Le ragioni del - Un opuscolo informativo per far luce sui punti più controversi della riforma - Libertà e Giustizia
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Le ragioni del Un opuscolo informativo per far luce sui punti più controversi della riforma
"Gufi e conservatori votano no. Per cambiare basta un sì. " Nell'esperienza di tutti, dire di no è più facile. Non richiede lo sforzo di essere costruttivi, né di assumersi responsabilità. In un referendum costituzionale, però, le cose sono diverse. 2
Andiamo al referendum perché i Sì in Parlamento non sono bastati. La Costituzione deve essere di tutti. Le leggi di revisione costituzionale Altrimenti non potrà essere strumento devono essere approvate dai di unità, ma solo l'ennesima causa di 2/3 dei parlamentari e, se ciò divisione. Ecco perché i Costituenti non è possibile, rimesse alla hanno previsto che le sue modifiche decisione ultima dei i cittadini. non potessero essere fatte da un Dire no, in questo caso, è dire solo partito e neppure dalla sola "Non potete farlo senza di me. maggioranza parlamentare. Voglio decidere anch'io". Non si tratta di dire Sì o No ad un Governo e alle sue politiche. Un voto sulla Costituzione non è un voto - sociale in continuo cambiamento. Se si su un Governo o, peggio ancora, su trasforma il voto in un plebiscito, invece, una persona. Perché mentre i Governi si svaluta la Costituzione e si chiede ai passano e il carisma dei leader prima o cittadini un vero e proprio atto di fede. poi finisce, la Costituzione resta, a dare Dire no, in questo caso, è dire forma e continuità ad un sistema politico "Non forzate la mia mano". Dire No in questo referendum, per poter dire Sì ogni giorno. La riforma della Costituzione che siamo potenzialmente minoritario nel Paese, sia chiamati ad approvare o a respingere il potere legislativo sia quello Esecutivo, risponde ad una chiara logica di indebolendo i contropoteri previsti dalla accentramento del potere. Suggerendo Costituzione o svuotandone di fatto la che sia solo occasione di spreco e portata. Si riprende molti dei poteri affidati di cattiva politica, la riforma svaluta alle Regioni e, rimandando al futuro il definitivamente il ruolo del Parlamento, potenziamento effettivo degli strumenti facendone un burattino nelle mani della di democrazia diretta, crea nuovi ostacoli falsa maggioranza creata dall'Italicum. a quelli già esistenti. Se questo è il Garantisce al Governo il sostegno cambiamento a cui dovremmo dire Sì, farlo scontato di una Camera composta rischia di toglierci il potere di prendere, - ancora una volta - soprattutto di domani, una qualunque posizione. nominati. Consegna ad un solo partito, Dire no, in questo caso, è dire: "Un solo sì non mi basta! Al referendum costituzionale io voto NO" 3
INDICE 1 È un referendum 2 La riforma è frutto oppositivo voluto dell'iniziativa e della dalle opposizioni volontà del Governo pag 6 pag 8 3 Il Parlamento era 4 I senatori part-time giuridicamente rappresentano il e politicamente partito, il Presidente delegittimato della Repubblica, se a modificare la stessi Costituzione pag 14 pag 11 5 Non si capisce se 6 La riforma i senatori saranno sostanzialmente non eletti direttamente muta i costi della dai cittadini politica pag 17 pag 20 7 Non è vero che 8 La riforma del il bicameralismo Senato ci allontana paritario non da tutti gli altri permette di esempi nel mondo legiferare pag 27 pag 24 4
INDICE 9 Il procedimento 10 La riforma prevede legislativo sarà più lo strapotere confuso dell'Esecutivo pag 30 pag 33 11 È una riforma 12 Nei paesi normali la conservatrice sera delle elezioni pag 36 non si sa chi ha vinto pag 38 13 La riforma rende 14 La riforma verticistica la forma indebolisce di governo le autonomie pag 42 territoriali pag 48 15 La riforma 16 La riforma si diminuisce il potere riflette anche sulla dei cittadini prima parte della Costituzione pag 50 pag 52 5
1 È un referendum confermativo voluto dalla maggioranza s i t i v o v o l u t o o p p o i l le o p p o s i z i o n da 6
È un referendum oppositivo voluto dalle opposizioni Chi è favorevole alla riforma afferma che con il referendum di ottobre saranno gli elettori a confermare la riforma costituzionale e ad appro- varla definitivamente: si è così diffusa l’idea che il referendum costitu- zionale possa essere richiesto, in funzione confermativa, dagli stessi promotori della revisione, per ottenere a posteriori, dal corpo eletto- rale, il consenso non conseguito in Parlamento. In tal modo, però, il significato dell’istituto referendario si inverte: da strumento di sovra- na decisione popolare, a mezzo attraverso cui il popolo è sollecitato a fornire la propria passiva adesione a quanto già deciso da altri. Un referendum oppositivo È importante invece sottolineare come il referendaria, trasformandola in un referendum regolato dall’articolo 138 della plebiscito sulla sua persona e legando la Costituzione abbia una funzione oppositiva, sorte del suo Governo alla vittoria dei Sì. Il ultima risorsa di chi non ha potuto avere “Capo” si pone in relazione immediata con direttamente voce in Parlamento e si il “suo” popolo al di là del proprio partito, rivolge direttamente al popolo sovrano. cerrcando di costruirsi un’autonoma risorsa Se in seconda votazione non si ottiene di legittimità direttamente alla fonte. la maggioranza dei 2/3, - segno che la Ma la posta in gioco è ben più alta della riforma non esprime una condivisione sopravvivenza di un Governo: riguarda la tra le forze che siedono in Parlamento - , qualità del nostro sistema democratico 1/5 dei membri di una Camera o 500mila e il pericolo, derivante dal combinato elettori o 5 Consigli regionali, possono disposto con la legge elettorale Italicum, fare richiesta di referendum. Tra questi di una modifica nei fatti del nostro sistema soggetti non è previsto il Governo. parlamentare. Se non ci opponiamo, ciò Il Presidente del Consiglio Renzi ha potrebbe portare ad un rafforzamento invece personalizzato la consultazione dell’Esecutivo senza alcun contrappeso. Un referendum disomogeneo Un altro elemento da sottolineare è prendere o lasciare tutto in blocco. Più che il testo della riforma è fortemente volte la Corte costituzionale ha affermato, disomogeneo nel contenuto. Esso costringe sia pure con riferimento al referendum l’elettore ad esprimere contestualmente, abrogativo di cui all’art. 75 Cost., che i con un solo voto, la propria adesione quesiti referendari non devono contenere o il proprio dissenso sulla totalità delle una pluralità di questioni eterogenee, tali modifiche, anche nel caso in cui fosse da non permettere una risposta chiara favorevole solo a parte di esse. Insomma, e precisa, articolata in un sì o un no. 7
