METODOLOGIE ARTISTICHE IN CAMPO SOCIALE NELLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019: IL CASO DELLA SILENT ACADEMY - AIIG
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Stefania Dubla METODOLOGIE ARTISTICHE IN CAMPO SOCIALE NELLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019: IL CASO DELLA SILENT ACADEMY Metodologie artistiche in campo sociale nella Capitale europea della cultura 2019: il caso della Silent Academy Il presente contributo approfondisce di Matera 2019 un progetto sociale che indaga le pratiche dell’arte pubblica come innesco nelle comunità di meccanismi che rifuggono dalle torbide logiche di un’imposta marginalizzazione: questo non per tentare di portare al centro, ma per restituire valore al margine. È il caso della Silent Academy, coprodotta dalla Cooperativa Sociale il Sicomoro e ispirata al modello europeo delle Silent University. Artistic methodologies applied to social field in the European Capital of Culture 2019: the case of Silent Academy This paper explores a social project within Matera 2019 that investigates the practices of public art working inside the communities as a trigger for mechanisms that refuse the murky logic of a forced marginalization: the aim is not to enrich the center, but to give back value to the margin . This is the case of the Silent Academy, co-produced by the Coopertaiva Sociale il Sicomoro and inspired by the european model of The Silent University. 1. Matera 2019 e l’Accademia del silenzio do fondante il benessere collettivo nella costru- zione di comunità inclusive. Il programma culturale del 2019 vuole provare Nel dare corpo all’“Accademia del silenzio”, che l'arte e la pratica diffusa della cittadinanza aperta ufficialmente nel gennaio 2019, abbia- culturale possono rappresentare in tutta Europa mo guardato al 2018 come un anno di sperimen- «gli elementi catalizzatori di un nuovo, rivoluzio- tazione di prassi e metodi possibili. Strutturata nario modello di comunità, radicato nella prati- per corsi in cui maestri stranieri ed esperti loca- ca della vita quotidiana» . In tutti, la Silent Academy è convogliata in un mo- quest’ambito, la Silent Academy, di Fondazione mento unico, a cavallo tra giugno e luglio 2018, Matera-Basilicata 2019 coprodotto dalla Coop. in cui quattro paesi lucani (Matera, Rionero in Soc. il Sicomoro, si presenta come uno dei pro- Vulture, Nova Siri paese, San Chirico Raparo) getti di più ampio respiro sociale, il cui opera- hanno vissuto un’esperienza comune guidata to artistico finalizza le azioni partecipative a un dall’artista BR1. In un intenso lavoro curatoria- percorso di inclusione e ibridazione tra le comu- le di scambio tra committente-artista-comunità, abbiamo concepito nel 2018 la Silent Academy nità locali e straniere. Si tratta di un’accademia come un’opera unica e site specific scandita in tre diffusa in cui sono i migranti gli esperti artigia- fasi metodologiche nel lavoro con la comunità ni che insegnano in Basilicata ciò di cui altrove (sensibilizzazione, contaminazione e inclusione) erano maestri. Un ribaltamento della consueta e in quattro diversi comuni lucani. Nel ruolo di formazione che avviene in Europa, volto a resti- curatrice e project manager, racconterò quello tuire per il benessere individuale dignità profes- che in prima persona ho vissuto in quell’estate, sionale a chi espatria e che per ragioni legate al per cercare di delineare, ripartendo dal model- proprio status non ottiene il riconoscimento dei lo europeo della Silent University, come le pra- titoli di studio o di competenza nel Paese di de- tiche artistiche possano abitare, e spesso costitu- stinazione. Quando in co-creazione tra la Fon- ire dei metodi, nel mondo del