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Lewis Carroll
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Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson
(Daresbury, 27 gennaio 1832 – Guildford, 14 gennaio 1898), è
stato uno scrittore, matematico, fotografo, logico e prete anglicano
britannico dell'età vittoriana. È celebre soprattutto per i due romanzi
Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo
specchio e quel che Alice vi trovò, opere che sono state apprezzate
da una straordinaria varietà di lettori, dai bambini ai grandi
scienziati e pensatori.

Fra gli autori che hanno citato Alice come fonte d'ispirazione per le
loro opere si possono ricordare James Joyce, Jorge Luis Borges e
John Lennon. In molti paesi del mondo esistono club e società di
estimatori di Carroll, a cui è anche dedicato un importante premio
per la letteratura per ragazzi, il Lewis Carroll Shelf Award.

Indice
Biografia                                                                 Lewis Carroll
   Gioventù
   Carriera accademica
   Fotografia
   Carriera letteraria
   Invenzioni
   Morte
Accuse di pedofilia
Opere
   Opere letterarie
   Opere matematiche
   Epistolari
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia
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Gioventù

Nato a Daresbury, nel borough di Halton (Cheshire), Charles Dodgson proveniva da una famiglia di
ascendenza irlandese, Anglicana e conservatrice, come la maggior parte della borghesia medio-alta
dell'epoca: l'esercito e la chiesa. Il suo bisnonno, anch'egli di nome Charles Dodgson, aveva fatto carriera
fino alla carica di vescovo; suo nonno (ancora Charles) era stato capitano nell'esercito ed era morto in
battaglia nel 1803, lasciando due figli molto piccoli. Il maggiore dei due (l'ennesimo Charles) prese gli
ordini religiosi e andò alla scuola di Westminster e poi alla Christ Church di Oxford, rivelandosi
estremamente dotato in matematica. Nel 1827, tuttavia, rinunciò alla carriera accademica e sposò una
cugina, ritirandosi nell'oscurità di una vita da curato protestante di campagna. Il quarto Charles Dodgson
della discendenza nacque a Daresbury nel Cheshire, terzo di undici fratelli (sette femmine e quattro maschi)
che, cosa rara in quell'epoca, sopravvissero tutti. Quando Charles aveva 11 anni, la famiglia si trasferì nello
Yorkshire del nord, dove rimase per 25 anni.

Parente di Carroll era anche lo storico dell'arte Campbell Dodgson[1].

Il padre di Charles fece una moderata carriera nella Chiesa; pubblicò alcuni sermoni, tradusse Tertulliano,
divenne un arcidiacono della Cattedrale di Ripon, e partecipò (talvolta in modo influente) alle intense
dispute religiose che all'epoca dividevano la chiesa anglicana. Personalmente era incline
all'anglocattolicesimo e ammiratore di John Henry Newman e del movimento di Oxford. Nei primi anni
della sua vita, Charles studiò a casa, con un precettore.

Il registro delle sue letture, conservato dalla famiglia, testimonia quanto il bambino fosse precoce; all'età di
soli sette anni lesse il romanzo allegorico religioso Il pellegrinaggio del cristiano (The Pilgrim's Progress,
1678) di John Bunyan. Si è talvolta sostenuto che fosse mancino e che sia stato costretto a contrastare
questa tendenza, subendone un trauma; ma non vi sono prove documentarie di questo fatto. Si sa invece
che era balbuziente, condizione che a più riprese ebbe effetti significativi sulla sua vita sociale. A dodici
anni Charles fu mandato a studiare presso una scuola privata a Richmond, dove pare si sia trovato a suo
agio. Decisamente meno felice fu alla Rugby School, alla quale passò nel 1845:

          nessuna considerazione potrebbe indurmi a ripetere i miei tre anni ... Posso dire
          onestamente che se fossi stato ... risparmiato dai disturbi notturni, sopportare la durezza
          della vita diurna sarebbe stato, in confronto, un nonnulla

La natura dei "disturbi notturni" a cui Dodgson allude non è nota, ma si è ipotizzato che si tratti di un
delicato riferimento a qualche forma di molestia sessuale. Da un punto di vista scolastico, tuttavia, Charles
primeggiava senza alcuna difficoltà. L'insegnante di matematica, in particolare, tale R. B. Mayor, ebbe a
dire che non aveva mai avuto un allievo così promettente in tutta la sua carriera.

