L'Italia ed il contesto internazionale - Prospettive di ripresa ad un ritmo moderato - UBI Banca
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L’Italia ed il contesto internazionale Prospettive di ripresa ad un ritmo moderato Giovanni Barone Responsabile Servizio Studi 6 Dicembre 2016
Indice della presentazione Economia mondiale Lo scenario macroeconomico internazionale si caratterizza per buoni tassi di espansione che dovrebbero proseguire nei prossimi anni. Eurozona Un andamento positivo è atteso anche nell’Eurozona, sebbene vi sia al suo interno una disomogeneità in termini geografici e la presenza di diversi elementi di fragilità. Italia L’Italia dovrebbe proseguire lungo un sentiero di espansione alla luce di molteplici fattori esogeni: • Condizioni monetarie accomodanti; • Rapporti di cambio dell’euro sui mercati valutari e domanda estera favorevoli; • Prezzi delle materie prime su livelli relativamente contenuti, nonostante i recenti rialzi. Gli impatti dei citati fattori esogeni sull’economia italiana si sono dispiegati in modo parziale, con recuperi moderati del PIL ed in prospettiva dovrebbero stimolare l’Export e gli Investimenti, con una progressiva estensione della ripresa a livello settoriale. Persistono, tuttavia, alcune criticità strutturali che – inserite in un contesto espansivo – potrebbero rallentare i ritmi di crescita dell’economia italiana. 6 Dicembre 2016 2 Servizio Studi
Indice della presentazione Economia mondiale Lo scenario macroeconomico internazionale si caratterizza per buoni tassi di espansione che dovrebbero proseguire nei prossimi anni. Eurozona Un andamento positivo è atteso anche nell’Eurozona, sebbene vi sia al suo interno una disomogeneità in termini geografici e la presenza di diversi elementi di fragilità. Italia L’Italia dovrebbe proseguire lungo un sentiero di espansione alla luce di molteplici fattori esogeni: • Condizioni monetarie accomodanti; • Rapporti di cambio dell’euro sui mercati valutari e domanda estera favorevoli; • Prezzi delle materie prime su livelli relativamente contenuti, nonostante i recenti rialzi. Gli impatti dei citati fattori esogeni sull’economia italiana si sono dispiegati in modo parziale, con recuperi moderati del PIL ed in prospettiva dovrebbero stimolare l’Export e gli Investimenti, con una progressiva estensione della ripresa a livello settoriale. Persistono, tuttavia, alcune criticità strutturali che – inserite in un contesto espansivo – potrebbero rallentare i ritmi di crescita dell’economia italiana. 6 Dicembre 2016 3 Servizio Studi
Economia mondiale Prospettive di espansione sia dei Paesi avanzati sia delle Economie emergenti Stime IMF 6 Dicembre 2016 4 Servizio Studi
Economia mondiale Prospettive generalizzate di miglioramento dell’economia Stime OCSE 6 Dicembre 2016 5 Servizio Studi
Indice della presentazione Economia mondiale Lo scenario macroeconomico internazionale si caratterizza per buoni tassi di espansione che dovrebbero proseguire nei prossimi anni. Eurozona Un andamento positivo è atteso anche nell’Eurozona, sebbene vi sia al suo interno una disomogeneità in termini geografici e la presenza di diversi elementi di fragilità. Italia L’Italia dovrebbe proseguire lungo un sentiero di espansione alla luce di molteplici fattori esogeni: • Condizioni monetarie accomodanti; • Rapporti di cambio dell’euro sui mercati valutari e domanda estera favorevoli; • Prezzi delle materie prime su livelli relativamente contenuti, nonostante i recenti rialzi. Gli impatti dei citati fattori esogeni sull’economia italiana si sono dispiegati in modo parziale, con recuperi moderati del PIL ed in prospettiva dovrebbero stimolare l’Export e gli Investimenti, con una progressiva estensione della ripresa a livello settoriale. Persistono, tuttavia, alcune criticità strutturali che – inserite in un contesto espansivo – potrebbero rallentare i ritmi di crescita dell’economia italiana. 6 Dicembre 2016 6 Servizio Studi
