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N
                               ISSN 2038-2553

                               Anno 39 - 2020 • Volume 38, n. 1

    OTIZIARIO
ALLERGOLOGIC
Esposoma:
significato e sua influenza
sulle malattie allergiche

Orticaria cronica spontanea:
un aggiornamento

Le intolleranza alimentari
nella pratica clinica

Allergia
agli animali domestici
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SOMMARIO
                Notiziario Allergologico, Anno 39 - 2020 - Volume 38, n. 1

EDITORIALE                                                                                   2
                                                                               Gianni Mistrello

AGGIORNAMENTI

Esposoma: un concetto innovativo sui fattori ambientali                                     4
che possono influenzare lo sviluppo delle malattie allergiche.
Benedetta Biagioni, Gennaro D’Amato, Isabella Annesi Maesano, Lorenzo Cecchi

Orticaria cronica spontanea:                                                               16
a che punto siamo nella comprensione della sua patogenesi?
Riccardo Asero, Elena Pinter

Le “intolleranze alimentari” nella pratica clinica:                                        21
inquadramento aggiornato delle principali reazioni avverse al cibo.
Mauro P. M. Minelli, Dominga Maio

      In ricordo del Prof. Tursi                                                           31
Mauro P. M. Minelli

Allergia agli animali domestici comuni e non:                                              32
aspetti generali e nuove possibilità diagnostiche.
Gennaro Liccardi, Luigino Calzetta, Paola Rogliani

RECENSIONI                                                                     Gianni Mistrello

Cambiamenti climatici e caratteristiche del polline.                                       45
Gentili et al

Succo di tarassaco: rimedio fitoterapico                                                   47
o causa di peggioramento?
Paulsen M M

Epigenetica placentale e sensibilizzazione allergica.                                      49
Harb et al

Il polline del luppolo e allergia:
quello della birra è meno allergenico?                                                     51
K.Y. Jeong, J.Lee, G.Mistrello et al
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EDITORIALE

                                                                  a cura di
                                                              Gianni Mistrello

I
                  mmagino che molti lettori condividano con me            (dove possono più facilmente trovare le loro abituali prede e per
                  quanto possa essere importante una fotografia,          riposarsi dopo la caccia) ovvero a passare più tempo sulla terra-
                  quanto essa possa emozionare, suscitare ricordi,        ferma, in questo modo però modificando notevolmente la loro
                  rabbia, angoscia, paura, piacere, tristezza, far sor-   dieta (più proteine, meno grassi) con il rischio di non accumulare
                  ridere. Le immagini fotografiche suscitano con          riserve sufficienti di calorie per superare il lungo inverno artico.
                  immediatezza stati d’animo spesso soggettivi che        Il surriscaldamento globale sta però fortemente influenzando an-
                  le parole non sempre riescono a fare, e in più          che la vita dell’uomo. Il nuovo numero del Notiziario inizia con
concedendo spesso a chi la guarda la possibilità di immaginare,           un articolo del gruppo coordinato dalla dottoressa Biagioni che
di fantasticare. Una fotografia può infatti significare quello che        affronta questo argomento di grande attualità, introducendo un
si vede o tutt’altro, in relazione anche allo stato emotivo del sog-      concetto innovativo (Esposoma) che prende in considerazione
getto che la guarda. Quando poi la fotografia riesce a catturare          l’insieme dei fattori ambientali che possono in particolare in-
l’attimo che forse non si ripeterà più, le sue potenzialità espres-       fluenzare lo sviluppo delle malattie allergiche e dell’asma, come
sive sono davvero sorprendenti, regalando sensazioni che spesso           osservato negli ultimi decenni. Numerose evidenze scientifiche
arrivano a toccare le corde dell’animo. E’ quello che è successo al       dimostrano infatti che la variabilità genetica non può da sola
sottoscritto guardando l’immagine fotografica che ritrae un grup-         spiegare la variabilità del rischio di sviluppare malattie croniche;
po di orsi bianchi intenti a godersi un meritato riposo non si sa         l’esposizione ambientale a cui siamo soggetti nel corso della no-
se dopo una lunga nuotata alla ricerca di cibo ovvero se in fase
di digestione dello stesso, che come noto è particolarmente calo-
rico. Ho deciso di inserirla nell’Editoriale perché è un’immagine
molto delicata, che mi ha immancabilmente suscitato un sorriso
avendo trovato negli orsi immortalati nella foto atteggiamenti
che mi sono apparsi molto umani, soprattutto nell’orso disteso
sulla neve (Figura 1).
D’altro canto questa foto mi ha anche indotto a pensare all’in-
fluenza che il surriscaldamento globale sta esercitando sulla vita
degli orsi polari. Come noto gli orsi polari trascorrono la maggior
parte del loro tempo sulla banchisa polare ghiacciata, dove cac-
ciano, si riproducono e allevano i loro cuccioli. Per sopravvivere
ai rigidi inverni polari hanno bisogno di assumere nei mesi esti-
vi grandi quantità di grasso (principalmente di foca) che man
mano immagazzinano. Lo scioglimento della calotta glaciale ar-
tica per effetto dei cambiamenti climatici sta però influenzando
negativamente la vita degli orsi che per procacciarsi il cibo sono
costretti a nuotare per chilometri per seguire le isole di ghiaccio

2                                                 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1
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EDITORIALE

