Mon graFie i 120 anni della caserma di Via genoVa - Mensile online della rivista il Vigile del Fuoco - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco

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Mon grafie         Mensile online della rivista
                       il Vigile del Fuoco

i 120 anni
della caserma
di Via genova

        di Antonio Pacini
Mon graFie i 120 anni della caserma di Via genoVa - Mensile online della rivista il Vigile del Fuoco - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco
I 120 anni della
                                      caserma di Via Genova

                       i 120 anni
                    della caserma
                     di via genova
Oltre un secolo fa, i Vigili del Fuoco romani s’insediarono
 a Via Genova. Storia di una lenta e faticosa evoluzione

R
         oma, nei tempi antichi aveva curato con par-     to dei vigili): «[...], nel 1810, fu Napoleone a dotare
         ticolare attenzione i propri Vigili.             Roma di un Corpo Pompieri, costituendo un primo
         Al tempo di Augusto Imperatore, la Militia       nucleo di 25 uomini, con a Capo tale Pietro Bellotti,
         Vigilum aveva i suoi reparti dislocati stra-     e assegnando a questo nucleo una sede provvisoria
         tegicamente in tutte le 14 Regio in cui era      al pian terreno di una casa in Via S. Tommaso in Pa-
         stata divisa la città e ciascuna Cohortes era    rione, presso la Pace. Più tardi, assunto il comando il
         ben acquartierata, disponendo di una caser-      Marchese Giuseppe Origo, superato il pericolo del-
ma principale (statio) e di un distaccamento (excu-       lo scioglimento del Corpo, al termine della domina-
bitorium).                                                zione francese in Roma […], aumentato e più che rad-
Nei tempi moderni, non si ebbe altrettanta sollecitu-     doppiato il numero degli uomini, essi ebbero stanza
dine, tanto che al Corpo dei vigili per gli incendi di    in un quartier della Piazzetta di S. Ignazio presso il
Roma, divenuto poi Corpo comunale dei vigili di Ro-       Convento della Minerva. In seguito, la sede del Co-
ma, si potrebbe ben adattare l’appellativo di “vigili     mando si spostò in Piazza Firenze, in locali poi riven-
romei”, richiamandosi alla denominazione dei vec-         dicati dall’Archivio di Stato, e i Vigili, non accaser-
chi pellegrini, tante sono state le sue vicissitudini e   mati, e comandati a turno quasi settimanale in servi-
la sue peregrinazioni.                                    zio di incendio, si raggruppavano nei posti di parten-
Le ricorda l’ing. Giacomo Olivieri, Comandante del        za di Via Cernaia, Piazza Firenze, Piazza del Monte
Corpo dal 1923 al 1930, nel suo articolo pubblicato       e Piazza Rusticucci […], e così si giunse al 1894 […]».
nella rivista Capitolium in occasione dell’inaugura-      È trascorso ormai quasi un quarto di secolo dalla pro-
zione della Nuova Stazione (dalle antiche statio au-      clamazione di Roma a Capitale del Regno d’Italia e
gustee) Ostiense dei Vigili del Fuoco, (prima vera        ancora la sicurezza della città è affidata a un Corpo
caserma concepita e costruita per l’accasermamen-         dei Vigili non accasermato, con squadre di interven-

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to che si formavano nei posti di partenza solo a segui-   ne della presentazione del “Pia- In alto a sinistra,
to dell’allarme dato a mezzo di rintocchi delle cam-      no Regolatore delle Caserme” la scala romana;
pane. Solo una serie di rilevanti incendi, il cui esi-    nel 1907: «All’epoca della riforma a destra,
to evidenziò la precaria situazione e l’insostenibilità   del Corpo dei Vigili e della conse- lo stemma del
di mantenimento dello status quo, mosse finalmen-         guente istituzione di una compa- 73° Corpo dei
te la Giunta di Governo della città a portare in Con-     gnia di accasermati, avvenuta nel VVF di Roma
siglio Comunale un provvedimento di riorganizza-          1894, si adattarono per quest’ulti-
zione del servizio, sul modello di quanto già da tem-     mi – a uso dormitori, cucina e ac-
po fatto in altre città.                                  cessori – alcuni locali di un vec-
Nel 1894, fu approvato il “Regolamento per la rior-       chio stabile situato a ridosso della
ganizzazione del Corpo dei Vigili”.                       villa Colonna e annesso fabbricato, di proprietà del-
Per comprendere il perché di tanti ritardi e di tan-      la stessa Casa Colonna, situato in Piazza della Pilot-
ta inerzia occorre ricordare che nel momento in cui       ta, che il Municipio già teneva in affitto per gli Uffi-
viene unita al Regno d’Italia Roma era quasi in di-       ci II e IV.
sfacimento, con una popolazione che al censimen-          Tale inizio di accasermamento dei Vigili era per sua
to del dicembre 1871 risultò essere di 209.222 resi-      natura puramente temporaneo, non rispondendo es-
denti e con un governo più attento alle rendite dei       so certamente alle esigenze di un ben organizzato
beni delle gerarchie ecclesiastiche che alle neces-       servizio non solo, ma neppure alle norme più elemen-
sità della città.                                         tari d’igiene. Quindi, quando alla fine del 1898 termi-
Cosa accadde dopo l’approvazione del Regolamen-           nò il contratto di locazione del fabbricato e dei locali
to di riorganizzazione lo scopriamo dalla relazione       a questo annessi, l’Amministrazione non volle rinno-
fatta dall’Assessore Apolloni alla Giunta in occasio-     varlo […]. Si studiò, d’accordo con la Casa Colonna,