sociale. dazione Matera-Basilicata 2019 e la cooperativa il Sicomoro, in partenariato con la Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, le asso- 2. Europa 2012-2018: la Silent Universi- ciazioni Arci Basilicata e Tolbà, e la Silent Uni- ty e il «fallimento sistemico» della socie- versity Ruhr, immaginammo il tipo di sviluppo tà contemporanea che potesse avere la Silent Academy nello spazio sociale, scegliemmo di includere in questo per- La Silent University nasce a Londra nel 2012 da corso le pratiche dell’arte pubblica come meto- un’intuizione dell’artista curdo Ahmet Ögüt co- 9
me piattaforma online che coinvolge richieden- nione pubblica e dal silencing process operato sui ti asilo e rifugiati politici sotto un profilo più migranti, il mondo artistico si interroga sulle sue propriamente universitario, prevedendo anche possibilità e capacità di invertire ritmi e pensie- un programma di lezioni frontali in varie parti ri di una comunità. L’arte, a mio personale avvi- d’Europa. Tra le esperienze più strutturate vi è so, può realmente inserirsi nei vuoti della poli- la Silent University Ruhr con sede a Mülheim, tica, scardinare idee stantie e attivare quel mo- nata nel 2015 su iniziativa dell'Impulse Thea- mento di riflessione comunitaria che impove- ter Festival, in collaborazione con enti pubbli- risce i tweet populisti in favore di una compren- Fig. 1.a. BR1, ci locali, ad oggi partner del nostro progetto. In sione della complessità attraverso la semplicità del La Baronessa, 2018. un’intervista del 2012, Ahmet Ögüt parla espli- gesto artistico. Semplicità, che è il contrario di Rionero in Vulture citamente di «fallimento sistemico» (Thorne, facile; lentezza, che è uno dei volti della rapidi- (PZ). Statua realizzata insieme a Biniam e 2012) nel riferirsi alle società occidentali ver- tà ma è opposta alla velocità; silenzio, che non Michele Cammarelle so cui avvengo le migrazioni. Un sistema che è un atto passivo ma un potentissimo gesto rivo- con il liceo artistico porta al “silenziamento” dei talenti stranieri da luzionario: l’arte è una necessità che assurge al di Rionero nel lab di un punto di vista formale-istituzionale e socia- compito di ridare il giusto nome alle cose. Ab- falegnameria della le. Formale perché enorme è la difficoltà nel ri- biamo un disperato bisogno della poesia perché Silent Academy. conoscere e validare le certificazioni e i diplomi nella velocità con cui gli slogan costruiscono la Photo credit BR1. ottenuti in paesi extracomunitari, con una con- società perdiamo delle parole il loro profondo seguente sotto valoriz- significato, confondendolo con il suo esatto op- zazione delle compe- posto. Il senso dell’arte che può dirsi pubblica tenze (Marotta, Mon- è quello di lavorare con le comunità e operare teiro, Tremolada, Gia- poeticamente nella ri-nominazione dei luoghi, notti, Saporiti, 2018). uno sforzo cioè congiunto di riscrittura del si- E sociale, caratterizza- gnificato contemporaneo di quelli stessi. La Si- to da inquietudini re- lent University rinomina il talento e lo fa auto- lative all’impatto eco- definendolo nel suo manifestarsi in quanto ta- nomico e sociale del- le, prescindendo dalla certificazione quale con- la migrazione, pur es- venzione istituzionale. Così come la Silent Aca- sendo statisticamente demy, che ne consegna il valore alla comunità, marginale, o da paure l’unica che abbia il vero potere di riconoscerlo concernenti la man- superando i dettami burocratici. È dunque nel canza di controllo sul- rinominare i migranti nella manifestazione del- la gestione dei migran- la loro identità che li si estrae da un immagina- ti, seppure largamente rio collettivo che li percepisce tutti come mas- sovrastimata (Scarpet- sa