COME SI REALIZZA UNA VIDEO INTERVISTA ? - TECNOLOGIA DEI SEGNALI AUDIO VIDEO E LUMINOSI

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COME SI REALIZZA UNA VIDEO INTERVISTA ? - TECNOLOGIA DEI SEGNALI AUDIO VIDEO E LUMINOSI
COME SI REALIZZA UNA
          VIDEO INTERVISTA ?

TECNOLOGIA DEI SEGNALI AUDIO VIDEO E LUMINOSI   CLASSE TERZA Q GRAFICA E COMUNICAZIONE
REGOLE di BASE
• per condurre una video-intervista sarà
  necessario essere in due. Un giornalista che
  condurrà l’intervista ed un cameraman che si
  occuperà delle riprese audio/video.
  Innanzi tutto la preparazione professionale di
  entrambi sarà elemento fondamentale per
  una buona riuscita dell’intervista.
REGOLE di BASE
• Luogo: la scelta della location è spesso compito
  del cameraman, che, in base alla sua
  esperienza, sceglie un luogo di solito appartato,
  con uno sfondo neutro.

• Illuminazione: anche questa è compito del
  cameraman che eventualmente, in caso di
  carenza di luce, predisporrà dei faretti di
  supporto.
REGOLE di BASE
• Posizioni e distanze: il cameraman sceglie anche le
  posizioni di giornalista ed intervistato.
  Sarà sempre quest’ultimo ad essere in favore di
  camera, considerando che spesso, se il soggetto non è
  un abituale frequentatore della tv, guarderà il suo
  intervistatore e non la videocamera. Quindi esso verrà
  sempre ripreso frontalmente e di trequarti.

• Evitate le riprese di profilo che sono molto fastidiose per i
  telespettatori.
REGOLE di BASE
• Per effettuare delle riprese con inquadratura “stabile”, nel caso
  di utilizzo di videocamera “a spalla”, la distanza ideale sarà di
  circa 1,5 mt.
  Nel caso di uso di treppiede invece la distanza potrà aumentare
  fino a 2-3 mt, questo consentirà di effettuare una zoomata fino
  ad ottenere un buon primo piano “pulito” dell’intervistato.

• Il treppiede consente anche di sfruttare effetti “sfuocati” per
  attenuare eventuali sfondi non eccessivamente piacevoli.

• Altri compiti del cameraman saranno le prove dell’illuminazione
  del luogo dell’intervista, e quelle relative all’inquadratura e
  messa a fuoco dello zoom sull’intervistato.
  Il giornalista dovrà trovare una posizione a circa un metro che
  eviti di “impallare” (coprire la visuale) l’intervistato.
REGOLE di BASE
• Durata: è compito del giornalista avvertire il
  cameraman sulla durata approssimata dell’intervista,
  il numero di soggetti intervistati ed eventuali
  spostamenti previsti.

• Svolgimento: deve sempre essere accordato tra
  giornalista e cameraman. Alcune volte il giornalista
  effettuerà una introduzione (“cappello”) e quindi il
  cameraman potrà inquadrare il primo piano del
  giornalista per poi allargare verso l’intervistato ed in
  seguito effettuare delle lente zoomate.
REGOLE di BASE
• Il cameraman potrà, nel caso il giornalista glielo richieda,
  segnalargli il trascorrere del tempo con dei lievi cenni della
  mano, facendo attenzione a non distrarre od impaurire
  l’intervistato, per evitare che egli si interrompa o perda
  spontaneità, obbligando alla ripetizione dell’intervista.

• Il giornalista dovrà evitare movimenti bruschi e di spostarsi in
  posizione diversa da quella stabilita, e farà anche attenzione
  all’inquadratura dell’intervistato, eventualmente
  accompagnandolo nella giusta posizione nel caso il soggetto
  non sia più in quella prestabilita perché si è voltato o spostato.
  Considerate comunque che eventuali errori o situazioni
  impreviste potranno comunque essere corretti in fase di
  montaggio delle riprese, ad esempio con l’utilizzo di immagini di
  “copertura”
Cosa si fa prima di andare ad
         intervistare qualcuno?
• Qualora se ne abbia tempo, ci si cerca di
  informare su questa persona (chiunque esso sia:
  politico, personaggio dello spettacolo, sportivo e
  così via), in modo da iniziare a conoscerlo un po’
  e magari raccogliere qualche curiosità. Certe volte
  purtroppo capita di non aver tempo per farlo ma
  non vi scoraggiate: basterà chiedergli qualcosa in
  merito all’evento/occasione per cui lo state
  intervistando… e qualche buona domanda vi
  verrà!
Le domande: il fulcro dell’intervista
• Ecco il punto cruciale. Prima di intervistare qualcuno è
  preferibile prepararsi qualche domanda e magari
  appuntarsele da qualche parte, per paura di non
  dimenticarle. Se fate un’intervista via mail è chiaro che
  dovrete mandargliele tutte, vice versa, per un’intervista
  dal vivo o telefonica, basta prepararne tre o quattro,
  magari concentrandovi su alcuni punti più interessanti
  su cui volete far parlare il vostro intervistatore e di lì poi,
  chiacchierando, si può cogliere qualche spunto per far
  altre domande. Nel preparare le domande, non vi
  dimenticate di essere anche lettore oltre che
  giornalista e quindi chiedete qualcosa che possa
  interessare a chi leggerà il vostro lavoro, visto che è a
  loro che è finalizzato.
Evitate il troppo incenso..
         ..piuttosto, obiettività!

