Medico Chirurgo - Specialista in Psichiatria e Psicoterapeuta - Dott.ssa Chiara Primati - Dipartimento di Sociologia
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Dott.ssa Chiara Primati Medico Chirurgo – Specialista in Psichiatria e Psicoterapeuta Corso di Laurea in Servizio Sociale aa 2016/2017
Diagnostica categoriale e dimensionale 2 correnti antitetiche di pensiero han influenzato il modo di concepire la malattia psichica: pensiero platonico = esistono entità morbose distinte, le differenze vengono categorizzate, i comportamenti raggruppati: sistema categoriale; pensiero ippocratico = le malattie mentali son espressione, in un continuum quantitativo, di un’unica malattia e la differenza sta nella quantità: sistema dimensionale.
“Conquista” recente la costruzione di un glossario uniforme, con raggruppamenti in categorie, in base ai sintomi: Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM). Vantaggi: Uniformità di linguaggio, terminologia Consente di fare valutazioni in ambito farmacologico, di ricerca, etc…
Svantaggi: Mancano le spiegazioni, il legame con motivazioni e storia del pz Attribuisce “etichette”, quindi problemi legali e amministrativi LA DIAGNOSI NON E’ LA PERSONA! “La sofferenza psichica, a differenza dei fenomeni oggettivabili che possono essere sia interpretati che spiegati, può essere solo compresa tramite l’immedesimazione” (Carl Jaspers)
Esigenza: prevedibilità di un evento, ma NON E’ POSSIBILE PREVEDERE IN PSICHIATRIA! È una realtà soggettivizzata, complessa, individualmente connotata. La semplificazione non deve annullare la complessità. Non considera eziologia e patogenesi, fa riferimento solo alla fenomenologia, non nel senso di vissuto esperienziale ma descrittivo. In psichiatria una categorizzazione che abbia intrinseca la formulazione di una diagnosi e quindi di una prognosi dà luogo allo stigma.
“Definizioni e inquadramenti categoriali dei disturbi mentali soddisfano l’esigenza di ricondurre ciò che è cangiante, indefinibile nella sua radicale diversità nel tempo e nello spazio e nella contestualità degli eventi, dentro schemi formalizzati…” (I. Carta) (oggettivazione diagnostico-nosografica =custodialismo) Categorie: carattere di staticità e di netta separazione dei diversi quadri diagnostici; conformità a degli schemi che consentano anche la prevedibilità delle azioni.
La dimensione, invece, riguarda la quantità e originariamente indicava la valutazione d’un fenomeno per quel che riguarda la continuità. L’uso in psichiatria della dimensione ispira ad es. il paradigma psicodinamico: un continuum entro cui si iscrivono tutte le manifestazioni psicopatologiche, non essendo queste separate da una linea di confine nettamente demarcata dalla cosiddetta normalità. Una visione dimensionale della sofferenza psichica fa riferimento a un continuum.
DSM Descrizione sistematica di ogni disturbo e valutazione multiassiale (tra cui l’asse inerente le malattie organiche e l’asse degli eventi stressanti). I edizione nel 1952: replica della Classificazione Internazionale delle malattie e dei problemi associati alla Salute (ICD), redatta dall’OMS nel 1948. Nel 1994 la IV edizione: diagnosi compatibili e in parte sovrapponibili alla 10° edizione della Classificazione Internazionale (ICD-10). Poi nel 2000 DSM-IV TR (testo revisionato). Ora DSM-5.
DSM-5: cosa cambia numerazione araba anziché romana: progetto di redigere continue revisioni, apportando i numeri: 5.1, 5.2, 5.3… per un continuo work in progress. eliminazione del sistema multiassiale e della scala GAF (Global Assessment of Functioning, V asse). introdotto il raggruppamento in spectrum disorders: messi insieme disturbi con caratteristiche diverse, ma che condividono possibili basi neuropatologiche. successione dei capitoli segue l’andamento del ciclo di vita: dai disturbi dello sviluppo (infanzia), a quelli che esordiscono in giovane età (spettro schizofrenico, bipolari) e, infine, a quelli neuro-cognitivi, più caratteristici dell’età avanzata (demenze).
aumenta il numero delle diagnosi: rischio di un’iperinflazione diagnostica e di una conseguente medicalizzazione di problemi della vita quotidiana che fanno parte dell’esistenza umana, arrivando a curare anche chi è normale. La diagnosi, essendo una forma di linguaggio, ha un fortissimo potere reificante, andando a condizionare lo stile di vita delle persone e il loro modo di vivere e sperimentarsi. Negli USA il Disturbo Bipolare è raddoppiato in questi anni, l’Autismo è aumentato di 40 volte e l’ADHD è triplicato. Ciò dà una fortissima spinta alle vendite di farmaci.
