continent's Cities of opportunities”, che stila la graduatoria delle città africane con il piu' elevato potenziale di sviluppo nel prossimo futuro. Attraverso tale analisi, PWC si propone di agevolare le decisioni degli investitori internazionali e delle istituzioni governative. Lo studio ha analizzato le 20 aree urbane piu' dinamiche in Africa, valutate su 4 indicatori: l'andamento dell'economia, la dotazione di capitale umano, le infrastrutture e la dinamica demografica.
Le prime 5 città in tale speciale graduatoria sono: Il Cairo, Tunisi, Johannesburg, Casablanca ed Algeri. La capitale economica marocchina è risultata la prima nella valutazione economica, in considerazione dell'ampio numero di aziende presenti, il valido sistema finanziario ed il buon livello del PIL procapite. In termini di infrastrutture, Casablanca si posiziona al primo posto continentale riguardo ai trasporti, detenendo la terza posizione nel parametro del collegamento con l'aeroporto internazionale e quarto in quello relativo alla sicurezza sulle strade. Il primo posto di Casablanca nelle infrastrutture è da attribuirsi anche al nuovo collegamento ferroviario ad alta velocità con Tangeri e Rabat, alla nuova marina in corso di costruzione ed alla rete di tram che verrà ampliata di 80 chilometri nel prossimo futuro. Le criticità di Casablanca sono invece indicate nelle basse posizioni in graduatoria relative ai rischi connessi all'approvvigionamento idrico (16°) e all'andamento demografico (19°).
A Marrakech, celebre località turistica marocchina, è in corso da parte della municipalità la riconversione di ben 38 ettari di area urbana da destinarsi a spazi verdi e ricreativi, con la doppia finalità di elevare la qualità della città per i residenti e visitatori e di decongestionare il traffico in alcune aree della città in cui è divenuto ormai caotico. L'area, situata nel quartiere Bab Doukkala, era precedentemente occupata da un grande mercato all'ingrosso e da una stazione di pullman. Il progetto di riconversione, dal costo previsto di oltre 46 milioni di euro in finanziamento misto pubblico - privato, prevede la realizzazione di un grande parco con ampi percorsi pedonali, ispirati alle ramblas di Barcellona. Tali spazi verdi, oltre a svolgere funzione ricreativa e di aggregazione sociale, saranno collocati tra la vecchia medina e la città nuova di Marrakech. Il progetto prevede la costruzione di idonee aree di parcheggio e l'organizzazione di un servizio di trasporto pubblico a zero impatto ambientale. Il trasferimento del mercato all'ingrosso e della stazione di pullman verso una zona periferica permetterà il decongestionamento del traffico dai mezzi pesanti che precedentemente attraversavano il centro storico di Marrakech.
A Tangeri, è in corso di attuazione dal 2016 un piano di rilancio infrastrutturale e turistico per un valore complessivo di 7,67 miliardi di dirham (pari a 680 milioni di euro). Il piano strategico si pone come obiettivi lo sviluppo economico, il miglioramento dell'ambiente culturale e l'inclusione sociale nella città. Tra le opere previste nel progetto, c'e' il Centro delle Arti e della Cultura, che sorgerà al centro della baia di Tangeri, sarà dotato di un teatro con 1.500 posti ed una scuola di recitazione, includerà due sale di prova per musica, danza ed arti figurative, oltre a delle sale di incisione. Il costo stimato dell'opera è pari a 8,8 milioni di euro. Per debellare l'analfabetismo e potenziare l'offerta didattica della città, sono in attuazione programmi per la costruzione di 27 strutture scolastiche, con un investimento programmato di 33 milioni di euro. Tra le opere infrastrutturali in corso, da ricordare la nuova stazione per TIR, corrieri locali ed autobus, che si sviluppa su 4,6 ettari ed è attrezzata con 50 banchine di parcheggio per autocarri, oltre a sale d'attesa e ristoro ed aree per uffici ed esercizi commerciali. Altre infrastrutture programmate per favorire lo sviluppo economico di Tangeri sono il mercato all'ingrosso di frutta e verdura (costo 7 milioni di euro) e il nuovo mattatoio (6 milioni di euro). Infine, con l'obiettivo di incrementare il potenziale turistico della Città, sono previste delle opere di restauro delle famose Grotte d'Ercole, principale attrattiva naturalistica della città.
