La valorizzazione delle CARNI di selvaggina - Filiera Eco ...
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[gestione faunistica] La valorizzazione delle CARNI di selvaggina In Val d’Ossola, In tale ambiente sono abbondanti le quattro ROBERTO VIGANÒ grazie al contributo risorse capitali (acqua, legno, pascolo e animali, sia selvatici che domestici) che, rinnovandosi pe- della Fondazione Cariplo, rennemente, hanno consentito all’uomo di svilup- ha preso il via il progetto pare una società alpina avanzata, basata su scam- “Filiera Eco-Alimentare”, bi commerciali di produzioni locali, “tipizzate” dal territorio. Tuttavia la società rurale alpina, evolu- volto alla valorizzazione tasi per oltre 4.000 anni, è entrata definitivamen- della filiera carni di selvaggina te in crisi con l’avvento dell’industrializzazione e sia in termini qualitativi il cambio degli stili di vita, che ha comportato lo che socio-economici. spopolamento della montagna a favore della pia- nura, dove maggiori sono i confort ed i redditi ga- rantiti alle persone. L’abbandono di un territorio, ne mina profondamente la capacità produttiva ed il recupero di tali capacità in futuro. Nelle Alpi dunque, i cambiamenti in nega- tivo degli ecosistemi sono spesso il risultato del- L e Alpi rappresentano oggi uno degli eco- la mancanza di attività antropiche, piuttosto che sistemi di maggior pregio ecologico pre- della sua presenza. Certamente le alterazioni am- senti in Europa, e peraltro estremamente bientali causate dall’abbandono umano di un ter- fragile. La peculiarità principale è data dal fatto ritorio sono meno impattanti di quanto possano che non si tratta di un territorio esclusivamente essere fenomeni di inquinamento ambientale, ma “wilderness”, ma di un ambiente che si è pla- sottovalutare il ruolo positivo che può avere l’at- smato nei secoli attraverso la mano dell’uomo. In tività umana nel mantenimento ambientale sa- particolare le attività tradizionali, quali silvicoltu- rebbe un grosso errore, che nel lungo periodo ra, allevamento e agricoltura di montagna, han- potrebbe portare a grossi costi per la comunità. no modificato nei secoli scorsi l’aspetto dei ver- Un esempio concreto di come la presenza santi, tramutando aree boschive in terreno col- umana riesca, sfruttando le risorse ambientali, tivabile o in pascoli. La continua opera dell’uo- ad impattare positivamente sul territorio alpino mo nel mantenimento dei terreni sottratti all’a- è, per esempio, la gestione faunistica. Attraver- vanzare del bosco, ha permesso la costruzione so una corretta gestione venatoria infatti, si rie- lungo l’intero arco alpino di un mosaico etero- sce a rispondere a diverse problematiche di or- geneo di varie tipologie ambientali a quote dif- dine ecologico molto sentite dalle comunità che ferenti. Questa eterogeneità è la base della bio- risiedono in queste aree. diversità animale e vegetazionale che caratteriz- A dimostrazione di ciò, vi è il fatto che all’ab- za l’ecosistema alpino attuale. bandono delle attività umane, in determinate aree 22
ha seguito la diminuzione dell’eterogeneità am- vece rappresentano gli ungulati selvatici se ade- bientale e il notevole incremento delle popola- guatamente prelevati dall’ambiente e trasforma- zioni di ungulati selvatici, che comportano anche ti in prodotto alimentare, con il doppio successo problematiche relative alla loro gestione, di tipo: in termini economici ed ambientali. - AMBIENTALE: inerenti i danni alla silvicol- Fondazione Cariplo, attraverso la formula- tura e alle aree a pascolo, ma anche relativi a zione di un interessante bando relativo alla “Co- problematiche di dissesto idrogeologico, legati munità resiliente”, ha dato modo di mettere in at- a danni a strutture antifrana di mantenimen- to un nuovo modello di gestione che integri am- to delle rive montagnose (palizzate e paratie); biente, economia e coinvolgimento della comuni- - ECONOMICO/SOCIALE: collegati al settore tà. Tale modello deve essere in grado di produrre agro-zootecnico, per danneggiamento alle coltu- reddito ed occupazione, migliorare la qualità di vi- re e/o la diffusione di patologie tra mandrie e ta della comunità residente garantendole la possi- greggi, nonché agenti zoonosici, e relativi ad in- bilità di aprirsi ad un proficuo scambio con altre cidenti stradali talvolta, purtroppo, anche fatali. realtà, senza intaccare la biodiversità e il paesag- A tali danni si aggiunge il fatto che i costi gio, ma, al contrario, cercando di salvaguardare di gestione sono ad oggi sostenuti dalla comu- e valorizzare entrambi gli aspetti, anche a bene- nità senza trarre alcun beneficio da ciò che in- ficio di altri comparti, come quello turistico ludi- 23
