Dott.ssa Maria Pia Casini Dott. Francesco Demaria - Specchioriflesso.net

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Dott.ssa Maria Pia Casini Dott. Francesco
                                 Demaria
Nell’infanzia e nell’adolescenza (tra i 4 e i 20 anni) il tasso di
  prevalenza dei Disturbi d’Ansia risulta variabile tra il 12% e il
  20-25%. Con una crescita in adolescenza per cui a 18 aa il 78%
  ha sperimentato un disturbo d’ansia nella sua vita (Kessler
  2012)
La prevalenza è due volte superiore nelle femmine rispetto ai
  maschi
Nei 2/3 dei casi il disturbo è transitorio e non causa una
  significativa compromissione del funzionamento
Nel 4% al contrario il disturbo mostra intensità e interferenza
  moderata
In un altro 4% dei casi il disturbo ha caratteristiche severe
continuità
Homotipica
 il 4% -30%
   dei casi

               Stabilità di
               spettro e la
                continuità
              Eterotipica .
              70%-80% degli
                  affetti
La comorbidità tra i diversi disturbi d’ansia è la
regola

In relazione al crescere dell’età vi è una tendenza
significativa all’incremento di tale comorbidità con
decrescita dei casi “puri”

Maggiore è il numero di disturbi di spettro in
comorbidità , più alto è il rischio di una
cronicizzazione del disturbo o di continuità
eterotipica
Sia studi longitudinali che cross-
                                    sectional hanno dimostrato che la
                                    presenza di un disturbo d’ansia in
                                     bambini ed adolescenti aumenta
                                    il rischio di un successivo Disturbo
                                                  depressivo

Al contrario l’età d’esordio del
                                                                           Alcuni disturbi hanno mostrato
disturbo d’ansia non influenza il
                                                                             una particolare predittività
  rischio di futuro depressione

                                     Maggiore è il numero di disturbi
                                       ‘d’ansia in comorbidità più
                                     aumenta il rischio di sviluppare
                                    depressione in altre fasi della vita
Uso di sostanze
     Associazione          potrebbe essere
    longitudinale            motivato dal
frequente , presenza    tentativo di alleviare
    di un disturbo        i sintomi d’ansia,
  d’ansia precede e       come conferma la
    prevede l’età       sequenza temporale
d’esordio di abuso di      che si muove dal
       sostanze            disturbo d’ansia
                        all’abuso di sostanze
L’ansia è una delle emozioni di
                              base vi è una sostanziale continuità
                                   tra normalità e patologia

                                                                     In alcune fasi di sviluppo vi è
                                                                     una accentuazione fisiologica
                                                                         di specifiche ansie con
   Criterio generale da                                                     funzione adattiva
considerare è l’intensità e                                            Ansia di separazione 12-18
   l’interferenza delle                                                            mesi
      manifestazioni
                                                                        Paura dei temporali e del
                                                                               buio2-4 aa
                                                                       Ansia prestazionale 5-7 aa
Colloqui sia con il
                   bambino/adolescente
                  che con il genitore che
                     con gli insegnanti

 Scale di valutazione
   quantitativa della                Interviste diagnostiche
sintomatologia : PARS,                strutturate (K_SADS)
    SCARED, MASC
Non vengono considerati
                                     più all’interno dei disturbi
                                     d’ansia sebbene in stretta
                                     continuità
                                     • Il disturbo ossessivo compulsivo
                                     • Il disturbo post traumatico da
                                       stress

                                                                                    Viene eliminato il criterio
Scompaiono le limitazioni
                                                                                    dell’ “Insight” per le fobie
   d’età per l’esordio
                                                                                             negli adulti