Eurozona: è in corso una ripresa dell’economia a ritmi moderati (1/2) Si registra una dinamica tendenziale del PIL positiva e generalizzata 6 Dicembre 2016 7 Servizio Studi
Eurozona: è in corso una ripresa dell’economia a ritmi moderati (2/2) …ma necessita di un consolidamento e risulta ancora disomogenea tra i diversi Paesi 6 Dicembre 2016 8 Servizio Studi
Indice della presentazione Economia mondiale Lo scenario macroeconomico internazionale si caratterizza per buoni tassi di espansione che dovrebbero proseguire nei prossimi anni. Eurozona Un andamento positivo è atteso anche nell’Eurozona, sebbene vi sia al suo interno una disomogeneità in termini geografici e la presenza di diversi elementi di fragilità. Italia L’Italia dovrebbe proseguire lungo un sentiero di espansione alla luce di molteplici fattori esogeni: • Condizioni monetarie accomodanti; • Rapporti di cambio dell’euro sui mercati valutari e domanda estera favorevoli; • Prezzi delle materie prime su livelli relativamente contenuti, nonostante i recenti rialzi. Gli impatti dei citati fattori esogeni sull’economia italiana si sono dispiegati in modo parziale, con recuperi moderati del PIL ed in prospettiva dovrebbero stimolare l’Export e gli Investimenti, con una progressiva estensione della ripresa a livello settoriale. Persistono, tuttavia, alcune criticità strutturali che – inserite in un contesto espansivo – potrebbero rallentare i ritmi di crescita dell’economia italiana. 6 Dicembre 2016 9 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (1/8) Tassi di policy estremamente contenuti in termini sia nominali sia reali La politica monetaria risulta accomodante in tutte le Aree di riferimento – nonostante le attese di una prossima stretta sui tassi da parte della Fed – e negli ultimi mesi è divenuta ulteriormente espansiva in termini reali in ragione del parziale rialzo degli indici dei prezzi al consumo. 6 Dicembre 2016 10 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (2/8) Espansione dei bilanci delle maggiori Banche centrali Durante le crisi economico-finanziarie degli ultimi anni la Federal Reserve e la Bank of Japan si sono dimostrate più aggressive della BCE nell’assunzione di stimoli monetari. 6 Dicembre 2016 11 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (3/8) Interventi rapidi ed incisivi da parte di Fed e Bank of Japan In relazione al PIL la Bank of Japan ha deciso interventi di eccezionale entità, mentre Fed e BCE evidenziano livelli di total asset / PIL non distanti …ma partivano da una base differente. 6 Dicembre 2016 12 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (4/8) BCE, le operazioni di rinfinanziamento hanno garantito un elevato livello di liquidità …con le TLTRO il focus si è spostato verso il credito all’economia reale 6 Dicembre 2016 13 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (5/8) BCE, è migliorato sensibilmente il funzionamento dei meccanismi di trasmissione degli impulsi di politica monetaria Durante la crisi economico-finanziaria degli ultimi anni, nell’ambito dell’Area euro si sono registrati dei flussi monetari in uscita dai Paesi “periferici” verso gli altri Stati dell’Eurozona. L’implementazione delle misure espansive (QE in primis) da parte della BCE ed il miglioramento delle prospettive macroeconomiche – anche alla luce del calo dei corsi petroliferi e dell’indebolimento dell’euro – dovrebbero determinare nel medio periodo un’inversione delle tendenze registrate dallo scoppio della crisi greca. Si rileva pertanto un’evoluzione in senso favorevole nel funzionamento dei meccanismi di trasmissione degli impulsi di politica monetaria. 6 Dicembre 2016 14 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (6/8) Sistema bancario italiano: tassi di interesse attivi (confronto tra i segmenti di clientela) 6 Dicembre 2016 I tassi di interesse medi rilevati sulle nuove operazioni 15 Servizio Studi evidenziano un generalizzato trend discendente.