2 La riforma è frutto dell’iniziativa e della volontà del Parlamento del G o v e r n o 8
La riforma è frutto dell'iniziativa e della volontà del Governo In un sistema di democrazia parlamentare come il nostro, una rifor- ma costituzionale così vasta e complessa sarebbe dovuta passare attraverso una discussione pienamente parlamentare. Così non è stato. La prova inequivocabile della paternità della riforma in capo al Governo sta nella scelta di Renzi di collegare la vittoria del No al referendum alle sue dimissioni: così il voto viene politicizzato e reso di fatto estraneo al merito della riforma. Il posto del Governo Nel 1947, uno dei Costituenti - Piero abbandonava i banchi del Governo e Calamandrei - rivolse al Governo si sedeva tra le fila dei parlamentari. un interessante monito: «Quando A cosa mirava Calamandrei l’Assemblea discuterà pubblicamente la affermando il principio della necessaria nuova Costituzione, i banchi del Governo estraneità del Governo alle revisioni dovranno essere vuoti; estraneo del costituzionali? Mirava a garantire che pari deve rimanere il Governo alla l’indirizzo politico di maggioranza non formulazione del progetto, se si vuole potesse inserirsi nel procedimento di che questo scaturisca interamente dalla revisione costituzionale, che si pone libera determinazione dell’assemblea a un livello ben più alto rispetto alla sovrana». Così fece il Governo De politica quotidiana: un livello al quale Gasperi: quando si discuteva della anche alle opposizioni deve essere Costituzione, il Presidente del Consiglio assicurato di avere voce in capitolo. Un'approvazione anomala L'attuale riforma della Costituzione 1 - l’iniziativa governativa (e non rappresenta invece il contenuto di un atto parlamentare) nella presentazione del di indirizzo politico di maggioranza. Lo disegno di legge di revisione; confermano, in particolare, le inammissibili interferenze del Governo sulla libertà di 2 - la rimozione d’autorità dalla coscienza dei parlamentari, sulle modalità Commissione Affari costituzionali del e sui tempi di approvazione: interferenze Senato, nel luglio 2014, degli onorevoli che (forse) possono essere ritenute Mauro e Mineo, che con altri 14 senatori legittime per velocizzare l’approvazione avevano invocato il rispetto della libertà di leggi ordinarie, ma non lo sono di coscienza in merito alle modifiche della certamente quando si tratti di leggi di Costituzione; revisione costituzionale. Tra le anomalie più evidenti, l’iter della riforma è stato 3 - la mancata conferma, in sede di caratterizzato da: terza lettura del disegno di legge, del 9
La riforma è frutto dell'iniziativa e della volontà del Governo relatore di minoranza (sen. Calderoli) voto segreto, con notevoli rischi di e il mantenimento della sola relatrice divisione interna per il Governo e per la di maggioranza (sen. Finocchiaro), con maggioranza. il pretesto della fine del c. d. patto del Nazareno, quando invece la procedura di I lavori in commissione, inoltre, sono revisione costituzionale avrebbe dovuto stati ridotti all’osso e numerose forzature essere insensibile all’evolversi delle procedurali hanno impedito il normale vicende politiche; svolgimento della discussione, in una logica complessiva che non era di 4 - la messa in votazione, il 1° ottobre confronto tra maggioranza e opposizione, 2015, di un emendamento (a firma dei ma di mera conta numerica degli sen. Cociancich e Rossi) strutturato schieramenti (conta, peraltro, falsata dal in modo da precludere una serie di premio di maggioranza attribuito al PD con votazioni che avrebbero richiesto il il Porcellum dichiarato incostituzionale). 10
3 Il Parlamento era legittimato a modificare la Costituzione r i di c a m e n t e g i u a m e n t e e politic o deleg i t t i m a t 11
Il Parlamento era giuridicamente e politicamente delegittimato a modificare la Costituzione La Costituzione del 1947 fu approvata con 458 voti favorevoli (e solo 62 contrari) da un’Assemblea Costituente scelta e legittimata dai cit- tadini. La riforma costituzionale è stata invece approvata da un Par- lamento di "nominati" dai partiti, delegittimato da una sentenza della Corte Costituzionale che, a causa della legge elettorale con cui è sta- to eletto, lo ha giudicato non rappresentativo della volontà popolare. L'incostituzionalità del Porcellum Con la sentenza n. 1/2014, la Corte c. d. Consultellum (cioè il Porcellum costituzionale ha denunciato l’«eccessiva con le modifiche conseguenti alle divaricazione tra la composizione dichiarazioni parziali di incostituzionalità), dell’organo di rappresentanza o da un sistema proporzionale con politica (…) e la volontà dei cittadini soglie di sbarramento e la possibilità di espressa attraverso il voto», che esprimere una preferenza. Quantomeno discendeva dall'ampiezza del premio un Parlamento così delegittimato e di maggioranza assegnato al partito composto da parlamentari “nominati”, più votato. Inoltre, la Corte ha ritenuto insicuri di essere rieletti e perciò che il meccanismo delle liste bloccate ricattabili ed esposti alla mercé del non avesse consentito agli elettori migliore offerente, non avrebbe dovuto di esercitare un voto consapevole. procedere a una revisione costituzionale Pertanto, ha dichiarato l’incostituzionalità di così ampia portata. Così la riforma del cd. Porcellum (l. 270/2005). della Costituzione è divenuta oggetto di Anche se, responsabilmente, la Corte scambio e di ascesa politica. Lo prova ha scelto di non far seguire alla sua il record di passaggi da un gruppo sentenza il travolgimento delle Camere e parlamentare all’altro registrato nella degli atti sino a quel momento compiuti, XVII legislatura: 325 migrazioni in il Presidente della Repubblica avrebbe poco più di due anni e mezzo, per un potuto decidere di indire nuove elezioni, totale di 246 parlamentari coinvolti. le quali sarebbero state regolate o dal Perché lasciare in carica le Camere delegittimate? Secondo la Corte, le Camere avrebbero giuridico, della continuità dello Stato e potuto continuare ad esercitare le loro degli organi costituzionali. Questo non funzioni anche a fronte di un vizio di autorizzava però le Camere a concludere costituzionalità così grave in virtù del la Legislatura e, soprattutto, ad operare principio, implicito nell’ordinamento con pieni poteri come se nulla fosse 12