              Il disturbo da attacchi di
                                                                     Viene inserito il criterio di
                 panico ed il disturbo
                                                                      durata di almeno sei mesi
                 agorafobico vengono
                                                                     anche per gli adulti in tutti
                 definitivamente resi
                                                                              i disturbi
                      indipendenti
A. Ansia inappropriata ed eccessiva rispetto al livello di sviluppo che riguarda la
   separazione da casa e da coloro a cui il soggetto è attaccato, come evidenziato da tre (o
   più) dei seguenti elementi:
1. malessere eccessivo ricorrente quando avviene la separazione da casa o dai principali
   personaggi di attaccamento o quando essa è anticipata col pensiero;
2. persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo alla perdita dei principali personaggi di
   attaccamento o alla possibilità che accada loro qualche cosa di dannoso;
3. persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo al fatto che un evento spiacevole e
   imprevisto comporti separazione dai principali personaggi di attaccamento (per es. essere
   smarrito o essere rapito);
4. persistente riluttanza o rifiuto di andare a scuola o altrove per la paura della separazione;
5. persistente ed eccessiva paura o riluttanza a stare solo o senza i principali personaggi di
   attaccamento a casa oppure senza adulti significativi in altri ambienti;
6. persistente riluttanza o rifiuto di andare a dormire senza avere vicino uno dei personaggi
   principali di attaccamento o di dormire fuori casa;
7. ripetuti incubi sul tema della separazione;
8. ripetute lamentele di sintomi fisici (per es. mal di testa, dolori di stomaco, nausea o vomito)
   quando avviene o è anticipata col pensiero la separazione dai principali personaggi di
   attaccamento.
B. La durata dell'anomalia è di almeno 4 settimane 6 mesi per gli
   adulti

C. L'anomalia causa disagio clinicamente significativo o
   compromissione dell'area sociale, scolastica o di altre
   importanti aree del funzionamento.
D. L'anomalia non si manifesta esclusivamente durante il decorso di
   un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, di Schizofrenia o di un
   altro Disturbo Psicotico e, negli adolescenti e negli adulti, non è
   meglio attribuibile ad un Disturbo di Panico Con Agorafobia.

Specificare se:
  Esordio Precoce: se l'esordio avviene prima dei 6 anni di età.
Un periodo preciso di intensa paura o disagio durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi
    si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti:
1. palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia;

2. sudorazione;

3. tremori fini o a grandi scosse;

4. dispnea o sensazione di soffocamento;

5. sensazione di asfissia;

6. dolore o fastidio al petto;

7. nausea o disturbi addominali;

8. sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento;

9. derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi);

10. paura di perdere il controllo o di impazzire;

11. paura di morire;

12. parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio);

13. brividi o vampate di calore.
A. Ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe
difficile (o imbarazzante) allontanarsi o nei quali potrebbe non essere
disponibile aiuto nel caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile
alla situazione o di sintomi tipo panico. I timori agorafobici riguardano
tipicamente situazioni caratteristiche che includono essere fuori casa da soli;
essere in mezzo alla folla o in coda; essere su un ponte e il viaggiare in
autobus, treno o automobile.
 Nota: Prendere in considerazione la diagnosi di Fobia Specifica se
l’evitamento è limitato a una o solo a poche situazioni specifiche o la Fobia
Sociale se l’evitamento è limitato alle situazioni sociali.

