Lezioni di apnea Livello 3 - Anna Andreoli & Leone Tarozzi 1994 - argonaut sub
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Lezioni di apnea Livello 3 Anna Andreoli & Leone Tarozzi 1994
Scambi gassosi teoria Alveolo Flusso alveolo-capillare O2 Tempo 100 100 Prof. sec. m discesa O2 -8 CO2 CO2 20' O2 CO2 - 15 40' risalita -8 O2 60' CO2 Sangue Alveoli 0 Sangue Alveoli
Scivolamento ematico Pressione extratoracica superiore a quella intratoracica Accumulo di sangue nei vasi intratoracici Minor riduzione del volume polmonare Maggiori profondità raggiungibili in apnea
Condizioni psico-fisiche Valutare lo stato di salute Valutare se si è completata la digestione Valutare lo stato emotivo Attenzione a gareggiare con se stessi
La prestazione in apnea Adattamento all'apnea Tranquillità e rilassamento Allenamento
Primo intervento Fase iniziale Riportare l'infortunato in superficie Mantenergli naso e bocca fuori dall'acqua Togliergli la maschera e/o il boccaglio Cinturare l'infortunato da dietro e comprimergli la cassa toracica 1-2 volte No! Imprecisione Precisione per la fretta dei movimenti
Primo intervento Fase avanzata Mantenere stese le vie aeree (stendere il collo) Respirazione artificiale Ritmo: 6-12 insufflazioni al minuto Massaggio cardiaco Ritmo: 80-100 compressioni al minuto
Lezioni di ara Livello 3 Anna Andreoli & Leone Tarozzi 1994
La decompressione
Trasferimento dell'azoto L'azoto, costituente principale dell'aria, si muove dagli alveoli ai tessuti ove tende a stabilire un equilibrio di pressione Discesa L'azoto lascia i tessuti Aumento della p ambiente Calo della p ambiente L'azoto si accumula nei tessuti Risalita
Discesa e sul fondo: assorbimento di azoto I tessuti assorbono quantità di azoto diverse In relazione a: Tempo e Tipo di tessuto Irrorazione dei profondità tessuti
Assorbimento: tempo e profondità • A parità di profondità, dopo 2 ore si ha un assorbimento maggiore che dopo 1 ora • A parità di tempo a 40 metri si ha un assorbimento maggiore che a 20 metri
Assorbimento: tipi di tessuto • A parità di condizioni i grassi assorbono un quantitativo di azoto 5 volte superiore rispetto a quanto fa l'acqua
Assorbimento: irrorazione dei tessuti • Rene e fegato assorbono azoto più rapidamente dei muscoli • I tessuti cerebrali assorbono azoto più velocemente del midollo spinale
I tessuti Tempo di Tipi saturazione Lenti Grasso, ossa 5-10 ore Medi Muscoli, midollo 30'- 3 ore spinale Veloci Sangue, fegato, 10' polmoni
Risalita: rilascio di azoto Produzione di bolle Tempi più lunghi rispetto all'assorbimento Polmoni Ricircolo Normale eliminazione Microbolle pericolose
Decompressione L'azoto passa nel sangue in forma disciolta Lenta o di microbolle non dannose Risalita Presenza nell'organismo Veloce di microbolle più grandi o di bolle di dimensioni pericolose
Valore "M" E' la massima pressione parziale di azoto che un tessuto teorico può sopportare senza che durante la decompressione vengano liberate bolle di dimensioni tali da causare Mdd
Risalita: finestra dell'ossigeno Consumo di O2 superiore CO2 più solubile di O2 alla produzione di CO2 Sangue e tessuti sono margine di sicurezza Si può risalire di qualche sottosaturi rispetto alla metro prima che inizi la pressione ambientale liberazione di bolle
Tempi di emisaturazione % di saturazione & Œ 93.7 87.5 ¾ ¾ ¾ V Š , Í o ² T Periodi di emisaturazione
Periodi di dimezzamento - in un tessuto campione - 100% 1 2 3 4 5 6 50% 25% 12.5% 6.25% 3.12% 1.6%
Tempo di emisaturazione L'intensità del passaggio di azoto decresce col tempo di esposizione Il trasferimento del 50% iniziale di azoto avviene in modo circa lineare Valutando più emiperiodi successivi si rende lineare l'intero processo Su un processo lineare è possibile fare previsioni
Risalita 1^ teoria Tabelle U.S. Navy Regola di Haldane 2:1 Valore "M" diverso in ogni tessuto in ogni tessuto Se PPN2 tes. / PPN2 amb. minore di 2 t1/2 Valore "M" non si sviluppa Mdd 5' 3.15 10' 2.67 20' 2.18 40' 1.76 80' 1.58 120' 1.55
Pressione dalla quale i singoli tessuti possono essere decompressi senza formare bolle pericolose Profondità metri 35 27 21 25 15 12 15 9 6 5 -5 5' 10' 20' 40' 80' 120' Tessuti teorici
Limiti di No Deco Profondità Data Tabelle 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 1957 US Navy 200 100 60 50 40 30 25 20 15 10 10 Spencer- 1981 135 75 50 40 30 25 20 15 10 5 Huggins Rogers 1988 140 80 55 40 30 25 20 16 13 9 Powell 1986 Buehlman 125 75 51 35 25 20 17 14 12 10 9
Il computer
Cosa indica il computer - Informazioni fondamentali - • Profondità attuale e massima • Tempo di immersione • Tempo prima di uscire dalla curva di sicurezza • Velocità di risalita eccessiva • Tempo di decompressione
