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N ISSN 2038-2553 Anno 39 - 2020 • Volume 38, n. 1 OTIZIARIO ALLERGOLOGIC Esposoma: significato e sua influenza sulle malattie allergiche Orticaria cronica spontanea: un aggiornamento Le intolleranza alimentari nella pratica clinica Allergia agli animali domestici
SOMMARIO Notiziario Allergologico, Anno 39 - 2020 - Volume 38, n. 1 EDITORIALE 2 Gianni Mistrello AGGIORNAMENTI Esposoma: un concetto innovativo sui fattori ambientali 4 che possono influenzare lo sviluppo delle malattie allergiche. Benedetta Biagioni, Gennaro D’Amato, Isabella Annesi Maesano, Lorenzo Cecchi Orticaria cronica spontanea: 16 a che punto siamo nella comprensione della sua patogenesi? Riccardo Asero, Elena Pinter Le “intolleranze alimentari” nella pratica clinica: 21 inquadramento aggiornato delle principali reazioni avverse al cibo. Mauro P. M. Minelli, Dominga Maio In ricordo del Prof. Tursi 31 Mauro P. M. Minelli Allergia agli animali domestici comuni e non: 32 aspetti generali e nuove possibilità diagnostiche. Gennaro Liccardi, Luigino Calzetta, Paola Rogliani RECENSIONI Gianni Mistrello Cambiamenti climatici e caratteristiche del polline. 45 Gentili et al Succo di tarassaco: rimedio fitoterapico 47 o causa di peggioramento? Paulsen M M Epigenetica placentale e sensibilizzazione allergica. 49 Harb et al Il polline del luppolo e allergia: quello della birra è meno allergenico? 51 K.Y. Jeong, J.Lee, G.Mistrello et al
EDITORIALE a cura di Gianni Mistrello I mmagino che molti lettori condividano con me (dove possono più facilmente trovare le loro abituali prede e per quanto possa essere importante una fotografia, riposarsi dopo la caccia) ovvero a passare più tempo sulla terra- quanto essa possa emozionare, suscitare ricordi, ferma, in questo modo però modificando notevolmente la loro rabbia, angoscia, paura, piacere, tristezza, far sor- dieta (più proteine, meno grassi) con il rischio di non accumulare ridere. Le immagini fotografiche suscitano con riserve sufficienti di calorie per superare il lungo inverno artico. immediatezza stati d’animo spesso soggettivi che Il surriscaldamento globale sta però fortemente influenzando an- le parole non sempre riescono a fare, e in più che la vita dell’uomo. Il nuovo numero del Notiziario inizia con concedendo spesso a chi la guarda la possibilità di immaginare, un articolo del gruppo coordinato dalla dottoressa Biagioni che di fantasticare. Una fotografia può infatti significare quello che affronta questo argomento di grande attualità, introducendo un si vede o tutt’altro, in relazione anche allo stato emotivo del sog- concetto innovativo (Esposoma) che prende in considerazione getto che la guarda. Quando poi la fotografia riesce a catturare l’insieme dei fattori ambientali che possono in particolare in- l’attimo che forse non si ripeterà più, le sue potenzialità espres- fluenzare lo sviluppo delle malattie allergiche e dell’asma, come sive sono davvero sorprendenti, regalando sensazioni che spesso osservato negli ultimi decenni. Numerose evidenze scientifiche arrivano a toccare le corde dell’animo. E’ quello che è successo al dimostrano infatti che la variabilità genetica non può da sola sottoscritto guardando l’immagine fotografica che ritrae un grup- spiegare la variabilità del rischio di sviluppare malattie croniche; po di orsi bianchi intenti a godersi un meritato riposo non si sa l’esposizione ambientale a cui siamo soggetti nel corso della no- se dopo una lunga nuotata alla ricerca di cibo ovvero se in fase di digestione dello stesso, che come noto è particolarmente calo- rico. Ho deciso di inserirla nell’Editoriale perché è un’immagine molto delicata, che mi ha immancabilmente suscitato un sorriso avendo trovato negli orsi immortalati nella foto atteggiamenti che mi sono apparsi molto umani, soprattutto nell’orso disteso sulla neve (Figura 1). D’altro canto questa foto mi ha anche indotto a pensare all’in- fluenza che il surriscaldamento globale sta esercitando sulla vita degli orsi polari. Come noto gli orsi polari trascorrono la maggior parte del loro tempo sulla banchisa polare ghiacciata, dove cac- ciano, si riproducono e allevano i loro cuccioli. Per sopravvivere ai rigidi inverni polari hanno bisogno di assumere nei mesi esti- vi grandi quantità di grasso (principalmente di foca) che man mano immagazzinano. Lo scioglimento della calotta glaciale ar- tica per effetto dei cambiamenti climatici sta però influenzando negativamente la vita degli orsi che per procacciarsi il cibo sono costretti a nuotare per chilometri per seguire le isole di ghiaccio 2 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1
EDITORIALE stra vita e la sua interazione con fattori genetici, biologici e com- ze alimentari”, preferendo a questa il termine reazioni avverse ad portamentali può avere un forte impatto sulla nostra salute. Lo alimenti per comprendere l’insieme dei quadri patologici con- studio dell’Esposoma rappresenta una vera e propria sfida della seguenti all’assunzione degli stessi e non sempre riconducibili a ricerca scientifica, richiedendo un impegno multidisciplinare per fenomeni immuno-mediati ovvero a deficit enzimatici. In questo affrontarla; è ormai evidente che una miglior conoscenza dei fat- senso gli autori precisano sia il ruolo fondamentale del microbio- tori di rischio ambientali in grado di esercitare effetti sulla nostra ta intestinale (e quanto le sue possibili alterazioni possono essere salute può aprire la strada a strategie più efficaci in grado di pre- responsabili della origine di turbe intestinali indotte da alimenti) venire lo sviluppo delle allergie e più in generale delle malattie che l’importanza nel seguire, da parte dei pazienti, appropriati dell’uomo. schemi dietetici, da integrare eventualmente con l’assunzione di Il numero continua con un articolo sulla orticaria cronica spon- specifici ceppi probiotici (come indicato da medici e biologi nu- tanea (CSU) del Dr. Asero e della Dottoressa Pinter, che in trizionisti), per il ripristino di uno stato di salute ottimale. maniera sintetica ma estremamente puntuale ripercorre le varie La storia del rapporto dell’uomo con gli animali domestici risale ipotesi che nel tempo si sono succedute sui possibili meccanismi a tanto tempo fa, quando entrambi scoprono quanto vantaggio- patogenetici che sono alla base della malattia e sul progredire sa possa essere la loro amicizia. Oggi essi fanno parte della vita delle conoscenze che hanno permesso l’individuazione di