Classificazione: Disturbi del neurosviluppo: - Disabilità intellettive (modificata la precedente etichetta diagnostica di “ritardo mentale” ) - Disturbi della comunicazione - Disturbo dello spettro dell’autismo (introdotta categoria diagnostica unica per i disturbi dello spettro autistico, con inclusione di tutte le diagnosi dei disturbi autistici, sindrome di Asperger, disturbo dirompente dell’infanzia e disturbo pervasivo dello sviluppo) - Disturbo da deficit di attenzione/iperattività - Disturbo specifico dell’apprendimento - Disturbi del movimento - Altri
Disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici Disturbo bipolare e disturbi correlati Disturbi depressivi Disturbi d’ansia Disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti
Disturbi dissociativi: - Dist. dell’identità - Amnesia dissociativa, +/- fuga dissociativa - Dist. di depersonalizzazione/derealizzazione Disturbo da sintomi somatici e disturbi correlati: - Dist. da sintomi somatici, +/- dolore predominante - Dist. da ansia di malattia - Dist. di conversione - Dist. fittizio (provocato a sé, provocato ad altri)
Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: - Pica - Dist. da ruminazione - Dist. evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo - Anoressia nervosa - Bulimia nervosa - Dist. da binge-eating Disturbi dell’evacuazione: - Enuresi - Encopresi
Disturbi del sonno-veglia: - Insonnia - Ipersonnolenza - Narcolessia - Dist. del sonno correlati alla respirazione - Parassonie Disfunzioni sessuali: eiaculazione ritardata/precoce; disturbo erettile; dist. dell’orgasmo/desiderio sessuale/eccitazione femminile; dolore genito-pelvico e della penetrazione; desiderio sessuale ipoattivo maschile Disforia di genere
Disturbi da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta: - Dist. oppositivo provocatorio - Dist. esplosivo intermittente - Dist. della condotta - Dist. antisociale di personalità - Piromania - Cleptomania Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction: alcool, caffeina, cannabis, allucinogeni, inalanti, oppiacei, sedativi-ipnotici-ansiolitici, stimolanti, tabacco, altre SS; dist. da gioco d’azzardo (richiesta l’inclusione della dipendenza da internet, ma ancora dati non sufficienti; inserita in appendice per promuovere studi sull’argomento) Disturbi neurocognitivi
Disturbi di personalità: - Del gruppo A: paranoide, schizoide, schizotipico - Del gruppo B: antisociale, borderline, istrionico, narcisistico - Del gruppo C: evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo - Senza specificazione Disturbi parafilici: - Voyeuristico - Esibizionistico - Frotteuristico - Da masochismo sessuale, +/- asfissiofilia - Da sadismo sessuale - Pedofilico, +/- incesto - Feticistico - Da travestitismo
Altri disturbi mentali: ad es. dovuto ad altra condizione medica Disturbi del movimento indotti da farmaci e altre reazioni avverse ai farmaci: parkinsonismo; distonia; acatisia; discinesia; tremore; etc… Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica: “…Le condizioni e i problemi elencati in questo capitolo non sono disturbi mentali. La loro inclusione nel DSM-5 ha lo scopo di attirare l’attenzione sulla portata di ulteriori questioni che si possono incontrare nella pratica clinica…” Dall’asse degli eventi stressanti a un codice!
Psicosi e nevrosi Differenze a vari livelli (con le dovute eccezioni): eziologia: psicosi origine prevalentemente somatica vs nevrosi prevalentemente o esclusivamente psicogena. Ma componente psicogena notevole anche nelle psicosi! gravità: di solito la psicosi è più grave funzione del reale: frattura colla realtà sempre maggiore nella psicosi consapevolezza critica: un nevrotico è consapevole della assurdità delle proprie idee vs uno psicotico le accetta globalmente senza consapevolezza di malattia adattamento sociale: spesso accettabile nelle nevrosi vs problematico e spesso impossibile nello psicotico non curato o assistito, che tende a vivere al di fuori della realtà e del mondo circostante.
Psicosi Organiche = connesse a un’alterazione somatica: - da processo degenerativo: demenze senili o presenili - sintomatiche: vascolari, npl, da infezioni, da malattie organiche generali, da intossicazione - epilettiche Sintomi legati a deficit delle funzioni elementari: stato di coscienza, memoria, attenzione, comprensione.