Sempre a Tangeri è in costruzione la città dello sport, il cui costo complessivo è stimato in 600 milioni di dirham (pari a 53 milioni di euro), frutto di una partnership pubblico - privata, che vede coinvolti i Ministeri dell'Interno, della Gioventu' e dello Sport, dell'Economia, dell'Istruzione, la Cassa Depositi e il Comune di Tangeri, oltre ad investitori privati. La struttura comprende un complesso dedicato al tennis con campo centrale, gradinate per 3.500 spettatori, sale conferenze, spogliatoi ed infermeria, oltre a 17 altri campi di allenamento ed un club. Sono previsti anche una piscina olimpionica (50 x 25 metri), con gradinate per 2.000 spettatori, sala stampa, palestre e spogliatoi. Il campo da calcio sarà in erba sintetica ed avrà gradinate per 4.000 appassionati, oltre alle strutture necessarie per gli atleti e gli arbitri. La città dello sport di Tangeri, costruito secondo i più elevati standard internazionali, si completerà con campi da pallacanestro e pallavolo, un albergo, una clinica dedicata alla medicina dello sport ed un centro commerciale. Anche la città di Salè ha in corso un piano di rilancio urbanistico, per un importo di quasi 90 milioni di euro, che prevede il restauro della antica medina, la ristrutturazione del lungomare, la manutenzione di momumenti ed edifici storici.
Da segnalare infine il progetto di rilancio metropolitano della città di Tétouan (collocata sulla costa mediterranea), avviato nel quinquennio 2014 – 2018 con uno stanziamento di 5,5 miliardi di dirham (circa 485 milioni di euro). Tale piano di ristrutturazione urbana di Tétouan (che segue analoghi programmi avviati per le città di Casablanca, Tangeri e Marrakech) prevede l'ampliamento e la modernizzazione della rete viaria, lo sviluppo della zona industriale, la creazione di un polo per le attività artigianali, la costruzione di un mercato all'ingrosso per i prodotti ittici e per l'ortofrutta, un mattatoio con annesso mercato delle carni.
Il settore delle infrastrutture presenta indubbiamente importanti opportunità nei prossimi anni: il Ministero competente ha diramato il piano di potenziamento da attuare entro il 2035 (i bandi di gara sono disponibili a pag. http://www.equipement.gov.ma/Appels-doffres/ ). Tale programma di lungo periodo si articola sulle infrastrutture da realizzare nei prossimi vent'anni in ambito stradale, ferroviario, portuale ed aeroportuale. Per quanto riguarda il settore stradale, il Piano «Routes 2035» Prevede la realizzazione e la ristrutturazione di 7.000 km di strade statali, 1.273 km di autostrade e 24.000 km di strade rurali, oltre ad un programma di manutenzione di oltre 2.000 km di strade ogni anno. Nel dettaglio, il piano del Ministero prevede la creazione di una rete autostradale che collegherà i principali centri urbani del Paese, ogni regione ed i porti ed aeroporti, oltre alla realizzazione di uno studio per collegare la città di Guelmim alla frontiera con la Mauritania. Principale committente di queste opere è «Autoroutes du Maroc» ( www.adm.co.ma ).
Nel settore ferroviario, il programma comprende progetti di linee normali (2.743 km) e di linee ad alta velocità (1.500 km), oltre al potenziamento della rete ferroviaria regionale di Casablanca. In merito agli investimenti nel settore aeroportuale, la nuova strategia include la realizzazione del nuovo terminal di Marrakech e di Casablanca, nonché ampliamenti degli aeroporti già presenti sul territorio, al fine di incrementare la loro capacità. Per quanto concerne le infrastrutture portuali, è prevista la costruzione di sei nuovi poli marittimi, l’espansione di sette strutture e la ristrutturazione di cinque porti già esistenti (tra le opere portuali più importanti, ricordiamo l’espansione di Tanger Med ed i nuovi grandi porti di Kenitra e Nador). Secondo le stime del Ministero, tale ambizioso programma di potenziamento infrastrutturale richiederà investimenti per circa 55 miliardi di euro, che dovranno essere reperiti anche a seguito di partenariati pubblico - privati. I principali committenti sono le Ferrovie dello Stato (www.oncf.ma ), l’ Ufficio nazionale degli Aeroporti ( www.onda. ma ), l’Agenzia nazionale dei Porti (www.anp.org.ma ). Molto importante anche il piano di mobilità di Casablanca, con 3 linee di tram di prossima costruzione (http://casatransport.ma/)
Il Marocco ha subito ben 20 periodi di siccità negli ultimi 35 anni, che hanno causato ingenti danni all'agricoltura e disagi alla popolazione. Per fronteggiare il crescente fabbisogno idrico del Marocco, il Governo di Rabat ha elaborato un Piano Nazionale dell'Acqua (con stanziamenti previsti di 20 miliardi di euro entro il 2030) che si propone una gestione più efficiente ed una distribuzione più estesa di tale risorsa. E‘ prevista la costruzione di ben 59 nuove dighe, di cui 28 di grande portata, che consentiranno la disponibilità di ulteriori 2,5 miliardi di metri cubi d'acqua all'anno. Il governo marocchino ha inoltre annunciato l'avvio di uno studio per la realizzazione di un'imponente opera idraulica nord - sud, denominata autostrada dell'acqua, che trasporterà 845 milioni di metri cubi d'acqua dai ricchi bacini idrici del nord verso quelli più esigui del sud, con l'obiettivo di riequilibrare le dotazioni nel Paese. Nel contesto della rarefazione delle risorse idriche, la desalinizzazione dell’acqua marina appare come un’alternativa interessante per il Marocco. E’ in corso di costruzione, da parte di un consorzio formato dalla società marocchina Inframaroc e dalla spagnola Abengoa, una stazione di dissalazione nella regione di Agadir, del valore di circa 90 milioni di euro. La nuova stazione di dissalazione avrà una capacità di produzione iniziale di 100 mila metri cubi d'acqua al giorno, che potrà essere estesa fino a 200 mila metri cubi /giorno a seconda delle esigenze. La progettazione e la realizzazione di impianti di trattamento acque reflue rappresentano anch’esse un mercato interessante e in espansione.