opzioni di tante persone, diventando spesso compagni inseparabili dei terapeutiche più efficaci per il controllo della stessa. Le evidenze loro proprietari, in grado anche di esprimere, nei confronti di più recenti sembrano individuare nel mastocita e nei mediatori persone affette da varie patologie, un sussidio terapeutico (pet da esso rilasciati, gli elementi responsabili delle manifestazione therapy), che migliora la loro qualità di vita. A volte però questo cliniche tipiche della malattia. Cosa però determini l’attivazione rapporto così stretto può trasformarsi in un problema e l’articolo dei mastociti in maniera così ricorrente e prolungata non è an- del dottor Liccardi, in collaborazione con il dottor. Calzetta e cora del tutto chiaro. Anche se permangono tuttora non poche la dottoressa Rogliani, lo affronta in maniera approfondita. Ci zone d’ombra sulla patogenesi della CSU, l’introduzione del riferiamo all’allergia agli animali domestici, in particolare ver- farmaco anti-IgE umane, tra le opzioni terapeutiche, magari in so i gatti ed i cani. Gli autori descrivono i diversi aspetti della associazione con la terapia anti-istaminica, ha rappresentato un sensibilizzazione allergica come le componenti biologiche (peli, passo importante nel controllo della malattia. Nello stesso tempo scaglie di pelle morta, saliva, urina) e quelle proteiche (allergeni) questa fatto ha messo in evidenza che un meccanismo di auto- implicate nel fenomeno, le difficoltà di tipo emotivo ed affettivo immunità mediato da anticorpi IgE contro il recettore ad alta nell’allontanarli dall’ambiente domestico, la permanenza degli affinità degli stessi, sembra svolgere, almeno in diversi casi, un allergeni nell’aero-ambiente anche dopo il loro allontanamento ruolo determinante nella patogenesi della CSU. e al contrario l’effetto protettivo espresso nei bambini quando Si prosegue quindi con una aggiornatissima panoramica sulle in- questi ultimi sono esposti a loro precocemente, la presunta esi- tolleranze alimentari. Gli autori, Prof. Minelli e Dottoressa Maio, stenza di animali ipoallergici, il ruolo della diagnosi e le difficoltà iniziano chiarendo la differenze tra intolleranze vere e quelle “far- nell’impiego della immunoterapia specifica. Molto interessante la locche”, queste ultime risultato dell’applicazione di test del tutto puntualizzazione sulla componente del cane Can f5, un allergene privi di attendibilità scientifica. Gli autori proseguendo nella loro prostatico presente nei cani maschi, e le sue implicazioni in ter- trattazione, sottolineano l’inadeguatezza del termine “intolleran- mini diagnostici, terapeutici e sociali. NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1 3
AGGIORNAMENTI Esposoma: Benedetta Biagioni1, Gennaro D’Amato2, Isabella Annesi-Maesano3,4 un concetto innovativo e Lorenzo Cecchi5,6 sui fattori ambientali 1. Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università degli Studi di Firenze, Italia; che possono 2. Coordinatore del WAO Committee su Aerobiology, Climate change and Biodiversity; influenzare lo sviluppo 3. Dipartimento Malattie Allergiche Respiratorie Istituto Pierre Louis di Epidemiologia delle malattie e Sanità Pubblica, INSERM; 4. UPMC, Saint-Antoine Medical School, allergiche. Università La Sorbona, Parigi, Francia; 5. Centro di Bioclimatologia, Università degli Studi di Firenze, Firenze, Italia; Not Allergol 2020; vol. 38: n. 1: 4-15 6. SOS Allergia e Immunologia Clinica, USL Toscana Centro, Prato, Italia. LA "PANDEMIA ALLERGICA" la fine del ‘900 e l’inizio del nuovo mil- specialmente in quelli a basso e medio lennio la prevalenza di rinite allergica è reddito, nei quali l’asma bronchiale del- Nelle ultime decadi la prevalenza delle sensibilmente aumentata quasi ovunque la popolazione pediatrica si è mostrata malattie allergiche è aumentata in tutto nel mondo. Per quanto riguarda l’asma oltretutto più severa (1,2).Secondo i più il mondo, soprattutto nei Paesi con stile bronchiale, lo stesso studio ha rilevato recenti dati dell’Organizzazione Mon- di vita occidentale, dove il fenomeno ha che la prevalenza di sintomi correlabili diale della Sanità (OMS), attualmente assunto le dimensioni di una vera e pro- ad asma si attesta al 14% della popola- nel mondo quasi 300 milioni di persone pria “pandemia” allergica. Secondo i più zione globale di età compresa tra i 13 e soffrono di asma bronchiale, oltre 300 ampi studi epidemiologici si stima che i 14 anni e dati simili sono emersi per la milioni di rinite allergica ed è stima- una percentuale assai variabile (dal 5 al fascia pediatrica tra i 6 e i 7 anni. La pre- to che circa la metà della popolazione 40%) della popolazione mondiale sia af- valenza di wheezing è risultata molto va- mondiale sarà affetta da una qualche al- fetta da rinite allergica, con un’alta pre- riabile nei diversi Paesi del mondo, con lergopatia entro il 2050 (3). valenza nei paesi dell’emisfero boreale un picco di prevalenza (>20%) nell’A- (23-30% in Europa e 30% negli USA). merica Latina e nelle regioni a lingua IL RUOLO DEI FATTORI Lo studio ISAAC (International Study inglese dell’Eurasia, dell’Europa e del AMBIENTALI: of Asthma and Allergies in Childhood) Nord America mentre la prevalenza più IL CONCETTO DI ESPOSOMA ha dimostrato a livello globale che la più bassa (
AGGIORNAMENTI dermatite atopica, rinite allergica e aller- RIASSUNTO gia alimentare è ormai vasto e in espan- sione, tuttavia la sola presenza di fattori Parole chiave e acronimi genetici predisponenti non può fornire • Esposoma, Ambiente • Cambiamento climatico • Inquinamento • Pollini • Allergeni una spiegazione al trend di aumento di • Microbioma • Biodiversità • Status socio-economico • Stile di vita asma e atopia, che è invece verosimil- mente dovuto all’influenza di fattori Le malattie allergiche sono il risultato delle interazioni tra molteplici fattori genetici e am- esterni e al radicale cambiamento subito bientali e soltanto i recenti cambiamenti ambientali possono spiegare l’incremento delle malattie atopiche e dell’asma osservato nelle ultime decadi. Il concetto di esposoma rac- dall’ambiente nell’ultimo secolo. L’in- chiude la totalità dei fattori di esposizione ambientali esterni specifici e aspecifici ai quali terazione fra ambiente esterno e fattori un determinato soggetto è sottoposto dal concepimento in poi e le conseguenze di tali intrinseci dell’ospite è da tempo oggetto esposizioni a livello cellulare e di organo (esposoma interno). Lo studio dell’esposoma po- di