Il Parlamento era giuridicamente e politicamente delegittimato a modificare la Costituzione accaduto. La proroga delle Camere aveva principi costituzionali, per poi tornare al lo scopo di permettere l’approvazione di voto e restituire ai cittadini la sovranità una nuova legge elettorale, conforme ai di cui il Porcellum li aveva privati. Una nuova legge elettorale incostituzionale E invece la nuova legge elettorale di maggioranza. Il vero obiettivo che approvata dal Parlamento ha muove la sua approvazione, che sostanzialmente riprodotto le norme del ha preceduto quella della riforma Porcellum. L'Italicum, infatti, consente costituzionale e si pone in combinato ad una lista che in sede di ballottaggio disposto con essa, pare essere quello abbia raggiunto anche solo il 20-25% della “verticalizzazione”del potere: il fine dei voti di ottenere la maggioranza di gestire il potere senza ostacoli e limiti dei seggi alla Camera, continuando a da parte di nessuno, cittadini compresi. prevedere uno sproporzionato premio 13
4 r t - t i m e I senatori p a rappresenteranno le Regioni il par t i t o , i l s i d e n t e d e ll a Pr e s s i . . . l i c a s e s t e Repubb , 14
I senatori part-time rappresentano il partito, il Presidente della Repubblica, se stessi Il nuovo Senato passerà da 315 senatori a 100, così suddivisi: – 74 consiglieri regionali, eletti dai Consigli regionali (oltre che da quelli provinciali di Trento e Bolzano); – 21 sindaci, eletti dai Consigli regionali (oltre che da quelli provin- ciali di Trento e Bolzano) fra tutti i sindaci dei Comuni della Regione e nella misura di uno per ciascuna; – 5 senatori, nominati dal Presidente della Repubblica con mandato di 7 anni non rinnovabile. Un Senato dopolavoro I 95 senatori con incarichi nelle istituzioni un impegno a tempo pieno. territoriali non dovranno dimettersi dalla Si tratta di una scelta singolare loro funzione di consigliere regionale osteggiata da molti Paesi. Ad esempio, o di sindaco, ma continueranno a in Francia con la l. n. 125/2014, vieta svolgerla part-time, con una serie di il cumulo del mandato parlamentare conseguenze sull’operatività di questi con ogni carica esecutiva nel organi che, al contrario, richiedono Governo regionale e locale. Un Senato a fomazione progressiva La durata del mandato di senatore in carica scadranno: 1 nel 2017; 6 nel coinciderà con quella di consigliere 2018 (più i Consigli provinciali di Trento regionale e di sindaco. e Bolzano); 5 nel 2019; 6 nel 2020. Avremo, quindi, un Senato a formazione Di nuovo, ad essere messo in progressiva, soggetto a variazioni continue discussione è l’ordinario funzionamento in ragione delle diverse scadenze degli di questa Camera, a vantaggio organismi territoriali. Si consideri, ad di un elevato tasso di incertezza, esempio, che i Consigli regionali ora confusione ed irragionevolezza. Un partitino del Presidente della Repubblica? Ai 95 senatori eletti dalle istituzioni e letterario. Si è di fronte ad una figura territoriali si aggiungono 5 senatori del tutto nuova: senatori a tempo nominati dal Presidente della Repubblica determinato, non più a vita come ora, e scelti tra i cittadini che hanno con mandato di 7 anni non rinnovabile illustrato la Patria per altissimi meriti e irragionevolmente coincidente con nel campo sociale, scientifico, artistico la durata del mandato presidenziale. 15
I senatori part-time rappresentano il partito, il Presidente della Repubblica, se stessi È come se il Presidente della Repubblica ad esercitare il loro alto magistero avesse propri rappresentanti nel Senato, culturale in un organo che rappresenta con un peso assolutamente rilevante e esclusivamente le istituzioni territoriali e triplicato rispetto a prima. Attualmente la cui funzione è di operare un raccordo sono previsti 5 senatori a vita su 315; tra lo Stato e gli altri enti costitutivi con la riforma saranno 5 su 100 (come della Repubblica. Sarebbe stato se nell’attuale Senato ce ne fossero 17). molto più logico che questo pubblico Paradossale, poi, è che tali personalità riconoscimento fosse previsto nell’ambito «che hanno illustrato la Patria per della Camera dei deputati, la sola a altissimi meriti nel campo sociale, mantenere le funzioni di rappresentanza scientifico, artistico e letterario» vadano generale del popolo italiano. 16
N o n s i 5 c e s e capis I senatori saranno eletti direttamente dai cittadini 17
Non si capisce se i senatori saranno eletti direttamente dai cittadini Per l’elezione dei Senatori sono individuati tre criteri, tra di loro fortemente contraddittori e ambigui. I criteri 1 – I Consigli regionali e i Consigli delle sono stati eletti, in conformità alle Province autonome di Trento e di Bolzano scelte espresse dagli elettori per i «eleggono, con metodo proporzionale, i candidati consiglieri in occasione senatori tra i propri componenti e, nella del rinnovo dei medesimi organi». misura di uno per ciascuno, tra i Sindaci dei Comuni dei rispettivi territori». 3 – «I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della 2 – Tale elezione dovrà avvenire «in composizione di ciascun Consiglio». conformità alle scelte degli elettori». Ad una futura legge approvata da «La durata del mandato dei senatori entrambe le Camere si demanda il coincide con quella degli organi compito di «regolare le modalità di delle istituzioni territoriali dai quali attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica». Una logica confusa In primo luogo, sancire in una medesima e della composizione di ciascun disposizione costituzionale che i Consiglio»: la composizione dei Consigli senatori siano eletti, da un lato, dagli regionali non corrisponde, infatti, «organi delle istituzioni territoriali» e, ai voti presi dai partiti alle elezioni dall’altro, «in conformità delle scelte perché tutte le leggi elettorali regionali espresse dagli elettori» per i candidati prevedono premi di maggioranza. consiglieri in occasione del rinnovo Del tutto irrisolto, anzi nemmeno dei medesimi organi, significa non prefigurato, è, in ultimo, ogni riferimento decidere quale sistema si vuol adottare. all'elezione in Senato dei 21 Sindaci: la Non si capisce, inoltre, come i Consigli «conformità alle scelte degli elettori» regionali potranno tener conto, allo è imposta, infatti, solo per l’elezione stesso tempo, «dei voti espressi dei 74 senatori - consiglieri e non per l’elezione dei senatori - sindaci. 18
Non si capisce se i senatori saranno eletti direttamente dai cittadini Eletti su base partitica La composizione del Senato sarà tedesco, spesso richiamato. strettamente legata all’andamento delle I senatori tedeschi non sono, infatti, portatori elezioni regionali e comunali. I nuovi di interessi politici di parte, rappresentano senatori saranno eletti su base partitica i Länder (stati federati), hanno vincolo e, come tali, invece di rappresentare le di mandato e, quindi, l’obbligo di votare istituzioni territoriali, saranno portatori come deciso dal Land. Tutti i voti di un di istanze politiche di parte. singolo Land devono, poi, essere concordi Tale impostazione segna una e non contrastanti tra di loro (i senatori netta differenza rispetto al modello votano, cioè, "per delegazione"). 19
