LOCKDOWN DAD - HOME & SMART WORKING - ASSVEPA

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LOCKDOWN DAD - HOME & SMART WORKING - ASSVEPA
LOCKDOWN

DAD - HOME & SMART WORKING

Short-stories e testimonianze: la vita quotidiana delle famiglie
italiane chiuse in casa durante gli isolamenti causati dalla
pandemia.
Lockdown, a volte, più sopportabili e meno deprimenti proprio
grazie all’utilizzo delle vetrate panoramiche amovibili.

Nelle attività di marketing delle aziende associate, svolte
prima, durante e dopo l’acquisto di un bene o di un servizio,
attraverso un costante monitoraggio post-vendita attraverso i
loro database, si verifica la customer satisfaction, cioè il
gradimento e la soddisfazione del cliente finale.
Questo incarico è affidato a società esterne specializzate in
indagini di mercato. Dati, analisi ed interviste che permettono di
ottenere un quadro generale e, nello specifico, informazioni utili a
migliorare l’offerta della loro rete commerciale e dei servizi
offerti ai propri clienti.

Pubblichiamo gli estratti di alcune tra le centinaia di interviste
telefoniche – le più significative - effettuate nell’arco del 2020.

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Cristina e Giuliano L. di Pescara, intervistati a gennaio 2020:

“Avevamo necessità di trovare un altro appartamento per avere
una stanzetta in più per la nostra seconda figlia. Avevamo questo
grande balcone fronte mare mai utilizzato a causa del vento quasi
sempre presente sull’Adriatico. Poi abbiamo scoperto che per
chiuderlo con le VePa non occorreva permesso a costruire poiché
essendo le antine di vetro amovibili con creavano ulteriore
volumetria, lasciando invariata la destinazione d’uso originale.
Proteggere questo nuovo grande spazio luminoso e facile da
arieggiare e utilizzarlo come soggiorno ci ha permesso di creare
una stanzetta in più per Federica, la maggiore, che sta crescendo e
ha bisogno di più privacy. Inoltre, poiché mio marito ed io siamo
convinti ambientalisti e cerchiamo

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nel nostro piccolo di preservare l’eco-sistema, il fatto di non aver
contributo - almeno idealmente - ad aumentare il consumo del
suolo attraverso la cementificazione per nuove costruzioni, è per noi
moralmente appagante”.

Silvia C. di Arezzo, intervistata a febbraio 2020:

“Al di là di poter disporre di un confortevole spazio in più, cosa di
straordinaria importanza durante il lockdown, mi sono resa conto che
abbiamo di gran lunga abbassato i consumi legati al riscaldamento
dell’appartamento. Sono una casalinga, ma ho sempre gestito i conti
dell’attività di mio marito, e quindi sono avvezza ai numeri. Facendo
un raffronto tra l’anno precedente all’installazione delle vetrate
panoramiche nella nostra verandina e quest’anno, le fatture del
gestore del riscaldamento mi si sono abbassate di almeno un terzo.
Di fatto, in poco tempo ce le stiamo ripagando grazie al risparmio
energetico e perciò ne sto parlando bene: le vetrate panoramiche
ti permettono non solo di recuperare spazio in casa ma anche di
abbassare i costi del gas per riscaldare la casa. Più di così! Siamo
davvero contenti!”

Martina L. di Genova, intervista a marzo 2020:

“Io e mio marito abbiamo acquistato casa qui a Genova circa due
anni fa e, per alcuni lavori di ristrutturazione, ci siamo fatti seguire
da una mia amica del liceo, che nel frattempo era diventata
arredatrice e designer. Casa nostra si trova in periferia ed è un
attico, l’appartamento è quindi circondato da un ampio terrazzo a
livello. La mia amica Claudia ha tribolato non poco con me, perché
sinceramente non ero troppo convinta di chiudere parte di questo
terrazzo, considerando tale spesa non proprio necessaria. Invece
lei, conoscendomi da anni, aveva ragione nell’insistere. E oggi vivo
molto di più la parte di terrazza chiusa con le meravigliose vetrate

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panoramiche che mi permettono una veduta suggestiva verso il
mare. Inoltre la terrazza essendo all’ultimo piano si sporca molto
meno e in più, mio marito, che ha il pollice verde, ha creato nella
serra solare anche un piccolo orto pensile e negli ultimi due mesi
abbiamo mangiato melanzane e pomodori a… chilometro zero!”