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il progetto di adattare parte del fabbricato di Piazza      le scissione della compagine organica del servizio,
della Pilotta a caserma dei Vigili; i lavori strettamen-    portò – come era facilmente prevedibile – una infini-
te necessari erano però tali che il fitto sarebbe stato     tà di inconvenienti […].
in corrispondenza così elevato da non potersi razio-        A rimediare tale deplorevole stato di cose si pensò di
nalmente accettare.                                         riunire almeno in uno stesso locale l’alloggio degli
Fu allora che – per dare tempo all’Amministrazione          uomini con quello della Guardia e con i magazzini,
di affrontare con ponderazione l’importante proble-         macchine, scuderie e laboratorio; ritenendosi all’uo-
ma della sistemazione stabile e definitiva del Servizio     po possibile di trasferire la Scuola femminile di Via
dei Vigili – si trasferirono i dormitori, la cucina e ac-   Cernaia allocata nel fabbricato adiacente all’ampio
cessori di caserma nell’ex Convento di S. Bernardo a        cortile già annesso alla Stazione dei Vigili, sita nel-
Via Torino, mentre la Guardia, i cavalli, gli attrezzi si   la via stessa. Intanto si pensava di trasferire la scuo-
adattavano alla meglio nella Stazione dei Vigili a Via      la in una casa di Via Goito che doveva venire in pro-
Cernaia, ove fu anche montato il laboratorio. Una ta-       prietà del Comune. Ma non fu possibile, e quindi i
                                                            vigili accasermati dovettero seguitare ad alloggia-
                                                            re fuori Caserma.
                                                            Si era così giunti al luglio del 1900, ed entro la fine
Nel 1810, fu Napoleone                                      dell’anno si doveva consegnare all’impresa costrut-
                                                            trice della parte Nord dell’Esedra di Termini la por-
 a dotare Roma di un Corpo                                  zione dell’ex Convento di S. Bernardo a Via Torino,
                                                            ove si trovavano i dormitori dei Vigili, […]. Si credet-
Pompieri, costituendo un                                    te di aver trovato un nuovo ripiego pensando di tra-
                                                            sportare i dormitori dei Vigili nei locali del Convitto
  primo nucleo di 25 uomini                                 femminile”Vittoria Colonna” sovrastante alla Scuola

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A sinistra, la          di Via Cernaia, occupando allo
caserma dei Vigili      stesso fine anche due aule del-
di Roma nei primi       la stessa […], ma la Scuola di-
anni del Novecento.     mostrava esserle impossibile di
Nella pagina, alcune    cedere ai Vigili le due aule so-
immagini della          pra indicate.
caserma del 1931        […] Per divergenze sorte fin dal
(Istituto Luce)         1898 colla Presidenza del Cir-
                        colo Enofilo, affittuaria dell’a-
                        rea di proprietà comunale in
Via Genova, sulla quale aveva costruito il baraccone
“Eldorado”, […]furono iniziati gli atti di sfratto.
Nel contempo da parte del Circolo, che ere obbligato
a demolire l’Eldorado, e del Comando dei Vigili, che
doveva provvedere ad accamparsi – con baraccamen-           encomiato zelo e alacrità […]. In due mesi e mezzo
ti provvisori – sull’area di risulta, si ravvisò l’oppor-   l’Amministrazione ebbe la possibilità di trasferire il
tunità di studiare se i materiali dell’Eldorado potes-      Corpo dei Vigili nella sede provvisoria di Via Genova
sero essere utili […].                                      […], procurandosi una calma relativamente sufficien-
L’On. Consiglio, nella seduta dell’8 febbraio 1901, de-     te per la maturazione di un progetto per la costruzio-
liberava infatti una tale soluzione e ordinava al Co-       ne definitiva della Caserma del Corpo dei Vigili nel-
mando dei Vigili di trasformare con lavori in econo-        la stessa area comunale di Via Genova, la quale per
mia la costruzione dell’Eldorado a caserma provviso-        la sua ubicazione rappresenta quanto vi può essere
ria del Corpo […]. I lavori condotti dal Comando con        di più conveniente e desiderabile […]».

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Vigili ciclisti nel    IL “BARACCONE”                      po di costruzione. Una di queste baracche, che dove-
piazzale d’ingresso    Che cosa fosse il baraccone         va esser demolita nel 1883, dopo aver ospitato fino al
nei primissimi anni    citato dall’Assessore Apollo-       1901 la famosa fiera dei vini, con annesso varietà, in-
del ‘900               ni nella sua relazione lo spie-     titolata “Eldorado”, fu appunto la nostra attuale Ca-
                       ga meglio il Comandante ing.        serma […].
                       Giacomo Olivieri sempre nel         Così nel maggio 1901, nei locali dell’antico “Eldora-
suo articolo pubblicato nella rivista Capitolium: «[…]     do” in Via Genova, su area municipale, riscattando
Per dare solennità alla inaugurazione del nuovo pa-        il Comune la sopraelevazione e inducendo nella me-
lazzo delle Esposizioni e delle Belle Arti di Via Nazio-   desima quelle necessarie modificazioni per ricavar-
nale nell’anno 1882, si pensò di indire in Roma un’E-      ne i dormitori nelle gallerie laterali dell’”Eldorado” e
sposizione Internazionale di Belle Arti, e, poiché il      gli uffici verso la Via Piacenza, i Vigili di Roma, im-
nuovo locale non era sufficiente a contenere tutte le      bracciato di nuovo il bordone del pellegrino, vi si tra-
opere da esporre, secondo il programma stabilito dal       sferiscono provvisoriamente, abbandonando tumul-
Comitato, si penso di costruire una serie di baracche      tuariamente i locali dell’antico Convento di S. Ber-
e di padiglioni in legno nell’area libera interposta tra   nardo alle Terme […]».
il nuovo palazzo dell’Esposizione e la Via delle Quat-     Baraccone, dunque, e baracca chiamano rispetti-
tro fontane, per disporvi i lavori degli artisti.          vamente l’Assessore Apolloni e il Comandante Oli-
Tali baracche furono costruite con norme di speciale       vieri la struttura dell’“Eldorado”, e certamente per
capitolato e con la clausola che dovessero demolirsi       caratteristiche costruttive lo era. In base però a da-
al termine dell’Esposizione, e in ogni caso entro un       ti documentali va detto che esso non aveva certo
anno, ciò che era anche conseguenza dello speciale         quell’aspetto dimesso che tali definizioni inducono
carattere di provvisorietà, nei riguardi tecnici del ti-   a pensare. Ce ne dà conferma la ripresa dall’alto di