indistinta. Ma perché questa azione poetica ta, 2018). Inquietudini avvenga è necessario lavorare con la comunità, sostenute da politiche accompagnarla in un percorso lento per defi- Fig. 1.b. BR1, anti-inclusive che toccano tutti gli aspetti di una La Baronessa, 2018. nizione perché porti a un reale cambiamento, collettività: dalla ghettizzazione all’innalzamen- radicandosi nella pratica della vita quotidiana. Rionero in Vulture to di muri, dalla chiusura dei porti a politiche (PZ). Statua realizzata restrittive che di fatto aumentano solo i numeri insieme a Biniam e dello stato di clandestinità. In questa allargata 3. Silent Academy 2018: l’arte pubbli- Michele Cammarelle con il liceo artistico schizofrenia politica, crescente è il disorienta- ca come metodo per comunità inclusive di Rionero nel lab di mento civile e il conseguente distacco pregiudi- falegnameria della zioso tra le comunità locali e straniere che con- 3.1. Il metodo site specific per la Silent Academy Silent Academy. dividono un medesimo luogo. Ragionando sul- e il caso di Rionero in Vulture Photo credit BR1. lo stato di fatto di questa lontananza, su quel Alla nascita della Silent Academy, il primo pas- «fallimento si- so è stato avviare un lavoro di ricerca incrocia- stemico» che to tra il Sicomoro e i suoi partner territoriali. porta al crol- Con l’Arci Basilicata e l’associazione Tolbà ab- lo del benes- biamo condiviso un database che descrivesse sere colletti- abilità e desideri dei migranti del nostro terri- vo fomenta- torio: un’operazione unica in Basilicata, di re- to da un’alte- ale cooperazione tra enti privati, che superasse razione del- l’attività di scrittura di Curriculum Vitae per an- le percezio- dare a indagare i desideri di chi giunge. Ugual- ni sui dati e mente, abbiamo ricercato i paesi in cui gli abi- gli impatti da tanti locali, per storia e tradizione, potessero 10 parte dell’opi- ritrovare nelle abilità dei migranti interessi e
Contributi antichi saperi. Abbiamo così aperto i laborato- del laboratorio di sartoria, concretizzatosi nel- ri di sartoria a Matera e lavorazione del legno la realizzazione di un abito in emergency blanket e ferro a Rionero. È qui che la Silent Academy (Fig. 2). Ricordo che entrai per la prima volta con l’Arci è intervenuta in modo incisivo, gra- in contatto con BR1 nel 2016, quando con il zie pure al sostegno del Comune, con la riaper- progetto MAAP – Atelier di Arte Pubblica Ma- tura nei mesi del laboratorio di una carpente- tera, lo coinvolsi nel programma di C-FARA Re- ria sotto-utilizzata. Tutto questo è stato possi- sidency di cui ero la curatrice. Al tempo BR1 bile secondo la logica artistica del site specific, aveva appena sperimentato l’utilizzo dell’emer- che concepisce l’opera in maniera imprescin- gency blanket come tessuto da indossare e rima- dibile dal luogo per cui nasce. È in quest’ottica si incantata dalla sua potenza estetica . Di lì, a distanza alizzata a Rionero nel giugno 2018. Dopo me- di due anni, tornai a coinvolgerlo per la Silent si di laboratorio di lavorazione del ferro e con Academy con la precisa visione che quell’abito un corso finale di pittura insieme al Liceo Arti- avrebbe dovuto un giorno muoversi tra le piaz- stico di Rionero, abbiamo realizzato una statua- ze, divenire una sfilata che fosse benessere in- sagoma che raccontasse la coincidenza fra le di- dividuale per chi lo indossava e collettivo per verse identità che abitano il paese. La sagoma chi lo ammirava: un’azione di sensibilizzazione. in ferro, intitolata La Baronessa, dal nome del- È così che nell’estate 2018 sarte locali, giovani la piazza in cui è collocata, descrive da un ver- esperte e alcuni migranti hanno realizzato una so la raccolta delle