nirsi direttamente attraverso canali regolarizzati, a prezzi vantaggiosi, riducendo di fatto la “neces- sità” di dover dipendere da un mercato illegale. L’idea di base è quella di promuovere la bio-risorsa rinnovabile derivante dalla gestione delle carni di selvaggina favorendo sistemi di economia locale competitiva nel settore agro- alimentare e turistico. Il progetto si basa su dati reali che riguarda- no la presenza di selvaggina a livello locale per ar- rivare alla convinzione che questa possa diventa- re parte integrante e insostituibile dell’enogastro- nomia e del turismo. Nello spazio alpino è possi- bile infatti produrre oltre 7 milioni di porzioni di carne di selvaggina all’anno e solo nell’alta Valle Ossola si stima una produzione di oltre 120.000 porzioni annuali. Una produzione di tale entità ha necessariamente bisogno di una verifica della filie- ra, soprattutto a livello sanitario, e in questo senso si muove il progetto che mira a creare una filiera co-sportivo, perché è proprio sul valore ambien- certificata e controllata delle carni di selvaggina. tale che le Alpi poggiano la propria attrattività. Il progetto, che ha preso il via nel mese di Grazie al contributo economico della Fon- febbraio del 2015 e che si svilupperà nell’area- dazione, è nato quindi il “Progetto Filiera Eco- le dei comuni dell’Alta Val d’Ossola (in provin- Alimentare: Valorizzazione delle carni di selvag- cia di Verbano-Cusio-Ossola), prevede di valoriz- gina per la gestione di prodotto sostenibile co- zare la carne di selvaggina, attraverso la stesura me strumento di stimolo al miglioramento am- di linee guida per la corretta gestione delle car- bientale dei territori alpini”, che vede come ca- casse, l’ispezione veterinaria e la successiva tra- pofila l’Associazione Ars.Uni.Vco di Domodosso- sformazione e commercializzazione del prodotto. la e diversi partner: l’Unione Montana Alta Os- Dopo una prima fase informativa in cui si sola e l’Università di Milano, con i vari Diparti- è provveduto a informare i vari stakeholders cir- menti (VESPA – Dip. di Scienze Veterinarie per ca le finalità e le potenzialità del progetto ed in la Salute, la Produzione Animale e la Sicurez- cui si sono raccolte tutte le informazioni neces- za Alimentare; DIVET – Dip. di Scienze Vete- sarie per la valutazione economica del processo rinarie e Sanità Pubblica; GesDiMont - Centro di filiera, è prevista una fase formativa rivolta al Interdipartimentale per la Gestione Sostenibile mondo venatorio, sulla base dei Reg. CEE 852, e la Difesa della Montagna Gesdimont). Sup- 853 e 854 del 2004, e del recepimento della Re- portano inoltre il progetto la Provincia di Ver- gione Piemonte DGR n. 13-3093 del 12 dicem- bania, l’ASL del VCO, l’Ente di Gestione del- bre 2011, attraverso un corso teorico-pratico di le Aree protette dell’Ossola, L’Università delle 16 ore, in modo da fornire adeguati strumenti Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Associa- volti a formare la figura di Produttore primario zione Park-è, i Comprensori Alpini di Caccia e Operatore del settore alimentare. del VCO e ConfCommercio VCO. Nello stesso modo, si provvederà a forma- Tutti questi Enti hanno creduto fin da su- re ristoratori e operatori alberghieri in merito al- bito nella dinamica positiva per il territorio che la normativa e alla valorizzazione del prodotto, il progetto potrebbe innescare, portando una ri- anche in termini economici, attraverso un corso duzione nell’attività di bracconaggio e la legaliz- teorico-pratico di 16 ore. Inoltre, ulteriore sco- zazione e certificazione del prodotto selvaggina, po dell’azione è fornire adeguati strumenti ge- che consente a ristoratori e albergatori di rifor- stionali per valorizzare al meglio il prodotto sel- 24