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pag. 4, tratta da un rilievo fotografico della città, fat-   Sopra, il quadro
to dal Comune nei primi anni del ’900. La foto si ri-        d’allarme.
ferisce alla caserma dei Vigili di Roma, ma esterior-        A destra, l’interno
mente non dovrebbe differire di molto da quella del-         della casrma con i
l’”Eldorado” perché da quanto riportato nell’articolo        pali per la discesa
del Comandante Olivieri risulta che i lavori eseguiti        rapida                   a provocarne l’accensione irre-
per la trasformazione in caserma furono unicamen-                                     parabile, incuneata come è tra
te di adattamento interno.                                                            i dormitori e gli uffici. Non si
Dallo stesso scritto, del resto, si ricava che all’inizia-   può pensare senza fremere per il danno, per la per-
le baracca erano state aggiunte delle gallerie latera-       dita sicura di vite, per la suprema ironia del destino,
li e delle sopraelevazioni, ma è anche molto probabi-        che conterebbe le sue vittime sicure tra coloro, che
le che fossero state eseguite delle rifiniture interne.      hanno per oggetto la lotta e il dominio di un elemen-
Questo perchè i locali erano stati adattati per ospita-      to così terribile: il fuoco».
re, oltre che una sala per spettacoli di varietà e cafè-     Nelle sue parole si legge tutta l’esasperazione di un
chantant – del quale una delle vedette fu la Bella           uomo che ormai da trent’anni, prima nelle vesti di
Chiquita – anche esposizioni internazionali di vini.         Sottocomandante e poi in quelle di Comandante, lot-
                                                             ta invano per ottenere per i suoi uomini una idonea
LA CASERMA ”PROVVISORIA”                                     sistemazione; ma c’è anche una sottolineatura di fon-
In quelli che furono i locali dell’”Eldorado”, dunque,       do: non siamo più nella “Rometta” di fine secolo, la
i Vigili vi si trasferirono ”provvisoriamente”, dice il      città ormai si è espansa e nuovi quartieri sono sorti
Comandante Olivieri, ma aggiunge anche che con               estendendosi ben oltre la mura Aureliane, il numero
tale carattere vi si trovavano ancora nel 1930 e per di      degli abitanti è ormai molto vicino al milione e i Vi-
più in una caserma che sopravviveva ormai in con-            gili che devono provvedere alla salvaguardia delle
dizioni disastrose: «...puntellata, ripuntellata, biffa-     loro vite sono ancora sistemati in modo provvisorio
ta, con le biffe riaperte, sapientemente imbellettata        in un “baraccone” che non dà affidamento neppure
di mezze tinte e di stucchi esterni, che non lascia-         per la loro sicurezza.
no intravedere le rughe profondissime della sua de-          Nel 1907, dopo la relazione dell’Assessore Apolloni,
crepitezza, la desolazione dell’interno legname, ar-         il Consiglio Comunale approvò un Piano, Regolato-
so, secco, di che, nientemeno, è costituita l’autorimes-     re delle Caserme che prevedeva la costruzione del-
sa del Corpo, per la quale basterebbe un fiammifero          la Caserma centrale di Via Genova, Stazione Quiri-

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I 120 anni della
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Sopra, il progetto per la casema centrale di Via Genova.
A destra, la lapide, scoperta l’11 novembre 1923 con una
solenne cerimonia e ancora visibile oggi.
Pagina a fianco, il Sottocomandante Vincenzo Sebastiani

nale, e di altre quattro caserme e ne presentò anche       zione Capitolina, che donò la lastra di antico cipolli-
al Comando del Corpo dei Vigili i progetti costrutti-      no con cui fu realizzata.
vi, piuttosto pretenziosi – come si può vedere dai pro-    A margine della storia di questa caserma, ma a que-
spetti di quella che doveva essere la Caserma Cen-         sta intimamente legata, vi è anche quella dell’inven-
trale di Via Genova. Tutti questi progetti però non        zione del semaforo. Come racconta il figlio dell’ing.
trovarono mai realizzazione.                               Filippo Ugolini, Sottocomandante dei Vigili di Roma
La mancata attuazione del Piano Regolatore delle           dal 1924, in un’intervista rilasciata a Luca Cari e ri-
Caserme finì per influenzare in modo sensibile lo          portata su Obiettivo Sicurezza: «A Roma alla fine de-
svilupparsi della storia della caserma di Via Genova.      gli anni Venti, i pompieri, come venivano chiamati al-
In questa caserma provvisoria ha svolto le funzio-         lora, uscivano dalla caserma in Via Genova con mac-
ni di Sottocomandante l’ing. Vincenzo Sebastiani,          chine che erano traballanti, con le gomme piene, che
che, chiamato alle armi dal 5 agosto 1914 al 15 aprile     tenevano a fatica la strada e, qualche volta, immetten-
1915, cadde a Gorizia, colpito dalle granate austria-      dosi nella perpendicolare Via Nazionale succedeva
che nel tentativo di spegnere un incendio.                 che andassero a sbattere contro qualche tram o car-
Nell’ingresso della caserma fu apposta la lapide per       rozza o auto che non gli dava la precedenza. Una vol-
onorarne la memoria, voluta da tutto il personale del      ta, mi raccontò mio padre, addirittura un mezzo dei
Corpo dei Vigili, che con una sottoscrizione contri-       pompieri si andò a incastrare tra i tram che procede-
buì alle spese di realizzazione, e dall’Amministra-        vano in direzione opposta».