studio, al fine di comprendere in che trebbe contribuire significativamente alla comprensione dell’instaurazione, dello sviluppo e modo l’ambiente sia capace di modulare dell’esacerbazione delle malattie allergiche. Il cambiamento climatico è strettamente legato il sistema immunitario verso un pathway all’inquinamento atmosferico e ne è causa a sua volta, così come determina l’aumento di di tipo Th2, ovvero verso la risposta im- biocontaminanti, dei quali fanno parte gli allergeni, a loro volta responsabili dell’aumento munologica di tipo allergico. Sappiamo in frequenza e in severità delle malattie allergiche. Un numero crescente di evidenze scien- che i fattori in causa possono essere sia tifiche conferma che gli agenti inquinanti atmosferici interagiscono con gli aeroallergeni outdoor (dovuti all’esposizione all’am- aumentando il rischio di sensibilizzazione atopica e di insorgenza e sviluppo di allergopatia biente esterno) sia indoor (dovuti all’e- in soggetti sensibilizzati. Anche i fattori socioeconomici e lo stile di vita sono aspetti cruciali sposizione all’ambiente domestico e/o nello sviluppo dell’esposoma esterno e nell’identificazione di individui a rischio. E’ormai ri- conosciuto che un ambiente rurale e uno stile di vita agricolo siano fattori protettivi contro lavorativo). Dagli studi finora condotti è lo sviluppo di malattie allergiche. L’ipotesi della biodiversità afferma che il contatto con emerso che l’età in cui l’esposizione am- la natura arricchisce il microbioma umano e promuove il corretto equilibrio del sistema bientale agisce sull’ospite e la durata di immunitario, proteggendo dallo sviluppo di allergie e disordini infiammatori; al contrario la tale esposizione sono di assoluta impor- perdita di biodiversità in termini di piante, animali e microorganismi determina fenomeni tanza nella promozione dell’atopia. La di immunodisregolazione e infiammazione cronica con conseguente aumento di malattie risposta individuale ai diversi fattori di croniche, tra le quali le malattie allergiche esposizione ambientale dipende sia dal background genetico, che da fattori epi- genetici, che da altri fattori individuali sere diviso in 3 ampi domini: il dominio due domini esterni sono ovviamente attualmente non meglio caratterizzabili. “esterno, specifico”, il dominio “ester- strettamente interconnessi e possono Tutte queste variabili concorrono nella no, aspecifico”, il dominio “interno”. Il largamente sovrapporsi tra loro. Il domi- determinazione della patologia allergica, dominio esterno specifico comprende nio interno è invece specifico per ogni dall’instaurazione del processo patoge- l’esposizione individuale a fattori am- individuo e include i processi biochimici netico, all’inizio dei sintomi, alla severità bientali esterni ben determinati, quali che avvengono all’interno dell’organi- di questi e all’andamento della malattia agenti chimici, biologici, occupazionali smo stesso, quali ad esempio i processi nel tempo(4). e inerenti allo stile di vita, come la die- metabolici/flogistici, dipendenti da età, Il termine “Esposoma” è stato proposto ta, l’utilizzo di farmaci e di prodotti di sesso, stato di salute, morfologia e fattori per individuare l'insieme degli stimoli consumo. Il dominio esterno aspecifico genetici, valutabili ad esempio attraverso (ambientali e non) cui un organismo è comprende invece i fattori ambientali la misurazione di metaboliti, proteine, esposto dal concepimento e per tutto il più generici quali il clima, la biodiver- mediatori e tramite l’applicazione degli corso della sua vita. L’esposoma può es- sità e i fattori socioeconomici. Questi strumenti attualmente disponibili per NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1 5
AGGIORNAMENTI o il calo ponderale, la dieta, l’esercizio Figura 1 Interazioni tra esposoma esterno fisico, l’esposizione all’inquinamento specifico e aspecifico- ed esposoma interno atmosferico, il microbioma dell’ospite, i cambiamenti di habitat. ESPOSOMA ESTERNO SPECIFICO: AGENTI INQUINANTI E ALLERGENI La presenza di allergeni e inquinanti atmosferici rappresenta un fattore di rischio per la patologia allergica ormai ben noto ed è stato inoltre dimostra- to che alcuni di questi agenti non solo causano un peggioramento dei sintomi di malattia ma possono determinare l’in- sorgenza della malattia stessa. Gli agenti Tratto da: Cecchi, D’Amato, Annesi Maesano, J Allergy Clin Immunol. 2018 5 inquinanti sono sicuramente tra i fattori maggiormente implicati nell’aumento della prevalenza di atopia ed asma degli lo studio delle branche della cosiddet- della vita in diversi momenti e attraverso ultimi decenni e la loro produzione rico- ta “omica” (genomica, transcrittomica, diverse fonti ambientali, come schema- nosce sia fonti naturali che artificiali. Tra proteomica, metabolomica ecc). Questi tizzato in Figura 2. questi quelli di maggior rilievo sono il domini sono tra loro connessi attraver- Seguendo lo schema proposto (6) possia- diossido di azoto (NO2), l’ozono (O3), so complessi meccanismi di interazione, mo notare che l’esposizione ambientale i composti organici volatili (COV), dei in quanto l’esposoma esterno appare in a cui l’organismo è sottoposto nell’arco quali fanno parte i composti organici grado di influenzare quello interno sia della sua esistenza può essere suddivisa associati a materiale particolato (POM). direttamente che tramite l’induzione di in: 1) l’esposizione ambientale nei pri- Vari studi hanno dimostrato come l’e- alterazioni epigenetiche (Figura 1). mi anni di vita, che riveste un ruolo di sposizione al cosiddetto PM2,5 (parti- Insieme alla componente genetica, l'e- assoluta importanza, 2) altri fattori che colato fine con diametro inferiore a 2,5 sposoma contribuisce allo sviluppo di durante tutto il corso della vita si som- µm), al materiale particolato di diametro tutte le malattie croniche, non solo di mano nel tempo aumentando quindi inferiore a 10 µm, al diossido di azoto quelle allergiche; è dunque chiaro che in modo lineare ed età dipendente, 3) e all’ozono determini riesacerbazioni una sua profonda comprensione potreb- l’ esposizione occupazionale nella fascia di malattia asmatica, aumentato ricor- be portare non solo a nuove scoperte temporale corrispondente dell’età lavo- so alla terapia medica e peggioramento patofisiologiche ma anche e soprattutto rativa, 4) un livello basale di esposizione della dermatite atopica (7,8) Molti studi alla definizione di nuove strategie di pre- ambientale cronica, 5) tutti quei fattori hanno inoltre messo in relazione l’espo- venzione (5). di esposizione individuale di breve dura- sizione agli agenti inquinanti con l’insor- L’esposoma agisce sull’individuo dall’e- ta e variabile intensità dipendenti dallo genza di asma bronchiale, specialmente poca perinatale e durante tutto il corso stile di vita individuale, quali l’aumento per quanto riguarda l’inquinamento 6 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1