acque tipicamente rionere- veste dorata in stile impero con un grande cap- se, recuperata nell’iconografia da ricordi e foto pello vicino alla moda africana. Sotto la guida d’epoca; dall’altro, perfettamente combacian- sartoriale di Ibrahim Sy Savane e quella artisti- te, quella delle donne straniere che adesso vi- ca di BR1, è stato lavorato un materiale diffici- vono lì (Fig. 1.a e 1.b). le come l’emergency blanket, ma dal valore estre- mamente simbolico, cucito su misura per Tessy, 3.2. L’arte pubblica come sensibilizzazione: ragazza madre nigeriana (Buccini, 2018, p. 8). A new dress for Tessy Con quell’abito Tessy ha sfilato per Matera, pro- Il laboratorio è la pratica artistica partecipata vocando un effetto shock tra gli abitanti. All’ini- che permette di portare la comunità dentro zio, quasi nessuno riusciva a comprendere qua- Fig. 2. BR1, le tessuto fosse stato usato: non perché l’emergen- A new dress for Tessy, gli ambienti già sensibilizzati (il laboratorio) e 2018. Matera. il talento dei migranti all’esterno (spazio socia- cy blanket fosse irriconoscibile, piuttosto perché Abito realizzato le), sulla scia dell’esempio del “Marco Cavallo” inedito ai loro occhi era l’uso che ne facevamo. insieme a Ibrahim dei cugini Basaglia (Scabia, 2011). Per facilita- Da coperta di soccorso ad abito regale: il pas- Savane e gli abitanti re questo movimento dentro-fuori era necessa- saggio da una funzione all’altra, prima ancora stranieri e locali nel ria una guida per tutte le sedi della Silent Aca- che visivo, era concettuale. Morte, sofferenza, lab di sartoria della demy: un artista che riunisse paesi e abitanti ma anche e soprattutto accoglienza, solidarie- Silent Academy. sparpagliati per la Basilicata nella realizzazione tà, umanità: sono queste le immagini normal- Photo credit BR1. di un’unica impresa, di un’opera comune, coin- mente associate a quel tessuto cidente con una rinnovata immagine dei luo- fragilissimo e allo stesso tempo ghi e quindi della loro identità visiva. L’artista in grado di salvare e protegge- scelto è stato BR1, torinese, classe 1984. Laure- re vite umane. Indossarlo signi- ato in diritto islamico, di giorno esercita la pro- ficava attribuirgli nuova funzio- fessione di avvocato; di notte incolla opere di ne, giocando con quel colore pittura su carta negli spazi dei grandi cartello- oro che tanto richiama mate- ni pubblicitari d’Europa. Il suo stile, di chiara riali pregiati e preziosi. È nel- impronta pop che da dentro però ribalta con lo scavare in questo parados- tematiche legate all’immigrazione, è caratteriz- so creando dei cortocircuiti in zato dall’indagine delle contraddizioni del mo- chi guarda che la sfilata acqui- dello capitalista con la cultura e la tradizione dei siva il suo valore di sensibilizza- popoli dell’area mediterranea. Nell’estate 2018, zione. Tessy è passata così da BR1 ed io siamo partiti per seguire da vicino le una quotidianità in cui viene comunità e portare a esito artistico i laboratori, ignorata a un momento in cui concepiti in tre distinti momenti metodologici: si trasforma in una regina nella sensibilizzazione, contaminazione e inclusione meraviglia collettiva. Quel ge- . ce contro un quotidiano “silen- Il momento dell’inclusione, come già detto, è ziamento”, portare con orgo- avvenuto a Rionero. A Matera invece ha avuto glio la propria identità, vesti- luogo quello della sensibilizzazione, a seguito re di oro sofferenza e umani- 11