vaggina in un’ottica di uno sviluppo turistico le- getto assieme alle scuole primarie e superiori. gato all’eno-gastronomia locale. Le carni di selvaggina, sono infatti parte Ritornare al consumo di selvaggina, sep- della cultura alimentare alpina e, anche se for- pur possa sembrare anacronistico, rappresenta se si fa difficoltà ad ammetterlo, sono la carne oggi per l’areale della Val d’Ossola il recupero “più locale” che si possa immaginare ed “infini- di una produzione sostenibile e di qualità, che tamente più etica della carne da allevamento”, risponde alle richieste dei ristoratori del terri- sia per come vive l’animale prima del prelievo torio, ed a quelle di chef “metropolitani”, sem- dall’ambiente, sia per il pressoché nullo impatto pre più orientati verso i prodotti legati al terri- ambientale collegato alla sua alimentazione. Vi- torio, ma alla ricerca di novità. Valore aggiunto vendo in natura, l’ungulato selvatico non abbi- del progetto è l’approccio di natura bio-econo- sogna di nutrimenti di origine agricola e, prele- mica, attraverso l’analisi costi-benefici del pro- vato attraverso la caccia e trasformato sul posto, cesso di filiera sulla comunità. Ciò rappresenta potrebbe essere uno dei pochissimi e veri casi di un elemento chiave nel permettere alla comu- alimento a Km0 a bassissimo impatto ambien- nità locale di ottenere un valore aggiunto tangi- tale, non solo per ciò che concerne le emissioni bile dall’utilizzo di questa risorsa, sia in termini di CO2 prodotte nelle fasi di crescita (tra l’altro eno-gastonomici che turistici. Qui operano infat- del tutto naturale e non soggetta a spinte inten- ti ristoratori specializzati e diverse associazioni sive, al limite anche del benessere animale), ma dedite alla promozione ambientale e territoria- anche per ciò che concerne la bassissima emis- le, che verranno coinvolte attivamente nel pro- sione di sostanze azotate nell’ambiente. 25
2/11/2016 carni di selvaggina valorizzare caccia Il sito di caccia per i cacciatori: notizie, cani e fucili da caccia, fauna selvatica, abbigliamento, munizioni, riviste ed aziende venatorie, cacciare in italia e nel mondo BACHECA degli ANNUNCI Armi Cani da caccia Accessori caccia Altro Inserisci un annuncio COS'É CACCIA IN FIERA COME ADERIRE PUBBLICITÀ SHOPPING CONTATTI Armi > News LA CACCIA Munizioni VALORIZZIAMO LA CARNE DI SELVAGGINA Abbigliamento Calzature Accessori caccia e tiro Accessori armi Accessori cani Accessori selvaggina Buffetteria Coltelleria Ottiche Allevamenti cani Allevamenti selvaggina Igiene e salute del cane L’Associazione ARS.UNI.VCO, i Dipartimenti DIVEMET, VESPA Alimenti per cani L'AZIENDA e GeSDiMont dell’Università di Milano e l’Unione dei Comuni dell’Alta della SETTIMANA Alimenti per selvaggina Ossola, organizzano per martedì 26 luglio 2016, ore 9.30 presso il Arte e caccia Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola la CONFERENZA di CHIUSURA del "PROGETTO FILIERA ECOALIMENTARE Gadget Valorizzazione delle carni di selvaggina: la gestione di prodotto Falconeria sostenibile come strumento di stimolo al miglioramento Arceria ambientale dei territori alpini". Incisori Nel corso dell’incontro i partner di progetto oltre alla restituzione del lavoro svolto, illustreranno dati ed indicazioni sul processo di filiera dal Case editrici punto di vista tecnico, igienico sanitario ed economico. Programmi tv video PROGRAMMA Eventi e manifestazioni Armerie ore 9.30 Saluti Istituzionali FPA FRATELLI POLI Francesca Zanetta (Fondazione Cariplo) http://www.cacciainfiera.it/dettaglio_news.php?id=12022 1/3