Sempre in ambito di utilizzo delle fonti rinnovabili, è da segnalare che il Marocco sta procedendo con la realizzazione di grandi Impianti nel rispetto del programma governativo denominato Piano Energia, che prevede entro il 2030 la copertura del 52% del fabbisogno energetico totale nazionale tramite energia prodotta da fonti rinnovabili. Per le caratteristiche meteo particolarmente favorevoli, oltre agli impianti idroelettrici, il Marocco sta concentrando l’attività sugli impianti ftv ed eolici. Unica nota importante negativa è rappresentata dal fatto che, ad oggi, la rete elettrica non è in grado di acquistare energia prodotta dagli utenti, limitando cosi’ fortemente lo sviluppo dei piccoli-medi impianti (quelli realizzati sono di fatto tutti impianti a “isola” con o senza accumulo). Esempi significativi sono la nuova Centrale solare a concentrazione (Noor I-II-III) più grande del mondo ( 3000 ha ), inaugurata nel 2018 a Ouarzazate, e il nuovo Parco Eolico da 850 MW in realizzazione a Boujdour dal consorzio costituito dalla società marocchina Nareva Holding e dall’italiana Enel Green Power.
Per quanto riguarda le forme di collaborazione tra gli Architetti/Ingegneri liberi professionisti italiani e quelli marocchini, è da segnalare che l’iscrizione agli Ordini professionali dei primi non viene riconosciuta dalla legge marocchina. In termini pratici cio’ significa che il professionista locale è di fatto l’unico responsabile dell’incarico mentre il professionista straniero potrà figurare come partner/collaboratore/socio di ATP senza poter esercitare funzioni dirette nel rapporto professionale con il Committente (diritti/doveri sono cioè esclusivamente in capo al professionista marocchino). I contratti siglati tra le parti, seppur con validità dal punto di vista giuridico, tutelano comunque il professionista marocchino in quanto non possono contenere articoli che esprimano accordi contro legge. Inoltre, per i motivi sopra esposti, la Direzione dei Lavori puo’ essere svolta esclusivamente dal professionista marocchino, quindi il partner straniero puo’ eventualmente fungere come supporto ma nulla più. E’ di fatto molto frequente l’insorgere di problemi in cantiere legati alla complessità dell’opera o agli elaborati progettuali esecutivi realizzati del professionista straniero, problemi che, per svariati motivi, il professionista marocchino non è in grado di risolvere. Diventa quindi fondamentale la scelta del partner locale prima di affrontare qualsiasi prestazione, sia essa sotto forma di incarico privato, incarico pubblico, concorso di architettura o appalto integrato. Di norma il consiglio è quello di collaborare con studi professionali marocchini indicati dalle strutture o dalle istituzioni italiane presenti sul posto, o con realtà già abituate a lavorare con strutture straniere. Un settore che puo’ essere interessante per un professionista italiano è quello dell’insegnamento o della formazione: la preparazione degli architetti e ingegneri italiani è di alto livello e viene riconosciuta e apprezzata in Marocco e nel resto del Continente africano.