6 La riforma abbatte radicalmente i costi della politica t a n z i a l m e n t e so s non m u t a 20
La riforma sostanzialmente non muta i costi della politica Un mantra ripetuto dai sostenitori della riforma costituzionale è che ci sarà un netto abbattimento dei costi, per via della riduzione del nume- ro dei senatori e dell'eliminazione delle indennità di carica. Non è così. Quanto costa il Senato? Le spese per il Senato ammontano, ha gravato sul bilancio complessivo attualmente, a circa 540 milioni di dello Stato per una percentuale dello euro. Nel 2015 questa istituzione 0,064%, con un rapporto di 1:1.568. Quanto pesa la spesa per le indennità dei senatori in carica? Dal bilancio pubblicato sul sito del servizi e, soprattutto, al personale. Senato risulta chiaramente che la Nulla di ciò verrebbe eliminato con spesa per le indennità dei senatori, la riforma del Senato. Anzi: una delle (pari a circa 42 milioni di euro, ossia disposizioni finali della riforma, allo scopo meno del 10% del totale), è solo una dichiarato di rendere più efficiente la piccola frazione del costo complessivo gestione delle due Camere, istituisce dell’Istituzione. Rimarrebbero invariati, un ruolo unico dei dipendenti del invece, i costi legati alla diaria Parlamento. Si costituzionalizza, così, (attualmente pari a circa 37 milioni di questa figura di funzionario statale, con euro) comprensiva delle spese di viaggio il rischio di sottrarla definitivamente alle e di permanenza a Roma, nonché manovre di risparmio che interessano quelli più rilevanti, legati alle pensioni tutti gli altri dipendenti pubblici (spending di ex senatori ed ex dipendenti (ben review, blocco del turn over e degli scatti 233 milioni di euro), agli immobili, ai stipendiali, tagli delle pensioni, etc.). Perché non diminuire anche il numero dei deputati? Se la logica è quella del risparmio, perché le Camere. Un progetto avanzato dal non ridurre sia i senatori che i deputati? PD nel 2008 prevedeva 400 deputati Nel tempo sono stati avanzati diversi e 200 senatori e avrebbe portato il progetti di riforma che proponevano di rapporto tra rappresentanti e cittadini a ridurre il numero dei membri di entrambe 1 parlamentare ogni 100mila abitanti. 21
La riforma sostanzialmente non muta i costi della politica I nostri parlamentari sono tanti? Nela graduatoria degli Stati con il Invero, se la funzione del Senato maggior numero di parlamentari per deve essere - come si dice - quella abitante, l’Italia si colloca al 22° posto di tutelare le competenze regionali e sui 27 Paesi considerati. Gli Stati di di rappresentare le istanze degli enti dimensione comparabile presentano regionali (e non direttamente l'elettorato valori analoghi: in Italia ci sono 1, 6 della Regione), allora il numero dei suoi parlamentari ogni 100mila abitanti; in componenti si può ridurre ulteriormente, Francia 1,4 e in Spagna 1,3. Hanno invece alterando il rapporto popolazione/ una posizione particolare il Regno Unito rappresentanti, (ad esempio assegnando (2,4 parlamentari ogni 100mila abitanti) un numero fisso e uguale di delegati e la Germania (0,8 parlamentari ogni ad ogni ente territoriale, a prescindere 100mila abitanti). dalla sua consistenza demografica, come Al di là dei numeri - che come si è avviene negli Stati Uniti). visto sono assolutamente nella norma La riforma, però, non sposa questa - la discussione sul numero adeguato logica. Riduce soltanto il numero dei di parlamentari dovrebbe essere senatori, i quali, come si è visto, non preceduta da una seria riflessione sulla rappresenteranno la Regione da cui rappresentanza: chi o che cosa si vuole provengono, ma le forze politiche che rappresentare? Come? Per esercitare li hanno selezionati e riprodurranno, quali competenze? Le critiche al numero dentro al Senato, la composizione attuale di rappresentanti, invece, partitica dei Consigli regionali, senza sembrano esclusivamente fondarsi su nemmeno essere vincolati (come avviene un diffuso sentimento antiparlamentare, in Germania col vincolo di mandato) alle senza una logica costruttiva. direttive della propria Regione. L’esempio delle Province: abolire tutto per non abolire niente La retorica csull'inutilità del Senato e comunali compresi nella Provincia stessa. sul taglio dei costi della politica era Ad un anno dalla sua entrata in vigore, già emersa in occasione della riforma la relazione della Corte dei Conti al delle Province, sfociata nella legge Parlamento disegna un quadro piuttosto 56 del 2014 (c.d. legge Delrio). Essa negativo: le Province continuano, in prevede il trasferimento delle funzioni sostanza, a fare quel che facevano delle Province alle Regioni e ai Comuni, prima della riforma; i servizi erogati non nonché la soppressione dell’elettività sono infatti venuti meno con l’abolizione diretta delle cariche provinciali, sostituita dell’elettività diretta degli organi. Nè i da una elezione di secondo grado costi si sono ridotti: il personale non è da parte dei sindaci e dei consiglieri infatti scomparso, ma è stato trasferito 22
La riforma sostanzialmente non muta i costi della politica ad altre pubbliche amministrazioni. i cittadini hanno pagato il prezzo A fronte, dunque, di un modesto altissimo di perdere il potere di risparmio realizzato sullo stipendio dei scegliere direttamente chi deve gestire componenti degli organi Provinciali, i loro servizi e il loro territorio. E quanto costa il Governo? La critica sui costi della politica si Ministri, viceministri e sottosegretari: concentra sempre sulle istituzioni quasi una terza Camera. Quanto ai parlamentari, mentre trascura di rivolgere costi, i Ministeri spendono sempre di la stessa indagine sul Governo. più. A titolo esemplificativo, le spese del Eppure i numeri dovrebbero fare riflettere solo Segretariato generale di Palazzo sul rischio di “elefantiasi” che investe Chigi sono lievitate, nel 2014, fino alla questa Istituzione. Il Governo Renzi, ad cifra di 754 milioni di euro, molto più esempio, si compone di 64 membri tra del Senato attuale (540 milioni). 23
N o n è 7 vero c h e Il bicameralismo paritario non permette di legiferare 24
