Barriere paramassi e reti in aderenza - Normative di riferimento, approcci progettuali, esperienze - SCUOLA DI ...

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Barriere paramassi e reti in aderenza
Normative di riferimento, approcci progettuali, esperienze

                                                Stefano Cardinali
                                                    Ufficio Tecnico
                                          Officine Maccaferri Italia
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SOLUZIONI

  Interventi in
   prossimità
   dell’area di
    distacco

    Interventi
distanti dall’area
   di distacco
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MORFOLOGIA DEL PENDIO

                                                   B) Pendio inclinato con
                                                     alcuni tratti verticali

A) Pendio regolare

                     D) Situazione intermedia/ complessa                          C) Parete verticale o pseudo-verticale

                                     Da una prima valutazione, le soluzioni migliori sono:
                                     A)    Barriera paramassi o rilevato
La soluzione                         B)    Reti sulla scarpata prosima alla strada e barriera sulla cresta superiore
migliore dipende                     C)    Reti
dalla mofologia                      D)    Barriere alla base del pendio
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Le barriere paramassi
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BARRIERE PARAMASSI

Struttura di intercettazione                           Componenti di connessione
                               Struttura di supporto
(rete)                                                 (funi, morsetti, grilli...)
                               (montanti)
                                                                                     Dissipatori di energia

                                                                              Fondazioni (NOTA: non sono
                                                                              parte del kit ETAG)
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European Organisation for Technical Approvals

ETAG 027 GUIDELINE FOR EUROPEAN TECHNICAL APPROVAL
       OF FALLING ROCK PROTECTION KITS - 2008

   1. Definisce le prescrizioni per effettuare i test in scala reale
2. Definiscono i controlli da effettuare sulla produzione e sui materiali

       ETA (European Technical Approval) & Marchio CE
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ETAG 027

Test site in Fonzaso (BL)
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ETAG 027

Le prove in campo sono condotte su una barriera con tre moduli allineati, ragione per cui i
              tre moduli sono la lunghezza minima suggerita per la barriera.

                                Configurazione del Crash test sulla barriera
           Montante laterale                                                              Montante laterale
                                                     i/2

                                                                                              hN /2 h
                                                                                                      N
      Vista frontale

                                                      post interax =i

                               Montante intermedio                      Montante intermedio

      Vista in pianta
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ETAG 027

        0°   90°
       -20°    +20°   Altezza nominale della barriera
                            (pre-impatto)

    

                            Altezza residua (post-impatto)
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ETAG 027

MEL = Maximum Energy Level
  •       La barriera deve trattenere un masso col suo massimo livello energetico (100 %)
  •       L’altezza residua della struttura di intercettazione dopo l’impatto indica il livello
          qualitativo (CATEGORIA) della barriera

SEL = Service Energy Level (1/3 MEL)
      •   La barriera deve trattenere senza subire gravi danni due impatti successivi di un
          masso con livello energetico pari ad 1/3 MEL
      •   L’altezza residua dopo il primo impatto deve essere maggiore del 70 %
      •   Nel secondo impatto la barriera deve solo trattenere il blocco
ETA & marchio CE
                                                     processo di certificazione

        Barriere                    Energia    ETA   Marchio CE

     RB 100 UAF                     100 kJ *   ✓            ✓
  RMC 050 ICAT/2                    500 kJ *   ✓            ✓
         RB 750                      750 kJ    ✓            ✓
        RB 1000                     1000 kJ    ✓            ✓
        RB 1500                     1500 kJ    ✓            ✓
      RMC 200/A                     2000 kJ    ✓            ✓
      ROC 200/5                   2000 kJ **   ✓            ✓
      RMC 300/A                     3000 kJ    ✓            ✓
      RMC 500/A                     5000 kJ    ✓            ✓
      RMC 850/A                     8600 kJ    ✓            ✓

* senza controventi di monte
** testata con altezza nominale pari a 5 m
ETA e certificato CE
DOP
RB 100 UAF
Esperienze
Genova (2016)
Esperienze