Carriera accademica

Dodgson lasciò la scuola di Rugby nel 1850, iscrivendosi nel gennaio successivo alla vecchia scuola di suo
padre, la Christ Church di Oxford. Vi era entrato da appena due giorni quando ricevette la notizia che sua
madre era morta di "infiammazione del cervello" (forse meningite o un ictus). Qualsiasi fossero i sentimenti
di Dodgson per la morte della madre, non lasciò che lo distraessero dagli studi. Era eccezionalmente dotato,
e ricevette numerosi riconoscimenti formali per i suoi notevoli risultati. La sua carriera accademica, però,
rimase sempre in un curioso equilibrio fra brillanti risultati e annoiata pigrizia.

Gli fu conferita una cattedra in matematica, che tenne per quasi tutta la vita (26 anni); ma è noto che
trovasse l'insegnamento privo di stimoli, e che nelle sue lezioni regnasse l'apatia. A Oxford gli fu anche
diagnosticata una forma di epilessia, problema che all'epoca era un notevole fardello sul piano sociale.
Recentemente, John Hughes, direttore della clinica di epilessia dell'Università dell'Illinois, ha sostenuto che
la diagnosi fatta a Oxford fosse probabilmente sbagliata. Carroll soffriva probabilmente di una forma
emicranica detta emicrania con aura, sindrome dove il dolore emicranico è preceduto da particolari sintomi
neurologici simili per certi versi all'epilessia (perdita parziale del campo visivo, visione di luci a zig zag).
Molti sostengono che questa sintomatologia abbia ispirato alcuni elementi delle sue opere.

Fotografia

Nel 1856, Dodgson iniziò a interessarsi alla neonata arte della
fotografia, alla quale fu introdotto dapprima da uno zio, e più tardi
da Reginald Southey (un amico alla Oxford) e il famoso pioniere
della fotografia Oscar Rejlander. La fotografia si rivelò uno
strumento ideale per esprimere la sua filosofia personale, centrata
sull'idea della divinità di ciò che Dodgson chiamava "bellezza":
uno stato di grazia, di perfezione morale, estetica e fisica. Dodgson
trovava questa bellezza nel teatro, nella poesia, nelle formule
matematiche e soprattutto nella figura umana. In seguito, giunse a
identificare questa idea di bellezza con il recupero dell'innocenza
perduta dell'Eden. Come ebbe a notare il suo biografo Morton
Cohen, con questa visione decisamente poco vittoriana Dodgson
"rifiutava il principio calvinista del peccato originale, sostituendolo
con il concetto opposto di divinità innata".

La visione artistica e filosofica di Dodgson domina il suo approccio
alla fotografia. Dal saggio Lewis Carroll, Photographer di Roger
                                                                          Alice Liddell ritratta da Lewis Carroll,
Taylor (2002), che contiene tutte le foto di Dodgson ancora in
                                                                          1858
nostro possesso, risulta che oltre la metà dei suoi lavori erano ritratti
di bambine. La maggior parte delle ragazze ritratte scrivevano il
proprio nome in un angolo della stampa, per cui i loro nomi sono quasi tutti noti. La sua modella preferita
era Alexandra Kitchin ("Xie"); Dodgson la ritrasse circa cinquanta volte fra i 5 e i 16 anni. Nel 1880 cercò
di ottenere il permesso di fotografare la sedicenne Xie in costume da bagno, senza riuscirvi.

Si pensa che Dodgson abbia distrutto, o restituito alle famiglie, le fotografie di nudo; tuttavia, almeno sei
stampe son sopravvissute e quattro di esse sono state date alle stampe. Il fatto che Dodgson fotografasse o
disegnasse ragazzine nude ha contribuito alla tesi che fosse un pedofilo (vedi sotto). Uno degli obiettivi
evidenti della fotografia di Dodgson è quello di liberarsi del pesante fardello della simbologia vittoriana,
ritraendo le sue giovani modelle più come fate, libere creature dei boschi, che come beneducate damigelle
della buona società inglese.