stra vita e la sua interazione con fattori genetici, biologici e com-    ze alimentari”, preferendo a questa il termine reazioni avverse ad
portamentali può avere un forte impatto sulla nostra salute. Lo          alimenti per comprendere l’insieme dei quadri patologici con-
studio dell’Esposoma rappresenta una vera e propria sfida della          seguenti all’assunzione degli stessi e non sempre riconducibili a
ricerca scientifica, richiedendo un impegno multidisciplinare per        fenomeni immuno-mediati ovvero a deficit enzimatici. In questo
affrontarla; è ormai evidente che una miglior conoscenza dei fat-        senso gli autori precisano sia il ruolo fondamentale del microbio-
tori di rischio ambientali in grado di esercitare effetti sulla nostra   ta intestinale (e quanto le sue possibili alterazioni possono essere
salute può aprire la strada a strategie più efficaci in grado di pre-    responsabili della origine di turbe intestinali indotte da alimenti)
venire lo sviluppo delle allergie e più in generale delle malattie       che l’importanza nel seguire, da parte dei pazienti, appropriati
dell’uomo.                                                               schemi dietetici, da integrare eventualmente con l’assunzione di
Il numero continua con un articolo sulla orticaria cronica spon-         specifici ceppi probiotici (come indicato da medici e biologi nu-
tanea (CSU) del Dr. Asero e della Dottoressa Pinter, che in              trizionisti), per il ripristino di uno stato di salute ottimale.
maniera sintetica ma estremamente puntuale ripercorre le varie           La storia del rapporto dell’uomo con gli animali domestici risale
ipotesi che nel tempo si sono succedute sui possibili meccanismi         a tanto tempo fa, quando entrambi scoprono quanto vantaggio-
patogenetici che sono alla base della malattia e sul progredire          sa possa essere la loro amicizia. Oggi essi fanno parte della vita
delle conoscenze che hanno permesso l’individuazione di opzioni          di tante persone, diventando spesso compagni inseparabili dei
terapeutiche più efficaci per il controllo della stessa. Le evidenze     loro proprietari, in grado anche di esprimere, nei confronti di
più recenti sembrano individuare nel mastocita e nei mediatori           persone affette da varie patologie, un sussidio terapeutico (pet
da esso rilasciati, gli elementi responsabili delle manifestazione       therapy), che migliora la loro qualità di vita. A volte però questo
cliniche tipiche della malattia. Cosa però determini l’attivazione       rapporto così stretto può trasformarsi in un problema e l’articolo
dei mastociti in maniera così ricorrente e prolungata non è an-          del dottor Liccardi, in collaborazione con il dottor. Calzetta e
cora del tutto chiaro. Anche se permangono tuttora non poche             la dottoressa Rogliani, lo affronta in maniera approfondita. Ci
zone d’ombra sulla patogenesi della CSU, l’introduzione del              riferiamo all’allergia agli animali domestici, in particolare ver-
farmaco anti-IgE umane, tra le opzioni terapeutiche, magari in           so i gatti ed i cani. Gli autori descrivono i diversi aspetti della
associazione con la terapia anti-istaminica, ha rappresentato un         sensibilizzazione allergica come le componenti biologiche (peli,
passo importante nel controllo della malattia. Nello stesso tempo        scaglie di pelle morta, saliva, urina) e quelle proteiche (allergeni)
questa fatto ha messo in evidenza che un meccanismo di auto-             implicate nel fenomeno, le difficoltà di tipo emotivo ed affettivo
immunità mediato da anticorpi IgE contro il recettore ad alta            nell’allontanarli dall’ambiente domestico, la permanenza degli
affinità degli stessi, sembra svolgere, almeno in diversi casi, un       allergeni nell’aero-ambiente anche dopo il loro allontanamento
ruolo determinante nella patogenesi della CSU.                           e al contrario l’effetto protettivo espresso nei bambini quando
Si prosegue quindi con una aggiornatissima panoramica sulle in-          questi ultimi sono esposti a loro precocemente, la presunta esi-
tolleranze alimentari. Gli autori, Prof. Minelli e Dottoressa Maio,      stenza di animali ipoallergici, il ruolo della diagnosi e le difficoltà
iniziano chiarendo la differenze tra intolleranze vere e quelle “far-    nell’impiego della immunoterapia specifica. Molto interessante la
locche”, queste ultime risultato dell’applicazione di test del tutto     puntualizzazione sulla componente del cane Can f5, un allergene
privi di attendibilità scientifica. Gli autori proseguendo nella loro    prostatico presente nei cani maschi, e le sue implicazioni in ter-
trattazione, sottolineano l’inadeguatezza del termine “intolleran-       mini diagnostici, terapeutici e sociali.

                                                 NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1                                                  3
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AGGIORNAMENTI

Esposoma:                                                                                     Benedetta Biagioni1, Gennaro D’Amato2,
                                                                                                           Isabella Annesi-Maesano3,4

un concetto innovativo                                                                                             e Lorenzo Cecchi5,6

sui fattori ambientali                                                                                1. Dipartimento di Medicina Sperimentale
                                                                                               e Clinica, Università degli Studi di Firenze, Italia;

che possono                                                                                                 2. Coordinatore del WAO Committee
                                                                                              su Aerobiology, Climate change and Biodiversity;

influenzare lo sviluppo                                                                        3. Dipartimento Malattie Allergiche Respiratorie
                                                                                                            Istituto Pierre Louis di Epidemiologia

delle malattie
                                                                                                            e Sanità Pubblica, INSERM; 4. UPMC,
                                                                                                                   Saint-Antoine Medical School,

allergiche.
                                                                                                           Università La Sorbona, Parigi, Francia;
                                                                                                   5. Centro di Bioclimatologia, Università degli
                                                                                                                   Studi di Firenze, Firenze, Italia;
Not Allergol 2020; vol. 38: n. 1: 4-15                                                                    6. SOS Allergia e Immunologia Clinica,
                                                                                                               USL Toscana Centro, Prato, Italia.

LA    "PANDEMIA          ALLERGICA"           la fine del ‘900 e l’inizio del nuovo mil-      specialmente in quelli a basso e medio
                                              lennio la prevalenza di rinite allergica è      reddito, nei quali l’asma bronchiale del-
Nelle ultime decadi la prevalenza delle       sensibilmente aumentata quasi ovunque           la popolazione pediatrica si è mostrata
malattie allergiche è aumentata in tutto      nel mondo. Per quanto riguarda l’asma           oltretutto più severa (1,2).Secondo i più
il mondo, soprattutto nei Paesi con stile     bronchiale, lo stesso studio ha rilevato        recenti dati dell’Organizzazione Mon-
di vita occidentale, dove il fenomeno ha      che la prevalenza di sintomi correlabili        diale della Sanità (OMS), attualmente
assunto le dimensioni di una vera e pro-      ad asma si attesta al 14% della popola-         nel mondo quasi 300 milioni di persone
pria “pandemia” allergica. Secondo i più      zione globale di età compresa tra i 13 e        soffrono di asma bronchiale, oltre 300
ampi studi epidemiologici si stima che        i 14 anni e dati simili sono emersi per la      milioni di rinite allergica ed è stima-
una percentuale assai variabile (dal 5 al     fascia pediatrica tra i 6 e i 7 anni. La pre-   to che circa la metà della popolazione
40%) della popolazione mondiale sia af-       valenza di wheezing è risultata molto va-       mondiale sarà affetta da una qualche al-
fetta da rinite allergica, con un’alta pre-   riabile nei diversi Paesi del mondo, con        lergopatia entro il 2050 (3).
valenza nei paesi dell’emisfero boreale       un picco di prevalenza (>20%) nell’A-
(23-30% in Europa e 30% negli USA).           merica Latina e nelle regioni a lingua               IL RUOLO DEI FATTORI
Lo studio ISAAC (International Study          inglese dell’Eurasia, dell’Europa e del                  AMBIENTALI:
of Asthma and Allergies in Childhood)         Nord America mentre la prevalenza più             IL CONCETTO DI ESPOSOMA
ha dimostrato a livello globale che la più    bassa (
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AGGIORNAMENTI

dermatite atopica, rinite allergica e aller-
                                                                                                                                    RIASSUNTO
gia alimentare è ormai vasto e in espan-
sione, tuttavia la sola presenza di fattori        Parole chiave e acronimi
genetici predisponenti non può fornire             • Esposoma, Ambiente • Cambiamento climatico • Inquinamento • Pollini • Allergeni