B. Le situazioni vengono evitate (per es. gli spostamenti vengono ridotti)
oppure sopportate con molto disagio o con l’ansia di avere un Attacco di
Panico o sintomi tipo panico o viene richiesta la presenza di un compagno.
C le situazioni agorafobiche attivano sempre paura o ansia
D sono evitate attivamente , richiedono la presenza di un accompagnatore o
sono affrontate con intensa preoccpazione
E non sono giustificati da altro disturbo
A. Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla
presenza o dall’attesa di un oggetto o di una situazione specifica (per es. volare,
altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue).
   B. L’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta
ansiosa immediata, che può prendere forma di Attacco di Panico causato dalla
situazione o sensibile alla situazione.
Nota: Nei bambini, l’ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con
l’irrigidimento o con l’aggrapparsi a qualcuno.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.
Nota: Nei bambini questa caratteristica può essere assente.
D. Le situazioni fobiche sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio.
E. L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella/e situazione/i temuta/e
interferiscono in modo significativo con la normale routine della persona, con il
funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o le relazioni sociali oppure
è presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia.
F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G. L’ansia, gli Attacchi di Panico o l’evitamento fobico associati con l’oggetto o
   situazione specifici non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale,come il
   Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es. paura dello sporco in un individuo con
   ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es. evitamento
   degli stimoli associati con un grave evento stressante), Disturbo d’Ansia di Separazione
   (per es. evitamento della scuola), Fobia Sociale (per es. evitamento di situazioni sociali
   per paura di rimanere imbarazzati), Disturbo di Panico con Agorafobia o Agorafobia
   senza Anamnesi di Disturbo di Panico.
   Specificare il tipo:
Tipo Animali
Tipo Ambiente Naturale (per es. altezze, temporali, acqua)
Tipo Sangue-Iniezioni-Ferite
Tipo Situazionale (per es. aeroplani, ascensori, luoghi chiusi)
Altro Tipo (per es. evitamento fobico di situazioni che possono portare a soffocare o
   contrarre una malattia; nei bambini l’evitamento dei rumori forti o dei personaggi in
   maschera).
A.   Paura o ansia marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la
     persona è esposta al possibile giudizio degli altri. L’individuo teme di agire (o di mostrare
     sintomi di ansia) in modo umiliante o imbarazzante.
     Nota: Nei bambini deve essere evidente la capacità di stabilire rapporti sociali appropriati all’età con
     persone familiari e l’ansia deve manifestarsi con i coetanei e non solo nell’interazione con gli adulti.
B.   L’esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l’ansia che può assumere le
     caratteristiche di un Attacco di Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione.
     Nota: Nei bambini l’ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l’irrigidimento o con
     l’evitamento delle situazioni sociali con persone non familiari.
C.   La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.
     Nota: Nei bambini questa caratteristica può essere assente.
D.   Le situazioni sociali o prestazionali temute sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio.
E.   L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella/e situazione/i sociale/i o prestazionale/i
     interferiscono significativamente con le abitudini normali della persona, con il funzionamento
     lavorativo (scolastico) o con le attività o relazioni sociali oppure è presente marcato disagio per il
     fatto di avere la fobia.
F.   La dura ta deve essere di almeno sei mesi
 G. La paura o l’evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di
  una sostanza (per es. una droga di abuso o un farmaco) o di una
  condizione medica generale e non sono meglio giustificati da un altro
  disturbo mentale (per es. Disturbo di Panico Con o Senza Agorafobia,
  Disturbo d’Ansia di Separazione, Disturbo da Dismorfismo Corporeo,
  Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o Disturbo Schizoide di Personalità).
  H. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo
  mentale, la paura di cui al Criterio A non è ad essi correlabile, per es. la
  paura non riguarda la Balbuzie, il tremore nella malattia di Parkinson o il
  mostrare un comportamento alimentare abnorme nell’Anoressia Nervosa
  o nella Bulimia Nervosa.
Specificare se:
   è limitata a performance:
A. Ansia e preoccupazione eccessive (attesa apprensiva) che si manifestano per
la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, a riguardo di una quantità di
eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).

B. La persona ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.

C. L’ansia e la preoccupazione sono associate con tre (o più) dei sei sintomi seguenti
(con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6
mesi).
Nota: Nei bambini è richiesto solo un item.
1) irrequietezza, o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle;
2) facile affaticabilità;
3) difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria;
4) irritabilità;
5) tensione muscolare;
6) alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno o sonno
inquieto e insoddisfacente).
D. L’oggetto dell’ansia e della preoccupazione non è limitato alle caratteristiche di
un disturbo in Asse I, per es. l’ansia o la preoccupazione non riguardano l’avere un
Attacco di Panico (come nel Disturbo di Panico), rimanere imbarazzati in pubblico
(come nella Fobia Sociale), essere contaminati (come nel Disturbo Ossessivo-
Compulsivo), essere lontani da casa o dai parenti stretti (come nel Disturbo d’Ansia
di Separazione), prendere peso (come nell’Anoressia Nervosa), avere molteplici
fastidi fisici (come nel Disturbo di Somatizzazione), o avere una grave malattia
(come nell’Ipocondria) e l’ansia e la preoccupazione non si manifestano
esclusivamente durante un Disturbo Post-traumatico da Stress.

E. L’ansia, la preoccupazione, o i sintomi fisici causano disagio clinicamente
significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre
aree importanti.