Dodgson utilizzò la fotografia anche per introdursi nei circoli sociali più esclusivi. Fece ritratti per
personaggi di spicco del suo tempo come John Everett Millais, Ellen Terry, Dante Gabriel Rossetti, Julia
Margaret Cameron e Alfred Tennyson. Si dedicò anche a qualche paesaggio e qualche studio di anatomia.
Smise improvvisamente di fotografare nel 1880, dopo 24 anni di attività e oltre 3000 foto. Meno di un terzo
di queste immagini sono sopravvissute; alcune sono state deliberatamente distrutte dallo stesso autore. È
andato perduto anche il diario in cui Dodgson annotava minuziosamente le condizioni in cui aveva
realizzato ciascuno scatto.

Dimenticato dal 1920 al 1960 a causa dell'avvento del modernismo, Carroll/Dodgson viene oggi
considerato uno dei più grandi fotografi dell'epoca vittoriana, e certamente uno di quelli che ha
maggiormente influito sulla fotografia artistica moderna. Circa 1,80 m, magro, aveva i capelli ricci e gli
occhi azzurri. A diciassette anni ebbe un attacco insolitamente tardivo di pertosse che compromise l'udito
del suo orecchio destro e probabilmente contribuì ai problemi al sistema respiratorio che lo afflissero per
tutta la vita. Inoltre, portò sempre con sé quella che chiamava la sua "esitazione", una forma di balbuzie.
La balbuzie è stata oggetto di numerose speculazioni. Una componente importante dei miti su Lewis
Carroll è la teoria secondo cui egli balbettava in presenza di adulti, mentre con i bambini si sentiva libero e
parlava fluentemente. Non vi è alcuna prova che ciò sia vero; al contrario, ci sono testimonianze di bambini
che sentirono balbettare Dodgson e di adulti che, pur frequentandolo, non si accorsero mai di questa sua
caratteristica peculiare. La balbuzie aveva probabilmente un proprio corso di alti e bassi, ma non pare che vi
fosse alcun particolare legame con la situazione sociale in cui Dodgson si trovava. In generale, sembra che
Carroll fosse più consapevole e preoccupato della propria balbuzie di quanto lo fossero le persone che
incontrava; in ogni caso, riuscì sempre a impedire che le sue preoccupazioni al riguardo (talvolta ossessioni)
oscurassero le qualità che lo rendevano tanto popolare in società.

Dodgson era certamente una persona socievole e cercava l'attenzione e l'ammirazione del prossimo. In
un'epoca in cui la capacità di cantare e persino recitare erano requisiti importanti in società, si trovava
discretamente a suo agio. Cantava abbastanza bene e non aveva paura di esibirsi in pubblico. Era bravo a
raccontare storie ed era noto per la sua abilità nell'intrattenere con arguti indovinelli e sciarade. Era anche
socialmente ambizioso e voleva a tutti i costi fare qualcosa per cui essere ricordato, inizialmente come
scrittore o come pittore. La fotografia fu forse, per lo meno al principio, un ripiego rispetto alla pittura, nella
quale Dodgson pensava di non essere dotato a sufficienza.

Nel periodo che intercorse fra le sue prime pubblicazioni e il successo di Alice, Dodgson mosse qualche
passo nel circolo dei preraffaelliti. Nel 1857 divenne buon amico di John Ruskin e Dante Gabriel Rossetti,
e conobbe anche William Holman Hunt, John Everett Millais e Arthur Hughes. Fu in questo circolo che
conobbe anche lo scrittore di fiabe George MacDonald. In seguito, sarebbe stato l'entusiasmo delle figlie di
MacDonald per Alice a convincere Dodgson a tentarne la pubblicazione. Nonostante la sua vita fosse
focalizzata sulla dimensione sociale, Dodgson coltivava una ricca vita spirituale interiore, che emerge solo
sporadicamente anche nei suoi scritti. Commentando una canzone che compariva nel romanzo Alton Locke
di Charles Kingsley ebbe a dire:

      «È una bellissima canzone ... Ricordo di averla sentita cantare ad Albrighton: mi chiedo
      se alcuno dei presenti sia entrato nello spirito di Alton Locke. Non credo. Penso che il
      carattere delle persone che incontro sia nella maggior parte dei casi quello di un
      raffinato animale ... Come sono pochi quelli che sembrano occuparsi di ciò che
      realmente conta nella vita.»