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (7/8) Sistema bancario italiano: tassi di interesse attivi (confronto tra i segmenti di clientela) I tassi di interesse medi rilevati sulle consistenze confermano un generalizzato trend discendente. 6 Dicembre 2016 16 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Condizioni monetarie accomodanti (8/8) Sistema bancario italiano: segnali di miglioramento della qualità del credito 6 Dicembre 2016 17 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Rapporti di cambio dell’euro sui mercati valutari La debolezza dell’euro dovrebbe agevolare la crescita delle esportazioni 6 Dicembre 2016 18 Servizio Studi
Italia: fattori esogeni favorevoli alla crescita Prezzi delle materie prime su livelli relativamente contenuti …nonostante il recente recupero L’indice RJ Commodity Research Bureau evidenzia la discesa dei corsi delle materie prime – in termini sia assoluti (in dollari) sia espressi in euro – i cui livelli dovrebbero sostenere la ripresa dell’economia e gravare in misura sostenibile sui costi delle imprese. 6 Dicembre 2016 19 Servizio Studi
Indice della presentazione Economia mondiale Lo scenario macroeconomico internazionale si caratterizza per buoni tassi di espansione che dovrebbero proseguire nei prossimi anni. Eurozona Un andamento positivo è atteso anche nell’Eurozona, sebbene vi sia al suo interno una disomogeneità in termini geografici e la presenza di diversi elementi di fragilità. Italia L’Italia dovrebbe proseguire lungo un sentiero di espansione alla luce di molteplici fattori esogeni: • Condizioni monetarie accomodanti; • Rapporti di cambio dell’euro sui mercati valutari e domanda estera favorevoli; • Prezzi delle materie prime su livelli relativamente contenuti, nonostante i recenti rialzi. Gli impatti dei citati fattori esogeni sull’economia italiana si sono dispiegati in modo parziale, con recuperi moderati del PIL ed in prospettiva dovrebbero stimolare l’Export e gli Investimenti, con una progressiva estensione della ripresa a livello settoriale. Persistono, tuttavia, alcune criticità strutturali che – inserite in un contesto espansivo – potrebbero rallentare i ritmi di crescita dell’economia italiana. 6 Dicembre 2016 20 Servizio Studi
Italia: 11° trimestre di espansione consecutiva del PIL in termini tendenziali …ma persiste un contesto di incertezza ed i ritmi di crescita dovrebbero rimanere moderati In prospettiva è attesa una crescita modesta del PIL italiano, il quale dovrebbe beneficiare sia dell’evoluzione dell’export sia del rafforzamento della domanda domestica alla luce: della politica monetaria particolarmente accomodante resa ulteriormente espansiva dal quantitative easing della BCE; dei riflessi favorevoli sulle esportazioni derivanti sia dal graduale rafforzamento della domanda estera per via della debolezza dell’euro sia dal contesto di espansione del PIL mondiale; del potenziale recupero della fiducia e della maggiore solidità finanziaria delle famiglie italiane vs quelle europee. 6 Dicembre 2016 21 Servizio Studi
Italia: potenziali motori di crescita (moderata) dell’economia post crisi L’export ha supportato il PIL, mentre gli investimenti registrano un lento recupero 6 Dicembre 2016 22 Servizio Studi
Italia: gli investimenti si sono stabilizzati ….quelli relativi ai mezzi di trasporto hanno registrato un buon recupero 6 Dicembre 2016 23 Servizio Studi
Italia: l’evoluzione del Purchasing Managers Index (PMI) risulta coerente con un’espansione moderata dell’output 6 Dicembre 2016 24 Servizio Studi
Italia: negli ultimi anni si è persa capacità produttiva Vi è stato un recupero nel tasso di utilizzo degli impianti e, di riflesso, occorrerà investire per far fronte alla domanda domestica ed estera L’output industriale ha ceduto circa il 20% dal dicembre 2007. Tale evoluzione – associata al recupero del tasso di utilizzo della capacità produttiva registrato negli ultimi anni – evidenzia la perdita di crescita potenziale dell’economia nel medio periodo. In prospettiva occorrerà investire per rispondere alla domanda domestica ed estera. 6 Dicembre 2016 25 Servizio Studi
Italia: commercio estero (1/22) Progressivo incremento del surplus commerciale 6 Dicembre 2016 26 Servizio Studi
Italia: commercio estero (2/22) Le esportazioni si sono dimostrate un importante driver di crescita a livello di Eurozona Relazione PIL – Export nell’ambito dei Paesi dell’Eurozona 7 Sussiste una positiva correlazione tra crescita 6 (CAGR 2007-2015) delle esportazioni dei Paesi 5 dell’UE e dinamica del PIL. PIL a prezzi costanti (CAGR 2007- 2015 val. %) 4 Nel periodo 2007-2015 l’export è cresciuto di più 3 Malta del PIL: la gran parte dei Paesi dell’Area Euro si è Slovacchia collocata sotto la bisettrice. 2 Lituania Lussemburgo Austria Francia Irlanda 1 Germania Belgio Olanda Estonia 0 Filandia Cipro Slovenia Spagna Latvia -1 Portogallo ITALIA Area dei Paesi il cui export -2 è cresciuto in media d’anno di meno del PIL -3 Area dei Paesi il cui export Fonte: Eurostat, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca è cresciuto in media Grecia d’anno di più del PIL -4 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5 6 7 Export di beni + servizi a prezzi costanti (CAGR 2007–2015 in %) 6 Dicembre 2016 27 Servizio Studi