PELOPONNISOS HIGHWAY (2017)
RMC 850/A
RMC 850/A

Test MEL
Velocità impatto = 30.31 m/s
Energia cinetica = 8644 kJ       Blocco usato per il test MEL
Altezza nominale = 6.75 m                18,815 kg
Altezza residua = 3.89 m (58% hn)
Esperienze
Foglianise (BN) - 2016-2017
Fattori che influenzano le prestazioni

 Fattori che influiscono sulle
  prestazioni della barriera:
  POSIZONE DELL’IMPATTO

 In realtà le probabilità che il
  masso possa impattare la
campata in posizione centrale
       sono molto basse
Fattori che influenzano le prestazioni

     3,000 kJ – Bolzano (Ita)

                                                                       Elevato stress
                                                     Elevato stress

                                         Ridotto stress

                                                                                       h

Se le fondazioni non sono disposte sullo stesso livello, lo stress della barriera risulta essere
elevato e la resistenza della struttura diminuisce
Fattori che influenzano le prestazioni

Se la barriera non ha un andamento rettilineo in pianta….

     … l’altezza residua potrebbe essere inferiore e l’allungamento
                       potrebbe essere maggiore

                                                                          2,000 kJ – Bolzano (Ita)

       …… i montanti potrebbero essere soggetti ad un momento
                       rotazionale verso monte                             2,000 kJ – Trento (Ita)
Fattori che influenzano le prestazioni

          Variazione della forze di compressione alla base del montante
               in funzione dell’inclinazione dei controventi di monte

                                                                               Compressione
                                                                      
                           Compressione
             

                                                                           inferiore: NO

                                                       Compressione
                                               
    Standard  : OK
   Corretta posizione
degli ancoraggi di monte

                                                             leggermente maggiore: OK
Fattori che influenzano le prestazioni

        Torsione dello schermo di intercettazione

                                        MONTE

VALLE
Fattori che influenzano le prestazioni

      Esempi di posizionamento di barriere sul pendio

                                                   Controventro di valle
                                                        necessario
 SI

                104

NO                102

                  101

 SI

                      100
Fattori che influenzano le prestazioni

                      Montante condiviso
Soluzione per tratte con variazioni significative di allineamento

                      VISTA FRONTALE DA VALLE
Fattori che influenzano le prestazioni

                  Lunghezza delle barriere

                          180 m
      SI

                            50 m
            80 m                              70 m
MEGLIO!

            30 m
     SI!

           10 m
     NO               A volte è necessario!
Fattori che influenzano le prestazioni

                  Sovrapposizione tra tratte contigue

             OV                        La sovrapoosizione dipende principalmente
                                       dalla distanza tra le due tratte:

                                      OV = 1/2 campata + d tan 

                                 = 15° per peniddi regolari, blocchi arrotondati
                                   = 35° per pendii irregolari, blocchi tabulari
    d

            1/2 post spacing
Progettazione

               PROGETTAZIONE
I crash test sulla barriera sono delle prove indicative
   perché sono sviluppate in particolari condizioni.

  Non è dunque descritto il comportamento della
          barriera in tutte le condizioni.

 IL PROGETTO E’ QUINDI BASATO SU UN
       APPROCCIO STATISTICO
Progettazione – SIMULAZIONI DI CADUTA MASSI

LE SIMULAZIONI VENGONO
REALIZZATE CON DEI                                Topographic
SOTWARE NUMERICI                                  section with
                                                  the rock
                                                  trajectories
I quesiti da porsi sono:

Qual’è la miglior posizione
della barriera?