F. L’alterazione non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per
es. una droga di abuso o un farmaco) o di una condizione medica generale (per es.
ipertiroidismo) e non si manifesta esclusivamente durante un Disturbo dell’Umore,
un Disturbo Psicotico o un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo.
A) La persona è stata esposta ad un evento traumatico in cui erano presenti
   entrambi i seguenti elementi:
1. La persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi
   che hanno comportato la morte o una minaccia per la vita o una grave lesione o
   una minaccia all’integrità fisica propria o di altri;
2. La risposta della persona comprende paura intensa, sentimenti di impotenza o
   di orrore.
B) Durante o dopo l’esperienza dell’evento stressante, l’individuo presenta 3 o più
   dei seguenti sintomi dissociativi:
1. Sensazione soggettiva di insensibilità, distacco o assenza di reattività emozionale;
2. Riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante;
3. Derealizzazione;
4. Depersonalizzazione;
5. Amnesia dissociativa (cioè incapacità di ricordare qualche aspetto importante del
   trauma).
C) L’evento traumatico viene persistentemente rivissuto in almeno uno dei
   seguenti modi: immagini, pensieri, sogni, illusioni, flashback persistenti o
   sensazioni di rivivere l’esperienza oppure disagio all’esposizione a ciò che ricorda
   l’evento traumatico.
D) Marcato evitamento degli stimoli che evocano ricordi del trauma (per es. pensieri,
   sensazioni, conversazioni, attività, luoghi, persone).
E) Sintomi marcati di ansia o di aumento arousal (per es. difficoltà a dormire,
   irritabilità, scarsa capacità di concentrazione, ipervigilanza, risposte di allarme
   esagerate, irrequietezza motoria).
F) Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione del
   funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti oppure compromette la
   capacità dell’individuo di eseguire compiti fondamentali come ottenere l’assistenza
   necessaria o mobilitare le risorse personali riferendo ai familiari l’esperienza
   traumatica.
G) Il disturbo dura da un minimo di 2 giorni e al massimo 4 settimane e si
   manifesta entro 4 settimane dall’evento traumatico.
H) Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una
   droga d’abuso o un farmaco) o di una condizione medica generale, non è meglio
   giustificato da un Disturbo Psicotico Breve e non rappresenta semplicemente
   l’esacerbazione di un disturbo preesistente di Asse I o Asse II.
A) La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche
     seguenti:
1.   la persona ha vissuto, assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o
     minaccia di morte, o gravi lesioni, od una minaccia all'integrità fisica propria o di altri;
2.   la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. Nota Nei bambini
     ciò potrebbe essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato.
B) L'evento "traumatico" viene rivissuto persistentemente in almeno uno dei seguenti modi:
1.   ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell'evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni.
     Nota Nei bambini piccoli si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti
     inerenti il trauma;
2.   sogni spiacevoli ricorrenti dell'evento. Nota Nei bambini possono essere presenti sogni spaventosi senza un
     contenuto riconoscibile;
3.   Reazioni dissociative in cui il soggetto agisce o sente come se l'evento "traumatico" si stesse
     ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l'esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi
     di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione). Nota Nei bambini
     piccoli possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma;
4.   disagio psicologico intenso all'esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o
     assomigliano a qualche aspetto dell'evento "traumatico";
5.   reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliamo a
     qualche aspetto dell'evento "traumatico".
C) Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma , come indicato da almeno 1 dei seguenti
   elementi:
1.   sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associati al "trauma";
2.   sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma;
D) Modificazioni peggiorative nella cognizione e nell’umore con inizio o peggioramento dopo l’evento
   traumatico
1.   incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma;
2.   riduzione marcata dell'interesse o della partecipazione ad attività significative;
3.   Distorsioni cognitive persistenti circa le cause e le conseguenze dell’evento traumatico che portano
     l’individuo a sentirsi in colpa
4.   sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
5.   Persistente affettività negativa (rabbia, paura, colpa, vergogna)
6.   affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore);
7.   sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es., aspettarsi di non poter avere una carriera, un
     matrimonio o dei figli, o una normale durata della vita).
D) Sintomi persistenti di aumento di arousal (non presenti prima del "trauma"), come indicato da almeno due
   dei seguenti criteri:
1.   difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
2.   irritabilità o scoppi di collera
3.   difficoltà di concentrazione
4.   ipervigilanza
5.   esagerate risposte di allarme
E) La durata del disturbo è superiore ad un mese.
F) Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione
   nel funzionamento sociale, lavorativo (o scolastico) o di altre aree
   importanti.

Specificare se:
   Acuto: se la durata dei sintomi è inferiore              ai   tre   mesi.
   Cronico: se la durata dei sintomi è di tre mesi o più.