Non è vero che il bicameralismo paritario non permette di legiferare Si dice che il bicameralismo paritario (cioè indifferenziato) è un osta- colo per il Paese e che la riforma assicura maggiore rapidità ed effi- cacia nell’approvazione delle leggi. Ma qual è la situazione attuale? Quanti “rimpalli”? Con riferimento alla XVI legislatura, la doppia lettura conforme, in 88 giorni. l’Ufficio Studi del Senato ha calcolato che La stragrande maggioranza delle leggi mediamente: una legge ordinaria viene è approvata con due sole letture, approvata dalle due Camere in 53 giorni; mentre il "ping pong" da una Camera un decreto-legge viene convertito in 46 all’altra (c.d. navette) riguarda meno giorni; una legge finanziaria passa, con del 3% delle proposte di legge: XVI legislatura, numero complessivo di letture Disegni di legge con più di 4 letture divenuti legge 3 Disegni di legge con 4 letture divenuti legge 12 Disegni di legge con 3 letture divenuti legge 75 dei quali: decreti - legge 24 Disegni di legge con 2 letture divenuti legge 301 dei quali: ratifiche 131 decreti legge 82 Confronto con la produzione 1997 - 2011 su (fonte: Camera deputati) legislativa di altri paesi dell’U.E. Germania 2153 leggi approvate1 Se paragoniamo la produzione legislativa italiana con quella di altri Paesi, Italia 1894 leggi approvate risulta evidente che il bicameralismo Francia 1385 leggi approvate paritario non impedisce di legiferare. Spagna 700 leggi approvate Regno Unito 630 leggi approvate 1 - L’elevato numero delle leggi tedesche dipende dal fatto che in Germania si approva una legge di attuazione per ogni direttiva europea e, soprattutto, molte leggi hanno un contenuto molto dettagliato o sono finalizzate alla "manutenzione" normativa (riordino, abrogazione espressa di norme). Da noi, invece, spesso una sola legge disciplina molti argomenti diversi. 25
Non è vero che il bicameralismo paritario non permette di legiferare I tempi di approvazione non dipendono sull’agricoltura sociale e 1456 per tanto dal bicameralismo quanto dalla la legge anticorruzione… Un ultimo volontà politica: per la legge Fornero esempio: l’Italia attendeva dal 1988 sono bastati appena 16 giorni e per una legge sulle unioni civili. Ciò il Lodo Alfano 20 soltanto, mentre perché i partiti non si erano mai messi ce ne sono voluti 871 per la legge d’accordo, non perché c’era il Senato! Al contrario: bulimia legislativa La convinzione che il bicameralismo costantemente quanto già disposto impedisca al sistema parlamentare in precedenza. Ciò, evidentemente, di funzionare è sorprendentemente è sintomo che quella decisione in contrasto con la percezione, non era stata sufficientemente diffusissima presso l’opinione pubblica, ponderata, né era maturata nella che ci siano troppe leggi. La verità società: le questioni sulle quali c'è un è che il legislatore decide troppo, consenso collettivo consolidato non troppo rapidamente e modifica necessitano di continui cambiamenti. 26
8 La riforma del Senato ci allinea ad altri esempi nel mondo ci all o n t a n a da tu t t i g l i 27
La riforma del Senato ci allontana da tutti gli altri esempi nel mondo Il Bundesrat tedesco Il contesto istituzionale tedesco è i voti di un singolo Land devono essere radicalmente diverso. sempre concordi. Al netto della riforma, l'Italia è uno Stato Il Bundesrat ha potere di veto su regionale che devolve alle Regioni molte tutta la legislazione che riguarda le competenze legislative e amministrative. competenze regionali. La sua capacità La Germania, invece, ha un ordinamento di interdizione è tale che per superare di tipo federale, essendo composta di i casi di stallo in materie rientranti veri e propri Stati sovrani (i Länder). nella legislazione concorrente Stato/ Il Bundesrat è composto dai delegati Regioni (foriere di conflitti interpretativi) dei Governi dei vari Länder. Ogni Land è previsto l’intervento di un comitato può avere da un minimo di 3 ad un di conciliazione per raggiungere un massimo di 6 delegati, a seconda della compromesso. Se ciò non è possibile, popolazione. in alcuni casi (pochi) il Bundesrat I cittadini dei singoli Länder eleggono il prevale addirittura sulla Camera elettiva Governo del Land, ma non il Bundesrat, (Bundestag). neanche indirettamente, dal momento Il nuovo Senato italiano sarebbe ben che i senatori non rappresentano il diverso, in quanto i rappresentanti eletti popolo, ma gli Stati regionali di cui dai Consigli regionali «in conformità alle interpretano gli interessi. Per tale ragione, scelte degli elettori» (qualunque cosa i senatori sono nominati direttamente dai ciò significhi) saranno rappresentanti dei governatori, hanno un vincolo di mandato gruppi politici che li avranno eletti, non e, come tali, sono sottoposti all’obbligo di dei territori e saranno privi di vincoli di votare come deciso dal Land. Inoltre, tutti mandato. Il Senato francese Per quanto riguarda il Senato francese, rapporto della commissione incaricata inizialmente si fanno eleggere ai da Hollande di avanzare proposte per cittadini circa 150mila “grandi elettori” in un funzionamento esemplare delle rappresentanza di tutti gli enti territoriali istituzioni, il cumulo delle cariche è causa del Paese. Questi, poi, in un’elezione di di malessere politico e istituzionale. secondo livello, scelgono i 348 senatori Il parlamentare deve impegnarsi che compongono questa istituzione. pienamente nella sua funzione e anche le La legge n. 125/2014 vieta il cumulo del istituzioni locali richiedono pari impegno. mandato parlamentare con ogni carica In Italia, come si è visto, i esecutiva nel Governo regionale e senatori svolgeranno la propria locale. Questo perché, come risulta dal duplice carica part-time. 28
La riforma del Senato ci allontana da tutti gli altri esempi nel mondo La Camera dei Lord britannica La Camera dei Lord, non elettiva, non in presenza di contrasti sociali e rappresenta le istituzioni territoriali. dissensi particolarmente forti nella La sua funzione è piuttosto quella società. Addirittura, se la Camera dei di apportare modifiche di carattere Lord non approva una legge (con tecnico alle leggi e di e di garantire una l’eccezione della materia finanziaria) la maggiore una maggiore ponderazione Camera dei Comuni può riapprovarla delle scelte legislative, soprattutto definitivamente solo l’anno successivo. Il Senato americano Il Senato degli Usa, composto da federale) eleggono 2 senatori, in un totale di 100 senatori, ha una elezioni separate da quelle presidenziali funzione di contrappeso a garanzia che si svolgono ogni due anni. della divisione dei poteri. Il procedimento legislativo, negli Tutti gli elettori degli Stati membri della Stati Uniti, è improntato ad una Federazione (gli Usa sono un sistema forma di bicameralismo paritario. 29
9 Il procedimento legislativo sarà più rapido c o nf u s o 30