Qual’è la distribuzione
statistica della velocità e
dell’altezza di impatto in
quel punto?
Progettazione

                          POSIZIONAMENTO

                                             SUOLO

                                               MURO
                                                     SUOLO

                                                      MASSO

                                                              SUOLO
                                                                        STRADA

      Dovrebbe essere scelta la
     morfologia più favorevole:           Le barriere paramassi dovranno
   Le barriere sono meno efficaci         essere installate a più di 10 m da
quando realizzate in fossati oppure            strade e infrastrutture.
alla base di pendii rocciosi verticali.
Progettazione – SCELTA DELLA BARRIERA

          Dalle simulazioni si definiscono VELOCITA’ E
                  ALTEZZA delle traiettorie

       CUMULATIVE PROBABILISTIC CURVE

100%
                                        Posizione della barriera
95%

 0%

           velocità             v95
DIMENSIONAMENTO DELLA BARRIERA PARAMASSI
     IN ACCORDO ALLA NORMA UNI 11211-4

         UNI 11211-4: Gennaio 2012
     Opere di difesa dalla caduta massi
   Parte 4: Progetto definitivo ed esecutivo
Energia di progetto (UNI 11211-4: 2012):
   L’ Energia sollecitante di progetto (Esd) è definita con la formulazione classica
           dell’energia cinetica, moltiplicata per un fattore di sicurezza (E):

                                       Esd >= (½ md vd2 ) R
R = fattore di sicurezza legato al rischio per la vita umana:
     = 1.00 modeste conseguenze economiche e danni facilmenti riparabili
     = 1.05 rilevanti conseguenze economiche, ma danni facilmente riparabili
     = 1.10 rilevanti conseguenze economiche e danni difficilmente riparabili
     = 1.20 rilevanti conseguenze economiche ed estesi danni non riparabili
     = altro valore, derivante da analisi di rischio ad hoc

                                                  scuola
Massa Blocco (UNI 11211-4: 2012):
   La massa del blocco di progetto (md) è definita come il prodotto del volume del
    blocco di progetto (Volb) per il peso specifico della roccia (), moltiplicato per un
                              coefficiente di sicurezza (M):
                             md = (Volb  M = (Volb ) ( VolF1 )
                                                                               3

                                                                           3        3
 = fattore di sicurezza legato alla valutazione della massa

    per unità di volume della roccia = 1.00 (generalmente)           2                  1

VolF1 = fattore di sicurezza legato alla precisione del rilievo
     del volume del blocco di progetto:
     = 1.02 per rilievi accurati della parete (fotogrammetria,
     rilievi geomeccanici, ecc.)
     = 1.10 in assenza di rilievi legati al progetto.
Velocità (UNI 11211-4: 2012):
La velocità di progetto dei blocchi (vd) è definita come la velocità in corrispondenza
   del punto di impatto con l’opera corrispondente al frattile del 95% delle velocità
             calcolate (vt) moltiplicata per il coefficiente di sicurezza (F):

                    vd = v95 F = V95 (Tr Dp )
Tr = fattore di sicurezza che dipende
     dall’affidabilità delle simulazioni:
     = 1.02 se il coeff. di restituzione è definito con
     back analysis
     = 1.10 se il coeff. di restituzione è derivante
     dalle sole info bibliografiche

Dp = fattore di sicurezza dovuto alla precisione
     del rilievo topografico:
     = 1.02 se il pendio è discretizzato mediante
     un buon rilievo topografico
     = 1.10 se il pendio è discretizzato con media-
     bassa precisione
Livello energetico di progetto (UNI – ETAG)

Il progetto di una barriera allo Stato limite ultimo significa riferire il progetto al MEL
(Maximum Energy Level dei crash test)
-   Deve essere utilizzata la capacità massima della barriera
-   Si prevedono impatti singoli
-   Sono possibili e convenienti frequenti ispezioni e lavori di manutenzioni in sito
-   Esistono problemi di costi

Il progetto della barriera allo Stato limite di servizio significa riferire il progetto
al SEL (Service Energy Level = 1/3 MEL)  PER IMPATTI MULTIPLI
-   Non sono ammessi danni significativi alla barriera
-   Si prevedono impatti multipli dei massi
-   Sono difficili da fare frequenti ispezioni e lavori di manutenzione in sito
-   Non ci sono problemi di costo
Verifica dell’Energia (UNI 11211-4)
              L’ Energia sollecitante di progetto (Esd) deve risultare minore
      dell’energia dissipabile dalla barriera fattorizzata per un fattore di sicurezza (E):
                                            Esd < Ebarriera / E
E = fattore di sicurezza legato al livello energetico di progetto scelto:
     = 1.00 nel caso di approccio al SEL
     = 1.20 nel caso di approccio al MEL