AGGIORNAMENTI atmosferico da traffico veicolare che se- tite atopica, la cui insorgenza in base ai fisiche, sono dotati di un rischio poten- condo le più recenti review si correla ad dati disponibili in letteratura è correla- ziale elevato di indurre malattia. Tuttavia asma, a malattie atopiche e a sensibiliz- bile all’esposizione a molti inquinanti in letteratura non sono ancora presenti zazione allergica (9). In particolare, vari quali il fumo di sigaretta, i composti dati sufficienti per poter dedurre chiare studi hanno finora dimostrato un’as- organici volatili, la formaldeide, il tolue- conclusioni in merito. Infine i composti sociazione consistente tra esposizione a ne, il diossido di azoto e il particolato. chimici di largo uso industriale come ad PM2.5 e sensibilizzazione allergica. Il Anche in questo caso il meccanismo esempio gli ftalati, comunemente usati meccanismo patogenetico alla base di sottostante sembrerebbe essere dovu- nella plastificazione, hanno dimostrato queste evidenze potrebbe essere lo stress to allo stress ossidativo che, inducendo un ruolo favorente asma e allergie (11). ossidativo subito dalla mucosa delle vie danno epiteliale, inficerebbe l’integrità In generale tutti gli agenti inquinanti respiratorie e il suo conseguente stato di di barriera (11). Recentemente è stato sopra riportati hanno mostrato questi flogosi, rimodellamento e quindi suscet- dibattuto anche il possibile ruolo dei co- effetti anche a basse concentrazioni at- tibilità al processo di sensibilizzazione siddetti nano-materiali, ovvero materiali mosferiche, talvolta anche sotto i livelli (7). Come accennato, gli agenti inqui- con almeno una dimensione inferiore a di qualità standard dell’aria ed hanno nanti rappresentano dei fattori di rischio 100 nm, tra i quali vanno incluse le par- mostrato un ruolo prevalente nei sogget- non solo per le patologie respiratorie ma ticelle ultrafini. I nano-materiali infatti, ti già predisposti ad atopia (12). anche per quelle cutanee come la derma- date le caratteristiche sia chimiche che Il ruolo dell’esposizione ad aeroallerge- Figura 2 Le diverse esposizioni ambientali nel corso della vita dell’uomo. 1) Esposizione perinatale; 2) Esposizione tempo-dipendente, con andamento lineare all’aumentare dell’età; 3) Esposizione occupazionale 4) Livello basale di esposizione cronica 5) Picchi multipli di esposizione per esposizioni intermittenti e variabili. Modificato da: Agache I et al, Allergy 2019 6 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1 7
AGGIORNAMENTI ni nel determinare sia le esacerbazioni La gravità dei sintomi e il valore di IgE zione a questi antigeni fungini (16). Tra che lo sviluppo della malattia allergica è specifiche verso gli antigeni pollinici del gli allergeni indoor un ruolo chiave nella ampiamente riconosciuto da molto tem- cedro giapponese sono risultate decisa- promozione delle malattie allergiche e in po, tuttavia i meccanismi di interazione mente maggiori nel gruppo nato dopo particolare dell’asma bronchiale è sicura- tra esposizione alla fonte allergenica, il 1973 rispetto ai soggetti più anziani mente rivestito dagli allergeni degli acari sensibilizzazione e comparsa di allergia e con un rischio maggiore per i nati a della polvere. E’ stato infatti dimostrato conclamata sono molto più complessi marzo, evidenziando quindi una chiara che una sensibilizzazione precoce (prima di quanto si pensasse precedentemen- relazione con l’esposizione pollinica nel dei 5 anni di età) a Der p 1, Der f1 e il te. Infatti in questi processi entrano in periodo perinatale e nei primissimi mesi Der p 2, alcuni degli allergeni maggio- gioco non solo la presenza degli allergeni di vita (13). Per quanto riguarda gli al- ri del Dermatophagoides Pteronissinus nell’ambiente ma molti altri fattori, qua- lergeni indoor è da considerare che negli (DP) e del Dermatophagoides Farinae li il momento in cui avviene il contat- ultimi decenni il tasso di umidità degli (DF), sia un fattore di rischio per lo svi- to, la sua durata, il grado di sensibiliz- ambienti interni è aumentato in virtù luppo di asma in età scolare e che nei zazione allergica dell’individuo ecc. Per dei crescenti casi di inondazione in varie bambini asmatici allergici all’acaro della quanto riguarda gli allergeni pollinici è aree il mondo e per l’utilizzo sempre più polvere la presenza di una sensibilizza- ben chiara l’associazione tra esposizione diffuso del riscaldamento e di elettrici- zione a multipli allergeni del DP è più e riacutizzazioni di rinite e asma allergi- tà. Questo fa sì che la contaminazione frequente in confronto a quanto si può co, tuttavia il loro ruolo nel determinare degli ambienti interni da parte di specie rilevare tra i bambini allergici agli acari l’instaurarsi della patologia è controver- fungine sia assai frequente. Le spore di non asmatici (17). so e ancora dibattuto. Dagli studi fino- muffa, grazie alle loro piccole dimensio- ra condotti sembra che diversi pattern ni (1-20 µm di diametro), possono facil- ESPOSOMA ESTERNO di sensibilizzazione determinino effetti mente arrivare alle piccole vie dell’albero ASPECIFICO: IL RUOLO differenti sul rischio di sviluppo di ma- bronchiale. Di fatti, l’esposizione ad am- DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO lattie atopiche, tuttavia l’eterogeneità bienti umidi e alle spore fungine è già degli studi in termini di allergeni testati stata messa in relazione con un’aumen- Tra i fattori che fanno parte dell’esposo- è un fattore che rende molto difficile il tata frequenza di riacutizzazioni di asma ma esterno aspecifico il clima riveste si- raggiungimento di una corretta sintesi e malattie allergiche in diversi studi (14). curamente un ruolo chiave nell’influen- dei dati. L’esposizione ad aeroallergeni I risultati dello studio BAMSE su coorti zare le malattie allergiche, in quanto sembra essere particolarmente effica- di bambini svedesi seguiti dalla nascita può agire sui fattori di rischio sia diret- ce nel determinare la sensibilizzazione all’adolescenza,ha dimostrato