una spiegazione al trend di aumento di             • Microbioma • Biodiversità • Status socio-economico • Stile di vita

asma e atopia, che è invece verosimil-
mente dovuto all’influenza di fattori              Le malattie allergiche sono il risultato delle interazioni tra molteplici fattori genetici e am-
esterni e al radicale cambiamento subito           bientali e soltanto i recenti cambiamenti ambientali possono spiegare l’incremento delle
                                                   malattie atopiche e dell’asma osservato nelle ultime decadi. Il concetto di esposoma rac-
dall’ambiente nell’ultimo secolo. L’in-
                                                   chiude la totalità dei fattori di esposizione ambientali esterni specifici e aspecifici ai quali
terazione fra ambiente esterno e fattori
                                                   un determinato soggetto è sottoposto dal concepimento in poi e le conseguenze di tali
intrinseci dell’ospite è da tempo oggetto          esposizioni a livello cellulare e di organo (esposoma interno). Lo studio dell’esposoma po-
di studio, al fine di comprendere in che           trebbe contribuire significativamente alla comprensione dell’instaurazione, dello sviluppo e
modo l’ambiente sia capace di modulare             dell’esacerbazione delle malattie allergiche. Il cambiamento climatico è strettamente legato
il sistema immunitario verso un pathway            all’inquinamento atmosferico e ne è causa a sua volta, così come determina l’aumento di
di tipo Th2, ovvero verso la risposta im-          biocontaminanti, dei quali fanno parte gli allergeni, a loro volta responsabili dell’aumento
munologica di tipo allergico. Sappiamo             in frequenza e in severità delle malattie allergiche. Un numero crescente di evidenze scien-
che i fattori in causa possono essere sia          tifiche conferma che gli agenti inquinanti atmosferici interagiscono con gli aeroallergeni
outdoor (dovuti all’esposizione all’am-            aumentando il rischio di sensibilizzazione atopica e di insorgenza e sviluppo di allergopatia
biente esterno) sia indoor (dovuti all’e-          in soggetti sensibilizzati. Anche i fattori socioeconomici e lo stile di vita sono aspetti cruciali
sposizione all’ambiente domestico e/o              nello sviluppo dell’esposoma esterno e nell’identificazione di individui a rischio. E’ormai ri-
                                                   conosciuto che un ambiente rurale e uno stile di vita agricolo siano fattori protettivi contro
lavorativo). Dagli studi finora condotti è
                                                   lo sviluppo di malattie allergiche. L’ipotesi della biodiversità afferma che il contatto con
emerso che l’età in cui l’esposizione am-
                                                   la natura arricchisce il microbioma umano e promuove il corretto equilibrio del sistema
bientale agisce sull’ospite e la durata di         immunitario, proteggendo dallo sviluppo di allergie e disordini infiammatori; al contrario la
tale esposizione sono di assoluta impor-           perdita di biodiversità in termini di piante, animali e microorganismi determina fenomeni
tanza nella promozione dell’atopia. La             di immunodisregolazione e infiammazione cronica con conseguente aumento di malattie
risposta individuale ai diversi fattori di         croniche, tra le quali le malattie allergiche
esposizione ambientale dipende sia dal
background genetico, che da fattori epi-
genetici, che da altri fattori individuali      sere diviso in 3 ampi domini: il dominio             due domini esterni sono ovviamente
attualmente non meglio caratterizzabili.        “esterno, specifico”, il dominio “ester-             strettamente interconnessi e possono
Tutte queste variabili concorrono nella         no, aspecifico”, il dominio “interno”. Il            largamente sovrapporsi tra loro. Il domi-
determinazione della patologia allergica,       dominio esterno specifico comprende                  nio interno è invece specifico per ogni
dall’instaurazione del processo patoge-         l’esposizione individuale a fattori am-              individuo e include i processi biochimici
netico, all’inizio dei sintomi, alla severità   bientali esterni ben determinati, quali              che avvengono all’interno dell’organi-
di questi e all’andamento della malattia        agenti chimici, biologici, occupazionali             smo stesso, quali ad esempio i processi
nel tempo(4).                                   e inerenti allo stile di vita, come la die-          metabolici/flogistici, dipendenti da età,
Il termine “Esposoma” è stato proposto          ta, l’utilizzo di farmaci e di prodotti di           sesso, stato di salute, morfologia e fattori
per individuare l'insieme degli stimoli         consumo. Il dominio esterno aspecifico               genetici, valutabili ad esempio attraverso
(ambientali e non) cui un organismo è           comprende invece i fattori ambientali                la misurazione di metaboliti, proteine,
esposto dal concepimento e per tutto il         più generici quali il clima, la biodiver-            mediatori e tramite l’applicazione degli
corso della sua vita. L’esposoma può es-        sità e i fattori socioeconomici. Questi              strumenti attualmente disponibili per

                                                NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1                                                              5
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                                                                                                o il calo ponderale, la dieta, l’esercizio
       Figura 1                                     Interazioni tra esposoma esterno
                                                                                                fisico, l’esposizione all’inquinamento
                                        specifico e aspecifico- ed esposoma interno
                                                                                                atmosferico, il microbioma dell’ospite, i
                                                                                                cambiamenti di habitat.

                                                                                                     ESPOSOMA ESTERNO
                                                                                                      SPECIFICO: AGENTI
                                                                                                  INQUINANTI E ALLERGENI