Nota Bene:
Se per motivi morfologici è necessario installare una barriera con meno di 3 campate:
    = 1.00 nel caso di approccio al SEL
    = 1.20 nel caso di approccio al MEL, e ricorrere a 2 stendimenti paralleli
    = 2.00 nel caso di approccio al MEL
Verifica dell’altezza di intercettazione
                              fmin

                       hTOT

Valutazione dell’altezza della barriera

   hTOT ≥ hd + fmin                           dove:   hd ≥ h95 + Rb b

   hTOT altezza nominale della barriera in accordo con ETAG 027
   hd altezza di progetto delle traiettorie
   fmin franco di sicurezza, zona che non deve essere impattata (min. 50 cm)
   h95 altezza derivante dalle simulazioni di caduta massi al 95° percentile
   Rb raggio medio del blocco
   b coefficiente di sicurezza sul raggio del blocco, generalmente 1.5
Verifica della deformazione (UNI 11211-4)
         Valutazione della deformazione della barriera

                              dArresto ≥ dbarriera d
d = coefficiente di sicurezza sulla deformazione della barriera:
   = 1.30 se è stato utilizzato l’approccio al MEL
   = 1.50 con l’approccio al MEL e le campate di estremità sono comprese nell’area
   delle possibili traiettorie OPPURE la barriera ha meno di 3 campate
   = 1.00 se è stato utilizzato l’approccio al SEL
Performance

Barriere installate vicino alle infrastrutture da proteggere
Progettazione delle fondazioni

Le forze agenti sulle funi principali del kit sono misurate durante l’impatto per mezzo di
 celle di carico installate direttamente sulle fondazioni e/o sulle stesse funi principali
Progettazione delle fondazioni
Progettazione delle fondazioni

   Le fondazioni delle barriere
 dovrebbero essere progettate
 considerando le forze misurate
durante il test MEL, anche se la
barriera è stata progettatata allo
  Stato Limite di Servizio (SEL)
C.I.T. ancoraggi in doppia fune spiroidale
Esperienze

                     11 Maggio 2010

Un blocco di roccia di circa 8 m3 (2.3 x 1.75 x 2.0 m) invade la
carreggiata Nord dell’Autostrada A3 (SA-RC) al km 425+110
Esperienze
                             Nicchia di distacco
       Nicchia di distacco

Massi nelle adiacenze di
abitazione confinante con
le pertinenze autostradali
Esperienze

  Nicchia di distacco (Località Piani di Bova)

Volume interessato dal crollo: circa 1200 m3
Esperienze

Accumulo detritico a valle della
nicchia.
Solo pochi massi hanno continuato
la corsa verso l’autostrada.
Il detrito è in condizioni di relativo
equilibrio e solo nel tempo subirà
assestamenti.
Esperienze

Soluzione:
1) Rivestimento semplice con
   pannelli in fune sulla nicchia di
   distacco, finalizzato a rallentare
   la caduta di una grande massa.
2) Strutture di difesa temporanea
   in Autostrada: posizionamento
   container + riempimento di in
   terra
3) Doppio allineamento di barriere
   paramassi:
    1a di sacrificio,
    2a di arresto.
Esperienze

  I crolli di inizio 2011 – gennaio/febbraio 2011
       Panorama della vasta superficie di crollo e dettagli.
Sul detrito si osservano lembi di pannelli di rete in fune strappati.
Esperienze

I crolli di inizio 2011 – gennaio/febbraio 2011
Esperienze

I crolli di inizio 2011 – gennaio/febbraio 2011

                                          Massi
                                          inviluppati nei
                                          pannelli di rete
                                          in fune HEA
Esperienze