PARTE 2. QUADRO GENERALE E MACROECONOMICO
Il Marocco e situato a Nord Ovest dell'Africa e si estende su 710.850 kmq (Italia : 301.336 kmq). Il Paese confina a Nord con lo Stretto di Gibilterra ed il Mar Mediterraneo, a Sud con la Mauritania, ad Est con l'Algeria e ad Ovest con l'Oceano Atlantico. Il territorio marocchino dispone di un ampio accesso al mare, con 3.500 km di coste.
Il territorio è diviso in tre grandi regioni naturali : ■ Le pianure ed altipiani dell’Atlantico ; ■ Le catene montagnose del Rif, del medio ed alto Atlante ; ■ La regione sahariana e pre-sahariana. Il Marocco conta 32,6 milioni di abitanti ed ha triplicato la sua popolazione in cinquanta anni ; il 55 % della popolazione marocchina ha meno di 30 anni. Evoluzione della popolazione per gruppi d'età 1960 1982 1994 2015 0-14 anni 44,4% 42,2% 37,0% 32,2% 15-59 anni 48,4% 51,5% 55,9% 56,6% 60 anni e + 7,2% 6,3% 7,1% 11,2%
La densita della popolazione in Marocco e di 45,8 abitanti per chilometro quadrato (202 ab./kmq in Italia). Questa cifra non illustra la ripartizione disomogenea dei Marocchini nel loro territorio. I litorali e le colline pre-riffane raggruppano la maggior parte della popolazione L’esodo rurale massiccio rafforza, inoltre, il processo d’urbanizzazione lungo gli assi stradali L’arabo letterario e l'amazigh (lingua berbera) sono le due lingue ufficiali, ma la maggioranza dei Marocchini parla la darija (arabo dialettale). Il Francese rimane a tutt’oggi la lingua straniera di predilezione, particolarmente nella popolazione istruita, agiata, cosi come nelle generazioni piu’ mature che hanno conosciuto il protettorato francese. Inoltre il Francese e la lingua degli affari. L’uso dello Spagnolo e principalmente localizzato nel Nord del Paese, legato al protettorato della Spagna ed alla sua prossimità geografia. Infine, l’Inglese e il Tedesco sono utilizzati piu di rado, ad eccezione delle regioni turistiche come Marrakech o Agadir. In questi ultimi anni, per effetto del rientro di marocchini emigrati in Italia negli anni passati, è possibile incontrare piu’ facilmente persone che parlano l’italiano. Il livello d’istruzione della forza lavoro rimane relativamente basso, visto che circa 50 % dei lavoratori non possedevano, nel 2013, alcun diploma. D’altronde, il Marocco soffre di un tasso d’analfabetismo ancora elevato, pari al 39,5% (circa 10 milioni d'individui) nel 2013.
Istituzioni ed organizzazioni amministrative Il Marocco è una monarchia costituzionale. Il Re è capo dello Stato. E’ l’uomo chiave del sistema politico marocchino. Oltre al suo ruolo politico preminente, è anche detentore del potere spirituale, in quanto figura principale dei credenti. Fino all’inizio del 2011 Sua Maestà Mohammed VI, Re del Marocco dal 1999, sceglieva il Primo ministro tenendo conto della maggioranza in parlamento. A seguito dei movimenti popolari della Primavera Araba e al fine di limitare i rischi di sommosse in Marocco, il Re Mohammed VI ha annunciato il 9 marzo 2011 una riforma della Costituzione, con l’obiettivo di potenziare il pluralismo, i diritti dell'uomo e le libertà individuali, e a ridurre i propri poteri a favore di un Capo del governo eletto dal Parlamento. Questa riforma è stata convalidata con il referendum del 1° luglio 2011. Il potere legislativo, bicamerale, è esercitato dalla Camera dei Rappresentanti, composta da 395 membri eletti ogni cinque anni a suffragio universale diretto, e la Camera dei Consiglieri, composta da 120 membri eletti per sei anni a suffragio universale indiretto. Il territorio nazionale e diviso in 16 regioni (le wilaya), 26 prefetture e 45 province.
Il Marocco sta attuando un processo di decentramento, finalizzato allo sviluppo locale. Gli sforzi di decentramento proseguono con la Carta sulla sistemazione del territorio del 2005. Nel 2010 una proposta di quadro legale e di modello di regionalizzazione avanzata è stata presentata da una commissione consultiva dando ampie prerogative alle regioni. Queste prerogative sono state riprese nella riforma della costituzione del 2011. La nuova suddivisione si presenta come segue : 12 regioni, 75 province e 1.503 comuni. Multipartitismo Esistono una quarantina di partiti politici in Marocco. Tra i più importanti, si puo’ citare il Partito Giustizia e Sviluppo (PJD) (islamista moderato), il partito dell’Istiqlal (nazionalista), il Partito Autenticità e Modernità (PAM), il Movimento Popolare (MP), il Raggruppamento Nazionale degli Indipendenti (RNI), l’Unione Socialista delle Forze Popolari (USFP) e l’Unione Costituzionale (UC). Il Partito dell’Istiqlal è il piu antico del Marocco.