                                                                                                La presenza di allergeni e inquinanti
                                                                                                atmosferici rappresenta un fattore di
                                                                                                rischio per la patologia allergica ormai
                                                                                                ben noto ed è stato inoltre dimostra-
                                                                                                to che alcuni di questi agenti non solo
                                                                                                causano un peggioramento dei sintomi
                                                                                                di malattia ma possono determinare l’in-
                                                                                                sorgenza della malattia stessa. Gli agenti
                   Tratto da: Cecchi, D’Amato, Annesi Maesano, J Allergy Clin Immunol. 2018 5   inquinanti sono sicuramente tra i fattori
                                                                                                maggiormente implicati nell’aumento
                                                                                                della prevalenza di atopia ed asma degli
lo studio delle branche della cosiddet-          della vita in diversi momenti e attraverso     ultimi decenni e la loro produzione rico-
ta “omica” (genomica, transcrittomica,           diverse fonti ambientali, come schema-         nosce sia fonti naturali che artificiali. Tra
proteomica, metabolomica ecc). Questi            tizzato in Figura 2.                           questi quelli di maggior rilievo sono il
domini sono tra loro connessi attraver-          Seguendo lo schema proposto (6) possia-        diossido di azoto (NO2), l’ozono (O3),
so complessi meccanismi di interazione,          mo notare che l’esposizione ambientale         i composti organici volatili (COV), dei
in quanto l’esposoma esterno appare in           a cui l’organismo è sottoposto nell’arco       quali fanno parte i composti organici
grado di influenzare quello interno sia          della sua esistenza può essere suddivisa       associati a materiale particolato (POM).
direttamente che tramite l’induzione di          in: 1) l’esposizione ambientale nei pri-       Vari studi hanno dimostrato come l’e-
alterazioni epigenetiche (Figura 1).             mi anni di vita, che riveste un ruolo di       sposizione al cosiddetto PM2,5 (parti-
Insieme alla componente genetica, l'e-           assoluta importanza, 2) altri fattori che      colato fine con diametro inferiore a 2,5
sposoma contribuisce allo sviluppo di            durante tutto il corso della vita si som-      µm), al materiale particolato di diametro
tutte le malattie croniche, non solo di          mano nel tempo aumentando quindi               inferiore a 10 µm, al diossido di azoto
quelle allergiche; è dunque chiaro che           in modo lineare ed età dipendente, 3)          e all’ozono determini riesacerbazioni
una sua profonda comprensione potreb-            l’ esposizione occupazionale nella fascia      di malattia asmatica, aumentato ricor-
be portare non solo a nuove scoperte             temporale corrispondente dell’età lavo-        so alla terapia medica e peggioramento
patofisiologiche ma anche e soprattutto          rativa, 4) un livello basale di esposizione    della dermatite atopica (7,8) Molti studi
alla definizione di nuove strategie di pre-      ambientale cronica, 5) tutti quei fattori      hanno inoltre messo in relazione l’espo-
venzione (5).                                    di esposizione individuale di breve dura-      sizione agli agenti inquinanti con l’insor-
L’esposoma agisce sull’individuo dall’e-         ta e variabile intensità dipendenti dallo      genza di asma bronchiale, specialmente
poca perinatale e durante tutto il corso         stile di vita individuale, quali l’aumento     per quanto riguarda l’inquinamento

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atmosferico da traffico veicolare che se-         tite atopica, la cui insorgenza in base ai         fisiche, sono dotati di un rischio poten-
condo le più recenti review si correla ad         dati disponibili in letteratura è correla-         ziale elevato di indurre malattia. Tuttavia
asma, a malattie atopiche e a sensibiliz-         bile all’esposizione a molti inquinanti            in letteratura non sono ancora presenti
zazione allergica (9). In particolare, vari       quali il fumo di sigaretta, i composti             dati sufficienti per poter dedurre chiare
studi hanno finora dimostrato un’as-              organici volatili, la formaldeide, il tolue-       conclusioni in merito. Infine i composti
sociazione consistente tra esposizione a          ne, il diossido di azoto e il particolato.         chimici di largo uso industriale come ad
PM2.5 e sensibilizzazione allergica. Il           Anche in questo caso il meccanismo                 esempio gli ftalati, comunemente usati
meccanismo patogenetico alla base di              sottostante sembrerebbe essere dovu-               nella plastificazione, hanno dimostrato
queste evidenze potrebbe essere lo stress         to allo stress ossidativo che, inducendo           un ruolo favorente asma e allergie (11).
ossidativo subito dalla mucosa delle vie          danno epiteliale, inficerebbe l’integrità          In generale tutti gli agenti inquinanti
respiratorie e il suo conseguente stato di        di barriera (11). Recentemente è stato             sopra riportati hanno mostrato questi
flogosi, rimodellamento e quindi suscet-          dibattuto anche il possibile ruolo dei co-         effetti anche a basse concentrazioni at-
tibilità al processo di sensibilizzazione         siddetti nano-materiali, ovvero materiali          mosferiche, talvolta anche sotto i livelli
(7). Come accennato, gli agenti inqui-            con almeno una dimensione inferiore a              di qualità standard dell’aria ed hanno
nanti rappresentano dei fattori di rischio        100 nm, tra i quali vanno incluse le par-          mostrato un ruolo prevalente nei sogget-
non solo per le patologie respiratorie ma         ticelle ultrafini. I nano-materiali infatti,       ti già predisposti ad atopia (12).
anche per quelle cutanee come la derma-           date le caratteristiche sia chimiche che           Il ruolo dell’esposizione ad aeroallerge-

       Figura 2                                                     Le diverse esposizioni ambientali nel corso della vita dell’uomo.

  1) Esposizione perinatale; 2) Esposizione tempo-dipendente, con andamento lineare all’aumentare dell’età; 3) Esposizione occupazionale
  4) Livello basale di esposizione cronica 5) Picchi multipli di esposizione per esposizioni intermittenti e variabili.