Cosa indica il computer - Informazioni secondarie - • Quota a cui eseguire la decompressione • Pressione di aria residua: manometro • Calcolo del tempo rimanente prima di finire l'aria • Indicatore di risalita • Temperatura dell'acqua • Memorie di richiamo dei dati di immersione
Modello multilivello Calcolo del reale profilo di immersione per tempo e profondità Misurazioni continue ogni 1-5 secondi Immersione effettuabile tutta entro la curva di sicurezza
Computer contro tabelle • Deco più corte nelle immersioni multilivello • Deco più lunghe nelle immersioni quadrate • Soste di deco non a quote fisse • Velocità di risalita controllata precisamente • Immersioni ripetitive più facili da calcolare e, generalmente, con più tempo in curva
Computer della nuova generazione Periodi di Tessuti teorici emisaturazione Valore M I computer ne I computer considerano considerano tempi fino a 700' (contro mediamente i 120' delle US Navy) più delle tabelle I computer considerano valori M per singolo tessuto inferiori rispetto alle tabelle
Profilo d'immersione prudente Raggiungere subito la profondità massima Sostare poco alla profondità massima Risalire lentamente seguendo le indicazioni del computer per rimanere entro i limiti di non decompressione
Limiti nell'uso • Fornisce esclusivamente indicazioni individuali • Considera e valuta solo il tempo e la profondità
Ciò che il computer non valuta • Età • Stato psico-fisico • Affaticamento durante immersione • Raffreddamento del sub • Stato della digestione • Dinamica di formazione e accrescimento delle bolle
Profili di immersione da evitare Superficie • Yo-yo: cambi frequenti quota -20 m • Ripetute fuori curva Fondo • Puntata in profondità prima di riemergere
Patologie legate alla variazione di pressione
Sovradistensione polmonare - Cause - • Risalita veloce associata al panico • Predisposizione o danno precedente • Infezione polmonare
Sovradistensione polmonare - Tipologia - • E.G.A. • Pneumotorace • Enfisema mediastinico • Enfisema sottocutaneo
E.G.A. Embolia Gassosa Arteriosa Bolla Nel circolo Aria Aggregazione arterioso Azoto piastrinica
E.G.A. - Trattamento - Rianimazione cardiopolmonare (ove necessario) Posizione supina e immobile Somministrazione di ossigeno puro Organizzazione del trasporto in camera iperbarica (contattare i soccorsi specializzati) Somministrazioni di liquidi per via orale
E.G.A. o M.D.D. E.G.A. M.D.D. Prime Fine risalita 50% dei casi entro 30' dalla riemersione manifestazioni o casi possibili anche dopo 24 ore alla riemersione Schiuma da bocca o naso Debolezza o paralisi Debolezza o paralisi Eruzioni cutanee Segni Dolori articolari Convulsioni Perdita di coscienza Andatura instabile Arresto respiratorio Accessi di tosse Perdita di coscienza
Tossicità dell'ossigeno Tossicità acuta • Azione a livello cerebrale • Danni se PPO2 è > 1.8 - 2 atm (circa 10 m respirando O2 puro; 80 m respirando aria) • Concorrono sia PPO2 che tempo di esposizione • Convulsioni Tossicità cronica • Azione a livello polmonare • Respirazione di O2 puro per molte ore (camera iperbarica)
Ipossia - Cause - • Respirazione scorretta – microapnee – erogatore "duro" • Miscela respiratoria scorretta • Sforzi fisici
Ipossia - Sintomi - PPO2 < 120 mm Hg • Accelerazione battito cardiaco PPO2 < 80 mm Hg • Aumento frequenza respiratoria • Sonnolenza • Incapacità di concentrazione • Perdita controllo muscolare PPO2 < 40 mm Hg • Sincope respiratoria
Ipossia - Trattamento - Con diagnosi precoce Rimuovere la causa dell'ipossia Riportare l'infortunato all'aria Entro 4 minuti dalla sincope respiratoria • Riportare l'infortunato all'aria • Fornire ossigeno • Respirazione artificiale (se necessario)
Comportamento Livello 3 Anna Andreoli & Leone Tarozzi 1994
Orientamento subacqueo
Difficoltà di orientamento • Ambiente a 3 dimensioni – Possibilità di movimento in verticale • Visibilità ridotta – Raggio di pochi metri • Correnti • Assenza riferimenti consueti – Case – Strade – Sentieri
Quando orientarsi In superficie, prima di immergersi Sul fondo, raggiunto l'ancora Durante il percorso subacqueo 1 3 2
Ausili • Riferimenti naturali – Rocce – Confine rocce-sabbia – Organismi particolari fissi al fondo • Profondimetro – Memorizzare la quota dell'ancora – Memorizzare la quota di altri riferimenti
Uso della bussola Puntare un bersaglio fuori dall'acqua Immergersi Ritorno all'ancora sull'ancora tenendo la nuova lettura Lettura reciproca Orientarsi vicino Tenere la direzione o all'ancora fino al bersaglio B inversione ghiera
Bussola - Difficoltà - • Allineamento bussola-sub non costante • Presenza di correnti laterali • Interferenze magnetiche – Zone geografiche che influenzano l'ago magnetico – Vicinanza di strumenti metallici
Tutti sub ?