Apertura internazionale Il Marocco è membro delle principali organizzazioni internazionali come l'OMC (1995), l'ONU (1956), il FMI e la Banca Mondiale. Ha ratificato il protocollo di Kyoto nell’ambito della convenzione-quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Il Marocco è a pieno titolo membro dell’Ufficio del Centro di sviluppo dell’OCSE dal 2009, ma non è ancora Paese membro dell'OCSE. Il Marocco è membro fondatore dell'Unione per il Mediterraneo (UPM), costituita a Parigi il 31 luglio 2008. Beneficia inoltre, dall’ottobre 2008, dello "statuto avanzato" implicante un rafforzamento delle relazioni con l'Unione Europea in ambito politico, nel quadro dell'accordo di libero-scambio con l'Unione europea. Nel triennio 2011 - 2013, il Marocco ha beneficiato di doni dall'Unione Europea, nell'ambito della PEV (Politica Europea di Vicinato) per un importo complessivo di 580,5 milioni di euro, di cui 335 milioni solo nello scorso anno. Per il 2014, sono state stanziate ulteriori sovvenzioni al Marocco per un importo complessivo di 250 milioni di euro, finalizzati alla cooperazione plurisettoriale. I fondi UE vanno a sostegno di varie politiche volte allo sviluppo socio - economico del Marocco, tra cui la formazione (89,9 milioni di euro nel 2014), l'agricoltura (60 milioni), la sanità (50 milioni).
L'Unione Europea è il piu' importante partner commerciale del Marocco e sono già vigenti accordi di liberalizzazione degli scambi nei comparti dei prodotti industriali e dell'agricoltura, che hanno eliminato i dazi doganali in numerosi settori merceologici. Il Marocco esporta verso la UE principalmente abbigliamento, prodotti agricoli, parti meccaniche e componenti per mezzi di trasporto. La cooperazione tra l’Unione europea ed il Marocco nell’ambito delle organizzazioni internazionali, in particolare il Consiglio dei diritti Umani delle Nazioni Unite, si è ampliata anche grazie all’elezione del Marocco come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il periodo 2012 - 2013. Nel contesto della "primavera araba", il Marocco ha partecipato attivamente al gruppo di contatto delle Nazioni Unite per la risoluzione del conflitto in Libia ed ha cooperato strettamente con l’Unione Europea a proposito del rispetto dei diritti dell’uomo in Siria. Il Marocco ha sviluppato i contatti con il Consiglio dell’Europa nel campo dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Ha ottenuto lo statuto di "Partner per la democrazia" presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio dell’Europa, ed è in corso una cooperazione tripartita Marocco/Consiglio dell’Europa/UE.
Dati e tendenza dell’economia L’economia marocchina si caratterizza per una crescita costante (+ 4 % nel 2013), bassa inflazione (2,5 % nel 2013), costo del lavoro contenuto (il salario minimo è pari a circa 300 € al mese) ed un ampio grado di apertura agli scambi internazionali (accordo di libero scambio con gli USA nel 2005 ed accordi di liberalizzazione dei prodotti industriali ed agricoli con l’UE nel 2008, oltre a FTA con Emirati Arabi, Turchia, Tunisia,Egitto, Giordania). La Banca Mondiale prevedeva per il Marocco una crescita del Prodotto Interno Lordo del 3,6 % nel 2014 (inferiore alle stime del governo, collocate al 4,2 %). Le previsioni per gli anni successivi sono state ancora più positive: 4,4 % nel 2015 e 4,7 % nel 2016. Tali incoraggianti prospettivedi crescita, confermate nel corso degli anni, rendono l'economia marocchina come una delle più solide e stabili nell'area MEDA,attraversata da profonde crisi politiche e socio-economiche.