                                                                                                         Modificato da: Agache I et al, Allergy 2019 6

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ni nel determinare sia le esacerbazioni       La gravità dei sintomi e il valore di IgE      zione a questi antigeni fungini (16). Tra
che lo sviluppo della malattia allergica è    specifiche verso gli antigeni pollinici del    gli allergeni indoor un ruolo chiave nella
ampiamente riconosciuto da molto tem-         cedro giapponese sono risultate decisa-        promozione delle malattie allergiche e in
po, tuttavia i meccanismi di interazione      mente maggiori nel gruppo nato dopo            particolare dell’asma bronchiale è sicura-
tra esposizione alla fonte allergenica,       il 1973 rispetto ai soggetti più anziani       mente rivestito dagli allergeni degli acari
sensibilizzazione e comparsa di allergia      e con un rischio maggiore per i nati a         della polvere. E’ stato infatti dimostrato
conclamata sono molto più complessi           marzo, evidenziando quindi una chiara          che una sensibilizzazione precoce (prima
di quanto si pensasse precedentemen-          relazione con l’esposizione pollinica nel      dei 5 anni di età) a Der p 1, Der f1 e il
te. Infatti in questi processi entrano in     periodo perinatale e nei primissimi mesi       Der p 2, alcuni degli allergeni maggio-
gioco non solo la presenza degli allergeni    di vita (13). Per quanto riguarda gli al-      ri del Dermatophagoides Pteronissinus
nell’ambiente ma molti altri fattori, qua-    lergeni indoor è da considerare che negli      (DP) e del Dermatophagoides Farinae
li il momento in cui avviene il contat-       ultimi decenni il tasso di umidità degli       (DF), sia un fattore di rischio per lo svi-
to, la sua durata, il grado di sensibiliz-    ambienti interni è aumentato in virtù          luppo di asma in età scolare e che nei
zazione allergica dell’individuo ecc. Per     dei crescenti casi di inondazione in varie     bambini asmatici allergici all’acaro della
quanto riguarda gli allergeni pollinici è     aree il mondo e per l’utilizzo sempre più      polvere la presenza di una sensibilizza-
ben chiara l’associazione tra esposizione     diffuso del riscaldamento e di elettrici-      zione a multipli allergeni del DP è più
e riacutizzazioni di rinite e asma allergi-   tà. Questo fa sì che la contaminazione         frequente in confronto a quanto si può
co, tuttavia il loro ruolo nel determinare    degli ambienti interni da parte di specie      rilevare tra i bambini allergici agli acari
l’instaurarsi della patologia è controver-    fungine sia assai frequente. Le spore di       non asmatici (17).
so e ancora dibattuto. Dagli studi fino-      muffa, grazie alle loro piccole dimensio-
ra condotti sembra che diversi pattern        ni (1-20 µm di diametro), possono facil-           ESPOSOMA ESTERNO
di sensibilizzazione determinino effetti      mente arrivare alle piccole vie dell’albero       ASPECIFICO: IL RUOLO
differenti sul rischio di sviluppo di ma-     bronchiale. Di fatti, l’esposizione ad am-     DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
lattie atopiche, tuttavia l’eterogeneità      bienti umidi e alle spore fungine è già
degli studi in termini di allergeni testati   stata messa in relazione con un’aumen-         Tra i fattori che fanno parte dell’esposo-
è un fattore che rende molto difficile il     tata frequenza di riacutizzazioni di asma      ma esterno aspecifico il clima riveste si-
raggiungimento di una corretta sintesi        e malattie allergiche in diversi studi (14).   curamente un ruolo chiave nell’influen-
dei dati. L’esposizione ad aeroallergeni      I risultati dello studio BAMSE su coorti       zare le malattie allergiche, in quanto
sembra essere particolarmente effica-         di bambini svedesi seguiti dalla nascita       può agire sui fattori di rischio sia diret-
ce nel determinare la sensibilizzazione       all’adolescenza,ha dimostrato come l’e-        tamente che indirettamente. Il cambia-
quando avviene precocemente e ad alte         sposizione a umidità e muffe durante           mento climatico ha determinato infatti
concentrazioni, come dimostrato nel           l’infanzia si associ a un maggior rischio      sia un’incrementata produzione di aero-
recente studio giapponese di Urishima         di sviluppo di asma e allergie all’età di      allergeni e di inquinanti, sia l’aumento
e collaboratori. In questo studio gli Au-     16 anni (15). Risultati analoghi sono          della loro concentrazione atmosferica,
tori hanno dimostrato che la pollinosi        stati rilevati dal gruppo di Tham che ha       sia,infine, la loro diffusione geografica.
causata dalla esposizione al polline di       dimostrato come l’esposizione a spore di       Grazie all’analisi dei dati del National
cedro giapponese (Cryptomeria japo-           diverse specie fungine (Alternaria, Lep-       Heath interview Survey raccolti in USA
nica) è aumentata vertiginosamente (di        tosphaeria, Coprinus, Drechslera ecc) si       tra il 1997 e il 2013, incrociati con i
3-4 volte negli ultimi 30 anni) dopo la       associ a gravi riacutizzazioni asmatiche       dati della World Meteorological Orga-
politica di afforestazione di questa pian-    in popolazioni pediatriche e di adole-         nization inerenti alle cosiddette ondate
ta arborea avvenuta a Tokyo dal 1970.         scenti, a prescindere dalla sensibilizza-      di calore (definite come un periodo di

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almeno 5 giorni con temperatura mas-            ne sottolineato che non solo l’ambiente        (20). Studi condotti utilizzando i dati
sima superiore ai 25 °C di cui almeno           esterno ma anche quello indoor subisce         ottenuti dall’impiego delle pollen trap
3 giorni con temperatura superiore a            l’influenza del cambiamento climatico,         (dispositivi per il campionamento dei
30 °C), è stato possibile correlare per la      in quanto l’aumento della concentrazio-        pollini e delle spore aerodiffuse) hanno
prima volta in modo incontrovertibile la        ne di inquinanti atmosferici, che come         rilevato l’aumento della concentrazione
presenza di ondate di calore, soprattut-        abbiamo detto è strettamente correlato         del polline di Ambrosia in alcune aree
to quelle primaverili, con la comparsa          al clima, si ripercuote a sua volta negli      europee senza un preciso gradiente e
di sintomi di rinocongiuntivite allergica       ambienti interni in termini di aumentate       con variazioni locali non trascurabili ed
(18). Nonostante alcuni dati evidenzino         concentrazioni di particelle ultrafini e di    hanno inoltre dimostrato un trend di
che il cambiamento climatico rivesta un         composti organici volatili (5).                aumento della conta pollinica per diversi
ruolo anche nell’induzione dell’allergia,                                                      alberi quali Betulla, Quercia e Olivo, per
la complessità dei meccanismi attraverso        CONNESSIONI TRA ESPOSOMA                       i quali è stato rilevato anche un periodo
il quale il clima esercita la sua influenza         ESTERNO ASPECIFICO                         di fioritura più precoce e conseguente-
sui fattori ambientali locali è tale da ren-    E SPECIFICO: I DETERMINANTI                    mente una durata di diffusione pollinica
dere molto difficile l’attribuzione di un           DELL'ALLERGENICITÀ                         più duratura rispetto al passato (21, 22).
ruolo eziologico proprio ed autonomo al                                                        Anche gli studi sul polline di Gramina-
clima nel determinare la malattia allergi-      La temperatura rappresenta un fattore          cee, sebbene molto eterogenei e influen-
ca. E’ infatti risaputo che il cambiamen-       chiave nella determinazione della distri-      zati da diversi fattori ambientali, mostra-
to climatico e l’inquinamento atmo-             buzione della flora e nella sua diversifi-     no un generale trend verso una fioritura
sferico si influenzano reciprocamente;          cazione, conseguentemente influenza            precoce, anch’essa probabilmente legata
basti pensare che molti degli inquinanti        in modo molto rilevante sia la distribu-       all’aumento della temperatura e dei livel-
atmosferici sono gas serra, ovvero gas che      zione geografica degli allergeni pollinici     li di CO2 (23). Un trend di crescita in
riescono a trattenere la radiazione infra-      che la loro concentrazione atmosferi-          aumento è stato osservato non solo per
rossa emessa dalla superficie terrestre,        ca. L’aumento dell’anidride carbonica          il mondo vegetale ma anche per le specie
dall'atmosfera e dalle nuvole generando         a livello atmosferico fornisce inoltre         fungine (Alternaria alternata, Aspergil-
il noto effetto serra. Inoltre, come è or-      un’aumentata disponibilità di carbonio,        lusniger, Botrytis cinerea, Cladospo-
mai tristemente noto, è previsto che in         substrato per la fotosintesi, la produzio-     rium cladosporioides, Cladosporium
futuro il riscaldamento globale porterà a       ne di biomassa e la crescita delle piante.     oxysporum e Epicoccum purpurascens);
episodi sempre più prolungati di picchi         L’effetto dell’esposizione a diversi livelli   tuttavia questa osservazione non si è
di concentrazione di ozono negli am-            atmosferici di anidride carbonica sulla        accompagnata a quella di un’aumenta-
bienti urbani, che le concentrazioni at-        crescita e la fioritura delle piante è stato   ta produzione di spore fungine, è stata
mosferiche di inquinanti aumenteranno           studiato specialmente sull’ambrosia; il        anzi osservata una ridotta produzione di
nelle zone industrializzate e soggette a        gruppo di Rogers ha valutato infatti la        spore in relazione alle alte temperature
traffico veicolare, che i livelli di partico-   crescita di questa pianta a tre latitudini     (24). Attualmente i dati più consistenti
lato atmosferico aumenteranno a seguito         diverse e a diversi livelli di CO2, rilevan-   sugli effetti dell’aumento di temperatura
della desertificazione e degli incendi e        do che le piante coltivate nelle zone più      e anidride carbonica sulla distribuzio-
che i livelli del mare saliranno. Appare        settentrionali presentavano un periodo         ne, produzione e diffusione pollinica
quindi chiaro che il cambiamento cli-           di fioritura più precoce e più duraturo e      derivano dal progetto HIALINE (Eu-
matico influenzerà sempre più profon-           che tale effetto era significativamente più    ropean Union–funded Health Impacts
damente l’ambiente esterno cui siamo            evidente nelle aree a maggior concentra-       of Airborne Allergen Information Net-
esposti, in tutti suoi aspetti (19). Va infi-   zione di anidride carbonica atmosferica        work), attraverso il quale sono state re-