Il procedimento legislativo sarà più confuso Il testo originale dell’art. 70 della Costituzione così recita: «La fun- zione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere». Il nuovo testo, al contrario, appare farraginoso, molto lungo, con conti- nui rimandi ad altri articoli o a singoli commi di essi e risulta, alla fine, incomprensibile. Il bicameralismo perfetto non scompare! Il bicameralismo perfetto permane su: differenziato, sulla partecipazione – leggi di revisione della Costituzione e le delle Regioni speciali alla formazione altre leggi costituzionali; e alla attuazione di norme UE, sulle – leggi ordinarie a tutela delle minoranze intese internazionali delle Regioni, sul linguistiche, referendum popolari, leggi di patrimonio degli enti territoriali, sui poteri iniziativa popolare, legislazione elettorale, sostitutivi dello Stato nei confronti degli legislazione relativa agli organi di Governo enti territoriali, sui principi della legge e alle funzioni fondamentali di Comuni, elettorale delle Regioni ordinarie, sul Province e Città metropolitane, leggi di passaggio di un Comune da una regione autorizzazione alla ratifica dei Trattati a un’altra. In tutte queste materie, le leggi UE, leggi sull'eleggibilità dei senatori, continuano a dover essere approvate nel sull’ordinamento di Roma, sul regionalismo medesimo testo da Camera e Senato. Leggi approvate dalla Camera Le altre leggi sono di competenza b) per i disegni di legge che il Governo prevalente della Camera, ma per propone in deroga alla ripartizione delle esse è sempre possibile attivare tre competenze tra Stato e Regioni (attivando, passaggi (anziché i due attuali). cioè, la “clausola di supremazia” statale), Infatti, una volta approvate dalla Camera, l’esame del Senato è disposto nel termine le leggi vanno immediatamente trasmesse di 10 giorni dalla data di trasmissione. In al Senato, con possibili soluzioni diverse: questo caso se le modifiche sono state approvate dal Senato a maggioranza a) nella maggioranza dei casi il assoluta, la Camera può non conformarsi Senato, entro 10 giorni, su richiesta ad esse solo pronunciandosi a sua volta di 1/3 dei membri, può esaminare a maggioranza assoluta (il che, però, con il progetto di legge e nei 30 giorni l’Italicum, non configura un limite reale); successivi proporre modifiche, su cui poi si pronuncia in via definitiva la c) i disegni di legge in materia di bilancio Camera a maggioranza semplice; e di rendiconto consuntivo approvati dalla 31
Il procedimento legislativo sarà più confuso Camera sono direttamente esaminati dal sul procedimento da seguire? Senato, che può proporre modifiche entro E se una legge dovesse avere contenuti 15 giorni dalla data della trasmissione. che richiedono di essere disciplinati La Camera, poi, può accettare o meno con procedimenti diversi (per esempio, i tali proposte a maggioranza semplice; decreti “omnibus” o i “milleproroghe”)? E cosa accadrebbe qualora non fossero d) il Senato può, a maggioranza assoluta rispettati i termini temporali previsti? dei suoi componenti, richiedere alla Saranno i Presidenti di Camera e Camera di procedere all’esame di Senato a risolvere i (prevedibilmente ogni progetto di legge. La Camera numerosi) casi controversi, ma manca si pronuncia entro 6 mesi dalla data una norma che possa dirimere di deliberazione del Senato. incertezze e conflitti tra di loro. È allora evidente la complicazione Ciò che, al contrario, è certo, è dell'iter legislativo che la riforma l’incremento di ricorsi alla Corte comporterebbe. E cosa accadrebbe costituzionale sulla divisione delle se le Camere non si accordassero competenze tra le due Camere. Giudizio preventivo di costituzionalità Viene introdotto il giudizio preventivo La sovrapposizione tra le due forme di costituzionalità sulle leggi elettorali, di sindacato (in via preventiva e in via attivabile su richiesta di 1/3 dei successiva) crea però incertezze. Si senatori o di 1/4 dei deputati prima potrà senz’altro adire la Corte anche della promulgazione, entro 10 giorni successivamente, anche perché, spesso, dall’approvazione della legge. La i motivi di illegittimità si presentano Corte costituzionale si pronuncia solo nella fase applicativa. Tuttavia, ove entro il termine di 30 giorni. Se fosse già intervenuta una sentenza di considerata incostituzionale, la legge rigetto, difficilmente la Corte opererà non può essere promulgata. un cambio di rotta così radicale. 32
10 La riforma prevede una forma di governo equilibrata a p o t e r e lo str e c u t i v o dell'Es 33
La riforma prevede lo strapotere dell'Esecutivo La riforma accentra il potere verso l'alto: dal Parlamento al Governo; dal Consiglio dei ministri al capo del Governo; dalle autonomie terri- toriali allo Stato; dagli elettori a una piccola frazione degli eletti. Concorrono a spostare il potere nelle mani dell'Esecutivo: la fissa- zione di tempi certi per il voto su disegni di legge essenziali per il programma di Governo; la nuova distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni; la composizione del Senato e le sue modalità di ele- zione poco chiare; la falsa maggioranza parlamentare creata dal pre- mio previsto dalla legge elettorale. Il voto a data certa Il meccanismo del "voto a data certa" (fino a un massimo di 85 in casi di non ha nulla a che fare con le elezioni: particolare complessità). Inoltre, è uno strumento con cui il Governo si abbreviano, sia i termini entro i potrà chiedere alla Camera di iscrivere quali la Camera deve trasmettere il all'ordine del giorno, con priorità, un disegno di legge al Senato (5 giorni), disegno di legge che ritiene essenziale sia quelli entro cui il Senato può per l’attuazione del suo programma1. proporre modifiche (15 giorni). Prevede che entro 5 giorni dalla Così, il Governo potrà condizionare richiesta la Camera inserisca il i lavori del Parlamento, ingerendosi provvedimento in agenda e lo nella funzione legislativa e violando il discuta nei successivi 70 giorni principio di separazione dei poteri. I poteri regionali A distanza di un decennio dalla riforma che le competenze legislative attribuite del Titolo V (e ancor prima della sua alle Regioni siano esercitate dallo Stato definitiva attuazione) si torna al passato. (cd. clausola di supremazia). Basta Il Governo potrà indebolire le autonomie sostenere che lo richieda l'interesse territoriali - e condizionare ulteriormente nazionale o lo imponga l'unità giuridica l'attività del Parlamento - proponendo o economica della Repubblica. 1 - Salvo che si tratti di leggi riservate all'approvazione congiunta di Camera e Senato, leggi elettorali, di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali, di amnistia e indulto, o di bilancio. 34
