Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet

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Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet
SEMINARIO DI STUDI
Oltre la Solidarietà Frammentata

Strumenti per il welfare locale:
      il piano di zona
  Ugo De Ambrogio (udeambrogio@irsonline.it)

              Palermo 16.6.2009

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Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet
I temi dell’intervento

• Obbiettivi e significati del Piano di zona
• Il quadro nazionale (il pdz come viaggio che
  accomuna le politiche sociali a livello nazionale)

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Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet
   LOGICA PRESCRITTIVA, PRODOTTI
PROGRAM-
PROGRAM-        SONO PIANI E PROGETTI DI TIPO
MAZIONE                 NORMATIVO
MAZIONE
TRADIZIONALE
TRADIZIONALE

                  LOGICA DI INCENTIVAZIONE DEI
               COMPORTAMENTI, NON PRESCRITTIVA, UN
               ATTORE SI ASSUME LA FUNZIONE DI REGIA
                    (ORIENTAMENTO, INDIRIZZZO,
PROGRAM-
PROGRAM-           COORDINAMENTO E CONTROLLO)
                PRODOTTI SONO PROGETTI O PIANI
MAZIONE
MAZIONE          INCREMENTALI, CON VALUTAZIONI E
GOVERNANCE           RIORIENTAMENTI PERIODICI
GOVERNANCE

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Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet
IL PIANO DI ZONA (art. 19 l.328\00)
               Sulla base delle indicazioni i comuni
                provvedono, a loro volta, a definire il
                piano di zona
               Viene adottata attraverso Accordo di
                programma (l. 142\90 art.27) al quale
                partecipano soggetti pubblici e privati, in
                particolare quelli che concorrono, anche
                con proprie risorse, alla realizzazione del
                sistema integrato
               è approvato dai comuni associati che
IlIl Piano
     Piano di
           di   fanno parte di un determinato “ambito
                territoriale per la gestione unitaria del
zona
 zona           sistema locale dei servizi sociali a rete”
               l’ambito è determinato dalla Regione e
                dovrebbe essere coincidente con il
                distretto sanitario

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Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet
IL PIANO DI ZONA (art.19 l.328 00)
                  Favorire la creazione di una rete di servizi
                   e interventi flessibili, stimolando le risorse
                   della comunità locale
                  qualificare la spesa attivando anche
                   risorse locali
                  ripartire la spesa tra i soggetti firmatari
IlIl Piano
     Piano di
            di    prevedere formazione, aggiornamento e
zona               progetti di sviluppo dei servizi
 zona èè
volto
 volto a:a:

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Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet
IL PIANO DI ZONA (art.19 l.328 00)
                 Obiettivi, priorità, strumenti e mezzi
                 organizzazione dei servizi, risorse e
                  requisiti di qualità
                 rilevazione dei dati nell’ambito del
                  sistema informativo
                 modalità per garantire integrazione fra
                  servizi e prestazioni
                 coordinamento con organi statali
IlIl Piano
     Piano di
           di     periferici (amministrazione penitenziaria
                  e della giustizia)
zona
 zona            collaborazione fra servizi territoriali,
                  soggetti che operano nell’ambito della
individua:
 individua:       solidarietà sociale e comunità locale;
                 forme di concertazione con l’asl e con gli
                  enti non profit erogatori di servizi ed
                  interventi sociali

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Strumenti per il welfare locale: il piano di zona - SEMINARIO DI STUDI Frammentata Oltre la Solidariet
Piani di
  zona in
Italia a fine
    2004

                7
Piani di
  zona in
Italia a fine
    2006

                8
Piani di
  zona in
Italia a fine
    2007

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La zona come luogo di programmazione sociale:
                   “all’incrocio dei venti”

                        Sussidiarietà verticale
        Sussidiarietà orizz.
           Governance,                         Programmazione
          Partecipazione                          operativa

Accreditamento e                                  Implementazione
promozione forme                                delle azioni del piano
   gestionali

              Promozione             Analisi dei bisogni
            dell’integrazione

                      Valutazione del piano
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UNA POSSIBILE RETE DA ATTIVARE NELLA
                 GOVERNANCE DEL PIANO DI ZONA
                                   FAMIGLIE                 PARROCCHIE
      ORGANIZZAZIONI
        SINDACALI
                                                   TAVOLI
                                                   D’AREA