come l’e- tamente che indirettamente. Il cambia- quando avviene precocemente e ad alte sposizione a umidità e muffe durante mento climatico ha determinato infatti concentrazioni, come dimostrato nel l’infanzia si associ a un maggior rischio sia un’incrementata produzione di aero- recente studio giapponese di Urishima di sviluppo di asma e allergie all’età di allergeni e di inquinanti, sia l’aumento e collaboratori. In questo studio gli Au- 16 anni (15). Risultati analoghi sono della loro concentrazione atmosferica, tori hanno dimostrato che la pollinosi stati rilevati dal gruppo di Tham che ha sia,infine, la loro diffusione geografica. causata dalla esposizione al polline di dimostrato come l’esposizione a spore di Grazie all’analisi dei dati del National cedro giapponese (Cryptomeria japo- diverse specie fungine (Alternaria, Lep- Heath interview Survey raccolti in USA nica) è aumentata vertiginosamente (di tosphaeria, Coprinus, Drechslera ecc) si tra il 1997 e il 2013, incrociati con i 3-4 volte negli ultimi 30 anni) dopo la associ a gravi riacutizzazioni asmatiche dati della World Meteorological Orga- politica di afforestazione di questa pian- in popolazioni pediatriche e di adole- nization inerenti alle cosiddette ondate ta arborea avvenuta a Tokyo dal 1970. scenti, a prescindere dalla sensibilizza- di calore (definite come un periodo di 8 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1
AGGIORNAMENTI almeno 5 giorni con temperatura mas- ne sottolineato che non solo l’ambiente (20). Studi condotti utilizzando i dati sima superiore ai 25 °C di cui almeno esterno ma anche quello indoor subisce ottenuti dall’impiego delle pollen trap 3 giorni con temperatura superiore a l’influenza del cambiamento climatico, (dispositivi per il campionamento dei 30 °C), è stato possibile correlare per la in quanto l’aumento della concentrazio- pollini e delle spore aerodiffuse) hanno prima volta in modo incontrovertibile la ne di inquinanti atmosferici, che come rilevato l’aumento della concentrazione presenza di ondate di calore, soprattut- abbiamo detto è strettamente correlato del polline di Ambrosia in alcune aree to quelle primaverili, con la comparsa al clima, si ripercuote a sua volta negli europee senza un preciso gradiente e di sintomi di rinocongiuntivite allergica ambienti interni in termini di aumentate con variazioni locali non trascurabili ed (18). Nonostante alcuni dati evidenzino concentrazioni di particelle ultrafini e di hanno inoltre dimostrato un trend di che il cambiamento climatico rivesta un composti organici volatili (5). aumento della conta pollinica per diversi ruolo anche nell’induzione dell’allergia, alberi quali Betulla, Quercia e Olivo, per la complessità dei meccanismi attraverso CONNESSIONI TRA ESPOSOMA i quali è stato rilevato anche un periodo il quale il clima esercita la sua influenza ESTERNO ASPECIFICO di fioritura più precoce e conseguente- sui fattori ambientali locali è tale da ren- E SPECIFICO: I DETERMINANTI mente una durata di diffusione pollinica dere molto difficile l’attribuzione di un DELL'ALLERGENICITÀ più duratura rispetto al passato (21, 22). ruolo eziologico proprio ed autonomo al Anche gli studi sul polline di Gramina- clima nel determinare la malattia allergi- La temperatura rappresenta un fattore cee, sebbene molto eterogenei e influen- ca. E’ infatti risaputo che il cambiamen- chiave nella determinazione della distri- zati da diversi fattori ambientali, mostra- to climatico e l’inquinamento atmo- buzione della flora e nella sua diversifi- no un generale trend verso una fioritura sferico si influenzano reciprocamente; cazione, conseguentemente influenza precoce, anch’essa probabilmente legata basti pensare che molti degli inquinanti in modo molto rilevante sia la distribu- all’aumento della temperatura e dei livel- atmosferici sono gas serra, ovvero gas che zione geografica degli allergeni pollinici li di CO2 (23). Un trend di crescita in riescono a trattenere la radiazione infra- che la loro concentrazione atmosferi- aumento è stato osservato non solo per rossa emessa dalla superficie terrestre, ca. L’aumento dell’anidride carbonica il mondo vegetale ma anche per le specie dall'atmosfera e dalle nuvole generando a livello atmosferico fornisce inoltre fungine (Alternaria alternata, Aspergil- il noto effetto serra. Inoltre, come è or- un’aumentata disponibilità di carbonio, lusniger, Botrytis cinerea, Cladospo- mai tristemente noto, è previsto che in substrato per la fotosintesi, la produzio- rium cladosporioides, Cladosporium futuro il riscaldamento globale porterà a ne di biomassa e la crescita delle piante. oxysporum e Epicoccum purpurascens); episodi sempre più prolungati di picchi L’effetto dell’esposizione a diversi livelli tuttavia questa osservazione non si è di concentrazione di ozono negli am- atmosferici di anidride carbonica sulla accompagnata a quella di un’aumenta- bienti urbani, che le concentrazioni at- crescita e la fioritura delle piante è stato ta produzione di spore fungine, è stata mosferiche di inquinanti aumenteranno studiato specialmente sull’ambrosia; il anzi osservata una ridotta produzione di nelle zone industrializzate e soggette a gruppo di Rogers ha valutato infatti la spore in relazione alle alte temperature traffico veicolare, che i livelli di partico- crescita di questa pianta a tre latitudini (24). Attualmente i dati più consistenti lato atmosferico aumenteranno a seguito diverse e a diversi livelli di CO2, rilevan- sugli effetti dell’aumento di temperatura della desertificazione e degli incendi e do che le piante coltivate nelle zone più e anidride carbonica sulla distribuzio- che i livelli del mare saliranno. Appare settentrionali presentavano un periodo ne, produzione e diffusione pollinica quindi chiaro che il cambiamento cli- di fioritura più precoce e più duraturo e derivano dal progetto HIALINE (Eu- matico influenzerà sempre più profon- che tale effetto era significativamente più ropean Union–funded Health Impacts damente l’ambiente esterno cui siamo evidente nelle aree a maggior concentra- of Airborne Allergen Information Net- esposti, in tutti suoi aspetti (19). Va infi- zione di anidride carbonica atmosferica work), attraverso il quale sono state re- NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1 9