I crolli di inizio 2011 – gennaio/febbraio 2011

                               Stato della barriera
                               paramassi superiore.
                               Quasi tutti i sistemi di
                               dissipazione sono stati
                               sollecitati
Esperienze

I crolli di inizio 2011 – gennaio/febbraio 2011
                           Montante divelto dall’impatto di
                           molteplici massi, per un volume totale
                           stimato in 50 – 70 m3

                           Il montante è lungo circa 6.5 m
Esperienze

Secondo crollo
Impatti multipli
sulla barriera
Esperienze

La barriera di valle, nonostante
l’impatto di un grande masso, richiede
bassissima manutenzione
Esperienze

La piastra di base è sprofondata nel terreno a causa
dell’elevata compressione
Esperienze

Sprofondamento della
piastra di base (circa 0,3 m)
e flessione delle barre di
ancoraggio
Manutenzione

                                  MANUTENZIONE

                                           La Barriera impattata       Particolare degli elementi dissipatori

La Barriera da 5000 kJ è stata impattata da
un masso di circa 1,5 m3, per cui è stato
richiesto un intervento di manutenzione.

La barriera impattata, Pietracamela (TE), ott. 2009 -archivio fotografico Officine Maccaferri S.p.a-
Manutenzione

                   La Barriera a seguito di manutenzione

   La particolare struttura della Barriera OM CTR 50/07/A ha
consentito un intervento di manutenzione rapido ed economico:
                    • solo 4 dissipatori
          • solo 2 controventi sono stati sostituiti
Il lavoro delle reti
                                                Peso
                                                Deformazione e resistenza della rete (resistenza a
    Principali proprietà                        trazione)
    delle reti                                  Deformazione e resistenza perpendicolare al piano
                                                della rete (resistenza a punzonamento)

La UNI 11437:2012 è una pietra miliare.
Impone nuovi passi al progettista:

•   Confronto sulla base di prove omogenee è
    possibile
•   La deformabilità della rete non è
    trascurabile (la più alta resistenza è
    trascurabile se la deformabilità è troppo
    elevata)

Inizio della progettazione
                                                A stiff mesh minimizes the bulging !!!
Il lavoro delle reti
Resistenza a trazione
Sono ammesse due procedure

 1) Con contrazione laterale impedita   2) Con contrazione laterale libera
    (tutti i tipi di rete)                 (reti in filo)
La ricerca OM

La prova fornisce indicazioni sul comportamento delle reti nelle più frequenti
situazioni e consente il giusto approccio al calcolo delle reti chiodate.
La ricerca OM

La prova fornisce indicazioni sul comportamento delle reti nelle più frequenti
situazioni e consente il giusto approccio al calcolo delle reti chiodate.
La ricerca OM

La prova fornisce indicazioni sul comportamento delle reti nelle più frequenti
situazioni e consente il giusto approccio al calcolo delle reti chiodate.
Il lavoro delle reti
                      Prova di punzonamento
Punch force

              Displacement

                Assestamento del tessuto      UNI 11437 richiede il grafico forza
                                              VS deformazione che tipicamente è
                Resistenza del tessuto        diviso in due tratti
Disposizioni vigenti a livello Nazionale

                        D.M. 14 Gennaio 2008 (NTC 2008)
    •   Reti metalliche per il rivestimento e la protezione di pendii e/o versanti in
        roccia si configurano come prodotti di tipo C) ai sensi dell’art. 11 delle NTC
        2008, e rientrano quindi tra quei prodotti e sistemi costruttivi per i quali
        non esiste una Norma Armonizzata, che descriva i requisiti e le procedure
        per l’ottenimento della marcatura CE e neppure sussiste una procedura di
        qualifica direttamente descritta all’interno delle NTC 2008.