                         COOPERATIVE                                                     FONDAZIONI
                           SOCIALI
                                                                  DISTRETTO
                                                                  SANITARIO
                                                  PIANO              – ASL
  AZIENDA                                           DI
OSPEDALIERA
                       PROVINCIA                  ZONA
                                                               SERVIZI
                                                               SOCIALI          Associazion
                                                             DEGLI ALTRI         i di tutela
                                                               COMUNI

                                       ASSOCIAZIONI DI
                  SCUOLA
                                       VOLONTARIATO
                                                                            AZIENDA
                                                                           SANITARIA
                                                                            LOCALE
                                    AZIENDE DEL
                                     MERCATO

                                                                                         11
Il PDZ e le sue innovazioni
   1. Si sintetizzano gli interventi e le politiche del
  settore sociale e si coordinano con altre politiche.

      2. Si programma ad un nuovo livello:
      la zona, superando l’impasse storica
          del frazionamento comunale.

     3. Si passa da una programmazione nella
        logica di government ad una nella
             prospettiva di governance

4. Si programma in modo congiunto anche con
    l’Asl, non nella logica della delega ma in
  quella dell’integrazione operativa territoriale
                                                     12
Il PDZ e le sue innovazioni
             1. Si sintetizzano gli interventi
                e le politiche del settore
                 sociale e si coordinano
                    con altre politiche.
Programmaz.       Contenuti delle politiche, aree di intervento
                    priorità, dinamica consolidamento, sviluppo e
 operativa          miglioramento, sperimentazione

Strumenti della        analisi dei bisogni, disegni di valutazione
 Programmaz.             sviluppo della formazione

   Che cosa sta
   dentro e che               Strade parallele di programmazione sociale
                                 (bandi regionali, bandi privati, ecc.)
cosa sta fuori il pdz?.
                                                                     13
Programmazione operativa:
        Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

    Risorse                                    Nodi critici
-    Tutte le regioni programmano su           -   E’ raro che i pdz prevedano una
     settori omogenei di intervento                precisa articolazione fra interventi
     (minori, anziani, adulti in difficoltà,       di consolidamento, sviluppo e
     disabili)                                     miglioramento, sperimentazione,
-    I servizi di base sono programmati            appiattendo la programmazione
     con una certa omogeneità su tutti i       -   La mancanza di serie esperienze di
     territori                                     valutazione delle azioni del piano
-     Nella maggior parte dei casi il Pdz          ostacola la programmazione
     triennale è aggiornato annualmente            operativa
     al fine di rendere la programmazione      -   Gli interventi di potenziale
     più operativa                                 integrazione fra settori (es.
                                                   educativo, case ecc.) sono spesso
                                                   dimenticati dalla programmazione
                                                   zonale

                                                                                14
Programmazione operativa:
 Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

                          Innovazione e sperimentazione?

Consolidamento

                    Sviluppo e miglioramento
                                                        15
Gli strumenti della programmazione:
        Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

    Risorse                                        Nodi critici
-    Nella quasi totalità dei territori è ormai    -   A volte le ricche analisi dei bisogni
     diffusa una metodologia di                        non trovano riscontri nelle
     programmazione che prevede una analisi            successive scelte programmatorie
     iniziale del bisogno e dell’offerta
     preesistente                                  -   Rare le esperienze di valutazione
                                                       dei processi programmatori e quasi
-    Tale analisi assume forme diverse e di
     diverso approfondimento nelle regioni
                                                       nulle quelle di valutazione
     (per es. il profilo di comunità emiliano          dell’implementazione delle azioni
     romagnolo) , tuttavia ormai l’analisi             del piano
     iniziale dei bisogni è prassi condivisa
                                                   -   La formazione permanente e la
-    In alcune regioni in particolare Piemonte,        supervisione sono spesso
     Emilia Romagna, Sardegna, la Provincia            dimenticate da molti Pdz o
     offre un significativo supporto all’analisi
                                                       permangono, a parte alcune rare
     dei bisogni attraverso i propri osservatori
                                                       eccezioni, come prassi marginali, e
-    Le Province danno anche significativi             occasionali più che come strumenti
     apporti formativi per qualificare la
                                                       permanenti di supporto al sistema
     costruzione di sistemi integrati
                                                       integrato