Carriera letteraria

Fra il 1854 e il 1856 Dodgson iniziò a pubblicare poesie e racconti su riviste a tiratura nazionale come The
Comic Times e The Train, e su giornali locali come la Whitby Gazette o lo Oxford Critic. In genere, si
trattava di lavori comici, talvolta satirici. La sua ambizione andava molto al di là di questi risultati; nel luglio
1855 scrisse "non credo di aver ancora scritto alcunché degno di una vera pubblicazione (ed escludo quindi
la Whitby Gazette o l'Oxonian Advertiser), ma non dispero di poterci riuscire in futuro."

Diversi anni prima di Alice iniziò a pensare come realizzare libri per bambini che potessero vendere bene;
fra i suoi progetti comparivano libri di Natale e manuali pratici per la costruzione di marionette. Nel 1856
pubblicò con lo pseudonimo "Lewis Carroll" una poesia romantica non particolarmente originale dal titolo
Solitude, pubblicata su The Train. Il nome Lewis Carroll era una deformazione giocosa del suo vero nome:
Lewis è infatti la versione inglese di Ludovicus, da cui deriva Lutwidge; Carroll è l'anglicizzazione di
Carolus, il latino per Charles.
Nello stesso anno giunse alla Christ Church un
nuovo rettore, Henry Liddell. Dodgson divenne
ottimo amico di famiglia di Liddell e in particolare
della signora e dei figli. Con le tre figlie Ina, Alice e
Edith era solito fare giri in barca e pic-nic, arrivando
fino a Godstow e Nuneham. Fu durante una di
queste gite, nel 1862, che Dodgson inventò le linee
generali di una storia fantastica per divertire le tre
bambine. Alice Liddell lo pregò di metterla per
iscritto. Ne nacque un manoscritto intitolato Alice's
Adventures Under Ground ("Le avventure di Alice
sotto la terra"), che si trova oggi nella British Library     Le rovine del Convento di Godstow.
(sebbene sia naturale ritenere che la Alice del titolo
sia Alice Liddell, pare che ciò sia stato smentito da
Dodgson).

In seguito Dodgson si decise a sottoporre il libro all'editore MacMillan, che lo apprezzò molto. Furono
necessarie diverse revisioni (fra i titoli alternativi che furono considerati ci sono Alice Among the Fairies,
"Alice tra le fate" e Alice's Golden Hour, "L'ora dorata di Alice"), finché nel 1865 vide finalmente la luce
Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice's Adventures in Wonderland), firmato da "Lewis
Carroll" (lo pseudonimo usato nove anni prima per Solitude), con illustrazioni di John Tenniel. Il libro ebbe
un successo immediato e travolgente, e "Lewis Carroll" divenne presto un amatissimo e famosissimo
personaggio pubblico, quasi un alter ego che conduceva una vita propria, parallela a quella di Dodgson.

Al nome "Lewis Carroll" vennero associati gradualmente una serie di miti, incentrati sull'idea che si
trattasse di un personaggio bizzarro, quasi venuto da un mondo fatato fatto di bambine e magia. Dodgson
continuò a insegnare (fino al 1881) e rimase alla Christ Church fino alla morte, conducendo la sua solita
vita; ma Carroll continuò a scrivere. Nel 1872 pubblicò Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò
(Through the Looking-Glass and what Alice Found There); nel 1876 La caccia allo Snark (The Hunting of
the Snark), un breve poema epico nonsense dedicato a un'altra bambina, Gertrude Chataway; nel 1889 e
nel 1893 i due volumi del suo ultimo romanzo, Sylvie e Bruno (Sylvie and Bruno). Produzione meno nota
è, certamente, quella che riguarda la sua passione per la logica e per la matematica.

Con il suo vero nome fece pubblicare una serie di trattati di logica di cui si ricordano, tra gli altri, Euclide e i
suoi rivali moderni (1879), Il gioco della logica (1887), Che cosa disse la tartaruga ad Achille (1894) e La
logica simbolica, pubblicato nel 1894. Carroll è soprattutto ricordato per la scoperta di un regresso, noto
come Regresso di Bolzano-Carroll (fu scoperto indipendentemente da Bolzano, in una forma leggermente
diversa, alcuni decenni prima). Tale regresso concerne la possibilità di attribuire alle inferenze un valore
giustificativo sulla verità delle conclusioni quando, tra le condizioni alle quali deve sottostare un soggetto
logico P (una persona che miri a ragionamenti corretti o una sorta di macchina di Turing) per essere
giustificato dall'inferenza, rientri la conoscenza da parte di P della validità dell'inferenza stessa.

