Montovolo retreat 28 English version - Unibo

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Montovolo retreat 28
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Caduta una meteorite a Monteombraro
di Graziano Baccolini

Questa estate, 2018, ho avuto una bellissima sorpresa. Avevo finito una conferenza
per la proloco di Monteombraro ( Zocca) e stavamo chiacchierando con i presenti
riguardo vari argomenti interessanti come l’ energia cosmica quando Vescogni
Franco, il gestore del Teatro dove tenevo la conferenza, mi chiese di aspettare cinque
minuti dicendoci che doveva portarci qualcosa che veniva dal cosmo. Tornò con una
grossa pietra che pose tra le mie mani dicendomi di stare attento perché molto
pesante. Infatti appena la presi con due mani stava per cadermi perché pesantissima.
E’lunga circa 25 cm , larga mediamente 7-10 cm e spessa mediamente 5 cm e pesa
4,100 kg. Sembra una ciabatta ma con anche il bordo. Il piede di un alieno ! Ci
raccontò una storia molto interessante. Il suo volume è circa di 700 cc e quindi la sua
densità è circa 5,86 gr / cc. Molto alta ma nella norma per una meteorite che avrà
certamente molto Ferro. Quella pietra cadde dal cielo in una giornata piovosa
autunnale di oltre 40anni fa. Anno 1976. Avvenne nel fondo Costa Genova (o
Gemini) vicino ai calanchi nei pressi di Monteombraro. Cadde a circa 30 metri dai
suoi piedi e la vide planare, come un aereo, senza affondare nel terreno nonostante il
suo peso ed i bordi sottili ed affusolati. In quel momento Vescogni, con altri amici,
stava sparando ad una lepre ed il bagliore dello sparo illuminò la scia che emetteva
quel corpo. Andò a prenderla ma non era calda. Si deve dire anche che
successivamente, volendola lavare con acqua notò che ne assorbì molta, come una
spugna. Se lasciata al sole l’acqua evaporava facilmente e poteva riassorbirne altra.
Quindi l’acqua non si legava chimicamente ad eventuali sali ma venivaevaporata
facilmente. E quindi, come una cometa la eliminava, scendendo dal cielo frenando la
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sua velocità e raffreddandola. Ma questa è solo una ipotesi che spiegherebbe perché
molte meteoriti che cadono sono fredde e rallentano la loro caduta.

                             Vescogni con la sua meteorite

 Fu fatta vedere a diversi personaggi di allora, tra cui alcuni professori di geologia
che gli dissero che certamente era un meteorite, ma non furono fatte nessuna analisi
ulteriore anche perché Vescogni la voleva mantenere intatta la sua bella e strana
meteorite a ciabatta.. Per diversi anni l’ha custodita gelosamente senza parlare con
alcuno Voleva e vuole tuttora impedire che venisse frammentata per fare studi o
analisi. Sentendo i nostri discorsi sui misteri del cosmo ha sentito il bisogno di farci
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vedere il suo tesoro. Sono rimasto molto affascinato da questa sua scoperta e gli ho
promesso che avrei divulgato questa notizia per cercare qualche esperto che con
piccolissimi prelievi potesse determinare quale tipo di meteorite possa essere e quale
la sua età e provenienza. Ha certamente circa 3 o 4 miliardi di anni.

Dato che è venuta dal cielo, questa pietra è senza dubbio una meteorite. Sapere se è
una condrite o una siderite o altro a noi monteombraresi oggi interessa meno. Ci
piace invece sapere che il cielo ha pensato a noi dandoci la possibilità di capire che il
cosmo è immenso ma che i suoi misteri noi li possiamo oggi svelare usando curiosità
ed intelligenza1.

In generale le meteoriti prendono il nome della citta’ o paese piu’ vicino al luogo di
caduta o di ritrovamento. Abbiamo quindi che la meteorite "Fermo", la "Trenzano",
la "Alfianello" sono state ritrovate negli omonimi comuni. Quindi questa nostra
meteorite la chiameremo Monteombraro.

                          La meteorite Monteombraro, lato A
La meteorite Monteombraro lato B

Le meteoriti italiane sono poche. Delle oltre 60 segnalazioni registrate in vari
documenti dal 1500 ad oggi, le meteoriti italiane riconosciute come "vere" sono
attualmente 29, sommando quelle trovate per caso a quelle viste cadere. La piu’
grande meteorite italiana e’ la Alfianello, una condrite ordinaria di ben 228 kg caduta
il 16 febbraio 1883 nell’omonimo comune in provincia di Brescia. Pochi anni prima
(12 novembre 1856) e sempre in provincia di Brescia era caduta la Trenzano, di cui
furono trovati due frammenti di peso complessivo superiore a 10 kg.

In Veneto, sono note soltanto due meteoriti, entrambe viste cadere. La più recente e’
la Noventa Vicentina (VI) condrite ordinaria di 177 g caduta il 12 maggio 1971; la
seconda, di dimensioni ben maggiori, e’ la Vago (VR) caduta la notte del 21 giugno
1688. Le cronache dell’epoca raccontano che si tratto’ di uno sciame di meteoriti di
cui vennero recuperati solo due grossi pezzi di 136 e 91 kg. Oggi ne rimangono
soltanto pochi e minuti frammenti conservati nei Musei di Storia Naturale di Vienna e
Parigi. Non e’ dunque possibile verificare se le dimensioni riportare nelle cronache
siano veritiere. Quindi penso che sia giusto mantenere integra la nostra meteorite per
la sua strana forma e che in futuro a Monteombraro ci si organizzerà per renderla
visibile al pubblico per qualche giorno, in estate.
   1) Alcuni anni fa, ho pubblicato una nuova teoria sull’origine della vita che , partendo dalla
      constatazione che le molecole fondamentali della vita sono portate sulla Terra anche dalle
      meteoriti, le prime molecole di RNA , DNA ma anche proteine sono facilmente prodotte dal
      brodo primordiale acquoso reagendo con anidride fosforica prodotta dai vulcani , Da qui
      deriva che per avere la vita nell’universo è sufficiente avere, su un corpo celeste, acqua
      liquida e vulcani, da cui, con semplici processi chimici super attivati da molecole cicliche
      del fosforo come l’anidride fosforica, si ottengono tutte le molecole fondamentali per la vita,
      come proteine RNA , DNA, basi azotate ecc superando la teoria dell’RNA World ed altre
      teorie che risultano superate. Vedi
      http://www.fci.unibo.it/~baccolin/A%20New%20Teory/2016_3_48_ca.pdf e
      http://www.fci.unibo.it/~baccolin/A%20New%20Teory/A%20NewTheory%20for%20Origi
      n%20of%20Life.pdf
      e referenze ivi riportate. Per cui sarebbe interessante cercare in questa nostra meteorite se ci
      sono incorporate molecole organiche importanti per l’origine della vita, che oggi , con gli
      strumenti di analisi che abbiamo, che determinano anche i nano grammi, cioè concentrazioni
      di un miliardesimo di grammo, sarà più facile determinare rispetto al passato.

Prof.Graziano Baccolini

Università di Bologna

Dipartimento di Chimica industriale

Email graziano.baccolini@unibo.it
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