                                                                                    16
Che cosa sta dentro e che cosa sta fuori il Pdz:
         Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

    Risorse                                        Nodi critici
     Nelle regioni alle soglie della terza        -   Non decollano esperienze di integrazione
     triennalità (Lombardia, Emilia, Toscana,          con settori diversi dal socio sanitario e in
     Veneto, Marche, Umbria, Liguria,                  parte socio educativo e politiche per il
     Campania) si registra un incrementale             lavoro
     aumento dell’area di programmazione
     del pdz, dal solo FNPS, ai fondi regionali,   -   In esperienze di programmazione matura
     alle ex leggi di settore, alla spesa              (regioni del nord) si assiste ad uno
     ordinaria dei comuni ad altre fonti –             strisciante e forse neanche sempre
     POR, europee ecc.)                                consapevole processo di evitamento del pdz
                                                       da parte di chi intende promuovere progetti
-    Il pdz col tempo diviene pertanto                 innovativi e sperimentali, per il rischio che
     progressivamente strumento di                     le proposte si arenino o si annacquino.
     programmazione di risorse crescenti del           Questo tipo di proposte tende pertanto a
     territorio, anche dove è partito con una          passare da canali diversi dal pdz quali bandi
     impostazione più “modesta”                        regionali, bandi di fondazioni bancarie ecc. .
     (Lombardia)                                       Il rischio è che buona parte della
-    Sul fronte della non autosufficienza in           programmazione dell’innovazione esca
     alcune regioni (Liguria …) si danno le            dalla programmazione zonale.
     linee e si utilizza l’ambito come luogo di
     realizzazione degli interventi

                                                                                          17
Il PDZ e le sue innovazioni
    2. Si programma ad un nuovo livello:
    la zona, superando l’impasse storica
        del frazionamento comunale.
 Integraz.
                   Quali i rapporti fra pdz e municipalità?
  fra e nei
                   Quali i nodi fra organismi tecnici e politici?
   comuni
Organizzazione       Modelli di udp
della program-       Architettura della pianificazione
mazione di zona
                     Accreditamento, titoli sociali

 Forme di          Creazione di nuovi soggetti giuridici:
 gestione             Aziende, consorzi, Fondazioni ecc.
                                                                    18
Integrazione fra e nei comuni:
        Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

                                           Nodi critici
    Risorse
                                           -   Qualche difficoltà di adattamento del
-    Architettura omogenea dei piani           pdz nelle grandi città (non essendo
     di zona che consente una                  stato pensato per loro) e negli ambiti
     partecipazione diffusa delle PA           con forti differenze nelle proporzioni
     locali  progressiva                      fra capofila (mangia tutto) e altri
     specializzazione dei Comuni sui           comuni
     temi della politica sociale
                                           -   E’ un problema ragionare in termini di
-    I comuni “costretti” ad                   integrazione fra comuni più per i
     associarsi hanno intrapreso in            politici che non per i tecnici, poiché
     quasi tutti i territori un processo       hanno loro basi di consenso nei singoli
     virtuoso di messa in comune di            “campanili” e la gestione associata non
     risorse ed energie spesso                 sempre dà immediati riscontri in
     efficace.                                 termini di consenso
-    Questo ha attivato anche              -   Uno dei nodi più critici pare essere il
     energie finalizzate alla ricerca          problema dell’integrazione fra diversi
     delle forme di associazione e             settori nei comuni, spesso infatti ci si
     gestione più efficaci                     trova in contesti nei quali i diverso
                                               uffici non sono per nulla abituati a
                                               riconoscersi e parlarsi           19
OrganizzazioneL’architettura
               delle programmazione
                             del Pdz
                                     di zona:
 Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni: un’architettura tipo

 Tavolo                                                  Tavolo
 politico                    Ufficio                    tecnico
 Ist.le                      di Piano                      Ist.le
           Tavoli
          Politici
          Ristretti

Tavolo tematico      Tavolo tematico      Tavolo tematico     Tavolo tematico
Minori               anziani              disabili            Marginalità