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La motorizzazione infatti cominciò ad avere in que-         LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA CASERMA
gli anni a Roma rilevante sviluppo e il traffico, so-       La situazione di precariato dovette attendere di aver
lo in alcuni incroci regolato dai “Pizzardoni, a farsi      compiuto il 33° compleanno prima che si giungesse
intenso su tutte le strade, compresa Via Nazionale          finalmente a dar avvio alla sua risoluzione. In realtà,
che, per di più, era percorsa allora dalla linea tran-      per cause diverse sopravvenute nel tempo, dovran-
viaria 17, a doppio binario da Termini a Piazza del-        no trascorrere ancora molti anni prima di poter dire
la Chiesa Nuova.                                            di essere giunti a una sistemazione soddisfacente.
In tale situazione era ormai impensabile continua-          Su progetto redatto dall’architetto Ignazio Guidi, nel
re a far uso del sistema di preavviso costituito da un      1934 ebbero inizio i lavori di costruzione della nuo-
motociclista, sopranominato: il ”tromba”, che prece-        va caserma. Il progetto approvato non fu certamente
deva i mezzi di soccorso fermandosi agli incroci per        e non poteva essere quello monumentale del Piano
lanciare un segnale acustico di avvertimento: era           di Costruzione delle Caserme del 1907, anche per-
necessario trovare qualche altra soluzione.                 ché dovette tener conto di una premessa fondamen-
L’ing. Ugolini pensò alla segnaletica luminosa usata        tale: la realizzazione doveva essere compatibile con
dalle ferrovie, che però, essendo composta di due so-       la permanenza in loco di tutti i vigili del Corpo che
li colori: il verde e il rosso, non poteva andar bene per   non avessero già trovato sistemazione nella già ulti-
gli incroci, perché il passaggio da un colore all’altro,    mata nuova Stazione di Ostiense, né doveva essere
avvenendo in sincrono senza tempi di preavviso, non         di intralcio all’ordinato svolgimento dell’attività del
consentiva ai veicoli in marcia di fermarsi per tempo.      Comando; infatti, riprese planimetricamente la co-
Dopo aver sperimentato varie soluzioni volte a da-          struzione esistente e si articolò per blocchi costrut-
re il preavviso, come quella di un segnale acustico         tivi da realizzarsi in successione.
e dell’introduzione dell’apparecchio a “tempi ri-            Durante i lavori per la costruzione della caserma fu-
                                                              rono scoperti una serie di reperti, risalenti all’epoca
                                                               romana e attribuibili a un complesso di abitazioni
 A Roma, alla fine degli                                        private che insistevano sulle pendici del Quirina-
                                                                le, tra Via Piacenza e Via Nazionale; tra queste l’e-
 anni Venti, i pompieri                                           dificio meglio conservato, mostrava quasi intatta
     uscivano dalla                                               la decorazione pittorica. Gli affreschi furono re-
                                                                   cuperati e conservati nel deposito dell’Antiqua-
caserma in Via Genova                                              rium del Celio. In seguito, gli affreschi sono stati
                                                                      concessi in uso dal Comune di Roma per l’alle-
 con macchine che                                                             stimento della Sala Pastorelli, tornan-
                                                                               do così nel sito d’origine.
 erano traballanti,                                                            I lavori si protrassero per quasi un
                                                                                quinquennio e si conclusero prati-
 con le gomme                                                                  camente con la cerimonia ufficiale
                                                                                dell’inaugurazione del monumento
   piene che                                                                     ai Caduti in occasione della Festi-
  tenevano a                                                                     vità di Santa Barbara del 1939, alla
                                                                                 presenza del Sottosegretario all’In-
fatica la strada                                                                 terno Bufarini Guidi, del Governa-
                                                                                      tore di Roma Borghese, del Pre-
                                                                                       fetto di Roma Presti, del diret-
velati” nel quale il passaggio dal                                                      tore generale dei servizi an-
verde al rosso e viceversa era segnalato                                                 tincendi Giombini.
dal progressivo spegnersi di una fila di                                                Durante il periodo della co-
lampadine, l’ing. Ugolini pervenne al-                                               struzione, il Corpo da comuna-
la soluzione di introdurre un terzo colo-                                        le diviene provinciale assumendo
re: il giallo. La soluzione fu approvata du-                                    prima la denominazione di 73° Cor-
rante il Congresso sui problemi del traffi-                                    po Pompieri e successivamente quello
co e denominata “Sistema di segnalazio-                                      di 73° Corpo dei Vigili del fuoco.
ne Ugolini”.                                                              Il progetto era stato redatto all’epoca in

                                                                                                                     9
Mon graFie i 120 anni della caserma di Via genoVa - Mensile online della rivista il Vigile del Fuoco - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco
I 120 anni della
                                     caserma di Via Genova