Endogene o funzionali = la causa somatica è ignota. Sintomatologia più complessa, che riguarda il pensiero, l’affettività, la valutazione della realtà, etc… - Psicosi affettive = con prevalente disturbo dell’affettività (in senso depressivo o euforico) e con una periodicità - Psicosi schizofreniche = con turbe del pensiero e alterazioni globali della personalità - Forme intermedie: ad es. psicosi schizoaffettive
Nevrosi Forme psichiche senza un’evidente causa organica e legate a un trauma psichico = risposte psicologiche agli avvenimenti psichici interni ed esterni. Si manifestano: Come sintomi psichici = psiconevrosi: isterica, fobica, ansiosa, depressione reattiva Con manifestazioni psicosomatiche
Oltre a psicosi e nevrosi: Forme ai limiti o sindromi marginali: - forme borderline = pseudonevrotiche al confine tra nevrosi e schizofrenie - depressioni endoreattive = tra le depressioni endogene e quelle reattive - forme tra psicosi affettive e schizofreniche Disturbi di personalità: dal pdv psicoanalitico sono nevrosi del carattere = un modo particolare di esprimersi di arresti dello sviluppo psichico, a causa di conflitti infantili.
Psicoanalisi: problema della classificazione è secondario, tutti i disturbi psichici (esclusi quelli determinati da grossolani fatti organici) son legati ad avvenimenti e situazioni emozionali infantili e non coscienti. Fenomeni normali, nevrotici e psicotici si distinguono essenzialmente per il diverso livello di profondità dei conflitti interiori e per il diverso livello di arresto dello sviluppo psichico.
Ansia Risposta biologica, neurochimica Considerata anche il risultato del persistere dello stato di stress, per “impossibilità da parte dell’organismo di neutralizzare lo stimolo stressante o di adattarsi ad esso” (Pancheri) Ansia = accentuazione biologica d’una modalità normale di rispondere adattivamente (confine sottile tra ansia fisiologica e ansia patologica) Finalizzata alla conservazione dell’individuo: si attiva per situazioni minacciose (meccanismo comune a tutti i mammiferi: attacco o fuga). “L’angoscia è il sentimento che deriva all’uomo dalla libertà di potere” (Kierkegard) = l’ansia è conseguenza della possibilità di fare libere scelte: rinunciare a ciò che non si sceglie
Differenza tra ansia normale e patologica è quantitativa e qualitativa L’ansia patologica si rifornisce di fantasie, non di stress (ad es. ipocondriaco): la minaccia nell’ansia patologica è sempre soggettiva , è un prodotto della mente Freud in “Disagio della civiltà”: nell’uomo c’è sempre un conflitto insanabile tra il principio di piacere e quello di realtà, tra pulsioni e istanze dell’Io: il prezzo psicologico della civiltà, della maggior sicurezza è l’inibizione del soddisfacimento delle pulsioni e un progressivo senso di colpa Si pensava che l’ansia fosse l’epifenomeno della conflittualità, poi, però, si è visto che non è così, che ciò fa parte dell’ansia normale
Quando l’Io è esposto a un urto energetico pulsionale che supera il suo valore soglia, manda un segnale: ansia = segnale che l’Io non riesce a trasformare questa energia eccessiva in fantasie, in immagini (es. fame = calo glicemico, aspetto biologico: il soggetto si rappresenta che va a mangiare = trasforma l’energia legata a processi biologici e dilaziona la soddisfazione del bisogno vs se non si creasse fantasie, immagini seguirebbe la pulsione fame e si avventerebbe subito sul cibo. Se non riesce a fare questa rappresentazioni può avere AP, agitazione, etc…) Ansia = risposta di allarme e di difesa dell’Io alle situazioni di pericolo. Quindi risorsa positiva vs l’ansia patologica è legata a una transitoria incapacità del’Io di agire sulle energie pulsionali
La quantità di pulsione che l’Io definisce come oltre la soglia che può tollerare, varia da persona a persona, per questo la distinzione tra ansia normale e patologica non è facile. AP, fobie, somatizzazioni, ossessione-compulsione, etc… Tutte rappresentazioni dell’incapacità dell’Io a reggere le pulsioni. L’ansia è patologica quando compromette il funzionamento psichico e mette in moto meccanismi difensivi disadattanti: genera così sofferenza soggettiva e modificazioni comportamentali e somato-vegetative con disfunzioni psico-sociali.
Le minacce incidono sulla rappresentazione che abbiamo della nostra integrità - fisica (corpo, funzioni organiche) - psichica (ad es. angoscia di separazione, angoscia depressiva, angoscia paranoide [minacce di oggetti persecutori], angoscia ossessiva [non poter controllare gli oggetti minacciosi], timore di impazzire, angoscia psicotica di disintegrazione corporea, etc…) Quindi non è solo un problema adattivo. L’ansia è il problema centrale della psichiatria: ogni forma patologica ha un suo corrispettivo tipo di ansietà.