Italia: commercio estero (3/22) La propensione all’export dell’Italia risulta in aumento, ma non è elevata rispetto ai partner dell’Eurozona …vi sono margini di miglioramento Ben 9 Paesi dell’Area Euro 196 Lussemburgo esportano più di due terzi del proprio PIL (oltre ai Propensione all’export 2015 (export di beni + servizi / PIL in %) Paesi del Benelux, Malta e 156 Irlanda, 4 economie della Malta Nuova Europa). Irlanda 116 ⁞ Slovacchia 95 Belgio 85 Estonia Lituania Olanda Slovenia 75 Austria 65 Alta propensione all’export ed esportazioni in buona Cipro Latvia crescita 55 Germania Bassa propensione all’export oppure esportazioni che 45 crescono poco Francia Portogallo 35 Finlandia Bassa propensione all’export Spagna ed esportazioni che crescono Italia poco 25 Grecia La dimensione delle Fonte: Eurostat, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca - + bolle è proporzionata 15 rispetto al PIL del Paese -1 0 1 2 3 4 5 6 7 Export di beni + servizi a prezzi costanti - CAGR 2007–2015 (in %) 6 Dicembre 2016 28 Servizio Studi
Italia: commercio estero (4/22) Dove esportiamo? L’UE assorbe circa i 2/3 dell’export italiano Composizione % per aree destinazione dell’export manifatturiero italiano 2015 (prezzi correnti) Altri paesi non Oceania specificati 1,0% 0,1% Svizzera America Centro- Regno Unito 4,7% Meridionale 5,5% Spagna 3,4% 4,8% Africa 4,6% Francia 10,3% America Settentrionale Europa 9,9% 65,7% Germania 12,2% Asia Resto Europa 15,3% 28,2% Fonte: ISTAT, ICE, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 29 Servizio Studi
Italia: commercio estero (5/22) …ma la domanda proveniente dai Paesi extra-UE è più dinamica 6 Dicembre 2016 30 Servizio Studi
Italia: commercio estero (6/22) La quota dell’export manifatturiero italiano resta elevata, nonostante la competizione cinese Principali esportatori europei Principali esportatori extra-europei La Cina gode di un primato assoluto e la sua quota di mercato sull’export è cresciuta moltissimo negli ultimi anni. Tra i Paesi 6 Dicembre 2016spicca europei, la Germania mentre l’Italia si mantiene in una posizione intermedia. Si evidenzia che la quota di mercato 31 Servizio Studi dell’export dei Paesi Bassi è sovrastimata per effetto delle attività portuali.
Italia: commercio estero (7/22) Quote di mercato dell’export manifatturiero italiano nei singoli mercati 7 La quota di mercato italiana Unione europea è in crescita in America 6 settentrionale, negli Altri Asia orientale Altri paesi paesi africani (ovvero al 5 africani da parte delle grandi aree geografiche internazionali netto dell’Africa 4 settentrionale) e in Medio Var. % media 2012-2015 delle importazioni Oriente, mentre è in calo 3 nell’ UE. Asia America 2 centrale settentrionale L’UE e l’Asia Orientale sono America Medio Oriente 1 Africa settentrionale i mercati d’importazione più centro-meridionale Oceania grandi e i più dinamici nel 0 periodo considerato. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 -1 La quota italiana è aumentata fra il 2012-2015 -2 -3 La quota italiana è stabile fra il 2012-2015 -4 La quota italiana è diminuita -5 fra il 2012-2015 Paesi europei non UE -6 La dimensione delle - + Fonte: ISTAT, ICE, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca bolle rappresenta il peso -7 dell’area sulle esportazioni mondiali Quota di mercato % delle esportazioni 2015 dell’Italia nelle grandi aree geografiche internazionali del settore nel 2015 6 Dicembre 2016 32 Servizio Studi
Italia: commercio estero (8/22) Cosa esportiamo? Esportiamo qualità Italia: ottima performance in termini di prezzi medi unitari delle esportazioni. Nel biennio 2008-2009 si è assistito ad una considerevole contrazione del commercio internazionale ed un’analoga dinamica ha caratterizzato anche l’Italia. Emerge, tuttavia, una forte divergenza tra l’evoluzione delle esportazioni italiane in termini di volumi – che mostrano un sostanziale stabilità rispetto ai livelli d’inizio decennio – e l’andamento dei valori medi unitari. Questi ultimi hanno registrato un progressivo aumento rispetto al 2002, con una modesta flessione solo nel 2009. Tale dinamica consente all’Italia di avere il maggiore differenziale – rispetto ai principali Paesi dell’Eurozona – tra le performance in termini di valori medi unitari rispetto a quelle per volumi. Si rilevano, pertanto, gli effetti del progressivo spostamento verso l’alto di gamma. 6 Dicembre 2016 33 Servizio Studi
Italia: commercio estero (9/22) Cosa e dove esportiamo? …potenziali impatti da Brexit La quasi totalità delle esportazioni italiane verso UK attiene al settore manifatturiero (5.3% vs 5.4% complessivo), nel cui ambito spiccano i mezzi di trasporto (0.8%), i macchinari (0.8%), i prodotti alimentari (0.7%) ed il tessile (0.7%). Analizzando il peso 6 Dicembre 2016 34 dell’export verso il Regno Unito nell’ambito del singolo settore, si evidenzia che l’incidenza più significativa è riscontrabile nei prodotti Servizio Studi alimentari (9.6%), nei mezzi di trasporto (7.4%), nel legno, carta e stampa (6.0%) e nel tessile (5.9%).