                                                         Sopra, Via Nazionale nel 1925.
                                                         A sinistra, alcuni affrescri rinvenuti durante i lavori
                                                         di costruzione della caserma negli anni ’30.
                                                         Pagina a fianco, lo sfilamento in occasione della festività
                                                         di S. Barbara in cui sfila per la prima volta lo Stendardo
                                                         del Corpo e, a destra, l’esposizione del Labaro
                                                         all’inaugurazione del monumento ai Caduti nel ’39

                                                         ca di Via Piacenza dell’ACEA, che vi posizionò an-
                                                         che i dispositivi di attivazione della rete di sirene di
                                                         allarme e di comando per l’oscuramento della città
                                                         in caso di incursione aerea.
                                                         Con l’emanazione della Legge n. 1570/1941 cambia
                                                         la numerazione distintiva del Corpo provinciale di
                                                         Roma che passa da 73° a 1° Corpo Vigili del Fuoco.
                                                         Negli anni successivi, la caserma di via Genova di-
cui il Corpo era ancora comunale e di conseguen-         venne la sede di svolgimento delle cerimonie e del-
za era rispondente alle esigenze di quello; al com-      le manifestazioni centrali del Corpo nazionale dei
pletamento dei lavori, avvenuto quando già il Cor-       Vigili del Fuoco, in quanto le Scuole Centrali An-
po era divenuto provinciale, ed erano mutate quin-       tincendi non avevano ancora un organico adegua-
di le esigenze e la consistenza organica, la caserma     to allo scopo.
risultò essere già inadeguata, e lo divenne ancora di    Nel 1941, venne organizzata la prima Befana dei Vi-
più con l’entrata in guerra dell’Italia nella Seconda    gili del Fuoco con la partecipazione del Direttore ge-
guerra mondiale e la necessità di accasermare i nu-      nerale dei Servizi Antincendi Prefetto Alberto Giom-
merosi vigili volontari che furono assunti in servizio   bini.
per tale circostanza. Fu quindi necessario provvede-     Nel 1943, venne celebrata una solenne cerimonia
re ai primi riadattamenti.                               con la partecipazione del pubblico, durante la qua-
Nei primi anni la superficie dell’autorimessa della      le fu svolto anche un saggio ginnico professionale.
caserma era più estesa, in quanto occupava anche         Dalle foto dello stesso è possibile rilevare l’esisten-
l’area che in seguito fu trasformata in sala convegno    za di un capannone nel piazzale di manovra, con la
e poi nella Sala Pastorelli.                             stessa ubicazione di quello ricostruito negli anni ’80,
Nel periodo bellico, per mettere in condizioni di si-    che fu poi demolito quando fu costruito il castello di
curezza il personale in caso di allarme aereo fu al-     manovra sul lato Palazzo delle Esposizioni. Si può
lestito nei locali interrati della caserma un rifugio    notare il castello di manovra di allora, ricavato sul-
bunker, subito chiamato “fifa house”, o più sempli-      la parete dell’ala della Caserma lato via Piacenza.
cemente “er fifause”; in quegli stessi locali fu rica-   Anche nell’immediato Dopoguerra, a Via Genova
vato e dato in concessione un ambiente per il ricove-    si svolsero cerimonie in occasione della festività di
ro del personale del Centro di distribuzione elettri-    Santa Barbara.

10
IL RIORDINAMENTO E IL COMANDO                            comportò la necessità di disporre di uffici idonei al-
GESTITO IN AUTARCHIA                                     lo scopo; la Legge n. 966/1965, sulla disciplina della
A partire dagli anni successivi al primo Dopoguer-       prevenzione incendi, con l’art. 2 che faceva obbligo
ra il 1° Corpo di Roma si trovò ad affrontare, oltre a   agli enti e i privati di richiedere le visite e i control-
quello crescente sul piano operativo, anche un no-       li di prevenzione incendi: ciò diede a questa attività
tevole impegno organizzativo per far fronte a suc-       tecnico-amministrativa molta più rilevanza di quella
cessivi eventi che interessarono la città con massic-    finora avuta, incrementata ulteriormente dall’ema-
ce affluenze di visitatori: nel 1950 il Giubileo e nel   nazione nell’anno successivo della Legge antismog.
1960 le Olimpiadi.                                       Ciò ha comportato l’apertura della caserma al pub-
Per affrontare questi eventi, d’interesse nazionale      blico per lo svolgimento delle pratiche, con la con-
oltre che cittadino, in modo adeguato, il 1° Corpo fu    seguente necessità di disporre di spazi e uffici non
rafforzato sia nell’organico del personale che nella     previsti all’atto della sua costruzione. La caserma di
dotazione di mezzi e la caserma di via Genova co-        Via Genova, rimasta praticamente quella dell’ante-
minciò ad avere concreti problemi di capienza, a co-     guerra, divenne allora del tutto inadeguata ai nuovi
minciare dall’autorimessa (che già era stata ridotta     compiti, se non addirittura inidonea allo svolgimen-
di superficie per ricavare la sala converno), ma anche   to delle funzioni assegnate.
con la sistemazione del personale nelle camerate.        In tempi ormai di piena ripresa e di sviluppo del Pa-
La situazione si aggravò ancor di più a partire dal      ese, con un Corpo nazionale che andava afferman-
1961, a seguito di due successivi provvedimenti le-      dosi sempre più come importante ed essenziale Isti-
gislativi che innovarono sensibilmente le attività da    tuzione statale, la sede centrale dei Vigili del Fuoco
svolgersi nella sede centrale di Via Genova, aggiun-     della Capitale si trovò, e si troverà ancora per diversi
gendo a quelle del soccorso altre incombenze di ca-      anni, ad avere il suo ufficio più rappresentativo, quel-
rattere gestionale, amministrativo e tecnico-ammi-       lo della prevenzione incendi, ricavato nella vecchia
nistrativo.                                              sala scherma e in contatto con il pubblico solo attra-
Con il riordinamento disposto dalla Legge n. 469/61,     verso un angusto sportello di tipo monastico; il pub-
il 1° Corpo divenne il Comando provinciale dei Vigi-     blico costretto a sostare a lungo per i corridoi senza
li del Fuoco di Roma con diretta autonomia gestiona-     disporre di servizi igienici riservati; più funzionari
le – subentrando quindi nello espletamento di tutte      ammassati nello stesso ufficio o sistemati in ambien-
le incombenze prima affidate alla Provincia – e ciò      ti di fortuna di qualche metro quadro di superficie; il