Specificare se:
     Ad esordio ritardato: se l'esordio dei sintomi avviene almeno sei mesi
   dopo l'evento stressante.
Disturbo d’Ansia Dovuto ad una Condizione Medica Generale (293.89). I
sintomi ansiosi fondamentali presenti in questo Disturbo d’Ansia sono direttamente
attribuibili agli effetti fisiologici di una condizione medica generale (varie
condizioni endocrine, cardiovascolari, respiratorie, metaboliche e neurologiche)
come rivelato dall’anamnesi, dall’esame fisico o dai reperti di laboratorio.

Disturbo d’Ansia Indotto da sostanze (-). Questa categoria descrive casi in cui
rilevanti sintomi ansiosi sono etiologicamente correlati agli effetti fisiologici diretti
di una sostanza (droga d’abuso, un farmaco o una sostanza tossica) e al contesto in
cui il sintomo si manifesta (durante intossicazione o astinenza).

Disturbo d’Ansia Non Altrimenti Specificato (300.00). Questa categoria è usata
per quei casi di ansia rilevante o di evitamento fobico che non soddisfano i criteri
per un’altra diagnosi specifica.
Sesso femminile è universalmente
considerato un fattore di rischio per lo
sviluppo di un disturbo d’ansia

Il livello educativo più basso è riscontro
costante nei disturbi d’ansia ma difficile
definirne se possa avere un valore predittivo
o al contrario essere solo correlato al
disturbo sensa chiaro legame causale
Figli di genitori con disturbo d’ansia hanno un maggior rischio di
sviluppare un disturbo dello stesso spettro

Per alcuni disturbi sembra esservi una trasmissione omotipica (Fobie
e disturbi di panico)

Vi e con la depressione una parziale sovrapposizione
nell’ereditarietà della predisposizione

Gli studi sui gemelli hanno dimostrato che i fattori genetici pesano
solo per il 30-40% sul rischio successivo.

Negli studi sui gemelli è emersa una area di sovrapposizione
significativa nella predisposizione genetica tra Depressione e GAD
Modello tripartito di Gray: livelli elevati di
affettività negativa, bassa affettività positiva e
Hyperaurasal

Studi sul fattore nevroticismo di Eyesenck
mostrano una alta correlazione tra questo fattore
e sia i disturbi d’ansia che la depressione

Inibizione comportamentale Kagan mostra
correlazione di rischio più specifica per i disturbi
d’ansia
Farmacoterapia

      Psicoterapia del
          bambino

Psicoeducazione del genitore
Aiuto nella     Modificazione di
comprensione      atteggiamenti
                                     Modellamento
del disturbo e     educativi di
                                    degli stili di vita
   dei suoi         potenziale
                                      del bambino
 meccanismi         rinforzo al
 psicologici         disturbo.
La terapia cognitivo-    Esistono numerosi
comportamentale è           trattamenti
quella con maggiore     manualizzati (coping
  documentazione        CAT program Kendall
     d’efficacia               1990)

Efficacia dimostrata     La combinazione di
 in numerosi studi      psicoterapia e terapia
controllati: CIRCA I     farmacologica è più
  2/3 DEI BAMBINI        efficace di qualsiasi
SUPERIORI A 7 ANNI      monoterapia con una
     HANNO UN            risposta sul 80% del
  MIGLIORAMENTO          campione (Walkup,
   (Walkup, 2008)               2008)
Tutti i farmaci al momento sono “off-label” per i disturbi
d’ansia

Sertralina, fluoxetina, fluvoxamina e paroxetina in bambini e
adolescenti con disturbi d’ansia (Wagner 2004; Walkup 2008)

Al contrario che nella depressione anche la Venlaflaxina ha
mostrato efficacia in questi disturbi (Rynn 2007)

Negli studi controllati il farmaco risulta superiore con un
effetto da moderato a grande ed un NNT di 3
Farmaco       Dose terapeutica       Efficacia dimostrata
Sertralina    6-12 aa: 25-200        DAG-DAS-Sociale
              13-17 aa: 50-200
Fluoxetina    7-17 aa: 20            DAG-DAS-Sociale