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Dante P. di Bari, intervistato ad aprile 2020:

“Nel 2014 ho acquistato per mio investimento personale un
trilocale nelle vicinanze della Stazione Centrale a Bari. E’ una
proprietà che ho messo subito a reddito, affittandola a studenti
universitari e trasfertisti. I primi 5 anni sono stati un incubo… il
pavimento di uno dei balconi dell’appartamento, a causa di
un’impercettibile pendenza, di cui neanche mio cognato, che si è
occupato dei lavori, si era accorto, creava delle infiltrazioni nel
solaio sottostante. Anni di sistemazioni che risolvevano poco e
lasciavano il tempo che trovavano. Il coinquilino del piano
inferiore era particolarmente infastidito e quasi sul punto di
rivolgersi agli avvocati, senza contare tutte le velenose
riunioni condominiali! Decisamente una situazione pesante!

Sempre alla ricercare di soluzioni per sistemare definitivamente la
questione, navigando in rete ho trovato uno degli articoli di
approfondimento sulle vetrate panoramiche, grazie alle quali,
nello specifico, si sarebbe potuto risolvere questo problema. Ho
contattato l’azienda, ho spiegato la mia problematica e sono
stato a mia volta chiamato da un loro rivenditore della mia città.

Ho risolto il problema dell’infiltrazione, e il vicino di casa non mi
stalkera più mentre i ragazzi in affitto nell’appartamento hanno
anche un ulteriore spazio a disposizione da vivere. La scelta di
chiudere quel balcone con delle vetrate a libro a me ha
sinceramente tolto una grande preoccupazione, salvando il solaio
da dannose infiltrazioni, umidità e lesioni strutturali.”

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Katia B. di Bologna, intervistata a giugno 2020:

“Prima del lockdown, lavoravo in un centro massaggi all’interno
di una grande palestra come operatrice olistica. A dicembre 2019
avevo inalmente concluso il mio training di 400 ore per diventare
istruttrice di Hatha Yoga. Avevamo installato le vetrate panoramiche
a chiusura del balcone del salone a maggio 2018. Il mio compagno
ed io avevamo sfruttato questo ulteriore spazio unicamente come
un’illuminata area relax. La svolta è stata durante il lockdown…
Mi sono ritrovata all’improvviso in cassa integrazione e senza
prospettive lavorative sul breve periodo a causa della situazione
pandemica. Le palestre d’altronde erano ancora chiuse… Il colpo di
genio mi è venuto un giorno mentre mi allenavo qui: per farla breve,

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Paolo M. di Tivoli, intervistato a maggio 2020:

“Con la pensione, io e mia moglie Marina abbiamo deciso di
vendere la casa che avevamo a Roma e di acquistare qui a Tivoli
una piccola villetta con giardino. Non abbiamo fatto grandi lavori,
perché for-tunatamente abbiamo trovato questo immobile che
comunque era già in ottime condizioni.
Tra i pochi lavori di miglioramento, abbiamo chiuso un balcone nel
prospetto posteriore. In questo modo è come se avessimo quasi
raddoppiato lo spazio del salone. Mia moglie ci ha anche ricavato
un piccolo spazio per ritornare a dipingere, hob-by giovanile che
aveva tralasciato per crescere i figli.

Onestamente pensavo che questa cosa, il chiudere il balcone con le
vetrate, avreb-be comportato molte carte, autorizzazioni da
richiedere…ed invece il rivenditore che ci ha seguito ed installato
le vetrate panoramiche ci ha semplicemente spiegato che, se non
si cambia la destinazione d’uso del balcone, non ci sono affatto
problemi.

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A saperlo prima, le vetrate scorrevoli le avrei messe anche a
Roma, lì sì che avevamo poco spazio. E forse saremmo rimasti ad
abitare lì, nella nostra Città Eterna.”
Il alcone chiuso dalle vetrate è diventato la mia palestra, e qui
faccio lezione online di yoga su una piattaforma a pagamento.
Quindi sì, io raccomando sicuramente di installare le Vepa in casa,
che per me sono state proficue e perciò fondamentali!”

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Marcello R. di Novara, intervistato a luglio 2020:

“Ho la fortuna di avere una casa molto grande e questo mi ha permesso
di poter ospitare i miei anziani genitori non appena, ad inizio
febbraio, si è iniziato a sentir parlare in Italia di questa malattia
sconosciuta, che poi si è tramutata in pandemia globale. Nel
momento in cui con mia moglie e i ragazzi abbiamo deciso di farli
venire a stare qui da noi, nel trasferirsi, purtroppo, mio padre è
caduto e ha riportato una frattura alla caviglia. E’ stata veramente
una fortunata coincidenza quella di aver installato l’anno prima
delle vetrate panoramiche a chiusura di una parte del portico
di casa. L’ortopedica che ha operato mio padre si era infatti
molto raccomandata nel far stare mio padre al sole, per
permettere al suo organismo di procedere con la produzione di
vitamina D, che appunto permette l’assorbimento del calcio. Il
lockdown della scorsa primavera ci ha regalato delle bellissime
giornate di sole e i miei genitori se le sono potute godere protetti e
tranquilli nel nostro portico di casa luminoso e assolato.”