AGGIORNAMENTI durante la cosiddetta asma da tempo- Tabella 1 Effetti degli inquinanti atmosferici e dell’aumento rale, le condizioni climatiche violente della temperatura sull’allergenicità e sulla fioritura precoce determinano la rottura delle particelle degli aeroallergeni (pollini e spore di Aspergillo). polliniche in subparticelle che conden- sando con l’umidità possono formare un bioareosol costituito da droplet (goc- cioline) di dimensioni inferiori a 5 µm e contenenti allergeni, i quali possono così penetrare in profondità nelle vie aeree determinando facilmente bron- cocostrizione nei soggetti allergici (27). La capacità di un determinato allergene di indurre infiammazione e sensibiliz- zazione allergica non è esclusivamente dovuta alle caratteristiche intrinseche dell’allergene stesso ma talvolta anche alle sostanze in cui la fonte allergica è dispersa. Questo è il caso sia degli aller- geni dell’acaro della polvere, in quanto questi animali vivono in un milieu ricco di batteri e sostanze adiuvanti in grado di promuovere la risposta infiammato- Modificata da: Cecchi, D’Amato, and Annesi-Maesano, J Allergy Clin Immunol. 2018 5 ria, sia sorprendentemente in presen- za di alcuni pollini, e nello specifico dell’Artemisia. Un affascinante studio gistrate sia le concentrazioni giornaliere ne pollinica e tale variabilità è pianta- pubblicato recentemente da Oteros et polliniche che il contenuto allergenico specifica (26). I risultati degli studi che al. ha infatti dimostrato che oltre la metà giornaliero in allergeni maggiori, ri- hanno indagato l’influenza di tempera- dei livelli di endotossina aerodispersa si spettivamente di Graminacee (Phl p tura e agenti inquinanti sugli allergeni trova in forma di materiale particolato 5), Olivo (Ol e 1) e Betulla (Bet v 1) condotti tra il 2014 e il 2018, sono stati di grandi dimensioni e che i suoi livelli (25). E’ infatti di particolare importanza raccolti e riassunti nella review di Cec- sono particolarmente alti nei mesi esti- sottolineare che la conta pollinica non chi, D’Amato e Annesi-Maesano (5), vi, ovvero nello stesso periodo di polli- equivale alla “potenza” allergenica polli- come riportato nella Tabella 1. nazione dell’Artemisia. Analizzando il nica (pollen allergenic potency), ovvero Un altro fattore che influenza sostan- polline di Artemisia di oltre 100 stazio- alla quantità di allergene maggiore con- zialmente la capacità dell’allergene di ni aerobiologiche europee è emerso che tenuto nel polline stesso. La cosiddetta indurre sensibilizzazione risiede nella questo polline presenta elevati livelli di pollen allergenic potency può infatti va- sua dimensione e nel suo carrier. La bio- LPS, la cui nota azione infiammatoria riare in base al luogo geografico di fiori- disponibilità degli aeroallergeni potreb- conferisce probabilmente a questa fon- tura e alla specifica stagione pollinica; vi be essere decisamente aumentata dall’u- te allergenica una particolare capacità può essere una variabilità considerevole midità, come dimostrato dall’esempio di indurre sensibilizzazione (28). Infine anche all’interno di una stessa stagio- limite della thunderstorm asma. Infatti, vari studi sperimentali hanno dimostra- 10 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1
AGGIORNAMENTI to che l’ozono, il diossido di azoto e le dalla "old friends hypothesis" proposta è rappresentata dalla teoria della “Diver- emissioni di particolato di diesel hanno nel 2003 da Rook, il quale attribuì un sità Microbica”, proposta da Matricardi e la capacità di aumentare la permeabili- ruolo protettivo all’interazione uomo- poi sviluppata da von Hertzen, secondo tà dell’epitelio bronchiale e di ridurre microrganismi, non nell’ambito delle la quale è la varietà dei microbi a livello la clearance mucociliare, facilitando la infezioni infantili o delle attuali comuni muco-cutaneo, piuttosto che la presenza permanenza degli allergeni e degli agen- infezioni, i cui agenti patogeni hanno di microrganismi specifici, a determinare ti irritanti a livello dell’epitelio e per- meno di 10.000 anni, bensì a microbi il corretto sviluppo del sistema immuni- mettendo il loro ingresso a livello della presenti in età Paleolitica, quando il si- tario e la capacità di quest’ultimo di at- sottomucosa, così da facilitare l’incon- stema immunitario umano era ancora tuare la risposta immunitaria contro gli tro tra antigene e cellule immunitarie e in corso di evoluzione. Tali microbi si organismi patogeni e di spengerla quan- l’innesco della risposta allergica (29). sarebbero co-evoluti col sistema immu- do non necessaria (32, 33). nitario dei mammiferi e quindi secondo La biodiversità, o diversità biologica, è CONNESSIONI questa teoria il corretto funzionamento stata definita nell’ambito della Confe- TRA ESPOSOMA ESTERNO del sistema immunitario umano sarebbe renza dell'ONU su ambiente e sviluppo strettamente dipendente dalla presenza tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 (art. 2 E INTERNO: DALL'IPOTESI di questi antichi microrganismi (31). della Convenzione sulla diversità biolo- IGIENICA ALLA PERDITA Un’ulteriore evoluzione di queste ipotesi gica) come "ogni tipo di variabilità tra gli DELLA BIODIVERSITÀ Figura 3 Ipotesi della perdita della biodiversità Nel 1989 Strachan pubblicò un articolo sul British Medical Journal che segnò la nascita dell’ “ipotesi igienica”, un’impor- tante teoria alla base di molti studi suc- cessivi in ambito allergo-immunologico e nella ricerca sulle malattie infiammatorie croniche. Strachan aveva infatti osserva- to che alcune malattie allergiche, quali la cosiddetta “febbre da fieno” e l’eczema, erano meno frequenti nei bambini pro- venienti da famiglie numerose, presumi- bilmente esposti a un numero maggiore di agenti infettivi tramite il contatto coi fratelli, rispetto a quanto accadesse in- vece a bambini che erano figli unici. Da questa osservazione era stata estrapolata l’ipotesi che l’esposizione in età infantile a determinati microrganismi contribuisse al corretto sviluppo del sistema immuni- tario ed avesse dunque un ruolo protetti- vo nei confronti delle malattie atopiche Modificata da: Haathela T, Allergy. 2019 34 (30). Tale ipotesi è stata poi modificata NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1 11