Fluvoxamina   6-12 aa: 50-250        DAG-DAS-Sociale
              13-17 aa: 50-300
Paroxetina    8-17aa: 10-50          Disturbo d’ansia
                                     sociale
Venlafaxina   25-33 kg: 37,5-112,5   Disturbo d’ansia
              34-49 kg: 37,5-150     sociale
              >50 kg: 37,5-225
Sintomi emotivo-   Suicidalità: prime    INCREMENTO
Sintomi somatici
                   comportamentali      8-12 settimane       LENTO DEL
   blandi nella
                     di agitazione:   rischio aumentato      DOSAGGIO E
prima fase: mal
                      irritabilità,        pari al 1%      MONITORAGGIO
     di testa,
                        insonnia,         contro0,2%       FREQUENTE NEL
   stanchezza,
                     irrequietezza      placebo (Bridge      PERIODO DI
    secchezza
                         motoria             2007)             RISCHIO
Attenta
   rivalutazione       Nessuno studio
 clinica al fine di   controllato sulle
                                            Uno studio di
      valutare        benzodiazepine ,
                                             efficacia ha         Come per la       Prendendo spunto
    accuratezza         efficaci sulla
                                          mostrato efficacia   depressione si può    dagli studi sugli
   diagnostica e         gestione di
                                           Imipramina (25-      passare ad altro       adulti si può
     disturbi in      sintomi acuti ma
                                           150 mg) in Ansia    SSRI o Venlafaxina   provare Buspirone
    comorbidità           sedative e
                                               sociale
      (ADHD e          potenzialmente
Depressione vanno        disinibenti
trattati per primi)
Trattamento solo in      Trattamento di
  caso di intensità     elezione terapia       Non vi è indicazione
   importante dei           Cognitivo-              alla terapia
      sintomi e        comportamentale :      farmacologica a meno
 interferenza delle   esposizione graduale      di comorbidità con
     strategie di     e desensibilizzazione    altri disturbi d’ansia
     evitamento        allo stimolo fobico
Trattamento psicoterapeutico con orientamento Cognitvo-comportamentale: recente
adattamento agli adolescenti (pincus 2010)

NON VI SONO STUDI CONTROLLATI SU ETA’ EVOLUTIVA

L’esperienza clinica mostra una risposta analoga a quella delle popolazioni adulti

Serotoninergici utilizzando i livelli più alti del range terapeutico

In caso di inefficacia nortriptillina e Imipramina possono essere utilizzati

Benzodiazepine possono essere utili nel controllo dei sintomi acuti
I dati disponibili
Pochi sono gli studi
                        indicano terapia                           Aggiunta di SSRI ha
su questo disturbo
                             cognitivo-        Nell’intervento         mostrato in
  da cui però si
                       comportamentale          vanno sempre         qualche studio
  evidenzia una
                       basata su graduale     coinvolti Genitori   efficacia Sertralina
     maggiore
                        esposizione come        ed insegnanti          100 mg/die
   resistenza al
                       primo trattamento                             (Carlson 1999)
   trattamento
                         (Bergman 2013)
Interventi
                 psicoeducativi:
                     Mostrano
                   importanza
                fondamentale in
                 questo disturbo

                                   Interventi di
  Intervento                       supporto
farmacologico                      • Sociale: interventi
                                     di protezione
                                   • Psicologico
Aiuto nella
comprensione del
disturbo                                          Modulazione delle
•Esplicazione dei                                   abitudini (ritmi
 meccanismi di reazione     Destigmatizzazione       sonno veglia,
 agli eventi traumatici e                        abitudini alimentari,
 loro implicazioni
 psicologiche                                      attività sportiva)
•Spiegazione significato
 dei sintomi
Negli studi sugli adulti la psicoterapia cognitivo-
comportamentale e EMDR hanno mostrato un
efficacia sia nel breve che medio termine (Bisson
2013)

Nei Bambini e adolescenti gli studi sono minori ma
hanno confermato l’efficacia dei medesimi
interventi prevalentemente in fase acuta (Gillies
2012)