                                                                                                                11
Via Genova
                                          la casa dei vigili romani

Sopra, alcune immagini della Befana dei Vigili del Fuoco   di la disponibilità di uomini e mezzi per la loro ef-
del 1941                                                   fettuazione, rimase concentrata nella sede centrale
                                                           di Via Genova, che ormai assediata nel centro citta-
                                                           dino dal traffico, e dallo svolgimento di manifesta-
personale di prima partenza costretto a dormire in         zioni, cortei, cerimonie pubbliche, dovrà assicura-
una camerata, “er gallinaro”, ricavata all’interno del     re il soccorso non solo nella parte centrale della cit-
locale autorimessa intossicato dai gas di scarico de-      tà ma anche su alcune direttrici periferiche ancora
gli automezzi e costretto a servirsi dei servizi igieni-   per lunghi anni.
ci esterni; la centrale operativa ricavata in un angu-     Si dovrà attendere la seconda metà degli anni ’70 per
sto locale d’angolo della stessa autorimessa.              avere i primi interventi migliorativi, ma non risoluti-
Una situazione dunque che non poteva certo definir-        vi, con l’acquisizione dei nuovi distaccamenti urbani
si dignitosa, e che inoltre era ormai diventata poco       di Tuscolano II, di Montemario e di La Rustica – che
funzionale anche dal punto di vista operativo.             sgravò in parte l’onere del soccorso della sede cen-
Con il boom economico e abitativo e l’incremento di        trale – e con il completamento del primo intervento
popolazione del secondo dopoguerra, in pochi anni          di un certo rilievo in Via Genova, per la realizzazio-
la città si espanse enormemente e aumentò anche la         ne del nuovo ufficio della prevenzione incendi, che
motorizzazione rendendo il traffico sempre più cao-        rese più funzionale l’espletamento di questa attività
tico, mentre la nuova acquisizione dei distaccamenti       tecnico-amministrativa.
urbani dell’Eur e di Nomentano non migliorò di mol-        Con il riordino, il Comando, e in particolare la sua
to la situazione logistica complessiva del Comando;        sede centrale, entrò anche in una difficoltosa situa-
l’onere maggiore degli interventi di soccorso, e quin-     zione gestionale, infatti la Legge n. 469/61, pur in-

12
troducendo la significativa innovazione dell’affida-     Sopra, alcune immagini di vita quotidiana in caserma.
mento ai Comandanti della gestione dei comandi,          A sinistra, l’esposizione dello Stendardo, ancora senza
non mise a loro disposizione un’adeguata struttura       decorazioni, durante la Festa di Santa Barbara
per il suo svolgimento, dato che non contemplò l’i-
stituzione di un ruolo di personale amministrativo-
contabile, ma confermò solo la vigenza della dispo-      casi anche conflittuale, per la tendenza ad attener-
sizione della precedente legge, per la quale le am-      si rigidamente alla prassi burocratica anche nelle si-
ministrazioni provinciali erano tenute a mettere a di-   tuazioni in cui, per esigenze operative, sarebbe oc-
sposizione dei comandi il personale necessario per       corso un minimo di elasticità.
l’espletamento del servizio in questione, nel limite,    In tale situazione, fu giocoforza avviare una gestio-
però, dei loro organici in vigore.                       ne autarchica del Comando, con il Comandante co-
Per Via Genova tale disposizione praticamente si         stretto in parte a distrarre dal soccorso il personale
sostanziò nella messa a disposizione di non più di       operativo del Corpo per affidargli mansioni ammi-
tre o quattro persone per il funzionamento dell’uf-      nistrative improprie e in parte a far svolgere a questo
ficio ragioneria e dell’ufficio economato. Quest’ulti-   entrambi i compiti. La conseguenza fu una immagi-
mo, rimasto come residuo della precedente gestione       nabile disfunzione degli uffici, per il fatto che, con la
dell’amministrazione provinciale, era l’ufficio pre-     turnazione a 24h, lo stesso ufficio era affidato alter-
posto alla gestione e al pagamento delle spese cor-      nativamente a personale diverso, che spesso non si
renti per il personale: emolumenti, mensa, pulizie.      passava le consegne o aveva differenti metodi di la-
C’è da dire che con questo ufficio però il rapporto di   voro. Inoltre, in caso di interventi rilevanti e prolun-
collaborazione non risultò sempre facile e in alcuni     gati, il personale degli uffici era chiamato all’attività

                                                                                                                   13
Via Genova
                          la casa dei vigili romani

                                       SANTA BARBARA 1943
                                       SAGGIO GINNICO
                                       E PROFESSIONALE

      Sopra e a destra,
         la descrizione
     delle attrezzature
            al pubblico

                                                      A sinistra, esercizi
                                                      ginnici eseguiti
                                                      nel piazzale interno

14
Sopra, a sinistra, esercizi
                     ginnici eseguiti nel piazzale
                     interno;
                     Sopra a destra e accanto,
                     manovre al castello
                     di manovra provvisorio
                     realizzato sull’edificio
                     prospicente via Piacenza