La riforma prevede lo strapotere dell'Esecutivo Lo strapotere dell’Esecutivo La riforma è solo il culmine di un di "urgenza" e di porre la fiducia sui processo di indebolimento del provvedimenti all'esame del Parlamento Parlamento rappresentativo in corso da - compresa la legge elettorale - , anni, un processo che ha consegnato di abituando i cittadini alla logica del fatto al Governo il potere di fare le leggi. ricatto. Dall'altro, l'esercizio della Da un lato, infatti, l'Esecutivo ha abusato funzione legislativa gli è stato delegato del potere di fare decreti legge in casi con vincoli sempre meno stringenti. 35
11 È una riforma storica r v a t r i c e conse 36
È una riforma conservatrice Una riforma conservatrice, che non fa altro che costituzionalizzare quanto avviene da anni: il predominio dell’Esecutivo sul Parlamento. Da vent’anni, infatti, le Camere sono ridotte ad un ruolo margina- le nel confronto politico e schiacciate dall’abuso della decretazione d’urgenza e dei maxiemendamenti, dall’uso continuo e strumentale della fiducia, dal contingentamento dei tempi di discussione. Il Parla- mento come luogo di rappresentanza, di confronto e di mediazione di interessi reali è ridotto al regno della formalità procedurale (per di più strozzata e velocizzata). La marginalizzazione del Parlamento Le statistiche ci dicono che: molto più alta rispetto a quelle dei – su 10 atti che diventano legge, parlamentari: 32% rispetto a 0,87%; 8 sono di iniziativa del Governo – lo spazio del Parlamento nella e solo 2 del Parlamento; produzione legislativa è reso ancor – le leggi di iniziativa parlamentare più misero dal ricorso al voto di fiducia necessitano del triplo del tempo da parte del Governo: con Letta nel rispetto ai provvedimenti di iniziativa 27,78% dei casi, con Renzi nel 31,01%; governativa: 233 giorni contro – le leggi più importanti sono di 109 nell’attuale legislatura iniziativa governativa: provvedimenti – le iniziative del Governo hanno economici, riforme, modifiche una percentuale di successo costituzionali, politica estera. Un Parlamento ancora più delegittimato La riforma aumenterà lo spostamento consegnano la Camera nelle mani di un dell’asse istituzionale a favore leader vincente anche con pochi voti, dell’Esecutivo. La Camera a cui spetterà secondo il modello dell’uomo solo al dare la fiducia al Governo (la Camera comando. Il voto diverrà un plebiscito per dei deputati) sarà priva di legittimazione il “capo”, che potrà scegliere e disporre popolare, perché eletta con una legge liberamente dei parlamentari, interessati elettorale il cui unico scopo è quello di a seguire il leader che garantirà loro assicurare comunque una maggioranza la rielezione più che a farsi interpreti artificiale. Ballottaggio, premio di della volontà popolare. Un incentivo al maggioranza alla singola lista, soglie trasformismo che negli ultimi due anni e d’accesso e voto bloccato sui capilista, mezzo ha già coinvolto 246 parlamentari. 37
12 Nei paesi normali la sera delle elezioni si sa chi ha vinto non s i s a 38
Nei paesi normali la sera delle elezioni non si sa chi ha vinto La nuova legge elettorale, l’Italicum, prevede un sistema elettorale che non corrisponde a nessuno dei modelli esistenti in democrazia e impone per via giuridica la formazione di una maggioranza fissa alla Camera (340 deputati), al di là di come i cittadini voteranno. Pur dichiarandosi formalmente proporzionale, infatti, prevede un abnor- me premio di maggioranza che ne fa un caso isolato in Europa, con l'unica - ma non rassicurante - eccezione dell'Ungheria di Orban. Sa- remo l’unico sistema parlamentare che avrà un vincitore la sera delle elezioni. Precedenti storici Sono state fatte leggi elettorali di maggioranza assegnava il 65% dei simili nel corso del Novecento: seggi della Camera dei deputati alla – la legge Acerbo del 1923: se la lista lista o al gruppo di liste collegate che più votata a livello nazionale avesse avesse superato il 50% dei voti validi; superato il 25% dei voti validi, avrebbe – il cd. Porcellum (con cui abbiamo automaticamente ottenuto i 2/3 dei votato alle ultime elezioni): non seggi della Camera dei deputati; tutte prevedeva una soglia minima di le altre liste si sarebbero divise 1/3 dei voti per ottenere il 54% dei seggi seggi. Se nessuna avesse superato la in Parlamento; assegnava il premio soglia, non sarebbe stato assegnato di maggioranza al Senato su base alcun premio di maggioranza e tutti regionale, creando il rischio che il i seggi sarebbero stati ripartiti tra le premio venisse assegnato a una lista liste in proporzione ai voti ricevuti; diversa in ogni Regione e si creassero – la “legge - truffa” del 1953: il premio maggioranze diverse tra le due Camere. L'Italicum L'Italicum prevede un meccanismo che, per non distorcere eccessivamente apparentemente proporzionale (seggi la volontà degli elettori in nome della contesi per liste di candidati) ma è governabilità, occorre stabilire una sostanzialmente maggioritario, perché soglia minima di voti da raggiungere per assegna alla lista che vince - al primo o far scattare il premio di maggioranza. al secondo turno - più della maggioranza Dunque: se l’elettorato è molto diviso, assoluta alla Camera (340 seggi su 630). Nei il Parlamento deve rispecchiare queste fatti, funziona come il Porcellum considerato divisioni; se invece una forza politica illegittimo dalla Corte costituzionale. arriva molto vicina alla maggioranza, il Nella sentenza n. 1/2014 la Corte afferma premio di maggioranza può servire a 39
Nei paesi normali la sera delle elezioni non si sa chi ha vinto darle la maggioranza assoluta. Governo uscito meccanicamente L’Italicum fissa una soglia del 40%, ma, dalle urne la sera delle elezioni; se nessuno la raggiunge al primo turno, – alla Spagna, in cui il sistema elettorale si va al ballottaggio tra le prime due liste favorisce il bipolarismo, ma non lo più votate, a prescindere da quanti voti assicura (nelle ultime elezioni segnate da avessero ottenuto al primo turno, e alla scelte elettorali diverse dai tradizionali vincitrice viene comunque assegnato popolari e socialisti, non è emerso il premio. Per essere chiari: con la dal voto un Governo precostituito); legge fascista Acerbo perché scattasse né ci avvicina ai Paesi in cui esiste il premio occorreva avere almeno il un sistema elettorale maggioritario 25% dei voti; con l’Italicum può essere a doppio turno, perché: sufficiente una percentuale più bassa! – in Francia il doppio turno (di collegio Con l’Italicum, l’Italia è l'unico tra i uninominale) non assicura affatto di 28 Paesi dell’UE ad avere adottato conoscere il vincitore la sera delle elezioni, un sistema elettorale con premio di perché se il sistema politico diventa maggioranza, doppio turno di lista e tripolare - cioè se emergono più di due attribuzione certa di una maggioranza più