L'UNCTAD ha rilevato che, mentre tutto il Nord Africa vede complessivamente una diminuzione dell'1,8 % nell'afflusso di investimenti diretti esteri, il Marocco nel 2013 ha ricevuto IDE per un importo di 3,5 miliardi di dollari, mantentendo il primato nell’area, con un incremento del 24 % rispetto all'anno precedente. L'Unione Europea è il piu' importante partner commerciale del Marocco e sono già vigenti accordi di liberalizzazione degli scambi nei comparti dei prodotti industriali e dell'agricoltura, che hanno eliminato i dazi doganali in numerosi settori merceologici. Il Marocco esporta verso la UE principalmente abbigliamento, prodotti agricoli, parti meccaniche e componenti per mezzi di trasporto. E’ in corso di negoziazione tra UE e Marocco l’ Accordo di Libero Scambio Completo ed Approfondito (ALECA) che permetterà di portare a termine il processo di liberalizzazione già in atto ed innalzare il livello di interscambio UE - Marocco, favorendo anche la competitività dei prodotti marocchini sul mercato europeo. Secondo la Commissione Europea, l’ALECA apporterà all’UE ulteriori benefici stimati in 1,4 miliardi di euro, con un impatto positivo sui flussi commerciali.
Il governo marocchino ha approvato dei programmi di investimento nei principali settori economici nazionali che, grazie ad importanti stanziamenti, puntano allo sviluppo del Paese, con conseguenti benefici di carattere socio-economico. SETTORE PIANO OBIETTIVO Sviluppo delle 7 specializzazioni mondiali del Marocco (offshoring, automobile, elettronica, Patto Nazionale per l'Emergenza industriale Industria prodotti del mare, aeronautica, tessile e (PNEI) cuoio,agroalimentare) e approntamento di 22 Piattaforme industriali integrate Sviluppo d'una agricoltura moderna e Agricoltura Piano Verde competitiva Potenziamento alberghiero di numerose zone Turismo Piano Azzurro balneari / Promozione dello sviluppo sostenibile Commercio Rawaj Sviluppo di moderni canali di distribuzione Valorizzazione dei prodotti della pesca e Pesca Halieutis ammodernamento delle unità produttive Rendere dinamiche le tecnologie Nuove Tecnologie Maroc Numéric 2013 dell'informazione e della comunicazione Logistica Strategia Logistica Realizzazione delle zone logistiche multi flusso Promozione delle energie rinnovabili e Energia Piano Energia dell'efficacia energetica
Tali politiche di sviluppo hanno certamente favorito l’afflusso di investimenti diretti esteri (IDE) in Marocco, aumentati del 24% durante il 2013. L'UNCTAD ha rilevato che, mentre tutto il Nord Africa vede complessivamente una diminuzione dell'1,8 % nell'afflusso di investimenti diretti esteri, il Marocco nel 2013 ha ricevuto IDE per un importo di 2,5 miliardi di euro, mantenendo il primato nell’area. Gli investimenti Italiani in Marocco rappresentano il 2,57% del totale degli IDE 2013. In base alla banca dati Reprint, sono circa 120 le imprese italiane stabilite in Marocco, operanti nei settori tessile, dell’acciaio, dei servizi.
PAESE AMMONTARE (ML €) QUOTA IN % Francia 839,34 33,30% Emirati Arabi Uniti 439,11 17,44% Arabia Saudita 156,65 6,20% Spagna 151,84 6,03% Belgio 119,03 4,73% Svizzera 116,69 4,67% Gran Bretagna 116,18 4,61% Stati Uniti 110,59 4,39% Italia 64,72 2,57% Altri Paesi 404,25 16,06% TOTALE 2.517,03 100,00%
Di seguito sono riportati i logo di alcuni importanti multinazionali che hanno attività industriali in Marocco.
La tabella seguente indica in maniera sintetica i vantaggi e le criticità del Marocco, che un potenziale investitore deve valuare con attenzione. VANTAGGI • Stabilità politica • Prossimità geografica • Tolleranza religiosa e culturale • Crescita economica • Bassa inflazione • Costi del lavoro contenuti • Apertura agli scambi ed investimenti internazionali • Sistema logistico ed infrastrutturale in miglioramento • Valido sistema bancario • Buone reti di telecomunicazioni • Piani di investimento nei settori chiave
CRITICITA’ • Povertà • Analfabetismo • Disoccupazione • Potere d’acquisto moderato • Assenza di materie prime energetiche • Sanità pubblica carente • Sistema burocratico complesso • Corruzione
Il Marocco ha dato prova di stabilità, nonostante la crisi economica e finanziaria mondiale e le rivolte arabe. Ciononostante, la situazione delle finanze pubbliche resta non del tutto consolidata, in particolare dal punto di vista del saldo del budget e del livello d’indebitamento Il deficit budgetario si e deteriorato nel 2013, attestandosi al 7,3% del PIL. Le stime del Fondo Monetario Internazionale (a seguito di una missione di esperti tenutasi nel novembre 2014), indica un contenimento del deficit al 6 %. Le concessioni realizzate per placare le tensioni sociali, (creazione di posti di lavoro di funzionari e di numerosi organi nell'amministrazione pubblica), il peso crescente della cassa di compensazione che sovvenziona i prodotti di prima necessita (grano, zucchero), e petroliferi (carburante, gas), ed il deterioramento progressivo della bilancia commerciale, rendono delicata qualsiasi manovra finanziaria per il governo. L’esecutivo negli ultimi anni ha effettuato una riforma della cassa di compensazione che progressivamente ha allegerito i carichi sul budget dello Stato. Nel 2010 il Marocco ha ottenuto l'Investment grade di Standard & Poors. A dicembre 2014, l'agenzia ha mantenuto il rating sul debito sovrano del Paese a BBB-/A, con prospettiva “stabile”, grazie al favorevole ciclo macroeconomico e la buona gestione dei “deficit gemelli”.