Studi di valutazione della superiorità di trattamenti
combinati farmacoterapia e psicoterapia hanno dato
risultati al momento poco significativi (Hetrick
2010)
SSRI farmaci di prima         In caso di inefficacia
                      scelta                        • Passaggio ad altro
Valutazione attenta   • Trattare insonnia se          antidepressivo/venlafaxina
   del quadro di        presente                    • Aggiunta di stabilizzatore
  presentazione e     • Componente prominente di      dell’umore
    comorbidità         irritabilità, rabbia
                        aggiungere uno
                        stabilizzatore dell’umore
Stile genitoriale iperprotettivo
Situazioni avverse: fattore piuttosto
aspecifico per psicopatologia
Life event:
 eventi di perdita e danno sembrano avere una
 maggiore specificità per i disturbi d’ansia
 Asociazione tra separazione parentale e disturbo
 d’ansia
 Lutti e fobie
TSCYC
Trauma Simptom Checklist for Young Children ( J.Briere, 2005)
Compilato dall’adulto di riferimento (3-12a)
  TSCC
Trauma Symptom Checklist for Children (J. Briere,1996)
Compilato dal bambino (8-16a)
  CSBI
Child Sexual Behavior Inventory (Friedrich,1998)
Compilato dall’adulto di riferimento (2-12 anni)
  PSI
Parenting Stress Index ( R. R. Abidin, 1995)
Compilato dall’adulto di riferimento (1 mese-12a)
E’ un questionario standardizzato che valuta la presenza di sintomi relativi
alla esperienza traumatica dell’infanzia. Valuta le manifestazioni
sintomatologiche post-traumatiche acute e croniche nei bambini tra i 3 e i 12
anni.
E’ un test autosomministrato che viene compilato dal genitore che si prende
cura del bambino. Il questionario fa riferimento al mese precedente la
compilazione e rileva la frequenza di comportamenti osservati nel bambino.
Ogni item (90 in totale) è valutato secondo una scala Likert da 1 (mai) a 4
(molto spesso).
Il profilo si ottiene confrontando i punteggi relativi al bambino con i dati
normativi derivati da ampi campioni di riferimento dello stesso sesso e della
stessa età (3 fasce di età).
Un apposito foglio di lavoro consente di valutare la diagnosi di DPTS
secondo il DSM - IV.
Il questionario si avvale di 2 scale di validità:

1.   Livello di sensibilità/responsività (RL): l’adulto
     compilatore tende a negare o a minimizzare alcuni
     aspetti del comportamento del bambino.

2.   Risposte atipiche (ATR): indica la tendenza dell’adulto
     compilatore a sovrastimare i sintomi citati negli item.
Ansia (ANX): misura il livello di paura e preoccupazione osservate nel bambino.
Depressione (DEP): indica le sensazioni, i pensieri, le azioni e i comportamenti
associati a tristezza, mancanza di felicità osservate nel bambino.
Rabbia/Aggressività (ANG): indica ostilità, irritabilità, aggressività ed in alcuni casi
disturbo della condotta.
Post traumatic Stress Intrusion (PTS-I): misura l’intrusività dei ricordi traumatici.
Post-traumatic Stress Avoidance (PTS-AV): misura la presenza di strategie cognitive
e emotive per eludere i ricordi traumatici.
Post traumatic stress Arousal (PTS-AR): valuta l’ipereccitabilità del bambino.
Post traumatic stress Total (PTS-TOT): permette una valutazione globale dello stress
provato dal bambino.
Dissociation (DIS): indica la presenza di distacco, tendenza al fantasticare o alla
disattenzione del bambino.
Sexual Concern (SC): misura il malessere e le preoccupazioni riguardanti il sesso
presenti nel bambino e preoccupazioni atipiche rispetto all’età.
Scala ANX (Tscore 84):
Il punteggio indica la presenza di paure e preoccupazioni date da specifici traumi o
di iperattività associati al DPTS.
Scala PTS-I (Tscore 93):
Presenti pensieri e comportamenti collegati alla memoria intrusiva del trauma
(incubi notturni, reazioni di paura a stimoli ambientali, pianto immotivato, urla o
rabbia senza motivo).
Scala PTS-AV (Tscore 109):
Il bambino utilizza strategie cognitive, emotive e comportamentali di elusione del
trauma (tende ad evitare persone, luoghi o situazioni, presenza di chiusura e apatia
sociale).
Scala PTS-TOT (Tscore 84):
E’ una scala di sintesi, fornisce meno informazioni delle scale PTS individuali ma
può essere utilizzata per una valutazione complessiva dei sintomi post-traumatici.
Scala SC (Tscore 109):
Il punteggio elevato indica la presenza di pensieri o sensazioni sessuali che, sebbene
non sintomatici, sono atipici per l’età.
Il profilo TSCYC è valido: la madre non ha né esagerato né ha
sottovalutato i sintomi della figlia.

     Si è rilevata un’importante sintomatologia nelle Scale
PTS-I, PTS-AV, PTS-TOT, SC e nella Scala ANX. Inoltre il
punteggio nella Scala DIS è ai limiti (T=67).

Questo profilo segnala alti livelli di stress e di ansia
compatibili con un Disturbo post-traumatico.
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