                    CERTIFICAZIONE PER PRODOTTI TIPO C)
I prodotti ad uso strutturale devono essere corredati da:
‐       marcatura CE, tramite procedura europea di ETA (Valutazione Tecnica
        Europea)
oppure in alternativa
‐       Certificato di Idoneità Tecnica (CIT) emesso dal Servizio Tecnico Centrale del
        Consiglio Superiore dei LL.PP. sulla base di specifiche Linee Guida
Disposizioni vigenti a livello Nazionale
Disposizioni vigenti a livello Nazionale

                         OBBLIGHI DEL PRODUTTORE
I produttori sono obbligati a qualificare i propri materiali ed esibire una
Dichiarazione di prestazione (DOP) e il relativo Certificato CE, rilasciate sulla base
di un ETA, oppure il Certificato di Idoneità Tecnica rilasciato dal Servizio Tecnico
Centrale.

                              OBBLIGHI DELLA D.L.
E’ onere del direttore dei lavori, in fase di accettazione in cantiere, la verifica della
prescritta documentazione di qualificazione; in particolare non potranno essere
impiegati nelle opere prodotti non corredati della documentazione relativa alla
qualificazione dei materiali
Disposizioni vigenti a livello Nazionale
SOLUZIONI

                  Interventi corticali con reti metalliche

                                                         Rafforzamento corticale
Rivestimento corticale

                                                                           72
Progettazione interventi con reti metalliche

MACRO 2

                       MACRO 1
Tipologie di Rete
                                                e Applicazioni

         LA RETE A DOPPIA TORSIONE
Rete esagonale a Doppia
 Torsione del tipo 8x10
        rivestita in:
  - Galmac (Zn+5%Al)
     - Galmac + PVC

                          •   Caduta di piccoli blocchi
                              ( < 30 cm);
                          •   Colate di detriti di piccola
                              entità;
                          •   Erosione localizzata.
Esperienze
Esperienze
Reti chiodate: pratica

    Reticoli in fune

     Contour stress on the mesh with nail

Il reticolo in fune determina i seguenti vantaggi:
•     Riduce la deformazione della membrana.
•     Riduce lo stress in corrispondenza della piastra
La fune coopera bene se intessuta nella rete. Steelgrid risolve il problema
Tipologie di Rete
                                                             e Applicazioni

                       STEELGRID HR
Rete DT con funi in acciaio verticali   Resistenza a
        distanziate tra loro              trazione
   di 30 cm, 50 cm o 100 cm              > 170 kN/m

                                    Controllo della caduta di blocchi di
                                    dimensioni significativi (vol. ≈ 1.0 m3)
                                                e di detriti.
Esperienze

             Quebec, Canada
Protezione di un generatore a Dam Manic 2
Esperienze

Montelapiano (CH)
 Steelgrid HR30
Esperienze

SR 45 – Verres (Valle D’Aosta)
       Steelgrid HR50
Esperienze

SR 45 – Verres (Valle D’Aosta)
       Steelgrid HR50
Esperienze

Frauenberg (Germany)
   Steelgrid HR30
Esperienze

Frauenberg (Germany)
   Steelgrid HR30
Esperienze

Frauenberg (Germany)
   Steelgrid HR30
Tipologie di Rete
                      e Applicazioni

Steelgrid HR PVC
  (30, 50, 100)
Esperienze
Esperienze
Tipologie di Rete
                                                   e Applicazioni

                        IL PANNELLO HEA
   Pannello in funi legate con uno
            speciale nodo.
Diametri più frequenti di 8 e 10 mm.
   Maglie romboidali 250x250 mm,
    300x300 mm e 400x400 mm

                                       Caduta di grandi blocchi
                                       (dell'ordine di metri cubi)
Tipologie di Rete
                                           e Applicazioni

Prova di sfilamento        Prova di strappo

     10,3 kN                  24,4 kN
 Le perfomance del pannello in fune HEA sno
strettamente legate al comportamento del nodo
Esperienze
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

            Stefano Cardinali
              Ufficio Tecnico
         Officine Maccaferri Italia
      s.cardinali@it.maccaferri.com
            Tel. 051 6436 106
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