Standard & Poors ha inoltre apprezzato le buone performance delle esportazioni ed il fatto che il Regno del Marocco non sia stato coinvolto nella turbolenta fase della “primavera araba”. A fine 2013, il Marocco ha realizzato un anno record in materia di raccolta di fondi a livello mondiale. Infatti, ha superato l’insieme dei Paesi della zona MENA (0,01%) con un tasso di penetrazione del Capitale d’Investimento del 0,08%. Nell’ambito di un’analisi del tasso di cambio, la previsione della sua evoluzione rimane stabile. Il Marocco è in questi ultimi anni in un regime di tassi di cambio sostanzialmente fissi. Il valore del dirham e ancorato su un paniere di valute che comprendono principalmente l’euro ed il dollaro. Parità in confronto all'Euro ed al Dollaro (Media da Novembre 2014) 1 EURO = 10,8 MAD 1 USD = 8,7 MAD
Il governo marocchino nel 2013 ha definito la strategia industriale per il periodo 2014-2020, che di fatto ha consolidato ed ampliato i positivi risultati registrati durante il precedente decennio nel settore aerospaziale e automotive. Il piano, che ha creato circa mezzo milione di nuovi posti di lavoro in tali settori, ha proseguito le politiche adottate nell'ambito del Patto nazionale per l'Emergenza Industriale, che ha permesso al Paese di favorire l'arrivo di grandi gruppi industriali come la francese Renault a Tangeri e la canadese Bombardier a Casablanca. Sempre nel 2013 è stato creato un fondo di 20 miliardi di dirham (1,8 miliardi di euro), destinato ad incentivare le imprese di nuova installazione in Marocco e che formano il proprio personale. L'obiettivo è stato quello di ampliare la filiera industriale dei settori areonautici ed automotive in Marocco, aumentando il numero di produzioni di parti e componenti realizzati nel Paese. Tale strategia ha creato maggiore valore aggiunto ed un aumentato la capacità competitiva. Gli altri comparti – obiettivo, oggetto di intervento governativo, sono stati quelli della chimica, para -chimica e farmaceutica.
Investire in Marocco Da qualche anno l’interesse delle nostre aziende per il mercato marocchino è sensibilmente aumentato, con prospettive sempre più numerose di investimento e di partnership con le società locali. Peraltro, la struttura del sistema economico del Regno (le PMI rappresentano più del 90% del tessuto economico nazionale e contribuiscono per il 35% al volume delle esportazioni complessive) è analoga al nostro sistema imprenditoriale. Il Marocco rientra tra i Paesi beneficiari per interventi agevolati di supporto, assistenza tecnica/ finanziaria e di sviluppo . Ulteriori opportunità sono offerte sia dalla creazione della " Free Zone " di Tangeri per le operazioni di delocalizzazione di investimenti produttivi sia dal potenziamento del porto di Tangeri “TANGER MED” e dalla prevista prossima ultimazione dell’ampliamento dello stesso con il progetto “ TANGER MED II “. Il Marocco incoraggia gli investimenti esteri, attraverso degli incentivi coordinati dalla Agence Marocaine de Développement des Investissements AMDI (www.invest.gov.ma/ con sede a Roma). A livello regionale, sono attivi i Centres Régionaux d'Investissement (es.nella capitale Rabat www.rabatinvest.ma/ o a Casablanca www.casainvest.ma/), che assistono le aziende estere interessate a specifiche localizzazioni. La Convenzione contro la doppia imposizione è stata sottoscritta tra Italia e Marocco nel 1972.