Invenzioni

L'intelligenza fuori dal comune di Dodgson è dimostrata anche da alcune sue invenzioni. Nel 1891 creò un
sistema di scrittura detto nyctografia che consentiva di scrivere al buio, usando un codice di segni su una
griglia rettangolare dotata di buchi quadrati. Inventò anche un gioco di carta e matita, il word ladder (la
"scala delle parole"). Sebbene pochissimi conoscano l'inventore e l'origine di questo gioco, esso è piuttosto
diffuso in tutto il mondo.
Morte

Cinque anni dopo la pubblicazione di Sylvie e Bruno, Carroll morì di bronchite a Guildford, nel Surrey, nel
1898 e fu tumulato nel cimitero della stessa cittadina.

Accuse di pedofilia
La passione di Dodgson per le ragazze e le bambine (e in particolare per Alice Liddell), la sua collezione di
foto di bambine di Oscar Gustave Rejlander, le foto che lo stesso Dodgson scattò e altri elementi della sua
biografia hanno da lungo tempo portato alla nascita di teorie sulla sua presunta pedofilia, sebbene
pochissimi siano arrivati a suggerire che Dodgson abbia mai oltrepassato i confini dell'amore platonico per
le sue giovani amiche.[2]

L'argomento è controverso. Tra l'altro, le fotografie di bambini nudi non erano rare all'epoca; altri fotografi
vittoriani che si sono cimentati in questo tipo di opere sono per esempio, oltre al sopracitato Rejlander,
anche Julia Margaret Cameron e Francis Meadow Sutcliffe. Il cosiddetto "mito di Carroll" (e di Carroll
come pedofilo) iniziò, secondo le ricerche condotte da Karoline Leach, con alcune affermazioni che si
trovavano nel saggio The Life of Lewis Carroll di Langford Reed (1932). Senza alludere in effetti alla
pedofilia, Reed osservò che le amicizie di Carroll con le ragazze terminavano quando queste
raggiungevano la pubertà.

Al tempo stesso, al "mito di Carroll" si aggiunse l'idea che Dodgson non avesse una reale "vita adulta" e
che si trovasse a suo agio solo in un mondo mentale infantile. Quest'ultimo elemento venne in seguito dato
quasi per scontato, e il dibattito si concentrò sul fatto se l'ossessione di Carroll per le bambine fosse
innocente o morbosa. Morton Cohen, nel suo Lewis Carroll, a Biography (1995), scrive:

      «Non possiamo sapere fino a che punto la preferenza di Charles per i bambini nei
      disegni e nelle fotografie nasconda un desiderio sessuale. Lui stesso sostenne che tale
      preferenza aveva motivi strettamente estetici. Ma dato il suo attaccamento emotivo ai
      bambini e il suo apprezzamento estetico per le loro forme, l'affermazione che il suo
      interesse fosse strettamente estetico è ingenua. Probabilmente sentiva più di quanto
      volesse ammettere, anche a sé stesso. Certamente, cercò sempre di avere un altro
      adulto presente quando soggetti prepubescenti posavano per lui.»

Secondo Cohen, Dodgson chiedeva sempre alle madri delle bambine di essere presenti quando si accingeva
a ritrarre le loro figlie, sebbene anche in questo caso possa porsi il dubbio se questa scelta non fosse un atto
di autodisciplina. Quello che anche secondo Cohen è certo è che Dodgson, in qualche modo, ispirava
fiducia alle famiglie. L'unico caso noto di attrito fra lui e i genitori delle bambine è quello che avvenne nel
1879, ovvero una "improvvisa rottura dell'amicizia" di Dodgson con la famiglia Mayhew dopo che questi
gli ebbero rifiutato il permesso di fotografare nude le loro tre figlie maggiori (6, 11 e 13 anni).