Terza età APNEA Minor durata • meno alveoli attivi • minore elasticità bronchiale • maggiore volume residuo ARA Più lenta eliminazione dell'azoto
Terza età - Vantaggi e svantaggi - • Maturità Tabelle e computer • Esperienza testati su individui • Acquaticità giovani e in buona forma fisica
Piccoli sub • Neonati – Maggiore efficienza dell'emoglobina – Riflesso di chiusura dell'epiglottide • Preadolescenti – Elevata velocità di apprendimento – Scioltezza dei movimenti – Galleggiabilità
Piccoli sub - Immersioni? - Incompleto sviluppo del tessuto polmonare Immersioni brevi e Ossa non poco profonde del tutto sviluppate
Donne sub - Caratteristiche - • Moderato spirito competitivo • Approccio tranquillo all'attività subacquea • Prestazioni fisiche mediamente inferiori • Prestazioni in apnea simili all'uomo
Donne sub Maggiore protezione contro il freddo Maggiore percentuale di grasso corporeo Minore resistenza fisica
Donne sub - Mestruazioni - Impaccio, ma non preclusione Acqua fredda fastidiosa Disagio psicofisico Decisione individuale
Donne sub - Gravidanza - Controindicazione assoluta Rischi per il feto – Possibili malformazioni causa alte PP di N2 e O2 Affaticamento fisico Sbalzi termici
Oculistica Maschera con Lenti a contatto lenti ottiche morbide Usabili sotto Economiche la maschera e all'asciutto Danni per Usare solo contatto con in acqua acqua
La prestazione subacquea
La sequenza della prestazione Tatto Vista Valutazione Trattamento Percezione dell'informazione Udito Selezione Risposta motoria
Fattori che intervengono sulla sequenza • Ambiente • Addestramento • Competenza • Condizioni psico-fisiche Elemento critico della prestazione
Ambiente • Ambiente liquido – Necessità di apprendimento specifico – Assenza di peso – Scarsa trazione • Temperatura – Ipotermia – Ingombro dei vestiti • Visibilità ridotta
Addestramento • Scarsa standardizzazione – Durata e livello dei diversi corsi – Procedure consigliate diverse • Necessità di elevata confidenza con le attrezzature La fiducia nelle attrezzature non deve sostituire la confidenza nelle proprie capacità
Finalità dell'addestramento • Competenza • Fiducia in se stessi • Comprensione dell'importanza del supporto sociale
E' in situazione di emergenza che un buon livello di addestramento diviene cruciale
Condizioni psico-fisiche • Confidenza nelle proprie capacità • Forza e resistenza sufficienti a resistere agli stress dell'ambiente subacqueo
Stress e panico - Definizioni - Condizione di tensione (stress) Condizione di panico Condizione in cui la domanda Condizione in cui una minaccia dall'esterno è ritenuta superiore grave e improvvisa (reale o alla propria capacità di immaginata) blocca ogni reazione risposta logica
Perché il panico? Causa principale degli incidenti Scarsa gravi competenza Scarsa Forte Scarsa condizione confidenza tensione Imprevisto Perdita di controllo
Come ridurre la tensione Raccolta di informazioni Calo dell'ansia sull'immersione per l'ignoto Enfatizzare gli aspetti positivi Pensieri dell'immersione diversivi Rassicurazioni da parte Calma indotta da dell'istruttore una figura autorevole
Segnali precoci di panico • Respirazione – veloce – irregolare – superficiale • Agitazione – Movimenti irregolari – Movimenti a scatti • Orientazione verso la superficie • Controllo delle attrezzature eccessivo (maniacale)
Individui ad alto rischio di panico • Solitamente ansiosi • Insicuri • Con scarse capacità di appoggio sociale – Macho
Prevenzione del panico Buon Buone condizioni addestramento fisiche Esperienza Competenza + confidenza Risposta adeguata in situazione di tensione
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