Le società di diritto marocchino posso essere costituite da capitale al 100 % straniero ed i proventi delle attività delle società estere in Marocco possono essere liberamente trasferiti all’estero, dopo verifica da parte dell’ Offices de Changes sull’avvenuto pagamento dei crediti a fornitori e dipendenti locali e delle imposte. Le aziende italiane interessate a partecipare alle numerose gare d’appalto lanciate dalle autorità marocchine, possono consultare il sito dedicato www.marchespublics.gov.ma/ e il sito MAE - ICE http://extender.esteri.it/ . Costituire una società in Marocco Le procedure necessarie per la costituzione di una società possono essere svolte direttamente dall’imprenditore oppure attraverso i Centri Regionali d’Investimento “CRI” presenti in tutte le Regioni del Regno. Sono necessari mediamente dieci giorni per la costituzione di una società ( alla “Société Anonyme, S.A.” corrisponde la nostra S.p.A., alla “Société à Responsabilité Limitée, SARL”, corrisponde la nostra S.r.l.). Il costo, a titolo orientativo, si aggira tra i 10 mila ed i 15 mila Dirham, vale a dire tra i 900 e i 1.350 € .
Indipendentemente dall’attività commerciale prescelta, si illustrano di seguito i principali passaggi obbligatori: - richiesta di un certificato “certificat negatif“ che autorizza l’utilizzo della denominazione sociale scelta; la domanda per ottenere tale certificato deve essere inoltrata al Servizio di Registro Centrale o presso i Centri Regionali di Investimento (CRI); -la redazione dello Statuto della società, in lingua francese, e la dichiarazione di conformità a cura di un notaio; -registrazione dello statuto presso la Cancelleria del Tribunale commerciale dove ha sede la società e pagamento delle imposte sulla società e della tassa di esercizio (licenza ); - versamento e vincolo di un capitale presso una banca locale ( per una S.A. circa il 25% del capitale versato, per una S.A.R.L. il 100% ) a cura di un avvocato , commercialista o della propria banca; - trascrizione della costituzione della società, immatricolazione presso il Registro del Commercio e deposito dei Libri legali; - iscrizione alla CNSS “Caisse Nationale de Solidarité Sociale” , corrispondente al nostro INPS. Nel caso di joint-venture, fusioni o partecipazioni in società locali, si suggerisce di consultare l'ICE - Agenzia per l'internazionalizzazione delle imprese - con sede a Casablanca
Nella stipulazione di contratti con società locali, da non dimenticare di inserire una delle clausole previste dalla Convenzione Arbitrale ( clausole compromissorie e compromessi arbitrali ) o di contattare la Camera Arbitrale Nazionale ed Internazionale di Milano, Dipartimento Internazionale. Aprire un conto bancario Per l’apertura di un conto bancario intestato ad una società anonima straniera installata nel paese, sono necessari i seguenti documenti giuridici: - Statuto aggiornato della società; -pubblicazione legale relativa alla creazione della società ed eventuali modifiche riguardanti lo Statuto; - relazione sintetica delle attività svolte; - processi verbali delle delibere delle assemblee generali societarie in cui sono stati nominati gli amministratori e i membri del Consiglio di Amministrazione; - i nominativi dei dirigenti e dei mandatari per il funzionamento del conto bancario e copia dei documenti di identità. In mancanza degli originali, le fotocopie dei documenti di identità, dello Statuto, dei processi verbali e dei documenti rilasciati dalle Autorità amministrative, devono essere certificati conformi all’originale dalle Autorità competenti.
Trattandosi di persone giuridiche aventi sede legale all’estero, i documenti devono essere certificati conformi all’originale presso i servizi consolari marocchini presenti nei Paesi d’origine o presso le rappresentanze consolari di questi in Marocco. Nel caso di documenti redatti in lingue diverse dal Francese o l’Arabo, esse devono essere tradotti in una di queste due lingue da un traduttore abilitato. Per l’apertura di un conto corrente bancario da parte di cittadini italiani residenti in Marocco è invece necessario presentare i seguenti documenti : - fotocopia della carta di soggiorno ( per l’apertura di un conto in Dirham ); - fotocopia del passaporto ( per l’apertura di un conto in Dirham convertibili ). Politica commerciale e di accesso al mercato Barriere tariffarie La politica di smantellamento tariffario (come previsto anche a partire dalla finanziaria 2011) prosegue , nel complesso, positivamente. Permangono alcuni limiti all’importazione di prodotti farmaceutici: si segnala, in tale contesto, l’elevato valore dei traffici illegali stimato a circa 1,5 miliardi di Euro. Quanto ai servizi, l’apertura alla concorrenza di settori tradizionalmente affidati ai monopolisti pubblici avviene con lentezza, ma sembra , tuttavia, registrare importanti progressi. In particolare, dopo la liberalizzazione del trasporto aereo si è proceduto anche alla liberalizzazione dei servizi di telefonia fissa.
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