Contributi tà, abitare entrambe calpestando l’indifferenza Con il gioco1 nessuna ideologia era più convin- . cente. Una diversa storia di contaminazione ha toccato San Chirico Raparo. Il laboratorio ha 3.3. L’arte pubblica come contaminazione a No- coinvolto circa 20 giovanissimi, dai 17 fino ai 4 va Siri paese e San Chirico Raparo anni, tutti di diversa nazionalità. Alla domanda Il momento della contaminazione si è aperto a di raffigurare il proprio paese, alcuni dei bim- Nova Siri paese e San Chirico Raparo insieme bi presenti hanno disegnato la patrona locale, ai minori stranieri non accompagnati. Se la Si- Santa Sinforosa, il cui santino recita la suppli- lent Academy è una scuola che valorizza il talen- ca: “Volgi il tuo sguardo pietoso sui lontani no- to dei migranti, qual è quello proprio dei mino- stri emigrati”. Nel Novecento, San Chirico Ra- ri? In questo ci viene in soccorso una poesia di paro ha conosciuto un’importante migrazione, Nizar Quabbani che recita: “È dall'infanzia che soprattutto verso il Venezuela. Il volto della San- cerco / di raffigurare il mio paese… / di dise- ta era quindi il collante tra le migrazioni di ieri gnare una terra / che mi tratti con gentilezza... e quelle di oggi. Abbiamo immaginato perciò, 1 Fondamentale per / nella quale gli uomini ridano … / e pianga- accanto alla scritta presa come citazione esatta la rilettura dell'arte pubblica è la teoria no come gli altri uomini...” (Qabbani, 2001). Il dalla preghiera, il volto di una donna, dal no- del gioco e dell'em- più grande talento dei minori è quello di saper me Sinforosa (Fig. 4.a e 4.b) il cui velo raccon- patia portata avan- immaginare, di avere la forza di ridisegnare il tasse di America Latina e Africa in una sinte- ti dall'artista Je- proprio paese, di raffigurarlo interprete dei lo- si di colori e geometrie. Un volto senza aure- an Dubuffet (1901- ro desideri. Prendendo alla lettera la poesia, ab- ola, perché prima di tutto umano. A celebra- 1985). Si legga ad biamo lasciato che i bambini locali e stranieri re questa simbolica contaminazione, il giorno esempio il volume dessero realmente un nuovo volto alla propria della conclusione dell’opera, due ragazzi, uno di recente pubbli- terra, dipingendo sui muri le forme da loro im- di San Chirico l’altro del Ghana, hanno rappa- cazione a cura di maginate. A Nova Siri il dipinto ha raffigurato to un brano ognuno nella propria lingua e di (Mazzotta, Jaeger, 2018). l’abituale scena di due anziani al bar che gioca- fronte al pubblico incalzante. Per varie ragioni no a carte. Al centro fra loro, però, si trova Mu- poi, pochi giorni dopo l’opera è stata rimossa. stafà, un minore straniero della comunità di Tol- Ad assistere alla cancellazione vi erano alcuni bà, in coppia con lo spettatore, che invita con lo bambini autori del dipinto, tra cui un ometto sguardo a fare la propria mossa (Fig. 3). Nova di 13 anni, che con gran coraggio tratteneva le Siri paese, un luogo di qualche centinaio di ani- lacrime al triste accadimento. Perché non tutte me, è prevalentemente abitato da anziani, giova- le storie hanno un lieto fine? Mi domandava. E ni stranieri e pochissimi bambini. Mentre erava- me lo chiedevano anche i ragazzi stranieri che mo intenti a dipingere la parete dell’ex asilo, ri- avevano eseguito l’opera con lui. Se nel primo cordo che il piccolo Claudio (11 anni) si avvici- lessi negli occhi la scoperta dell’ingiustizia, ne- nò chiedendoci se stavamo realizzando un Ban- gli altri vidi l’ennesimo rifiuto e il loro disagio Fig. 3. BR1, Tressette ksy. Guardandoci, continuò accusando il mini- per aver creduto che questa volta sarebbe stato al bar, 2018. Nova Siri stro Salvini del suo operato, non riuscendo dav- paese (MT). Pittura su diverso. Eppure l’essere vicini in quel momen- vero a capire come si possa rifiutare l’accoglien- to ha dato vita a un’esperienza per loro anco- muro realizzata insieme za a degli esseri umani, quelli che erano lì con a Mustafà, Fallou, ra più grande, quella dell’empatia