Elena C. di Varese, intervistata a settembre 2020:

“Non posso che raccomandare le vetrate panoramiche! A
settembre 2019 le abbiamo installate a casa per proteggere e
usare il balcone di una stanza da letto. A distanza di qualche mese,
proprio in quella stanza mi sono confinata in isolamento fiduciario,
quando ho avuto il sospetto di aver contratto il Covid-19 presso la
struttura per minori alternativa al carcere, nella quale lavoro come
operatrice. Sospetto che si è poi trasformato in certezza. Ho
passato in pratica più di un mese chiusa prima di
negativizzarmi. Le vetrate mi davano la

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sensazione di attenuare quel senso di oppressione che avevo, potevo
starmene al sole al riparo dal vento, vedere da lì la mia famiglia
in sicurezza: sicuramente se non ci fossero state, l’isolamento
casalingo sarebbe stato ancora più duro e stressante, dal punto di
vista psicologico.”

Martino F. di Catania, intervistato ad ottobre 2020:

“A giugno 2019 ho fatto installare le vetrate panoramiche a chiusura
di un balcone in casa. Il soggiorno di casa si è ampliato ed è diventato
di lì a qualche mese l’area giochi dei miei figli e dei miei nipotini. Mia
sorella, che abita al piano superiore e lavora come mio cognato in
ospedale, è stata destinata ad un reparto Covid, mentre mio cognato
è un operatore del 118. Fino ad agosto, i miei nipotini sono stati qui
da me per la tranquillità di tutti, essendo mia moglie casalinga ed io
consulente del lavoro in smart-working. Ho ceduto il soggiorno ai
bambini, ma lì c’era sicuramente più spazio ed essendo tutti ancora
in età prescolare, hanno potuto giocare assieme per tutto il tempo,
ma soprattutto in sicurezza grazie a queste ante di vetro che hanno
anche un sistema di bloccaggio anti-infortunistico. Almeno loro non
avranno, come noi adulti, un brutto ricordo di questo periodo!”

Claudio F. di Bolzano intervistato a novembnre 2020:

“L’idea di chiudere con delle vetrate panoramiche parte del nostro
ampio portico ci era venuta circa un anno fa, andando a vedere i lavori
di ristrutturazione in casa di alcuni amici. L’installazione è stata poi
eseguita nel settembre del 2019. Mia moglie ha poi arredato questo
nuovo spazio con un paio di divanetti e tavolini. L’idea era di avere
un living-room luminoso, proprio come nelle riviste di arredamento.
Con lo scoppiare della pandemia e con l’avvio della famosa DaD,
La didattica a distanza, Giacomo, mio figlio più piccolo, si è poi

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impossessato del living-room, eleggendo questo nuovo spazio ben
illuminato come proprio “studio”. Con il senno di poi, l’idea di chiudere
il portico con delle vetrate è stata per noi davvero provvidenziale.
Giacomo ha 8 anni e condivide la stanza con sua sorella Livia, che
ne ha 17 ed è studentessa liceale. Di certo non avrebbero potuto
frequentare le lezioni online nella stessa stanza!”

Antonella S. di Milano, intervistata a dicembre 2020:

“Io non sono milanese ma pugliese e questo è il primo anno, da
quando abito a Milano, che non scendo giù a trovare la mia famiglia e,
sinceramente, non so neanche quando potrò farlo. Tutto il lockdown
l’ho trascorso sul balconcino che fortunatamente avevo chiuso – su
suggerimento di un amico architetto – con delle vetrate a libro. E
menomale che in casa abbiamo potuto disporre di questo nuovo
spazio in più. Il mio compagno ed io infatti lavoriamo per due diverse
aziende. Se non avessimo avuto l’ulteriore spazio a disposizione
grazie al balconcino chiuso… beh, credo mi sarei ridotta a fare le
riunioni via Zoom con il mio capo in bagno, per non sovrapporre
le mie call con quelle effettuate dal mio compagno. Il nostro è un
piccolo appartamento con ingresso soggiorno e angolo cottura,
bagno e stanza matrimoniale. Il balconcino che abbiamo chiuso con
le vetrate a impacchettamento si trova dal lato opposto della stanza
da letto, dove si è appunto sistemato Federico. Se non avessimo
avuto la disponibilità di proteggere e usare il balconcino, lavorare
in smartworking in due e in più per aziende diverse, in un piccolo
appartamento come il nostro, sarebbe stato piuttosto complicato.”

I lockdown causati dal Covid-19 ci hanno fatto scoprire - nostro
malgrado - gli enormi benefici sociali e salutari di cui hanno
beneficiato tutte quelle persone che hanno potuto trascorrere
l’isolamento pandemico in ambienti luminosi e facili da arieggiare.

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