Italia: commercio estero (10/22) Propensione all’export dei singoli settori Propensione all’export 2015 Nr. indice dell’export (2007 = 100) (Esportazioni 2015/ produzione 2015) (Esportazioni 2015) METALLURGIA 72,3% MACCHINARI 110 MACCHINARI 62,9% METALLURGIA 95 TESSILE, CUOIO E ABBIGLIAMENTO 60,0%MEZZI DI TRASPORTO 113 MEZZI DI TRASPORTO 57,6% APPARECCHIATURE ELETTRICHE 101 CHIMICA/FARMACEUTICA 56,6%CHIMICA/FARMACEUTICA 142 APPARECCHIATURE ELETTRICHE 49,0% TESSILE, CUOIO E ABBIGLIAMENTO 114 MOBILI 47,8% MOBILI 113 GOMMA E PLASTICA 47,6% GOMMA E PLASTICA 112 RAFFINAZIONE PETROLIO 34,3% CARTA 118 CARTA 32,5% ELETTRONICA 108 ATTIVITA' MANIFATTURIERA RESIDUALE 28,8% RAFFINAZIONE PETROLIO 95 ELETTRONICA 27,6% MINERALI NON METALLIFERI 99 ALIMENTARE 24,9% ATTIVITA' MANIFATTURIERA RESIDUALE 124 MINERALI NON METALLIFERI 24,1% ALIMENTARE 158 AGRICOLTURA 12,9% AGRICOLTURA 132 PRODOTTI IN METALLO 10,7% PRODOTTI IN METALLO 103 Fonte: Cerved, ISTAT, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 35 Servizio Studi
Italia: commercio estero (11/22) Il fatturato estero ha registrato una migliore performance rispetto a quello domestico 6 Dicembre 2016 36 Servizio Studi
Italia: commercio estero (12/22) Il fatturato estero ha registrato una migliore performance rispetto a quello domestico Fatturato: Fabbricazione di macchinari e apparecchiature Fatturato: Metallurgia (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) 190 160 Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 180 150 145,4 170 140 160 130 150 145,3 120,4 140 120 130 110 120 122,1 100 110 112,1 97,4 90 100 90 80 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Q1 2011 Q1 2011 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Totale Interno Estero Totale Interno Estero Fatturato: Fabbricazione mezzi di trasporto (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) 190 Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 183,2 180 170 160 152,8 150 140 131,8 130 120 110 100 90 Q1 2011 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Totale Interno Estero 6 Dicembre 2016 37 Servizio Studi
Italia: commercio estero (13/22) Il fatturato estero ha registrato una migliore performance rispetto a quello domestico Fatturato: Apparecchiature elettriche Fatturato: Fabbricazione di prodotti chimici (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) 150 180 Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 140 170 135.5 161.1 160 130 150 120 140 110 109.2 130 100 120 117.2 91.4 90 110 80 100.6 100 70 90 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2011 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2011 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Totale Interno Estero Totale Interno Estero Fatturato: Fabbricazione di prodotti farmaceutici (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) 170 Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 160 158.5 150 140 130 126.0 120 110 106.9 100 90 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2011 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Totale Interno Estero 6 Dicembre 2016 38 Servizio Studi