Più recentemente, nel libro In the Shadow of the Dreamchild (1999), Karoline Leach sostiene che il
sospetto di pedofilia nei confronti di Carroll sia la conseguenza di una errata interpretazione della morale
vittoriana e dei rapporti dell'autore con gli adulti. La Leach porta, tra l'altro, numerose prove che Dodgson
abbia avuto molte relazioni con donne adulte, sia sposate sia nubili, come Catherine Lloyd, Constance
Burch, Edith Shute e Gertrude Thomson. Il libro della Leach è stato attaccato da molti recensori, tra cui
Donald Rackin; molti altri autori, tuttavia, lo considerano un progresso importante nella comprensione della
biografia di Carroll.
Opere

Opere letterarie
   La Guida di Bragia, a Ballad Opera for the Marionette Theatre, 1850 circa.
   Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice's Adventures in Wonderland,
   1865)[3]
   Phantasmagoria, 1869
   Alice's Adventures under Ground (stampato solo nel 1886)[4]
   Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò (Through the Looking Glass and What Alice
   Found There, 1871)
   La caccia allo Snark (The Hunting of the Snark, 1876)
   Doublets (1879)
   Rhyme? And Reason?, 1883
   Una storia ingarbugliata (A Tangled Tale, 1885), Roma, Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini,
   1969
   Sylvie e Bruno, 1889
   Sylvie and Bruno concluded, 1893
   Pillow Problems, 1893
   What the Tortoise Said to Achilles, 1895
   Three Sunsets and Other Problems, 1898
   The Manlet, 1903
   Ho una fata accanto, trad. Francesca Cosi e Alessandra Repossi, Motta Jr, 2014, ISBN 88-
   8279-406-7. [raccolta di poesie]

Opere matematiche
   Euclide e i suoi rivali moderni (Euclid and his Modern Rivals, 1879)
   Il gioco della logica, (The Game of Logic, 1886), Roma, Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini,
   1969
   La logica simbolica (1894, stampato solo nel 1977)

Epistolari
   Cara Alice... Lettere di Charles Lutwidge Dodgson (The Letters of Lewis Carroll, 1979),
   Edizione italiana a cura di Masolino D'Amico, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, 1985,
   ISBN 88-06-58636-X.

Note
1. ^ Dodgson, Campbell, su arthistorians.info. URL consultato l'8 giugno 2019 (archiviato dall'url originale
   il 28 aprile 2019).
2. ^ Enrica Passalacqua, Dodgson in Wonderland., su fornofilia.it, Fornofilia e Filatelia, 12
   dicembre 2013. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2014).
3. ^ PDF a colori di Alice's Adventures in Wonderland (http://www.gasl.org/refbib/Carroll__Won
   derland.pdf)
4. ^ Il manoscritto originale di Alice's Adventures under Ground sfogliabile in tecnologica
   Macromedia Flash (https://www.bl.uk/onlinegallery/ttp/ttpbooks.html)

Bibliografia
  (EN) Stuart Dodgson Collingwood, The Life and Letters of Lewis Carroll (https://www.gutenb
  erg.org/etext/11483), 1898
  (EN) The Annotated Alice, a cura di Martin Gardner, New York 1960, 1990, 1999 (trad.
  Masolino D'Amico, Milano 1971).
  Guido Almansi, Le bambine di Carroll, Franco Maria Ricci, Parma 1974 (foto e lettere di
  Lewis Carroll)
  Laura Draghi Salvadori, Lewis Carrol, Le Monnier, Firenze 1968
  Gilles Deleuze, Logica del senso (1969), trad. Feltrinelli, Milano 1975
  Jean Gattégno, Lewis Carroll. Vita e arte del "doppio" di Charles Lutwidge Dodgson (1970),
  trad. Bompiani, Milano 1980
  (EN) Aspects of Alice: Lewis Carroll's Dreamchild as seen through the Critics' Looking-
  Glass, 1865-1971, a cura di Robert Phillips, New York 1971, London 1972.
  (EN) Francis Huxley, The Raven and the Writing Desk, Harper & Row, New York 1976
  Derek Hudson, Lewis Carroll (1977), trad. Editori Riuniti, Roma 1981
  Lewis Carroll fotografo vittoriano, a cura di Helmut Gernsheim, F. M. Ricci, Milano 1980
  (EN) Lewis Carroll: A Celebration, a cura di Edward Guiliano, Random House, New York
  1982
  Masolino D'Amico, Lewis Carroll attraverso lo specchio, Studio Tesi, Pordenone 1990
  Giovanni Pizzati, "An endless procession of people in masquerade". Figure piane in Alice in
  Wonderland, Ghiani, Cagliari 1993
  (EN) Jackie Wullschläger, Inventing Wonderland, Free Press, New York 1995
  (EN) Morten Norton Cohen, Lewis Carroll: A Biography, Macmillan e Knopf, London e New
  York 1995
  Lewis Carroll in immagini e parole, a cura di Marco Amendolara, con uno scritto di Virginia
  Woolf, Ripostes, Salerno 1997
  Karoline Leach, Lewis Carroll. La vera storia del papà di Alice (1999), trad. Castelvecchi,
  Roma 2010
  (EN) Roger Taylor e Edward Wakeling, Lewis Carroll, Photographer, Princeton University
  Press, Oxford 2002
  (EN) Dreaming in Pictures: The Photography of Lewis Carroll, a cura di Douglas R. Nickel,
  Yale University Press, New Haven 2004
  Lewis Carroll, a cura di Colin Ford, Contrasto due, Roma 2009
  Simonetta Agnello Hornby, Camera oscura, Skira, Milano 2010
  Cristina Canfora e Luca Lardieri, Alice attraverso lo schermo, Sovera, Roma 2010
  (EN) Simon Winchester, The Alice behind wonderland, Oxford University Press, New York
  2011
  Stefano Bessoni, Alice sotto terra, Logos, Modena 2012
  (EN) Robert Douglas-Fairhurst, The Story of Alice: Lewis Carroll and the Secret History of
  Wonderland, Vintage, London 2015
  (EN) The Photographs of Lewis Carroll: A Catalogue Raisonné, a cura di Edward Wakeling,
  University of Texas Press, Austin 2015