2/11/2016 carni di selvaggina valorizzare caccia Ag. viaggi venatori ore 10.00 Interventi dei partner di progetto come segue: Archivio LA CACCIA Riserve di caccia "Filiera Ecoalimentare: una rete sostenibile tra partner, Riserve di caccia estere stakeholder e cittadinanza" Calendari venatori Zone addestramento cani Andrea Cottini, Federica Fili Normative ARS.UNI.VCO Addestratori Cacciare nel mondo "Analisi storica dell´impatto degli ungulati a livello locale" Ass. venatorie e del tiro Alberto Tamburini, Davide Ferrero, Silvana Mattiello Libri Ass. e club cinofili Centro Interdipartimentale di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile Caccia e cucina Altre associazioni e la Difesa della Montagna GE.S.DI.MONT. – UNIMI Veterinaria Musei "Tracciabilità e identificazione del prodotto selvaggina" Poligoni di tiro Claudio Boldini Balistica venatoria Unione Montana Alta Ossola Campi di tiro a volo Cinofilia Atc "Il processo di filiera: dall´etica venatoria alla salubrità del Domande & risposte prodotto selvaggina" Comprensori alpini Roberto Viganò Consigli utili PANNELLO UTENTI Studio Associato AlpVet Consulenza veterinaria, faunistica e ambientale La parola al legale Vi invitiamo ad iscrivervi gratuitamente per poter ricevere la newsletter, "La carne di ungulati selvatici: sanità animale e sicurezza I Vostri Racconti pubblicare foto, racconti ed inserire annunci. alimentare" Cultura venatoria Nicola Ferrari, Camilla Luzzago, Nicoletta Formenti , Tiziana Trogu, Iscriviti Roberto Viganò, Paolo Lanfranchi Falconeria Dipartimento di Medicina veterinaria DIMEVET Accedi Arceria "La valorizzazione della carne di selvaggina locale. Quali opportunità per una filiera partecipata e controllata" IL TIRO Anna Gaviglio, Eugenio Demartini, Maria Elena Marescotti Approfondimenti Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare VESPA Tiro a volo Conclusioni e presentazione "Progetto Filiera 2.0" Tiro a segno ore 13.00 Standing lunch presso il Collegio Rosmini di Domodossola Tiro ad aria compressa La giornata è organizzata con il patrocinio di: Tiro dinamico Provincia di Verbania Tiro con l'arco ASL VCO Ente di gestione delle Aree Protette dell´Ossola Consigli utili Comprensorio Alpino VCO1 VerbanoCusio Comprensorio Alpino VCO2 Ossola Nord Ex ordinanza Comprensorio Alpino VCO3 Ossola Sud ConfCommercio VCO Associazione Parkè Collegio Mellerio Rosmini La PARTECIPAZIONE É LIBERA e GRATUITA. LE VOSTRE FOTO Sarà possibile seguire l’evento anche a distanza in videoconferenza diretta inviando una mail a segreteria@univco.it . Mi piace Condividi 0 0 STATISTICHE Indietro Stampa articolo Invia ad un amico SPAZI PUBBLICITARI http://www.cacciainfiera.it/dettaglio_news.php?id=12022 2/3
2/11/2016 A Domodossola conferenza finale sulla filiera ecoalimentare della selvaggina Caccia Passione A Domodossola conferenza 埜�nale sulla 埜�liera eco-alimentare della selvaggina Il progetto è curato, tra gli altri, dall'associazione ARS.UNI.VCO: saranno presentate diverse relazioni tecniche. Di Simone Ricci - 26/07/2016 ARS.UNI.VCO (Associazione Sviluppo Cultura Studi Universitari Ricerca Verbano Cusio Ossola) e i dipartimenti DIVEMET, VESPA e GeSDiMont dell’Università di Milano, oltre all’Unione dei Comuni dell’Alta Ossola. Sono questi gli organizzatori della conferenza che si terrà oggi, martedì 26 luglio 2016, a Domodossola, per la precisione presso il Collegio Mellerio Rosmini. Si tratta del dibattito di chiusura relativo al progetto “Filiera EcoAlimentare – Valorizzazione delle carni di selvaggina: la gestione del prodotto sostenibile come strumento di stimolo ala miglioramento ambientale dei territori alpini”. Si potranno conoscere i dati sulla filiera in questione, sia dal punto di vista tecnico che da quello igienicosanitario. Dopo i saluti istituzionali, alle 10 verranno presentate le relazioni dei partner del progetto.Nello specifico, i partecipanti sentiranno parlare dell’analisi storica dell’impatto degli ungulati a livello locale e della salubrità, tracciabilità e identificazione della selvaggina. Inoltre, le relazioni riguarderanno anche la carne degli ungulati selvatici e la relativa sicurezza alimentare e la valorizzazione della carne locale. Dopo le conclusioni della conferenza ci sarà un lunch presso lo stesso Collegio domese. L’evento potrà essere seguito a distanza: per farlo in diretta sarà sufficiente inviare un messaggio di posta elettronica all’indirizzo segreteria@univco.it. Simone Ricci http://www.cacciapassione.com http://www.cacciapassione.com/domodossolamartedi26lugliolaconferenzachiusuradelprogettofilieraecoalimentare/ 1/1
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