                                                                      20
Organizzazione delle programmazione di zona:
        Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

    Risorse                                     Nodi critici
-    Articolazione dei tavoli tematici sempre   -   In alcuni territori si crea il
     sviluppate su almeno 4 aree                    rischio di delega dei
     d’intervento prioritarie                       coordinamenti istituzionali a
                                                    comitati politici ristretti
-    In alcune realtà di eccellenza si sono
     costituiti o grazie alle Province o        -   In alcuni territori
     autonomamente, coordinamenti                   l’accreditamento è visto solo
     provinciali degli Udp, finalizzati al          in connessione con l’utilizzo
     confronto e scambio di esperienze di           del voucher sociale e non
     programmazione e di promozione di              come strumento di
     assistenza tecnica (Lombardia,                 regolazione del sistema
     Piemonte, Emilia)                              (Lombardia)
-    Progressiva funzione di regolazione del    -   Sistemi di accreditamento,
     sistema sociale in capo alle zone              avviati in alcuni territori,
     attraverso gli strumenti                       procedono complessivamente
     dell’autorizzazione al funzionamento,          a rilento.
     accreditamento e vigilanza e controllo

                                                                           21
Organizzazione delle programmazione di zona:
          Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni
                                         Modelli di UPD

Risorse                                                 Nodi critici
•   Con l’avvio dei piani di zona si sono               -   Difficoltà ad individuare figure
    sperimentati diversi modelli di “regia tecnica”         specifiche con adeguata
    dei processi programmatori: Uffici di piano,            competenza in termini di “social
    Tavoli tecnici, Gruppi di piano, Segreterie             planner”
    tecniche  denominazione diverse da funzioni
    similari                                            -   Poca chiarezza sui confini
•    Al cune Regioni (es. Campania, Sardegna)               dell’ufficio di piano e conseguente
    hanno indicato nelle linee guida anche al               spostamento in fase di
    composizione di massima degli uffici                    consolidamento dei pdz sull’asse
•    Progressivo aumento di competenze e funzioni           gestionale
    in capo agli uffici di piano (es. Lombardia)        -   Nel momento in cui nasce un
•   Presenza all’interno degli udp di operatori ASL         nuovo soggetto giuridico
    nelle Regione con una forte spinta all’ISS (es.         gestionale permane una
    Puglia. E. Romagna, in Veneto spesso l’Udp è            confusione sulla collocazione
    n capo all’Ausl)                                        dell’udp (programmatorio) dentro o
•   Risorse definite del FNPS per l’attivazione degli       fuori dal nuovo ente
    udp (es. 2% di Puglia e Lombardia) che
    consente un investimento obbligato dei Comuni

                                                                                       22
Funzioni prevalenti dell’UDP   Organizzazione delle programmazione di zona:
                                        Sviluppo delle funzioni agite dall’udp
                                    UDP =           UDP =                     UDP =                    UPT =
                                                 coordinamento          regia organizzativa       regia
                               segreteria
                                                 tecnico                •Gestione e affidamento   programmatoria
                               tecnica                                  servizi                   • programmazione
                                                 •elaborazione /
                               Poche funzioni:                          • Definizione priorità     in staff all’Assemblea
                                                 aggiornamento pdz                                dei Sindaci per la
                               •Segreteria,      • monitoraggio e
                                                                        d’accesso
                                                                        • monitoraggio e          direzione della
                               •raccolta dati      valutazione                                    gestione associata
                                                                          valutazione
                               •Raccordo tra     •gestione azioni pdz   •costruzione rete         • consolidamento
                                istituzioni      • costruzione rete     • gestione finanziaria    rete/partecipaz.

                                                   Mix (delega ASL +          Comune                    Azienda/
                                   Delega
                                                    comuni singoli +         Capofila +                Consorzio
                                   all’ASL
                                                   Comune capofila)        singoli comuni               sociale

                                                           Assetti gestionali                                 23
Forme di gestione:
    Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

Il ripensamento della forma di gestione dopo i primi anni di
    Pdz si impone per varie motivazioni:
     1. la necessità , in concomitanza con la fine del
        processo di delega dei servizi sociali alle ASL, di
        trovare una modalità di gestione dei servizi che veda
        il coinvolgimento anche di altri Comuni e di altri attori
        operanti nel territorio di riferimento;
     2. la necessità di realizzare economie di scala,
        soprattutto in presenza di Comuni di piccole
        dimensioni
     3. la necessità di sperimentare forme di gestione meno
        vincolate a logiche e procedure burocratiche
Negli atti regionali si individuano diverse ipotesi:
    azienda/ASP, Consorzio, società, ecc.
                                                             24
Forme di gestione:
        Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