Italia: commercio estero (14/22) Il fatturato estero ha registrato una migliore performance rispetto a quello domestico Fatturato: Industrie tessili, dell'abbigliamento, articoli in pelle Fatturato: Mobili (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) 130 150 Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 142.0 140 120 130 113.0 110 120 100 110 91.2 100 90 99.6 90 80 79.9 83.3 80 70 70 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2011 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2011 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Totale Interno Estero Totale Interno Estero Fatturato: Gomma e plastica (media mobile a quattro termini, Q1 2009 = 100) 150 Fonte: ISTAT, Thomson Reuters (Datastream), elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 140 139.9 130 120 110 103.0 100 91.9 90 80 70 Q1 2009 Q1 2010 Q1 2011 Q1 2012 Q1 2013 Q1 2014 Q1 2015 Q1 2016 Q1 2017 Totale Interno Estero 6 Dicembre 2016 39 Servizio Studi
Italia: commercio estero (15/22) Imprese esportatrici italiane - Demografia Il numero di imprese esportatrici ha subito un crollo nel 2009, per poi recuperare rapidamente nel 2010 e mantenersi in crescita negli anni successivi. Questo andamento è in netto contrasto con il trend seguito dal numero totale di imprese industriali ed agricole, che è stato in continuo calo dall’inizio della crisi. 6 Dicembre 2016 40 Servizio Studi
Italia: commercio estero (16/22) Imprese esportatrici italiane – Propensione all’export per classe dimensionale 6 Dicembre 2016 Nel medio periodo la propensione all’export mostra un trend di crescita generalizzato, ma l’analisi per classi 41 Servizio Studi dimensionali evidenzia una maggiore apertura all’estero da parte delle aziende con più di 250 addetti
Italia: commercio estero (17/22) Focus territoriale - Indice di internazionalizzazione delle Regioni italiane Per costruire l’indice di internazionalizzazione sono state considerate la propensione all’export, la presenza di imprese a partecipazione straniera e l’incidenza di lavoratori Elevata stranieri. Internazionalizzazione Esiste un evidente divario tra regioni del Nord e del Sud Italia. La Lombardia è di gran lunga la regione più Bassa internazionalizzata. Internazionalizzazione Fonte: ISTAT, ICE, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 42 Servizio Studi
Italia: commercio estero (18/22) Focus territoriale – Export per territorio di provenienza Composizione delle esportazioni 2015 Prime 10 province italiane Lombardia, Veneto ed per mercati di provenienza per export Emilia Romagna sono le regioni italiane che Export 2015 CAGR % esportano maggiormente; Puglia Liguria Provincia (mln €) 2010-2015 congiuntamente coprono 1,8% 1,6% Calabria Restanti oltre il 55% dell’export Campania 0,1% 1 Milano 44,684 2.21 otto regioni nazionale. 2,3% 8,7% 2 Torino 22,513 6.81 Friuli V.G. 3 Vicenza 16,946 5.62 Guardando alle province, 3,0% Lombardia Milano ha un primato 27,4% 4 Brescia 14,423 4.98 Marche indiscusso, seguita da 3,0% 5 Bergamo 13,802 4.45 Torino e Lazio sorprendentemente da 6 Bologna 12,506 5.55 4,9% Vicenza. 7 Treviso 11,814 3.76 Toscana 8,1% 8 Modena 11,581 4.98 Al quarto posto segue Veneto Brescia. 14,1% 10,602 Emilia 9 Firenze 7.79 Piemonte Romagna 11,3% 13,6% 10 Varese 10,372 3.53 Fonte: ISTAT, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 43 Servizio Studi