Altri progetti
Wikisource contiene una pagina dedicata a Lewis Carroll
     Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Lewis Carroll
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  immagini o altri file su Lewis Carroll (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Lewi
  s_Carroll?uselang=it)

Collegamenti esterni

  Carroll, Lewis, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  Gian Napoleone Giordano Orsini, DODGSON, Charles Lutwidge, in Enciclopedia Italiana,
  Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
  Carroll, Lewis, su sapere.it, De Agostini.
  (EN) Lewis Carroll, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  (EN) Lewis Carroll, su The Encyclopedia of Science Fiction.
  Lewis Carroll, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
  (EN) Lewis Carroll, su MacTutor, University of St Andrews, Scotland.
  (EN) Lewis Carroll, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.
  Opere di Lewis Carroll / Lewis Carroll (altra versione), su Liber Liber.
  Opere di Lewis Carroll / Lewis Carroll (altra versione), su openMLOL, Horizons Unlimited
  srl.
  (EN) Opere di Lewis Carroll, su Open Library, Internet Archive.
  (EN) Opere di Lewis Carroll, su Progetto Gutenberg.
  (EN) Audiolibri di Lewis Carroll, su LibriVox.
  (EN) Bibliografia di Lewis Carroll, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
  (EN) Lewis Carroll, su Goodreads.
  Bibliografia italiana di Lewis Carroll, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica,
  Fantascienza.com.
  Lewis Carroll, su Last.fm, CBS Interactive.
  (EN) Spartiti o libretti di Lewis Carroll, su International Music Score Library Project, Project
  Petrucci LLC.
  (EN) Lewis Carroll / Lewis Carroll (altra versione), su AllMusic, All Media Network.
  (EN) Lewis Carroll, su MyAnimeList.
  (EN) Lewis Carroll, su Internet Movie Database, IMDb.com.
  (EN) Lewis Carroll, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
  (DE, EN) Lewis Carroll, su filmportal.de.
  Alice... di Carta (https://www.youtube.com/fiabesquefestival) Alice... di Carta un musical
  ispirato ad Alice in Wonderland.
  Su Carroll e la fotografia: Dodgson in Wonderland, su fornofilia.it. URL consultato il 10 novembre
  2014 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2014).
  (EN) Looking for Lewis Carroll, su lewiscarroll.cc.
  (EN) The Lewis Carroll Society, su lewiscarrollsociety.org.uk.
  (EN) Lewis Carroll Society of North America, su lewiscarroll.org.
  (EN) Contrariwise sito web di una associazione per lo studio di Carroll, su contrariwise.wild-
  reality.net.
(EN) In the Shadow of the Dreamchild (http://shadowofthedreamchild.wild-reality.net), saggio
    di Karoline Leach
    (EN) biografia di Carroll, su victorianweb.org.
    (EN) Did all those famous people really have epilepsy? (https://dx.doi.org/10.1016/j.yebeh.20
    04.11.011), saggio di John R. Hughes sull'epilessia (presunta) di Dodgson.

Testi

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