Se vi capita di intervistare personaggi di cui fan,
occorre far attenzione a non incensare troppo
nessuno e ad essere comunque obiettivi !

Soprattutto, anche se conoscete a memoria vita-
morte-miracoli di chi state intervistando,
ricordate che magari il lettore medio non è nella
vostra posizione, quindi non date nulla per
scontato.
Quante domande fare?

Chiaramente, anche qui dipende molto dal tipo
di intervista che dovete realizzare e anche dal
tipo di giornale-rivista-quotidiano-televisione
per cui la state facendo.
In media, vale la seguente regola:
• Video: 4-5 domande
• Rivista di settore: 8/10 domande
• Rivista/quotidiano: 5 domande
A cosa fare attenzione ancora?

La persona che state intervistando potrebbe
dilungarsi troppo nel dare certe risposte.

Se avete raccolto abbastanza elementi, non
abbiate paura di interromperlo dicendo una
cosa genere “Bene. Allora passiamo a…” e via
con l’altra domanda. Non abbiate paura di
risultare scostumati, state solo facendo il vostro
lavoro. Nel caso di un’intervista video questa
cosa è necessaria!
Altri piccoli tip:
• Siate sempre gentili. Anche se l’intervistato è scontroso, voi
  non perdete la calma
• A meno che non sia un’intervista del tutto informale, come
  per un un sito-rivista dal target giovane, date sempre del
  lei. Mantenete, insomma, un po’ di formalità e di distacco,
  anche se state intervistando il vostro migliore amico che è
  diventato il Ministro degli Esteri.
• State attenti. L’attenzione è tutto, perché da quel che l’altra
  persona vi risponde, vi racconta, possono emergere spunti
  molto interessanti e magari, chi lo sa, anche qualche
  piccolo scoop.
• Cercate di fare buona impressione. La gente, soprattutto
  quella dei piani alti, non si fida mai dei giornalisti.
  Presentatevi con garbo, siate educati e gentili, cercate
  insomma di fare buona impressione in modo da ispirare
  fiducia al vostro intervistato, che magari si sbottonerà un
  po’ di più e vi dirà qualcosa di interessante.
Diritti d’autore e Privacy
Occorre fare attenzione ai seguenti casi:

• Se stai registrando in un luogo pubblico, e riprendi casualmente
  dei passanti, puoi pubblicare il video se nessuno si lamenta.

• Se stai facendo delle riprese per un servizio, allora puoi
  pubblicare liberamente le registrazioni solo se il contributo degli
  intervistati è minimo. In questo caso quindi non vale il diritto
  d'autore per il contributo degli intervistati.

• Se stai facendo una video intervista, e quindi il contributo
  dell'intervistato è determinante per il video, allora prima di
  pubblicare la registrazione devi avere un consenso, anche orale,
  dell'intervistato. Altrimenti egli può rivendicare il diritto d'autore
  sulla registrazione.
Nel caso della video intervista…
• Nel caso di una video intervista invece, il diritto d'autore
  dell'intervistato (e non delle eventuali persone che
  passano dietro l'intervistato) è una cosa a cui porre
  molta attenzione. Per cui in questa situazione occorre
  avere un'autorizzazione esplicita per pubblicare il video.

• Ad esempio RAI e Mediaset hanno sempre dietro dei
  moduli che i loro giornalisti danno nell'occasione di
  interviste di un certo peso. Solo nei casi in cui la
  domanda fatta alla persona è talmente comune e banale,
  che non occorre chiedere nessuna autorizzazione, perché
  in quel caso il contributo dell'intervistato è ininfluente.
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