AGGIORNAMENTI organismi viventi, compresi, tra gli altri, no-disregolazione sarebbe caratterizzato zione russa careliana sono rimasti pres- gli ecosistemi terrestri, marini e altri ac- da una consistente riduzione dei livelli soché invariati nel tempo. Inoltre l’ana- quatici e i complessi ecologici di cui essi basali di fattori anti-infiammatori e dal lisi dei tassi di sensibilizzazione allergica sono parte; essa comprende la diversità perpetrarsi di un milieu infiammatorio, in bambini in età scolare effettuata in entro specie, tra specie e tra ecosistemi". nel quale sarebbe agevolata la crescita entrambe queste popolazioni nel 2003 L’idea che la perdita di biodiversità fosse e la sopravvivenza dei soli batteri del e nuovamente nel 2010-2012, ha dimo- alla base dell’immuno-disregolazione, e microbioma muco-cutaneo resistenti strato in entrambe le occasioni che nella quindi strettamente correlata all’aumen- ai mediatori dell’infiammazione, inne- popolazione russa pediatrica sia l’aller- to delle malattie infiammatorie croniche scando così un circolo vizioso (33, 34). gia a pollini che quella ad arachidi sono delle ultime decadi, è stata introdotta Questa teoria è stata poi supportata da praticamente inesistenti, al contrario di nel 2011 dal gruppo di Von Hertzen dati consistenti di studi successivi in am- quanto è stato rilevato nella popolazio- (33). Questi Autori hanno ipotizzato bito allergologico. Un primo esempio è ne finlandese (36). In seguito a queste infatti che la riduzione della biodiversità rappresentato dal fatto che il microbiota osservazioni in Finlandia nel 2008 è sta- rappresenti la causa unificante dell’au- cutaneo di soggetti sani è caratterizzato ta intrapresa una campagna nazionale mento delle malattie allergiche e delle da un’alta diversità microbica rispetto a decennale con lo scopo di prevenire e cosiddette non-communicable disease quello di soggetti affetti da eczema, nei combattere le malattie allergiche. Il co- (NCD) in genere (Figura 3). quali durante la fase acuta di malattia siddetto “Finnish Allergy Programme” Secondo questa teoria il contatto con si rileva tipicamente un’invasione op- si è sviluppato su degli obiettivi chiave la natura arricchisce il microbioma portunistica da parte di Staphylococcus quali: promozione della salute, rafforza- umano promuovendo il corretto fun- aureus (35). Una straordinaria oppor- mento della tolleranza, evitamento degli zionamento del sistema immunitario tunità di studio dell’influenza dell’am- allergeni solo quando strettamente ne- e permettendo la tolleranza immuno- biente nello sviluppo di allergia e asma cessario, diagnosi e trattamento precoce logica. La biodiversità del microbiota ci è stata offerta dalle popolazioni fin- delle allergopatie più severe, prevenzio- esterno (presente nel suolo, nelle acque, landese e careliana, che condividono un ne delle esacerbazioni, miglioramento nelle piante e negli animali) così come comune background genetico ma che della qualità dell’aria, stop al fumo (37). la varietà e alla qualità del microbiota hanno sviluppato caratteristiche socio- I consigli pratici del programma sono “interno”(presente a livello cutaneo, economiche molto diverse tra loro dopo riassunti nella tabella 2 (Tabella 2). respiratorio e intestinale) sono stretta- la Seconda guerra Mondiale. Infatti, I risultati a medio termine hanno av- mente connesse tra loro, in quanto il mentre la Finlandia andava incontro valorato l’efficacia del programma in microbiota interno che abita il nostro all’urbanizzazione, la popolazione russa quanto l’impatto di asma e allergie è in organismo è continuamente colonizza- della Repubblica di Carelia ha mante- riduzione in termini di numero di diete to da quello esterno. L’impoverimento nuto uno stile di vita prevalentemente per soggetti allergici, numero di gravi della biodiversità in termini di flora, agricolo. Le coorti di adulti nati negli riacutizzazioni asmatiche e costi com- fauna, microrganismi ambientali de- anni ‘40 e valutati tramite skin prick plessivi (38). terminerebbe dunque un progressivo test hanno dimostrato livelli di sensi- E’ ormai noto da numerosi studi che l’e- depauperamento della varietà microbica bilizzazione allergica egualmente bassi sposizione all’ambiente rurale (di fatto- con la quale l’organismo umano viene nelle due popolazioni; in seguito è stato ria, in particolare) rappresenta un fatto- in contatto, risultando in uno stimolo però dimostrato un aumento lineare dei re protettivo verso lo sviluppo di atopia. microbico insufficiente a promuovere la tassi di sensibilizzazione nel gruppo dei Questo effetto è con buona probabilità giusta attivazione delle vie immunore- finlandesi più giovani mentre i livelli di determinato dalle caratteristiche del golatorie. Il conseguente stato di immu- sensibilizzazione allergica nella popola- microbiota ambientale proprio dell’am- 12 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1
AGGIORNAMENTI biente rurale, anche se le interazioni tra Tabella 2 Consigli pratici di prevenzione primaria, microrganismi ambientali, microbioma secondaria e terziaria del Finnish Allergy Program umano e sistema immunitario non sono ancora note. Un interessante studio del 2018 ha utilizzato dei modelli canini PREVENZIONE PRIMARIA per approfondire questo aspetto, optan- • Incoraggiare l’allattamento materno con introduzione dei cibi solidi dal 4-6° mese di do per approccio intermedio tra lo stu- vita dio diretto dell’uomo e il modello mu- • Non evitare l’esposizione ad allergeni ambientali (alimenti, animali) se non strettamen- rino di laboratorio (39). Dallo studio è te necessario emerso che il microbiota cutaneo riflette • Rafforzare il sistema immunitario incrementando il contatto con la natura (es. eseguire sia l’ambiente che lo stile di vita del cane regolare esercizio fisico, adottare una dieta salutare come quella Mediterranea o quella e lo stesso vale per la presenza di aller- Baltica) gopatie in questi animali da compagnia, • Evitare l’utilizzo di antibiotici ad eccezione di una reale necessità (la maggior parte dei che nello studio sono risultate assai più microrganismi sono utili e favoriscono uno sviluppo corretto dell’immunità) frequenti nei cani che vivono in città, • Probiotici in cibi fermentati o in altre preparazioni potrebbero equilibrare la funzione all’interno di nuclei familiari di una immunitaria sola persona e in assenza di altri animali • Evitare il fumo (l’esposizione tabagica indiretta per fumo dei genitori aumenta il rischio domestici. Questo studio ha inoltre di- di sviluppo di asma nei bambini) mostrato che il microbiota cutaneo del PREVENZIONE SECONDARIA E TERZIARIA cane “urbano” ricalca quello del padro- ne, mentre il cane che vive in ambien- • Un regolare esercizio fisico ha effetto anti-infiammatorio te rurale presenta una flora microbica • Una dieta sana ha proprietà anti-infiammatorie (seguire una dieta Mediterranea o Bal- più