Italia: commercio estero (19/22) Focus territoriale – Lombardia, export per mercati di sbocco Composizione Variazione % annua Export del Manifatturiero - LOMBARDIA % (prezzi correnti) 2015 2015 Q1 2015 Q2 2015 Q3 2015 Q4 2015 Q1 2016 Q2 2016 Totale esportazioni della Lombardia vs il mondo * 100.0% 1.8% 1.1% 4.0% 1.7% 0.5% 0.5% 1.6% Europa 65.9% 0.4% -1.0% 1.8% -0.1% 0.8% 1.5% 3.5% Primi 5 paesi europei destinaz. Germania 13.4% 1.9% -2.3% 2.6% 3.6% 4.1% 1.9% 4.5% Francia 10.1% -1.1% -2.8% -2.8% -0.1% 1.5% 2.6% 3.6% Svizzera 5.6% -2.3% -5.8% 3.9% -3.9% -3.1% -5.6% -3.4% dell'export Spagna 5.3% 10.8% 7.6% 13.3% 16.9% 6.8% 8.4% 8.8% Regno Unito 4.8% 2.2% 1.2% 14.6% -1.2% -4.4% -3.1% -0.5% di Paesi non europei (Mondo meno Europa) 34.1% 4.7% 5.6% 8.7% 5.2% 0.1% -1.7% -2.0% Asia 17.1% 5.7% 5.6% 9.4% 4.4% 3.7% 3.3% 4.6% - di cui Cindia (Cina e India) 4.0% 5.8% 4.6% 5.8% 1.8% 10.5% 2.3% 7.3% America settentrionale 8.4% 12.8% 21.1% 18.0% 7.6% 6.3% -2.2% -8.1% Africa 4.3% -6.5% -4.3% -6.1% 4.1% -16.4% -15.8% -9.7% America centro-meriodionale 3.4% -4.3% -12.8% 4.0% 3.6% -10.7% -8.7% -12.2% * Mondo 2015 (mln di €) = 108,910 Fonte: ISTAT, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 44 Servizio Studi
Italia: commercio estero (20/22) Focus territoriale – Lombardia, incidenza dell’export 2015 sull’Italia (per settori) ELETTRONICA 45,0% CHIMICA 43,3% METALLURGIA 40,1% PRODOTTI IN METALLO 40,0% ELETTRODOMESTICI ED ELETTROTE CNICA 32,7% MACCHINARI E MECCANICA 30,2% MOBILI 27,9% MANIFATTURIERO 27,4% GOMMA E LAVORAZIONE MINERALI NON 25,8% METALLIFERI TESSILE, ABBIGLIAMENTO E PELLI 24,7% LEGNO, CARTA E STAMPA 23,7% FARMACEUTICA 20,2% MEZZI DI TRASPORTO 19,0% ALIMENTARE 17,3% ALTRE ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 15,3% RAFFINERIE DI PETROLIO 2,3% Fonte: ISTAT, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 45 Servizio Studi
Italia: commercio estero (21/22) Focus territoriale – Lombardia, composizione e dinamica dell’export (per settori) Composizione Variazione % annua Export dei Beni - LOMBARDIA % (prezzi correnti) 2015 2015 Q1 2015 Q2 2015 Q3 2015 Q4 2015 Q1 2016 Q2 2016 Manifatturiero 100.0% 1.8% 1.1% 4.0% 1.7% 0.5% 0.5% 1.6% Macchinari e meccanica 21.0% 0.9% -0.8% 4.4% -0.8% 0.4% 2.9% -1.3% Tessile, abbigliamento e pelli 10.9% 1.3% -0.1% 3.0% -1.6% 4.1% 3.2% 4.8% Chimica 10.7% 6.1% 4.5% 8.3% 6.3% 5.1% 2.6% 1.9% Metallurgia 9.1% -10.6% -5.4% -9.2% -12.4% -16.5% -11.0% 1.1% Mezzi di trasporto 7.9% 12.1% 15.0% 12.2% 18.2% 4.7% -2.5% 0.3% Prodotti in metallo 6.9% 1.1% 1.0% 0.3% 2.4% 0.6% -1.0% -0.7% Elettrodomestici ed elettrotecnica 6.6% 5.2% 2.1% 10.3% 2.1% 6.0% -0.7% 0.9% Gomma e lavorazione minerali non metalliferi 5.9% 4.7% 2.8% 5.6% 5.8% 4.7% 4.4% 4.7% Elettronica 5.5% 9.1% 2.6% 14.0% 13.9% 7.2% -3.5% 2.6% Alimentare 4.8% 0.3% 0.9% 1.1% -1.4% 0.5% 1.9% 4.5% Farmaceutica 4.1% -3.1% -3.7% 5.4% -1.8% -10.9% 11.6% 3.3% Mobili 2.4% 8.5% 5.5% 3.5% 15.2% 10.0% 4.5% 5.0% Altre attività manifatturiere 2.1% 0.7% 0.3% 3.3% 3.4% -3.7% 0.9% 12.8% Legno, carta e stampa 1.8% 2.1% 0.0% 0.7% 2.8% 4.8% 2.4% 1.6% Raffinerie di petrolio 0.3% -35.8% -43.7% -15.8% -37.1% -44.6% -7.9% -29.5% * Manifatturiero 2015 (mln di €) = 108,910 Fonte: ISTAT, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 46 Servizio Studi
Italia: commercio estero (22/22) Focus territoriale – Brescia, matrici geosettoriali dell’export Composizione Variazione % annua Export dei Beni - BRESCIA % (prezzi correnti) 2015 2015 Q1 2015 Q2 2015 Q3 2015 Q4 2015 Q1 2016 Q2 2016 Manifatturiero 100.0% 3.3% 3.5% 5.7% 2.3% 1.8% -2.9% -0.1% Macchinari e meccanica 26.7% 5.3% 7.8% 8.5% 3.8% 1.4% -1.9% -2.1% Metallurgia 19.5% -6.9% -2.6% -3.8% -6.6% -15.2% -18.9% -1.3% Prodotti in metallo 14.1% 0.1% -3.8% 3.6% 0.0% 0.4% -1.2% -6.1% Mezzi di trasporto 11.9% 16.5% 13.6% 22.5% 14.7% 15.0% 