                                                NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1                                             9
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                                                                                               durante la cosiddetta asma da tempo-
       Tabella 1              Effetti degli inquinanti atmosferici e dell’aumento
                                                                                               rale, le condizioni climatiche violente
                     della temperatura sull’allergenicità e sulla fioritura precoce
                                                                                               determinano la rottura delle particelle
                                degli aeroallergeni (pollini e spore di Aspergillo).
                                                                                               polliniche in subparticelle che conden-
                                                                                               sando con l’umidità possono formare
                                                                                               un bioareosol costituito da droplet (goc-
                                                                                               cioline) di dimensioni inferiori a 5 µm
                                                                                               e contenenti allergeni, i quali possono
                                                                                               così penetrare in profondità nelle vie
                                                                                               aeree determinando facilmente bron-
                                                                                               cocostrizione nei soggetti allergici (27).
                                                                                               La capacità di un determinato allergene
                                                                                               di indurre infiammazione e sensibiliz-
                                                                                               zazione allergica non è esclusivamente
                                                                                               dovuta alle caratteristiche intrinseche
                                                                                               dell’allergene stesso ma talvolta anche
                                                                                               alle sostanze in cui la fonte allergica è
                                                                                               dispersa. Questo è il caso sia degli aller-
                                                                                               geni dell’acaro della polvere, in quanto
                                                                                               questi animali vivono in un milieu ricco
                                                                                               di batteri e sostanze adiuvanti in grado
                                                                                               di promuovere la risposta infiammato-
          Modificata da: Cecchi, D’Amato, and Annesi-Maesano, J Allergy Clin Immunol. 2018 5   ria, sia sorprendentemente in presen-
                                                                                               za di alcuni pollini, e nello specifico
                                                                                               dell’Artemisia. Un affascinante studio
gistrate sia le concentrazioni giornaliere      ne pollinica e tale variabilità è pianta-      pubblicato recentemente da Oteros et
polliniche che il contenuto allergenico         specifica (26). I risultati degli studi che    al. ha infatti dimostrato che oltre la metà
giornaliero in allergeni maggiori, ri-          hanno indagato l’influenza di tempera-         dei livelli di endotossina aerodispersa si
spettivamente di Graminacee (Phl p              tura e agenti inquinanti sugli allergeni       trova in forma di materiale particolato
5), Olivo (Ol e 1) e Betulla (Bet v 1)          condotti tra il 2014 e il 2018, sono stati     di grandi dimensioni e che i suoi livelli
(25). E’ infatti di particolare importanza      raccolti e riassunti nella review di Cec-      sono particolarmente alti nei mesi esti-
sottolineare che la conta pollinica non         chi, D’Amato e Annesi-Maesano (5),             vi, ovvero nello stesso periodo di polli-
equivale alla “potenza” allergenica polli-      come riportato nella Tabella 1.                nazione dell’Artemisia. Analizzando il
nica (pollen allergenic potency), ovvero        Un altro fattore che influenza sostan-         polline di Artemisia di oltre 100 stazio-
alla quantità di allergene maggiore con-        zialmente la capacità dell’allergene di        ni aerobiologiche europee è emerso che
tenuto nel polline stesso. La cosiddetta        indurre sensibilizzazione risiede nella        questo polline presenta elevati livelli di
pollen allergenic potency può infatti va-       sua dimensione e nel suo carrier. La bio-      LPS, la cui nota azione infiammatoria
riare in base al luogo geografico di fiori-     disponibilità degli aeroallergeni potreb-      conferisce probabilmente a questa fon-
tura e alla specifica stagione pollinica; vi    be essere decisamente aumentata dall’u-        te allergenica una particolare capacità
può essere una variabilità considerevole        midità, come dimostrato dall’esempio           di indurre sensibilizzazione (28). Infine
anche all’interno di una stessa stagio-         limite della thunderstorm asma. Infatti,       vari studi sperimentali hanno dimostra-

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AGGIORNAMENTI

to che l’ozono, il diossido di azoto e le      dalla "old friends hypothesis" proposta       è rappresentata dalla teoria della “Diver-
emissioni di particolato di diesel hanno       nel 2003 da Rook, il quale attribuì un        sità Microbica”, proposta da Matricardi e
la capacità di aumentare la permeabili-        ruolo protettivo all’interazione uomo-        poi sviluppata da von Hertzen, secondo
tà dell’epitelio bronchiale e di ridurre       microrganismi, non nell’ambito delle          la quale è la varietà dei microbi a livello
la clearance mucociliare, facilitando la       infezioni infantili o delle attuali comuni    muco-cutaneo, piuttosto che la presenza
permanenza degli allergeni e degli agen-       infezioni, i cui agenti patogeni hanno        di microrganismi specifici, a determinare
ti irritanti a livello dell’epitelio e per-    meno di 10.000 anni, bensì a microbi          il corretto sviluppo del sistema immuni-
mettendo il loro ingresso a livello della      presenti in età Paleolitica, quando il si-    tario e la capacità di quest’ultimo di at-
sottomucosa, così da facilitare l’incon-       stema immunitario umano era ancora            tuare la risposta immunitaria contro gli
tro tra antigene e cellule immunitarie e       in corso di evoluzione. Tali microbi si       organismi patogeni e di spengerla quan-
l’innesco della risposta allergica (29).       sarebbero co-evoluti col sistema immu-        do non necessaria (32, 33).
                                               nitario dei mammiferi e quindi secondo        La biodiversità, o diversità biologica, è
         CONNESSIONI                           questa teoria il corretto funzionamento       stata definita nell’ambito della Confe-
   TRA ESPOSOMA ESTERNO                        del sistema immunitario umano sarebbe         renza dell'ONU su ambiente e sviluppo
                                               strettamente dipendente dalla presenza        tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 (art. 2
   E INTERNO: DALL'IPOTESI
                                               di questi antichi microrganismi (31).         della Convenzione sulla diversità biolo-
    IGIENICA ALLA PERDITA                      Un’ulteriore evoluzione di queste ipotesi     gica) come "ogni tipo di variabilità tra gli
      DELLA BIODIVERSITÀ