e della com- Fatima, Sherif, Zacaria, noi. In quel momento, con la vergogna dei più prensione, da cui è nato un legame profondo Claudio, Gregorio, grandi, si è abbattuto il muro di terrore e diffi- come l’amicizia. Antonio, Domenico, denza delle mamme che inizialmente sembrava Carmine, Filomena. tenessero lontani da noi i loro pargoli. Si è rotto Photo credit BR1. quando i bambini hanno preso in mano il pen- 4. Dopo il 2019: la speranza di creare nello, di- mondi possibili visitando i paradossi pingendo con Zaca- Il programma della Silent Academy inizia a de- ria, Fallou, linearsi nel 2017, quando la Coop. Soc. il Sico- Fatima, moro diviene project leader per Matera 2019. e quan- Nato nel 2003 dall’esperienza della Caritas, il Si- do She- comoro si occupa di immigrazione, terza età e rif e Mu- inserimento lavorativo per soggetti con svantag- stafà han- gio. Nel 2017, per coordinare il progetto della no inizia- Silent Academy, la cooperativa si apre alle pra- to a gioca- tiche artistiche per la ricerca di nuovi metodi re a calcio d’inclusione sociale; tra i vari profili candidati- con Clau- si, sceglie il mio, l’unico con una laurea in sto- dio e i suoi ria dell’arte. È così che la prima volta a Matera 12 compagni. la casa del curatore non coincide con un museo
Figg. 4.a - 4.b. BR1, Sinforosa, 2018. San Chirico Raparo (PZ). Pittura su muro realizzata insieme ai minori stranieri non accompagnati e a 20 bambini di San Chirico Raparo. bensì con lo SPRAR o una maison de retraite. Per- ni chiedono ancora di ballare. Per la Silent Aca- ché infatti l’arte possa dirsi pubblica deve neces- demy, il ribaltamento si è giocato nell’invertire sariamente abitare i luoghi della vita quotidiana i consueti “ruoli” della formazione e dell’emar- e il curatore che se ne occupa non può abitarvi ginazione dando nuovo significato ai termini di lontano, come nelle fredde stanze di una galle- silenzio e lentezza. Un ribaltamento che è durato ria. Né può prescindere dalla sua natura politica: un anno, che durerà per tutto il 2019 e oltre, si parla altrimenti di decorativismo o arte urba- perché l’inclusione diventi la norma2. na, relegata cioè a uno spazio fisico e non a un luogo inteso come composizione di coscienze. Necessità attuale è la creazione di mondi pos- BIBLIOGRAFIA sibili visitando i paradossi. L’arte deve mettere in crisi il sistema attraverso la trasversalità e il BUCCINI G., I passi di Matera verso un altro futuro, in “Buo- paradosso, restituendo alle parole il loro signi- ne Notizie”, inserto settimanale del Corriere della Sera, 24 ficato rinnovato. È forse così che potrebbe an- settembre 2018, p. 8. che crescere una coscienza politica, non tra chi Dossier di candidatura di Matera-Basilicata Capitale Eu- 2 Nella video-inter- ha lo stesso colore di pelle, bensì fra chi condi- ropea della Cultura 2019, . Cultura il raccon- vide una medesima condizione, quella del mar- MAROTTA A., MONTEIRO Y. B., TREMOLADA L., GIA- to della Silent Aca- gine. Nei laboratori si accresce il valore dell’em- NOTTI A., SAPORITI R., (a cura di), “Immigrati con la demy nella sfila- patia, perché votati all’abbattimento delle bar- laurea? Sì, ci sono ma l’Italia sembra trascurarli”, in Il So- ta del 19 gennaio riere tra comunità che condividono il medesi- le24Ore, 05 aprile 2018, . diversa nazionalità come una sorta di “festival diffuso” volto a uni- MAZZOTTA M., JAEGER F. (a cura di), Jean Dubuffet. L’arte vestiti in emergen- re in un’unica visione mondi apparentemen- in gioco. Materia e spirito 1943-1985, Milano, Skira, 2018. cy blanket. Link: te distanti. Parlo di festival perché in taluni ca- QABBANI N., “Raffigurazione nel tempo grigio”, in CO-
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