3.1% 2.8% Elettrodomestici ed elettrotecnica 5.7% 14.8% 22.6% 14.8% 4.8% 17.5% 1.2% -2.5% Gomma e lavorazione minerali non metalliferi 5.3% 5.7% -0.4% 9.8% 8.5% 4.6% 11.4% 8.8% Tessile, abbigliamento e pelli 4.8% 3.2% 4.5% 0.0% 0.3% 8.9% 2.7% 11.7% Alimentare 3.5% -8.3% -10.0% -15.8% -10.2% 4.0% 1.2% 4.7% Chimica 2.5% 10.9% 12.3% 15.7% 9.3% 6.6% 15.9% 6.6% Elettronica 2.3% 15.4% -1.4% 13.4% 24.1% 26.8% 8.7% 4.2% Mobili 1.6% 11.6% 6.1% 4.6% 12.2% 24.5% 10.9% 2.4% Legno, carta e stampa 1.0% 9.7% 8.4% 11.8% 6.2% 12.6% 3.1% -5.3% Altre attività manifatturiere 0.8% -11.1% -5.9% -6.5% -18.1% -13.7% -18.7% 0.5% Farmaceutica 0.3% 26.6% 5.0% 43.1% 41.9% 17.0% 50.3% 11.3% Raffinerie di petrolio 0.0% -8.0% -25.8% 47.4% -20.1% -11.5% 11.5% 32.3% * Manifatturiero 2015 (mln di €) = 14,423 Fonte: ISTAT, elaborazioni Servizio Studi UBI Banca 6 Dicembre 2016 47 Servizio Studi
Indice della presentazione Economia mondiale Lo scenario macroeconomico internazionale si caratterizza per buoni tassi di espansione che dovrebbero proseguire nei prossimi anni. Eurozona Un andamento positivo è atteso anche nell’Eurozona, sebbene vi sia al suo interno una disomogeneità in termini geografici e la presenza di diversi elementi di fragilità. Italia L’Italia dovrebbe proseguire lungo un sentiero di espansione alla luce di molteplici fattori esogeni: • Condizioni monetarie accomodanti; • Rapporti di cambio dell’euro sui mercati valutari e domanda estera favorevoli; • Prezzi delle materie prime su livelli relativamente contenuti, nonostante i recenti rialzi. Gli impatti dei citati fattori esogeni sull’economia italiana si sono dispiegati in modo parziale, con recuperi moderati del PIL ed in prospettiva dovrebbero stimolare l’Export e gli Investimenti, con una progressiva estensione della ripresa a livello settoriale. Persistono, tuttavia, alcune criticità strutturali che – inserite in un contesto espansivo – potrebbero rallentare i ritmi di crescita dell’economia italiana. 6 Dicembre 2016 48 Servizio Studi
Italia: alcune criticità strutturali (1/2) Permane il gap di crescita dell’Italia rispetto all’Area euro Dall’introduzione dell’Euro è stato registrato un deficit di crescita del PIL italiano rispetto al resto dell’Area euro di circa l’1% annuo. Durante gli ultimi anni di crisi economico-finanziaria il gap si è ampliato, mentre nei periodi più recenti è in corso una fase di lenta riduzione di tale disavanzo. 6 Dicembre 2016 49 Servizio Studi
Italia: alcune criticità strutturali (2/2) Occorre invertire il trend di perdita di competitività dell’Italia vs partner europei Bassa produttività ed elevato costo del lavoro per unità di prodotto L’Italia e la Spagna sino al 2008 hanno presentato una In assenza della possibilità di agire sul rapporto di dinamica della produttività notevolmente inferiore cambio, il maggior costo del lavoro per unità di prodotto rispetto a quella di Francia e Germania. ha comportato una significativa perdita di competitività di Italia e Spagna rispetto a Francia e Germania, in Durante la crisi, tuttavia, la Spagna ha recuperato ragione di una non corretta evoluzione dei salari in quanto ceduto in precedenza, mentre l’Italia ha relazione alla dinamica della produttività. confermato l’evoluzione sfavorevole del decennio Negli anni più recenti Madrid ha compiuto significativi precedente. progressi. 6 Dicembre 2016 50 Servizio Studi
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