    Risorse                                  Nodi critici
-    La programmazione di zona ha            -   Anche se le regioni vanno a velocità
     attivato anche energie finalizzate          diverse, anche in quelle che hanno
     alla ricerca delle forme di                 stimolato tali processi (Lombardia,
     associazione e gestione più efficaci;       Emilia Romagna) siamo ancora
-    Il Piemonte ha promosso il percorso         molto lontani dalla individuazione
     attraverso i consorzi e la Toscana ha       delle forme ottimali, prevale la
     costituito le società della salute;         confusione, le “mode”, l’illusione del
                                                 risparmio
-    Alcune regioni più mature
     (Lombardia, Emilia) stanno              -   Le scelte “forti” di Piemonte (uso
     decisamente incentivando la nascita         dei consorzo come luoghi di
     di forme aziendalistiche                    programmazione) e Toscana
                                                 (società della salute) appaiono
-    Altre regioni (Puglia- Friuli) hanno        ancora difficilmente valutabili nella
     scelto una strategia prudente               loro efficacia
     (convenzione con il comune
     capofila) incentivando però il          -   C’è spesso confusione nelle nuove
     dibattito e la riflessione prima di         organizzazioni fra funzione
     realizzare scelte più “forti”               gestionale e funzione
                                                 programmatoria
-                                                                            25
Il PDZ e le sue innovazioni

       3. Si passa da una programmazione nella
           logica di government ad una nella
                prospettiva di governance

  Rapporti
                 Tavoli tematici, tavoli di rappresentanza,
      con          dinamica rappresentanza competenza ecc.
il III settore

                                                              26
I soggetti coinvolti nella governance per la
      programmazione delle politiche sociali (L.328/00)

Soggetti istituzionali:

•Comuni, Regione, Province,
•ASL, AO
•Aziende speciali servizi
alla persona
•Consorzi
•Scuola
•Giustizia
                           •Soggetti non istituzionali:

                          •Organismi non lucrativi di utilità sociale
                          •Organismi della cooperazione
                          •Associazioni ed enti di promozione sociale
                          •Fondazioni
                          •Enti di patronato
                          •Organizzazioni di volontariato
                          •Enti riconosciuti delle confessioni religiose
                          •Famiglie
                                                                27
Rapporti con il Terzo settore

(da una ricerca Irs 2004 sulle imprese sociali) Complessivamente pare
    opportuno sottolineare che il piano di zona risulta l’esperienza
   programmatoria che maggiormente ha coinvolto il terzo settore
          (impresa sociale) nel nostro paese negli ultimi anni

           Piano di zona                                                       56%

            Piano 285/97                                                4 8 ,4 %

             Piano 45/99                                          4 2 ,8 %

          Progetto equal                                    35%

        Patto territoriale                   14 ,4 %

             Piano 40/98            7 ,3 %

   C ontratto di quartiere          7 ,3 %

          Progetto Urban            6 ,8 %

                     Altro       3 ,6 %

                             0      10         20      30    40       50            28
                                                                                   60
Rapporti con il Terzo settore
          Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

    Risorse                             Nodi critici
-    Con il Pdz lavorare in modo        -   Problema della rappresentanza del terzo
     integrato fra Pubblico e III           settore
     settore è ormai prassi
                                        -   Problema della non sempre chiara
     condivisa su tutto il territorio
                                            funzione attribuita al terzo settore:
     nazionale
                                            rappresentanza o competenza
-    Si moltiplicano le teste
                                        -   Moltiplicazione dei tavoli e perdita di
     pensanti ovvero i soggetti che
                                            controllo sul loro operato e problemi di
     ragionano in termini di
                                            tenuta ai tavoli
     costruzione di politiche
     territoriali (es:2000 org ai       -   Problema del potere decisionale attribuito
     tavoli tematici in Prov. To;           al III settore: decisionale o consultivo?
     1500 in RFVG)
                                        -   Incompetenza nella conduzione dei tavoli
-    Alcune regioni (Lombardia,
                                        -   Confusione fra funzione politica e tecnica
     Puglia) oltre ai tavoli tematici
                                            (advocacy) del terzo settore
     prevedono specifici spazi
     consultivi per il III settore      -   Confusione fra apporto alla
     (tavolo di rappresentanza,             programmazione e funz. Gestionale del III
     tavolo di concertazione)               settore
                                                                               29
Dove opera il Terzo settore nella programmazione di zona