         A destra,
     esercitazione
con autogru FOMO

                                               15
I 120 anni della
                                      caserma di Via Genova

operativa, con conseguente fermo di quella ammini-        L’attività amministrativo-contabile poté essere av-
strativa. Infine, disfunzioni erano dovute anche per il   viata su più corretti binari solo a partire dalla fine
fatto che il personale operativo, non avendo la prepa-    del 1980, con l’immissione del personale del ruolo
razione adeguata a svolgere quelle mansioni ammi-         tecnico e amministrativo-contabile del Corpo nazio-
nistrative, pur impegnandosi, era per lo più costret-     nale dei Vigili del Fuoco istituito dalla Legge n. 930
to all’improvvisazione, sostituendo le disposizioni e     sui servizi antincendi aeroportuali. Per la risoluzio-
le procedure standardizzate di amministrazione con        ne dei problemi della sede invece si dovrà attendere
altre basate su metodi e vedute personali.                l’inizio del nuovo millennio.
Da questo scaturirono inconvenienti, in alcuni casi       Sono state la possibilità di sgravare in parte dall’o-
avvertibili anche a distanza di tempo, come la dif-       nere del soccorso la sede centrale, resa possibile dai
ficoltà di consultazione degli atti o addirittura l’im-   nuovi distaccamenti urbani acquisiti a partire dal-
possibilità di rinvenimento di documenti di impor-        la seconda metà degli anni ’70, e il decentramento
tanza basilare o storica, conseguenti all’eterogeneità    dell’attività tecnico-amministrativa di prevenzione
e all’improvvisazione delle modalità di archiviazio-      incendi messa in atto con l’istituzione dei Poli di pre-
ne e di conservazione. Inoltre, il personale operativo    venzione incendi, voluta dal Comandante ing. Enri-
doveva essere distratto non solo per lo svolgimento       co Marchionne, a determinare la condizioni per po-
di mansioni amministrative ma anche per tutti quei        ter procedere a una ristrutturazione della caserma di
servizi che erano necessari per l’ordinario funziona-     Via Genova, ma sono state la pressante determina-
mento della sede, dalla mensa alle pulizie, dall’or-      zione del Comandante ing. Luigi Abate e la sua ca-
dinaria manutenzione alla gestione di magazzini, e        pacità di convincimento nei riguardi del Comune di
talvolta anche incombenze specifiche dettate da esi-      Roma e di concreto coinvolgimento del Provvedito-
genze di ordine vario, oggi impensabili.                  rato Regionale alle Opere Pubbliche del Lazio e del
In questa situazione fu coinvolto anche il persona-       Ministero dell’interno a far sì che detta ristruttura-
le direttivo del Comando che, oltre alle specifiche       zione trovasse concreta realizzazione.
incombenze tecniche, dovette, a rotazione, svolge-        Finalmente, dopo “appena” un secolo dall’insedia-
re anche incarichi di responsabilità amministrativo-      mento in Via Genova, i Vigili del Fuoco di Roma po-
gestionale; io stesso ricordo di aver svolto, prima di    terono disporre di una sede adeguata e funzionale
assumere la funzione di vicecomandante, gli inca-         ai nuovi tempi.
richi di responsabile dell’ufficio archivio, di conse-    Una delle carenze più sentite della vecchia caserma
gnatario, di responsabile dell’ufficio personale e di     fu la mancanza di disponibilità di uno spazio ade-
quello affari generali e segreteria; va però detto che    guato per lo svolgimento delle cerimonie, tanto che
se tali incarichi furono allora un aggravio, sono ser-    per il loro allestimento era gioco forza ricorrere al-
viti per altro verso a dare ai funzionari di allora un    lo spazio riservato all’autorimessa. La ristrutturazio-
notevole bagaglio di cognizioni utili alla loro futura    ne della sede non poteva non colmare tale lacuna, e
attività di comando.                                      dall’unione degli spazi della ex sala bar e convegno e

16
Pagina a fianco, la sala mensa
e la centrale operativa negli anni ‘60.

                   A destra, un particolare
                   dell’ingresso della sede
                   dopo la ristrutturazione
                  Sotto, la ristrutturazione
                      degli uffici Comando

             A destra, l’atrio espositivo
                davanti agli uffici e alla
                 Sala Pastorelli ricavato
                    dall’ex autorimessa

                                               17
Sopra, la Cappella intittolata a Santa Barbara. Sotto, la Sala Pastorelli
A destra, la facciata della caserma senza la scritta
d’intitoalzione e, sotto, il giorno della reintitolazione