variegata. Da questi risultati si può tica può migliorare il controllo dell’asma) evincere che lo studio del microbioma • Probiotici in cibi fermentati o in altre preparazioni possono avere un effetto anti-in- cutaneo è un possibile indicatore dell’e- fiammatorio sposizione microbica ambientale e che • Le malattie infiammatorie a carico di cute e tratto respiratorio dovrebbero essere trat- sia l’ambiente che lo stile di vita con- tate tempestivamente ed efficacemente; la terapia di mantenimento deve essere utiliz- zata e regolata in modo da ottenere un controllo a lungo termine corrono alla sua composizione e, forse come conseguenza diretta, allo sviluppo • Interrompere i sintomi di riesacerbazione in modo proattivo attraverso istruzioni al paziente per il corretto adeguamento della terapia (NdA: all’interno del Finnish Allergy di allergie. Altri dati molto rilevanti su Program sono disponibili in formato elettronico e cartaceo delle guide pensate per il questo tema sono emersi dal proget- paziente per la corretta autogestione della terapia di 10 condizioni allergiche) to URECA (Urban Environment and • L’immunoterapia specifica è raccomandata in presenza di sintomatologia severa sot- Childhood Asthma), svolto in USA su toforma di allergeni come tali nell’allergia alimentare, tablet sublinguali o gocce per 422 bambini seguiti per 7 anni. Questo allergia a pollini, iniezioni sottocute per numerosi allergeni (antigeni pollinici, derivati studio ha esaminato approfonditamente di epiteli di animali, acari della polvere, veleno di imenotteri) i fattori di rischio ambientali interni ed • Il fumo deve essere assolutamente evitato (l’efficacia della terapia per asma e malattie allergiche è ridotta nei fumatori) esterni ai quali questi bambini sono stati esposti nel tempo. L’analisi dei dati ha confermato alcuni fattor di rischio già Tratto da: Haahtela T, Valovirta E, Bousquet J, noti, quali il fumo passivo, le frequenti Mäkelä M and the Allergy Programme Steering Grou Eur Respir J. 2017 38 infezioni virali respiratorie entro i 3 anni NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1 13
AGGIORNAMENTI di età e lo stress materno in gestazione. CONCLUSIONI bili relativi all’impatto della biodiversità Sorprendentemente è emerso anche che sullo stato di salute e sulla promozione l’esposizione nei primi 3 anni di vita Le attuali evidenze scientifiche indica- delle malattie sono prevalentemente di ad alti livelli allergenici di scarafaggio, no che una pletora di fattori di rischio tipo epidemiologico ed è auspicabile topo e gatto, precedentemente conside- ambientali concorrono alla promozione che nel prossimo futuro siano scoperti rati fattori di rischio per lo sviluppo di delle malattie allergiche, sottolinean- più rapporti di tipo causa-effetto che ci allergia, è invece inversamente correlata do quindi l’importanza del concetto di permettano di fare chiarezza su queste alla comparsa di asma bronchiale. La esposoma e del suo ruolo nell’eziopa- osservazioni. L’effetto protettivo del con- presenza di questi allergeni correla con togenesi delle malattie allergiche e non tatto con la natura appare ormai chiaro, un ambiente domestico ed uno stile di solo. Lo studio dei complessi meccani- mentre resta ancora da dimostrare se in- vita in cui è assai probabile un’alta espo- smi di interazione fra ambiente e uomo terventi controllati volti a modificare lo sizione ad agenti microbici, i quali po- dovrebbe essere volto a fornire nuove stile di vita (privilegiando un ritorno agli trebbero dare una spiegazione a questa strategie di prevenzione, primariamente spazi verdi, una dieta sana, un uso consa- osservazione; tuttavia l’analisi dei dati in ambito socio-economico e di stile di pevole dei medicinali ecc) siano davvero esclude che questo fattore protettivo vita, in quanto più facilmente e più ve- efficaci nel ridurre i sintomi di allergia e possa dipendere solo dalla concomi- locemente modificabili. Il concetto di addirittura nel prevenire la comparsa di tante esposizione microbica ed avvalora Salute dell’Uomo e Salute del Pianeta malattia allergica. In Finlandia stanno l’ipotesi secondo la quale l’esposizione a stanno andando a sovrapporsi in quanto già dando il buon esempio da circa dieci questi allergeni di origine animale rap- entrambi dipendenti dalla biodiversità e anni ed è auspicabile che anche in altri presenti un fattore protettivo indipen- quindi entrambi indissolubilmente con- Paesi Europei, Italia compresa, venga rac- dente (40). nessi. Tuttavia i dati attualmente disponi- colta questa importante sfida. Bibliografia 1. Björkstén B, et al.-Worldwide time trends for Organization, Geneva, 2012. 8. Ahn K. The role of air pollutants in atopic der- symptoms of rhinitis and conjunctivitis: Pha- 4. Murrison LB et al.-Environmental expo- matitis. J Allergy Clin Immunol 2014;134:993-9 se III of the International Studyof Asthma and sures and mechanisms in allergy and asth- 9. Bowatte G, Lodge C, Lowe AJ, et al.-The in- Allergies. Pediatr Allergy Immunol Childhood ma development. J Clin Invest 2019 2019 Apr fluence of childhood traffic-related air pollution 2008;19(2):110-24. 1;129(4):1504-1515. exposure on asthma, allergy and sensitization: a 2. Asher MI, et al.-Worldwide time trends in 5. Cecchi, D’Amato, Annesi Maesano.-External systematic review and a meta-analysis of birth the prevalence of symptoms of asthma, aller- exposome and allergic respiratory and skin disea- cohort studies. Allergy 2015;70:245-56. gic rhinoconjunctivitis, and eczema in childho- ses. J Allergy Clin Immunol. 2018;141(3):846-857 10. Ahn K. The role of air pollutants in atopic der- od: ISAAC Phases One and Three repeat mul- 6. Agache I, et al.-Emerging concepts and chal- matitis. J Allergy Clin Immunol 2014;134:993-9. ticountry cross-sectional 2006. Lancet2006 lenges in implementing the exposome paradigm 11. Li MC, Chen CH, Guo YL. Phthalate esters 26;368(9537):733-43. in allergic diseases and asthma: a Practall docu- and childhood asthma: a systematic review and 3. Pawankar R, Canonica GW, Holgate ST, et al.- ment. Allergy 2019;74:449-463 congener-specific meta-analysis. Environ Pollut World Allergy Organization. White book on aller- 7. Guarnieri M, Balmes JR. Outdoor air pollu- 2017;229:655-60. gy 2011-2012 executive summary. World Health tion and asthma. Lancet 2014;383:1581-92. 12. Annesi-Maesano I. The air of Europe: where 14 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1
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