                                             Tavolo                                 Tavolo tecnico
Tavolo di rappresentanza del III settore
o del sindacato Lombardia e Puglia

                                             politico                               Istituzionale
                                             Istituzionale           Ufficio        III settore
                                             III settore pre-        di Piano       Presente
                                             Sente molto             III settore    a volte in
                                                                     presente
                                             Raramente in            In rarissimi   diverse regioni
                                             Realtà lombarde         casi

                                            Tavoli tematici - (III settore presente sempre, in tutte le regioni)

                                                                                                         30
GLI APPROCCI ALLA PARTECIPAZIONE

PARTECI
PAZIONE
Difinizione
collettiva delle
                   CONSUL-
regole del gioco TAZIONE
e dei frames
  E disegno delle Presentazione e RELAZIONI
         soluzioni adeguamenti     PUBBLICHE
                   delle soluzioni
Attori: che             Attori: che               Distribuzione di
esprimono interessi e   esprimono interesse       informazioni
competenza rispetto     rispetto alla soluzione   Attori: formali e
al problema             proposta                  opinione pubblica

                                                                 31
   “Si tratta di distinguere fra la funzione di
    advocacy e protezione sociale che il non profit
    svolge in autonomia e la funzione gestionale
    che svolge per conto degli enti pubblici che
    finanziano quei servizi.
   Il diritto – dovere a essere rappresentati nel
    processo dei Piani di zona discende dalla
    advocacy, che racchiude in se la capacità di
    evidenziare i bisogni, di delineare nuove opzioni
    di intervento, di mettere in rete proprie risorse
    professionali e strutturali in aggiunta a quanto
    disponibile con investimento pubblico.”
   Battistella, De Ambrogio, Ranci Ortigosa 2004, Il Piano di
    zona, Carocci Faber

                                                         32
Definizione del termine Advocacy

   “Attività di supporto all’esplicazione dei
    bisogni e di tutela dei diritti, svolta da
    organizzazioni di volontariato formali e
    informali, in favore di gruppi sociali
    soggetti a processi di marginalità sociale
    o di utenti dei servizi sociali e sanitari”

   Battistella, De Ambrogio, Ranci Ortigosa 2004, Il Piano di
    zona, Carocci Faber

                                                                 33
La partecipazione del terzo settore al
            Piano di zona

1. PER RAPPRESENTANZA
2. PER COMPETENZA

                                    34
Un tavolo tematico
                     35
Un tavolo tematico
                     36
Un tavolo tematico
                     37
Il PDZ e le sue innovazioni

   4. Si programma in modo congiunto anche con
       l’Asl, non nella logica della delega ma in
     quella dell’integrazione operativa territoriale

 Integrazione      Ruolo comuni associati e ruolo asl nei diversi
socio sanitaria      modelli regionali

                                                            38
Integrazione socio sanitaria
       Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni
LOMBARDIA            • VENETO           • TOSCANA           •EMILIA
                                                            ROMAGNA
Modello              •Modello           •Modello            •Modello
Partecipativo –      partecipativo -    partecipativo di    partecipativo di
controllante                            nuova fondazione    parternariato
                     delegante

                                                                Asl come
                  ASL con funzioni       Nuovo luogo              partner
 ASL con             di gestione        dell’integrazione          della
Funzione di       dei servizi sociali   sono le Società        programma
 partner e           e di effettiva        della salute        zione per la
simultanea          regia del pdz                                 materia
 mente di                                                          socio
 controllo                                                       sanitaria

                                                                     39
Integrazione socio sanitaria
     Il quadro emergente dalla ricognizione nelle regioni

Risorse                         Nodi critici
In diverse regioni vengono
                                   Spesso il dichiarato non
   promossi esplicitamente :
                                    corrisponde all’effettivo, infatti
• Punti unici di accesso
                                    non sempre nell’operatività c’è
• Valutazione
   multidimensionale                reale integrazione.
• Progetto personalizzato
• Coordinatore del caso (case
   manager)
• Equipe multiprofessionale
• Protocolli operativi
• Continuità assistenziale

                                                                 40
La pianificazione è soprattutto organizzazione,
per cui il suo successo o insuccesso dipendono
  anche dalle scelte organizzative effettuate
        dal sistema di governo esistente
   e dai diversi soggetti che lo compongono

              (Scortegagna, 2002)

                                              41
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