di un adiacente magazzino fu ricavata una sala con-
ferenze, ove ospitare convegni, cerimonie seminari
o semplicemente riunire il personale nelle occasioni
importanti, molto prestigiosa e impreziosita dagli af-
freschi, recuperati dagli scavi durante la sua costru-
zione, concessi in uso dal Comune di Roma. La sala
è stata intitolata al Comandante Elveno Pastorelli.
Durante i lavori di ristrutturazione della sede fu ri-
mossa, e ingiustificatamente non ricollocata, la scrit-
ta di intitolazione della caserma a Vincenzo Seba-
stiani, apposta all’atto della sua costruzione. Occor-
rerà attendere il 29 novembre 2017, giorno in cui con
una solenne cerimonia commemorativa del centena-
rio della morte del Sottocomandante Sebastiani, al-
la presenza Sottosegretario al Ministero dell’Interno
Bocci, del Sindaco di Roma Raggi, del Capo Diparti-
mento Frattasi, del Capo del Corpo Giomi, la scritta
di intitolazione della caserma è stata finalmente ri-
collocata sulla facciata della sede.
                                                            Diverse sono state le uniformi che nel tempo i suoi
… E GLI UOMINI?                                             uomini hanno indossato, diverse sono stati le attrez-
Baracca, baraccone, caserma centrale del Corpo Vi-          zature e i mezzi di cui quegli uomini hanno potuto
gili di Roma, stazione Quirinale, caserma provviso-         disporre, dalle prime pompe a mano, alle pompe a
ria, caserma, nuova caserma, caserma del 73° Cor-           vapore a trazione animale, fino alle moderne auto-
po Pompieri, caserma del 73° Corpo Vigili del Fuoco,        pompe serbatoio, dalla bicicletta, al motofurgone fi-
caserma del 1° Corpo provinciale dei Vigili del Fuo-        no al moderno polisoccorso, dalla scala Porta, all’au-
co, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, ge-           toscala fino alla moderna piattaforma aerea.
stione autarchica, ristrutturazione, riattamento, ri-       Diverse sono anche le tecniche d’intervento che si
qualificazione, recupero ambientale, sono i tanti ter-      sono susseguite, dall’impiego della scala romana,
mini che sono stati usati per raccontarne la storia di      di quella a ganci, dalle tecniche SAF fino a quelle
120 anni o che per lo stesso periodo hanno contrad-         USAR, ma immutati nel tempo sono stati lo spirito di
distinto la sede di Via Genova, una sede travaglia-         corpo, la qualità del servizio e la professionalità con
ta dunque, per la quale però gli uomini che in essa         cui hanno sempre operato gli uomini, distinguen-
hanno vissuto e operato, in alcuni casi per un lun-         dosi sempre nella quotidianità del soccorso nell’am-
go o per tutto il periodo della loro vita professionale.    bito territoriale, nella partecipazione a tutti i tragici
Tutti hanno sempre dimostrato attaccamento e an-            eventi nazionali a partire dal terremoto di Messina
che un certo affetto, e si sono sempre prodigati, im-       del 1908 – durante il quale al Comandante ing. Fuc-
provvisandosi, secondo le circostanze, progettisti o        ci fu anche conferito l’incarico di redigere un piano
capomastri, muratori o carpentieri, falegnami o fab-        per la Difesa Incendi nelle zone colpite dove la co-
bri, idraulici o elettricisti, imbianchini o stuccatori,    struzione di alloggi di fortuna in legno costituiva un
per conservarla e migliorarla, e meccanici o archi-         alto rischio di incendi – fino a quello dell’Italia Cen-
visti, cuochi o camerieri, contabili o dattilografi, per    trale del 2016, ma anche nella partecipazione a nu-
renderla funzionante.                                       merose missioni di soccorso a favore delle popolazio-
Le sue carenze e disfunzionalità inoltre non hanno          ni di altri Paesi colpite da eventi calamitosi, dall’O-
mai intaccato la loro dedizione né influito sulle loro      landa alla Grecia, dalla Turchia all’Armenia, dall’Al-
capacità tecniche e sul loro servizio alla comunità.        bania alle Azzorre.
I 120 anni della
                            caserma di Via Genova

I
coma
nda
nti                              Ing. Giuseppe Fucci
                                     (1895-1923)
                                                          Ing. Giacomo Olivieri
                                                               (1924-1929)

      Ing. Venuto Venuti        Ing. Giovanni Bertinati   Ing. Guido Moscato
         (1930-1937)                  (1937-1939)             (1939-1943)

     Ing. Salvatore Bontà           Ing. Luigi Bigi        Ing. Vito Magnotti
          (1943-1944)                   (1944)                (1944-1948)

20
Ing. Osvaldo Piermarini     Ing. Giuseppe Oriani       Ing. Fabio Rosati
      (1948-1959)                (1959-1964)             (1964-1971)

  Ing. Italiano Tiezzi    Ing. Riccardo Cappuccini   Ing. Elveno Pastorelli
     (1971-1973)                 (1973-1976)              (1976-1982)

Ing. Marcello Pandolfi    Ing. Arcagelo Sepe Monti    Ing. Guido Chiucini
     (1982-1984)                 (1984-1987)             (1987-1993)

                                                                              21
I 120 anni della
                              caserma di Via Genova

     Ing. Enrico Marchionne          Ing. Luigi Abate        Ing. Domenico Riccio
           (1993-1998)                 (1998-2003)                (2003-2005)

        Ing. Guido Parisi         Ing. Gioacchino Giomi    Ing. Massimiliano Gaddini
          (2005-2009)                  (2009-2010)                (2010-2014)

      Ing. Marco Ghimenti        Ing. Giampiero Boscaino    Ing. Francesco Notaro
           (2014-2018)                 (2018- 2020)                (dal 2020)

22
Il medico                   il cappellano

              Dott. Franco Soccorsi       Don Franco Dalbesio

Le Autorità

                                                                23
I 120 anni della
     caserma di Via Genova

24
ufficiali e marescialloni

                            25
I 120 anni della
     caserma di Via Genova

26
gli sportivi

e tanti altri...

                   27
I 120 anni della
     caserma di Via Genova

28
29
I 120 anni della
     caserma di Via Genova

30
...con i loro mezzi

                      31
IL VIGILE DEL FUOCO
  RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE
    NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO
         DEL CORPO NAZIONALE
             WWW.ANVVF.IT

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      Pubblicato a Novembre 2021

A cura del Settore Memoria Storica Anvvf
         Testi di Antonio Pacini

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                Alinari
Fotogrammi tratti da filamti Istituto Luce
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        Raccolta Roma sparita
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