forze politiche consistenti - il che assoluta dei seggi a un solo partito. Parlamento francese non avrà Un premio di maggioranza così grande una maggioranza predefinita; esiste solo in Ungheria, mentre in Grecia, – il sistema inglese (uninominale anche se il partito più votato riceve un maggioritario senza alcun correttivo) premio di 50 deputati su 300, nelle attribuisce la maggioranza dei seggi elezioni degli ultimi anni ciò non ha mai ad un partito che ottiene meno della consentito al vincitore di raggiungere maggioranza assoluta dei voti (quando la maggioranza assoluta dei seggi. sia, cioè, leggermente minoritario), L'Italicum non ci avvicina neppure: ma ciò non accade sempre: nella – alla Germania, dove (dopo Hitler) scorsa legislatura nessuno ha avuto la non si è mai avuto un Governo maggioranza e si è fatto un Governo di composto da un solo partito né un coalizione tra conservatori e liberali. Cosa è accaduto nelle elezioni politiche del 2013, con il premio di maggioranza del Porcellum Ad una differenza di COALIZIONE/LISTA VOTI RICEVUTI (%) SEGGI ALLA CAMERA 280.000 voti tra la coalizione di centrosinistra Centrosinistra 29,55% 345 su 630 (54,7%) e centrodestra, pari Centrodestra 29,18% 125 su 630 (19, 8%) allo 0,96% dei voti M5S 25,56% 109 su 630 (17,3%) totali, è corrisposto un divario di 220 seggi! 40
13 La riforma non tocca la forma di governo rende vert i c i s t i c a 41
La riforma rende verticistica la forma di governo Il Parlamento, nella tradizione parlamentare democratica, è il luogo della rappresentanza, là dove l’intero popolo è rappresentato. È il luogo del confronto pubblico e trasparente, mentre il Governo è, soprattutto, il luogo dell'attuazione dell'indirizzo elaborato nel dibattito parlamentare. Se il Governo gode della fiducia del Parlamento significa che è sostenuto dalla maggioranza dei rappresentanti dei cittadini, e dunque, almeno in astratto, dalla maggioranza del popolo. È solo in questo che trova la legittimazione per governare e, se necessario, per imporre sacrifici al Paese. La combinazione della riforma con l'Italicum: – trasformerebbe la forma di governo in senso verticistico, conse- gnando alla falsa maggioranza creata dal premio molti dei pesi e contrappesi esistenti e distorcendo il legame di rappresentanza che lega i cittadini agli eletti; – porterebbe verso una "democrazia d'investitura", in cui la stabili- tà e la forza delle istituzioni sono subordinate alla compattezza del partito ed al carisma dell'uomo al comando, invece che all'esercizio di una cittadinanza attiva ed alla qualità del confronto delle forze po- litico - sociali in Parlamento. Gli effetti: 1) La distorsione della rappresentanza L'Italicum attribuisce un premio di accedono al secondo turno e ottengono il maggioranza, pari al 54% dei seggi alla premio, a prescindere dalla percentuale di Camera, alla lista (cioè al partito) che elettori che partecipano al voto. In questo raggiunga almeno il 40% dei voti al primo caso la distorsione della rappresentanza turno. Questo crea una forbice artificiale può diventare molto elevata, risolvendosi tra voti (40%) e seggi (54%) e permette in un’intollerabile violazione del principio ad un solo gruppo politico di diventare di eguaglianza del voto. dominante. A causa della frammentazione In definitiva, un solo partito con pochi del panorama politico, poi, è molto consensi reali nel Paese potrebbe avere probabile che i partiti e movimenti che in Parlamento una maggioranza blindata, si classificano ai primi due posti al primo mentre tutti gli altri soggetti politici, che turno abbiano ottenuto basse percentuali pure assommano nel totale maggiori di voti (il 20%, il 15%, addirittura il 10%). consensi, dovrebbero dividersi i seggi Con il ballottaggio, essi comunque rimanenti. 42
La riforma rende verticistica la forma di governo 2) Lo strapotere di una minoranza La riforma costituzionale prevede poi in nome dell’interesse nazionale; che questa maggioranza (fittizia) di – imporre alla Camera una votazione a eletti - che rappresenta una minoranza data certa su un proprio disegno di legge; di elettori - voti la fiducia al Governo e – decidere i regolamenti parlamentari; faccia le leggi ordinarie. Non solo. Con – precisare il contenuto dello statuto ben 340 seggi alla Camera potrà anche: delle opposizioni, che dovrebbe – influenzare l'approvazione tutelare le minoranze parlamentari delle riforme costituzionali; ma - come ogni altro regolamento – dichiarare lo stato di guerra (spetta alla parlamentare - è destinato ad essere sola Camera e sono sufficienti 316 voti, approvato a maggioranza assoluta; cioè la maggioranza assoluta dei membri); – condizionare l’elezione degli organi – decidere su amnistia e indulto (spetta di garanzia, quali il Presidente della alla Camera e servono 80 voti in più Repubblica, i membri del Consiglio di quelli assicurati dal premio); Superiore della Magistratura e i – derogare alle competenze regionali giudici della Corte costituzionale. 3) Lo squilibrio tra le Camere È sproporzionato che la Camera più È inoltre singolare che l’elezione di un numerosa (630 membri) ed eletta organo costituzionale non territoriale, quale direttamente dai cittadini possa scegliere la Consulta, avvenga da parte di un organo, solo 3 giudici della Corte costituzionale, il Senato, che dovrebbe rappresentare mentre ad un Senato di soli 100 membri le istituzioni territoriali. E per di più, con (per di più ad elezione indiretta, tramite il concorso di cinque voti dei senatori i Consigli regionali) ne spettino ben 2. scelti dal Presidente della Repubblica. 4) Lo squilibrio tra Governo e Parlamento L’Italicum prevede che ciascuna forza e il Parlamento e attribuisce al politica indichi preventivamente il nome potere Esecutivo una posizione di del proprio leader, candidandolo di fatto supremazia rispetto al legislativo. al ruolo di Presidente del Consiglio. Così, Inoltre, l'indicazione preventiva del se si arrivasse al ballottaggio, il capo capo della forza politica rappresenta della forza politica vincente finirebbe un limite oggettivo alle prerogative del per ricevere una sorta di investitura Presidente della Repubblica, il quale diretta, anche se a votarlo fosse una dovrà necessariamente dare l’incarico di parte minoritaria del totale degli elettori. formare il Governo al «capo» della lista Nei fatti siamo di fronte all'elezione che ha vinto. Ne verrebbe compromesso diretta del Presidente del Consiglio. il suo ruolo di controllo e di garanzia Ciò crea un forte squilibrio di nonché la sua estraneità all’indirizzo legittimazione tra il Primo Ministro politico di Governo o di maggioranza. 43
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