Disturbi d’ansia Disturbo d’ansia di separazione: da oggetti e persone che sono segni di sicurezza; anche lasciare il luogo natio. Normale (nostalgia), ma diventa patologica se “…eccessiva e inappropriata…” Riguarda tutti: la nascita è un’esperienza di separazione dalla madre e da un ambiente ottimale. Mutismo selettivo = incapacità di parlare in situazioni specifiche.
Fobia specifica: timore eccessivo, immotivato di situazioni, oggetti, attività che determina la comparsa di sintomi ansiosi o condotte di evitamento. Ha anche sintomi neurovegetativi (vs paura). Genesi: aspetti biologici, ambientali e sociali; dal pdv psicodinamico gli impulsi aggressivi relativi a un oggetto interno son proiettati su un oggetto esterno che assume connotati persecutori e l’ansia è spostata su un altro oggetto che simboleggia il primo ma è più facilmente evitabile (es. zoofobia di Hans: cavallo = inconscio simbolizzante del padre); dal pdv cognitivo-comportamentale le fobie derivano da risposte apprese dai genitori e formatesi dall’esposizione a uno stimolo realmente pericoloso concomitante a uno neutro, inoltre il soggetto apprende che l’evitamento gli consente di diminuire l’ansia e la sofferenza correlate a un comportamento.
Agorafobia: paura di spazi aperti, timore di trovarsi in luoghi e situazioni da cui sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi o in cui potrebbe non esser disponibile un aiuto in caso di bisogno. Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale): paura ed evitamento di situazioni in cui si è esposti al giudizio altrui per il timore irrazionale di apparire imbarazzato, ridicolo o di agire in modo inopportuno e umiliante. Se non trattata diventa cronica e progressiva, senza remissione spontanea. Non posson condurre una vita normale; talvolta s’associa a disturbo dell’umore, abuso alcool/SS, condotte autolesive. Disturbo d’ansia generalizzata: che si manifesta nella maggior parte dei giorni ed è pervasiva, invade tutti i settori
Disturbo di panico: attacchi di ansia acuta, improvvisa, grave, che dura pochi minuti e poi scompare. Nessun correlato oggettivo, ma dal pdv soggettivo senso di pericolo imminente, di catastrofe incombente, paura di morire o di perdere la ragione. Spesso ansia anticipatoria. Genesi multifattoriale: aspetti biologici, componente genetica (gemelli monozigoti), stressors, attaccamento evitante, fantasie di abbandono, crollo dell’ideale dell’Io in soggetti che negano ogni conflittualità, etc… Indotto da sostanze/farmaci Dovuto a un’altra condizione medica
Disturbo ossessivo-compulsivo e dist. correlati Dist. ossessivo-compulsivo Disturbo da dismorfismo corporeo = preoccupazione per qualche difetto immaginario del proprio aspetto fisico in una persona con aspetto normale Disturbo da accumulo Tricotillomania Disturbo da escoriazione Indotto da sostanze/farmaci Dovuto a un’altra condizione medica
Ossessione = idee, pensieri, impulsi o immagini che s’intromettono nella psiche del soggetto, che li vive come intrusivi, irrazionali e non riconosciuti come propri (egodistonici), ma non può farne a meno, non riesce a liberarsene, sfuggono al suo controllo. Es. timore di contaminazione, dubbi su ogni circostanza della vita quotidiana (porta, gas, etc…), angoscia per disordine/asimmetrie, ripetizione di scene, nomi, somme, pensieri o propositi aggressivi, sessuali, sconvenienti (bestemmiare in chiesa, gesti osceni in pubblico, uccidere un parente, etc…) Compulsione = comportamenti rituali o azioni mentali ripetitivi il cui scopo è prevenire o diminuire l’ansia legata a un’ossessione o a una situazione temuta. Es. ossessione di contaminazione -> lavaggio mani; controllo ripetuto di porta, gas, etc…; domandare rassicurazioni, controllare, pregare, etc…
Genesi: fattori biologici, componente genetica; dal pdv psicodinamico sono risposte difensive da pulsioni inconsce sessuali o aggressive: tentativo di annullare o trasformare pensieri, parole, azioni passati con pensieri e comportamenti opposti o di separarli dalla componente affettiva; dal pdv cognitivo- comportamentale tendenza a evitare azioni che producono effetti spiacevoli e a perpetuare quelle che portan al piacere. Il fobico vive l’oggetto come pericoloso per la propria integrità vs l’ossessivo non può vivere senza l’oggetto da controllare: si vive come pericoloso per l’integrità altrui e ha angoscia di morte per la propria capacità distruttiva.
Puoi anche leggere