                                                      Figura 3                               Ipotesi della perdita della biodiversità
Nel 1989 Strachan pubblicò un articolo
sul British Medical Journal che segnò la
nascita dell’ “ipotesi igienica”, un’impor-
tante teoria alla base di molti studi suc-
cessivi in ambito allergo-immunologico e
nella ricerca sulle malattie infiammatorie
croniche. Strachan aveva infatti osserva-
to che alcune malattie allergiche, quali la
cosiddetta “febbre da fieno” e l’eczema,
erano meno frequenti nei bambini pro-
venienti da famiglie numerose, presumi-
bilmente esposti a un numero maggiore
di agenti infettivi tramite il contatto coi
fratelli, rispetto a quanto accadesse in-
vece a bambini che erano figli unici. Da
questa osservazione era stata estrapolata
l’ipotesi che l’esposizione in età infantile
a determinati microrganismi contribuisse
al corretto sviluppo del sistema immuni-
tario ed avesse dunque un ruolo protetti-
vo nei confronti delle malattie atopiche                                                        Modificata da: Haathela T, Allergy. 2019 34
(30). Tale ipotesi è stata poi modificata

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AGGIORNAMENTI

organismi viventi, compresi, tra gli altri,    no-disregolazione sarebbe caratterizzato      zione russa careliana sono rimasti pres-
gli ecosistemi terrestri, marini e altri ac-   da una consistente riduzione dei livelli      soché invariati nel tempo. Inoltre l’ana-
quatici e i complessi ecologici di cui essi    basali di fattori anti-infiammatori e dal     lisi dei tassi di sensibilizzazione allergica
sono parte; essa comprende la diversità        perpetrarsi di un milieu infiammatorio,       in bambini in età scolare effettuata in
entro specie, tra specie e tra ecosistemi".    nel quale sarebbe agevolata la crescita       entrambe queste popolazioni nel 2003
L’idea che la perdita di biodiversità fosse    e la sopravvivenza dei soli batteri del       e nuovamente nel 2010-2012, ha dimo-
alla base dell’immuno-disregolazione, e        microbioma muco-cutaneo resistenti            strato in entrambe le occasioni che nella
quindi strettamente correlata all’aumen-       ai mediatori dell’infiammazione, inne-        popolazione russa pediatrica sia l’aller-
to delle malattie infiammatorie croniche       scando così un circolo vizioso (33, 34).      gia a pollini che quella ad arachidi sono
delle ultime decadi, è stata introdotta        Questa teoria è stata poi supportata da       praticamente inesistenti, al contrario di
nel 2011 dal gruppo di Von Hertzen             dati consistenti di studi successivi in am-   quanto è stato rilevato nella popolazio-
(33). Questi Autori hanno ipotizzato           bito allergologico. Un primo esempio è        ne finlandese (36). In seguito a queste
infatti che la riduzione della biodiversità    rappresentato dal fatto che il microbiota     osservazioni in Finlandia nel 2008 è sta-
rappresenti la causa unificante dell’au-       cutaneo di soggetti sani è caratterizzato     ta intrapresa una campagna nazionale
mento delle malattie allergiche e delle        da un’alta diversità microbica rispetto a     decennale con lo scopo di prevenire e
cosiddette non-communicable disease            quello di soggetti affetti da eczema, nei     combattere le malattie allergiche. Il co-
(NCD) in genere (Figura 3).                    quali durante la fase acuta di malattia       siddetto “Finnish Allergy Programme”
Secondo questa teoria il contatto con          si rileva tipicamente un’invasione op-        si è sviluppato su degli obiettivi chiave
la natura arricchisce il microbioma            portunistica da parte di Staphylococcus       quali: promozione della salute, rafforza-
umano promuovendo il corretto fun-             aureus (35). Una straordinaria oppor-         mento della tolleranza, evitamento degli
zionamento del sistema immunitario             tunità di studio dell’influenza dell’am-      allergeni solo quando strettamente ne-
e permettendo la tolleranza immuno-            biente nello sviluppo di allergia e asma      cessario, diagnosi e trattamento precoce
logica. La biodiversità del microbiota         ci è stata offerta dalle popolazioni fin-     delle allergopatie più severe, prevenzio-
esterno (presente nel suolo, nelle acque,      landese e careliana, che condividono un       ne delle esacerbazioni, miglioramento
nelle piante e negli animali) così come        comune background genetico ma che             della qualità dell’aria, stop al fumo (37).
la varietà e alla qualità del microbiota       hanno sviluppato caratteristiche socio-       I consigli pratici del programma sono
“interno”(presente a livello cutaneo,          economiche molto diverse tra loro dopo        riassunti nella tabella 2 (Tabella 2).
respiratorio e intestinale) sono stretta-      la Seconda guerra Mondiale. Infatti,          I risultati a medio termine hanno av-
mente connesse tra loro, in quanto il          mentre la Finlandia andava incontro           valorato l’efficacia del programma in
microbiota interno che abita il nostro         all’urbanizzazione, la popolazione russa      quanto l’impatto di asma e allergie è in
organismo è continuamente colonizza-           della Repubblica di Carelia ha mante-         riduzione in termini di numero di diete
to da quello esterno. L’impoverimento          nuto uno stile di vita prevalentemente        per soggetti allergici, numero di gravi
della biodiversità in termini di flora,        agricolo. Le coorti di adulti nati negli      riacutizzazioni asmatiche e costi com-
fauna, microrganismi ambientali de-            anni ‘40 e valutati tramite skin prick        plessivi (38).
terminerebbe dunque un progressivo             test hanno dimostrato livelli di sensi-       E’ ormai noto da numerosi studi che l’e-
depauperamento della varietà microbica         bilizzazione allergica egualmente bassi       sposizione all’ambiente rurale (di fatto-
con la quale l’organismo umano viene           nelle due popolazioni; in seguito è stato     ria, in particolare) rappresenta un fatto-
in contatto, risultando in uno stimolo         però dimostrato un aumento lineare dei        re protettivo verso lo sviluppo di atopia.
microbico insufficiente a promuovere la        tassi di sensibilizzazione nel gruppo dei     Questo effetto è con buona probabilità
giusta attivazione delle vie immunore-         finlandesi più giovani mentre i livelli di    determinato dalle caratteristiche del
golatorie. Il conseguente stato di immu-       sensibilizzazione allergica nella popola-     microbiota ambientale proprio dell’am-

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AGGIORNAMENTI

biente rurale, anche se le interazioni tra
                                                      Tabella 2                            Consigli pratici di prevenzione primaria,
microrganismi ambientali, microbioma
                                                                                  secondaria e terziaria del Finnish Allergy Program
umano e sistema immunitario non sono
ancora note. Un interessante studio del
2018 ha utilizzato dei modelli canini             PREVENZIONE PRIMARIA
per approfondire questo aspetto, optan-
                                                  • Incoraggiare l’allattamento materno con introduzione dei cibi solidi dal 4-6° mese di
do per approccio intermedio tra lo stu-             vita
dio diretto dell’uomo e il modello mu-
                                                  • Non evitare l’esposizione ad allergeni ambientali (alimenti, animali) se non strettamen-
rino di laboratorio (39). Dallo studio è            te necessario
emerso che il microbiota cutaneo riflette         • Rafforzare il sistema immunitario incrementando il contatto con la natura (es. eseguire
sia l’ambiente che lo stile di vita del cane        regolare esercizio fisico, adottare una dieta salutare come quella Mediterranea o quella
e lo stesso vale per la presenza di aller-          Baltica)
gopatie in questi animali da compagnia,           • Evitare l’utilizzo di antibiotici ad eccezione di una reale necessità (la maggior parte dei
che nello studio sono risultate assai più           microrganismi sono utili e favoriscono uno sviluppo corretto dell’immunità)
frequenti nei cani che vivono in città,           • Probiotici in cibi fermentati o in altre preparazioni potrebbero equilibrare la funzione
all’interno di nuclei familiari di una              immunitaria
sola persona e in assenza di altri animali        • Evitare il fumo (l’esposizione tabagica indiretta per fumo dei genitori aumenta il rischio
domestici. Questo studio ha inoltre di-             di sviluppo di asma nei bambini)
mostrato che il microbiota cutaneo del
                                                  PREVENZIONE SECONDARIA E TERZIARIA
cane “urbano” ricalca quello del padro-
ne, mentre il cane che vive in ambien-            • Un regolare esercizio fisico ha effetto anti-infiammatorio
te rurale presenta una flora microbica            • Una dieta sana ha proprietà anti-infiammatorie (seguire una dieta Mediterranea o Bal-
più variegata. Da questi risultati si può           tica può migliorare il controllo dell’asma)
evincere che lo studio del microbioma             • Probiotici in cibi fermentati o in altre preparazioni possono avere un effetto anti-in-
cutaneo è un possibile indicatore dell’e-           fiammatorio
sposizione microbica ambientale e che             • Le malattie infiammatorie a carico di cute e tratto respiratorio dovrebbero essere trat-
sia l’ambiente che lo stile di vita con-            tate tempestivamente ed efficacemente; la terapia di mantenimento deve essere utiliz-
                                                    zata e regolata in modo da ottenere un controllo a lungo termine
corrono alla sua composizione e, forse
come conseguenza diretta, allo sviluppo           • Interrompere i sintomi di riesacerbazione in modo proattivo attraverso istruzioni al
                                                    paziente per il corretto adeguamento della terapia (NdA: all’interno del Finnish Allergy
di allergie. Altri dati molto rilevanti su          Program sono disponibili in formato elettronico e cartaceo delle guide pensate per il
questo tema sono emersi dal proget-                 paziente per la corretta autogestione della terapia di 10 condizioni allergiche)
to URECA (Urban Environment and                   • L’immunoterapia specifica è raccomandata in presenza di sintomatologia severa sot-
Childhood Asthma), svolto in USA su                 toforma di allergeni come tali nell’allergia alimentare, tablet sublinguali o gocce per
422 bambini seguiti per 7 anni. Questo              allergia a pollini, iniezioni sottocute per numerosi allergeni (antigeni pollinici, derivati
studio ha esaminato approfonditamente               di epiteli di animali, acari della polvere, veleno di imenotteri)
i fattori di rischio ambientali interni ed        • Il fumo deve essere assolutamente evitato (l’efficacia della terapia per asma e malattie
                                                    allergiche è ridotta nei fumatori)
esterni ai quali questi bambini sono stati
esposti nel tempo. L’analisi dei dati ha
confermato alcuni fattor di rischio già                                                         Tratto da: Haahtela T, Valovirta E, Bousquet J,
noti, quali il fumo passivo, le frequenti                             Mäkelä M and the Allergy Programme Steering Grou Eur Respir J. 2017 38
infezioni virali respiratorie entro i 3 anni

                                               NOT ALLERGOL Anno 39 - 2020 • Vol. 38, n. 1                                                         13
AGGIORNAMENTI

di età e lo stress materno in gestazione.                        CONCLUSIONI                           bili relativi all’impatto della biodiversità
Sorprendentemente è emerso anche che                                                                   sullo stato di salute e sulla promozione
l’esposizione nei primi 3 anni di vita             Le attuali evidenze scientifiche indica-            delle malattie sono prevalentemente di
ad alti livelli allergenici di scarafaggio,        no che una pletora di fattori di rischio            tipo epidemiologico ed è auspicabile
topo e gatto, precedentemente conside-             ambientali concorrono alla promozione               che nel prossimo futuro siano scoperti
rati fattori di rischio per lo sviluppo di         delle malattie allergiche, sottolinean-             più rapporti di tipo causa-effetto che ci
allergia, è invece inversamente correlata          do quindi l’importanza del concetto di              permettano di fare chiarezza su queste
alla comparsa di asma bronchiale. La               esposoma e del suo ruolo nell’eziopa-               osservazioni. L’effetto protettivo del con-
presenza di questi allergeni correla con           togenesi delle malattie allergiche e non            tatto con la natura appare ormai chiaro,
un ambiente domestico ed uno stile di              solo. Lo studio dei complessi meccani-              mentre resta ancora da dimostrare se in-
vita in cui è assai probabile un’alta espo-        smi di interazione fra ambiente e uomo              terventi controllati volti a modificare lo
sizione ad agenti microbici, i quali po-           dovrebbe essere volto a fornire nuove               stile di vita (privilegiando un ritorno agli
trebbero dare una spiegazione a questa             strategie di prevenzione, primariamente             spazi verdi, una dieta sana, un uso consa-
osservazione; tuttavia l’analisi dei dati          in ambito socio-economico e di stile di             pevole dei medicinali ecc) siano davvero
esclude che questo fattore protettivo              vita, in quanto più facilmente e più ve-            efficaci nel ridurre i sintomi di allergia e
possa dipendere solo dalla concomi-                locemente modificabili. Il concetto di              addirittura nel prevenire la comparsa di
tante esposizione microbica ed avvalora            Salute dell’Uomo e Salute del Pianeta               malattia allergica. In Finlandia stanno
l’ipotesi secondo la quale l’esposizione a         stanno andando a sovrapporsi in quanto              già dando il buon esempio da circa dieci
questi allergeni di origine animale rap-           entrambi dipendenti dalla biodiversità e            anni ed è auspicabile che anche in altri
presenti un fattore protettivo indipen-            quindi entrambi indissolubilmente con-              Paesi Europei, Italia compresa, venga rac-
dente (40).                                        nessi. Tuttavia i dati attualmente disponi-         colta questa importante sfida.

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